HR Time n°9 Settembre 2011
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HR Time n°9 Settembre 2011
n. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Sommario “The power of Brand” entra nella Editoriale di Paolo Citterio vai... gestione delle risorse umane Ricerca e Internazionalità di Luca Solari vai... di Luca “Truth is out there”, come smettere di guardare il mondo con gli occhi scettici di chi non crede che possa cambiare Il nuovo regime sanzionatorio in materia Organizzazione e Management, oggi Leadership e Innovazione - Occorrono leader innovativi per favorire la ripartenza dell’economia italiana di Mino Schianchi vai... Sostenibilità: “Planet Life Economy Foundation” di Anita Vanzetto vai... Collega allo specchio di Pietro Scardillo vai... Intervista ad Angelo Paolillo, Direttore del Personale & Segreteria Generale di “F.C. Internazionale Milano S.p.A.”, campione del mondo di club in carica di Marco Crippa Focus sull’attualità di Luigi dell‟Olio vai... Rilanciare la competitività e il lavoro puntando sul capitale umano di Maria Teresa Pezzoni Diritto...e Rovescio vai... I controlli del datore di lavoro alla luce delle nuove tecnologie: navigazione internet ed uso dell' e-mail aziendale. Professione Donna di Piera Marini vai... di Luca Barbieri vai... Donne e politica: Cristina Belgioioso Al di là dei numeri Sull’obbligo contributivo correlato ai permessi orari retribuiti non fruiti dal lavoratore Investigare...perché no? di Elisabetta Tavazzi vai... Investigazioni nel rapporto di lavoro Professionalità e deontologia dell’investigatore privato Al là deilibreria numeri La di nostra di Daniela Patruno e di Luca Ferrari vai... Al là dei numeri Dadi ricordare e non perdere di Laura Tartero e Roberta Scrosati vai... ...vai al Colophon Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Editoriale di Paolo Citterio N el difficile e delicato periodo, che già da parecchio tempo stiamo vivendo, e che si acuisce sempre di più a causa della criticità del complesso contesto, in cui ciascuno di noi opera, occorre non perdere i propri punti di riferimento e soprattutto non diventare preda di scoramenti e demotivazioni. Naturalmente, le premesse perché questo deterioramento psicologico possa avvenire, ci sono tutte, ma, quasi per istinto di sopravvivenza, dobbiamo esaltare le nostre doti positive e reagire con l‟ottimismo della volontà per superare questa terribile prova di forza morale. Io credo,infatti, che i principi ed i valori etici devono restare dei punti di forza nella bufera della speculazione finanziaria, dell‟incertezza e dell‟inadeguatezza politica, della parziale perdita di solidarietà sociale, proprio nel momento di maggior bisogno, dell‟insufficienza di una valida classe dirigente nel Paese. Anche se si evidenziano forti contraddizioni, ad esempio, tra le brucianti e negative tendenze degli indici borsisti delle principali banche (sempre più al ribasso) e i loro risultati economico- gestionali significativamente positivi, che alimentano buoni motivi di speranza, oltre che per la loro solidità patrimoniale, anche per un buon livello di capacità manageriale. Eppure il direttore delle risorse umane continua ad essere un punto di riferimento nel piccolo o grande mondo aziendale. Da lui ci si attende una particolare sensibilità ed attenzione verso le persone, un equilibrio nella valutazione delle diverse situazioni, una cultura aziendale e sociale, che sappia coniugare positivamente i vitali ed irrinunciabili obiettivi d‟impresa e la centralità del valore della persona umana, impegnata in qualsiasi ruolo. Anche nel peggiore momento di crisi e nell‟attuazione di sofferte e impopolari decisioni, il suo comportamento non può che essere caratterizzato dalla trasparenza, dalla ricerca sincera del male minore, senza cinismo, ma al contrario facendosi anche carico, entro limiti ragionevoli, dei problemi dei lavoratori più sfortunati,assistendoli con generosità ed intelligenza anche nei cambiamenti più problematici. Le aziende che si sono dotate di strutture e strategie, ispirate alla Responsabilità Sociale d‟Impresa (Corporate Social Responsability-CSR), sono forse più attrezzate a fronteggiare gli effetti pesanti della crisi, perché riescono a coinvolgere in modo più efficace i cosiddetti stakeholders (lavoratori, rappresentanze sindacali , rappresentanze imprenditoriali, azionisti, clienti, fornitori, comunità territoriale di riferimento,enti pubblici locali e nazionali di pertinenza), per la ricerca comune di soluzioni eticamente produttive ed occupazionali e di salvaguardia del territorio circostante, evitando traumi drammatici. Anche l‟associazionismo professionale può promuovere occasioni di scambio, di sostegno, di orientamento, ma occorre creare le condizioni perchè tutto ciò avvenga, sia sul piano culturale associativo, sia attraverso iniziative tese a mettere in comune informazioni, esperienze, collegamenti di rete, assistenza consulenziale e di coaching, in collaborazione magari con le associazioni manageriali e di quadri. Anche GIDP può far crescere il suo spirito di servizio in azioni concrete, quanto più i soci aderenti sono disponibili a promuovere con il presidente azioni utili a sostenere gli HR Manager che lo richiedessero. Lieto di mettermi a disposizione dei miei colleghi Paolo Citterio [email protected] ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Ricerca e Internazionalità “Truth is out there”, come smettere di guardare il mondo con gli occhi scettici di chi non crede che possa cambiare di Luca Solari T utte le ricerche sull'engagement del personale a livello internazionale evidenziano un trend decrescente, con le persone sempre meno soddisfatte del rapporto con l'organizzazione. Il paradosso è che questo accade proprio mentre le direzioni risorse umane, profondamente influenzate dal paradigma dei talenti, hanno incrementato il proprio investimento sia dentro il confine aziendale, sia nel rapporto con il mercato del lavoro. È facile interpretare questo trend come l'effetto di una situazione di contesto ossia la crisi che ha colpito il sistema economico globale. Ma, a mio parere, si tratta di una strada semplicistica anche se seduttiva, perché ci consente di modificare poco o nulla. E se, invece, si trattasse dell'esordio di una crisi profonda del rapporto tra persona e organizzazione? Se rappresentasse il sintomo di una rottura più profonda dell'equilibrio implicito su cui abbiamo fondato i modelli di gestione delle persone? Suggestivo è in questa prospettiva considerare la provocazione di Jane McGonigal, designer di giochi e animatrice dell'Institute for the Future, che nel suo recente libro “La realtà in gioco” guida il lettore nel paradosso: mentre tutti si preoccupano della fuga dalla realtà verso i giochi (quelli per smartphone, computer, console), nessuno si chiede se tale fuga derivi da esigenze alle quali il mondo reale sembra non saper rispondere. Secondo la McGonigal, la realtà ha bisogno di essere riparata, utilizzando le caratteristiche attrattive dei giochi per recuperare le energie delle persone nella vita reale. Il sottile paradosso del libro ci guida attraverso un'analisi circostanziata che attraversa in parallelo il mondo della psicologia positiva, del game design, dei movimenti sociali di cambiamento. In fondo, a bene vedere, il libro sviluppa una critica radicale al sistema nel quale ci troviamo ad operare, una critica che si estende con facilità ai limiti dei modelli di organizzazione del lavoro e di gestione delle imprese. Le persone cercano emozioni positive che derivano dalla condivisione di esperienze epiche, dalla percezione di un feedback immediato rispetto alle proprie azioni, dalla costruzione di un senso di comunità e di relazione. Si tratta di sensazioni sulle quali vengono costruite le esperienze di gioco, situazioni coerenti con quello che Martin Seligman denomina PERMA (Positive Emotions, Engagement, Relationships, Meaning and purpose, and Accomplishments), ovvero le condizioni di una vita positiva dal punto di vista psicologico. La strada indicata da Jane McGonigal è quella di invertire il processo di fuga dal mondo, ricostruendo nel mondo esperienze affini a quelle di gioco. Lei stessa, infatti, si è occupata di progettare degli Alternate Reality Games (o ARG) che proiettano sulla realtà i giocatori, consentendo di utilizzare le energie dei giochi per risolvere problemi con i quali conviviamo. Anche numerose aziende la hanno interpellata, proprio per capire come si possano recuperare energia e impegno che spesso si esauriscono, nonostante l'investimento in sistemi di retribuzione o in percorsi di employer branding. La lettura del libro è piena di spunti di riflessione che si adattano con facilità alla situazione con la quale si confrontano le direzioni risorse umane. L'elemento centrale, a mio avviso, è però il riconoscimento di una diversa direzione di azione. Nella realtà, le imprese si preoccupano costantemente di agire sulle persone per convincerle ad adattarsi agli obiettivi, ai simboli e in qualche modo al sistema di valori fatti propri e rinforzati dal top management. In molti casi, tuttavia, si tratta di un processo più affine alla manipolazione che al convincimento, senza alcuna messa in discussione della retorica manageriale che lo sostiene. La strada indicata da Jane McGonigal è quella di ripensare criticamente quello che le imprese fanno, ma soprattutto uscire dalla sclerotizzazione dei modelli di organizzazione del lavoro che vengono utilizzati come alibi per non cambiare. La ricchezza delle persone, così, esce dal confine dell'impresa e si traduce in tanta energia che la direzione risorse umane nemmeno lontanamente riesce a canalizzare all'interno. La soluzione più semplice è quella di dire che le persone non sono motivate, negando un fatto di natura, ovvero che ognuno è motivato, ma spesso non si motiva passivamente solo nella direzione indicata da chi governa le decisioni nelle imprese. Se non si riesce a comprendere che questo è un processo ineluttabile e si continua a pensare che passerà, non si riesce a capire che siamo vicini ad un cambio di paradigma, molto più radicale di quelli del passato. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Ricerca e Internazionalità “Truth is out there”, come smettere di guardare il mondo con gli occhi scettici di chi non crede che possa cambiare di Luca Solari ...segue I richiami astratti a sistemi di valori ideologici contrapposti che si pensavano sconfitti sul campo, al termine dello scorso secolo, stanno dando lo spazio ad una crisi molto più profonda, perché radicata nel recupero di centralità dell'individuo che è stato lo strumento per la vittoria. Solo che oggi quella centratura individuale, sperimentata come consumatori, diventa la base sulla quale le persone valutano il rapporto con le imprese e con il lavoro che risulteranno perdenti se non cambiano passo. Per farlo, in primo luogo, si deve abbandonare quell'atteggiamento vagamente luddista che caratterizza molti direttori risorse umane e scoprire nelle tecnologie e nei giochi nuovi mondi da cui imparare... Luca Solari [email protected] Fonti e spunti: J. McGonigal, La realtà in gioco, Apogeo, 2011 Proposta multimediale: Capita di considerare le direzioni risorse umane tra le funzioni un po' più conservatrici delle imprese italiane, ma il cambiamento che sta arrivando assomiglia a quello che affronterà il giovane Claude Bukowski una volta arrivato a New York dall'Oklahoma, accolto da questo splendido inno alla vita “Aquarius”. