la comunicazione verbale, la para-verbale, la non
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la comunicazione verbale, la para-verbale, la non
PNL su Academy Post: la comunicazione verbale, la para-verbale, la non-verbale | Italia Post 05/03/15 11:19 Cerca nel sito... Giovedì, 05 Marzo 2015 ANALISI E REPORTAGE LE INTERVISTE LE INCHIESTE L’Editoriale del Direttore Il Senso di quello che Facciamo “Chi siamo” Fuori dal Coro MUSICA E SPETTACOLO Lo Storify DA ROMA L’Angolo di Seneca Le poesie di Mary Cappa e Penna La Famiglia vale la pena Amarcord tra Cent’Anni 35 5 3 RobiHood LO SPORT Quo vadis Carle? Academy Post In cucina con Amore PNL$su$Academy$Post:$la$comunicazione$verbale, la$para:verbale,$la$non:verbale Scritto da Fabrizio Pirovano il 27 settembre 2014. Argomenti: AcademyPost, Approfondimenti in evidenza, Hot News DALLA SICILIA 26 Cari amici vicini e lontani, con piacere ci ritroviamo anche questo sabato. Consentitemi di continuare le brevi riflessioni sulla PNL – Programmazione NeuroLinguistica iniziata un paio di settimane fa. Credo che sia opportuno riprendere alcuni elementi fondamentali della dinamica comunicativa perché troppo spesso mi capita di incontrare situazioni e persone che sembrano non avere la minima idea di come si possa interagire in modo migliore con gli altri! Posto che molte cose dovrebbero essere di buonsenso, ma evidentemente non è sempre così, riflettiamo ancora insieme su quali siano gli elementi che determinato una buona o cattiva comunicazione: i canali della comunicazione. Il CENTRO ITALIA NEL MALTEMPO. Due morti: uno in provincia di Lucca e uno Cade masso, un morto in Lucchesia. - Un automobilista di 41... IN QUESTO ISTANTE. Il Centro-Italia nel maltempo: due i morti. Renzi è in missione Scorri a destra per gli approfondimenti e sotto per le... Nemtsov, le morti segrete: tutto quello che non osiamo dire L'EDITORIALE. Oggi voglio soffermarmi per qualche riga con voi sulla morte... Ecco Sardex: quando un prestito si trova nel ritorno al baratto Un progetto ambizioso e rivoluzionario è partito dalla Sardegna e... Evasione fiscale: ci sono ladri che non avremmo sospettato C’è chi si sforza di screditare Mr. Falciani e c’è... La visita di Renzi in Ucraina e Russia Provate a rievocare un vostro recente dialogo: cosa vi ricordate maggiormente della relazione con l’interlocutore? Quale aspetto vi ha colpito di più di quella persona, incontrata per la prima volta? Il contenuto che egli vi ha trasmesso, espresso tramite vocaboli densi di significato, i verbi con i loro tempi, gli aggettivi che hanno colorito il suo discorso? Oppure vi ha colpito maggiormente il volume, la velocità piuttosto che il ritmo accelerato o lento della sua voce? Magari non sono state tanto le parole o la voce a rimanervi impresse, bensì l’espressione del volto che aveva mentre parlava. Copertina di Roberto Benotti Storify di Alessandro Marson [View the story "La... Certamente è l’insieme di diversi aspetti della comunicazione a caratterizzare il messaggio. In particolare, distinguiamo tre diversi canali attraverso cui “passa” il messaggio che giunge al destinatario: 1. comunicazione verbale; http://www.italiapost.info/160438-pnl-su-academy-post-comunicazione-verbale-para-verbale-non-verbale/ Pagina 1 di 5 PNL su Academy Post: la comunicazione verbale, la para-verbale, la non-verbale | Italia Post 05/03/15 11:19 Trovaci su Facebook 2. comunicazione para-verbale; Italia Post 3. comunicazione non verbale. Mi piace La comunicazione verbale Italia Post piace a 6.262 persone. L’elemento costitutivo della comunicazione verbale è il vocabolario linguistico (Pirovano e Ongaro, 2010). Attraverso questo canale si comunica una gran quantità di informazioni, che però