Relazione illustrativa sul progetto

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Relazione illustrativa sul progetto
INDICE
1
ASPETTI GENERALI ...................................................................................................3
1.1
1.2
1.3
1.4
IL QUADRO DI RIFERIMENTO LEGISLATIVO ....................................................................3
LA STRUMENTAZIONE URBANISTICA VIGENTE DI BRA E DEI COMUNI CONTERMINI .......5
LE MOTIVAZIONI DELLA REVISIONE AL P.R.G.C. CONTENUTE NELLA DELIBERAZIONE
PROGRAMMATICA .........................................................................................................9
LA POSIZIONE DI BRA NEL PIEMONTE MERIDIONALE ...................................................13
2 IL QUADRO DI RIFERIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA16
2.1 PER UNO SCHEMA DI RIFERIMENTO STRUTTURALE E STRATEGICO CONDIVISO .............16
2.2 INDIRIZZI DI PIANIFICAZIONE SETTORIALE ...................................................................27
2.2.1 Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico - PAI .............................................27
2.2.2 Programma di Sviluppo Locale (PISL) “Sviluppo Eccentrico” ..........................27
2.2.3 Programmi ferroviari ...........................................................................................28
3
LE COMPONENTI STRUTTURALI E STRATEGICHE DEL PIANO................30
3.1 LE AZIONI PROMOSSE DALLA REVISIONE AL PRG........................................................30
3.2 LE COMPONENTI STRATEGICHE ...................................................................................30
3.2.1 Il criterio storico ..................................................................................................31
3.2.2 Il criterio morfologico .........................................................................................31
3.2.3 La collina .............................................................................................................32
3.2.4 Il concentrico e la citta’ costruita ........................................................................33
3.2.5 I nuovi insediamenti residenziali .........................................................................33
3.2.6 Le attivita’ produttive ..........................................................................................34
3.2.7 Edilizia residenziale sociale.................................................................................34
3.2.8 Il territorio agricolo .............................................................................................35
3.2.9 Il sistema della mobilita’ .....................................................................................35
3.2.10 Il criterio perquativo diffuso..............................................................................37
3.2.11 Calcolo sintetico della capacita’ insediativa teorica ..........................................38
3.3 COERENZE DELLE SCELTE PROGETTUALI CON GLI INDIRIZZI DELLA DP.......................38
4
IL SISTEMA GENERALE DEGLI INSEDIAMENTI .............................................42
4.1 IL METODO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE.......................................................42
4.2 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ CONSOLIDATA ..................................43
4.2.1 Il tessuto residenziale consolidato .......................................................................43
4.2.2 Il tessuto residenziale consolidato collinare ........................................................44
4.3 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ STORICA ...........................................46
4.4 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ PUBBLICA .........................................48
4.4.1 I servizi pubblici e le aree per attività di interesse collettivo...............................48
4.4.2 Le aree per l’Edilizia Residenziale Sociale (E.R.S) ............................................52
4.5 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ DELLA TRASFORMAZIONE.................53
4.5.1 Le aree di completamento residenziale................................................................53
4.5.2 Le aree residenziali di nuovo impianto................................................................54
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Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
4.5.3 Le aree di trasformazione ....................................................................................56
4.5.4 Altre zone per attività residenziali.......................................................................57
4.1 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER LA CITTÀ DEL LAVORO ....................................58
4.6.1 Le aree per attività economiche...........................................................................58
4.2 INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER IL TERRITORIO NON URBANIZZATO ..................60
4.7.1 Paesaggio agrario e naturalistico .........................................................................60
4.3 OPZIONI INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER IL SISTEMA AMBIENTALE ...................61
4.4 OPZIONI INDIRIZZI E SCELTE PROGETTUALI PER IL SISTEMA DELLA MOBILITÀ .............61
4.9.1 La razionalizzazione e la riqualificazione della rete viaria..................................61
4.5 REITERAZIONE DEI VINCOLI ........................................................................................62
IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO...................................................................65
5
5.1
5.2
5.3
LA CAPACITÀ INSEDIATIVA PREVISTA DAL PIANO .......................................................65
I SERVIZI PUBBLICI ......................................................................................................72
ANALISI DI SOGLIA ......................................................................................................76
APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE NELLA REDAZIONE DEL P.R.G.C. E
RELATIVI ADEMPIMENTI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE DALLE LEGGI
DI SETTORE ................................................................................................................78
6
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
ADEMPIMENTI CIRCA LA L.R. 40/98 E DLGS. 4/2008 ..................................................78
ADEMPIMENTI CIRCA LA L.R. 52/2000........................................................................78
LE INDUSTRIE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE .....................................................79
IL COMPARTO DEL COMMERCIO ...................................................................................79
L’ASSETTO IDROGEOLOGICO .......................................................................................80
ALLEGATI ALLA RELAZIONE ILLUSTRATIVA
ALLEGATO A: IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE (P.T.R.)
ALLEGATO B: IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (P.T.C.P.)
ALLEGATO C1: CITTA’PUBBLICA: VERIFICA DELLA RIPARTIZIONE PER FUNZIONI DEI
SERVIZI
ALLEGATO C2: CITTA’ PUBBLICA: SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI ED IN PROGETTO,
INDIVIDUAZIONE DELLE AREE A SERVIZI REITERATE
ALLEGATO C3: CITTA’ PUBBLICA: SERVIZI IN PROGETTO NON PEREQUATI
ALLEGATO C4. CITTA’ PUBBLICA: PLANIMETRIA DELLA CITTÀ PUBBLICA: TERRITORIO COMUNALE
ALLEGATO C5. CITTA’ PUBBLICA: SERVIZI
IN PROGETTO ED AREE
ARI
DI RINATURAZIONE
PEREQUATE
ALLEGATO D: AREE DI COMPLETAMENTO E NUOVO IMPIANTO PREVALENTEMENTE
RESIDENZIALI: CONFRONTO TRA IL P.R.G.C. VIGENTE E LA VARIANTE DI REVISIONE
ALLEGATO E: EDIFICI MARGINALI ED INCONGRUI DEL CENTRO STORICO E
DELL’AMBITO DI CORONA DELL’I.U.A.
ALLEGATO F: SCHEMI DI PROGETTO
ALLEGATO G: SIMULAZIONI PLANOVOLUMETRICHE
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1 ASPETTI GENERALI
L’Amministrazione comunale di Bra è venuta nella determinazione di procedere alla
presente Revisione del vigente Piano Regolatore Generale per tener conto delle nuove
esigenze di trasformazione urbanistica del Comune e conseguentemente addivenire ad un
nuovo impianto delle Norme Tecniche di Attuazione.
Il presente Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) costituisce Revisione
generale di quello vigente, (definitivamente approvato dalla Regione Piemonte con
Delibera della Giunta n.27-37797 del 5/08/1994); esso è redatto secondo le definizioni, gli
effetti e le modalità di cui all'Art. 17, 1°, 2°, 3° e 4° della legge urbanistica regionale 5
dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni, nonché delle ulteriori
disposizioni regionali. In tal senso il nuovo PRGC è adeguato:
1) alla L.R. 19/99 in quanto le NTA risultano coordinate con il Regolamento Edilizio
adottato dal Comune (DCC n. 4 del 12/01/2007) e redatto conformemente al
Regolamento Edilizio tipo della Regione Piemonte;
2) alla L.R. 28/99 in quanto le NTA recepiscono i Criteri Commerciali di cui si è dotato il
Comune, in conformità alle prescrizioni del DCR 563-14343;
3) alla L.R. 52/2000, avendo espletato le verifiche di compatibilità alla Proposta di
Zonizzazione Acustica già adottata dal Comune e avendo approvato il Piano di
Zonizzazione acustica con delib. C. C. n. 32 del 17/05/2005;
4) alle disposizioni previste dall’art. 20 della L.R. 40 del 14/12/1998, con rimando allo
specifico documento Rapporto Ambientale
1.1
Il quadro di riferimento legislativo
Come già specificato, la presente variante al Piano Regolatore vigente è da
considerare come Revisione ed è pertanto soggetta alle procedure previste dai commi 1°,
2°, 3° e 4° dell’art. 17 della L.R. 56/77.