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Leadership e Innovazione - Occorrono leader innovativi per favorire la ripartenza dell’economia italiana L di Mino Schianchi a globalizzazione dei mercati e la recente crisi economico-finanziaria stanno cambiando la società, l‟economia, le organizzazioni. Globalizzazione significa aumento della complessità e la risposta che le imprese stanno dando è la semplificazione di strutture/procedure e la flessibilità organizzativa. Si tende a forme di organizzazione che sappiano coniugare i principi del “ fare meglio con meno” : riduzione dei costi di struttura, maggiore semplicità degli assetti organizzativi, maggiore produttività dei processi amministrativi interni, con gli obiettivi dell‟efficacia dei processi organizzativi. Si concentra la focalizzazione e l‟allocazione delle risorse sui processi organizzativi, che producono rilevante valore aggiunto e sui processi che producono innovazione e anticipazione. L‟organizzazione snella e la flessibilità organizzativa si basano su: autonomia e discrezionalità delle risorse, lavoro e produzione di squadra, mutuo aggiustamento, network informali. Esse richiedono maggiori conoscenze tecniche, doti umane, capacità manageriali e presuppongono che tutto il personale faccia propri e interiorizzi gli obiettivi sottostanti l‟organizzazione. Assumono quindi particolare importanza gli aspetti intangibili dell’organizzazione:stili di leadership, coinvolgimento e partecipazione delle persone, processi di diffusione delle informazioni, processi di socializzazione e di condivisione delle culture e dei valori . In questo contesto la qualità del management e l‟impegno degli uomini fanno la differenza. Ai leader oggi viene richiesto un forte orientamento verso risultati misurabili, senza farsi fermare dalla burocrazia, mantenendo la tensione al miglioramento dell‟efficienza. I leader devono essere eccellenti comunicatori e saper influenzare il contesto con cui si confrontano, sviluppando migliori capacità relazionali, nuove capacità di ascolto, maggiori capacità di supporto e di guida dei collaboratori. Essi si caratterizzano anche per una storia solida e riconosciuta, connotata da comportamenti etici di integrità, di trasparenza e di sensibilità verso le persone e per l‟entusiasmo verso le sfide e verso ciò che l‟azienda rappresenta con i suoi valori. La loro posizione verso il cambiamento non deve essere di attesa ma di anticipazione e di ricerca positiva di nuove soluzioni con grande tensione verso l‟innovazione. A tale proposito riporto i risultati di una recente ricerca effettuata dalla società Methodos, che ha messo in evidenza i tratti caratterizzanti del profilo dei leader innovativi: - credono nella propria forza - si sentono liberi senza condizionamenti della burocrazia e senza avere le mani legate, - sanno che occuparsi di innovazione è molto delicato, - osservano dettagli nascosti, cercano idee improbabili, - esprimono una disposizione positiva e contagiosa - danno fiducia e creano rapporti che conservano nel tempo, - offrono empatia, testimoniano interesse per le persone, - trasmettono vicinanza e fiducia ai colleghi, possiedono abilità di “potenziare l‟altro”, - amano spaziare con la mente, cercano di essere sempre aggiornati, - hanno humor e leggerezza, vivono la concorrenza come stimolo, - si assumono i rischi, a volte vivono in un mondo visionario, - hanno spirito organizzativo, integrano conoscenze concrete. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Leadership e Innovazione - Occorrono leader innovativi per favorire la ripartenza dell’economia italiana di Mino Schianchi ...segue La capacità di generare nuove idee vantaggiose (creatività) e la capacità di realizzarle in concreto (innovazione) sono fondamentali per aumentare il valore aggiunto dell‟impresa e conseguire vantaggi competitivi sul mercato. Queste capacità non sono riferite solo al prodotto ed al processo produttivo ma riguardano tutta l‟organizzazione: dalla strategia, alla commercializzazione, al servizio, alla cultura ed ai comportamenti. Il modello manageriale incentrato sul miglioramento continuo è basato sui seguenti assunti: ogni soluzione può essere migliorata; l‟innovazione non è competenza di una sola funzione ma deve essere ampiamente diffusa nell‟organizzazione; il miglioramento dei processi è responsabilità di tutti soprattutto del personale operativo. Per realizzare un‟innovazione continua è necessario predisporre un processo ben articolato che favorisca la generazione di idee, agevoli la loro realizzazione e ne consenta un‟efficiente diffusione in tutta l‟azienda. I processi di cambiamento si sviluppano quando un‟organizzazione è capace di riflettere criticamente sulle sue esperienze e di apprendere in continuo da esse. Che l‟innovazione sia una delle chiavi di successo in ogni azienda è un principio assodato. Meno evidente risulta a volte la sua declinazione nella realtà quotidiana, perché non basta averlo sancito anche per iscritto, ma è necessario svilupparla attraverso una costante ricerca ed un‟attività permanente, dalle quali nessuno può sentirsi escluso. Occorre,quindi, coinvolgere con continuità tutta l‟organizzazione dal vertice alla base: la creatività è una qualità posseduta, anche se in misura diversa, da tutto il personale. Tale qualità può essere sviluppata e accresciuta attraverso iniziative di formazione comportamentale o di insegnamento di tecniche specifiche di ideazione creativa. Le persone creative rappresentano uno degli elementi più preziosi delle aziende e le politiche di gestione delle risorse umane pongono sempre più attenzione alla loro attrazione, sviluppo e retention, alla loro dotazione di tecnologie di comunicazione, al loro inserimento in positivi contesti sociali e in ambienti fisici confortevoli La creatività dei collaboratori rappresenta un valore irrinunciabile per il vertice aziendale. Per questo i leader, nel loro agire quotidiano, devono cercare di privilegiare gli esempi rispetto ai regolamenti, di coniugare autorità e persuasione, di responsabilizzare i singoli, di creare fiducia, di raccogliere idee dal basso, di osare con fantasia. Sono convinto che una maggiore qualità e quantità del tasso di innovazione espresso dal management delle nostre aziende potrà dare un contributo importante alla ripartenza dell‟economia italiana. Mino Schianchi [email protected] ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Sostenibilità: “Planet Life Economy Foundation” di Anita Vanzetto P “ lanet Life Economy Foundation” (PLEF) – Onlus”: una Fondazione senza scopo di lucro, costituita nel 2003 da un gruppo di manager e imprenditori. Obiettivo di PLEF è quello di promuovere concretamente i principi della “Sostenibilità nella gestione dell‟impresa”, tenendo conto delle esigenze dei cittadini/consumatori, mediante l’adozione di un nuovo modello economico e sociale inteso a creare valore nel senso più ampio del termine. L‟accezione del termine “Sostenibilità” è stata definita nel 1987 della Commissione Brundtland dell‟ONU: “Lo Sviluppo Sostenibile è uno sviluppo in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni attuali senza compromettere la possibilità delle generazioni future di far fronte ai loro bisogni.” Un concetto che per PLEF si traduce in un nuovo modello economico basato sulla Planomia, “scienza che studia la condotta umana finalizzata al mantenimento della vitalità del pianeta e quindi della sana sopravvivenza e dello sviluppo di tutte le sue specie viventi attraverso il corretto impiego di mezzi scarsi, compatibili e sostenibili”. Il Manifesto della Fondazione analizza in modo approfondito le criticità dell‟attuale situazione economico-sociale a livello mondiale e indica possibili strade per uno sviluppo armonico e sostenibile. PLEF realizza studi, ricerche, modelli, progetti, strumenti di gestione in materia di Sostenibilità. Sono molti gli strumenti originali rivolti alle imprese, come la formazione manageriale sulla visione strategica e applicativa della Sostenibilità, o questionari finalizzati a verificare lo stato delle tematiche di Sostenibilità in azienda, oppure modelli di ricerca sul consumatore/cliente e sulle aspettative ed esigenze in tema di Sostenibilità per meglio orientare le politiche di prodotto. O ancora schemi di valutazione per campagne pubblicitarie in un‟ottica di Eticità e Sostenibilità e web TV che consente alle imprese di pubblicizzare progetti e politiche sostenibili.Numerosi i progetti recentemente realizzati. Tra i più significativi il sostegno alla competitività delle PMI, in particolare nel settore della moda, e l‟istituzione dell‟Accademia Economia Sostenibile, centro di formazione per la cultura manageriale dello Sviluppo Sostenibile. “Effetto Selva” è invece un progetto per rendere più vivibili le nostre città e i nostri luoghi di lavoro, mentre l‟iniziativa Distribuzione Compatibile è volta a migliorare l’atteggiamento ecocompatibile dei fornitori e dei consumatori. Inoltre l‟istituzione dell‟Osservatorio sul Green Wash, che valuta iniziative di comunicazione per evitare il rischio di un approccio sostenibile meramente di facciata. L’intervista al Prof. Paolo Ricotti, Presidente di Planet Life Economy Foundation, ha l’obiettivo di mettere a fuoco alcuni punti di particolare interesse per il mondo aziendale . “Professor Ricotti, un approccio di business sostenibile può costituire un vantaggio competitivo per le imprese?” “Si, purchè non si tratti solo di operazioni di “Green Wash”. Operazioni, cioè, che mostrano un volto buono (Green) dell’impresa, mentre magari nella realtà la sua cultura di base non è orientata strategicamente alla sostenibilità. Non basta, ad esempio, realizzare impianti di produzione di energie rinnovabili, attuare processi produttivi orientati al contenimento degli sprechi, realizzare bilanci sociali. Tutte cose belle e buone, ma talvolta finalizzate essenzialmente a migliorare l’immagine. In tal caso, è chiaro che la Sostenibilità viene ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Sostenibilità: “Planet Life Economy Foundation” di Anita Vanzetto ...segue interpretata solo in chiave di “Opportunistic Approach”, come lo chiamiamo noi, senza produrre alcun reale vantaggio competitivo. La vera opportunità strategica d’impresa si realizza quando la Sostenibilità viene “agganciata” come vincolo al posizionamento strategico d’impresa e se la cultura interna si pone come obiettivo per la creazione di Valore Aggiunto, anziché limitarsi a mere attività di “cost cutting” e di efficienza, come oggi succede in diverse imprese.” “L‟attuale situazione di crisi economico-finanziaria può influire sulle scelte relative alla Sostenibilità?” “Come accennavo prima la Sostenibilità è un vincolo, e come tale, prescinde dalle congiunture economiche. Tuttavia si può affermare che, in condizioni di crisi di mercato, l’orientamento a rivedere in profondità le proprie scelte direzionali e le proprie abitudini è più forte. Dunque, la crisi può favorire questa evoluzione culturale dell’impresa e, di conseguenza, le strategie complessive. Rivedendo le strategie, la Sostenibilità può rappresentare un punto fermo che migliora il profilo competitivo dell’impresa come dicevamo prima.” “Quale è il vostro approccio nei confronti di un importante stakeholder aziendale come le Risorse Umane ?” “Il nostro modello di base identifica l’equilibrio tra la componente materiale ed immateriale di ogni fattispecie osservata come il perno strategico del cambiamento e dell’evoluzione della cultura d’impresa. Applicando questa strategia alla gestione delle risorse umane, ne deriva una politica di remunerazione che nel tempo integri la variabile monetaria del contratto di lavoro con benefici di natura immateriale. L’effettiva centralità della risorsa umana, grazie a strumenti di sviluppo e formazione, all’ attenzione al clima interno e al benessere organizzativo (comfort dell’ambiente di lavoro, two-ways communication, flessibilità organizzativa), ad interventi di welfare (asili, servizi per la famiglia, supporto alla genitorialità, facilitazioni di trasporto, viaggi) comporterà certamente un profondo miglioramento delle relazioni industriali e del benessere delle risorse umane. Questo modello gestionale, correttamente applicato, è in grado non solo di creare vera armonia e collaborazione interna, ma di agire con efficacia su fattori quali motivazione delle risorse, sviluppo di un’attitudine proattiva, senso di appartenenza, lealtà, rafforzamento dell’autostima. Di conseguenza incide in misura significativa sul raggiungimento degli obiettivi aziendali, sulla produttività e qualità del lavoro. Occorre un nuovo patto di lavoro realmente in grado di valorizzare il capitale umano dell’impresa.” “Come “Il vi nostro ponete a modello economico livello internazionale descritto per quanto nell’ultimo libro riguarda le “Sostenibilità tematiche e Green di Sostenibilità?” Economy: Quarto Settore” (Franco Angeli 2010) è stato recepito come quello più coerente ai grandi temi del “World Shift” e adottato dalla costituenda Università “Giordano Bruno Global Shift University” di Washington, che sarà presto presente in circa 50 paesi del mondo. Se il nostro modello è stato preferito ad altri, questo vuole dire che rappresenta una delle punte più avanzate oggi esistenti sul piano globale: un riconoscimento che ci fa onore e dimostra come le eccellenze mondiali trovino spesso origine proprio qui in Italia.” “Quali sono i risultati più rilevanti che ritenete di aver raggiunto in questi anni di lavoro e quali mete vi proponete per il futuro?” “Come dicevo prima, il risultato più autorevole e prestigioso è stato il riconoscimento della validità del ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Organizzazione e Management, oggi Sostenibilità: “Planet Life Economy Foundation” di Anita Vanzetto ...segue nostro modello economico sul piano internazionale. Inoltre, alcune imprese e realtà territoriali (Camere di Commercio, Comuni, Province) ci stanno coinvolgendo per adottare questo modello per lo sviluppo dell’economia, del “Valore Aggiunto” e del benessere delle persone a livello locale. In particolare, stiamo concretamente lavorando per lo sviluppo e la progressiva trasformazione delle Piccole e Medie Imprese di territorio e per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile. Su questo argomento il nostro modello è vincente: dimostra come sia possibile promuovere subito ricchezza e benessere, facendo leva sulle proprie forze originali e sui propri valori immateriali, di cui l’Italia è ricchis s ima, senza ris chio di replicabilità o t ras fe rime nt o in alt ri luoghi. Ci proponiamo poi di risultare ancora più efficaci nella nostra azione con la realizzazione di progetti e strumenti molto concreti per la riqualificazione delle attuali prassi gestionali sui vari fattori produttivi d’impresa: Canali distributivi, Processi produttivi, Marketing, Finanza, Risorse Umane, ICT, R&D. Dunque, tutto ciò che serve all’impresa per poter ben operare all’interno dell’alveo della Sostenibilità.” Anita Vanzetto [email protected] Paolo Ricotti, nato a Milano il 31 marzo 1947, sposato c o n d u e f i g l i . Nel 1971 si è laureato in Economia e Commercio presso l‟Università Cattolica di Milano. È stato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Perugina Nestlé (1988), Gruppo Heineken Italia (1993-1997) e Gruppo Coin (1997-2003). Attualmente è docente del corso di “Global Communication” presso l‟Università degli Studi di Milano Bicocca (Facoltà di Economia e Commercio). Dal 2003 è Presidente e Fondatore di Planet Life Economy Foundation – onlus. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Collega allo specchio Intervista ad Angelo Paolillo, Direttore del Personale & Segreteria Generale di “F.C. Internazionale Milano S.p.A.”, campione del mondo di club in carica. di Pietro Scardillo U n club di campioni sportivi con un Albo d‟Oro ricco di trofei nazionali ed internazionali, con le ultime due stagioni sportive (2009/2010 e 2010/2011) in cui pressoché tutti i traguardi (Scudetto, Coppa Italia, Champions League, Supercoppa Italia e Campionato del Mondo per Club) sono stati raggiunti. Una società sportiva che può contare su una struttura organizzativa di professionisti altamente qualificati, molto motivati e capaci di governare una macchina complessa, orientata costantemente alla conquista del successo. Questa è l‟ “F.C. Internazionale Milano S.p.A.”, che può contare su un gruppo di oltre 500 persone tra dipendenti, collaboratori, medici, preparatori atletici, allenatori e giocatori. Oltre alla "Prima Squadra", vi sono altre 11 squadre a partire dalla “Primavera” fino ad arrivare ai “Pulcini”, che si allenano nei due centri sportivi: il “Centro Sportivo Angelo Moratti” - di proprietà della società - ad Appiano Gentile (utilizzato dalla Prima Squadra e dalla Primavera) ed il “Centro Sportivo Giacinto Facchetti” alle porte di Milano, in prossimità dell‟ospedale Niguarda e dell‟inizio della superstrada Milano-Meda, utilizzato dalle altre dieci squadre del Settore Giovanile. La proprietà della S.p.A. è notoriamente della famiglia di Massimo Moratti, molto presente ed attiva all‟interno della struttura, come si può rilevare dall‟organigramma allegato all‟articolo. Oltre ad F.C. Internazionale fanno parte del Gruppo altre due società, “Inter Futura” ed "Inter Brand", rispettivamente affidate a Carlotta Moratti ed Angelomario Moratti, quest'ultimo anche Vice Presidente della stessa F.C. Internazionale. Inter Futura in particolare, attraverso il progetto Intercampus, realizza dal 1997 interventi di cooperazione sociale attraverso 23 progetti in 20 Paesi del mondo: dal Centro al Sud America, dall‟Europa Orientale al Medio Oriente, dalla Cina all‟Africa. In tutti questi paesi attraverso 200 operatori locali, addestrati e supportati da tecnici italiani, viene utilizza l‟attività del calcio come strumento educativo per riconoscere a 10.000 bambini bisognosi, tra gli 8 e i 14 anni, il diritto al gioco. In questo interessante ed atipico contesto aziendale un ruolo importante viene svolto dal Direttore del Personale & Segreteria Generale Angelo Paolillo, all‟Inter dal maggio del 2003, che in questi otto anni ha avuto modo di vivere dall'interno una costante e progressiva trasformazione della società verso una struttura organizzativa in grado di adeguarsi alla complessità delle attività organizzative, del mercato e della comunicazione (sempre più impegnativa ai diversi livelli multimediali e con una pluralità di soggetti e di pubblici vari), nonché delle normative legislative e regolamentari italiane ed europee. “A partire dalla stagione 2006/2007 – afferma Angelo Paolillo – ho avuto la possibilità di partecipare in prima persona all’implementazione della struttura organizzativa in linea con quanto previsto dal D.Lgs 231/2001, compresa la parte relativa alla Direzione del Personale che ha assunto una sua identità distinta all’interno della Segreteria Generale a partire dal luglio 2007. A fronte delle 15 persone della Segreteria Generale che lavorano presso la Segreteria in senso stretto, l’Ufficio Acquisti, i Servizi Generali ed il Magazzino Centrale, le 3 persone della Direzione del Personale assicurano la corretta gestione contrattuale e lo sviluppo professionale, eccezion fatta per i contratti federali dei tesserati (tanto dei giocatori quanto degli allenatori piuttosto che dei preparatori atletici) che sono giocoforza competenza dell’Area Tecnica e del Settore Giovanile. E’ una situazione in qualche modo paragonabile alle grandi strutture dello spettacolo e dell’intrattenimento, in cui la Direzione Artistica agisce in completa autonomia rispetto alla Direzione del Personale per quanto riguarda i contratti degli artisti”. “Quale tipo di contrattazione collettiva viene applicata?” “Da sempre la società ha valutato opportuno sviluppare un contratto aziendale tarato sulla nostra ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ Capacità e competenze 2011 richieste dalle imprese giovani che diventeranno classe dirigente Periodico di ai approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale N. 9 Settembre Collega allo specchio Intervista ad Angelo Paolillo, Direttore del Personale & Segreteria Generale di “F.C. Internazionale Milano S.p.A.”, campione del mondo di club in carica. di Pietro Scardillo ...segue specificità e condiviso con i rappresentanti sindacali. La retribuzione è prevista in 14 mensilità, cui se ne aggiunge una 15esima nel caso in cui la Prima Squadra vincesse uno dei principali trofei della stagione: Scudetto, Champions League o Europa League, Coppa Italia. Particolarmente significativo è il welfare riservato ai dipendenti: per ognuno di loro vengono concessi due abbonamenti per assistere a tutte le partite casalinghe di campionato e coppe; vengono organizzati corsi di lingua inglese per figure specifiche all’interno dell’azienda, individuali o di gruppo, e corsi di aggiornamento professionale principalmente nell’area IT; viene riconosciuto un ticket restaurant di 10 euro; le ferie sono di 22 giorni cui si aggiungono 4 giorni di ex festività ed 80 ore (equivalenti ad altri 10 giorni) di R.O.L; esiste inoltre una ”indennità gara” per coloro ai quali venga richiesta la prestazione in stretta connessione con l’evento sportivo, calcolata in misura fissa e proporzionata al proprio livello di inquadramento. Tutto ciò contribuisce a condividere la passione e l’attaccamento alla società e alla squadra.” Angelo Paolillo, 38 anni, laureato in Scienze Politiche presso l‟Università degli Studi di Pavia, ha conseguito il Diploma Intensive Course presso il British Council e l‟ Oxford Intensive School of England (UK), ha completato il Master presso la Sport Business Academy della SDA Bocconi School of Management in “Sport Manager: programma di sviluppo delle competenze manageriali”. Attualmente Direttore del Personale & Segreteria Generale della F.C. INTERNAZIONALE MILANO S.p.A., con precedenti incarichi nella Segreteria Generale, nel Controllo di Gestione, nella Direzione Commerciale, nella responsabilità di progetti specifici con soggetti esteri. Le precedenti esperienze professionali sono state svolte nella Direzione Commerciale e nella Direzione Qualità & Organizzazione di BANKSIEL S.p.A. (Gruppo TELECOM ITALIA) e nelle Direzioni Marketing e Health & Care di HILL & KNOWLTON ITALY ( Gruppo WPP) “Quali caratteristiche ha il ruolo del Direttore del Personale in una società così atipica e con una presenza familiare così significativa?” “Mi considero fortunato a potermi occupare di personale ed organizzazione in una società in continua crescita ed evoluzione. Peraltro il desiderio di dotarsi di una struttura aziendale costantemente al passo coi tempi che ci viene trasmesso dalla Proprietà è assolutamente in linea con le normative vigenti, che richiedono un costante aggiornamento del modello organizzativo. Un’organizzazione efficiente ed il rispetto delle procedure che ne è alla base permette tra le altre cose di ottimizzare i costi, obiettivo reso ancora più impellente dalle severe direttive del fair play finanziario, emanate in sede europea”. Pietro Scardillo [email protected] ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Collega allo specchio Intervista ad Angelo Paolillo, Direttore del Personale & Segreteria Generale di “F.C. Internazionale Milano S.p.A.”, campione del mondo di club in carica. di Pietro Scardillo ...segue ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Focus sull’attualità Rilanciare la competitività e il lavoro puntando sul capitale umano I tassi elevati di disoccupazione continuano a rappresentare la maggiore emergenza in questa fase, caratterizzata da una ripresa che stenta a consolidarsi. Un tema che sta generando un ampio dibattito tra politici, parti sociali ed economisti, alla ricerca di un rilancio della competitività per il Paese che passi – anche – attraverso una valorizzazione del capitale umano. Un paese che spreca efficienza Le ultime statistiche Istat indicano che un giovane su tre è nonoccupato. Il rischio, paventato da più parti, è di bruciare un‟intera generazione, gettando al vento il contributo c he queste risorse potrebbero dare in termini di Pil. Un altro problema che emerge in controluce dalle statistiche è che si lasciano occupate le risorse umane a minor produttività potenziale e pienamente disoccupato il capitale umano più capace di dare una spinta al miglioramento dei processi produttivi. Una situazione che rischia peraltro di peggiorare, se le ricette di politica economica non si faranno originali e non convenzionali. Lo dimostra anche il numero in caduta libera di esaminati e abilitati per l‟accesso alle libere professioni. Secondo i dati raccolti da un dossier de Il Sole 24 Ore, il calo degli abilitati non riguarda solo professioni tradizionali come i commercialisti, penalizzati da lunghi tirocini, ma anche gli ingegneri, il cui tonfo è solo parzialmente compensato dalla di Luigi dell‟Olio crescita degli informatici e degli ingegneri civili. mutamenti sia sul fronte della composizione della popolazione, sia su quello del mondo del lavoro. La È il chiaro segnale che il paese vita media delle persone è infatti spreca efficienza, senza essere in aumentata di oltre 17 anni, si vive grado di fare un uso razionale delle più a lungo nella casa dei genitori, si sue migliori e più moderne risorse ritarda l‟ingresso nell‟età adulta e di umane. In passato, in piena società contro si lavora ben oltre la soglia industriale, minima per l‟accesso alla pensione. le crisi più marcate colpivano soprattutto l‟occupazione Tutto manuale. Oggi, nella nostra società a retribuzioni fare un‟organizzazione le spese della depressione ciò con contratti legate ai flessibili, risultati e aziendale sociale sono invece proprio le fasce rivoluzionata rispetto al passato. Per più pregiate in termini di saperi adeguarsi a questi nuovi scenari, cognitivi quindi, i manager devono essere in e tecnologici. Saranno proprio i knowledge workers, sui grado quali avevamo scommesso per alternative ai modelli tradizionali di avere organizzazione un futuro migliore del di i ndivi dua re del lavoro precedente, a pagare se non si governare dall‟alto interviene tempestivamente. cambiamento di La risposta alla crisi: risorse form ule e di questo prospettiva. La flessibilità contrattuale, insomma, è un bene purché sia applicata in umane come asset strategico e funzione flessibilità intelligente rapporti tra impresa e lavoratori e Per riuscire, questo quindi, stato restituendo giovani, di uscire da stagnazione, anche un occorre fles s ib il ità a futuro ai puntare sulla co nt rattuale , sul le retribuzioni legate al merito e su un‟età lavorativa sempre più elevata. Senza tralasciare internazionale e la la mobilità formazione continua in azienda. Prof ondi attendono Secondo q ui nd i il lavoro. mondo ricerca un rinnovamento del stilata da Manageritalia, negli ultimi anni in Italia si sono registrati enormi dei non solo della riduzione dei costi aziendali. Un esempio virtuoso in questo senso è retribuzioni raggiungimento quello delle legate di al determinati obiettivi con la parte variabile proporzionalmente maggiore rispetto a quella fissa. Dal punto di vista dell‟organizzazione, invece, la formazione deve diventare cardine per ogni impresa. ca m b i a m e nt i una di attraverso queste rinnovamento potranno le forme aziende tornare un Solo a di italiane essere competitive, e allo stesso tempo, a governare positivamente il mercato ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Focus sull’attualità Rilanciare la competitività e il lavoro puntando sul capitale umano di Luigi dell‟Olio ...segue Una strategia nazionale per il rilancio dell’occupazione del lavoro nazionale. Europa: benefit su misura per le risorse umane più qualificate Un esempio di k no w l e d g e valorizzazione w o r ke r s , dovremmo fare al dei q ua l e riferimento, arriva dall‟Europa. I manager infatti, delle pur società europee, non