Comune che vai prodotti che trovi

Transcript

Comune che vai prodotti che trovi
10
AGRICOLTURA
Comune che vai prodotti che trovi
L’impegno costante della Provincia per la promozione della tipicità agroalimentare
aese che vai usanze che trovi.
Un detto vecchio quanto il
mondo. Dalle nostre parti,
però, sarebbe meglio dire:
paese che vai sagra che trovi.
Proprio così, perché nella provincia catanese le
sagre sono una vera e propria passione. Un
boom di fiere, feste e mostre. Un’enorme vetrina, grande quanto tutto il territorio provinciale
che racchiude il meglio dei prodotti tipici locali. Per tutti i gusti e per i palati più esigenti.
Il settore frutta è quello che primeggia fra
tutti: fragole (Maletto), ciliegie e rose
(Macchia di Giarre), pesche e pere (Maniace),
uva (Licodia Eubea e Mazzarrone) e fichi d’india (San Cono).
Le sagre, da noi, durano tutto l’anno. Non conoscono pause. Basta spostarsi di paese in paese per trovare stand, degustazioni,
dimostrazioni e spettacoli.
Oltre alla genuinità dei prodotti “festeggiati”, è possibile assistere a tutto quello
che fa da contorno a tali
manifestazioni: spettacoli,
folklore, iniziative di beneficenza e tanto calore umano.
Atmosfere rese ancora più
suggestive dalla bellezze
ambientali ed architettoniche dei luoghi in cui si svolgono. Uno spettacolo che
incanta gli occhi e strega i palati dei visitatori,
specialmente quelli stranieri i quali, contrariamente all’immagine, talvolta distorta, percepita nelle loro nazioni, scoprono una Sicilia inaspettata. Una terra ricca di fascino, di tradizioni semplici e sapori genuini. Sapori che avranno sicuramente apprezzato, nel mese d’agosto, soffermandosi presso gli stand del
“Percorso gastronomico Castiglionese” o passeggiando, nei primi giorni di settembre, per le
vie di Raddusa, mentre si celebrava la “Festa
del Grano”. Il piccolo centro dell’entroterra
etneo, per tre giorni, dal 6 all’8 settembre ha
aperto le porte a decine di migliaia di visitatori per raccontare una storia semplice e umile
legata alla civiltà contadina e ai valori che essa
P
La presentazione della
3a vetrina dell’uva di
Mazzarrone con al
centro l’assessore
provinciale Gambino
e alla sua sinistra il
sindaco Busacca
(in alto);
Il professore Sardo
organizzatore del
Premio Rosa d’Argento
di San Gregorio,
premia Lucia Sardo
(sopra)
custodisce attraverso gesti e abitudini tramandati da secoli. E’ stato per i più anziani un salto
indietro nel tempo, mentre per i più giovani
l’occasione per assaporare una sensazione che
altrimenti non avrebbero potuto provare. Sì
perché la festa del grano, che l’Ente di Palazzo
Minoriti, insieme all’Azienda Provinciale per il
Turismo, il Comune di Raddusa, la Pro Loco e
le altre associazioni locali organizzano ormai
da otto anni, ha questa caratteristica: ricreare
scene di vita agreste dell’entroterra siciliano
degli anni cinquanta, quando la nostra cultura
era saldamente legata alla terra e ai suoi prodotti e tra questi il grano significava sudore,
ma anche pane, lavoro e gioia.
A Raddusa, il granaio della provincia di
Catania, non sono mancate le attrazioni:
mostre, convegni, sfilate storiche, musica,
degustazioni, folklore. Il vero momento magico lo ha fornito la ricostruzione storica dell’antica “pisatura” del grano, con una girandola di
cavalli, il tutto accompagnato da canti e balli
propiziatori, tra un misto di sacro e profano
che ha coinvolto emotivamente il pubblico
presente. Un salto a ritroso nel tempo, tra i
volti sorridenti dei bambini incantati da uno
spettacolo per loro inconsueto.
Tappa obbligatoria il Museo delle “Civiltà
contadine”, dove sono ricostruiti gli ambienti
interni delle case di campagna con un’ampia
esposizione di vecchi attrezzi da lavoro.
E cosa dire delle tante sfilate: dei cavalli
in piazza Umberto, del corteo mitologico, dei
11
carretti siciliani accompagnati dai mitici “friscalittari” e dal gruppo folk “La Spiga”.
Spazio anche per la musica, grazie alle
bande intervenute per l’annuale raduno concertistico nella piazza principale del paese.
Numeroso il pubblico che ha voluto visitare la
pinacoteca realizzata con i quadri dipinti
durante l’estemporanea di pittura e splendida
anche la mostra fotografica sulla ricostruzione
storica della “mietitura” realizzata presso la
sede della Pro Loco, senza dimenticare il concorso fotografico “Fotografiamo Raddusa”.
