Chi non vive per servire

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Chi non vive per servire
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ONLUS
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO A FAVORE DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
n. 105 - Ottobre 2015
CAMPOSAMPIERO - Via Tiso - Tel. 049 579.07.98 - 049 579.06.13
Chi non vive per servire,
non serve per vivere
(Papa Francesco, 20 settembre)
Mano Amica: che cos’è?
Un’associazione che ti fa
la seguente proposta: aggiungi alla lista
delle spese mensili la voce
contributo a chi nei Paesi poveri chiede il mio
aiuto per uscire dai bisogni primari.
L’Associazione è formata da 150 famiglie che mensilmente versano una quota libera del loro bilancio familiare
a sostegno di chi che nei Paesi poveri non è in grado di
soddisfare i bisogni primari.
In 28 anni Mano Amica ha operato in 29 Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, con 58 fra missionari,
religiose e comunità civili.
Come operiamo?
✓ Con informazione e sensibilizzazione, per diffondere
cultura di giustizia e di promozione sociale verso popolazioni svantaggiate, affinché possano realizzare un
cammino autonomo di sviluppo.
✓ Con la cooperazione: finanziando progetti in partenariato con missioni e comunità locali per realizzare
scuole, ospedali, pozzi, laboratori, etc.; promuovendo
la formazione di insegnanti, educatori e operatori professionali.
Verifichiamo periodicamente lo svolgimento e l’attuazione di tali progetti.
Raccogliamo da papa Francesco, nel suo viaggio in
America di fine settembre:
“Essere cristiano significa servire i fratelli e lottare per
la loro dignità, senza farlo mai però in modo ideologico,
dato che il servizio non serve idee, ma persone, e senza
farsi sviare da progetti che possono apparire seducenti, ma che si disinteressano del volto di chi
ti sta accanto. Gesù dice semplicemente che la
vita autentica si vive nell’impegno concreto
con il prossimo. E la grandezza di un popolo,
come di una persona, si basa sempre su come
si serve la fragilità dei suoi fratelli. Perché chi
non vive per servire, non serve per vivere!”.
Aylan, il bambino
siriano che le onde
pietose e piangenti
hanno adagiato
sulla spiaggia di
Bodrum. Sembrava
dormisse quando
il poliziotto l’ha
alzato dalla sabbia
bagnata e lo ha
stretto al suo
petto, donandogli
quell’ultima
carezza necessaria
per un “visto”
che lo ha portato
in un luogo dove
non esistono frontiere né guerre né ingiustizie.
L’arciprete di Camposampiero, don Claudio ha
detto: “Quando arriveremo nella soglia dell’al
di là, troveremo Aylan e gli altri come lui che ci
chiederanno: «E tu, dov’eri?» O, almeno «Dov’era il
tuo cuore?»”.
Perché interveniamo in quei paesi, se i bisogni
crescono sempre più anche da noi?
Perché i missionari incontrati anche nel corso di
quest’estate ci parlano dell’alta mortalità infantile, della denutrizione dei bambini, della sanità trascurata dai governi
locali, della gente che muore per cause facilmente curabili.
La popolazione si rifiuta di ricoverarsi negli ospedali statali
e cerca quelli delle missioni, mentre i ricchi ricorrono alle
(continua a pag. 2)
cliniche specializzate a pagamento.
Domenica 18 ottobre
XXII FESTA DI MANO AMICA
nella Giornata Missionaria mondiale
18.00 S. MESSA missionaria
nella chiesa di San Pietro, Camposampiero
19.00 CENA in sala cinema parrocchiale
(con offerta libera)
A seguire: interventi, estrazione premi.
Quello che non manca in quei paesi sono invece le armi.
Chi le vende? Naturalmente, noi paesi ricchi, che in tal
modo ci portiamo a casa grandi ricchezze del sottosuolo e
a basso costo!
Ci dicono che, se non arrivassero gli aiuti periodici da
ong estere, da associazioni internazionali, da volontari,
essi non riuscirebbero a far funzionare scuole, ospedali,
centri di accoglienza…, non riuscirebbero a dare risposte
ai bisogni continui e alle domande impellenti di sopravvivenza e di sviluppo e sempre più persone fuggirebbero
per venire da noi. È pur vero che spesso quelli sono paesi
potenzialmente molto ricchi, con sistemi di corruzione incancreniti e con un progresso che non avanza anche per
responsabilità dei governi, ma di fronte ai quotidiani rischi di vita, di fronte alle domande di bambini, mamme e
famiglie private di speranza e di futuro, diviene difficile,
anzi ingiusto non rispondere come si può e non versare la
nostra goccia per una crescita là, di persone e di famiglie!
