Relazione illustrativa sul progetto
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Relazione illustrativa sul progetto
INDICE 1 ASPETTI GENERALI ...................................................................................................3 1.1 1.2 1.3 1.4 IL QUADRO DI RIFERIMENTO LEGISLATIVO ....................................................................3 LA STRUMENTAZIONE URBANISTICA VIGENTE DI BRA E DEI COMUNI CONTERMINI .......5 LE MOTIVAZIONI DELLA REVISIONE AL P.R.G.C. CONTENUTE NELLA DELIBERAZIONE PROGRAMMATICA .........................................................................................................9 LA POSIZIONE DI BRA NEL PIEMONTE MERIDIONALE ...................................................13 2 IL QUADRO DI RIFERIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA16 2.1 PER UNO SCHEMA DI RIFERIMENTO STRUTTURALE E STRATEGICO CONDIVISO .............16 2.2 INDIRIZZI DI PIANIFICAZIONE SETTORIALE ...................................................................27 2.2.1 Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico - PAI .............................................27 2.2.2 Programma di Sviluppo Locale (PISL) “Sviluppo Eccentrico” ..........................27 2.2.3 Programmi ferroviari ...........................................................................................28 3 LE COMPONENTI STRUTTURALI E STRATEGICHE DEL PIANO................30 3.1 LE AZIONI PROMOSSE DALLA REVISIONE AL PRG........................................................30 3.2 LE COMPONENTI STRATEGICHE ...................................................................................30 3.2.1 Il criterio storico ..................................................................................................31 3.2.2 Il criterio morfologico .........................................................................................31 3.2.3 La collina .............................................................................................................32 3.2.4 Il concentrico e la citta’ costruita ........................................................................33 3.2.5 I nuovi insediamenti residenziali .........................................................................33 3.2.6 Le attivita’ produttive ..........................................................................................34 3.2.7 Edilizia residenziale sociale.................................................................................34 3.2.8 Il territorio agricolo .............................................................................................35 3.2.9 Il sistema della mobilita’ .....................................................................................35 3.2.10 Il criterio perquativo diffuso..............................................................................37 3.2.11 Calcolo sintetico della capacita’ insediativa teorica ..........................................38 3.3 COERENZE DELLE SCELTE PROGETTUALI CON GLI INDIRIZZI DELLA DP.......................38 4 IL SISTEMA GENERALE DEGLI INSEDIAMENTI .............................................42 4.1 IL METODO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE.......................................................42 4.2 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ CONSOLIDATA ..................................43 4.2.1 Il tessuto residenziale consolidato .......................................................................43 4.2.2 Il tessuto residenziale consolidato collinare ........................................................44 4.3 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ STORICA ...........................................46 4.4 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ PUBBLICA .........................................48 4.4.1 I servizi pubblici e le aree per attività di interesse collettivo...............................48 4.4.2 Le aree per l’Edilizia Residenziale Sociale (E.R.S) ............................................52 4.5 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ DELLA TRASFORMAZIONE.................53 4.5.1 Le aree di completamento residenziale................................................................53 4.5.2 Le aree residenziali di nuovo impianto................................................................54 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 4.5.3 Le aree di trasformazione ....................................................................................56 4.5.4 Altre zone per attività residenziali.......................................................................57 4.1 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ DEL LAVORO ....................................58 4.6.1 Le aree per attività economiche...........................................................................58 4.2 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER IL TERRITORIO NON URBANIZZATO ..................60 4.7.1 Paesaggio agrario e naturalistico .........................................................................60 4.3 OPZIONI INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER IL SISTEMA AMBIENTALE ...................61 4.4 OPZIONI INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ .............61 4.9.1 La razionalizzazione e la riqualificazione della rete viaria..................................61 4.5 REITERAZIONE DEI VINCOLI ........................................................................................62 IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO...................................................................65 5 5.1 5.2 5.3 LA CAPACITÀ INSEDIATIVA PREVISTA DAL PIANO .......................................................65 I SERVIZI PUBBLICI ......................................................................................................72 ANALISI DI SOGLIA ......................................................................................................76 APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE NELLA REDAZIONE DEL P.R.G.C. E RELATIVI ADEMPIMENTI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE DALLE LEGGI DI SETTORE ................................................................................................................78 6 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 ADEMPIMENTI CIRCA LA L.R. 40/98 E DLGS. 4/2008 ..................................................78 ADEMPIMENTI CIRCA LA L.R. 52/2000........................................................................78 LE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE .....................................................79 IL COMPARTO DEL COMMERCIO ...................................................................................79 L’ASSETTO IDROGEOLOGICO .......................................................................................80 ALLEGATI ALLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA ALLEGATO A: IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE (P.T.R.) ALLEGATO B: IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (P.T.C.P.) ALLEGATO C1: CITTA’PUBBLICA: VERIFICA DELLA RIPARTIZIONE PER FUNZIONI DEI SERVIZI ALLEGATO C2: CITTA’ PUBBLICA: SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI ED IN PROGETTO, INDIVIDUAZIONE DELLE AREE A SERVIZI REITERATE ALLEGATO C3: CITTA’ PUBBLICA: SERVIZI IN PROGETTO NON PEREQUATI ALLEGATO C4. CITTA’ PUBBLICA: PLANIMETRIA DELLA CITTÀ PUBBLICA: TERRITORIO COMUNALE ALLEGATO C5. CITTA’ PUBBLICA: SERVIZI IN PROGETTO ED AREE ARI DI RINATURAZIONE PEREQUATE ALLEGATO D: AREE DI COMPLETAMENTO E NUOVO IMPIANTO PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI: CONFRONTO TRA IL P.R.G.C. VIGENTE E LA VARIANTE DI REVISIONE ALLEGATO E: EDIFICI MARGINALI ED INCONGRUI DEL CENTRO STORICO E DELL’AMBITO DI CORONA DELL’I.U.A. ALLEGATO F: SCHEMI DI PROGETTO ALLEGATO G: SIMULAZIONI PLANOVOLUMETRICHE 2 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 1 ASPETTI GENERALI L’Amministrazione comunale di Bra è venuta nella determinazione di procedere alla presente Revisione del vigente Piano Regolatore Generale per tener conto delle nuove esigenze di trasformazione urbanistica del Comune e conseguentemente addivenire ad un nuovo impianto delle Norme Tecniche di Attuazione. Il presente Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) costituisce Revisione generale di quello vigente, (definitivamente approvato dalla Regione Piemonte con Delibera della Giunta n.27-37797 del 5/08/1994); esso è redatto secondo le definizioni, gli effetti e le modalità di cui all'Art. 17, 1°, 2°, 3° e 4° della legge urbanistica regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni, nonché delle ulteriori disposizioni regionali. In tal senso il nuovo PRGC è adeguato: 1) alla L.R. 19/99 in quanto le NTA risultano coordinate con il Regolamento Edilizio adottato dal Comune (DCC n. 4 del 12/01/2007) e redatto conformemente al Regolamento Edilizio tipo della Regione Piemonte; 2) alla L.R. 28/99 in quanto le NTA recepiscono i Criteri Commerciali di cui si è dotato il Comune, in conformità alle prescrizioni del DCR 563-14343; 3) alla L.R. 52/2000, avendo espletato le verifiche di compatibilità alla Proposta di Zonizzazione Acustica già adottata dal Comune e avendo approvato il Piano di Zonizzazione acustica con delib. C. C. n. 32 del 17/05/2005; 4) alle disposizioni previste dall’art. 20 della L.R. 40 del 14/12/1998, con rimando allo specifico documento Rapporto Ambientale 1.1 Il quadro di riferimento legislativo Come già specificato, la presente variante al Piano Regolatore vigente è da considerare come Revisione ed è pertanto soggetta alle procedure previste dai commi 1°, 2°, 3° e 4° dell’art. 17 della L.R. 56/77. Per la sua formazione ci si attiene dunque a quanto specificato dall’art. 15 della L.R. 56/77. Le legislazioni di settore impongono di predisporre il progetto di piano all’interno di un sistema sinergico di carattere interdisciplinare. In particolare il D.lgs 16 gennaio 2008, n. 4 ("Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale") richiede di valutare le scelte di progettazione urbana anche sotto un profilo ambientale all’interno di un procedimento di carattere interdisciplinare parallelo al progetto di piano. Di seguito viene quidi riportato un elenco delle leggi di settore antecedenti il D.lgs 4/2008, cui si è fatto riferimento per la realizzazione dei diversi elaborati che compongono la Variante di Revisione: - D.lgs 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale” 3 Comune di Bra - - - - - Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Piano di Assetto Idrogeologico, (P.A.I.) approvato con Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po in data 26 aprile 2001 DM 09/05/01 Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante La L.R. 20 ottobre 2000, n. 52, "Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico" L.R. 8 luglio 1999, n. 19 (Norme in materia di edilizia e modifiche alla Legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 “Tutela ed uso del suolo”) D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334 "Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose" LR 12 novembre 1999, n. 28 “Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114” L.R. 14 dicembre 1998, n. 40 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione” D.Lgs 31 marzo 1998, n. 114 “Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’art 4, comma 4, della L.15 marzo 1997, n. 59” Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP e s.m.i. L. 26 ottobre 1995, n. 447, "Legge quadro sull'inquinamento acustico" L.R. 5 dicembre 1977, n. 56 “Tutela ed uso del suolo” Disegno di legge regionale n. 488 presentato il 13 novembre 2007 “Legge della pianificazione per il governo del territorio” alla L.R. 19/99 in quanto le NTA risultano coordinate con il Regolamento Edilizio adottato dal Comune (DCC n. 4 del 12/01/2007) e redatto conformemente al Regolamento Edilizio tipo della Regione Piemonte; alla L.R. 28/99 in quanto le NTA recepiscono i Criteri Commerciali di cui si è dotato il Comune, in conformità alle prescrizioni del DCR 563-14343; alla L.R. 52/2000, avendo espletato le verifiche di compatibilità alla Proposta di Zonizzazione Acustica già adottata dal Comune e avendo approvato il Piano di Zonizzazione acustica con delib. C. C. n. 32 del 17/05/2005 ; alle disposizioni previste dall’art. 20 della L.R. 40 del 14/12/1998, ed a tale riguardo si rimanda allo specifico documento Relazione di Compatibilità Ambientale. 4 Comune di Bra 1.2 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa La strumentazione urbanistica vigente di Bra e dei Comuni Contermini 1.2.1 Bra Il Piano Regolatore Generale del Comune di Bra, oggetto della presente revisione generale, è stato approvato con D.M. n°27-37797 il 5 agosto 1994. Tale strumento urbanistico ha subito modifiche e aggiornamenti nel corso degli anni, tramite le Varianti strutturali e parziali di seguito elencate: • la VARIANTE 1 – Strutturale, approvata con DGR n° 24-10539 del 15/07/1996 per eliminare il vincolo di destinazione a servizi pubblici su alcuni immobili comunali (ex scuole delle località Boschetto, Casa del Bosco e San Matteo,ex centro civico della frazione Bandito, ex peso pubblico e annessi in Piazza XX Settembre); • la VARIANTE 2 – Strutturale, approvata con DGR n° 31-19026 del 19/05/1997 per ampliare il comparto delle attività produttiva tra Via Gabotto e lo stabilimento della S.p.a. Trau PRESS; • la VARIANTE 3 – Strutturale, approvata con DGR n° 15-29334 del 14/02/2000 per l’individuazione di nuove aree per insediamenti produttivi e razionalizzazione di quelle esistenti con la realizzazione di nuovi collegamenti viari area la ROTONDA e creazione di una piazza per la zona dell’ESEDRA per favorire gli accessi e i servizi; si introduce la prescrizione di realizzazione del verde privato vincolato tra le zone produttive e quelle residenziali consolidato o in progetto, in modo da ridurre al minimo la loro incompatibilità; • la VARIANTE 4 – Parziale, approvata con DCC n° 7 del 25/02/1998 per eliminare il vincolo di destinazione a servizi pubblici su alcuni immobili comunali (Piazza Giosuè Carducci, Palazzo Mathis in Piazza Roma e area annessa scoperta, Centro Anziani in Via Audisio,Parte della manica della ex Caserma Trevisan su Via Monte Grappa); • la VARIANTE 5 – Parziale, approvata con DCC n° 117 del 30/11/1998 per l’inserimento di interventi produttivi d’immediata valenza occupazionale; • la VARIANTE 6 - Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 106 del 20/12/1999 per la razionalizzazione delle norme tecniche di attuazione; • la VARIANTE 7 – Parziale, son strutturale - DCC n° 76 del 14/09/1999 per l’inserimento di interventi produttivi d’immediata valenza occupazionale; • la VARIANTE 8 – Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 38 del 23/04/2001 per eliminare il vincolo di destinazione a servizi pubblici su alcuni immobili da alienare o da ristrutturare e per inserire di interventi produttivi d’immediata valenza occupazionale; • la VARIANTE 9 – Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 39 del 23/04/2001 per ristrutturare il comparto di attività produttive tra via Don Orione e Strada Crosassa prevedendo la realizzazione di un insediamento di carattere commerciale di notevole superficie; 5 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa • la VARIANTE 10 – Parziale, approvata con DCC n° 103 del 29/11/2001 per l’adeguamento del Piano alle norme nazionali e regionali in materia di commercio e d’urbanistica commerciale; • la VARIANTE 11 – Strutturale, approvata con DGR n° 11858/9 del 25/07/2002 contestuale all’adozione del P.I.P. di Pollenzo. – REVOCATA con DCC n° 11 del 04/03/2003 alla luce della nuova soluzione progettuale inserita con la variante 15; • la VARIANTE 12 – Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 58 del 04/06/2002 per apportare modifiche, a parità di superfici interessate, alla localizzazione di aree residenziali e produttive, nonché per apportare modifiche all’apparato normativo del PRGC; • la VARIANTE 13 – Parziale, approvata con DCC n° 30 del 09/04/2002 per l’integrazione al testo dell’art. 10 delle N.T.A.: in tutti gli edifici pubblici e di uso pubblico è consentito destinare locali ad attività di servizio rivolte ai fruitori, purchè destinati esclusivamente alla ristorazione dei fruitori stessi; • la VARIANTE 14 – Parziale, approvata con DCC n° 59 del 20/06/2003 per l’integrazione normativa di alcuni articoli delle N.T.A riguardante le attività produttive, direzionali, turistiche-ricettive e per l’inserimento di alcuni lotti di completamento con destinazione artigianale; • la VARIANTE 15 – Strutturale, approvata con DGR n° 12-11730 del 16/02/2004 contestuale all’adozione della nuova soluzione progettuale per il Piano per Insediamenti Produttivi in Frazione Pollenzo; • la VARIANTE 16 – Parziale, approvata con DCC n° 81 del 12/09/2003 relativa all’inserimento nell’apparato tecnico-cartografico di PRGC delle previsioni inerenti due interventi di iniziativa pubblica quali l’individuazione dell’area del Movicentro e la sistemazione viaria della zona di svincolo della variante Ovest Bra-Bandito, nonché all’integrazione normativa delle NTA per quanto attiene gli artt. 9, 13 e 18; • la VARIANTE 17 – Parziale, approvata con DCC n° 101 del 17/11/2003 relativa all’introduzione nell’apparato tecnico-normativo e cartografico di piano (art. 8) di alcune previsioni inerenti le possibilità di intervento sull’immobile di Via Audisio; • la VARIANTE 18 – Parziale, approvata con DCC n° 102 del 17/11/2003 relativa all’integrazione nell’apparato tecnico-normativo di PRGC in merito alle possibilità di intervento sull’immobile di proprietà comunale di Via Senator Sartori (Cascina Fornace); • la VARIANTE 19 – Parziale, approvata con DCC n° 23 del 22/03/2004 relativa alla modifica delle tipologie di intervento edilizio ammesse dal P.P.Q.N. su alcuni immobili del centro storico: • la VARIANTE 20 – Parziale, approvata con DCC n° 24 del 22/03/2004 contenente modifiche alle NTA di PRGC relativamente ai parametri dimensionali riportati nelle tabelle I/A e T per le aree produttivo-artigianali e terziario commerciali; • la VARIANTE 21 – Parziale, approvata con DCC n° 30 del 19/04/2004 relativa alla regolamentazione tecnico normativa della destinazione d’usodel complesso della Cascina Albertina a Pollenzo; 6 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa • la VARIANTE 22 – Parziale, approvata con DCC n° 73 del 28/09/2004 contenente integrazioni all’apparato normativo del P.R.G.C. nonché l’introduzione nell’apparato tecnico cartografico di Piano delle previsioni inerenti la destinazione d’uso di un fabbricato sito in piazza Giolitti e la conformazione dell’area Vpv inserita nell’ambito Tc in località Falchetto; • la VARIANTE 23 – Parziale, approvata con DCC n° 20 del 08/03/2005 relativa alla parziale ridistribuzione della capacità insediativa residenziale conseguente allo stralcio delle previsioni insediative, anch’esse a carattere residenziale, da un’area localizzata in frazione San Michele e ad un cambio di destinazione d’uso operato nell’ambito della precedente varinte n.° 8 al PRGC; • la VARIANTE 24 – Parziale, approvata con DCC n° 28 del 24/05/2005 relativa ad integrazioni all’apparato normativo del P.R.G.C., adeguamento area T della ditta Mulassano, inserimento area T della ditta Capriolo, modifiche cartografiche nell’ambito del P.I.P. di Corso Monviso, presa d’atto della destinazione residenziale del fabbricato dell’ex sede della caserma dei Carabinieri. • la VARIANTE 25 – Strutturale puntuale, approvata, ai sensi della LR 1/2007 modificativa ed integrativa della LR 56/77 e smi, con DCC n. 37 del 28/05/2008, contenente alcuni importanti adeguamenti urbanistici relativamente ad alcuni settori della città, in anticipazione alla revisione generale del vigente PRGC. In particolare l’area di Piazza Arpino (Ex Esedra) a destinazione residenziale e terziaria con inserimento di un’area Fa per il trasferimento dell’ITIS e l’area del Parco Polifunzionale per attività e servizi (Ex Rotonda) a destinazione terziaria e produttivo-artigianale; si prevede la trasformazione da Sc a ARC dell’area di Villa Moffa (Bandito), la trasformazione del Poliambulatorio di via Goito e di parte dell’Ospedale S. Spirito verso il residenziale con quota di terziario-commerciale, la realizzazione di un nuovo SUE terziario commerciale sull’area della Cascina Nova in via Piumati e la realizzazione di un SUE residenziale sull’area delle ferrovie adiacente al Movicentro. Tale variante costituisce anche l’occasione per adeguare il PRGC ad una serie di disposizioni normative: adeguamento al Piano di assetto idrogeologico, alla compatibilità acustica ed al Rischio di Incidente Rilevante. • la VARIANTE 26 – Parziale, approvata con DCC n° 52 del 26/06/07 contenente previsioni relative all’individuazione di un’area per l’insediamento di un nuovo plesso scolastico in frazione Bandito, all’ampliamento del plesso scolastico di Madonna dei Fiori, allo stralcio di un’area a servizi posta a confine con il comparto di PIP e compresa tra via Piumati e strada Tetti Arlorio e da alcune modifiche e/o nuove previsioni di viabilità (collegamento di strada Favorita con via Torino ed ampliamento di quest’ultima, inserimento nuovo tratto di collegamento tra viale Madonna Fiori e strada S.Matteo, traslazione strada di collegamento tra via Piumati e strada Tetti Arlorio). • la VARIANTE 27 – Parziale, approvata con DCC n. 61 del 24/07/07, relativa alla modifica delle tipologie di intervento edilizio ammesse dal P.P.Q.N. su taluni immobili del centro storico. • la VARIANTE 28 – Parziale, approvata con DCC n. 80 del 29/11/07, relativa all’introduzione, nell’apparato tecnico-cartografico di Piano, delle modifiche alle destinazioni d’uso di limitati appezzamenti di terreno ubicati in via Isonzo, 7 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa trasformati, da attività prevalentemente artigianali-terziarie “t”, in parte ad area a servizi da adibirsi a verde pubblico attrezzato per il gioco dei bambini del quartiere, in parte ad area residenziale Ra(4) da sfruttarsi per la sola capacità edificatoria relativa alla sua superficie scoperta. • la VARIANTE 29 – Parziale, approvata con DCC n. 5 del 13/02/08, relativa all’integrazione ai disposti delle NTA di PRGC di cui all’art.8; integrazione tesa a consentire, negli ambiti di ristrutturazione urbanistica Rb(6) di PRGC, assoggettati alla redazione di preventivo Piano Particolareggiato ed in presenza di cessioni per opere di urbanizzazione primaria con incidenza superiore al 10% dell’intera superficie territoriale, l’estensione del limite per l’indice fondiario di copertura a 0,45 mq/mq. • la VARIANTE 30 – Parziale, approvata con DCC n. 49 del 09/09/08, relativa all’introduzione, nell’apparato tecnico-cartografico di Piano, delle modifiche alle destinazioni d’uso di limitati appezzamenti di terreno ubicati in Pollenzo, via Nogaris ed in strada Montenero. Inoltre si apporta una modifica al testo delle Norme Tecniche di Attuazione del PRGC, utile a risolvere il problema, del reperimento e della localizzazione dei parcheggi privati relativi ad interventi su fabbricati esistenti, a destinazione residenziale. • La VARIANTE 31 – Parziale, approvata con D.C.C. n. 18 del 26/01/09, relativa alla modifica delle tipologie di intervento edilizio ammesse dal P.P.Q.N. su taluni immobili del centro storico • La VARIANTE 32 – Parziale, approvata con D.C.C. n. 17 del 26/01/09, relativa all’introduzione di un’area a servizi a ridosso dell’area cimiteriale del capoluogo e modifiche ad un’area residenziale in frazione Pollenzo. 1.2.2 Comuni contermini Per la redazione del nuovo PRG di Bra è stata effettuata una ricognizione e valutazione dei contenuti della pianificazione urbanistica vigente nei Comuni contermini, come richiesto ai sensi dell’art. 14, comma 1, punto 3), lettera a) della Lur 56/1977. A tale scopo sono stati utilizzati i dati di carattere urbanistico ricavabili dalla Mosaicatura dei Piani Regolatori Generali ovvero da quel Sistema Informativo per il Trattamento degli Strumenti Urbanistici attraverso il quale è stata strutturata (con appoggio operativo presso il CSI Piemonte) la Banca Dati Urbanistici (BDUrb) della Regione Piemonte che contiene le informazioni grafiche e quantitative associate a tutte le aree in cui sono state rappresentate le destinazioni d’uso dei Piani Regolatori Generali Comunali. Va ricordato che la BDUrb è però uno strumento che, per sua stessa natura, richiede di essere costantemente tenuto aggiornato sia rispetto al fatto che, nel tempo, i piani urbanistici trovano progressiva attuazione, sia, soprattutto, rispetto al fatto che spesso gli stessi piani vengono anche più volte variati rispetto alla loro originaria impostazione e di tali modificazioni non sempre viene dato riscontro nella BDUrb. La Mosaicatura dei PRG dell’area Braidese costituisce un utile dato di partenza quale strumento di riferimento sia per riconoscere i modelli insediativi in atto nel territorio 8 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa (verosimilmente deducibili dalle aree consolidate e di completamento integrate con i contenuti della Carta Tecnica Regionale che, se non fosse così datata nei suoi contenuti dati 1991 - , potrebbe attendibilmente rappresentare lo stato di fatto degli insediamenti esistenti) sia per quelli che derivano dagli assetti previsti dai PRG dei Comuni (identificabili attraverso le aree di espansione e di trasformazione ovvero di nuovo impianto funzionale). Per superare i noti limiti presenti nel “prodotto” Mosaicatura oggi disponibile, si è operato per ovviare ad alcuni di essi attribuendo (mediante una verifica sugli elaborati memorizzati) la corretta destinazione d’uso nonché caratteristica urbanistica1 ad ogni area normativa di qualunque destinazione d’uso. In particolare, per quanto riguarda le aree produttive, si è operato una prima revisione per poter evidenziare cartograficamente con apposita simbologia le aree destinate alle attività estrattive; per quanto riguarda le aree per servizi si è operato per poter evidenziare, cartograficamente, la distinzione fra le aree per standard di interesse locale di cui all’art. 21, Lur 56/1977, quelle per standard urbano-territoriali (art. 22, Lur 56/1977), quelle destinate ad impianti tecnologici ed infrastrutturali, quelle per le infrastrutture della mobilità (viabilità e ferrovia). Le altre aree non riconducibili a tale articolazione sono state classificate come “Altre aree di interesse generale”. Per la redazione del Progetto Preliminare del nuovo Prg di Bra, si è proceduto in prima istanza definendo un ambito di inquadramento territoriale che comprende non solo i Comuni contermini ma che è sufficientemente ampio per cogliere l’assetto spaziale e funzionale del sistema insediativi braidese. Nella rappresentazione cartografica di cui alla Tavola P2.1 Assetto territoriale generale rappresentativo anche dei Comuni contermini in scala 1:25.000, si può riconoscere l’offerta insediativa di aree per le diverse destinazioni d’uso del suolo, dove particolare evidenza grafica è stata attribuita alle previsioni di sviluppo (per espansione degli urbanizzati o per trasformazione di essi). Per ogni Comune, le varie funzioni (residenziale, produttiva, polifunzionale, terziaria, turistico-ricettiva, servizi) sono state articolate e rappresentate cartograficamente sulla base delle caratteristiche urbanistiche del suolo (ovvero, come detto nella BDUrb, sulla base dello stato di compromissione attribuitogli dalla pianificazione urbanistica): consolidato, di completamento e riordino o di ristrutturazione urbanistica, di espansione, di trasformazione; ciò per evidenziare alcuni fenomeni relativi alle previsioni urbanistiche, attraverso l’eventuale elaborazione di particolari indicatori. 1.3 Le motivazioni della Revisione al P.R.G.C. contenute nella Deliberazione Programmatica Con la formazione della presente Revisione del P.R.G.C. l’Amministrazione comunale si propone di provvedere alla riorganizzazione urbanistica dell’intero territorio 1 Uno fra i limiti maggiori che la mosaicatura presenta è costituito dalla grande quantità di aree normative alle quali non è stata attribuita alcuna caratteristica urbanistica di compromissione del suolo. 