mata Capitale della cultura islamica per il 2009

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mata Capitale della cultura islamica per il 2009
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Marzo 2009
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Aut. Trib. Roma n. 00188/97 - S t a m p a A r t i G r a f i c h e P i c e n o -
La virtù della
fortezza
di Vincenzo Porcasi
Bento de Spinosa affermava, nell’Etica, che la
virtù è il proprio bene,
così male interpretando il Suo pensiero il
capitalismo si è liberato
della solidarietà, venendo meno ad uno degli
insegnamenti che il fallimento delle economie
collettive ha lasciato: la
soddisfazione del consumatore.
Fra le tante cause interne che hanno portato
quel grande statista che
è Gorbaciov a concludere quell’esperienza vi
è il tema della distribuzione sul territorio dei
beni prodotti nell’area
del patto di Sofia
(Comecon), non era
certo l’armata rossa che
poteva trasportare broccoli o carciofi , scarpe
e tanga da Erevan o da
Sibiu a Vladimir o alla
città delle stelle.Essa
infatti trionfava in Cecoslovacchia ma nonostante la bravura del
Generale Lebed doveva chinare il capo
dinanzi ai combattenti
afgani, facendo venir
meno così la credibilità
ni del culto, del pensiero e
della cultura, nonché ospiti
della Tunisia, è stata segnata
dall'allocuzione
del
Presidente Ben Ali, pronunciata a nome suo dal Primo
Ministro
Mohamed
Ghannouchi.
Il Capo dello Stato ha, per
l'occasione, sottolineato la
posizione privilegiata che la
città di Kairouan occupa nel
cuore dei musulmani e più
in generale nella storia della
cultura universale, mettendo
Continua pag 4
Dal G20 "sforzo prolungato"
per la crescita. Tremonti: "Il
problema è l'export"
I ministri della Finanza dei
Paesi del G20 si impegnano
a mettere in atto uno "sforzo
prolungato" per riavviare la
crescita. "Ci siamo impegnati ad avviare uno sforzo
necessario per rimettere in
vigore la crescita dell'economia", precisano i Paesi del
G20 in una nota, dopo i colloqui avvenuti tra i ministri
economici e i banchieri centrali.
I ministri delle Finanze e i
banchieri centrali del G20,
riuniti a Horsham nel West
Sussex, si sono accordati per
un aumento "significativo"
delle risorse del Fondo
Monetario Internazionale.
Lo si apprende da fonti
europee.
La lunga marcia del risanamento
Non finira' il 2 aprile prossimo, con il vertice dei leader
del G20, il percorso di risa-
Continua pag 2
Continua pag 12
di Francesco Tortora
Festa della donna ad aprilia: il
ruolo della donna, la Tunisia e
l’Italia
Si è svolta con grande successo di
affluenza e di pubblico la manifestazione “2009 Anno Multiculturale
della Donna, La valorizzazione del
ruolo della donna nel processo di
integrazione e convivenza culturale,
Una giornata di solidarietà ed impegno contro la discriminazione e la
violenza sulle donne”, con il titolo
principale: “La violenza sulle donne
non ha colori! Ad Aprilia. Le donne
si raccontano per dire: Mai più!
Fermiamo la violenza sulle donne”,
manifestazione tenutasi presso gli
ampi
locali
dell’Asso-ciazione
ItaloTunisina “il Colosseo”, in occasione dell’8 marzo Festa della
Donna, presso la sede dell’exClaudia, Padiglione N. 1.
L’organizzazione dell’evento, è stata
tutta nelle cure dell’Associazione
Continua pag 15
L'Iran accetta l'invito degli
Usa, parteciperà alla conferen za sull'Afghanistan pag 2
Il Commissario Ue alla giustizia e alle libertà civili in visita a
pag 6
Lampedusa
Atr 72 Anpac: E' inaccettabile
indicare piloti come principali
pag 5
responsabili
Precisioni della compagnia
Tuninter A pag p1a0g 5
Kairouan, Città Sacra proclamata Capitale della cultura
islamica per il 2009
Kairouan, la capitale degli Aghlabiti e quarto
luogo Sacro dell'Islam dopo la Mecca, la
Medina e Gerusalemme, è stata proclamata
“capitale della cultura islamica per l'anno
2009”; si tratta di un evento all'occasione del
quale sono previste delle manifestazioni, un
centinaio circa, che interessano varie espressioni artistiche e culturali e che si svolgeranno
in gran parte a Kairouan medesima, ma anche
all'estero e più precisamente in Francia,
Spagna e Algeria. A questo grande evento
aderiranno ministeri, organizzazioni nazionali,
enti pubblici e associazioni, con inoltre la partecipazione dell'Organizzazione islamica per
l'istruzione, la cultura e le scienze (ISESCO)
promotrice di un ambizioso programma che
mira a mettere in rilievo le città che hanno contribuito attivamente alla diffusione e l'espansione della religione e della cultura islamiche.
di Tejeddine Gmati
Moschea Oqba Ibn Nafaa
Continua pag 8
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P r e z z o 1 . 5 0 Eur o €
Costante attaccamento della Tunisia a consa crare la continuità tra il passato e il presente
Su istruzioni del Presidente
Zine El Abidine Ben Ali, il
Primo Ministro Mohamed
Ghannouchi, ha presieduto
domenica 8 Marzo nella
moschea Oqba Ibn Nafaa a
Kairouan, l'avvio dei programmi per la celebrazione
di “Kairouan, capitale della
cultura islamica per l'anno
2009”.
La cerimonia organizzata
per l'occasione ed alla quale
hanno preso parte numerose
personalità nazionali, uomi-
e
Ridare fiducia non
solo a parole alle
famiglie italiane in
difficoltà
di Carmelo Occhino
Tutto il mondo attendeva di conoscere le decisioni di Obama ed ora
guarda agli Stati Uniti
come al laboratoriolocomotiva che potrà
contribuire a portare il
mondo fuori dalla crisi.
Quello americano sarà il
contributo più importante e anche determinante, ma non servirà a
nulla se uguale sforzo
non sarà fatto con coraggio e capacità dagli altri
paesi, in particolare in
Europa, anche se in
situazioni e collocazioni
diverse. Qui, stando ai
fatti, non sembra che ci
sia unità d’intenti, anche
perché ciascun paese –
parliamo dei 27 che
fanno parte dell’Unione
europea – ha situazioni
spesso differenti rispetto
agli altri. I vasi di coccio
sono alcuni stati, trequattro, tra i quali
l’Italia, peraltro appesantita da un debito pubblico, cresciuto a dismisura, che nessuna scure
potrà tagliare se contemporaneamente non si eliminano gli sprechi, i
Continua pag 10
di Habib Mastouri
L'esperienza tunisina per
sostenere i migranti e l’appli cazione del principio della
democrazia sociale
L'economia tunisina si inserisce nel quadro
della economia dei paesi mediterranei in
maniera preponderante vicina a quella
dell’U:E., nel senso che si tratta di una economia in crescita rapida ma sicura, tesa ad
assicurare oltre alla sicurezza degli investimenti effettuati e quindi del diritto di proprietà anche una puntuale attività sociale,
tesa a eliminare le sacche di povertà materiale e quindi morale, dando vita ad un equilibrato modello di sviluppo che contempera le
esigenze del mondo capitalistico a quelle
della giustizia sociale.
In tal senso l'esperienza tunisina si pone fra
le più avanzate del mondo moderno, nella
misura in cui saggiamente, il legislatore utilizza il prelievo fiscale come strumento di
redistribuzione del reddito attraverso
un'azione di “pietas” che si po' considerare
Continua pag 11
Mondo
2
Marzo 2009
A cura della redazione
da Pag - 1 -
da Pag - 1 -
Riprende il dialogo Usa Siria. Washington al
lavoro dal Medio Oriente alla Russia
Due emissari del governo
statunitense hanno incontrato a Damasco il ministro degli Esteri siriano; e
l'incontro, il primo dal
2005, e' un altro segnale
della nuova strategia della
Casa Bianca in Medio
Oriente.
Il segretario di Stato
aggiunto per il vicino
Oriente, Jeffrey Feltman, e
Dan
Shapiro,
del
Consiglio Nazionale di
Sicurezza, hanno incontrato il capo della diplomazia
Siriana,
Walid
elMoualem.
Il viaggio in Siria di
Feltman e Shapiro fa parte
degli
sforzi
del
Dipartimento di Stato di
avvicinare il regime di
Damasco e chiude un'epoca di tensioni e accuse reciproche. La missione fa
seguito all'incontro del 2
marzo in Egitto del segretario di Stato Usa, Hillary
Clinton con il suo collega
siriano.
Svolta diplomatica
Un'inversione di rotta
rispetto all'amministrazione Bush che aveva deciso
di imporre nel 2004 sanzioni economiche commerciali alla Siria, accusata di sostenere il "terrorismo" in Iraq e nei territori
palestinesi e di "destabilizzare" il Libano.
Gran lavoro diplomati co
L'amministrazione
Obama sta lavorando a
reintrecciare le relazioni
diplomatiche dal Medio
Oriente alla Russia. Si va
dall'apertura all'Iran per la
c o n f e r e n z a
sull'Afghanistan, proposta
che Teheran giudica ricevibile. Dopo la crisi caucasica si riapre il dialogo con
la Russia dopo l'incontro a
Ginevra tra la Clinton e
suo omologo Lavrov è
uscito un comunicato d'intesa per lavorare su disarmo: stop allo scudo spaziale in primo luogo ma
anche accordo sul bando
dei test nucleari e Start
allargato dalle testate atomiche ai vettori.
Nell'agenda della Clinton
c'e' anche il Libano, il
ruolo di Hezbollah, le trattative con Israele partite
nel 1991 e mille volte arenatesi e ultimo ma non meno
importante, il fronte palestinese da dove arriva un
segnale di dialogo con il
premier Salam al Fayyad
che si e' dimesso per dare
vita a un governo unitario
con Hamas.
Obama accelera il ritiro dall'Iraq. Attentato a
Baghdad, strage di reclute
Il generale Usa David Perkins ha confermato
che 12.000 soldati americani e 4.000 militari
britannici lasceranno l'Iraq entro il prossimo
mese di settembre. Il ritiro Usa era stato
annunciato dal governo di Baghdad. Il generale ha precisato che il comando Usa ridurrà
le unità di combattimento, che passeranno da
14 a 12 brigate, mentre con il ritiro dei 4.000
soldati britannici non rimarrà un solo militare
di Sua maesta' sul suolo iracheno. Al momento ci sono circa 135.000 soldati americani nel
Paese. Il Presidente Barack Obama ha
annunciato nei giorni scorsi che il disimpegno
totale Usa dall'Iraq sarà completato entro la
fine del 2011.
L'Iran accetta l'invito degli Usa, parteciperà
alla conferenza sull'Afghanistan
L'Iran accetta l'invito degli Usa e parteciperà alla conferenza
Nato-Onu
s u l l 'Afgh a n i sta n
che si terrà il prossimo 31 marzo all'Aja.
Lo riferisce il portavoce del ministero
degli Esteri iraniano,
Hassan
Q a s h q a v i .
"L'Afghanistan e
l'Iran condividono
un lungo tratto di
confine: per questo
la stabilità e lo sviluppo
in
Afghanistan sono
naturalmente delle
priorità per noi",
dice il portavoce
citato dall'agenzia
di stampa iraniana
Fars.
Aspettiamo l'invito
La notizia è stata
anche confermata
dal vicepresidente
Esfandiar Rahim
Mashaie da Ottawa
dove si trova in visita. In particolare
Mashaie ha spiegato che Teheran
attende ancora di
essere invitato al
summit. "Ci e' stato
accennato qualcosa
circa le aperture
della
signora
(Hillary) Clinton
ma non abbiamo
ancora
ricevuto
alcun richiesta di
partecipare",
ha
spiegato il vicepresidente.
Obama prolunga le
sanzioni
contro
l'Iran di un anno
Intanto, in attesa
della carota, il dialogo, Barack Obama
ricorre ancora al
bastone
contro
l'Iran. Il presidente
americano ha deciso di prolungare di
un altro anno le sanzioni unilaterali, in
vigore dal 1995, contro Teheran perché
il
programma
nucleare iraniano e
il sostegno alle
organizzazioni terroristiche rappresenta una "minaccia
inusitata e straordinaria " agli Stati
Uniti. Lo rende
noto
la
Casa
Bianca.
Dal G20 "sforzo prolungato" per la crescita.
Tremonti: "Il problema è l'export"
namento
dell'economia
mondiale. Queste le parole
del governatore di Banca
d'Italia e presidente del
Financial Stability Forum,
Mario Draghi, durante una
conferenza stampa congiunta con il ministro del
Tesoro Giulio Tremonti.
Draghi, a chi gli chiedeva
se questa moltiplicazione
dei vertici internazionali
non rischi di annacquarne
l'efficacia, ha comunque
osservato che "piu' se ne
fanno, piu' c'e' il rischio".
"In settembre-ottobre il
problema era la liquidita',
un problema finanziario.
Oggi il problema e' l'export, in tutto il mondo si e'
piantato un pezzo del commercio": ha detto il ministro dell'Economia Giulio
Tremonti, in conferenza
stampa. "Il motore di ricerca verso standard di regole
e principi e' partito, si e'
avviato, anche se quando
si stabilizzera' e' difficile
dirlo".
Ha
concluso
Tremonte.
Esplicito impegno
Le principali economie
mondiali devono prendere
"un esplicito impegno" ed
essere pronte a mettere in
campo nuove misure di stimolo fiscale per l'economia, se necessario. Lo ha
detto il cancelliere dello
Scacchiere
britannico
Alistair Darling all'avvio
dei lavori del G20 finanziario, avvertendo che se non
ci saranno azioni coordinate la recessione potrebbe
peggiorare. La presa di
posizione di Darling, simile
alla linea degli Usa, appare
invece in contrasto con il
punto di vista dei maggiori
paesi europei - Germania e
Francia in testa - che sembrano privilegiare piuttosto
una riforma delle regole
prima di adottare nuovi
piani di spesa.
"Non diciamo ai singoli
paesi, ecco le cinque cose
che dovete fare - ha detto
Darling a Bbc 4 - Quello
La Cina avverte: nessuno
ospiti
il Dalai Lama
Il Dalai Lama "vuole
un Tibet più grande,
che comprenda un
quarto dell'intero territorio cinese". E' la preoccupazione
della
Cina, che ha messo in
guardia i Paesi che dialogano con il leader spirituale: nessuno permetta al Dalai Lama di
usare il proprio territorio per azioni che incoraggiono la separazione del Tibet da
P e c h i n o .
L'avvertimento è arrivato dal ministro degli
Esteri, Yang Jiechi a
tre giorni dal 50mo
anniversario dell'insurrezione di Lhasa contro Pechino.
Dal 10 marzo del 1959 il
Dalai Lama è costretto
all'esilio insieme ad altri
100mila
tibetani.
Secondo Jiechi il Dalai
Lama e i suoi fedeli
"vogliono cacciare le
forze armate cinesi e
chiedere ai non tibetani
di andare a vivere altrove. E voi definite questa persona autorità
religiosa".
che diciamo e' che ognuno
deve valutare quel che succede a casa propria, prima
di dire che misure intendi
appoggiare, e a che livello.
Quello in cui spero e' un
impegno esplicito comune
per affrontare la recessione".
In vista del vertice del 2
aprile, Darling ha detto che
l'obiettivo
dell'incontro
preparatorio di oggi e' di
arrivare a un impegno per il
quale "i paesi non si tireranno indietro di fronte alla
necessita' di immettere
nuove risorse nell'economia, se sara' necessario".
Il
ministro
francese
dell'Economia Christine
Lagarde e il collega italiano
Giulio Tremonti avevano
enfatizzato
l'importanza
per l'Europa di presentarsi
con una posizione comune,
e di puntare prima di tutto
su una valutazione effettiva
delle misure gia' adottate.
Lavrov: "E' il momento di veri
passi avanti per disarmo
globale"
Il ministro degli Esteri russo, Sergei
Lavrov, ha dichiarato che "e' giunto il
momento di fare dei veri passi avanti,
riprendendo il processo globale di
disarmo". Lavrov e' intervenuto alla
conferenza sul disarmo organizzata
dall'Onu a Ginevra. Il ministro ha quindi esortato la conferenza ad uscire da
una "nefasta inerzia" e ad andare "piu'
lontano nel disarmo nucleare".
Lavrov ha concordato con il suo omologo americano, Hillary Clinton, di collaborare per arrivare a un accordo sul
Trattato di riduzione delle armi strategiche (Start-1) entro la fine del 2009.
3
MONDO
Marzo 2009
La Francia torna nel comando militare della Nato. Sarkozy:
saremo più forti
Il presidente della Repubblica francese Nicolas
Sarkozy ha annunciato il rientro della Francia nel
comando militare integrato della Nato ed ha subito
precisato: "Avremo pienamente il nostro posto negli
alti comandi alleati".
Il ritorno della Francia nella Nato avviene "nell'interesse della Francia e dell'Europa". Mettendo fine a 43
anni di assenza dal comando dell'Alleanza, Sarkozy ha
detto che "la Francia sarà più forte e influente, perché
gli assenti hanno sempre torto; perché la Francia deve
dirigere e non subire; perché noi dobbiamo essere là
dove si elaborano le decisioni e le norme, non aspettare di fuori che ce le notifichino".
Il capo dello Stato francese ha aggiunto che Parigi
"conserverà la sua dissuasione nucleare indipendente".
"Il ravvicinamento con la Nato rafforzerà la nostra
indipendenza nazionale. L'allontanamento dalla Nato
proclamato ma mai realizzato, limita la nostra indipendenza nazionale".
La politica attuale è ormai "incomprensibile": "Chi
può capire che si mandano i nostri militari sul campo e
non si partecipa alle decisioni? Si decide che non si
vuole essere presenti, non si vuole essere influenti".