Per la sua formazione ci si attiene dunque a quanto specificato dall’art. 15 della L.R.
56/77.
Le legislazioni di settore impongono di predisporre il progetto di piano all’interno di
un sistema sinergico di carattere interdisciplinare. In particolare il D.lgs 16 gennaio 2008,
n. 4 ("Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006,
n. 152, recante norme in materia ambientale") richiede di valutare le scelte di progettazione
urbana anche sotto un profilo ambientale all’interno di un procedimento di carattere
interdisciplinare parallelo al progetto di piano.
Di seguito viene quidi riportato un elenco delle leggi di settore antecedenti il D.lgs
4/2008, cui si è fatto riferimento per la realizzazione dei diversi elaborati che compongono
la Variante di Revisione:
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D.lgs 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale”
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Piano di Assetto Idrogeologico, (P.A.I.) approvato con Delibera del Comitato
Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Fiume Po in data 26 aprile 2001
DM 09/05/01 Requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica
e territoriale per le zone interessate da stabilimenti a rischio di incidente rilevante
La L.R. 20 ottobre 2000, n. 52, "Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia
di inquinamento acustico"
L.R. 8 luglio 1999, n. 19 (Norme in materia di edilizia e modifiche alla Legge
regionale 5 dicembre 1977, n. 56 “Tutela ed uso del suolo”)
D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334 "Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al
controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze
pericolose"
LR 12 novembre 1999, n. 28 “Disciplina, sviluppo ed incentivazione del
commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.
114”
L.R. 14 dicembre 1998, n. 40 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale
e le procedure di valutazione”
D.Lgs 31 marzo 1998, n. 114 “Riforma della disciplina relativa al settore del
commercio, a norma dell’art 4, comma 4, della L.15 marzo 1997, n. 59”
Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP e s.m.i.
L. 26 ottobre 1995, n. 447, "Legge quadro sull'inquinamento acustico"
L.R. 5 dicembre 1977, n. 56 “Tutela ed uso del suolo”
Disegno di legge regionale n. 488 presentato il 13 novembre 2007 “Legge della
pianificazione per il governo del territorio”
alla L.R. 19/99 in quanto le NTA risultano coordinate con il Regolamento Edilizio
adottato dal Comune (DCC n. 4 del 12/01/2007) e redatto conformemente al
Regolamento Edilizio tipo della Regione Piemonte;
alla L.R. 28/99 in quanto le NTA recepiscono i Criteri Commerciali di cui si è
dotato il Comune, in conformità alle prescrizioni del DCR 563-14343;
alla L.R. 52/2000, avendo espletato le verifiche di compatibilità alla Proposta di
Zonizzazione Acustica già adottata dal Comune e avendo approvato il Piano di
Zonizzazione acustica con delib. C. C. n. 32 del 17/05/2005 ;
alle disposizioni previste dall’art. 20 della L.R. 40 del 14/12/1998, ed a tale
riguardo si rimanda allo specifico documento Relazione di Compatibilità
Ambientale.
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1.2
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La strumentazione urbanistica vigente di Bra e dei Comuni
Contermini
1.2.1 Bra
Il Piano Regolatore Generale del Comune di Bra, oggetto della presente revisione
generale, è stato approvato con D.M. n°27-37797 il 5 agosto 1994. Tale strumento
urbanistico ha subito modifiche e aggiornamenti nel corso degli anni, tramite le Varianti
strutturali e parziali di seguito elencate:
•
la VARIANTE 1 – Strutturale, approvata con DGR n° 24-10539 del 15/07/1996 per
eliminare il vincolo di destinazione a servizi pubblici su alcuni immobili comunali
(ex scuole delle località Boschetto, Casa del Bosco e San Matteo,ex centro civico
della frazione Bandito, ex peso pubblico e annessi in Piazza XX Settembre);
•
la VARIANTE 2 – Strutturale, approvata con DGR n° 31-19026 del 19/05/1997 per
ampliare il comparto delle attività produttiva tra Via Gabotto e lo stabilimento della
S.p.a. Trau PRESS;
•
la VARIANTE 3 – Strutturale, approvata con DGR n° 15-29334 del 14/02/2000 per
l’individuazione di nuove aree per insediamenti produttivi e razionalizzazione di
quelle esistenti con la realizzazione di nuovi collegamenti viari area la ROTONDA e
creazione di una piazza per la zona dell’ESEDRA per favorire gli accessi e i servizi;
si introduce la prescrizione di realizzazione del verde privato vincolato tra le zone
produttive e quelle residenziali consolidato o in progetto, in modo da ridurre al
minimo la loro incompatibilità;
•
la VARIANTE 4 – Parziale, approvata con DCC n° 7 del 25/02/1998 per eliminare il
vincolo di destinazione a servizi pubblici su alcuni immobili comunali (Piazza
Giosuè Carducci, Palazzo Mathis in Piazza Roma e area annessa scoperta, Centro
Anziani in Via Audisio,Parte della manica della ex Caserma Trevisan su Via Monte
Grappa);
•
la VARIANTE 5 – Parziale, approvata con DCC n° 117 del 30/11/1998 per
l’inserimento di interventi produttivi d’immediata valenza occupazionale;
•
la VARIANTE 6 - Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 106 del
20/12/1999 per la razionalizzazione delle norme tecniche di attuazione;
•
la VARIANTE 7 – Parziale, son strutturale - DCC n° 76 del 14/09/1999 per
l’inserimento di interventi produttivi d’immediata valenza occupazionale;
•
la VARIANTE 8 – Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 38 del
23/04/2001 per eliminare il vincolo di destinazione a servizi pubblici su alcuni
immobili da alienare o da ristrutturare e per inserire di interventi produttivi
d’immediata valenza occupazionale;
•
la VARIANTE 9 – Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 39 del
23/04/2001 per ristrutturare il comparto di attività produttive tra via Don Orione e
Strada Crosassa prevedendo la realizzazione di un insediamento di carattere
commerciale di notevole superficie;
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•
la VARIANTE 10 – Parziale, approvata con DCC n° 103 del 29/11/2001 per
l’adeguamento del Piano alle norme nazionali e regionali in materia di commercio e
d’urbanistica commerciale;
•
la VARIANTE 11 – Strutturale, approvata con DGR n° 11858/9 del 25/07/2002
contestuale all’adozione del P.I.P. di Pollenzo. – REVOCATA con DCC n° 11 del
04/03/2003 alla luce della nuova soluzione progettuale inserita con la variante 15;
•
la VARIANTE 12 – Parziale, non strutturale approvata con DCC n° 58 del
04/06/2002 per apportare modifiche, a parità di superfici interessate, alla
localizzazione di aree residenziali e produttive, nonché per apportare modifiche
all’apparato normativo del PRGC;
•
la VARIANTE 13 – Parziale, approvata con DCC n° 30 del 09/04/2002 per
l’integrazione al testo dell’art. 10 delle N.T.A.: in tutti gli edifici pubblici e di uso
pubblico è consentito destinare locali ad attività di servizio rivolte ai fruitori, purchè
destinati esclusivamente alla ristorazione dei fruitori stessi;
•
la VARIANTE 14 – Parziale, approvata con DCC n° 59 del 20/06/2003 per
l’integrazione normativa di alcuni articoli delle N.T.A riguardante le attività
produttive, direzionali, turistiche-ricettive e per l’inserimento di alcuni lotti di
completamento con destinazione artigianale;