9 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa comunale in relazione alle nuove esigenze di crescita e riqualificazione urbana emerse successivamente all’approvazione del vigente Piano Regolatore (D.G.R. n.27-37797 del 5/08/1994). La Deliberazione Programmatica approvata con D.C.C. n. 65 del 15-11-2005 costituisce il primo atto ufficiale della formazione della presente Revisione Generale di P.R.G.C. e individua i criteri, le linee guida e gli obiettivi del piano. In particolare nella Delibera Programmatica si specifica come nella formazione del nuovo PRG di Bra saranno riconosciuti e valutati i processi territoriali in corso, gli scenari, gli indirizzi e gli interventi programmati o pianificati alla scala regionale e provinciale con la finalità di riconoscere, condividere e perseguire un più consapevole “posizionamento” territoriale-urbanistico, paesistico, ambientale e socio-economico di Bra, che costituirà scenario per le scelte del nuovo Piano e della comunità locale per lo sviluppo, la riqualificazione, la valorizzazione - conservazione, il consolidamento e la cura del territorio e del sistema insediativo braidese. La prospettiva nuova del posizionamento di Bra a cui guardare è quella della rilevanza che la città ed il suo territorio potranno assumere come nodo di accessibilità e relazioni territoriali est-ovest all’interno della Dorsale di riequilibrio regionale Cuneo-Asti-Casale che si svilupperà con la costruenda Autostrada Asti-Cuneo e con la proposta di direttrice ferroviaria Cuneo-Bra-Asti-Mortara e lungo una ben riconoscibile “fascia di collegamento” territoriale e infrastrutturale fra la citata “Dorsale di riequilibrio del Piemonte sud” e l’altra grande “Dorsale di riequilibrio pedemontano”; con la vicinanza all’Aeroporto regionale L. Einaudi di Levaldigi; e con la localizzazione del nuovo ospedale Bra-Alba a Verduno. Si fa inoltre riferimento alle tematiche ambientali, attribuendo alla Revisione Generale di P.R.G.C. l’onere di valutare la compatibilità delle scelte di PRG rispetto ad un appropriato quadro di riferimento ambientale viene in particolare condotto un approfondito studio sul paesaggio braidese... e lo esamina … come sistema di segni impressi sul territorio da un processo di trasformazione plurisecolare…di… particolare pregnanza data la eterogeneità dei paesaggi presenti e le loro mutazioni, la rilevanza dell’apparato fluviale del Tanaro e dello Stura di Demonte, l’emergenza ambientale e monumentale della Tenuta reale di Pollenzo e del Centro Storico cittadino ed il particolare sistema insediativo lineare che si è affermato da una parte lungo il profilo collinare del Roero e l’alto terrazzo fluviale dello Stura di Demonte, e dall’altra tra Bra e Alba sull’alto terrazzo del Tanaro; come sistema di ecosistemi (i sistemi insediativ abitativi, produttivi industriali, terziari e infrastrutturali) in grado di interagire con gli ecosistemi colturali e naturali, ed analizzando gli aspetti visuali e percettivi del paesaggio. … Lo studio del paesaggio (nelle tre accezioni soprascritte) viene condotto attraverso la ricostruzione dei mosaici ambientali e degli elementi che lo compongono con riferimento a scale spaziali e temporali gerarchicamente interagenti e significative … e …si concentra infatti sull’analisi delle trasformazioni di struttura, funzioni e configurazioni dei paesaggi intervenute in un lasso di tempo sufficientemente ampio e in rapporto ad un territorio (propriamente denominato Biocomprensorio) sufficientemente esteso e rappresentativo della evoluzione dei paesaggi attualmente presenti nel territorio di appartenenza di Bra: le colline del Roero retrostanti al margine braidese che si erge sulla pianura, il settore del paesaggio agrario della piana cuneese confinato tra la collina e la linea ferrata Carmagnola, Racconigi, Cavallermaggiore, Savigliano e Fossano; l’imponente trincea fluviale dello Stura e del Tanaro. Viene sottolineata l’importanza della correlazione tra 10 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa categorie urbanistiche e categorie paesistiche affinché il progetto urbanistico possa avvalersi della corrispondente dimensione ecosistemica. Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale, la Deliberazione Programmatica fa riferimento ad alcune importanti questioni legate allo sviluppo sostenibile ed in particolare al ruolo della costruenda autostrada Asti-Cuneo e l’integrazione funzionale con la Tangenziale di Bra; la variante della SP 661 come circonvallazione della frazione Bandito; la bretella e il ponte sul fiume Tanaro in variante della SP7 di Pollenzo. La realizzazione di tali infrastrutture si intreccia con opportunità a scelte territoriali di primaria importanza che possono essere così sintetizzate. Vengono inoltre anticipate alcune tematiche che la Variante di Piano affronta in relazione al centro abitato considerando la commistione del traffico urbano in quanto a flussi, tipologia di veicoli, tipologia di utenti, l’impatto ambientale prodotto da un inefficace sistema della mobilità, il potenziamento del trasporto collettivo (su gomma e ferro) e la ricerca di una maggiore intermodalità (Movicentro), la carenza di parcheggi (intermodali, di attestamento, di servizio), ed il fenomeno di marginalità urbana dovuto alla presenza di infrastrutture ferroviarie come barriera. Vi è poi lo spinoso nodo del passaggio a livello in corrispondenza della Stazione con la …possibilità di trasformazione dell’attuale stazione ferroviaria in stazione di testa (per la linea Torino-Bra), interramento e copertura di una parte dei binari (linee per Alba e Ceva), e dunque alle ricadute positive sull’assetto urbano circostante senza dimenticare la conseguente necessità di parcheggi di interscambio. In tale direzione il PRG dovrà farsi carico di governare complessivamente tutta l’area gravitante sulla Stazione ferroviaria nella duplice prospettiva di riordinare la viabilità interna e limitrofa (eliminazione del passaggio a livello) ed assegnare un nuovo ruolo territoriale del nodo ferroviario all’interno di un più esteso quadro territoriale. Il valore urbanistico e territoriale di questo nuovo nodo ferroviario diventerà così la condizione indispensabile per avviare un efficace confronto con le Ferrovie, cioè con il decisore ultimo della trasformazione. Un particolare capitolo è dedicato ai luoghi ed alle funzioni di eccellenza che il P.R.G.C. deve individuare e tutelare costruendo le necessarie sinergie, in termini economici, culturali e ambientali. La prima emergenza è ovviamente rappresentata dal complesso edilizio di Pollenzo: con le sue peculiarità già conosciute e quindi attive nel panorama nazionale, esso costituisce il più evidente esempio di come un’eccellente valenza territoriale, coniugata con una non comune intelligenza imprenditoriale, consenta di proporsi alla collettività internazionale con standard di offerta di assoluto rilievo. Si fa riferimento pertanto al Piano Paesistico della Tenuta ex Reale di Pollenzo promosso dalla Regione Piemonte, ma ancora in itinere, che il Piano Regolatore deve non solo recepire, ma … anche contribuire a ridefinire modificandone il perimetro già ipotizzato, al fine di qualificarne gli obbiettivi assumendolo nei suoi contenuti. Va sottolineato come ogni ipotesi di sviluppo e/o di riordino urbanistico dell’area di Pollenzo deve però tener conto della specificità del contesto storicizzato che, per quanto modificato dagli interventi postbellici, conserva alcune significative testimonianze del suo passato più significativo, il cui apice va inquadrato ormai negli interventi operati da Carlo Alberto di Savoia. Pertanto ogni indirizzo di intervento per l’area pollentina non può in nessun modo trascurare alcuno dei seguenti aspetti: gli interventi di valorizzazione e conservazione operati negli scorsi 5 – 8 anni, volti a riqualificare il patrimonio storico architettonico ed urbanistico riferibile sostanzialmente alla Pollenzo carloalbertina: Agenzia, Università, Banca del Vino, 11 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa ristoranti, alberghi, etc.; la realtà archeologica del territorio; gli insediamenti produttivi in atto anche in rapporto al nuovo PIP realizzato in funzione di una rilocalizzazione degli insediamenti suscettibili di incompatibilità con le altre realtà di sviluppo del borgo; il Piano Paesistico regionale. Il Centro Storico ed il territorio collinare costituiscono ulteriori situazioni territoriali di rilevante importanza da risolvere concentrando le azioni del PRGC sulla capacità di aumentare il grado di attrattività e di riconoscibilità dell’intero comprensorio braidese, fronteggiando i temi del recupero fisico e funzionale delle preesistenze, della valutazione della residua capacità insediativa, delle metodologie di riqualificazione urbana partendo dalla condivisione di ben precisi valori ambientali, legati alla specificità dell’ambiente e alla storia locale. L’operazione di riqualificazione del Centro storico deve passare attraverso un miglioramento degli spazi pubblici in termini di pedonalizzazione, attraverso una migliore accessibilità anche con il mezzo privato (risolvendo il problema dei parcheggi), attraverso una più convinta caratterizzazione del sistema commerciale, ed infine attraverso una concreta possibilità di recupero degli edifici esistenti, completando una azione amministrativa già in corso, attraverso la formazione del PISL presentato ed accolto dalla Regione Piemonte. Per il territorio collinare il P.R.G.C. si fa carico di individuare incisive azioni di salvaguardia e riqualificazione delle valenze ambientali a partire da una riorganizzazione che includa anche tessuti attualmente esclusi da tale scelta insediativa e ambientale. Tali azioni non possono prescindere da una controllata possibilità di modesti completamenti, dall’individuazione di opportuni modelli insediativi, e non ultimo da una seria valutazione della gerarchia viaria che stabilisca con attenzione il ruolo di alcune strade, garantendo la conservazione e la formazione di idonee reti ecologiche e l’immagine complessivamente consolidata dei versanti. Per le ulteriori parti del territorio urbanizzato il PRGC è impegnato a ricercare una rivitalizzazione e riqualificazione attraverso il riconoscimento di un moderno ruolo di “porta” della città che la Deliberazione Programmatica riconosce in tre aree del territorio. Tra queste è individuata la frazione di Bandito, dove sono evidenti le carenze del sistema dei servizi pubblici, intesi sia come attrezzature di base per il cittadino, sia come spazi di relazione eventualmente integrati con il sistema commerciale. Nel riportare i parametri utilizzati per il dimensionamento del Piano si fa riferimento alla richiesta della Legge urbanistica regionale di indicare il traguardo dimensionale cui riferire sostanzialmente la globalità degli insediamenti in rapporto alla dotazione di servizi pubblici previsti, inteso come “offerta” del PRG, piuttosto che non come mera “domanda” misurata sul trend del passato. Per quanto riguarda il vero consumo di abitazioni si fa riferimento ai dati ISTAT per il decennio 1991-2001 che indicano un incremento del 2.77% della popolazione residente, con un incremento del 7,19% dei nuclei familiari e del 7,20% relativo alle staze occupate, con un significativo incremento medio di +8,9mq di SLP per le nuove abitazioni. Se dunque si dovesse ritenere compatibile con lo scenario di sviluppo locale, le politiche insediative assunte e con l’arco temporale di validità del PRG ( oltre 10 anni) un aumento dei nuclei famigliari contenuto tra il 15% e il 20% delle famiglie residenti (rispetto al 2001) si avrebbe, in proiezione, un fabbisogno per circa 2.000 famiglie (min. 1.700, max 2.260), vale a dire per circa 6.000 nuovi vani (min. 5.100, max 6.780). Nell’ipotesi di un consumo medio per vano di 40 mq di SLP (dati ISTAT al Censimento 2001), il PRG dovrà valutare una edificabilità complessiva compresa 12 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa all’interno della forbice di 204.000 mq di SLP e 271.000 mq di SLP. Ovviamente tale dimensionamento complessivo dovrà intendersi come “offerta” insediativa in tre diverse direzioni: il recupero e il rinnovo del patrimonio edilizio esistente, il completamento e la riqualificazione di alcuni tessuti urbanistici ancora riconoscibili ed la trasformazione urbanistica e il nuovo impianto, laddove ritenuto sostenibile rispetto ai caratteri strutturali dell’ambiente naturale e antropico. tale accrescimento edilizio e demografico dovrà non solo risultare autoequilibrato rispetto alla dotazione di servizi, da esso stesso indotta, ma contribuire anche a recuperare l’eventuale deficit pregresso degli standard o perlomeno a migliorarne il livello qualitativo e prestazionale. La Deliberazione Programmatica indica infine la perequazione urbanistica come metodologia di base per la progettazione del PRGC al fine di rendere sostanzialmente indifferente l’assetto delle proprietà rispetto alle scelte di Piano ed assicurare una egual distribuzione della rendita fondiaria che inevitabilmente viene a formarsi a seguito delle scelte urbanistiche. Il PRG potrà così evitare di vincolare direttamente le aree necessarie per la richiesta dotazione dei servizi pubblici, anche al fine di sfuggire alle decadenze degli stessi col termine del quinquennio, così com’è previsto dalle leggi vigenti. In tal senso sia le aree ordinariamente edificabili, sia quelle destinate a “standard” oppure a viabilità pubblica o per le urbanizzazioni saranno egualmente dotate del medesimo indice di edificazione territoriale, da tradurre ovviamente in diritti edificatori (secondo le destinazioni d’uso previste dal PRG), o all’interno di piani esecutivi (di iniziativa pubblica o privata) o all’interno di meccanismi concertativi fra privato e privato finalizzati a realizzare il previsto disegno urbano e i relativi servizi senza onere da parte della Pubblica Amministrazione e senza disuguaglianze economiche fra il coacervo di proprietari fondiari che avviano l’iniziativa. Con queste precisazioni il PRG assume dunque il metodo perequativo come riferimento programmatico e culturale, valutandone nel concreto le tecniche e l’efficacia. La produzione del Piano Regolatore deve scaturire da una estesa e cosciente partecipazione di tutti i soggetti che hanno un ruolo attivo o passivo rispetto all’atto di pianificazione, a partire da quei soggetti che possono apportare esperienze di stagioni amministrative diverse dalla presente. Questo rapporto fra il versante progettuale e quello partecipativo dovrà continuare durante tutto il periodo di formazione del PRG inserendo nell’agenda dell’Amministrazione Comunale momenti di confronto pubblico. 1.4 La posizione di Bra nel Piemonte meridionale Nella redazione del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra sono stati riconosciuti e valutati i processi territoriali in corso, gli scenari, gli indirizzi e gli interventi programmati o pianificati alla scala regionale e provinciale. La finalità è stata quella di considerare gli interventi che assumeranno un ruolo strutturale e strategico alle scale dell’area vasta e locale, rispetto ai quali il nuovo PRG possa coglierne le potenzialità e valutarne, anche criticamente, effetti e prospettive. Un obbiettivo assunto programmaticamente nella formazione del nuovo PRG, è stato quello di riconoscere, condividere e perseguire un consapevole posizionamento territoriale, urbanistico, paesaggistico, ambientale e socio-economico di Bra sia come soggetto che come risorsa del Piemonte meridionale nel contesto regionale; un 13 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa posizionamento che costituisce lo scenario per le scelte del nuovo PRG e per la società locale braidese per lo sviluppo, la riqualificazione, la valorizzazione-conservazione, la cura-manutenzione del territorio e del sistema insediativi di Bra. Dalle analisi e considerazioni svolte è emersa per Bra una posizione significativa nel Piemonte meridionale che, in prospettiva, assumerà però maggiore rilevanza strategica e centralità territoriale in ordine al perseguimento di obbiettivi ed indirizzi ed alla realizzazione di politiche ed interventi già pianificati, programmati o programmabili a scala regionale e provinciale (soprattutto viabilistici e ferroviari). Bra è situata geograficamente in una posizione intermedia su di un asse nordsud che va da Cuneo e il Monregalese all’area metropolitana torinese, ma è anche collocata in analoga posizione su una direttrice est-ovest in via di riconoscimento e sviluppo (con la completa realizzazione dell’autostrada Asti- Cuneo), senza che ciò abbia tuttavia sviluppato particolari politiche, relazioni o strategie da parte della Città . La prospettiva a cui guardare, partendo dal posizionamento di Bra deve essere quella della rilevanza che la Città ed il suo territorio potranno assumere come nodo di accessibilità e relazioni territoriali est-ovest e nord-sud (vedi a questo proposito le Tavole del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.1, Inquadramento territoriale in scala 1:100.000 e AT 1.2, Assetto infrastrutturale territoriale in scala 1: 25.000): a) all’interno della “Dorsale di riequilibrio regionale” Cuneo-Asti-Casale (un indirizzo regionale già degli anni ’80 e del Piano Territoriale del 1997) rilanciato e pianificato nel nuovo PTR adottato nel dicembre 2008 dalla Giunta regionale e nel vigente PTC della Provincia di Cuneo) che si svilupperà con la Autostrada Asti-Cuneo (in fase di completamento) e gli svincoli (interessanti Bra) di Marene, Cherasco e Verduno e che potrebbe arricchirsi, secondo quanto contenuto nel PRUSST del Piemonte meridionale (Accordo con il Ministero Infrastrutture del 2002), della direttrice ferroviaria CuneoBra-Asti-Mortara-Milano (che potrebbe soprattutto diventare un linea complementare al sistema delle merci oltre che di trasporto locale passeggeri, realizzabile con un facile collegamento della linea Cuneo-Fossano con la Cavallermaggiore –Bra), che potrà rafforzare l’accessibilità di Bra ed il suo nodo ferroviario; b) all’interno del “Corridoio infraregionale” nord-sud del Piemonte meridionale (da Mondovi a Torino) e con i collegamenti al Corridoio di Cuneo ed alle “Direttrici di interconnessione”, rispettivamente, quella interregionale con il Savonese e quella internazionale con Nizza (Direttrici entrambe previste dal nuovo PTR adottato nel dicembre 2008 dalla Giunta regionale); c) con la vicinanza all’Aeroporto regionale di Levaldigi (integrato con il sistema logistico dela piattaforma di secondo livello regionale di Cuneo) di cui è programmata anche la sinergia con l’Aeroporto di Torino Caselle (definendone meglio anche la missione funzionale e logistica); d) con la localizzazione del nuovo ospedale Bra-Alba nei pressi di Bra (in territorio del Comune di Verduno), servito dall’omonimo svincolo dell’autostrada Asti-Cuneo. 14 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa e) lungo una riconoscibile fascia di collegamento territoriale e infrastrutturale fra la “Dorsale di riequilibrio est-ovest del Piemonte meridionale” e l’altra “Dorsale di riequilibrio pedemontano” (con particolare riferimento alla parte sud di essa, da Torino a Saluzzo, Cuneo e Mondovì) prevista dal vigente PTR 1997 (ma che non risulta più evidenziata nel nuovo PTR adottato nel 2008); una fascia di collegamento che nella formazione del nuovo PRG di Bra è sembrato che emergesse come una potenzialità che si ritiene potrebbe essere colta e recepita (e pianificata come un ulteriore “Corridoio infraregionale” del PTR 2008, analogo a quello individuato fra Cuneo e Mondovi) a livello regionale, provinciale e dei Comuni interessati; una fascia territoriale che comprende l’importante sistema urbano e infrastrutturale (viabile e ferroviario) a carattere lineare in senso est-ovest del Piemonte meridionale (Saluzzo, Savigliano, Bra, Alba, Asti) e nel quale Bra ha, ancora una volta, una posizione di centralità; f) con il potenziamento del trasporto ferroviario locale passeggeri, in particolare sulla linea Cuneo-Fossano e Cavalermaggiore-Asti ma soprattutto nella prospettiva di una possibile integrazione con il Servizio Ferroviario Metropolitano; l’SFM è un concreto progetto e programma di interventi ed esercizio dell’Agenzia della Mobilità Metropolitana (AMMTO, istituita nel 2003 con la partecipazione di Regione, Provincia e Città di Torino e di 31 Comuni metropolitani) organizzato su cinque linee ferroviarie cadenzate ed ad elevata frequenza di cui la linea rossa (FM4) Carmagnola-Torino-Chivasso potrebbe estendersi a Ivrea (da Chivasso), e soprattutto a Bra (da Carmagnola). Il progetto SFM inoltre individua quali “Stazioni Porta” del Sistema, già dotate o da dotare di un movicentro, Carmagnola, Chivasso, Chieri, Rivarolo, Pinerolo, Ciriè, Avigliana, (a cui si aggiungerebbe Ivrea e in prospettiva potrebbe e esserci anche Bra, con il suo movicentro, a seguito del possibile prolungamento della FM4 da Carmagnola), come nodi principali di interscambio mediante i quali caricare ai capolinea dell’SFM la mobilità che utilizza gli altri modi di trasporto su gomma (collettivo ed individuale). L’entrata in esercizio del SFM è prevista dal 2012 con il completamento del Passante ferroviario di Torino e consentirà una radicale riorganizzazione del trasporto locale su ferro e su gomma ed inciderà profondamente sulla struttura stessa della mobilità, costituendo un orientamento urbanistico-territoriale per i comuni interessati, che possono così pianificare e progettare la localizzazione di funzioni attorno ai nodi del sistema di trasporto pubblico e la riorganizzazione del sistema insediativi-infrastrutturale e dei servizi. 15 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 2 IL QUADRO DI RIFERIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 2.1 Per uno schema di riferimento strutturale e strategico condiviso Seguendo un approccio di dialogo cooperativo, nella prospettiva metodologica della copianificazione (assunta dal processo di riforma della legge 56/1977 avviato nel 2006 dalla Regione ed anticipata nel 2008 con il PTR adottato nel dicembre 2008) fra Enti territoriali, l’ottica è stata quella della costruzione, per il Progetto Preliminare del PRG di Bra, di uno schema di riferimento, che fosse insieme strutturale e strategico, condiviso dai soggetti istituzionali ai diversi livelli, dagli attori del territorio e dalla società braidese. A questo scopo, gli indirizzi ed i contenuti della pianificazione e programmazione, sia territoriale che settoriale regionale e provinciale vigenti od in salvaguardia (il PTCP di Cuneo,il nuovo PTR del Piemonte, il Piano della logistica regionale) hanno rappresentato per il nuovo PRG un patrimonio di riferimento rispetto al quale sviluppare coerentemente le scelte del nuovo PRG (vedi le Tavole del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.3a Le previsioni del PTR per il Braidese, AT 1.3b1 Le previsioni del PTC della Provincia di Cuneo per il Braidese: Carta degli indirizzi di governo, AT 1.3b2 Le previsioni del PTC della Provincia di Cuneo per il Braidese: Carta dei caratteri territoriali e paesistici); un patrimonio che, tuttavia, non appare del tutto integrato sistematicamente e soprattutto non ancora definitivo in alcune sue parti significative (il nuovo Piano regionale dei trasporti, ad esempio). Nel processo di formazione del nuovo PRG di Bra, non ancora concluso, si è colta altresì l’opportunità di partecipare ad un processo di pianificazione in divenire ed in definizione (il nuovo Piano paesaggistico della Regione, il nuovo Piano regionale dei trasporti, la riforma della Legge urbanistica regionale). Nella redazione del PRG, sono state messe in relazione letture di tipo paesaggistico, ambientale, idrogeologico,infrastrutturale (vedi a questo proposito le Tavole del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.1, Inquadramento territoriale in scala 1:100.000 e AT 1.2, Assetto infrastrutturale territoriale in scala 1: 25.000) e urbanistico del territorio, con il fine di concorrere ad individuare la dimensione del territorio di Bra cui riferire le scelte del nuovo PRG. Un territorio che, per gli aspetti formali e giuridici del PRG, coincide con quello interno al confine amministrativo del Comune ma che per la pianificazione dell’assetto urbanistico e stato considerato (in particolare nella Valutazione ambientale strategica che è stata svolta) in una sua dimensione più sostanziale, dal punto di vista geografico, morfologico, ambientale-paesistico e dell’assetto insediativo ed infrastrutturale (a questo proposito considerando anche la pianificazione urbanistica dei e nei Comuni contermini). 2.1.1 Il nuovo Piano Territoriale Regionale del Piemonte Per un innovativo ed efficace governo del territorio la Regione sta predisponendo un Quadro di Governo del Territorio (QGT) articolato nel Piano Territoriale Regionale (PTRadottato dalla Giunta Regionale il 16 dicembre 2008 e datale data in salvaguardia), nel 16 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Piano Paesaggistico Regionale (PPR-predisposto in linea tecnica ma non ancora adottato dalla Giunta Regionale e dunque non ancora in salvaguardia) e nel Documento Strategico Territoriale (DST) contenente gli indirizzi strategici per uno sviluppo sostenibile. Il PTR costituisce il quadro degli indirizzi per il governo del territorio, ad ogni livello, per la programmazione regionale di settore, la programmazione negoziata, i piani di sviluppo delle grandi reti di servizi, che la Regione integra per garantire un quadro conoscitivo coordinato e coerente con l’evoluzione delle esigenze. Il PTR è uno strumento di supporto per l’attività di governance territoriale della Regione in quanto consente, in armonia con il PPR, di rendere coerente la “visione strategica” della programmazione generale e di quella settoriale con il contesto fisico, ambientale, culturale ed economico, attraverso un’interpretazione del territorio che ne pone in risalto i punti di forza e di debolezza e ne evidenzia potenzialità e opportunità. Un ruolo che attribuisce al piano una natura d’indirizzo, di inquadramento e promozione delle politiche per lo sviluppo socioeconomico e territoriale sostenibile (vedi a questo proposito la Tavola del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.3a Le previsioni del PTR per il Braidese in scala 1:100.000 che sintetizza i contenuti del nuovo PTR). Il PTR prevede che, per particolari e definite aree, la Regione può individuare l’esigenza di approfondimentimediante la redazione di specifici progetti territoriali; l’individuazione delle aree da assoggettare ad approfondimenti è definita dal PTR o dal Consiglio Regionale su proposta della Giunta Regionale. Una caratteristica del nuovo PTR, in applicazione del principio di sussidiarietà, è quella di concentrarsi sulle componenti e sulle relazioni strutturali che, per la loro portata regionale e sovraregionale, rientrano nei compiti di governo della Regione, lasciando tutto il resto alle scelte delle Province e dei Comuni, che dovranno esercitare con i loro piani analoghe operazioni interpretative, strategiche e regolative nei territori di loro competenza, sulla base degli indirizzi generali contenuti nel Ptr. Il territorio regionale è analizzato e interpretato dal PTR secondo una logica scalare. Si parte dal livello dei Sistemi locali, per passare ai Quadranti e alle Province, fino alle reti che a livello regionale e sovraregionale connettono i sistemi territoriali tra loro. Per quanto concerne la visione del territorio regionale per Quadranti il nuovo PTR individua quattro aree: il Nord-Est, il Sud-Est, il Quadrante metropolitano e il Sud-Ovest (al quale appartiene il territorio braidese). Le strategie del PTR Con riferimento alle priorità e ai quattro grandi assi, già individuati nei documenti strategico-programmatori della Regione, il nuovo PTR esplicita cinque strategie i cui contenuti specifici sono stati richiamati per i singoli AIT. 1: Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio La strategia è finalizzata a promuovere l’integrazione tra valorizzazione del patrimonio Ambientale, storico–culturale e le attività imprenditoriali ad esso connesse; la riqualificazione delle aree urbane in un’ottica di qualità della vita e inclusione sociale, lo sviluppo economico e la rigenerazione delle aree degradate. 