Anche le piccole frazioni come Altarello
(Giarre) e Carruba (Riposto), hanno avuto i
loro giorni di gloria organizzando, alla fine d’agosto, rispettivamente la “Sagra del
Pomodoro” e quella del “Limone a scocca”.
Molte di queste manifestazioni sono giovani, altre giovanissime, quasi neonate.
Alcune, poi, sfiorano il mezzo secolo di vita.
Una di queste è la “Sagra delle Ciliegie e delle
Rose” di Macchia di Giarre la cui prima edizione risale al lontano 1953. Una Sagra ricca di
storia e tradizioni che, per parecchi anni, fu la
diretta concorrente della Sagra del “Mandorlo
in Fiore “ d’Agrigento.
Tutte manifestazioni patrocinate e cofinanziate dalla provincia regionale di Catania la
quale, guidata dal suo presidente, Nello
Musumeci, ha sin dall’inizio sostenuto questo
genere d’iniziative. Un impegno costante svolto
grazie
all’opera
dell’assessorato
all’Agricoltura. “Il nostro è un territorio ricchissimo di prodotti tipici – dichiara l’assessore
Ignazio Gambino (nella foto accanto al sindaco di Mazzarrone, Nunzio Busacca, in occasione del 3° convegno sull’uva da tavola –
iniziative come queste sono fondamentali per
la valorizzazione di tali prodotti. La provincia
ne è consapevole e non può che fornire tutto il
sostegno necessario. Basti pensare al successo
che i nostri prodotti tipici puntualmente
riscuotono nelle manifestazioni, in Italia e
all’estero, a cui la provincia di Catania partecipa per promuovere le proprie produzioni. Per
noi, è motivo di vanto e grande soddisfazione”. L’estate è finita ma, assieme all’autunno,
arriveranno le “celebrazioni” dei prodotti di
questa stagione. A Viagrande e Piedimonte
Etneo verrà festeggiata la vendemmia, in molte
altre località protagoniste saranno le castagne
ed a Zafferana Etnea, puntualmente, si aprirà la
tanto attesa Ottobrata. Buona sagra a tutti.
Salvo Reitano, Michele Massimiliano Patanè
Alfio Patti
Il grano a convegno
Cultura e tradizioni,folklore e sapori sono gli ingredienti che condiscono la festa che il popolo raddusano celebra ogni anno al prodotto principale della sua terra,vale a dire il grano duro biondo siciliano,su cui è basata l’intera economia del paese. E, in un contesto festaiolo in cui il grano
duro biondo siciliano è l’assoluto protagonista non può certamente mancare un convegno che abbia lo scopo di illustrare ai granicoltori le opportunità,le ipotesi e le prospettive per uscire dalla crisi che da tempo attanaglia
il settore produttivo. Così,la Provincia regionale di Catania, l’Azienda provinciale per il turismo ed il Comune di Raddusa,che insieme organizzano la
festa,hanno ritenuto opportuno inserire nel vasto programma della festa
l’interessante convegno dal titolo “Grano duro. Quale opportunità per un
settore in difficoltà.Ipotesi e prospettive per uscire dalla crisi” che ha visto
una squadra di relatori tra i più specializzati del settore. Il convegno,che si
è svolto alla presenza del sindaco di Raddusa Giovanni Allegra (nella foto),
che ha salutato gli intervenuti,e dell’on.Angelo Moschetto,deputato raddusano all’Ars,è stato presieduto dall’assessore provinciale all’Agricoltura
Ignazio Gambino e coordinato dal commercialista Luciano Frazzetta e dall’assessore comunale all’Agricoltura Roberto Speciale. Tra i relatori,che
hanno trattato ognuno il tema di propria pertinenza,ricordiamo: Enzo
Cavallo, presidente regionale della Coltivatori diretti; Antonino Grippaldi,
vice presidente della Coop.Agricola “Valle del Dittaino”; Gaetano
Costanzo, capo dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Catania; Luigi
Camiolo, sindaco di Valguarnera; Placido Rapisarda, docente dell’Istituto di
Economia agricola, Facoltà di Economia e Commercio di Catania; Giuseppe
Pennisi,funzionario responsabile della Sezione Operativa di Ramacca;
Vincenzo Grassia, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di
Raddusa e membro del direttivo regionale dell’Associazione Italiana
Agricoltura Biologica di Palermo. Il convegno ha riscontrato il più ampio
consenso del numeroso pubblico,composto per lo più da agricoltori coltivatori diretti,che lo ha seguito con grande interesse.
Francesco Grassia