Ti invitiamo a offrire il tuo contributo!
Romana
Testimonianze di vita donata
Per la riconciliazione
Abbiamo raccolto 10 testimonianze di missionari
che hanno incontrato i soci di Mano Amica.
padre Franco Martellozzo
suor Rosalia Scoizzato
Gesuita, in Ciad da oltre 40 anni
Viana, periferia di Luanda
D
i fronte alle permanenti e croniche difficoltà africane, Padre Franco ci ha un po’ rinfrancati dicendo: “In questi 40
anni posso dire di avere registrato notevoli miglioramenti:
tanti uomini hanno imparato nella missione a fare i muratori,
i falegnami, i meccanici e ora sono apprezzati e chiamati a
fare detti lavori”.
La situazione del Ciad è di pace (i tentativi di intrusione
del movimento Boko Haram sono stati respinti dall’esercito
ciadiano) e il paese ha abbandonato l’orbita franco-americana a favore di quella russo-cinese. Nessuno pertanto pensa
ad emigrare, anzi dice che è impensabile avventurarsi nel
rischio di vita, ma in ogni caso c’è per loro una condizione
di vita accettabile. Anche se poi gli intellettuali pensano diversamente…
“Da due anni ho inventato un pellegrinaggio a un luogo
che rappresenta per loro la memoria storica degli antenati.
L’ho promosso nel tempo della siccità, per invocare la pioggia sulle colture, ma soprattutto per favorire sentimenti di
riconciliazione tra islamici, cristiani e aderenti alle religioni tradizionali e animistiche. Anche noi cattolici, come altri,
siamo partiti in processione e siamo convenuti là dove abbiamo insieme invocato la pioggia.
A
Nel “Centro Salute” di Viana.
bbiamo salutato Suor Rosalia Scoizzato, rientrata a Loreggia a causa di un improvviso lutto familiare. Nell’incontro ci ha parlato della missione di Viana alla periferia di
Luanda dove opera da febbraio 2015: zona molto povera,
sabbiosa e desertica con colline di rifiuti, infestata dalla malaria.
Nel piccolo ospedale della missione, sorto 18 anni fa e
molto frequentato perché la gente si fida di più e si sente trattata in modo più umano, vengono curati i tantissimi casi di
tbc, diabete, aids, i bambini denutriti, i casi gravi di malaria.
Due sale sono riservate ai denutriti (60 posti per bambini oltre alle mamme). Lei segue anche un centinaio di mamme
incinte. Manca però, molta strumentazione diagnostica e ora
ha chiesto un’ambulanza al Governo.
La missione assiste pure i tanti bambini che facilmente si
perdono e che non si ricongiungono più alle famiglie.
Alla fine ci ha detto con tanta spontaneità: “Senza elogiarmi, posso dire che sono contenta di essere là a servire.
Mi sento in sintonia con l’andare nelle periferie, mi sento
quasi onorata di servire Dio in quella gente!”
Quest’anno - non ci crederete - è venuta una pioggia intensa, durata circa 6 ore.
L’anno scorso era arrivata dopo tre giorni dal primo pellegrinaggio. Ma ciò che mi
pare utile è stata l’esperienza riuscita di riconciliazione!
Sono ancora presidente delle Banche del miglio, le quali funzionano e quasi tutte
bene: hanno eliminato l’usura e sono redditizie. Hanno creato anche una mentalità
di condivisione e di solidarietà, come pure di impegno personale e di rispetto di regole. Sono oltre 200. Ci sono regolamenti da far applicare con vigilanza e controllo.
Spero che presto mi subentri come presidente un laico”.
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Il 12 settembre M. A. ha partecipato all’incontro con i Gruppi
che, in varie province del nord
est italiano, sostengono la missione di padre Franco.
Per la formazione
padre Tiziano Bragagnolo
F
da 56 anni in Zambia
rate francescano conventuale da 60 anni – ad agosto ha
celebrato a Rustega questo anniversario –, missionario in
Zambia dal 1959, ha ringraziato M.A. per il contributo ricevuto nel 2014 (€ 5.000), che ha permesso di completare le 4
casette destinate ai maestri della nuova Scuola che la missione ha costruito e che gestisce. Il Governo, infatti, per riconoscere la scuola e dare un contributo (il pagamento degli
insegnanti e il pasto quotidiano ai 250 allievi, costituito da
polenta e fagioli) pretende che ci siano gli alloggi per gli
insegnanti. La scuola è nella foresta e i maestri che garantiscono una certa qualità dell’insegnamento non si spostano con
la famiglia dalla città, se non hanno la garanzia dell’alloggio.