2: Sostenibilità ambientale, efficienza energetica 17 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa La strategia è finalizzata a promuovere l’eco-sostenibilità di lungo termine della crescita economica perseguendo una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse. 3: Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica La strategia è finalizzata a rafforzare la coesione territoriale e lo sviluppo locale della macro regione del nord-ovest italiano nell’ambito di un contesto economico e territoriale a dimensione Europea; le azioni del Ptr mirano a stabilire relazioni durature per garantire gli scambi e le aperture economiche tra Mediterraneo e Mare del Nord (Corridoio 24 o dei due mari) e quello tra occidente ed oriente (Corridoio 5). 4: Ricerca, innovazione e transizione produttiva La strategia individua le localizzazioni e le condizioni di contesto territoriale più adatte a rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua capacità di produrre ricerca ed innovazione, ad assorbire e trasferire nuove tecnologie, anche in riferimento a tematiche di frontiera, alle innovazioni in campo ambientale ed allo sviluppo della società dell’informazione. 5: Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali La strategia coglie le potenzialità insite nella capacità di fare sistema tra i diversi soggetti interessati alla programmazione/pianificazione attraverso il processo di governance territoriale. Gli Ambiti di Integrazione Territoriale L’esigenza di ottenere una visione integrata a scala locale di ciò che al livello regionale compete di governare, ha portato il PTR ad individuare unità territoriali di dimensione intermedia tra quella comunale e quella provinciale costituenti il livello locale del PTR denominate Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT). Gli AIT sono costituiti da insiemi di comuni gravitanti su un centro urbano principale e rappresentano ambiti ottimali per la pianificazione strutturale locale, per costruire processi di copianificazione e strategie di sviluppo condivise. L’importanza di questa visione del territorio regionale deriva dal fatto che, a questa scala locale, è possibile evidenziare le relazioni di prossimità tra fatti, azioni e progetti che coesistono e interagiscono negli stessi luoghi. Gli AIT (che ricevono il nome del centro urbano più importante, che funziona anche da polo di gravitazione principale) sono dunque l’esito delle fasi diagnostiche, valutative e strategiche del Piano, per quanto riguarda le implicazioni delle scelte di pianificazione per il livello locale. Come tali svolgono anche un ruolo importante nelle analisi e nelle azioni di rete sovralocali (regionale, nazionale, europea), in quanto sotto diversi aspetti possono essere trattati come nodi complessi di queste reti. Sono infine gli aggregati territoriali che più si avvicinano al modello dei sistemi locali, intesi come possibili attori dello sviluppo territoriale. Le 33 schede per gli altrettanti AIT in cui si articola il PTR (Bra appartiene ed identifica l’AIT 27), riassumono le linee strategiche di sviluppo per la Regione. Le schede sono strutturate con una suddivisione nelle cinque strategie del PTR, nella prima colonna sono stati riportati gli obiettivi generali del Piano a cui vengono ricondotte le componenti strutturali strategiche. Di queste nella tabella sono riportati indicatore e rango, se compreso 18 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa tra 1 e 12, oppure solo l’indicatore se il rango è compreso tra 12 e 18. Con ranghi superiori a 18 l’indicatore non viene riportato in tabella. Laddove la componente strutturale sia sottolineata questo ne evidenzia il suo aspetto negativo. Nelle ultime tre colonne sono evidenziate le strategie a livello regionale, provinciale o di PTI e la programmazione regionale che si riferiscono direttamente all’obiettivo generale analizzato. Le finalità e le strategie perseguite dal PTR sono state declinate a livello di AIT in temi strategici di rilevanza regionale come segue: - riqualificazione territoriale; - risorse e produzioni primarie; - ricerca, tecnologia, produzioni industriali; - trasporti e logistica; - turismo. Per ciascun AIT sono evidenziate le linee d’azione prevalenti da prendere in considerazione per la definizione delle politiche per lo sviluppo locale: esse costituiscono indirizzi e riferimenti di livello strategico per la costruzione degli strumenti di programmazione e pianificazione alle varie scale. Tali indicazioni sono riferite ai temi strategici prevalenti rispetto alle caratteristiche di ciascun AIT e trovano una rappresentazione nella Tavola di progetto, nella quale si legge per ciascun tema la rilevanza che questo riveste nei diversi AIT. Il PTR, in particolare per Bra, la individua quale centro urbano principale dell’AIT 27, per il quale definisce il turismo, la riqualificazione territoriale, lo sviluppo delle risorse e delle produzioni primarie, quali temi strategici di rilevanza regionale (trascurando in realtà il rilievo internazionale dell’Università del gusto di Pollenzo, la base produttiva industriale-artigianale, il complesso nodo del trasporto locale ferroviario quali funzioni caratterizzanti). Le componenti strutturali che il nuovo PRG di Bra indica e che possono costituire complemento e sinergia con le strategie dell’AIT 27, riguardano altresì la buona accessibilità, la buona posizione per quanto riguarda i servizi scolastici locali e superiori e per i servizi ospedalieri, la presenza di risorse patrimoniali di rilievo (quali i centri storici di Bra e di Pollenzo) e paesaggistico ambientali (Zona di Salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero) e le potenziali maggiore relazioni di filiera con Torino e l’area metropolitana. Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT) e Comuni di appartenenza n. 27 Denominazione BRA Gerarchia urbana Comuni di appartenenza Livello medio: Bra Livello inferiore: Cherasco BRA, Cherasco, Narzole, Pocapaglia, Sanfré, Sommariva del Bosco, Sommariva Perno 19 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Temi strategici di rilevanza regionale per AIT: AIT 27 – Bra Strategia Indirizzi Riqualificazione territoriale Conservazione e gestione del patrimonio paesaggistico e storico-architettonico e archeologico (in particolare i centri storici di Cherasco e di Bra). Messa in sicurezza idraulica delle fasce fluviali del Tanaro e Stura e delle aziende a rischio ambientale. Controllo della dispersione urbana e forte regolazione degli interventi nelle aree collinari, specie quelle soggette alla pressione insediativa periurbana dell’area torinese. Completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. Potenziamento in funzione parametropolitana della ferrovia Alba-Bra-Torino, Bra-Mondovì e BraCavallermaggiore-Cuneo. Potenziamento di Bra come polo ospedaliero integrato con l’AIT di Alba. Risorse e produzioni primarie Produzioni vitivinicole e frutticole nelle colline integrate nel sistema LangheMonferrato. Zootecnia integrata con il sistema Cuneese. Valorizzazione turistica del patrimonio naturalistico storico-architettonico e paesaggistico (centri storici, fasce fluviali e Roero), integrata con enogastronomia Turismo Valorizzazione turistica del patrimonio naturalistico storico-architettonico e paesaggistico (centri storici, fasce fluviali e Roero) integrata con enogastronomia (università del gusto di Pollenzo) fiere, manifestazioni, beni culturali e organizzata in circuiti collegati con quelli del vicino AIT di Alba e con l’area della candidatura Unesco. La cartografia del PTR Le Tavole della conoscenza contengono una lettura del territorio e delle sue dinamiche, suddivisa in 5 elaborati riferiti alle 5 strategie del PTR sopra richiamate (Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio; Sostenibilità ambientale, efficienza energetica; Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica; Ricerca, innovazione e transizione produttiva; Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali). I tematismi contenuti nelle diverse Tavole sono rappresentati su una base cartografica in scala 1:500.000, mentre a scala inferiore sono raffigurati elementi puntuali di conoscenza delle politiche regionali di settore ed alcune elaborazioni sintetiche di dati territoriali. Il reticolo degli AIT costituisce elemento cartografico comune alle diverse scale di rappresentazione del PTR e come base di lettura dei diversi tematismi raffigurati. La Tavola di progetto, in scala 1:250.000, illustra i principali scenari ed indirizzi per lo sviluppo e la pianificazione dei sistemi locali; in particolare rappresenta le potenzialità strategiche dei diversi AIT in rapporto ai temi strategici di rilevanza regionale e alle strategie di rete. I temi di base della Tavola sono la rete infrastrutturale, il reticolo 20 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa fluviale con le fasce del PAI, gli Ambiti di Integrazione Territoriale, i poli della gerarchia urbana, la morfologia del territorio. Su questa base sono rappresentate per ogni AIT, con diagrammi circolari, le strategie di rilevanza regionale: riqualificazione territoriale; risorse e produzioni primarie; ricerca, tecnologia e produzioni industriali; trasporti e logistica; turismo. Le diverse strategie sono valutate secondo specifici indicatori che caratterizzano le vocazionalità e le potenzialità di sviluppo locale di ogni singolo AIT. La Tavola rappresenta inoltre la rete infrastrutturale, esistente ed in progetto, in coerenza con le politiche nazionali e regionali di settore e le strategie derivate dal quadro di riferimento strutturale. Sono rappresentate inoltre alcune politiche regionali settoriali di carattere strategico quali i poli di innovazione produttiva, le aree turisticamente rilevanti, i comprensori sciistici di rilevanza regionale. Completano la Tavola le diverse rappresentazioni sintetiche delle Strategie di rete riferite ai seguenti temi: ristrutturazione urbanistica del nodo trasportistico; interventi sulle infrastrutture della mobilità; ricerca e innovazione tecnologica; sistemi produttivi da risorse primarie locali; nodi principali della rete telematica. Il profilo normativo I contenuti normativi del PTR possono essere sintetizzati con riferimento alle sette parti in cui è articolato. Parte I - Natura, caratteri e contenuti del PTR Parte II - L’attuazione del piano I soggetti proponenti il piano vengono richiamati al rispetto del principio di sussidiarietà nella definizione del rapporto tra piani alle diverse scale e alla necessità di attivare un’efficace cooperazione interistituzionale. Parte III - Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggi Le norme propongono indirizzi e direttive riguardanti il territorio (con articoli specifici per la valorizzazione del policentrismo, lo sviluppo delle reti commerciali, l’integrazione delle reti turistiche e la rivitalizzazione delle aree agricole) e l’ambiente urbano nel suo complesso (con specifiche relative ai centri storici, alle aree esterne ai centri storici e agli insediamenti per le attività produttive). Con riferimento all’obiettivo della riqualificazione territoriale le norme mirano al potenziamento dei fattori di attrattività e competitività dei diversi territori facendo leva sulla valorizzazione delle identità e delle vocazioni territoriali degli AIT, garantendo il necessario equilibrio tra attività economiche e patrimonio ambientale, storico, culturale e paesaggistico. Nel rispetto del principio di sussidiarietà, le norme demandano al livello provinciale il compito di coordinare le politiche territoriali dei diversi AIT e di “territorializzare” i relativi progetti di sviluppo in una logica di sviluppo coerente con gli obiettivi del PTR. Parte IV - Sostenibilità ambientale ed efficienza energetica Vengono proposti indirizzi e direttive per una pianificazione territoriale sostenibile oltre a specifiche prescrizioni finalizzate alla difesa del suolo e al contenimento del suo consumo. Le norme precisano gli obiettivi di sostenibilità per la pianificazione a ogni 21 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa livello, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale dello sviluppo socioeconomico del territorio. L’attuazione delle politiche ambientali coerenti con il PTR è demandata ai livelli provinciali e comunali oltre che ai piani di settore. Parte V - Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione e Logistica Le norme contengono prevalentemente indirizzi e direttive volti alla Razionalizzazione delle reti della mobilità, del sistema delle logistica e della rete Telematica nell’ottica del rafforzamento della coesione territoriale nel contesto Economico e territoriale europeo. Tra i principali obiettivi della pianificazione territoriale, locale e settoriale vengono individuati: lo sviluppo della logistica regionale, la valorizzazione delle infrastrutture ferroviarie, la regolazione delle modalità di consumo del territorio in relazione agli insediamenti relativi e la definizione di criteri per la valutazione dell’utilità e della validità delle infrastrutture in progetto. Parte VI – Innovazione e transizione produttiva Sono definiti indirizzi e direttive Riguardanti la necessità di riqualificare gli spazi urbani favorendo la transizione produttiva attraverso l’insediamento di attrattori di innovazione e di funzioni di eccellenza (università, ricerca, innovazione, formazione, informazione, cultura, arte) e lo sviluppo dei sistemi produttivi locali. La normativa definisce inoltre azioni e criteri di riferimento per il potenziamento sostenibile delle infrastrutture materiali e immateriali e dell’offerta di opportunità insediative e di servizi alla produzione, per la promozione della diffusione di centri di ricerca, di poli innovativi e di piattaforme tecnologiche allo scopo di valorizzare le sinergie locali (come, ad esempio, attraverso la costituzione di sedi di coordinamento istituzionale in interazione con i sistemi locali). Parte VII - Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali Quest’ultima parte contiene indirizzi e direttive per un’azione di governo del territorio intersettoriale e interscalare, volta alla promozione di uno sviluppo sostenibile del territorio incentrato sulla rete dei grandi servizi pubblici (sanità, istruzione, ecc. ) e sulla capacità di “fare sistema” tra soggetti territoriali (istituzionali e non) interessati alla pianificazione/programmazione per la valorizzazione delle risorse locali. 2.1.2 Il PTC della Provincia di Cuneo Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia (PTCP) di Cuneo è stato adottato dal Consiglio Provinciale con provvedimento n. 52 del 5 settembre 2005 ed approvato dal Consiglio Regionale con DCR 241-8817 del 24 febbraio 2009. Le politiche territoriali Il PTCP individua due fronti di politiche territoriali prioritarie: il rapporto con l’area metropolitana torinese; lo spopolamento del territorio montano. Nel primo caso, si guarda in modo particolare all’area settentrionale della Provincia, una zona a nord dell’asse Saluzzo-Savigliano-Bra che, per prossimità alla metropoli, più risente dei processi di crescita invasiva, dell’assorbimento e dell’omologazione verso lo 22 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa stile della grande città, con il rischio di trasformarsi in un’ampia cintura del capoluogo regionale, divenendo così estranea alle dinamiche provinciali. Il secondo fronte è quello della marginalizzazione delle vallate alpine. La strada che il PTCP propone in questo caso è quella della qualificazione dell’offerta ambientale che rinnovi il sistema delle aree a parco, da prevedere anche in forme non convenzionali e più radicate alle sensibilità delle comunità locali e con un loro più diretto protagonismo: aree che debbono diventare centri di offerta delle risorse naturali e culturali della comunità alpina, agendo verso una nuova generazione di servizi, aprendosi alla sperimentazione di forme innovative di gestione e di investimento dotando i territori delle moderne tecnologie informatiche possono offrire quei servizi comuni, amministrativi e finanziari che è impossibile mantenere con le modalità tradizionali, per offrire anche nelle aree montane condizioni di insediabilità per le giovani generazioni. Il PTCP disegna una nuova geografia per il Cuneese: avvalendosi delle individuando 22 Sistemi locali, fra cui quello di Bra (il Sistema locale 9 con Sanfrè, Cherasco, Monticello d’A, Pocapaglia, S.Vittoria d’Alba, Sommaria Perno) in cui sono ricompresi tutti i 250 Comuni cuneesi. E’ all’interno di questi confini che il PTCP individua le strategie riguardanti le infrastrutture e i servizi comuni. I Sistemi locali sono ambiti di concertazione e di autoorganizzazione nell’attuazione delle previsioni del PTCP. Il PTCP individua inoltre sette città di rango regionale (fra cui Bra). Per ognuna di esse, indica la popolazione di riferimento alla quale debbono essere parametrati i servizi di area vasta, relativi in particolare all’istruzione e alla sanità, con riferimento ai rispettivi bacini di utenza. Per Bra tale dato è di 50.000abitanti (Cuneo ed Alba, 120.000; Saluzzo, 75.000; Mondovì, 75.000; Savigliano 50.000; Fossano, 50.000). Il PTCP per queste città regionali (o centri ordinatori), rispetto alle quali il dimensionamento rela tivo a quelle con fenomeni di attrazione (come è il caso di Bra), individua una popolazione aggiuntiva non residente (city users), che corrisponde agli utilizzatori dei servizi di sosta e verde urbano. Essi sono 5.000 per Bra (20.000 utenti per Cuneo, 10.000 per Alba e 5.000 per Mondovì, Saluzzo, Fossano, Savigliano); il Progetto Preliminare del nuovo PRG ha, coerentemente a quanto richiesto dal PTCP, sovradimensionato la dotazione di servizi e pianificato il dimensionamento residenziale. Un ulteriore identificazione il PTCP la propone per i Poli funzionali (Bra è riconosciuta polo funzionale per l’istruzione superiore –ma sorprendentemente non per l’università -nonostante Pollenzo-, i servizi ospedalieri e i parchi, il nodo ferroviario, i centri commerciali, i servizi ecologici). I Poli funzionali sono strutture che offrono servizi e svolgono funzioni di particolare rilevanza per l’intero territorio provinciale o una sua parte rilevante e che generano relazioni intense che vanno ben oltre i confini amministrativi del Comune che li ospita. Per i poli funzionali il PTCP prevede il concorso della Provincia alla definizione delle localizzazioni, attraverso gli accordi di programma, sia per assicurare un'equilibrata ed equa distribuzione territoriale di queste strutture, sia per la necessità di coordinare l’insediamento di strutture che, comportando grandi flussi di traffico, richiedono di adeguare collegamenti e trasporti. 23 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Le infrastrutture La carenza delle infrastrutture (in particolare quelle della mobilità) è riconosciuta dal PTCP come una delle più forti penalizzazioni che la Provincia subisce, in relazione alla propria vitalità sociale ed economica. In attesa della conclusione del collegamento del Cuneese alla pianura padana, con l’autostrada Cuneo-Asti e dopo l’avvenuta messa in sicurezza della Torino-Savona, il PTCP punta al potenziamento della viabilità ordinaria, che la Provincia affronta organicamente, dopo la regionalizzazione delle strade statali (resta il problema delle risorse necessarie e per questo il PTCP modula gli interventi sulla base di priorità e valutazioni di efficacia). Il Piano propone una riclassificazione della rete stradale primaria (costituita dalle statali e dalle principali provinciali, che collegano la maglia autostradale ai maggiori centri urbani, ai valichi, ai poli turistici e produttivi), in tre categorie (vedi la Tav AT1.3b1 Le previsioni del PTC della Provincia di Cuneo per il Braidese: Carta degli indirizzi di governo in scala 1: 25.000): le “strade blu”, che comprendono le grandi comunicazioni internazionali e interregionali, per le quali occorre assicurare sicurezza e fluidità, specie nei confronti del traffico pesante; le “strade rosse”, che connettono i principali centri cittadini, verso le quali si debbono operare politiche di contenimento del traffico; le “strade verdi”, rappresentate dalle dorsali della comunicazione rurale, dai collegamenti con i poli turistico-ambientali, per le quali si richiede un migliore inserimento nel contesto paesistico e una migliore qualità dell’arredo e delle informazioni. La rete ferroviaria provinciale, storicamente estesa, ha subito un brusco ridimensionamento per effetto di tagli (i cosiddetti “rami secchi”). Il PTCP prevede il potenziamento (raddoppio) della Fossano-Cuneo, e il rafforzamento delle connessioni innestate sulla principale dorsale Torino-Savona, per servire i bacini locali: SaluzzoSavigliano, Alba-Bra-Cavallermaggiore, Cuneo-Mondovì (da ripristinare). Per la CuneoNizza si individua un futuro da ferrovia per la fruizione turistico-ambientale, ma non è da trascurare il ruolo di servizio “metropolitano” svolto nella tratta da Cuneo a Limone. Analoga funzione di trasporto suburbano può svolgere la linea dell’Alta Val Tanaro, soprattutto se si potrà attestare a Mondovì anziché a Ceva. Per la linea ormai dismessa Cherasco-Ceva, che corre ai piedi della Langhe, è ipotizzata una fruizione turistica, che potrà essere valutata, mediante un progetto territoriale, o con il ripristino della strada ferrata, o con l’utilizzazione per percorsi escursionistici, cicloturistici ed equestri. Infine, il PTCP propone il collegamento ferroviario dell’Aeroporto di Levaldigi, in relazione ai progetti di sviluppo dello scalo e per una migliore connessione con il territorio regionale. Mediante il potenziamento della rete viabilistica, il Piano si propone di intervenire in modo particolare nella parte settentrionale della provincia (una dimensione territoriale che più interessa il Braidese), quella che subisce maggiormente attrazione dell’area metropolitana torinese. Il PTCP prevede dunque di rafforzare i collegamenti trasversali da Barge a Moretta, a Racconigi, a Sommaria Bosco, individuando un nuovo casello sullaA6, tra Marene e Carmagnola, che possa servire quest’area. Più a sud si propone ancora il potenziamento della direttrice Saluzzo-Savigliano-Bra-Alba, sia dal punto di vista stradale che ferroviario. Per i collegamenti tra le città della pianura si prevede un rafforzamento del collegamento mediano da Villafalletto a Levaldigi e Fossano, in direzione della Fondovalle Tanaro. 24 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Inoltre il PTCP dedica una particolare attenzione alle infrastrutture dei polifunzionali, dal nuovo mercato agroalimentare di Cuneo ed alla logistica (Miac), agli ospedali già esistenti o in progetto (Verduno e Mondovì), alle stazioni sciistiche, ai poli culturali, scolastici superiori e universitari ai siti della grande distribuzione organizzata, ai nodi della mobilità, alle infrastrutture ecologiche, ecc. La valorizzazione e lo sviluppo del territorio Per garantire la tenuta e l’innovazione del modello industriale che ha contribuito in modo così rilevante allo sviluppo provinciale, un ruolo importante è assegnato agli insediamenti produttivi, che dovranno seguire uno schema diffuso sul territorio, con almeno una presenza per ognuno dei 22 sistemi locali (di cui il 9 è il Sistema locale di Bra). Il PTCP prevede una maggiore qualificazione degli insediamenti produttivi, in particolare con la realizzazione di aree ecologicamente attrezzate (ai sensi della normativa europea e regionale). Il terzo elemento, dopo collegamenti e poli produttivi, su cui punta il PTCP, è la valorizzazione del patrimonio abitativo rappresentato dai centri storici, che possono ospitare funzioni urbane di eccellenza, dal commercio (centri commerciali naturali) alla cultura (sedi universitarie). Per i centri storici (quello di Bra è classificato come di notevole valore regionale) si pone dunque la necessità di specifiche politiche di riqualificazione urbana, dall’arredo alla viabilità, agli spazi pubblici. Per l’attuazione delle previsioni, nel caso di opere che riguardino l’intera Provincia o vaste aree di essa, il PTCP prevede di ricorrere a Progetti di riqualificazione urbana e infrastrutturazione sostenibile (PRUIS), attraverso i quali realizzare un coordinamento tra politiche urbanistiche, fiscali, di programmazione delle opere pubbliche. Tali progetti, con la diretta partecipazione degli enti locali coinvolti, riguarderanno in particolare: il potenziamento o la realizzazione di nuovi collegamenti stradali e ferroviari; la riqualificazione urbana lungo i corridoi di traffico; l’allestimento di nuovi poli funzionali o la riorganizzazione di quelli esistenti; il recupero e la valorizzazione di aree dismesse; la valorizzazione di beni culturali e contesti ambientali. La Provincia, mediante il PTCP, individua un primo gruppo di PRUIS da sviluppare. Si tratta dei: Piani Urbani di Mobilità (PUM) di Cuneo e Alba-Bra, le due conurbazioni del Cuneese che superano i 100mila abitanti; dei corridoi insediativi di Moretta-Racconigi-Sommariva, Bra-Villafalletto, e Valle Tanaro-Mondovì; dei progetti di riqualificazione dei centri storici di Saluzzo e Mondovì; del progetto di integrazione logistica di Savigliano-Fossano-Genola-Levaldigi, del progetto di rafforzamento della armatura urbana delle sette Città (fra cui Bra). La valorizzazione ambientale e agricola Il PTCP propone (vedi a questo proposito le Tavole del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.3b2 Le previsioni del PTC della Provincia di Cuneo per il Braidese: Carta dei caratteri territoriali e paesistici in scala 1: 50.000) la valorizzazione 25 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa dell’ambiente naturale e paesaggistico mediante Piani Paesistici Locali che dovranno nascere a livello di insiemi locali, all’atto della stesura dei Piani Regolatori, o come risultato della cooperazione intercomunale. Tale metodologia si avvarrà di un nuovo strumento di tutela: a fianco del sistema di aree protette dei parchi e delle aree maturali regionali, potranno nascere, per volontà degli enti locali, le Aree Naturali Protette di Interesse Locale (ANPIL), come base della rete ecologica provinciale. La rete ecologica è indicata anche come risposta alla domanda di fruizione turistica della natura che si esprime in termini quantitativi sempre più ampli e qualitativi sempre più diversificati. A questa offerta di natura, il territorio provinciale aggiunge un patrimonio enogastronomico che valorizza le tradizioni rurali. ll’interno della riorganizzazione dell’offerta di servizi della salute, più attenta a decentrare le fasi successive alla ospedalizzazione intensiva e in sintonia con la affermazione di una nuova generazione di servizi legati alla salute e al benessere, il territorio rurale,con il suo clima e i suoi valori storici, paesistici e naturalistici, si può ben candidare ad ospitare interventi pubblici e privati anche ad una dimensione regionale, specie là dove l’industria dell’accoglienza ha già una tradizione, meglio ancora quando questa è legata al termalismo (di cui è da rivitalizzare la tradizione) ed alla qualificazione delle stazioni turistiche invernali e quando il territorio è ben servito da mezzi pubblici specie ferroviari (anche per questo le linee ferroviarie vanno tutelate come infrastrutture dello sviluppo sostenibile del territorio). In questo quadro di indirizzi il PTCP prevede la promozione dei Progettidi Valorizzazione Ambientale (PVA), per la sperimentazione dell’integrazione tra politiche di diversa matrice su aree interessate da vincoli paesistici di tutela, siano esse di interesse regionale o provinciale. I PVA potranno realizzarsi con il pieno coinvolgimento degli attori locali, in e avranno come obiettivi: la fruizione sociale dell’ambiente; la gestione sostenibile delle risorse paesaggistiche; la conservazione degli ecosistemi naturali; il mantenimento della diversità biologica; il perseguimento di rapporti equilibrati tra esigenze sociali, attività economiche ed ambiente; la riscoperta della cultura materiale, delle tradizioni locali e la loro promozione. Il PTCP individua un primo elenco di progetti da sottoporre all’attenzione degli enti locali interessati. Si tratta dei PVA che riguardano, fra le altre, le aree collinari delle Rocche del Roero e del Braidese, le aree collinari delle Langhe albesi, il sistema delle ferrovie e dei castelli del Tanaro. Una corretta gestione delle risorse ambientali non può essere disgiunta, dalle politiche agricole. In particolare, all’agricoltura delle aree collinari e montane il PTCP affida una funzione di tutela e valorizzazione ambientale. Attraverso un nuovo ruolo dell’agricoltura “residuale” passa sia la conservazione di ampie fasce del territorio provinciale, sia il legame tra tradizione e offerta turistica di qualità. Ma il tema della conservazione della biodiversità e della qualità tocca anche l’altro settore dell’agricoltura cuneese, quella evoluta della pianura e della collina viticola, dove la struttura di aziende moderne assicura l’autonomia e la sostenibilità di questa attività economica. L’evolversi della domanda del consumatore europeo verso la qualità è già stato a fondamento della crescita del comparto vinicolo. L’agricoltura cuneese per restare competitiva, oltre al tema della qualità, deve anche compiere il passo dell’integrazione di filiera, puntando all’interazione di qualità del prodotto e dei servizi, dalla promozione all’informazione al cliente, ed ad un economia di scala. 