La svolta francese
Dopo 43 anni la Francia cambia strategia e decide di
rientrare nella Nato. La 'svolta' dalla clamorosa decisione del 1966 dell'allora presidente Charles De
Gaulle che voleva il Paese "indipendente" dagli Usa
nelle sue decisioni di politica militare e civile, è stata
annunciata da Nicolas Sarkozy. "Il riavvicinamento
con la Nato - ha detto oggi in un convegno all'Ecole
militaire - rafforzerà la nostra indipendenza nazionale".
"E' arrivato il momento - ha aggiunto - di porre fine a
questa situazione. E' negli interessi della Francia e
della stessa Europa".
"Basta nascondere le nostre teste nella sabbia - ha proseguito Sarkozy - siamo capaci di proteggere noi e gli
altri". La Francia di fatto, tra i Paesi fondatori della
Nato, non è mai uscita del tutto dall'Alleanza atlantica
ed è il quarto Paese contributore per bilancio e il quinto per il numero di truppe impegnate. La scelta di De
Gaulle nel 1966 era per garantire al Paese una maggiore indipendenza e libertà all'interno dell'Alleanza,
soprattutto in materia di nucleare. La decisione, presa
nel bel mezzo della guerra fredda, fu il culmine delle
tensioni tra Francia e Stati Uniti sul controllo
dell'Alleanza e delle armi nucleari. "Manterremo - ha
comunque precisato Sarkozy - indipendente il nostro
deterrente nucleare. Possiamo avere un dibattito su
questo o anche sul disarmo ma - ha aggiunto il presidente francese - non condivideremo le decisioni sulla
nostra forza nucleare". Di fatto la Francia reintegrerà
il comando militare ma continuerà a non sedere nel
gruppo di pianificazione nucleare mantenendo in questo quindi la sua "indipendenza".
Martedì l'Assemblea Nazionale dovrà ratificare la
decisione dell'Eliseo per permettere a Sarkozy di arrivare al vertice del 3-4 aprile a Strasburgo con un fiore
all'occhiello. In tutto però dovrà avvenire superando le
polemiche interne. L'eccezione francese infatti piaceva
molto all'opposizione perché aveva permesso alla
Francia di opporsi ad esempio alla guerra in Iraq. E
Segolene Royal ha già chiesto un dibattito sulla questione. Secondo un sondaggio che apparirà domani su
Paris Match comunque il 58% dei francesi approvano
la scelta di Sarkozy.
Intanto il segretario della Nato, Jaap De Hoop
Scheffer, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il
rientro di Parigi: "La piena partecipazione della
Francia in tutte le decisioni civili e militari della Nato
non potrà che rafforzare ulteriormente l'alleanza".
"Sono sicuro - ha detto - che saranno fatti tutti i passi
necessari per realizzare la decisione".
I rapporti con Israele condizionano la scelta dei vertici
dell'intelligence Usa
Riportiamo un interessante articolo sui
retroscena della scelta di un altissimo
dirigente della comunità dell'intelligence statunitense.
Il testo è molto eloquente a proposito
dell'influenza della cosiddetta lobby
israeliana nell'indirizzare la politica
estera degli Usa, e non solo.
di Mark Mazzetti e Helene Cooper
International Herald Tribune
Quando Dennis Blair, il direttore dell'intelligence nazionale, ha annunciato che
avrebbe voluto collocare Charles Freeman
Jr. in una posizione eminente nell'intelligence, la sua decisione ha sorpreso chi alla
Casa Bianca temeva che questa scelta
avrebbe potuto essere controversa ed
un'inutile perdita di tempo, a parere dei
funzionari del governo.
Quanto la scelta sarebbe stata controversa,
quando Freeman, un ex ambasciatore in
Arabia Saudita durante la presidenza di
George H.W. Bush, ha ritirato il proprio
nome dalla possibile candidatura accusan-
x
do di essere vittima di una campagna concertata da quella che ha definito, "la lobby
di Israele".
Freeman è da tempo apertamente critico
nei confronti di Israele, con una energia
che raramente i funzionari americani esprimono apertamente nei confronti di un convinto alleato degli Stati Uniti. Nel 2006 ha
avvertito che "se lasciato ai proprio orien-
tamenti, la classe dirigente israeliana prenderà decisioni che danneggiano Israele,
minacciano tutti i suoi alleati e creano ostilità in coloro che non lo sono".
Freeman non ha attenuato i suoi toni nemmeno mercoledì affermando in una intervista che "Israele si sta dirigendo verso il precipizio ed è da irresponsabili non mettere
in discussione la politica israeliana e valutare in base agli interessi del popolo americano".
I critici che hanno diretto il tentativo di
ostacolare Freeman sostengono che una
visione come la sua dimostra un'opinione
negativa che non può essere tollerata in
una persona che, come membro del
National Intelligence Council, avrebbe la
supervisione della produzione di quelle
che si suppone debbano essere valutazioni
delle informazioni politicamente neutrali,
destinate alla scrivania del presidente.
I difensori di Freeman dicono che il suo
punto di vista su Israele è radicale solo se
considerato attraverso le lenti della politica
interna americana, e si domandano se sia
ancora possibile mettere in discussione il
sostegno americano a Israele senza essere
Chavez: "Via la statua di Colombo"
Milano - Il mondo è bello perché è
vario. E ognuno ha un modo "diverso" di vedere le cose. Alle volte, molto
diverso. Cristoforo Colombo? "Il
comandante di un’invasione che produsse un genocidio, il più grande che
la Storia ricordi". A parlare così è il
presidente venezuelano Hugo
Chavez che ha applaudito la decisione del sindaco di Caracas di rimuovere una statua dell’Ammiraglio che sorgeva da circa un secolo in un parco
della capitale.
Macché Columbus Day... Giornata
di Resistenza Indigena Come riporta
il quotidiano venezuelano El
Nacional, nel suo programma televisivo Chavez ha suggerito che al posto
di Colombo "bisogna collocare la statua di un indio o una india che indichi
la rotta della liberazione dei popoli, la
rotta del socialismo". Chavez - che da
sempre fa sfoggio delle sue radici indigene - aveva già provveduto nel 2002 a
ribattezzare l’anniversario della scoperta dell’America (il "Columbus
Day" statunitense) come "Giornata
della Resistenza Indigena". Una data
d’altronde non priva di vicissitudini
anche in Spagna, dove viene considerata festa nazionale: nel 1918 era stata
istituita e battezzata come "Giornata
della Razza (ispanica)", per poi assumere la denominazione di "Giornata
dell’Ispanicità".
costretti al silenzio ed emarginati.
"La realtà di Washington è - dice Robert
Jordan, che è stato ambasciatore in Arabia
Saudita dal 2001 al 2003, che nel nostro
panorama politico si ha difficoltà ad accettare qualsivoglia critica rivolta a qualsiasi
componente della leadership israeliana.
Giacché lo stesso presidente Barack
Obama è stato visto con sospetto da diversi gruppi filo-Israele, gli attacchi contro
Freeman hanno avuto il potere di toccare
un punto critico. Diversi di questi gruppi
hanno plaudito alle nomine di Hillary
Rodham Clinton come segretario di Stato
e di Dennis Ross come consigliere speciale per l'Iran e i problemi del Golfo Persico,
ma rimangono perplessi nei confronti di
altri membri di questo governo che
dovranno occuparsi della questione araboisraeliana.
Dopo le critiche da parte di alcuni gruppi
filo-israeliani durante la campagna per la
presidenza, Obama ha preso le distanze da
Zbigniew Brzezinski, il consigliere per la
sicurezza nazionale sotto la presidenza di
Jimmy Carter, che varie volte è stato critico nei confronti di Israele.
Al Baschir sfida la corte dell’Aja e
visita il Darfur
Il presidente sudanese Omar al
Bashir visitera' la regione occidentale
del Darfur, teatro di una guerra civile
dal febbraio 2003 che ha causato
almeno 300.000 morti e 2,7 milioni di
profughi. Il 4 marzo, la Corte penale
internazionale dell'Aja (Cpi) ha
emesso contro Bashir un mandato di
arresto per crimini di guerra e contro
l'umanita' commessi in Darfur.
Stando a quanto riferito da responsabili del ministero delle comunicazioni, il Presidente sudanese sara' a El
Fasher, capitale del Darfur del Nord.
Il governatore del Darfur del Nord,
Osmane Yusuf Kibir, aveva annunciato che il presidente sudanese si
sarebbe recato in visita nella regione,
ma la notizia non aveva trovato conferma a Khartoum.
Politica Mediterranea
4
A cura della redazione
Marzo 2009
Dalla prima pagina
“Kairouan, capitale della cultura islamica” offre la prova del
costante attaccamento della Tunisia a consacrare la continuità
tra il passato e il presente
in rilievo la cooperazione proficua che portano avanti la Tunisia e l'Organizzazione
Islamica per l'Istruzione, le Scienze e la
Cultura (ISESCO) e rendendo omaggio
ai responsabili di questa organizzazione
per il loro attaccamento all'esaltazione
degli apporti in termini di cultura e civilizzazione delle città islamiche che hanno giocato un ruolo attivo e determinante nella
diffusione dell'Islam, tra le quali una delle
più note che non è altro che Kairouan. Il
Presidente della Repubblica ha sottolineato che la celebrazione di “Kairouan, capitale della cultura islamica” offre la prova del
costante attaccamento della Tunisia a consacrare la continuità tra il passato e il presente e a lavorare per preservare l'identità
religiosa e culturale del paese. Il Presidente
Ben Ali ha messo l'accento sulla posizione
privilegiata che occupa la città di Kairouan
nell'Islam e ha aggiunto che è la quarta
città santa dell'Islam ed antica metropoli
dell'Islam e dei musulmani nei paesi del
Maghrab. È stata il punto di partenza dell'espansione dell'Islam, la culla della principale scuola di Fiqh, la dottrina malekita,
che predica la moderazione e il giusto equilibrio, e un distinto luogo della scienza e
della giurisprudenza islamiche. Il
Presidente ha fatto notare che la città di
Kairouan fondata nell'anno 50 dell'Hijra
(emigrazione del Profeta dalla Mecca alla
Medina) che corrisponde all'anno 670 nel
calendario gregoriano da Oqba Ibn Nafaa,
accompagnato in Ifriqya (l'antico nome
della Tunisia) da 25 valorosi Sahaba
(Compagni del Profeta Mohamed) e di
una pleiade di virtuosi Muhajirin
(Musulmani emigrati dalla Mecca per raggiungere il Profeta alla Medina), Ansar
(nuovi convertiti all'Islam originari della
Medina) e Tabi'un (Musulmani della
seconda generazione dopo il Profeta) è
diventata un luogo dove si sono installati i
Compagni del Profeta, la terra accoglie la
Libia - Berlusconi:
Altri paesi dovrebbero seguire nostro esem pio
Noi abbiamo chiuso l'epoca coloniale, altri
ancora no
Cernobbio (Como), 15 mar. (Apcom) - Il
presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, è tornato sull'accordo raggiunto con la Libia per cancellare i contrasti
legati al passato coloniale e ha aggiunto che
altri Paesi dovrebbero seguire l'esempio
dell'Italia con i governi che sottomisero
durante il colonialismo. "Credo sia un'epoca della storia che abbiamo chiuso - ha
detto durante il Forum di Confcommercio
- e adesso ci sono le giuste richieste di
Algeria e di altri Paesi nei confronti di altri
Paesi che secondo me dovrebbero seguire
ciò che abbiamo fatto".
"E' una cosa veramente incredibile - ha continuato il Premier - quello che i Paesi occidentali hanno fatto nei Paesi che hanno
deciso di sottomettere al proprio dominio
con il colonialismo".
Frattini in Siria e Libano 6- 8/4
Lo ha annunciato il Ministero degli
Esteri
(ANSA) - ROMA, 26 MAR - Il ministro
degli Esteri, Franco Frattini, sara' in
Siria e Libano dal 6 all'8 aprile prossimi.
Lo ha annunciato il capo del servizio
stampa della Farnesina, Maurizio
Massari. La missione del ministro si
inserisce nel quadro 'della diplomazia
attiva dell'Italia in Medio Oriente', ha
spiegato Massari, ricordando anche l'ingente impiego di truppe italiane nel
Libano.
tomba d'Abou Zamaa Al-Balawi,
Compagno del Profeta e uno dei primi ad
avergli giurato fedeltà “sotto l'albero”. Il
Presidente della Repubblica ha passato in
rassegna i simboli che hanno dato fama a
Kairouan nel campo delle scienze religiose
e non solo, mettendo l'accento sullo slancio
che ha conosciuto questa città nel campo
dell'architettura e delle attività idrauliche,
illustrato dal bacino degli Aghlabiti e dai
monumenti religiosi di cui soprattutto la
moschea di Oqba Ibn Nafaa. Il Capo dello
Stato ha fatto notare come la scelta di far
coincidere l'avvio delle manifestazioni culturali programmate per Kairouan con la
vigilia del Mouled è dettata dalla volontà
di commemorare nel dovuto modo l'anniversario della nascita del Messaggero di
Dio, il profeta Mohamed e di consacrare
ancora e sempre questa nobile tradizione
che i kairouanesi hanno l'usanza di celebrare da sempre. Ha aggiunto che si tratta
ugualmente di una considerazione al ruolo
della moschea di Oqba Ibn Nafaa dove
raggiano le luci della fede e del sapere trasmesso agli studiosi venuti da tutti gli orizzonti. Il Presidente della Repubblica ha
ricordato le decisioni adottate sin dal cambiamento del 7 Novembre 1987, al fine di
proteggere la cultura tunisina da ogni
forma di sradicamento e di depersonalizzazione, di riabilitare la religione islamica, di
salvaguardare i suoi monumenti e di rivitalizzarne i riti, annunciando, in questo ambito, la sua decisione di procedere alla recitazione in continuazione, 24 ore su 24,
durante tutto l'anno, del Sacro Testo, il
Corano, nella moschea Oqba Ibn Nafaa.
Hanno assistito alla cerimonia i membri
dell'ufficio politico del RCD, i membri del
Governo, il Mufti della Repubblica, i
segretari generali dei partiti politici e i presidenti delle organizzazioni nazionali, nonché i capi delle missioni diplomatiche
accreditate a Tunisi.
Cooperazione nucleare italo francese e non solo
Italia e Francia competono da
anni nel settore vinicolo e nella
moda per conquistare il primato mondiale in questi settori
produttivi.
A smentire questa consolidata
rivalità, ben nota alla maggior
parte di noi, hanno pensato il
presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy che recentemente, al termine del vertice
italo francese, hanno sottoscritto una alleanza tra i rispettivi
Paesi.
La cooperazione tra i due partner prevede la costruzione di
quattro centrali nucleari che
sorgeranno nel nostro Paese, la
prima delle quali sarà operativa
nel 2020.
La costruzione di questi quattro impianti sarà il prodotto
della collaborazione tra le due
aziende di Stato che si occupano di energia: l’italiana Enel e la
francese Edf.
La cooperazione riguarda tutti
gli aspetti del nucleare, dalla
collaborazione in ambito europeo ai temi della sicurezza, dalla
collaborazione tecnologica alla
formazione dei tecnici, dallo
smantellamento degli impianti
alla collaborazione industriale
in paesi terzi.
Ognuna delle costruende centrali avrà una potenza di 1600
megawatt, per un totale di
6400 Mw: vale a dire il 25% dei
consumi di energia nel nostro
Paese.
Il documento che sancisce questa ritrovata cordialità di rap-
porti tra i due Stati, prevede la
creazione di una alleanza strategica tra Enel e Edf per la progettazione e la realizzazione di
quattro impianti nucleari di
terza generazione nel nostro
territorio.
Enel avrà la maggioranza sia
del controllo che dell’esercizio
delle centrali mentre paritetica
sarà la parte relativa allo sviluppo della progettazione degli
impianti.
Enel potrebbe però non essere
l’unico protagonista italiano di
questa operazione infatti uno
dei due memorandum sottoscritti dai due partner prevede
che il capitale della joint – venture sia aperto all’ingresso di altri
soci gli operatori del settore
come Edison, Sorgenia, le
municipalizzate con la diluizione proporzionale delle quote in
capo all’Enel e all’Edf.
L’altro memorandum sottoscritto invece consolida la presenza di Enel in Francia: dopo
la partecipazione al 12% nel progetto del reattore di
Flamanville, il gruppo energetico italiano ottiene la stessa
quota nella realizzazione del
secondo impianto di terza
generazione, quello di Penly in
Normandia.
Per quanto riguarda il coinvol-
gimento delle aziende che
dovranno costruire le centrali, i
documenti sottoscritti dal
nostro premier con il presidente francese Sarkozy, prevedono
lo sviluppo della cooperazione
industriale tra le imprese
nucleari dei due paesi, in modo
particolare tramite la realizzazione di partenariati strategici
industriali tra imprese italiane e
francesi competenti per l’ingegneria e la realizzazione di ogni
tipo di apparecchiature per le
centrali elettronucleari.
Il che significa, che una jointventure come quella tra Enel e
Edf potrebbe nascere tra
l’Ansaldo e un’analoga impresa
francese: un’apertura del mercato francese per la società del
gruppo Finmeccanica che oggi
produce prevalentemente centrali.
L’asse Roma – Parigi ha portato ad accordi anche nel campo
della difesa: nascerà un battaglione misto italo francese da
dislocare in Libano e da utilizzare in altre missioni.
Si pensa anche ad una portaerei
per l’uso congiunto.
E’ stato inoltre rilanciato l’impegno per la Lione Torino, il progetto dell’alta velocità ferroviaria che collegherà le due città
passando per la Val di Susa.
Si punta a ridurre i tempi di realizzazione di questo progetto
infrastrutturale.
