Istoria di Faccardino grand-emir dei Drusi

Transcript

Istoria di Faccardino grand-emir dei Drusi
ISTORIA
DI
FACCARDINO
GRAND-EMIR
DEI
DRUSI[GIOVANNI
MARITI]
Giovanni Mariti
ISTORIA
D
I
FACCARDINO
CRAND-EMIR DEI DRUSI.
LIVORNO
Nella Stamperia
ili
TOMMASO MASI
Con Approvazione.
}
c
COMPAGNI.
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nr
A SUA E CCELLENZ
DON VINCENZO PATERNO*
CASTELLO,
PRINCIPE DI DISCARI
&C.
dovami Marni.
s
K^Je
to,
il
pianse Catania, e non ha mol-
genio suo
,
celebrati ss imo
il
DON IGNAZIO PATER NÒ CASTELLO
di Biscari rapito
parenti,
agli
servì suoi
,
di
amici,
e
Uomo
Principe
da inopinata morte
affettuosi
ben ebbe
ai
ai cari
buoni
che consolarsi nel
ravvisare nell' Eccellenza Vostra
il
suo
Illu-
stre Successore.
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Già sapeva
Popolo Catane* quale
il
era stara la vostra bella educazione, all'ot-
tima
riuscita
della quale tanto
avevano corrisposto
i
egregiamente
singolarissimi
Nobilissimo
e
,
Signore
i
,
Uomini
non ignoravano che .amico
dori)
.
delle belle arti, e delle scienze tutte, e
il
rari
E
talenti di voi
gli
eri
che
saper vostro andava in lìnea parallela con
quello del Principe IGNAZIO.
Conosciuto aveva però ognuno che per
effetto di
una costante, e rispettosa
reverenza
ella
far
pompa
della
filiale
voluto mai
altresì
cognizioni, e
erudite
Casa pater vi castello.
Ma
il
non aveva
delle sue
dopo che
Popolo,
e le
il
Clero
,
i
Magistrati
Accademie- ebbero
resi
al
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defunto Principe
pietà, e
e
,
il
fredde amabili
modesto,
stesso
ceneri
Fra
il
ultimi
gli
,
toglieste
sorto di cui
velo,
e virtuoso
sua
alla
sua memoria,
che voi
e
dolore aveste tributati
il
alle
uflìcj
onori dovuti
gli
suoi gradi, alla
ai
e ai meriti suoi,
lutto
fino allora vi eri celato, per palesarvi quindi
ben degno Figlio
apertamente
caro Padre
E
si
alle
,
Scienze
,
Fisiche verità
al
nobile studio d eli* Antiquaria
Lettere
,
tettore
,
non
del suo
e
si
Palazzo vo-
il
vostro Ateneo,
il
alle
le
nia di
un
Signor Principe, che adesso
che dirò piuttòsto
Arti
dì
.
di qui è,
è veduto aperto di nuovo
stro,
alle
con manifestar vene
Mecenate.
E
,
e alle bel-
Pro-
di più
così confessa Catail
nome
genio vedendone trasportato
l'esat-
esserle
mancato
se
non
to modello nell'Eccellenza Vostra.
La bontà
anche
pre
leva
il
['
,
affetto,
mi
sia
permesso
con
cui
mi riguardò sem-
di
dire
Principe
Ignazio vostro Padre, vo-
che
nobilissimo
al
suo
Successore
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fosse dato
zione
,
e
da
me un
cosi
rendere
di riconoscenza a quell'
attestato di venera-
insieme un tributo
animo egregio
a noi già furi implacabil morte
sava
che
come poter adempire
tali
.
,
che
Io pen-
a- ciò in guisa
rispettose dimostrazioni fossero an-
che a pubblica cognizione,
quando mi
si
presenta opportunamente l'incontro di farlo
nel
dare
alla
luce sotto
gli
auspicj
questa mia Istoria di Faccardino,
vostri
che
all'
Eccellenza Vostra ossequiosamente D. D. D.
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fu-
AL LETTORE.
Il
Uomo
crand-emir faccardino
dotato
dalia provida natura
fu un
un
di
talento superiore alle idee poco vantaggiose,
che
ordinariamente
ragione
di
nacque, e sopra
hanno a torto, o a
sì
Popoli
quei
i
,
fra
estratti
da
quali egli
quali poi anche regnò.
Erano alcuni anni che già
cumenti
i
fonti
do-
ricco di
originali
pen-
io
sava di scrivere V Istoria di questo Prìncipe
Druso
,
ma
distratto più volte dalle
mie
in-
cumben^e, e da molte particolari nojose cure,
persa
to
aveva dì
Arrivate però
ciò quasi la
le
memoria
.
lunghe sere del pas-
sato Inverno, e non potendo trattenermi fra
le
vaghe
e
,
le
geniali conversazioni
agli animi stanchi sono
luì scrìssi
Ma
,
che
di onesto sollievo
mi ricordai allora di fACCArviho
,
,
e dì
.
questo
non mi sembrava bastante
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Vili
se
non veniva preceduta la sua Istoria da
alcune notizie
unitamente
fin
ad
Geografiche del
altre del
qui involte fra
zogna
avendo
;
dei loro
in
V
Paese,
suo
Popoli Drusi
equivoco
,
state
e la men-
olire feguitata
Grand-Emiri fino a
V Istoria
quefii
ultimi
Insomma lontano dal Gran-Mondo
in
riva
fogli
parte
al
Marc ho
messi
insieme
,
e
questi
dei quali al Pubblico rispettabile fa
,
.
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Vili
CAPITOLO PRIMO.
Facfe abitato dai Druf.
e vee il Libano
e P Arailibano
([nelle regioni
die compongono questi
due monti
Il Libano nella parte settentrionale ha
suo principio presso Archi , o Acchar
Arce, luogo distante da Tri-
di volo
,
,
dere
,
»
-
il
,
o altrimenti
poli di Sorìit
circa
sedici miglia sulla parte
stessa, e che risiede
50. e di
CO
Carte del
clic
latit.
in
34. 31. (1)
gradi di
long. 53.
A
Per kg»;.» i gr 3
S%,or ir ÀnvilU i!
io sLIjl.ì
,
yitì!ì:,";i>
fu
i
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Seguitando
sempre
na
in vista
alla
i!
del
suo
corso per
mare
in
,
mare
kt. jj.
austro,
della Siria, termi-
fiumara Kaszmieck , che significa
la quale lonrana tre miglia dall'
le resta all' austro
sboc-
Divisione
antica Tiro, die
ca
,
nei gradi di long.
53.
n.
e di
11.
Qui, dopo passata detta fiumara principia ì'Aniilibano
,
il
quale sul principio pren-
de una direzione obliqua da occidente per
austro , e 1' oriente
ma che poi seguita
dall' austro al settentrione in contraposto ai
1'
,
Libano per
la
parte orientale quasi in linea
parallela
Questi due monti cosi disposti vengoformare fra loro una valle che gli ano sia la Siria liujfa,
nella quale giova di dir qui di
,
passaggio che reità la città di fìalbeck antica Eliopoli, o Città del Soie, che posa in
no
a
,
tichi la dissero Coelesyria,
o Profanila
,
,
gradi di long. 54. 10. e di lat. 54.
Il circuito di ciascuno ditali monti è di
circa trecento miglia
di circa
,
e la loro lunghezza è
miglia centodieci
.
Passando alle regioni che compongono,
o nelle quali sono piuttosto divisi idett; due
monti, principiando dal settentrione del Libano si trovano quelle di Acckar, di Draib,
e di Danai
,
luoghi mollo pietrosi, e
sterili
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Nella parte più elevata del Libano a
della città di Trìpoli, resta quella
oriente
ove '(ino niellili annosi
di Giobbèi-Hicii-.i-rr
cedri avanzi delle foreste libanite AH* audi questa vi è quella di Giobbèt-ElMneitra Seguitando poi per la stessa direzione australe si trovano quelle di Patron antico Botrys
e di Gibaìi ( Byblus ) le quali
due regioni formano un paese delizioso, vago,
e ben coltivato .
,
.
stro
.
,
,
Dopo
ail'
austro
come
roan,
il
la
territorio
dì
Gìbail principia
regione del C-.tstravatw }
lo dicono gli Arabi.
oKes-
Questa é una
parte del Libano esteriore, per cui vien di-
anche con la denominazione di GalcdKharigiah, forse peressere una parte del Lile sue pendici si approssima più
che ogni altra parte di esso sulle coste Mastinta
bano, che con
rittime della Siria
Si
estende
il
.
Castravano dal Territorio
di Gibaìi fino alla città di Barati, o
che è
il
suo confine australe
,
che è
Beirutk,
in gradi
18. di lat. 33. 34. Lungo il Mediterraneo dal settentrione all' austro occupa
di ion. 53.
uno spazio
di circa venti miglia, e circa rren-
tamiglia dentro terra da occidente a oriente.
Si divide poi questa provincia in due parti
che una è detta Kesroan-Ga\ir, ed è la più
,
settentrionule, d'altra più australe Kesroan-
A
i
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Eecfaia
,
restando separata
tra dal Fiume Cane
Nahr-Khiclb.
1'
una dall' alchiamato dalli Arabi
,
E questa una delle più vaghe ProvinMonte Libano di clima temperato
ottima aria; l'abbondanza delle acque
grande o sono fresche, e leggiere
Le
frutta vi si, gustano di squisito sapore , e l'erbe pure, li ahresi qiies:;i la regione del Libano la più feconda di villaggi, e di abitatori.
Si può dire che il crisi hnef imo sia qui la Religione dominante I Maroniti sono nella maggior parte gli abitanti di questa provincia,
dove vengono governati dai propri Sciek
cie del
,
,
e di
vi è
,
.
.
,
dependenza però del Grand-Emìr dei Dmfi,
che ne conferma la scelta. Si trovano in detta
provincia anchedei Drufi, ma in poca quantità.
Seguitando per austro principia dopo la
il Paese dei Drilli ,
il quale è
così detto
perche è abitato quasi tutto da
questa Nazione
Si estende il medesimo sul-
città di Baruti,
,
.
la
costa della Siria
Tiro, oggi
fino
all'
antica città di
Sur, che è situata
gradi di
in
53. 10. e di lar. 33. 10. avendo a poil
mare dell' antica Fenie a oriente il principato di Damasco
e così viene a comprendere una parte del
long.
nente per confine
cia
,
Libano
,
e quasi tutto f Antilibano
.
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pure
Tutto questo Paefe dei Drafi
in più Provincie, o regioni, cioè
Sciuf, che è
di
si
divide
in
quella
provincia più settentrio-
la
nale, la più ricca
e doviziosa, che confina col Castravano, e nella quale è la città
di Dair-al-Kamar , che è una piccola città
,
,
ove fa la sua ordinaria dimora il Grand-Emìr
conosciuta questa città anche sotto la deno,
minatane di Andata
Ne vengono
Mata
di
di
,
Vadenein
ma
,
nei limiti del
sco, ed è
il
.
b
provincie di Gìord,
Scieh-Har-El^arb
,
e quella di
veramente
ultima è
quest'
governo del Pascià
confine del Paese dei
la parte orientale
DamaOrmi dal-
di
(i)
.
dominio dei Principi Drufi non è staunicamente circonscritto da quella
Libano
e dell' Antilibano, che
ma ha avuti in paslimiti a-sai martori; mentre a tempo del padre del Grand-Emir Faccardino si
Il
to però
parte del
,
chiamasi Paese dei Drusi
sato
,
elei
estendeva
sull.ì
ddh
costa
da setten-
Siria
trione all'ausrro dai confini del territorio di
Tripoli con quelli
Promontorio Faccia
di
di
Patron,
È
in quella
Provincia di
_
origina
il
l'iuuii!
GierAane
presso
il
Dio {Theoprosopon)
A
(i)
dalle
3
Vadmein ove hi
due
fargeriti
/or,
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in t;radi di long.
fino
long,
ra
Cesarèa
a
51.
5}. i8. e di
dt Palestina
51. di
comprendeva
larit.
il
che
,
do da termini
descritti fra
fino alla CoeUisyria
dall'
;
e
lacic.
in
34. 16.
gradi di
18. Dentro terranto dalla par-
;i.
Libano
te occidentale
,
orientale principian-
1'
Tripoli, e Patron,
Antilibano fino ai
, o sia Governo di Damasco , come si è veduto
comprendendo
anche quasi tutta la Galilea In appresso si
estese questo dominio anche di più sotto Faccardino ed all' opposto poi
dopo di esso
molto ne vennero ristretti limiti, come si
confini del Pascialick
;
.
,
,
i
vedrà nel corso
Avendo
di
questa Istoria
.
qui dimostrato quale è
il
Paese
dei Drusi, daremo adesso uno sguardo al
popolo medesimo, giucchi; non è questo trop-
po conosciuto. E
l'Istoria
meglio intenderemo
del loro Grand- Emi r Faccardino
co<i
.
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7.
CAPITOLO
II,
Dei Popoli Dmfi.
]E stato detto da alcuni scrittori, che i
popoli Drusi discendevano da un avanzo di
soldati Francesi impiegati nelle Crociate sotto il comando di un Signore della casa di
Drettx . In questo errore hanno condotti
altri scrittori ancora
e cosi per molto tempo si è creduto alle loro notizie . Ecco come raccontano ciò
Conquistata la città di Gerusalemme
dalle armi di Saladino, dicono adunque che
un numero dei detti soldati Frantesi si riti,
rasse nelle
montagne
della
Palestina
,
ove
seppero mantenersi per quarant* anni contro
conservandosi altregli sforzi dei Saracini
,
sì
nella purità della fede atteso
che
i
religiosi
trovarono fra elfi
mostra tuttavia nella Palestina un
monte chiamato Montagna dei Francesi , e
dagli Arabi Fardays
e questo vogliono
che fosse il luogo del loro ritiro Perduti i
religiosi
ed avendo principiato a maritarsi con
gente che professava il maomcttanismo, vennero a deformare la loro religione
e facendone finalmente un mescuglio
si
.
Si
,
.
,
,
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Google
religione informe
Per
,
quale è quella
eie'
Drufì
assicurarsi adesso dell'insussistenza
ti di più intorno a quedescendenza, servirà osservare
dei Drujz sussisteva nell'anno
si
ha dall' itinerario di Rabbi
Beniamino
onde non poteva aver avuto
principio quarant' anni dopo la perdita di Gerusalemme futradaì Cristiani, che fu nel r 187.
I Urini sono uomini forri
e ben formati il loro aspetto è bello
e ci si ravvisa della fermezza
Le fatiche , e gli stenri gli soffrono volentieri
ed hanno per principio di educazione che da essi debba essere sempre accompagnata la vita dell' uomo .
Sono ostinati audaci e intrepidi ma non
tii
senza perdet
ciò,
sta sognata
che
la
setta
1170..
come
,
,
,
,
.
,
,
,
lasciano
no
dell'
l'altrui
di essere sinceri
inganno e
,
di
,
e fedeli
quella
rovina per assicurare
vecfessero in
Sono
,
,
pencolo,
ospitali,
ta piuttosto
ai
ma
o
.
Nemici so-
politica
la
che fa
propria for-
insultati
a torto.
quesra è una qualità uni-
paesi
ove abitano
,
comune
a ognuno.
la
Quantunque sia pure permessa. fra loro
Poligamia non prendono ordinariamente
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se noti una sola moglie, e se hanno altre
donne sono schiave
o concubine Perchè
una donna Drusa sia considerata beila oltre il vago delineamento del volto
deve
essere di una statura grande
robusta
e
pingue. Quella graziose rigirine di vita sote quelle seducenti delicate complessioni, che tanto facilmente muovono i sensibili Europei, non sono apprezzate dai Drilli,
quali non si contentano di una piacevole illusione mentre cercano non solo delle compagne nei loro diletti , ma vogliono
.
,
,
,
,
,
tile
,
i
,
delle
altrcsi
Da
compagne nelle loro fatiche.
che si sia stanazione quella progenie di don*
questa scelta pare
bilita nella
,
Sembra' soprattutto che dalla loro robusta
cheTe^ndmo'a^c^
riti
glia
di
,
,
prendere cs^e
la
direzione delia fami-
e di condurre gli affari domestici
la stessa gravita
,
con
e giudizio di cui poteva es-
sere capace lo stesso
capo
di
famiglia, se-
guitando cosi fintanto che i figliuoli non siadi prendere sopra di loro il governo della casa. Le stesse mogli dei Prin-
no capaci
cipi seguitano
a governare
alla
morte
di essi,
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uè sono
affatto escluse dal
governo vivendo
L' abito dei Dnisi differisce dai
degli altri popoli del
ne
Levante
comuper cui
,
può dire un abito loro proprio
consistendo questo rispetto agli uomini in una vedie di poco passa le ginocchia
si
,
ste corta
È
,
medesima
la
mente
di
di
lana
,
tessuta
color verde cupo
,
e
,
ordinaria-
ad una pic-
cola distanza vi sono alcune righe strette dì
color bianco, o di
dietro le spalle
versa
con
,
altri colori. Queste righe
prendono una direzione difiamme tessute talvolta
e a guisa dì
d'oro,
,
si partono dal
gradatamente vanno
punta, quasi dirò a siLe maniche di
dine di un caj ìpuccio
questa prima veste lon passano le gomita
S otto questa p< irtano un altra veste di
tela t
ga de
al poi so. Al disotto li questa veste si vede la
a, che è bianca. La medesima passa di
dira l'ultima v
alle polpe delle gambe
e sotto portano le
brache di tela turchina con poche pieghe ,
da basso piuttosto strette , e arrivano soltanto al collo del piede Le dette vesti sono
cinte alla vita da una gran fascia dì lana
collo
fili
,
e d'argento,
e ristringendosi
.
.
;
i
;
.
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Google
ordinariamente
rossa
color giallo, qualche vol-
di
o
tutta
chi le porta
;i
assomigliano qualche
,
secondo
a righe
ta
di
di
.
Sono
orecchini
,
e
poco
le
filaticcio
vengono
nostre
vesti
,
legati
rosso , e ornacolor celeste
gli
;
con un nastro
di
sopra la quale per
:à è
passata altresì una zons
A
questa zona sta racci
.
gusto
calzature
alle
sommacco
di
nastro di
il
.
Le gambe sono nude
•carpe
:e
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no Io schioppo e ad armacollo una sciaboia. Di dietro tengono infilzata ridila cin,
tura un" accetta assai tagliente
la quale è a
gono
forma
dì
,
ferro del-
il
una mezzaluna
.
Ten-
attaccata alla stessa fascia, similmente
per la parte di dietro, una fiasca di legno
vagamente lavorata o con intagli o a tarsìa, nella quale tengono la polvere; presso
di essa pende u:i fazzoletto dì tela bianca
In testa mettono un berretto rosso di
Barberia, il quale con un' aggiunta che gli
fanno dalla patte del capo, lo rendono più
fondo e nel tempo stesso più alto. Intorno ad esso avvolgono con del brio delle sasce, o fasce di lana di color verde, di color
verde cupo, o di color verde pistacchio.
La bizzarria con la quale si accomodano la testa dà della vaghe/za alla persona senza che tolga all' uomo l'aria di gra,
.
,
,
vità
mo
;
essendomi riserbato a parlare
dell'
è questo
in
ulti-
ornamento della loro testa, mentre
appunto che contribuisce a ren-
dere la persona più imponente.
Il
taglio
,
la
forma
,
il
colore dei vesti-
ornamenti, e le loro armi sono insomma talmente eguali fra essi, che sembrano un uniforme militare. Gli abiti poi dei
loro Princìpi, o Emiri sì scostano alquanto
da quelli del popolo, vestendo essi, dirò cosi un
ti,
gli
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abito di corte, che tiene del misto fra l'abito dei
1!
dall'
Turchi
e quello dalli Arabi
,
vestire dei loro Religiosi è differente
ordinario
giacché
,
i
medesimi portano
sempre" abiti scuri, neri, o bianchi, quasi
a guisa di Monaci
senz' armi
e con un
gran turbante bianco in capo Questi rispet,
,
.
tabili esseri della società
to
il
hanno sempre volu-
privilegio di essere particolari per tutto.
Quanto
ai vestiti
donne
delle
si
as-
somigliano alqiuinv.-i a qvi.'lli delie altre donne orientali p;utecip;ind;> piuttosto del Turco, e dell'Arabo nel tempo stesso, eccettuato che le Druse portano in testa un pezzo d'argento facto a cono di diverse altezze,
e grossezze, che per quanto dicono, ciascuna lo fa corrispondere alla discretezza dei
loro piacevoli desiderj
Sopra di esso collocano un velo, che lasciano svolazzare addietro, sembrando che ciò accresca alle medesime venustà
e grandezza
Con questo
stesso velo
andando per le strade si co,
.
,
.
,
,
prono
il
viso.
La lingua che parlano Urtisi è 1' araHanno però un certo gergo o piuttoun parlar figuralo nella stessa lingua, il
o da pochi altri che abbiano una perfetta cognizione, e pratica di quella Nazione.
i
bo
.
,
sto
quale non è inteso se non da essi
,
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Dependono
i
Drusi
tiési
siano Principi-, questi sono
loro Emiri
stati
,
o
ora più, ora
meno. Il più forte fra essi per roba, per
danaro, per terreno, e per uomini è detto il
Grand-Enàr, o sìa il Gran-Princip;
ma
quanto saremo per dire in appresso svilupperà meglio la forma del loro governo.
Data fin qui un' idea generale dei Drusi
;
passiamo adesso a vederne la loro religione , che non è forse la parte meno singolare dell' Istoria loro
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15
CAPITOLO
Delia Religioni dei
-/
A Religione
dei
Drusi è
enetrabile mistero
si
III.
Drmi
,
sono divise, e suddivise
.
srata
sempre
e quello che
religioni
le
fin
me-
desime, a segno tale che moltissime sono
le Sette che inondano ([nella parte di Mondo La Drusa è una di queste
E interesse dei Sovrani che loro popoli abbiano della Religione
ed è interesse dei popoli il conoscere qua! Religione
abbiano i loro Sovrani Di qui è che i Prìncipi Drusi sono basta n rem ente contenti di
sapere che loro popoli ne decantano una
Ed i popoli Drusi essendosi veduti governati da Principi di diverse religioni
e poche volte della religione loro, hanno avuta la politica di dimostrare esternamente di
dar nel genio a chi comandava
nel tempo però che nel cuore ne hanno sempre se.
ì
,
.
1
,
,
Ma
siccome
la
condotta
esterna
ha
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Google
IÓ
dovuto passate b continue contradizioni per
piacere ora all'uno, ed ora all'altro, perciò è venuto ad
c a formarsi in
anche
alterar!!
verità,
la
guisa quella fantastica
vede segui-
si
Se della medesima se ne intende adesqualche cosa dobbiamo inerite tenuti della
tare
so.
tal
che presentemente
religione
.
scoperta
terremoti
che afflissero la Sorìa nel 1759. Fu nel tumulto che sempre
accompagnano seco simili malanni, che i
Diini abbandonarono allora loro Sacri Ritiri
senza pensare né ai libri , né agli altri
ai
,
i
oggetti più gelosi del loto culto
Io era in quelle parti l'anno seguente
detti terremoti
ai
cioè nel 1700. e
nuo-
di
vo nel 1767. Non lasciai mai in quelle diverse occasioni di far ricerca di qualcheduno
di
monumenti, e specialmente
tali
alcuno
dei loro libri sacri,
non fu
possibile allora
mentre chi
di
ma
dottrinali,
no aveva raccolti era bastante-
mente cauto
di
che ne erano
non
palesar ciò
,
e fotse an-
molti
alje
dei Religiosi
Bru-
consegnati
stati
fiamme pei timore
dell' ira
austeri all'ultimo segno su tal articolo.
si,
Kd
il
o
averne ragguaglio,
anzi
il
principaJ
zione
di
segreto della
precetto
morte
ai
,
Rdi^one
e vi è
la
è fra
essi
commina-
trasgressori
In progresso però
le
nuove turbolenze
che
Digitized by
Google
che hanno agitata quella Provìncia, e specialmente V ultima guerra dei Russi è stata un'altra fortunata combinazione per gli
Eruditi, perché coli' allontanarsi qualche fa-
mìglia da quelle partì siano passati nell'Eu-
ropa
nostra
Drufi
alcuni
monumenti
religiosi
.
Per quanto però
-
ci
possano venire in
mano
dei loro libri non potremo conciliarle. regole, e le massime generali
questa religione
tanto più che i Reli-
ne se non
di
,
son fatti una privativa, della cognizione più intrinseca della medesima, i punti
giosi si
della quale se
li
comunicano
fra di loro per
tradizione , tenendone nascosti ì mister; più
speciali fino al restante del Popolo Drusa,
inducendo inoltre la dubbiezza
e 1' equivoco nell'animo dei curiosi.
Si vuole che quella Setta Sveffe la sua
origine nel 1030. nel tempo che Mnhamed,
Ben-hmael
i
principiò a predicare, e a ffcre
suoi seguaci
,
ma
fu quella piuttosto una
riforma che fu tentata sopra questa medesima religione, che già fin d'allora era guasta , e
corrotta dai suoi principi
mentre
quanto ai fondamenti della medesima sono
1
molto più antichi
Sì è dunque potuto comprendere che
!a
religione dei Brusì è un misto del
,
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l8
Saducéo, e del Samaritano, perchè ammetto-
no
la metempsicosi, negano ia resurrezione,
e adorano f Idolo in forma dì Vitello
e
di tuli Idoli di bronzo^, d'argento, e d'oro
,
moki
ne furono
trovati
loro
Tempj dopo
moto
di
di
lo
nelle
si
rovine
spaventevole
sopra rammentato.
i|uest' Idoli
La
dei
terre-
figura di
trova riportata nel
uno
Musèo
Cufico del dottissimo Monsignor Borgia SePropaganda , dottamente descritto dal Signor Adler,
VI sono due specie di Brusi, cioè ì
Savj o Sapienti, o altrimenti Spirituali , o
Religiosi
ed
Mondani chiamati ancora
Leggieri, Carnali-, e Ignorami. I Savj sono
quelli che intendono la religione, e che so-
gretario di
,
i
;
no messi a parte dei segreti della medesima.
I Mondani
che è la massa del popolo, non
ne sanno nulla, e non è a questi prescritto altro precetto, se non quello di segui,
tare la religione
dominante qualunque
ella
sia
Di
mi
si trovano i medesimaggior confusione, e per
fanno circoncidere, e altri no;
qui. nasce che
involti nella
cui alcuni
si
alcuni credono nei miracoli
venerano
sopraiutto
la
,
considerano
Madonna come Vergine
hanno una gran
,
,
e
ma
fiducia in Sane'
Elia. Se nelle loro necessità ricorrono alla
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Madonna, o a
la
grazia,
non
Sant'Elia, e clic non ricevano
poco
sì
confondono
,
e dicono di
meritarla
Le Moschee turche,
e le Chiese
cri-
stiane sono per essi una cosa indifferente
e sono per loro egualmente luoghi di ora,
zione
.
E
loro case non lasciano di
nelle
avervi talvolta le immagini della Madonna,
di Sant' Elia e di altri Santi ancora. Ciò è
quanto si vede praticare confusamente dai
Mondani
Bruti detti
,
i
.
Quando uno
di detti Mondani vuol
Savio va dal Capo dei Savj e_ questi,
uomo !o veste di bianco, e se è donveste dì nero
e fino da quel movien sottomesso a un noviziato di
I novizj sì astengono subito dal bever vino, e dal giurare per Dio;
ma è loro permesso di giurare per il Profarsi
,
se è
na
la
;
mento
quattordici anni
.
debbono avere la minima considerazione ,
ma che anzi debbono disprezzare e non
credere nella sua dottrina. Passato il no,
viziato
sono ammessi
al
segreto della reli-
In ogni luogo vi è un
Capo, e sopra
un altro chiamato il
Capo dei Savj, che è una specie di Patriarca, il quale comanda a tutti
Savj, e 3
tutti
i
.Capi
ve
n* è
ì
B
2.
J
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Google
lo
anni
e
deprimo
ma
deve
pi dei
Questo
.
si
fa
-viene eleti
ce
Mo ndani
,
ìncipe
,
Siccome
confermato
(tele esser
e
o Governatoi e
sempre
Drusi
dei
della classe d eì
oltre
,
det luogo,
Mohdani.
loro proprio pae-
il
ne stanno sparsi anche in altre parti perSona vi sono due di questi Capi
Maggiori ,, che uno sta in Alcppo, e l'altro in Damasco
Nella Galiléa ve n' è un
altro sotto il dominio di Acri; e nella Montagna , o sia nel proprio Paese dei Drusi
ve ne sta un altro costituito in una dignità
anche maggiore
che si potrebbe dire il
se
,
,
ciò nella
.
,
Sommo
I
Pontefice
.
Savj fanno apparenza
zione, di penitenza
,
e
di
mortifica-
di
virtù,
ma
in real-
non ne hanno il minimo principio
ed
hanno per massima che non vi é peccato
nlmente
se non quando vi è !o scandalo
che qualunque atto segreto è buono, -e pio;
e perciò quando non sono visti usano indistintamente con qualunque donna, e con le
tà
;
,
,
proprie
figlie
Siccome
ancora.
si
trovano a dover abitare
ove la religione do,
e frequentare in paesi
minante è
i
la
Maomettani
Maomettana
fanno
,
vista
perciò davanti
di
credere
in
Digitized by
Google
e fìngono
,
«
esso
fare
digiuno di
if
tnVoWn-
di loro precetto di non credere
inendolo anzi per l'uomo più ini-
0
in
di
^mezzogiorno'
eia voltata verso
5' a
stato al
mondo
,
e perciò non
digiunano
dell'orazioi le verso la parte di
mezzogiorno.
Sono molto sobrj nel mangiare , nel
e nel vestire , ma ciò non lo fanbensi per avarizia
virtù
e per
conservare il danaro, che credono di dover trovare in altra persona nella quale la
e per questa
loro anima dovrà passare
stessa ragione alcuni di loro impediscono
acciocché la molriplicità
la generazione
dei figliuoli non consumi tutte le loro sostanze , dicendo che cosi non potrebbero
trovare da vivere onestamente in quella persona futura, nella quale sarà trasmigrata la
loro anima
E di qui è ancora che poco
si curano di avere
troppe donne, sorgenti
di maggiori spese .
Insomma tale è la ragione per cui tutti ì Savj
tengono gran conto del danaro
a segno tale che non vi é alcuno fra loro
per .miserabile che comparisca
che non
conservi una somma di danaro per dopo
la morte
e cosi . chiamano stolti i lor«
bere
,
no per
,
,
,
;
,
.
,
,
;
B
j
Digitized by
Google
Mor.dani
,
Cristiani
i
spendono molto per
re, e
per
I
ma
il
,
il
Maomettani che
i
mangiare per il be-
e
,
vestire
Mondani per
loro
insegnala
principio di quella massiseguitare
di
dominante qualunque ella sia
,
la
religione
sono perciò
le loro Moschee
Ma veramente sono sempre più attaccati ai Cristiani.
Per quello sia la Divinità tengono Savj
medesimo sistema che Spinosa, Iddio è da
.
i
il
pertutto, in cielo, in terra, nell'acqua, nel
fuoco , negli uomini , negli animali , nella
vegetazione
e che perciò si può adorare
sotto qualunque forma che si voglia . Ma
siccome la prima forma di adorazione data
,
Popolo Isdtaelito per mezzo di Aronne
il
Vitello d' Oro
perciò dicono che s i
deve adorare Dio piurosto sotto questa figua!
fu
,
ra che in altra guisa.
Credono che Dio
Mondo
di
nella persona di
Alessandro
il
Grande
,
si sia mostrato nel
Salomone, in quella
e in quella di
Habem
Digitized by
Coogk
Califfo d' Egitto, e che in fine dovrà moin cui dicostrarsi nella persona di Cristo
Di qui è nato 1' errore dì
no di credere
chi ha scrino
che essi credono nel nostro
Signor Gesù Cristo, ma si vede bene che
loro Cristo è un Cristo futuro , che secondo il loro errore dovrà assogettate tutte
le nazioni alla falsa loro credenza
e sono anI Savj sono molto curiosi
discreti
e affezionati , e regoche civili
usano per le ragioni
lati nel loro vivere
Osservariferite della più grand' economia
no l'ospitalità, il che è comune anche ai
,
.
,
il
,
,
,
;
.
Mondani,
ina
si
che
tuttociò
e
danno molto
esternano
in
all'ipocrisia,
materia
di
Parlano molto di castità e non [' osservano punto ed insegnano che quando si
vede la donna altrui faccia a faccia , quella
donna sia tenuta a contentare le voglie di
,
;
quello die
non
['
ha veduta , e perciò il fratello
moglie al proprio fra-
lascia vedere la
tello,
nè a suo padre medesimo.
Predicano, e raccomandano l'amor versa
t!
prossimo
ma
essi
vendetta
,
e di perdonare
non perdonano mai
i
,
torti ricevuti,
e riserbano la
anni , ed anco per il
corso di tutta la loro vita. Lodano pure il
digiuno, e la morti tic azione del corpo, ma
per moiri
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non digiunano
non per avarizia .
essj
Fanno
e
,
non
si
mortificano se
distinzione dì danaro a danaro,
bene a bene
e di
chiamano
lecito
e questa
;
e illecito
,
ogni danaro dei Sovrani
,
distinzione la
Ogni bene
.
,
ed
dei Governatori
,
e dei Soldati è illecito, perchè
tributi che esigono dai popoli
è illecito ogni bene
e danaro
Vescovi, dei Preti, e dei Monaci , perchè
mangiano , come essi dicono
il
bene dei
morti, alludendo a quelle elemosine che prendono per suffragio dei defunti
Ogni bene poi e ogni danaro proveniente da commercio , e da lavoro faticoso
è lecito
come è quello dei mercanti dei
villani
e dagli artefici
talmentechè i Savj
essendo come essi dicono nella strada retta,
degli Ufiziali
,
vivono dei
;
come pure
,
dei
,
,
,
,
,
,
e nella via della santificazione
mai
pane
del
siastici
,
,
nè dei soldati
carica di governo
Quando
te
,
non mangiano
ne degli ecclenè delle persone in
e delle vivande
,
.
ricevono danaro da simil gen-
vanno a cambiarlo col danaro del merdegli artefici di qualunque religio, e
cante
ne siano per renderlo cosi danaro lecito, e
farne le spese per loro occorenti . ConservarsO;' però anche del danaro illecito per quelle spese
,
che ad
essi
occorrtsse fare per
i
Digitized by
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Mondani, peti Cristiani , e per Maometani
Conruttociò non hanno scrupolo dì dare il loro danaro a usura di verni
e venticinque
per cento l'anno col pegno in mano', prendendo anche l'interesse dell'interesse. Cosi
quantunque i Sav; chiamino i Mondani, carnali, stolti irregolari , senza giudizio e sènza religione, sono però detti Mondani miglio,
,
,
ri
dei cosi detti Savj, Sapienti, o Spirituali.
Tengono
i
ai
di
assai
segretamente
i
loro Idoli, cioè
loro Vitelli , nè gli fanno vedere se non
loro Savj, e Savie nella notte del venerdi
ogni settimana nel loro Tempio, che chia-
mano luogo di ritiro, e di solitudine. In esso
concorrono tanto i Savj, che le Savie a un'
fanno qualche lettura delle
di notte
della loro religione
poi rendono
culro religioso al vitello , ed infine distri-
ora
;
massime
,
il
buiscono dei dolci
,
e delle frutte a tutta la
compagnia
Si è detto da alcuno che in tali notturne adunanze, spenti lumi , segua una promiscua unione dei due sessi senza conoscere
con chi abbiano farta copia di se
ma ciò
appartiene ai Neseri altra Setta, che abita le
contrade della Siria, fra i quali tal funzione
,
i
;
«
è
di rito religioso'.
Nei viaggi
i
Savj si riconoscono fra lo, e
da diversi saluti ; si
ro da alcuni segni
Digitized by
Google
conosce uno
suo
saluti
che è forse il
egualmente oscuro il vero
di questi
più comune,
significato
ma
,
/
Tal interrogazione, o spefi è. Anteo nelle
.
/
.
eie di saluto incontrandosi
vostri terre si
sminano
i
Hdalig
?
{ij
se
i' altro è egualmente un Savio così risponde,
Sono seminati nei cuori dei fedeli
s
J
Se non vien data loro tal risposta somentre un
no riguardati come Mondani
Mondano si guarderebbe bene di rispondere;
come un Savio per farsi credere tale, sul timore che non sapendo corrispondere a qualche
cenno che accompagnasse le parole non venisse con suo danno scoperto l'inganno,
Finirò questo capitolo con dire che l'Istoria dei Druii pare che sempre sia stata destinamentre anche il Bara ad esser mal trattata
ron di Tati, che ha si ben conosciuti Turchi,
ma che di essi ha scritto si male nel ragguagliarci della sua scorsa fatta in Sona come.
j
i
.
j
,
(
,
j
...
,
j
,
1
Inspettore delli Stabilimenti Francesi in quellj
parlando dei Urini , è vero che rtotó
Scali
1*
lo
,
quel popoConte Di Dreux, ma trattando pò)
comprende sotto la deniji.-
assurdità di chi fa discendere
dal
della loro religione
minazione di
(0
Dm si varie Sette, che
Baiali"
fono
i
si
trovano
Mirabolani Citrini
dtlle
officine
Digilized by
Google
per
la
Sorta
,
it
che noti sussiste, mentre
i Drusi sono assolutamente una Setta aprane,
e le altre delle quali egli intende [tarlare sono altrettante Sene divise fra di loro ma che
per base hanno avuta veramente la religione
Maomettana, e non la Drusa quantunque sia
yero che infondo aborriscano il maomettanismo. Ma passiamo all'Istoria di Faccardino.
,
,
Digitized by
Coogk
CAPITOLO
IV,
Silu/lfione dilli affari dei Drilli alla naitita
di Faccardino
La
Drusa
famiglia
.
dei
Munogty,
dalla
quale discente Faccardino (i) fù una delle
più rispettabili della nazione Suo padre Màan
.
il maggiore in
potenza fra gli Emiri (i)
che governavano popoliDjuu' nell'anno 1584.
in cui nel mese di gennaio venne appunto
al mondo faccordino
Epoca però fatale
alla nazione , giaaché preparavasi nel governo Druso una crise, per la quale restò poi
molto minorata , e indebolita la potenza, di
quel popolo. Giova dar prima un occhiata
a ciò
Cinque erano in quel tempo gli Emiri
che governavano il paese , ciascheduno con
era
i
.
assoluto
comando
sulle proprie
terre
,
uniti
però fieli" interessi della nazione specialmente
per guardarsi reciprocamente quando qualche
,
(i)
FttcWiw i detto
citi Gloria della Fide
dalli
Anbi Patr.KI-Uia,
.
(1) Qujntur.que ptellu gli Orientili
Finì-
Moria
Mi,
ci
uii.
r.el
;imgre.To
lerviieruu di quello chi-
(fiegì
ti
di
li
piroli
'[JflT
dignità
di Principe
Digitized by
Google
*9
estera potenza
rale,
o
gli
avesse minacciati in gene-
in particolare.
L'Emlr Mdan Manogly
il
di Faccardino era come si disse
più forte, perchè era il più ricco, di antica
di seguito di popolo maggiore
, e,
padre
,
famiglia
Emiri
agli altri quattro
Le
terre di suo do-
minio consistevano in quei monti, e in quelle
pianure che sono sotto la giurisdizione di
Scida, di Tiro, di Acri, e di Cesarèa di Palestina. Risedeva questi nella Città di Dair-alKamar detta altresì Andara, che è nella provincia dì Sciuf.
Il secondo Emìr in potenza
contavasi
Makamet Ebnemansàr, che possedeva tutto il
paese contenuto fra Barmi, e confini di Trii
poli, e stava nel Kesroan-Ga\ir nella fortezza di
tal
nome Ebnefrec
ed era padrone
.
di
era
il
terzo
Emìr
quella parte de! Libano, che
guarda 1' oriente (ino alle falde di esso sulla
pianura della Codesyria. Il quarto Emìr chiamato Aly Ebnecarfàs dominava la pianura
della Codesyria , detta dagli Arabi BacarBalbech e faceva la sua dimora nella stessa
Città di Balbeck ( Eliopoli } Sarafadìn il
quinto fra gli Emiri il più povero di essi
piccolo di stato e di forze non aveva se non
quelle poche terre che restavano fra il dominio di Màan , e dì Ebnemansàr
,
,
,
,
Nel tempo che
le
cose
di questi
cinque
Digitized by
Google
fondamentali
di
quel governo
etti del mal umore
Emlr Ebnmamùr ,
.
Ebbe
,
scoprì fra
si
principio
dall'
il
quale sì mostrò inTurchi, dei quali ne professava
esternamente anche la religione aveva inoldalla Porta non solo 1' appalto
dogana di Trìpoli ma era altresì stato fatto Sangiacco di Laodicèa ( La tacchi ia)
per cui datosi manifestamente in preda al
partito turco, risvegliò fra gli altri Emiri il
difpetto di vederlo ieguace
o almeno obbligata per riconoscenza a una nazione sempre odiata
Nullaed aborrita dai Drusi
clinato per
i
;
tre ottenuto
della
,
,
.
,
dimeno potette
tirare al silo partito anche i
due Emiri Ncfrcc ad l:',bnccarfùs il che gli
riuscì con qualche facilità per essere
tutti
tre confinanti
ed in apparenza seguaci della dottrina maomettana
al che aveva maggiormente contribuito 1' alleanza fatta per
via di donne con alcri veri maomettani.
divenne
L' Emìr Mdan, vero Drusa
perciò un loro acerrimo nemico, ma il dissimulare faceva l' interesse di Màan il quale non disprezzava in sostanza la combina,
,
,
,
,
zione di sentirsi
tri
,
e
solo
si
1'
animo alienato
contentò
di
dagli al-
seguitare ad
Digilized by
Google
Olla
forti;
qui: timor
i
- Per rendere maggiore le divisioni fra
Drtui molto vi contribuirono due fiere fache infestavano le contrade del Lidell' Antilibano, che ima
detta dei
zioni
,
bano, e
Resi, e r
chi
,
altra degli
e dei Rossi
,
le
lemmi,
quali
fatali alla tranquillità di
fossero presso di noi
funeste
Manogly
fazioni
,
e
sotto
cioè dei Biannon erano meno
quei popoli,
una volta
nomi
Sarafadìn
di
quello
altre simili
diversi
.
Mann
erano feguaci
dei
Digitized'6y
Google
anche delli sconcerti che portavano seca
questi paniti per aumentare lo scompiglio
fra gli Emiri
quali per maggior disgrai
zia della nazione avevano la reputazione di
avere delle immense ricchezze in oro e in
argento
oltre P essere in grado dì mettere
in arme trentamila combattenti in luoghi
,
,
,
aspri
e montuosi
,
In questi
.
tempi
si
rendeva
Porta
alla
anche più
lega
necessario di distruggere quella
e quel sistema di governo che aveva-
,
no tenuto
fra di loro,
impegnato per capriccio
ra contro
disarmare
i
il
Persiani
,
mentre Amurat III.
in una funesta guer-
conveniva ad esso di
potere dei Dritti medesimi, ac-
non si unissero" ai danni
siani o perchè approfittando
lice di qualche battaglia non
ciò
,
suoi con
i
Per-
esito infe-
dell'
ispirasse a costoro di estendere il loro potere , e di arrivare a rendersi padroni dei restante della
Sorta e specialmente della città di Damasco
,
e della provincia della Palestina (ino ai confini
dell'
Egitto
;
giacché è certo
,
|
che in
tutte quelle parti il Turco è stato sempre temuto
ma non mai amato e di continuo
ne è staro sofferto di mala voglia il giogo
con tentare spesso quei popoli di ribellarsi,
e
giacché il timore fa gli uomini schiavi
non i sudditi fedeli.
Ave,
,
,
Digitized by
Google
Aveva agito
giungere
fin
Amurat
qui
suo imeneo a forza
al
di
III. per
maneg-
gi segreti
e con questi si era già preparata una strada per riuscirvi più facilmente
neir anno 1585. che fu poi fatale alle
sue armi in Persia, credette di dover agire
,
.
Ma
di fatto
e a faccia svelata
,
.
L' incumbenza
ebbe Ibralùm Pascià genero dello stesso
Amurat IH. il quale nel tornare dal suo
governo del Cairo venne ai danni dei Brusi
con ventimila combattenti di truppe collettizie.
l'
,
I tré Emiri
e Nrfrcc
Ebmmatnkr
sentita la
volra loro
,
marcia
di
senza attendere
,
Ebnecarfks
Ibrahim alla
avanzasse
clie si
maggiormente, andarono ad incontrarlo fino
Gerusalemme con seimila uomini armari,
in
che offerirono al servizio
che posero ai suoi piedi
presenti
di lui nel
tempo
anche dei ricchi
.
Màtln Manogly non ridandosi del Pascià,
quanto aveva da temere dagli alEmiri non volle moversi dai suoi
monti , e si fortificò nella città di Dair-alKaraar . Gli fu intimato con diverse lusinghiere ambasciate di presentarsi ancor esso
a Ibrahim che ostentava desiderio dì vee sapenefo
tri
tre
derlo per
1'
alto concetto che aveva di esso,
e per la stima
Signore
.
Ma
che ne faceva il Sultano suo
egli costantemente gli fece
Digitized by
GoogI
intendere che da esso non doveva attendersi
quella vile sottomissione che aveva ricevuta
ciarli
rato
Emiri e che inoltre aveva giunon mettersi mai sono la suggezio-
altri
di
ne turca
,
.
foraneo nel tempo che tre Emiri ten.
lavano rutto il possibile di far cadere nei
.WJ.m e di fare la di lui disgrazia, lbrahìm faceva però :ì proprio interesse
anche con essi
Accettò loro presenti e i
Ioni uomini, e t>l* impegnò di andar con esso
contro il deito l'mir Maan . Venne adunque lbrahìm Pascià, e si accampò fra le Città
di Seida
e Barulì con circa venricinquemila
i
lacci l'Fmir
,
i
.
,
,
uomini risoluto
vendicarsi
della
sottomettere
di
sua
Mdan,
disubbidienza
ardite risposte che gli aveva
,
e di
e dell'
mandate.
I tre Emiri trassero dalla loro, ma solo per rovinarlo , anche l' Emir Sarafadm
confederato dell' Emìr Mdan Questo allertato dalle lusinghe, e sotto buona fede az?ardò di presentarsi a lbrahìm umiliandogli alcuni presenti
e offerendogli centocin.
,
quanta
truppe
finta
gli
uomini per
.
Il
incorporarli
nelle
sue
Pascià accettò tutto con la solita
lo trattenne appresso di se,
,
al suo posto,
ilarità
fece
le
accoglienze dovute
discorse con esso con idea d' istruirsi su lo
stato attuale dei Brusì
,
si
mostrò persuaso
Digitized by
Google
dell'
ubbidienza da esso dimostrata
con
trattare
tato anche
ma appena
Divano
fu
t
ferri
E
.
il
il
solito caffè, e
e lo fece
,
dola, e fu porcongedo;
profumo segnale
del
uscito Sarafadìn dalla starna del
accompagnato altrove
così a sangue
massima indifferenza
freddo
messo
è
,
e con
ai
la
che
Pascià trattano
ordinariamente quelle stesse persone che nel!'
animo loro sono già condannate.
Non ostante le passate repulse tornò
il Pascià a intimare più volte la sottomissione all' Emil Màan, e si servì in ultimo delle
maggiori minacce
ma inutili furono queste
e le sue forze ancora contro 1' Emìr
che non voile mai moversi dai siti vantaganzi ebbe il coraggio con una
giosi . Ed
i
,
,
,
banda
,
suoi di piombare su la retroguarTurchi, che tagliò a pezzi Ibrahim
dovette contentarsi di
tanto più si sdegnò
dei
dia dei
.