26 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C 2.2 Indirizzi di pianificazione settoriale 2.2.1 Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico - PAI Relazione Illustrativa Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico è stato redatto ai sensi dell’art. 17 della Legge 19 maggio 1989 n. 183 ed approvato con la deliberazione n. 18/2001 del 26 aprile 2001 dal Comitato Istituzionale dall’Autorità di Bacino del fiume Po e con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001. A seguito di tale approvazione, che ha sottoposto a salvaguardia i più importanti aspetti dell’intero sistema idrico del Bacino del Po, i Comuni interessati dalla delimitazione delle aree in dissesto hanno dovuto adottare “i provvedimenti di competenza atti ad assicurare la compatibilità degli strumenti urbanistici, con particolare riguardo alle aree di espansione, con le effettive condizioni di dissesto” facendo riferimento, oltre che ai contenuti del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico, “alle informazioni ed alle analisi di maggior dettaglio eventualmente contenute nella relazione geologica dello strumento urbanistico ed a quelle disponibili presso la Regione, la Provincia …..o in piani relativi alla materia già adottati o approvati”. In ogni caso, e’ stato affermato un principio di sicurezza nei componenti dei singoli interventi edilizi e infrastrutturali e di non aggravio del dissesto idrogeologico attuale, tenuto anche conto, in sede di rilascio di concessioni, autorizzazioni e nullaosta relativi ad attività di trasformazione ed uso del territorio, delle risultanze della presa d'atto del PAI. Inoltre tutti i Comuni risultano tenuti ad attuare tutti gli adempimenti previsti dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, sulla Protezione Civile ai fini della prevenzione e della gestione dell'emergenza per la tutela della pubblica incolumità. La Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP e s.m.i. e la relativa nota tecnica esplicativa (del dicembre 1999), rappresentano gli strumenti predisposti a livello regionale per affrontare le problematiche di gestione e pianificazione del territorio, in sintonia con le norme di ordine superiore emanate dall’Autorità di Bacino del fiume Po (cfr. PAI). Tali strumenti perseguono la finalità, indispensabile, di individuare in modo univoco ed aggiornato “le aree a rischio idrogeologico e le perimetrazioni delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia, nonché le misure medesime”. Di conseguenza le Norme di Attuazione degli strumenti urbanistici contengono, in modo organico ed esplicito, le prescrizioni derivanti dalle analisi e dalla sintesi geologica, con diretto riferimento alla cartografia tematica allegata all’indagine geologico-tecnica, la quale è parte integrante degli allegati tecnici del PRG. In tal senso la lettura geologica del territorio si configura come una “componente strategica posta a monte delle scelte urbanistiche” le quali con essa si sono attivamente confrontate in modo da evitare innanzitutto l’urbanizzazione di aree non idonee, ma definire anche le forme di dissesto in atto sul territorio comunale ed i conseguenti livelli di pericolosità. 2.2.2 Programma di Sviluppo Locale (PISL) “Sviluppo Eccentrico” Tra le azioni intraprese dal Comune per la qualificazione del proprio territorio è da citare il progetto con il quale l’Amministrazione di Bra ha partecipato al bando regionale per la formazione di Programmi Integrati di Sviluppo Locale (P.I.S.L.), anche per le affinità che questo progetto ha espresso in merito ad alcune scelte urbanistiche sul 27 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa territorio urbano cittadino. L’obiettivo del Comune era rivolto all’ottenimento di finanziamenti pubblici per l’attuazione dell’articolato complesso di azioni proposte, utilizzando il finanziamenti che il CIPE ha attribuito alla Regione Piemonte per il sostegno di opere pubbliche e di interesse pubblico. In tal senso il Comune ha sviluppato un progetto (conclusosi nell’ottobre del 2006), denominato “Sviluppo Eccentrico”: esso contiene un’articolata progettualità nell’ambito di una strategia che la Città di Bra sta delineando per stabilizzare e sviluppare un ruolo di centralità nel territorio, basata su di un’azione di decentramento e rilocalizzazione di alcuni servizi oggi presenti nel centro storico, decongestionando il traffico veicolare e, parallelamente, contribuendo all'abbattimento dei valori soglia dell’inquinamento atmosferico. Inoltre il Programma mira a rinforzare l’attrattività turistico-culturale del centro storico di Bra, trasformandolo in un polo per le attività commerciali e per i flussi turistici gravitanti sul territorio e contemporaneamente permettere, in primo luogo ai cittadini, di vivere la Città come luogo di relazioni sociali e di sviluppo culturale. Le indicazioni contenute nel Progetto di “Sviluppo Eccentrico” vengono pertanto recepite ed integrate nella presente Variante di Revisione Generale. 2.2.3 Programmi ferroviari Regione, Provincia e Ferrovie prevedono il potenziamento (raddoppio) della Fossano-Cuneo, e il rafforzamento delle connessioni innestate sulla principale dorsale Torino-Savona, per servire i bacini locali: Saluzzo- Savigliano, Alba-BraCavallermaggiore, Cuneo-Mondovì (da ripristinare). Per la Cuneo-Nizza si individua un futuro da ferrovia per la fruizione turisticoambientale, ma non è da trascurare il ruolo di servizio “metropolitano” che può svolgere nella tratta da Cuneo a Limone. Oltre al potenziamento del trasporto ferroviario locale passeggeri in particolare sulla linea Cuneo-Fossano e Cavalermaggiore-Asti, è la prospettiva di una integrazione con il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), prolungato da Carmagnola a Bra, ad apparire di estremo interesse per Bra. L’SFM costituisce lo sviluppo di un indirizzo della Regione del 1998 ed oggi è un concreto progetto e programma di interventi ed esercizio dell’Agenzia della Mobilità Metropolitana (AMM-TO, istituita nel 2003 con la partecipazione di Regione, Provincia e Città di Torino e di 31 Comuni metropolitani); è organizzato su quattro linee ferroviarie cadenzate ed ad elevata frequenza: la linea rossa (FM4) Carmagnola-Torino-Chivasso (con estensione possibile a Ivrea, da Chivasso, e soprattutto a Bra da Carmagnola); la linea arancio (FM1) Rivarolo-Torino-Chieri; la linea blu (FM2) Pinerolo-Torino- Aereopotro-Ciriè);la linea verde (FM3) Avigliana-Torino; ad esse va aggiunta la prevista linea viola (FM5) Orbassano-Torino (anche riorganizzando l’attuale linea merci dell’interporto di Torino-Orbassano). Il progetto SFM individua quali “Stazioni Porta” del Sistema, già dotate o da dotare di Movicentro, Carmagnola, Chivasso, Chieri, Rivarolo, Pinerolo, Ciriè, Avigliana, (a cui si aggiungerebbe Ivrea e in prospettiva potrebbe e esserci anche Bra, con il suo movicentro, a seguito del possibile prolungamento della FM4 da Carmagnola), come nodi principali di interscambio mediante i quali caricare ai capolinea dell’SFM la mobilità che utilizza gli altri modi di trasporto su gomma (collettivo ed individuale). 28 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa L’entrata in esercizio del SFM, come dorsale di un sistema di trasporto collettivo dell’area vasta in grado di rappresentare un’alternativa al trasporto individuale ed essere di supporto allo sviluppo del territorio, è previsto per il 2012 con due fasi intermedie di esercizio parziale (la prima delle quali, sia pure in parte, è in corso). Il completamento del Passante ferroviario di Torino e la realizzazione del Servizio Ferroviario metropolitano, consentirà una radicale riorganizzazione del trasporto locale su ferro e su gomma ed inciderà profondamente sulla struttura stessa della mobilità dell’area torinese e dei territori piemontesi limitrofi, costituendo un orientamento urbanisticoterritoriale per i comuni interessati, che possono così pianificare e progettare la localizzazione di funzioni attorno ai nodi del sistema di trasporto pubblico e la riorganizzazione del sistema insediativo infrastrutturale e dei servizi. Schema del progetto SFM 29 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 3 LE COMPONENTI STRUTTURALI E STRATEGICHE DEL PIANO 3.1 Le azioni promosse dalla revisione al PRG Per la redazione della Revisione di Piano si sono utilizzati differenti strumenti di analisi: - la consultazione con i comitati la consultazione costante con la Commissione Urbanistica consigliare la consultazione di Enti istituzionali (Provincia, Regione, Soprintendenza, F.S., …) la verifica di compatibilità con i piani e i progetti di settore (commercio, acustico, geologico, idraulico, …) le dichiarazioni d’intenti/osservazioni dei cittadini alla Deliberazione Programmatica le indagini storiche le indagini socioeconomiche le indagini dirette sul territorio Attraverso la reciproca interazione fra gli strumenti ed i momenti di confronto si è cercato di enucleare un duplice sistema di problematiche: - le principali criticità esistenti nel territorio braidese, - le conseguienti azioni per eliminarle - i principali obiettivi di breve, medio e lungo periodo da conseguire. In particolare il PRGC si è prefisso il compito di garantire l’indispensabile continuità operativa e amministrativa sul territorio, senza introdurre inutili contrapposizioni fra il PRGC vigente e quello in fase di produzione. 3.2 Le componenti strategiche La revisione generale del Piano Regolatore della Città di Bra assume come linee direttrici per l’interpretazione del suo assetto attuale e per l’ordinamento del futuro sviluppo urbano alcuni criteri di principale rilevanza. 30 Comune di Bra 3.2.1 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Il criterio storico La ricostruzione puntuale dello sviluppo della Città e del territorio attraverso la lettura integrata della documentazione storica e quella diretta dei sopralluoghi, è stata alla base degli orientamenti culturali costitutivi del nuovo PRG. Questo lavoro è confluito in una cospicua documentazione d’indagine del tessuto urbano consolidato e soprattutto nelle carte di lettura della stratificazione edilizia succedutasi nel tempo. In particolare il nuovo PRG ha scelto di mantenere l’attuale delimitazione del principale Centro Storico (riclassificato come Area Urbana avente carattere ambientale – IUA – ai sensi dell’art. 24 della l.u.r. 56/77) e individuare al bordo di tale porzione di città una corona di significativo riguardo per quanto riguarda la propensione alla trasformazione funzionale e morfologica. Con la Soprintendenza ai beni archeologici si è altresì avviata un’attività di approfondimento sull’area di Pollenzo, orientando le scelte del PRG in ordine ai vincoli e alle prescrizioni da introdurre. Anche l’analisi degli strumenti di pianificazione urbana più recenti e meno, ha consentito di mettere in relazione alcune caratteristiche della Città con le scelte, attuate e non attuate, del PRG precedente. 3.2.2 Il criterio morfologico L’attento e documentato riconoscimento delle specificità territoriali e dei nuclei abitati ha consentito di individuare sul territorio della città di Bra tre macropaesaggi territoriali: - quello della collina quello della pianura agricola quello dell’alveo fluviale del Tanaro. Contemporaneamente, all’interno di tali macropaesaggi territoriali, sono state individuate specificità dei tessuti urbanistico-edilizi riconducibili: - al concentrico alla collina alle frazioni. Ovviamente tale criterio morfologico ha dovuto intrecciarsi con quello funzionale, che caratterizza la città nell’uso delle sue diverse parti, oltrechè nelle diverse specificità tipologiche. 31 Comune di Bra 3.2.3 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa La collina La collina di Bra ha rappresentato nel tempo una presenza ambientale molto delicata e una condizione insediativa molto apprezzata dagli abitanti. Tale seconda circostanza è confermata da 3 considerazioni: - - la diffusione degli insediamenti già previsti dal PRG vigente e quasi interamente attuati; la dimensione rilevante delle unità residenziali realizzate sulla collina, ma in area agricola ai sensi del PRG vigente, le quali superano nel loro complesso la dimensione territoriale di quelle previste dallo stesso PRG; il numero assolutamente elevato di richieste insediative fatte pervenire come “osservazioni” alla Delibera Programmatica della revisione del PRG. A fronte di tale anomala situazione il nuovo PRG ha assunto un criterio oggettivo e generalizzato per l’assetto futuro della collina. Tale criterio si articola nelle seguenti regole: - - - - consolidare la previsione insediativa prevista dal PRG vigente; ricomprendere in un’unica grande area urbanistica (“verde privato con residenza”) la grande quantità di edifici costruiti in area agricola in modo da sottrarli all’equivoco di una destinazione agricola fittizia e legittimarne al contempo la funzione di residenza civile. Per tali insediamenti la capacità insediativa è stata congelata nella situazione attuale; riconfermare la Zona di Salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero; riconoscere la condizione di indeficabilità per quelle aree classificate come III A dall’indagine geomorfologica; concentrare in due o tre zone la previsione di piccoli nuovi borghi collinari (del tutto analoghi a quello già previsto per il completamento di Villa Moffa), laddove le condizioni territoriali e di dotazione infrastrutturale ne garantiscano la compatibilità ambientale; mantenere a nord della frazione di Bandito ed in località San Michele due corridoi verdi di notevole dimensione, sia per evitare processi di saldatura con edificazioni già esistenti sia per mantenere una buona continuità con bacini ambientali di grande valenza; evitare ogni altro processo di edificazione diffusa sulla collina, tenuto conto della critica situazione infrastrutturale esistente. Sulla base di tali criteri la capacità insediativa aggiuntiva della collina è risultata pari a 265 abitanti. 32 Comune di Bra 3.2.4 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Il concentrico e la citta’ costruita Il concentrico, al di fuori dell’area storica, è stato analizzato punto per punto, con l’obiettivo di sottolineare due diverse e possibili circostanze: - - la riconoscibilità di una traccia storica o storicizzata della città, vale a dire l’esistenza di un reale riscontro del tessuto edilizio-urbanistico, o di brani del medesimo, con una documentazione d’archivio di sicura attendibilità; la verifica della consistenza e della qualità delle trasformazioni già avvenute nel corso degli anni (o dei secoli) le quali pur non negando il carattere originario del tessuto planivolumetrico, hanno prodotto manufatti edilizi di qualità più o meno coerente fino, in non pochi casi, alla completa negazione dell’immagine storicitizzata dell’ambito di appartenenza. Sulla base del convincimento che anche il futuro rinnovo e la crescita della città costruita debbano avvenire nella primaria conservazione dei “tracciati” e dei “tessuti” ancora riconoscibili, il PRG ha inteso favorire le trasformazioni rivolte a tale obiettivo, anche consentendo la demolizione di edifici pur recenti ma incongrui e/o contrastanti con la più generale immagine urbana ancora riconoscibile. Per le parti di città frutto di più recenti insediamenti (in generale dal dopoguerra in poi) il PRG ha inteso confermare la struttura urbana attuale, consentendo però contenuti interventi di completamento edilizio ed urbanistico nella prospettiva di rispondere a modeste necessità di ampliamento delle abitazioni o di alcuni brani incompiuti e contemporaneamente dotare i luoghi dei servizi pubblici (standard urbanistici) spesso mancanti. 3.2.5 I nuovi insediamenti residenziali Continuando un metodo felicemente introdotto con la variante n° 25 al PRG, ai nuovi insediamenti residenziali sono stati attribuiti i seguenti caratteri strutturanti: - - ridisegno e riconoscibilità delle nuove parti dell’insediamento urbano, attraverso linee guida a vantaggio di impianti unitari, fortemente integrati con gli spazi aperti; reperimento di significative aree per servizi pubblici, da realizzarsi contestualmente all’edificazione privata. Peraltro gli standard urbanistici attribuiti a queste aree di nuovo impianto soddisfano in larghissima misura anche quelli pregressi non previsti dal PRG vigente o non realizzati; garanzia di una reale perequazione fra città privata e città pubblica, fra aree interessate dai nuovi insediamenti urbani e aree naturali o aree per rinaturazione; garanzia di reperimento a titolo gratuito delle aree per il soddisfacimento delle previste quote di edilizia pubblica; realizzazione di significative e indispensabili opere di infrastrutturazione viaria diversamente non fattibili con le sole risorse pubbliche; 33 Comune di Bra - - 3.2.6 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa individuazione all’interno di tutto il territorio urbanizzato di nuovi “fuochi urbani”, articolati in “porte della città”, “cerniere” fra tessuti di rilevante importanza, “polarità” in aree tendenzialmente periferiche del tessuto urbano; tentativo di ridefinire e riqualificare alcuni margini urbani attualmente indistinti e causa di processi dequalificanti. Le attivita’ produttive Nel territorio braidese si individua una forte anomalia costituita dalla presenza di stabilimenti produttivi all’interno del tessuto residenziale consolidato. Tale situazione è il risultato di due azioni contrastanti: da una parte la localizzazione di impianti produttivi “storici” in aree a ridosso del concentrico senza la conservazinoe di un idonea fascia di salvaguardia rispetto ad altre funzioni non compatibili con l’industria; in secondo luogo il massiccio sviluppo residenziale che è andato ad occupare le aree più confinanti con gli stabilimenti già costruiti all’esterno della porzione di territorio edificata. Pur non rientrando nei sui obiettivi primari, il PRGC non può ignorare tale situazione e intende considerare la possibilità di un trasferimento di tali realtà produttive, ancorché non concretizzabile nell’arco temporale della sua efficacia. Tale operazione dovrà infatti collocarsi in un più ampio progetto di non mera zonizzazione urbanistica, ma di più ampio respiro progettuale, legato al sistema delle infrastrutture, della viabilità, e della pianificazione territoriale. La struttura produttiva della città di Bra costituisce dunque una risorsa economica e sociale che il nuovo PRG non ha per nulla sottovalutato. In questo senso il PRG ha previsto il consolidamento generale della struttura produttiva presente, offrendo la possibilità di adeguati completamenti laddove se ne è intravista la necessità. A fianco di questa previsione sono state indicate aree di nuovo impianto, ricercate soprattutto in situazioni limitrofe ad ambiti produttivi esistenti: in particolare la nuova “offerta” produttiva è localizzata nella zona “oltre ferrovia” (anche in virtù del soppresso scalo ferroviario), nell’ambito compreso fra la tangenziale e l’Abet e nella zona di ingresso alla frazione Bandito. Nell’insieme la nuova offerta produttiva genera la dismissione di notevoli aree per servizi pubblici, capaci di assorbire sia lo standard pregresso sia quello indotto dai nuovi insediamenti. Ampliamenti più contenuti sono stati previsti nella frazione Riva, Bandito, e accanto alla Gemini Project. 3.2.7 Edilizia residenziale sociale L’obiettivo del PRG è quello di prevedere un processo di attuazione a favore dell’edilizia sociale, la quale si possa integrare con l’edilizia residenziale privata 34 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa nell’ambito di comparti di trasformazione preventivamente definiti dal PRG, e con alcuni SUE di maggiore dimensione, più adatti a promuovere un vero mix sociale. Gli SUE individuati per la presenza di edilizia residenziale sociale (ERS) sono caratterizzati da un indice territoriale aggiuntivo pari a 0,05 mq/mq di SLP da destinare esclusivamente a ERS e quindi da utilizzare solo in caso di realizzazione della ERS medesima. Operativamente, in sede di attuazione dello SUE il proponente ha l’obbligo di individuare e cedere gratuitamente, nell’ambito dello SUE, le aree necessarie alla concentrazione della SLP relativa all’ERS e le relative aree per standard urbanistici. Gli stessi ambiti di SUE possono accogliere quote di ERS provenienti dai diritti edificatori perequati nelle aree classificate come servizi pubblici ai sensi degli artt. 21 e 22 della legge regionale 56/77. Al fine di rendere concreta l’iniziativa di realizzare quote di ERS e indipendente dalla volontà delle proprietà fondiarie ricomprese negli SUE, il PRG individua la possibilità che la Pubblica Amministrazione possa avviare tavoli di concertazione fra i diversi attori in gioco. 3.2.8 Il territorio agricolo Congiuntamente ai criteri assunti dal PRG per un sostanziale contenimento dell’espansione fisica dell’impianto insediativo esistente, sia nel concentrico sia nelle principali frazioni, si sono costruite politiche per la conservazione del macropaesaggio della pianura agricola sostanzialmente legata all’attività agricola. Tale scelta, resa esplicita nelle integrazioni e nella struttura normativa del PRG, tende peraltro a dare continuità nel tempo al paesaggio agricolo storicamente conformato e dare stabilità agli investimenti di medio e lungo periodo fatti dalle aziende agricole. In particolare nella piana fra Pollenzo e il Concentrico il PRG ha inteso coniugare la continuità delle attività agricole con quelle culturali e storiche derivanti dalla preesistenza di una ricca e documentata preesistenza di siti archeologici: la perimetrazione del “parco archeologico” è stata frutto di una fertile collaborazione con la Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte. 3.2.9 Il sistema della mobilita’ Il territorio braidese è interessato da alcuni progetti provinciali relativi alla razionalizzazione ed al potenziamento della viabilità, tra cui la nuova bretella di Pollenzo ed il prolungamento della tangenziale in direzione Sanfrè Pocapaglia. Per alcune di queste opere sono indicati semplici tracciati di massima e le tempistiche per la loro conclusione potrebbero richiedere più di un decennio; è importante in ogni caso che il PRGC ne abbia tenuto conto nel suo iter di pianificazione territoriale, per evitare situazioni future di contrasto. Il sistema della mobilità si è basato su tre obiettivi di fondo: 35 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa a. la funzionalizzazione e la gerarchizzazione della viabilità attraverso una molteplicità di scelte e di previsioni, tra le quali le più importanti sono: 1. il miglioramento delle connessioni con la rete autostradale; 2. il rafforzamento dello scorrimento urbano primario in rapporto con il sistema insediativo; 3. l’introduzione di viabilità di scorrimento urbano interquartiere (gronda ovest del concentrico); 4. l’ottimizzazione della integrazione tra secondi livelli extraurbani (SP7 ed SP231, circonvallazione di Pollenzo); 5. la riprogettazione di tratti di viabilità urbani sgravati dal traffico di attraversamento in conseguenza delle precedenti azioni in funzione di una loro nuova collocazione a servizio locale - di quartiere (ad es. le strade di Pollenzo); 6. il mantenimento della viabilità esistente in zona collinare e, su alcune di esse, semplici interventi di messa in sicurezza in rapporto ai flussi di traffico esistenti, al fine di non interferire con il sistema collina caratterizzato da elevata fragilità ambientale. b. la mobilità sostenibile di carattere pubblico , cioè la ferrovia, attraverso le seguenti scelte: 1. il nuovo modello di esercizio ferroviario per i passeggeri mediante l’attestamento su Bra della mobilità metropolitana che oggi è programmata da FS su Carmagnola, ma che il nuovo PTR propone di riattestare su Bra; 2. la soppressione della previsione dello scalo merci, coerentemente alle vigenti logiche di distribuzione delle merci assunte dalle FS, non più incentrate sui piccoli scali funzionali alla sola distribuzione locale dei colli, ma finalizzata alla sostenibilità economica del sistema distributivo moderno; 3. la localizzazione di una nuova stazione/fermata in prossimità della principale area di espansione del concentrico, in zona Madonna dei Fiori, baricentrica rispetto alle stazioni esistenti di Bandito e del Concentrico; 4. .il passante ferroviario: per adeguare il sistema locale ai processi di trasformazione, in ottica di una mobilità sostenibile a livello provinciale, regionale e sovraregionale. Inoltre la presenza di una linea ferroviaria che taglia a metà una città di rilevanza come Bra costituisce una frattura ed un ostacolo che il Piano Regolatore non può ignorare. Sono già in atto le prime azioni per l’interramento della linea ferroviaria verso Alba-Asti siglati con accordi di programma risalenti alla fine del 2008. Un’intervento di tale portata richiede comunque tempi e risorse (non solo finanziarie) che esulano dalla durata temporale del PRGC, coinvolgendo Enti ed operatori differenti, pertanto il PRGC si limita ad individuare un perimetro di area di Ricucitura Urbanistica (RIU.), demandando ad uno strumento urbanistico esecutivo successivo la definizione delle regole, delle tempistiche e dei parametri edilizi ed urbanistici da tale trasformazione. c. la mobilità sostenibile di carattere pubblico-privato, cioè le ciclopiste, dov’è stata prevista la realizzazione di un sistema di attraversamento ciclopedonale che connetta tra loro i parchi urbani in progetto affiancando, ad ogni nuova viabilità urbana importate, una ciclopista attrezzata delimitata da viali alberati. 36 Comune di Bra 3.2.10 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Il criterio perquativo diffuso Per quanto possibile il PRG ha tentato di distribuire le rendite fondiarie prodotte dalle nuove previsioni insediative private, sulla maggior parte possibile dei tessuti che compongono sia la città pubblica che quella privata. Il criterio perequativo diffuso è stato pertanto assunto come regola ordinaria per l’organizzazione equilibrata della città sotto il profilo funzionale ed economico. In tal senso la trasformazione urbana si attua per comparti che mettano in moto almeno 3 diverse azioni perequative: 1. la perequazione diretta fra superfici fondiarie edificabili e superfici per servizi pubblici (standard urbanistici) garantita da un indice di edificazione territoriale su tutto il comparto che suddivide equamente la rendita fondiaria fra tutti i proprietari delle aree del comparto (indipendentemente dalla funzione urbanistica) e da una contestuale realizzazione dei servizi pubblici; 2. la perequazione indiretta fra comparti preordinati alla trasformazione edilizia e aree esterne alle medesime ritenute indispensabili per l’attuazione dei servizi e per la creazione del reticolo ecologico urbano. Operativamente a queste ultime aree esterne viene attribuito l’indice territoriale di 0,05 mq/mq di SLP da trasferire sulle aree di trasformazione in aggiunta a quello proprio. Per alcune aree di particolare interesse pubblico (ad esempio all’interno della IUA o ai margini di Pollenzo) tali indici da trasferire hanno il valore di 0,10 mq/mq di SLP. 3. la perequazione sociale per la realizzazione di edilizia residenziale pubblica (ERS) nelle aree di trasformazione privata che obbligatoriamente devono “ospitare” quote di ERS. 37 Comune di Bra 3.2.11 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Calcolo sintetico della capacita’ insediativa teorica La capacità insediativa teorica (CIRT) del nuovo PRG si basa sulle seguenti indicazioni di base: 1. n° di abitanti esistenti al momento formazione del PRG esistente (1984) della n° 26.511 2. incremento previsto del PRG esistente 3. CIRT del PRG vigente 4. incremento effettivo al 2008 5. n° abitanti al momento della formazione della revisione del nuovo PRG, anno 2008 6. 7. 