Dalla scrittura alla calligrafia

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Dalla scrittura alla calligrafia
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Dalla
scrittura
alla calligrafia
Possedere il linguaggio scritto è un lungo processo
che sarà tanto più vittorioso quanto più il bambino
avrà trovato risposte ai suoi ritmi, alle sue esigenze
esplorative e affettive.
Proseguiamo in queste pagine il tema già awiato nel
Quaderno n. 16, con suggerimenti concreti per gli
educa tori e per i genitori.
attivo nell'ospedale psichiatrico di
Roma-adedicarsiall'edu-
-
dico
Macche-
collaboratrice dal 1907 e poi docente nei corsi per
non
dell'alfabeto una persona dà tutta se stessa. Quel
per
fenomeno
amore
roni, sua prima
- cioè
tratto scrissero parole intere in buona calligrafia e con ortografia
corretta - fecero desiderare a Maria Montessori di dedicare la sua
aveva un signifenomeno
L'esplosione
della scrittura
Ecco
che
un termine
imprevedibilità,
esprime
impeto,
immediatez-
za. Un'esplosione di attività spontanea e di entusiasmo. Racconta
Montessori che quei piccolini di quattro, cinque anni,
alzavano in aria i cartelloni dell'alfabeto
in una processione
ancoraM.
come
della loro scrittura i pavimenti, i muri, le pagnotte in uno
slancio irrefrenabile. Subito dopo cominciarono,
da soli, a leggere, a usare caratteri diversi
il corsivo e lo stampato, lettere
coprivano
come
Centro di Studi Montessoriani - Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica - Università Roma Tre
un argomento per stagione
minuscole e maiuscole, speciali scritture artistiche di cui si mettevano a loro disposizione i modelli.
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metodo educativo. Molti- studiosi e insegnanti - vennero a osservare - in quella sorta di laboratorio sperimentale che fu la prima
"Casa dei Bambini" - i piccoli al lavoro e ilmateriale preparato per
essi. Tuttavia la dottoressa aveva da mostrare solo le lettere in corsivo, piuttosto grandi, incise in tavolette di legno, una per lettera.
nograndicomequellesulletavolette,diviseinduescatolea
tuttora).
Anche l'alfabetario mobile era un oggetto semplice: le lettere era-
scomparti. Oggetti maneggevoli e spostabili, dunque. Moltiosservatori si sentirono presi in giro. Si cominciò a dire che non era una
cosa seria, che era mistificazione parlare di miracoli.
Altripensarono che tutto ilsegreto consistesse nelle lettere, isolate
e mobili. Si fermavano all'apparenza dei fatti: ilfenomeno psichico
sfuggiva del tutto. Montessori continuava a dirlo: non erano le lettere ad avere un influsso... magico; la spiegazione era nelle capacità di elaborazione psichica proprie di questa età. Invece una vera e propria barriera mentale, comune a colti e a incolti, impediva
non si addice un lavoro mentale di tale portata.
poche maestre tentarono
con i bambini delle elementari
lo stesso
esperimento,manonriuscironoasuscitarealcunentusiasmoe
che, quale pericolosa
cialmente
anticipazione
rispetto alle elementari
e uffi-
dimenticato.
do sensitivo del linguaggio, rispettando con scrupolo di scienziato
e rispetto di educatore i tempi della maturazione individuale, il fenomeno avveniva e avviene ancora, poiché è il bambino a fondere insieme tutte le esperienzeaccumulate dentro di sè.
vo ai suoni fissati nella mente del bambino e portavano fuori illinguaggio tangibilmente nel mondo esterno. L'interesse mostrato
per la scrittura proveniva dal di dentro; era ancora vibrante una
Inizio scuola elementare (1983). Novella - 6 anni - prepara a casa, tutta da sola, la lista dei suoi
regali di Natale per le
amiche
(Ottavia
e Lino), la
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Questa che Montessori definì "una rivelazione di ordine psicologi-
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lingua parlata nell'uomo;
ed era questa
l'entusiasmo
per l'alfabeto".
sensibilità
che destava
infantile ad affascinare la scienziata, la ricercatrice. Oggi sappia-
lutato nei suoi primi anni o malamente
esaltato solo per talune abi-
Preparare la mano alla scrittura
condo Maria Montessori, attenta alla globalità evolutiva della per-
crescita intellettiva sia strettamente collegata al fare con gli oggetti, all'azione autonoma.
Ovvero manualità e indipendenza.
per agire (vedi Quaderno
n. 11), per sperimentare:
travasare, lavare, impastare,
strofinare, lucidare, infilare, intrecciare...
