mio figlio va alla scuola dell`infanzia

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mio figlio va alla scuola dell`infanzia
MIO FIGLIO VA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Consigli pratici per i genitori
Paure, ansie, dubbi, gioie e soddisfazioni che provoca questo evento
LA RIFLESSIONE
Andare alla scuola dell’infanzia è un evento eccezionale nella vita del bambino.
Perché un genitore vive con ansia il momento dell’ingresso del figlio alla scuola
dell’infanzia?
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E se non si trova bene con i coetanei?
E se si mette in un angolo e non gioca?
E se si mette a piangere?
E se picchia gli altri o viene picchiato?
Perché un genitore è convinto di mandare il figlio alla scuola dell’infanzia?
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È bene mandarlo a scuola perché impara a stare insieme agli altri bambini.
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È un bambino che cerca sempre altri bambini e per questo lo mandiamo.
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Farà esperienze che lo aiutano a crescere.
Nella professione di genitore spesso certezze e dubbi si accavallano: da una parte
siamo contenti che il nostro bambino faccia questa grande esperienza, dall’altra
abbiamo paura che non si trovi bene, che soffra e che resti senza la nostra protezione.
L’AZIONE POSITIVA
Qual è il nostro contributo per aiutarlo a superare questo primo passo?<<Sei fortunato,
solo i bambini grandi come te possono andare a scuola!>>
<<Capisco che ti trovi in un posto nuovo e forse non proprio a tuo agio, ma hai la fortuna
di conoscere tanti bambini e giocare con qualcuno di loro.>>
<<E poi…ci sono le maestre che si prendono cura di te quando mamma e papà non ci
sono.>>
E’ consigliabile farsi vedere contenti e pieni di entusiasmo per questa esperienza
nuova, anche se dentro di noi non è proprio così. Dare fiducia al bambino significa
essere certi che ce la può fare a superare un momento difficile, e questa fiducia va
soprattutto a suo vantaggio. Il bambino non deve sentirsi allontanato da noi.
Le sue esigenze
Se conosciamo nostro figlio, sappiamo che ha bisogno del suo tempo per inserirsi a
scuola.
Rispettare il suo tempo. Come?
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Nel rispetto degli orari della scuola, accompagnarlo presto per poter stare un
po’ con lui ogni giorno.
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Se possibile, non lasciarlo a scuola durante il riposo pomeridiano fino a che non
si è inserito (chiedere consiglio all’insegnante).
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Farlo partecipe della collaborazione che noi genitori offriamo alle insegnanti.
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Evitare in sua presenza di fare commenti sgradevoli alle insegnanti.
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Parlare bene con lui delle docenti o almeno trovare dei lati positivi…
Perché…”se la mamma parla bene, io mi posso fidare”.
Se il bambino è sereno, è disposto ad accettare quello che “il nuovo mondo” (la scuola)
gli propone.
ATTEGGIAMENTI SÌ
Atteggiamenti che aiutano il bambino a superare questo momento:
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Comprenderlo quando piange e, con carezze e tenerezze, trasmettergli
sicurezza.
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Salutarlo e con decisione andare via.
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Comprenderlo e fargli capire che può succedere di piangere quando si è in
momento difficile.
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Infondere sicurezza…soprattutto dobbiamo comprendere che l’inserimento
non è facile e costa tempo e fatica.
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Atteggiamenti NO
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Atteggiamenti che portano insicurezza al bambino:
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Portarlo a scuola per poi riportarlo a casa.
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Sgridarlo perché piange.
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Continuare a salutarlo e non decidersi ad andare via.
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“Nascondersi” per vedere quello che fa…”Magari ci vede”.
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Sgridarlo se ricomincia a fare pipì a letto.
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Lasciarsi prendere dall’ansia (e farlo notare) se ha delle regressioni o
comportamenti strani: incubi notturni, balbuzie, vomito, dispnea, ecc.
E ancora…
Non fate tragedie se torna a casa con un graffio sul viso o col vestito sciupato: sono
incidenti da prevedere nel…programma. Se rivela qualche difficoltà di inserimento,
l’insegnante ve ne metterà al corrente per cercare insieme una soluzione al problema.
Qualora vostro figlio abbia bisogno di seguire una dieta particolare informatene
l’insegnante e provvedete a fornire il certificato medico: saranno prese le misure
necessarie per tutelare la sua salute.
Se non ci sono problemi lasciate che mangi tutto ciò che il menù della scuola prevede,
non rimpinzatelo con patatine o dolciumi che gli farebbero più male che bene. Non
abituate il bambino a portare a scuola caramelle: fra i suoi compagni potrebbe esserci
qualcuno che soffre di allergie!
A scuola ogni bambino ha bisogno di correre, giocare, sperimentare con i compagni:
dategli la possibilità di farlo senza ricevere danno alla salute…vestitelo con abiti
semplici, pratici e sovrapponibili (è utile che anche d’inverno abbia una maglietta a
manica corta sotto la felpa e il grembiule, in modo che si possa spogliare se ha caldo).
Sarebbe buona abitudine aiutarlo ad andare a letto presto: dopo una giornata di
intensa attività ha bisogno di molto riposo. Nessuno ha mai calcolato quanti chilometri
fa un bambino in un giorno!
Se notate che ad un certo punto non vuole più andare a scuola, o ci va malvolentieri
accampando tutte le scuse possibili, certamente è successo qualcosa a casa o a scuola,
indagate accuratamente: il motivo c’è senz’altro. Se è il caso, parlatene con l’insegnante
per richiedere informazioni sull’inserimento del vostro bambino nel gruppo degli amici,
sulla sua capacità di fare amicizia, sulle difficoltà emerse. Spesso i bambini offrono
delle sorprese circa il loro comportamento: a casa si comportano in un modo, a scuola in
un altro.
Vivendo quotidianamente con gli altri coetanei provenienti da ambienti familiari diversi,
è facile che vi “porti a casa” parolacce e gesti che non apprezzate: sappiate adeguare i
vostri interventi alla sua età e alla sua capacità di comprendere, evitando punizioni e
minacce spropositate.
Quando a casa fa i capricci non ditegli che presto la scuola e le maestre lo
costringeranno ad essere buono. Penserà ad un luogo tipo “castello delle streghe”
anziché ad un ambiente in cui si vive serenamente in compagnia di tanti bambini come
lui. Chiedete se desidera parlare di ciò che è successo a scuola: questo vostro
interessamento lo convincerà che gli siete vicini anche quando non è con voi e andrà più
volentieri a scuola.
Tutto quello che è stato scritto fin qui riguarda entrambi i genitori. Per l’educazione
del bambino sono necessari la presenza e l’interessamento della madre e del padre.
Per approfondire…
☻Thomas Gordon, GENITORI EFFICACI. Educare figli
responsabili, ed. La Meridiana
☻Daniele Novara, IL GENITORE CHE ASCOLTA. La funzione educativa dei padri e
delle madri nella costruzione dell’autonomia dei figli e delle figlie, ed. Berti
☻John Gottman, INTELLIGENZA EMOTIVA PER UN FIGLIO, ed. Bur Rizzoli
☻Ashia Phillips, I NO CHE AIUTANO A CRESCERE, ed. Feltrinelli
☻Roberta Giudetti e Michela Eccli, SEMPRE CAPRICCI? Storie “psicologicamente
corrette” da leggere insieme ai bambini, ed, Erikson