8. range di incremento previsto Programmatica del 2005 + n° 12.135 n° 38.646 + n° 3.097 dalla n° 29.608 Deliberazione + n° CIRT già consumata nel corso della formazione del PRG azioni amministrative specifiche 7.1 CIRT Gozzini libera .................................... + n° 459 7.2 CIRT Gozzini ERS ...................................... + n° 412 7.3 CIRT var. 25 ................................................ + n° 700 CIRT derivante dal P.R.G. esistente 8.1 CIRT da aree previste nel PRGC del 1994.. + n° 341 8.2 CIRT da recupero del consolidato ............... + n° 203 9. CIRT prevista dalla revisione del PRG: 9.1 in aree di N.I. .............................................. + n° 3.600 9.2 in aree TR ................................................... + n° 440 9.3 in aree di COMPL....................................... + n° 121 9.4 in aree da PdR per riplasmazione del tessuto marginale ......................................... + n° 226 9.5 per trasferimento di servizi (60%) .............. + n° 391 10. CIRT ERS prevista dalla revisione del PRG: 10.1 in aree per edilizia agevolata e sovvenzionata+ n° 542 10.2 ERS per trasferimento di servizi (40%).... + n° 38 260 5100-6780 Comune di Bra 3.3 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Coerenze delle scelte progettuali con gli indirizzi della DP Nella Deliberazione programmatica si è prospettata …la costruzione, per il Progetto Preliminare di PRG, di uno Schema di riferimento, che sia insieme strutturale, strategico e programmatico, condiviso dai soggetti istituzionali ai diversi livelli, dagli attori del territorio e dalla comunità braidese. Si prospetta inoltre la realizzazione di analisi e considerazioni da attuare che, nella fase di predisposizione del Progetto Preliminare del PRG, riguarderanno: gli indirizzi ed i contenuti della programmazione e pianificazione sovracomunale, il sistema infrastrutturale dell’accessibilità e le Dorsali di riequilibrio regionali; i valori, le limitazioni e i vincoli per il territorio braidese; la pianificazione urbanistica nei Comuni contermini; ed i mutamenti del quadro economico, demografico e abitativo di Bra nel contesto provinciale. L’indicazione delle linee direttrici della Deliberazione Programmatica trova attuazione nel Progetto Preliminare del PRG in un insieme di scelte locali e di coerenza territoriale alla scala più ampia, che possa prefigurare un documento analogo a quello che il nuovo disegno di legge regionale n° 488, definisce come Piano Strutturale Locale. Esso configura infatti l’assetto del territorio da trasformare e del territorio da riqualificare, conservare, tutelare e valorizzare nella sua integrità, assicurando il riconoscimento dell’identità culturale e della specificità locale. Secondo il d.d.l. il Piano Strutturale Locale deve contenere a) il Quadro di riferimento strutturale del territorio comunale; b) la definizione, alla scala comunale, degli obiettivi, coerenti con l'interpretazione strutturale del Quadro e con la pianificazione e programmazione regionale e provinciale e la consistenza e la vulnerabilità delle risorse naturali, storico-culturali e identitarie; c) l'individuazione dei tessuti e degli ambiti di conservazione, consolidamento e qualificazione, nonché l'individuazione degli ambiti di trasformazione, del territorio insediato e non insediato; l'individuazione del sistema infrastrutturale principale esistente e in progetto; d) la definizione di regole e parametri urbanistico-ambientali prestazionali o quantitativi, per lo sviluppo operativo del Piano Strutturale, mediante il POL2 negli ambiti di trasformazione, o mediante il RU3 nei tessuti o negli ambiti di conservazioneriqualificazione; e) le norme: per la disciplina del paesaggio, in coerenza con le indicazioni e le prescrizioni del Piano Paesaggistico; per la disciplina e la salvaguardia delle aree e del 2 Art. 20 (Piano Operativo Locale) Disegno di legge n. 488 presentato il 13 novembre 2007 Il Piano Operativo Locale (POL) disciplina gli interventi di trasformazione del territorio nei relativi ambiti riconosciuti dal PSL e del sistema insediativo e infrastrutturale, di competenza pubblica o privata, quelli da progettare, quelli da attivare e quelli da realizzare nel periodo corrispondente al mandato amministrativo o comunque entro cinque anni dalla sua approvazione. 3 Art. 18 (Regolamento Urbanistico)Disegno di legge n. 488 presentato il 13 novembre 2007 Il Regolamento Urbanistico (RU), atto obbligatorio del PSL, è esteso all'intero territorio comunale, individua e disciplina:: a)il sistema insediativo esistente, in tutte le sue parti, dotate o meno di rilevanza storica, con i relativi servizi e spazi pubblici, composto da tessuti urbanistico-edilizi, nuclei ed edifici isolati; b)gli ambiti territoriali di conservazione e riqualificazione del sistema ambientale-paesaggistico e rurale; c)il territorio agricolo; d)il sistema infrastrutturale delle mobilità, quello delle reti tecnologiche e quello degli impianti esistenti. Il regolamento edilizio, approvato ai sensi della legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 (Norme in materia edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)), costituisce allegato del RU. 39 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa paesaggio rurali; per la tutela e la valorizzazione, lo sviluppo dell'agricoltura e delle attività ad essa connesse compatibili con le risorse dei territori rurali; per la conservazione e valorizzazione delle aree urbanizzate, con particolare riferimento ai tessuti di carattere storico ambientale; f) lo schema organizzativo delle dotazioni di aree, servizi e infrastrutture costituenti la città e il territorio pubblici e d'interesse pubblico e il quadro delle azioni necessarie per svilupparlo e conseguirlo, costituente riferimento per le progettualità degli interventi disciplinati nel POL e nel RU. Costituiscono parte integrante del PSL il rapporto ambientale, predisposto ai fini della valutazione ambientale, la relazione geologico-tecnica-idraulica: il PTR, appositi provvedimenti della Regione e i PTCP possono ulteriormente definire i contenuti del rapporto ambientale e della Relazione geologico-tecnica-idraulica. In coerenza con tali indicazioni il PRG ha ritenuto dunque interessante predisporre, comunque, un documento di sintesi (Planimetria sintetica di P.R.G.C. – Struttura del Piano) che contiene le seguenti scelte di fondo: - il sistema insediatovo che individua le aree del centro storico, il consolidato residenziale, gli insediamenti per le attività economiche, i nuclei storici frazionali e le aree agricole ad elevata produttività; evidenzia inoltre le aree di nuovo impianto differenziandole per destinazione e segnalando l’area di Ricucitura Urbanistica in corrispondenza del nodo del passaggio a livello. A tale zonizzazione (che riguarda le aree da sottoporre a Regolamento Edilizio) si contrappongono le aree di espansione poste ai margini del consolidato e riguardanti in particolare il potenziamento delle frazioni di Bandito e Pollenzo oltrechè della parte di territorio “oltre ferrovia”, verso Cherasco. Appare evidente la presenza del comparto produttivo costituito dal PIP approvato (PIP Monviso) e da realtà produttive di rilevante importanza per la realtà braidese, quali l’Arpa e la Rolfo, a sud di via Piumati. In attesa di una rilocalizzazione di tali attività il PRG si pone l’obiettivo di mitigare tale presenza attraverso la previsione di Strumenti urbanistici esecutivi localizzati nelle poche aree residue limitrofe, con l’obiettivo di ricercare un maggiore mix funzionale e la presenza di aree verdi di filtro; - il sistema principale del verde comprende le aree per servizi di maggiori dimensioni organizzate secondo un sistema lineare di elementi concentrati lungo l’asta urbana compresa fra la Stazione ferroviaria e il Parco Atleti d’Italia, passando attraverso il Palazzetto dello sport. Vengono inoltre compresi alcuni elementi peculiari del territorio braidese ed i vincoli ambientali e paesaggistici già presenti sul territorio: i Galassini, il Piano Paesistico di Pollenzo, l’area di Salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero; sono anche individuati i coni visuali ambientali, necessari per garantire un’osmosi tra le aree naturali della collina ed il pregevole territorio agricolo caratterizzanti la città di Bra; - il sistema della mobilità su gomma che comprende le arterie di comunicazione interagenti con la città: in particolare è segnalato l’attraversamento dell’A6 Autostrada Torino-Savona a est, a sud l’A33 Autostrada Asti-Cuneo, la tangenziale est con le tre uscite su Via Piumati (area industriale), strada Falchetto-viale Costituzione (centro città) e frazione di Bandito. Sono ancora segnalate le principali arterie di accesso ed 40 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa attraversamento del centro città, caratterizzate da una consistente mole di traffico, spesso anche pesante. In questo contesto territoriale il PRGC propone la realizzazione di una nuova asta di collegamento nord-sud, definita “gronda ovest” che vuole innervare le principali aree di nuovo impianto e di trasformazione, evitando di gravare sulle congestionate viabilità esistenti; l’intento è dunque quello di deviare importanti flussi di traffico, alleggerendo così l’attraversamento del centro cittadino. E’ anche significativa la previsione provinciale di nuove varianti in progetto mirate ad un effettivo miglioramento delle infrastrutture esistenti: si tratta delle varianti verso Sanfrè e Sommariva Bosco della Tangenziale di Bra; del collegamento da realizzarsi nel territorio di Cherasco per collegare la Tangenziale alla SP 7, ed alla variante di Pollenzo tra il ponte sul Tanaro e la SP 231 verso Alba. Tale variante ha consentito al PRGC di ragionare sulla situazione molto critica della viabilità e del traffico pesante costantemente in transito attraverso la frazione di Pollenzo: si propone infatti la realizzazione di una nuova circonvallazione con lo scopo di deviare i flussi di traffico lontano dal nucleo storico della frazione, e la conseguente creazione di una viabilità interna veicolare e ciclopedonale ad uso dei residenti; - il sistema della mobilità su ferro che evidenzia la linea ferroviaria verso Torino che con il progetto di mobilità metropolitana (previsto nel secondo decennio del 2000) assumerà Bra come stazione di testa del collegamento Carmagnola-Torino; più controverso appare invece il futuro della linea verso Alba-Asti, la quale continuerà a funzionare come linea passeggeri con un possibile potenziamento per il trasporto merci nel momento in cui le linee dell’alta capacità saranno a regime; - il sistema del commercio già descritto tra gli attrattori evidenziati nel PISL: esso comprende i centri commerciali presenti sul territorio e segnala gli insediamenti di tipo A5 di collegamento con i sistemi commerciali dei comuni limitrofi: in particolare Cherasco e Pocapaglia, che costituiscono elementi di interesse sovracomunale e che doveanno essere debitamente presi in considerazione. 41 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 4 IL SISTEMA GENERALE DEGLI INSEDIAMENTI 4.1 Il metodo per il riconoscimento delle zone Rispetto al sistema insediativo il Piano tende a rispondere ai fabbisogni analizzati e illustrati nell’Elaborato P1.1 (“Relazione illustrativa delle indagini di carattere urbanistico”) in modo più mirato e selettivo rispetto a quanto sia avvenuto in passato in una fase di grande trasformazione quantitativa. Rispetto alle esigenze di sviluppo del territorio che avevano guidato la redazione del P.R.G.C. (Ariagno e Giovo), la Revisione generale di PRGC si trova ad operare in un ambiente completamente diverso. In primo luogo appare mutato il panorama legislativo di riferimento: alcune tematiche quali la compensazione ambientale, l’attenzione ai dissesti di natura idrogeologica, la consapevolezza della presenza sul territorio di aziende a rischio di incidente rilevante richiedono una nuova e diversa attenzione nelle scelte localizzative; in secondo luogo la crescita e lo sviluppo della città, sia come numero di abitanti sia come parametro delle attività produttive e terziarie hanno conosciuto una contrazione, recnetemente aggravata dalla crisi finanziaria dell’autunno del 2008. La Revisione generale di PRGC si propone comunque di intervenire sul territorio garantendo una continuità con le indicazioni del piano vigente proponendo una sostanziale rimodellazione, anche accrescitiva, nelle aree in cui le previsioni del vigente piano sono rimaste disattese. Obiettivo del nuovo PRGC è quello di creare un continuum culturale e progettuale fra il quadro conoscitivo emerso in fase di indagine ed il sistema delle scelte urbanistiche tanto d’insieme quanto di dettaglio. Peraltro il percorso metodologico per la formazione del presente piano era già stato sperimentato nella Variante 25 del P.R.G.C. del ’94, definita appunto “anticipatrice”, laddove sono stati introdotti alcuni elementi portanti del nuovo PRGC soprattutto in ordine ad alcune aree strategiche, che fungeranno ancora da volano per l’attuazione urbanistica del Piano. Fra le principali innovazioni metodologiche introdotte dalla Revisione di PRGC vi è una delimitazione delle zone urbanistiche omogenee, ovvero di aree che hanno una vera continuità di valori territoriali ed ambientali comuni e presentano quindi caratteristiche omogenee integrate sotto più aspetti; qualora necessario tali zone sono state a loro volta suddivise in sottozone urbanistiche. Le zone e le sottozone costituiscono “raggruppamenti”di aree urbanistiche; ciascuna parte della zona viene individuata sulle tavole di progetto e sulle schede d’area con un numero arabo; le zone sono invece contraddistinte da una sigla composta da lettere o da lettere e numeri e le sottozone da una barra e una sigla. L’utilizzo di tale codifica permette una determinazione univoca delle aree costituenti il piano; l’informatizzazione dello stesso consente di interrogare il database partendo dalla cartografia o dal numero d’area. In tale modo è possibile definire immediatamente il tipo e le modalità di intervento ammissibili per ciascuna zona. Le Schede D’Area, previste per ognuno degli interventi di nuovo impianto, consentono infine di definire in maniera univoca le quantità di progetto, i parametri, le modalità d’intervento e le prescrizione particolari prescritte per gli interventi. 42 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C 4.2 Indirizzi e scelte progettuali per la città consolidata 4.2.1 Il tessuto residenziale consolidato Relazione Illustrativa Il P.R.G.C. individua cartograficamente le zone costituenti il tessuto consolidato dell’abitato, definendone differenti tipologie in relazione alle densità edilizie presenti ed alle differenti caratteristiche formali riconoscibili e ad essi attribuibili. In questo modo il Piano Regolatore ha inteso individuare un diretto rapporto fra prescrizioni normative e le analisi svolte sintetizzate negli allegati AT4.1(Analisi delle densità insediative) e AT4.2 (Analisi dei tessuti urbani). Nello specifico all’interno del tessuto residenziale consolidato si individuano le seguenti tipologie: - T1 - Tessuto urbano a corte chiusa (isolati a celle chiuse, edifici pluripiano). Sono aree di tessuto urbano sviluppatosi a partire dal ‘500, con tipologia a corte chiusa oppure a corti concatenate, per la residenza e per le attività ad essa connesse, localizzate ai margini dell’I.U.A.. Gli edifici presneti presentano una tipologia a celle chiuse e pluripiano (fino a 4 piani fuori terra), caratterizzate sovente dalla presenza di commercio al piano terra. Sono aree densamente edificate con capacità edificatoria pressoché esaurita, per le quali il P.R.C.G. prevede il mantenimento dell’impianto esistente con la possibilità di interventi di riqualificazione urbana. - T2 -Tessuto urbano a corte aperta (isolati non chiusi con edifici pluripiano). Sono aree localizzate esternamente all’area di corona all’I.U.A., caratterizzate da un’edificazione densa di edifici a celle aperte, disposte a pettine lungo la cortina stradale interamente edificata; anche per queste aree il P:R:G:C prevede il mantenimento dello stato di fatto ed eventuali interventi di riqualificazione urbana. - T3 - Tessuto urbano con impianto seriale (edifici in linea lungo il fronte strada, 2-3 p.f.t.). Sono aree poste ai margini dell’IUA e lungo le viabilità storiche di accesso al nucleo storico su impianto della seconda metà del XVIII°; sono caratterizzate da una cortina edilizia continua lungo il fronte stradale, con edifici a 2-3 piani fuori terra; il P.R.G.C. prevede sostanzialmente il mantenimento dell’impianto esistente con la possibilità di interventi di riqualificazione urbanistica. - T4 - Tessuto urbano con case in linea (edifici isolati e plurifamiliari con più di 3 p.f.t.); si tratta di aree edificate nel dopoguerra, che presentano edifici alti, con disposizione in linea, caratterizzati da aree pertinenziali private destinate a verde e/o parcheggio. Per queste aree consolidate il P.R.G.C. consente interventi fino alla sostituzione edilizia nel rispetto degli indici e dei parametri di zona. - T5/p - Tessuto urbano con impianto aperto o libero presente in pianura (edifici isolati e plurifamiliari o a schiera, max 2-3 p.f.t.); sono aree localizzate ai margini del tessuto consolidato, delle frazioni maggiori e ai piedi della collina. La tipologia edilizia presenta edifici isolati oppure a schiera, di altezza limitata, caratterizzati dalla presenza di giardini privati di pertinenza. Per queste aree il P.R.G.C. prevede 43 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa interventi fino alla sostituzione edilizia nel rispetto degli indici e dei parametri di zona. - T6/p - Tessuto urbano con tipologia edilizia isolata presente in pianura (case singole mono-bifamiliari, con giardino di pertinenza); sono le aree di più recente edificazione, costituite da edifici bassi con aree verdi private di pertinenza. Anch’esse sono localizzate ai margini del tessuto consolidato ed intorno alle frazioni maggiori; rispetto alla tipologia T5 si differenziano sostanzialmente per una minore densità del costruito e di conseguenza per una maggiore presenza di aree verdi. Anche per queste aree il P.R.G.C. prevede interventi fino alla sostituzione edilizia. - T7 - Tessuto urbano di origine rurale (delle Frazioni); si tratta dei nuclei originari di Bandito e delle frazioni minori. Sono aree caratterizzate dalla presenza di edifici di origine rurale, riconvertiti in tutto od in parte all’uso residenziale. Per tali aree il P.R.G.C. prevede il mantenimento dell’impianto esistente con la possibilità di interventi di riqualificazione urbana. Le differenti caratteristiche e gli obiettivi che il P.R.G.C. si propone per ognuna delle zone sopradescritte (destinazione d’uso, tipi specifici d’intervento, modalità di attuazione, etc) sono contenuti negli elaborati P3.1 (Norme Tecniche di Attuazione: Prescrizioni generali). E’ opportuno ancora sottolineare come per gli interventi sul tessuto consolidato è prevista una modalità di attuazione in continuità con le previsioni del PRGC del 1994; In tal senso vengono mantenuti gli indici e le modalità di intervento già previsti per ciascuna zona urbanistica. In generale nel tessuto residenziale consolidato sono sempre ammesse altre destinazioni compatibili con la residenza in percentuale inferiore al 35%. Per gli interventi sul tessuto consolidato sono state altresì sostanzialmente mantenute le perimetrazioni delle aree con indice territoriale omogeneo, espresso nel nuovo P.R.G.C. come indice territoriale di superficie (mq/mq). Per garantire una corretta continuità di immagine e di impianto urbano, nelle aree comprese all’interno dell’“Ambito di di corona dell’I.U.A.” è prevista una particolare attenzione per gli interventi da effettuarsi su tessuti prospicienti gli spazi pubblici di contorno dell’area IUA. Una diversa flessibilità d’intervento è invece consentito per i tessuti interni dove il PRGC, in relazione alle caratteristiche riconosciute in sede di analisi tipologica e storica (Elaborato P3.1) consente una diversa gamma di interventi, fino alla sostituzione edilizia per i soli edifici riconosciuti come non congrui e marginali rispetto al tessuto edificato. 4.2.2 Il tessuto residenziale consolidato collinare Il territorio di Bra è costituito per una buona parte da aree collinari sulle quali già insistono vincoli precednti o esterni alle scelte decisionali esprimibili nel PRGC. In particolare la collina è interessata dalla presenza del Limite della zona di salvaguardia del Parco delle Rocche e del Roero, ed in gran parte da classi geologiche di elevata 44 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa pericolosità geomorfologiche (classe III), cioè da porzioni di territorio in cui gli elementi di pericolosità morfologica e di rischio sono tali da impedirne l’edificazione, richiedendo, viceversa, interventi di riassetto territoriale (Per la trattazione specifica della pericolosità geomorfologica si rimanda all’elaborato P1.3 Relazione geologica). Le indagini sviluppate dal PRGC hanno tuttavia dimostrato come, nonostante le difficoltà di accessibilità e geomorfologiche, gran parte di questo territorio è stato interessato comunque nel corso degli anni da una notevole espansione dell’edificato. In particolare questo sviluppo si è collocato nelle zone di altipiano attorno alle frazioni di San Michele e San Matteo e nei pressi di strada Montenero. Sulla base di queste circostanze il P.R.G.C. ha ritenuto importante suddividere le aree collinari a destinazione prevalentemente residenziale e già individuate dal PRGC del 1994, seguendo lo stesso principio adottato per quanto concerne il tessuto consolidato di pianura, individuando quindi i seguenti tessuti: - T5/c - Tessuto urbano con impianto aperto o libero in ambito collinare (edifici isolati e plurifamiliari o a schiera, max 2-3 p.f.t.). - T6/c - Tessuto urbano con tipologia edilizia isolata in ambito collinare (case singole mono-bifamiliari, con giardino di pertinenza). Tali tessuti si differenziano soprattutto per la tipologia edilizia e per la densità, (nel tessuto T6 è più bassa essendo caratterizzato da edifici più radi e da una maggiore percentuale di verde). Per tali aree, edificate negli ultimi decenni, il P.R.G.C. consente interventi fino alla sostituzione edilizia. Un’ulteriore circostanza che è emersa in fase di analisi territoriale riguarda la forte presenza di ambiti edificati o di case isolate localizzate in aree classificate dal P.R.G.C. del 1994 come “aree agricole”. Il nuovo P.R.G.C. ha dunque inteso riconoscere generalmente il carattere non agricolo di tali insediamenti, ricomprendendoli in un’area classificata come “Aree destinate a verde privato con residenza”, nelle quali viene sostanzialmente riconfermata la consistenza edilizia già esistente senza possibilità di ulteriori insediamenti. Generalmente il P.R.G.C. ha escluso la possibilità di un ulteriore consumo di territorio collinare a “macchia di leopardo”, pur riconoscendo l’opportuintà di localizzare, in poche aree già dotate di infrastrutture, limitati e concentrati insediamenti nel modello già indicato dalla Var. 25 per Villa Moffa. Si tratta in realtà di due sole localizzazioni, in frazione San Michele e in frazione Bandito, laddove l’ulteriore edificazione “per borghi” può consentire il riordino di un tessuto già fortemente frammentato, disordinato e privo di regole urbanistiche. La concentrazione degli interventi avviene dove la dotazione di infrastrutture e sottoservizi consente un aumento del carico antropico escludendo la realizzazione ex novo di grandi opere, ma razionalizzando e potenziando quelle esistenti. Anche lo stato della viabilità ha costituito un discriminante per la valutazione delle aree di potenziamento collinare: le aree sono limitrofe a quelle già consolidate ed urbanizzate, dotate di un buon sistema di accessibilità e di infrastrutture; l’attuazione di nuovi insediamenti consente peraltro il potenziamento e l’integrazione delle aree per servizi già presenti nel quartiere. Gli ampliamenti collinari previsti dal PRGC riguardano dunque 3 tipologie insediative: 45 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa - area San Michele (2073-2074): è previsto un ampliamento a nord della frazione, a cavallo della viabilità che collega Bra con il Comune di Pocapaglia andando ad interessare parti pressoché pianeggianti del territorio per complessivi 101.926 mq con indice territoriale 0,1 mq/mq e con un mix funzionale di 80% residenziale e 20% terziario, ed un’altra area, a sud della strada, in prossimità dell’ex-depuratore (107) a destinazione interamente residenziale per complessivi 4076 mq con indice territoriale pari a 0,1 mq/mq; - area Bandito, a sud di Villa Moffa (2075): è previsto un nuovo intervento volto a ricucire il territorio già urbanizzato nelle aree limitrofe, prevedendo un intervento a destinazione interamente residenziale per 22.959 mq di territoriale con indice territoriale pari a 0,05 mq/mq; - aree di completamento (199, 237, 1300): si tratta di tre piccole aree di completamento residenziale per complessivi 5.649 mq di superficie con indice territoriale pari a 0,15 mq/mq. Gli indici previsti in tutte le aree collinari consentono la realizzazione di edifici mono-bifamiliari ad uno-due piani con giardino di pertinenza privato. L’attuazione dei nuovi interventi avviene mediante S.U.E. permettendo così il potenziamento delle infrastrutture esistenti e la realizzazione di nuove aree a servizi in aree particolarmente carenti. 4.3 Indirizzi e scelte progettuali per la città storica Il territorio di Bra presenta due centri storici: quello del capoluogo e quello di Pollenzo, così come indicato anche dal PTC della provincia di Cuneo (che classifica rispettivamente Bra come centro storico di classe A, ovvero di grande rilevanza regionale e Pollenzo di classe C, ovvero di media rilevanza regionale). Il centro storico di Bra presenta tre tipi di sistemi insediativi (come riconosciuti dalle indagini contenute negli specifici Allegati tecnici del PRGC): il primo è costituito dal tessuto storico formatosi su impianto di matrice medioevale e consolidatosi, a partire dal Seicento, nei secoli successivi; tale sistema è concentrato nella parte alta della città; il secondo è costituito da un sistema di edifici a corte chiusa o a corti concatenate di chiara matrice cinque-secentesca; il terzo è il tessuto di tipo seriale sviluppatosi lungo le principali direttrici di comunicazione nella seconda metà del XVIII° sec. Per tali insediamenti il PRGC indica i seguenti obiettivi: - riqualificazione urbana dell’area del centro storico, per ottenere maggiore unitarietà e riconoscibilità degli edifici e degli spazi pubblici aperti, auspicando l’eliminazione di ogni elemento di degrado; - riqualificazione del patrimonio edificato, con specifiche norme per gli edifici oggetto di tutela, la specifica modulazione degli interventi ammessi su ogni singolo edificio e 46 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa la possibilità di sostituzione edilizia solo per gli edifici estranei il contesto riconosciuto; - salvaguardia degli spazi verdi e delle aree libere sia di proprietà privata che pubblica; - recupero fisico e funzionale delle preesistenze, per eliminare gli edifici in stato di abbandono; - mantenimento dei caratteri compositivi e morfologici degli edifici, intervenendo sia sui manufatti edilizi che sugli spazi aperti di pertinenza. Per individuare puntualmente tali obiettivi su ciascun edificio è stata condotta un’indagine specifica per il centro storico ed ovviamente più approfondita rispetto alle altre aree del territorio: il lavoro sul territorio è stato condotto analizzando edificio per edificio, con l’obiettivo di determinare l’appartenenza degli stessi allo specifico tessuto dell’isolato e rimarcarne quindi la loro omogeneità o viceversa la non congruità. I tessuti individuati nell’area dei centri storici sono i seguenti: - S1: aree dell’I.U.A.: tessuto storico (su impianto medioevale murato) – Capoluogo. Si tratta di aree di antica formazione del capoluogo, caratterizzate da un riconoscibile impianto originario medievale, riplasmate tra il Cinquecento ed il Settecento: il PRGC esprime un obiettivo di mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente; - S2: aree dell’I.U.A.: tessuto storico a corti chiuse o corti concatenate - Capoluogo; sono aree storiche caratterizzate da un riconoscibile tessuto a corti chiuse o concatenate (di riplasmazioe sei settecentesca), per le quali il PRGC propone il mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente; - S3: aree dell’I.U.A.: tessuto storico di tipo seriale lungo il fronte strada – Capoluogo; sono aree storiche caratterizzate da un riconoscibile tessuto di tipo seriale sviluppatesi lungo il fronte strada, per le quali il PRGC propone il mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente - S4: aree dell’I.U.A.: tessuto di ricostruzione medievale-moderna – Pollenzo; si tratta di aree dell’antica formazione di Pollenzo, caratterizzate da un originario impianto romano, con sovrapposizioni a partire dall’epoca medievale, per le quali il PRGC propone il mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente; - S5: aree dell’I.U.A.: tessuto storico ottocentesco di riplasmazione carloalbertina – Pollenzo; sono aree storiche caratterizzate dalla riplasmazione carloalbertina del tessuto percedente, per le quali il PRGC propone il mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente; 47 Comune di Bra - Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa S6: aree dell’I.U.A.: tessuto contemporaneo con tracce (anche archeologiche) di epoca precedente – . Pollenzo; sono aree storiche caratterizzate da un riconoscibile tessuto ottocentesco sviluppatosi in epoca successiva a quella carloalbertina, per le quali il PRG propone la riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente; Per tutte le aree di centro storico il P.R.G.C. prevede un consolidamento dello stato fatto, consentendo interventi di restauro e risanamento conservativo; per gli isolati con tessuto minormente omogeneo e per gli edifici evidenziati come fuori contesto e marginali rispetto al tessuto storico urbano possono tuttavia essere previsti interventi fino alla sostituzione edilizia, con la finalità di limitare gli elementi di degrado e di rafforzare l’identità dei luoghi. Per attuare tali interventi è previsto il ricorso a strumenti urbanistici esecutivi, quali ad esempio i piani di recupero, per i quali il PRGC non individua una precisa delimitazione, ma che possono essere proposti dai soggetti attuatori e valutati puntualmente dalla Pubblica Amministrazione. 