,
sacheggiare soltanto alcuni villaggi
Trucidare
,
di far
dal suo esercito ErcceiHodinjiiantii
uomini Drusi
,
e fare scorticar vìvo
vernatore della Città
di
il
Go-
Dair-al-Kamar ,
ai
quali era andato a vuoto un colpo di mano
che tentato avevano sopra ì Turchi
Stette accampato Ibrahim ventiquattro
giorni
nella
sua posizione fra Seida
e
Barati, ma vedendo inutile la forza, e Parte per guadagnare 1' Emìr Màan si contentò
,
Digitized by
Google
di ricevere
da esso alcuni presenti , die
E:mr chiamò di civil convenienza, e deAllora pensò il Pascià di compire
nulladimeno la grand' opera della divisione
Governo Drusa, uno delli oggetti principali della sua venuta in Soria da elio meditato
ma non manifestato Vedeva però
tutto il risico che poteva esservi in quest1
impresa, giacché per quanto osservasse le
discordie che erano già frai Drusi, trattandosi di alterare te consti timoni del governo
1'
campò
.
del
.
,
sol
Capo
luogo
i
alla
narchia
Emiri con pericolo di dar
creazione di una pericolosa movarj
.
Bisognava conruttociò principiare dallo
un solo Capo, ma
Generale dei Drusi
quelle parti
stabilire in
col titolo di Pascià, e
di
sotto la dependenza della Porta
nel
porvi un estero con
governo tende sempre
non
era quello
Il
ancor esso
circostanze se
tre
cai
dignità, che
al
dispotismo
,
tempo di azzardarlo , mennon poteva servire in quelle
non a procurare una guerra
il
Porta
il che era interesse di scansare
allora a tutto potere
Credette adunque
Ibrahìm Pascià che convenisse sceglierne il
soggetto nella persona di uno delli stessi
Emiri, e specialmente in uno di quei tre che
alla
,
.
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aveva dimostrata più inclinazione ali* ubbidienza
L' accorto Ibrahim messe in pratica
.
far nascere ìa voglia di ciò
l'arte segreta di
in
quello di
essi,
i
i
la
dependenza
cirfìts
che aveva già
ques
stabilito Dell'
fu
della
Porta medesima
.
Ebiu-
veniva in questa guisa ad aver
mando anche
su!
paese che
il coteneva allo-
ma bisognava conquistarra l' Emir Màan
lo, e sottometterlo al Gran-Signore se voleva ritrarne i vantaggi annessi a quel posto,
e a quella dignità .
,
Dopo
aver data Ibrahim Pascià questa
nuova forma
di
così assicurate
interesse, e d'
governo
ai
Drusi
,
ed aver
maggiormente le divisioni d'
animo fra i due Emiri Ebne-
Màan-Mtmogy
pensò anche a
Drusi che redi Ebnecarfùs,
giacché tolse loro le armi da fuoco, e quante armi bianche potette avere in suo potere.
carfùs
,
e
indebolire
il
stavano sotto
potere degli
il
libero
,
stessi
comando
c
!
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Per assicurarsi ne! tempo medesimo di
questo nuovo governo che ben conosceva
quanto facilmente poteva essere alterato nelli
stessi suoi princij-j qu-.indo gli altri due Emiri,
,
amici
già
pentiti
di
del nuovo Generale, si fossero
vedere Ebnecarfàs Capo fra lo-
tempo che poco
avanti non eramesse perciò in pratica un altro strattagemma non previsto dai
detti
due Emiri Ebnemansìtr e Nefrec, i
quali credevano già di godere egualmente
la grazia , e i favori del Pascià per la loro
dimostrata pronta ubbidienza, e sottomis-
ro, nel
no
non eguali
se
,
,
sione
e per
,
ma
i
generosi donativi a lui pre-
la politica non ammette simili riguardi.
Già si vedde che Ebnemansàr aveva
avuto 1' appalto della dogana di Tripoli
sentati
;
presto
si
accoderò, che
Questi forse per sostenersi presso lo stesso
ìbrakìm Pascià e con lo sborso di danaro, e con dei ricchi presenti, si era indebitato su la dogana medesima
Htrohhn pre.
tese di dover aggiustare coti esso anche questi conti, nella revisione dei quali o a torto, o a ragione lo fece debitote per pagamenti arretrati della somma di centottanta-
mila zecchini
.
Ebnemansàr per quanto fos*
e di genti non era allopoter fare quel pagamento
se ricco di paese,
ra in grado di
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tanto più che i! era disastrato in quest'ultimo tempo per sostenersi contro il partito
Etnlr Màan , e nel favore del Pascià
Onde Ibrakìm non avendo potuto otsomma messe in forze il
Emìr insieme con Gìomeda, che tenela dogana dì Trìpoli per detto Ebnc-
dell'
tenere la detta
,
detto
va
come pure si assicurò di Mendel,
,
che era doganiere di Baruti Ritenne in suo
potere sotto varj frivoli
-e mendicati premansìir
.
,
resti anche 1' F.mìr Nef'rec. Il carattere dei
Pascià è ordinariamente il carattere proprio di un governo arbitrario , che non in-
rende se non
proprie ragioni vere
le
vere che siano, e che
non
dalle passioni,
non
,
o non
ha
mezzi per mo-
e dall'interesse; e se
sembrino
dei ministri che
lascia guidare se
si
i
dificarne la prepotenza
non sono in sostanza se non ombre della giustizia che camminano esattamente su i passi stessi del Despota
Insomma dopo aver saccheggiato tutto
,
,
ed aver sotto un
e 1' altro spogliati
Drusi dei loro
Pascià nel
, imbarcò Ibrahìm
Baruti, ove Stavano attendendolo
e cosi conducendo
Emiri , due Doganieri , più di un
milione d' oro con innumerabili ricchezze
il
paese con la violenza
pretesto
migliori
porto
,
i
,
effetti
di
venti galere turcliesche
seco
,
tre
in sete
e scoffe
,
arrivò in Costantinopoli
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4"
dove questo tesoro venne a proposito per
bisogni del Gran-Signore
i
.
Non fu appena partiti) dalie coste della
Soria questo Pascià che l'Emir Mann Manoply pensò al recupero di quelle terre che
dallo stesso Ibrahìm gli erano state desertate
e date po'idlVEmh-Ebnecarfàs. Ciò gli costò
poca pena e presto ne tornò in possesso
Messe poi insieme una grossa banda di soldati ed aggi ugnendos egli ogni giorno nuove
e amici
forze per parte dei suoi seguaci
per rivendicare l'onore della nazione, in
questo medesimo anno 1585. trovatosi con
un potente esercito uscì in campo assistito
ancora da un soccorso di diecimila Arabi,
,
,
,
,
facendosi tremendo in faccia
carfùs
,
quale
il
dovette
dell'
Emir Ebne-
ritirarsi
fortezza di Ga^ìr , e lasciare che
il
sua
nella
suo riva-
le estendesse il dominio anche dì più di
quello che non aveva avanti, che venisse in
quelle partì Ibrahìm Pascià
Amurat III. più dell'oro,
gente poco trattenne in Costanti-
Intanto avido
che della
nopoli i prigionieri
quali
dopo aver
condotti da Ibrahìm
servito in certa guisa
,
ì
alle
glorie, ed alle prodezze di quel Pascià, furono
rimandate in Soria in libertà Questi furono
l'Emir Ebnemansàr, l'Emir Nefrec,eV Emir
.
Strafattiti , e
i
due doganieri Giomeda
, e
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Mendel
e ciascuno tornò
;
con Firmarti
del
Gran-Signore e con facoltà di riprendere il
possesso delle loro terre
e dei loro beni
La Porta che poco si cura del sacrifi,
,
e che risparmia anche i
una guisa, o nell'altra è di sua
convenienza essendosi così contenuta con i
tre Emiri , e con i due Doganieri non fu
in sostanza verso di loro ne un tratto di umanità, né di beneficenza. Queste virtù non si
conoscono sotto il Governo della Luna Ma
fece questo perchè sentiti appunto i nuovi
torbidi fra i Drusi, ma non di quelli adattatili al suo scopo
pensò di rendersi cosi affezionati detti Emiri, e Doganieri, i quali
si lusingava che sotto la sua ombra , e col
braccio suo potessero mantenere nella Sona
delle dissensioni, e fomenrarvene delle nuove quando occorresse
zio
rei
dell'
innocenti
quando
,
in
,
.
,
i
.
Non bisogna
lo Fuccardino
sua
il
qui lasciar di vista ìl piccoquale appena separato da
Madre Setnesev che ne
,
fù
anche
la nutri-
ce venuti torbidi nello Stato venne questi
levato segretamente dalla casa paterna per assicurarne a ogni evento la sua vira, e l'ebbero
i
,
,
donne di Mendel doganiere di
rammentato che era un
padre. Mendel poi quando Coverte
in custodia le
Barati
amico
,
e più sopra
del
,
partire per eeser condotto in Costantinopoli
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credendolo
in
quelle circostanze egualmente
poco
sicuro in casa sua, Io aveva consegnato
a un certo Ckeivàn, Cristiano Maronita, il
quale era un confidente dell' timìr Mdan
,
nella
casa
versi
anni
di
,
cui seguitò a starsene per di-
come vedremo
altrove
senza
,
che alcuno sapesse mai penetrare che fosse
quesro il primogenito di Mann .
Sulla fine di questo stesso anno 15R5.
il detto Enùr ebbe un altro figliuolo, che fu
detto Junes .La Madre se lo staccò dal seno
per farlo credere estinto e fu nutrito da alche lo guardò come suo figlio
tra donna
fino a tanto che Faccardino non principiò a
figurare nel mondo che allora gli fu fatto
conoscere, e che accettò per fratello, di cui
pure in progresso avremo luogo di parlare
Tornati i tre Emiri da Costantinopoli.
1'
Emìr Sarafadìn sempre amico di Mann
che gli seppe perdonare la debolezza di essersi fidato dei Turchi, riprese le sue terre
che
si tenevano allora da Màan
e si pose sotto
Gli altri due che si trola sua dependenza
varono a lor ritorno in Soria quasi senza più
alcuna terra di loro proprietà, e che veddero in poco tempo minorata l' autorità il potere e ii dominio tU-M;> stcjio Emìr Ebnecarfùs, non fecero se non riunirsi seco in ami,
,
,
,
,
,
,
,
cizia, lusingandosi cosi di
tornare più facil-
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nitrite
possedimento delle loro rerre , e
, meditandone intanto il mez-
al
del loro dominio
zo
più idoneo.
il
L'andar contro l'F.mìr Mdan non era impresa da tentarsi in campo aperto
giacché
lui mancava per fare contro di essi,
,
niente a
anche uniti la più forte difesa, oltre di che
non erano in grado di tentare alcuna cosa
perchè si trovavano esausti di danaro, che è il
nervo principale per fare delle imprese Inoltre il corpo della nazione che aveva veduti i
tre Emiri Ebnecarfìts , Ebnemansiir , c Nefree
venduti senza profitto. alla Porta, non aveva
,
.
,
più
il
miglior animo per secondarli
nelle loro idee
assisterli
,
e per
.
Continuavano però
le
stesse
Fazioni
dei Keji', e degli Jemetti.
Queste fole imnon facessero una
:
pedivano che
i
popoli
rivolta goncrale in favore dell'
Questi
Emlr Mdan
.
era già del partito dei Keù, come
F.mir Sarafadìn gli altri tre Emiri
pure 1'
etano parritanti
;
di quella delli Jemsni , e
questa fu la fazione che presto fece ia rovina dì Mdan La pazzia , o vanirà stessa
.
delle dette due Fazioni
mente contribuisse
alla
sembra che più facilsua perdita, mentra
getto interessante, e che tutto si ridnceva\
una passione o genio più per un color*
,
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che per l' altro, di cui loro stessi non intendevano la ragione, si trovava perciò alcuna
volta qualche diverso partitante in una famiglia medesima, il quale o celava la sua
passione , o sconcertava l'armonia domesti-
ca
ad essere capace
fino
di azioni
atroci
,
e crudeli.
Emiri
I tre
non
quali
ai
l'inganno, e la viltà, che
non
restava se
in affari
di
srato
mutano denominazione e si chiamano strattagemmi, seppero ap prò Ili ttare d' essere venu,
to a loro cognizione che fra
Emìr MA.an
vi
Jtmeni
delfi
.
i
famigliari dell'
era un seguace della fazione
Forse non era ciò venuto mai
Màan, mentre non
certamente cosa prudente di
quantunque però
a intelligenza dello stesso
sarebbe
stata
covarsi la serpe in seno
;
sua moglie Sctnesep riguardasse sempre
cosrui come di un carattere equivoco, per
la
cui più volre aveva fatto vedere al marito che
sarebbe srato convenevole
sto
uomo
tando
il
dalla sua casa
di
,
allontanare que-
ma
1'
Emìr valunon
servizio che da esso ne ricavava
volle ascoltar
femmina
mai
i
prudenti consigli dì una
.
Insomma
a forza di
rigiri
potettero
1
Emiri mettere del mal umore fra Màan,
questo suo Domestico
Prima che si venis-
tre
e
.
se a qualche risoluzione dalla parte dell'
Emìr
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45
di esso seppero guadagnarlo loro consuo padrone, a cui durre finalmente
in una tazza di caffè
e così mori
Mdan Manogly , uomo degno dì mianno 1586. avendo così poco goduto dei suoi progressi fatti doppo la
partenza di Ibrahìm Pascià dalla Soria .
Faccardino che aveva allora due anni
seguitò a tenersi con estrema gelosia, e segretezza dal Cheìvàn , e già si diceva spenta la famiglia dei Manogly giacché un solo
fratello che aveva Mdan, chiamar© Mender,
contro
tro
,
il
veleno
PEnrir
,
glior sorte, nell'
era morto prima di esso
Ed il piccolo
Jun.es , passato dalla madre nelle mani di al.
I tre Emiri Ebntcarfìa, Ebnemamiir, e
Nefrec vennero allora ad essere più tranquilli nel possesso delle loro terre , che ripresero, e che estesero anche su quelle dell' Emìr
Sarafadìn , il quale con la morte dì Mdan
non divenne se non un povero particolare
coi solo titolo dì Sckh accordato piuttosto
alla sua età che alla sua fortuna
ed il quale fintanto che visse stette unito di amicizia
con la vedova dell' Emlr Mdan , colla quale
,
era altresì parente
Fecero
i
tre
Emiri
allora confederati
qualche progresso anche sulle rerre dell'estinto Màan
gli avanzi delle quali seguitarono
,
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46
a
e a governarsi dalla vedova
,
come in apparenza crede dello StaQuesta fu una donna dì talento rarissiFra una delle beile femmine della na-
tenersi
Setnesep
to
.
mo
.
zione, ottima nei consigli, franca, e coraggiosa, bravissima nella lingua
le
scriveva per eccellenza
sa, e
i
Druiì hanno
di
Araba
nella
qua-
fu anche Poetes-
;
essa
canzoni
delle
assai delicate, è trovansi scritti dei suoi detti
sentenziosi
.
Era molto amica
dei cristia-
ni, alla religione dei quali inclinava.
mente aperta e
te scoprire le
La
sua
libera le faceva spesse vol-
conseguenze
delle cose
,
e se
sarebbe stato sacrificato da un domestico ,
che a lei era staro sempre sospetto . Per
le sue virtuose qualità
ma specialmente per
10 spirito della poesia, dal quale era riscaldata
e per la fermezza con la quale assicurava di qualche futuro evento, che unicamente era previtto dalla sua prudenza,
e sagacità , secondo il solito sr acquistò fra
quei popoli la qualità di Profetessa A questa donna, ed al credito di essa presso gli
stessi nemici del suo marito, dovette poi il
figlio Faccardino tutta la sua fortuna. Ma
,
,
.
avremo luogo
di
tornare a parlare altrove
11 essa.
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47
CAPITOLO
Dalia mone
V.
M-.^inpJy fino all' unno
del!' F::\:r M.;.--:
Facsardino
tui
in
Diasi per
dai
riconosàiilo
fu
Grand'Bmlr
loro
3Fl Cheìvàn dopo
Màan Manogly
seguitò
tenere appresso di se
il
mone
la
,
come
dell'
Emir
disse
si
a
,
piccolo Faccardino,
quale portò sempre un particohsrìssimo
alieno
unendo all' inclinazione la ricono-
al
,
dovuta
scenza
alla
memoria
del
lui
di
padre
che fin che visse aveva
amato con scambievol tenerezza
Per la
maggior sicurezza di questo bambino fintanto che stava appresso di lui bisognava
che passasse per un suo figliuolo. Non vi
estinto
,
.
fu chi non lo credesse tale
Era
che
la
il
Cheìvàn uno
rigore
al
dei
.
di
quelli
più docile maniera di trattare
amare da ognuno nel tempo
,
così
gli
uomini
facendosi
che
tutti
corrispondevano col più gran rispetto
Aveva
degli
pratica
alcuni
cognizioni
delle
uomini
,
e
1'
fra
,
suoi costumi accoppiava
i
superiori al
quali
egli era;
amicizia da eflb
dei religiosi Maroniti
,
.
comun
ma
la
tenuta con
che avevano
Digitized by
Google
4s
Roma
studiato a
ad esso
dotati
,
avevano
cultura, ne
di maggior
pure acquistare
così
fatta
.
La Madre Semesep frequentava
questo Cheivàn
di
la casa
conversando con
e così
;
della sua famiglia aveva occasiovedere il suo Faccardino , sopra del
quale la tenerezza di Madre le faceva tal-
donne
le
ne
di
e 1' era necesviolenza per soffosuo dolore per non fare !a
volta spargere delle lacrime
gare nel seno
il
disgrazia
di lui
Fino
.
età di cinque anni compiti fu
all'
trattenuto fra
di
quelle
garbo, e oneste,
non pensarono
ne
,
senz'
altra
quel piccolo
za di vira,
nati
i
donne, persone molto
le quali in
questo tempo
non alla sua conservazioeducazione che d' iniziare
se
corpo a una certa compostezalla quali;
ragazzi
dall' infanzia
,
possibile
saria rutta la
son
orientali
,
iacilmcnte incliserj
altresì
fino
.
Arrivato adunque ai
sci
anni
il
Cheivàn
lo separò dalle donne , fra le quali in appresso assai di rado vi comparve
Diver.
samente non conveniva agi' interessi del Figlio, r.è ciò lo accordava lo stesso Cheivàn
quale era necessaria la più scrupolosa
condotta per arrivare all' intento di farlo
succedere al governo dei Dritti, e all'eredità
al
del
Digitized by
Google
Padre
del
trui
passata la maggior parte in al-
,
marti
.
La cognizione dei caratteri arabi per
leggerne i libri , e per scrivere in quella
lingua furono le prime occupazioni
I discorsi istorici eran quelli , che ad esso si facevano dal Cheivàn per insinuargli così a poco per volta 1* istoria del paese , di cui si
credeva suddito nel tempo che ne era l' erede presuntivo ; e specialmente portavasi a
rivoluzioni del governo
!ui delle ultime
Druio .
Quando fu tempo venne addestrato ai
.
maneggio del cavallo , e a tirar di lancia
insinuandogli a poco per volta un' aria di
grande , e di coraggioso a segno tale che
aveva Faccardino dodici anni quando era
,
un portamento nobile che imponeva
altri fanciulli anche
a lui maggiori
Dovendo passar per figlio del Cheivàn
dovette questi fargli opportunamente frequentare anche le chiese cristiane, ma sapendo però quale era la di lui nascita l'esser suo, e a ciò. che doveva pervenire,
stato
su
gli
,
lo
lasciava
mente
,
in
questo
contentandosi
operare macchinald' insinuargli
D
della
morale , e di fargli conoscere un Supremo
Motore del rutto a cui solo gli uomini
debbono il loro culto
Aveva Faccardino
tredici anni quando il Cheivàn principiò a
tener con esso un linguaggio di Corte
e
,
.
,
a
inspirargli
guardata
lontano
nelli
dall'
un genio per la sovranità rialtri
tenendolo per allora
avere in proprio una tale
,
ambizione
Cheivàn unito con la
Madre donna veramenre di governo, principiarono a indagare fra i Druii qual animo vivesse tuttavia in loro per la famiIntanto
detto
il
,
Manogly creduta
glia
molto
silenzio
Gli altri
Emiri
estinta
.
Le
scoper-
,
erano oramai trop-
si
sotto la dependenza della Porta
erano morti pure
e i successo-
avviliti
alcuni
ri
vi
cuori molto sensibili per
7-ione dei
po
e trovò che dopo
erano tuttavìa nella naquesta
vantaggiose
furono
te
,
,
schiavi
strati
delle
passioni, per
loro
soste-
Ottomanno si erano disaconseguentemente avevano tiran-
nel favore
nersi
,
neggiati
e
i
loro Paesi
.
Setnesep seppe fare anche dei viaggi
molto opportuni per quelle parti . Il solo
nome di questa donna che era in reputazione presso di ognuno per il suo spirito ,
,
Digitized by
Google
favore
quali
1'
donne , 1' ascendente delle
qualche maggiore influenza sù
di quelle
aveva
animo
dei loro
mariti
e cosi approfit-
;
tandosi delle passioni., dalle quali sono re-
golate le
femmine
otteneva che da queste
,
venissero facilmente regolati
suo proprio vantaggio
gli
uomini
a
.
Esistevano tuttavia le due Fazioni
Jemeni
e dei Resi
Sstnesep le prime sue premure le fece presso
K«i
fra 1 quali ispirò il maggior desiderio deliesistenza di una famiglia da loro tanto
amata
ma che si supponeva estinta . Trevò che alcuni delli stessi Jemeai quantunque di questa diversa fazione avevano
il
e che
cuore alienato dai loro Emiri
invidiavano la sorte dei Kesi quando si trovavano sotto il docile
e buon comando
della
.
,
i
,
,
'
,
,
dell'
Emlr Mdan
Scoperto
1'
animo
dei
cosi
suoi
,
,
1'
accorta
femmina
,
cuore degli altri ,
spargere a poviveva tuttavìa qualche
ed
ritornata al suo paese
il
fece
co per volta , che
rampollo della" famiglia Manogly . Questa
voce , che da prima fu con arte sparsa a
guisa
di
novella
,
principiò
a trovar dei
Digitized by
Google
per
creduli
cosa
inclinazione
Non
.
era
verità
alla
della
questo caso dar
difficile in
corpo ali' ombra .
Aveva Setncscp insieme col Cheivàn
formato i! progetto, non solo di rimercere
comando
al
casa
Manogly
proprietà
paesi di sua
antichi
nelli
dei -Bruti la
,
ma
che si procurava di rirare erano
perchè cadesse nella persona del Primogenito Faccardina il governo di tutta la
Nazione, senza esser diviso fra altri Emiri,
le linee
,
o che
a!
più
ne
divenissero
sep
S' indiri
questi
tanti
:
il
SUO r
inclinati verso di lui
e che tutte
che si era servito di essi gli aveva esperimentati impegnati a sostenerlo ;
che a opportunità trovò poi favorevoli anche Setnesep
Giunto Faccardina all' età di quindici
quali
,
le volte
,
anni, e ridotta quasi ad evidenza fra
popo-
i
li 1'
esistenza del successore dell'Emlr
Màan,
fu
tempo
1'
suo
.
I
di
svelare
sentimenti
>
al
nobili
medesimo
,
e
grandi
esser
con
Digitized by
Coogk
53
era staro questi allevato
i
sempre
che
ranità
ma
•tifìciali ,
che poco
ombr;
1'
,
era
gli
dipinti
penetranti colori
,
fece
scosse Faccardino ne
creduto fin
padre di mediocre forai vedersi collocato nelle pretensioni padre srato Prìncipe di que!I<
,
si
gio che fece
nome
col
di
dall' essersi
un
figlio di
padre
che Io volle sempre
,
appresso di se anche nei suoi viaggi, che fu
suo consigliere, e guida. E cosi
riconoscendo Faccardino bcncfizj ricevuti
seppe fin d* allora dare a conoscere che
sempre
i
comandare .
Madre che egualmente
degno
era
La
di
egli
ri-
tutta la
sua vita con dei senveramente filiali
e per la quale
ebbe nel governo della deferenza
seguitò
ad essere la sua consigliera, e la mode-
guardò
in
timenti
,
,
ratrice
sue passioni
delle
appresso non
Erano
gli
da
già
famiglie
tutti
i
quali
in
.
a questa novità
e specialmente quei
preparati
dei Drusi
animi
delle
dalle
,
andò esenre
le
seguaci
,
più
potenti
.
della fazione
D
Insomma
dei Kesì,
!
Digitized by
Google
legittimo erede
done
ricevuti
Mdan Mano^ly
di
i
dimostrazione
aven
complimenti eoi
popolari
gioja
di
.
Fu
,
ciò
I'
ari
no
1598.
mantenersi però nella pubblici
Per
estimazione bisognava acquistar credito
,
farsi
E
conoscere desino Primogenito
vero che
egli
era
recitare la parte di
di
.
Mda.
giovane per
gran teatro del
tuttavia
Eroe
sul
mondo, ma aveva ai fianchi il Cheivàn,
la Madre
e altre savie persone abbastanza destre per far si , che per mezzo di
,
opere grandi fosse valutato anche prima
un età più matura
di
.
Vennero
per
Jemeni
gli
intanto tutte
tirate
,
altri
rittura destinato l'anno
uscire
in
Faccardino
quel
le
linee
una guerra conrro gli
e per conseguenza contro rutti
Emiri suoi nemici, e fu addi-
intraprendere
campagna
1'
momento
esser
seguente 1599. per
lo scoprire a
Con
.
suo
tutta la
aveva provato da
forza di quei senti,
menti di grandezza , e dì coraggio , che gli
erano stati insinuati nel corso della 'passata
sua educazione
a segno tale che egli stesso non desiderava più
se non rivendicare
,
,
Digitized by
Google
onore della nazione
e della sua casa
cosi ogni momento di ritardo era per
volendo
esso un momento d' impazienza
speditamente decidere
e assicurare con le
armi la sua sorte
Prima però di tentare alcuna impreche Faccardino sapesse
sa volle Setnesep
come aveva un fratello nella pedona di
Junes
che scambievolmente si trattavano
Bisognava che si
già in qualità di amici
sapesse eie") anche dagli altri Drusì , giacché
I"
,
;
e
,
,
.
,
,
.
cosi richiedeva
1"
interesse dell'accorta
perchè se per qualche
le venisse a
un
mancare
il
donna
accidente di guerra
Primogenito, restasse
successore nella persona di Junes
staro pure per cinque anni
Questi era
sotto
la
Drusa
to
steri
dopo
,
direzione di
la
famiglia,
stessa
donne
custodia delle
del paese
Musabìti
uomo
costumi, inclinato
caccia
,
quella dì
e
senz'
abbadare
proprie terre
altra
alla
una casa
passò sot-
di
dei quali
,
capo
della
benestante, di
alle
armi, e
educazione
,
coltivazione
aualla
che
delle
.
per quanto fosse stato educato
da quest'uomo, nulladimeno non fu lasciato di aversi cura di lui , perchè imparasse
a leggere , e a scrivere arabo , e a monJunes
tare
a cavallo
,
ina privo in altra parte di
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ma
con
ardito.
ai 10
:
piutTO!ito
spirito
Set,teiep
Fu
feroce
i>rocnrò di a d dolc ire
ma poco
,
vi
e
que,
rii iscl.
dui ique su' primi del 1599. presenarreso 1' ami-
raro Junes
cizia fanciu llescTche^à
P a ssava
fra
lo-
srò alcuno sforzo a Faccardino
per riconos.
lo per fratello. Servì *t> perchè il pop olo stesso lo
per tale .
Verso la primavera di questo stesso
.
anno 1599.
famiglia, i 'u
(ti
pensare
giudicato
.
Si
.
a
terap inopportuno
recupero delle
messe adunai je Faccardìno
conducendo s eco anche ii
al
dirà paterni
,
tei
.
Il
Chewàn
lo
accompa-
uom gni più prue pi il ricchi della na;gne ne fornel qu ale niente si
il
:onsiglio
decideva se "a l'approvazioni di Setnetep,
che volle e:;ser presenre ai p
che furono felicissimi. Ques;:i non fecero
se non ispiiare dell' ambizion.;
e il desiderio ai dui; fratelli ancorché assai giovani, di cont inuare a stare ali:
gnò
denti
0
,
ur la
di
scelra
,
mavano
1
,
,
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e di approfittare del
re
La
Madre
loro
nelli affari
necessaria
la celerità in
tempo per
paese
proprio
il
sempre
tività è
,
quelli
come aveva veduto
una
ia
riacquista-
sola
spedi-
donna che era
non ignorava che
stata
,
affari
nelli
volte
,
l'at-
stato
ma
guerra;
della
più
di
,
e
sic-
atteso
la
maniera di combattere di quei popoli le
inutili conseguenze dei rapidi progressi, volche il di lei figlio estendesse
le scansare
troppo velocemente le sue conquiste .
Veniva fomentato il contrario parere
del giovane Faccardirw dai suoi consiglieri
avendo chiaSetnesep perù sempre saggia
,
.
,
mato a
rizzò in
1'
ideata
il
figliuolo , a lui solo si indipien consiglio d imo stran dogli clic
impresa di ristabilire la fortuna
se
,
della
sua Casa, e dei suoi
esser
condotta
con
popoli
prudenza
per
doveva
fissarla
e vantaggioso; e
sopra un piede srabile
che egli era troppo giovane per avere
bastante esperienza , la quale a lei aveva
fatto sempre vedere che poco si conserva,
vano quelle vaste conquiste
rante ostacolo
facevano
,
che senza
rile-
pochi giorni.
verità rispetto a quei pae-
si
in
Ciò è la
dove non è disciplina militare , giacché se 1' aggressore piomba con impeto
si
,
,
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e che la parte contraria
riori
ne
,
Sia
di
forze
infe-
o che almeno tale sia 1' opinionon stanno quei popoli mai a re-
,
pentaglio
ma
,
fuga
la
è tutta la
loro dife-
sempre però pronti dopo aver ripreso
o aumentato il numero dei combattenti di voltare con eguale ardore sopra
sa,
coraggio
,
,
aggressori , i qùali per le ragioni medesime si lasciano dare alle spalle, per cui
ora una parte
ed ora 1' altra sì trova in
breve tempo di avere acquistata una grande estensione di paese , che il giorno dopo
gli
,
Vaccordino
e
,
ra
consiglieri
,
ai
arte della guer-
la quale si sà comdifendere e conservare la vittodovettero seguitare i consigli della
,
Madre
,
,
,
e così contentarsi di fare delle pic-
conquiste
cole
le
suoi
cioè queir arte con
,
battere
ria
i
mancava P
quali in sostanza
guardare
,
,
mettersi in
e di
tarda sollecitudine
grado
di saper-
avanzar sempre con una
.
Seguitando questa condotta dovette per
cinque anni essere continuamente in guerra. L'anno 1601. tolse la città di Barati
all'
Emìr Jmùf FaccweUno abusò
.
in quest'
occasione della fortuna delle sue armi esercitando sui vinti delle tirannie. Fece uccidere
il
fratello dello stesso
Emìr Jasùf,
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perchè aveya difeso valorosamente fino da
ultimo il castello
e la fortezza di Boriai •.
In oltre volle per moglie la figlia <ÌelEmìr
a cui la tolse quasi per
La Madre che non si trovò preal ritorno del fia quesr' impresa
gliuolo non lasciò di farle dei rimproveri
ma sicper tal contegno da esso tenuto
,
lo stesso
forza
,
.
,
sente
,
,
come
vincere è sempre gloriosa cosa, tutcalmato E all' Emir Jusùf divenuto
allora suo suocero rilasciò il governo delsotto però la sua
la stessa città di Boriiti
dependenza
Tornato adunque Faccardinc fi possesso di tutto il paese
che era di sua ereil
to fu
.
,
.
ì
,
dità, principiato a estendere
la
giurisdizio-
e nettato il paene con nuove conquiste
suo con 1' arte, e con la forza dalla
fazione delti Jemeni , fu in quest' anno da
tutta la Nazione Drusa riconosciuto per loro
Granit-Emìr essendo allora dell' età dì an,
se
,
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Google
CAPITOLO
Vi Faxardino dopo
t'rf
l'i
VI.
Grand-Etnlr
rL-onosci-jlo
ili Dritti, fina all' nino 160S. in
Trattato di aintiù: con Ferdinando
Toscana
di
Iveriuto Fdcon'rfino
se,
amici
con
.
Questi se
accortezza
1'
paese con dare
a chi di
do
di
ai
quindi
mano
i
,
era
gli
governo
mano
ai
riguardi per
condotta
ra
,
e
dei
gli
fedeli
procurati
Emìr
di
più
,
deboli
.
alcuni di loro
procurò
alleati
il
suo
quelle terre
di
toglieva, lascian-
le
titolo
il
o Capo
già
riacquistare
ne)
il
in
più forti
Sciek
tendoli nel suo consiglio
ze
Grand-Eitiìr
il
Ormi non ponsò se non a nuove imprema bisognava però farsi anche dei nuo-
dei
vi
un
Granduca
cui fece
I.
.
;
e quello
Estese
ammet-
questa lusinghiedelle
in
nuove for-
quelli
stessi,
e«li aveva privati dal libero dominio
Correva frattanto 1' anno 1604. quando Faccardino ebbe dalla sua moglie, figlia
dell' Emlr Jtisuf, il primo figliuole)
che è
conosciuto sotto il nome di Aly . E Jimes
suo fratello sposò in questo medesimo anno una Donna Drusa di singoiar bellezza
che
,
,
.
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Google
Nel tempo itesso ebbe detto Junes , unitamente al titolo di Rnùr , anche delle terper il suo mantenimento
ed in cam-
re
,
pagna
esercitava le funzioni di
te delle
Fu
armi
Comandan-
Faccardino suo fratello
di
dal
riservato
Grand-Emìr
1'
.
anno
seguente 1605. per estendere di più il suo
Sur, Acri
.
Caifa , Castel Pellegrino , e Cesarea vennero in suo potere .
Questi erano
Aveva allora ventidue anni
srato
,
.
.
luoghi guardati
da
altri
quelli
,
Ufhialì
da Governatori
sotto
onde operando
la
in
Turchi, o
dependenza di
tal
guisa
diret-
contro Faccardino
Egli
le sue imprese som
per il miglior governo di
.
;
olorire
)
Digitized by
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6i
accompagnate
offerte
con
vano
dal favore
facilmente
Corte
alla
ritardarne
,
Inoltre
,
.
Sultano Acrnet
il
tro-
appoggio , e condescenOttomanna
ma soltanto
o serbarne a migliore op-
portunità la veiiderta
troppo occupar;;
acquistato
tempo,
dei generosi regali farti a
denza
]icr
:;,':'!!
adaii
I.
dell'
era
allora
Ungheria,
e della Penìa
e intorno ai ribelìi della
Natòlia, che gli davano dell' apprensione,
per cui non pensava di proposito alla Soria
o almeno
Ministri ne sapevano far dila,
,
i
zionare
del
risoluzioni,
le
Sovrano
Nacquc
piaceli è
le
perdite
servivano a loro per accumuin
questo stesso anno un
figli-
uolo al!" Emh- Junei
che fu detto Melkem
che poi vedremo Grand-Emir dei Brusi.
F, nel
tempo medesimo prese Faccardino
la seconda moglie , che fu la figliuola di
un Pascià Ai Tripoli di Sona
Dopo alcuni mesi passò a prendere anche ia terza Moglie
che era una figliuola di un Signore Drusa suo confinante
dalla quale
correndo V anno 1606. ebbe un figliuolo,
chiamato Maniùr, che fu il suo secondogenito
Faccardino non era uno dì quei Drusi
nato per una Donna sola . Il mestier delle
,
.
,
,
.
Digitized by
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6}
armi non esclude la galanterìa . Egli aveva molta passione per le femmine, e sua
Madre dovette spesso riprenderlo anche
degli eccessi
Seppe che uno dei principali Signori del suo Stato aveva una bel.
la figliuola
,
fece
la
domandare
,
e
1'
otten-
ne
e così in quest' anno prese la quarta
moglie
Egli aveva allora ventitré anni
Questa fu in appresso la più diletta
Trattò sempre le altre con rispettoso decoro
Le tenne anche separate di casa fra di
loro per contribuire così alla maggior tran.
,
.
.
.
.
quUliti di esse
.
Il
servizio era corrisponden-
grado, ed egli non tralasciava di andada loro, quantunque moderatamente per
assicurare d'appresso orl'una, ed or l'altra,
che in lui non era affatto spenta la sensibilità per esse
Ma certamente la favorita
con distinzione fu questa quarta moglie, che
domandavasi Chasckia
la quale come vedremo condusse poi seco a Firenze
Il ritratto che di essa ce n' è stato la. proposito
perchè ella po,
te al
re
.
,
Digitizsd by
Google
H
sensibili
rito
,
non aveva
;
altri
ornamenti
spi-
t!i
nò fu donna per una buona condona
usciva invero dal carattere del-
di famiglia;
nazione
ma Faccardino non si curò di
esin essa questo rigor patriottico
sendo contento abbastanza dello studio che
ella faceva per piacergli ne fu peraltro anche geloso all' estremo
Affari grandi furono in quest'anno loco",
nella Sona
Acmst I. Imperator dei Turchi aveva deposto il Pascià ili AUppo Ciò
portò seco una sollevazione universale in
quelle parti
sostenuta dal Soft di Persia
e dal Pascià di Bagdad Capo dei sollevati era
Giampulàt
In questa sollevazione
Faccardino ci aveva uno dei principali interessi, ed era in stretta lega con lo stesso
Giampulàt , e per approssimarsi al ribelle
estese in quest' anno le sue conquiste per la
la
,
trovare
,
;
.
.
.
,
,
.
.
costa
della
Sona a settentrione di ISaruti
Governo di Tripoli do-
fino ai confini del
,
ve ci governava un Pascià per la Porla .
Giampulàt pure si avanzò verso questa parie , ma la presa di Tripoli andò a vuoto
c all' uno
Seppe però Face all' altro
cardino mantenersi su gli acquisti fatti
I torbidi che contemporaneamente erano in Ungheria, quantunque in sostanza pregiudiciali all' interessi della Casa d' Austria ,
,
.
Digitized by
Coogk
«5
interessavano
Cristianità
,
una parte
però anche
specialmente
1'
tava perciò una lega contro
Italia
della
ten-
Si
.
Turco
ii
,
ma
era impossibile combinarla
atteso
differenze che erano fra la Spagna , e la
Francia
!e
quali mostravano di volersi
far maggiori per le disunioni nate fra il
Papa e i Veneziani giacché la Spagna era
in procinto di prendere il partito del Papa
e la Frauda era determinata di assistere
la Repubblica
Ferdinando I, Granduca di Toscana,
Principe grande, e di estese vedute, aveva
i' accortezza
di tenersi amico .di ognuno.
questa
,
le
,
,
,
.
Infino col Regno di Fet% se la passava in
Maomettuona corrispondenza
né tutti
i
,
tani
erano
suoi nemici
poi di stabilire
parti del levante
teressi
dei ribelli
.
Con
la
speranza
un gran commercio
dette a
si
della
favorire
Sona
,
solo teneva altresì divertite colà
nello
gì'
in-
e cosi egli
le
armi del
Gritn-S'ignare in vantaggio della Cristianità.
avendo fatto
ed avendo bruciate nel
Porto d'Algeri le galere del famoso Amuràt
Rais , si procurò gloria maggiore presso i
suoi
Si rendeva pure in lai guisa rispettabile nell' opinione dei ribelli , e facendo
con le atesse galere delle continue ricche
Intanto le sue
acquisto di Prevtia
galere
1'
,
.
E
Digitized by
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66
prede sopra i Turchi , nel tempo che sì
faceva temere da essi procurava di fare il
proprio interesse ancora
Per assicurarsi il Granduca di un Porto che favorisse
suoi disegni sulla Sorla,
e per acquistare sempre più la reputazione
,
i
di Principe valoroso, e forte in mare, e
per tenere esercitati i suoi legni
medito
1' impresa di Cipro
Ne aveva passata intelligenza di ciò con i Greci di Famagosta,
che in numero di seimila avevano promesso di sollevarsi all' arrivo della flotta Toscana La conquista di questa Città avereb,
.
.
be
facilitata,
quella dell'Isola tutta.
L' armata era composta di otto galere , e di nove altri legni da guerra fra
e bertoni , su
quali furono imduemiladugento foldati
e molte
armi per distribuirle ai sollevati
Il comando di essa l' ebbe il Marchese Francesco Del
Monte Ma questa spedizione di Ferdinando
rton fu troppo felice
menrre la flotta si
sbandò prima di arrivare sull' Isola di Cipro;
e giunto il Del Monte sotto Famagosta trovò mancate le promesse dei Greci per cui
dovette ritirarsi anche con qualche perdita .
Tornando verso Livorno , s' impossessarono
galeoni
,
i
barcati
,
.
.
,
,
le galere
il
di
tre fuste
turche
,
e questo fu
solo piccolo vantaggio di tale spedizione
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Non
voleva Ferdinando
ambizione
di
i
la
sua
il
sito
né the
ultimo farlo
vantaggio-
Ball'
Fomagosta. Per mantenersi
sa reputazione presso.
che
I.
restasse ncgletra,
credito resra>se osculato
in
ribelli
della
Soria
pensò subito a nuove imprese. Fu destinata la
Bona
spedizione sopra
Pani la (Iona di
Agos:o
miraglio
d;
Barberia.
Livorno
jo. di
di
il
con duemila Soldati. L'AmIngkirami eb!:e il comando della
1(107.
medesima, e Silvio Fùcolomini quello
le milizie. La Piazza fu presa
e dopo levatone il bottino, e
del-
d' assalto,
mille
fatti
cinquecento schiavi, e dato fuoco alla medesima fu abbandonata , ritornandosene i
vittoriosi verso la Toscana
Faccardino fece in quest' arno un altro
colpo di mano sulla onta della Sona mentre
levò ai Turchi la Città di Senta
quella di
Tiro , e prese il titolo di Principe di Seida,
e cosi divenne padrone d; tutte le coste dell'
antica Fenicia
Poco dopo con l'ajuto dei Maroniti,
e di altri Cristiani di quelle parti
spinse più oltre le
sue conquiste , mentre
s' impossessò di Na-faret,
della Fortezza del
legni
.
,
.
,
Monte Tabor
Tiberiade
Galilea
,
Io
,
della
e in
Città
tal
riconobbe
dì
Safèt
guisa anche
per
suo
,
e di
tutta
la
Signore,
Digitized by
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68
principi su in a denominarsi
della Galilea
Aggravò
poli con
Principi
altresì
.
in questa
occasione
ì suoi poconseguenze
delle contribuzioni,
quasi indispensabili della guerra,
ma
si
com-
portò in tal occorrenza con una regola giusenza far comparire che la sua ambizione lo facesse esser tiranno col povero,
né dispotico col ricco, tutto fu regolato a
proporzione delle forze . E siccome egli
età amato perchè non dimostrò di esser divenuto Sovrano di quei paesi se non per
esser Padre di quei popoli
trovò facili , e
Molte delle stesgenerose le contribuzioni
se donne Druse vennero in detta occasione
a offerirgli i loro monilj
e le loro gioje
sta
,
,
.
,
che per altro egli recusò. Nacque in quesr'
anno il suo terzogenito Husaìm, che ebbe
dalla sua moglie Chaschìa.
che aveva
il Granduca Ferdinando I.
già fatto inspirare nei cuori dei Ribelli della
Soda
il
desiderio
di
averlo
per amico
,
e
protettore nei loro affari contro la Fona
mandò in questo stesso anno 1607. persone
,
animo dei
con facoltà d'informarsi del loro
capaci in Alcppo per scoprire
levati,
l'
to, e delle loro forze, e fare con essi
tato
dì
amistà
quelle partì
,
e di
commercio
una nave
solsta-
[in trat-
inviando in
carica di munizioni
,
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da guerra , ed insieme moki donativi per
Gìampulàt e per Faccardino capi dei ribelFurono destinati a questa spedizione come ambasciatori il Cavaliere Ippolito Leonpersona molto pratica di
cini Toscano
Provincie
e Michel - Angela Covai
nativo d' Aleppo ; e segretatio ni Giorgio
,
li.
,
quelle
,
Criiger
.
Partiti dalla Toscana
c arrivati in
Aleppo furono ricevuti con grandi accoglienze da Giampulùi capo dei s<>!.V\ ,iti che des,
,
ìi.'
\w>
terli
tu:fs> k- !>[)>;!Ó;!i
a!
ratto
della
.i!.-;".:;r^m per tret-
situazione
cose
osservato
delle
.
volevano
da loro stessi guanto occorreva, vennero
con esso alla conclusione di un trattato di
amistà, e di commercio . Fu questo concluso, e firmato in Aleppo il di io. della
luna Giema;ìel-Athir dell' anno iol<S. dell'
Eeira, cioè il dì ìo. di Settembre r6"o7.
Istruiti
di
N.
di
quattro
,
ed
S.
Era la sostanza del medesimo una lega
che doveva formarsi fra il Papa il Re di
Spagna, e il Granduca per fare immediatamente la conquista delle Città di Gerusalemme. Che sarebbe stato consegnato quel
Porto che più fosse piaciuto per ricovero,
delle armate che fossero venute di Europa
Che la Città di Gerusalemme sarebbe
,
,
.
E
J
Digitized by
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restata
che
i
in
dei Conquistatore
ma
avrebbero avuto in essa il
potere
cristiani
libero
esercizio
,
senza
della !oro religione
pagar gravezze; che avrebbero
vìssuto
essa sotto la giurisdizione dei resperrivi
soli
,
avere
e fra
il
in
Con-
quello del Granduca doveva
essi
primo posto
.
Che
i
Toscani ave-
promettendo poi ad essi ogni facilità per
procurarsi in Sona un sicuro stabilimento.
Sottoscritto dunque il trattato il CavaHcr Leoncini
e Giorgio Criiger tornarono
in Toscana a render conto della spedizione
a Ferdinando I. E Michel - Angiolo Comi
restò in Alepuo, come era convenuto , presso di Giampulàt
Il Papa informatopoi del successo della
,
.
suddetta spedizione, e sentendo parlare di acquisti di Gerusalemme, e di Luoghi Santi, accettò l'invito, e promesse le sue pratiche per
indurre anche
il
Re
corsi ai sollevati
pensare
ai
;
di Spagna a mandar socquelli aveva bisogno di
ma
proprj sudditi
.
E
cosi gli stessi
motivi che non dettero luogo ad una lega
contro il Turco, non favorirono neppure
l' idea di protegger» i ribelli di Seria
.
Digitized by
Google
Frattanto fu peti accordato dal
al
Granduca
dì
Papa
trasportare in quelle
parti
delle armi, e altre munizioni da guerra,
permissione allora necessaria , giacché la
Papa ne aveva fatta di tale esportazione nei paesi dell" infedeli un delitro da
scomunica, e che per politica , o per interesse mostravasi di remere .
Scrisse pure ai Cristiani Maroniti del
Monte Libano, che tenessero sempre il partito di Faccardino
e per conseguenza quel-
legge del
,
lo del ribelle Giampulàt, di cui era
cipale alleato
,
giacche le mire di
devano a favorire
nità, e della
gì' interessi
il
essi
della
prin-
ten-
cristia-
religione col tener rivolte al-
trove le armi del Gran-Signore
, e con promettere il recupero dei Luoghi Santi . I
Maroniti erano già una nazione inclinata
per Faccardino , divenuto nella maggiore
estensione del Paese loro Principe
Tornato il Leoncini a Firenze , si pen-
sò a rispedire immedìatamenre il medesimo
a Giampulàt con la ratifica del trattato . Ma
diamo un' occhiata come si passarono gli
affari
in
Sona dopo
il
ritorno
del detto
Leoncini , e prima di far egli nuovamente
partenza dalla Toscana.