Politica Mediterranea
Emissari Usa in visita ufficiale in Libano
e Siria
BEIRUT - E' iniziata il 6 marzo a
Beirut la visita ufficiale in Libano e
Siria di Jeffrey Feltman e Daniel
Shapiro, rispettivamente vice segretario di Stato ad interim per il Medio
Oriente e componente del Consiglio
di Sicurezza nazionale Usa. Lo riferisce la tv libanese Lbc. L'emittente
precisa che Shapiro e Feltman, quest'ultimo ex ambasciatore americano
in Libano, sono giunti a Beirut ieri
sera da Amman e che stamani sono
impegnati in incontri con le più alte
cariche istituzionali del Paese. Al termine della visita, che prevede colloqui anche con i leader cristiani, sunniti e drusi della maggioranza parlamentare oltre che con i rappresentanti religiosi delle comunità cattolicomaronita e sciita, i due rappresentanti della nuova amministrazione Usa
si recheranno a Damasco per incon-
trare il presidente siriano Bashar alAssad e il ministro degli esteri Walid
al-Muallim. La missione di Shapiro e
Feltman a Damasco, la prima dal
2005 di alti rappresentanti della Casa
Bianca e del Dipartimento di Stato
Usa, era stata annunciata martedì
scorso a Gerusalemme dal segretario
di Stato Hillary Clinton con l'obiettivo di "esaminare con la Siria questioni bilaterali".
Globe09: sguardo ottimistico al futuro e
radici nel Mediterraneo
"Globe è un momento importante
non solo di esposizione, ma anche
di dibattito e di commercializzazione per la città di Roma nel suo
contesto mediterraneo". Eugenio
Magnani, direttore generale
Enit, esalta la vocazione all'accoglienza della Capitale durante la
conferenza di presentazione della
5
A cura della redazione
Marzo 2009
terza edizione della fiera b2b,
come pure Patrizia Prestipino,
assessore al Turismo della
Provincia di Roma, la quale afferma che "Globe è il fiore all'occhiello della nostra Fiera, con una
vocazione alla leadership nel settore
turistico
del
Mare
Nostrum". Federica Alatri, presi-
dente dell'Agenzia per il Turismo
di Roma e Lazio, sottolinea invece la visione futurista della manifestazione che guarda "al web,
alle politiche di abbattimento dei
costi, alla Roma del 2020, al trasporto aereo di domani e anche
agli aspetti umani essenziali della
formazione"
Spagna
5 anni dalle stragi di Madrid, commemorazione con polemiche
MADRID - Nel quinto anniversario delle stragi dell'11 marzo
2004, Madrid ha ricordato questa mattina le 191 vittime degli
attentati alle stazioni firmati dal terrorismo islamico.
La cerimonia commemorativa, che si è svolta al suono del
Requiem di Mozart davanti al municipio di Madrid in presenza del sindaco della capitale Alberto Gallardon e della presidente dalla Comunità (regione) madrilena, Esperanza Aguirre, è
stata accompagnata da polemiche. Non vi hanno partecipato
in segno di protesta contro Aguirre (Partido Popular) - per la
chiusura anticipata dei lavori di una commissione d'inchiesta
In Spagna boom di elettricita'fonti rinnovabili
ROMA - Secondo un'inchiesta di 'El Pais', in
Spagna si e' raggiunto il 30% di elettricita' da fonti
rinnovabili. Nei mesi di gennaio e febbraio, complici abbondanti piogge e un calo della domanda
rispetto agli scorsi anni a causa della crisi, le energie rinnovabili hanno raggiunto il 30% del consumo di elettricita'. Il dato va al di la' dell'obiettivo
fissato nel 2001 dall'Unione europea per la Spagna
del 29,4% al 2010. La domanda di energia elettrica
nel mese di gennaio si e' ridotta del 2,9% rispetto
allo stesso mese del 2008, e la riduzione si e' accentuata nel mese di febbraio (9,8% rispetto a febbraio 2008). L'aumento delle precipitazioni, inoltre,
ha incrementato la produzione di energia idroelettrica del 126,47 per cento tra gennaio e i primi di
marzo, rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno. Risultati ancora piu' ragguardevoli potranno essere conseguiti quando si riuscira' a superare
ostacoli infrastrutturali, che ancora penalizzano il
trasporto e lo stoccaggio dell'energia nel Paese
iberico.
regionale su una presunta trama di spionaggio politico - i rappresentanti del partito socialista del premier José Luis
Zapatero.
Per la prima volta quest'anno non sono state previste commemorazioni da parte del governo spagnolo. La portavoce delle
famiglie delle vittime Pilar Manjon, che negli attentati alle stazioni ha perso il figlio Daniel, 20 anni, in una intervista a El Pais
ha chiesto al governo spagnolo di "non dimenticare le vittime".
Le famiglie, ha inoltre affermato, continuano a ricevere "insulti
e minacce" da ambienti dell'integralismo musulmano.
Benvenuto
Il Direttore Sen. Habib
Mastouri e la redazione
del giornale “Il Dialogo
Mediterraneo” danno il
benvenuto a S.E Ambasciatore Habib Achour e
gli presentano le loro sin cere felicitazioni per la
Sua nomina a Capo
dell'Ambasciata tunisina
a Roma, augurandogli
una buona permanenza e
buon lavoro.
Precisioni della compagnia
Tuninter
Tunisie 24 marzo 2009 La compagnia Tuninter esprime il suo sconcerto per le
condanne pronunciate dal tribunale di Palermo.
Questa decisione suscita le osservazioni seguenti:
1.Il tribunale italiano ha avocato a sé la competenza giuridica di questo processo nonostante perizie internazionali abbiano dimostrato che l’ammaraggio fosse avvenuto in acque internazionali.
2.Un indennizzo di un ammontare totale pari a 22 milioni di euro è stato versato ai superstiti ed alle famiglie
delle vittime, in un tempo record (in meno di un anno).
Quest’indennizzo è stato versato dagli assicuratori della
compagnia Tuninter e dal costruttore dell’apparecchio
(ATR).
3. Le pene comminate sono nettamente più pesanti di
quelle decise in Italia per incidenti aerei più gravi.
4. E’ paradossale constatare che il pilota riconosciuto
come eroe dai media, dall'associazione dei piloti e dall'opinione pubblica italiana sia stato condannato, mentre è riuscito a salvare i due terzi dei passeggeri con un
ammaraggio straordinario.
5.E’ stato dimostrato dai periti italiani riconosciuti sul
piano internazionale che l’incidente è ampiamente imputabile alle insufficienze tecniche dell’apparecchio.
Pertanto, i tentativi che mirano a coinvolgere i dirigenti
ed i responsabili tecnici della compagnia Tuninter non
sono affatto giustificabili.
6.C’è da deplorare la svolta mediatico-politico presa
dalla vicenda e le pressioni che sembrano esercitarsi da
alcune parti che cercano di occultare la responsabilità
che altre parti assumono in modo innegabile di cui
soprattutto il costruttore italo-francese dell’apparecchio.
7. La compagnia Tuninter ha dato incarico i suoi avvocati per fare appello in seguito alla sentenza pronunciata
dal tribunale di Palermo.
Anpac: E' inaccettabile
indicare piloti come principali
responsabili
I piloti dell'Anpac ‘Principale sindacato della
Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale’,
esprimono "profondo disagio e numerose perplessità" in
merito alla sentenza sul disastro dell'Atr 72 della compagnia Tuninter ammarato al largo di Palermo il 6 agosto
2005. Sottolineando il cordoglio ed il rispetto per i famigliari delle vittime, l'Anpac evidenzia in una nota come
"le pesanti pene inflitte ai piloti dell'aeromobile, a nostro
giudizio ed in attesa delle motivazioni della sentenza,
non abbiano doverosamente tenuto conto del contesto
'di un sistema organizzativo potenzialmente fallace'
come definito dalla Agenzia Nazionale per la Sicurezza
del Volo (Ansv) nella propria inchiesta". Secondo
l'Anpac bisogna "conoscere la verità dei fatti" perchè le
primarie responsabilità "appaiono invece in capo ad una
pluralità di soggetti".
Proprio come ricostruito dalla Ansv, è evidente che indicare i piloti come principali responsabili del disastro
appare inaccettabile". Inoltre, continua l'Anpac, "la scelta degli investigatori di replicare l'evento con un simulatore di volo al fine di dimostrare che fosse possibile raggiungere l'aeroporto di Palermo e, conseguentemente,
definire le responsabilità dei piloti, trova la comunità
nazionale ed internazionale dei piloti estremamente perplessa". I piloti dell'associazione sottolineano che "un
evento reale vissuto in un velivolo, di smisurata complessità quale quello innescato dalla perdita totale dei propulsori e successivo ammaraggio, che risente delle condizioni ambientali e tridimensionali del momento, non è
correttamente duplicabile all'interno di un simulatore di
volo". L'8 aprile, in occasione dello sciopero già proclamato nel settore, Anpac "procederà ad evidenziare le
anomalie esistenti in Italia nel settore dell'investigazione
degli incidenti aeronautici al fine di contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'esigenza di procedure
innovative e finalizzate ad una migliore comprensione
degli eventi e ad una efficace prevenzione che, ricordiamo, è obbiettivo primario dell'Associazione".
PRIMO PIANO
6
A cura della redazione
Marzo 2009
Il Commissario Ue alla giustizia e alle libertà civili in visita a
Lampedusa
''Se corriamo questo rischio è perché siamo disperati''
Il
giorno
13-3-09
a
Lampedusa è arrivato il
Commissario Ue alla giustizia e alle libertà civili,
Jacques Barrot, per "comprendere meglio la situazione, verificare i livelli di
accoglienza riservata agli
immigrati e a chi chiede
asilo e portare la solidarietà dell'Unione europea ai
Paesi costieri più esposti".
Amnesty
International
proprio in vista dell'arrivo
di Barrot a Lampedusa gli
ha mandato un messaggio:
"L'Unione europea deve
esercitare una maggiore
pressione sull'Italia per
assicurare che i diritti
umani non siano violati a
Lampedusa.
Amnesty
esprime la sua preoccupazione per il trattamento a
cui sono sottoposti i
richiedenti asilo e gli immigranti a Lampedusa secondo un decreto ad hoc del
ministro degli interni dello
scorso gennaio". "La decisione dell'Italia di detenere
i migranti e i richiedenti
asilo a Lampedusa per
tutta la durata del procedimento, anziché trasferirli
sulla terraferma ha avuto
un grave impatto sui loro
diritti umani", ha aggiunto
Nicolas Beger, direttore
dell'ufficio Ue di Amnesty.
"La situazione attuale a
Lampedusa - ha detto
ancora - ostacola la costruzione nell'Ue di una vera
area di giustizia, libertà e
sicurezza basata sul rispetto dei diritti fondamentali".
E il giorno prima Rosa
Villecco Calipari e Jaen
Leonard Tuoadi, deputati
del Partito democratico, si
sono recati in visita nel centro di Lampedusa. "Le
condizioni di vita all'interno del centro di identificazione ed espulsione continuano ad essere terribili hanno detto -: abbiamo
potuto constatare che i
diritti umani in questa
struttura sono del tutto
negati. Il ministro Maroni
non può chiudere gli occhi:
proprio
oggi
anche
Amnesty International si è
rivolta all'Europa chiedendo di fermare queste violazioni e noi speriamo che
l'Europa farà sentire la
propria voce".
A Lampedusa, secondo
quanto hano raccontano i
deputati, "in una stanza in
grado di accogliere quattro
persone ne vivono diciotto
o venti. Abbiamo avuto la
conferma che negli ultimi
mesi i migranti sono stati
trattenuti nel centro per un
periodo ingiustificatamente prolungato, senza nessun provvedimento da
parte dell'autorità giudiziaria". "Tuttavia - hanno
concluso -, a fronte della
persistente mancanza di
diritti e minime condizioni
di dignità, è naufragato il
tentativo di creare una piccola Guantanamo perché
gli abitanti dell'isola non
intendono
assecondare
questo progetto".
Secondo il Commissario
Barrot, invece, "nonostante tutto, mi pare che le
autorità italiane stiano
facendo tutto quello che
possono per garantire condizioni decenti ai migranti.
Oltre al rispetto dei diritti
e della dignità degli extracomunitari, però, resta il
problema del destino delle
persone: anche a questo
dovremmo trovare soluzione". "Ho avuto la garanzia
che qui a Lampedusa c'è il
pieno rispetto delle procedure per le richieste di asilo
politico; che i migranti
sono messi a conoscenza,
anche attraverso le Ong
presenti, della possibilità
di presentare l'istanza e
che i loro dossier vengono
istruiti regolarmente".
Il commissario lasciando il
Cie, diretto al Cpa dell'isola, allestito nell'ex base
navale Loran, ha più volte
ribadito che "al centro
delle sue preoccupazioni ci
sono soprattutto i possibili
richiedenti asilo. Ho visto
casi dolorosi di tunisini che
vogliono tornare nel loro
paese e che aspettano l'autorizzazione per ricongiungersi alle loro famiglie; ci
sono questi problemi specifici insieme a tutto il
resto. Mi hanno molto toc-
cato i racconti dei ragazzi
con cui ho parlato, disperati perché non sanno quale
sarà il loro avvenire".
Per Barrot "occorre capire
come far sì che l'Europa
possa rimanere rigida
rispetto al problema dell'immigrazione irregolare e
al contrasto dei traffici che
ci sono dietro i viaggi verso
il nostro continente e, allo
stesso tempo, sia aperta e
solidale nei confronti dei
migranti.
I Paesi dell'Unione europea devono essere più solidali, ad esempio attraverso
una politica dei visti più
generosa. Non va trascurato, però, come ho cercato
di spiegare ai migranti che
ho incontrato che i nostri
Paesi, in questo momento
attraversano un periodo di
crisi grave".
"Siamo disperati, ci aiuti" "Scappiamo dai nostri
Paesi per fuggire dalla
miseria e dalla fame.
Siamo disperati. Ci aiuti".
Questa è una delle richieste d'aiuto rivolte al
Commissario
Jacques
Barrot da un clandistino
di 29 anni, ospite del Cie
di Lampedusa.
Il commissario si è trattenuto a lungo all'interno
della struttura fermandosi,
in un fuori programma, a
parlare con i migranti, ad
ascoltare le loro storie e le
loro richieste. Una visita,
quella di Barrot, durata
oltre un'ora. Il commissario, accompagnato dal
capo del dipartimento
immigrazione
del
Viminale, Mario Morcone,
è entrato nelle cucine del
Cie, ha chiesto informazioni sul menù offerto ai
migranti, ha domandato se
ci fossero extracomunitari
in sciopero della fame e ha
poi visitato la mensa e le
camerate.
Ma la parte più significativa della visita al Cie,
durante la quale Barrot ha
chiesto spiegazioni sul
trattamento riservato ad
eventuali minorenni, sul
rispetto delle procedure
per le richieste di asilo, è
stata quella dell'incontro
con gli ospiti della struttura. Barrot ha ascoltato i
racconti di viaggio degli
immigrati e ha più volte
chiesto in particolare ai
presenti, perchè scelgono
di affidarsi agli scafisti
anzichè entrare in Italia
regolarmente. "Il visto
costa troppo - gli hanno
risposto tutti - ed è difficilissimo ottenerlo se non sei
ricco, se non dai garazie".
Molti migranti hanno
chiesto aiuto al commissario per poter lasciare
l'Italia e ricongiungersi ai
familiari che si trovano in
altri Paesi europei; solo
alcuni hanno detto di voler
rimanere in Italia per lavorare. "E' meglio che vi si
dia aiuto favorendo una
politica dei visti più generosa, magari cercando di
ridurne i costi - ha detto
Barrot -, bisogna favorire
l'ingresso
regolare.
Affrontare il viaggio da
clandestini, via mare non è
la soluzione".
Ma all'invito del commissario ad abbandonare i
cosiddetti viaggi della
speranza, un migrante, a
Lampedusa da tre mesi,
ha risposto: "Sappiamo
che solo il 20% di quelli
che si mettono in mare ce
la fa. Se corriamo questo
rischio è perché siamo
disperati".
7
PRIMO PIANO
Marzo 2009
Il caso Strada difende Bashir: «Una manovra politica contro gli africani»
«Cure gratis nel nostro ospedale a Khartoum»
NAIROBI — Gino Strada, il fondatore e
animatore di Emergency che a Khartoum
ha realizzato un ospedale cardiologico
modello (unico nel Continente se si esclude
il Sudafrica) non ha dubbi: «Il mandato di
cattura emesso dal tribunale internazionale
contro il presidente Omar al Bashir è grottesco. Come fa un istituto come la Corte che
non è riconosciuto dal Sudan ad emettere
un provvedimento contro un cittadino sudanese e per di più presidente?». «E' vero che è
stato il Consiglio di Sicurezza ad affidare
alla Corte Penale Internazionale il compito
di indagare sulle violenze in Darfur, ma non
riesco a comprendere come il massimo organismo dell'Onu possa investire di un compito così delicato un istituto che non è riconosciuto da tutti i Paesi — continua Gino
Strada —. La credibilità del Tribunale de
l'Aja è così minata per sempre. Inoltre sembra ci sia un accanimento sugli africani.
Perché nessuno indaga George W. Bush,
per le violenze in Iraq, o Ehud Olmert, per i
massacri dei civili a Gaza, o Vladimir Putin,
per i crimini di guerra commessi in Cecenia?
Non andrebbero quanto meno investigati
per le atrocità commesse dalle loro truppe?
La corte sembra essere manovrata, indirizzata verso coloro che non sono ortodossi.
Insomma sembra quasi che le sue decisioni
siano prese in base a un'agenda politica e
con profondi pregiudizi».
Il Sudan ha espulso 13 organizzazioni non
governative accusate di aver collaborato con
gli investigatori del tribunale. Nessuna di
esse è italiana. Per altro il nostro governo ha
evitato di assumere una precisa posizione a
riguardo del mandato di cattura per crimini
di guerra e contro l'umanità e questo ha
garantito sia al business italiano in Sudan
(che è parecchio) che alle organizzazioni non
governative, di continuare a operare senza
problemi. Emergency sta per aprire un ospe-
dale a Nyala, capoluogo del Darfur
Meridionale. «Un centro pediatrico nel
quale ovviamente non cureremo solo le
malattie, ma daremo anche assistenza nutrizionale. Le cose, come si può immaginare
sono strettamente collegate», spiega Strada.
I lavori per la costruzione cominceranno tra
un mese e tra sei mesi l'unità sarà operativa e
funzionante. I medici arriveranno da un centro analogo inaugurato recentemente a
Bangui, capitale della Repubblica
Centrafricana.