•
la VARIANTE 15 – Strutturale, approvata con DGR n° 12-11730 del 16/02/2004
contestuale all’adozione della nuova soluzione progettuale per il Piano per
Insediamenti Produttivi in Frazione Pollenzo;
•
la VARIANTE 16 – Parziale, approvata con DCC n° 81 del 12/09/2003 relativa
all’inserimento nell’apparato tecnico-cartografico di PRGC delle previsioni inerenti
due interventi di iniziativa pubblica quali l’individuazione dell’area del Movicentro e
la sistemazione viaria della zona di svincolo della variante Ovest Bra-Bandito,
nonché all’integrazione normativa delle NTA per quanto attiene gli artt. 9, 13 e 18;
•
la VARIANTE 17 – Parziale, approvata con DCC n° 101 del 17/11/2003 relativa
all’introduzione nell’apparato tecnico-normativo e cartografico di piano (art. 8) di
alcune previsioni inerenti le possibilità di intervento sull’immobile di Via Audisio;
•
la VARIANTE 18 – Parziale, approvata con DCC n° 102 del 17/11/2003 relativa
all’integrazione nell’apparato tecnico-normativo di PRGC in merito alle possibilità
di intervento sull’immobile di proprietà comunale di Via Senator Sartori (Cascina
Fornace);
•
la VARIANTE 19 – Parziale, approvata con DCC n° 23 del 22/03/2004 relativa alla
modifica delle tipologie di intervento edilizio ammesse dal P.P.Q.N. su alcuni
immobili del centro storico:
•
la VARIANTE 20 – Parziale, approvata con DCC n° 24 del 22/03/2004 contenente
modifiche alle NTA di PRGC relativamente ai parametri dimensionali riportati nelle
tabelle I/A e T per le aree produttivo-artigianali e terziario commerciali;
•
la VARIANTE 21 – Parziale, approvata con DCC n° 30 del 19/04/2004 relativa alla
regolamentazione tecnico normativa della destinazione d’usodel complesso della
Cascina Albertina a Pollenzo;
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•
la VARIANTE 22 – Parziale, approvata con DCC n° 73 del 28/09/2004 contenente
integrazioni all’apparato normativo del P.R.G.C. nonché l’introduzione nell’apparato
tecnico cartografico di Piano delle previsioni inerenti la destinazione d’uso di un
fabbricato sito in piazza Giolitti e la conformazione dell’area Vpv inserita
nell’ambito Tc in località Falchetto;
•
la VARIANTE 23 – Parziale, approvata con DCC n° 20 del 08/03/2005 relativa alla
parziale ridistribuzione della capacità insediativa residenziale conseguente allo
stralcio delle previsioni insediative, anch’esse a carattere residenziale, da un’area
localizzata in frazione San Michele e ad un cambio di destinazione d’uso operato
nell’ambito della precedente varinte n.° 8 al PRGC;
•
la VARIANTE 24 – Parziale, approvata con DCC n° 28 del 24/05/2005 relativa ad
integrazioni all’apparato normativo del P.R.G.C., adeguamento area T della ditta
Mulassano, inserimento area T della ditta Capriolo, modifiche cartografiche
nell’ambito del P.I.P. di Corso Monviso, presa d’atto della destinazione residenziale
del fabbricato dell’ex sede della caserma dei Carabinieri.
•
la VARIANTE 25 – Strutturale puntuale, approvata, ai sensi della LR 1/2007
modificativa ed integrativa della LR 56/77 e smi, con DCC n. 37 del 28/05/2008,
contenente alcuni importanti adeguamenti urbanistici relativamente ad alcuni settori
della città, in anticipazione alla revisione generale del vigente PRGC. In particolare
l’area di Piazza Arpino (Ex Esedra) a destinazione residenziale e terziaria con
inserimento di un’area Fa per il trasferimento dell’ITIS e l’area del Parco
Polifunzionale per attività e servizi (Ex Rotonda) a destinazione terziaria e
produttivo-artigianale; si prevede la trasformazione da Sc a ARC dell’area di Villa
Moffa (Bandito), la trasformazione del Poliambulatorio di via Goito e di parte
dell’Ospedale S. Spirito verso il residenziale con quota di terziario-commerciale, la
realizzazione di un nuovo SUE terziario commerciale sull’area della Cascina Nova in
via Piumati e la realizzazione di un SUE residenziale sull’area delle ferrovie
adiacente al Movicentro. Tale variante costituisce anche l’occasione per adeguare il
PRGC ad una serie di disposizioni normative: adeguamento al Piano di assetto
idrogeologico, alla compatibilità acustica ed al Rischio di Incidente Rilevante.
•
la VARIANTE 26 – Parziale, approvata con DCC n° 52 del 26/06/07 contenente
previsioni relative all’individuazione di un’area per l’insediamento di un nuovo
plesso scolastico in frazione Bandito, all’ampliamento del plesso scolastico di
Madonna dei Fiori, allo stralcio di un’area a servizi posta a confine con il comparto
di PIP e compresa tra via Piumati e strada Tetti Arlorio e da alcune modifiche e/o
nuove previsioni di viabilità (collegamento di strada Favorita con via Torino ed
ampliamento di quest’ultima, inserimento nuovo tratto di collegamento tra viale
Madonna Fiori e strada S.Matteo, traslazione strada di collegamento tra via Piumati
e strada Tetti Arlorio).
•
la VARIANTE 27 – Parziale, approvata con DCC n. 61 del 24/07/07, relativa alla
modifica delle tipologie di intervento edilizio ammesse dal P.P.Q.N. su taluni
immobili del centro storico.
•
la VARIANTE 28 – Parziale, approvata con DCC n. 80 del 29/11/07, relativa
all’introduzione, nell’apparato tecnico-cartografico di Piano, delle modifiche alle
destinazioni d’uso di limitati appezzamenti di terreno ubicati in via Isonzo,
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trasformati, da attività prevalentemente artigianali-terziarie “t”, in parte ad area a
servizi da adibirsi a verde pubblico attrezzato per il gioco dei bambini del quartiere,
in parte ad area residenziale Ra(4) da sfruttarsi per la sola capacità edificatoria
relativa alla sua superficie scoperta.
•
la VARIANTE 29 – Parziale, approvata con DCC n. 5 del 13/02/08, relativa
all’integrazione ai disposti delle NTA di PRGC di cui all’art.8; integrazione tesa a
consentire, negli ambiti di ristrutturazione urbanistica Rb(6) di PRGC, assoggettati
alla redazione di preventivo Piano Particolareggiato ed in presenza di cessioni per
opere di urbanizzazione primaria con incidenza superiore al 10% dell’intera
superficie territoriale, l’estensione del limite per l’indice fondiario di copertura a
0,45 mq/mq.
•
la VARIANTE 30 – Parziale, approvata con DCC n. 49 del 09/09/08, relativa
all’introduzione, nell’apparato tecnico-cartografico di Piano, delle modifiche alle
destinazioni d’uso di limitati appezzamenti di terreno ubicati in Pollenzo, via
Nogaris ed in strada Montenero. Inoltre si apporta una modifica al testo delle Norme
Tecniche di Attuazione del PRGC, utile a risolvere il problema, del reperimento e
della localizzazione dei parcheggi privati relativi ad interventi su fabbricati esistenti,
a destinazione residenziale.
•
La VARIANTE 31 – Parziale, approvata con D.C.C. n. 18 del 26/01/09, relativa alla
modifica delle tipologie di intervento edilizio ammesse dal P.P.Q.N. su taluni
immobili del centro storico
•
La VARIANTE 32 – Parziale, approvata con D.C.C. n. 17 del 26/01/09, relativa
all’introduzione di un’area a servizi a ridosso dell’area cimiteriale del capoluogo e
modifiche ad un’area residenziale in frazione Pollenzo.
1.2.2 Comuni contermini
Per la redazione del nuovo PRG di Bra è stata effettuata una ricognizione e
valutazione dei contenuti della pianificazione urbanistica vigente nei Comuni contermini,
come richiesto ai sensi dell’art. 14, comma 1, punto 3), lettera a) della Lur 56/1977.