Il
Gran- Signore informato adunque
dei maneggi che si facevano in Socia per
E 4
Digitized by
Google
sollevare interamente quei paesi contro di
lui , procurò che fosse fatto ogni sfarlo
sopra Aleppo per disperdere quel ribelle
Gìampulàt Muràt Patcià si portò in quest'
occasione con tutto il valore
mentre attaccò il ribelle, lo ruppe, e lo scacciò dal.
,
ie sue usurpazioni nel
dicembre di quest'
anno 1ÓB7. Con la perdita di esso si dissiparono tutti ì ribelli, e tornò la tranquillità in Aleppo
11 Grand-Emir PaccarAino
il suo
più
,
stretto alleato,
restò pur esso
Ma
isolato.
più forte di uomini , e
da un consiglio
dotto
rienza
Madre
alla
,
;
e
testa dei
padrone
gnabile per
di
ili gente fedele, condi uomini di espequali era sempre la
un paese quasi inespunatura
pensò
disposizion-2 di
,
ad assicurare le sue conquiste, e a tenersi
ne! proprio Stato .
'
forte
Credette per altro necessario in quelle
di più la Porta;
circostanze di non nemicarsi
onde
fatte valere in
tempo
le
sue pratiche
,
e accomodatosi con Muràt Pascià ottenne
pace dal Gran-Signore con seguitare nel
,
la
possesso dei paesi acquistati, purché pagasse
una data contribuzione corrispondente ali*
entrate che la Porta era solita già di ritrarne.
Erano
su
Sorfa, quando
questo piede
in
Toscana
tali
si
affari
trattava
,
in
di
Digitized by
Google
rispedire, carne
si
disse
il
Cavalier Leoncini.
Il
Granduca aveva
avuto
qualche ridella disgrazia di Giampulùi
ma
non con chiarezza tale da esserne assicuraquando dette le nuove spedizioni al
scontro
to
,
,
Ed
Leoncini.
invero
se Ferdinando
I. in
dalie
letrere
che
quest' occasione a
feris-
Giam-
che sapeva ciò unicamente
precorsa augurandogliene 1*
insussistenza
Per ogni caso però che ijiiesta voce si verificasse aveva date al Leoncini
pulàt si rileva
per una voce
,
,
.
le sue
come
istruzioni segrete di
lora contenere. Partì questi
5. di
Febbrajo 160S. con
dati dal General
Cipro
di
il
stato disfatto
,
il
di
coman-
Leoncini saff Isola
e informatosi degli
,
delia Sorla,
Livorno
galeoni
i
Guadagni
intanro
'Arrivato
eli
belli
doversi al-
affari dei
ri-
seppe, che Giampulùt era
che
il
Cavalier Corta
ritirato in Persia presso quel Sofl,
si
era
Abbai
il
Grandi
e che il Suo alleato F.accardmo
aveva fatta la pace col Gran - Signore .
Lette allora il Leoncini le segrete istruzioni trovò, che quando si fosse verificata la
mancanza di Giampulùt
dovesse quindi
,
,
trattare
con
il
GranA-Emìr
0 u antu n due
questi
to col Gran-Signore
il
Leoncini
,
si
fosse
accomoda-
seppe bene intendere
che questa doveva essere itata
,
Digitized by
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per allora una pace di compenso , e che
sarebbe stata rotta subito che Faccardino
potesse essere assicurato
assisten-
dell' altrui
sue ostilità
o rappresulla Porta .
Deliberò adunque di andare con
ga-
za per seguitare le
,
saglie
i
leoni sulle
dettero
tanto
coste
della
Sotia
fondo nel Porto
avendo lettere per
,
dove
giunti
Tiro
e fratFaccardino
lo
di
;
,
fece avvisare del suo arrivo
.
Il
Grand-Emìr
invitò allora il Leoncini , e il General Guadagni ad andar con i galeoni sotto Seida,
come fecero. Esibite qui ìe credenziali, e
per parte del loro Principe i reche per esso avevano portati , trovarono Faccardino in tutta la disposizióne di
signoreggiare in quelle parti indipendentemente dalla Porta . Gli furono fatte tutte
le offerte di assistenza , e si tornò a promettere gli ajutì del Papa , e della Spagna , perchè si potesse mantenere iteli'
indipendenza .
Fu fatto un trattato ancor con esso
presso a poco del renore di quello, che era
passatigli
gali
già
,
stato
Il
con Giampulàt
assai contento fin d'
Ferdinando I. ed asche se per mala sor-
convenuto
Grand-Emìr
si
.
trovò
allora dell'amicizia di
sicurò
te
il
fosse
Leoncini
,
un giorno
,
o
1'
altro
rotto
dal
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Turco
si
dì
Papa
questa
stolti
.
Firenze
,
e
volta
da
venuto
sarebbe
egli
,
Toscana
in
Corte
del
altre
Tornò
ma
,
del
Re
ebbero
cure
.
Ai
ii
i
a refugiarLeoncini alla
promessi ajuti
Spagna
neppuf
effetto, "essendo
di-
76
CAPITOLO
Da! Trattalo
Faccardino
alla
amistà
di
,
e
partenza
,
VII.
concimo
1S08.
nel
fra
Granitica Ferdinando I. jìno
Faccardìno per In Toscana .
il
di
I L Granduca Ferdinando J.
faceva solo
Sorta nitri gli sforzi per
le speranze del Grand-Emir Face gì' interessi di lui contro la
I legni Toscani scorrevano quelle
facendo delle contìnue rispettabili
ed
Porti del Grand-Eniir serviricetto
vano di
a queste
e di ricovero a
parti della
nelle
sostenere
cardino
Porla
,
.
coste
prede
i
,
,
quelli
In
quet' ar.no
gli
or<:iri<k'l
Francesi-,
gni
ma
Kiren7e.
proteggere
di
per
stesso per fare
furono
ifioJf.
Toscane molto fortunate
ioito
armi
!c
quelle
in
C.'.valierf
parti,
Di lieauregard
tasa GuadaQuesti scorreva quei mjrì
ori. indo della
l'accordino
un
,
e
commercio
ne!
di
tempo
pirateria
tre galeoni, tre navi, e due bertoni
allorquando messe in fuga presso 1'
di Tato T armata di Amuràt Rais
quantunque forte di diciassette galere
<.on
,
Isola
.
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Andò
poi
flotta
la
Rodi,
Isola dì
per mezzo
il
'lei
Guadagni
sandria
Toscana
1'
sotto
e standosene in quei parag-
gi fece preda di varj
legni
sottili
turchi
,
quali potette esser informato
che doveva partire da Ales-
,
per Costantinopoli
tur-
flotta
la
ca
che conduceva la Carovana dei Pellegrini
che tornavano dalla Mecca con
immense ricchezze
Seppe prevalersi molto a proposito
,
,
Andò
notizia.
della
ne segui
1'
in
vascelli
fu disperso
il
da una parte
,
,
,
e chi dall' altra
Era composta
ranta legni diversi
rono
schiavi
fatti
cerca dì essa, e la
Celidonia , e Rodi ;
la peggio dei Turpotere delle Armi toscae altri legni inferiori e
rimanente, refugiandosi chi
attacco con
Vennero
chi.
in
verso Capo
incontrò
ne nove
detta
la
.
,
.
flotta di
qua-
Settecento Turchi
fu-
e più che altrettanti re-
starono morti nel fatto d' arme . La preda
che portò il Guadagni a Livorno fu ricchis-
sima Consisteva in danari gioje , e cose
preziose dell'Indie, a segno tale che Fer.
,
I. nello scrivere al Re di Francia
questo successo
disse , che oltrepassava i
due millìoni di ducati
Successe questo fatto nel di io. di Ottobre rGo8. Poco so-
dinando
,
.
pravvisse
il
Granduca a questa
vittoria
,
e
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all' amicizia del Grand-Emir, che per quel
di pili che vìsse tenne sempre cara.
il
di 7. di Febbrajo 1609. Faccardino ebbe in questo medesimo anno il suo
quartogenito Harùn , nato dalla sua favorita Chtuchia
poco
Mori
Su' principi del governo dì Cosimo II.
successore di Ferdinando I. venne in Firen-
ze una solenne ambasciata di Abbai
de
Sofì
di
Persia
Persiani di
il
Gran-
L' Ambasciatore fu
.
Conte Roberto Sherley
si
seguito
Inglese, che
,
giunse
il
con diverFirenze
in
nel]' Agosto di quest' anno
1609.. L' oggetto della medesima tendeva a formare una
lega contro il Gran-Signore ; ed il Cavaliere
forai, refugiato alla corte di quel Soft
la disgrazia di Giampulàt , era il prinautore di questa mossa
dopo
cipale
Furono formalmente
e
,
con pompa
presentate ie lettere del Soft
le quali erano
peraltro indirizzate a Ferdinando I. giacché
in Persia alia loro partenza non sì sapeva
,
morte di questo Prìncipe Copromesse di prendersi l' impegno
lega, e intanto per la parte
sua assicurò che avrebbe tenuta sempre una
tuttavia
timo
la
.
II.
di trattare la
squadra per veleggiare nei
come veramente
non ebbe
al
mari
seguitò a fare;
solito
di
ma
alcun effetto,
Soria
la
,
lega
perchè
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troppi altri interessi avevano fra loro i
Principi di Europa , che gli obbligavano a
pensare ai proprj Stati . E cosi il Turco
per
dissensioni dei
le
spesso per
fini polìtici
Principi
non
cristiani
,
e
è stato 'mai ab-
battuto, né lo sarà, fintanto che dei forti ,
e possenti alleati non si uniscano con senuguali alla sua rovina.
timenti
In questo medesimo tempo si refugió
presso il Granduca Cosimo IL Jachia fratello del Sultano Aantt I. fatto mancare
da Costantinopoli dalla madre per sottrarlo
barbaro costume di esser vittima del fraal
alla di lui esaltazione al
trono - Il
voleva assistere questo disgraziato Principe , ma
Cosimo non aveva
per se stesso forze bastanti per poterlo assicurare sul trono di Costantinopoli Era
tello
Granduca
.
Jachia figliuolo di Mehemet III. e di Elparè
Paleologo di Cipro, ove esiste
sempre la famiglia medelima Questa fu una
Schiava la quale condotta a Costantinopoli
per la sua bellezza giugnere ad essere Sultana .
Mskemet III. ebbe tre figliuoli , cioè
iMustafà , Jachia , e Acmet
Era Muttafà
il pretendente al
trono , e fu per motivo
di ciò
che la madre nascose Jachia all' aldella casa
.
,
poterte
.
,
trui
cognizione, perchè non incontrasse la
Digitìzed by
Google
morte quando Mustafà fosse divenuto Sul*
latto
Ma
.
fu ucciso dallo stesso
questi
padre Mahentet
deva in Jachia.
,
suo
per cui
Non
.
la successione casapendosi niente del-
sua esistenza nè ove egli fosse
fu riconosciuto per Sovrano dell'Impero turco
terzogenito Acmet c Jachia restò con la
pretensione all' Impero
nè potevasi
la
,
,
il
;
sola
,
allora presentar
trono
,
senza
più
farsi
un altro successore
un partito e senza
,
al
ri-
svegliare delle ribellioni
Intanto seguitando Cosimo IL le mire
ed economiche di suo padre
e
volendo perciò continuare 1' amicizia col
Grand-F.mir Faccardino spedi in Sorta con
i
suoi galeoni il Cavaliere Guido Ubaldini
con lettere per il Grand-Emìr segnate ne'
22. di Settembre 1609. dimostrandogli il desiderio dì continuare !a buona amicizia, e
corrispondenza , che era stata fra esso
e
Ferdinando I. Accolse Faccardino con piacere 1' Ubaldini, si tenne obbligato, e onorato alle generose espressioni del Successo?
di Ferdinando
e fu confermato il trattato
politiche
,
,
,
,
,
;
di
v
amistà.
Con
questi
stessi
galeoni aveva Cos'unti
mandato a Faccardino il pretendente all'
ma
Impero turco
il
Principe Jachia
neppur presso ììGrand-Emìr poteva trovare
-,
,
Digitized by
Google
8;
quel Prìncipe forze sufficienti alle sue mire.
Tornò adunque in Toscana con i galeoni
medesimi
e sempre incerto della sua sorte
dopo molte speranze terminò poi suoi
giorni fra
Cosacchi
e neh" oscurità ; e
cosi la madre che non aveva saputo adattarsi a correre il rischio di ciò , che è un
indifferente costume nel Governo Ottomanno , lo sottrasse al timor della morte soltanto per renderlo infelice tutro il tempo
che visse
,
i
,
i
,
.
Intanto FaccarAino spalleggiato dalla
parte di mare dalle armi Toscane
principiò a inoltrarsi ancor di più con le sue
,
e correndo 1' anno 1610. fece
pianure della Coelesyria insieme con
celebre città di Balbech, co-
conquiste,
sue
le
.
i
S
la fortezza, e
nosciuta
nell'
antica Istoria sotto la
minazione
di Eliopoli.
nuta
dall'
Emir Ebnecarfùs
va
sua residenza
la
,
deno-
j
Fra questa Città teche ivi face-
ed
il
"\\ :[
!
,
quale restò sacri-
in questo incontro dalle armi Druse
non senza intelligenza di FaccarAino il quanon seppe reprimere in questa circostanza
ficato
-.
,
le
sapendo che questi
era stato uno degli Emiri, che avevano
contribuito alla morte di suo padre Miian
lo spirito di vendetta
,
e alla perdita delle terre di sua eredità
Questi era quell'
Emir Ebnecarfùi
,
il
F
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Si
quale venticinque anni addietro con losborso di gros=a somma di danaro aveva otte-
nuto da Ibrahìm Pascià il .tìtolo di Pascià,
e di Generale liei Brusi sopra i quali però
non ebbe sino dai primi anni, se non un
potere ben limitato essendosi con lo spirito di ambizione comprata la sua rovina,
mentre per mantenersi nel Siro posto e nella dependenza della Porta si era assai indebolito negl'interessi
ed era divenuto quasi povero,
in confronto della dignità clic
voleva sostenere per cui non aveva più per
amici neppure i suoi popoli
i
quali con
la perdita di
lui furono ben
contenti di
trovare un Sovrano in Faccardino , che
,
,
,
,
,
,
seppe discretamente risparmiar loro le gravezze, delle quali erano eccessivamente tassati
da Ebnccarfks
.
Parve che l'accordino in quest' occasione volesse estendere la sua vendetta fino
sopra la città di Boibech stata sede del detto
Ebnecarfàs, e veramente 1' antiquaria ricevette da esso un gran torto, mentre danneggiò barbaramente il famoso Tempio del
Soìe
che tuttavia esisteva quasi nel suo
intero
e rovinò un altro stupendo Edilizio
Se ne
dì antiquaria die ivi conservatasi
veggono però tuttavia i superbi avanzi, che
,
,
,
.
sono bastanti a darci un idea perfetta
della
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sua grandezza, c magnificenza
però non faceva
in
tare
distruttore
Io
spirico
questo
orientali dei giorni nostri
Faccardino
-
non segui-
se
delle
nazioni
mentre privo da
,
di buon gusto in questo genere di edinzj , non potevansi da Faccardino
apprezzare quelli di Balbech
Dopo il
qualche secolo
.
suo ritorno dalla Toscana ove acquistò del
genio per le belle arti, avrebbe agito differentemente. In seguito del suddetto fatto
comro
anche
aggiunse
Ebncdtrf'ts
quello
ai
suoi
titoli
Principe del Libano,
di
Antilibano
dell'
e
.
Divenendo così Faccardino ogni giorno
e più potente
si trovò anche in.
con lo sfarzo delle sue generosità
gli amici che aveva in Costantino-
più ricco
,
,
istato
verso
poli, di continuare a godere
il
pacifico pos-
simulando però sem,
governo pagando altresì
sesso di quei paesi
pre di tenerli in
alla
,
Pana delie somme di danaro a benema in sostanza però esercitandovi
placito
,
un assoluto dominio .
Sembrava che tuttocìò dovesse finalmente servire ad appagare
ambizione del
Grand-EmZr, Ma l'acquisto di Balbech c
della Coilesyria
V amore universale che
1'
,
;
avevano verso
dersi padrone
di
lui
di
un
quei popoli, e il veestensione grande di
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u
che non gli facesse meditare
non cose maggiori
La Coclesyria conFasciatici! di Damasco
uno dei
paese, parve
se
.
finava col
,
Governi
più forti
non
a
temette
ra
della
e
,
della
di
saccheggiare
Governo
diversi
sressa città
di
un gran bottino da
di
Soria
trasferirsi
i
Faccardino
.
scorrere,
a
villaggi
condusse fino
si
e
quel
di
sotto le
Damasco
farsi nelT
mu-
L' idèa
acquisto di
.
aveva fatto
concorrere molti dei suoi ricini per incorporarsi nell' armata di Faccardino
E molti Arabi
ancora, sempre avidi della preda,
non vollero trascurare queir occasione per
venire essi pure a favorire la spedizione del
celebre
quella
c
,
ricca
Città
.
Grand-Emir
.
Faccardino
che conosceva quanto poda compromettersi di gente senunicamente dal
di aver
, si contentò
,
co
vi era
za disciplina!, e trasportati
desiderio del saccheggio
inesso dello spavento
tà
di
nclli abitanti della
Cit-
composero enn grossa somma
danaro, ed egli abbandonò il proseguimen,
i
quali
si
to dell'impresa, ritornandosene in Halbech
dove
venne
cendo
verso
il
Governo
i
città,
villaggi
ma
,
tempo. Di
di
Tripoli
,
,
qui
fa-
rene, spoe minacciandone la stes-
delle scorrerle
gliando
sa
trattenne qualche
si
su quelle
contentatosi
di levare
delle
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contribuzioni anche
questa pane, passò
d.i
a Spogliare altri Principi Druti 'lei
Stato, e si restituì sulle sue terre.
Coprendo
1'
loro
anno 1611. ebbe Faccar.
moglie Chaschia un
fu questi Deidùr
ed in-
dinn dilh sua quarta
altro figliuolo
sieme
e
,
Quartogenito.
il
Lo
uno
,
Grand F.mir era divenuto
inquieto. La giovine sua età, il
spirito del
spirito
suo fuoco, il fratelloJim^j pur egli portato per
armi , e per la guerra, le sue prosperità, le
alleanze e le amicizie che aveva
e il vedersi sempre guardato contro i nemici dalla parte di mare per mezzo dei legni Toscani
furono tutte cose che contribuirono
a non fargli più gustare le comodità della
pace La guerra in somma era divenuta il
suo idolo .
Sttnesep sua madre non lasciava di Tenerlo in freno facendogli anche vedere che
la sua condotta non poteva produrre in seguito se non delle triste conseguenze ai suoi paele
,
,
,
.
,
si
.
Facchino
seguitava ad avere
rispetto per elTa,
e per
il
tutto
il
Cheivàn suo più
vecchio, e principal consigliere
ma insensibilmente andava saiutL'ini.™ il giogo.
,
Volle tornare
attaccare
il
paese
su'
dì
primi
del
Damasco
,
irjii.
ad
e quello di
Tripoli, tentando anche di mettere insieme
Fi
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H6
un corpo di Arabi per passare all' acquisto di Gerusalemme
ma in qu-est' occasione non fece altro che risvegliare un
,
gran fermento nella Scria, ed alcune scor-
con !e quali incusse del timore nei
suoi vicini furono il termine di questa campagna
Nulladimeno era troppo chiaro che
egli aspirava a rendersi padrone di tutta la
ScrjÀ, e della Palestina; ciò non si poteva tener più nascosto, nè più potevasi celare che egli non avesse delle segrete intelligenze con
Principi Cri«;iam, e col GranDuca di Toscana ed il libero ricetto che
dava a i corsati cristiani nei suoi Porti
non faceva se non disturbare la navigazione , e il commercio dei sudditi Ottomanni
Finalmente la sua condotta
in quei mari
rerie
•
.
i
;
.
i
gli suscitò
contro diversi Pascià
quali
potettero rappresenrare gli affari della Sona
nel loro vero aspetto
e far penetrare
i
reclami alla Porta . Si pensò adunque a
perdere Faccardino
e gli amici che aveva
,
,
,
al
Divano,
grossi regali
e
,
che teneva alimentati con dei
non furono più in istato di
o colorire
Gran-Signore .
celare
,
le
sue azioni presso
il
si principiarono a spargere in
nuove, che anefavasi preparando dal
Intanto
Sona
io
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Gran-Sionor: un' armata navale per amiare contro 'di esso . Non aveva Faccardino
positiva
ma principiò a tetrovò privo della so-
notizia di ciò,
merne allorquando
si
lita corrispondenza dei suoi buoni amici di
Costantinopoli. In questo suso d'incertezza,
e forse
anche per placare
la
Porta
,
princi-
piò a starsene tranquillo per qualche mese,
sempre però con
ostilità,
!'
idea di riprincipiare
disarmata che avesse
la
le
collera del
Acmet, Panico del GrandEmìr, con
Pascià di Tripoli, e di Caramania , e del Cairo
e altri Comandanti
Turchi avevano ordine di piombare sopra di
esso dalla parte di terra, quando fosse comparsa sulle Coste
armata navale.
:he
illi
i
,
l'
Stando
questa situazione aduSeida
al quale intervennero rutti gli altri Emiri suoi dependenti, e gli Sciech Capi dulie nazioni cristiane del suo paese, per intendere quello che
fosse da risolversi in quelle circostanze Chi
fu per la parre della difesa la più forte con
chiamare in soccorso gli Arabi dell' Auranitide suoi amici
e pronti a sostenerlo
le
cose
nò un Consiglio
in
in
,
.
,
E
chi fu di sentimento di placare addirittura
F4
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la
Pana con
delle
ro, e con dei
grosse
somme
dana-
di
regali
Sua madre Setncscp
la
intesi
ne
grande assemblea,
pareri del-
i
ristrinse
il
Consi-
nel quale fu di nuovo dibattuto a
quale dui due paruri dovesse attendersi
e
fu in e flb deciso per la guerra Setnesep
glio
,
,
.
si
accorse che prevaleva in questo
to dei suoi Figliuoli l'accordino
Allora dichiaratasi essa di
,
il
parti-
e Jones
.
contrario parere
all' uno, e all' altro dei compensi proposti,
avuto a se l'accordino , e dimostratogli quali
erano le sue ragioni per escluderli tutti due
passò in compagnia del Cheìvàn , e di altre poche persone le più affezionate alla
casa fra le quali il Console Francese di Seia proporre a Faccardino di sparger
da
voce, come voleva andare personalmente in
Costantinopoli per addolcire la collera del
Sultano, e per convenir seco dei limiti della
sua Giurisdizione portandogli frattanto dei
rispettabili, e ricchi doni in roba, e in danaro Ma che effettivamente, imbarcato che
egli, fosse, dovesse far vela per la Toscana
per venire a chieder soccorso al Gran Duca
Cosimo II. al Papa e al Re di Spagna .
Prevalse questo partito e cosi fu stabilito
,
,
,
,
.
,
,
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Google
CAPITOLO
Ttn.
Dalla partenza di Faccnr/Uno dalla Jorio
/np al suo arrivo in Toscana .
'A già l'anno 1613.
si
,
quando
principiaronc a dare tutte le disposizioni
partenza. Fu stabilito che
1
1
«"governo
del'
t^Jjy
pre^o condotte .'T nomerei!'
suo
primogenito
dotta di Semel, :j> Ava di lui che ne doveva
avere l' ammiri orazione
giacché Aìy non
aveva allora sa non dieci anni di età.
Nel tempi i che si prendevano le oppori une premili c per lasciare i! paese, e il
miglior situazione, venne la
flotta Turca
Dieci galere di essa si ancorarono nel Porto di Seida , e il grosso
dell' armata aveva dato fondo nel Porto dì
Acri I Turchi scesero in terra senza ostilità né da una parte, né dall' altra, e per
vero dire non era interesse di Faccardina
che i suoi facessero dell' opposizione, giacché ostentava sempre di tenere la Città di
Seida in nome del Gran-Signure
,
,
,
.
.
Egli peraltro
all'
arrivo della flotta
si
Digitized by
Google
più cari amici
Kamar,
confidenti
e
,
Dair-al-
\n
Putse dei Drilli, e
ordini uer munire
capitale del
qui venivano dati
gli
vettovaglie, c per fornicare
i
luoghi
di
di
di
den-
tro terra, per fare, occorrendo, la più co-
raggiosa difesa
Non
era
,
tempo
allora
di
tentare
la
partenza, perché la flotta turca stazionata
e in Acri
e la scorreria che
,
facevano
legni più sottili della medesima
lungo le Coste gliene impedivano o almeno sarebbe stati) molto incerto 1' esilo dell'
azzardo Una fortunata combinazione però
in Seida
,
i
,
,
.
favorì
suoi disegni
i
,
mentre otto galere di
Sicilia comandate da Ottavio di Aragona ,
sorpresero nel Porto di Scio dodici galere
Turche
,
facendo preda
di
sette di
esse
con
un ricco bottino giacché avevano appunto a bordo
tributi riscossi nella Moréa.
Venne una galeotta Turca a dare avviso di
,
i
ciò al
Comandante
della flotta in
Soria,
il
quale a tali notizie sarpò l' ancore dai Porti di Seida , e
di Acri , e se ne tornò subito
nell'
Arcipelago senza aver esercitata al-
cuna
i
ostilità verso Faccardino, c senza che
Pascià, già mossi dalla parte di tetra, aves-
sero fatto verun
esso occupato.
progresso sul
paese da
Digitized by
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Prese
Grand-Emir
il
m assonnente
per
tale
fortificare
e special in ente tre delle più
Bagnalo,
tezze, cioè
Antilibano
sul!'
Schif,
nelle
,
opportunità
il suo
Stato ,
importanti for-
e
Nita
si;uate
sotto
quali assicurò
suo tesoro, e le cose più preziose, ciò che non restò a notizia se non di
qualcheduno dei suoi maggiori confidenti
terra
il
,
In esse collocò re par tir amente
mento corrispondente
posti
le
sue prime
loto essere, avendo
esse dei viveri per tre anni
in
al
.
La
dei luoghi
difesa
pure delle
fortezze
fortificati
come
,
principali la lasciò
all'
Emìr Ussain suo generale
(r) del quale ne
l' affezione per esso,
e il suo vasoldini dei pru:'ìdj
furono pagarì
.
Fu però da lui vietato espresche nelle suddette tre fortezze, nel
sua assenza, non fossero mai
ricevuti denrro, né il suo figliuolo primogenito Aly
né il suo fratello Junes Il Co-
conosceva
lore; ed
i
per due anni
samente
,
tempo
della
mando
dell'
.
,
al
esercito
;
era
vede
,
campagna io
di
lasciò
carettere ardito
,
.
CO Qu««
nero
si
di
detto Junes giovine
e azzardoso
che in progresso divenne suo Ge-
figliuolo
di quel]'
Emìr
aveva Faccardino tolta
la
Juiìif, a cui
Città di
come
Bami.
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Google
Fu inoltre stabilito che dopo la sua
partenza fossero guastati, e ripieni j Porti di
Acri , di Tiro , di Sfida e di Biniti per
togliere il comodo
che in tal guisa ci si
,
,
potessero refugiare
sto
compenso
Turche
galere
le
Que-
.
che aveva un apparenza di
,
difesa contro le flotte
Turche
,
non
servì
poi in sostanza se non a fare un pregiudizio al commercio, giacche fino ad ora so-
no
ti
,
impraticabili
che
e pericolosi tanti bei
,
natura
la
e
,
somma
di
le
1*
arte
comodi
tribuito a renJerli
dinate cosi
cose
duemila
,
avevano
e sicuri
,
noleggiò
allora
.
PorconOr-
per la
zeccchini Fiorentini tre
bastimenti, che uno Olandese, e due Francesi
,
uno più grande
e di questi
più piccolo
,
c l'altro
.
Sul grosso basti mento Francese imbardi notte tempo la sua moglie Caschia,
la più favorita , con una piccola figliuolina,
chiamerà Seid, che aveva circa dieci mesi,
Sidy - Aly fratello della moglie quattro donne di servizio
come pure il Cornale
Francese di Seida che era un uomo di merito
amico di Fuccardino
e che spesso
era anche uno dei suoi consiglieri. Su queste navi aveva caricato tutro quel bene che
seco portava , e specialmente una buona
somma di oro, d'argento, e di gioje.
cò
vi era
,
,
,
,
,
Digitized by
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La
dopo imbarcò
sera
il
Grand-Enùr
bastimento Olandese con sedici persone
di sua confidenza
fra le quali quelintese dei luoghi ove aveva
sul
Druse
,
che erano
le
°
Merano
al tre
cavallo
persone
«'wrviztoTe^ii
bajo
die dissero costargli più di
trecento zecchini
Ma aveva seco pochis,
.
sima roba
.
Sul legno più pìccolo s' imbarcò il
Cheìvàn suo principi consigliere, il quale
incertezza
soli'
esito degli
dell'
Sona aveva condotta
figliuola,
zio
ta
,
.
seta,
seco
la
della
affari
moglie, e una
un Ebreo suo segretario
e altre persone
ve delia moglie
,
,
tre schia-
di
servi-
con molto del suo bene , e molta semaggior parte però della detta
che era su questo bastimento, spettava
La
ai Consoli Francese
Due giorni stettero imbarcati nel Porto di Seida ricevendo molte visite dai loro
amici
e dal popolo
lusingando sempre
ognuno che le mire del suo viaggio fossero dirette alla volta di Costantinopoli Fetre
legni da
cero finalmente partenza
Seida il di i^. di Settembre ióij. Aveva
il Grand-F.mìr Faccardino
in questo tempo
.
,
,
,
.
i
trenta anni di età
Navigarono
di
.
conserva fino
alle alture
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Candìa,
di
ti
quel!' Isola
due bastimenmancanti di acque
al lo radiando
Francesi
trovatisi
per loro uso
;
,
i
dovettero prender porto in
riunitisi
poi vennero sulle
al-
\
da una burrasca
per tutto il corso
trovarono più uniti con
la nave Olandese, ove era il Grand-Emìr,
la quale approdò finalmente in Livorno il
dì 3. di Novembre 1613. dopo cinquanta
giorni di navigazione
Escardino, e il suo seguito sbarcarono lo stesso giorno e ad esso fu dato quar-
medesime
ture
per cui
del
separati
,
legni Francesi
i
cammino non
si
.
,
tiere in casa del
Commissario
.
E
facile os-
servare da questa condotta nel ricevere in
quei tempi bastimenti provenienti dal Levani
erano precauzioni di Sanità, o
assai poche , mentre la gente trovata sana,
era addirittura ammessa a praticare con il
Paese
ma poi le successive disgrazie che
te,
che non
vi
;
l'Europa con malattìe contagiose,
Governi di non ammettere più
nessuno dalla Turchia senza assoggettarlo
alle debite contumacie
afflissero
resero accorti
i
.
il
Grand-Emir assai pensieroso ,
non aver più vedute le altre due navi
per cui il Granduca Cosimo II.
sotto il 5. dì Novembre 1Ó13. spedi un
espresso a Roma a Piuro Guicciardini
F.ra
atteso
Francesi
,
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95
suo Ambasciatore con lettere per Napoli ,
per Sicilia , e per Malta , perchè capitan-
do
rò
bastimenti
detti
re
mezzo
follein quei Porti
liberamente a Livorno,
del Cardinal Borghese
Papa
a
venire
lasciati
che
e
per
pregasse
il
suddette
le
stessi ordini
in
volere
accompagna-
lettere, e a voler dare gli
Civitavecchia, giacché trat-
tavasi di servizio pubblico delia Cristianità,
secondo la pursiuuL' cojilc.z;; che ne sarebbe stata data a Sua Santità ; e a S. M,
Cattolica.
vo
di Faccardino arrivarono in Livorno angli altri due bastimenti
che fu la mat8. di Novembre 1Ó13. Ed enIo stesso giorno nel Molo Ferdinando
vennero subito ir. temi il Consoli dì Francia
di Seida, c il Chaivàn, ed alcuni della loro
gente . La notte poi sbarcarono le donne
che
,
tina del dì
trati
essendo tutto i! seguito di circa settanta
persone. Le donne di Faccardino passaro-
no
nella casa
loggiato
egli
del
Commissario ove era
Ed il Cheivàn , e
stesso
.
sua famiglia ebbe quartiere in casa del
3
il
alla
Co-
8
L* oro che pòrtò
semFaccardino
,
quale lo aveva specialmente caricato su
ed
la
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9«
.
nave Francese
ove era la sua moglie
indifferente
mentre si vuole
ascendesse a duemila quattro cento libDue grossi sacchetti si disse che ne
legno col quale egli venne, oluna quantità di monete d'argento. Le
donne avevano moliiffme gioje
specialmente la sua moglie Chaschia, la quale era
assortita mu:»sii ric;i:nt:nTC! anche di vestiti
solamente ¥accordino non era bea provvisto, por cui appena secso in terra spese
,
non fu cosa
,
che
bre
.
avesse sul
tre
,
;
mille zecchini per mettersi in arnese.
Tutta questa gente quantunque avesse
molto in proprio fu non ostante spesata dalla munificenza Medicea . E perchè potes,
sero
vivete
modo
a
loro, nelle abitazioni
essi destinate erano stati fatti non solo
tutti
comodi adattati ai costumi e alle
mode del loro paese, ma furono procurati
anche degli schiavi Turchi per servirli di
cuochi
Vennero dati ad essi altresì degl
a
i
,
.
Interpctri
molto
esperti
loro
nella lingua
e nell'Italiana, dei quali atteso
il
vìvo
,
com-
mercio e la navigazione nel Levante ne
ben provvista la Toscana
Il Granduca Cosimo IL invitò frattan,
era
.
to a Firenze
le
ne
il
Grand-Emo-
,
il
quale date
necessarie disposizioni per lasciate
in
Livorno,
partì
coti
i
le
principali
dondel
Digitized by
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suo seguito
fra
ijuali vi erano il Ckeivàn
con un confidente di lui , Sidy-Aly suo cognato ed il Console Francese di Seida , ed
inoltre 1' Ammiraglio Jacopo Inghirami che
i
,
,
faceva gli onori, "il General Guadagni
il
Segretario Lorenzo Udmbardl, che era srato mandato dì Firenze a complimentate il
,
Grand-Emìr
dello stesso
Fu
ed altre
,
Grand-Emir
persone
di
servizio
dell'
Ambro-
.
riscontrato alla Villa
Don
Giovanni Be' Medici; e giunto la sera del dì n. di Novembre 1613.
alle porte di Firenze
fu ricevuto da Don
Antonio De' Medici Fatto uni entrare per
condot1- usciolino segreto di Boboli venne
gìana da
,
.
to per
parte del giardino
la
Piiti r residenza del
tatosi a
Cadmo IL
al
Palalo
da'
Granduca. Qui presenda esso accolto con
fu
maggiori dimostrazioni di stima, e d'affetto
e con splendidezza grande
a cui
Faccardino corrispose con umile robustezza
di animo
raccomandando alla di lui prole
,
;
,
i suoi popoli
Quine se medesimo
congedato gli fu assegnato per sua abiil vecchio palazzo De' Medici
nella
sempre servito
Casa Reale di qualunque trattamento .
Portato Cosimo II. unicamente per il
grande , accolse con piacere un occasione
tezione
di
.
,
,
tazione
strada Borgo Sart Lorenzo
,
dalla
G
Digitized by
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98
raie
,
prese.
che io lusingava per delle celebri imSi pensò a trattare a dirittura della
maniera
to di
di
come
poter riuscire nel proget-
sostenere
Grand-Emìr
nella
Sc-
ria, e in<jual guisa poterlo ajutare nelle
me-
il
ditale imprese di estendere
di
nelT
assicurarlo
le conquiste , e
indipendenza perfetta
dalla Porta.
Granduca è certo che agiva di buona fede con Faccardina , ma non voleva
trascurare nel tempo medesimo di acquiIl
starsi
gloria
bensì
gli
e di fare
,
il
proprio interesse
troppo graide
pegnati che
gli
avrebbe avuta
a
,
e
il
appoggi
im-
quali
i
,
fossero
si
Papa
Il
.
Spagna potevano essere
il Grand-Emìr
di
,
mancavano forze proporzionate ad
un' impresa
Re
più forti per
dargli
braccio
,
il
Granduca accortezza ba-
stante per farli servire anche alle sue idee
Si principiò dai
Papa
,
chena
,
zione
di
renderne informato il
Curzio Pic-
ed il celebre letterato
Ministro del Granduca
a
Pietro
Guicciardini
Toscana a Roma
deli'
dette
,
Faccardino
la
sua venuta in Toscana
li
linguaggio che tenne quel!'
,
rela-
ambasciatore
arrivo in Firenze
di
esponendogli
i
motivi del-
.
uomo
grande in quest' occasione col 'Guicciardini
fu un linguaggio politico adattato per la forte
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di
Romaaldaedi ottenere con più facilità ìt
Ciò era troppo necessa-
proprio intento
.
impegnare
Si trattava dì volere
rio
.
ad
assistere
Faccardino
Principe
,
il
Papa
una
di
non cristiana. E già si disse, che
Cosimo 11. voleva fare nel tempo stesso il
suo interesse
poco curandosi se la religione ne doveva servir di pretesto .
Si dipìgne adunque Faccardino per un
religione
,
buono, ma perseguitato
Principe
chi
,
specialmente
nelle
cristiani
per
Tur-
fautore
essere
parti della
voleva sottrarsi
ciò
dai
dei
Sona e che per-
dalla
,
suggezione
del
Gran-Signore , per cui era ricorso al Granduca perchè Io assistesse con la sua protezione presso
i
quali
quando
armata
armi,
di
ai
di
gli
altri
Principi
Cristiani
lo avessero soccorso
galere
,
e di
galeoni
,
,
con un
e con
avrebbe fatti padroni dei suoi Porti
che avrebbe date a guardare
, e
anche le sue fortezze, tanto era
non fidarsi mai più dei Turchi
Dice che quando i Porti fossero tenugli
mare
Cristiani
risoluto di
dai Cristiani , standosene il Grand-Emìr
dentro terra nel suo Stato, poteva somministrare ventimila combattenti , uomini di
coraggio e fedelissimi
E che altre rispettabilissime forze avrebbe avute il Faccardino
allorquando Sua Santità lo raccomandasse
ti
,
G
%
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nuovo ai Maroniti, popolo già ubbidi essergli amianche in guerra
il che
avrebbero fatto tanto più volentieri perchè
sapevano per esperienza quanto fosse questo
di
dieniissimo alla Santa Sede
,
ci, e di assisterlo
,
Prìncipe inclinato a favorire
Cristiani ma
che frattanto era necessario di procurare
ad essi delle armi
delle quali erano nella
i
;
,
maggior parte sprovvisti.
Diceva il Picckena , che il Grandi
Enùr assicurava che con l' ajuto dei Cristiani del paese , e mettendo in terra degli
uomini comandati da buoni Capi, si poteva facilmente recuperare anche Gerusalem,
me
come altre volte ne era pure stato te,
che era venuto il tempo delredenzione dei Santi Luoghi, e che Sua
il
Re dì Spagna non dovevano
di accettarne [' opportuna occasi presentava
Affermando Fac-
nuto trattato
la
;
Santità, e
trascurare
sione che
.
cardino, che tornando nel suo Stato col soc-
corso dei Principi Cristiani tutto doveva
avere un termine felice perchè credeva che
essi
e specialmente il Papa avessero dalla
loro 1' ajuto divino
motivo per cui etano
,
,
,
,
stati
'
che
da
Il
il
scello
lui
sempre amati
,
Picckena ragguaglia
e venerati
il
.
Guicciardini,
Granduca mandava intanto un vaarmato in Sorla per riconoscere il
Digitized by
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paese; che Faeeardino pure rimandava aldei suoi per animare quelli del suo
Stato a restar fedeli , e che il detto GrandEmìr desiderava intanto che anche i! Papa
cuni
con la stessa occasione, e per sua
Maronita di quelli che
o alcun' altra persona di
a Roma
sua fiducia per prendere egli pure le opportune informazioni dello staro attuale deinviasse
sodisfazione qualche
erano
gli
,
affari
in
<|uelle
parti
che
Passa quindi il Pìcchena a dire
Faccnrdino ammirava con stupore le fabbriche delle Chiese dei nostri paesi erette a
onor "di Dio , e che se fosse favorito dai
Principi Cristiani poteva forse sperarsi chè
,
egli
,
e
Ì
suoi popoli abbracciassero
la
reli-
gione cristiana , e prestassero ubbidienza alSanta Sede Apostolica Romana sembrando che Dio volesse servirsi di quest' uomo a
maggior gloria di essa e per recuperare il
Santo Sepolcro
E che il Grand-E'mìr era solito di dire
la
,
,
.
,
quando non avesse trovato da poter
assistito per mare da una potente
sperava" almeno di poter ottenere
armara
un numero sufficiente di legni armati per
tornare nel suo Stato a levare le cose a
lui più care , e con esse venire a vivere
e a morire in ouesti paesi per cercare di
guadagnare la grazia di Dio
G j
che
essere
,
.
,
.
Digitized by
Google
Tali erano le politiche espressioni del
Picchetta , delle quali si serviva con un
Ambasciatore a!!a Corte di Roma ed erano
quelle con le quali bisognava farsi strada
nell' animo del Papa per tirarlo a compiacere il Principe Drusa, e procurare frattanto di sodisfare alle mire dei suo Sovrano
giacché il Pìcchena era Ministro bastantemente accorto per esser persuaso fino da
quel momento , che fa religione non avrebbe fatti acquisti nessuni , che Faccardìno
avrebbe seguitata la sua religione , che
Gerusalemme avrebbe continuato a tenersi
dai Turchi
che le vìsite ai Santuarj della
Palestina
e il mantenimento e la custodia
di essi avrebbero seguitato a costare delle
,
;
,
,
immense somme
che
i
,
alla pietà
dei fedeli
Frati stessi per altri fini,
e
,
e
privati
opposti , nè in
si sarebbero
questa parte pure andò- fallito quanto egli
ne pensava
Tutte le idee finalmente del Ministro,
quantunque velate da un zelo religioso
erano quelle di far servire il Papa , e il Re
di Spagna agi' interessi Medicei , poiché in
qualunque guisa si conducessero gli affari,
i vantaggi sarebbero restati sempre al Granduca, mentre non sarebbe stato di convenienza del Papa , e molto meno del Re di
Interessi
ci
,
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Google
Spagna
di avere delli stabilimenti in
quelle
avrebbe bensi il Papa guadagnato
sempre molto estendendo di più la sua
parti;
giurisdizione religiosa in quei paesi, giacché
sema risico delle proprie finanze , la Corte
Ai
Roma
richiama sempre
da dove sono dei
Cristiani
a se
.
dei
tesori
CAPITOLO
Dall' arrivo in Toscana
al
fino
in
di
ritorno
quelle
aver
parli
conicela
IX.
Grand-Emir Face ardine',
di un vascello spedito
Granduca Cosimo II. per
del iato Grand-Emir.
del
Sorla
dal
dello Stato
Frattanto che il Grand-Emir
Taccardino si tratteneva in Toscana, fu
pensiero del Granduca Cosimo IL d' informarsi maggiormente della vera situazione
dellì affari di esso nella
Soria
delle sue
forze
dell' importanza delle
sue entrate
.1.e del suo Stato.
Egli ebbe luogo di sodisfare a tali accorte idee senza indurre sospetto di diffidenza nel suo Ospite, giacché questi stesso
lo pregò di rimandare in Soria Sìdy-My
suo cognato con alcuni servi di sua confidenza per avvisare la Madre del suo arrivo
in Toscana, ed insieme per lusingare di
soccorsi, e per mantenere nella buona fede
suoi popoli
i
quali credevano che egli
fosse passato in Costantinopoli
Il
Granduca lieto adunque di poter
contentare il Grand-Emir, e di poter so,
,
,
.
i
,
.
disfare nel
tempo medesimo
ai
propri desi-
deri, accordò che sarebbe partito Sidy-Aty.
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Google
r°3
Mostri allora che egli voleva farlo accompagnare da qualche persona dì riguardo per
la parte sua, e ciò in segno di maggior
considerazione per
lo
stesso
Grand-Emr
.
Siccome era allora
sul tappeto il netendente
a soccorrere i Popoli
ed a mettere in grado di sicurezza
fece intendere a Faccardino ,
egli ìnvierebbe sarebbecapaci dì esaminare i Forti,
con prene la disposizione dei luoghi
dere le piante delle principali Fortezze, e
dei Porti del suo Stato
Furono accolte
goziato
Ormi
,
paesi
(jueì
,
che ie persone che
stati soggetti
ro
,
.
con dimostrazioni di rispetto , e di considerazione le offerte Medicee a suo riguare fu stabilito che lo Stesso Faccardino
avrebbe data tutta la mano perchè potes-
do
,
sero
i
guisa
,
medesimi sodisfarsi sul luogo in quella
che fosse più coerente agli affari che
riattavano
si
.
Per diversi riguardi conveniva condurre
questa spedÌ7Ìone-con tuttala segterezza ,'
perciò il Granduca invece di servirsi in
e
tal
occasione dei proprj legni
francese armato
e
vascello
Capo
della
,
commissione
Cavaliere Gerosolimitano
,
noleggiò
destinò
Carlo
un
per
Macinai
ed in compagnia
Giovati-Balista
Santi, e
Cesure Anicgniacd Ingegneri del Granduca
,
di esso T Alfiere
Digitized by
Google
i
lòfi
quali
vennero provvisti
di passaporti
zione
.
fare
su
di
Grand-Emoraccomanda-
a parte
istruiti
Medici
de'
dal
e di lettere
,
Furono poi
Giovanni
dovevano
da Don
che
Fortezze
delle osservazioni
i
Porti, e
le
che andavano a visitare.
dunque da Livorno verso la metà
di Dicembre ifitj. il vascello con le dette
tre persone, con Sidy-Aly, e con altri serdel
paese
Parti
vitori
di
confidenza
dì
Faccardino
.
Le
vele
furono spiegate direttamente per la Soria ,
e lo Scalo destinato per dar fondo fu quello
Caifa nel Golfo di San Giovan t Acri,
ove quando fossero approdati , era stato
convenuto che i tre Toscani dovessero findi
gersi mercanti colà portatisi per fare acquisto di grani
E secondo le notizie che qui
avessero avute, dovevano seguitare a co.
steggiare la
Sona
,
e
trasferirsi
nel
Porto
dì Barati per essere più a portata d'intendere come passavano le cose dei Brusi , e
per esser quello lo Scalo il più opportuno
per trasferirsi a esaminare lo Srato del
Grand-Ermr
Dopo
.
quesra
spedizione Faccardino
si
mostrò molto malinconico , e circondato
da una massima tristezza
che gli procurò
le vigilie, e l'inappetenza. Ciò procedeva
sopratutto, dal vedersi lontano da Setnesep
,
Digitized by
Google
IO-}
Madre
sua
pensieri
, che era' solita alleggerirgli molti
che egli amava teneramente ed
,
,
quale aveva tutte
alla
esser suo
obbligazioni
le
dell
Gli era pure sensibile il vedersi
suoi parenti, ed in, dai
.
lontano dai
figli
considerando se
medesimo esule dalla casa sua, dubbioso
delle vicende del suo Stato, e di quanto
restava a egli stesso da temere , o da
certo
sorte
della
loro
;
sperare
Venne
della
procurato
dalla
Corte di Toscana di
meno
di rendergli
splendidezza
modificargli
,
o
sensibili tali patetiche ri-
con dare a suo riguardo
flessioni
delle fe-
e dei tratrenimenti in Palazzo, ai quali
ste
,
tti
mezzo
^aexl^^io^ bLmatT,
mentre fu osservato che ne godeva anche
con dimostrazioni di gioja o almeno prese
menin soccorso l' arte di corte per celarsi
tre erano troppo ben fondati i motivi della
,
,
Fu anche
la
e
Corre
il
,
alle
invitato
cacce
buon umore
ben accolto
,
e
della
intervenne con
il brio
nazione, il vedersi
Sovrano della
,
di
e
Pisa dove
,
trattato dal
Toicana , rispettato
visto da tutti, servi
anche di più .
dai
Ministri
,
e ben
a renderlo sollevato
Digitizedby
Google
io!