Il Centro Cardiologico «gioiello» di
Emergency a Khartoum farebbe invidia a
parecchi ospedali italiani. I pazienti sono
arrivati da 15 Paesi diversi, non solo africani anche mediorientali. «Sono venuti ragazzini anche dal Ciad, un Paese in guerra con
il Sudan che ha concorso per le spese. Le
cure da noi sono gratuite. Facciamo almeno 4 operazioni a cuore aperto al giorno».
La crisi economica ha colpito anche
Emergency, organizzazione che si vanta di
non avere finanziamenti pubblici per evitare condizionamenti di alcun tipo:
«L'indipendenza si paga — sostiene Strada
— e siccome i soldi in tasca scarseggiano,
abbiamo una contrazione degli introiti.
Speriamo però che il flusso ricominci a
breve».
Con la nuova politica in Medio Oriente, Obama entra nell’era del
“post-11 settembre”
Il tono che il presidente statunitense Obama sta dando alle
relazioni fra il suo paese ed il Medio Oriente appare certamente più pacato di quello adottato durante otto anni dal
suo predecessore George Bush. Lui del resto lo aveva
detto anche il 26 gennaio scorso, quando aveva rilasciato la
sua prima intervista ad un giornale arabo, assicurando che
gli Stati Uniti sono pronti ad avviare con il mondo musulmano una nuova collaborazione, basata sul rispetto e sul
reciproco interesse.
A fare un’analisi della nuova visione americana dei rapporti con il mondo arabo è il quotidiano francese Le Monde,
il quale spiega come Obama punti in particolar modo sulla
Siria, un paese che ritiene capace di giocare un ruolo fondamentale e costruttivo nella regione, in particolare per
quanto riguarda le problematiche con il movimento
Hamas, con l’Hezbollah libanese e con gli oppositori sunniti del regime sciita iracheno del premier Al Maliki.
Due responsabili della diplomazia americana, il Sotto
Segretario di Stato per il Medio Oriente e un responsabile del Consiglio nazionale per la sicurezza, sono stati mandati in missione a Damasco, dove hanno potuto appurare
che un potenziale terreno d’intesa fra Stati Uniti e Siria
effettivamente esiste.
Il presidente siriano Bachar Al Assad vuole naturalmente
valutare cosa gli Stati Uniti porteranno al suo paese in
cambio del suo coinvolgimento in un processo di pacificazione della regione. Ad esempio, vuole la fine progressiva
delle sanzioni americane contro il suo regime, vuole che la
Siria venga tolta dalla lista dei paesi che sostengono il terrorismo e soprattutto vuole che Washington obblighi
Israele a sloggiare dal Golan, territorio “occupato abusivamente” da quattro decenni.
Al Assad sa quale sia la portata delle sue richieste. Assicura
però che gli basterebbe vedere da parte di Obama anche
un solo cenno di buona volontà per dare avvio ad una
nuova stagione di collaborazione.
In particolare, i paesi arabi attendono da Obama che
modifichi sostanzialmente e in maniera più equilibrata il
rapporto fra gli Stati Uniti e Israele. Questo sarebbe uno
dei “cenni di buona volontà” a cui accenna il presidente
siriano Al Assad.
Ne è anche convinto un diplomatico occidentale di stanza
al Cairo: “Non si giungerà mai all’esistenza di due stati
separati e indipendenti, uno Stato palestinese e uno Stato
israeliano, fino a quando Washington avrà paura di
Israele. Questo nuovo presidente deve trovare il coraggio
politico di obbligare il prossimo governo di Benjamin
Netanyahu a mettere un termine alle ingiustizie e alla confisca illegale delle terre palestinesi. In caso contrario non si
giungerà mai alla fine del conflitto.”
Infine, non vi è da dimenticare l’Afghanistan, dove Obama
conta di inviare nuove truppe per aiutare il paese in un
periodo in cui i talebani sembrano riemergere verso le sfere
del potere. Anche nei loro confronti Obama parla di apertura, dicendosi pronto a trattare con i leader talebani
moderati.
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"La Tunisia si allena per il record"
Le strategie 2009 della Tunisia per il mercato italiano, illustrate dal direttore per l'Italia
dell'Ente del turismo Mustapha Nasri. La destinazione nordafricana punta a crescere
del 5% sul nostro mercato, totalizzando mezzo milione di arrivi. "Vogliamo diversificare
la nostra offerta - specifica Nasri -. Wellness, golf, meeting e turismo religioso i segmenti
che sviluppiamo". Importante anche il ruolo che avrà il nuovo collegamento Tuniair tra
Malpensa e Tozeur.
Vietati sigarette e alcolici ai minorenni francesi
Parigi - La Francia spegne le bionde. Giro di vite proibizionista. Stop ad alcol e fumo per
i minorenni. L’Assemblea nazionale francese ha approvato un progetto di legge che vieta
la vendita di alcol e di tabacco ai minori di 18 anni. La camera bassa ha elevato il divieto
attuale, che è 16 anni. Il progetto di legge era stato presentato dal ministro della Sanità,
Roselyne Bachelot. Per entrare in vigore, il testo dovrà essere votato anche al Senato.
ccia padova: incontri d'affari in tunisia
(13/17 giugno)
Azienda Speciale della Camera di Commercio di Padova, organizzerà una missione economica in Tunisia (Tunisi) dal 13 al 17 giugno 2009 con il supporto dell’ufficio ICE di
Tunisi.
La Missione è rivolta alle aziende interessate ad una prima presa di contatto con la realtà economica tunisina per degli approfondimenti sulle opportunità di business offerte dal
mercato locale
La missione è plurisettoriale, tuttavia i settori di maggiore interesse per il mercato tunisino sono: meccanica, componentistica, mobili/arredamento, agroalimentare, elettronica.
Per maggiori informazioni sul programma ed i costi, si prega di scaricare la circolare dell'iniziativa. Per partecipare, compilare il modulo di adesione ed il company profile secondo le modalità riportate all'interno della circolare stessa.
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Cultura
8
Marzo 2009
Kairouan, Città Sacra proclamata Capitale della
cultura islamica per il 2009
di Tejeddine GMATI
Ed è in questo ambito che
l'ISESCO ha proposto e
sostenuto la città di
Kairouan come “epicentro”
culturale dell'Islam per il
2009, proposta trasformatasi in decisione definitiva
nella 4a conferenza islamica dei Ministri della
Cultura, tenutasi ad Algeri
nel Dicembre del 2004. Si
tratta di una iniziativa che
riconosce a questa importantissima città il merito
storico di aver diffuso il
Messaggio Maomettano
in tutta la regione del
Maghreb che ha origini
berbere, assumendo un
ruolo primordiale nella storia del bacino occidentale
del Mediterraneo, raggiungendo l'Andalusia e la
Sicilia ma anche l'Africa
sub sahariana.
La città di Kairouan può
ritenersi la culla di una
scuola o di una corrente
teologica malekita sotto
l'impulso,
tra
l'altro,
dell'Imam Sahnoun Ben
Said, che promuoveva la
moderazione, la tolleranza
e l'Ijtihed inteso come lo
“sforzo” volto ad interpretare l'Islam grazie ad una lettura di certo rigorosa ma
priva di ogni forma di dogmatismo ed estremismo.
Kairouan brilla inoltre grazie a varie figure, come
quella del medico-scienziato Ibn El Jazar ma grazie
anche a sontuose realizzazioni urbanistiche ed architetturali di cui la Moschea
Okba Ibn Nafaa; si tratta
di opere che hanno dotato
la città di uno stampo
architettonico
specifico
riconosciuto a livello mondiale e la cui influenza
aveva segnato la Sicilia.
Considerata come la prima
capitale dell'Islam in
Ifriqiya (l'antico nome
della Tunisia) e in
Andalusia, questa città
fondata dal generale arabo
Okba Ibn Nafaa nel 670
D.C. è servita di punto di
collegamento per le conquiste islamiche, per diventare tra gli anni 800 e 900
D.C., un periodo d'oro per
la città, la capitale
dell'Emirato fondato da
Ibrahim Ibn al Aghlabi al
Tamimi, capitale degli
Aghlabiti appunto dal
nome
del
fondatore.
Kairouan era allora diventata un polo culturale ed
intellettuale che ha conosciuto la fondazione di
Beit Al-Hikma (la Casa
della saggezza/sapere) a
Rakkada,
prima
Università
scientifica
d'Ifriqiya e del Maghreb
dove insegnavano eminenti professori di grande
caratura.
Grazie a Beit Al-Hikma
sono stati tradotti importanti saggi dal latino e dal
greco all'arabo, diffuse le
scienze della Medicina,
della
Filosofia
e
dell'Astronomia. Dopo la
caduta dell'era Aghlabita,
Kairouan ha conservato il
suo ruolo religioso e culturale
durante
l'epoca
Fatimita (909-976) ma
anche durante quella dei
Sanhaji (1121-1148). Con
l'avvento degli Ottomani
nel 1574, la Dinastia
Husseinita che ha governato il paese, ha continuato
ad attribuire a Kairouan il
ruolo privilegiato che le
spettava come polo islamico moderato e aperto con
una dimensione spirituale
e un ruolo di primo ordine
che ha dato un valore
aggiunto al pensiero e alla
civilizzazione islamici. Ed
è per questo motivo che nel
1988 è stato creato in
Tunisia un Centro di studi
islamici con la specifica
missione di far conoscere
appunto questa grande
civilizzazione al fine di
valorizzare il patrimonio
islamico, fornendo dati e
informazioni sull'Islam e
sulle illustre figure della
Tunisia e di Ifriqiya e le
loro opere nel campo scientifico, culturale e religioso.
Oggi giorno, la Tunisia e
quindi Kairouan fanno pienamente parte della rivoluzione informatica e numerica globale , ma non per
questo la gloriosa storia
della capitale Aghlabita si
ritiene superata o tanto
meno dimenticata, basti
pensare che nel 1988
l'UNESCO l'ha dichiarata patrimonio dell'umanità; saper infatti ricordare la
Storia pur costruendo un
futuro ambizioso e moderno sta a riassumere il vero
significato di fondo della
celebrazione di una città
tunisina,
appunto
Kairouan, come capitale
della cultura islamica per il
2009 e quindi come simbolo di una buona fetta dell'identità nazionale e culturale della civilizzazione
non solo tunisina ma anche
arabo-musulmana.
Venendo alla celebrazione
della manifestazione vera e
propria, essa prevede un
programma con tanto di
cerimonia di apertura l'8
Marzo, la vigilia del
Mouled (festa della nascita
del profeta Mohammed)
con un grande show notturno all'aperto caratterizzato da uno spettacolare
effetto speciale che proietta delle immagini gigantesche sincronizzate grazie a
particolari luci, intitolato
“Kairouan eterna” e che
comporta delle scene che
raccontano le diverse epoche storiche della città, una
vera e propria opportunità
per veder sfilare, tra le altre
cose, degli autentici costumi d'epoca, accompagnati
dai suoni di versetti coranici, musica e poesia. Il menù
della manifestazione è poi
ricco e prevede un ampio
ventaglio di appuntamenti
culturali e artistici tra cui
colloqui e tavole rotonde,
festival, concorsi, mostre di
dipinti, esposizioni di antichi manoscritti arabi, concerti musicali, rappresentazioni
cinematografiche,
pièces teatrali..., saranno
inoltre pubblicate le opere
complete di Ibn Al Jazzar.
Sono stati inoltre elaborati
un emblema ufficiale della
manifestazione che porta il
titolo di “Kairouan, capitale della cultura islamica” in
tre lingue: l'arabo, il francese e l'inglese, un inno prodotto dalla Radio nazionale con inoltre la nascita di
un apposito sito Web e
l'emissione di un francobollo postale in guisa di
celebrazione dell'evento. Il
festival del tappeto di cui
Kairouan è grande specialista farà parte della prima
sessione della manifestazione insieme ai canti sacri
ossia soufi, queste attività
si svolgeranno nel complesso culturale l'hôtel
Kasbah e nei monumenti
storici della città.
9
CULTURA E TURISMO
Marzo 2009
Per due giorni Genova sarà capitale del Mediterraneo
Un Forum permanente a
Genova per creare una rete di
cooperazione fra le Regioni, la
società civile e le istituzioni
locali delle due sponde del
Mediterraneo. E’ questo l’obiettivo di fondo dell’iniziativa
internazionale “Dialoghi del
Mediterraneo occidentale, Le
Regioni e la società civile per la
cooperazione decentrata e la
democrazia partecipativa” che
si terrà per la prima volta a
Genova venerdì e sabato prossimi ai Magazzini del Cotone su
iniziativa della rappresentanza
italiana della Commissione
europea, dell’Assemblea e della
Giunta regionali con l’alto
patrocinio del Presidente della
Repubblica. “Il Mediterraneo –
ha ricordato il presidente del
Consiglio regionale Giacomo
Ronzitti questa mattina nel
corso di una conferenza stampa
– è un’area cruciale per lo sviluppo economico, la stabilità, la
pace e il dialogo fra le culture.
Un’area dove possono nascere
grandi opportunità per la
Liguria che anche nello Statuto
della Regione viene definita
“porta del Mediterraneo” sul
mondo. L’idea del Forum permanente nasce dalla convinzione che il necessario ponte fra le
due sponde non può essere solo
opera dei Governi ma deve
coinvolgere la società civile in
tutte le sue espressioni, le
Regioni e la democrazia partecipativa”. Quella di venerdì e
sabato non è che una tappa di
un percorso iniziato molti anni
fa e che spesso attraversa battute d’arresto. Lo ha ricordato
Pier Virgilio Dastoli, direttore
della rappresentanza in Italia
della Commissione europea: “Il
percorso è iniziato negli anni ‘70
e ha portato, dopo la nascita a
Barcellona del segretariato per
la cooperazione di cui sono
copresidenti
Sarkosy
e
Mubarak e alla nascita, a Parigi
nel 2008, dell’Unione per il
Mediterraneo che coinvolge
cinque Paesi europei costieri:
Italia,
Francia,
Spagna,
Portogallo, Malta e cinque che
fanno parte dell'UMA, Unione
del
Maghreb
arabo:
Mauritania, Marocco, Algeria,
Tunisia e Libia. Anche in questo caso fondamentale è stato
l’impegno del presidente francese. I punti dove è importante la
collaborazione, anche a livello
di Regioni, sono moltissimi: lo
sviluppo sostenibile, l’immigrazione, l’ambiente, la crescita
della democrazia partecipata”.
“Una cosa è chiara - ha aggiunto
il vicepresidente della Giunta
Massimiliano Costa – la democrazia e la cooperazione non si
possono calare dall’alto o
imporre. Per questo è fondamentale il ruolo della cooperazione decentrata, della società
civile, delle comunità locali. E’
un processo lento e anche difficile da realizzare. A Genova
vogliamo lanciare un seme, il
germe del dialogo e della cooperazione”. Venerdì, dopo
l’apertura dei lavori da parte del
presidente del Consiglio regionale Giacomo Ronzitti, sono
previsti, fra gli altri, gli inter-
farnesina: frattini, in collezione design meglio di
cultura italiana
''Una grande intesa tra cultura, impresa e politica estera,
con quest'ultima che mette a
disposizione la sua rete diplomatica nel mondo per far
conoscere il meglio della cultura italiana''. Cosi' il ministro
degli Esteri, Franco Frattini,
ha presentato oggi a Villa
Madama, insieme al ministro
dello Sviluppo economico,
Claudio Scajola e il ministro
per i Beni e le attivita' culturali,
Sandro
Bondi,
la
''Collezione
Farnesina
Design'', progetto voluto dal
capo della diplomazia italiana
che mira a valorizzare sul
piano internazionale la valenza
culturale del design italiano.
L'iniziativa, ha spiegato il
responsabile della Farnesina,
''sara' un complemento della
collezione di arte contemporanea'' allestita nella sede del
ministero e portata con mostre
importanti nelle maggiori
capitali mondiali.
Il progetto, ha aggiunto
Frattini, sara' coordinato da
un comitato scientifico presieduto da Sergio Pininfarina,
che ha gia' messo a punto un
progetto che identifica 15 categorie nelle quali possono essere ricondotte le tante espressioni del design moderno.
Da parte sua, Scajola ha osser-
vato che ''da qui parte un'iniziativa che vuole essere l'apertura di un percorso''.
''L'obiettivo - ha spiegato - e'
far si' che che si possa mettere
insieme delle iniziative frammentarie che impegnano risorse economiche e non danno i
risultati che potrebbero dare''.
''Il significato dell'incontro di
oggi - ha continuato - e' aprire
la strada affinche' possano
nascere iniziative che diffondono la nuova arte e creare un
percorso di crescita per le
nuove generazioni''.
Bondi ha invece sottolineato
come il ministero di cui e' titolare debba ''sostenere e pro-
muovere il lavoro degli uomini
di cultura del nostro tempo'' e
non solamente ''tutelare e
custodire il patrimonio storico
del nostro passato''.
Rassegna di cinema contemporaneo italiano a Tunisi
Dal 26 al 30 marzo a Tunisi andrà in ‘scena'
la seconda edizione della Rassegna Un
Anno di Cinema italiano contemporaneo a
Tunisi organizzata anche questa volta da
MedFilm Festival Onlus e l'Istituto Italiano
di Cultura della capitale nordafricana, una
delle più attive a livello culturale del bacino
del sud Mediterraneo.
La rassegna si svolgerà sulla base di 7 film
italiani usciti nelle sale nell'anno 2007-2008
che verranno proiettati.
Al termine della proiezione dei film, da maggio sino a dicembre, poi, vi saranno mensilmente degli incontri, per un totale di 12 opere
presentate durante l'arco della rassegna.
Il progetto intende stimolare relazioni e
sinergie tra i due Paesi attraverso una presenza strutturata e continuativa con cui moltiplicare le occasioni di incontro e conoscenza.
La vera novità del 2009 è la collaborazione
con la casa di moda Maison Gattinoni, ospite d'onore della II edizione della manifestazione che presenterà il Prêt-à-porter e
l'Haute Couture Primavera/Estate 2009 di
abiti realizzati da Guillermo Mariotto e alle-
stirà, presso l'Istituto Italiano di Cultura,
una mostra con i costumi di scena indossati
da attrici straordinarie icone del nostro cinema nel mondo.