perdere di collaboratori di valore, hanno elaborato una politica di benefit ad p e r so n a m . Come l ’ a s s i s t e nz a sanitaria, la possibilità di un anno sabbatico, la mensa (o il ticket restaurant), i periodi di aspettativa per motivi di studio o per prendersi cura dei familiari. E, infine, la più tradizionale vettura aziendale. A rivelarlo una ricerca effettuata su 340 aziende certificate Top employers in nove paesi europei (tra cui Belgio, Francia, Germania, Olanda) da Crf un‟organizzazione Svizzera e Inst it ut e , internazionale indipendente di certificazione, che ha dedicato particolare all‟analisi delle buone attenzione prassi nella gestione dei talenti. Lo studio rivela come nel Vecchio Continente la ricerca di personale competente sia in crescita, malgrado la crisi, poiché il prevede 66% delle aziende un’im pennat a di assunzioni nel prossimo triennio: il 42% avrà bisogno di elevate professionalità, il 17% manager e il 3% di executive. di All‟interno di un disegno nazionale necessario per il rilancio del paese, passi in avanti sul fronte del rilancio dell‟occupazione potrebbero essere fatti anche agendo sulla normativa fiscale. Secondo Francesco Figari, economista de “La Voce”, un primo passo a favore dell‟occupazione, specie femminile, potrebbe essere la detrazione fiscale per coniuge e altri familiari a carico (con esclusione dei figli) con la contestuale introduzione in Italia di un credito di imposta per le retribuzioni più basse, che potrebbe essere strutturato a livello familiare o individuale. L‟obiettivo di questa azione è sostenere il reddito delle famiglie incentivando la partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto delle donne. Nella situazione attuale, invece, le detrazioni fiscali per familiari a carico sono pari a 800 euro per il coniuge e 750 euro per altri familiari. E spettano ai contribuenti che vivono con familiari, il cui reddito annuale non supera i 2mila840 euro e che pertanto sono ritenuti fiscalmente a carico. Nel momento in cui un familiare inizia a lavorare, il superamento del limite reddituale fa perdere al contribuente il diritto alla detrazione, determinando una tassa implicita al lavoro della seconda fonte di reddito familiare nel nostro Paese, costituita soprattutto dalle donne. Un ulteriore punto di attenzione riguarda, inoltre, il nuovo decreto sullo sviluppo, che introduce il bonus assunzioni a favore dei neoassunti con contratto a tempo indeterminato nelle imprese del Mezzogiorno. Daveri, altro Secondo Francesco economista de “La Voce”, il bonus assunzioni presenta vari aspetti positivi. Il primo è che avviene in forma di credito di imposta e non di contributo a fondo perduto ed è finalizzato all‟occupazione e non agli investimenti. incentivare aziende le che Infatti è utile assunzioni adempiono nelle ai loro obblighi fiscali e non distribuirli a pioggia come si è fatto in passato. Un altro aspetto positivo è che il bonus è pensato in modo da favorire le assunzioni delle nuove imprese: per avere diritto generare al più bonus occupati occorre a tempo indeterminato rispetto ai lavoratori esistenti e si ha diritto al bonus solo per i lavoratori aggiuntivi. In un‟impresa neonata, per definizione, il bonus si estende invece a tutti i lavoratori dell‟impresa. assunzioni presenta Il bonus però anche alcune criticità. C‟è il rischio che, siccome la maggior parte delle piccole imprese al Sud oggi si sottrae ai propri adempimenti fiscali, la misura proposta finisca per favorire l‟assunzione di lavoratori nelle poche grandi imprese del Meridione. Infine, il bonus dimentica i lavoratori precari del Nord. Quindi può essere solo un tassello di una strategia nazionale che deve essere necessariamente più ampia per un pieno rilancio dell‟occupazione. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale N. 9 Settembre 2011 Focus sull’attualità Rilanciare la competitività e il lavoro puntando sul capitale umano di Luigi dell‟Olio ...segue Ieri Relazioni industriali più flessibili per migliorare la produttività Tra i passi in avanti che, invece, si sono già fatti a favore della produttività aziendale, rientra il recente accordo tra Confindustria e le parti sociali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) che segna una stagione nuova nel complesso mondo delle relazioni industriali. avrebbe rinunciato. Oggi, se a un te rz o . Q ue st a le gg e approva un contratto aziendale che rappresenta un primo passo in avanti prevede queste forme di flessibilità, per può farlo tranquillamente. E quindi inaugurare una fase nuova. Come può cambiare mansioni ai dipendenti, testimonia il fatto che, in Svezia e in aumentare i ricavi e magari salvare Norvegia, dove questa legge è già se stessa e i suoi lavoratori. Altro presente da tempo, la percentuale di esempio: i turni; cambia il mercato e donne quindi la domanda. Di conseguenza interventi normativi già adottati, è l‟impresa può avere la necessità di superiore al 30%. spezzare nei lo status consigli, quo grazie e agli intensificare il lavoro a seconda dei Il punto più importante dell‟accordo si momenti. focalizza negozia l‟intesa, e chiede il consenso sui ruoli del contratto Si nazionale e di quello aziendale. Il del la primo, deve garantire la certezza dei rappresentanze trattamenti già comuni economici per tutti i e normativi lavoratori del a siede a un mag g io ra nz a de l le sindacali. Mirafiori, possono tavolo, dove stare Succede gli alla sue operai catena di settore. Mentre, il secondo si esercita montaggio per dieci ore per quattro per le materie delegate dal contratto giorni alla settimana, ma poi hanno collettivo diritto nazionale di lavoro di categoria o dalla legge. La novità quindi è che i contratti collettivi aziendali possono definire, anche in via sperimentale specifiche intese e temporanea, modificative dei contratti nazionali. Ma c‟è di più. Una clausola prevede ancora in contrattuali, che atte sa le nei settori d ei r innovi modifiche possano riguardare alcuni aspetti essenziali, come prestazioni, orari e organizzazione del lavoro. Si tratta di un passo in avanti molto importante per la prod uttività aziendale. Prendiamo, ad esempio, un‟impresa in crisi che per non fallire deve riorganizzarsi e deve magari spostare gli impiegati, addetti a funzioni amministrative, in altri reparti, con lo scopo di aumentare la produzione. a tre giorni Luigi dell‟Olio [email protected] di riposo successivi. Quote rosa: una im po rta nte pe r il femminile Anche nell‟ambito del tappa l av o ro lavoro femminile, infine, occorre recuperare il tempo perduto. L‟Italia, infatti, si presenta come fanalino di coda per la presenza di donne nei consigli di amministrazione legge delle appena Parlamento partire 2012, società. La approvata in prevede dall’ultima i che, a parte del consigli di amministrazione e gli organi di controllo delle società quotate e delle controllate quot ate pubbliche non do v r a n n o ess e re composti da un quinto di donne. Dal 2015 tale quota dovrà salire ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale N. 9 Settembre 2011 Diritto...e Rovescio I controlli del datore di lavoro alla luce delle nuove tecnologie: navigazione internet ed uso dell' e-mail aziendale N di Maria Teresa Pezzoni Senno nché, l' unifo rm ità dell'informazione la connessione ad sentenze ferma Internet e la posta elettronica sono difensiva dei controlli in quanto sul diventati problema – logicamente successivo - e ll'at t uale societ à degli indispensabili sv o l g im e nt o strumenti per un d e l la efficiente p re st az i o ne della si riconducibilità controlli difensivi alla o de l le natura meno nell'ambito lavorativa. Prestandosi a facili forme di controllo a distanza, tuttavia, essi dell'art. 4 Statuto dei Lavoratori, il sollevano contrasto affiora in modo deciso. problema di secondo di applicazione un del dei comma contrapposizione di valori: da un lato la libertà prestatore, e la riservatezza dall'altro spetta al datore il del diritto che di controllare corretta esecuzione delle la mansioni dedotte dal contratto. In questo breve intervento si tenterà di indagare la tenuta dell'elaborazione giurisprudenziale e della normativa in materia di potere direttivo e di controllo del datore di lavoro rispetto all'uso della navigazione e della e- modalità per l'uso di tali impianti (cd. controlli preterintenzionali). Si sono delineati nella Corte di Cassazione a questo riguardo due orientamenti: il primo, sicuramente maggioritario, ritenendo i controlli difensivi una species del genus controlli preterintenzionali, afferma che compete all'accordo con i sindacati o all'intervento dell'Ispettorato del lavoro l'individuazione delle modalità di monitoraggio informatico (cfr., in questo senso, Cass. 23 febbraio 2010, n. 4375 e Cass. 17 luglio 2007, n. 15892). Il secondo orientamento, invece, ritiene estranei all'art. 4 St. Lav. i controlli difensivi, che non sono qualificabili né come controlli a distanza, vietati in forza del primo comma, né come controlli preterintenzionali ammessi in modo condizionato dal secondo comma (in questo senso, Cass. 3 aprile 2002, n. 4746). mail aziendale, soffermandosi in una seconda parte sulle indicazioni offerte dal Garante della Privacy. Al fine di attenuare la tensione tra gli opposti interessi sopra richiamati, la giurisprudenza ha affrontato questa materia estendendo il concetto di “controllo difensivo”: si tratta di controlli leciti in quanto finalizzati alla repressione di condotte del lavoratore, che violano gli obblighi contrattuali o addirittura che siano penalmente rilevanti. Essi, quindi, sarebbero giustificati da obiettivi di co nse r v a z i o ne aziendale del e pat rim onio di difesa dell'organizzazione produttiva. In f orz a di q ue st a norma, l'installazione di apparecchiature e di impianti che sia richiesta da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dalle quali derivi la possibilità di un controllo a distanza, può avvenire soltanto previo rappresentanze accordo sindacali con le aziendali oppure, in difetto di accordo e su istanza del datore di lavoro, con l'intervento dell'Ispettorato lavoro, che detta, ove occorra, le del Il difficoltoso percorso compiuto dalla giurisprude nz a è spie gabile considerando lo sforzo di adattamento dei principi e delle disposizioni dello Statuto dei Lavoratori alla materia che stiamo trattando. Non va dimenticato che la legge n. 300 risale al 1970 , quando si ha riguardo agli effetti delle tecnologie sulla prestazione lavorativa, dimostra tutti gli anni che ha! Il co nt e st o l a cuno so a p pe na tratteggiato è parzialmente colmato dalle indicazioni operative, che vengono offerte dal Garante della Privacy nella deliberazione n. 13 del 1° marzo 2007 (G. U. n. 58 del 10 ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale N. 9 Settembre 2011 Diritto...e Rovescio I controlli del datore di lavoro alla luce delle nuove tecnologie: navigazione internet ed uso dell' e-mail aziendale ...segue di Maria Teresa Pezzoni della dire essa segnali al mittente un altro recapito dispositivo; particolare disponibile in caso di assenza del computer conservazione dei file di log (file che che le contenute linee guida meritano in funzionalità di sistema che inseriti tramite la tastiera o analogo marzo 2007). Per chiarezza occorre l'analisi affidati occulta in dei uso; la la loro lavoratore; la designazione di un dell'art. 162 fiduciario, provvisto di delega, per la contengono i dati relativi agli accessi comma II ter del codice della privacy, lettura ad internet ed al traffico telematico). è sanzionata in via amministrativa, assenza. attenzione, violazione, in ai quanto sensi con il pagamento di una somma da di messaggi in caso di A queste indicazioni il Garante della merita privacy aggiunge due precisazioni: in l'indicazione concernente l'adozione primo luogo, l'eventuale acquisizione Il principio ispiratore è che la rete di policy del consenso del lavoratore non può internet aziendale in materia di uso da parte abilitare il controllo a distanza né il dei conseguente 30.000 euro a 180.000 euro. e la costituiscono posta beni elettronica aziendali e, in Una particolare un attenzione disciplinare lavoratori della degli strumenti trattamento dei dati. quanto tali, il datore di lavoro ha il informatici. Questo strumento, che è Secondariamente, compito di definire le modalità d'uso molto valorizzato dalle più recenti presupposti dell'art. 4 comma II dello nell'organizzazione dell'attività pronunce, deve essere accessibile a Statuto lavorativa. A quest'ultimo riguardo, il tutti i lavoratori, deve contenere le trattamento persegua un legittimo Garante direttive alla interesse aziendale, non si richiede il interventi successivi, navigazione internet e all'uso della consenso individuale, a condizione precisando che al datore si richiede di posta elettronica, nonché tutte le però che il lavoratore sia pienamente privilegiare di misure di carattere organizzativo – consapevole di tecnologico applicate nell'impresa. informatica. L'osservanza dei diritti distingue preventivi ed tra gli prevenzione interventi interventi rispetto a quelli repressione e, solo quando i primi abbiano fallito, di