Dunque, da gennaio 2015 ci sono 4 maestri, pagati dal Governo. La scuola è stata costruita dalla missione grazie a una
donazione di € 50.000 versati da una dottoressa romana che
è stata chirurgo volontario per 5 anni nell’ospedale di Santa
Teresa.
Lo Zambia, ha raccontato padre Tiziano, vive in una
situazione sociale e politica di pace. È un popolo che rifiuta la violenza, un po’ rassegnato. Non c’è emigrazione. La
situazione economica è certamente migliorata, specie nelle
città. La Cina continua a investire in esso. Lo fanno pure il
Canada, l’Inghilterra e il Sudafrica che investono e ricavano
grandi vantaggi in materie prime. C’è ancora rame che viene
estratto da compagnie straniere. Anche l’Italia ha costruito infrastrutture (una doppia strada, il primo cementificio a Ndola,
raffinerie di petrolio).
L’urbanesimo è accentuato, favorito dalle possibilità di lavoro e d’istruzione nelle città.
Racconta padre Tiziano: “Si può dire che il livello sociale
si è alzato, ma la miseria è cresciuta! Per cui rimane molto da
fare. Ad esempio, sono da sostenere le adozioni anche per il
futuro, quando noi non ci saremo.
suor Ambrogia ed Emilia
Io vivo a Ndola – prosegue padre Tiziano – città a 15 km
dal Congo, nella quale c’è la maggiore comunità dei francescani. Siamo 3 frati italiani, ormai anziani e 13 frati zambiani. Questi hanno in mano tutte le attività, da quelle pastorali,
alla tipografia, al Tribunale ecclesiastico. Sono frati giovani,
ma che stanno sostituendo noi missionari europei che siamo
in forte calo. Ma è anche un segno di capacità e di responsabilità da parte loro. Per cui io sono ottimista e fiducioso nella
Provvidenza.
Rimaniamo in contatto, voi di M.A. e noi, perché insieme
possiamo ancora cooperare per i tanti fratelli che hanno bisogno di noi!”.
Eventi speciali
In occasione di
Battesimi, Prime Comunioni, Matrimoni,
anniversari, commemorazioni di defunti…
puoi scoprire
che un evento di gioia è più ricco,
se è condiviso con chi è nel bisogno
Mano Amica
te ne offre la possibilità!
Contatta l’Associazione!
tel. 049 5790798 - 049 5970613
Angola
M.A. ha incontrato con Suor Ambrogia, Emilia, diciottenne di Sanza Pombo (Angola), per la quale ha organizzato
il viaggio a Camposampiero e le cure mediche che le hanno permesso di bloccare il rischio di cecità e di recuperare
buone condizioni di vista.
Al suo rientro in Angola, Emilia ci ha inviato questo scritto:
Carissimi, in questo momento significativo della mia vita
sento il dovere di manifestarvi il mio grande grazie. Non era
facile, ma grazie alla vostra collaborazione, aiuto e disponibilità, posso ora vedere, leggere e studiare bene.
Grazie per avere fatto questo, per l’incoraggiamento e gli
auguri. Io sono contenta di vedere bene, perché non pensavo
che un giorno avrei potuto vedere bene. Grazie a voi ora posso studiare senza difficoltà.
Il mio grazie va alla persona che mi ha pagato il viaggio
e le lenti, al dottor Pantaleoni che mi ha procurato i medici,
all’oculista dell’ospedale, a Romana che mi ha accompagnato alle visite, e in particolare a Umberto e Paola che mi hanno ospitata per più di un mese. Grazie anche ad Alessandra
ed Edoardo.
Dio conceda a tutti voi la sua grazia e tutta la benedizione nella Pace.
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padre Emilio Giorgi
suor Aloisia Dal Bo
Carissimi, finalmente sono riuscito ad avere tutti i risultati
degli studenti aiutati da voi.
C’é voluto tempo perche sono in varie città del Mozambico. E vivendo io a Maputo, ho dei “padrini” come li chiamano qui, che li accompagnano. E contattarli non è facile.
1. Benedita Iacamurima: Università Pedagogica di Nampula, Corso di geografia. Ultimo anno.
2. Kalton Paulo Alface: 3º anno di Medicina a Maputo. Sta
facendo pratica, con buoni risultati.
3. Cipriano Alvaro: 3º anno di Chimica industriale.
4. Angela Januario Dinis: 2º Anno di Diritto all’Università
cattolica a Quelimane. L’accompagna lo zio sacerdote.