I sette lavori cinematografici che verranno
proiettati nella 4 giorni di programmazione
possono essere considerati come un vero e
proprio tour nella "penisola italiana un viaggio che fotografa il nostro paese e che soprattutto propone una o più generazioni di autori che hanno saputo restituire identità, corpo
e anima ai loro conterranei. Lo sguardo di
autori affermati, accompagnato dalla freschezza dei cineasti esordienti, regala al pubblico tunisino una panoramica completa su
vizi, gioie, virtù e soprattutto paesaggi del
bel Paese".
I film saranno i ‘drammi' La giusta distanza
di Carlo Mazzacurati; Centochiodi di
Ermanno Olim; Uno su due di Eugenio
Cappuccio, Piano Solo di Riccardo Milani,
la commedia leggera Lezioni di cioccolato di
Claudio Cupellini e le opere prime di Enrico
Pitziani e Lisa Romano rispettivamente
Tutto torna e Se chiudi gli occhi, quest'ultimo vincitore del Grand Prix al Festival del
Cinema Italiano di Annecy.
Domenica 29 marzo alle ore 11h00, presso
l'Espace Ness El Fen, verrà proiettato il
documentario
I
nostri
trent'anni.
Generazioni a Confronto di Giovanna
Taviani, in presenza della regista: un magnifico viaggio di poco più di un'ora nel cinema
italiano degli ultimi quarant'anni alla quale
proiezione seguirà una tavola rotonda organizzata da ATCPP e Nomadis Image dal
nome Cinéma Italien et Cinéma Tunisien:
Influences en partage, sulle relazioni a livello
cinematografico tra Italia Tunisia.
"L'evento di Tunisi è parte del programma
Medfilm International 2009, che si occupa
della ideazione e realizzazione di eventi internazionali finalizzati a sostenere, grazie alla
fondamentale collaborazione degli Istituti
Italiani di Cultura, la cooperazione tra i paesi
dell'area mediterranea e la promozione della
cultura italiana all'estero, in particolare attraverso il nostro cinema, amato e conosciuto in
quest'area del mondo, che con i suoi circa 90
milioni di spettatori rappresenta un mercato
dalle grandi potenzialità".
venti del presidente del
Parlamento della Catalogna
Ernest Benach, del direttore
della Rappresentanza in Italia
della Commissione europea
Pier Virgilio Dastoli, del presidente della Giunta Claudio
Burlando,
di
Rachidi
Abdelmaksoud,
presidente
della piattaforma Euromed
delle organizzazioni non governative, di Muriel Dunbar direttore di European Training
Foundation. Venerdì pomeriggio i lavori si articoleranno in 4
sessioni parallele: cooperazione, immigrazione e integrazione; democrazia partecipativa e
parità uomo donna; protezione
dell’ambiente e sviluppo sostenibile, promozione del mutuo
riconoscimento delle culture
attraverso mobilità ed educazione. Sabato i gruppi di lavoro
presenteranno i risultati dei
rispettivi confronti, seguirà una
tavola rotonda sul ruolo delle
Regioni e della società civile
per
lo
sviluppo
del
Mediterraneo occidentale.
Moses Levy quaran t’anni dopo
Lunedì 9 marzo ore 17,00 presentazione in Consiglio regionale del libro che
celebra il quarantennale della scomparsa del pittore e incisore che fu allievo di Giovanni Fattori
Le spiagge e i bagnanti della Versilia,
le scene di vita e i colori della Tunisia.
L’intera vita artistica di Moses Levy,
pittore e incisore scomparso nel 1968 a
Viareggio, si dipana nella rappresentazione delle sue due patrie: Tunisi, dove
era nato nel 1900 da padre inglese e
madre italiana, e la Toscana, dove la
famiglia si stabilì a partire dal 1907.
Compagno di studio di un altro grande artista toscano, il pittore Lorenzo
Viani, e allievo presso la scuola di nudo
di Giovanni Fattori, Moses Levy è
stato uno dei protagonisti della pittura
italiana. Per celebrare il suo talento e la
sua opera, lo scorso anno è uscito il
libro “Moses Levy – Quarant’anni
dopo”, che attraverso flash di artisti e
persone che lo hanno conosciuto ne
tracciano un ritratto a tutto tondo.
Dopodomani, lunedì 9 marzo, il libro
sarà presentato, con inizio alle ore
17,00, nella sala Gigli di Palazzo
Panciatichi, sede del Cosniglio regionale. Alla presentazione interverranno
Ambra Giorgi, presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Marcello Ciccuto, docente di
Letteratura italiana all’Università di
Pisa, Francesco Bosetti, docente di
Diritto privato sempre all’Università
di Pisa, e Stefano Cipolat, incisore.
Diritto e Società
10
Ridare fiducia non solo
a parole alle famiglie
italiane in difficoltà
Marzo 2009
di Carmelo Occhino
clientelismi, le regalie chiamate “consulenze”, le spese della
politica e della partitocrazia.
Dunque, l’Italia ha bisogno di una cura d’urto con medicine appropriate, che non sono i tagli ai posti di lavoro nei
servizi essenziali – si pensi alla scuola e alla sanità – e indispensabili allo sviluppo sociale ed economico. E’ la razionalizzazione dei comparti e dei settori che bisogna perseguire con intelligenza e non con la rozzezza della “falciatura”
indiscriminata di posti di lavoro che metterà sul lastrico le
famiglie, deprimendo i consumi e provocando chiusure a
catena, che purtroppo moltiplicheranno la disoccupazione
e acuiranno le tensioni sociali. Sono necessari interventi di
spesa concreta e produttiva diffusa sul territorio, che possa
avviare un ciclo virtuoso che rivitalizzi il tessuto sociale
ridando fiducia. Crediamo che questo obiettivo non si
possa raggiungere con mere dichiarazioni d’intenti o con
investimenti a tutto-cemento per opere che saranno attive
soltanto tra decenni, come le centrali nucleari – a tecnologia peraltro superata - e il ponte sullo stretto di Messina.
Forse si vuole stupire, certamente ne beneficerà qualche
comparto ma non si contribuirà a sviluppare nell’immediato l’economia diffusa del paese.
Le ultime notizie, preoccupanti, dicono che a febbraio la
cassa integrazione non solo coinvolge tutti i comparti produttivi italiani ma ha segnato un incremento del 553 per
cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si
hanno anche stime tristemente al ribasso sul prodotto
interno lordo, dati che sembravano già acquisiti e che invece non finiscono di allarmare. Ciò vuol dire che se tanti
lavoratori contrattualizzati hanno già perso il posto ci sono
e ci saranno, a fronte, tanti altri lavoratori precari che si troveranno improvvisamente a zero euro e con spese correnti
di vita, mutui e impegni presi ai quali improvvisamente non
potranno fare fronte. Peraltro, innescando la miccia di contenziosi che renderanno la vita impossibile a tante famiglie,
che rischieranno anche di sfasciarsi. Questo succede in
Italia, un paese nel quale, specialmente da parte di chi è alla
ricerca di consensi, si dice continuamente di voler tutelare
la famiglia, mentre nei fatti nulla si fa per darle sostegno e
sicurezza. E’ un’occasione da non perdere, con umiltà, spirito di servizio ed onestà intellettuale.
pmi: a milano nasce centro
imra a sostegno imprenditrici
marocchine
Milano, 10 mar. (Adnkronos) - Promuovere e favorire la partecipazione economica e sociale delle
donne marocchine con la realizzazione di progetti
imprenditoriali in Italia e in Marocco. E' l'obiettivo del "Centro Imra - Sviluppo di impresa migrante al femminile", iniziativa di Soleterre Onlus, in
collaborazione con l'Assessorato alla Pace e
Cooperazione Internazionale della Provincia di
Milano e la Regione Lombardia. Il Centra Imra,
'donna' in arabo, e' stato presentato oggi a Milano,
alla presenza del console generale del Marocco,
Mohiedine El Kadiri Boutchich.
"Questa iniziativa -ha spiegato El Kadiri
Boutchich- e' veramente molto importante nell'ambito dello sviluppo dell'imprenditoria femminile
marocchina in Lombardia. E penso che le istituzioni della Regione e della Provincia di Milano debbano fare anche di piu' per la donna marocchina,
che anche nella nostra societa' ha un ruolo molto
importante".
Il console generale del Marocco ha ricordato che le
riforme realizzate nel Regno negli ultimi dieci anni
"sono state molto importanti perche' hanno consacrato l'uguaglianza dell'uomo e della donna nei
diritti e nei doveri. Anche in Lombardia le donne
marocchine sono molto attive e presenti in tutti i
campi. Quindi e' molto importante dare l'appoggio
necessario alla donna".
Con master, dottorati e specializzazioni, permesso per lavoro
senza passare per i flussi
Anche un titolo post-laurea conseguito in Italia dà diritto agli studenti stranieri che hanno trovato occupazione
di avere un permesso per lavoro indipendentemente dal decreto flussi.
Potranno chiedere la conversione del
loro permesso in ogni momento dell’anno, senza preoccuparsi di aggiudicarsi una quota.
Finora solo gli studenti stranieri che
conseguivano una laurea in Italia,
insieme a quelli regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al
raggiungimento della maggiore età,
potevano convertire il permesso di
soggiorno da studio a lavoro al di
fuori del decreto flussi. Gli altri dovevano presentare domanda dopo la
pubblicazione del decreto (che ogni
anno dedica alcune quote alle conversioni), armarsi di pazienza e incrociare
le dita.
Una recente circolare del ministero
dell’Interno spiega però che è stata
ampliato la lista dei titoli conseguiti
presso università italiane che danno
diritto alla conversione da studio a
lavoro. Eccoli:
- Laurea (3 anni, 180 crediti formativi universitari);
Laurea specialistica/magistrale
(300 crediti, comprensivi dei 180 cre-
diti universitari della Laurea o 180
CFU della Laurea oltre ai 120 CFU
per la laurea magistrale);
- Diploma di specializzazione (minimo due anni);
Dottorato di ricerca (minimo 3
anni);
Master universitario di I livello
(durata minimo 1 anno -60 crediti), cui
si accede con la laurea;
- Master universitario di II livello
(minimo 60 crediti universitari) cui si
accede con il diploma di laurea, ex
legge n. 341/90 o con laurea specialistica o con laurea magistrale.
Fini: "Non si può dire ‘torna a casa’ a chi perde il post
Il presidente della Camera: "Ingiusto discriminare i lavoratori
stranieri"
Non si può dire "tornate a casa" agli immigrati che perdono il lavoro e non è giusto penalizzare i lavoratori stranieri
a favore degli italiani. La pensa così Gianfranco Fini, che
oggi ha incontrato la stampa estera.
"Di fronte alla crisi economica - ha detto il presidente della
Camera - c’è il rischio di perdere il lavoro per tutti, non
solo per lo straniero che si era integrato, e io non dirò mai,
come fa qualcuno: a parità di condizioni facciamolo perdere prima allo straniero e poi all'italiano".
Secondo Fini, "il problema di coloro che sono in Italia perché avevano il lavoro e rischiano di perderlo non potrà
essere risolto in modo semplicistico: non hai più il lavoro,
devi tornare al tuo paese". "Spero però che il problema non
si presenti con tutta questa drammaticità, anche perché è
vero che la crisi c'è, ma è anche vero che noi abbiamo un
sistema di ammortizzatori sociali maggiore di altri paesi".
"In ogni caso – ha aggiunto - fin d'ora dico che il lavoratore non può essere discriminato in ragione del fatto di essere italiano o straniero. E' sempre un lavoratore e, di fronte
al rischio che c'e' per tutti di poter perdere il lavoro, dobbiamo fare tutto quello che si può per evitare che si creino
Bonus
famiglia:
ultimi gior ni per le
domande.
Più tempo
per colf e
badanti
delle condizioni di tale emergenza sociale".
Proprio la legge Bossi-Fini ha però ridotto da un anno a
sei mesi la durata del permesso per attesa occupazione. E
passati sei mesi, il cittadino straniero che non ha trovato
un nuovo posto di lavoro dovrebbe tornarsene a casa.
Ma per Fini quanto sta accadendo in questo periodo è "un
fenomeno imprevisto e imprevedibile". "La legge FiniBossi partiva dal presupposto che in Italia abbiamo bisogno di lavoratori stranieri, poiché ci sono settori in cui se
non ci fossero loro non riusciremmo più neppure a produrre".
Roma – 26 marzo 2009 - Rimangono pochi giorni per chiedere il bonus famiglia, il contributo
assegnato quest’anno ai nuclei più bisognosi come misura straordinaria per fronteggiare la crisi
economica.
Lavoratori dipendenti e i pensionati che hanno preso come riferimento il 2008 per calcolare reddito e componenti del nucleo familiare dovranno presentare domanda entro martedì 31 marzo, i
primi ai datori di lavoro, i secondi all’Inps. Moduli e istruzioni possono essere scaricati dal sito
www.agenziaentrate.it, ma conviene rivolgersi a un patronato per avere informazioni e assistenza gratuita.
Avranno invece più tempo i lavoratori domestici, che devono presentare la domanda direttamente all’Agenzia delle Entrate:
- entro il 30 aprile 2009, se per il calcolo di reddito e familiari si considera l’anno 2007;
- entro il 30 giugno 2009, se si considera l’anno 2008, per chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi
- insieme alla dichiarazione dei redditi 2008, per chi è tenuto a presentarla, se si considera l’anno 2008
Confermate le pene contro gli
aguzzini di centinaia di brac cianti in Puglia. “Primo proces so in Italia per riduzione in
schiavitù sul lavoro”
Roma – 26 marzo 2009 - Lavoravano nei campi anche
quindici ore al giorno, a due euro l’ora. Mangiavano
poco e dormivano in casolari diroccati in condizioni
igieniche penose, sotto la minaccia costante di caporali
armati. Per chi si ribellava o cercava di scappare erano
botte e la violenza dei caporali potrebbe essere stata
anche la causa di morti e suicidi sospetti, così come di
decine di sparizioni.
Centinaia di braccianti stranieri, soprattutto polacchi,
hanno vissuto in questo inferno nel tavoliere delle
Puglie. Nel luglio del 2006, i carabinieri di Bari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, arrestarono
16 persone nel corso dell’Operazione 'Terra Promessa',
seguita a quella che l’estate precedente portò alla scoperta di un accampamento, denominato 'Paradise' dove
furono scoperti un centinaio di “schiavi”.
Oggi la Corte di Appello di Bari ha confermato le condanne per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani e alla riduzione in schiavitù per sedici
11
DIRITTO E SOCIETA’
Marzo 2009
Flussi. Stagionali: domande all’inizio di aprile
L'esperienza tunisina
per sostenere i migranti e l’applicazione del
principio della democrazia sociale
di Habib Mastouri
fra le più avanzate del mondo moderno.
In questo senso è originale il rapporto lungimirante che si
è venuto a stabilire fra tolleranza ed economia attraverso
l'uso progressivo del microcredito come fattore fondante
di un modello di sviluppo, così come avvenuto in Italia nel
secolo passato con l'attività congiunta della casse rurali e
artigiane, della federconsorzi e del loro strumento associativo: la coldiretti e le altre associazioni categoriali come la
Lega delle Cooperative.
La solidarietà realizzata in Tunisia accorda ai cittadini la
possibilità di sviluppare l’iniziativa privata in un clima di
libero mercato, ma il cittadino ha anche l’opportunità di
sfruttare il suo bene non solamente per il suo godimento
personale, ma anche per il profitto degli altri (esseri
umani) in maniera tale che una buona qualità della vita
non sia riservata alle mani di un piccolo numero di persone. Affinché il potere materiale non sia ristretto a un gruppo limitato bisogna che non ci siano sproporzioni fra le
capacità di soddisfare i bisogni della vita della gente. Il
ruolo dello Stato è quello di dare la possibilità agli uomini
di usare delle ricchezze anche per promuovere il bene della
società e una comune progressiva prosperità
Anche in economia si può e deve applicare il principio
della democrazia sociale, cosi’ come concepita dal
Presidente Zine El Abidine Ben Ali, eppertanto le iniziative che l’emigrato vuole realizzare con le rimesse possono
essere assistite con quegli strumenti che in Tunisia sono
stati realizzati con il Fondo nazionale del Lavoro.
Al fine di dare concreta attuazione a quanto sopra, si propone:
1 - la creazione di una commissione permanente mediterranea per la elaborazione delle linee guida di un modello di
solidarietà produttiva mediterranea, cui i remittenti possano essere rappresentati, cosi’ come avviene in Tunisia dove
una branca del ministero degli affari sociali e dei tunisini
all’estero si occupa di sostenere i migranti, che attraverso
un apposito Ente stipula accordi internazionali per assicurare la loro tutela all’estero e in patria anche per l’assistenza anche sanitaria e per le attività previdenziali atte ad assicurare le pensioni al momento opportuno.
2 - la creazione di un laboratorio permanente della prossimità, che nell’ambito dei deliberati assunti dalla
Conferenza di Tunisi dei 5+5 , proceda alla creazione di
un diritto regionale comune per la libera circolazione nell’area non solo di merci, servizi e capitali, con la qualifica di
nazionali, ma anche di persone fisiche e giuridiche: quasi
una cittadinanza mediterranea delle attività produttive,
commerciali e assistenziali, nonché di servizio.
3 - la creazione di un fondo per la produzione filmica e televisiva mediterranea abilitata a far parte delle produzioni
ammesse alla libera circolazione e impiego nello spazio
economico europeo;
4 - la creazione di una commissione permanente per la
creazione della filiera produttiva mediterranea, capace di
raccogliere in distretti della trasformazione del prodotto
primario e della commercializzazione i prodotti primari e
artigianali , realizzati con le rimesse emigrati. In tal modo
il prodotto finito, divenuto offerta mediterranea di qualità
certificata da un apposito creando Ente, sarà sostenuto da
un marketing d’area sicuramente unico al mondo.
dei loro aguzzini. In primo grado, furono condannate 5
persone, 3 polacchi, 1 ucraino e 1 algerino, a 10 anni di
reclusione ciascuno. Si tratta dei principali esponenti
dell'organizzazione, alcuni dei quali sono rinchiusi in
carcere. Gli altri 12 imputati furono condannati a pene
più lievi, a partire da 4 anni in su. Alcuni di questi si trovano agli arresti domiciliari, qualcuno è libero.