accedere alle forme di controllo successivo. aziendali relative Tra i controlli successivi, l'Autorità richiede che la verifica venga svolta, in via preliminare, in forma anonima Tra gli interventi preventivi, con e su dati aggregati riferiti all'intera riguardo all'accesso ad internet, si organizzazione suggerisce struttura di essa. Qualora non si la comunicazione ai ovvero un dipendenti di un elenco di siti correlati rilevino all'attività controllo si concluderà con un avviso lavorativa e quindi persistenti ad anomalie, visitabili; l'adozione di una black list e generalizzato. di filtri che impediscano le operazioni l'intervento sarà effettuato su base non consentite individuale e, in ogni caso, non potrà (quali, download di files musicali o multimediali). Nel caso il contrario, dei ove ricorrano Lav oratori della d'informazione/consultazione sindacale di cui al secondo comma dell'art. 4 St. Lav., dunque, non esclude l'obbligo (di carattere generale) di comunicare le modalità d'uso dei mezzi elettronici, le forme di monitoraggio, trattamento aziendale le dei dati presso il finalità e dal Codice della privacy. mai essere prolungato, costante o Lo sforzo ricostruttivo contenuto in indiscriminato. sono questo scritto dimostra l'esistenza di registrazione un deficit normativo che cela in realtà In sintesi, sistematica di indirizzi condivisi tra più lavoratori monitoraggio e pagine web visitate dal lavoratore; la st r um e nt i lettura e registrazione dei caratteri svolgimento della prestazione di un indirizzo ad uso privato; l‟introduzione sono esperibili i diritti di accesso stabiliti Garante suggerisce la predisposizione possibile, del l'organo quale vietati: se il sorveglianza Con riguardo al traffico e-mail, il l'aggiunta, e i lettura e delle e-mail; il sistematico delle anche un deficit tematica dell'uso ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati concettuale: la e/o abuso degli i nf o r m a t i ci ne l l o Torna all‟indice @ a fase più dura della recessione è stata e i bilanci segnali di risveglio. l’elevata Periodico di superata approfondimento delaziendali Gruppo danno Intersettoriale Direttori delMa Personale N. 9 Settembre 2011 Diritto...e Rovescio I controlli del datore di lavoro alla luce delle nuove tecnologie: navigazione internet ed uso dell' e-mail aziendale di Maria Teresa Pezzoni ...segue lavorativa, e quella più generale degli effetti delle rapporto ancora di nuove tecnologie lavoro, deve adeguatamente sul essere indagata e Maria Teresa Pezzoni ha conseguito la laurea in giurisprudenza il 12 dicembre 1996 presso l‟Università degli studi di Pavia. Ai fini della redazione della tesi di laurea, nel 1995/1996, ha trascorso un trimestre presso l’Università di discussa. Ciò che, allo stato, è consigliabile è che la condotta aziendale sia ispirata da un criterio prudenziale che impone alcuni interventi come strettamente Leuven (Belgio), svolgendo studi inerenti alle caratteristiche della contrattazione collettiva in Belgio ed in Gran Bretagna. Dall‟anno accademico 1997/98 è diventata dottoranda di ricerca in Diritto del lavoro e nell‟Università di Pavia. Agli inizi del relazioni industriali 2001 ha conseguito il necessari: l'adozione del disciplinare, titolo di dottore di ricerca, discutendo una tesi sul tema: la previsione in esso anche delle “Rapporti di lavoro parasubordinato e rimodulazione delle modalità di svolgimento dei controlli tutele del diritto del lavoro” Nel febbraio 1999 ha trascorso un difensivi, l'accordo preventivo con le mese presso la facoltà di giurisprudenza di Lione dove, con rappresentanze sindacali, ai sensi del l‟aiuto del prof. Jeammaud, ha approfondito il tema della secondo comma dell'art. 4 St. Lav., disciplina sulle controllo. nell‟ordinamento francese. Il risultato di tale ricerca è modalità di Diversamente, si correrebbe il rischio di incappare nella dichiarazione da parte del giudice dell'inutilizzabilità delle risultanze del controllo difensivo. Insomma, è doveroso evitare che oltre il danno (l'aver accertato che il lavoratore ha posto in essere condotte illecite), si subisca anche la beffa (l'inutilizzabilità delle prove che dimostrano la giusta causa del recesso). dei rapporti di lavoro parasubordinato confluito in un saggio pubblicato sulla rivista “Diritto delle relazioni industriali”. Dopo la pratica forense ha svolto l'attività di avvocato presso la sede milanese dello studio legale Magnani&Vitali, specializzato in diritto del lavoro. Nel biennio 2006 - 2008, ha frequentato la Scuola di Alta Formazione di Diritto del lavoro ed ha conseguito nel gennaio 2009 l‟ammissione all‟Associazione Avvocati Giuslavoristi italiani. A partire dal maggio 2008, oltre a collaborare stabilmente con l‟avv. Danilo Vitali, sta svolgendo attività di avvocato a Bergamo. Accanto all‟attività professionale, ha svolto attività accademica. Ha collaborato sin dal 1997 con la Rivista italiana di diritto del Maria Teresa Pezzoni lavoro, per la quale ha pubblicato numerose note a sentenza. [email protected] ...avanti Torna all‟indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @a disoccupazione e la necessità di ricalibrare le strategie aziendali sono sfide impegnative. Lo scenario con cui si trovano Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale N. 9 Settembre 2011 Professione donna Donne e politica: Cristina Belgioioso di Piera Marini L‟ appassionato appello del nostro Presidente della Repubblica per festeggiare i 150 anni di unità d‟Italia è stato anche uno stimolo per riscoprire i valori che hanno portato il Paese ad una faticosa, ma reale unificazione e per documentarsi sulla nostra storia. Questo mi ha spinto a rispolverare vecchi libri di famiglia, che ci raccontano del nostro Tra i tanti, ho trovato un piccolo Risorgimento. libro, consumato dal tempo, sulla Rivoluzione lombarda del 1848, scritto da Cristina Belgioioso, principessa milanese vissuta tra il 1808 e il 1871, il cui nome è ben conosciuto non solo in Lombardia; meno conosciuta è la sua opera e l‟attività politica che ha caratterizzato la sua vita. Entrata giovanissima nella Giovane Italia di Mazzini, vi si dedica con p a s s i o ne a t t i r a nd o su d i sé l‟attenzione degli Austriaci, che la processano con l‟accusa di alto tradimento e pongono sotto sequestro tutti i suoi beni. Ripara a Parigi, dove vive una vita di stenti e di lavoro; riavuti i suoi beni, fonda un salotto intellettuale e politico frequentato dai nomi più rappresentativi dell‟intellighenzia del secolo. Al suo rientro in Italia si rifugia nella sua proprietà di Locate e, tra le tante opere benefiche a favore dei contadini, fonda per i loro figli uno dei primi asili d‟infanzia del nostro Paese. il copione di un film di avventure, ma si impone nello stesso tempo una riflessione sul rapporto tra la società del tempo e la possibilità di una donna, anche se di grande lignaggio, di esporsi con un proprio pensiero politico e di combattere alla stregua di un uomo per affermarlo. Partecipa ai moti del ‟48, scrive trattati, fonda riviste, si impegna nel sociale. Colpisce un suo scritto sugli affittuari dalla Bassa Lombardia, che si pone l‟obiettivo di “difendere i lavoratori della terra contro l‟ignobile sfruttamento dei fittavoli”. Siamo in pieno „800, stiamo parlando di una ricca dama con un cognome importante, sia per nascita che per matrimonio, eppure vediamo con quanta passione e coraggio rischia la sua vita e i suoi beni per una causa in cui crede. Quando viene informata, mentre si trova a Napoli, dell‟insurrezione milanese contro l‟Austria, si imbarca portando con sé 160 volontari, alla testa dei quali entra in Milano con il tricolore in pugno. E‟ facile scatenare la fantasia sul romanticismo eroico di una biografia, qui peraltro appena accennata, che potrebbe diventare senza molti sforzi E noi, donne del 2000, abbiamo ben percorso il cammino che Cristina Belgioioso ci ha indicato? Si, se pensiamo alle donne che hanno preso le cannonate di Bava Beccaris nel 1898, che hanno sostituito i loro uomini in guerra (la grande guerra) nella conduzione della famiglia, nel lavoro non più casalingo ma nelle fabbriche, che hanno combattuto nella seconda guerra mondiale giocandosi la vita. Dopo la conquista dei diritti civili, ottenuti nel 1946, molte donne si sono impegnate in ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Professione donna Donne e politica: Cristina Belgioioso di Piera Marini politica e alcune si sono messe in luce per aver proposto e realizzato riforme importanti. Ma non è questo il filo rosso che voglio seguire. Mi interessa ragionare su quello che è diventata oggi la politica e sul ruolo delle donne nel contesto politico attuale. Mi è capitato di sentire persone giovani e meno giovani affermare che non è il caso di occuparsi di politica in quanto sca r same nte tr a sp a re nt e, no n percepita quindi come servizio civile ma come mezzo per realizzare interessi personali. In effetti il concetto di servizio civile dei padri fondatori della Repubblica si è andato affievolendo negli anni; molta corruzione è entrata nei gangli della politica e siamo testimoni, da tempo, di un calo del livello di moralità che, trasversalmente, ha raggiunto molta parte delle istituzioni. Dalle donne mi aspetterei una azione mora lizzat ri ce, non per ci eca partigianeria di genere, ma perché i movimenti femminili/femministi degli ultimi anni si erano posti in posizione molto critica nei confronti della gestione della politica, giudicandola però da lontano, dall‟altra sponda del fiume. C‟è da osservare che la tradizione cattolica, dominante nel nostro Paese, non ha mai forzato nella direzione dell‟indipendenza femminile, della dignità di un ruolo fuori casa, ma ha sempre indicato la strada della modestia, del passo indietro, della tutela dei valori della famiglia. Con questa cultura alle spalle è stato ed è ancora difficile per molte assumere ruoli non gregari rispetto all‟altro genere. Non a caso ci troviamo oggi in una situazione contraddittoria, in cui si vede aumentare il numero di donne in Parlamento, inserite per contare solo numericamente, quindi con l‟impegno di sorridere nelle foto di gruppo, assecondando la gestione maschile del potere e le cordate che le hanno lanciate. D‟altro canto anche i cosiddetti progressisti, che hanno sempre sostenuto le rivendicazioni della donna, non hanno l‟aria di credere a fondo nella possibilità di offrirle un ruolo importante di governo, pur esistendo donne capaci quanto gli uomini, per formazione ed esperienza professionale, di ricoprire cariche istituzionali. E invece è più prudente e sicuro assegnare ad un uomo i ruolichiave. Al massimo alle donne si affida il Ministero dell‟Istruzione, non perché fondamentale nello sviluppo di un Paese, ma perché l‟utenza è costituita da giovani e un ministromamma è accattivante. In questa situazione di bonaccia, si può però dire che il vento sta forse cambiando, almeno a livello locale: nelle giunte di alcuni comuni di recente elezione sono state inserite molte (o alcune) donne e questo fa ben sperare per il fu turo. Alcuni mesi fa è nato un movimento “ Se non ora quando”, che, partendo dall‟indignazione suscitata dalla scarsa dignità nella rappresentazione della figura pubblica femminile, sta proseguendo un suo percorso con proposte che sembrano la summa di quanto si è detto anche su queste pagine, e che non sto a ripetere. Sembra ormai indilazionabile che sia tempo di passare dalle parole ai fatti, in quanto le analisi su quello che occorre, perché le donne possano scegliere liberamente il loro futuro, sono note. Deve essere chiaro, però, che i fatti vogliono dire responsabilità, impegno, tanta fatica per cambiare, per incidere su una società (la nostra) con troppe vecchie incrostazioni. Impegno vuol dire anche politica giusta, non faziosa, finalizzata al bene comune. E’ un’ utopia ? Riguardando il piccolo libro Cristina Belgioioso, direi di no. di Piera M. Marini [email protected] In Italia il 47% delle donne ha una occupazione; non esistono dati ufficiali sulla composizione del restante 53%, riferito alle disoccupate, ma possiamo immaginare vi siano compresi una rilevante quota di lavoro nero, affidato principalmente al genere femminile, le licenziate dalle aziende (le donne sono le prime ad uscire in caso di crisi), tenendo anche presente che le extracomunitarie hanno parzialmente sostituito le italiane nelle attività a basso contenuto specialistico. C‟è poi una fascia nebulosa costituita da quelle che vivono il lavoro non come una realizzazione di sé ma come una costrizione/necessità determinata dalla difficoltà di vivere, ad esempio in coppia, con un solo stipendio e lasciano il lavoro non appena ne hanno la possibilità ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Al di là dei numeri Sull’obbligo contributivo correlato ai permessi orari retribuiti non fruiti dal lavoratore S econdo recenti interpretazioni offerte dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e „provocate‟ dall‟Ordine dei Consulenti del lavoro, il datore di lavoro è tenuto, analogamente a quanto già previsto in materia di ferie annuali retribuite, a versare la contribuzione di assistenza e previdenza calcolata su un importo pari all‟indennità sostitutiva dei permessi orari retribuiti, che non siano stati effettivamente fruiti dal lavoratore entro il termine previsto dal contratto collettivo di lavoro o del raggiunto accordo individuale. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha precisato che, quando un contratto collettivo di lavoro stabilisca un termine entro il quale è consentito al lavoratore di fruire dei permessi orari retribuiti, il datore di lavoro è tenuto a: 1.calcolare i contributi sulla base dell‟indennità sostitutiva dei permessi retribuiti non fruiti entro i l predetto termine contrattuale; 2.effettuare il versamento di detti contributi. A tal fine, il datore di lavoro provvederà a sommare un impo rt o, pa r i al l‟ i nde nnità sostitutiva per permessi orari retribuiti non fruiti dal lavoratore, alla retribuzione che dovrebbe essere corrisposta nel mese successivo al termine di scadenza per la fruizione. Detto importo va inserito nell‟elemento <Imponibile> della sezione individuale del flusso UniEmens. di Luca Barbieri Peraltro, la contribuzione determinata sull‟indennità sostitutiva dovrà essere versata entro il termine di cui alla presente lettera b), anche quando detta indennità non sia stata effet tiv am ente corrisposta al lavoratore. contributiva posta a carico del lavoratore. Tale prelievo sarà infatti operato soltanto: Con riguardo al termine di fruizione, il Dicastero ha precisato come non sia preclusa né al contratto collettivo di secondo livello, né alle parti stipulanti il contratto individuale di lavoro, di concordare un termine più ampio rispetto a quello stabilito dalla contratto collettivo nazionale di lavoro per la fruizione dei permessi retribuiti in parola. - al momento della fruizione del permesso da parte del lavoratore. Pertanto, il termine ultimo di godimento dei permessi retribuiti - in corrispondenza del quale insorge l‟obbligo di versamento dei contributi - può essere fissato sia dalla contrattazione collettiva [nazionale o di secondo livello] che mediante accordi individuali. L‟I.N.P.S. ha precisato che „laddove […] né la contrattazione né le parti stabiliscano alcun termine per il godimento dei permessi, questi ultimi possono essere liberamente gestiti, senza previsione di scadenza per la connessa obbligazione contributiva‟. - in occasione della successiva ed e f f et t iv a m o ne t i zz a z i o ne d e i permessi orari ovvero Ovviamente, il datore di lavoro non sarà tenuto al versamento della contribuzione già versata quando, in un tempo successivo al termine stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro ovvero pattuito individualmente per la fruizione dei permessi orari retribuiti, il lavoratore beneficerà dei permessi orari retribuiti residui oppure della corrispondente indennità sostitutiva. In tale ipotesi, il datore di lavoro utilizzerà la variabile retributiva con la causale „Ferie‟ presente in <Dati retributivi> della sezione individuale del flusso UniEmens, osservando la prassi già in uso per il „recupero‟ della contribuzione sul compenso per ferie. Infine, è opportuno precisare che qualora il termine per il versamento della contribuzione in argomento sia già scaduto, il datore di lavoro dovrà Laddove al lavoratore non sia procedere al versamento entro il 16 effettivamente corrisposta l‟indennità ottobre 2011, sommando l’importo corrispondente ai permessi orari non d e l l‟ i nde nnit à fruiti, il sostituto di imposta non potrà permessi orari retribuiti non fruiti operare il prelievo della quota con le retribuzioni, in relazione al so st it ut iv a de i quale è effettuato il pagamento. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Al di là dei numeri Sull’obbligo contributivo correlato ai permessi orari retribuiti non fruiti dal lavoratore di Luca Barbieri ...segue Con riferimento alle operazioni di regolarizzazione, non è dovuto alcun onere aggiuntivo. Date le difficoltà di natura gestionale ed amm inist rat iv a conne sse alla intepretazione ministeriale in commento, è opportuno che le imprese adottino, appositi accordi [anche individuali] che consentano la più agevole fruizione dei permessi orari retribuiti, favorendo l‟effettiva fruizione degli stessi entro i termini che saranno concordati. Luca Barbieri [email protected] Note 1.Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, interpello 8 marzo 2011, n. 16. 2.I.N.P.S., circolare 8 luglio 2011, n. 92. contribuzione dell‟indennità in parola è riconducibile alle fattispecie regolate dalla Deliberazione del C onsiglio di Amministrazione dell‟I.N.P.S. del 26 marzo 1993, n. 5 [e riportata in allegato al D.M. 7 ottobre 1993]. 3.Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nota 3 giugno 2011, n. 9044. 4.I.N.P.S., messaggio 13 luglio 2011, n. 14605. 5.Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nota 3 giugno 2011, n. 9044. Mercoledì 28 Settembre 2011 presso la sede di BNP Paribas – Piazza San Fedele, 2 Sala Auditorium Ore 16.00 TEMA “L’ASSESSMENT MANAGERIALE. I pro e i contro di un intervento che non deve mai essere troppo invasivo” Con testimonianze aziendali PROGRAMMA Accoglierà i partecipanti Dott. Paolo Citterio - Presidente Nazionale G.I.D.P./H.R.D.A. Ne discuteranno Dott.ssa Cristina Brusati, Psicologo del Lavoro e Partner G.I.D.P. Dott. Michele Ieradi, Direttore Tecnico – ESRI ITALIA Dott. Bernardo Codarri, HR, Legal & General Affairs Manager – Bohler Uddeholm Italia Dott. Franco Marzo, Amministratore SMART MANAGEMENT – ZERO618 srl ____________ La partecipazione al convegno è gratuita. Non è prevista la partecipazione di consulenti, se non invitati dalla Presidenza in qualità di relatori. Per informazioni e iscrizioni: G.I.D.P. / H.R.D.A. tel. 02.86984813 [email protected] [email protected] ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Investigare...perché no? Investigazioni nel rapporto di lavoro Professionalità e deontologia dell’investigatore privato di Elisabetta Tavazzi Premessa Spesso i datori di lavoro si rivolgono a professionisti esterni per indagare su eventuali illeciti commessi dai propri dipendenti o per acquisire elementi di supporto nell'ambito di procedimenti giudiziali già avviati. I casi più frequenti sono quelli di sospetta falsità nelle assenze per malattia o infortunio e nelle rendicontazioni delle note spese del personale esterno, l'utilizzo difforme di beni e risorse, la violazione del segreto su dati e know-how aziendale, la concorrenza sleale, i furti e gli ammanchi, gli atti di sabotaggio ed anche - a rapporto di lavoro concluso - la violazione di patti e di obblighi di non concorrenza o la prova di una nuova attività lavorativa in pendenza di causa. Il datore di lavoro ed i suoi avvocati sono sempre più orientati legittimamente a pretendere un alto standard professionale ed etico da parte dell'investigatore privato, consci del rischio di incorrere in sanzioni e richieste di risarcimento, quando, nell'utilizzo dei risultati, si possa configurare un trattamento illecito di dati. Quando i rappresentanti dell‟azienda consultano l'investigatore e gli chiedono di trovare le prove di determinati sospetti, di solito lo scopo sottostante è quello di avviare una procedura di licenziamento o comunque di tutelare l‟azienda da spiacevoli conseguenze. E‟ essenziale che l'investigatore, nell'inquadrare il problema, ipotizzi durata e mezzi da impiegare nella sua attività, spiegando chiaramente che cosa si può fare e cosa non si può fare, illustrandone le conseguenze. E‟ opportuno che cooperi anche nel predisporre il mandato investigativo in linea con i profili sia giuslavoristici che di tutela della privacy. In Italia, i professionisti dell'investigazione non hanno un Albo e un Ordine professionale, non devono superare un esame di Stato e non hanno un organismo di autodisciplina. Il presupposto per esercitare l'attività è il possesso di una licenza prefettizia. I requisiti minimi di qualificazione professionale richiesti al titolare della licenza ed ai suoi collaboratori (titolo di studio, periodo di tirocinio, cauzione, progetto tecnico-organizzativo) sono stati adeguati solo di recente da un decreto del Ministero dell'Interno (n. 269 dell'1 dicembre 2010), mentre l'impianto generale dell'attività di investigazione privata è ancora quello del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, risalente al 1931 ( Titolo IV, Art. 134 e seguenti). Nuovo codice di deontologia e di buona condotta I tentativi, più o meno riusciti , di autoregolamentazione deontologica da parte delle associazioni di categoria restano su base volontaria. L'unica novità recente è il codice di deontologia e di buona condotta emanato dal Garante della Privacy per avvocati e investigatori ed altri ausiliari. In vigore dal 1° gennaio 2009 si applica ai trattamenti di dati finalizzati a far valere o difendere un diritto in qualsiasi sede giudiziaria (penale, civile, amministrativa, di arbitrato e conciliazione) ed anche ai trattamenti effettuati nella fase propedeutica all‟ instaurazione di un giudizio. Il capo IV (artt. 8 -11) è specificatamente dedicato ai trattamenti da parte degli investigatori privati. La gran parte dell'attività investigativa svolta da professionisti privati è, appunto, finalizzata alla tutela giudiziale dei diritti, anche perchè solo in quell'ambito l'investigatore gode di penetranti facoltà d'indagine (esonero generale dall'informativa all'interessato, salvo che i dati siano raccolti direttamente da lui; trattamento di dati sensibili e giudiziari senza il suo consenso; impossibilità per l'interessato di opporsi al trattamento; particolari poteri nel caso di indagini "difensive"). Di contro l'investigatore è tenuto al rispetto di precise regole deontologiche e operative, a rischio di incorrere in un trattamento illecito di dati con le conseguenze che ciò può comportare per lui e per il suo mandante. Regole di comportamento del datore di lavoro e dell’investigatore Vediamo quali siano, fra queste regole, quelle di cui un datore di lavoro è bene sia consapevole: ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Investigare...perché no? Investigazioni nel rapporto di lavoro Professionalità e deontologia dell’investigatore privato di Elisabetta Tavazzi ...segue 1. la scelta dell'investigatore: deve trattarsi di persona o società, autorizzata dalla Prefettura a svolgere investigazioni, accertamenti e ricerche per conto di privati. L'autorizzazione del Prefetto menziona l'ambito territoriale, i tipi di attività che l'investigatore può svolgere, la tariffa per le singole attività (proposta dall'investigatore e approvata dal Prefetto). Qualora vengano effettuati particolari trattamenti (es. la localizzazione geografica di veicoli con strumentazione GPS) l'investigatore deve notificare al Garante della Privacy l'inizio dell'attività e deve figurare nell'apposito Registro pubblico, consultabile sul sito web del Garante. 2. l'incarico: il mandato all'investigatore deve essere conferito per iscritto (l'investigatore non può intraprendere indagini di propria iniziativa) da persona fisica formalmente identificata (es. avvocato, responsabile risorse umane, amministratore) e che abbia i poteri per agire in nome del titolare del diritto: L'incarico deve menzionare in modo specifico: • il diritto da far valere o difendere in giudizio; • il procedimento al quale l'investigazione è collegata; • le principali circostanze di fatto che giustificano l'investigazione per dimostrare la concretezza dei sospetti di condotte illecite da parte del dipendente; • gli scopi (oggetto) dell'indagine, da formulare con precisione, in modo da non confondere l'accertamento dell’eventuale condotta illecita con indagini sullo stato di salute o sulla correttezza nell'esecuzione della prestazione, che non possono essere svolte dall'investigatore; • il termine ragionevole per il completamento dell'indagine; • l’indicazione nominativa di eventuali altri investigatori incaricati (ipotesi frequente in caso di indagini complesse o territorialmente molto estese e di indagini da effettuare all'estero), se si trattano dati "sensibili"; 3. l'informativa al cliente: il cliente deve ricevere dall'investigatore una esauriente informativa (art. 13 Codice Privacy) circa le modalità di trattamento dei suoi dati e dei dati da lui comunicati sulla persona sottoposta ad indagini. Le cautele adottate dall'investigatore e la sua sensibilità ed adeguatezza alle regole in tema di Privacy sono deducibili anche dal Documento Programmatico della Sicurezza (DPS), obbligatorio per tutti gli investigatori che trattino dati sensibili o giudiziari. Ricordiamo che, per la tutela della privacy, sono considerati "sensibili" i dati idonei a rivelare la vita sessuale, lo stato di salute, l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche, le opinioni politiche e l'appartenenza a partiti, sindacati, ecc. Tutti gli altri dati, per quanto delicati , sono considerati dati comuni ( es.fotografie, telefoni cellulari, conti correnti). Per il trattamento dei dati giudiziari il Garante della Privacy ha dato una autorizzazione generale ad alcune categorie, fra le quali quella degli investigatori privati,ma solo per determinate indagini e con determinate cautele ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati . Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Investigare...perché no? Investigazioni nel rapporto di lavoro Professionalità e deontologia dell’investigatore privato di Elisabetta Tavazzi ...segue 4. la relazione sulle indagini svolte: l'investigatore, periodicamente, deve tenere informato il soggetto che ha conferito l'incarico circa l'andamento dell'investigazione e non può conservare i dati trattati per un periodo superiore a quello strettamente necessario per eseguire l'incarico ricevuto. Una volta conclusa l'attività, il trattamento deve cessare, fatta salva la possibilità di chi ha conferito l'incarico di consentire all‟investigatore la conservazione temporanea di materiale personale, solo per dimostrare la liceità e correttezza del suo operato. La durata dell'indagine, stabilita nel mandato, può essere prorogata. Una volta terminata, la sola pendenza del procedimento giudiziario o il passaggio ad altre fasi di giudizio non sono sufficienti all'investigatore per continuare a conservare i dati. 5. altre cautele: la relazione rilasciata dall'investigatore dovrebbe contenere solo i dati "pertinenti" e " non eccedenti" lo scopo delle indagini. Prima di utilizzarla, è opportuno verificarne la congruità (ad esempio la relazione di un pedinamento potrà contenere degli omissis al posto della descrizione di avvenimenti non rilevanti per le finalità perseguite). Occorre prestare attenzione che il materiale allegato alla relazione investigativa sia stato acquisito e trattato in modo lecito, prima di utilizzarlo. Il materiale cine-fotografico deve essere stato raccolto al di fuori dei luoghi protetti dal reato di interferenze illecite e le persone estranee alle indagini devono essere state opportunamente cancellate o rese anonime. Anche i documenti acquisiti dall'investigatore presso fonti pubbliche non sono automaticamente e di per sè sempre utilizzabili (ad. esempio le stampe di pagine web e l'utilizzo dei dati resi disponibili su internet sono subordinati alla verifica dei titoli di accesso e agli scopi per i quali quei dati sono stati resi disponibili). Elisabetta Tavazzi [email protected] Elisabetta Tavazzi è amministratore della società ORGANIZZAZIONE FIDES SRL ed opera nel settore investigativo dal 1973. Dopo una formazione scientifica, ha integrato la pratica professionale con una laurea in giurisprudenza (1982) e corsi di specializzazione in Italia e all‟estero. E‟ iscritta alla WAD (World Detective Association, Usa) e autorizzata allo svolgimento di indagini difensive in sede civile e penale dal 1991. FIDES DETECTIVES è il settore investigativo della società ORGANIZZAZIONE FIDES S.r.l con sede a Milano e operativa su tutto il territorio italiano e all‟estero, grazie alla collaborazione di collaudati professionisti del settore. Fondata nel 1948 dal detective Pietro Davide Tavazzi, Fides Detectives si occupa di investigazioni, accertamenti e ricerche, e fornisce assistenza a privati, società e professionisti, dall'esame preliminare alla testimonianza in giudizio sui risultati delle indagini ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Recensione del libro scelto di Luca Ferrari “Qualcosa di profondo sta cambiando nel pensare il management, ma la domanda è : il management sta cambiando?”. Con questa riflessione E. Sassoon apre il suo editoriale dell‟ultimo numero doppio di Harvard Business Review dedicato al tema dell‟ Impresa Collaborativa come soluzione necessaria e possibile. Il tema su cui ci si sta interrogando in diversi contesti è infatti: un altro modo è possibile a fronte delle innegabili difficoltà che questo modello di sviluppo ha generato? In un contesto caratterizzato da logiche 2.0, intesa non solo come capacità di interconnettersi con gli altri ma anche come capacità di collaborare e di valorizzare le differenze, la domanda che viene da porci è: come i nostri manager, e noi in prima persona, siamo in grado di dare spazio a questo nuovo modo di agire anche nella nostra pratica quotidiana? Vi sono questioni di fondo che si stanno dibattendo oggigiorno: dal come bilanciare gli obiettivi degli azionisti con gli interessi degli stakeholder, a come compensare i manager in modo da non ri-creare forzature nel breve, piuttosto che come fare a tradurre le decisioni strategiche in applicazioni, che siano comprese dal più alto numero di dipendenti perché le supportino e le accompagnino. Sembrano tutti segnali che paiono orientare verso una logica nuova, differente. Una logica che vede come fondamentale il riconoscimento dell‟altro, della sua diversità e che ha come obiettivo la cooperazione, di Daniela Patruno l ‟ i nt e g r az i o ne , l ‟ e l ab o r a z i o ne strategie inclusive. di E‟ possibile ipotizzare che alla base di tutto il vecchio modo di fare impresa “command & control” si stia dimostrando come superato e che un nuovo modello cerchi di trovare spazio. Il Web 2.0 ci parla già di condivisione, il fiorire dei blog e la ricchezza dei loro scambi ci testimoniano un sentimento di valore diffuso nelle persone: come se ci fosse un‟affermazione dell‟”io valgo”,” io metto a disposizione ciò che ho da dire” La selezione dei libri che vi proponiamo in questo numero è fortemente influenzata da queste riflessioni, anche se propone di affrontarle da un punto di vista non usuale. Crediamo che il tema centrale sia quello della consapevolezza del nostro agire quotidiano, dei valori che lo condizionano. Quindi innanzitutto consapevolezza: di sé, dei propri valori, delle proprie emozioni, del proprio agire sociale, della propria felicità e dei metodi per raggiungerla nella pratica quotidiana... Chiara Scortegnana e Martino Gonnelli ci accompagnano nella ri-lettura delle Lezioni Americane di Italo Calvino e ai sei valori letterari da lui proposti (Visibilità, Rapidità, Molteplicità, Leggerezza, Esattezza) ne aggiungono altri quattro (Eleganza, Concretezza, Semplicit à ed A ut orev olezza), sviluppando interessanti interviste che permettono di vedere come grandi manager hanno declinato nella loro pratica quei valori. Sempre vole ndo co nti nuare nel processo di autoncosapevolezza del manager ci pare utile la proposta di Antonio Foglio, che ci guida all‟interno della possibile selva degli “errori manageriali” con un agile testo colmo di domande, che accompagnano il lettore nel rendersi consapevole del proprio agire e nel progettare la costruzione del proprio cambiamento comportamentale. Di cambiamento ne parla proprio Adriano Labbucci nel suo “Camminare, una rivoluzione” in cui propone di prendersi il tempo, di riconoscere i nostri tempi, i nostri ritmi e di provare a camminare… innanzitutto con noi stessi. In questo Labbucci vede una “dimensione rivoluzionaria” in quanto propone la possibilità di una relazione con gli altri e con il mondo, anche naturale, che tenga presenti l‟altro e se stessi. Propone di riqualificare la relazione ripartendo da un “io sociale”: un io che si riscopre nella solitudine, ma che si realizza nel riconoscimento dell‟altro e nella cooperazione con l‟altro. Ci sembra giusto concludere questa breve rassegna con il contributo di Boiron, che con questo suo bel libro “Siamo tutti fatti per essere felici” ci accompagna in un percorso semplice e diretto intorno a quello che è la “ricerca della felicità”. Boiron ci dimostra che la ricerca della felicità è un dovere per ciascuno di noi e ci indica la strada: un percorso concreto ed efficace con la sua ginnastica della felicità basata sull‟accettazione di se stessi e degli altri, sull‟utilizzo della riflessione, d e l l ‟ a m p l i a m e nt o d e l p r o p r i o vocabolario emozionale e della ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Presentazione degli altri libri di Luca Ferrari di Daniela Patruno ...segue m e d i t a z i o n e . Noi crediamo che la cooperazione parta anche dal sapere dove si è, per poter costruire scambi con gli altri. Daniela Patruno [email protected] Luca Attilio Ferrari [email protected] Recensione del libro scelto Chiara Scortegnana e Martino Gonnelli “Lezioni virtuali di Manager reali” Franco Angeli 2011 Il libro prende lo spunto dai sei valori letterari delle „ Lezioni a me r i ca ne ‟ d i It a l o C a lv i no : Coerenza, Vi sibi lità, Rap idità, Molteplicità, Leggerezza, Esattezza. A queste gli autori ne hanno aggiunto altri quattro: Eleganza, Concretezza, Semplicità ed Autorevolezza. Presentazione del secondo libro E‟ nato così un volume costruito su dieci interviste a top manager operanti in importanti aziende italiane, ognuno di loro è stato intervistato su uno dei dieci concetti chiave, invitandolo a svilupparlo, alla luce della personale esperienza e del proprio percorso professionale, con riflessioni sul proprio stile di management, sulla propria visione nei confronti delle persone e del business. Il risultato ottenuto accompagna il lettore attraverso dieci storie di vita, ricche di riflessioni e di passione, utili sia ad esperti che a giovani avviati verso il mondo manageriale. Ogni capitolo-lezione contiene anche una elaborazione fatta dagli autori chiamata „i dieci passi‟ che riassume sinteticamente i temi trattati con l‟obiettivo di aiutare il lettore a cogliere l‟essenza dell‟intervista effettuata. Infine, al termine di ogni contributo, sono proposti degli esercizi quali strume nti pe r una efficace autoformazione. I contenuti di questa parte possono, inoltre, risultare particolarmente utili per quei manager che avendo la responsabilità di accompagnare nella crescita i propri collaboratori, possono trovare in questi „compiti a casa‟ degli esercizi da proporre nella loro veste di coach, proprio per aiutarli nello sviluppo di alcune competenze di management. Antonio Foglio “Gli errori manageriali” Franco Angeli Editore 2011 Conoscere gli errori più comuni dei manager è sicuramente il modo migliore per evitarli, rimediarli, ma anche per tramutarli in favolose opportunità portatrici di successo. Il libro offre ai manager una puntuale riflessione sugli errori che commettono aiutandoli a capirli, correggerli, prevenirli, non ripeterli, imparare da essi. L‟autore affronta con sistematicità, chiarezza e concretezza gli errori che i manager co mmett o no (e rr o ri pe r so na l i, comport ame ntali, re laz ionali, comunicazionali, operativi, con il personale, decisionali, di marketing e di vendita, finanziari, di conduzione strategica, gestionali-organizzativi, di etica manageriale, ecc.), offrendone una casistica completa, ottenuta grazie alla collaborazione di manager conosciuti negli anni, nonché di manager intervistati con obiettivi ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Presentazione degli altri libri di Luca Ferrari di Daniela Patruno ...segue mirati. Nel libro Foglio propone a imprenditori e a manager il giusto processo per gestire i possibili errori indicando come individuarli, gestirli, rimediarli e così diventare manager di successo. Presentazione altri libri Adriano Labbucci “CAMMINARE, una rivelazione” Donzelli Editore 2011 “Avviso ai lettori. Se cercate insegnamenti sul camminare ultima moda con tanto di lezioni, corsi universitari e relativi professori, oppure sul camminare come cura di sé, o infine paginate di resoconti di camm inat e che si perdono invariabilmente tra il noioso, l'elegiaco o il paranoico, ripeto a scanso di equivoci: lasciate stare. Questo libro non fa per voi. Qui c'è una tesi: non c'è nulla di più alternativo, di più sovversivo rispetto al modo di pensare oggi dominante che il camminare". Inizia così questo libro che si serve del camminare come di una bussola per percorrere un paesaggio insieme geografico e mentale, alla ricerca di punti di riferimento, alla scoperta di un modo diverso per impostare il nostro rapporto con gli altri e con il mondo. «Non deve sorprendere - racconta Labbucci - quello che scrisse un pool di urbanisti consulenti del sindaco di Los Angeles: “il pedone rimane il più grande ostacolo al libero fluire del traffico”. Lo so, sembra una battuta di Woody Allen, invece è l'espressione tragica e surreale di un mondo capovolto che è il nostro mondo». Così il lettore scoprirà che camminare vuol dire pensare, è anzi una modalità di pensiero. Un pensiero pratico. Il camminare è un modo per riflettere di libertà, uguaglianza, resistenza, progresso, e tante altre cose; per raccontare di pensieri, idee, categorie, miti. E di persone che, camminando, ci hanno aiutato a capire meglio il mondo e noi stes si. " Cammi nare è un trip lo movimento: la volontà di non farci mettere fretta, accogliere il mondo, non dimenticarci di noi strada facendo". Senza farci risucchiare dai ritmi frenetici della nostra vita, perché qualche volta camminare è meglio che correre. Come scriveva il poeta Kavafis a proposito del viaggio di tutti i viaggi, quello di Ulisse: "Sempre nel tuo animo abbi Itaca. L'Approdo, lì è la tua destinazione. Ma non affrettare assolutamente il viaggio. È meglio che duri molti anni. Ricco di tutto ciò che hai guadagnato per via.” Christian Boiron “Siamo tutti fatti per essere felici” Sperling & Kupfer Editore 2011 La psicologia positiva ha lo scopo di studiare i meccanismi che aiutano a stare meglio ed a