A tale scopo sono stati utilizzati i dati di carattere urbanistico ricavabili dalla
Mosaicatura dei Piani Regolatori Generali ovvero da quel Sistema Informativo per il
Trattamento degli Strumenti Urbanistici attraverso il quale è stata strutturata (con
appoggio operativo presso il CSI Piemonte) la Banca Dati Urbanistici (BDUrb) della
Regione Piemonte che contiene le informazioni grafiche e quantitative associate a tutte le
aree in cui sono state rappresentate le destinazioni d’uso dei Piani Regolatori Generali
Comunali. Va ricordato che la BDUrb è però uno strumento che, per sua stessa natura,
richiede di essere costantemente tenuto aggiornato sia rispetto al fatto che, nel tempo, i
piani urbanistici trovano progressiva attuazione, sia, soprattutto, rispetto al fatto che spesso
gli stessi piani vengono anche più volte variati rispetto alla loro originaria impostazione e
di tali modificazioni non sempre viene dato riscontro nella BDUrb.
La Mosaicatura dei PRG dell’area Braidese costituisce un utile dato di partenza
quale strumento di riferimento sia per riconoscere i modelli insediativi in atto nel territorio
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(verosimilmente deducibili dalle aree consolidate e di completamento integrate con i
contenuti della Carta Tecnica Regionale che, se non fosse così datata nei suoi contenuti dati 1991 - , potrebbe attendibilmente rappresentare lo stato di fatto degli insediamenti
esistenti) sia per quelli che derivano dagli assetti previsti dai PRG dei Comuni
(identificabili attraverso le aree di espansione e di trasformazione ovvero di nuovo
impianto funzionale).
Per superare i noti limiti presenti nel “prodotto” Mosaicatura oggi disponibile, si è
operato per ovviare ad alcuni di essi attribuendo (mediante una verifica sugli elaborati
memorizzati) la corretta destinazione d’uso nonché caratteristica urbanistica1 ad ogni area
normativa di qualunque destinazione d’uso.
In particolare, per quanto riguarda le aree produttive, si è operato una prima
revisione per poter evidenziare cartograficamente con apposita simbologia le aree destinate
alle attività estrattive; per quanto riguarda le aree per servizi si è operato per poter
evidenziare, cartograficamente, la distinzione fra le aree per standard di interesse locale di
cui all’art. 21, Lur 56/1977, quelle per standard urbano-territoriali (art. 22, Lur 56/1977),
quelle destinate ad impianti tecnologici ed infrastrutturali, quelle per le infrastrutture della
mobilità (viabilità e ferrovia). Le altre aree non riconducibili a tale articolazione sono state
classificate come “Altre aree di interesse generale”.
Per la redazione del Progetto Preliminare del nuovo Prg di Bra, si è proceduto in
prima istanza definendo un ambito di inquadramento territoriale che comprende non solo i
Comuni contermini ma che è sufficientemente ampio per cogliere l’assetto spaziale e
funzionale del sistema insediativi braidese.
Nella rappresentazione cartografica di cui alla Tavola P2.1 Assetto territoriale
generale rappresentativo anche dei Comuni contermini in scala 1:25.000, si può
riconoscere l’offerta insediativa di aree per le diverse destinazioni d’uso del suolo, dove
particolare evidenza grafica è stata attribuita alle previsioni di sviluppo (per espansione
degli urbanizzati o per trasformazione di essi).
Per ogni Comune, le varie funzioni (residenziale, produttiva, polifunzionale,
terziaria, turistico-ricettiva, servizi) sono state articolate e rappresentate cartograficamente
sulla base delle caratteristiche urbanistiche del suolo (ovvero, come detto nella BDUrb,
sulla base dello stato di compromissione attribuitogli dalla pianificazione urbanistica):
consolidato, di completamento e riordino o di ristrutturazione urbanistica, di espansione, di
trasformazione; ciò per evidenziare alcuni fenomeni relativi alle previsioni urbanistiche,
attraverso l’eventuale elaborazione di particolari indicatori.
1.3
Le motivazioni della Revisione al P.R.G.C. contenute nella
Deliberazione Programmatica
Con la formazione della presente Revisione del P.R.G.C. l’Amministrazione
comunale si propone di provvedere alla riorganizzazione urbanistica dell’intero territorio
1 Uno fra i limiti maggiori che la mosaicatura presenta è costituito dalla grande quantità di aree normative
alle quali non è stata attribuita alcuna caratteristica urbanistica di compromissione del suolo.
9
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
comunale in relazione alle nuove esigenze di crescita e riqualificazione urbana emerse
successivamente all’approvazione del vigente Piano Regolatore (D.G.R. n.27-37797 del
5/08/1994).
La Deliberazione Programmatica approvata con D.C.C. n. 65 del 15-11-2005
costituisce il primo atto ufficiale della formazione della presente Revisione Generale di
P.R.G.C. e individua i criteri, le linee guida e gli obiettivi del piano.
In particolare nella Delibera Programmatica si specifica come nella formazione del
nuovo PRG di Bra saranno riconosciuti e valutati i processi territoriali in corso, gli
scenari, gli indirizzi e gli interventi programmati o pianificati alla scala regionale e
provinciale con la finalità di riconoscere, condividere e perseguire un più consapevole
“posizionamento” territoriale-urbanistico, paesistico, ambientale e socio-economico di
Bra, che costituirà scenario per le scelte del nuovo Piano e della comunità locale per lo
sviluppo, la riqualificazione, la valorizzazione - conservazione, il consolidamento e la cura
del territorio e del sistema insediativo braidese. La prospettiva nuova del posizionamento
di Bra a cui guardare è quella della rilevanza che la città ed il suo territorio potranno
assumere come nodo di accessibilità e relazioni territoriali est-ovest all’interno della
Dorsale di riequilibrio regionale Cuneo-Asti-Casale che si svilupperà con la costruenda
Autostrada Asti-Cuneo e con la proposta di direttrice ferroviaria Cuneo-Bra-Asti-Mortara
e lungo una ben riconoscibile “fascia di collegamento” territoriale e infrastrutturale fra la
citata “Dorsale di riequilibrio del Piemonte sud” e l’altra grande “Dorsale di riequilibrio
pedemontano”; con la vicinanza all’Aeroporto regionale L. Einaudi di Levaldigi; e con la
localizzazione del nuovo ospedale Bra-Alba a Verduno.
Si fa inoltre riferimento alle tematiche ambientali, attribuendo alla Revisione
Generale di P.R.G.C. l’onere di valutare la compatibilità delle scelte di PRG rispetto ad un
appropriato quadro di riferimento ambientale viene in particolare condotto un
approfondito studio sul paesaggio braidese... e lo esamina … come sistema di segni
impressi sul territorio da un processo di trasformazione plurisecolare…di… particolare
pregnanza data la eterogeneità dei paesaggi presenti e le loro mutazioni, la rilevanza
dell’apparato fluviale del Tanaro e dello Stura di Demonte, l’emergenza ambientale e
monumentale della Tenuta reale di Pollenzo e del Centro Storico cittadino ed il
particolare sistema insediativo lineare che si è affermato da una parte lungo il profilo
collinare del Roero e l’alto terrazzo fluviale dello Stura di Demonte, e dall’altra tra Bra e
Alba sull’alto terrazzo del Tanaro; come sistema di ecosistemi (i sistemi insediativ
abitativi, produttivi industriali, terziari e infrastrutturali) in grado di interagire con gli
ecosistemi colturali e naturali, ed analizzando gli aspetti visuali e percettivi del paesaggio.