non sempre sono recepite dall’interlocutore secondo il proprio schema semantico (di significato). Infatti, la comunicazione verbale prende anche il nome di comunicazione digitale in quanto, facendo riferimento a un’intuibile analogia informatica, per trasferire significato si deve codificare quest’ultimo in simboli – come avviene, appunto, nella trasmissione digitale di dati (combinazione di 0 e 1, nel calcolo binario). Le lingue del mondo, da questo punto di vista, non sono altro che la codificazione di significati in simboli (vocabolario, appunto) utili a trasferire il medesimo contenuto coerentemente con il contesto culturale dato: il paese di appartenenza. Per fare un semplicissimo esempio, provate a pensare alla lingua straniera: acqua in inglese si dice water, mentre in tedesco si dice wasser e in francese eau. Cosa cambia? Solamente la codificazione del suo referente, il liquido (chimicamente H2O), in termini di simbolo linguistico; Plug-in sociale di Facebook Tweets Follow Italia Post @ItaliaPost 25m Le morti segrete e tutto quello che non osiamo dire #Nemtsov #editoriale #dir @tototodaro #cambiarelecoseinsieme fb.me/3jkNZH988 ma la sostanza “liquida” è pur sempre la stessa. Il vocabolario personale cambia a seconda dell’ambiente in cui si è cresciuti, del livello di scolarità raggiunto, della familiarità al dialogo con altre persone, dell’amore per la lettura e, perché no, anche dalla capacità di ascoltare e memorizzare parole nuove. Purtroppo si sta assistendo ad un crescente indebolimento della capacità espressiva a causa di una continua riduzione del vocabolario utile per esprimersi e per la preoccupante perdita del gusto di esprimersi bene. Una certa responsabilità va attribuita anche all’avvento di internet: la rete ha infatti drasticamente ridotto il vocabolario personale dei giovani utenti (Pirovano e Ongaro, 2010). Italia Post @ItaliaPost 30m Ecco #Sardex: quando un #prestito si trova nel ritorno al #baratto #economia #reportage@simonacangelosi fb.me/3F5nWzZic Italia Post @ItaliaPost 36m #Evasionefiscale: ci sono ladri che non avremmo sospettato #fisco #reportage fb.me/3iUKeDCXf La comunicazione para-verbale Usare le parole senza la voce è ovviamente impossibile. Per questa ragione è stata data la definizione di para-verbale all’insieme dei segnali messi in atto, nella comunicazione verbale, a livello fisiologico, ovvero l’insieme di modalità con le quali si manifesta la vostra voce: registro, volume, velocità, timbro, ritmo, cadenza, tono, modulazione, dizione, etc. A seconda di come usate la voce generate stati d’animo diversi nell’interlocutore, tanto che – per esempio – nel lavoro teatrale si dedica molto tempo a perfezionare dizione e gestione della variabilità fonetica. Italia Post @ItaliaPost 39m La visita di Renzi in #Ucraina e #Russia @MatteoRenzi #storify @a_marson fb.me/4YoEaWBUt Italia Post @ItaliaPost 43m Tutti noi siamo #migranti. #angolodiseneca @a_marson fb.me/1A6XmCPnJ Tweet to @ItaliaPost Non è forse vero che riuscite a riconoscere facilmente qualcuno al telefono in base alla sua voce? Proprio perché la voce viene registrata dal vostro cervello come un’informazione che prescinde dal contenuto dei messaggi che essa porta con sé, essa dovrebbe essere curata tanto quanto il contenuto stesso, se non di più. Che dire poi dell’impatto seducente della voce? Una voce dotata di una bella impostazione vocale, ben modulata, calda, avvolgente e “stereofonica” sicuramente vi può ammaliare, così come solitamente allontana una voce stridente e priva di calore. Il bravo ipnotista accompagna il paziente verso lo stato di trance sia attraverso le parole – le quali hanno intrinsecamente un significato specifico – sia attraverso la voce, la quale