Quanti verbi potremmo usare per definire le abilità che il bambino
si va costruendo e che risulteranno poi essere una preparazione
indiretta a molte capacità fra cui disegnare, scrivere.
Quando apparecchia la tavola o innaffia i fiori; quando sbuccia le
uova o taglia il pane per il pranzo; quando spazza e spolvera la
stanza con utensili adatti; quando si veste o si spoglia da sé, quando si lava o si pettina, il bambino perfeziona abilità e sicurezze fondamentali che indirettamente lo guideranno a successive conqui-
noiano
i bambini.
so i tanti esercizi sensoriali. L'uso delle dita nel prendere i tanti oggetti a disposizione, diversi tra loro per forma e dimensione, è un
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piani di legno) e si usano su fogli bianchi o colorati delle stesse esatte dimensioni. Il bambino sceglie
glie
la cornice:
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Risulteràcosìundoppiotracciato,InfineS[coloreràsiaquesto,sialafiguracontrattileggerieparal-leli.Ecco,èsolol'inizioenonèdisegno,Eeducazionedellamanoamovimentiesatti,altoccoleg-geroedell'occhioall'armoniadeicoloriedelleforme:dunquepreludioalloscrivereealdisegnare,15
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negli incastri piani,
di riconoscere
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a quelli che in
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attraverso il tatto, il movimento, il disegno: preparano l'occhio a una rapida individuazione dei segni
grafici.
Giunge poi il momento di una preparazione più diretta e ravvicinata, connessa all'interese spontaneo del bambino di tracciare se-
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sensorialmente
re troppe spiegazioni), egli trova nuovi aiuti nel tratteggio con linee
leggere e parallele per campire le forme disegnate con uno o più
nazioni nei colori e nelle forme, senza contare ciò che verrà poi:
Aggiungiamo
la creta,
anche
il ritaglio,
per modellare
le piegature
con
la carta,
(origami)
a piacere.
(quattro anni) dopo il lavoro con l'incastro che l'ha molto impegnata, ha trovato una "biro"
Il)
vede fare o è un suo modo di completare il lavoro? (In questa fase non diamo "biro" che esigono
pressione della mano al contrario dei pastelli che consentono via via la leggerezza del tratto).
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di tre anni si è anche molto attenti a presentare il
tocco delle lettere, preludio fondamentale a una grafia chiara e sicura.
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le presenta.
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Centro di Studi Montessoriani - Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica - Università Roma Tre
Losmeriglio
sul fondo liscio della tavoletta guida indice e medio,
dall'inizio del segno fino alla sua conclusione, con un solo movi-
mento,
(indicate nel disegno con una tripla freccia) su taluni angoli o curve, come nella "a" o nella "r" a esempio:
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ze è indipendente dall'altra, tutte mosse da una disposizione inteche alimentano uno stesso fiume, esse sfociano in un'abilità più
evoluta.
che disporre in successione per esprimere il proprio pensiero tramite l'alfabetario mobile, è pronto per scrivere. Il bambino ha
grandi motivazioni a questo, spinto sia dall'uso che ne vede fare
attorno a sé, sia dal piacere stessodi esprimersi
attraverso
segni,
Il prodotto finale di tutto il processo è la resultante di precedenti
esperienze remote o vicine: per questo a un tratto scrive.
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piccino,
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rovesciati,
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sostenevano
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se, nei suoi primi
i suoi sforzi.
role scritte e la sua gioia ci ripagherà della pazienza con la quale
chissà?
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I nostri errori
Molte maestre "Montessori" lamentano che oggi i risultati non siano più "quelli d'un tempo". Bisognerebbe chiedere loro: "Quali
interventi, quali pressioni ha ricevuto il bambino per produrre in
cinqueannioatre?Equaleattenzioneèstatapostaalleattività
di vita pratica che danno abilità e sicurezza?".
perché?"
le
l'amica.
Ladottoressaavevainmanoun
cambia, può restare sepolta sotto gli interventi sbagliati, i pregiudizi, gli aiuti mancati.
Anna Maria Maccheroni metteva in guardia le sue allieve circa il
rischio di trascurare, alterare particolari, presentare in modo sciatto. "Lezioni date senza darle perché continuamente interrotte, insieme a un cumulo di piccole cose inventate che si sono fissate
nell'uso fino a diventare regole del metodo, mentre con questo
non hanno nulla a che fare".
Raccontava che un giorno la dottoressa andò da lei, si sedette
domandò
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c
libretto e se ne servì come se fosse un cartoncino con una lettera
Sara (cinque anni). Il segno si va modificando;
e accostamenti
di forme/colori
personali,
diversi
la composizione
da qualunque
si arricchisce.