… Lo studio del paesaggio (nelle tre accezioni soprascritte) viene condotto attraverso la
ricostruzione dei mosaici ambientali e degli elementi che lo compongono con riferimento a
scale spaziali e temporali gerarchicamente interagenti e significative … e …si concentra
infatti sull’analisi delle trasformazioni di struttura, funzioni e configurazioni dei paesaggi
intervenute in un lasso di tempo sufficientemente ampio e in rapporto ad un territorio
(propriamente denominato Biocomprensorio) sufficientemente esteso e rappresentativo
della evoluzione dei paesaggi attualmente presenti nel territorio di appartenenza di Bra: le
colline del Roero retrostanti al margine braidese che si erge sulla pianura, il settore del
paesaggio agrario della piana cuneese confinato tra la collina e la linea ferrata
Carmagnola, Racconigi, Cavallermaggiore, Savigliano e Fossano; l’imponente trincea
fluviale dello Stura e del Tanaro. Viene sottolineata l’importanza della correlazione tra
10
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
categorie urbanistiche e categorie paesistiche affinché il progetto urbanistico possa
avvalersi della corrispondente dimensione ecosistemica.
Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale, la Deliberazione Programmatica fa
riferimento ad alcune importanti questioni legate allo sviluppo sostenibile ed in particolare
al ruolo della costruenda autostrada Asti-Cuneo e l’integrazione funzionale con la
Tangenziale di Bra; la variante della SP 661 come circonvallazione della frazione
Bandito; la bretella e il ponte sul fiume Tanaro in variante della SP7 di Pollenzo. La
realizzazione di tali infrastrutture si intreccia con opportunità a scelte territoriali di
primaria importanza che possono essere così sintetizzate.
Vengono inoltre anticipate alcune tematiche che la Variante di Piano affronta in
relazione al centro abitato considerando la commistione del traffico urbano in quanto a
flussi, tipologia di veicoli, tipologia di utenti, l’impatto ambientale prodotto da un
inefficace sistema della mobilità, il potenziamento del trasporto collettivo (su gomma e
ferro) e la ricerca di una maggiore intermodalità (Movicentro), la carenza di parcheggi
(intermodali, di attestamento, di servizio), ed il fenomeno di marginalità urbana dovuto
alla presenza di infrastrutture ferroviarie come barriera. Vi è poi lo spinoso nodo del
passaggio a livello in corrispondenza della Stazione con la …possibilità di trasformazione
dell’attuale stazione ferroviaria in stazione di testa (per la linea Torino-Bra), interramento
e copertura di una parte dei binari (linee per Alba e Ceva), e dunque alle ricadute positive
sull’assetto urbano circostante senza dimenticare la conseguente necessità di parcheggi di
interscambio. In tale direzione il PRG dovrà farsi carico di governare complessivamente
tutta l’area gravitante sulla Stazione ferroviaria nella duplice prospettiva di riordinare la
viabilità interna e limitrofa (eliminazione del passaggio a livello) ed assegnare un nuovo
ruolo territoriale del nodo ferroviario all’interno di un più esteso quadro territoriale. Il
valore urbanistico e territoriale di questo nuovo nodo ferroviario diventerà così la
condizione indispensabile per avviare un efficace confronto con le Ferrovie, cioè con il
decisore ultimo della trasformazione.
Un particolare capitolo è dedicato ai luoghi ed alle funzioni di eccellenza che il
P.R.G.C. deve individuare e tutelare costruendo le necessarie sinergie, in termini
economici, culturali e ambientali. La prima emergenza è ovviamente rappresentata dal
complesso edilizio di Pollenzo: con le sue peculiarità già conosciute e quindi attive nel
panorama nazionale, esso costituisce il più evidente esempio di come un’eccellente
valenza territoriale, coniugata con una non comune intelligenza imprenditoriale, consenta
di proporsi alla collettività internazionale con standard di offerta di assoluto rilievo. Si fa
riferimento pertanto al Piano Paesistico della Tenuta ex Reale di Pollenzo promosso dalla
Regione Piemonte, ma ancora in itinere, che il Piano Regolatore deve non solo recepire,
ma … anche contribuire a ridefinire modificandone il perimetro già ipotizzato, al fine di
qualificarne gli obbiettivi assumendolo nei suoi contenuti. Va sottolineato come ogni
ipotesi di sviluppo e/o di riordino urbanistico dell’area di Pollenzo deve però tener conto
della specificità del contesto storicizzato che, per quanto modificato dagli interventi
postbellici, conserva alcune significative testimonianze del suo passato più significativo, il
cui apice va inquadrato ormai negli interventi operati da Carlo Alberto di Savoia. Pertanto
ogni indirizzo di intervento per l’area pollentina non può in nessun modo trascurare alcuno
dei seguenti aspetti: gli interventi di valorizzazione e conservazione operati negli scorsi 5
– 8 anni, volti a riqualificare il patrimonio storico architettonico ed urbanistico riferibile
sostanzialmente alla Pollenzo carloalbertina: Agenzia, Università, Banca del Vino,
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Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
ristoranti, alberghi, etc.; la realtà archeologica del territorio; gli insediamenti produttivi
in atto anche in rapporto al nuovo PIP realizzato in funzione di una rilocalizzazione degli
insediamenti suscettibili di incompatibilità con le altre realtà di sviluppo del borgo; il
Piano Paesistico regionale.
Il Centro Storico ed il territorio collinare costituiscono ulteriori situazioni territoriali
di rilevante importanza da risolvere concentrando le azioni del PRGC sulla capacità di
aumentare il grado di attrattività e di riconoscibilità dell’intero comprensorio braidese,
fronteggiando i temi del recupero fisico e funzionale delle preesistenze, della valutazione
della residua capacità insediativa, delle metodologie di riqualificazione urbana partendo
dalla condivisione di ben precisi valori ambientali, legati alla specificità dell’ambiente e
alla storia locale. L’operazione di riqualificazione del Centro storico deve passare
attraverso un miglioramento degli spazi pubblici in termini di pedonalizzazione, attraverso
una migliore accessibilità anche con il mezzo privato (risolvendo il problema dei
parcheggi), attraverso una più convinta caratterizzazione del sistema commerciale, ed
infine attraverso una concreta possibilità di recupero degli edifici esistenti, completando
una azione amministrativa già in corso, attraverso la formazione del PISL presentato ed
accolto dalla Regione Piemonte.
Per il territorio collinare il P.R.G.C. si fa carico di individuare incisive azioni di
salvaguardia e riqualificazione delle valenze ambientali a partire da una riorganizzazione
che includa anche tessuti attualmente esclusi da tale scelta insediativa e ambientale. Tali
azioni non possono prescindere da una controllata possibilità di modesti completamenti,
dall’individuazione di opportuni modelli insediativi, e non ultimo da una seria valutazione
della gerarchia viaria che stabilisca con attenzione il ruolo di alcune strade, garantendo la
conservazione e la formazione di idonee reti ecologiche e l’immagine complessivamente
consolidata dei versanti.
Per le ulteriori parti del territorio urbanizzato il PRGC è impegnato a ricercare una
rivitalizzazione e riqualificazione attraverso il riconoscimento di un moderno ruolo di
“porta” della città che la Deliberazione Programmatica riconosce in tre aree del territorio.
Tra queste è individuata la frazione di Bandito, dove sono evidenti le carenze del sistema
dei servizi pubblici, intesi sia come attrezzature di base per il cittadino, sia come spazi di
relazione eventualmente integrati con il sistema commerciale.
Nel riportare i parametri utilizzati per il dimensionamento del Piano si fa riferimento
alla richiesta della Legge urbanistica regionale di indicare il traguardo dimensionale cui
riferire sostanzialmente la globalità degli insediamenti in rapporto alla dotazione di
servizi pubblici previsti, inteso come “offerta” del PRG, piuttosto che non come mera
“domanda” misurata sul trend del passato. Per quanto riguarda il vero consumo di
abitazioni si fa riferimento ai dati ISTAT per il decennio 1991-2001 che indicano un
incremento del 2.77% della popolazione residente, con un incremento del 7,19% dei nuclei
familiari e del 7,20% relativo alle staze occupate, con un significativo incremento medio di
+8,9mq di SLP per le nuove abitazioni. Se dunque si dovesse ritenere compatibile con lo
scenario di sviluppo locale, le politiche insediative assunte e con l’arco temporale di
validità del PRG ( oltre 10 anni) un aumento dei nuclei famigliari contenuto tra il 15% e il
20% delle famiglie residenti (rispetto al 2001) si avrebbe, in proiezione, un fabbisogno per
circa 2.000 famiglie (min. 1.700, max 2.260), vale a dire per circa 6.000 nuovi vani (min.