combattere gli effetti dello stress . In questo filone di studi, che oggi ha molto successo presso il pubblico, possiamo inserire anche questo libro di Christian Boiron imprenditore di successo (presidente del Gruppo Boiron), definito in Francia 'il manager filosofo', che si dedica da anni alla ricerca sulla felicità, proponendo un metodo semplice ,ma efficace per superare gli ostacoli che ci im pe di sco no d i e s p r i m e r e i n o s t r i t a l e n t i . Boiron ci dimostra che la ricerca della felicità è un dovere per ciascuno di noi e ci indica la strada: un percorso concreto ed efficace con la sua ginnastica della ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale La nostra libreria Presentazione degli altri libri di Luca Ferrari di Daniela Patruno ...segue sull‟utilizzo della riflessione, dell‟ampliamento del proprio vocabolario emozionale e della meditazione come prassi per la costruzione della propria consapevolezza. La sapiente prefazione di Matthieu Ricard, ex ricercatore, autore di vari libri ed interprete francese del Dalai Lama, tende a farci riflettere sull‟importanza dell‟imparare a gestire le emozioni, orientandoci a coltivare quelle costruttive. A completamento del libro di Boiron,ci sembra utile segnalare i risultati di alcuni studi nel filone della psicologia positiva. Per esempio il DSM ( il diagnostic and statistical manual of mental disorder, che classifica i disturbi psicologici per facilitarne l‟identificazione ed il trattamento) proposto nella versione positiva da parte del dottor Peterson dell‟Università del Michigan, ci mostra come coltivando i punti di forza del proprio carattere si possa ottenere il miglioramento dell‟umore e del comportamento con effetti positivi sulla vita personale. Quindi, seguendo questo filone di studi, supportato da un‟ampia documentazione scientifica a livello internazionale, emerge come alcune delle tecniche proposte , e tra queste anche quelle del libro di Boiron, possano favorire l‟individuazione e lo sviluppo delle nostre risorse psicologiche. Esse favoriscono contemporaneamente il cambiamento sociale, perché incoraggiano l‟impegno, la responsabilità sociale e la coesione sociale, come indicato nell‟articolo di Rebecca Shankland dell‟Università di Grenoble e Laurent Begue, intitolato “Pensieri per stare bene”, nella rivista Mente & Cervello- agosto 2011. 28° SERATA DI GRAN GALA G.I.D.P. MILANO, SABATO 26 NOVEMBRE 2011 La nostra annuale SERATA DI GRAN GALA, giunta quest’anno alla sua 28° edizione, vedrà la presenza degli associati G.I.D.P., dei loro coniugi, di importanti imprenditori ed esponenti del panorama economico e culturale italiano, delle istituzioni milanesi, regionali e nazionali. Non esitate a richiedere informazioni dettagliate su questo nostro piacevole incontro, che rappresenta l‟occasione per scambiarsi opinioni sull‟anno che si starà per concludere e augurarsi delle piacevoli vacanze natalizie, il tutto in un‟atmosfera rilassata e festosa! ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Torna all‟indice @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Da ricordare... di Laura Tartero Eccoci con il consueto appuntamento della rubrica “Da ricordare e… da non perdere”, uno strumento semplice ma efficace che permette di passare brevemente in rassegna – a chi non ha avuto modo o tempo di parteciparvi – gli eventi principali accaduti in G.I.D.P. nell’arco dell’ultimo periodo. Questi mesi sono stati contraddistinti da incontri, i cui argomenti hanno toccato svariati aspetti della vita aziendale. Il successo riscontrato, grazie al livello dei relatori e alla rilevanza dei temi, ha riguardato i seguenti incontri: Milano, 14 Aprile 2011 – “IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE” G.I.D.P. in collaborazione con gli Avvocati Giorgio e Antonio Simonetti ha organizzato un incontro per fornire, attraverso l‟illustrazione di un “case history” peculiare, indicazioni pratiche sulle modalità di effettuazione di contestazioni disciplinari e delle relative conseguenze, quali – non ultimo – il licenziamento in tronco. Milano, 12 Maggio 2011 - “WEB IN AZIENDA. SI O NO? OPINIONI A CONFRONTO” Grazie all‟intervento dell‟Avvocato Marisa Marraffino e del sindacalista Christian Gambarelli si è affrontato un tema di grande attualità: l'utilizzo di internet sui luoghi di lavoro, con particolare attenzione ai limiti e alle conseguenze di questo potente strumento. Gli argomenti toccati durante l‟incontro hanno riguardato principalmente la mail aziendale e i social network. Si è poi passati ad affrontare il delicato tema del licenziamento per giusta causa e contestazioni disciplinari a causa dell'utilizzo improprio di internet e del pc aziendale, confrontando la situazione italiana con la normativa europea. Infine, l‟attenzione si è rivolta ai primi processi legati a Facebook, facendo un'analisi giuslavorista e penalista. Milano, 26 Maggio 2011 –“ Il caso THYSSENKRUPP” Per la prima volta in Italia, dopo un infortunio nel quale hanno perso la vita diverse persone, l‟Amministratore Delegato è stato condannato per “omicidio volontario”, mentre gli altri cinque dirigenti dell‟azienda sono stati condannati per “omicidio colposo”. La sera del 15 aprile 2011, la Corte d‟Assise di Torino ha letto il dispositivo della sentenza che chiude il processo di primo grado, accogliendo le tesi dell‟accusa. Durante l‟incontro si sono affrontate le differenze tra “dolo eventuale” e “colpa cosciente” nell‟ambito del diritto penale del lavoro. Il tema, di grande rilevanza, è stato introdotto dall‟Avvocato Antonio Simonetti e sviluppato e approfondito dall‟Avvocato Daniela Insalaco. Milano, 30 Giugno 2011 – “ASPETTI CONTRATTUALI, SINDACALI E MOTIVAZIONALI NELLE FUSIONI DI AZIENDE: UN CASO DI SUCCESSO” Attraverso la presentazione del caso ThyssenKrupp Elevator Italia, l‟incontro ha avuto fornire un esempio di gestione non traumatica di un percorso di integrazione aziendale non privo, a priori, di oggettive potenziali criticità, e che è stato realizzato con la fusione per incorporazione one shot di molte società controllate nella capogruppo, nel rispetto delle persone e dei trattamenti individuali, conseguendo gli obiettivi di impresa, e in conformità alle vigenti regole legali e contrattuali. Nel corso dell‟incontro sono state esposte le concrete modalità con cui l‟operazione di integrazione del Personale è stata progettata e gestita, nei suoi aspetti contrattuali, economici, delle relazioni industriali e delle azioni di comunicazione e marketing interno, dalla viva voce dell‟Azienda protagonista e dello Studio di consulenza che ha supportato la gestione del processo e delle Parti sociali coinvolte. Milano, 21 Luglio 2011 – PRESENTAZIONE DODICESIMA INDAGINE G.I.D.P./H.R.D.A “NEOLAUREATI & STAGE – ANNO 2011” Attraverso l‟elaborazione della XII Indagine Neolaureati & Stage di G.I.D.P./H.R.D.A., si è voluto analizzare il ruolo dei Neolaureati in azienda e l‟utilizzo degli Stage, che ormai quasi tutte le imprese scelgono prima del vero e proprio inserimento nell‟organico aziendale. Sono stati presentati e discussi i dati che riguardano le fonti di recruiting maggiormente utilizzate dalle aziende e le lauree più richieste, i criteri e le modalità di selezione, le funzioni aziendali con il maggior numero di neolaureati, le forme contrattuali maggiormente utilizzate per il primo accesso in azienda, la durata degli stage, il rimborso spese, gli eventuali benefits, le percentuali di assunzione dopo il periodo di stage, i livelli contrattuali di inserimento, la retribuzione lorda annua iniziale, l‟età di conseguimento della categoria di quadro e attribuzione della dirigenza, principali fattori su cui l‟azienda punta per essere attrattiva e le motivazioni che eventualmente inducono i neolaureati a lasciare l‟impresa. Laura Tartero [email protected] ...avanti Torna all‟indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @ N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale ...da non perdere di Roberta Scrosati …da non perdere! Segue un breve focus sulle notizie del mondo economico, politico e sociale che riguardano da vicino il panorama delle Risorse Umane e non solo. Questi “flash”, data la loro rilevanza ed attualità, sono degli spunti per eventuali riflessioni e possibili approfondimenti. L’apprendistato scopre la mobilità (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 29/6/2011) Nel testo unico in via di approvazione è possibile assumere lavoratori dalle liste e cumulare agli incentivi il 50% dell‟indennità. Crescono i congedi parentali (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 27/6/2011) Dal 2005 le richieste sono aumentate di oltre un terzo. Si alza l‟età dei richiedenti: in un caso su due le domande all‟Inps arrivano da over 35. La salute dei lavoratori: In azienda il “termometro” anti-stress (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 13/6/2011) Il malessere durante l‟attività non è di per sé malattia, ma un livello eccessivo può comportare anche per il datore effetti negativi, con bassa produttività, incidenti da errore umano, turnover eccessivo. L‟Inail dà un punteggio ai 10 eventi-sentinella. Formazione: Profili vincenti per il lavoro (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 30/5/2011) In arrivo i regolamenti con i requisiti dei super-diplomi in partenza a settembre. Occupazione: Il lavoratore salva il posto con l’acquisto dell’azienda (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 24/5/2011) La crisi spinge i “workers buy out” – Le opportunità delle cooperative. Gestione: I rischi di un campo sbagliato (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 6/5/2011) L‟impatto economico immediato oscilla da tre a sei volte lo stipendio annuo del manager. Fallire la scelta di un dirigente può costare quattro anni di blocco. Lavoro e inquadramento: Il distacco del dipendente equivale al trasferimento (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 28/4/2011) Il regime fiscale per il personale inviato in via temporanea presso un‟altra società. Inapplicabili le esenzioni Irpef alle spese di vitto e alloggio. Meccanici: Sentenza sul contratto del 2008 (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 27/4/2011) La Fiom vince la nona causa. Contratti: aumenta il popolo del part-time (tratto da “Il Sole 24 Ore” del 4/4/2011) L‟orario ridotto è una scelta obbligata per 1,7 milioni di lavoratori a rischio disoccupazione. Le percentuali più alte sono al Sud ma la crescita maggiore è nel Nord-Est. ...avanti Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati Roberta Scrosati [email protected] Torna all‟indice N. 9 Settembre 2011 Periodico di approfondimento del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale Colophon HR Time Registrazione al Tribunale di Milano n. 498 del 6 Settembre 2007 Direttore Responsabile: Luigi dell‟Olio Coordinatore Comitato Scientifico: Pietro Ichino Comitato Scientifico: Avv. Michele Bignami Avv. Gabriele Fava Avv. Antonio Simonetti Direttore Editoriale: Pietro Scardillo Comitato di Direzione: Giovanni Facco Piera Marini Piero Quaroni Segreteria di Redazione: Laura Tartero Roberta Scrosati [email protected] ; [email protected] ; 02/86984813 Associazione G.I.D.P. Consiglio Direttivo: Citterio Paolo - Presidente Diamanti Gianni - VicePresidente Quaroni Piero (Studio Pirola Pennuto Zei & Associati) - Tesoriere Bonometti Patrizia (Tenaris Dalmine) Crippa Marco (ANovo Italia) Limardi Antonio (Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor) Odazio Emanuele (Esselunga S.p.A.) Rossi Roberto (Morgan Stanley) Strapazzon Giovanni (Zambon S.p.A) Segretario Generale Associazione G.I.D.P./ H.R.D.A.: Ciullo Mino Revisori dei conti : Ardielli Monica (Mylan S.p.A.) Donato Angelo (Librerie Feltrinelli S.r.L) Giangrande Fulvio (Techint Italia) Revisori aggiunti : Falanga Bruno (Parmacotto) Nomina soci emeriti (alla memoria) Banzatti Orio Malatini Claudio Soci Onorari: Prof. Pietro Ichino (grande giurista ed innovatore nel mondo del lavoro) Dott.ssa Piera Marini (pioniera di un nuovo approccio alla gestione delle Risorse Umane) Dott. Giovanni Medi (Presidente del Premio Nazionale Mondo del Lavoro G.I.D.P./H.R.D.A. I,II,III Edizione) Dott. Pietro Scardillo (Direttore HR Time, rivista dell’Associazione G.I.D.P./ H.R.D.A.) Sono stati altresì nominati : Facco Giovanni (Qui Group S.p.A.) - Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Liguria Apicella Diego (Lloyd's Register Emea) - Vicecoord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Liguria Fiorindo Ermes (Alenia Aeronavali) – Coord. Reg. G.I.D.P./H.R.D.A. Triveneto Tossini Umberto (Automobili Lamborghini Holding S.p.A) – Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Emilia Romagna Ghiretti Arnaldo (Chiesi farmaceutici S.p.A.) – Vicecoord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Emilia Romagna Culini Massimo (Uni Credit Banca di Roma) - Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Lazio Rapisarda Mario (Sise S.p.A) - Coord. Reg. G.I.D.P./ H.R.D.A. Sicilia Progetto grafico e realizzazione a cura di AIR-ATLANTIS Srl via Bordighera 10 20142 Milano 02 36559795 Torna all‟indice Copyright © 2009 GIDP - Tutti i diritti riservati @