Solo in apparenza
altro.
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"l'arte degli incastri"
tratto
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"L'idea
Montessori" ,
febbraio-marzo
1928 e, sotto, l'evoluz'ione nella piccola
Sara alla soglia dei
sei anni.
Nella rivista citata,
Mario Montessari Sr.
scriveva: "Il disegno
con gli incastri viene, nel metodo Montessari, a sostituire
quei famosi quaderni a quadretti che ai
miei tempi si dovevano riempire di bastoncelli, di aste, di
ganci.
Furono
i
bambini che crearono l'arte degli incastri. Si vide che
quando
sapevano
già scrivere (...)
inve-
ce di metterli da parte si intrattenevano
su di essi con amore
sempre crescente.
(...)
In se stessa l'arte
degli incastri non costituisce che un passo - un periodo - nel
quale il
bambino
perfeziona
i mezzi
che gli permetteranno di raggiungere
l'astrazione.
Perché
anche dagli incastri,
stante
materiale,
bambini
turi...".
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smerigliata, per imitare quello che proprio allora aveva visto in una
classe. "Guarda, fanno così". Passò le dita, tracciando in modo
veloce il segno "a" e subito buttò via il cartoncino. "Prendono
una lettera, la toccano in fretta e male e la mettono
ne prendono
un'altra.
Così, di corsa,
le adoperano, allora? Perché non fanno senza?".
La maestra deve amare molto le lettere per darle al bambino con
Dopo l'esplosione della scrittura
Quando
i
mettono
loro stessi nell'ambiente
cominciano
un nuovo movimento
di interes-
di carta non rigata e fogli a grandi righe colorate e poi lavagne e
lavagnette da tavolo.
e il risultato era esatto, così la lavagna consente di tracciare lettere
e parole e di cancellarle senza preoccupazione. I bambini
tornano
a toccare le lettere e vanno di nuovo alla lavagna; la maestra soaltre situazioni, anche qui la soglia dell'intervento è motivo di rifles-
gnetta a righe colorate, distanti tra loro quanto le lettere smerigliate. Il desiderio di perfezionare è spontaneo e ogni dettaglio attira
l'attenzione infantile.
sono le nostre. C'è chi tocca le lettere e chi compone, chi tratteggia il disegno e chi usa già fogli rigati di pochi centimetri... Ognuno al proprio livello prosegue nella conquista progressiva, senza
rivalità reciproche. Questi piccoli non conoscono l'invidia, l'arrivismo.
maiuscole
Tragliaiutiindiretticisonoanchele
vo.
Per
presentarle
si
scelgono
dapprima
più possibilealle minuscole e si comincia
città.
il ricciolo,
smerigliate
in corsile forme somiglianti
il
da quelle percorribili con
.
la curva
più ampia...
Intantoin parete,ad altezzadei bambini,
sono stati da tempo appesi i cartelloni delle lettere, minuscole e poi maiuscole.
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Centro di Studi Montessoriani - Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica - Università Roma Tre
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(\JAVOtAPlTAGORICA1~3"1SG'){;9-o?C.Lascritturaèdisegno,lettera,maanchenumero.Segnoesimboloaltempostesso.Novella(4anni
Centro di Studi Montessoriani - Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica - Università Roma Tre
.21
e mezzo) ha trovato in casa un fondo di quaderno e lo usa per ricopiare le cifre partendo dal basso
verso l'alto, più regolari nella prima riga, amplificandole nella seguente forse per lo sforzo di scrivere. L'ordine è una conquista paziente e molto personale cui concorrono tanti fattori che apparentemente non hanno a che fare con la scrittura e che noi possiamo aiutare solo dall'esterno.
de
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Il"maestro muto", lichiamava
za parlare rammenta e stimola a far meglio.
Ora comunque l'aspetto essenziale è il gusto di scrivere,
Anna
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Maccheroni,
perché
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di comu-
nicare: preparare lettere, inviare messaggi, raccontare un episodio emozionante da leggere a tutti i compagni. Solo quando il
bambino è diventato sicuro in questo aspetto espressivo e comunicativo, potranno cominciare da parte della maestra aiuti più diretti per perfezionare la grafia, l'esattezza delle parole, la precisione del linguaggio, la ricchezza del lessico...
Maria Pia Fini Pecchia
(Dalla
relazione
presentata
al Seminario
di Ostia organizzato
dall'Opera
Montessori
nell'aprile
Biblioteca Digitale Montessoriana (BDM) / Montessori Digital Library - Centre for Montessori Studies - University of Roma Tre
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1987)