5.100, max 6.780). Nell’ipotesi di un consumo medio per vano di 40 mq di SLP (dati ISTAT
al Censimento 2001), il PRG dovrà valutare una edificabilità complessiva compresa
12
Comune di Bra
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Relazione Illustrativa
all’interno della forbice di 204.000 mq di SLP e 271.000 mq di SLP. Ovviamente tale
dimensionamento complessivo dovrà intendersi come “offerta” insediativa in tre diverse
direzioni: il recupero e il rinnovo del patrimonio edilizio esistente, il completamento e la
riqualificazione di alcuni tessuti urbanistici ancora riconoscibili ed la trasformazione
urbanistica e il nuovo impianto, laddove ritenuto sostenibile rispetto ai caratteri strutturali
dell’ambiente naturale e antropico. tale accrescimento edilizio e demografico dovrà non
solo risultare autoequilibrato rispetto alla dotazione di servizi, da esso stesso indotta, ma
contribuire anche a recuperare l’eventuale deficit pregresso degli standard o perlomeno a
migliorarne il livello qualitativo e prestazionale.
La Deliberazione Programmatica indica infine la perequazione urbanistica come
metodologia di base per la progettazione del PRGC al fine di rendere sostanzialmente
indifferente l’assetto delle proprietà rispetto alle scelte di Piano ed assicurare una egual
distribuzione della rendita fondiaria che inevitabilmente viene a formarsi a seguito delle
scelte urbanistiche. Il PRG potrà così evitare di vincolare direttamente le aree necessarie
per la richiesta dotazione dei servizi pubblici, anche al fine di sfuggire alle decadenze
degli stessi col termine del quinquennio, così com’è previsto dalle leggi vigenti. In tal
senso sia le aree ordinariamente edificabili, sia quelle destinate a “standard” oppure a
viabilità pubblica o per le urbanizzazioni saranno egualmente dotate del medesimo indice
di edificazione territoriale, da tradurre ovviamente in diritti edificatori (secondo le
destinazioni d’uso previste dal PRG), o all’interno di piani esecutivi (di iniziativa pubblica
o privata) o all’interno di meccanismi concertativi fra privato e privato finalizzati a
realizzare il previsto disegno urbano e i relativi servizi senza onere da parte della
Pubblica Amministrazione e senza disuguaglianze economiche fra il coacervo di
proprietari fondiari che avviano l’iniziativa. Con queste precisazioni il PRG assume
dunque il metodo perequativo come riferimento programmatico e culturale, valutandone
nel concreto le tecniche e l’efficacia. La produzione del Piano Regolatore deve scaturire
da una estesa e cosciente partecipazione di tutti i soggetti che hanno un ruolo attivo o
passivo rispetto all’atto di pianificazione, a partire da quei soggetti che possono apportare
esperienze di stagioni amministrative diverse dalla presente. Questo rapporto fra il
versante progettuale e quello partecipativo dovrà continuare durante tutto il periodo di
formazione del PRG inserendo nell’agenda dell’Amministrazione Comunale momenti di
confronto pubblico.
1.4
La posizione di Bra nel Piemonte meridionale
Nella redazione del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra sono stati
riconosciuti e valutati i processi territoriali in corso, gli scenari, gli indirizzi e gli interventi
programmati o pianificati alla scala regionale e provinciale.
La finalità è stata quella di considerare gli interventi che assumeranno un ruolo
strutturale e strategico alle scale dell’area vasta e locale, rispetto ai quali il nuovo PRG
possa coglierne le potenzialità e valutarne, anche criticamente, effetti e prospettive.
Un obbiettivo assunto programmaticamente nella formazione del nuovo PRG, è
stato quello di riconoscere, condividere e perseguire un consapevole posizionamento
territoriale, urbanistico, paesaggistico, ambientale e socio-economico di Bra sia come
soggetto che come risorsa del Piemonte meridionale nel contesto regionale; un
13
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
posizionamento che costituisce lo scenario per le scelte del nuovo PRG e per la società
locale braidese per lo sviluppo, la riqualificazione, la valorizzazione-conservazione, la
cura-manutenzione del territorio e del sistema insediativi di Bra.
Dalle analisi e considerazioni svolte è emersa per Bra una posizione
significativa nel Piemonte meridionale che, in prospettiva, assumerà però maggiore
rilevanza strategica e centralità territoriale in ordine al perseguimento di obbiettivi ed
indirizzi ed alla realizzazione di politiche ed interventi già pianificati, programmati o
programmabili a scala regionale e provinciale (soprattutto viabilistici e ferroviari).
Bra è situata geograficamente in una posizione intermedia su di un asse nordsud che va da Cuneo e il Monregalese all’area metropolitana torinese, ma è anche collocata
in analoga posizione su una direttrice est-ovest in via di riconoscimento e sviluppo (con la
completa realizzazione dell’autostrada Asti- Cuneo), senza che ciò abbia tuttavia
sviluppato particolari politiche, relazioni o strategie da parte della Città .
La prospettiva a cui guardare, partendo dal posizionamento di Bra deve essere
quella della rilevanza che la Città ed il suo territorio potranno assumere come nodo di
accessibilità e relazioni territoriali est-ovest e nord-sud (vedi a questo proposito le Tavole
del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.1, Inquadramento territoriale in
scala 1:100.000 e AT 1.2, Assetto infrastrutturale territoriale in scala 1: 25.000):
a) all’interno della “Dorsale di riequilibrio regionale” Cuneo-Asti-Casale (un indirizzo
regionale già degli anni ’80 e del Piano Territoriale del 1997) rilanciato e pianificato nel
nuovo PTR adottato nel dicembre 2008 dalla Giunta regionale e nel vigente PTC della
Provincia di Cuneo) che si svilupperà con la Autostrada Asti-Cuneo (in fase di
completamento) e gli svincoli (interessanti Bra) di Marene, Cherasco e Verduno e che
potrebbe arricchirsi, secondo quanto contenuto nel PRUSST del Piemonte meridionale
(Accordo con il Ministero Infrastrutture del 2002), della direttrice ferroviaria CuneoBra-Asti-Mortara-Milano (che potrebbe soprattutto diventare un linea complementare al
sistema delle merci oltre che di trasporto locale passeggeri, realizzabile con un facile
collegamento della linea Cuneo-Fossano con la Cavallermaggiore –Bra), che potrà
rafforzare l’accessibilità di Bra ed il suo nodo ferroviario;
b) all’interno del “Corridoio infraregionale” nord-sud del Piemonte meridionale (da
Mondovi a Torino) e con i collegamenti al Corridoio di Cuneo ed alle “Direttrici di
interconnessione”, rispettivamente, quella interregionale con il Savonese e quella
internazionale con Nizza (Direttrici entrambe previste dal nuovo PTR adottato nel
dicembre 2008 dalla Giunta regionale);
c) con la vicinanza all’Aeroporto regionale di Levaldigi (integrato con il sistema logistico
dela piattaforma di secondo livello regionale di Cuneo) di cui è programmata anche la
sinergia con l’Aeroporto di Torino Caselle (definendone meglio anche la missione
funzionale e logistica);
d) con la localizzazione del nuovo ospedale Bra-Alba nei pressi di Bra (in territorio del
Comune di Verduno), servito dall’omonimo svincolo dell’autostrada Asti-Cuneo.