deve variare in volume e velocità in modo mirato. http://www.italiapost.info/160438-pnl-su-academy-post-comunicazione-verbale-para-verbale-non-verbale/ Pagina 2 di 5 PNL su Academy Post: la comunicazione verbale, la para-verbale, la non-verbale | Italia Post 05/03/15 11:19 Normalmente le persone non sono abituate a dare il giusto peso alla voce nell’interazione con gli altri, e per questo ne perdono spesso la potenzialità persuasiva. La caratteristica fondamentale per il bravo comunicatore è, quindi, il saper modulare la voce adattandola, come nella tecnica di approccio telefonico, a quella dell’interlocutore (processo di ricalco). Allenatevi a essere attori della voce, imparando ad alzarne il volume per abbassarlo subito dopo, quando desiderate sottolineare una frase; a rallentarne la velocità per evidenziare concetti complessi, oppure ad accelerarla per sfuggire all’attenzione dell’interlocutore. La comunicazione non verbale Il secondo canale della comunicazione analogica è quello del non verbale. Di comunicazione non verbale si è detto molto e scritto altrettanto: in questa “categoria”, infatti, rientrano il linguaggio del corpo e i suoi derivati: espressione facciale, mimica, abbigliamento, postura, sguardo, gestualità, movimento. “Il corpo non mente”, si sente dire spesso. Il che equivale a dire che mentre è estremamente facile manipolare la parola, non è altrettanto semplice governare le espressioni del corpo. Prestate attenzione per esempio all’atteggiamento di apertura fisica che normalmente si accompagna a sentimenti di gioia, o alla postura dimessa che assume il corpo in caso di stati d’animo di tristezza o, peggio, di depressione. Uno dei principi fondamentali della PNL, come detto sopra, recita: “la mente e il corpo fanno parte dello stesso sistema”. Nella fase iniziale di conoscenza con una persona, il linguaggio del corpo (non verbale) gioca un ruolo di fondamentale importanza: tramite gesti, posture e contatto visivo, esso incide sul processo comunicativo con una percentuale del 55%. Per il 38% incidono invece il tono della voce e tutte le componenti paraverbali, mentre il significato letterale delle parole espresse influisce solo per il 7% (verbale) (Mehrabian, 1971). Questo studio del Professor Mehrabian ha suscitato e suscita tutt’ora diverse riflessioni. Il rapporto 7 – 38 – 55, a prima vista, parrebbe evidenziare che ciò che diciamo non ha praticamente significato rispetto a come lo diciamo: solo un misero 7% del “peso” della comunicazione si ascrive al contenuto, contro ben il 93% che dipende da elementi non contenutistici. Effettivamente, se così interpretate, queste percentuali paiono quasi inquietanti, soprattutto in una realtà in cui la società pone maggiore attenzione al “cosa” dire, piuttosto che al “come” dirlo. Precisiamo che esse si riferiscono al contesto americano e a una comunicazione orientata alla creazione dell’empatia. Nel caso di comunicazione orientata alla negoziazione, invece, i rapporti cambiano: per il 53% “pesa” il verbale, per il 15% il para verbale e per il 32% il non verbale. In tali contesti infatti, il contenuto (il cosa) prevale sulla forma (il come) (Burgoom et al., 1995). Cari amici anche oggi ci fermiamo qui per riprendere il nostro “ripasso” sabato prossimo. Buon fine settimana a tutti. Enjoy! Fabrizio Pirovano Trainer e coach esperto in PNL, Public Speaking e linguaggio d’influenza per il business. Studio Pirovano Consulting - Clicca qui per leggere le puntate precedenti di Academy Post RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ITALIA POST 35 Condividi 5 3 3 Tweet 26 5 Mi piace 35 http://www.italiapost.info/160438-pnl-su-academy-post-comunicazione-verbale-para-verbale-non-verbale/ Pagina 3 di 5