Al processo si sono costituiti parte civile due vittime
polacche il cui legale ha chiesto un risarcimento di un
solo euro e la Cgil pugliese.
"La richiesta di un euro è simbolica perchè i soldi di
questi schiavisti ci fanno schifo: non li volevamo, non li
vogliamo e li vorremo mai", ha detto l'avvocato di parte
civile Pio Tommaso Caputo. "Credo che sia il primo
processo in Italia, forse anche in Europa -ha spiegato
Caputo - per questo tipo di reato di riduzione in schiavitù per motivi di lavoro. Altri processi li abbiamo fatti
per motivi diversi, ad esempio per riduzione in schiavitù a fini sessuali o per accattonaggio”.
Roma – 27 marzo 2009 - Dopo i
ritardi accumulati negli scorsi mesi,
si stringono i tempi sul decreto flussi che darà il via all’ingresso di
80mila lavoratori stagionali per agricoltura e turismo.
“Il decreto arriverà in Gazzetta ai
primi di aprile, comunque entro
Pasqua. Da quel momento si
potranno subito spedire online le
domande di assunzione, quest’anno
non dovrebbe esserci un periodo
finestra destinato solo alle registrazioni sul sito del ministero
dell’Interno”
spiega
Romano
Magrini, responsabile politiche del
lavoro della Coldiretti.
Un data certa ancora non c’è, ma la
pubblicazione è attesa per la fine
della prossima settimana, al massi-
mo con uno slittamento di qualche
giorno. Del resto, al contrario dei
flussi per non stagionali, non hanno
senso le corse sul filo del secondo:
“Ottantamila ingressi sono sufficienti, non ci sarà bisogno di contendersi le quote” sottolinea Magrini.
Anche se si attendono istruzioni
dettagliate, la procedura non avrà
sorprese. Le domande d’assunzione
potranno essere spedite online da
singoli imprenditori o dalle associazioni di categoria, che dovranno
registrarsi sul sito del ministero
dell’Interno, precompilare i moduli
e poi utilizzare il software “Sportello
Unico immigrazione” scaricabile
dallo stesso sito.
Le associazioni di categoria stanno
comunque già raccogliendo le
domande. I datori di lavoro possono
lasciare i dati agli sportelli territoriali, che poi li utilizzeranno appena
partirà l’invio telematico.
“In questo modo ci facciamo trovare pronti e le domande partono
tutte appena il decreto flussi ce lo
consente. Naturalmente i tempi
per l’esame delle domande non
dipendono da noi” spiega Laura
Galvani, della Confagricoltura di
Verona.
Ma insomma quando arriveranno
in Italia gli stagionali 2009?
Galvani non si fa illusioni:
“Verosimilmente, non prima di giugno, quando a Verona, per esempio, inizia la raccolta dei meloni.
Per i raccolti di questa primavera è
già troppo tardi”.
Lo studio: nel 2050 i figli degli stranieri saranno
maggioranza
L'Italia è sempre più
cosmopolita. Gli immigrati
regolari in Italia sono circa
il 6% della popolazione, le
imprese gestite da stranieri
crescono di oltre il 10%
annuo, gli alunni con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico
nazionale rappresentano il
6,4 per cento del totale
degli alunni, corrispondenti
a 574.133 unità, un bambino
su 10 è figlio di immigrati e
si stima che nel 2050 gli
extracomunitari potrebbero rappresentare dal 17 al
20% della popolazione residente in Italia e se l'aumento percentuale dovesse
restare costante, le nascite
di bambini stranieri potrebbero addirittura superare
quelle made in Italy.
I dati che disegnano questo
scenario sono del Centro
Artes, specializzato nella
diagnosi e nel trattamento
della sterilità di coppia, che
ha elaborato i dati ufficiali
di Istat, Oms (Organizzazione Mondiale della
Sanita') e le stime 2007
C.I.A. Una crescita, quella
degli stranieri regolari in
Italia, che incuriosisce
anche la stampa estera.
Secondo il quotidiano spagnolo ''El Periodico'', ''Gli
immigrati sono la chiave
dell'economia
italiana.
Senza gli immigrati l'Italia
si bloccherebbe. I regolari
rappresentano una forza
fiscale di 2,3 milioni di euro
all'anno; il 10% di loro lavo-
Distribuiti
i 150 mila
ingressi
ra nelle costruzioni e senza
di loro il settore crollerebbe''. Anche il tedesco Der
Standard pone l'accento sul
tema, analizzando la situazione scolastica italiana:
''Piu' di mezzo milione di
bambini stranieri frequentano le scuole italiane. Il
numero degli stranieri nelle
aule italiane negli ultimi 5
anni e' raddoppiato. In
tutta Italia gli stranieri rappresentano il 6% degli alunni totali''. A riportare l'attenzione sul tema il caso di
Roma, dove nella scuola
elementare e materna
''Carlo Pisacane'', l'istituto
nel popolare quartiere
romano di Tor Pignattara,
su 180 alunni 170 sono
immigrati.
I bambini stranieri iscritti
nelle scuole italiane: solo a
Milano, dei 5.495 bambini
che quest'anno si sono
iscritti alle scuole medie, il
66.42% e' composto da stranieri. Nelle scuole primarie
(elementari), dei 9.832 che
si sono iscritti quest'anno,
gli immigrati invece sono
''solo'' il 40.28%. In Alto
Adige, anche per la vicinanza con il confine tedesco, i
bambini stranieri sono
decuplicati
nell'ultimo
anno. Gli italiani, inoltre,
fanno sempre meno figli. Le
piu' recenti statistiche collocano il nostro Paese agli
ultimi posti tra i paesi per
tasso di fertilita', con un
valore per il 2007 pari a 1,29
figli per donna. Il Bilancio
demografico
nazionale,
pero', e' in positivo, un dato
reso possibile dall'alto tasso
di natalita' dei cittadini stranieri. E' figlio di immigrati
un bambino su 10 (10%),
mentre, paradossalmente,
gli stranieri rappresentano
il 5% della popolazione italiana. Il fenomeno del declino della fertilità è comune a
quasi tutti i paesi industrializzati, ma in nessuno di essi
ha avuto un'evoluzione così
marcata come in Italia. Il
tasso di fertilità nei 15 paesi
dell'Unione Europea fra il
1960 e il 2007 è sceso da
2,59 a 1,50 figli per donna,
mentre in Italia si è quasi
dimezzato (dal 2,41 all'1,29).
L'aumento demografico,
invece, cresce grazie ai cittadini stranieri.
Dato riscontrato anche dal
portale giornalistico tedesco ''Suite101'': ''Le donne
italiane fanno nascere sempre meno bambini, il tasso
di natalita' resta comunque
in aumento per la presenza
di madri straniere, dato che
se per dieci neonati italiani
uno soltanto e' figlio di
immigrati, questi ultimi
rappresentano il 6% della
popolazione''. ''Il calo delle
nascite in Italia è un dato
evidente - ha spiegato
Alessandro Di Gregorio,
Direttore del Centro Artes
di Torino - Complice anche
un'evoluzione della società
che ha spostato in avanti,
circa 35 anni, l'età media
delle donne che scelgono di
diventare madri. Le difficoltà a rimanere incinta, quindi, aumentano e l'introduzione della Legge 40 non
ha migliorato la situazione.
In soli 4 anni, dall'entrata in
vigore della Legge, le nascite sono diminuite del
2,78%''.
I cittadini stranieri residenti
in Italia al 1° gennaio 2008
sono 3.432.651; rispetto al 1°
gennaio 2007 sono aumentati di 493.729 unita'
(+16,8%). Si tratta dell'incremento più elevato mai
registrato nel corso della
storia dell'immigrazione nel
nostro Paese. La popolazione italiana, a gennaio del
2008 è pari a 59.619.290
persone (Dati Istat). Gli
immigrati regolari in Italia
sono quindi quasi il 6%
della popolazione. Secondo
i dati di Unioncamere, inoltre, negli ultimi cinque anni
le imprese individuali gestite e controllate da immigrati sono piu' che raddoppiate, passando da circa
100mila nel 2001 a quasi
230mila nel 2006, con un
tasso di crescita sempre
superiore al 10% e che ha
toccato il 24% nel 2001 e il
13% nel 2006. Le imprese
italiane sono crescite nel
corso del 2008 di solo
36mila unita', un incremento di appena lo 0,6% rispetto all'anno precedente e
dovuto soprattutto agli
imprenditori
immigrati,
cresciuti lo scorso anno di
15mila unità.
Il ministero del Lavoro ha distribuito tra tutte le provincie le 150mila
quote del decreto flussi 2008, che saranno assegnate alle domande d’assunzione che non sono riuscite ad aggiudicarsi una quota del decreto
2007.
44600 ingressi sono destinati, indipendentemente dal settore lavorativo, a cittadini di paesi terzi che hanno accordi con l’Italia, 105400
ingressi andranno invece a cittadini di altre nazionalità impiegati nel
settore domestico (colf e badanti). La distribuzione tra le provincie è
stata fatta in base al numero di domande ricevute da ogni sportello
unico per l’immigrazione.
In ogni provincia, l’assegnazione delle quote 2008 inizierà solo quando
sarà finita quella delle quote 2007. Ci sono mezzo milione tra famiglie e
imprese che aspettano ancora una risposta per i flussi d’ingresso degli
anni passati: oltre 700mila hanno partecipato ai clic day, ma all’inizio di
marzo le autorizzazioni rilasciate erano appena 130mila, 70mila erano i
bocciati, tutti gli altri non sapevano che fine aveva fatto la loro domanda.
Economia
12
Marzo 2009
A cura della redazione
La virtù della fortezza
Crescita a due cifre dell’export italiano verso il Mediterraneo
nel 2008:+16,2%
di Vincenzo Porcasi
di una delle colonne del regime e il perno del patto di
Varsavia.
Solidarietà, dialogo sociale responsabilità sociale delle
imprese, centralità della persona umana, spirito di servizio rispetto a qualsiasi Golem che fondasse la sua utilità
sulla scommessa pura come predicato dalla nuova finanza, sono le chiavi, per costruire un sistema sociale non di
omologati ma di esseri pensanti e che si riconoscono in
ciò che fanno.
Israele, non sa più trarre alcuna lezione dalla prima conquista del Libano: la droga distribuita gratuitamente ai
soldati della bandiera blu e bianca; così come la sconfitta
dell’armata rossa in Afganistan avvenuta grazie in parte
alla stessa tecnica e in parte alla natura dei luoghi e per
conseguenza della gente che vi abita, nulla ha insegnato
alla Nato: Quel paese può essere controllato solo dall’interno, cioè del suo modello democratico ( disponendo
fra l’altro di un’antichissima civiltà originale ma aperta
alle migliori influenze e ai migliori stimoli, musica, poesia, moda, etc. provenienti dai tre grandi vicini :Persia,
India e Cina ). Ma qualcuno dei cd. Democratici ha mai
letto veramente la Sharia e le espressioni di democrazia
diretta e partecipativa e includente anche dal punto di
vista economico?
Ci si è mai chiesto cosa piantassero i proprietari e i contadini prima di transitare all’economia di guerra fondata
sulle coltivazioni di piante atte a produrre droghe e loro
derivati medicali: giardini di albicocche e fiori, INTER
ALIA?
Finalmente un oggetto misterioso diventa concreto il
Presidente Barak Obama degli USA, leggendo ascoltando i suoi discorsi mi sembra di risentire un certo
Kennedy ma di più un certo Giovanni XXIII, un certo
Giovanni Paolo I° e II° e ora Benedetto XVI: stare dalla
parte sbagliata, cioè stare dalla parte degli emarginati e
di quelli che non si vedono, perchè sono occupati a produrre ricchezza concreta dovunque nel mondo.
Ci siamo dimenticati quale siano state ragioni che hanno
portato gli USA a divenire la prima potenza mondiale
militare prima e poi industriale, poi agricola,poi dei
media quindi dei servizi, semplice:la produttività, l’organizzazione del lavoro e quella aziendale , il fordismo: la
cazzuola cheusano i muratori italiani è piccola e triangolare e muove circa due chili di calce e materiale quella dei
muratori degli USA è rettangolare e può muovere anche
dieci chili di impasto.
Obama ha il buon senso di considerare il buon senso
della virtù non come il proprio bene ma come il bene
comune cioè il bene di una comunità che vuole crescere
insieme, ritrovando il piacere del fare e non dello scommettere, non delle lobbies, portatrici di valori autoreferenziali. Cioè Gli Usa vogliono ricominciare a produrre
all’interno e non solo all’estero: Le transnazionali non
riportano a casa gli utili maturati all’estero e lo scudo
fiscale varato cinque anni fa dalla passata
Amministrazione è fallita e allora consideriamoli perse
:ricominciamo, sembra dire.
Il mondo che sembra disegnare è il mondo dell’artigiano
che esiste in America, colui che è capace di lavorare
facendo realmente anche sei giornix settimana per 18 ore
al giorno il suo prodotto, disposto a pagare tasse giuste
a fronte dei servizi che riceve , ci ricordiamo di un contratto sociale firmato già nel 1214 in Inghilterra. Certo i
problemi della sicurezza vi sono, visto il disastro ereditato, ma finalmente Obama autorizza la conoscenza dell’altro da sé :l’Iran imperoda 3000 anni, la Cina che non
rivaluta il yuan/rembimbi, ma possiedebuona parte del
debito americano, impero da 5000 anniche ancora persegue quel 15% del P:I:L: mondiale che aveva giustamente
nel 1838 e via continuando.
Intanto un altro grande alleato il Giappone riparte all’interno e all’estero con una proposta di democrazia diretta
one village/one product , rinnovato modello di cooperazione dove l’assemblea della gente che vuole essere solocompiuta nel suo modo d’essere per camminare verso la
felicità, sceglie cosa produrre dove e come e poi scambia
con il villaggio vicino e il superfluo lo trasforma per
immetterlo sul mercato regionale e lo realizza non solo
nelle sue isole ma anche in Uganda e in Malati, nell’ambito della cooperazione internazionale.
Modena - In un periodo di
grande discontinuità come
quello che sta attraversando l’economia globale, il
Made in Italy sta ridisegnando la geografia della
ripresa che verrà. Secondo
un’elaborazione
del
Servizio Studi di BNL,
sebbene nel 2008 l’export
italiano abbia fatto registrare una crescita pari a
zero rispetto al 2007, le
esportazioni nei Paesi del
Mediterraneo e del Golfo
Persico (MeG) sono
aumentate del 16,2%, portando tutta l’area a sud del
Mediterraneo al secondo
posto nella lista dei
“migliori” clienti delle
aziende italiane, a pari
merito con la Francia
(11,2% del totale delle vendite italiane) e seconda
solo alla Germania con il
12,8% delle esportazioni
italiane. Il ritorno allo sviluppo potrà essere più facile nelle aree e nei paesi
dove più solide sono la
disponibilità di risorse
reali e la domanda di investimenti produttivi e infrastrutture.
BNL, SIMEST e
Assafrica &
Mediterraneo: un attore
unico
Per supportare tale sviluppo BNL, Simest e
Assafrica & Mediterraneo, si alleano per mettere a fuoco strategie comuni
per dare soluzioni alle esigenze
delle
imprese.
Nasce in questo modo un
attore unico per le necessità di internazionalizzazione delle imprese italiane,
un unico punto di accesso
ai mercati esteri: Assafrica
& Mediterraneo esplorando le diverse possibilità
offerte
dai
mercati;
SIMEST finanziando lo
sviluppo
commerciale
delle imprese e partecipando con quote di capitale di
rischio nei progetti; BNL
aiutando le imprese nella
realizzazione concreta di
tali progetti, sia in Italia
che all’estero, grazie alla
propria rete internazionale
e alle diverse banche locali
appartenenti al Gruppo
BNP Paribas.
Il progetto comune è stato
presentato oggi presso la
sede di Confindustria
Modena, che è stata partner dell'iniziativa, e ha
visto tra gli altri la partecipazione di Pietro Ferrari,
presidente degli industriali
modenesi, Pierluigi d’Agata, direttore Assafrica &
Mediter-raneo,
Gian
Carlo Bertoni, responsabile del Dipartimento promozione e marketing di
Simest, Gianluca Lauria,
responsabile Interna-zionalizzazione e trade finance di Bnl, Halima Hadir,
responsabile dell'Ufficio
Marocco per la promozione economica in Italia che
ha illustrato le opportunità
per le imprese italiane nel
Paese.
Gli attori
- Assafrica & Mediterraneo è l’associazione per
lo sviluppo delle imprese
italiane
nei
Paesi
dell’Africa, del Mediterraneo e del Medio
Oriente. Specializzazione
geografica e intersettorialità ne fanno l’associazione
“focus”
sull’area
del
Sistema Confindustria.
Assafrica & Mediterraneo rappresenta e supporta le imprese italiane
che operano o che vogliono operare in questi Paesi,
lavorando con i principali
attori nazionali ed internazionali per lo sviluppo
delle aziende in mercati in
cui la presenza italiana ha
forte potenzialità di sviluppo. L’Associazione è il
Country Desk Italia di
BussinessMed, l’organizzazione delle Confindustrie del Nord Africa e
Vicino Oriente.
- BNL, attraverso la propria rete di Italian desk e
anche grazie all’ampia presenza internazionale del
Gruppo BNP Paribas
(presente in oltre 85 paesi),
accompagna le aziende italiane nel processo di internazionalizzazione con i
propri prodotti e servizi
offerti su base locale: dalle
linee di credito ordinarie
alle operazioni di finanza
strutturata, dall’apertura
di conti correnti alla
gestione di incassi e pagamenti, alla gestione accentrata della tesoreria.