4.4 Indirizzi e scelte progettuali per la città pubblica 4.4.1 I servizi pubblici e le aree per attività di interesse collettivo Per quanto riguarda l’organizzazione territoriale del sistema dei servizi pubblici il PRGC ha ritenuto indispensabile procedere da un’attenta analisi dei residui di piano (AT6.2 Attuazione del PRGC vigente – Residui di Piano: analisi delle aree a servizi artt.21 e 22 e AT6.3 Attuazione del PRGC vigente –Residui di Piano: analisi delle aree a servizi artt.21 e 22: CENTRO STORICO), e dalla localizzazione dei servizi esistenti. L’elaborato P1.1 (Relazione Illustrativa sulle indagini di carattere urbanistico) dimostra come alcune grandi porzioni di territorio previste a destinazione servizi (ex art. 21, L.R. 56/1977) dal PRG del 1994 non sono state realizzate. Le carenze più significative in tale ambito riguardano: - le aree “Sa” (aree per l’istruzione) a Pollenzo, ad ovest di strada Borgo San Martino, e quelle ad ovest della ferrovia nei pressi della ditta Abet; - le aree “Sc” (aree per spazi pubblici a parco per il gioco e lo sport) a Borgo Nuovo lungo la strada provinciale 261; quelle nei pressi del cimitero centrale e quelle a nord lungo il confine con Sanfrè e gran parte delle aree previste in porzioni di territorio collinare; - le aree “Sd” (aree per parcheggi pubblici) accanto l’area del PEEP. Per quanto concerne invece le aree a destinazione servizi sociali ed attrezzature di interesse generale ai sensi dell’ art. 22 della L.R. 56/1977 emerge come anche le aree “Fc”(aree per per i parchi pubblici, urbani e comprensoriali), previste in collina, non sono state realizzate. 48 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Il nuovo P.R.G.C. ha quindi ritenuto opportuno non reiterare i vincoli nelle aree di maggiori dimensioni, ritenendo ormai non più realistico che le risorse economiche della Pubblica Amministrazione possano da sole garantire l’acquuisizione pubblica di tali comprensori al di fuori di un programmato apporto delle risorse private connesse con la rendita fondiaria attribuita ai nuovi ambiti di edificazione. In questo senso il nuovo P.R.G.C. ha assunto, sul tema, i seguenti principi generali: - mantenere la previsione di pubblici servizi nelle aree già di proprietà pubblica, sia per quanto riguarda l’art. 21 che l’art. 22 della L.R. 56/77; - attivare un processo di graduale ma certo passaggio alla mano pubblica di tutte quelle aree, la cui collocazione e la cui dimensione indicano un preciso obiettivo di utilizzazione pubblica. Tali aree rientrano nel meccanismo della perequazione urbanistica, per cui trovano certa attuazione di pari passo con quella dei nuovi insediamenti, anche se risultano esterne agli ambiti insediativi; - garantire un diffuso ed equilibrato processo di attivazione di servizi pubblici (art. 21 L.R: 56/77) all’interno e in concomitanza dei nuovi insediamenti attivati mediante SUE. Sulla base di tali principi la distribuzione dei servizi pubblici più significativi riguarda le seguenti aree: - parco urbano di Pollenzo (in progetto) parco urbano nei pressi del cimitero centrale (in progetto) parco urbano nei pressi della stazione ferroviaria (in progetto) parco urbano “Atleti d’Italia” (esistente) parco urbano nei pressi del cimitero di Bandito (in progetto) Parallelamente alla distribuzione sul territorio dei servizi pubblici si sono adottate soluzioni aggiuntive per salvaguardare sia il paesaggio naturale sia quello edificato, esistenti ed in progetto. Tra le più significative si segnala quella della Cintura Verde che, a partire dalla Zona di Salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero, contorna tutto l’edificato, e si compone di coni visuali di interruzione dell’edificazione tra l’abitato principale e i comuni di Sanfrè e Pocapaglia, così come tra il concentrico di Bra e la frazione di Riva. Essa ha lo scopo di garantire il mantenimento di una certa discontinuità dell’edificato a salvaguardia del paesaggio, con la creazione di penetrazioni verdi nella città. Una analoga cortina verde è creata tra la tangenziale e l’edificato. Si tratta in generale di principi adottati in continuità con quelli anticipati dalla Variante 25, che indicava già alcuni contenuti più significativi della Revisione in oggetto. Come meglio specificato negli Elaborati Geologici G anche la progettazione delle viabilità avviene seguendo un criterio di progettazione ambientale con il duplice obiettivo di fluidificare il traffico veicolare/pedonale/ciclabile e di sostenere la rete ecologica urbana. In questo senso quanto il sistema viario in progetto viene sempre previsto con una dotazione di alberature e di aree verdi attrezzate ai lati. 49 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Più in dettaglio le parti di territorio che il P.R.G.C. destina a servizi pubblici ai sensi dell'art. 21, L.R. 56/77 sono quelle comprese nelle zone urbanistiche “SE” o “SP”. Gli elaborati di progetto distinguono con differente sigla i servizi esistenti (SE) da quelli in progetto (SP) ed ulteriormente i servizi con consistenza edilizie costruite (rappresentati in giallo) da quelli privi di significative e prevalenti consistenze edilizie costruite (rappresentati in verde). Tra essi si individuano le seguenti sottoclassi in conformità alle disposizioni di legge (art. 21, L.R. 56/77, comma 1, punti 1) 2) e 3)) ed alla funzione prevalente ad esse assegnata: - SE/a, SP/a: aree per l'istruzione: attrezzature per l'istruzione, culturali e assistenziali, ivi comprese le attrezzature e gli spazi compatibili con tali attività (attrezzature sportive, aree verdi, parcheggi, edifici per la custodia e per la ristorazione direttamente connessa agli impianti); - SE/b, SP/b: aree per attrezzature di interesse comune: attrezzature di interesse generale come: culturali, politiche, religiose, assistenziali, sanitarie di base, amministrative pubbliche, commerciali pubbliche (quali mercati, mense aziendali, spacci, ecc.), per lo spettacolo; - SE/c, SP/c: aree per spazi pubblici, a parco, per l'arredo urbano, per il gioco e lo sport: attrezzature sportive al coperto e allo scoperto, per lo spettacolo, per la ricreazione e lo svago in genere, per il piccolo commercio, la ristorazione e la ricreazione pertinenti alle attività precedenti; - SE/d, SP/d: aree per parcheggi pubblici: autorimesse e parcheggi pubblici e privati di interesse pubblico; - SE/e, SP/e: afferenti le attività produttive: attrezzature al servizio delle zone produttive/artigianali, terziarie/commerciali. Il P.R.G.C. assicura anche attraverso tali localizzazioni di servizi una dotazione globale di standard superiore a quella prevista dalla L.R. 56/77, cioè: - 32,4 mq per ogni abitante (ex art. 21); - 18,0 mq per ognia abitante (ex art. 22); - 100% della SUL in progetto per gli interventi terziari e commerciali di nuovo impianto e 80% per quelli di ristrutturazione urbanistica o in ambiti di completamento; - 20% della ST per gli interventi produttivi ed artigianali di nuovo impianto e 10% della SF per quelli di completamento e di riordino/recupero. Ai fini del rispetto delle quantità previste dall'art. 21 della L.R. 56/77 e dal P.R.G.C., le aree di cui sopra sono da intendersi come "aree di superficie", all'infuori di quelle per parcheggi pubblici, che possono essere reperite in apposite attrezzature multipiano. Analogamente, per il rispetto delle quantità di cui sopra, sono computabili, oltre alle 50 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa superfici per le quali è prevista l'acquisizione da parte della pubblica Amministrazione, anche quelle private per le quali è previsto l'assoggettamento ad uso pubblico ai sensi e per le quantità previste dall'art. 21 L.R. 56/77. La quota di aree da assoggettare ad uso pubblico è regolata dalle norme di zona e relativi elaborati integrativi. Gli interventi edilizi e di trasformazione del suolo nelle aree di tipo S sono riservati in via principale alla pubblica Amministrazione ed agli enti istituzionalmente competenti previa acquisizione delle medesime. E' tuttavia ammesso l'intervento diretto da parte degli operatori e dei proprietari privati di dette aree per la realizzazione delle opere che il P.R.G.C. prevede sulle stesse: in questo caso l'intervento è subordinato alla stipula di una convenzione che regoli il regime giuridico del suolo, nonché le modalità e le forme di utilizzazione delle opere realizzate ai sensi delle vigenti leggi in materia. Oltre alle aree per servizi pubblici previste ai sensi dell’art. 21 e 22 della L.R. 56/77, il P.R.G.C. individua una serie di zone per attività di interesse collettivo e di interesse generale, che pur mantenendo la proprietà privata, sono comunque a servizio della collettività e per le quali si prevede il mantenimento delle attività in atto. Le aree previste per attività di interesse collettivo sono le seguenti: - A.R.C.:aree destinate ad ospitare attrezzature e residenza comunitarie: si tratta dell’area di Villa Moffa, inserita con la Variante 25. Tale area è finalizzata alla realizzazione di un insediamento di tipo comunitario, tipo “Cittadella” nello spirito del movimento dei Focolarini; all’interno di tale area si prevede il recupero delle volumetrie esistenti e la realizzazione di ulteriori edifici, tra cui un auditorio ed edifici per la residenza comunitaria, che andranno localizzate all’interno degli ambiti individuati come a.d.i, ovvero aree destinate ad ambito di insediamento in area A.R.C. - AIC/c: aree per attrezzature per la collettività e l’ospitalità; si tratta di aree per l’accoglienza collettiva quali case di riposo, case-famiglia, etc.. che non rientrano nei servizi art. 21 e 22 della L.R. 56/77; - AIC/e: aree per attrezzature per la fornitura di servizi tecnologici e cimiteriali; fanno parte di questa zonizzazione i tre cimiteri: concentrico, Bandito e Pollenzo, le relative aree di espansione in conformità con il piano cimiteriale, il depuratore, la centrale Enel, ed altri servizi tecnologici; - AIC/f: aree per attrezzature riservate alle funzioni ferroviarie in attività; sono le aree interessate dal sedime dei binari e dalle stazioni ferroviarie legate all’esercizio delle linee ferroviarie Torino-Bra e Cavallermaggiore-Asti; - AIC/s: aree per attrezzature sportive; si tratta di tutti gli impianti sportivi che non sono di proprietà comunale od oggetto di una specifica convenzione con il Comune Le attrezzature di interesse generale individuate dal P.R.G.C. sono: - AIG/m: aree destinate ad ospitare impianti di interesse militare; si tratta delle caserme dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco e della Guardia di Finanza; 51 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa - AIG/st: aree demaniali; si tratta dell’area del poligono di tiro in prossimità del cimitero del concentrico nel quartiere oltre ferrovia. Per quanto concerne la possibilità di mutare la destinazione d’uso di tali aree (pur restando sempre nell’ambito pubblico), la loro gestione ed altri aspetti più specifici, si rimanda all’elaborato P3.1 (Norme Tecniche di Attuazione: Prescrizioni generali). 4.4.2 Le aree per l’Edilizia Residenziale Sociale (E.R.S) Ai sensi dell’art. 41 della L.R. 56/77 il Comune di Bra è tenuto a dotarsi di un piano per l’edilizia residenziale sociale (ERS). Nell’ottica del meccanismo perequativo, il Piano prevede una duplice modalità di creazione della cubatura da destinare ad ERS: La prima prevede che alcuni Strumenti Urbanistici Esecutivi in progetto con destinazione prevalentemente residenziale, siano dotati di un premio di SLP. aggiuntiva rispetto all’indice proprio dell’area da utilizzare, esclusivamente per la realizzazione, al proprio interno, di una certa quantità di ERS. La seconda prevede che tutte le aree a servizi, in progetto, esterne a strumenti urbanistici esecutivi, in corso di attuazione o in progetto, siano dotate di propri diritti edificatori che possono essere altresì trasferiti all’interno degli S.U.E., individuati dal Piano come aree di possibile “atterraggio” per la realizzazione di edifici per Edilizia Residenziale Sociale. Il Piano prevede altresì che queste due modalità possano coesistere ed essere cumulabili all’interno degli S.U.E. preposti all’accoglimento della E.R.S.. In entrambi i casi l’indice di utilizzazione territoriale applicato alle aree è pari a 0,5 mq/mq, e il valore di consumo medio per vano utilizzato è di 30 mq di SLP, di misura ridotta rispetto a quella dell’edilizia libera (40 mq). Le aree di “atterraggio” di tale SLP sono individuate all’interno di S.U.E. in progetto in modo da realizzare una opportuna distribuzione sul territorio ed evitare dannose concentrazioni in zone particolari. In questo senso il P.R.G.C. prevede il trasferimento e l’”atterraggio” della SLP all’interno di macro ambiti disciplinandone i meccanismi attuativi attraverso le Schede d’Area e specificando quali sono gli S.U.E., preordinati al trasferimento delle SLP e, parallelamente le aree a servizio pubblico, dalle quali è generata la SPL per ERS.. I macro ambiti, sono indicati nelle Schede d’Area e corrispondono all’incirca al Concentrico, all’Area Cherasco ed alle frazioni di Bandito, Pollenzo e Riva. Le aree per servizi pubblici in progetto già di proprietà comunale, pur essendo dotate di un proprio indice territoriale che genera SLP, non trovano diretta collocazione all’interno dei macro ambiti, in quanto il P.R.G.C. attribuisce facoltà al Comune di disporre di tale SLP indipendentemente dalle collocazioni territoriali delle aree che le generano. Le aree interessate dai servizi in progetto ex art 22 L.R. 56/77 non trovano diretta ubicazione in S.U.E. predefiniti. I proprietari di tali aree e dei corrispondenti diritti edificatori hanno la possibilità di avanzare proposte all’Amministrazione Comunale in merito alla corretta collocazione della relativa SLP. Per l’elenco delle aree per servizi pubblici e Ari che generano cubatura si rimanda all’Allegato C5 alla presente Relazione Illustrativa. 52 Comune di Bra 4.5 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Indirizzi e scelte progettuali per la città della trasformazione Il PRGC intende guidare il rinnovo, la crescita e la trasformazione degli insediamenti residenziali attraverso tre opzioni distinte: - il completamento, il riordino e la riplasmazione dei tessuti esistenti; - l’aggregazione di aree di nuovo impianto residenziale e per i servizi diffusi; - la trasformazione di alcune aree industriali collocate in zone improprie e di cui è accertata la conclusione del ciclo produttivo. La disciplina delle tre tipologie di aree è così di seguito illustrata. 4.5.1 Le aree di completamento residenziale Le aree di completamento residenziale sono quelle comprese nelle zone urbanistiche del tipo“T5-co” e “T6-co”. Si tratta di aree che riprendono le caratteristiche del tessuto consolidato di riferimento con l’obiettivo di migliorarne le caratteristiche ambientali complessive attraverso contenuti completamenti e/o processi di riplasmazione. Essi sono così classificati: - T5/c - Tessuto urbano con impianto aperto o libero in pianura oppure in collina (edifici isolati e plurifamiliari o a schiera, max 2-3 p.f.t.) - T6/c - Tessuto urbano con tipologia edilizia isolata in pianura oppure in collina (case singole mono-bifamiliari, con giardino di pertinenza) In tal modo il Piano Regolatore ha inteso confermare in linea generale le aree che il PRGC vigente già prevedeva a completamento residenziale e che sono rimaste inattuale; in taluni casi, inoltre, laddove è evidente la presenza di spazi interclusi o marginali all’edificato esistente, non ancora edificati ed inseriti in aree residenziali attuate, il P.R.G.C. ha ritenuto di dover prevedere nuove aree di completamento, in acoerenza con gli indici e le caratteristiche tipologichedelle aree residenziali all’interno delle quali sono inserite. Nelle aree così classificate il P.R.G.C. intende consentire il completamento dell’ambito urbano interessati, assegnando agli interventi il compito di potenziare le urbanizzazioni primarie esistenti e/o di reperire spazi a parcheggio di uso pubblico. Solo nel caso in cui è necessario l’inserimento di spazi pubblici o adeguamenti alla viabilità esistente, l’intervento è subordinato alla redazione di S.U.E. di iniziativa privata (P.E.C); le disposizioni per l’attuazione dell’intervento sono contenute nelle rispettive “Norme Tecniche di Attuazione: Schede d’Area” (elaborato P1.3) a cui si rimanda integralmente. Per ciò che concerne le prescrizioni particolari si rimanda all’elaborato P3.1 “Norme Tecniche di Attuazione. Prescrizioni generali” 53 Comune di Bra 4.5.2 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Le aree residenziali di nuovo impianto Le aree comprese nelle zone urbanistiche “T4-ni, T5-ni, T6-ni” riguardano parti del territorio inedificate, per le quali sono previsti interventi di nuovo impianto a destinazione prevalentemente residenziale da realizzarsi mediante Strumenti Urbanistici Esecutivi di iniziativa privata. Nell’ambito della totalità delle aree di nuovo impianto si sono differenziate le aree a seconda del tessuto nelle quali sono inserite. Per queto le tipologie edilizie, si fa riferimento alle zonizzazioni consolidate con analoga sigla: T4. T5/p e T5/c, T6/p e T6/c. La distinzione determina la tipologia costruttiva da prevedere nei diversi tessuti e che gli S.U.E. dovranno rispettare. Lo Strumento o gli Strumenti Urbanistici Esecutivi devono interessare la totalità delle aree urbanistiche che il P.R.G.C. perimetra con apposita simbologia nella cartografia di progetto (Tavole P2.3-2.4). All'interno di dette aree possono essere già indicate nel P.R.G.C. aree specifiche, destinate a servizi pubblici ed a nuove sedi viarie: lo strumento urbanistico esecutivo dovrà attenersi alle disposizioni della Scheda d’Area per quanto riguarda la loro localizzazione e dimensione. Nell'eventualità che quest'ultima risulti superiore alle quantità previste dall'art. 21 della L.R. 56/77, l'eccedenza deve essere ugualmente ceduta gratuitamente e/o assoggettata ad uso pubblico al Comune per il soddisfacimento dei fabbisogni pregressi sul territorio comunale, ed il suo valore economico non può essere detratto da quello relativo agli oneri concessori . Nel caso in cui l'area per servizi pubblici indicata in cartografia di progetto risulti minore, dovrà invece essere integrata in sede di S.U.E. fino al raggiungimento dei valori prescritti dall'art. 21 della L.R. 56/77, qualora non diversamente definito dalle Schede d’Area. Per gli S.U.E. che prevedono la realizzazione di nuove aree residenziali su aree che il PRGC del 1994 prevedeva a servizi pubblici e che non sono state attuate, è richiesta una maggiore dotazione di standard rispetto ai minimi di legge, ai fini di contemperare il vantaggio derivante dal cambio di destinazione delle aree. Tale quota non può in nessun caso essere inferiore al 50% della St dell’intero S.U.E. Gli interventi di nuova edificazione sono attuati mediante strumenti urbanistici, ai sensi degli artt. 43 e 44 della L.R. 56/77, che prevedano la stipula di una convenzione fra il Comune ed i privati proprietari, eventualmente riuniti in Consorzio, in conformità a quanto previsto dagli artt. 45 e 46 della L.R. 56/77 e successive modificazioni. All'interno di tali S.U.E. può essere reperita una quota di edilizia residenziale convenzionata (anche ai sensi degli art. 7 e 8 della legge 10/77) nella misura di 0,05 mq/mq, fino al raggiungimento di un indice territoriale di 0,25 mq/mq. In taluni casi, inoltre, si prevede che nelle aree a destinazione residenziale di nuovo impianto da realizzarsi mediante Strumenti Urbanistici Esecutivi venga utilizzata non solo la propria capacità edificatoria, ma anche quella proveniente da quelle aree, sulle quali il P.R.G.C. prevede la realizzazione di servizi pubblici (ad esempio è il caso dei S.U.E. che sono interessati dalla fascia di rispetto del cimitero di Bandito). Tali aspetti risultano strategici ed inscindibili nella strategia generale del P.R.G.C., tant’è che in assenza delle capacità edificatorie non può avere luogo la trasformazione dell’area privata. Alcuni S.U.E. di nuovo impianto comprendono aree a destinazione Ari, cioè aree di rinaturazione; in tali aree in cui è stata riconosciuta una particolare attenzione alla preservazione della massima naturalità del territorio permane la proprietà privata, a fronte dell’obbligo di piantagione con essenze d’alto fusto per almento vent’anni. 54 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Per le prescrizioni particolari si rimanda agli elborati P3.1 “Norme Tecniche di Attuazione: Prescrizioni generali” e P3.2 “Norme Tecniche di Attuazione: Schede d’Area”, che qui sinteticamente vengono riassunti. Gli Strumenti Urbanistici Esecutivi per le aree di nuovo impianto possono essere di due tipi SUE piccoli, di dimensioni inferiori ai 10.000 mq: It x St =Vol privata. Sono strumenti attuativi classici, dove ad un determinato indice territoriale corrisponde una volumetria privata, che in quota parte potrà essere di tipo convenzionato. La cessione dei servizi avviene sempre secondo i parametri indicati nelle Schede d’Area. SUE medio-grandi, di dimensione superiore ai 10.000 mq: in questo caso il SUE potrà sempre contenere una quota parte di edilizia residenziale pubblica e/o di cubatura di trasferimento. Possiamo avere due casi: - SUE residenziale con ERS: It x St = Vol privata, a questa va aggiunto un It ers (pari a 0,05 mq/mq) X St= Vol ers. Il premio di cubatura dato dall’indice aggiuntivo di 0,05 mq/mq deve essere realizzato come edilizia pubblica. L’operatore può realizzarla direttamente oppure costruire la volumetria privata e cedere gli standard privati ed un’area aggiuntiva pari alla somma della superficie fondiaria di atterraggio della ERS e dei servizi dovuti per la ERS stessa. Nella Scheda d’Area sono esplicitati i valori delle superfici da cedere sia per gli standard privati, che pubblici, che per le superfici di atterraggio (individuate con simbologia apposita in cartografia). - SUE residenziale con ERS e con cubatura di trasferimento: come in precedenza citato e come esplicitato nelle norme di zona per le aree a servizi (art. NN), le aree previste per standard artt. 21 e 22 della L.R. 56/77, non inserite in SUE sono dotate di un indice territoriale pari a 0,05 mq/mq, in attuazione di una perequazione di comparto. Quindi oltre alla Vol privata ed alla Vol Ers, questi SUE possono disporre di una volumetria aggiuntiva dovuta al trasferimento della cubatura delle aree a servizi perequate. In tal caso la cubatura sarà per il 60% privata e per il 40% pubblica. L’utilizzo di tale volumetria di trasferimento non è imposta al SUE, ma viene concessa come opportunità. Tale scelta deve essere esplicitata nella stipula di Convenzione, in tale sede viene anche stabilito il valore di vendita a cui deve attenersi il privato relativamente alla cubatura ERS di trasferimento. Qualora il privato decidesse di non avvalersi di tale procedura, può rinunciarvi, ma è comunque tenuto a 55 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa dimettere le aree. Anche i proprietari delle aree a servizi con cubatura in trasferimento possono farsi promotori dell’intervento, in tal caso l’Amministrazione comunale dovrà intervenire come mediatore nel processo di redazione del SUE. 4.5.3 Le aree di trasformazione Il PRG del 1994 non individuava aree di trasformazione ad eccezione dei cambi di destinazione d’uso previsti per le aree di tipo t. Il nuovo PRGC ha ritenuto invece importante riconoscere aree che di fatto risultano inglobate nel centro abitato pur essendo occupate da impianti produttivi dismessi dalle attività produttive originarie o da altre attività: tali aree sono classificate come aree di trasformazione “TR”, per le quali si prevedono interventi di riordino urbano e ristrutturazione urbanistica. Gli interventi sono finalizzati alla bonifica dei siti ed all’insediamento di attività a prevalente destinazione residenziale e ad attività compatibili con l’ubicazione urbana delle stesse mediante nuova costruzione e/o parziale recupero degli edifici esistenti. Nello specifico le aree di trasformazione previste dal PRGC sono: - area 1426: si tratta dell’area della Cascina Nova in via Piumati, già inserita nella Variante 25. Si prevede la demolizione del fabbricato esistente e la rimozione di tutte le superfetazioni dall’area adiacente, utilizzata per anni come deposito, con la conseguente realizzazione di un nuovo edificio residenziale e di edifici per attività artigianali come riportato nella relativa Scheda d’area; - area 1430: in corrispondenza della stazione ferroviaria, già inserita nella Variante 25, dove è prevista la demolizione del fabbricato esistente e la realizzazione di un nuovo edificio residenziale come specificato nella relativa Scheda d’area; - area 2021: si tratta dell’area interessata dalla Ditta TRAU, la quale ha espresso l’intendimento di trasferire parte dell’attività in altro luogo, liberando quindi un comparto limitrofo ad aree residenziali. Per continuità si prevede quindi una trasformazione verso la residenza con regole, indici e parametri riportati dalla relativa Scheda d’area; - area 2060: si tratta di un’area ad oggi parzialmente inutilizzata in quanto sede di un’attività artigianale cessata da anni, lungo via Piumati; per essa si prevede la trasformazione verso la residenza, cioè una destinazione più consona per il comparto in cui risulta inserita. A rafforzare questa tesi vi è la presenza di un edificio con destinazione residenziale già pregevolmente recuperato proprio lungo 56 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa la via Piumati stessa: per le regole ed i parametri si rimanda alla relativa Scheda d’area; - area 2061: è l’area interessata dallo stabilimento della FABER, in strada San Matteo, la quale ha dichiarato il fallimento alcuni anni or sono. Essendo inserita in un comparto interamente residenziale, all’area è stata assegnata una funzione residenziale, con regole, indici e parametri riportati nella relativa Scheda d’area. All’interno di tale area è anche previsto l’ampliamento dell’attuale plesso scolastico di Madonna dei Fiori; - area 2064: si tratta di un’area produttiva dimessa su via Piumati, tra la Novella e Cascina Nova. Nell’ottica di uno smantellamento progressivo del consistente comparto produttivo, a sud di via Piumati, si è previsto un cambio di destinazione d’uso a favore della residenza. Per le regole ed i parametri attuativi si rimanda alla Scheda d’area; Una considerazione particolare deve essere fatta per l’area 2062, che interessa l’area della stazione e del sedime ferroviario della linea Bra-Asti, in corrispondenza del “passaggio a livello” e della trincea ferroviaria. Tale area è stata classificata come “Ambito di Ricucitura Urbana” (A.R.U.). Gli interventi possibili su tale area sono di ampio respiro rispetto alla durata temporale ed alle risorse messe in gioco dalla Revisione generale di PRGC. Su tale area si prevede una radicale operazione di trasformazione e di ricucitura urbanistica, partendo dal progetto di abbassamento ed interramento del piano del ferro. Tale operazione, che richiede una stretta cooperazione fra il Comune di Bra e le Ferrovie dello Stato, si pone come obiettivo prioritario, in sede urbanistica, quella di sottrarre la zona ad una perdurante condizione di degrado urbano, mettendo in gioco una eccezionale occasione di riqualificazione e ricucitura urbana, incentrata prevalentemente sul reperimento di ampi spazi da destinare a verde ed a servizi, cioè con caratteristiche profondamente diverse da quelle attuali. 