BOTULISMO ALIMENTARE: CONOSCIAMOLO MEGLIO

Transcript

BOTULISMO ALIMENTARE: CONOSCIAMOLO MEGLIO
BOTULISMO ALIMENTARE: CONOSCIAMOLO MEGLIO
Il botulismo è una malattia paralizzante causata da una
tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum ma
occasionalmente anche da C. baratii e da C.butyricum.
Questo microrganismo vive nel suolo, in assenza di ossigeno,
e produce spore che possono resistere all'ambiente esterno
anche per un lungo periodo finché non incontrano condizioni
adatte alla crescita del batterio stesso.
Foto tratta da: http://www.primocanale.it/notizie/pesto
Il botulismo alimentare può colpire individui di tutte le età e
non è trasmissibile da persona a persona. I sintomi
solitamente si manifestano molto rapidamente, da poche ore
a pochi giorni dall’ingestione della tossina (6 ore - 15 giorni).
Tuttavia, mediamente, il periodo di comparsa dei sintomi è
compreso tra le 12 e le 36 ore.
Le persone che hanno ingerito la tossina sperimentano tutti i sintomi tipici di una paralisi neurale:
annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire,
secchezza della bocca, debolezza muscolare che dalla parte superiore del corpo, spalle e braccia, passa
agli arti inferiori, con paralisi successiva. Nei casi più severi, la paralisi dei muscoli coinvolti nella
respirazione necessita che venga instaurata una respirazione assistita (ventilazione meccanica).
Il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle
prime ore dalla comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. La maggior parte dei pazienti va
incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. L’antitossina botulinica è disponibile
presso il Ministero della Salute.
Clostridium botulinum può produrre diverse tossine, solitamente designate con le lettere, dalla A alla F.
Le tossine A, B, E e F sono quelle responsabili del botulismo nella forma che interessa gli esseri umani.
Ne bastano pochi nanogrammi, una dose piccolissima, per causare la malattia.
Il botulino può essere presente in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica ma
anche, in qualche caso, industriale. Le conserve preparate in casa (per esempio vegetali sott’olio) sono i
prodotti più a rischio.
In generale, tutti i cibi conservati che non vengono sottoposti a trattamento termico adeguato e che
hanno un basso grado di acidità (pH sopra il 4,6), possono costituire un ambiente adatto alla crescita.
La tossina botulinica è stata ritrovata in alimenti molto diversi come mais in scatola, peperoni, fagiolini,
melanzane, barbabietole, funghi, spinaci, olive, tonno, paté, affettati sotto vuoto, pesce conservato e
mascarpone.
La tossina botulinica viene distrutta alle alte temperature e, quindi, la sterilizzazione dei cibi in vasetto e
in scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti, ne garantisce l’eliminazione. L’acidità e il contenuto in
sale contribuiscono a controllare lo sviluppo del batterio riducendo quindi la possibilità della produzione
delle tossine. Infine, è importante non consumare conserve che, all’apertura, siano maleodoranti o che
presentino contenitori rigonfi in modo anomalo.(1)
In questi giorni è stata diffusa dai giornali la notizia per il
sospetto di un’intossicazione da botulino in alcuni vasetti
di pesto fresco prodotto da una ditta locale genovese
venduto in vasetti.
Dalla notizia si deduce che la ditta produttrice del pesto
fresco dopo la positività per la presenza della spora del
Clostridium (analisi eseguite in autocontrollo) ha ritirato
dal commercio tutti i vasetti di quel lotto.
Ha pertanto eseguito “la prevenzione” in modo
consapevole in ambito di quello che è “l’Autocontrollo”.
Foto tratta da: http://www.primocanale.it/notizie/botulino
Purtroppo, però, la notizia è giunta al consumatore in modo tale da creare panico e psicosi piuttosto che
garanzia e tutela.
La comunicazione avrebbe dovuto indicare che la ditta, a scopo precauzionale, aveva ritirato dal
commercio il lotto del prodotto risultato positivo per presenza della spora del clostridium e che erano in
corso le analisi per valutare la presenza della tossina botulinica.
Infatti il BOTULINO si può trovare negli alimenti sotto forma di spora o tossina.
Le spore di per se' non sono pericolose; lo diventano, invece, quando, trovandosi in un ambiente adatto,
producono le tossine botuliniche.
Le analisi nei laboratori si distinguono in metodi per la ricerca dei clostridi produttori di tossine
botuliniche, ricercando quindi le spore del clostridio produttore di tossina botulinica e le tossine
botuliniche.
Tra i metodi più diffusi per la ricerca delle tossine botuliniche c’è il mouse
bioassay (prova biologica su topo) che è altamente sensibile, ma costoso ed eticamente discutibile.
Infatti, attualmente i metodi più utilizzati sono quelli biomolecolari e nello specifico la PCR multiplex è
una valida alternativa all’utilizzo della prova biologica in quanto ugualmente sensibile (fino al 99,2%) e
altamente specifica, con l’ulteriore vantaggio di essere indipendente dalla specie batterica produttrice di
tossina.
Ad oggi il Ministero della Salute informa che non è stato rilevato botulino nei prodotti di pesto genovese
già ritirati dal mercato dalla ditta produttrice. I risultati degli esami di labotatorio effettuati dall' Istituto
Superiore di Sanità, infatti, hanno dato tutti esito negativo.
Bibliografia:
1. epicentro.iss