Gli Italian desk di BNL,
strutture dedicate alle
aziende ed alle loro sussidiarie estere, sono attualmente presenti in Egitto,
Libia, Tunisia, Turchia,
Algeria, Francia, Marocco, Golfo Persico,
Cina, Russia, India e Stati
Uniti ed operano all’interno di banche locali partecipate del Gruppo BNP
Paribas mediante personale specializzato di lingua
italiana.
- SIMEST, è la finanziaria
di sviluppo che dal 1991
affianca con strumenti
finanziari e servizi reali
specializzati lo sviluppo
dei progetti delle imprese
italiane nei mercati al di
fuori dell’Unione Europea.
SIMEST per essere sempre più vicina alle imprese
ha adottato, dal 2000, con
il supporto del Ministero
dello Sviluppo Economico
- Commercio Internazionale, un sistema capillare
di presenza sul territorio
nazionale, su base regionale, per rispondere in
maniera immediata e puntuale alle necessità delle
aziende relative ai temi dell’internazionalizzazione.
Questa rete è completata
dall’insieme dei rapporti
attivati con entità di sviluppo similari nei paesi del
Mediterraneo e del Golfo.
SIMEST, inoltre, è membro dell’EDFI (European
Development Financial
Institutions) e ciò le consente di attivare una rete di
relazioni e informazioni
che può mettere a disposizione delle imprese italiane
per le loro attività all’estero.
Assafrica & Mediterraneo
è l’Associazione specializzata
del
Sistema
Confindustria che rappresenta e supporta le imprese italiane operanti o interessate a svilupparsi nei 70
Paesi del Mediterraneo,
Africa e Medio Oriente.
Costituita nel 1980, è l’unica Associazione intersettoriale e focalizzata per area
geografica del Sistema
Confindustria e suo principale centro specialistico
per l’internazionalizzazione delle imprese in tali
mercati. Associa grandi
gruppi industriali, banche
e piccole e medie imprese.
Le due caratteristiche portano l’Associazione ad
effettuare un costante ed
approfondito monitoraggio sull’evoluzione economica ed industriale della
regione e delle opportunità dei suoi mercati, per
supportare adeguatamente l’attività delle imprese
italiane e soddisfarne la
domanda di business e
partenariato imprenditoriale, in collegamento con
le organizzazioni imprenditoriali dei Paesi dell’area.
BNL, fondata nel 1913, è
uno dei principali gruppi
bancari italiani e tra i più
noti brand in Italia. Oggi
fa parte del Gruppo BNP
Paribas, leader europeo
nel settore dei servizi bancari e finanziari di portata
mondiale e una delle 4
banche più solide del
mondo secondo la valutazione di S&P’s. Il Gruppo
è presente in oltre 85 paesi,
con più di 168.000 collaboratori, di cui 129.000 in
Europa. Detiene posizioni
chiave in tre grandi settori
di attività: Banca d’Affari e
di Investimento, Asset
Management & Servizi e
Banca Retail.
BNL, con circa 900 punti
vendita in Italia, offre
un’ampia gamma di prodotti e servizi da quelli più
tradizionali a quelli più
innovativi per soddisfare le
molteplici esigenze dei
propri clienti (privati e
famiglie, imprese e pubblica amministrazione).
SIMEST S.p.A. è la
finanziaria controllata dal
Ministero dello Sviluppo
Economico, partecipata
da primarie banche italiane
e
dal
sistema
Confindustria, che ha
l’obiettivo di promuovere
lo sviluppo delle imprese
italiane all’estero. Può
acquisire partecipazioni
nelle imprese all’estero
(extra UE) fino al 49% del
capitale sociale, sia investendo direttamente che
attraverso il Fondo di
Venture
Capital.
Gestisce, inoltre, incentivi
per studi di fattibilità,
assistenza tecnica, sviluppo commerciale, export
credit. SIMEST fornisce
anche servizi di assitenza
tecnica e consulenza professionale (business scouting, match making, e
procurement) alle aziende
italiane che attuano processi di internazionalizzazione.
Economia
Oil China: 5^ fiera internazionale dell'olio di
oliva e dell'olio commestibile in Cina
Nel cuore del Distretto Economico Centrale
di Pechino, all’interno del China World
Trade Center, “il palazzo dove la Cina incontra il mondo”, dal 15 al 17 Marzo si svolgerà la
quinta edizione di Oil China, la Fiera
Internazionale dell’Olio di Oliva e dell’Olio
commestibile.
Unica manifestazione asiatica dedicata
all’oro verde, Oil China si svolge in un paese
che con oltre un miliardo e trecento milioni di
potenziali consumatori, costituisce un rilevante polo d’attrazione per esportatori e produttori del settore a livello mondiale.
L’olio d’oliva infatti, con le sue capacità nutrizionali, sta divenendo sempre più popolare in
Cina, dove molte persone cominciano a consumarlo per ragioni di salute e per integrare
la propria dieta. Le città che ne registrano il
maggior consumo sono Pechino, Shanghai,
Shenzhen, Canton, Tianjin e altre centri
medio grandi.
Nonostante la zona occidentale del Paese
presenti delle regioni adatte alla coltivazione
dell’ulivo, allo stato attuale quest’ultima non
si è ancora estesa su larga scala per mancanza
di tecnologie adeguate, semenze, fondi e tecnici preparati. Solo 20.000 ettari sono dedicati a piantagioni che risultano comunque
ancora troppo giovani per garantire una
buona produzione. Per questo nel mercato
cinese sono comparsi 80 marchi di olio d’oliva importato da Spagna, Grecia, Italia,
Turchia, Tunisia ed altre nazioni.
Oil China fornisce dunque il luogo d’incontro più diretto ed efficiente tra produttori,
esportatori, importatori, commercianti,
distributori e agenti che insieme possono trovare il modo di promuovere l’espansione del
proprio marchio. Inoltre, rende i consumatori più informati sull’impiego del prezioso alimento e del suo consumo a tavola.
La quarta edizione della fiera, svoltasi dal 15 al
17 Maggio 2008 a Shanghai, ha visto la partecipazione di oltre 150 aziende provenienti da
Spagna, Italia, Grecia, Turchia, Giordania,
Siria, Portogallo, Tunisia, Germania,
Austrialia, Svizzera, Israele, Cina e Hong
Kong.
Erano presenti a loro volta più di 5800 visitatori da Cina, Singapore, Corea, Giappone,
Canada, Russia, Malaysia, Israele,
Giordania, Spagna, Turchia, Tunisia,
Marocco, Germania e Olanda. Ciò dimostra
come l’evento, grazie all’enorme potenziale
del mercato cinese, costituisca ormai un
importante richiamo per gli importatori dei
paesi limitrofi e i produttori dei paesi
Mediterranei.
Spagna, giù i prezzi esportazione
Secondo l'istituto statistico iberico, l'Ine, nel
mese di gennaio i prezzi
prezzi
import-export
hanno visto nel paese una
flessione. Infatti, secondo
l'Ine, nel periodo i prezzi
alle esportazioni hanno
13
A cura della redazione
Marzo 2009
visto un calo dello 0,5%
rispetto al mese precedente. A dicembre la contrazione congiunturale
era stata molto più marcata, con un -2,3%. A questo punto il calo su base
annua
è
dell'1,6%.
Sempre a gennaio i prezzi all'importazione sono
scesi dello 0,5% rispetto
al mese precedente, dopo
il -4,1% di dicembre,
mostrando una forte contrazione del 4,9% su base
annua.
Economicamente: L'euro conviene ancora?
Con la più grave crisi economica dal
secondo dopoguerra (e che è ancora in
divenire) alcuni dei paesi alla periferia
dell’eurozona – Grecia, Irlanda, Italia,
Portogallo, Spagna – sono preoccupati
dalla prospettiva, improbabile ma pur
sempre possibile, di dover essere costretti a dichiarare la bancarotta o abbandonare la valuta comune.
L’adozione dell’Euro, dieci anni fa, ha
significato mettere insieme l’Europa economicamente e politicamente, finendo le
battaglie svalutative tra valute di paesi
vicini. Per l’Europa la nascita di una
moneta comune ha creato la possibilità
di poter rivaleggiare alla pari con gli
USA. E per i paesi europei più poveri
riuscire ad entrare nell’eurozona è stato
un momento di orgoglio raggiunto con
importanti riforme dei propri conti pubblici.
Con la crisi in atto è emerso pero’ un
nuovo punto di vista. C’è chi pensa che
l’euforia dell’Euro ha permesso a paesi
come Grecia, Spagna e Portogallo di
sorvolare su problemi economici strutturali che ora sono emersi in primo piano.
L’avere aderito all’Euro, infatti, non è
stato la panacea dei problemi socio-economici di questi paesi e sono rimaste
enormi differenze nella competitività e
squilibri commerciali.
Ad esempio la Grecia, sebbene con
l’Euro non corra il rischio di una crisi
valutaria, rischia una crisi creditizia
dovuta al collasso della fiducia sulla sua
solvibilità. Questo perchè le regole dell’eurozona impediscono in tempi difficili
di aumentare prontamente la spesa pubblica se si è già molto indebitati. Pochi
esperti credono che Grecia o altri paesi
europei mediterranei rimarranno senza
liquidità o lasceranno l’euro. Ma i rendimenti decennali dei titoli di stato di questi paesi, ovvero quanto pagano per
prendere in prestito capitale dagli investitori, stanno divergendo grandemente
da quelli del debito pubblico tedesco
considerato il più sicuro d’Europa. In un
anno il differenziale rispetto alla
Germania è stato di quasi 3 punti percentuali per la Grecia, 2,5 per l’Irlanda e
circa 1,5 per Portogallo, Spagna ed
Italia. I problemi greci sono probabilmente i peggiori di tutta l’eurozona. Il
debito pubblico rappresenta più del 90%
del PIL ed il deficit annuale ha raggiunto circa il 14 percento in rapporto al PIL,
il più alto d’Europa.
Boeing offre Super Hornet a Grecia
Boeing ha annunciato oggi che
intende offrire alla
Grecia il proprio
F/A-18E/F Super
Hornet Block II
come «caccia della
prossima generazione». Boeing è la
prima azienda ad
annunciare ufficialmente la propria
candidatura per la
sostituzione degli
anziani Vought A-7
Corsair
II
e
M c D o n n e l l
Douglas
F-4E
Phantom
della
H e l l i n i k i
Aeroporia.
Il
Super Hornet ricorda il costruttore americano - è
stato già consegnato in oltre 380
esemplari alla US
Navy
mentre
l’Australia ne ha
già ordinati 24. La
flotta in servizio ha
totalizzato
oltre
500.000 ore di
volo.
Tra i possibili concorrenti - osserva
Dedalonews
potrebbero esservi
il
Lockheed
Martin F-16 (di cui
la Grecia ha già
oltre 130 esemplari
nelle versioni C e
D agli standard
Blocco 30, 50 e 52),
il Saab Gripen, il
Dassault Rafale (la
Grecia ha già il
Mirage 2000 nelle
versioni -5 ed E) e
l’Eurofighter
Typhoon (già selezionato anni addietro per un ordine di
60 macchine poi
non perfezionato).
Nessun interesse
sembra esservi per
il JSF, al cui programma partecipa
però
la
rivale
Turchia.
Borsa Mediterranea del Turismo (BMT)
dal 3 al 5 aprile 2009 a Napoli
La manifestazione,
organizzata dalla
società specializzata Progecta, rappresenta un osservatorio di primaria
importanza per il
flussi turistici nel
bacino
del
Mediterraneo, alla
presenza di centinaia di espositori,
buyers, operatori
dell’incoming e dell’offerta congressuale, oltre che del
turismo sociale.
Le agenzie, le catene alberghiere e gli
hotel, le aziende di
noleggio auto, i
ristoranti e i servizi
di catering, i complessi
turistici
avranno modo di
dialogare in un
luogo d’incontro
privilegiato
tra
domanda ed offerta
turistica.
Numerosi
workshop si aggiungeranno
all’offerta
espositiva per completare il quadro di
un evento dall’elevato profilo professionale portatore
anche di aggiornamento e formazio-
ne.
L’edizione
2009
vedrà
l’apertura
della prima “Isola
d’eccellenza” dedicata al turismo di
lusso, con la partecipazione dell’Ente
nazionale per il
turismo di Cipro e
di quello cinese,
oltre all’esclusiva
presenza di Costa
Crociere.
L’area “Mark &
Tech” sarà dedicata
alle tecnologie e al
marketing applicati
al turismo con lo
scopo di andare
incontro agli operatori che desiderano
usare il web e le sue
interfacce per vendere e comunicare.
Un
confronto
ancor più diretto
con il prodotto
turistico campano
avrà luogo all’interno dell’Educational
Tour che quest’anno permetterà agli
operatori turistici
di visitare l’area
vesuviana immergendosi tra storia,
natura ed archeologia.
Economia. Banche italiane le più care e le
meno efficienti d’Europa
Secondo un’indagine della
Cgia di Mestre le banche
italiane sono all'ultimo
posto in Europa per quanto
riguarda costi ed efficienza.
Un’altra conferma della difficile situazione dell’economia
e della finanza italiane.
L'Italia in cifre - A pagare le
conseguenze degli alti costi
e della bassa produttività del
sistema bancario italiano
sono soprattutto gli imprenditori. Per quanto riguarda
l'efficienza nei principali
Paesi Ue l’indagine della
Cgia (l’Associazione degli
Artigiani e delle Piccole
imprese di Mestre), basata
su dati forniti dalla Banca
Centrale Europea (Bce) e
dalla Banca Mondiale, sembra parlare chiaro. In Italia
le percentuali minime di
spese di commissione e
accessorie a carico delle piccole e medie imprese (pmi)
sul prestito richiesto sono
infatti le più care dei cinque
paesi presi in esame. Nel
nostro Paese il costo medio
è del 4,8% del prestito richiesto, 1,5% nel Regno Unito,
1% in Francia e Spagna, 0,5%
in Germania. Se, invece,
come parametro di riferimento vengono presi i giorni
necessari per la valutazione
della pratica e l'attivazione
del prestito alle Pmi, l'Italia
è sempre ultima. Per questa
procedura sono necessari
mediamente 19 giorni, 5 nel
Regno Unito, 4 in Francia e
Spagna, 2 in Germania.
Si tratta di un dato, come
rileva Giuseppe Bortolussi,
esponente dell’associazione,
di due anni fa, ma c’è da considerare anche che “in questi
ultimi anni le cose non sono
migliorate” e “le operazioni
di fusione tra le grandi banche hanno peggiorato la
situazione”.
IL PARERE - Bortolussi
traccia poi un quadro complessivo del panorama eco-
nomico e finanziario italiano, confrontandolo con
quello europeo e internazionale. “Se teniamo conto che
le sofferenze delle imprese
italiane sono state anche
negli ultimi mesi in costante
calo l’inefficienza del nostro
sistema creditizio si scarica
soprattutto su quelle di piccole dimensioni, che sono
indebitate prevalentemente
a breve termine”. Il direttore
dell’Ufficio Studi Cgia conclude poi con il monito a
non “denunciare solo ciò che
non va”. È giusto, infatti,
“anche sottolineare che i
nostri istituti di credito
sono, tra quelli europei, i
meno coinvolti dagli effetti
nefasti della crisi finanziaria
partita dagli Stati Uniti”.
Merito più delle banche italiane o dell’usanza nostrana
di tenere i soldi sotto il caro
vecchio materasso?
Gianluca Marchionne
Ambiente, Cultura e Cooperazione
A cura della redazione
Marzo 2009
14
clima: wwf, biodiversita' in serio pericolo nel medi- Tunisia e Italia unite da una rete sottomarina
terraneo
x
Il Mediterraneo profondo si
sta riscaldando piu' velocemente degli altri mari ed il
fenomeno piu' preoccupante
e' forse l'alterazione dello
scambio di nutrienti che
avviene tra masse d'acqua
profonde e superficiali. La
perdita di biodiversita' che
ne deriva e' preoccupante
dato che gli oceani forniscono globalmente il 16% di proteine utilizzate in alimentazione umana e ''rendono' il
63% del valore finanziario dei
servizi forniti dagli ecosistemi.
Lo evidenzia il WWF che
oggi ha presentato un dossier contenente le linee guida
''per una strategia nazionale
di mitigazione e adattamento'' ai cambiamenti climiatici.
Il
riscaldamento
del
Mediterraneo - denuncia l'associazione del Panda - ha gia'
comportato cambiamenti in
termini di biodiversita': specie migrate a nord, ingresso
di specie esotiche legate
anche ai fenomeni di bloom
tossici di alghe, , etc. 2-3 gradi
Un hotel
della
cultura a
Santa
Ripa
C* come aumento anomalo e
prolungato delle temperature estive hanno indotto nei
fondali una mortalita' massiva su 28 specie di invertebrati, principalmente quelle
cosiddette bentoniche (spugne, gorgonie).
E' necessario, dunque, ''creare un network di aree marine
protette, estendere la protezione dei sistemi costieri a
quelli
profondi
del
Mediterraneo (es. i coralli di
profondita'), sostenere pratiche di pesca sostenibile.
Infine, intervenire sui sistemi
di acqua dolce, a rischio
perenne di esondazioni calamitose e con livelli scadenti
di qualita' delle acque e prelievi esorbitanti di risorsa
idrica per usi spesso sconsiderati. Sicurezza idraulica e
rinaturalizzazione non sono
in conflitto''. ''Investire risorse, ad esempio, per ricostruire gli spazi naturali di esondazione dei fiumi, o conservare quei tratti naturali ancora integri'' sono solo alcune
delle azioni proposte dal
Comitato di scienziati che ha
curato il Dossier, che sottolinea l'urgenza di gestire i
nostri fiumi come ''sistemi
piu' complessi, ovvero, su
scala di bacino idrografico.
Il caso del Po e' esemplare: le
prolungate siccita' le modificazioni delle precipitazioni e
dei tassi di evaporazione,
l'erosione delle risorse idriche, l'intensificazione della
piena catastrofica che si stanno verificando sono da ricondursi, secondo studi recenti,
all'elevata artificializzazione
del nostro fiume piu' importante''.