4.5.4 Altre zone per attività residenziali Il P.R.G.C. prevede alcune aree da destinarsi a verde che rientrano nella zonizzazione residenziale. Si tratta di - Vp: aree destinate averde privato – sono aree che costituiscono parte della superficie fondiaria, ma risultano non edificabili ai fini di un uso diretto per l’insediamento di nuovi edifici, se inserite all’interno del perimetro di S.U.E., contribuiscono alla capacità edificatoria del S.U.E. stesso pur dovendo rimanere libere dall’edificazione. La fruizione di tali aree resta privata e possono essere allestite a verde, attrezzato o meno, a parcheggi, purche alberati e con pavimentazione drenante, per la costruzione di piccole strutture per il gioco, lo sport ed il tempo libero (non eccedenti i 12 mq di superficie coperta). - Ari: aree di rinaturazione – sono aree in cui è stata data particolare attenzione alla preservazione della massima naturalità del territorio; all’interno di tali aree si incentiva, a lato delle attività agricole in atto, il mantenimento, qualora esistenti, o la realizzazione 57 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa di aree ad alta naturalità. Sono aree, collocate in prevalenza in ambiti oggetto trasformazione urbanistica e/o di nuovo impianto ai margini dell’abitato consolidato per i quali il P.R.G.C. prevede il mantenimento della proprietà privata e contribuiscono a generare cubatura, in cambio di un vinvolo a piantagione con essenze ad alto fusto per almeno vent’anni, ad esse il PRGC demanda il compito di equilibratore ecologico. 4.1 Indirizzi e scelte progettuali per la città del lavoro 4.6.1 Le aree per attività economiche La presente revisione di PRGC si trova ad affrontare le problematiche insediative della città del lavoro in un momento storico dell’economia locale e globale sostanzialmente differente dallo sceneraio prevedibile negli anni Ottanta e Novanta. In particolare, la crisi globale che ha colpito l’economia mondiale nell’autunno del 2008 ha costretto a rivedere sotto un’ottica diversa le previsioni e gli scenari prospettati negli anni precedenti, ivi comprese le previsioni per le attività produttive sviluppate nella Variante 25 di “anticipazione”. Tali considerazioni assumono ancora maggior rilievo se si considera che una buona parte delle industrie braidesi, che oggi occupano la maggior parte delle aree produttive, hanno un ruolo e un mercato di livello mondiale e si trovano ad affrontare in questo momento sia i problemi di breve e brevissimo termine, sia quelli prevedibili in tempi più lontani, dopo la prevista congiuntura del 2008 – 2009. Le previsioni del PRGC vigente hanno peraltro trovato una soddisfacente attuazione per le aree strettamente legate ad attività produttive ed industriali, mentre sono state quasi completamente disattese le previsioni per le aree a destinazione prevalentemente terziariodirezionale. Le aree produttive attuate nel P.I.P. sono state quasi tutte attuate o sono in corso di attuazione sia per le aree del P.I.P. Monviso sia per quelle del P.I.P. Pollenzo. Tale solidità del sistema produttivo braidese si è peraltro strutturato intorno ai principali insediamenti storici collocati, in origine, ai margini della città consolidata, producendo nel corso degli ultimi due decenni una sorta di “accerchiamento e di chiusura” della città verso le principali arterie viabili di accesso comunale e intercomunale. Per questo motivo le previsioni del presente PRGC si sono poste l’obiettivo prioritario di non soffocare la residua crescita aziendale di tali importanti realtà, pur mirando ad una maggior articolazione funzionale e spaziale della complessiva realtà produttiva. In questo senso sono state previste aree sottoposte a S.U.E. con differenti destinazioni prevalentemente industriali - artigianali, ma con presenza di un mix funzionale bilanciato anche sulle destinazioni produttive e terziario-direzionali. Si prospetta infatti la realizzazione di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) la cui progettazione non potrà prescindere dai principi della sostenibilità ambientale. Tali aree sono generalmente collocate ai margini dell’edificato favorendo la realizzazione di nuove arterie di collegamento viarie atte a sopportare un traffico di mezzi pesanti, con il duplice scopo di innervare e collegare le aree destinate ad attività produttivo-terziario-artigianali e di escludere dal centro edificato il traffico pesante. La realizzazione di tale sistema infrastrutturale diventa anche occasione di creazione di un corridoio verde di rinaturalizzazione piantumato con essenze di alto fusto. 58 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Per quanto riguarda le aree che il PRGC del 1994 definiva come “t”, ovvero aree prevalentemente terziario-artigianali, per le quali era ammesso il cambio d’uso a favore della residenza, da attuarsi mediante ZR, il nuovo PRGC ne ha previsto una generale riclassificazione, sulla base di un’indagine puntuale, mirata ad individuare le differenti articolazioni delle attività insediate e di quelle che il PRGC intende ancora insediare. Le zonizzazioni previste dalla PRGC sono le seguenti: - BM – aree destinate ad attività artigianali consolidate - BI – aree destinate ad attività produttive consolidate (di cui la BI/b ovvero l’area di rispetto dell’insediamento BraGas costituisce sottozona) - BC – aree destinate ad attività terziarie e commerciali consolidate - DM – aree destinate ad attività artigianali di nuovo impianto - DI– aree destinate ad attività produttive di nuovo impianto - DC– aree destinate ad attività terziarie e commerciali di nuovo impianto Le aree consolidate sono state verificate puntualmente, in quanto il P.R.G.C. del 1994 individuava esclusivamente le aree produttive esistenti e confermate e non offriva indicazioni circa le destinazioni artigianali e terziarie. In accordo con l’Amministrazione Comunale è stato svolto un lavoro di verifica degli strumenti urbanistici previsti, in tutto od in parte attuati al fine di verificare l’attualità di alcune previsioni e l’eventuale3 necessità di nuov indicazioni. La stessa verifica è stata effettuata puntualmente per tutte le aree a destinazione “t”, individuando quelle da confermare per destinazione residenziale e quelle da riservare per altre attività. Anche per alcune aree destinate a “verde privato” all’interno di alcuni PIP approvati (ad es. il PIP di Pollenzo o il PIP Monviso) il nuovo PRGC ha inteso modificarne la natura indifferenziata, proponendone una congrua piantumazione, finalizzata a proteggere ambientalmente alcuni impianti industriali da insediamenti esterni di diversa naturaTutti gli interventi di nuovo impianto per attività economiche sono sottoposti a Strumento Urbanistico Esecutivo, come indicato nelle tavole di Progetto P2.3 e P2.4. Per le prescrizioni particolari si rimanda agli elaborati P3.1 “Norme Tecniche di Attuazione: Prescrizioni generali” e P3.2 “Norme Tecniche di Attuazione: Schede d’Area”. Alle attività economiche vengono ancora attribuite le seguenti zonizzazioni: - IC – aree destinate alla distribuzione di carburante, si tratta di aree poste lungo le viabilità principali, per cui il piano prevede il mantenimento dell’attività in atto, nel rispetto delle vigenti normative in materia; - ED/c – aree a destinazione cava, si tratta di aree per attività di trattamento inerti nelle quali il P.R.G.C. riconosce le autorizzazioni in vigore per la coltivazione di cave 59 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 4.2 Indirizzi e scelte progettuali per il territorio non urbanizzato 4.7.1 Paesaggio agrario e naturalistico La revisione generale di piano tratta il territorio agricolo in maniera più approfondita rispetto al piano vigente. In parte questo aspetto è indotto dall’introduzione nel corso dell’ultimo decennio di una maggior sensibilità ai temi paesaggistico-ambientali che hanno introdotto una serie sempre maggiore di normative in materia. Proprio in questa direzione il Piano prevede una maggiore classificazione ed oltre alle aree agricole generiche EE prevede le seguenti zone: - EE/tu: Unità di paesaggio agrario di tutela – sono aree collocate in particolari porzioni del territorio che presentano particolari aspetti naturalistici degni di tutela e salvaguardia, in coerenza con le indicazioni degli strumenti urbanistici sovracomunali; - EE/or: Unità di paesaggio agrario “degli orti” – si tratta delle aree destinate ad orti situate nella parte di trincea fluviale compresa tra la collina verso il Tanaro e la frazione di Pollenzo, caratterizzati da una vocazione alla produzione orto-frutticola di elevata qualità, per le quali si vuole incentivare il mantenimento di tale eccellenza; All’interno di queste unità di paesaggio il PR.G.C. prevede degli insediamenti di presidio così definiti: - EE/cs: cascine storiche, già citate nel Catasto Massone (XVIII° sec.) diffuse sul territorio della pianura braidese, per le quali si prevedono specifiche norme di tutela e salvaguardia; - EE/ia: cascine ed edifici rurali – si tratta di agglomerati di edifici di origine rurale, che per natura e dimensioni costituiscono elementi puntuali sul territorio nei quali accanto alla destinazione agricola si ritrova spesso la destinazione residenziale che viene riconosciuta e confermata, tuttavia viene limitata la possibilità di ampliamenti in relazione al loro inserimento in ambito agricolo; - EE/p: insediamenti produttivi in ambito agricolo costituito da alcune aree produttive per le quali vengono ovviamente riconosciuti come esistenti e confermati gli usi produttivi in atto, tuttavia limitando le loro possibilità di sviluppo in relazione al loro inserimento in ambito agricolo; - Per il territorio non urbanizzato il Piano. ha per obiettivo: la tutela e la valorizzazione degli elementi morfologici ed ambientali del territorio anche per usi sociali e collettivi laddove previsto nell’ambito della Zona di salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero e della ex Tenuta Reale di Pollenzo; la salvaguardia attiva degli elementi antropici sussistenti, quali testimonianza storica e culturale; il sostegno della produttività agricola in coerenza con le direttive del Piano Territoriale Regionale e della normativa del Piano di sviluppo Rurale (P.S.R.); il consolidamento dei nuclei frazionali quali centri di servizio ai residenti e di appoggio alle funzioni turistico-ricettive-ricreative. 60 Comune di Bra 4.3 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Opzioni indirizzi e scelte progettuali per il sistema ambientale Per le previsioni, le indicazioni relative agli interventi di carattere ambientale si rimanda al documento “Rapporto Ambientale”, costituente parte integrante degli elaborati di P.R.G.C. 4.4 Opzioni indirizzi e scelte progettuali per il sistema della mobilità 4.9.1 La razionalizzazione e la riqualificazione della rete viaria Il territorio braidese presenta una situazione viabilistica piuttosto critica, simile peraltro a quello di tutta la provincia cuneese. Le principali arterie intercomunali (la SP n.661 verso Carmagnola a nord, la SP n.48 ad ovest verso Cavallermaggiore e la SS n. 231 a sud verso Cuneo ed a ovest verso Alba) convergono nella parte centrale del concentrico, a ridosso del centro storico, convogliando quote di traffico, soprattutto pesante, non più tollerabili dall’abitato. Un obiettivo prioritario del nuovo PRGC è stato quello di riformulare un sistema viabilistico che, alla luce del completamento dell’A33 Asti-Cuneo, allontanasse il traffico pesante dal centro ed al contempo garantisse una maggiore sicurezza agli utenti stessi della strada. Convergono a quest’obiettivo provvedimenti non solo strutturali, ma anche gestionali e funzionali, come ad esempio l’incentivo all’utilizzazione della tangenziale, che verrà completata entro la fine del 2009 e permetterà di eliminare tutta la parte di traffico in transito da nord sud. Il territorio braidese è inoltre interessato da alcuni interventi provinciali, atti a migliorare e potenziare la viabilità a livello locale: tra questi si ricordano la bretella di collegamento tra il ponte sul Tanaro e la SP n.7 in prossimità di Pollenzo, già in fase di progetto esecutivo, ed il prolungamento della tangenziale fino a Sanfrè (per ora in fase di studio di fattibilità). Un ulteriore tema fortemente dibattuto, e già ricordato precedentemente, riguarda il passaggio a livello in prossimità della stazione ferroviaria di Bra, il quale costituendo una profonda frattura nel tessuto abitato, rappresenta da oltre un decennio argomento di discussione forte e partecipata. Nell’autunno del 2008 è stato siglato l’accordo di programma tra Comune di Bra, Regione e Ferrovie dello Stato, per l’interramento e la copertura dei binari del tratto urbano della linea Bra-Alba. Questo importante passo consentirà di agire in due direzioni: da una parte migliorare la viabilità con l’eliminazione del passaggio a livello, e, dall’altra, riconferire alla città una importante area centrale, vitale per la realizzaione di un polmone verde urbano e un sistema di parcheggi pubblici/privati al servizio degli insediamenti confinanti. Nello specifico vengono elencati qui di seguito i principali interventi sulla viabilità previsti dalla Revisione Generale di PRGC: - riorganizzazione della viabilità nella frazione di Pollenzo, con la realizzazione di un collegamento tra il ponte sul Tanaro e la SS 231, attraverso la nuova bretella provinciale ed il ripensamento di via Nogaris, oltrechè di una nuova circonvallazione ovest tra la SS 231 e la SP 7, esterna al nucleo abitato. Tale 61 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa soluzione permette di allontanare il traffico pesante dal nucleo storico della frazione, razionalizzando i flussi di traffico e salvaguardando il patrimonio storico di origine carloalbertina; 4.5 - realizzazione di una “gronda ovest” che, interessando gran parte delle aree di nuovo impianto all’interno del concentrico, costituisce un collegamento nord/sud alternativo a viale Madonna dei Fiori: tale nuova “gronda” si fonda su una serie articolata di interventi nuovi e di semplice razionalizzazione del sistema esistente, come ad esempio l’allargamento di Strada Crosassa (un tempo sedime della strada antica per Torino), per entrare nel sistema della viabilità gia prevista dalla Variante 25 del PRGC; - potenziamento della viabilità del PIP di Corso Monviso, tramite la creazione di un nuovo collegamento verso sud con la SS 231 dotata di una nuova rotonda nel comune di Cherasco; tale nuova viabilità rappresenta anche il margine dei nuovi interventi previsti a sud di via Piumati; - realizzazione, tramite l’ingrandimento della rotonda tra viale della Costituzione e strada Falchetto, di una nuova viabilità a servizio delle attività produttivoartigianali-terzairie poste a nord dello stabilimento dell’Abet, con la previsione di un collegamento alla tangenziale; - razionalizzazione delle viabilità di attraversamento dell’edificato a ovest della linea ferroviaria Torino-Savona, in particolare tra strada Falchetto e via Gorizia, collegati alla realizzazione di nuovi S.U.E. residenziali; - ampliamento e sistemazione delle principali viabilità collinari con lo scopo di migliorare l’accesso ai nuclei abitati e di aumentarne la sicurezza per gli utenti. Reiterazione dei vincoli In alcuni casi il progetto ha ritenuto necessario riproporre l’individuazione, in tutto o in parte, di aree per servizi pubblici già presenti nel P.R.G.C. vigente. Consapevoli delle conseguenze relative al pronunciamento della Corte Costituzionale n. 179 del 20/05/99 in merito alla previsione e sulla gestione dei vincoli urbanistici, la reiterazione è stata limitata ai casi strettamente necessari al compimento delle previsioni del P.R.G.C. vigente, così come rettificate dalla presente Variante Strutturale. In relazione ai disposti del “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità” DPR n. 327/2001, di cui all’art. 9 ed in relazione a quanto già oggetto di vincolo a servizi pubblici nel vigente PRGC, si è quindi valutato di confermare nuovamente a servizi le seguenti aree (le numerazioni fanno capo all’identificazione numerica di cui alle tavole P2.2 e P2.3) con le seguenti sintetiche motivazioni: 62 Comune di Bra numero d’area Revisione Generale di P.R.G.C destinazione Revisione Generale destinazione P.R.G.C. vigente proprietà 618 SP/d Sb Privato 521 SP/a Sc Privato 665 SP/e Se Privato 586 SP/c Sd Privato 621 SP/d Sd Privato 591 FP/c Sd Privato 686 FP/c Sd Privato 588 SP/c Sd Privato 627 SP/d Se Privato 597 SP/c Sc Privato 63 Relazione Illustrativa motivazione Strada Crosassa. La destinazione a servizi stata confermata in quanto la realizzazione di un parcheggio in questa posizione può essere utile alla residenza ed ai servizi sportivi esistenti. Via Gabotto. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto l’Amministrazione Comunale ha intenzione di collocare un istituto scolastico in ques’area a servizio della residenza locale. Via I Maggio. La destinazione servizi è confermata in quanto l’area produttiva nella quale è inserita necessita di servizi Via Visconti Venosta angolo Via Rio Giano. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto l’area è interclusa tra lotti edificabili, ma non idonea all’edificazione Via Visconti Venosta. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto l’area è sprovvista di aree a parcheggio Viale Costituzione. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto l’area contribuisce alla realizzazione di un parco urbano Viale della Costituzione. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto l’area contribuisce alla realizzazione di un parco urbano Viale della Costituzione. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto l’area contribuisce alla realizzazione di un sistema verde continuo Strada Falchetto. La destinazione a servizi è stata confermata per la realizzazione di un’area a parcheggio adiacente a quella esistente Strada Tetti Milanesi. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto costituisce area di pertinenza della Cappella dei Santi Maurizio e Defendente Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C 121 SP/d Sc Privato 2043 SP/c Sd Privato 2080 SP/a Sd Privato 116 SP/d Sd Privato 1450 SP/b Sc Ente religioso 573 SP/d Sd Privato 64 Relazione Illustrativa Via Molineri. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto un’area a parcheggio in questa zona servirebbe la residenza esistente Via Einaudi. La destinazione a servizi è stata confermata per consolidare l’area a servizi limitrofa Via Einaudi. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto si ritiene opportuno ampliare la scuola esistente Via Gorizia. La destinazione a servizi è stata confermata in quanto l’area si trova adiacente alla sede stradale ed idonea pertanto alla realizzazione di un parcheggio in un’area carente. San Matteo. La destinazione a servizi di quest’area è stata mantenuta in quanto gli abitanti della frazione hanno fatto richiesta di avere un campo sportivo. Via Mascagni. La destinazione a servizi di quest’area è stata mantenuta in quanto si ritiene utile inserire un parcheggio in questa zona residenziale a ridosso dell’unica attività produttiva. Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 5 IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Sono stati assunti come punti qualificanti di riferimento per il dimensionamento del Piano Regolatore Generale seguenti elementi: a) b) c) d) e) la consistenza demografica e la consistenza edilizia consolidatasi nel tempo; i criteri di dimensionamento adottati dal Piano Regolatore Generale vigente; l’indice volumetrico pro capite di 120 mc/ab. i criteri di dimensionamento suggeriti dalla LR 56/77; le previsioni di sviluppo futuro. Gli indirizzi di progetto assunti per la Revisione Generale prevedono la continuità e il mantenimento delle caratteristiche abitative e tipologiche riscontrate sul territorio comunale e dei valori medi desunti dal Censimento ISTAT 2001: si considera pertanto un valore di consumo medio per vano di 40 mq di SLP, che corrisponde al valore di indice volumetrico assunto dal PRGC. Il PRGC assume dunque i principi e le motivazioni già espressi nella Deliberazione Programmatica, lassove si afferma che: “se si dovesse ritenere compatibile con lo scenario di sviluppo locale, le politiche insediative assunte e con l’arco temporale di validità del PRG (oltre 10 anni) un aumento dei nuclei famigliari contenuto tra il 15% e il 20% delle famiglie residenti (rispetto al 2001) si avrebbe, in proiezione, un fabbisogno per circa 2.000 famiglie (min. 1.700, max 2.260), vale a dire per circa 6.000 nuovi vani (min. 5.100, max 6.780). … Il PRG dovrà dunque valutare una edificabilità complessiva compresa all’interno della forbice di 204.000 mq di SLP e 271.000 mq di SLP. Ovviamente tale dimensionamento complessivo dovrà intendersi come “offerta” insediativa in tre diverse direzioni: il recupero e il rinnovo del patrimonio edilizio esistente, il completamento e la riqualificazione di alcuni tessuti urbanistici ancora riconoscibili ed la trasformazione urbanistica e il nuovo impianto, laddove ritenuto sostenibile rispetto ai caratteri strutturali dell’ambiente naturale e antropico”. Rispetto ai parametri assunti per il calcolo della capacità insediativa si è derogato per il calcolo delle aree per l’ERS (edilizia residenziale sociale), assumendo in questo caso un valore ridotto e pari a 30 mq/ab (ovvero 90 mc/ab). 5.1 La capacità insediativa prevista dal Piano La capacità insediativa residenziale teorica (CIRT) della presente Variante Generale al P.R.G. viene costruita sulla base dei seguenti criteri applicati a ciascuna zona urbanistica, direttamente riferibili all’accorpamento del territorio comunale per parti omogenee, in cui la zona urbanistica si viene a collocare, modificate rispetto a quelle attualmente previste, ma ad esse riconducibili per caratteristiche fisico-morfologiche e per posizione nel tessuto urbano. La capacità insediativa residenziale teorica prevista in aggiunta agli abitanti esistenti nell’arco temporale di validità della revisione al P.R.G.C., viene pertanto costruita sulla 65 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa base delle seguenti ipotesi di attuazione delle potenzialità edificatorie ammesse per ciascuna zona urbanistica: zone dell’I.U.A. e di corona all’I.U.A.: - - - zone S1, S2, S3, S4, S5, S6: costituiscono il nucleo storico dell’abitato di Bra e della frazione Pollenzo e rientrano all’interno dei perimetri degli Insediamenti Urbani aventi caratteri Ambientali (I.U.A.); in tali zone si è riscontrata una potenzialità di recupero di volumi esistenti non utilizzati o abbandonati e la necessità di prevedere il riordino e la sostituzione di quei volumi palesemente in contrasto con la tipologia del tessuto storico. A tal fine in dette zone urbanistiche si prevede il recupero del patrimonio edilizio esistente a parità di volume, con la possibilità di sostituzione edilizia o ristrutturazione urbanistica solo per gli edifici, puntualmente indicati in cartografia di progetto, che dalle indagini sono risultati “non congrui” o “marginali” rispetto ai caratteri tipologici del centro storico; zone inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona dell’ I.U.A.: sono aree costituenti il tessuto consolidato e poste a corona del Centro Storico. Anche in queste aree, analogamente a quanto accade all’interno dell’I.U.A., si prevede un incremento di capacità insediativa solo all’interno dei PdR che si realizzano sugli edifici definiti come “non congrui” o “marginali” e rappresentati in giallo o grigio nell’elaborato AT5.1 “Caratteri qualitativi del tessuto urbano del centro storico di Bra” dove sono ammessi interventi fino alla demolizione e sostituzione edilizia; zone T1: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da corte chiusa e sono completamente inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona.;zone T3: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da un impianto seriale con edifici in linea lungo il fronte strada con 2-3 piani f.t, in parte inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona; T4: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da edifici in linea e alti (da 4 piani fuori terra) in parte inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona e zone T5/c: sono aree di tessuto urbano con impinto aperto o libero in pianura, caratterizzato da edifici isolati e plurifamiliari a schiera, a 2-3 piani f.t. Per l’insieme di queste 3 tipologie di aree si può assumere che, nell’arco temporale di validità del Piano e per gli interventi di riplasmazione del tessuto cosiddetto “marginale” o “non congruo”, attuati mediante PdR, l’incremento di capacità insediativa possa essere stimato in 214 abitanti. zone consolidate: - zone T2: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da corte aperta con edifici pluripiano pusti all’esterno del Perimetro di Ambito di Corona; zone T3: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da un impianto seriale con edifici in linea lungo il fronte strada con 2-3 piani f.t, parte di queste aree sono all’interno del Perimetro di Ambito di Corona; zone T4: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da edifici in linea e alti (da 4 piani fuori terra) in parte inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona; zone T5/p e T5/p: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da un impianto aperto o libero, con edifici plurifamiliari o a schiera rispettivamente in pianura ed in collina; zone T6/p e T6/c: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da tipologia edilizia isolata, con giardino di pertinenza rispettivamente in pianura ed in collina. 