Carnevale successivo fu allegro , e
mascherate , gioco del calcio ,
Il
brillante
,
teatri, rappresentanze, tutto fu eseguito con
gusto , e magnificenza . Fu procurato ,
che ne sapesse godere anche la sua moglie Ckasckia
e le altre
donne de! suo
seguito, che comparvero però sempre in
pubblico con la faccia velata
o in maschera
Ma venghiamo adesso ad osservare come passarono le cose nello Stato di
Faccardìiio , dopo che mancò di Soria.
Non potette star molto celato colà,
partenza
che la dì lui
era stata verso la
Toscana
e non altrimenti diretta a Costantinopoli per andare ai piedi del GranSignore Fu consiiL'raro i;uasi sul fatto come un profugo dai suoi Siati non per abbandonarli
ma per ricorrere piuttosto alla
protezione dei Princip ì'.uropei per assicurarsi con più stabilità nel suo paese
e nei
suoi acquisti con positivi pensieri contro il
..^-Gran-Signore
I Pascià che sotto la condotta di Acmei
Pascià di Damasco, erano già destinati nella
spedizione contro Faufardino, quando seppero che la flotta turca aveva fatto vela
,
,
.
,
.
,
,
.
dalie coste
della
ma
intesa Ja
come
Soria sospesero,
disse, d' inoltrarsi sullo terre del
partenza
di
si
Grand-Emìr
esso
,
e
il
;
fine
Digitized by
Google
ioo
vennero allora avanti per
medesima
della
occupare il suo Staro . Essi tanto più vi
erano attirati dalla lusinga di fare un grosso bottino, giacche -le ricchezze di Faccordino erano in una reputazione grande ;
ma
suoi tesori
i
erano oramai assicurati
Intanto Sttnesep
all'
avviso
che
chi venivano finalmente ad invadere
se
,
conoscendo
non aver
di
i
il
,
Turpae-
essa forze ba-
difenderlo, e per mantenere gli
specialmente nelle pianue nei porti di mare
pensò prima di
altra cosa ad assicurare Aly primogeche aveva allora dieci
raccomandandolo agli Arabi suoi amiche lo condussero seco alla montagna .
Junes frati; Ho di Faccardino fu lasciato alla campagna con diecimila uomini
con 1' avviso di non doversi mai cimentastanti per
acquisti già fatti
re
,
,
,
Ogni
nito di Faccardir.o
anni
,
,
ci,
,
re -in
le
Gli altri suoi nipoti, e il
famiglia erano distribuiti per
battaglia.
restante
della
fortezze. Seinesep stessa
abbandonata
l'
or-
residenza di -Selcia
andò in Dairtd-Kamar, ma non credendosi qui bastantemente sicura si ritirò nella Fortezza dìBagiutfto, luogo ben situato, e quasi inespugnabile
almeno per le armate collettizie
dinaria
,
,
Digitized by
Google
Pascià
dei
lontane Provincie,
di
soldati
i
quali non sono mai adattati ad aver
sofferenza di trattenersi troppo sotto un
delle
la
Forte
.
Tre erano
ta nello stato
trovavano già
I
Turchi
città
Fortezze di questa da-
le
Faccardmo
entrati
Grand-Emìr
del
ranta,^
il
di
quali
le
,
stace provviste di viveri
adunque
si
per tre
sulle
terre
numero
in
ripresero senza
dì circa quaostacolo tutte le
marittime della Fenicia ; e dettero
al
paese dentro terra distrugsi presentava
davanti .
L' Emir Junes
fratello di FaccarAiche era alla campagna, giovane piefuoco ma privo di governo , fu ab-
guasto
gendo quanto loro
,
no
no
,
di
,
obblis;ato di ritirarsi
Il
alla
montagna
figliuolo del Pascià di
Acma-Fascià
,
.
Tripoli, che
come Generale
di quella
Digitized by
Google
volendo che ad
spedizione,
tassero
ordini
gli
re casali
,
esso
più precisi di
e villaggi
,
o
spet-
si
distrugge-
piuttosto volendo
esser solo ad approfittare del bottino
,
sen-
tendo la fiera condotta dì quel giovane soldato lo fece chiamare a se
e rimproverandogli
suoi arbitrj lo minacciò anche
di perdere la vita, ma che egli seppe redimere con lo sborso di una grossa somma di
danaro
Veramente egli aveva agito a capriccio e per spirito di vendetta sfogando cosi una vecchia passione che aveva contro Faccardino , del quale era peraltro cognato . Dopo dì ciò i! Pascià lo rimandò
al padre
a cui dette nel tempo stesso il
,
i
.
,
,
,
governo
della
recuperata
città
di
Barati,
come pure di Ga{ir con ritirarne però all'
incontro moke borse di danaro, e dei grossi
presenti, facendo cosi
loro doni
gli stessi
,
i Pascià valutare assai
che sono i medesimi piut-
tosto una specie di multa che di veri favori
Gli altri luoghi delia marina furono
,
nella guisa stessa aggiunti ad altri Governatori, o sosti tu endovene dei nuovi, ritiran-
done
delle grosse
destinato
;
Turchi
somme
presidiandoli
Signore con
ragionevol
da chi venivavi
nome
numero
a
del
Gran-
di soldati
.
Assetato
Aanet-Pascià
dell'
oro andò
Digitized by
Google
poi alla
fortezza
volta della
Bagnalo
di
È la medesima frontiera col Governo di
Damasco situata presso f antica città di
Pania altrimenti Cesarea di Filippo , ed
a! tempo delle Crociate conosciuta sotto
nome
Belina
Fortezza che tenevasi
dai Cavalieri Gerosolimitani. È questa fabbricata all'antica con magnificenza, gira
duemila passi , ed è forte per essere situail
ta sulla
parti
di
,
,
un monte dirupato da
cima
di
essa
risedeva allora
figliuola dell'
te
,
la
presidio
ricchezze consistenti in
pellettili
prima
sua
Emir Jumf
Il
F.mìr Ussaìn
1'
sua rriadre Setnesep t
,
,
glie
tre
.
In
Generale di Faccardino
la Sultana
o sia
e
primogenito Aly
,
e
mo-
madre
del
consisteva in
sete, e in sup-
.
Il Patria di Damasco avendo ricevuto
presso questa fortezza qualche danno, lasciò
il pensiero
verso di essa, e se ne venne con
1'
idea di
Fortezza
fare
di
una volta
solimitani
d'
,
gnabile per
attentato contro la
qualche
Sita, che è Castel-Nuovo , già
attenenza dei Cavalieri Gero-
ma
se, giacché la
vata
il
come una
presto
abbandonò dietro a
l'
riconobbe veramente inespusuo
sito
grotta a
.
È
!a
medesima cadi un
mezzo dirupo
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monte
altissimo di vivo
pare che non
non
uccelli
gli
rapina
vi
,
sasso
nella quale
,
possano aver ingresso se
e ricovero
animali di
gli
.
Si passa in essa per
mezzo
po-
di travi
da un sasso al!' altro , sotto le quali è
un precipizio spaventevole
Le sue mura
ste
.
non sono
se
non parapetti
scavati
con
lo
,
che servono piuttosto
caduta delle persone che per
scarpello nella rocca
per impedire
terla
.
la
mentre
Quivi erano
difenderla
presidio
,
,
e
in essa
è
impossibile
il
bat-
solo cento uomini di
era ritirata la seconda
moglie di Faccardmo figliuola del Pascià di
Trìpoli di cui sì è parlato più sopra ed
insieme con essa vi erano Hussaìm Haràn a
Daidàr figli diFaccardino nati dalla sua quarta
moglie. In questa Fortezza erano state assicurate molte preziose robe , e specialmente
,
,
,
panni, tele, stolte di seta
genti lavorati
,
broccati
,
c ar-
.
Lasciata adunque il Pascià alle spalle anche questa Fortezza, se ne venne verso qudìa d'i Schìf sollecito specialmente sulla medesima, perchè era voce universale che qui rrovavasi il grosso del tesoro del Grand-Emìr È
Schif un altra fortezza a oriente della città
Tiro distante circa venti miglia dalla ma.
di
rina.
Nelle guerre delle Crociate dicevast
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Casul-Torons, ed appartenne pure ai Cavalieri Gerosolimitani. È posta la medesima
sopra un monte di sasso vivo tutto scosceso
fuori die da una parte
di dove potrebbe
,
restar
facile
il
La fortificazione è
Bagnalo ma !a sua cir-
batterla.
simile a quella di
,
conferenza è molto più pìccola
Qui eravi
un presidio di trecento soldati Era comandata la medesima da un Castellano, evi stavala
terza Moglie di Faccarditto figliuola di un
suo confinante , con Mansùr suo figliuolo .
Venuto Acmet Pascià all'assedio di que.
.
,
Fortezza
sta
gli
fu dato alle spalle da quelli
di Bagnalo, che messere) qualche disordine
nelle
sue truppe . Nulladimeno circondò
Schif con trincete , ed approcci scavati nel
sasso a viva forza di picconi
,
fece tre bat-
una piattaforma che superava 1' alsi accostò al fosso
e spiacasali che erano in quei
si servi delle rovine di essi per riemPrese un Forte Ridotto vicino alla
che era guardato da cinquanta
uomini, che per essersi attaccato il fuoco alle munizioni gli si rese facilmente di questi
si salvarono solo sette persone in Schif,
terie
e
,
tezza delle mura
nati
,
;
prima alcuni
contorni,
pierlo
.
fortezza
,
;
sta
Non vi era però fra i Turchi in queimpresa chi sapesse ben maneggiare f arper cui non fecero nelle muraglie
tiglierie,
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"5
di Schìf alcun segno di co;;ìC£uenza; all'opposto da questa Fortezza dove non era-
da venti Francesi, che
giati
riti-
il
attonito dal
artifizio
di
erano
il
Inoltre
fuochi
vi si
nemico un danno grandissimo.
Turcho resrò maggiormente
danno che gli arrecarono alcuni
rati, ricevè
stessi Francesi,
preparati
e diretti dalli
,
cìòche non credeva
il
Pascià
di dovere attendere dai soldati Drusi, mentre ignorava che alla difefa di quella for-
tezza vi fossero egualmente dei Francesi
Vedendo Acmet ancor qui i piccoli suoi
avanzamenti usò allora tutta 1' arte possìbile della lusinga, e delle
larghe offerte presso
quel Castellano per indurlo a rendersi
ferendogli parte dei tesori
,
e
la
,
of-
continua-
zione del comando su quella fortezza . Gli
fece altresì intendere che la resistenza per
farsi un merito col suo padrone era orgiacche il Grand-Emìr non samai inutile
,
rebbe mai più tornato in quei paesi al che
che in tal caso stimava assai di re,
rispose
star
,
egli
possessore di
quella fortezza
,
e
del tesoro che vi fosse stato.
Non potendo riuscire il Pascià
impresa nè con la forza né con i
,
lasciò
aver
finalmente V assedio
persi
sotto
quella
di
in quest'
trattati
Schif dopo
fortezza
tremila
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tifi
uomini, con
la
mortalità di sole cinquanta-
dalla parte dei Drusi , fra
contarono quarantatre di essi morti
aria
quando prese fuoco la pol-
cinque persone
1
quali
saltati
si
in
,
vere del Ridotto
Allora
ghi piani
,
si
.
trasferi
spogliando
il
,
Pascià verso
distruggendo
i
,
luoe
in-
casali, e i villaggi, commetteni
do insomma mille tirannìe su quei popoli.
Setnesep madre di Faccardino quantunque
cendiando
essa
,
e le
persone della sua famiglia
sì
tro-
avessero quindi da .temer di più dalle armi
del Pascià di Damasco e degli altri Pascià
seco uniti , volle nulladimeno tenrare di
venire ad un accomodamento .
,
di do con i
convenuto sopra-
Tenne proposito sopra
suoi più confidenti
,
e fu
tutto che fosse prima assicurato nella stessa fortezza di Bagnalo il suo nipote Aly,
nonostante il divi-.'to i!i FaccarJino, il quale
non aveva preveduti rutti i casi che potevano rendere necessaria la contravvenzione
ai suoi ordini..
Fu dunque
fatto tornare dal-
custodia che ne avevano gli Arabi , e
in Bagnalo al Generale !' Emlr
Ussain. Dopo Setncsep stessa volle prende resopra di se questo negoziato, onde date le
la
consegnato
convenienti disposizioni
,
accompagnata da
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117
u;:a sola sua serva
,
e da pochi
servitori
di Bagnalo
e andò
di Acmet Pascià
Fu questo verso
Dicembre 1G13. Aveva allora quefemmina quarantotto anni di età.
Acmet all' avviso che veniva a presentarsi alla sut tenda la donna Setnesep restò
parti dalla Fortezza
al
,
campo
.
!a fine di
sta
in
un subito sorpreso, ed egualmente con-
tento di presentarseli tale impensata occasione di conoscere una donna celebrata in
quelle
tutte
Capitale
Il
parti
dell'
,
e
rinomata fino
Impero Ottomanno
nella
.
merito che anche fra i popoli meno
riscuote un cerro rispetto, mosse
dal suo sofà per andare egli
civilizzati
Acmet Pascià
stesso a riceverla su)]' ingresso della sua tenda, L' incontro loro fu ossequioso, e pieno
di fiducia.
akerò
sull'
Un'
aria nobile, e sostenuta
non
la
confidenza del loro abboccamento.
i
reciprochi complimenti con le so-
Passati
lite
espressioni orientali,
Acmet
oggetto della sua venuta
La Donna con
la
interrogò
.
aria virile gli disse al-
presentava ad esso come Ambasciatrice dei suoi popoli , e come Reggente dì essi in assenza del Grand-Emìr suo
lora, che
figliuolo
si
per
trattare
nelle
attuali
circo-
accomodamento con esso come
Luogotenente de! Gran-Signore in quelle
stanze un
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nS
Provincie
E
.
che
veniva altresì
quando
di sua schiava
le
qualità
in
leggi della guerra
non avessero saputo trovare in esso un
sto estimatore delle medesime
E che
.
giufrat-
tanto avendo libero
il cuore ella Io rimproverava delle prepotenze , e delle tirannie ,
e delle desolazioni che egli commetteva in
quel paese e che per sete di oro
e per
,
ingordigia
suoi soldati
,
di
,
i
roba lasciava commettere ai
quali senza diciplina scorre-
vano quelle campagne quali fiere sfrenate
commettendo qualunque iniquità sopra quei
popoli , che in sostanya erano sudditi dello
stesso Sovrano
E che il suo figliuolo Faccardino non era un ribelle del Gran-Signore
giacché non manper esser cosi trattato
.
,
cava di passare al di lui Tesoro le somme
che a guisa di contribuzione mandava a
Costantinopoli
.
Gli disse che di tutto
il
guasto, e della
miseria che introduceva nel Paese egli stesso
avrebbe dovuto renderne conto al GranSignore , giacché con le depredazioni le rovine , e gl'incendi toglieva Ì mezzi che la
Porta potesse ritrarne né da faccordino
né da lui medesimo le solite entrare. Che
il Grami-Emìr , esser vero che era passato
,
,
Europa a domandar soccorso ai Principi
Cristiani, ma non per far guerra al sue
in
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Signore bensì per farla a lui stesso, e agli
Pascià suoi confinanti per difendere
ed
in tal guisa gli Stati del Gran-Signore
altri
,
assicurarli dalla loro tirannia
.
E qualmente le tre fortezze clie egli
avea inutilmente tentate si guardavano contro di lui, e degli altri Pascià à nome del
Gran-Signore e che sarebbero fatti passare alla Porta i giusti reclami contro la
loro condotta . Ma die nientedimeno per
conservare nella sua famiglia la possìbile
tranquillità, e pace ella era venuta in persona a é trattare di qualche accomodamento che fosse stato di reciproca so,
disfa zio ne
.
Aemet Pascià
fece
la
intanto
servi-
all' uso orientale,
avrebbe saputo cosa risol-
re dei consueti rinfreschi
che
e ìe disse
vere sopra di ciò
congedo,
nel
.
Il
profumo
momento
del
fu
1'
atto del
quale le intimò
V arresto nelle tende delle sue donne
la fece
condurre
,
dando egualmente
,
1'
ove
ar-
resto alle persone che seco aveva condotte,
delle quali
però lasciò che
suoi domestici bisogni
Vedendo
si
servisse
nei
.
Pascià diDamasco che niente di più vi era da approfittare nel Paese
del Grand- Emlr
considerando che la sua
Eente , e quella delli altri Pascià suoi
il
,
H
4
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avevano non poco devastati quei
,
e trovando che i freddi della sragione si rendevano incomodi alle truppe , licenziò gli altri Pascià
e dare le migliori
disposizioni alle città che aveva
ausiliari
paesi
,
possibili
presidiate, se ne partì tornando in
e seco conducendo Setnesep
Damasco,
quale peral-
la
,
tro renne sempre in compagnia delle sue
femmine, facendole dare un egual trattamento, e procurando che fosse servita con distinzione
e profusione di tutto ciò che
desiderava
,
femmina che nel!' esaccampamento aveva gettato nel
Pascià, che tutto il danno sareb-
Questa accorta
sere
all'
cuore
del
be ridondato sopra
stesso non pensava
di lui
pra
propri
i
suoi vicini
teressi del
i
se
,
e che Faccardino
non a vendicare sodiritti
,
e
gì'
in-
Gran-Signore, seguitava a teneanche nell*
re lo stesso tuono di discorso
Damasco. Il Pascià sapendo che
medesima aveva un credito esteso fino
essere in
la
alla
Porta
,
e che nel Strraplio stesso aveva
reputazione di donna grande credette essere
ili sua convenienza di aprir con essa trattato.
,
Siccome
cui Setnesep
pamento
Ala
ella
,
h
ti fine per
suo accam-
tale era stato aitresi
si
era porrata al
trovo ben inclinata a questo.
volle patiuirc
che ciò ooq avrebbe
Bigilized by
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luogo
avuto
se
dopo che
non
egli
le
avesse restituita la sua libertà, giacché da
t' acco-
Bagnalo solamente voleva trattare
modamento
Non è facile che fra Turchi si
.
possa
qualche
i
ricevere
la
libertà
o godere
,
di
convenienza senza che i doni , e il danaro
preliminari
i
tanto
dovette accotdare Setnesep al Pascià , la libertà della quale è il suo ritorno a Bagnalo
le costò lo sborso di ventimila zecchini
dopo di che fu rimandata con la sua genaccompagnata da un treno rispettabile
te
di ufiziali, e di soldati dello stesso Pascià,
non ne sottoscrivano
;
,
quali pure furono
ricompensati
i
da
lei
generosamente
In tale stato erano gli affari della
e di Faccardino in quelle parti,
arrivò a dar fondo alla spiaggia
di Caifa il vascello Francese spedito da
Cosimo H. col Cavalicr Meringhi, con i due
Ingegneri , e con Sidy-Aly, i quali inteso come passavano le cose stimarono proprio
di andare addirittura a Boriiti ,
tenendo
Soda
quando
,
,
tutto
1'
incognito
,
e
fingendo
di
essere
Francesi . Trovato Barati occupato dalle armi rurche, messero gente segretamente in terra per dare avviso alle
fortezze che si tenevano dalla gente del
negozianti
DÌcjitized
by
Google
ìli
Grand-Enùr
loro arrivo
del
e degli ordini
,
che avevano.
Junes fratello di Faccardino che se ne
stava con pochi dei suoi in Dair-al-Kamar,
avuto tal riscontro mandò ad essi dei cavalli con alcune persone sicure perchè gli
spalleggiassero e gli conducessero salvi nel,
la
Dair-al-Kamar come
detta città di
se-
. Qui
arrivati consegnarono le loro lettere [latenti a Junes , da cui bene accolti
passarono poi in sua compagnia sempre
scorrati da gente a cavallo
e da gente
gui
,
,
a piedi alla fortezza A\
sentarono
Bagnalo, dove
pre-
loro credenziali a Setnesep, la
le
gli accolse con ogni distinzione , avensentite volentieri le' nuove del suo figlio
Faccardino, e le disiiosizioni della Corte di
Toscana per favorirlo
Sidy-Aly potette
quale
do
.
esporre quello che di più
missionato
ragguagliò
dal
trattato di
dì
Damasco
Furono
altre
era stato
,
Grand-Enùr
.
Intanto
comella
il
Macinghi di quanto si era
e qualmente stavasi in
un accomodamento col Pascià
passato fino allora
,
.
fatte
fortezze
,
e
vedere
ai
castelli
medesimi
dello
Grand-Emìr sempre accompagnati
tutte le
Srato del
dall'
Fmir
Junes
il tinaie peraltro secondo gli ordini
di Faccardino, egli non entrò mai con essi.
,
.Digitized by
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alcuna delle
in
dette
tre
For-
principali
Z
Venne loro concesso di notar tutto, e
di prendere !e piante delle fortezze medesime.
Furono inoltre raRS-uagliat! di tutto ciò che
poteva aver relazione allo stato del GrandEmìr prendendo ricordo delle sue forze ,
,
delle sue entrate
delle sue spese
,
e della
,
sua grandezza. Si trattennero per la Sona,
qualche tempo
ed ebbero anche luogo
di levare nascostamente le piante dei Porti
di Boriiti'
di Sfida , di Tiro , e di San
Giovati d' Acri
Nel tempo che si stava attendendo in
Toscana il ritorno del vascello Francese
inviato già in Scria , Faccardino resoti a
,
,
poco per volta pii
umore
Firenze
sai
uno
suo
,
gtandiofe
più
spirito
e
,
di
vista delle quali
alla
ammirato
,
tranquillo
e di migliore
andava osservando con piacere
,
fabbriche
;
che altro
Pisa
di
egli
grandezza
far
costtuire
pure
fabbriche
del
as-
medesime
animo
se non la
nelP
non bramava
fortunata combinazione di tornare
per
!e
e di
,
restava
e risvegliavano le
tale
in
Sona
qualche magnifico
edilizio
Le
del
nili
Duomo
di
Pisa
,
e
Duomo
lo
di Firenze , e dei loro campasorprendevano , e lo rendevano
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114
estatico tutte le volle che le riguardava
,
ed
applaudiva sempre alla magnificenza Medicea.
non sapeva che uuei erano monumenti
di due floride
e ricche Repubbliche dalle
quali solo potevano attendersi simili opere,
Ma
,
,
erano ricercati
quello che non sia il corso or-
nell'esecuzione delie quali
più anni
di
si
Monarca. L'uomo
dinario della vita di un
in comunità pensa più all'opera che al tempo , dove che i' uomo solo pensa ordinariamente più al tempo che all' opera
effetto di superbia repubblicana nel primo caso , e di compiacenza nel secondo di ve,
dere in vita eseguite
le
proprie idee
,
che è
forse la maniera di pensare la più conveniente alla caducità delle umane cose .
Faccardino si mostrava altresì molto
per 1' Agricoltura Toscana
Il
di Boboli era pure la sua delizia;
il giardino
dei Semplici di Firenze
tempi
qualche ora
i' occupava
e io spasso per la .nuova
;
Cascine gli era di grande
svago . Osservava Te arti
e le manifatture con moka attenzione e di tutto prendeva nota
11
suo trastullo nelle ore di
ozio era quello di state arricciolando con
il coltello ilei pezzetti
di legno abeto faaffezionato
.
giardino
anche
di
quei
,
con piacere
Pineta delle
"
,
,
.
cendone
dei semplici
,
ma
vaghi lavori
Digitized bu
Google
175
Frattanto che da esso pure si attendevano nuove dal suo paese , alla Corte di
Toscana si figuravano grandi imprese sulla
Sona Don Giovanni de' Medici, come di
genio militare
era quegli che più di ogni
spigneva le sue vedute forse oltre i
.
,
altro
Già potendosi combinare
Papa con
gna
,
i
soccorsi del
Re di Spacomando del-
quelli di Filippo III.
era stato pensato che
il
avrebbe avuto il Principe Don
Francesco dei Medici
In tale spedizione
doveva avervi già luogo anche 1' acquisto
di Gerusalemme
e Don Giovanni che facili
la
flotta
1'
.
;
,
tutte le intraprese,
non mancò
si
figurava
di
pensare a quella di trasportare di Gerusain Firenze il Santo Sepolcro per col-
lemme
locarlo nella magnifica Cappella Medicea dì
San Lorenzo intorno alla quale si lavorava
,
allora , e che destinata era per i depositi
della Famiglia Reale; in ordine a che non
bisogna tralasciare di mettere in chiaro , e
sotto le sue vere vedute un fatto che tanto diversamente
ed erroneamente è stato
raccontato dagl* Istorici Fiorentini per mancanza di più sicure, e recondite notizie.
Cosimo I. dei Medici Granduca di
Toscana fino dell' anno 1568. con il disegno di Giorgio asari aveva immaginato di
,
V
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erigere nella Basilica di San Lorenzo di Fireme una terza sagrestia per seguitare a sepi
morti della Famiglia Reale, come
già facevasi adi' altra sagrestia appresso ,
opera del Divìn Michelangelo Honarroti. Ma
il progetto non ebbe esecuzione nè
sotto dì
esso nè sotto il suo successore Francesco I.
Bensì Ferdinando I. quell' animo grande, pensò a voler mettere in pratica quanto era
pellirvi
,
disegno
,
più grandioso
ampiezza maggiore
,
e
da occupare un'
rerreno
di
.
I! Principe Don Giovarmi dei Medici
che oltre il suo valore in guerra, era intendente altresì delle belle arti, ne fece il nuostato poi incaricato
dell' esecuzione Giovanni Nipoti
Questo
edilìzio adunque doveva servire per i depo,
vo disegno essendone
.
siti
dei Regnanti
Toscana
della
,
nè vi fu
chi pensasse allora diversamente, e. Ferdi-
nando
si
I. allorché nel dì 5. di Agosto 1604.
trovò presente col Gran-Principe Cosimo
suo
figliuolo
pietra disse
.
alla
benedizione della
Qui sarà
prima
nostro fine .
ebbero poi nel 1607.
il
Nei trattati che si
con Giampulàt capo dei
ribelli della
Soria,
e in quei successivi avuti con Faccardino nel
come
suo luogo, si parlò sempre della conquista di Gerusalemme
rfioS.
si
vedde
a
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Nel tempo medesimo fabbricandosi già nelFirenze con profusione di ricchez-
la cirta di
ze
suddetta
la
depositi Reali
conquista
dì
Cappella
magnifica
per
i
il popolo con
l'.idea della
Gerusalemme
che si voleva
,
,
riserbata alle aimi dei Fiorentini
,
s'
imma-
ginò di divenir possessore nel proprio paese
del Santo Sepolcro
Era facile alle
riscaldate immaginazioni trovargli luogo nella detta Cappella . Lo disse il popolo
e
anche
.
,
gli Istorici . Ma Ferdinando I.
tal pensiero quanspacciasse per il paese esser tale
sentimento della Corte. Se l'ese-
lo scrissero
non ebbe certamente mai
tunque
altresì
si
il
cuzione non fosse stata impossibile discorsi
potevano lusingare e poteva ciò anche piacere ìn considerazione di un capo di nuove entrate che avrebbe portato seco il Sunto
Sepolcro in Toscana , atteso la devozione
ì
,
dei Cristiani occidentali
,
ma più
specialmente
dei Cristiani orientali, che avrebbero introdotti in
loro
Toscana
dei tesori dì
pellegrinaggi
Gerusalemme
Si
,
danaro con
come segue
i
tuttavia in
.
continuava
pertanto
Edifizio, e continuavano
il
sacro reale
sempre nel popolo
Fiorentino le prime impressióni ricevute dalle loro menti
che 1' oggetto primo di isso
,
fosse per riporre qui
il
Sacro Deposito
.
Digitized by
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Datosi peraltro 1' occasione della venuta in Firenze nel 1613. del Grand-Emir
Faccardino
0 risvegliate di nuovo le speranze sopra T acquisto dì Gerusalemme
fu
principiato a trattarsi di ciò che fin allora
era stara se non una voce meramente
popolare , la quale in tal occasione fece
passaggio nell' animo del Principe Don
Giovanni , e di qualche alrro visionario ancora .
,
Alla Corte non si volle dimostrare tutto il disprezzo che meritava una speranza
malo appoggiata. Siccome il progetto sarebbe caduto da per se stesso non vi era bisogno di combattere le idee . Cosimo IL ed
i suoi ministri nel favorire Faccardino volevano fare il loro interesse addirittura con
,
,
non
.
il commercio
nella Sorfa
e 1' acquisto di
Gerusalemme non doveva servire se non di
un pretesto per indurre la Corte di Roma
a secondare le mire politiche
ed economiche della Toscana .
i
Il tenere
peraltro il basso popolo
;
,
,
piccoli confidenti, e
la
nel
Corte
questa
in
tempo
ignoranti
,
meno
illusione
stesso alle mire
che tenevasi così
perdizione
i
significanti del-
non
disdiceva
Medicee.,
giac-
calma lo spirito degV
poteva sembrare troppa
che sì spendeva nei
favo-
in
ai
quali
il
danaro
Digitized by
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favorire un Principe di diversa religione, se
non .si lasciava nell'illusione, che per mezzodì esso la religion cristiana doveva risendei nuovi vantaggi
tire
Nel numero
.
dei creduli in
quest' affa-
Fra Bernardino Vecchietti Cail
quale in un suo
già dato a Cosimo II. prima
della spedizione de! vascello Francese per la
Sona, come buon Professo, e buon Cristiano,
dopo aver dimostrato die nei trattari con
Fitccardino bisognava sopratutto fargli promettere di abbracciare esso , e i suoi pore era staro
valiere Gerosolimitano,
Voto die aveva
poli
per
religione
la
noto
lora
cristiana
e aver fatto
qual guisa potrebbcsi assistere al-
in
il
,
passa a dire come
esso avrebbesi poturo traFirenze il Santo Sepolcro per
Principe Drusa
mezzo
sportare
,
di
in
collocarlo nella Cappella di San
Ma
qui
parlare
dal
messo
in chiaro
più oltre
popolo
,
di
un
affare
risvegliato da chi
veri sentimenti
Lorenzo
.
ciò lasceremo di
immaginato
non sapeva ì
Toscana ,
del Gabinetto di
e sostenutane la credulità dal
Gabinetto me-
desimo per quanto credette esigerlo la politica
e che finalmente come appunto do,
za alcuna
.
Intanto
il
Cavalier Meringhi, e
i
due
Digitized by
Google
lì"
Ingegneri avendo
osservato quanto era
da
vedersi, e da sapersi rispetto allo Stato di
Faccardino
avendo così sodisfatto al loro
dovere
furono finalmente di ritorno in
Toscana nel mese di Aprile 1614. a dar
conto della loro spedizione al Granduca
Cosimo 11.
,
,
Digitized by
Google
CAPITOLO
c,OL
X.
Cavalier Madrigni, e
Ingegneri Santi, e Antognacci
Sona Sidy-Aly cognato
lari
del
di
ì
due
tornò pure di
Faccardino, aven-
Grand-Eniir presso
,
la di lui
madre
Setnesep . Con lo stesso vascello venne pure
Scìek-Esbey
Questi era uno dei principali
Signori Drusi
il quale condusse
seco un
seguito di ventotto persone , spedito dai
Drusi medesimi al loro Principe per assi.
,
curarlo non solo della loro fedeltà
,
quan-
to ancora perchè fosse informato di quello
che
si
era passato in Soria
dopo
la
sua par-
perchè lo ragguagliasse de! vero stito in cui si trovavano allora gli affari del.
suo paestr, e per renderlo consapevole dei
voti che facevano i suoi popoli per il di
tenia
lui
;
sollecito ritorno
.
La
dette
munificenza del Principe Toscano
pure ricovero a questo Signore , e
I i
Digitized by
Google
che il suo seguito furono pulitamente alloggiati
spesati
e provvisti di
tanto egli
,
,
,
il bisognevole
Le notizie che dettero
Sttfy-Aly, e Scìek-Ésbey rispetto all' attua-
tutto
le situazione delle faccende del
Grand-Emtr
corrisposero esattamente alle rela-
Sorìa
in
zioni del Maringki, ed a quanto ne dicem-
mo
Cap. IX. Ne
sarebbe inutile qui la recapi relazióne
GÌ' Ingegneri presentarono al Gran-Buca.
i
noi
Piani
fortezze
delle
Grand-Emìr
di Barati
le
Ma
I.
,
tre
e
delle
quelli
terre
dei
del
Porti
di Tiro
e di Acri .
Fortezze principali lo
,
e rispetto alla descrizione
del suo
nel Capitolo
,
come pure
,
di Seida
,
Quali fossero
abbiamo veduto,
geografica
passato
nel
stessi
paese se ne parlò già
ecco qui in sostanza
quello che referirono di più .
I paesi lungo la marina gli trovarono
ben coltivati; e quanto alla montagna 'a Pa"e ove fosse maggior popolazione osservarono essere la settentrionale ,
essendo la più sicura dagli attentati dei Turchi
specialmente per la difficoltà di far
uso della cavalleria in quei luoghi Questa
patte è altresì ricca di acque
e molti rivi
abitati, e
,
.
,
1'
irrigano
abbondantemente
fa eccellentissima,
ìn
abbondanza
e
1'
.
La
olio, e
il
seta vi si
vino vi è
.
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Le
pianure
e certe
,
piacevoli colline
videro spogliate di alberi
le
ma
poi di grani
e doviziose per
fertili
sorta
,
ie
o
,
di
,
assai rari
biade
pasture
di
,
e
ogni
che
il paese tutto
di miele , di
cotone , di frutte di ogni genere
tutto ciò che l' uomo può desiderare
ricco era poi
,
cera
e di
,
di
dalla coltura
e dalla natura del suolo
,
mancava pure
di esservi
abbondanza
cammelli
,
.
Non
di bovi,
capre, vi era
bensì scarsità di razze di cavalli e la maggior parte dì quelli che si trovavano per lo
Stato di Faccardino erano cavalli acquistati
di
bufali
dì
,
e
di
,
in Arabia
Non erano potuti venire in cognizione
che vi fossero miniere nè d' oro, né d' argento
o almeno fin allora la cupidigia,
o 1' umana malizia non le aveva cercare ,
o non le aveva rrovate . Il clima Io spetìmentarono buono e benigno , e nel cuore dell' inverno ravvisarono una perpetua
primavera alle falde stesse dei monti , su i
quaii era la neve
gve germogliavano le
.
,
,
,
piante
,
e
fiori.
i
Trovo
la loro
nel 17Ó1.
esattamente
quando viziai
quelle parti
del
qui corrispondere
relazione a quanto io pure osservai
.
Si
Granduca
la prima volta per
vedde qui clic ì detti Inviati
sì
trovarono nel tempo
ci
1
3
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d'inverno; io poi clic ci fui in un seconda viaggio anche nei mesi estivi del 1767.
potrò soggiugnere, che anche in tale flacone quel clima è piacevole
e di un aria
'
,
fresca , specialmente verso le regioni Libanile , o siano del Libano
e dell'
Antilìbano
più sani della Soria in'
paesi
piuttosto
,
i
,
una stagione
della
Soria
febbri
nella
,
stessa
perniciose
no veramente
quale
altre
in
appunto
regnano
Le pianure non
.
esser
di
calde
ma
,
parti
delle
lascia-
la matti-
na
e
e la sera sono fresche , e godibili
,
per esse ho camminato anche sul mezzogiorno senza sentirne un grave incomodo,
il che
non si può soffrire nella primavera
;
stessa
in
altre
Quanto
al
quelle parti
di
ali"
suo tesoro
,
del
entrate
.
Grand-Emìr , e
la pro-
rappresentarono che
prietà delle terre del suo Stato era tdtta
sua, che dava poi in affitto a condizione,
che di cento pedali di ulivi doveva essergli pagato
ogni anno rrenta piastre del
e di ogni cento gelsi piastre sei.
levante;
Del cotone
,
grani,
e di qualunque sorta
la terza parte .
di biade, e di commestibili,
Faceva poi coltivare
gelsi per allevare
va
i
d' entrata
in
proprio molti
filugelli, dai quali
un' entrata grande
capo
non
in
seta
.
ritrae-
Ed
indifferente
altro
era
la
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r ?5
proprietà riservata ad esso di
delli
il
animali
che
si
tutte' le pelli
ammazzavano, o che
suo Stato per andare
marina
alla
,
e tale
solita contribuzione da pagarsi al Grati'
Signore, per cui alle occorrenze imponeva anche dei nuovi aggravj e dei balzelli .
Ogni bastimento europeo che approdava in qualche suo Porto pagava cinquanla
,
piastre di ancoraggio
mi bastava che
lo averte pagato in uno dei detti Porti ,
perchè non potesse essere astretto a pagarlo di nuovo quando in alcuno di essi
vi tornasse anche più volte nel corso di
ta
,
un anno
Ma
anno veniva
a terminare nel tempo che per qualunque fine si
trovasse in alcuno dei detti Porti, doveva
pagar
ci
di
.
nuovo
se P
come
momento.
piastre cinquanra,
fosse arrivato in quel
se
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In conclusione le
entrare riducen-
site
dole a capi le ritraeva dalla coltivazione che
faceva in proprio, dall' affitto dei terreni,
'dagli armenti,
dai grani
dagli
,
olj
dalle
,
e dai commesribili di ogni genere
dalle gabelle ,
e dai coroni
dalli ancoraggi
dalle contribuzioni , e gra-
biade
,
dalle sere
,
,
,
F.d
avevano potuto comprendere
che
,
detrarre le spese della famiglia, della corte,
,
che valutavano quattrocentomila piastre senza conrarc le derrare che
per proprio uso ritirava dalle sue campagne, nè centoquarantamila piastre che con-
e delle guardie
tribuiva al
facevano
la
Gran-Signare
somma
di
e
,
piastre
qu a vantami la di spese
faceva annualmente un
che in
rurro
cinquecenro-
contanti
in
egli
,
avanzo libero
secen tose ssa marni la piastre
.
E
dì
atteso la fru-
galità di questo Prìncipe, conravasi che il
suo tesoro ascendesse a dieci milioni di piastre
ammettendo che sei milioni gii avene
nielli insieme nel corso
dì dieci anni,
e
che quattro milioni gli
ereditasse da un
suo zio, senza contare in questa somma il
tesoro che poteva- aver tenuto celato la Madre alla morte di suo padre 1' Emìr Mdan,
Manogly
Quanto
.
alle
sue
forze
dissero
,
che
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fJ7
mare non ne aveva nessune essendo anzi quei popoli alieni dalla navigazione
Che dentro terra vi erano buone
pianure atte per maneggiarvi la cavalleria ,
ma che fra la sua gente non poteva mettere
rispetto al
,
.
non cinquecento cavalli che all'
un cenno del Grand-Emir sareb-
inficine se
,
opposto
bero pronti
lorosi
sua
,
e
campo
in
fedeli
diecimila soldati va-
occorrendo erano a
e che
;
disposizione diecimila uomini a cavallo
degli Arabi suoi grandi amici
dalla parte
Esaminarono che il paese era naturalmente guardato da tutte le parti
eccettuato che da quella di Damasco dove restava scoperto
e che da questa banda sola
,
,
poteva essere offeso, mentre di qui sarebbe
stato facile introdurre nel suo Stato delle
forze nemiche .
'
Rispetto
alle
Città su"
facili
turca,
lontanarsi
a perdersi
e
facili
di essa
all'
,
di
h
mare
,
conside-
arrivo
a riacquistarsi
Che
.
Porti
trovarono
nello stato in cui le
rarono
flotta
di
una
all'al-
tenevano allora
si
da i Turchi, ma che i medesimi avevano
poche forze per guardarle e che per ogni
Grand-Emir
,
piccol
mente
evento poteva
facil-
il
riac quinarie
ed anche mantenerle
contro una flotta turca
quando ci fossero fatte alcune fortificazioni bene intese,
,
,
Digitized by
Google
*ì8
e che fossero armate di gente
,
di artiglie-
, e di uomini capaci al maneggio di esil
che non poteva ottenersi nè da
faccardinc né dalla sua gente quando non
ria
sa
,
,
fosse stato asserirò dai
Con elude vasi con
gegneri Toscani
,
che
Principi
Cristiani.
la
relazione degl' In-
il
passe del Grand-
per farsi strada non solo all' acquisto" della
Terra Santa
ma sopratutto per rendersi
facilmente padroni della stessa ricca città
,
e degli adiacenti paesi
Che
sarebbe buon traino per 1' artiglieria ,
che sarebbe stata di sommo terrorev in
quelle parti, ove t Turchi di quei presidj
la temono
estremamente
nè la sanno
di
Damasco
.
,
vi
,
maneggiare
E rappresentarono che- il primo posto
da prendersi per fare più vantaggiosamente qualunque impresa, sarebbe stato il Porto
di Tiro, essendo il luogo più comodo per
le spedizioni di terra, e
di mare , che ì
Turchi lo tenevano quasi in abbandono
senza guardia , nè presidio
Tali furono
le relazioni fatte al Granduca Cosimo II,
Quanto alla Città e Porto dì Tiro
che in esse si decanta come la più adattata alle imprese che si meditavano non
tanto per ristabilire Faccardino
quanto
.
.
,
,
,
Digitized by
Google
ancora per fare
progressi
dei
nelli
Srati
mo
Turco in quelle parti era ciò verissiLe antiche istorie ci dicono già quan-
to
fu potente quella celebra città
del
ta
,
,
.
e quasi annichilita
nuovo
te godere di
lempi
quali
nei
stessi
Distrut-
.
vedile diverse vol-
si
della reputazione
Latini
Cristiani
i
Nei
.
il
loro dominio in quelle partì
tornò ad essere una città di considerazio!a quale
ne, e delle più forti della Soria
si difesa
valorosamente contro i Saracini.
Sotto il governo turco era
andata
estesero
,
nuovamente
infelice
se
non
situazione
fisici
Turco
del
trova
si
resra
vantaggiosa
ed in questo
ancora adesso
nè
nome, e la sua
Ed è da questi
deve repetere alle
perdizione
in
stato
altro le
vantaggi
mani
,
che
la
si
,
,
il
.
depressione di
costante
essa, mentre è politica della Porta
oramai
troppo nota di non tenere nè in ordine ,
nè in buon grado le Fortezze lontane dalla Capitale
mentre conoscendo la facile
inclinazione dei popoli alla rivolta, ha sempre timore quando sono armate
il
doverle confidare ad alcuno
Ed è ciò fondato sull' esperienza, giacché con tali comodità i suoi Governatori divengono qualche volta assoluti Tirannetri contro quali
la Porta stessa si trova, poi necessitata a
prender le armi .
,
,
,
,
,
,
i
Digitized by
Google
Ricevuteci
Corte
dalla
Toscana
di
le
ricercate notizie delio stato, entrate, e forze
Grand-Emìr
del
dell' affetto
,
come pure
,
fedeltà
e della
assicuratasi
che conserva-
vano
si
per esso i suoi popoli , Cosimo II.
fece maggiormente desideroso d' intra-
prendere alcuna cosa di proposito per fae approfittare dell' occasione per
,
stabilirò in proprio
un ramo vantaggioso
di commercio in Sorla
lusingandosi di povorirlo
,
:
delc
egli
o
consKieravar.
validi
del
ì
appoggi
i
Turco.
aU' altra pai
Setnesep col Pascià di
Damasco
.
Il Granduca
dendo che nienre
di Toscana adunque vesi
risolveva, o che nienpoteva sperare da Roma , o dalla
pensò a prendere sopra di se
1' incarico
di una spedizione per sodisfare ai desideri di Faccardino per fissare
te
si
Spagna
,
turro
,
DigitizetJ
by
Google
I4i
egli
medesimo uno stabilimento
contro chi
fortificarsi
e
disturbargliene
quali
in
avesse
Sona,
tentato di
possesso.
il
Vennero a
leoni, e diversi
tal
altri
armati due gada trasporto, su Ì
effetto
li
1
;;;''
dovevano imbarcarsi mille
scelti
solda-
ti
Si allestirono artiglierie
e altre armi di
ogni sorta e munizioni da guerra per provvederne gli stessi Drusì , materiali per le
fortificazioni
e attrassi per le medesime ;
e già erano stati eletti gli artefici che dovevano passare in Soria per erigere delle
nuove Fortezze , e rendere più rispettabili
.
,
,
,
quelle che vi erano .
Il primo oggetto di quest' armamento
doveva esser quello di recuperare i Porti
di mare
Senza resistenza potevano approdare a Tiro
e prima di tutto metter qui
.
,
daTìuogo ^mette^sn" difoa dovevano
,
essere investiti Scida, e Boriai, e quindi era
Acri.
facile, l'acquisto di
E
certo che in qualunque
stata concertata
guisa
fosse
questa spedizione, che
all'
tutto
dell' armata Toscana,
giacché il
sarebbe venuto in suo potere
Pascià di Damasco non aveva lasciati in
approssimarsi
.
detti Porti
se
capaci di fare
;
non debolissimi presidj inla minima resistenza , rantq
Digitized by
Google
r
4s
più che dalla parte di terra alla notizia
dell'
sarebbero piomBrusì per divertire quelstringerla
e secondare
Toscani dalla parte
arrivo dei legni Toscani,
bati sopra di loro
la
poca
gente
di
,
i
o
,
cosi le operazioni dei
di
mare.
andava
quando
e^Ii
cuzione
di
intanto concertando col
le operazioni che avrebbonsi
in questa spedizione,
allorsi
mostrò irresoluto sull' esequanto allora si trattava
I
Ministri
del
Granduca trovandolo però
bile
punti principali
Si
Grand-Evàr
dovute fare
nei
.
sta-
procuravano di
con-
,
variare le altre disposizioni di minor
seguenza
fu
secondo
osservato
battevano
rito
.
I
in
suoi
poi
quel
i
di
che
desiderj
lui
troppe
momento
Consiglieri
gli
il
cose
di
Ma
.
com-
lui
ttovava
spi-
fra
di loro contrari nei pareri
dubitava pure
che qualcheduno non lo volesse rradire
ed incominciò a temere della sua vita, e
,
,
della
tuto
sua sorte se egli
si
fosse restituito in
L' incertezza che sua Madre avesse poaccomodarsi di fatto co! Pascià Hi
Damasco
era un
altra
considerazione assai
imbarazzante, mentre non sapeva cosa poteessersi passato nel suo paese dopo la partenza del Cavalter Macinati da quelle parti.
va
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Mille immaginazioni funeste
no
alla
di
Damasco anche
tesori
e
,
oramai
tutti
Pascià
del
,
i
.
E
con
cosi
suoi
che fossero
e
;
soggiogati dalla potenza
stati
Popoli Brusì
j
presentava-
mano
sue fortezze
le
sua famiglia
la
si
niente fino a sospettare che
lui
di
fossero finalmente cadute in
Turca
pate-
tali
malinconia prese nuovamente possesso nel suo animo.
Vi erano anche delle ragioni domeIl
soggiorno
stiche che Io turbavano .
tiche
riflessioni
,
la
della Toscana , e specialmente di Firenze
ha sempre lusingati
via: viatori delle nazioni più eulte
dell* Europa.