5. Ester Assane Salema: nel gennaio 2015 non ha potuto
fare l’esame di ammissione per malattia. I soldi che mi
avete inviato li sto usando per Kalton e Cipriano per pagare il collegio, perché all’inizio del 2015 sono rimasti senza casa. Il mensile è di circa 50 euro al mese per ciascuno.
6. Benedita sta per terminare e sarà sostituita da un’altra ragazza di Maputo: Soraia Antonio Alexo, per il Master in
Diritto. Corso di due anni per diventare giudice.
La mia Congregazione, presente in 3 isole indonesiane, si occupa dell’istruzione ai bambini e della pastorale.
Io sono a Flores; sono isole sconvolte molto spesso da tsunami, inondazioni, terremoto e ci sono varie famiglie che vivono ancora nelle zone delle discariche e si sostengono raccogliendo qualcosa tra i rifiuti.
Le borse di studio finanziate da M.A. sostengono progetti
di studio di suore che poi svolgeranno attività d’istruzione
e azioni sociali a favore dei poveri. Ve ne sono molto grata.
Saluto tutti i soci che ricordo nelle preghiere.
Mozambico, Missão Sagrada Família Quelimane
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Vi mando la lista degli studenti per il 2016.
Kalton Paulo Alface: studente di medicina a Maputo.
Inizierà il 4º anno. È impegnato e riesce bene.
Cipriano Alvaro: frequenta chimica industriale, a Maputo. Inizierà il 4º anno. Promette bene.
Angela Januario Dinis: Università cattolica a Quelimane. I
costi degli studi sono
alti, ma sono fissati
dall’Università.
Ester Assane Salema: desiderava frequentare medicina a
Nampula. Le hanno
offerto una specializzazione in Portogallo.
Ora ha problemi per
Una neolaureata con p. Emilio.
l’ospitalità.
Soraia Antonio Alexo vuole fare specializzazione di 2
anni per diventare giudice. Sarebbe bene inserire una nostra ragazza nella Magistratura.
Riassumendo, per il 2016 servirebbero 4.200 euro.
Ringrazio di cuore per la vostra generosità.
Razia Joseph
Islamabad (Pakistan), 2 settembre
“Sono preoccupata: in questi luoghi continuano persecuzioni e minacce. Noi cristiani siamo in pericolo ogni giorno.
Io ricevo minacce al telefono. Vado a lavorare di nascosto
per essere vista il meno possibile in ufficio.
Siamo in difficoltà, anche perché abbiamo scoperto tanti
bambini affetti da Tbc. Occorrono medicinali e alimenti…
Verrò a Roma il 29 settembre e vi riferirò”.
Flores (Indonesia), 25 settembre
padre Romeo Ballan
Vietnam
M.A. ha salutato padre Romeo Ballan, di Santa Giustina in
Colle, che è a contatto con le realtà di vita in Vietnam.
padre Gastone Pozzobon
Nova Bandeirantes (Brasile), 31 luglio
“Un attacco violento contro le famiglie di contadini allontanati dalle case da un latifondista e costretti da mesi a
vivere nelle tende, ha ferito gravemente un ragazzo. Il capannone in foresta dove io celebravo la Messa quando le raggiungevo, è stato distrutto.
Nel corso dell’attacco io non ero presente. Sono giunto
poco dopo incontrando stati d’animo di persone sconvolte
e confuse. Ora siamo all’opera per la ricostruzione. Mai mi
ero trovato in situazioni simili nella mia vita missionaria…
ma coraggio e perseveranza: due virtù che non possono mancare nella vita missionaria”.
Padre Gastone ha telefonato pochi giorni fa annunciando
che… finalmente la polizia ha permesso alle famiglie di rientrare nelle loro case. Il loro calvario sembra finito!
Campo di lavoro in Angola
2 - 23 agosto
I
volontari di San Zenone degli Ezzelini, Aldo, Gino,
Giovanni, e di Camposampiero, Roberto e Laura, sono
partiti pieni di aspettative per il lavoro e gli incontri che li
aspettavano, ma con la tristezza nel cuore per l’assenza
di Ilario che con le suore Salesie è stato il deus ex machina del viaggio, colui che aveva organizzato e pianificato
il lavoro da compiere. Se lo sono portato nel cuore e molte volte, nelle tre settimane trascorse in Angola, hanno
pregato per lui.
Ognuno aveva il proprio compito: Aldo come idraulico alla missione di Negage, di Puri e di Uambo, Nino
come elettricista, Giovanni eseguiva tutti i lavori di muratura, Roberto, in aiuto a Giovanni, si occupava anche
di lattoneria. Tra loro si sono aiutati scambiando le reciproche competenze. Laura fungeva da colf e aiuto cuoca.