14
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
e) lungo una riconoscibile fascia di collegamento territoriale e infrastrutturale fra la
“Dorsale di riequilibrio est-ovest del Piemonte meridionale” e l’altra “Dorsale di
riequilibrio pedemontano” (con particolare riferimento alla parte sud di essa, da Torino a
Saluzzo, Cuneo e Mondovì) prevista dal vigente PTR 1997 (ma che non risulta più
evidenziata nel nuovo PTR adottato nel 2008); una fascia di collegamento che nella
formazione del nuovo PRG di Bra è sembrato che emergesse come una potenzialità che
si ritiene potrebbe essere colta e recepita (e pianificata come un ulteriore “Corridoio
infraregionale” del PTR 2008, analogo a quello individuato fra Cuneo e Mondovi) a
livello regionale, provinciale e dei Comuni interessati; una fascia territoriale che
comprende l’importante sistema urbano e infrastrutturale (viabile e ferroviario) a
carattere lineare in senso est-ovest del Piemonte meridionale (Saluzzo, Savigliano, Bra,
Alba, Asti) e nel quale Bra ha, ancora una volta, una posizione di centralità;
f) con il potenziamento del trasporto ferroviario locale passeggeri, in particolare sulla linea
Cuneo-Fossano e Cavalermaggiore-Asti ma soprattutto nella prospettiva di una possibile
integrazione con il Servizio Ferroviario Metropolitano; l’SFM è un concreto progetto e
programma di interventi ed esercizio dell’Agenzia della Mobilità Metropolitana (AMMTO, istituita nel 2003 con la partecipazione di Regione, Provincia e Città di Torino e di
31 Comuni metropolitani) organizzato su cinque linee ferroviarie cadenzate ed ad
elevata frequenza di cui la linea rossa (FM4) Carmagnola-Torino-Chivasso potrebbe
estendersi a Ivrea (da Chivasso), e soprattutto a Bra (da Carmagnola).
Il progetto SFM inoltre individua quali “Stazioni Porta” del Sistema, già dotate o da
dotare di un movicentro, Carmagnola, Chivasso, Chieri, Rivarolo, Pinerolo, Ciriè,
Avigliana, (a cui si aggiungerebbe Ivrea e in prospettiva potrebbe e esserci anche Bra, con
il suo movicentro, a seguito del possibile prolungamento della FM4 da Carmagnola), come
nodi principali di interscambio mediante i quali caricare ai capolinea dell’SFM la mobilità
che utilizza gli altri modi di trasporto su gomma (collettivo ed individuale).
L’entrata in esercizio del SFM è prevista dal 2012 con il completamento del Passante
ferroviario di Torino e consentirà una radicale riorganizzazione del trasporto locale su
ferro e su gomma ed inciderà profondamente sulla struttura stessa della mobilità,
costituendo un orientamento urbanistico-territoriale per i comuni interessati, che possono
così pianificare e progettare la localizzazione di funzioni attorno ai nodi del sistema di
trasporto pubblico e la riorganizzazione del sistema insediativi-infrastrutturale e dei
servizi.
15
Comune di Bra
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Relazione Illustrativa
2 IL QUADRO DI RIFERIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE
SOVRAORDINATA
2.1
Per uno schema di riferimento strutturale e strategico condiviso
Seguendo un approccio di dialogo cooperativo, nella prospettiva metodologica della
copianificazione (assunta dal processo di riforma della legge 56/1977 avviato nel 2006
dalla Regione ed anticipata nel 2008 con il PTR adottato nel dicembre 2008) fra Enti
territoriali, l’ottica è stata quella della costruzione, per il Progetto Preliminare del PRG di
Bra, di uno schema di riferimento, che fosse insieme strutturale e strategico, condiviso dai
soggetti istituzionali ai diversi livelli, dagli attori del territorio e dalla società braidese.
A questo scopo, gli indirizzi ed i contenuti della pianificazione e programmazione,
sia territoriale che settoriale regionale e provinciale vigenti od in salvaguardia (il PTCP di
Cuneo,il nuovo PTR del Piemonte, il Piano della logistica regionale) hanno rappresentato
per il nuovo PRG un patrimonio di riferimento rispetto al quale sviluppare coerentemente
le scelte del nuovo PRG (vedi le Tavole del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra
AT 1.3a Le previsioni del PTR per il Braidese, AT 1.3b1 Le previsioni del PTC della
Provincia di Cuneo per il Braidese: Carta degli indirizzi di governo, AT 1.3b2 Le
previsioni del PTC della Provincia di Cuneo per il Braidese: Carta dei caratteri territoriali e
paesistici); un patrimonio che, tuttavia, non appare del tutto integrato sistematicamente e
soprattutto non ancora definitivo in alcune sue parti significative (il nuovo Piano regionale
dei trasporti, ad esempio).
Nel processo di formazione del nuovo PRG di Bra, non ancora concluso, si è colta
altresì l’opportunità di partecipare ad un processo di pianificazione in divenire ed in
definizione (il nuovo Piano paesaggistico della Regione, il nuovo Piano regionale dei
trasporti, la riforma della Legge urbanistica regionale).
Nella redazione del PRG, sono state messe in relazione letture di tipo paesaggistico,
ambientale, idrogeologico,infrastrutturale (vedi a questo proposito le Tavole del Progetto
Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.1, Inquadramento territoriale in scala 1:100.000 e
AT 1.2, Assetto infrastrutturale territoriale in scala 1: 25.000) e urbanistico del territorio,
con il fine di concorrere ad individuare la dimensione del territorio di Bra cui riferire le
scelte del nuovo PRG. Un territorio che, per gli aspetti formali e giuridici del PRG,
coincide con quello interno al confine amministrativo del Comune ma che per la
pianificazione dell’assetto urbanistico e stato considerato (in particolare nella Valutazione
ambientale strategica che è stata svolta) in una sua dimensione più sostanziale, dal punto di
vista geografico, morfologico, ambientale-paesistico e dell’assetto insediativo ed
infrastrutturale (a questo proposito considerando anche la pianificazione urbanistica dei e
nei Comuni contermini).
2.1.1
Il nuovo Piano Territoriale Regionale del Piemonte
Per un innovativo ed efficace governo del territorio la Regione sta predisponendo un
Quadro di Governo del Territorio (QGT) articolato nel Piano Territoriale Regionale (PTRadottato dalla Giunta Regionale il 16 dicembre 2008 e datale data in salvaguardia), nel
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Comune di Bra
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Relazione Illustrativa
Piano Paesaggistico Regionale (PPR-predisposto in linea tecnica ma non ancora adottato
dalla Giunta Regionale e dunque non ancora in salvaguardia) e nel Documento Strategico
Territoriale (DST) contenente gli indirizzi strategici per uno sviluppo sostenibile.
Il PTR costituisce il quadro degli indirizzi per il governo del territorio, ad ogni
livello, per la programmazione regionale di settore, la programmazione negoziata, i piani
di sviluppo delle grandi reti di servizi, che la Regione integra per garantire un quadro
conoscitivo coordinato e coerente con l’evoluzione delle esigenze.
Il PTR è uno strumento di supporto per l’attività di governance territoriale della
Regione in quanto consente, in armonia con il PPR, di rendere coerente la “visione
strategica” della programmazione generale e di quella settoriale con il contesto fisico,
ambientale, culturale ed economico, attraverso un’interpretazione del territorio che ne pone
in risalto i punti di forza e di debolezza e ne evidenzia potenzialità e opportunità. Un ruolo
che attribuisce al piano una natura d’indirizzo, di inquadramento e promozione delle
politiche per lo sviluppo socioeconomico e territoriale sostenibile (vedi a questo proposito
la Tavola del Progetto Preliminare del nuovo PRG di Bra AT 1.3a Le previsioni del PTR
per il Braidese in scala 1:100.000 che sintetizza i contenuti del nuovo PTR).