Eia. tanto
i
,
che il clima la libertà il brio
che portata era solo a godere senza curare le piccole miserie ; la
continua dissipazione, e il buon umore,
più facile
,
,
della nazione
che era un dono particolare
lenza
e la
,
dovizia
di
essa
,
,
,
donne
asiatiche in grado
quello
che
re sull'
animo
tuttociò
di
opudelle
molto superiore,
fosse
altri
1"
potessero
colpire P immaginazione
fissare
e
di
tutto
solito
popoli
dell'
di
d'influi-
Europa
cristiana
La moglie di Faccardino , la favorita
Caschia, inclinava molto alla scioltezza delquantunque però le connostre donne
le
Tenisse
,
fingere
di
starsene
sorto le rigide
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144
regole di un uomo che ne era molto geQuesta femmina metteva degl' intrighi
dui Grand-Ertìr
che tendevano in sostanza a distorlo di partire dalToscana
La móglie d.'l Chslv.'m, quantunque donna d'età, non pensava differentemente , ed
una sua figliuola sarebbe srata inclinata alLe altre donne di servila galanteria .
zio , quantunque assuefatte ad una austera
schiavitù
e suggezione , appena sì ricordavano di queste legature da che erano in
Toscana. Tutte d'accordo infomma non
pensavano più nè all'Asia, nè alle loro Faloso
.
fra le persone
,
la
,
miglie
L' unico pensiero dì esse era quel-
.
lo di godere
soggiorno
esso
,
il
Quando
stato
stesso
bel
tempo
approfittare
di
,
del
loro
delle
,
e
con
che
i
farsi
1'
dell)
nuovo
grazie
e di attendere qualche favorevole
binazione per
di
com-
amici discreti.
uomo deve trattare affari di
deve combattere nel tempo
disgusti di famiglia,
non è cer-
sicuro per ben risolvere in qualche
urgenFu riconosciuto in sostanza che la-voFaccardino in quello stato di cose
non poteva niente favorire 1' impresa . Fu
compassionato perchè Cosimo II. a' esaminò fondatamente le ragioni . 11 dispendio
za..
lubilità di
Digitized by
Google
animo buono
di
Cosimo IL quanto che nel
cattivo stato di salute
trovava
,
in cui
egli stesso si
aveva bisogno di pensare
Bisognava però
stabilir
molto
bene tutta que-
sta gente fintanto che le notizie delia Sona
non avessero ricomposto 1' animo del GrandEnùr e non avessero dato luogo di pen,
sare a ciò che far dovevasi ulteriormente
Il primo pensiero
fu di rimandare al loro
paese quelle persone che erano assolutamente inutili, o superflue a Faccardino e
che non avevano con esso alcun legame, o
relazione d'interessi. Ciò trovava pure degli
.
,
ostacoli
quest'uomo
persone che dovevano
non sapendosi
alla scelta di
quelle
risolvere
di che bisognava convenire anche col Cheivàn suo vecchio Consigliere
restar seco
,
Digitized by
Google
Ma
Roma
,
Breve:
il
quale
Ambasciate
in
questo
te
a Livorno, conciliò finalmer
Faccardino , e tratto con cs
da fissarsi. Fu adunque dimi
lega dei Principi Cristiani per
della
po ,
ne
Terra Santa richiedeva
combi
non si vedeva allora aj
che egli fratrantc
e delle favorevoli
quali
stabilito,
no che
continuo moto
tenere in un
lui spirito. Si
in
Toscana
una , e
dell'
il
di
convenne peraltro che restasse
Ckeivàn , e tutte le donne
il
famiglia
dell' altra
.
A ss egn ossi dunque per soggiorno al
Grand-Emir Firenze o Livorno e qua e
,
;
vennero destinate re spctt imamente le
in Firenze 1' antico
Palazzo Dei Medici , c in Livorno quello
del Commissariato. Restò seco la sua moglie Chaiehia, e la piccola figliuola, e SidyAly suo cognato , cinque donne di servìzio , e tredici uomini gente di luì
altri
servi gli furono dati dalla Corte ; e perchè
là gli
convenienti abitazioni
;
;
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H7
in appresso avesse
do suo
Duca
potuto mantenersi a mouna pensione; il Grananche tutto il ser-
gli 'fu fissata
gli
dette a parte
vizio che poteva occorrergli dalle sue scu-
derie
.
Si
pensò
a dividere le
altresì
due fa-
miglie, cioè quella di Faccardino da quella
Cheivàn, perchè con la separazione delle
donne dell'uno da quelle dell'altro, passasle cose con più quiete .
Venne perciò stabilirò per luogo di
permanenza al Cheivàn. e alla sua famiglia
il castello dì Monte Catini dì Val di Cecina , dove ebbe buona abitazione generosa
sussistenza
e conveniente servizio
e con
molto impegno fu raccomandato il Cheivàn al
ilei
sero
,
,
,
Capitano
,
di Volterra.
miglia nella moglie
vago
donne , e
ciotto anni di
in cinque
,
,
Consisteva
in
una
ed
zio tutta gente Levantina
Verso
1'
la di lui fa-
figliuola di di-
ilare
sette
aspetto
uomini
di
,
ed
servi-
.
Agosto adunque
del
1(114.
partirono dalla Toscana le persone che avevano accompagnato Faccardino, con altra
gente di basso servizio ; e con essi anche
Io Sciek Esbey con tutto il numeroso seguito col quale era venuto ultimamente in
Toscana
.
Furono ricondotti al loro
Granduca; e queste
dalle galere del
destino
stesse
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galere al loro ritorno ne presero due
che
che erano
,
di Cipro
niente
Faccardina
a
Toscana,
di
Guarda-Coste
le
restasse
gente
TurIsola
deside-
dopo
,
Egli
mesto.
e
a
soggiorno in
la partenza
tornò a starsene
suo
nel
nulladìrneno
questa
tutta
afflitto,
dell'
.
Quantunque
rare
si
penti
di
noa
ed il piano
aver adottate le proposizioni
per il suo ritorno in Sona . Si sentiva
pure rimorso di aver cosi abbandonato il
suo Stato , e i suoi Popoli
e di aver
divisi gli affetti con la Madre, e co! restante delia famiglia da una parte , e con
che
Chaschìa dall' altra
con rincrescimento
vedeva troppo attaccata ai vezzi della
,
,
,
Toscana
Il
mezzi
.
Granduca,
tentò
di
nuovo
tutti
i
per rimetterlo in calma
qualunque sorta di spassi
e
i
quali per fatai combinazione nel tempo che poco sollevavano
lui
servivano per attaccate di più alla
possibili
procurandogli
,
di divertimenti,
,
Toscana
la
sua donna
,
e la sua famiglia .
Dopo aver passato qualche tempo in
questa agitazione, e tristezza domandò al
Granduca
la
grazia
d'
inviare di ritorno in
Soria il Cheivàn con la di lui
per esser messo al fatto da quel
famiglia
vecchio
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Consigliere
a cui doveva
,
tante'
obbliga-
del vero srato delle cose della Soria
giacché aveva principiato a cernete di tutto
zioni
,
,
e a diffidare
ancora
ognuno
di
questo
in
,
Cheivàn
Venne consolato
con la prima spepure rimandato il
.
e cosi
dizione delle galere fu
.
Dopo
arrivarono
srato portato
nttfociò
finalmente
come era
al suo termine ii trattalo ili accutnodamrntn die aveva intavolato Setnesep col Pascià dt Damasco,
ed il quale era sul tappeto quando il Cavanotìzie
liet
Macingki
parti già
dalia
Sona
di ri-
torno per la Toscana. Ed ecco in qual
guisa fu da essa condotto tal affare.
Aveva veduto fin da principio V accorta Femmina che Acmet Pascià ne traccheggiava la conclusione. Bisognava adunque impegnarlo ad essete dalla sua pren-
dendo
dalla
la strada di farvelo quasi
parte stessa
Già
la di lei
me
altrove
fastoso
le
ra invidia
natura,
,
ci
le
.
aveva fatta
dove le passioni cole donne. In quel
abisso ove son sepolte
,
dove trionfano la più ne-
la
gelosìa
,
dominano
edilìzio
bellezze,
voluttuosi
costringere
Costantinopoli
di
reputazione
e
Serraglio
Strada nel
e
piaceri
vuole
,
per procurarsi dei
non servono i doni di
ancora la grazia dell'
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-Eunuco, ed è questo un mezzo perchè
possano le femmine governare il Sultano.
Dopo Solimano II. era entrata gran mollezza nel Serraglio, per cui i Sultani si
limitarono in seguito
nistri
a comandare
Mi-
ai
e questi ebbero in sostanza
popoli .
,
verno
il
go-
dei
Dunque
sodisfatta
1'
ingordìgia
delli
Eunuchi, procurati alle Principesse i mezzi dì godere il Sultano ,
ed aver contribuito ancora ad esse con dei regali
piii
graditi per sodisfare pure alla loro ambizione, bisognava pensare a cattivarsi ali
itesi il voto dei Ministri
Questo 1' ottenne facendosi amico cori
generose somme d' oro il nuovo Gran-Visìr
Nasuf che fino dai suoi esordj principiò
a dirigere la Monarchia con orgogliosa indipendenza , uomo sordido , ed avaro all'
eccesso
tutte cattive qualità che favorivano i fini di Setnesep , la quale per fare
il
suo interesse seppe donare , e donare
opportunamente anche agli altri Ministri
di seconda sfera. E cosi ottenne
che a
i
,
,
,
nome
al
del
Pascià
darsi
in
Gran - Signore
Damasco di
di
guisa
conciliabile
fosse
inrimato
seco
accomo-
con
gl'
interessi
della Porta, la quale trovandosi allora in
guerra con la Persia era di sua convenienza
Digitized by
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che
regnasse la quiete nella Soria
trovarsi
obbligata
a
divertire
per non
parte
una
armata anche in quella ProvinFu ridotto in sostanza J' articolo che
restasse so; peso nello stato in cui
trovavano allora le cose
Ma che tornato che fosse Faccordino in Soria con
sentimenti di fedeltà
dovesse seguitare a
godere di tutto il paese , che già possedeva
prima della sua partenza
purché contribuisse alla Porta le solite somme .
Lo stesso Pascià dì Damasco fu impegnato anche particolarmente a favorire
della sua
cia
.
tutto
si
.
,
,
Grand-Emìr
il
i
venivano egualmente obbligati dagT
quali
intrighi delle
stesse
favotite
del
peraltro che sapeva che
Setnesep
di
dai suoi protettori alla Porta,
Djimasco
contentissimo
Serraglio.
il
Pascià
non poteva in fonda
di
un accomodamento
esser
,
al
era voluto
obbligare per un orprocuro che ancor esso
restasse contento, e sborsatogli un quantitativo
d* oro
lasciò die egli stesso
si
arrogasse tutto il merito di questa negoziazione
e lo ricompensò anche con dei
doni particolari in segno di amicizia
Insomma la nuova dello stabilito accomodamento tranquillizzò il Grand-Emìr,
e lo metteva nella lusinga di ripassare in
quale
si
dine della
Porta
,
,
,
.
.
K 4
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Sona padrone
dei
Stati
suoi
;
ma
dubi-
dall' altra parte che poco vi fosse
coni promettersi di un accomodamento,
che aveva costato intrighi
doni , e danaro , insisteva sempre che avrebbe voluto tornarsene a casa accompagnato da
un' armata , facendo costare che il mezzo
più sicuro per mantenersi nel suo Stato
era quello di farsi rispettare con le forH£, e con ie alleanze. Ma le circostanze
dell' Europa non
permettevano di pensare
a grandiose imprese nelle parti Oltremare
Ed il Grand-Emìr a cui non potevano
esser noti
particolari interessi dei
Gabi-
tando
tla
,
,
i
netti de' Prìncipi Cristiani
ta
che derivasse ciò
lontaria lentezza, o
parte di chi
do
da
d'
Erano gli
anno 161
1'
affari
5.
il
,
credeva talvoleffetto di vo-
un
indolenza anche dalla
non aveva
in
altro
che
piacere
questo stato quan-
Turco minacciava eoa
un' armata navale le coste della
Calabria ,
ed erano state fatte sparche anche Malta fosse
egualmente minacciata
Fra irritato Acmei ì. per le continue
prede che dai Cristiani si facevano dei
suoi legni
contandosi che in breve tempo gli erano state prese sei galere
Il
e della Sicilia
gere deile voci
,
,
.
,
.
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superbo Nasuf Gran -Visir per
tali
emer-
genti fece delle lagnanze ai Ministri Europei
che erano
spetti
alla
Porla
intelligenza
ci'
,
.
come
se fossero
Questi
so-
scusarono
sì
con dire che niente avevano che fare in tali
marina Turca. Non potette
sfogare la sua collera se non col risponder loro . Che i Cristiani erano varj di
nomi
come varj sono i nomi del mare
ma che poi era tutt' acqua salata .
Parve che tali circostanze movessero
la Corte di Spagna
la quale fece dei ma-
disastri della
,
,
neggiati per aver presso di se Faccardino
sperando di trarne dal medesimo buon partito
e facilitare per mezzo suo qualche diversione in Levante.
L' idea della cosa si partiva però da
,
quel
capo stravagante
,
e
raggiratore
Duca Di Ossuna Vice-Re
del
di Napoli
il quale meditando nell' Adriatico delle imprese
contro
Veneziani, non voleva aver che
contrastare in quelle vicinanze anche col
,
i
Turco
procurò adunque che fosse parlato
a Faccardino facendogli supporre che era
venuto, il tempo in cui la Spagna prendeva sopra dì se la causa di lui per restituirlo , c proteggerlo nei suoi Stati ma si voleva che egli stesso ne ricercasse la Maestà
Si
;
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Re con offerirsi reciprocamente a secondarla nelle suo imprese Giovanni Vivas
Ambasciatore dì Spagna in Genova era queche trattava tal aliare per mezzo di un
del
.
gli
Negro di Tolone .
Grand-Emir peraltro obbligato estrealle premure
che la Casa Reale
certo Capitano Giacomo
IÌ
mamente
,
Dei Medici
revolezza
volle
si
clic
dare
e all'amodimostrato , non
senza render
era presa per esso
aveva
gli
nessuna
,
risposta
prima esattamente inteso Cosimo II. di quanto era stato ricercato. E in una lettera che
Faccardirw scrive di Toscana al Vivas in
data de' 15. di Giugno 1615. così si esprime.
» Io sono totalmente risoluto di non voler
» fare se non quanto sarà la buona volontà
h di S. A. S. dalla quale ho ricevute qua in» finite cortesie c giornalmente re ricevo »
Non vi è dubbio die il Gabinetto di
Toscana non fosse bene inteso di dove si
,
partiva tutto ciò
Faccardino
in sostanza
medesimo
,
ai
,
e che
propri
niente
si
volesse far servir
interessi
si
,
valutasse
e gì' interessi di lui
.
senza che
Faccardino
le con-
Ma
venienze della Corte di Toscana eran quelle di passarsela in buona corrispondenza con
Spagna.
quella di
denza
in
Nè
volle
indurre
diffi-
Faccardino contro di essa, perchè
non avesse a sospettare che si
egli stesso
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opponesse
nasse
ai
suoi vantaggi
o
,
lì
frastor-
.
Cosimo
Bensì
Grdnd-Emir
che
II.
facesse
voleva
che
buona
tutta la
il
figura
in questo invito
e che e-s'li si potesse sempre risovvenire della maniera di agire e dì
pensare della Toscana a suo riguardo, dimostrandosi inteso dei desideri ^ e a Spagna
egli stesso volle offerirlo a Filippo III. che
,
,
'.'
accettò
h'u
1'
esibizione Medicea
dunque
anserebbe
Spagna
mente
di
al
.
risoluio che
Gradii Emìr
il
per presentarci al
in Sicilia
Di Ostuna,
quale fu dato
ri ce «e rio
,
Duca
online dalla
onorevol-
trattarlo
e
Granduca procurò
che partUse
per cui lo ricolmò di doni , e di attestati di vera amicizia
al quale corrispose Faccardino con
le maggiori dÌmoftra2Ìoni di gratitudine , e
.
11
dal suo Staro
contentiamo
,
,
dt
nconosccnia,
Volle che il
in
di
accompagnamento
lui
fosse al:rc<] nobile
mentre si
tal effetto le galere comandato
Ammiraglio Inorami, che ebbe 1' mdi sertiilo, e di trattarlo con quel-
S.cilia
,
allenirono a
dall'
cumbenza
le
stesse distinzioni
,
e riguardi
che
aveva
goduti alla Corte Congedatosi adunque dal
suo generoso Protettore e arrivato in Li.
,
,
torno
s'
imbarcò finalmente con
tutta la sua
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i$6
gente. F.d
il
d!
16. di Luglio 1615.
Toscana
essersi trattenuto in
ve
,
e
,
arrivato
dall'
s'
dopo
venti mesi
Messina
doprospera mente fu presentato
Ingkirami al Duca di Ossuna. Ma presto
ventitre giorni fece vela per
accorse Faccardino del carattere borioso,
e biasimevole di quel Vice-Re , e conobbe
quanto da esso in sostanza si voleva senza
che per lui vi fosse premura nessuna
Seguita la partenza del medesimo da
Livorno non stettero molto ad arrivare dalla Soda in Toscana dei dispacci per esso,
che religiosamente gli furono con Espresso
rimessi in Messina Era sua madre Setneiep,
che unita ai principali Signori gli conferma,
.
.
vano 1' ultimazione del trattare di accomodamento fatto d' ordine del Gran-Signore col
Pascià di Damasco e che per la validità
del medesimo era oramai necessario il suo
ritorno per assicurare così la Porta , che
il fine della sua assenza non era diretto
a
,
procurarsi delle
medesima
alleanze
contro
la
Porta
.
non conveniva più al
Grand-Emìr di servire all' interessi della Spagna , o piuttosto ai capricci e ai fini poco lodevoli del Duca Di Ossuna , onde fece
premurose istanze per tornarsene nei suoi
In vista di ciò
,
Stati
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L' offèrta Fatta da Cosimo IL come sì
disse
al Re di Spagna della persona di
Faccardino fu a questi molto più opportu,
na di quello che non sarebbe stato se egli
medesimo avesse avuta !a condcsccndeoza
oltentsi 3tiaSr aena, come politamendi
età tentato di fate
mentre a SguarGranduca, dopo aver fatto il medesimo breve soggiorno in Messina, fu ricondotto con
Spagnoli in Sorla ,
i;;. leoni
approdando nel l'olio ili Haruti già tornato
di sua giurisdizione, ove ebbe la sorte di
ritrovare i suoi affari in buona situazione
te
do
si
;
del
i
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»5*
CAPITOLO
Dal
XI.
Surla del Crani-Emìr Faccardino fino
cai li facevano dille pratiche
ritorna in
anno iSlS. in
olì-
in
Rama
,
in Firenze
e
per finarc una ipedifionc
per la Sorla
Jt\ istituitosi in Sona
Facchino trovò, che con f
il
Grand-Emìr
efficacia
dell'
oro fatto circolare a tempo da sua madre
Scmesep, era tornato sotto la sua giurisdizione
tutto quel paese che già aveva prima della sua
partenza per la Toscana e che solo mancava la di lui presenza per assicurarsene nel
possesso come era srato convenuto, e co,
me
allora segui
.
La pace che
po
1615
(
anche
fece in questo stesso tem-
Acmet
)
I.
coti la Persia, rese
Parta tranquilla su i fastid; che, dule potevano dare gli afSoria per qualche svantaggiosa
diversione. Quella stessa pace era troppo
naturale che doveva setvìte per ftenate
la
rante la mjdesima,
fati
lo
della
spinto inquieto
giacché
con più
metterli a dovere
tro di loro
dei
popoli dL'iia Sona
poteva il Tutco
le armi con,
facilità
con multare
.
Digitized by
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FaccarAìno medesimo
verità
aveva
conoscendo tal
allora nella
sete die
sempre conquistare , e cosi
una vita più tranquilla ,
ce lo disposero maggiormente
moderò
si
di
dettesi a passare
alla
le
quale
riflessioni
delle passate calamità, e delle
di animo da esso sofferte quanVI conlontano dai suoi Stati
pure sua Madre con delle savie ined il vecchio Chcivàn con i
,
agitazioni
do
stette
tribuì
.
sinuazioni
Si
partire
che
il
osservò che Faccardino prima dì
per la Toscana ( Cap. vii.) volle
governo del suo Stato fosse in ap-
condotto a nome dell' Emir Aly
suo Primogenito sotto gli ordini àXSetnesep,
che attesa la piccola età di Aly ella ne
1'
amministrazione
Pare che
questa fosse una formai rinunzia del governo a nome del primogenito anche per
il tempo
avvenire
e non per quello solo
della sua assenza
mentre al suo ritorno
seguitò in vero a governare lo Stato con
tutto 11 potere sovrano,
ma mostrò , o
almeno affettò di farlo sempre come semplice amministratore di Aly, che aveva allora dodici anni , ed egli in appresso scrivendo in Europa non usò se non del titolo Di Principe dì Scilla o Delta Galilea
presso
doveva avere
.
,
;
,
Digitized by
Google
róo
e talvolta quello di
Libano , e non mai
Emìr Dei Brusi .
Principi
quello
di
Dsl Monte
di Grand-
La debolezza della marina Ottouianna
dava luogo ai Principi Europei di far delle
rispettabili prede sopra i Turchi
Correva
I' anno
ióió. quando le galere di Napoli
presero sei galere Turche e che ne maltratrarono altre sedici
Le galere di Malia
presero loro altri sette legni; e quelle di
Toscana comandate dall'Ammiraglio Inghirami predarono nel mese di Maggio la
Capitana di Metelìno
ed un altra galera
che da Alessandria passava in Costantinopoli col tributo dell' Egitto . La preda fu
considerata un milione di scudi
furono
fatti schiavi trecenscssanta Turchi , e vennero liberati quattro centoventi Cristiani .
Si disse in Costantinopoli che il GrandEmìr avesse contribuito a questo disgraziato evento con informare il Governo di
Toscana dei passi che potevano tenersi per
riuscire in queir impresa
Non sappiamo quanto fossero bene
appoggiate tali imputazioni, ma comunque
si fosse
ebbe la sorte, che le accuse date
contro di lui vennero considerate alla Porta
come gioco d' immaginazione , ed il Gran.
,
.
,
;
.
Visìr
non
lasciò
di
approfittare
sopra
Digitized by
Google
Faccardhio dandogli parte della buona opinione che si aveva di lui dal Divano e così
Facccrdino con nuovi regali seguitò a godere di quella pace che sua Madre gli aveva procurata con tanti incomodi
e sborso di danaro
Mori nell' anno seguenre ìùiy.Acmct I.
;
,
.
nel
ciò fu
successe a
Novembre
lo stupido
lui
Acmet
te di
I.
detto
Mustafù
.
anno, e
La mor-
era stata preceduta da quel-
la del Gran-Visìr
di
del
Nasàf
,
il
quale incolpato
una troppo orgogliosa
essersi attribuita
nel Governo era srato fatto strangolare. Successe ad esso in questa prima caautorità
rica dell' Impero Aly
Quesri non governò meno dispoticamente atteso la debolezza
.
Sultan
del
te
sul
Mustafà
,
ma
questi
poco
stet-
giacché dotrono degli Ottomanni
mesi , e tre giorni di regno fu depocorrendo l'anno iói8. e gli successe
po
tre
sto
,
,
Osmano.
Principe di una sordida avarizia.
Neil' anno seguente mori Aly uomo già
molto vecchio, a cui ne! róio. fu sostituito un altro, similmente Aly di nome, che
era Capitan-Pascià
.
Queste frequenti mutazioni
di
Sovrano,
e di primo Ministro non servivano a Faccar-
dino se non a
somme
di
fargli
danaro
,
spendere delle
nuove
e in tal guisa rinnovarsi
alla
tali
;
Porta degli amici; almeno gii credeva
e cosi persuaso poco temeva nel
seguitare
a
ricevere nei suoi porti
sari Cristiani,
Non
ed
lasciava
Cor-
i
a favorirei medesimi.
però
far questo
di
con
più accorta maniera
Esisteva un
ordine preciso, che qualunque legno cristiain corso non venisse ricevuto
nei suoi Porti, o che da questi fosse subito
tutta la
.
no armato
dopo che avevano
fatte
provvi-
loro
le
stanza
e che ci si erano trattenuti abbapet prendere lingua
e di questo
rigore
non mancava
sioni
di
,
,
farne
subito
pompa con
la
il
Grand-Enùr
Porta
,
e
con
i
za per
spargere cosi 1\ equivoco in chi
avesse sospettato diversamente
e di qui
è che non sempre
erano mal fondati t
;
si
sospetti del
Divano
Cristiani
e
,
che
,
che
egli
procurasse
favorisse
loro
i
delle
Digitized by
Google
a,
mano sopra
legni Turchi
Quando si consideri la debolezza in
in questi tempi il Governo
si trovava
Ottantanno
e 1' inclinazione
decìsa .dì
Principi Cristiani
Faccardino per
è certo che se essi avessero saputo approfittare
di proposito dell'amicizia di quest'uomo,
potevano fare in quelle patti dei progresper venire fino alla conquisi vantaggiosi
notizie per far poi dei colpi di
i
cui
,
i
,
,
sta della
celebte città di
formare
un
te di
Regno
Damasco, e
molto più
quello di Gerusalemme
volte era stato trattato
,
cosi
significan-
cui
di
,
tante
quale in sostan-
ii
za non avrebbe portato seco se non 1'
incomodo dì mantenersi in un paese per
un mal inteso riflesso di religione senza
che ne risentissero utilità nessuna popoli
Dove che Damasco, città opulentissima,
i
.
in una
commercio, sarebbe
che trovasi
felice
stato
situazione per
un
florido
il
Regno.
Se i Cristiani dei secoli XI. XII. e XIII.
dalla corrente delle
trasportati oltremare
Crociate avessero preso di mira di stabilirsi con
le loro -forze piuttosto in Da-
masco
,
che
tuttavia in
in
del
Gerusalemme sarebbero forse
della Sorìa
e godedel tìtolo
ma ancora
possesso
rebbero non
solo
,
,
Regno
I. 2
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Acri , di Tiro
di Seida
di Barati , e di
Tripoli , ed in progresso delio stesso florido
e ricco Regno dì Cipro, non deve repetersi se non dal non essere scaci
mai padroni di Damasco
e dal non aver
pensato mai di proposito all' acquisto di
,
,
,
,
quella
Città
,
senza
tevano sostenere
la perdita
la
quale non
lungamente
della Capitale
del
altre
podopo
Regno,
stata
le
si
incapace essa stessa di resistenza
L' amicizia di Faccwdino aveva più volte presentate delle opportune occasioni per
fare uno stabilimento in Damasco
la conservazione del quale meritava gli stessi pensieri, che si prenderebbero adesso per con,
servare
uno Stabilimento
nel
Nuovo Mondo
Correva cuttavia l'anno 1610. quando
Faccardino perse il suo famoso
e canto
a luì caro Cheivàn . Questi era già vecchio
e
contava circa ottanca anni di
età. Le dimostrazioni di cordoglio furono
,
,
Digitized by
Google
sincere, e senza affettazione
per più
se
giorni
.
Fgli lo pian-
rammentandolo sempre
come padre ed invero erano infinite le
obbligazioni che ad esso doveva . Ciò 1* ab,
biamo veduto
nel corso di quest' Istoria
Successe nel posto di lui Abit-Nader
della famiglia Casen
una delle principali
famiglie Maronite ed anzi Scieh
o Capo
di rutta quella nazione
uomo d' arme ,
,
,
,
,
e di
lettere
Non
.
memoria dì questa ilsoggiugnere qui.
Abu-Ntifel suo figliuolo fu altresì
e specialmente per la parte
disdirà per
lustre famiglia
come
uomo
letterato
isterica
orientale di
,
avendo
,
scritta
in
Arabo
quella dei
suoi tempi , fu pure Console di Francia in
Barati stato rivestito di tal posto con lettere parenti di Luigi XIV. dare nel primo
,
Gennajo 1661.
Con un ordine poi della Francia degli
Marzo 1685. venne proibito, che
in appresso non potessero essere Consoli
se non dei
soggetti che fossero sudditi
Francesi ma pure in considerazione di quedi
ir. di
;
sta famiglia
stati
di
alla
,
e dei
nazione
particolari servizj
pre-
Abù-Hassun
figlio
da
,
Abu-Nofel fu separato dal Consolato
Seìda quello
riunito
,
e
con
di
Baruti
,
al
di
quale era stato
lettere patenti del
Re segnate
Digitized by
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il di n, dì
Giugno 1697. fu
Abu-Hfuiun. Come pure
ebbe dallo stesso Re della considerazione per Abà-Nasìf fratello del predetto AbuHasiun, il quale era ricorso alla sua prote-
in Versaillei
conferito al detto
si
ciine terre
che
gli
quali restavano nel
erano state tolte, e le
governo del Pascià di
Tripoli
Tra
i
suoi Consiglieri arrolò pure
Dhaker Principe Maronita
Àbu-
dell' antica
ed
Casa Di Habeiscin uomo dotto, e>
che fossero in quei tempi
Sona Spiccavano particolarmente i suoi
illustre
,
,
dei più sapienti
in
.
e nei negoziati
Intanto pensava Faccardinv a governare il suo Stato con la dolcezza , e principiò a farsi un pensiero di regolarlo sopra
un piede da prendere in qualche guisa 1*
talenti nella politica
,
immagine di un Governo Europeo. Gli Asianon cosi facilmente sanno adattarsi alle
tici
massime, e alle mode europee, Raccordino
però nel suo breve soggiorno in Toscana
aveva fatti dei progressi singolari in questo
proposito .
La sua moglie Caschia che aveva acquistato molto gusto per l'Italia ve Io stimolava di più , tendendo a insinuargli quella
libertà
che in maggiore estensione avrebbe
Digitized by
Google
Voluto godere fino di quando era
scana
Le dì lei bellezze avevano
.
zi
di lei, era già sul
la
,
e
mezzo
di
far
delle
in
To-
tuttavia
di compiacercostumi , giacché il
gli sembrava
altresì
procinto
variar
femmine
più oppommo per riuscirvi
Sua Madre quantunque avesse cinquantacinque anni non la trovò di contrario sentimento. Fila non era stata mai in Europa,
il
dégl'
Ita
cardini
roluzic
di
costumi nei suoi suddiri
, niente però pocostumi sociali, e
te le diverse pratiche usate
sopra
tette approfittare
i
accorse
che dai suoi popoli presi in generale tutto poteva sperare , ma non di comsì
,
dominante della nazione,
e vedde per esperienza che 1' impero del
battere lo spirito
clirna è
per
la
più forte
qual cosa
si
di
quello de!
Monarca,
limitò poi a perfezionare
L 4
Digitized by
Google
68
per quanto gli fu possibile qualche arte a
introdurne delle nuove, e ad estendere, e
,
a migliorare
Il
1'
agricoltura
Grand-Emù
Soria non
di i'S. di
.
do]io
suo ritorno in
il
aveva trascurata
1'
amicizia
Morto poi
Febbrajo i6n. seguitò
Gran-Duca Cosimo
II.
del
questi nel
la
sressa
corrispondenza con le Tutrici nella minorità
Ferdinando II Successore al Trono della
di
Toscana
alla
.
Altri successivi cambiamenti di ministri
Porla contribuivano sempre più a fa-
vorire Faccardino
,
giacché le frequenti
mu-
tazioni di governo non (lavano luogo di pensare ad esso.
Al Gran-Visìr^/ era successo DilaverPascià, che nell'anno ióìi. fu poi tagliato
in occasione che lo stupido Mustafd
fu ristabilito sul trono Ottomanno dopo
a pezzi
essere
stato
detronizzato
Osmano che fu
Turco sacrificato dai
Sultano
tor
cipe avaro clie
,
,
il
e
strangolato
il
primo lmpera-
suoi sudditi
Prin-
,
volle riformare la milizia
,
dal che ne venne la sua disgrazia
Allora fu fatto Gran-Visir Daut-Pascià
cognato dello stesso Sul tati Mustafà
ma
per timore che il cospicuo posto, e l'onore della parentela non dovesse fare il suo
infortunio rinunziò alla carica, più contento
di viver da privato .
.
,
Digitized by
I." ambizione dei titoli
e delle cariche grandi supera bene spesso il riflesso dei
che 1" accompagnano , e non sem,
pericoli
pre è filosofo c'ii aspira alla prime cariche,
per cui non ostante una situazione cosi vacillante dì
non
affari,
fu
trovare
difficili: di
il
posto di Gran-Visir
Cussain-Pascià ma questi
un ambizioso per
nella persona di
poco godette
,
della sua sognata gloria
perseguitato dalle tumultuanti
tre
,
men-
milizie
,
dovette ascrivere a sorte migliore quella dì
nascondersi per sottrarsi al loro odio.
La- troppo manifesta debolezza dell'
Impero Ottantanno
il
comando del quale
,
atteso
l'
insuffìcenza dei propri Sultani tro-
che poi si perseguitavano vicendevolmente
non potette
vasi
trasferito nei
miniftri
,
',
contenere Faccardino nei suoi limiti . Volquesto medesimo anno 1611. approfittare dell' occasione per principiare a infastidire apertamente le Terre dei governi dei
le in
Pascià suoi vicini
altri,
taccò
gli
e
,
cosi
togliendo
agli
estendere la propria giurisdizione. Atil
governo del Pascià Di Tripoli
riusci
levare
confinanti
Seppe
con
del Pascià di
medesimo alcune
al
il
altresì
,
e
terre
suo paese
lontananza
valersi della
Damasco Kirahas
no dell'anno avanti
Questi fii6%t. era andato in
.
Digitized by
Google
antinopoli per passare alla gue
ì.
Il
Grand-Emìr stimò questo
Damasco con aver
farce delle
considerabili
depredazioni che per allora non gli produsalcun sinistro
ed anzi seguitando a
sero
,
al tesoro del Gran-Signore quei
di più che importavano i nuovi acquisti fu
sopportato e lasciato in quiete
nè alcuno si fece in seguito pensiero di portare i
lamenti alla Porta, giacché questi arrivavano ordinariamente dopo che il Grand-Emìr
aveva già prevenuto il Divano con la puntualità delle contribuzioni , e con la munificenza dei doni.
Fin qui nienre perdendo la Porta delle
sue entrate, mostrava dell' indifferenza che
quei paesi fossero governati più da uno. che
dall' altro , ben persuasa che il governo dei
suoi Pascià non era forse il migliore per i
contribuire
,
suoi sudditi
;
;
ma
Ciò
poco importa
in
un
vantaggi del Principe, che quelli dei popoli.
Ed
in tale stato di cose
non compiivi
Digitized by
Google
impetrarsi in una
con la quale
.'ino,
tro della ir
che si fu dal furore della
Gran-Visir Cassaìn-Pasàà, succesanno 1611. Mehemet-Giurgi
ma poco sostenne la sua carica,
Sottratto
milizia
il
se a lui in quest'
Eunuco
,
mentre nell' anno seguente 1613. superato
ogni timore tornò alla luce Co.sso.in, che fu
ristabilito Gran-Visir, ma per poco mentre
alla fine fu rilegato
nel
Mar Nero
successe un altro Aly, terzo di tal
,
e gli
nome
Sultan Mustafdfu in questo stesso anno
nuovo deposto, e venne esaltato Amurat
IV. che non aveva se non dodici anni .
di
Un
Principe
di
questa
età è naturale
che
nella sua prima gioventù dovesse esser governato dal volere dei suoi Ministri, e non
da! proprio
potere per cui ai Governatori
che erano nelle lontane provincie bastava di avere dalla loro i Ministri e le Cariche di Corte per esercitare nei paesi che
avevano in governo qualunque tirannia
e
,
,
,
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Faccardino quantunque fosie persuaso
di questa verità e che appoggiato su questa massima generale potesse lusingarsi dì
seguitare in una placida indipendenza, nulladimeno per le notizie avute dal Muftì
che era pure suo amico, avendo appreso che
vi era la reputazione che il Governo Otto~
manna andava incontro a un' epoca per
riftabilirsi sopra un piede più sicuro
meno vacillante
ina egualmente
più forte
tirannico, egli pensò che non gli conveniva
,
,
,
,
in tale stato
isolato
per
di
la
cose
restarsene
di
parte di
mare
,
e
affatto
privo di
appoggi, e corrispondenze Europee, le quali
dopo la sua partenza dalla Toscana non
aveva lasciato dì coltivare , ma erano corrispondenze di officiosità
e nulla di più .
^Egli voleva pensare anche ai casi suoi,
e a quelli della sua famiglia per qualunque
evento , per cui ricercò una più stretta relazione , indirizzandosi nel 1614. al Granduca Ferdinando II.
Alloraquando mori Cosimo 11. non
avendo il suo figlio Ferdinando II. se non
undici anni di età
furono per tal effetto
dichiarate Tutrìri e Reggenti nella minorità
,
,
,
/
del medesimo Madama Cristina Di Lorena
madre di Cosimo li. e Maria Madiialena.
D'Austria madie dello stesso Ferdinando II.
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Ebbero un Consiglio composto
quat-
di
ma non di quattro uomini capaci
un buon governo, e due furono i Segretari
Reggenza cioè il Ciati soggetto di de-
tro persone,
di
della
,
bol reputazione, artifìzioso, e adulatore,
tro era
il
Picckena
uomo
dotto, austero
,
l'al-
inte-
gerrimo, e sincero, per cui presto fu reso inudall'ambizione, e dalla cabala de! doli.
dalla debolezza di questo Governo dovette
Toscana sopra
che si potrà consultare più estesamente
T Istoria del Gran-Bucato di Toscana del
celebre Signor Segretario Abate Galluri
tile
E
repetetsi la decadenza della
,
di
,
non essendo mio assunto
seguitare quel
di
teressare il Grand-Emìr Dei Brusi.
Ferdinando li. adunque essendo allora
minore di età presero le Tutrici sopra dì
,
1' affare
di Tacccardino
Principiarono
dal ricercare informazione di esso da quell'
Ingegnere Giovan liutista Santi il quale nel
1Ó13. insieme col Cavalier Macinghi, e con
Cesare Antognacci era stato in Sorta di com-
loro
.
,
missione di Cosimo li. per riconoscere lo Stato del Grand-Ermi; e per prendere informazione dello Srato medesimo; e che la Corte
Di Toscana nell' anno seguente 1614. ebbe
esatta relazione di
11
quanto si era ricercato.
che aggiugtiere a
Santi non ebbe
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quanto allora era stato rietto, e die il GoDi toscana non doveva ignorare
verno
,
per cui non staremo a riepilogare quanto
pure da noi si è già scritto
In vista però di queste rinnovate relazioni del Santi, le Tutrici non trovarono di.
1' amicizia
di Facappresso quale fu questa corrispondenza, che egli intavolò di nuo-
sdicevole di alimentare
ctvdino
.
vo con
Vedremo
la
in
Toscana
un
Principe
giovane era
facile trovarlo tra gli
Eunuchi,
ministri
maggior
mollizie,
Il
e
di
favorito per
alimentare
di
capaci di accendere,
più
le
foni
sensuali pas-
sì procurò nel corrente annò
che
fosse
ristabilirò
Gran - Visir
Mehemet Giurgi
il
quale fu amico del
Grand-Emìr, o piuttosto avido del suo da -
sioni
,
per cui
1614.
,
medesimo anno
In questo
pensò a collocare
era
quella
seco in Firenze
glie
la
piccola
Chaschia
,
Faccardino
che
sua figliuola Seid
,
bambina che condusse
nata dalla sua quarta mola medesima dodici
Aveva
.
anni, e la maritò a un Signore Drusa chia-
mato Hussaìn
.
Nell'anno appresso 1615. Aly suo pri-
mogenito avendo ventiduc anni sposò ScUbi
G ubane
,
la
quale pure aveva ventiduc anni
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La scelta di questa fanciulla fu fatta da
Setnesep
la quale volle
procurare al suo
nipote una giovane gii formata
persuasa
questa parte che gli sposalizi che più
frequentemente si fanno in Asia in un" età
troppo tenera, quantunque idonea all' uso,
riduceva le donne ad esser vecchie troppo
presto
per cui alla fervida gioventù sollecitata maggiormente da un clima caldo
le conveniva più di una donna, il qual costume procurava di alienare dalla sua famiglia
quantunque lo avesse seguitato il
suo Faccardino
il quale come si è veduto
ebbe fino in quattro mogli con aver però
dimostrato amore soltanto per 1' ultima,
,
,
in
,
,
,
,
e rispetto
per
Conobbe
le
altre.
altresì
che per
My
era
ne-
una donna tutta prudenza. Egli si
tirava avanti per un capriccioso soggetto ,
e scarso era d' ingegno
che f educazione
non aveva potuto fargliene acquistare , né
aveva potuto correggere i difetti della sua
volubilità , e poca subordinazione ai consigli dei
suoi maggiori
era peraltro di un
coraggio estremo , portato per le armi , e
cessaria
,
;
per i cavalli,
negl'incontri
ma
di
dall'altra parte mancava
considerazione, e di pru-
denza . Non fu per questo figlio
padre mostrasse maggior affetto .
che
il
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T 7S
Gubane sua moglie fu un' altra
donne Druse che la natura sem-
Seleb't
di quelle
,
bra volesse scherzare
farla nascere sotto
di
un clima, dal quale si veggono generalmente sbandite le scienze e i peregrini ingegni
Secondo quel tanto che ne dicono
,
.
le
genti
c quello che
parti,
memorie
nelle
lettere
ne
paese tenute da
del
a guisa dì Croniche,
alcuni
di
quelle
di
leggono
ella
fu
Donna
non
per la cognizione che ebbe
lingua araba che
f era
perchè la scriveva eccellentemente, ed ebbe cognizione di molti anri-chi libri di scenze scrini in delta lingua,
per cui passò per una Donna sapiente nel
corso delle stelle nella geografia
e nella
medicina, e nella cognizione dei semplici
solo
parlare
di
la
ma
propria,
,
,
In Levante serve la lettura dei
L' anno seguente
per far dei Dottori
j6i6. Aly ebbe da essa il suo primogeCorkmas
officinali
.
libri
.
nito
.
Principiarono in quest' anno
ostilità
Porta
fra la
,
e la
Persia
.
i6i6. le
Creden-
do Faccardino che questa dovesse produrre
una maggior debolezza nel!" Impero Ottomanna , non ostante le supposizioni che SC
,
ne avevano in contrario, continuò nel progetto di accrescere lo
I
Statp
suoi pensieri fin dove
.
si
estendessero
etano
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i
77
erano riservati a se medesimo
e solo pensava a prendere le necessarie disposizioni
per poter arrivare ai suoi finì , i quali però
sembrava in sostanza che fossero quelli di
essere assoluto padrone di tutta
,
arrivare a
la
Sona,
e
di
tutta
la
Palestina.
Ed
in
vero hell' anno 161.7. 5Ì era avanzato cosi
rapidamente verso settentrione che aveva
estese le sue scorrerie fino a Antiochia trasportando molte ricchezze da quella parti
Non vi è dubbio che il Grand- Emìr era
nemico dei Turchi
ma non aveva ancor
trovata opportunità da dirlo apertamente,
e perciò per qualunque estensione di domie
nio era sempre contribuente alla Porta
faceva parte generosamente ai Ministri delle
spoglie, che si procurava sopra gli stessi
Gran-Signore.
sudditi del
,
.
,
,
Il
trattato di attirare a se delle
forze
dall' Europa non era da esso stato mai abbandonato affatto e teneva sempre di mira
ma
per tal oggetto non solo la Toscana
faceva anche delle pratiche col Pipa, stimolando queste due Corri a porgergli dei
validi ajuti per proseguire le sue vittorie ,
,
,
maggiormente
e per
quisti
la
stabilirsi
nei suoi ac-
.
Nel soggiorno che egli aveva fa::a nelòA M.i^JiìavjUù aveva imparato
Patria
M
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i 78
s conoscere, die per fare il proprio interesse con la Corte Romana bisognava secondarne le di lei massime. Nell'occasione
di stimolare la medesima con delle nuove
premure esibì di farsi Cristiano ma veramente non ebbe mai ciò in mente
e ar,
,
reso
costarne indifferenza, ed estesa tol-
la
leranza che egli mostrò per qualunque
ligione
,
sembrava piuttosto che
egli
Re-
non
si
curasse di averne alcuna, per cui a tempo,
e luogo poco gì' importava di mostrarsi indinaro più per una che per un' altra cre-
anche arbitro delle coscenze
dei suoi sudditi
mentre prometteva che
loro pure sì sarebbero fatti Cristiani .
Siccome la propagazione della Fede ,
oltre un fine religioso
fa altresì un par-
denza.
SÌ fece
,
,
ticolare
veniva
interesse
creduto
desiderabile
,
vincie
,
città
della
Corte
facilmente
di
quello
,
Roma
,
che era
ciò che faceva comodo
Dì Toscana prometteva Proporti marittimi
e com-
e
Alla Corte poi
.
,
Urbano Vili, peraltro, non ostante tante belle lusinghe
vedendo che le circosanze
erano sempre contrarie per megere insieme
una potente armata per agire oltremare ,
inclinava a fare almeno una spedizione in
quelle partij ed approfittando della debolezza
,
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del
Governo Toscano, procurava questa vol-
ta di poter mestar solo in caie affare.
Era già stato consultato in Roma queir
Ingegnere Giovati Balista Santi come persona pratica delle faccende del Grand-Emìr ,
giacché tutto aveva conosciuto quando fu
in Sona nel 1614. speditovi come si vedde da Cosimo II.
Intanto il Papa aveva stabilito che do-
vesse passare in
Sona
l'Arcivescovo di Cipro,
e con esso Monsignor Vittorio Accaronense,
conosciuto già dal Grand-Emìr , ed un certo Niccoletti da Terni architetto militare.
Questi dovevano riconoscere le forze del
detto Grand-Emìr ed esaminare le speratile delli acquisti
e ì fondamenti di essi
A nulla però dovevano impegnarsi niente
promettere, ne ultimare, bensì dovevano richiedere che Faccardino mandasse frattanto
Ambasciatori in Roma con facoltà di poter
convenire , e concludere
egli
e il Papa
solo voleva formare , e firmare le capito,
,
,
;
lazioni
,
.
Si concedeva però al Granduca Ferdinando IL che esso pure potesse mandare
una Persona per essere informato come gli
altri di ciò che sì trattava
e tale fu I' appuntamelo passato fra il Papa, e il Granduca . Ma turtociò restò sospeso , e -fi
,
M
2
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Google
i8»
perche gli affari d'Italia non permettevano di abbadare alle cose esterne; e conon ebbe conseguenza nessuna quefta
semplice spedizione
Vollero aliti che ne
fosse frastornato il progetto con qualche
artifizio per parte d^lla Corte di Toscana
che non voleva che alcuno dismrbasse la
reputazione che da più di venti anni avevasi di essa da Faccardino
e dai suoi popoli
né voleva che soffrìssero alterazione quei
vantaggi che dall' amicizia di esso risentidisse,
sì
.
,
,
vano
nei Porti del
Grand-Enùr
i
bastimenti
di guerra
suoi corsari e il commercio .
A chi è noto quanto grande fosse l'ambizione d;i Rarverini non arrecherà maraviglia il sentire come il Cardinal Francesco
risve^-ato dalla lu finga di acquistarsi qualche Principato oltremare, aveva risoluto di
prendete sopra di se
affare di Faccardino,
,
i
,
1
al
qualj dal
Fi'Ji
Papa suo Zio
si
era per allora
pure per solo complimento ricercò
'
dare alcuna persona in Sorta, domandandogli insieme la permissione di fare scelta in
Livorno
ne
.