Trenta milioni di euro per restaurare la Caserma
Monti, da tempo inutilizzata, per farne un hotel
con laboratori ' Open art' dove esporre installazioni permanenti. Ambizioso progetto, ma i finanziamenti ancora non ci sono
Santa Maria Ripa Forlì, 9 marzo 2009 - Poco meno
di trenta milioni di euro. 29,2 stando ai numeri.
Questa la cifra che secondo i progettisti servirebbe
per costruire un hotel dove ora sorge l’oramai inutilizzata Caserma Monti, in via della Ripa. L’idea di
recuperare e restaurare castelli, ex caserme, fabbriche dismesse, ospedali ed ex carceri rientra nel progetto ‘Hotel della cultura’, presentato l’altro giorno
a Roma su iniziativa di Civita e Ance, con il sostegno di Arcus, Unicredit e Federalberghi.
L’immobile romagnolo, insieme alla Cavallerizza
Reale a Torino, a Villa Favorita a Ercolano e al collegio dei Gesuiti a Noto figura tra i progetti pilota.
L’architetto Levino Petrosemolo di Asset, società
Huawei Marine Network
ha recentemente annunciato la firma di un contratto
con Tunisie Telecom per la
fornitura di una rete sottomarina, chiamata “sistema
HANNIBAL”, che unirà
Tunisia e Italia.
Il sistema HANNIBAL,
tramite la rete sottomarina
con capacità massima di 3,2
Tbps, si estenderà per 170
km attraverso il mediterraneo e collegherà Kelibia, in
Tunisia, e Mazara, in Italia.
Al termine del suo completamento, alla fine del 2009,
fornirà una capacità di
10Gbit al secondo per 80
lunghezze d’onda per ogni
coppia di fibra. È inoltre
prevista la possibilità di un
futuro upgrade, con una
soluzione fino a 40Gbit al
secondo, al fine di rispondere in modo adeguato alle
crescenti necessità del settore della comunicazione
internazionale.
“Il sistema HANNIBAL
giocherà un ruolo fondamentale per le comunicazioni extra territoriali della
Tunisia. Huawei Marine
Network è un’ottima scelta
in quanto rappresenta un
partner affidabile con soluzioni eccellenti di comprovata capacità” ha dichiarato
Montassar
Ouaili,
Presidente e CEO di
Tunisie Telecom.
“Siamo onorati di contribuire alla costruzione del
sistema HANNIBAL che
porterà allo sviluppo e al
miglioramento delle telecomunicazioni tunisine. La
rete sottomarina, grazie alla
sua affidabilità e capacità,
rappresenterà un importante passo per l’operatore
Tunisie Telecom e per la
concretizzazione di futuri
progetti di cooperazione”
ha
commentato
Ian
Douglas, CEO di Huawei
Marine Networks.
Tunisie Telecom è il più
grande operatore nazionale
in Tunisia. Negli ultimi
anni ha ampliato il proprio
business, con una gamma
di prodotti che include le
comunicazioni di rete fissa
e mobile, soluzioni internet,
business data e reti intelligenti. Il completamento di
questo nuova rete sottomarina permetterà all’operato-
che ha fornito supporto tecnico al progetto, spiega
come "la proprietà della Caserma Monti (che è del
demanio, ndr) resterebbe pubblica. Puntiamo, in
tutti e quattro i casi, ad un sistema attraverso il
quale il privato che investe ottenga l’immobile in
concessione per un periodo di 30-40 anni. E che
recuperi poi la somma spesa attraverso la gestione
dell’hotel". Il punto è proprio questo: vallo a trovare, con questi chiari di luna, un privato che voglia
sborsare 30 milioni di euro.
L’obiettivo è infatti ambizioso. Su una superficie di
9.045 metri quadrati dovrebbe nascere un hotel di
categoria 3 stelle superiore (con 290 posti letto),
con tutti gli annessi ed i connessi del caso: ristorante, hall, sala colazioni via via fino (su un intero lato
del chiostro, che fa parte del complesso di via della
Ripa) a laboratori ‘Open art’ da 226 metri quadrati,
"dove artisti di fama ed emergenti troverebbero
condizioni favorevoli per operare ed allo stesso
re di estendere la sua copertura internazionale e offrirà
sistemi di ridondanza del
traffico internazionale della
Tunisia.
Nel maggio del 2008
Huawei è stata responsabile del potenziamento della
rete sottomarina DWDM
(Dense
Wavelength
Division Multiplexing) di
Telecom Italia Nautilus
Ltd (“MedNautilus”), che
le permette ora di raggiungere 640 Gigabit per doppino in fibra, con una velocità di trasmissione che può
toccare tra i 2,5G e i 10G al
secondo.
Huawei ha offerto una soluzione avanzata con apparati
WDM sottomarini OptiX
BWS 1600S, sviluppata per
integrare in maniera totale
ed efficace il sistema preesistente e ridurre i costi globali,
permettendo
a
MedNautilus di ampliare
la propria capacità di trasmissione, predisponendola per successive implementazioni di servizi ultra-broadband.
tempo esporre le loro installazioni permanenti". Il
chiostro poi tornerebbe ad essere "il cuore del complesso. In prossimità della hall ed in continuità con
i locali del lunch bar è stato pensato uno spazio per
degustazioni e promozione dei prodotti enogastronomici".
Completano il quadro una sala per eventi culturali
e una biblioteca. All’oscuro del progetto si sono
detti Comune e Fondazione Cassa dei Risparmi di
Forlì. Il motivo è semplice: i progettisti hanno
avuto rapporti con i funzionari dell’Agenzia del
demanio. Lo studio di fattibilità di Asset ha tenuto
conto dei movimenti turistici a Forlì e Cesena,
dove (confrontando il 2006 con il 2007) gli arrivi
sono cresciuti del 15% e le presenze del 16,2%, oltre
alla vicinanza con il Parco delle Foreste
Casentinesi e alle mostre, di valore nazionale, che la
nostra città ha (e sta) ospitando. Basterà per staccare un assegno da 30 milioni di euro?
2009 e oltre: il futuro è 'Rinnovabile'
Nonostante la crisi che sta
attraversando l'economia
italiana sembra che le
risorse rinnovabili abbiano un posto privilegiato e
non abbiano risentito del
peggioramento economico.
Infatti, secondo le stime,
se nel 2008 gli investimenti nel fotovoltaico con
potenza di 220 MW sono
stati di circa 800 milioni di
euro, nel 2009 aumenteranno in modo notevole,
riuscendo a toccare un fatturato di circa 1 miliardo e
250 milioni di euro.
E' stato questo il tema
dominante del convegno
promosso da ANIE/GIFI
nell'ambito della Fiera
Energethica di Genova
tenutosi giovedì 5 marzo
2009.
Gli
investimenti
nel
campo fotovoltaico hanno
determinato la creazione
di nuovi posti di lavoro,
secondo uno studio condotto dalle aziende della
Federazione ANIE e
GIFI (Gruppo Imprese
Fotovoltaiche
Italiane)
nell'ambito del CNES;
solo in Italia nel 2020 con
l'istallazione di nuovi
impianti fotovoltaici ci
saranno circa 113.000 posti
di lavoro.
Oltre al risvolto economico la filosofia del fotovoltaico influisce anche su
quello ambientale. Ogni
kW prodotto da un
impianto
fotovoltaico
diminuisce l'immissione di
CO2 in atmosfera di circa
540 grammi.
Nel corso del convegno i
produttori di impianti
fotovoltaici appartenenti
alla Federazione ANIE e
GIFI hanno chiesto maggiori delucidazioni sul calcolo dell'ICI da pagare
per gli impianti e maggiori
flessibilità per i finanziamenti. Hanno inoltre sottolineato l'importanza di
creare nuove opportunità
per la creazione di un mercato economico basato sul
rinnovabile e una tariffa
sostenibile per il Conto
Energia a partire dal 2011.
Un ruolo fondamentale
quindi spetta alle banche
che dovranno sostenere il
mercato di tutte le energie
rinnovabili.
Un esempio è l'accordo
tra la Banca Intesa San
Paolo e la ANIE/GIFI
che grazie a finanziamenti
agevolati ha permesso la
realizzazione di impianti
fotovoltaici sia civili che
industriali. Le novità sono
due: la durata del finanziamento che può durare fino
a 15 anni e le nuove competenze specialistiche nel settore capaci di analizzare i
diversi casi delle varie
imprese.
Un altro importante
apporto arriva anche dagli
ultimi
provvedimenti
europei per lo sviluppo del
rinnovabile tra i quali il
pacchetto clima - energia,
la direttiva sulle prestazioni energetiche in edilizia
(EPBD) ed il SET Plan
(tecnologie energetiche
strategiche).
L'economia del futuro
punta tutto sulle energie
rinnovabili e l'Italia, nonostante le diverse proposte,
segue la scia dell'America
di Obama. Gli imprenditori italiani hanno compreso che è economicamente
e moralmente positiva la
scelta di energia pulita.
Elisa Falanga
Attività associativa
15
di Francesco Tortora
Marzo 2009
Festa della donna ad aprilia: il ruolo della donna, la Tunisia e l’Italia
Italo/Tunisina
“il
Colosseo”, presieduta da
Youssef May il quale da
anni è impegnato in prima
persona nel far conoscere
l’attività
della
sua
Associazione ma soprattutto nel trasmettere la
cultura tunisina ed il lavoro svolto al suo interno sia
sul territorio regionale e
nazionale sia sul territorio
internazionale, com’è accaduto anche nell’occasione
della Festa della donna.
La manifestazione ha coinvolto anche l’operato di
altre Associazioni in intima e totale sinergia:
Dialogo Onlus di Aprilia,
Associazione
Culturale
per la Multiculturalità;
Comunità Karibu-Centro
Donne vittime di tortura
di
Sezze,
Presidente
Marie
Terese
M u k a m i t s i n d u ;
Associazione
Spirit
Romanesc
di
Roma;
l’Associazione
Centro
Famiglia e Vita A.P.S..
L’organizzazione, inoltre,
ha visto anche la presenza
di altre strutture associative come la Croce Rossa
Comitato
Locale
di
Aprilia;
Associazione
Culturale
Rumena
“Dacia”;
Associazione
“Senza
Confine”;
Associazione Nazionale
“Oltre Le Frontiere” Anolf
di Aprilia, Associazione
Culturale “La Nuova
Musa”;
Associazione
Culturale Internazionale
“Terra
Mater”,
Associazione Culturale “Il
Cenacolo della Poesia”,
Università Popolare di
Aprilia, Consulta delle
Donne
di
Norma;
Associazione
Co.DIP
(Centro Operativo di
Psicologia).
Le figure istituzionali che
hanno partecipato e dato
spessore all’evento sono
state per l’Italia: il Vice
Prefetto
di
Latina,
Orlando
Bramini,
R e s p o n s a b i l e
Immigrazione;
il
Consigliere
Regionale,
Onorevole Claudio Bucci;
il Dirigente Comunale di
Aprilia, dottor Rocco
Giannini. Per la Tunisia
annoveriamo figure prestigiose ed importanti: il Vice
Ambasciatore
Sabri
Bachtobgi; il Presidente
dell’Associazione
dei
Tunisini in Italia, Ridha
Ghedira; il Presidente
dell’Associazione
dei
Tunisini
a
Roma,
Ezzedine Zribi. Il Tavolo
dei Lavori è stato coordinato
dal
Presidente
dell’Associazione
ItaloTunisina “il Colosseo”,
Youssef May in persona.
Il tema della violenza sulle
donne è diventato tristemente d’attualità, negli
ultimi tempi, in Italia. In
realtà si tratta di un tema
che
riguarda
l’intero
Pianeta e coinvolge numerose Nazioni, purtroppo.
Il che induce a riflettere su
tutto quello che si fa in
ambito politico e nel
mondo della società tutta,
per dare spazio alle donne
stesse, perché possano
farsi luce nel proprio contesto culturale di riferimento.
Nel caso specifico della
Tunisia, l’incontro apriliano è stato un momento
fondamentale per fare il
punto della situazione non
solo nel ristretto ambito
locale ma soprattutto per
illustrare il grande avanzamento conseguito dalla
donna in Tunisia. Per fare
degli esempi, utilizziamo
alcuni indicatori (fonte: un
articolo di Andrea Barron
apparso
su
"The
Globalist" di luglio 2007),
la Tunisia infatti si proclama orgogliosamente Paese
Musulmano e delle sue origini (araba, islamica, mediterranea) e del suo attenersi a valori di moderazione,
tolleranza, pluralismo reli-
gioso ed eguaglianza per le
donne. Le donne costituiscono un terzo dei docenti
universitari tunisini, il 58%
degli studenti universitari,
più di un quarto dei giudici, il 23% dei membri del
Parlamento ed hanno forte
rappresentanza in polizia e
nelle forze armate. Il tasso
di analfabetismo delle
donne è crollato dall'82%
del 1966 al 31% del 2004.
La Tunisia ha le politiche
più
progressiste
del
mondo arabo rispetto alle
donne, sin da quando il
presidente
Habib
Bourguiba proclamò il
Codice sullo status personale nell’agosto 1956, subito dopo aver dichiarato
l’indipendenza del paese
dalla Francia. Il Codice
abolisce la poligamia
senza eccezioni, e punisce
l'uomo che sposi una
seconda moglie con un
anno di prigione e una
multa. Proibisce ai mariti
di divorziare unilateralmente e dà alle donne più
diritti di custodia sui bambini.
la Tunisia ha realizzato un
ambizioso programma di
pianificazione familiare,
tramite l'informazione e
l'accesso ai contraccettivi.
Nel 1993, il Presidente
Zine El Abidine Ben Ali,
emendò il Codice sullo
status personale per garantire alle donne maggiori
diritti. In quel momento vi
era un movimento femminista attivo a cui si deve
molto per questi cambiamenti. Non era più richiesto ad una donna di obbedire a suo marito, fu stabilito un fondo speciale per
dar sostegno alle madri
divorziate, e fu possibile
da allora per le donne tunisine trasferire la propria
nazionalità ai figli. E l’articolo 207 del Codice penale
che riduceva le pene per i
"delitti d'onore" fu abolito.
16
Tv: in vendita la casa piu' cara
d'America
E' in offerta per 150 milioni
di dollari la casa piu' costosa degli Stati Uniti. A metterla sul mercato e' stata
Candy Spelling. E' la vedova del produttore Aaron
Spelling,creatore di serie tv
di
successo
come
Dinasty.La casa, situata a
Los Angeles,ha oltre 100
stanze,compresa una cantina,una stanza per incartare
i regali, una palestra, una
stanza multimedia, un salone di bellezza.Ma il vero
gioiello e' la sala cinematografica
con
schermo
che,pigiando un tasto,esce
dal pavimento.
ULTIMA PAGINA
Marzo 2009
Crisi. Sindrome Del Risparmio Che Fa Ammalare
In tempo di crisi e recessione, arriva una nuova
malattia: la sindrome del
risparmiatore. In barba
alla mania dello shopping,
oggi siamo tutti a rischio
di incappare nel problema
opposto, capace di rovinare l'umore e scatenare
ansia
e
depressione.
Almeno secondo gli psicologi americani che 'foto-
grafano' il fenomeno sul
'New York Times'. La sindrome è stata battezzata
'iperopia' perché - proprio
come chi soffre del disturbo della vista opposto alla
miopia (meglio noto in italiano come ipermetropia) queste persone vedono
molto bene da lontano, ma
hanno difficoltà con il presente.
Tata: una realtà
Chi avrà fatto particolare attenzione alla
cronaca automobilistica e industriale degli
ultimi mesi avrà sentito nominare in modo
ricorrente il marchio Tata.
Tata Motors è una casa automobilista
indiana facente parte del gruppo industriale Tata Group, attivo sin dal lontano 1868.
Da qualche anno, parallelamente all’espansione economica dell’India, Tata Motors si
sta affermando anche sul mercato occidentale, Italia compresa.
Tata Motors però ha suscitato un grande
clamore in occasione dello scorso Auto
Expo di New Delhi, in cui ha presentato al
mondo la prima utilitaria del mondo davvero low cost: 100 mila rupie chiavi in mano
(1.730 euro).
Museo spagnolo acquista
Boeing 747 Jumbo
Il Muncyt spagnolo ha comprato la parte
anteriore dell'aereo che dopo la fine del
franchismo riporto' dall'esilio la celebre
tela Guernica. Il Boeing 747 Jumbo della
compagnia Iberia nel 1981 riporto' a
Madrid da New York il Guernica di
Picasso, una delle testimonianze piu' tragiche sugli orrori perpetrati dalle forze franchiste e dai loro alleati durante la guerra
civile (1936-1939). L'aereo sara' esposto
nella nuova sede galiziana del Museo
Nazionale di Scienza e Tecnologia, a La
Coruna.
Calcio: maglietta di Pele'
La maglietta che Pele' indosso' nella finale dei Mondiali 1970, vinta 4-1 dal Brasile
sull'Italia, e' in vendita su Internet fino al
13/4. La maglietta autografata viene battuta sul sito brasiliano dutraleiloes.com.br
fra l'altro assieme ad un pallone utilizzato
nella finale del Mondiale 1962 in Cile
(anche quello vinto dal Brasile, 3-1 alla
Cecoslovacchia).
Skype annuncia lancio servizi per iPhone e BlackBerry
Skype sia sta impegnando a rendere disponibile il proprio servizio su alcuni dei telefonini più popolari, con l'obiettivo di
espandere la propria attività oltre i 400
milioni di utenti, in buona parte attirati
dalla possibilità di chiamate gratuite o a
prezzi contenuti usando un'applicazione
del loro computer. "La richiesta numero
uno che abbiamo dai clienti è di rendere
Skype disponibile sugli iPhone", ha detto
Durchslag nel corso di un'intervista alla
fiera annuale dei portatili Ctia a Las
Vegas, dove Skype prevede di lanciare
domani il nuovo servizio.
Il Dialogo Mediterraneo
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Quindicinale Indipendente - Roma
Direttore responsabile: Bruno Latella - Condir. Caporedattore: Habib Mastouri - Graphics: A. El Moussa
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