66 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Per tali aree consolidate, nelle porzioni esterne all’Ambito di Corona alle I.U:A:, si prevedono interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, per cui si prevede un incremento di capacità insediativa pari a 184 abitanti. Nel conteggio della capacità insediativa delle aree consolidate rientra anche la quota parte prevista dal recupero del patrimonio edilizio delle aree ricompresse nella zona T7: Tessuto urbano di origine rurale delle frazioni. zone di completamento: Il PRGC individua delle aree di completamento individuate con la simbologia delle zone T5-co e T6-co. Tali zone sono caratterizzate dal medesimo tessuto di riferimento e sono costituite in parte da conferme di previsioni del P.R.G.C. vigente ed in parte da aree inserite dalla presente Revisione Generale. Tra le aree consolidate vanno segnalate l’area 783 appartenente alla zona urbanistica T4 e l’area 1008 appartenente alla zona urbanistica T5/p, già comprese nella Variante 25 e riconfermate dalla presente revisione che generano 100 abitanti. La capacità insediativa complessiva aggiuntiva prevista è stimata in 571 abitanti complessivi (di cui 349 abitanti previsti dalla riconferma di aree già previste nel piano regolatore vigente, 122 abitanti previsti dalla presente Revisione e 100abitanti previsti dalla Variante 25). zone di nuovo impianto: Il P.R.G.C. individua puntualmente le aree di nuovo impianto da attuare esclusivamente tramite S.U.E., assegnando indici e parametri nelle singole Schede d’Area. Dei S.U.E. indicati in cartografia alcuni erano già stati previsti con la Variante 25 al P.R.G.C. vigente, altri tre sono stati inseriti con il Programma Integrato art. 18 del D.L. 13 maggio 1991 e s.m.i., mentre le restanti aree sono state inserite dalla presente Revisione. In particolare per le aree di nuovo impianto: - aree T4-ni previste dalla Variante 25: 358 abitanti di edilizia libera - aree T4-ni previste dal Programma Integrato (Gozzini): 459 abitanti di edilizia libera e 412 abitanti di ERS - Aree di nuovo impianto previste dalla Revisione Generale: 3.622 abitanti di edilizia libera e 542 abitanti di ERS Quindi, complessivamente per le aree residenziali di nuovo impianto T4-ni, T5-ni e T6-ni si prevedono 4.439 abitanti (di cui 3.485 abitanti di edilizia libera e 954 abitanti di ERS). zone di trasformazione: Per la zona TR, sono state identificate sette aree sulle quali si è riscontrata la presenza di edifici e attività di tipo produttivo dismessi oppure non congrui rispetto alla destinazione d’uso del tessuto in cui si collocano (principalmente residenziale): per esse il Piano prevede il recupero e la trasformazione verso un uso prevalentemente residenziale. Le aree in oggetto riguardano una superficie territoriale complessiva di 113.393 mq e sviluppano una capacità insediativa totale di 681 abitanti. Per ognuna di esse sono previsti mix funzionali e indici edificatori differenziati rispetto al tessuto edilizio in cui si collocano: 67 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa - area 1426: (derivante dalla Variante 25, via Piumati); indice di utilizzazione territoriale di 0,55 mq/mq; mix funzionale: 65% residenziale (21.438 mc e 116 abitanti) e 35% produttivo (6.996 mq di ST.); - area 1430: (derivante dalla Variante 25, RFI); indice di utilizzazione territoriale di 1 mq/mq; mix funzionale: 65% residenziale (15.072 mc e 126 abitanti) e 35% terziario-commerciale (2705 mq di S.U.L.); - area 2021: indice di utilizzazione territoriale di 0,4 mq/mq: mix funzionale: 50% residenziale (12.578 mc e 105 abitanti) e 50% terziario-commerciale (4.193 mq di S.U.L.); - area 2060: indice di utilizzazione territoriale di 0,4 mq/mq: mix funzionale: 70% residenziale (10.134 mc e 84 abitanti) e 30% terziario-commerciale (1.448 mq di S.U.L.); - area 2061: indice di utilizzazione territoriale di 0,3 mq/mq: mix funzionale: 70% residenziale (25.944 mc e 216 abitanti) e 30% terziario-commerciale (3.706 mq di S.U.L.); - area 2064: indice di utilizzazione territoriale di 0,3 mq/mq: mix funzionale: 40% residenziale (4.126 mc e 34 abitanti), 60% terziario-commerciale (2.063 mq di S.U.L.); Complessivamente dunque l'incremento di capacità insediativa residenziale teorica relativo alla Variante di Revisione al P.R.G.C. di Bra risulta dal seguente prospetto: zone urbanistiche zone S1, S2, S3, S4, S5, S6 (I.U.A) zone T1, T3, T4, T5/c (Corona all'I.U.A) zone T2, T3, T4, T5/p, T5/c, T6/p, T6/c, T7 zona T4 zone T4-ni zone T5/p zone T5-co zona T5-ni zone T6-co zone T6-ni zona TR totale abitanti teorici aggiuntivi zona Ari zona FP/a, FP/b e FP/c zona SP/a, SP/b, SP/c, SP/d e SP/e viabilità perequata tot ab teorici agg cubatura in trasf libera ERS 214 - 184 39 1.719 61 208 2.335 263 385 681 6.088 0 0 0 0 0 0 0 582 0 0 372 0 0 0 954 128* 328* 175* 22* 653** * la CIRT in trasferimento viene calcolata sulla cubatura effettivamente localizzata ovvero sul 53% della CIRT generata ** della CIRT in trasferimento il 60% viene conteggiato nella edilizia libera ed il 40% nella edilizia ERS 68 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Tali valori risultano pari rispettivamente al 20% ed al 5,4% dei 29.608 abitanti residenti al 31/12/2008. La quota di capacità insediativa residenziale aggiuntiva afferente rispettivamente al recupero e completamento del patrimonio esistente, alle aree di trasformazione e ai nuovi insediamenti previsti dal PRGC risulta dal seguente prospetto: % su abitanti esistenti (29.608) recupero e completamento del patrimonio edilizio esistente aree di trasformazione* zone TR nuovi insediamenti* zone T4-ni, T5-co, T5-ni, T6-co, T6-ni cubatura in trasferimento zone Ari, FP/a, FP/b, FP/c, SP/a, SP/b, SP/c, SP/d e SP/e 747 abitanti 3% 439 abitanti 1% 3.622 abitanti 12% 653** abitanti 2% * la CIRT indicata è costituita dai soli interventi previsti dal P.R.G.C. e non comprende i dati relativi a Variante 25 e Programma Integrato “Gozzini” ** della CIRT in trasferimento effettivamente localizzata (il 53% della totale) il 60% viene conteggiato nella edilizia libera ed il 40% nella edilizia ERS Considerando quindi gli abitanti residenti e quelli aggiuntivi previsti dalla Variante di Revisione, si ha la seguente capacità insediativa residenziale teorica (CIRT) totale: abitanti residienti al 31.12.2007 29.608 abitanti abitanti aggiuntivi previsti dalla Variante di Revisione capacità insediativa residenziale teorica (CIRT) 7.695 abitanti 37.303 abitanti Di seguito viene riportata la tabella riassuntiva dei dati relativi alla CIRT derivante dall’edilizia libera e dei dati relativi all’ERS previsti dal PRGC, partendo dal livello di attuazione del PRGC vigente. I dati relativi al fabbisogno decennale di CIRT previsti dal nuovo Piano sono quelli indicati dalle frecce rosse che contribuiscono al raggiungimento di 6.750 abitanti. Su questo valore si calcola il 40% da attribuire ad edilizia ERS, che risulta pari a 2.700 abitanti. Il nuovo Piano reperisce un valore pari a 2.084 abitanti per edilizia ERS. Dall’analisi della dotazione di ERS preesistente del PRGC emerge un esubero di abitanti ERS, che copre ampiamente il deficit previsto. 69 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C 70 Relazione Illustrativa Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Per quanto attiene alle scelte urbanistiche effettuate in relazione alle attività produttive, il PRGC conferma le aree già previste dal P.R.G.C. vigente, con alcune aggiunte in ambito di completamento e nuovi impianto. Le zone che rientrano nel comparto produttivo risultano le seguenti: - zone BM: si riferiscono ad aree gia edificate destinate ad ospitare attività artigianali consolidate, per le quali sono previsti completamenti nel rispetto dell’indice di utilizzazione fondiaria di 2 mq/mq. Si estendono per una superficie di 437.223 mq; - zone BI: si riferiscono ad aree già edificate destinate ad ospitare attività produttive consolidate, per le quali sono previsti completamenti nel rispetto dell’indice di utilizzazione fondiaria di 2 mq/mq. Si estendono per una superficie di 1.061.892 mq; - zone BI/b: esiste un'unica area a destinazione BI/b, cioè l’area di rispetto dell’insediamento Bra Gas, per una superficie territoriale di 31.772 mq. Per quest’area valgono le previsioni già previste dal PIP Monviso riportate nell’art 40 delle NTA; - zona DM: si riferisce ad aree destinate ad attività artigianali di nuovo impianto inserite in S.U.E. in corso di attuazione, in S.U.E. a destinazione artigianale inserita dalla Variante 25 (Parco Polifunzionale) o in S.U.E. in progetto. La superficie territoriale relativa alle aree DM in corso di attuazione è pari a 42.748 mq, quella dell’area del Parco Polifunzionale (Variante 25) è pari a 273.039 mq, mentre la superficie territoriale relativa ai S.U.E. inseriti dal P.R.G.C. è pari a 695.634 mq per complessivi 1.011.421 mq. Il PRGC prevede per queste aree indice di utilizzazione fondiaria pari a 0.45mq/mq ed un rapporto di copertura pari al 60%. - zona DI: si riferiscono ad aree destinate ad attività produttive di nuovo impianto inserite in S.U.E. in corso di attuazione o in S.U.E. in progetto previsti dal P.R.G.C:. La superficie territoriale relativa alle aree DI in corso di attuazione è pari a 387.036 mq, mentre la superficie territoriale interessata da S.U.E. in progetto è pari a 17.665 mq per complessivi 404.701 mq. Il PRGC prevede per queste aree indice di utilizzazione fondiaria pari a 0.45mq/mq ed un rapporto di copertura pari al 60%. - zona EE/p: il PRGC ha inserito in tale zona un’area in contesto agricolo sulla quale si è riscontrata la presenza di edifici ad uso produttivo (dismessi); su una superficie complessiva di 2.113 mq. Per tali edifici il PRGC auspica interventi d recupero all’agricoltura o ad attività connesse strettamente correlate. Per le attività terziarie-commerciali il P.R.G.C. individua le seguenti zone e quantità: - zona BC: sono state inserite in questa zona le aree su cui ad oggi sono presenti le principali attività terziarie e commerciali del territorio braidese. Il PRGC conferma tali attività e prevede un loro possibile ampliamento fino al raggiungimento dell’indice di utilizzazione fondiaria massimo di pari all’indice di zona o a quello esistente se maggiore. La zona interessa una superficie di 188.292 mq, con una SUL esistente pari a 176.971 mq; 71 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa - zona IC: sono state inserite in tale zona le aree sulle quali ad oggi sono installati distributori di carburante per autotrazione. Per essa il Piano conferma le destinazione in atto e a fronte di una superficie pari a 38.872 mq e un indice di utilizzazione fondiaria di 0,2 mq/mq; - zona DC: sono destinate ad accogliere attività terziarie e commerciali di nuovo impianto e sono estese ad una superficie territoriale di 185.070 mq. Il PRGC prevede che queste aree si attuino mediante S.U.E e ne stabilisce indici e parametri nelle relative Schede d’area, per un totale di 83.281 mq di SUL. 5.2 I servizi pubblici La reale disponibilità attualmente esistente di aree per standard pubblici, di cui agli artt. 21 e 22 l.u.r 56/77, risulta concentrata in pochi punti del territorio comunale, lasciando inattuate alcune delle principali previsioni localizzative. Per quanto attiene alla dotazione di standard, tenuto conto delle aree a servizi già esistenti e di quelle in progetto interne ed esterne alle zone sottoposte a strumenti urbanistici esecutivi, approvati e in progetto, l'analisi del nuovo progetto di P.R.G.C. evidenzia una capacità insediativa complessiva ed una dotazione di standard così articolata: 1) 2) C.I.R.T. residenziale: (abitanti esistenti 31/12/2008: 29.608 + 7.695) = attività produttive (superfici territoriali): esistenti: BM (437.223), BI (1.061.892), DM in S.U.E. approvati (42.748), DI in S.U.E.approvati (387.036) = - progetto: DM (695.634), DI (17.665), T-ni mix prod (4.382), Area 1433 (136.520), Area 1426 (6.996)= 37.303 ab. - Totale 3) attività commerciali e terziarie (mq di SUL): - esistenti: BC (176.971), IC (3.887)= - progetto: DC (83.281), TR mix terz (14.116), T-ni mix terz (18.491), Aree 1427, 1428 e 1429 (10.444), Area 1433 (61.433), 72 1.928.899 mq di ST 861.197 mq di ST ------------------------2.790.096 mq 180.858 mq di S.U.L. Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Aree 1432, 1434 e 1435 (7.718) Area 1430 (2.706) = Relazione Illustrativa 198.189 mq di S.U.L. ----------------------------------379.047 mq di S.U.L. Totale: Dalla sintesi delle capacità insediative previste dal P.R.G.C. lo standard minimo di legge comporterebbe le seguenti quantità: 1) residenza 37.303 ab x 25 = 2) attività produttive: esistenti: 1.928.899 x 0,1 = progetto: 861.197 x 0,2 = ---------------------Totale: 3) attività commerciali e terziarie: esistenti: 180.858 x 0,8 = progetto : 198.189 x 1 = Totale: TOTALE (art. 21): 4) residenza 37.303 ab x 17,5 = TOTALE (art. 22): 932.575 mq 192.890 mq 172.239 mq 365.129 mq 144.686 mq 198.189 mq ----------------------342.876 mq 1.640.580 mq di standard min. 652.802 mq 652.802 mq di standard min. A fronte di questa richiesta minima di standard il PRGC prevede la seguente quantità di aree a servizi puntualmente individuate (standard ex art. 21 e 22, LR 56/77): Aree per standard da dismettere ai sensi dell’art. 21 L.R. 56/77: a) aree per servizi pubblici esistenti (SE): mq 561.657 così suddivisi: a1) standard relativi alla residenza: mq 504.975: 85.662 mq per l'istruzione (SE/a); 118.097 mq per il parcheggio (SE/b); 246.224 mq per le attrezzature di interesse comune (SE/c); 54.992 mq per parcheggi (SE/d); a2) standard relativi ad altre attività: 56.682 mq per servizi afferenti alle attività produttive (SE/e) b) aree per servizi pubblici in progetto (SP): mq 408.911 così suddivisi: b1) standard relativi alla residenza: mq 200.706: 42.905 mq per l'istruzione (SP/a); 73 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 22.428 mq per il parcheggio (SP/b); 84.784 mq per le attrezzature di interesse comune (SP/c); 50.589 mq per parcheggi (SP/d); b2) standard relativi ad altre attività: 208.205 mq per servizi afferenti alle attività produttive (SP/e) Non ritenendo vincolanti le destinazioni d'uso attribuite alle singole aree al servizio degli insediamenti residenziali, il PRGC consente la variazione delle percentuali all'interno della quantità complessiva prevista c) aree per servizi pubblici (SP) da dismettere all'interno degli S.U.E. previsti dal PRGC: 982.543 mq. così suddivisi: c1) standard relativi alla residenza: mq 526.482: 29.472 mq per l'istruzione (SP/a); 52.215 mq per il parcheggio (SP/b); 323.887 mq per le attrezzature di interesse comune (SP/c); 120.908 mq per parcheggi (SP/d); c2) standard relativi a altre attività: 456.061 mq per servizi afferenti alle attività produttive (SP/e) Per un totale (a+b+c) di (561.657 + 408.911+ 982.543) = 1.953.111 mq Lo standard urbanistico (art. 21 LR 56/77), dedotte le quote relative ad attività terziarie-commerciali e produttive (in progetto ed esistenti) riferito ai 37.303 abitanti insediabili in tutto il territorio comunale risulta quindi pari a: (1.953.111 – 56.682 – 208.205 – 456.061) / 37.303 = 1.232.163 / 37.303= 33 mq/ab Si tratta di uno standard più elevato del minimo richiesto per legge (25 mq/ab) che deriva dalla progettazione sul territorio comunale di un sistema di aree per servizi pubblici distribuite che vanno a servire l’intero comune e che si sommano a quelli esistenti. Per quanto riguarda gli standard da dismettere ai sensi dell’art. 22 L.R. 56/77 il Piano prevede le seguenti quantità. a) aree per servizi di livello generale esistenti (FE): mq 137.830 così suddivisi: 35.824 mq per l'istruzione superiore (FE/a); 51.172 mq per attrezzature sanitarie ed ospedaliere (FE/b); 50.834 mq per aree per parchi pubblici urbani e comprensoriali (FE/c); b) aree per servizi di livello generale in progetto (FP): mq 402.242 così suddivisi: 8.999 mq per l'istruzione superiore (FP/a); 0 mq per attrezzature sanitarie ed ospedaliere (FP/b); 393.243 mq per aree per parchi pubblici urbani e comprensoriali (FP/c); c) aree per servizi di livello generale in progetto (FP) da dimettere all’interno dei S.U.E. previsti dal PRGC: mq 135.090 così suddivisi: 74 Comune di Bra - Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 15.176 mq per l'istruzione superiore (FP/a); 0 mq per attrezzature sanitarie ed ospedaliere (FP/b); 119.914 mq per aree per parchi pubblici urbani e comprensoriali (FP/c); Per un totale (a+b+c) di (137.830 + 402.242+ 135.090) = 675.162 mq Lo standard urbanistico (art. 22 LR 56/77) riferito ai 37.196 abitanti insediabili in tutto il territorio comunale risulta quindi pari a: 675.162 / 37.303 = 18,1 mq/ab Si tratta anche in questo caso di uno standard più elevato del minimo richiesto per legge (17,5 mq/ab) generato dalla progettazione di una quantità di servizi pubblici tale che sommata a quella esistente riesca a sopperire al deficit di servizi art 22 pregresso, dovuto alla non realizzazione dei servizi previsti dal Piano vigente. Va in ogni caso sottolineato come la maggior parte dell'onere per l'acquisizione della maggior parte degli standard previsti non spetterà alla pubblica Amministrazione, in quanto la quota (c1) di 503.493 mq proviene da dismissioni gratuite all'interno di S.U.E., non rinunciabili per una migliore organizzazione dei nuovi insediamenti e della città. Tali aree entrano progressivamente a far parte del patrimonio pubblico e contribuiscono alla realizzazione dei servizi che ancora mancano nel Comune oppure verranno a costituire una riserva fondiaria utile per guidare lo sviluppo futuro dell'abitato. Le quantità sopra analizzate consentono di confermare le seguenti linee portanti del PRGC: - un incremento dei servizi esistenti per l’istruzione, confermando le proposte già espresse dall’Amministrazione Comunale ed individuando nuove localizzazioni; - un modesto incremento delle aree da destinarsi ad attrezzature comuni per lo più collocate nelle frazioni; - il raddoppio, rispetto alle previsioni del PRG vigente, di aree da destinarsi a spazi pubblici a parco, gioco e sport che attualmente sono per lo più concentrate nel complesso del Parco Atleti d’Italia; - l’incremento delle aree a parcheggio, specie nelle frazioni, rispondente all’esigenza di riorganizzare la mobilità interna rispetto al tessuto insediativo diffuso e riordinare le situazioni residenziali critiche pregresse; - ricerca di un sistema di aree a servizi organicamente distribuite sul territorio così da garantirne una fruibilità più ampia possibile; - aumento significativo delle aree per servizi afferenti le attività produttive, particolarmente carenti; 75 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa - un minimo aumento della quantità di aree destinate ad ospitare attrezzature sociali, sanitarie ed ospedaliere giustificato dalla presenza sul territorio di strutture esistenti e ben avviate; - un notevole incremento di aree per destinazione a parchi urbani e comprensoriali, dovuto alla pressoché completa inattuazione delle previsioni del P.R.G.C vigente ed al parallelo sviluppo del territorio naturale ripetto a quello del territorio urbanizzato; - un generale aumento delle aree a servizi nelle frazioni, che risultavano le più carenti. 5.3 Analisi di soglia L’art. 14, comma 3, della L.R. 56/77 richiede che vengano individuate le “linee di soglia dei costi differenziali per l’urbanizzazione delle aree di espansione, ricavati in riferimento al sistema infrastrutturale esistente e previsto ed alle caratteristiche del sito”. Per ciascuna area, in occasione della presente Revisione, il Comune di Bra ha valutato se, e in quale misura, fossero sufficienti i servizi indotti direttamente dagli intereventi previsti oppure se fosse necessario porre a carico degli stessi l’adeguamento di servizi e strutture. E’ da sottolineare come l’impossibilità di gestire l’cquisizione e la trasformazione di aree per servizi pubblici soltanto attraverso meccanismi pubblicistici, ha consigliato di rivedere non poche delle scelte relative ad aree significative del Comune, dove si è dimostrato più marcato che altrove il gap esistente fra le aree “vincolate sulla carta” e quelle “realmente acquisite” dal Comune. Il Piano ha dovuto pertanto effettuare una verifica complessiva dello stato di attuazione delle aree a servizi e proporre talvolta interventi di rilocalizzazione e rimodulazione delle stesse. Per quanto riguarda i valori di soglia considerati dal P.R.G.C. vengono riferiti i fattori di seguito illustrati. a) Soglie spaziali: a.1 a.2 fattori connessi con le caratteristiche naturali dei luoghi e cioè: - la morfologia del territorio comunale, che non presenta particolari dislivelli in corrispondenza delle aree di nuovo impianto; - la natura geologica del suolo, che non determina scostamento nei valori di soglia essendo le caratteristiche dei terreni urbanizzandi omogenee su tutto il territorio; fattori connessi all’uso del suolo e cioè: - le aree ad uso agricolo utilizzate per il nuovo impianto urbano sono già in parte compromesse; - le aree residenziali interessate riguardano fasce di bordo del sistema già edificato del Comune; 76 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa - le aree industriali vanno considerate come espansione di quelle esistenti. b) Soglie tecnologiche Il Piano prevede interventi che dal punto di vista del sistema infrastrutturale a rete possono essere considerati di completamento e potenziamento della rete esistente. Si possono distinguere a tale scopo differenti ambiti: - le aree edificate e di completamento già urbanizzate all’interno delle quali non si producono costi addizionali per divenire disponibili all’uso; - le aree edificabili poste nelle immediate vicinanze alle precedenti, per le quali si producono minimi costi addizionali mediante il potenziamento ed allacciamento delle reti tecnologiche esistenti e modesti ampliamenti dei servizi a verde e parcheggi. Gli interventi determinanti il maggior carico in relazione a tale sistema, sono quelli interessanti le aree di espansione residenziale e produttiva, in cui si producono costi addizionali quantificabili con la realizzazione di nuove reti tecnologiche ancora sostenibili dalle infrastrutture esistenti, di servizi a verde e parcheggi e di nuove infrastrutture stradali. Per le aree di espansione residenziale (attuabili attraverso S.U.E.), il PRGC individua meccanismi attuativi che pongono a totale carico dei concessionari la realizzazione diretta della viabilità locale e della viabilità “di gronda” in direzione Bra – Cherasco, che contribuirà al miglioramento sia della viabilità di passaggio in tale direzione sia della dotazione viaria complessiva del Comune. In ordine alle attrezzature scolastiche ed alla loro localizzazione sul territorio, si rimanda al capitolo 2.4.2 “Il sistema scolastico” della Relazione illustrativa sulle indagini di carattere illustrativo”. In generale in merito alle esigenze determinate dalla previsione di aumento complessivo di popolazione residente, così come calcolato al precedente cap. 5.1, gli uffici comunali evidenziano che non esiste una sufficiente disponibilità di locali per le Scuole dell’obbligo; risulta pertanto utile proseguire con il trend già indicato con le varianti 25 e 26 che introducono nuove aree a destinazione servizi per l’istruzione primaria (var 26) e secondaria (var 25), anche in considerazione del fatto che le previsioni del P.R.G.C. vigente, in materia di istruzione primaria, sono rimaste per lo più disattese. Vengono quindi previste nuove aree per l’istruzione nella quantità di 72.223 mq di superficie (vedi cap. 5.2). 77 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa 6 APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE NELLA REDAZIONE DEL P.R.G.C. E RELATIVI ADEMPIMENTI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE DALLE LEGGI DI SETTORE 6.1 Adempimenti circa la L.R. 40/98 e Dlgs. 4/2008 L’art. 20 (“compatibilità ambientale di piani e programmi”) della LR 40/98 al comma 1 chiede che gli strumenti di programmazione e pianificazione che rientrano nel processo decisionale relativo all’assetto territoriale e che costituiscono il quadro di riferimento per le successive decisioni di autorizzazione, siano predisposti in coerenza con gli obiettivi di tutela ambientale stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali, delle normative comunitarie, delle leggi e degli atti di indirizzo nazionali e regionali, e siano studiati ed organizzati sulla base di analisi di compatibilità ambientale. Si dispone quindi che il Piano Regolatore sia integrato da una relazione specifica di compatibilità ambientale, avente la funzione di evidenziare eventuali problematiche conseguenti all’attuazione delle previsioni di PRGC. Si rimanda agli elaborati P1.5/1 “Relazione di compatibilità ambientale” e P1.5/2 “Rapporto Ambientale”. 6.2 Adempimenti circa la L.R. 52/2000 Il Comune di Bra è dotato di un Piano di Caratterizzazione Acustica vigente approvato con DCC n. 35 del 19/04/2004 e modificato con una Variante approvata con DCC n. 12 del 30/01/2006. L’art. 5 (“Funzioni dei comuni”) della L.R. 20 ottobre 2000, n. 52 (“Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento acustico”) al comma 4 stabilisce che ogni modifica degli strumenti urbanistici comporta la contestuale verifica e l'eventuale revisione della classificazione acustica. L’approvazione di una proposta urbanistica che prevede aree di nuovo insediamento non contemplate nello strumento vigente, comporta successivamente la revisione e l’aggiornamento del Piano di Classificazione Acustica. La modifica o revisione della classificazione acustica deve essere adottata con la procedura di cui ai commi 1, 2, 3, 4 e 5 dell’art. 7 della L.R. 52/2000, secondo quanto indicato al comma 6 dello stesso articolo. Le disposizioni della presente legge sono finalizzate alla prevenzione, alla tutela, alla pianificazione e al risanamento dell'ambiente esterno e abitativo, nonché alla salvaguardia della salute pubblica da alterazioni conseguenti all'inquinamento acustico derivante da attività antropiche, in attuazione dell'articolo 4 della legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) e dei relativi decreti attuativi. 78 Comune di Bra Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa Per questo motivo si redige una verifica di compatibilità acustica tra il Piano di Zonizzazione vigente e le proposte contenute nella presente Variante di Revisione, contenuta nell’elaborato P1.6 “Verifica di compatibilità Acustica”. 6.3 Le industrie a rischio di incidente rilevante La Revisione di Piano adegua le proprie previsioni urbanistiche alle disposizioni di cui al D.Lgs 334/99 e al DM 09/05/01: industrie RIR (a rischio di incidente rilevante) che concerne la pericolosità di insediamenti industriali. Oggetto del documento RIR è la determinazione delle aree appartenenti al territorio del Comune di Bra da sottoporre a specifica regolamentazione secondo quanto stabilito dall’art. 14 del D.lgs 334/99 e nel D.M. 9/5/01 in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, al fine di prevenire gli incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l’uomo e per l’ambiente, mantenendo opportune distanze di sicurezza tra gli stabilimenti e possibili elementi vulnerabili. Si rimanda perciò all’elaborato RIR. 6.4 Il comparto del commercio Nell’ambito della definizione dei Criteri di adeguamento commerciale per il rilascio delle autorizzazioni commerciali relative alle medie strutture di vendita nelle zone di insediamento commerciale (ai sensi del D.Lgs 114/98, della LR 28/99, della DCR 56313414 del 29.10.1999 e della DCR n. 59-10831 del 24.03.2006), sono state censite le attività commerciali con vendita al dettaglio e quelle assimilabili, ovvero i pubblici esercizi (aggiornate al 23.06.2006). Nel territorio comunale sono in attività 159 esercizi di vendita al dettaglio (escluse quelle all’ingrosso) che si suddividono come segue secondo la tipologia degli esercizi (ai sensi del D.Lgs 114/98): Ai sensi del D.Lgs 114/98 e della L.R. 28/99, il Comune di Bra è dotato dei criteri commerciali (approvati con D.C.C. n. 3 del 26/01/2009) da applicare nel proprio territorio per il rilascio di medie e grandi strutture di vendita al dettaglio in sede fissa, riconoscendo con tale provvedimento gli addensamenti commerciali. Verificata la compatibilità urbanistica con le attività di vendita al dettaglio previste dalle presenti norme per le zone urbanistiche in cui è suddiviso il territorio comunale la compatibilità delle strutture di vendita commerciali e ogni altra regolamentazione specifica è stabilita dagli elaborati di cui alla D.C.C. n. 3 del 29/01/2009 e sue s.m.i., fermo restando il prevalere di eventuali successive disposizioni normative di settore (nazionali, regionali, provinciali, ecc.). 79 Comune di Bra 6.5 Revisione Generale di P.R.G.C Relazione Illustrativa L’assetto idrogeologico La Variante di Revisione ai sensi dell’art 18 (“indirizzi alla pianificazione urbanistica”) del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) è tenuta ad effettuare una verifica della compatibilità idraulica ed idrogeologica delle previsioni urbanistiche. In particolare questa verifica viene sviluppata negli elaborati G “Elaborati Geologici” La relazione geologica si occupa dell’analisi di tutti gli elementi di carattere geolitologico, geomorfologico, idrogeologico, ideologico, ecc e di quant’altro consenta una valutazione oggettiva della propensione al dissesto dell’intero territorio comunale e della zonazione dell’intero territorio comunale per aree omogenee dal punto di vista della pericolosità geomorfologia intrinseca, indipendentemente dai fattori antropici (circ. P.G.R. n. 7/LAP del 08/05/1996). La relazione idraulica invece ha per oggetto la valutazione delle possibili aree soggette ad inondazione, in concomitanza di eventi particolarmente gravosi atti a generare ondate di piena nella rete idrica superficiale che caratterizza il territorio comunale. Per informazioni più precise in merito alle tematiche sopra citate si rimanda direttamente agli elaborati menzionati. 80