La
sta a
di due Interpelli per tale spedizioCorte di Toscana non si trovò dispo-
inviare nessuno
con carattere,
e
per
mostrare buona intelligenza, aderì a mandare
Digitized by
Google
iSi
un semplice esploratore, ma dichiarandosi,
che non intendeva per tale spedizione concorrere in vcnma spesa, tendendo ciò con bella
maniera a non volere in questo negozio aver
Barberini.
che fare in particolare con
Segui poi nell' Ottobre del 1618. quei
sta spedizione
Barberiniana
,
quale in so-
la
poche per-
missione
sone mascherate da Cappuccini per fare
unicamente gli esploratori con tutta la segretezza, il che non portò a veruna consestanza consistè nella
guenza
In questo stesso
Acmet
di
.
Anno
1(128.
secondogenito
figliuolo
di
nacque
Aly ,
e di
Gabane E nell' anno medesimo il
Granduca Ferdinando IL uscito dalla mi-
Selebì
.
norità prese possesso del suo Stato, segui-
tando però sempre a sentire in
verno il parere delle Tutrici
aitati di
go-
Digilized by
Google
tu
CAPITOLO
xn.
Dall' anno tSiff. in cui dalle Principesse dì Toscana,
e dal Granduca Ferdinando II. fu intrapreso un
amicherei caricelo
l\:c,
ter.
cinque vascelli, che crune
Cine
di
In
partenza
sii:.';"
spedili
la missione
fatta
Toscana
JU'opo
ardine, fino al
premi per
in cui si Irovaremi
m
tempo
di: Seidit
Seria dalla
.
in Soria t
Barberini , sempre persone di mal animo
con la Casa Medici, per cui non si era voluto aver che fare in essa con loro, si pensò dal Governo di Toscana a intraprendere
una corrisponde ai a particolare col GrandEmìr, e a fare nel tempo stesso un traffico
mettendo a profitto il comodo ,
che ne porgevano le produzioni del paese
contraccambio di alcune manifatture della
mercantila
,
in
Toscana
Vi fu poi anche una specie di commercio
che direi di convenienza , fra le
Tutrici , Ferdinando II. e Faccardino , co,
me
pure
con
altri
coli'
Emlr Aly suo
Principi
quale consisteva
una parte che
con generosità
della
in
e
figliuolo
famiglia Reale
grandiosi
da!ì' altra
,
,
regali
si
,
,
e
il
da
corrispondendosi
con profusione
,
tale
cha
Digitized by
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nel merito
e
,
nella valuta di
non
essi
vi
E già nell' Aprile del 1610.
vedde questo principiato con impegno dalFaccardino mentre col ritorno
Livorno dì due Bastimenti carichi di
la casa di negozio dei Tambu-
restava disparità.
si
la parte di
in
,
Grano per
regalo a
rini, egli spedì in
na Ava
di
Ferdinando
lì,
Madama
Cristi-
otto balle di Se-
ta sopraffine del siio paese
,
doni che
se-
guitò a fare in appresso anche di venti balle per volta
.
commercio più
Il
to
,
po
che
si
Toscani
dai
esteso
,
e continua-
tem-
fosse intrapreso in questo
nella Soria era
quello
Grani; commercio veramente proibito
dei
nelli
Stati del Gran-Signore per la Cristianità .
Ma il Grand-Emìr passava facilmente sopra
tali riguardi , giacché nell' animo suo non
intendeva di avere alcuna dependenza dalla
Porta, volendosi considerare come Principe
da essa indipendente
in cui era allora
cato
,
tenersi
1'
Atteso
.
decadenza
ia
Agricoltura nel Grandu-
comodo
faceva assai
aperta una
tale
allo
strada
Stato
di
questo
per
traffico, ranto più che i discreti prezzi dei
grani in Soria davano luo^o di utilizzare di
più
miserie
sulle
popoli
,
e
sulle
necessità
dei
.
Con
t
Vascelli
che facevano
M
il
detto
4
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Google
S4
commercio aveva intrapreso d'andarvi
rone
i!
De
il BaLegras confidente delle Turici,
la
le commissioni a voce da
e dall' altra , poco confidando
giacche rrattavasi nel tempo stesFaccarAino sottomano con
quale portava
una parte
ai
so
fogli
,
,
assistere
di
spedirgli
munizioni da guerra, perchè
delie
potesse guardarsi, difendersi,
e
servirsene
procurando
suoi maggiori avanzamenti
tempo medesimo deludere cosi le promesse , benché vaghe dei Barberini
Per meglio però riuscire la Toscana
in quel traffico era molto convenevol cosa
1' aver persona che
la rappresentasse di piè
ai
,
nel
,
.
df^abilìré^uVconsoL Toscano in slTda,
piazza la più comoda per il negozio delle
coste della Sona . La scelta fu fatta nella
persona del Capitano Francesco ila Verra-^%fino nobile Fiorentino , ben conosciuto dal
Grand-Emìr , e molto pratico della lingua
araba
Fgli perù non ne ricevè per allora
.
la
patente
Si
.
allestirono frattanto cinque vascelli,
che per conto
re nei Porti
eli
delia Corte
Faccardlno
dovevano andaper
provveder
ma specialmente trasportarvi non poche
di uno
munizióni da guerra
Il comando
.
Digitized by
Google
di questi legni Io
ebbe
eras
per
,
al
quale
i»5
il Barone
De la Lemaggior onorificenza
dì 16. di Settembre
Madama
Criflina
1C30.
fece mettere
gli
gretario
smaltata
il
al
collo dal suo Se-
Demurgo Lombardi una catena d'oro
alla quale era appesa una meda,
d' oro
coli' impronta
del suo marito
Ferdinando I. e di Cosimo II. suo figliuolo.
Nel seguente mese di Ottobre fecero
vela i detti bastimenti dal Porto di Livorno,
e con essi andò raccomandato al Grand-
glia
Emo- il Da ferravano, il quale per maggior sicurezza era stato provvisto di un Passaporto del Gran-Signore andando in stia
compagnia anche Francesco Leoncini e Giovan Batista Micctri in aria di Sopraccarico
e con le commissioni del Granduca avendo seco per circa trentacinqu emila scudi
,
vamenre stampata con 1' impronta di MaCristina da una parte, e dall' altra le
di lei armi , che si chiamavano Testoni di
Lorena i quali davano in Seida un utile
dama
,
venti
per cento . Portò seco anche
moiri drappi di seta, velluti, e panni. In
di
mandò la Toscana a laccardìno un ricco presente di armi da guerra
e della polvere molta
ciò che pli dstte
tale occasione
,
,
luogo a nuove imprese
vano la >ua rovina .
,
che
gli
prepara-
Digitized by
Google
iS6
Partili i vascelli da Livorno si trattennero qualche tempo io Trapani
e a Faviniana
e finalmente dettero poi fondo ne!
di Scidn il di ió. di Dicembre 1630.
dove furono ben accolti dall' Emir Aly , il
quale dette un appartamento al Verranno
,
,
porto
cello stesso suo palazzo
.
Grand- Emir t'accordino si trovava allora in L'ha, Ostello nel principali) di lialbeck.
Avuta r.otiiia dell' arrivo del Varavano ir»
SeiHa, scrisse delle lettere molto premurose al suo figliuolo 1 Emir Aly
perche il
Da l'erravano fosse accolto , trattato , e
ben distinto e perché gli ailari del Granduca fossero riguardati con la maggior preIl
,
,
Né Aly mancò
dilezione.
premure
alle
Intanto
|
di corrispondere
pel padre
V'erravano fece
il
la
sua visita
complimento all' Emir Aly , e con esso
sì presentarono anche il Barone De la Legras
e il Mìccerì
che furono ben ricevuti
all' uso orientale, facendone gli onori Abrama
di
,
,
Namias Ebreo
e degli
,
confidente del
Emiri
altri
Grand-Emìr
della famìglia.
Dopo di ciò fu complimentato ancor
esso nelle regole Faccardino che per affa.
ri
ra
di
stato
moversi
invitarlo
e
,
di
dal
per
non poteva
guerra
allo-
Cha mandò ad
Abit-Nader della
castello di
mezzo
di
Digitized by
Google
Capo della nazione Maronita
altrove
Generale
del Grand-Emìr , suo primo
e Governatore di Burini. Quedoveva accompagnare il Verra.\al Barone De la Legras ,
famiglia Cassn,
e
tjuale si è parlato
ilei
,
di cavalleria
Segretario
sto stesso
,
qano unitamente
e
al
Mìcceri,
ma
atteso le faccende
quel
di
ultimo non potettero eseguir subito la loro gita
La Porta Otto-manna quantunque vedesse ogni giorno 1' ingrandimento di Fac1630. distinguerlo nuJladimeno con un atto di tutta onorificenza ,
e donare ad esso ciò che altri acquistavano
acaro prezzo, cioè la spedizione della Paeardino, volle nel
.
Non era però
che intrinsecamente volesse il Gran-Signore
accordargli quest' onore
e i vantaggi che
sono uniti a tali cariche di governo per ricompensa , ma piuttosto per interesse
Aveva Faccardino scorso già più volte
sulle terre di quel governo di Tripoli
di
dove ne aveva riportate delle spoglie, e re-
tente di Pascià di Tripoli
,
.
,
se miserabili diverse di quelle terre
laggi
,
e
,
e vil-
porzione ne aveva riunito con
la
Ridotto quel Pascialick in tale situatione, la Porta non trovava più molti ambiziosi per domandarlo , giacché V entrate
Digitized by
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r88
non erano
la
bastanti per
utili
,
sodisfare a! tesoro
quel governo
tassazione di
non erano
sufficenti
,
o almeno
per fare anche degli
in proprio ; e per-
e delle ricchezze
lustrarsi
,
ed essere anche certa
sverebbe corrisposto
al
,
che egli
tesoro la convenien-
Si voleva altresì con tal atto di generosità impegnarlo a prendere a nome del
Gran-Signore il Governo dì quel paese, sopra il quale si conosceva già che aveva delle
come lo dimostrava la diparticolari mire
mora che faceva nel castello di Cka, luogo
ben a portata per proseguire a fare delle
conquiste Ma Faccardino ringraziò la Portir di
tanto onore
e dei vantaggi che g!Ì
,
.
,
voleva procurare
,
e così ricusò la Patente,
scusandosi con dire che non era quello
un
peso da potersi reggere dalle sue forze.
Non fu però senza finì ben diversi per
cui egli non accettò tali favori . Già
indinendenza alla quale egli sempre ambiva
gli fece disprezzare la qualità di Pascià, che
lo veniva a dichiarare troppo manifestamente
dependente del Gran-Signore. Ma seppe peraltro far giocare la carta ben a proposito
per non disprezzare un'occasione che poteva almeno servire per dare uno stabilimento
l'
Digitized by
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,s,
3
uno
dei suoi
ìk;!i
comandare
Etesso
noi: cadurrì
Tripoli
in
,
e cosi egli
senza
essere
dependente
I
suoi amici
Co stani in orioli ricom-
di
pensati con le generosità dal Gran-Principe
Del Drusi , fecero valutare il di lui rifiuto
per un atto di moderazione grande
e di
,
prudente condotta in questo caso meritava qualche riflesso
per conferire quel governo ad uno dei suoi
saviezza
figliuoli
,
.
e che la di
Aveva
già
lui
ir.
tempo
fatto
inten-
suoi favoriti
desideri suo *-he la
suo figlio terzogenito Huche era il primo nato dalla sua quarta
moglie Chaschia.
La grazia venne senz' esser domandata, e cosi fu spedito il Diploma del GranSignori in testa di detto Husaim
il
quale
non aveva allora se non ventiquattro anni.
Taccardìno invece dei rifiuti rimandò questa
volta dei doni
e dei ringraziamenti a Co-
dere
ai
i
'
scelta cadesse sul
saìm
,
,
,
stantinopoli a nome del figliuolo
e siccome in sostanza era egli che voleva mestare,
perciò presa in considerazione 1' età del figliuolo, messe per Luogotenente in Tripoli
Mustafà-Agà, Turco di nazione, ma suo con,
fidente, e
perchè
in
governo Ottomanno,
varie occasioni aveva creduto che
nemico
poco fossero
stati
del
considerati
i
suoi servizi,
Digitized by
Google
per cui dalla carriera nella quale trova vasi
]»er
potere aspirare a cariche grandi finse
contento di passarsela piuttosto da
ma presto si vedrà che non fu coper cui non fini poi bene i suoi giorni.
Il Da Verratfa.no trattenevasi tuttavia
Seida t|uando il Grand-Emìr lo mandò
,
di essere
privato
si ,
in
,
a invitare ancor per la seconda volta , ma
caduto infermo il Barone De la .Legras voleva prima veder l'esito della sua malattia;
aggravato però dal male cessò di vìvere su
primi di Gennajo 163 1. Fu spedito l'avviso di tal accidente al Cka, e Faccardino ne
ma
mostrò un complimentoso dispiacere
,
frattanto tornò a fare intendere
al
Verra^
\anv che desiderava
di vederlo insieme con
Francesco Leoncini, e Giovan Balista Micccri.
All' arrivo dei cinque vascelli era stato dato ordine dall' Kmir Aly che si sospendesse per il paese qualunque contrattazione
di granì
e che tutti si dovessero portare
,
ai
magazzini
di
Seida por
allestire
il
carico
per
legni che dovevano tornare in Toscana Disbarcate frattanto tutte le munizioni
da guerra che seco avevano condotte fattane il Verra\\ano la consegna ail'Kmìr Aly,
i
.
,
e
messi
bastimenti in istato di ricevere
i
loro carichi, parti finalmente di Seida
Leoncini
,
e
col
Micceri
i
col
accompagnato
Digitized by
Google
da Mu-Nader e da altre trenta persone di
seguito, che venti a cavallo e dieci a piedi.
Dopo sei giorni sempre passando sul
paese, e sulle terre del Grand-Emo- e traversando per diversi casali
e villaggi popolati da genti di più, e diverse religioni,
giunse il Verra\\ano finalmente al Cha, ove
presentò le sue credenziali a Faccardino, e
le lettere del Granduca, concernenti il redelle
gli
mandava
galo
armi che
fu da esso ricevuto con dimostrazioni di singolare
accoglienza
come pure il Leoncini , e il
Micceri, e si espressa il Faccardino theper
quanto dalla pane sua s' ingegnasse di corrispondere con altri regali, si trovava sempre in debito e che non gli era stato mai
possibile di superare la generosità dei Prin,
,
,
,
,
,
Toscana.
cipi di
Quando arrivarono
questi ultimi cinque
Seida si era sparsa la voce, che
medesimi fossero armati in guerra e che
vascelli in
i
,
fossero destinati per dare degli ajuri al GrandEmìr per eseguire nuove imprese . Niente
di più vero
ma non piaceva a Faccardino
;
questa voce quantunque sparsa fra i suoi
giacché non voleva comprarsi allora dei nuovi fastidj col Gran-Signore ,
sudditi
,
onde i! Verranno
non furono trattati
e
,
se
suoi compagni
i
non come semplici
191
negoziami
,
rinunziando a qualunque etidovuta esigere il loro
chetta che avrebbe
In oltre adunati tutti
Stato di Balìreck
,
e
i
principali dello
molto popolo fece
leg-
il Passaporto, che
aveva il
Verra\\iino del Gran-Signore Ciò fece dile-
gere in pubblico
.
guare l'opinione che se ne aveva, e
il
pub-
vedde che in Seìda si caricavano i vascelli
grano , e di altre mercanzie Riconosciuti
di
.
allora
Verranno
il
,
e
gli
altri
come ne-
gozianti, ebbero luogo di trattare più con-
fidenzialmente con l'accardino
dar
ombra parlavano
,
e cosi ^enza
deili affari dì
maggio-
importanza
re
Ebbero
comodità di vedere
che trovarono esteso
sette ottavi di più di quando il Faccardino
avendolo questi molto auera in Toscana
mentato per oriente
e per settentrione, e
da questa parte aveva condotti
suoi acquisti alla distanza di sole quattro giornare da
Aleppo Dalla parte di austro erano delli
anni che non aveva tentato di progredire ,
giacché non voleva aver che fare con l'Emìr
Tirabey Capo di una forte Tribù di Arail
bi
quale non mostrava di essergli troppo amico, appunto perchè apprendevasi da
tutto
di
il
altresì la
lui
paese
,
,
,
i
.
,
,
Digitized by
Google
quella
Tribù
,
quanta fosse
jìo
i
1'
ambiz
nel dilatare
oluto
,
il
fin allora
suo do-
aver che
quali aveva procuraro
che forse trovò che in questa parie consìsteva la debolezza maggiore del Governo
Oi. tornami o .
Morto
la Legras
dasse
,
,
come
mancava
si
e
i
disse
il
Barone De
un uomo che anToscana in Soria per
,
allora
e venisse dalla
,
comunicarsi
duca
particolari impressi fra
Grand-Emìr
il
.
La morte
il
Gran-
Ba-
del
Faccardino mentre di esso anzi poco si fidava , avendolo trovato di carattere sospetto , ardito
e ambizioso, e che troppo vo->
leva far valutare i favori del suo Sovrano,
ma specialmente di Madama Cristina come
se n'espresse col Verra^ar.o- onde ilGr.mdEmìr pregò allora che le incombenze De la
Legras fossero appostiate al Leoncini
di
cui gli piaceva l' indole e il naturale, e che
ad esso fosse dato il comando del vascello
,
,
„
,
N
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che comandava il Barone, e cosi andando,
e venendo non desse ombra alcuna d' intelligenza a danno dal Gran-Signore
.
Frattanto il Grand-Emìr vedendosi in
una prospera situazione avrebbe voluto rendere più florido anche il suo Stato Il pri.
mo
oggetto su tal proposito parvegli quelrendere comodo il viaggiare per esso principiando dal fare dei ponti, che faci-
lo di
comunicazioni da un luogo
litassero !e
altro delle sue terre
,
al!'
spesso intersecate dal-
fiumare , su le quali non vi erano ponti
erano piuttosto stari rovinati , e
per 1' antichità .
Le strade ancora non erano nella condizione migliore. Inoltre egli voleva abbellire la città dì Barmi di fabbriche
di giardini, e dì fontane, come pure quella dì
Seida
La coltivazione della campagna gli
stava già a cuore, e ci faceva abbadare di
proposito
ma bramava di farla eseguire secondo il metodo che aveva osservato in
le
o
questi
periti
,
.
,
Toscana
Richiese perciò al
sere
un
al
Cha che
,
gli
Verranno
nelT es-
procurasse dalla sua Corte
costruire dei. ponti
architetto capace di
e delle
fortezze
,
un capo maestro mura-
tore, un giardiniere, un
scalpellino
,
dei
tagliatori
fontaniere,
di
pietre
,
uno
un
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fórnajo , otto famiglie di contadini con
i loro strumenti rustici , e dei grossi manzi
con le femmine per introdurne la razza
mentre quelli della Sona sono piccoli, e non
capaci del servizio che lo sono quelli della
Toscana .
Pensò pure alla salute , e richiese un
medico e non trascurando anche la propria
sicurezza domandò al Granduca una barca
,
della portata di tremila sacca per averla pronta nei Porri quando per qualche sinistro
evento fosse stato costretto a fuggire , per
trasportare <:on
ess.a
quelli consistenti in
le
i
suoi tesori
monete
,
,
in gioje
almeno
,
e nel-
cose più preziose.
Queste furono
le
commissioni
con
le
Grand-Emir il dì 6. di F ebbra jo ió; i.
Cha il Verra^ano dopo avervi
fatto circa un mese di permanenza, le quali
vennero contemporaneamente conferite
quali
il
licenziò dal
a voce anche al Leoncini che
doveva tor-
nare in Toscana. Furono aliresì scritte dal
Grand-Emìr le lettere di ringraziamento al
Granduca
e di complimento a, Madama
Cristina
le quali confermavano le
dette
,
,
commissioni
E
cosi
il
Verranno
,
il
Leoncini, e
il
un seguito di molte persone ,
accompagnati dal solito Abu-N.idsr, dopo sei
Micceri con
N
z
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loG
giorni
di
viaggio
quella tenuta
,
nell'
e per strada diversa da
andare al Cha se ne tor,
narono a Ssida con
altre
forti
raccoman-
dazioni di Faccardino presso il suo figliuolo
Aly, dal quale furono ancora raccomandati
al
suo segretario
1'
Kbreo Abrama Namias
,
che sempre gli assisrè.
Nel tempo che si stavano allestendo i
cinque vascelli di ritorno per la Toscana ,
il
di 16. di Febbrajo ne partì altro per
Livorno spedito dalla casa Sederini di Seida,
con il quale il ferravano accennò intanto
ai segretari del Granduca, e di Madama Cristina quanto si era passato fino allora in Sona I cinque vascelli furono finalmente lesti
ancor essi ed ebberc le lorc spedizioni il
.
,
dì 17. di
che.
1'
1
Marzo 163 In tale occasione anAly scriss c airii a iru di Tosca.
F.mir
na mandando
vallo con
i
in regali3
con
con
il
al
Gru
finimenti alla ture a, d' argento
e ornati di turchine,
manico
d'
>
avori
:on
la
ir
azza
di ferro
iato d'
oro
palle sotto e sopra di cristallo di
,
e
mon-
ed assicurando che il Da l'erravano
che restava in Seida sarebbe sempre ben
veduto e che il Segretario Àbramo Namiat
aveva avuto ordine di trattare gli affari segretamente con esso
te
,
,
,
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Google
Scrisse
della Corte r
pure il' ferravano ai Segretarj
che toccava al Granduca a no-
minare in Seida il Console 'Toscano che
i consolati dei vascelli che
fossero
andati con bandiera dì S. A. Serenissima , e
che Faccardino desiderava che fosse fatta la
spedizione della patente del Consolato allo
prendesse
ferravano
stesso
.
differenza fra esso
di
,
Era nata appunto una
e il Console Francese
Seìda Signor Tarquet
alla
spedizione di
questi ultimi legni pretendendone questi
solato a esclusione
si
dd
senz' altro
mancando
Toscani
i
to a quello di Francia
stati
1
fin
se
con-
carattere
e perchè
un Console in Seìda
toccava questo dirit,
di
della propria nazione,
tezione erano
il
non
non come
V,:rrn --.ano, perchè
era fatto credere firt'allora
Negoziante
sotto
,
allora
la di
i
cui pro-
Toscani
in
quelle parti
Mancava veramente
il ferravano
di
e quantunque
,
mandato in Seida
dal Granduca Ferdinando II. non aveva
portate se non delle credenziali" per Faccardino , le quali gli davano però bastante
facoltà come Commesso deliì affari dei Toscani . Ma Faccardino non 1' aveva fatto ri-
aver
la
con
tal
parente Consolare
idea fosse stato
conoscere
giacché per fini politici voleva
che sì seguitasse a considerarlo come un
,
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,,8
.semplice Negoziante
Contuttocià questa
disputa aveva fatto risolvere differente men.
il
Grand-Emìr , giacché volle che per
ri co n o? ci uro
come Agente dei
Toscani, e che- perciò il Consolato fosse
sua proprietà , e cosi terminò questa dif-
te
ellora fosse
di
ferenza .
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CAPITOLO
XIII.
Balla partenza da Seida per la Toicana dei cinque
Vascelli
J\vvta
dizione
,
,
a luna Canna iffjt.
cinque vascelli
partirono finalmente
i
la
il
loro spedi i8.
di
Marzo 1Ó3
1 e con essi fecero ritorno il Leone il Micceri, Moiri, e ricchi furono i
doni che Faccardino mandò con questa occasione ai Prìncipi della Famiglia Reale
consistenti specialmente in una grossa quan-
cini
,
tità di seta sopraffine . Per la sola Madama
Cristina ne furono imbarcate venti balle .
Vennero mandate molte galanterie orientali , delle stoffe indiane , dei rarissimi
cani da
e dei cavalli e cavalle delle prime
,
razze arabe per correre, e per farne razza.
Arrivarono in Livorno questi legni su' primi
del seguente Maggio 163 1. Eseguì il Leoncini le sue commissioni presso la Coree ,
e il Micceri col Granduca in particolare.
Fu subito pensato ad allestire una nuova spedizione, e ad eseguire le commissioni del Grand-Emìr in quella parte che fosse
possibile, atteso che la peste affliggeva Firenze , e 'perciò non si poteva agire con
lepre
,
«4
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libertà, e senza timore.
Per architetto
eh
ponti, e^di forti Reazioni era stato preso in
considerazione di mandare al Grand-Emìr,
Stefano Morucelli Pittore Fiorentino e ajutò del Prpvveditor dei fossi, soggetto capacissimo in architettura , ma non ebbe ef,
fetto la scelta
to in sua vece
nella
1'
sua persona
architetto
,
.
Fu elet-
e scultore
Fran^
doli ; e Giulio Parigi architetto di
Corte fu quegli che lo fissò per Faccardino
cesco
con
la
provvisioni di scudi quaranta
il
me-
se, e più tutte le spese dei viaggi di andata,
e di ritorno
Per capo -maestro muratore fu prescelto Francesco Fagni a scudi sedici il mese di
mercede
ed il fornajo che fu Pietro Chelini con T assegnamento di scudi dieci il me;
se, provvisto
que
in
giornalmente, e scudi venticin-
dono per una
spesati dei
viaggi
sol volta
,
ambedue
.
Furono destinati similmente alcuni cot>
ma non in quel numero che doman-
ladini,
dava
.
niere
,
Non fu trovato neppure un fontama supplì a questo il Fagni sotto la
direzione del doli-, e per giardinieri furono
capaci quei contadini che gli mandò . Per
medico poi venne eletto Matteo Naldi di
Siena , con l' assegnamento di scudi mille du-
gento l'anno, dovendosi fare tutte
eccettuate quelle dei viaggi
le spese,
.
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II
si
Leoncini che doveva tornare
licenziò dalla Corte
di
il
in
50. di
Sofia
Agosto
1631. e giunto a Livorno fece addirittura
Ottobre arrivò felicemendi Scitta col vascello
che co-
vela, e su' primi di
te nel porto
,
mandava già il Barone De la Lesimi, giacché il Granduca aveva aderito volentieri ai
desideri di Faccardino di mandarlo con esso avanti, e indietro in qualità di Negoziante eseguendo le stesse incumbenze che aveil detto Barone
Arrivato adunque in Seida indirizzato
al ferravano
fu da questi presentato al
Grand-Emtr che era allora in quella città
all' Emìr Aly, e a tutti della famiglia
dei Manogly che erano in Seida, eccettua-
va
,
,
,
,
Setnaep
tane
,
la
quale
soffrendo
qual-
che indisposizione, aveva principiato a starsene ordinariamente a Dair-al-Kamar Per
mezzo del Verra^ano presentò il Leoncini
a Faccardino la gente che aveva condotta
per servizio di lui , ed insieme quattordici
xolli di ricchissimi donativi che ì Prìncipi
Medicei mandarono non solo ad esso, ma
ancora all' Emir Aly , consistenti la rnag.
P
stoffe
di
seta per
le
loro donne
cassa in particolare per
Faccardino
,
e
diverje
,
e'd
una
Chmchìa moglie
altre
cassette
di
di
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galanterie
ed
,
sami, lavori
se poi
di
altre contenenti
ambre, e
Madama
la .peste
,
e le afflizioni
trovata neìV impossibilità
Il
profumi
,
bal-
di pietre dure. Scris-
Cristina che avrebbe volu-
to mandare molte altre cose,
del
di
Grand-Emìr trovò però
ma
che atteso
popolo
poter fare
il
sì
era
di più.
tutto superio-
re a qualunque aspettativa
Vi furono anche dei rispettabili regali
per il Governatore di Baruti Abu-Nader ,
e per
il
Àbramo Namias
Segretario
,
come
pure per Abu-Dhaher altro Consigliere di
Faccardìno
Ricevette qualche cosa anche
lo stesso Da V'erravano , al quale inoltre
fu mandata una ca;sa con diversi arredi sacri per la sua cappella di Seida
e alcuni
da passarsi alla Chiesa del Santo Sepolcro
.
,
in
Gerusalemme.
Con questa medesima occasione ilGran-
duca spedi la patente di Console al detto
V-erravano, che ricevè per mezzo del GrandEmìr
prendendo allora possesso del suo
Consolato in piedi
e come tale fu allora
riconosciuto nelle forme dal Grand-Emìr ,
,
,
dal Console Francese
e da tutta Seida
,
Queste considerazioni però che si eb.
be per esso ed anche il dono che gli venne mandato vennero in parte amareggiati da
una lettera fattagli scrivere da Madama
,
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Canina
nel
Setre-ibrc
itfji.
e
portatagli
dallo scesso Leoncini
(."hi conosce il bigottismo che dominava Madama Cristina nonna del Granduca
Ferdinando II. non dorrà maravigliarsi di
vederla circondata dai;!' impostori in mate-
ria di
di
religione
mondo
scere the
Il
.
Da ferravano
sapeva
,
uomo
ben cono-'
,
ed
il
forte della vera religione
il
quale
non
un
consisteva nell' aver venerazione più per
abito che per
1'
altro
,
aveva riguardati
irt
Seida indistintamente i Francescani Minori
Osservanti , e
Cappuccini .
Questa maniera Hi pensare non pareva
che dovesse servire di mortificazione a un
uomo che faceva il suo dovere con la Cori
te non tanto nell' articolo di politica , che
dì economia
Insomma i Cappuccini di
Seida volevano esigere dal V'erravano dei
riguardi sopra gli Zoccolanti. Non avendo
potuto ottener ciò da esso , ne fecero segretamente le loro lagnanze alla devota Donna la quale guadagnata a tempo da quei
barboni fece scrivere al V'erravano per il
di lei Segretario, come ella voleva che esso
.
,
,
mostrasse più parziale per i Cappuccini,
giacché Madama era più devota di questi che
delli Zoccolanti, tanto più che quelli dependevano in Seida dalla Nazione Francese,
si
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dalla quale ella
Giù ordinò
di
non voleva mai alienarsi
mostrare quel!' articolo di
Francese , e lo minacciava
.
lettera al Console
sconricre
fanno su
opportunamente r nnpressjom ctie
gli animi delicati ceni passi poco
considerati
,
attendendo placidamente
,
co-
me
egli fece, un pretesto plausìbile per rinla Toscana dei riguardi favorevoli
che aveva dimostrati per esso Ciò Io ve-
graziare
.
dremo
in
seguito
.
Intanto Faccardino principiò a fare opei manifattori ricevuti
da Ferdinando II.
dì tutto fece metter maiio alla coche tuttavìa si vesettentrione di Seida su la fiumara
Avle, chiamata volgarmente anche la Fiumara di Seida per esser la più vicina a quella città
Questo ponte è di un solo arco
ben inteso, architettato da Francesco doli,
ed eseguito coli' assistenza del capo-maestro
muratore Francesco Fagni .
,
rare
Prima
struzione di quel ponte
,
de a
.
Il Console Da Verra^mo nel Novembre di quest' anno ifiji. scrisse a Madama
Cristina, che si era già messo mano al detto
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20 5
ponte , c che
fondamenti
il
Grand-Emìr
nel
gettare
dall' una , e dall' altra parte
fra la prima, e la seconda pietra
messa una piastra del Granduca
Coùmo II. dicendo che non aveva cosa da
i
di
,
esso
,
vi aveva
metterci più cara di quella.
Nel ppeparnrsi !;i spedizione per il ritorno del. vascello del Leoncini in Toscana
pensò questa volta Faccardino ai mezzi di
assicurare una sorte ai suoi tre figliuoli caFgli conosceva il carattere di Aly
detti
c di Mansùr suoi figliuoli, primogenito l' uno
e secondogenito 1' altro
Vedeva pure che
questi non amavano troppo i detti tre fratelli
.
,
,
.
.
cadetti cioè
Hmsaim / Haran
e Daidar nati
,
moglie Ckasckia, che all'
opposto egli aveva per e^si molta tenerezza.
Prevedendo adunque che un giorno o
seguendo la sua morte, sarebbero
I' altro
stati di continuo perseguitati dai fratelli maggiori, -che avrebbero potuto ridurli anche
in povera condizione
volle far loro dei
fondi in Firenze , e cosi assicurare ad essi
dalla sua quarta
,
un mantenimento almeno
ritorno del
perchè
il
successive
be
fatte
,
in
Toscana. Col
Leoncini incominciò
mandare quarantaquattro
balle
di
intanto
a
seta fine,
e di molte altre
rimesse, che ne avrebmesso a guadagno sul Monte
ritratto di questa
,'
ricche
fosse
di Pietà di Firenze
.
Digitized by
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io6
Mandò a tal effetto in Toscana Abramo
Echellense suo confidente
e setvitore affe,
zionato acciò insieme con
dessero a cuore tali affari
,
rù ad
mai
Abramo EchelUnse
fissar
il Leoncini prenimponendo peche non potesse
,
,
alcuni per la vendita sen-
partiti
za consultarne prima
Madama
Cristina. El-
Mante di Pietà a guadagno dicendole
che delle somme ivi messe voleva esserne padrone egli solo finché vivesse , e che
dopo la di lui morte ne potessero disporre a
ugual porzione per ciascuno i suddetti tre
suoi figliuoli minori. Ed in oltre, che se ella
avesse creduto meglio d' impiegarli in altra
sul
,
guisa, rilasciava ciò in sua libertà, purché
1'
effetto fosse
Con
medesimo.
il
questa spedizione del Leoncini va-
furono le lettere che dalla Soria passarono in Toscana specialmente a Madama
rie
Cristina
,
ed
in particolare
per ottenere da
essa delle raccomandazioni presso
il
Grand-
Emìr . Chi era Frate era certo di non andare sconsolato. Erano alcuni anni che i
Padri Minori Osservanti di
teso
d" esser la
Galilea
sono
atNazaret
il
dominio dì
,
Faccardino, avevano potuto aver di nuovo
in loro potere la Chiesa AeW Annunciamone
di quella Città
come pure quella della
,
Digitized by
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Trasfigurazione nel Mante Tabor , e l'altra
di San Pietro in Tiberiade, Santuarj che avevano già persi altre voice Non vi era al.
lora chi ne contrastasse ad essi
il
o
libero eser-
chi loro impedisse dì avervi
il
possesso,
cizio della religione, nulladimeno gli
Zoc-
colanti vofiero avere delle nuove particolari
raccomandazioni
premure furono fatFra Jacopo Di Vandorme Guardiano di Nazaret e Commissa,
e le
te con molto calore da
,
rio della Galilea
Nella, sressa
occasione
era di passag-
gio per Seida Fra Diego Da San Sdverino
Guardiano Di Terra Santa, che se ne torSecuziorti soiìerre era stato obbligato ad al-
lontanacene Si osserverà io. appresso chi
erano cmai che frollano la maggior guerra
ai Minori OSfervanù per il possesso della
custodia dei Santi Luoghi di. Gerusalemme.
Si raccomanda perciò maggiormente all'assistenza di Madama Cristina, e le domanda,
che voglia impegnare di più il Grand-Etnìr
ad essere propenso a favorirli nelle disastrose
.
Soggiugne che appunto ne! suo passaggio per Seida gli erano stati consegnali
dai Verra-ftano gli arredi sacri da essa destinati per Gerusalemme , e che gli altri
I
Digitized by
Google
servivano già per la cappella del'Consolato
Toscano
Con
yuti di
sorto
1'
il
nome
di
Santa Cristina
opportunità degli
.
rice-
artefici
Toscana voleva Faccardina accudi-
re in persona alle
opere loro,
ma
dovet-
te contentarsi di dare le disposizioni per
alcune altre fabbriche da farsi e da rcstau,
larsi in Barati, e in altri luoghi del
suo Stato , mentre gli convenne partire di Sdita
per opporsi al Gran-Visìr Repey- Pascià, che
limila /uomini nel
successo
al
strangolato
zie
.
Gran
in
suo paese
Visir Cafis
Costantinopoli
Fra questi
Acmet, stato
.
'
mili-
dalle
Rcpej che continuava allora la guernon era stato ancor guadagnacon i soliti mezzi dell' oro,
ra in Persia
to da Faccaniino
e dei ricchi presenti per tenerlo cosi lontano dai suoi Stati . Forse non ne fu anche
sollecito perchè l'esser ricco di moda guerra che la Toscana gliene
aveva somministrate abbondantemente, e che
troppo
,
.
nizioni
seguitava sempre a Somministragliene
cipiava
a renderlo
anche ardito
,
prin-
nei
suoi
progetti
voce adunque precorsa che gli
Ottantanni si avanzavano verso la Sona senza mettete tempo di mezzo, date prima le
spedizioni per Livorno al Leoncini, per
dove
Alla
,
Digitized by
Google
109
dove fece poi vela il di i. di Dicembre r(jj i.
accompagnato da diecimila uomini delle sue
truppe a piedi , da Junes suo fratello in
qualità di Generale
e da Mansùr suo secondogenito Capitano d' infanteria
lascio
Seida il dì jo.di Novembre dirigendosi pet
Burliti , dove arrivato , unitosi ad esso ii
suo Generale di Cavalleria Abù-Nader con
cinquemila uomini a cavallo, si avanzò verso
,
,
Tripoli
d'
i
tori
idea
d'
inoltrarsi nello
Staro
Aleppo per impedire assolutamente che
ù entrassero sulle sue terre
Ti
.
Non
trascurò però Faccardtho di spe-
tempo
stesso in Costantinopoli per
Gran-Signore che non andava
ma cóntro del Gran-Visìr ,
il quale dispoticamente
senza avviso , ne
convenienza intendeva di entrare nei suoi
dire nel
assicurare
il
contro
luì,
di
,
Stati
,
i
resterebbero
quali
devastati
cattiva disciplina delle sue truppe
,
dalla
che rovi-
terreni stessi di Tripoli che
suo figliuolo Husaim Teneva in governo
dalla Porta stessa , e che per conseguenza
minori sarebbero state 1' entrate da rimet-
nati avrebbero
Ì
il
tersi
al
tesoro
.
Gli amici agirono
con im-
pegno per
far valutare queste finte ragioni;
e Faccardino intanto dopo tale spedizione
prosegui la sua marcia e si fermò a Monte
Ferrante antico castello delli Ospitalari nello
,
O
Digilized by
Google
no
Stato dì Tripoli su confini del Governo di
quello dì Damasco
Meppo con
.
Incontratosi con
Giannizzeri, e con
Spahi
questi ultimi gente a cavallo ,
attacco con le sue truppe , e vennero
a sanguinosa battaglia . Junes che per il suo
carattere feroce
e ardito era chiamato il
Leone si lanciò con la sua gente sopra gli
Ottomanni . Erano molto inferiori le sue
forze ,.roa il suo coraggio, o piuttosto la
sua imprudenza sparse il timore , e la costernazione fra i Turchi
i
quali nel tempo che ravvisti del loro errore erano per
riprendere coraggio, furono sbigottiti di nuovo dalla prudenza con la quale Abu-Hader
fece agire sopra di loro la cavalleria
per
cui un corpo di essi si dette alla fuga retrocedendo verso Aleppo con la perdita di
i
gli
,
gli
,
,
,
circa mille di essi
,
quattrocento per-
e di
sone dalla parte dei Drusi
Un
trovò
altro
meno
corpo
di
coraggio
,
e
diecimila Turchi
meno
arte
dalla
parte di Mansùr, giacché potette farsi stra-
da
,
e lasciando per altro libero lo Stato del
Grand-Emìr, passò sulle terre del Governo
Damasca ove si trattennero due mesi
facendo dei danni grandissimi
I mercanti
erano ritirati nei paese del Grand-Emìr
ili
,
.
si
con
i
migliori effetti
;
e costò alla città la
Digitized by
Google
2 IT
dei Turchi intorno ad essa ,
secentomila piastre.
Siccome Faccardino non ostante i vantaggi ottenuti , non voleva tirarsi una guerra in casa , alla quale non avrebbe potuto
una migliore stagione pensò
permanenza
far fronte in
,
accomodarsi con
Comandanti Turchi
facendo loro un donativo di trenta,
si
trovò assicurato ciré non
sarebbero tornati contro di lui , ciò che prodi
i
e cosi
mila piastre
,
messere* tanto più volentieri, perchè erano
venuti ordini dalla Porta
,
io
conseguenza
delle dimostrazioni già fatte da Faccardino,
le truppe svernassero nelle pani di Alepe di Damasco c che lasciassero lìbero
Governo dì Tripoli, e il Paese dei Drusi
Dopo tali fatti pensò il Grand-Emìr ad
assicurarsi della condotta di Mustafà
Luogotenente di Husaim Pascià suo figliuolo
nel Governo di Tripoli. Nell'essere a Monte
Ferrante gli era Stato messo in sospetto che
passasse buona intelligenza fra esso, e il GranVisìr Repe{, e che alla di lui insinuazione
che
po
,
,
il
,
,
si
dovesse
1'
Un numero
idea di svernare
nella
Sona
.
truppe che trovò aver mesche lo esigesse la necessapendo che
sità del Governo di Tripoli
ogni giorno si rendeva più potente tiranneggiando i popoli, ed osservato che non
di
se insieme senza
,
0
i
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corrispondeva con
gli
non
fece ciò se
Faccardino
dovuta esattezza
la
non accrescere
,
sospetti di
ì
.
Verificate
finalmente
I'
accuse
e ve-
,
dendo che Musiafà non era più quelf uo-
mo
lo
te
si
,
cui egli aveva riposta della fiducia
in
mandò ad invitare con un suo confidenperchè si rendesse a un dato posto, ove
sarebbero incontrati per abboccarsi . Mu-
,
siafà atteso 1' amicizia che per esso aveva
dimostrata Faccardino, credette di non dover mai temere da esso alcun sinistro
né
credeva che quegli potesse dubitare della sua
,
fedeltà
,
e cosi
punemente
la
pensava
di
rovina del
spetto alcuno accettò
1'
poter tentare im-
Grand-Emìr e asonde senza so,
sicurare la propria fortuna
,
invito
.
Nel tempo medesimo Faccardino aveva dato ordine al suo fratello Junes
che
nel tempo che era per seguire l' abbocca,
mento, sfilasse con una parte delle sue truppe voltando vetso la città di Trìpoli per
far fronte, se mai
Musiafà nel partire dalla
che fosse seguitato dalla sua gente, e cosi venisse impedita la comunicazione fra esse
e Musiafà Faccardino aveva alle spalle il figliuolo
Mattsùr con le sue truppe, ed un discreto numero di gente a cavallo aveva seco
città avesse lasciati ordini
,
.
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1IJ
medesimo
.
questa
Iti
situazione
ricevette
Mustafà, che andò pure accompagnato da
treno dì gente a piedi
e a
cavallo non per sinistra intenzione, ma piut-
un numeroso
tosto per
,
pompa
Giunto
alla
lui
di
presenza
lo
trattò
quei giorno con familiarità
e
mangiarono anche insieme e la notte stet-
per tutto
,
;
ciascuno al coperto
I! giorno
dopo
tende
te
.
sotto
le
quando
respettive
il
Grand-
Emìr
potette esser assicurato che il suo distaccamento fosse a fronte di chi avesse tentato uscir da Tripoli, ebbe a se di nuovo
Mustafà, acuì rimproverò la sua fellonia
della quale convinto
lo licenziò dalla sua
tenda
all' uscire della
quale trovò subito
la sua morte essendogli con un colpo di
sciabola stata recisa la testa dal busto
e
senza fare alcuna pompa di essersi disfatto
di questo traditore, volle anzi che gli fos,
,
,
;
sero resi tutti
gli
onori della sepoltura
.
Dopo
poli
,
di ciò Faccardino andò in Triove trovato tutto tranquillo, s'im-
possessò dei beni di Mustafà , nella di cut
casa furono trovare dugentomila piastre in
contanti
e nella propria stalla sessanta cadi prezzo . Fece poi ricercare i suoi
,
valli
maggiori confidenti
egualmente compiici
,
di
ed avendoli trovati
tradimento , alcuni
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ir 4
ne fece morire , e altri ne lasciò in libertà con lo sborso di grosse somme di danaro . Ordinò poi che non si facessero
ricerche delle maggiori sostanze che sì sapeva di aver messe insieme Mustafà, nè volle Tdccardhto che fossero toccate quelle degli altri
delinquenti fatti da esso strangolare,
rilasciandole
ro famiglie
in
potere delle respertive lo-
.
Darò
sesto a tali raccende, posto in
altro Luogotenente per il suo
Hmaim, passò il Grand-Emìr verAntiochia
e con cinquemila persone
sue truppe sali inaspe ttatamenre sulle
Tripoli un
figliuolo
so
,
delle
montagne dì Sajon, altrimenti Stimiti dove
i! Gran-Signore
non aveva potuto mai dominare, nè da essi aveva
potuto mai riscuotere tributo , e
che si reggevano con le leggi di natura
Erano tali Popoli una riunione di va,
era una gente bellicosa che
rie singolari Sette qui
accumulatesi dopo
es-
sere state scacciate e di qua, e di là da di-
verse parti della Soria ove erano sparse .
Vi si trovavano fra questi degli Jesidi adoratori del Diavolo , di quei Chiurdi, conosciuti
altresì sotto la denominazione di Assassini,
e dei Neseri o Nassari, altrimenti detti CìràSundrà. Fra di questi ultimi il numero che
dominava sopra gli altri , ed i quali ei
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ii 5
distinguevano per Io stravagante costume che
in certe occasioni di far uso in codelle loro mogli .
avevano
mune
Faccardino prese la loro princìpal For,
e le altre minori ancora
tezza di Sajon
e
si
fece pagar tributo ponendovi una guar-
e un Capitano che la guardasse
,
nome Di qui andò , e prese anche
altra Fortezza lontana quattro giornate
detta Margato che fu già dei
da Aleppo
.
Se ne tornò poi
nigione
a suo
.
un
,
Cavalieri Gerosolimitani
in Seida verso la fine di
no
Dicembre
dell'
an-
itìji.
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CAPITOLO
XIV.
Fatti dì Ficcanti™ dall' sano tGjz.
1&}Ì- ii
cui
Da
il
fino air unno
Veirajjaaa laidi
il
Consolale
di Seida.
-Le
munizioni da guerra che la Te
mandare a Faccardino,
quale ne aveva ricevuta un' altra rispet-
scatta continuava a
il
tabile quantità nel Gennajo dei 1631. preparavano la rovina di quest' uomo. Le idee
di conquista non trovavano più limiti nella
sua immaginazione tutto credette facile, e su'
primi di Febbrajo dello stesso anno aveva già
mossa guerra all' Emìr Tarabey, ciò che fin'
allora aveva evitato di fare
attaccò anche
f F.mìr Farsa
e 1' Emìr Canso suoi confinanti
con i quali se 1' era sempre passaI detti Emiri erano Arata politicamente
bi
ma alieni dal volergli fare una manifesta guerra se egli non ne fosse stato il mo,
;
,
,
.
,
tore
.
L'Emìr Junts
fratello di
Faccardino,
era quegli che aveva avuto l'incarico di an-
dare contro di essi , ma non vi riusci felicemente
e dovette contentarsi di far soltanto qualche rappresaglia sul loro paese .
II Grand-Emìr stavasene allora in Burliti ove
trasferito per accudire ai
si era
,
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lavori che
si
facevano a quel suo palazzo
;
è
nel tempo stesso osservava
esico che avrebbe avuto la malattia del vajolo, che e'boero
gli ultimi
quattro suoi figliuoli Mansùr
Husaìm , Haràn e DaUàr che fu felice.
Furono curati dal Medico Naldi Sanese
l'
,
,
,
,
e dal Dottor Merlino Francese .
L' Emlr Aly che era allora nelle parti
di Saffèt
,
secondando
padre prinpopoli
sopra
le idee del
cipiò a ispirare del timore
del Magàr, pianura a oriente di Saffèt,
dettero in
i quali senza attendere violenze
i
Arabi
sue mani quattro castelli di quella pianura.