Tutti i lavori previsti sono stati svolti:
• la sistemazione, con criteri razionali, dell’impianto
elettrico nella missione di Negage, anche in connessione all’impianto idraulico e alla pompa;
• la sistemazione della pompa, sempre a Negage, come
nella missione di Puri e di Uambo;
• la modifica di finestre, di spazi interni a Negage per
migliorarli e crearne di nuovi (stanza da letto e bagno), la sostituzione di alcuni infissi e di tutte le porte
interne;
• la sostituzione dei piatti doccia nella casetta dei volontari con posa di nuove docce chiuse;
• la posa di grondaie nella missione e nelle scuole di
Negage;
• l’aiuto ai volontari di Trebaseleghe per la copertura
del tetto della nuova costruzione del Centro di Formazione attiguo alle scuole;
• la sostituzione dei balconi della missione di Luanda.
2 - 23 agosto 2015. Negage (Angola).
Roberto, Aldo, Gino e Giovanni al lavoro
a Negage con alcuni giovani aiutanti del luogo
per porre il tetto a una grande costruzione comunitaria,
il Centro di formazione.
Fasi di costruzione del salone comunitario.
Dietro le quinte c’è Laura, impegnata
come colf e aiuto cuoca.
È il terzo campo di lavoro al quale partecipano i soci
Roberto e Laura: a loro, la stima e la riconoscenza di tutta
Mano Amica.
Le aule della scuola sono pronte e accoglienti.
5
Campo di lavoro in Angola
Tes timonianza di una volontaria
“N
Il Centro Salute è un ospedale in miniatura. C’è l’accettazione con la pesatura, soprattutto dei bambini, e una
prima “comprensione” da parte di sr Rosalia di quale sia
il problema ed il conseguente indirizzo all’ambulatorio
medico.
Incredibile: c’è anche il laboratorio analisi! Importantissimo anche l’ambulatorio in cui si eseguono le vaccinazioni.
Due locali però fanno stringere il cuore e capire quali
sono i “diritti negati”: la stanza (in autunno se ne aprirà
un’altra) dei bambini denutriti, dove i piccoli con gravissime carenze alimentari vengono assistiti, e le stanze in cui
vengono seguiti i malati di tubercolosi.
È difficile esprimere a parole quello che si prova a
contatto con questa realtà e con la dignità e la compostezza con cui queste persone affrontano la loro situazione. Sono seduti su enormi risorse naturali e
la maggior parte di loro non riesce ad avere il
necessario per vivere o cure sanitarie adeguate.
Un funzionario del Ministero della Sanità si sta
interessando a questo “fenomeno” e sembra
voglia sostenere concretamente un cambiamento. Non ci resta che augurarcelo!”.
ella missione che ci ha ospitato – Negage – risiedono cinque suore Salesie che lavorano incessantemente per la loro comunità frequentata da circa 750 tra
bimbi e ragazzi dai 5 ai 20 anni.
La Scuola che esse gestiscono è riconosciuta dallo
Stato, sia a livello organizzativo sia per l’insegnamento.
L’unico aiuto che ricevono è qualche insegnante – non
tutti! – il resto della gestione economica è a loro carico.
Oltre a questo, le suore sono punto di riferimento spirituale e materiale per la comunità che vive attorno alla
missione. Con loro ci siamo sentiti in famiglia, accolti e
coccolati nonostante tutte le loro attività.
Siamo riusciti anche a fermarci nella missione di sr Rosalia ad Estalagem, in periferia di Luanda, per due giorni: qualche lavoretto di manutenzione per gli uomini e
per Laura due mattinate al Centro Salute con sr Rosalia.
Laura Costacurta
Nella scuola di Negage frequentata da 750 allievi.
“Con la penna e il libro cambierai il mondo”,
ha detto Malala, Nobel per la Pace 2014.
Mano Amica s’impegna per l’istruzione,
nella convinzione che soltanto attraverso di essa
si generi il cambiamento tanto atteso e sperato.
In tutta la vita
non c’è cosa più importante da fare
che chinarsi perché un altro,
cingendoti il collo,
possa rialzarsi.
I versamenti si possono effettuare negli uffici postali:
C/C postale 10413359, intestato a:
Associazione Mano Amica
Via Tiso, 38 - 35012 Camposampiero (PD)
Annalena Tonelli
Oppure nelle banche indicate:
Banca Padovana Credito Cooperativo
Agenzia di Camposampiero
www.manoamica.it
IBAN: IT30 X084 2962 4300 2901 0000 142
Banca Prossima - Filiale di Milano
IBAN: IT11 I033 5901 6001 0000 0135 762
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l’organizzazione e le varie iniziative.
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