Stando le cose in tal situazione il dì
7. di Marzo 1631. Selebi Cubane moglie
donna degna di midel detto Emlr Aly
ventinove
glior sorte
nel!' età sua di soli
,
,
anni dovette cedere ad
che
Ella
pochi giorni
la
non era dotata
di
in
un male
di
etisia,
condusse fra i più.
gran bellezza , fu
un vantaggioso personale e sopratinclinava
tutto aveva il cuore ben fatto
ad una vita docile , sensibile a tutte le molestie, e molto s' interessava per le disgrazie altrui
non tralasciava le occasioni di
far del bene , e sentiva assai commiserazioperò
di
,
;
,
Non
ta dal
potette nientedimeno essere
suo marito
,
il
ama-
quale faceva più conto
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dei suoi cavalli , che di questa virtuosa
donna
All' opposto il popolo V amò universalmente , e la pianse Faccardino ebbe
per essa i più rispettosi riguardi e il dì 8.
.
.
,
Marzo
di
Baruti,
parti di
e
trasferi
si
in
Sfida per attestare personalmente il dispiacere provato nella sua morte
di più in
;
memoria
di
lei
fece
tittà col disegno del
fabbricare
in
quella
doli una Fontana, ap-
ponendole il nome di questa sua carissima
nuora Setnesep madre di Faccardìno a' ebbe un doppio dispiacere , rimproverandosi
.
di aver sacrificata quella
femmina
allo stra-
vagante umore del suo nipote
Chi non ha delle forze in mare per
guardare le proprie coste
o che manca
.
,
almeno
te
,
di
averle
bisogna che
ben guarnite, e presidiasi
trovi esposto a ricevere
degl' insulti dalle più piccole
potenze
Faccardìno che con quindicimila uomini aveva saputo pochi mesi avanti affrontare con vantaggiose conseguenze ventimila
Turchi, non potette impedire che verso la
metà di Marzo del 1632. un piccolo corsaro Corso non gli cannoneggiasse i! suo
palazzo di Sur Soffri di malavoglia questo
affronto , ma bisognò che ci si adattasse ;
impegnò peraltro il Console Da Verra^.
%ano
a
scrivere
con calore
al
Granduca
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Ferdinanda
lì,
if9
che
perche' volesse ordinare
,
corsari Corsi
che armavano in Livorno
il
suo Stato. La Carte dì
in risposta Faccardino che
sarebbe stato fatto intendere ai Corsi che
ma che piccoli
suoi Stati
corsari non inrendevano altra legge che il
i
,
non molestassero
Toscana assicurò
rispettassero
i
i
,
Non si vede però che in apfatti altri lamenti su tal proposito .
Non poteva soffrire il Grand- Emìr che
dell' E m Ir Ja nes non avessero prodotto se non un piccolo bottino ,
senza che nessuno degli Emiri Arabi fosse
sottomesso. Junes a cui dispiacquero in tal
occasione alcuni rimproveri del fratello, andò
di nuovo contro I' F.mir Camo
e contro i
figliuoli dell' Emlr Beckier altro Arabo con
esso alleato. Questa volta attaccò gli Arabi con idea veramente risoluta di ba;rcrsi a
qualunque costo ; ciò gli riusci essendo restati estinti sul campo duemila cinquecento
loro interesse.
presso fossero
l'ultime spedizioni
,
di essi
,
e non fu indifferente
Drust medesimi,
droni del
senza
si
altri
ritirò
campo
i
la
perdita dei
quali restarono però pa-
i
,
e delle
vantaggi
con
suoi
,
,
spoglie
giacché
1'
nemiche
Emlr Canso
c fu in grado di scan-
nuovo attacco .
In mezzo a turti_
sare un
questi
disturbi
si
Digitized by
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110
seguitò sempre dal Grand-Ernie la solita stret-
corrispondenza con la Corte di Toscana,
delle sete continuavano ad essere
I regali pure erano sempre reciprocamente in moto. Fra gli altri col ritorno in Sona d' Abramo Echellen.se, che fu
Aprile del iójz. Madama Cristina manta
e
gl' irivii
ri celi issimi
.
nell'
dò a Faccardino un bellissimo finimento di
Scacchi d'ambra legati in oro, con la scacchiera pure d' ambra fibrata d' oro venendone variati i colori con quello più o meno chiaro dell' ambra medesima II dono fii
,
.
graditissimo
perchè egli , ed i suoi figliuoli
,
erano eccellenti in quel virtuoso gioco
Venne pure a lui mandata dal Granduca una camerella di velluto cremisi ornata riccamente , con tutto il suo letto
e
finimenti corrispondenti alla grandezza del
donatore
Neil' essere in Toscana gli era
molto piaciuto 1' uso delle dette camerelle,
che soleva chiamarle 11 Trono del riposo .
In Soria ove non si conoscevano nè si conoscono tali comodi , non era neppur fa,
.
,
cile
trovare chi la sapesse metter sù, per cui
scrisse
il
Verravano
che
era
convenuto
lui far da tappezierc
giacchi la gente del
paese aveva trovata cosi ridicola questa moda che qualcheduno temeva di rendersi ridicolo anche aiutandogli
a
,
,
Digitized by
Google
MI
I
Padri Minori Osservanti che stanno
Santuari di Gerusalemme,
alla custodia dei
un gran proiettore trovarono
Grand-Emìr
in
nella persona del
vati del
possesso
,
,
o piuttosto
dia di alcuni dei tieni Sar.tuarj
quest'anno
giacché pri-
della
,
custo-
e maltrat-
da! Governo Turco, non trovarono cerche nelli Stati di
Faccardino
e ì,\ città dì Nazaret servì loro di asilo, abitando tranquillamente in quel
loro Convento dell' Annunciazione. Qui furono ancora specialmente protetti
ed assicurati di ogni assistenza, fintanto che la
permuta del Pascià che presedeva al governo di Gerusalemme non desse luogo ad essi
tati
tuni dì essi alno rcfugio
,
,
di
tornare in quella città, e al possesso di
'
quanto era staro loro tolto .
Avrebbe Faccardino preso sopra di se
anche il pensiero di farne la vendetta , giacché non era tuttavia spenta in esso
ambizione di aspirare al comando di Gerusalemme ma gli sarebbe convenuto per farsi
strada
combattere prima alcuni forti confinanti che dividevano
suoi Stari da quello
ili
Gerusalemme e specialmente 1' F.mir Tarabey , contro il quale non era staro mai
!'
;
,
ì
fortunato
Dove
.
peraltro
ter far valere
la
non
forza
gli
,
sembrò
messe in
di
po-
pratica
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Google
ili
l'
premeva nel favorire quei
un meriro con la Casa Me-
arte, pecchi gli
religiosi di
dici
farsi
con i
e con alni Principi Cristiani
bene. Potette insom-
,
,
quali voleva passarsela
ma
con dei
sto
il
raggiri
ne fosse
sostituito
hamed Pascià
Tutta
vuto
far si che fosse depoe che in suo luogo
un altro per nome Ma-
vecchio Pascià
,
.
persecuzione che avevano doera per parte dei
la
quei Frati
soffrire
Patriarchi dei Greci
vollero togliere ad
e
,
essi
Armeni
delli
il
,
che
possesso della Grot-
ed una parte di quanto
ta di Betlemme
possedevano nella Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e quantunque per so,
stenere
i
loro
avessero
diritti
mila piastre, state ad
A
chi è nolo
1'
Cristiani latini di
d'invidiarsi
divorate dal
essi
Pa-
odio costante che an-
che adesso regna fra
i
spese venti-
ì
Crisciani orientali
,
e
Gerusalemme a motivo
scambievolmente
Custodia di
la
quei Santuar}, dei quali in sostanza poi ne è
il
padrone
il
Gran-S'.gnore
,
non
raviglia di ciò;
ma
cie a taluno
sapere di dove
il
male
ra del
:
il
ecco
si
farà
quanto
si
legge
si
in
partì allora
una
Varavano, che da Seida aveva
alla Corte di
ma-
potrebbe forse fare spe-
Toscana
lettescritta
fino del dì 3. di Aprile
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di quest'anno i6ji. » Si è scoperto che
» ì Padri Gesuiti per il desiderio che han» no di entrare nel Santo Sepolcro si sono
u accordati con i Patriarchi dei Greci , e
» delli Armeni , che cerchino di cacciare
» gli Zoccolanti e metterci loro e per*
a ciò fare li fanno fotti di danaro
oltre
» 1' aver promessa gran quantità di danaro
,
,
,
»
alla loro entrata »
Faccardino fu in
di Gerusalem'
me , e Mahamed Pascià era già al posto
ne' 25. di Maggio 1631. quando fece mettere in prigione il Patriarca dei Greci
e
allora furono mandati a richiamare i! Guardiano
e il Vicario con quei religiosi che
si erano refugiati in Nazaret. Ma frattanto
se i Frati ritornarono in possesso della lo-
Per
i
maneggiati
sostanza mutato
il
di
Governo
;
,
di diciottomila piastre fatto già avanti che
Gerusalemme il Guardiano ciò
che conferma, che poi é il Turco quegli
che in realtà guadagna su tali dispute che
regnano in Gerusalemme fra quei religiosi.
L' Emir Aly seguitava sempre a tenpartisse dì
tare qualche spedizione sopra
,
i
confinanti,
con molti dei quali non passava buona armonia o per il sospetto di crederti segreti
nemici
,
e seguaci del partito del Pascià di
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Damasco, o per
mentare lo Sraro
sempre auGratì-Emìr con le al-
la sete di voler
del
anno iójì. non era stato
fortunato, contutrociò seguitan-
trui terre. In quest'
Aly ttoppo
do
suo naturale focoso volle andare su' conSamaria per tirare a battaglia Io
Scieh Rosset
Tentato con vat ie scatamucil
fini
della
.
ce dal dì primo di Agosto fino
al di
in questo giorno, Rosset
ir
più
15. detto,
fastidito
che
forte a bastanza , venne a battaglia con
1"
Emlr Aly il quale dall' accortezza del
nemico era stato sorpreso in cattiva situa,
ma
essendo maggiore di forze potette diàimpegnarsi , c piombato liberamente su le forze dello Scieh
ottenne Aly una
completa vittoria con la morte di mille Arabi,
ed un grosso bottino . L' azione fu sanguinosa mentre ì Brusi erano ottomila, e cinquemila gli Arabi,
quali persero specialzione
,
,
1
mente una quantità prodigiosa di bestiame,
che 1' Emìr fece distribuire su le tetre di
suo padre Egli stesso ebbe da cinquecento
persone morte. Ed avendo lo Scieh Rosset
riguadagnato il suo paese, l'Emir Aly non
lo inseguì , ma sì contentò della preda fatta , e venne a dat ragguaglio del successo
al padre che era in Setda
ìì
quale vedde
che bisognava contentarsi delli Stari che aveva , giacché dopo tanti fatti di armi non
.
,
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era stato pii'i possibile di avvantaggiai
dì terreno . Parve anche stracco
andare in persona
e rilasciati gli affari
guerra al fratello Emìr Juaes , e al
Emìr Aly, capi tutti due arditi, e
e di poca moderazione, non poteva
attendersi se non dti rovesci di fortuna, al
che non fece caso per allora
gli
un palmo
di
;
della
figliuolo
fervidi
,
Non ometteremo
saggio
come
di
dir qui
di
itìjt
ne' 6.
di
presento
al
anno
quest'
in
Settembre arrivò
in Seida
,
e
si
pas-"
Grand-Emìr Mr. De Gulaup Signore Di
Ckasteuìl nato in Aix di Provenza Questi
.
rinunziando agli agj della sua casa venne in
Sorta per passare vita solitaria nel Monte
Libano, ove moti poi
mo di Mar-Elia presso
Bell'EreCarmelitani Scalzi
nel 1644.
i
nella sua età di anni citiquantasei,
vìssuti
no
.
del
sopravvennero poi alli Srati
di una volta gli con-
Grand-Emìr e più
,
venne andar ramingo
fra gli stenti, e
i
fra le foreste
patimenti
trovar con che cibarsi
con
e
S'
,
Libanile
spesso senza
e
interessò
quando
no abbandonare
,
.
molto
sue persuasive nella causa dei Manelle stesse vicende volevale loro Chiese
1 loro Con-
le
roniti
ti
avendone
dodici in quelle solitudini del Libasi età trovato involto nelle tante
Egli
disgrazie che
il
loro paese
,
zztì
Questo Signore era Dottore
ge
assai versato
,
lettere
pratico
,
studio
nello
di
leg-
belle
delle
lingua Greca
nella
,
nell'
Ebraica e nella Siriaca e nell' Araba Fu
anche Matematico
ed esercitò con suffi.
,
,
,
La cognizione perfetta che aveva di tante
lingue orientali lo resero molto intelligente
del senso litteraìe della Sacra Scrittura. Neil'
essere a
co
Baugency presso
celebre Signore
il
osservazioni sopra
il
il
suo grande ami-
Di Peiresc fece le sue
Pentateuco Samaritano,
che era srato portato di fresco dal levante , e che il Padre Teofilo Minuti dei Minimi aveva presentato al detto Signor Di
Peiresc, le quali osservazioni furono di poi
mandate col testo Samaritano a Gabriello
Sionita, Professore di lingua Araba nel Collegio Reale
per essere inserite nella gran
Bibbia Poliglotta che s'imprimeva a Parigi.
Non arrivò però in tempo per avervi
luogo , giacché il Sionita aveva già fatti imprimere Libri di Mose. Questo dotto Maronita si limitò in quelle circostanze di mettere a parte nel corpo della Gran Bibbia le
varianti di quel testo
che differivano da
,
i
,
quello già impresso
co
,
.
Rispetto
al
Pentateu-
e alle osservazioni del Signore
steuil
furono rimandate
ai Signor
Di CaPeiresc,
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che ne fece quindi un presente al Cardinal
Barberini
Ma torniamo su gli affari di
Faccardino
Abramo Echeller.se che dopo 1' ultima
era di nuovo tornato in To.
.
,
suo viaggio
scana
si
poi nuovamente in Soria
restituì
,
e il dì io. di Settembre ióji fu di ritorno in
Seida per dar discarico del suo operato,
a! GrandEmìr che egli fosse un dissipatore , e che
non corrispondesse esattamente in affari d' in-
giacché era staro
rappresentato
,
teressi. Giustificata la sua condotta, venne subito rimandato in Toscana per fare
delle nuove provviste
e per appurare alcune pendenze. Si era già interrotto da pili
mesi il regolarci viaggio del Leoncini , per
cui Faccardino si serviva allora dì questo
,
Abramo
per fare
e per minorare
i
Toscana,
incomodi a quella
suoi affari in
così
gì'
Corte, alla quale doveva però sempre far ca-
po
l'Echellense per dependerne interamente
Parti di
nuovo
cembre, e fu
missioni
Toscana
di
di ritorno in
eseguite
;
e
in
sulla fine di DiSeida con le comquesta occasione
portò al Grand-Emìr le Polize di Banco del
danaro , ritratto delle sete , messo fino allora a
Il
cambio
Console
j
.
Da
V'erravano
del detto Echellense colpì
1"
al
ritorno
occasione
per
Digitized by
Google
n8
disfarsi del servizio di Console Toscano in
Seìda ove il suo umore non si accordava
troppo con quello dei Francesi nè su quel
tanto che rispetto ad essi
voleva esigere
da lui Madama Cristina . Le passate mortificazioni per causa di una persecuzione
fratina le aveva presenti , ma per levarsi
dal servizio ci voleva una ragione plausibile . Egli adunque si fece inrendere che non
essendo venuti in queir anno bastimenti, e
intendendo che pochi vi era d' attenderne
1' anno
futuro
e che però venendogli a
mancare gli assegnamenti del Consolato voleva tornarsene. Tanto scrisse Faccardino al
Granduca , facendo nel tempo medesimo
delli elogj grandi alla condotta del Da Verra\\ano che in tutto, e per tutto aveva da,
,
,
,
,
to buon saggio di se
.
Una gran perdita fece Faccardino su'
primi del ió}}. Sctnesep vedendo che il suo
aveva principiato a valutar poco
ed osservato che non
le sue insinuazioni
sapeva più regolarsi né sapeva contentarsi
della sorte che aveva un giorno, senza defigliuolo
,
,
siderarne un' alita maggiore per il giorno
appresso, era qualche tempo che allontanatasi Wall: affari di Stato si era ritirata nel
suo palazzo di Dair-al-Kamar ingegnandosi
di passare una vita tranquilla
Standosene
,
.
Digitized by
Google
qui
numero
dal
da una
sorpresa
fu
matoria, che
il
dui
di
hflanv
robe
malattia
Gennajo
15. di
la
viventi nell' età sua di an-
ni lessa n torto
Già abbiamo vedute altrove le qualità
femmina , che fu com-
que<ra virtuosa
di
pianta
universalmente
"eddero
*avj
digrado
subito
;
ed
mone
nella
di
i
più
lei
le
del figliuolo, e della sua famiglia.
mori
Fila
Soria
in
nel
tempo che la
colmo,
fortuna
dì
Yaccardìn-j era nel suo
e parve che
premiare con la morte le
virtù di questa donna per torle i gravi disgusti che in questo stesso anno ella avrebbe dovuto provare nei rovesci della famiil
Cielo
volesse
Manogly
glia dei
.
All'annunzio della sua malattia FaccarAino si trasferì addirittura presso di lei
Junes pure , ed Aly ancora
Ella ebbe
di abbracciare
figli , e il nipote ,
e con
.
tempo
t
parlò loro con tenerezza di madre
,
sentimenti di donna forte, voleva dir di più,
ma
sopraffatta dal
dei suoi
.
male spirò
Faccardino
sentì
il
nelle braccia
più gran rin-
crescimento nella perdita di una Madre
che tanto lo aveva amato
ne dette delle
pubbliche dimostrazioni, e la pianse per più
,
giorni
Repe% Gran-Visir con
intelligenza del
Digitized by
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sanguinolente
Amurat IV. era
stato stran-
golato nel 1631. Faccardino se non aveva
potuto trovare in esso uno dei passati GranVisìr suoi amici
non 1' ebbe però per un
nemico acerrimo si era contentato Repei
di poche dimostrazioni dal Grand-Emìr per
starsene indifferente a suo riguardo. Andò
diversamente la cosa sotto il Gran-Viiìr
successore Mzkmet Pascià del Cairo , che
fu sempre suo nemico
L' aver Faccardino intrapreso a forzare le armi sopra tutti i suoi vicini, e sopra quelli stessi che non gli davano fastidio né ombra, doveva finalmente metterlo
nel caso di averli tutti contro ; ed in vero
riunitisi in un mal contento universale, s' indirizzarono alla Porta Oetomanna per ottenere che finalmente fosse pensato dì pro,
;
,
posito a umiliare l' alterigia del Grand-Emìr
dri Drusi
il quale tendeva a farsi un Re,
gno che un giorno poteva essere fatale ahi
stessi interessi della Porta
li nuovo GranVisir Mehmet non amico di Faccardino, e
per mezzo di cui passarono tali lamenti alla
Porta, seppe insinuarsi nell'animo del GranSignore, e cosi trovatasene il Grand-Emìr
,
.
serrata
agire
1'
in
Vivano
antica
strada
tempo
i
,
soliti
non potette fare
suoi compensi al
.
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Fu dunque
che
alla
stabilito in Costantinopoli,
nuova stagione fosse spedita un' arin Soria per fargli una guerra
come a un ribelle, e ad un usur-
mata navale
dichiarata
patore delle altrui terre
e sostanze
Non
poteva il Grand- Emìr attendersi soccorsi
,
Toscana
dalla
La
.
peste
si
era di
nuovo
risvegliata in quello Stato, e teneva la città
Firenze in afflizione Delle molte passate munizioni da guerra ne aveva piuttosto
abusato, ed allora nel maggior bisogno ?e
ne trovava scarso'. Quantunque però la situazione sua non fosse in quel!' istante tropdi
po
.
felice
andava preparandosi
con tutto
l'
impegno a
nuiladimeno
far fronte alla bur-
rasca che veniva a piombargli addosso.
Conoscendo
il
Console
Da ferravano
da tali nuove che gli affati di faccordino
fu
erano per prendere un brutto aspetto
ciò ad esso un altro motivo per rinunziare
al suo impiego, e lasciare il Consolato; lo
,
stesso
fece
il
provvisto di un
Medico Naldi quantunque
buon appuntamento .
Gli Artefici Toscani veddero essi pure
che non era più tempo di starsene in Soria , ove tutto si preparava ad esser messo
Faccardino stesso parve
combustione
che sospendesse volentieri il proseguimento
in
delle
;
opere incominciate
,
onde
sodisfatti
i
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medesimi secondo le pattuite condizioni, c
generosamente ricompensati, dette ad essi
buon viaggio per la loro patria. Ma qui
non trnlasceremo di rammentare quali furono le fabbriche , e le altre opere fatil
sotto
te
la
loro
direzione
nelli
Stati
del
Grand-Emìr
Non
trovo veramente che
essi
fossero
impiegati in opere grandiose alzate di pian-
tempo non poteva
nuovo, non saprei
notare se non il Ponte sulla fiumara Avle
e la Fontana fatta in Seida in memoria di
Selebì Gubane moglie dell' Finir Aly, opeta
,
la
brevità stessa del
averlo permesso; e
di
si è già parlato più sopra .
li rimanente
dei lavori da essi farti
furono il rialzamento degli archi su gli antichi fondamenti , e pile del Ponte che, po-
re delle quali
co lontano dai lidi del mare , traversa il
Nahr-Rkelb ( Fiume Cane ; che resta distante circa cinque ore di cammino a settentrione di Baruti
Restaurarono
sopra la Fiumara
vicino al
città,
mare
,
.
ancora
di
il
Ponte
che è
Baruti (Nahr-Reràik)
e a settentrione della stessa
lontano da essa circa un ora
di stra-
qual Ponte è peraltro un avanzo di
antica opera Romana, del quale se ne os-
da,
il
servano
sei
archi, quantunque sul luogo
it
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abbia saluto congetturare che fossero sette, uno dei quali lo credo ricoperto dalla
terra trasportata dal Fiume stesso
il
quale
più remoti doveva portare una
,
nei tempi
maggior quantità di acqua
per cui scorrendo adesso molto placidamente , e non
sempre
vanno crescendo intorno ad esso
,
,
che
delle deposizioni
ranno anche
altri
austro di
All'
in
pochi anni
copri-
archi.
Seida circa
ore ia
sei
distanza da quella Città, e passata la Fiu-
mara Kasemiech, restaurarono un Castello,
e lavorarono nel riordinare un Karl, o
po per comodo
Cam-
dei passeggierj.
In Seida fecero dei lavori intorno a un
Palazzo, che era l'antica residenza dei Signori di Seida quando quella città trovavasì in
mano
dei
Cristiani Latini
fu fatto rimettere in
.
Questo
buon ordine da Fac-
eardino avendolo destinato per sua abitazione, nel quale perù soggiornava il suo figliuo1'
Emir Al/ . Molto ebbero che fare
ancora intorno al Kan , dove abitavano e
dove avevano i loro magazzini i mercanti
Europei detto adesso il Campo dei Fran-
lo
,
,
cesi.
Se si prestasse fede ai discorsi che
fanno quei di Seida si dovrebbe credere
che il detto Palazzo , e il detto Kan fossero
stati
fatti
edificare di pianta da
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Faccardino, e cosi lo spacciano poi anche i
Viaggiatori , ma per poco che si osservino
quelli edifìzj si vedrà che sono di una data
di più secoli addietro del Sec.
Lo
va
ria
iìzj
stesso
XVII.
dicono del palazzo
,
che ave-
in Bwuti il Grand-Emìr , e delia scudeannessa e di più attribuiscono detti ediagi' ingegner) , e alle maestranze to,
scane
,
ma
questo un manifesto
è
errore
mentre le medesime sono fabbriche servite
non solo per uso dei Cristiani Latini quando nei secoli XII. e XIII. furono padroni dì
Barati, ma tutte le volte che le ho riguardate, e considerate le ho credute piuttosto
opere dei Principi Saracini come lo dimo,
luoghi
stra in molti
1'
architettuta
.
E peraltro vero che Faccardino afferii Baruti lo
aveva fatto rcsarcire in molte parti dai Maestri Toscani
con principiare a rimodersul gusto europeo . Furono opera
loro anche gli ornati del cortile quadrato
che è nel mezzo del medesimo ed egli ne
fece lavorare il piano a grotteschi composto
di pietre, e di marmi rozzi di diversi cozionato molto a questo palazzo
,
narlo
,
lori
.
Nel mezzo quando
vi fui esisteva tut-
una vasca d' acqua , la quale era contornata da più muriccioletti , i quali pare
che dovessero essere ornati di vasi ; e sopra
tavia
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certi piedistalli
è fama che
ci
avesse fatto
collocare degli avanzi di antiche Statue, tro-
vate fra le rovine
dell'
antica città
.
E
ve-
ro che queste sarebbero state contrarie alla sua religione , se pure una egli ne professava ma il buon gusto che aveva acquistato in F.uropa gli aveva fatti scordare
molti religiosi riguardi . VI era pure un
giardino contiguo distribuito secondo 1' uso
,
dei
nostti
stenti
giardini
d' Italia,
e el veddi esi-
ancora dei boschetti quadrati
ci piantati
in
terra
vori di questo
perfezionati dai
di
aran-
con simetria . Ma i lanon restarono mai
Artefici Toscani at-
palazzo
nostri
teso le calamità che in tempo di
praggiunsero in quello Stato
essi
so-
.
Nel tempo che il Grand-Emìr stette
in Firenze lo dilettava non poco lo spasso per la Rea! Fattoria delle Cascine fuori della porta al Prato. Godeva questo luogo
il Principe Don Lorenzo, figliuolo di Ferdinando I. e già intorno all' anno 1608. per
rendere quel luogo più vago
aveva fatta
piantare una Pineta lungo gli stradoni.
Faccardino a cui aveva ispirato della
Taghezza quella specie di regolato salvatico che si vede ornato maggiormente dai
pini, fino dal suo ritorno dalla Toscana in
Sona aveva già procurato di ridurre in
,
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>3<
regolata forma
una porzione ben
estesa di
quella Pineta che è a oriente di Baruti, distante dalla, città circa un miglio e mezzo,
e la quale si estende fino ai monti, scegliendone il luogo più vago, ove è un dol-
ce
quasi
e
,
declivio da
insensibile
oriente
verso ponente.
Nel dare a questa selva una specie di
simetria egli aveva voluto combinare fra i
anche un folto, e rozzo salvatico,
che le coglieva una patte della sua vaghezza, almeno impediva che l' occhio spaziasse dentro la medesima, e ne osservasse
pini stessi
il
la
regolarità
aveva voluto
che
piante maggiori
dare alle
.
doli nell' essere in Soria
diversamente Faccardino, e fatta
macchia che contornava e
i pini , ridusse
a prato il terreno
a loro sottoposto
per cui ancora adesso
presi gli alberi per ogni verso si veggono fra
loro in giusta distanza
a segno tale che
L' Ingegnere
consigliò
togliere tutta la
,
intersecava
;
,
per qualunque parte
di
uno muova
sguar-
gii
i più ameni punti
di
può esprimersi quanto uno
appagato dai continui andirivieni che
trova presentategli
prospettiva, ne
resti
vi
si
osservano
La
.
sua vaghezza
la
rende oggetto di
piacere anche presso quei popoli
,
i
quali
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hanno attenzione che sotto
presso
virgulti
di
,
essi
non
per cui
detti alberi , e
nascano nè frasche nè
piano di questa selva è
e nella primavera spe-
vi
il
un allenissimo prato
cialmente è taL'
,
la vista di esso
per
le
tante
specie di fiori dei quali l'orna la natura, che
sembra degno piuttosto di essere osservato
con venerazione, che di essere calpestato.
L' agricoltura 1' aveva già condotta a
una certa perfezione fino dal suo ritorno di
Toscana , e con la direzione dclli ultimi contadini
venuti di Firenze
potette assuefare
i
proprj a seguitarla, e l'esempio suo servi
per mettere d^l gusto nella nazione gusto tale
che si è mantenuto fino ai giorni nostri ,
mentre i Barutini passano per buoni , e di,
ligenti agricoltori
.
Ma
passiamo nel seguente capitolo a
Vedere i tempi più calamitosi dei Drusi «
di Faccardino
,
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CAPITOLO
XV.
fona Turca su le Cene della Sorta
Luglio del iSjJ. fino alla rana aiuta Te armi
Tauardinn da quelle degli Otto/nonni , e del
aìP arrivo della
nel
di
loro Alleali.
V
enne la bella stagione della Primavera
del iójj. e secondo le disposizioni dare in
Costantinopoli
si principiò ad armare la
,
flotta navale
cardino
;
ma
che doveva agire contro Facper varj incidenti non arrivò
su le coste della
Soria
se
non
mese
nel
di
Luglio . Era la medesima molto rispettabiessendo composta di quaranta legni fra
le
galere, e galeotte, oltre quattro galeoni, e
comandata
dal Capitan-Pascià in persona.
L' arrivo di essa in quei mari e la sottomissione dei porti di Biruti, di Seida,
,
Acri
di
,
e di tutte le altre Piazze marittime
della Soria fin allora tenute da Faccardino
,
una cosa medesima; furono cedute o
non ci si vedde resi-
fu
piuttosto consegnate
;
stenza, nè vi fu valore che ne contrastasse
il
possedimento
.
Furono pertanto messi
dei
Governatori Turchi
addirittura di Faccardino
in
quelle città
altrettanti
,
,
per cui
si
nemici
trovò
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tempo stesso rinserrato dalla parte di
mare dai Legni dì guerra, e dai nuovi posdalla pane di terra dal
Pascià di Damasco Acmec, e dai Pascià di
di Gayx, dall' Emlr Tarabey,
altri piccoli Sciek Arabi
che non lanel
sessori della costa;
Gerusalemme, e
e dagli
,
iii
didiùirnrsi apertamente nemici
Faccardino alleandosi allora con
detti
Pascià a segno tale che il Grand-Emìr si
trovò nel cimento di dover far fronte dalla
^:';irono
di
i
,
parte di terra a quarantamila persone, e a
ventiquattro legni da guerra dalla parte di
mare
vano
Dalla banda di settentrione gli restaalcuni dei nuovi Governatori posti dai
Turchi in quelle città , e specialmente in Tripoli, talmemechè si trovò serrato da ogni
parte , eccettuato che da quella dell' Auranitide
ove aveva tuttavia delli Arabi suoi
.
,
L'
le
ra
Emir Aly
zìa
,
prima che
si
riunissero
forze dei suoi nemici dalla banda di ternello stesso mese di Luglio 1653. si era
,
opposto ad
di
ma aveva avuto la disgrasoccumbente due volte con
essi
restar
,
aver dovuto ceder sempre
mico
il
campo
al
ne-
.
In tale stato di cose Faccardino adunò
un Consiglio Generale per intendere queilo
che poteva risolvere. Questo fu tenuto nella
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14°
Dair-al-Kamar capitale del Patte propriamente detro Dtì Druse Venne concluso,
che egli si mostrasse pronto ai voleri
del Gran-Signore e che dovesse consegnare
frattanto le Fortezze giacché si credette che
con qualche sborso di danaro sarebbero poi
città di
.
in esso
,
,
accomodate
state
che
vale) focile
il
le
Fu
cose.
intanto tro-
Capiian-Paiiiù che ave-
va il comando della (lotta
ricevesse del danaro; questo è raro che ri rifiuti dai Mini,
mare- Ma nel tempo stesso senis dar Inogo a trattari venne p.ù avanti il Pascià di
Damano
trati
con
fili
altri allea:.
confini dello Stato
i
,
i
quali pene-
fiaccarono
I'
Kmlr
Aly , che aveva riunito seco il più scelto numero di soldati Dopo varie scaramucce all'
uso loro, fu condotto i'Erair in campo aperto
.
con
tutte le forze,
nata
gli
ed avuta una crudel gior-
ritirarsi, e andò a refuAur anitide presso Rabac Gran-
convenne
giarsi
nel!'
Scich
degli Arabi di quella regione
Dopo
del
.
questa rotta che ebbero le armi
Grand-Emir sulla fine del mese di LuMarco Antonio Donati Padovano, amiPascià dì Damasco , e suo Consiglie-
glio,
co
del
re contro Faccardino
,
per risvegliare nelle
truppe
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141
truppe Turche una maggior confidenza, e
un avvilimento in quelle Òrme, fece sparger
voce che
My
era
morto
nella passata bat-
e che egli stesso aveva veduta portare la sua testa con grand' applauso in Damasco per essere poi mandata in Costaminopoli , e perchè ciò si spargesse ancor di più,
taglia
,
e fosse maggiormente creduta la cosa scrisse
questo successo a
tutti
della costa della Sorta
ancora
i
e
,
Mercanti Europei
a quei di Aleppo
'
•
.
Il Grand-Emìr non dubitò della verità di tal nuova
per cui assai si afflisse e
vedendo che le cose sue prendevano cattiva
piega si ritirò nelle montagne con ottomila
;
,
persone fra Cristiani, e Orasi, stabilendo la
sua dimora con uno scelto numero di soldati nella fortezza di Niha, lasciando il rimanente della gente che seco aveva condotta a Hana-Cah, luogo vicino alla detta For-
tezza
.
A Bagnalo
ci
mandò un
presidiò poi tutte
tagna
,
presidio
di
Maroniti, e Brusì
Fortezze delia mon-
.cinquemila soldati fra
le altre
e procurò ^oprarutro
dì
assicurare
il vero Paesi dei Brusi, mepianure come le più difficili
a guardarsi, e a difendersi contro una numerosa .armata . Ma nel tempo che cosi
allora lo
Sàuf,
no curando
le
,
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Google
senza poter condurre a campagna aperta i
pensò a uno strattagemma , e vi riuMostrò di voler capitolare. Già egli
Dritti
,
scì.
era persuaso che Faccardino credesse vera-
mente
estinto
suo figliuolo Aly
il
,
onde
gli
Drusi era già condotto da molti anni a nome del primogenito P Emìr Aly e perciò il
Pascià di Damasco fece. 1' offerta d' investirne l' Emir Mansùr , quantunque però Faccar-'
dina era quegli che si considerava tuttavia
per supremo Signore dti Drusi , e in sostanza gli affari si regolavano da esso.
,
Cadde
il
Grand-Emir
rete
nella
.
Egli
credeva egualmente , ma in contraria guisa ,
che il Pascià di Damasco supponesse certamente estinto il primogenito Aly e che la
testa di qualche altro soldato gli fosse dato ad intendere essere stata quella di Aly
e così per tenerlo nelP illusione e per prender sempre tempo accettò 1' offerta del Pascià giacché da un sacrifizio di danaro non
poteva esimersi, e frattanto mandò Mansùr
con sessanta muli carichi di robe e di regali
diversi ìn guisa di preliminari, e furono so,
,
,
,
,
spese le ostilità
.
Q
i
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M4
Mansùr
ti gli
fu ricevuto dal Pascià con tut-
onori dovuti
al
suo
essere, e fu trat-
tato splendidamente, trattenendolo appresso
di se come amico. Dopo alcuni giorni man-
dò
il
Grand-Emìr
dei suoi
lo Scieh Abu-Cottàr
Consiglieri
Maroniti, e
gnamento,
convenute
e
.
Ja somma
di qualità
i
il
strangolare lo Stesso Abu-Cottàr
1'
uno
fra
piacevole accoglienza,
danaro, e riscontratane
numero di ottocento borse fece
di
ritirato
in
uomo
con
dei contrassegni
ma dopo
,
valore, con grosso accompale quattrocento mi la piastre
Questi ricevette Abu-Cottùr con
di
Emir Mansùr
in
Seida
,
il
,.
e
'
mandò
quale consegna-
to al Capitan Pascià fu da questi messo SU
condotto a Costantinopoli
Faccardino a cui era già noto il fare
dei Turchi non doveva certamente lasciarsi
persuadere dalle promesse del Pascià, ne doveva lusingarsi di ricevere un trattamento differente dal comune. Ho pensato più volte come una tal maniera di operare, che sembra
un agir di sistema, abbia potuto mai continuarsi sempre fra i Turchi sema che alcuno
s' illumini , passando i succumbenti agli occhi nostri quasi pet stolidi , giacché non
può essere in questi casi neppure effetto del
fatalismo Maomettano per poterli alquanto
compatire. Concluderei piuttosto che fosse
Ja flotta per esser
1
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questa una conseguenza dell' energia grande che hanno gli Orientali nel trattare le cose loro
che vincolano gli animi con parole
piane di arte, e di mistero. Intorno ad es,
se molto
raggira la politica turca,
si
dalla
quale è assai diffìcile a loto medesimi di guardarsene giacché non è possìbile ordinariamente d'intendere il vero valore, e i! signi;
ficato dei tronchi discorsi
late
,
delle parabole
cosi, con
se
non
i
eventi
dalli
ta la grazia
si
,
delie parole iso-
,
e degli enimmi
,
dirò
per cui talvolta è pronpronti i favori a chi
al collo , e trova que-
,
e sono
crede col cordino
si lusingava
sto chi
fortuna
,
quali 'trattano gli affati più serj,
di
essere
in
seno
alla
.
Gli Europei Cristiani che trattano con
essi di affati di Stato sono i meno soggetti
ad essere ingannati nei trattati
L' educazione gli studj , una cognizione più estesa
del mondo
ed una contraria prevenzione
fa lume ad essi sull' animo dei Turchi, e
veggono ciò che i Turchi medesimi fra di
loro non sanno capire, 'né concepire .
.
,
,
\
Insomma questo sistema praricato di
contìnuo dai Pascià sopra
loro inferiori ,
sopra il popolo e dalla Porta
sopra i suoi Governatoti, pare che un giorno debba finalmente tendere a dividere gli
i
dai- Ministri
,
Q
ì
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146
Stari de! fran-Signorc in tanti piccoli Regni giacché è troppo naturale che verrà 1'
epoca.' che anche il suddiro s' illuminerà
e
che saprà conoscere che avere un Monarca guidaro dulia legge può fare la loro feliil quale poche sono
, e non un Despota
le leg^i che conosce
,
,
l'
cità
,
.
Visto
toci
il
Grand-Emìr il tradimento usaDamasco risolvette allora
Pascili di
il
maggiori
, e
fare
i suoi Srati
che vedeva oramai in gran pericolo. Fgli affidò le
fortezze del suo Stato allo Sàeh Abu-Nader
suo Capitano Generale e gli raccomandò
li
affari della famiglia. Lasciò il fratello
Jur.es alla campagna per scaramucciare, ed
di tiratla per la peggio
i
sforzi per conservare
,
Rabàc Gransì ritirò presso
Sciek degli Arabi suo amico , e confederato
egli frattanto
si era tefugiato
come si disse il suo
figliuolo Aly per potersene tornare con le
forze riunire nei suoi Stati
battere ì Turchi , e vendicarsi di loro
Nel 'mentre che Faccardina, e Aly era-
ove
,
,
,
no per tornare nel paese con Rabàc, e con
r aumento delle sue forze , ebbero avviso
che era partita la flotta Turca dalla Sona
,
Capitan-Pascià aveva condotto seco 1' infelice Emìr ,Mansùr , ciò che non
giunse nuovo a Faccardino giacché lo aveva
già considerato per perso.
e che
il
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147
Ebbesi
altresì notizia
arrivato molto vicino a
di Damasco che
che
gli
nanti
era
esempio suo
1'
altri
ed
;
che
Turchi era-
i
AUppo
Pascià
Il
.
ttovava con
si
I'
esercito
disordine era tornato a
piuttosto in
sco; e su
Pascià
alla
si
e gli
,
Dama-
erano ritirati anEmiri loro confi-
guardia del paese invaso
non
non poca gente
restata se
Allora Faccardino ringraziò il GranScieh Rabàe per averlo in suo soccorso in
Congiuntura più importante, e se ne tornò
con Aly
lito
nei suoi Stati. Egli
con Junes
,
,
Taccordino
nemici
,
e
e con
.
Aly
Husaìm terzogenito di
uniti alla campagna
restarono
*ion in gran
pe che
ritirò al so-
si
sue fortezze di montagna
nelle
distanza
dai
confini dei loro
molto vicinila quelle poche trup-
vi aveva 'lasciate
masco, che stavano
in
il
Pascià di Dacontinua attenzione
dei movimenti del Grand- Emir.I presidj che
aveva messi il Capitan-Pascià nelle città, e
porti della costa della
Sona, pensavano
sol-
tanto a guardare quelle fortezze
le quaii
poco ci voleva perchè tornassero nelle mani
,
di Faccardino
i
quando
egli
avesse assicurati
suoi negozi dalla patte di terra
altri
.
lì, Pascià
di Damasco come pure gli
Pascià facevano frattanto delle conti-
Q
4
Digitized by
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nue
ma
e proposizioni al Grand-Emìr,
che aveva imparato a sue spese, e a
libertà del suo secondogenito
offèrte,
egli
costo
della
Miniar, disprezzò qualunque
trattalo, pro-
curando solamente
ben custodi-
di starsene
to, e ben guardato nelle
fortezze
Fu condannato Faccardìno
approfittato
delli
ajuti
di
di
.
non aver
Rabàc quando
in
persona veniva con esso nei suoi Stati .giacché con le forze sue , e con quelle dello stesso GranrSciek poteva attaccare vantaggiosa-
mente
nemici su le loro proprie terre, tanle truppe del Paiaà di Damasco
non erano nella miglior situazione
Dovei
to più che
.
va Faccardìno saper conoscere, che
la
ri-
tirata dei suoi nemici non era se non un pretesto per ricomporsi e attaccarlo di nuovo
Con tali riflessi che a lui scesso non potevano scappare sembrerebbe che questo uo,
,
mo
avesse principiato a trovarsi stracco dì
starsene in
compagnia
di
Marte
tosto temesse di portare in
;
o che
piut-
casa sua tante
truppe forestiere, e di un Principe potente
che conduceva seco cingente veramente senza
arte della guerra
ma però ubbidien-
quale era Rabàc,
quantamila uomini
1'
gli
,
;
te agli ordini
del
loro
Gran-ScUh
.
Rabàc
aveva date più volte delle dimostrazioni
i suoi interessi, e per la su»
di attacco per
Digitized by
Google
»49
Ma comunque si fosse scambiò
momento che non seppe pili trovare.
amicizia.
questo
E
poi singolare
il
ste critiche circostanze
te alle sue
forze
era prevalso di
dopo
mentre
diget
si
do
di
,
,
superiori
che in quecertamen-
tempo che non
nel
mandò
II.
,
;
Rabàc, e tornato
Toscana PietroLo-
in
Marsilia ad informare la
pregando
il
Corte di
nella quale
accidenti, e della situazione
trovava
sì
che aveva vicino
quello
ringraziato
nei suoi Stati,
tali
vedere
andasse a cercar lontano
,
un soccorso incerto
Granduca Ferdinan-
per avere dei soccorsi
,
e per
man-
almeno un vascello, acciò in ogni
occasione potesse imbarcare con la sua facon suoi beni Anche Fra Adriadargli
miglia, e
i
.
no della Hrossa Cappuccino e superiore del,
le
missioni in
levante scrisse
al
Granduca
dandogli relazione per parte di Faccardino
di quanto era successo in questi ultimi tempi al
medesimo,
e
stato attuale dei
dello
suoi affari, pregandolo di pronta assistenza,
e
della spedizione di
un vascello per
il
fine
medesimo assicurandolo che per un anno
intero non aveva paura dei suoi nemici , ciò
;
che dava luogo
assisterlo
la
il
.
Ma o
di
pensare
fossero
!e
di
proposito ad
circostanze del-
Toscana, o che si prevedesse disperato
caca del Grand-Emìr non fu pensato a
Digitized by
Google
spedirgli questo vascello, negli furono
man-
dati altri soccorsi
Allorquando Faccardino lascio alla
campagna il suo figliuolo 1' Emir Aly col
suo fratello l'Emlr Jitnes , e !' Emir Husaìm
altro suo figliuolo
grandi dati al detto
del Generale
Fra
.
avvertimenti più
anche col consiglio
gli
Aly
^u-JV^r.uno
fu quello di star-
sene in osservazione dei movimenti dei suoi
sando penS sempre d impegnarsi in azioni
campali, procjtan l:> di mantenere le sue truppe, e di aumentarle, e non mettersi allora
nel cimento di far qualche perdita the sarebbe stata fatale .
L' Emir Aly non lasciò per qualche
tempo
il
di
restare
in
questa situazione
desiderio di tentare un
mo
,
ma
fatto
d'arme era
non
era nell'ani-
forte in esso, e differente
1
dell Emir Junes, capi tutti due fervidi
ma poco prudenti . Essi furono costanti loro malgrado a non fare una sortita con tutte le loro truppe , ma lo scaramucciare era
divenuto così frequente con danno dei nemici, che irritati poi questi da! vedere debilitare le loro forze con questa sorta di guerra alla fuggiasca si riunirono finalmente con,
sigliandosi se tentate
ne
sopra
1'
dovevano un
Emir Aly
.
U
altra azio-
timore
che
gli
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*
pe
,
giacché
tornato
cavano
il
corpo maggiore
alle respettive
di esse era
case; e di più
essate guardati da
di
5 t
non avere molte'trup*
'riteneva era quello di
una
man-
flotta dal-
mare, poco valutando loro stescne orano stati lasciati nei Porti
dal Capitan-Pascià
contutrociò molestati
ogni giorno dal!' Emlr Aly e dall' Emlr Jums tentarono di venire a giornata.
la patte di
ai
i
presidi
;
,
Aly
disprezzati
i
consigli
,
o
piuttosto
padre non volle abbandonare
opportunità che gli si presentava di dare
una battaglia . Egli era veramente di forze
superiori, perchè aveva allora ventimila uomini e quindicimila erano i Turchi, con i
loro confettati
Gii Ottomanni procurarogli ordini del
t'
,
.
no
di tifare le
armi dei Orasi nella pianura,
dove ridotti Aly , e Junes attaccarono il nemico con estremo valore. L'azione divenne
sanguinosa, perchè giunsero a battersi corpo
a corpo; la sotte restò indecisa per più
ore, e sembrava piegare a favore dei Drusi,
quando
dutogli
all'
il
Emlr Aly disgraziatamente ca-
cavallo sotto fu uccìso egli stesso
dai nemici
Si
seguitava la
zuffa
con calore,
ma
morto per un colpo di lancia anche l'Emlf
Junes, i Drusi sì abbandonarono si dettero alla fuga, e lasciarono ii campoal nemico
,
non
'ostante
Hussalm,
incoraggimenti
gì'
dell'
Emir
quale non essendosi trovato mai
il
solo in occasioni da dar prove del suo va-
suoi cadde in
non credettero dopo la morJunes dover fare maggior reHussaìm abbandonato dai
potere di un drappello di sol-
dati nemici,
e fu
lore,
i
te di
Aty, e
soldati
di
sistenza, per cui
Damasco
.
Aly
condotto prigioniero in
fu ucciso aveva
quando
trenr/annì di età, e quarantanove ne aveva
il
suo zio Junes
,
in trionfo portate
Pascià
Ottobre
.
le reste dei
in
quali
furono
Damasco davanti quel
Accadde questo fatto
il
dì
15.
dì
1633.
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a 55
CAPITOLO
Dall' ultima rotta avuta
le
II
quando
Grand~Emìr era
fu portata la
gli
avuta dai suoi
sentire
più
,
,
in Daìr-al-Kamar
nuova della rotta
ed inconsolabile
si
trovò nel
di Aly , e di Junes, e la
Husaìm uno dei suoi rre ultimi
Ckaschia madre di quest'
morte
la
prigionia di
figli
XVI.
armi di Faccardina
fino ella sua morie
dil.'tii.
ultimo dette nelle smanie le più fiere , e sembrò in appresso un' insensata piuttosto che
una donna afflitta Ella non trovò più pace.
Faccardino nelle sue afflizioni provò anche
questo dispiacere , mentre era la sua donna
prediletta
Era veramente srata questà-una
femmina sempre senza moderazione nelle sue.
passioni . Vedremo poi qual fine infelice fece essa pure
Questi funesti accidenti smarrirono, e
fecero perdere affatto il coraggio al GrandEmo-, quantunque attesa l'amicizia che aveva con Rabàc Gran-Scieh degli Arabi inolro
avesse da sperare a lui ricorrendo
Ma in
queste fatali circostanze neppure Io ricercò.
Parve che quest' uomo fosse disturbato , ed
.
.
.
.
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Google
avvilito più dai pensieri delle disgrazie
do-
mestiche che da quelli della nazione e coi primi pregiudicavano ai secondi.
11 compenso da esso preso fu di forti,
,
si
ficare
unicamente
del suo Sraro
luoghi più
i
vantaggiosi
e starsene in aspettativa di
Intanciò che poteva attendere dalla sort£
,
.
to la stagione
mava
dell'
fece ritirare
terre del
no
inverno che
le
Grand-Emìr
in quella stagione
Continuava a
si
approssi-
truppe nemiche dalle
le quali non voleva-
,
andare ad attaccarlo
nelle sue inaccessibili situazioni
.
Faccardino di
ricevere ajuti dalla Toscana e parve che. deposti i suoi pensieri sullo Stato, avesse fondate le sue mire unicamente nella fuga, al
ijual effetto arrendeva sempre il vascello tante volte- domandato, per averlo pronto in un
caso simile quasi fosse stato presago di ciò
che gli doveva avvenire .
Accadde ad esso, ciò che spesso succede
agli animi afflitti e che circondati si veggolusingarsi
,
,
no
dalle disgrazie,
si,
i
quali invece di svegliar-
e di pensare a dei compensi reali per
gettano unicamente in braccio
, si
speranza, trovan-
risorgere
alla lusinga, e alla fallace
dosi poi succumbenti della loro indolenza
prodotta da un sangue reso freddo e asso,
pito
,
per cui cadono poi sotto
proprie disgrazie
il
peso delle
.
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Passando cosi le cose, e ne! tempo che
eramo alla vigilia di veder perso Faccardino, si mosse a domandar soccorso per esso
Giorgio Maronio , Arcivescovo di Nicosia in
Cipro
.
Erano
ad esso dalla So-
srate scritte
rta tali lacrimevoli vicende,
di tutti
vazione
i
ed era interesse
Cristiani di quelle .parti la conser-
di iiuel
Principe Drusa
.
adunque il detto Arcivescovo a
Papa Urbano Vili, facendogli una propoScrisse
sizione per
acquisto del regno di
Cipro,
e mostrò la posimpresa e come se (' affare fosse già fatto passò a distribuire
Regni, dicendo che Ferdinando II. Granduca di Toscana poteva essere incoronato Re di Gcrusr^mme, e Don Taddeo Barberino Prefetto
di Roma Re di Cipro . Alti ambiziosi Barberini poteva piacere la proposizione
nè
poteva dispiacere a Ferdinando II. quella
di Re dì Gerusalemme, ma per un /ine più
nobile, giacche- gli animi Sovrani non pose
di
1'
quello dì Gerusalemme
sibilirà di tal
,
;
i
,
,
sono
dìsprezzare ciò che ad essi
accresce,
splendore, mentre la gloria loro fa quella
dei sudditi
Mille promesse vaghe si facevano poi per la parre di Faccardino , ma tut.
to era conseguenza
ne. Queste
dell' infelice
sua situazio-
stesse proposizioni fatte in
tem-
non avevano incontrata
sorte
pi più opportuni
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alcuna, perciò niente di meglio vi era da lusingarsi nei casi presenti
Tornò, intanto
.
stagione di primave-
la
ra del 1634. e trovò Faccardìno tuttavia indolente fra le speranze
Ma un colpo mor.
tale fu per esso
quando
senti
che
di
nuovo
era venuta su le coste della Soda l'armata
navale del Grazi -Signore comandata da Ciaf-
far-Bey Capitan -Pascià,
il
quale nel partire
da Costantinopoli aveva promesso alla Porta
padrone della persona del Grand-Emìr
Questo nuovo malanno contro lo sfortunato Faccardino , e
di rendersi assolutamente
.
la lentezza di lui nel procurarsi
zi dì sostenere
decoro
i
veri
meze
i
i
il
della
nazione,
suoi Stati, lo fecero abbandonare da rutti
suoi alleati, che sotto le dì lui sognate speranze non volevano arrischiare la loro sorte
Il Granduca Ferdinando IL che conservava
buona amicizia con esso avrebbe voluro
mandargli il vascello più volte richiestogli
ma nel iój). in cui la peste afflile di nuovo la Toscana e spcciàlmeite Firenze , era
suo dovere di pensate alle vicende del pro,
uno
Stato; ed
quel Sovrano
nella quale
vare
riosa
i
si
in
de
ero le premure grandi di
iasione di quella peste,
tutto
il
pensiero per
sai-
forma una parte più gloRe^no. F.gli sapeva ancoia
suoi suddi
del 'Suo
the
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che un armata navale di quarantaquattro legni Turchi aveva occupate le coste della Sona, e che tutti Porti de! Grand-Emù- erastati occupati, e presidiati dai Turchi, a
gli restava un palmo di littorale
Inoltre un certo Francesco Venturini
che stava in Costantinopoli per osservare
tuttociò che succedeva alla Porta, per ragguagliarne poi la Corte di Toscana , anche
con lettere cifrate aveva informato il Granduca, come pure nel 1634. si spediva una forte armata navale ìn Sona con ordine al Capitan-Pascià che la comandava di annichilare assolutamente la potenza di Faccardino
e di condurre egli stesso in persona a Coi
no
che non
.
,
stantinopoli
.
Era facile comprendere quanto fuoco
doveva mettere tale armata in quelle partì
accompagnato il Comandante di essa specialmente da ordini così premurosi
e precisi
onde inutile era per allora di mandare
alcun soccorso, mentre in qual Porto avrebbe dovuto far capo il detto vascello per ri,
;
cevervi Faccardino,
la
sua gente, e la sua
roba quando fossero occupati dai Turchi ?
ìa Toscana era in grado di mandarvi
un armata navale per proteggere questo legno senza avventurarla troppo contro canti
bastimenti Turchi, che combattevano si può
Nè
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si
dove che in una diToscani qualun-
dire in casa propria,
sgrafia
mancava
que Porto
ai
legni
in quelle
parti
.
Abbandonato in somma Faccardino dalmaggior parte dei suoi, pure restarono
con essi alcuni di quelli che credette più
fedeli
e che sembravano disposti a divider
con esso il loro destino
Faccardino però
divenuto sempre più debole a segno che
sembrava mutato in un altro uomo , spiegò
a quei pochi il pensiero concepito di voler
rendersi alle armi di Amurai IV. con la
lusinga di ottener da esso di nuovo il go-
la
,
.
verno del suo ;:ae;e. Ma suoi amici si opposero si fortemente a tal rt soluzione che
gli convenne cedere
Bisognò dunque ;iensare ad assicurarsi, e a ritirarsi in un luogo remoto alle
insidie ottomanne. Ciò fu press» il vìUjri
,
.
di Gain, verso
estremità australe del
Monte Libane, in alcune grotte che formavano una specie di Forte inaccessibile, giacché nessuno ci si poteva condurre se non
con
ajuto di travi
sulle quali bisognava
passare uno spaventevole precipizio.
Qui dunque si ritirò Faccardino con
Saràn , e Deidàr suoi -figli minori , e. con
cinquanta dei suoi amici dopo avervi fat-
|io
l'
1'
to
trasportare
,
delle
provvisioni
sufficienti
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per tutto 1' inverno futuro lusingandosi che
tanti sarebbero stati bastanti per veder partita la flotta Turca da quei njari..
Gli si presentarono eriche delle felici
combinazioni per poter rinvigorire le sue
speranze, seguitate avanti troppo inopportunamente , e a lui alquanto mancate nel magmentre Aemet Pascià di Da T
gior bisogno
masco si trovò minacciato dagli Arabi sulle
,
,
proprie terre
Faccardmo
derne
,
,
sicché gli
convenne
lasciar
e tornarsene sul suo per difen-
proprj interessi
i
.
Ammiraglio Ciaffàr Bey
iL'
,
vedendo
che andavasi verso 1" inverno principiava a
disperare di fare alcun progresso sopra race standogli a cuore di non arrischiare che la sua flotta fosse sorpresa da
qualche burrasca su quelle pericolosissime, e
sicure coste non gli restava, da tentare se non un colpo.
Bloccò adunque tutto quel luogo ove
erano le grotte presso Gesìn per co strigarlo cosi alla resa Ma raccordino era
in un luogo troppo inaccessibile , e troppo
ben provvisto di viveri per aver di che temere da un Comandante di una flotta per
tutto quell' inverno. All'Ammiraglio poi era
cordino
,
mal
.
almeno
necessario
luogo .ove
si.
d"
intendere
trovava ritirato
il
il
preciso
Grand-Emir
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1 fio
con i suoi fedeli per azzardare cosi qualche operazione più risoluta, ma non essenvenir a capo neppur di quesso,
pensava già a far vela per tornarsene verso
do potuto
Costantinopoli
Niente era però bastante a confortare
Faccardino
sperava è vero , ma siccome
.
,
speranze non avevano altro appoggio
le sue
idee vaghe dello stesso
che
nelle
mo
vacillante
,
tutto egli
suo anitemeva anche in
quel solitario
ma sicuro albergo e quasi
presago di qualche tradimento, inquieto, e
,
,
non si fidava di se medesimo .
Aveva pur troppo ragione di ciò men-
agitato più
,
tre
giorno stesso
che precedeva la stapartenza
dell' Ammiraglio Turco
il
,
bilita
,
dalle coste della
,
Sona
,
uno
dei
suoi approfittando
più con-
un mo-
fidenti fra
i
mento
cui Faccardino stanco dalle
in
leste cure
prendeva un poco
lò con una corda
dall'
di
altezza
di
mo-
riposo, cadella
bocca
un giovanotto , e fece con esso passare al
Capitan-Pascià la notizia ove era la caverna nella quale stava ritirato il Grand-Emìr;
,
tempo che 1' infelice srato delle
Faccardìno erano in veduta di fare
si trovò tradito da quelli stessi
e cosi nel
cose
di
buona
crise,
che gli avevano giurata fedeltà, e che seco sì erano ricoverati in quel malinconico
ritiro
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Fu
allora ordita
una mina a forza
di
scarpello nella pietra per far saltare all'aria
il
luogo ove
e questa
Grand-Emìr
il
condotta
fu
si
era ritirato,
e diretta
,
Marco Antonio Donati Padovano
,
da quel
di
cui
si
è parlato altrove, e che era molto amico
Damasco persona assai nota
il quale aveva avuto del
dal Pascià
Faccardino spaventato allota dal peried avvilito da tanti tradimenti , si
apptese al consiglio di rendersi con alcune
condizioni al Capitan-Pascià, il quale considerando l' importanza di tale acquisto tutto gli accordo
senza però niente mantenere in appresso . Si rese adunque a
lui il Grand-Emìr con i due suoi figliuoli i! di
li, di Novembre 1634. Vennero
quindi condotti al Capitan-Pascià anche le
quattro mogli che erano in Dair-al-Kamar
e tutti insieme furono trasportati prigionieri
del Pascià di
in
,
quelle parti, ed
buon danaro
ricolo
.
,
,
,
in
Damasco
.
Ciaffàr Bey non avendo tempo da perder atteso la stagione che avanzavasi , lasciando le femmine in Damasco, come pure
1'
Emir Husaìm, che
condusse
Haràn
fiotta
,
,
nopoli
.
già vi era Prigioniero,
i due Emir
dove imbarcatili sulla
in
Seida Faccardino, e
e
Deidàr
fece
poi
partenza
per
R
Costanti-
3
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z6z
Della famiglia dei Mtnogly non resta-
non
roito liberi se
anni figliuolo
e-
dell'
Corkmàs
e
il
primo
,
Mdhan uomo
Em Ir
jicnwi
di
treni'
Jimes già estinto,
figliuoli
dell'
Emir
dei quali aveva nove anni ,
,
e che in quelle calamità ,
furono trafugati da- alcuni amici della famiglia, e condotti in serbo presso il po,
e
1'
altro sette
Arabo Rabàc. Melhem restò alla campagna con un numero Hi armati, che andò
poi aumentando col favore dei tesori di Faccardino che vennero in suo potere, giacché
nè il Pascià di Damasco, né il Capitan-Pascià
non erano potuti venire in cognizione dove
fosse il danaro del Grand-Emìr , il quale
peraltro in contanti non doveva aver più
tente
quelle ricchezze così decantate anni avanti,
mentre per mantenersi aveva profuso molto, ed era di un carattere inclinato piuttosto alla generosità allorché
si
trattava di far-
Arrivatoin Costantinopoli il Capitan-Pascià presentò nella persona dì Faccardino il
suo trofeo a Amurat IV. e siccome era in
reputazione di uomo grande fu Faccdrdino
ben ricevuto, e ben trattato da quel Sultano.
Accadde che incaloritasi la guerra in
Persia volle Amurat IV. marciare in persona verso quelle parti . Il Grand-Emìr
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ebbe la consolazione di vedersi lasciato in Cogiacché il
stantinopoli con buone speranze
Sultano si era già persuaso che non ostante le prepotenze da esso usate in Sorla aveva però corrisposto sempre con esattezza al
,
,
,
tesoro con le debite rimesse di danaro
con dei
regali
Amurai
e
,
e con della profusione grande.
era già lontano venticinque gior,
nate da Costantinopoli, quando gli giunsero nuove da Damasco, che Melkem nipote di
Faccardino con un corpo di Arabi dell' Auraniiide avevano attaccato
,
e tolra ia vita in
una zuffa a Acmet Pascià di Damasco, e
che sparso del timore fra i Turchi era andato armata mano a saccheggiare le città
Seida, di Barati, & Acri , e di Tiro senza curarsi però di fermare in esse il piè
'di
A tali avvisi Amurai IV. spedì subito
un nuovo Pascià al governo di Damasco
e fu questi Ilìf-Pascià, che si tenne alla campagna senza poter batter Melhem, impedendogli bensi di fare dei progressi maggiori
ì
quali
sembrò che
egli
stesso
,
non curas-
non avesse di mira che di
conservare il Paese detto Dei Drusi, o sia
provincia di Sciuf
bensì non tralascianse, e che altro
la
;
do ogni giorno di fare delle piccole scorrerie con spargere anche crudelmente del
sangue , volendo in certa guisa vendicarsi
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i(>4
dei tradimenti stati
famìglia Manogly,
fatti alla
a segno tal; che llif-Pascià fece poi intendere al Sultano Amuràt, che aveva trovato
la Soria senza leoni
,
ma
bensì con
coli insetti bastali tcmenre nojosi,
meva che non
se
non
dei pic-
quali te-
i
volessero degenerare in fiere
fosse tolta loro ogni speranza di
sorgimento
ri-
.
Sultano che aveva già veduto , che non era facile di ridurre alla dependenza questa famiglia in occasione che
Intanto
il
,
spedi il detto Ilif al governo di Damasco
aveva otdìnato al medesimo che fossero fatte morire le quattro mogli di Faccardino
e
Che fosse tagliata la testa al di luì figliuolo
Hmaìm che già erano tutti prigionieri in
,
,
Damasco
Aprile
messa
,
come
fu
e
la
1635.
sulle
mura
di
testa
di
terzogenito di Faccardino
capitato aveva ventinovc anni
,
sue mogli non
mese di
Husaim fu
Questo
quando fu de-
eseguito nel
quei castello
.
.
Rispetto
alle
è restata a nostra notizia se
non 1* età di Chaschia sua quarta moglie,
che è quella che condusse seco quando fu in
Toscana la quale aveva quando mori quarantotto anni, si sa soltanto che le altre erano maggiori di lei.
Nel tempo stesso che Amurat mandò
,
Ilìf in
Damasco
,
spedi
in
Costantinopoli
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i6s
un Capi°ì-Btt!cì con ordine
pitare Faccardino
,
come
subito deca-
di
segui
il
di
13. di
Aprile 1635- nell' crà sua di anni cinquanraduc e per tre giorni consecutivi fu la sua
testa portata sulla piazza della Moschea nuo;
va guardato da due Giannizzeri
All' Emìr Mansùr secondogenito di Faccardino che era stato condotto in Costantinopoli fino dall'anno 1633. fu pure tagliata la
testa; aveva allora trent'anni. E nel tempo
stesso furono affogati gli altri due minori
Haràn
figliuoli
,
e Daidàr
,
1'
uno
dell'
età
anni, e l'altro di venticinque.
terminò la linea di Faccardino
e
di ventisette
E
cosi
della
;
Manogly non vi restò se non
Acmet figliuoli dell'Emiri//,
famiglia
Corkmàs
,
e
come
si disse
erano stati assicurati
tempi presso gli Arabi, e MeUiem
figliuolo dell' Emir Junes
all' imprudenza
del quale dovette Faccardino il suo disgraziato fine
mentre se nel tempo che il suo
zio si trovava in Costantinopoli non avesse
egli in Soria attaccati i Turchi, ed irritati
cosi gli animi degli Ottomanni
era molto
probabile che il Gran-Signore che aveva vantaggiosa opinione del Grand-Emìr lo trattasse più umanamente, o almeno vi era da
lusingarsi che meno estesa sarebbe stara la
sua vendetta. Mentre con le ultime esecui
quali
in quelli
,
,
,
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166
zioni lo spirico di Amurat non tendeva ss
non a vendicarsi distruggendo affatto la famiglia dei Manogly
Ciò che però era an.
che molto coerente
IV. sotto
di cui
la
al
governo
di
Amurat
Corte di Costantinopoli
divenne per
crudeltà
la sua fierezza un macello di
confondendo nei suoi capricci il
,
col reo
giusto
.
Niente valutava
stessa
la
ed egli fu il primo Sultana
che fece morire il Muftì capo di essa. La
Turchia fremè nel solo pensarlo. In appresso fu sempre temuto ed a segno che il suddito sfuggiva il suo incontro
e le strade
per le quali egli passava erano vedove e solitarie
Insomma fu sotto questo Sultano che
terminò i suoi giorni 1* infelice Faccardmo.
Era questo Grand-Emir di una statura
mediocre
ma di bel portamento . Aveva
la carnagione alquanto scura , e di un idea
alquanto affricana , 1' occhio lo aveva nero e vivace, come pure erano neri i suoi
capelli
e la fua folta barba che dopo aver
preso la prima moglie più non se la tagliò.
Fu sempre sano, e di temperamento
forte , e l' inclinazione che aveva per le arsua religione
,
,
,
,
.
,
,
,
mi
lo disposero a
dìsagj, e le fatiche.
,
soffrire
maggiormente
Fu però
i
facile ad es-
sere abbattuto dalle malattie dì spirito
,
tal-
mente che quando aveva qualche disgusto
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z6 7
non
più
si
conosceva Faccarditzo
dìno medesimo
in
Faccar-
.
Egli era splendido
e generoso, ed
avrebbe inclinalo anche alla magni ficenz»
negli edifizj
per i quali aveva acquistato
,
,
Toscana
ma terquando di poco aveva prin-
del gusto nell' essere in
minò
•
di vivere
,
cipiato a mettere in esecuzione le suei idee.
Ebbe
sci
del genio per
nello
stabilirla
l'
agricoltura
,
e
vi
na-
grado che
nel miglior
si
in quelle parti. Dopo eh*
Toscana avrebbe voluto introdur-
potesse desiderare
tornò
di
re nelle sue città della costa della Sona e
specialmente in Barati, e in Se'tda delle nuove arti-, e perfezionare quelle poche che vi
,
erano
;
ma non
ottenne
l'intento, perchè
quei popoli non erano molto portati né alle
arti , nè ai mestieri
e tanto meno a quelche si direbbero di lusso . Segue cosi anche ai tempi nostri, ed io stesso nell'esseho osservato, che le premure dì
quella gente , tolti di pochi sembrano decìse per 1' agricoltura
e per la mercatura
Parrebbe che da questi due articoli ne
,
li
re in Sona-
,
,
dovesse nascere
atti nel
sono
paese,
il
ma
terzo d'introdurre delle
queste conseguenze
adattabili per quei paesi
tal difetto,
non
dove l'errore
.
Conoscono
ma non
sanno come
è ordinariamente nel governo
loro stessi
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risorgere
e per
,
ricoprire
ficienza dicono die
I"
la
bono
alle
arti.
questa delle
bero cosi lontani
i
Forse vodeb-
le arti
essere la conseguenza dell' agricoltura,
e non
cipi
loro insuf-
agricoltura deve essere
specialmente preferita
gliono intendere di dir cosi, che
ma
pratica
che
arti
dall'
.
Essi
non sareb-
avere dei buoni prin-
non sapranno mai mettere
in
.
Faccardino nella sua prima gioventù
avrebbe inclinato ad essere fiero fino alla
crudeltà , per sodisfare specialmente a qualunque sua amorosa passione; ma la Ma.
dre lo illuminò a tempo, e lo corresse, e
più umano divenne ancora dopo il suo ritorno di Toscana
Merita che sia fatta giustizia alla grata riconoscenza
che ebbe sempre verso
.
,
quelle persone alle quali aveva
gazioni
.
I!
padre fino
delle
obbli-
suo Ctuivàn lo riguardò
come
mo-
agli
ultimi
momenti
in cui
Ebbe del rispetto
rì quel buon Vecchio
grande anche per sua madre Setriesèp; ma
giunto a un certo punto di prosperità , non
trovando combinare pensieri suoi in materia
dì Governo con quelli di lei, procurò a poco
per volta di sottrarsi dalla sua suEjso/.ione
quantunque in apparenza volesse dare a conoscere il contrario per cui la Madre si ritirò
affatto dagli affari Già si vedde ciò
.
i
S
,
,
.
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La predilezione che egli ebbe per 1! ultima sua moglie Chaschia parve troppo grande in confronto del debole affetto che aveva per le altre tre fu peraltro anche verso
;
di
queste molto
to,
te.
umano,
rispettoso,
e puli-
facendole servire anche splendidamenrestava ad esse da rammaricarsi se
Non
non che erano troppo
rare le grazie che seco loro divideva .
Conservò sempre la più sincera, e cordiale amicizia con
Regnanti della Toscana,
verso i quali non mancò mai di riconoscenza per le accoglienze da essi stategli fatte,
i
Nella scelta dei soggetti che lo servi-
vano non ebbe mai riguardo
alla religione
che professavano
gli bastava che facessero
il
loro dovere , e il suo servizio
ciò era
bastante per esso
non imbarazzandosi con
chi voleva credere più in una maniera che
,
,
,
neir altra
La
regola per ritirare
il
testatico
altro dazio, siccome fu stabile, e
,
e ogni
non arbi-
cosi non fu mai di fastidio per i suoi
.
Egli non intraprese mai a tassare
suo popolo di una straordinaria gravezza
per il bisogno dello Stato senza darne le
ragioni ; e quando si trovò costretto a farrraria
,
sudditi
il
lo Io fece con
moderazione
,
e
sempre nei
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bisogno medesimo
Di più procurò che si osservasse in tali casi a una giuproporzione fra il grande , e il piccolo,
per cui erano sicure le ricchezze in mano
limiti del
.
sta
dell'opulente,
e la miseria era certa
di
es-
compassionata , e non tiranneggiata .
:Egli tenne sempre un registro esatro non solo delle famiglie che aveva nei suoi Stati,
ma ancora delle loro entrate e sapeva cosi fin dove sì estendessero le forze di esse,
e se qualche esattore, secondo il costume
sere
,
più ordinario di
tali
genti, avesse fatta qual-
che estorsione con volere esigere più del
dovere , o superiormente alle forze di qualegli al ricorso che gliene ve-
che famiglia,
niva fatto era in grado di aver presente se
i lamenti erano giusti, o
nò.
Una
delle sue più forti passioni fu quel-
la dell' ambizione che condusse all' eccesso
e die fu poi la princìpal causa della sua rovina
Passava talvolta anche per superbo.,
ma se mai lo fu , lo fu senza una ributtante alterigia
Egli che non aveva trascurata
.
.
la lettura delle
gua
,
Istorie scritte
e specialmente quella
Magno
,
che
fra
i
Drmi
è
il
nella sua lindi Ahtsandro
Monarca della
, a segno tale che cresia fino mostrato in questo
persona {Cap.IIL.pag.zz.J
più alta estimazione
dono che Dio
mondo
si
nelia sua
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*7*.
»!
era
ripieno la mente delle gloriose aziosi era prefìsso d'imitarlo. Quan-
ni di lui, e
tunque la disparità fra esso , e il Macedone non ammettesse neppure alcun paralcontuttociò quelle immagini di conlelo
quista che si era messe in capo servirono a
,
tenderlo prepotente
col conquistare
nuamente senza alcun
sali
,
e villaggi
tto
,
e a quello
.più forte
,
difitto e citià,
contie ca-
che tolse a quasolamente con la ragione del
e Provincie
,
per cui potette competetegli
,
titolo di usurpatore
quistatore
,
che
altri
ìi
direbbe con-
.
Termina
cosi l'Istoria del
Grand-Emir
Ma sarà molto opportuno pei
corredo all'Istoria medesima, che nel seguente
ultimo Capitolo si vegga continuata la serie
Azi Grand-Emiri dei Drusi fino a questi ultimi tempi giacché iti questo spazio di an-
J?ascardino
.
,
ni
vedremo
famiglia dei
altresì
1'
Manugiy
estinzione totale della
,
della quale fu
il
no-
stro Faccardino
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CAPITOLO
XVH.
FTtueguìmen'o iella serie dei Grand-Emiri dei Draà
dopo la morie dì Faccardino fino all' anno IJJZ.
ìtel
quale intervallo di tempo
la famiglia dei
Manogly
jVjEtHEM
sì
citimi totalmente
.
figliuolo
di
June:
Mano-
gly che si vedde nello scorso Capitolo aver
avuto un incontro con il Pascià dì Damasco
Aanet, in cui il detto Pascià vi restò anche
estinto, non fu mai soggetto dì gran med,
io,
ma
fu anzi un
uomo
dissipato, ardito
senza considerazione, e di sentimenti vili, e
al decoro con il quale si
non corrispondenti
era sostenuta la famiglia
Manogly.
Dopo la morte di Faccardino suo zio
cercò con mille deboli umiliazioni alla Porta
di aver egli il governo di quei paesi, che
nei tempi più antichi erano stati della dependenza dei Drusi. Parrebbe strana una tal
che poco
richiesta fatta dalla parte di uno
avanti, secondo l'opinione della Porta., aveva agito quasi da ribello . Ma questa tanto
difficile, quanto facile a passare sopra tutto,
esaudì le di lui domande, e 1' anno seguente 1636. oltre la libera restituzione in proprio della provincia dello Sciuf, Paese dei
Drusi
,
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*73
Drusi gli furono consegnati altresì a nome
del Gran-Signore i governi di Baruti di Tiro,
di j4eri
e di Seida ove molto faceva il suo
,
,
Allora
Emìr
,
prese
egli
detto
Melkem
sciuto dai Drusi
.
il
titolo dì
Grand-
per tale fu ricono-
I. e
Ma
senza die egli pensasse
più a rivendicate gli acquisti fatti dai suoi
predecessori di altro non si curò se non di
,
vivere da dissoluto, e di ritanneggìare
i
suoi
per cui essi stimavano meglio di vivere immediatamente sotto il governo dei
Pascià , che sorto ii suo
F^gli si dette con
intera dependenza alla Porta
né più risorgerono i Drusi da questa suggezione , nè
presero in appresso lo stesso titolo di GrandEmir senza farne una patte di convenienza
ai Pascià confinanti
e specialmente a quelli di Damasco
e di Seida
ed in seguito
furono altresì gli stessi Pascià che ne conpopoli
,
.
:
,
,
fermarono
1'
;
elezione
.
Sotto questo Grand-Em'ir
si
suscitarono
nuovamente le fazioni dei Kesi e degli Jemcni cioè dei Bianchi, e dei Rossi, le qua,
,
li
I
erano state già depresse sotto Faccardino.
Kes\ seguitarono anche in questa loro riil partito
della casa Manogly .
produzione
Fu una
solita arte
risvegliare questi
della
due
Porta di aver fatti
per tener cosi
partiti
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quei paesi
divisi
avanti
,
come
l'
era giovato per f
fintantoché Faccardino non
mezzo
Mori Melhem
tolti dì
ebbe
gli
.
I.
V anno 1658.
dopo un
, e debole governo di ventidue anni
dell'
età sua dì anni cimjuanraquactro, senza aver
vile
,
fatta
mai azione alcuna che dimostrasse
sere stato degno del posto di
Venne
attribuita la di lui
dine, e corpulanza.
Fu
di es-
Grand-Enàr
morte
alla su a pinguesepolto in Seida sot-
to una cappelleria vicino alla porta, e con
esso terminò la linea
dell'
Emìr Junes
fratel-
minore di Faccardino . A questi successe.
Corkmàs figliuolo maggiore dell' Emit
,
e nipote del Grand-Emìr Faccardino, ed a
cui la Porta confermò quanto aveva concesio al Grand-Emìr Melhim l.
Dopo la morte di Faccardino toccava
al detto Corkmàs a succedere nel posto di
lo
My
Grand-Emìr
,
ma Melhem
approfittare della di
lui
I.
assenza
si
,
era
saputo
giacché
fieli'
ultima catastrofe della famiglia era passato
la custodia del Gran-Scieh degli Arasotto
bi
in
Rakàc
.
Contribuì di più a sostenere Melhem Jquella specie di usurpazione su i diritti
non solo il favore e la condescendcnza della Porta
quanto ancora l' età
giacché quando Melhem L
del cugino,
,
,
del vero erede
,
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fu riconosciuto per
Grand-Emìr
,
Corhmàs
aon aveva
se non undici anni , ed inoltre non
chi lo sostenesse, giacche troppo si
trovavano scomposti in quei tempi gli affadei Drusi
Il Granrl-Emir Corhmàs fu uomo di gran
valore , ma di poca prudenza
Volle prinvi fu
ri
.
cipiare a estendere di
la famiglia
ma non
,
nuovo ii dominio delavendo prese bene le
misure nel suo principio e penetratisi i segreti maneggi che da esso si facevano , la
Porta mandò contro di esso un Pascià
il
quale assalitolo a Meisbùt, nove miglia in distanza da Seida fu ammazzato l' anno 1666.
dell'età di anni quarantino, dopo un gover,
,
,
no
anni sette
di soli
Corhmàs degenerò da
la nazione,
ricoloso
cipe
,
1'
alli
attaccare
Stati
,
certi
alla
quiete
e a quella del Suddito
ler introdurre
ste idee
li!
il
costumi del-
quali è spesso pe-
i
del Prin-
Si dette a. vo-
.
vìvere alla Francese
Que-
.
acquistò nel conversar volentieri
Europee del paese , e specialmencon i negozianti Francesi dì Seida e di
Acri Ma egli stesso non seppe approfittar
niente in proprio di quel tanto di buono che
poteva acquistare da una si eulta Nazione ;
piaciutagli però la leggerezza
a questa sola
si attenne. E ciò che poteva essere politezza
nelle case
te
,
.
,
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in
quelli nel
conversare con
donne,
le
in
esso divenne una force passione che lo fece prevaricare più d'una volta. Il brio del-
tavole finiva in lui con V ubriachezza .
Il giuoco delle carte che per un onesto passatempo tratteneva quei negozianti , piacque
le
ad esso a segno
viziato
,
che lo rese effettivamente
.
Alla sua morte gli doveva succedere il
di lui fratello Acmet , che aveva allora trentanove anni; ma non saprei per qual ragione venisse interrotto il governo dei Drusi
nella famiglia Manogly
passando da questa
in quella delli Scchabì, con i quali però Manogly erano in parentela per parte di donna.
La famiglia Scehabi Araba- Maomettana era molto potente nella città di Sciakba
,
i
nel!'
co
ai
Auranitide. Nelle persecuzioni del
paese di Scìuf , e
Faccardino , e quelli
ritirò nel
si
tempi
dì
vi
di
Tur-
si stabilì
una fa-
si
maritavano scambievolmente coli'
Fnres Scehabi successe adunque lei
governo al suo cugino Corhnàs Questi pure voleva estendere il dominio dei Drusi,
ma non fu più fortunato del suo antecessore, mentre avendo avuta guerra con Omar
Arfuci Governili ori: di Balbdc, fu ammazzato
miglia
altra
.
.
in una battaglia l'anno róSo. dopo aver
gnato quattordici anni
la-
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Il
Gran-Signore poco s' imbarazzava
ribelle che nutrivano tutti costo-
animo
dell'
ro. Era contenta la Porta di ritirarne i diritti , e lasciava poi ai
Pascià confinanti il
pensiero di farne le sue vendette, che età
una sorgente inesausta di guadagno per loro.
Ai Grand-Emlr Fare! successe nella dignità il suo figiuolo Junes Scekabi. Questi
una
visse
vita
tranquilla contentandosi dell'
eredità del padre
Stati dei
alla
,
e di governare su quelli
gli furono consegnati
Drusi, che
di Fares
Ebbe Junes un figliuoMansùr che vedremo poi Grand-
morte
.
lo chiamato
Emìr
ed una figliuola che fu sposata da Acmet Manogly, e finalmente dopo
aver regnati tredici anni in somma quiete
dei Drusi
,
1' anno
1680.
questo stesso anno dopo la morte
fu riconosciuto per Grand-Emìr
e pace mori ne!
In
di
Junes
suo letto
Acmet Manogly tornando con
allora
,
il
questi
,
e per
principato dei Drusi nella fami-
Manogly
Acmet figliuolo dell' Emir
Aly , e per conseguenza nipote del GrandEmìr Faccardino quando principiò a goglia
.
,
vernare aveva sessantasei anni ma poco godette del suo governo, perchè mori ne! 1695.
di anni sessantotto, ed ebbe un figliuolo dalla sua moglie figliuola del Grand-Emìr Junes Scehabt
;
.
S
3
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z 7»
Acmst fu t:i) Principe non meno 'dissiparo del Gra.id-Emir Cortmàs suo fratello
maggiore. Piacque pure ad esso di conversare con i Francasi che negoziavano in quelle parti
e spesso trovatasi a sollazzo con
essi fuori della gravità della nazione Drusa.
E siccome fra pochi individui !o scopo dei
quali à solo
interesse
non possono tro,
,
1'
,
varsi tutte le virtù della nazione, pereti nell'
essersi
non
troppo familiarizzato con loro, altro
fece che
Dopo
rendersi vizioso
di esso
venne
.
riconosciuto
per
Grand-Emlr Mansùr Scekabi figliuolo del
Grand-Emìr Junes cognato del suddetto Acmst Manogly Aveva Mansùr più coraggio,
.
che prudenza
e sarebbe srato necessario
ad esso aver d' intorno degli uomini grandi
che lo avessero regolato mentre aveva del,
,
le qualità altrettanto lodevoli.
Egli volle attaccare ti Pascià di Damasco, scoglio stato sempre insuperabile,
e dal quale dipesero in ogni tempo o le disgrazie, o mille ostacoli al maggiore avan-
zamento
dei Principi Drusi.
Ebbe
la
disgra-
zia di restare suo prigioniero nel rCoó. do-
po un
solo anno
che era stato riconosciuFu poi decaanni dopo cioè
to Grand-Emìr dei Drusi
pitato
nel
in
.
prigione dieci
1706.
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Nelli Stati Asiatici gli
nome
vernati più dal
Suo porere
Se
.
uomini sono goche dal
Principe
del
Principe è prigioniero è
il
come morto, ed un altro ascende
e cosi appena successa la prigioGrand-Emlr Mansàr riconobbero ì
Bruii nello stesso anno 1696. per loroGrandEmìr Bescir Manogly figliuolo del GrandEmlr Acmet. Non aveva allora Bescir se non
riputato
sul
nia
trono
;
del
rredici anni
In tutto il corso del suo governo sorto la condotta di bravi uomini fece sempre la guerra al Turco , e riprese ad
esso la Galilea e molte altre terre che erano state perse co! terminar del regno del
Grand-Emir Faccardino
.
,
.
Dopo
aver regnato dodici anni
Principe a cui si doveva sorte migliore, fu avvelenato in Aeri nel 1708. nell' età sua di
soli venticinque anni
Ebbe una figliuola ,
e un figliuolo chiamato questi Musabin che
,
.
aveva cinque anni quando Bescir morì Doveva esso succedere al padre ma non fu allora riconosciuto per Grand-Emir; giunto
poi ad un età più matura
nella quale poreva aspirare al comando principiò a dege.
,
,
,
nerare dai sentimenti della famiglia Manogly.
Si era fatto partitante della fazione 'degli" Jemer.i, alla quale
quei
della
erano
detta
sempre contrari
stati
famiglia
,
e
quelli
della
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famiglia Scekabi
per cui neh" età di venti
anni fu ammazza» nel 172}. e cosi ebbe
termine la famiglia dei Manogly essendone
esso 1' ultimo maschio
,
.
In questa specie
sistito
d'
interregno aveva as-
dei Drusi
alli affari
che aveva sposata
Haydar
la sotella del
Scehabi,
suddetto
Mu-
Grand-Emìr Besàr MaEsso fu riconoscivito per Grand-Emìr
subito dopo la morte del suo cognato Musabìn
Fece la guerra alla fazione degli Jemeni che di nuovo estirpò dal Libano Moti
quindi nel 17*7. dopo un bteve governo
di quattro anni
avendo lasciati tre figliuoli , cioè
Melkem , Acmet, e Mansàr.
tabili, e figliuola del
nogly
.
.
.
,
,
Le qualità , e le doti dì animo del primogenito Melkem non ritardarono in esso fa
dei linai per fame il loro GrandEmìr , che fu detto Melkem IL Sotto di esso molto risorse lo splendore della Nazione
Drusa. I principi del suo governo furono riscelta
volti a ristabilire
suoi paesi
Animò
,
il
genio
il
dell'
agricoltura nei
quale andava raffreddandosi
soprattutto
i
.
coltivatori a moltiplica-
re la piantazione degli alberi gelsi per pro-
curare
allo
seta
messe
zi
,
e
una maggior quantità di
i
buoni mez-
Stato
in
per ravvivare
pratica tutti
il
commercio, che
duto in languidezza
.
era ca-
Passò poi a restaurare
Digitized by
Google
i8i
le
fabbriche de! suo paese, ma specialmenverso la qual città in-
te quelle di fiorati
clinava
,
suo affetto
il
Aveva questo Principe molto del nobisue azioni . Era clementissìmo
con
suoi popoli, che lo amavano, e si fele
in tutte le
i
ce temere dai suoi vicini senza portare le
armi in casa loro. Ss lo costrinsero alla
guerra fu sempre vittorioso
e fatta la pace
si contentava di poter
regnare siili' animo
,
dì essi
.
Era
costumi
lazione.
di
grazioso aspetto, e di dolcissimi
Amava
.
la giustizia
;
aborriva 1* adu-
suoi sudditi lo trovarono di con-
I
tinuo pronto ad ascoltarli, e partivano sempre contenti da esso e quelli che ottenevano
la grazia, e quelli ai quali restava luogo di
sperarla
Ebbe Uelhm IL due
figliuoli
,
il
pri-
mogenito fu sordo, muto, e quasi cieco, e
perciò inabile per il governo; 1' altro aveva
nome Josef ( Giuseppe ) Ma questo GrandEmìr dopo aver regnato ventinove anni, e
levò dal
comando, e
fece la rinunzia dellì
mani dei suoi due
Stati nelle
fratelli
Azmet
e Maruùr
nel fare la quale non ebbe altro
pensiero se non di eleggerli come Reggenti
,
durante
la
minorità del suo figliuolo Jusef.
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come uomo di senno, quieto, e di buon cuore , ed impegnalo a sostenere le ragioni dei
Drusi
Marnar medesimo che veramente
amava la patria seppe scorgere in quell' ocche per reggerla contro la forza
,
delle armi, e della politica, o piuttosto dei
tradimenti , era egli stesso oppottuno , perchè il suo partito era maggiore.
Jusef col crescere degli anni doveva
maggiormente intendere, che era egli il ve.
casione
ro erede del Principato; molti amici
,
e fau-
disponevano a valutar ciò anche di
più a segno tale che ali' età di anni ventuno si messe di proposito per rivendicare le
sue ragioni; ed io era in Barati nel 1767.
egli ricorse alla protezione dei Patori lo
,
quando
scià di Seida , e di Tripoli Veniva sostenuto da quello di Tripoli superiormente all' altro di Seida giacché questi non poteva essergli manifestamente favorevole, perchè era
concorso col suo voto neh' approvare reie.
,
Grand-Emìr Mansùr
Emìr Jusef dopo qussto primo pas-
zione del
V
so prese una parte del governo dei Drusi a
dove congoverno del Pascià Ai Tripoli, e fe-
settentrione della città di Barati
fina
il
,
ce la prima sua residenza mGìbail (Byblus)
sulle
coste della Sorìa
,
mando sotto la protezione
ove principiò
il
co-
del StiàdtttoPaaià
Digitized by
Google
Neil' anno
Dair-at-Kamar
Fogliente
il
suo
1768. scacciò di
il
Grand-F.mir
zio
Questi che età un uomo quieto
e tranquillo non fece risentimento contro
Mansàr
.
,
ii
nipote, procurò di seguitare a vìvere ritenendosi però il titolo di Gratid-Emir
in
competenza dello stesso titolo che aveva preso Jusef; e fu contento in quell'istante del,
,
che col favore dei suoi amici vollero continuare a restare sorto la sua dependenza, fra le quali si contava specialmente tutle terre
to il territorio, e la stessa città di Barati
divenuta la sua capitale
quantunque egli se
,
ne stesse alla montagna In Barati ci teneva un Ministro ed in quel tempo era Butrùs
sia Pietro Agà
il quale veniva di.
,
Agà o
,
stinto
tro
con
Edde
,
la
denominazione
di
Cristiano di religione
to garbato, e
di politica
,
Agà
atteso
uomo mol-
grande fra
gli
Orien-
e col quale ho molte volte conversato.
Era universalmente amato, estimato.
Quantunque dopo che Erair Jusef ebbesi presa una parte del governo le cose
tali,
l'
sembrassero essersi calmate fra lo zio e il
nipote, si vedeva però sempre fra essi del fermento Non è mancato chi abbia detto che
era un arte di Mansàr di agire con una certa quiete per poter più facilmente opprimere
,
.
Digitized by
Google
i86
il
nipote.
la
gente
,
Altri
e
i
convengono, che fossero
dell' uno
e dell' al-
Ministri c
,
tro che operassero alla reciproca depressio-
ne, e specialmente
favoriva
il
il
Pascià di Tripoli che
partito dell' Eraìr Jusef;
mentre
Grand-Emìr Mansàr
era di un carattere pieghevole
e docile , e nemico delle
dìspute, e dei contrasti, e amico dì tutti;
ma che veramente non voleva poi privarsi
quanto
al
,
così facilmente di
assicurato in lui
,
un comando che vedeva
non dalla successione in ve-
ro , ma dal voto comune dei popoli , e dall'
approvazione dei Pascià specialmente di Damasco , e di Seida
Le guerre che si accesero poi nella Sorla nel 1771. per parte del famoso Aly-Bey
dell' Egitto
e del celebre suo confederato
Daker D'Omar Scieh d' Acri e quella che
v! portarono le armi Russe per favorire lo
,
;
Aly-Bey e fare nel tempo medesimo
una diversione alle anni Turche nell' ultima
stesso
,
guerra che la Moscovia aveva con la Porla,
lasciarono maggiormente divisi fra loro i due
Principi Drusi
11
.
Grantl-F.mir Jusef giovane di
beli' in-
e che a lui si doveva veramente il governo generale dei Drusi si attirò del disprezzo con allearsi con i Turchi contro di Alyd'Acri,
dole
Bey
,
,
dello Sciek
e dei Russi.
Ma
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spinto a ciò per avere un sostegno nelle
sue pretensioni
quantunque non vi riuscisiti
,
ti
,
ma
nel
si
la
Grand-Emir Mansùr uomo di poliDaker d'Omar,
era già grande amico di
tica
maggior impegno seppe conservarsua amicizia, e senza disgustarlo starse-
continuando a godete il comando delle terre di quei Orati che si erano separate da Jusef, e seguitò ad essere riconosciuto dai suoi per Grand-Emir , quantunque
i suoi avversar], e i Pascià della Sorla lo aves-
ne neutrale
,
sero spogliato di quel titolo.
Ma
egli età
contento abbastanza dell' amore che gli portavano quelli che si erano dati sudditi a lui
sostenendo il decoro della nazione per quelporzione che lo riguardava .
E cosi nell'anno 1771. che è il punto
ove resta rissato il termine di quest'Istoria si
vedevano fra i Drusi due Grand-Emiri , sotla
to
i
quali atteso questa fatale divisione, spe1' attacco
di Jusef per gli OtNazione Drusa perse molto del
cialmente per
tomannì
,
la
suo antico credito
,
e splendore
FINE.
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Digilized by
Google
»*9
INDICE
DEI CAPITOLI.
CAPITOLO
Paese
-
abitua dei Drufi.
I.
-
CAPITOLO
-
- pag.
f
II.
Dei Popoli Drufi
J.
CAPITOLO
Della Rtlighne dei Drtui
-
.
-
III.
-
-
CAPITOLO
Demi
Situajioni dell! affari dei
-
i(.
IV.
alia nascila
II.
CAPITOLO
Dalla mart. :
V.
ddVEtnh Miai, Man W»V fi™
ci Faccardit» Fa tiì
in
dai
Drm
.
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Pi
*
p
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t n
i
n
VI.
Faccardi
Emìr da lh„<i, (Jio
ci fa ttn Trattari
dinari,
all'anno
,1,
am ;.<:.
di
7
coti
ter-
.-.i/i.:
X
Digilized by
Goc
ITOLO
tlà
vii.
Granduca Ferdinan-
gaWjBgj
alla
/ina
conciaie nel ló'oS.
i
J
I.
>
di
l'ili
ITOLO
VITI.
CAPITOLO
IX.
Dell'arrivo in Toscani del Grand-Emìr Faccardino , fino al rirorno di Scria di un
"
vascello spedito in quelle farti dal Gran-
duca Cosimo II.
.
Siate del detto
per aver contesa dello
Grand-Emlr.
-
-
CAPITOLO
Dal
e
ritorna di Sorta del
•
-,
X.
CtOaHtr Macinghi ,
da Cosimo II.
dei due Ingegneri spediti
alla
fino
partenza
Tefcana per
Sorta
la
di
Sicilia;
Faccardìno
e
.-•-----.---»-
CAPITOLO
Dal
ritorno In Seria
cardine fine
renie
Sorla
dalla
fuo ritorna in
all'
del
XI.
Grand-Emi' Fac.
anno tblS.
per fissare
.--
in cui fi
fi„
una fiedìpon» per la
CAPITOLO
XII.
l6zg. in cui dalle Principesse
Tofcana , e dal Granduca Fcrdinan-
Dall' anno
di
Digitized by
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cui fi trovarono yronti
-!/:.-'.';,
Sii!-. ,m.,,
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Farti di FaccarMno
all'
anno i6jj.
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XIII.
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fiotta
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-
-
t
dei loro
CAPITOLO
,
fino alta
le
-
Coste
fi"" «Ifc
..-/V-.;
lò'l'l-
f.:...:
,
-
XV.
Turca fu
Luglio del
Otiomanni
degli
fino
Da Varavano
Confìttilo di Seida
il
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