Il PTR prevede che, per particolari e definite aree, la Regione può individuare
l’esigenza di approfondimentimediante la redazione di specifici progetti territoriali;
l’individuazione delle aree da assoggettare ad approfondimenti è definita dal PTR o dal
Consiglio Regionale su proposta della Giunta Regionale. Una caratteristica del nuovo
PTR, in applicazione del principio di sussidiarietà, è quella di concentrarsi sulle
componenti e sulle relazioni strutturali che, per la loro portata regionale e sovraregionale,
rientrano nei compiti di governo della Regione, lasciando tutto il resto alle scelte delle
Province e dei Comuni, che dovranno esercitare con i loro piani analoghe operazioni
interpretative, strategiche e regolative nei territori di loro competenza, sulla base degli
indirizzi generali contenuti nel Ptr.
Il territorio regionale è analizzato e interpretato dal PTR secondo una logica scalare.
Si parte dal livello dei Sistemi locali, per passare ai Quadranti e alle Province, fino alle reti
che a livello regionale e sovraregionale connettono i sistemi territoriali tra loro.
Per quanto concerne la visione del territorio regionale per Quadranti il nuovo PTR
individua quattro aree: il Nord-Est, il Sud-Est, il Quadrante metropolitano e il Sud-Ovest
(al quale appartiene il territorio braidese).
Le strategie del PTR
Con riferimento alle priorità e ai quattro grandi assi, già individuati nei documenti
strategico-programmatori della Regione, il nuovo PTR esplicita cinque strategie i cui
contenuti specifici sono stati richiamati per i singoli AIT.
1: Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio
La strategia è finalizzata a promuovere l’integrazione tra valorizzazione del
patrimonio Ambientale, storico–culturale e le attività imprenditoriali ad esso connesse; la
riqualificazione delle aree urbane in un’ottica di qualità della vita e inclusione sociale, lo
sviluppo economico e la rigenerazione delle aree degradate.
2: Sostenibilità ambientale, efficienza energetica
17
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
La strategia è finalizzata a promuovere l’eco-sostenibilità di lungo termine della
crescita economica perseguendo una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse.
3: Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione, logistica
La strategia è finalizzata a rafforzare la coesione territoriale e lo sviluppo locale della
macro regione del nord-ovest italiano nell’ambito di un contesto economico e territoriale a
dimensione Europea; le azioni del Ptr mirano a stabilire relazioni durature per garantire gli
scambi e le aperture economiche tra Mediterraneo e Mare del Nord (Corridoio 24 o dei
due mari) e quello tra occidente ed oriente (Corridoio 5).
4: Ricerca, innovazione e transizione produttiva
La strategia individua le localizzazioni e le condizioni di contesto territoriale più
adatte a rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua
capacità di produrre ricerca ed innovazione, ad assorbire e trasferire nuove tecnologie,
anche in riferimento a tematiche di frontiera, alle innovazioni in campo ambientale ed allo
sviluppo della società dell’informazione.
5: Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali
La strategia coglie le potenzialità insite nella capacità di fare sistema tra i diversi
soggetti interessati alla programmazione/pianificazione attraverso il processo di
governance territoriale.
Gli Ambiti di Integrazione Territoriale
L’esigenza di ottenere una visione integrata a scala locale di ciò che al livello
regionale compete di governare, ha portato il PTR ad individuare unità territoriali di
dimensione intermedia tra quella comunale e quella provinciale costituenti il livello locale
del PTR denominate Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT).
Gli AIT sono costituiti da insiemi di comuni gravitanti su un centro urbano
principale e rappresentano ambiti ottimali per la pianificazione strutturale locale, per
costruire processi di copianificazione e strategie di sviluppo condivise. L’importanza di
questa visione del territorio regionale deriva dal fatto che, a questa scala locale, è possibile
evidenziare le relazioni di prossimità tra fatti, azioni e progetti che coesistono e
interagiscono negli stessi luoghi.
Gli AIT (che ricevono il nome del centro urbano più importante, che funziona anche
da polo di gravitazione principale) sono dunque l’esito delle fasi diagnostiche, valutative e
strategiche del Piano, per quanto riguarda le implicazioni delle scelte di pianificazione per
il livello locale. Come tali svolgono anche un ruolo importante nelle analisi e nelle azioni
di rete sovralocali (regionale, nazionale, europea), in quanto sotto diversi aspetti possono
essere trattati come nodi complessi di queste reti. Sono infine gli aggregati territoriali che
più si avvicinano al modello dei sistemi locali, intesi come possibili attori dello sviluppo
territoriale.
Le 33 schede per gli altrettanti AIT in cui si articola il PTR (Bra appartiene ed
identifica l’AIT 27), riassumono le linee strategiche di sviluppo per la Regione. Le schede
sono strutturate con una suddivisione nelle cinque strategie del PTR, nella prima colonna
sono stati riportati gli obiettivi generali del Piano a cui vengono ricondotte le componenti
strutturali strategiche. Di queste nella tabella sono riportati indicatore e rango, se compreso
18
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tra 1 e 12, oppure solo l’indicatore se il rango è compreso tra 12 e 18. Con ranghi superiori
a 18 l’indicatore non viene riportato in tabella. Laddove la componente strutturale sia
sottolineata questo ne evidenzia il suo aspetto negativo.
Nelle ultime tre colonne sono evidenziate le strategie a livello regionale, provinciale
o di PTI e la programmazione regionale che si riferiscono direttamente all’obiettivo
generale analizzato.
Le finalità e le strategie perseguite dal PTR sono state declinate a livello di AIT in
temi strategici di rilevanza regionale come segue:
- riqualificazione territoriale;
- risorse e produzioni primarie;
- ricerca, tecnologia, produzioni industriali;
- trasporti e logistica;
- turismo.
Per ciascun AIT sono evidenziate le linee d’azione prevalenti da prendere in
considerazione per la definizione delle politiche per lo sviluppo locale: esse costituiscono
indirizzi e riferimenti di livello strategico per la costruzione degli strumenti di
programmazione e pianificazione alle varie scale.
Tali indicazioni sono riferite ai temi strategici prevalenti rispetto alle caratteristiche
di ciascun AIT e trovano una rappresentazione nella Tavola di progetto, nella quale si
legge per ciascun tema la rilevanza che questo riveste nei diversi AIT.
Il PTR, in particolare per Bra, la individua quale centro urbano principale dell’AIT
27, per il quale definisce il turismo, la riqualificazione territoriale, lo sviluppo delle risorse
e delle produzioni primarie, quali temi strategici di rilevanza regionale (trascurando in
realtà il rilievo internazionale dell’Università del gusto di Pollenzo, la base produttiva
industriale-artigianale, il complesso nodo del trasporto locale ferroviario quali funzioni
caratterizzanti).
Le componenti strutturali che il nuovo PRG di Bra indica e che possono costituire
complemento e sinergia con le strategie dell’AIT 27, riguardano altresì la buona
accessibilità, la buona posizione per quanto riguarda i servizi scolastici locali e superiori e
per i servizi ospedalieri, la presenza di risorse patrimoniali di rilievo (quali i centri storici
di Bra e di Pollenzo) e paesaggistico ambientali (Zona di Salvaguardia dei Boschi e delle
Rocche del Roero) e le potenziali maggiore relazioni di filiera con Torino e l’area
metropolitana.
Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT) e Comuni di appartenenza
n.
27
Denominazione
BRA
Gerarchia urbana
Comuni di appartenenza
Livello medio:
Bra
Livello inferiore:
Cherasco
BRA, Cherasco, Narzole, Pocapaglia, Sanfré,
Sommariva del Bosco, Sommariva Perno
19
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Temi strategici di rilevanza regionale per AIT: AIT 27 – Bra
Strategia
Indirizzi
Riqualificazione
territoriale
Conservazione e gestione del patrimonio paesaggistico e storico-architettonico e
archeologico (in particolare i centri storici di Cherasco e di Bra). Messa in
sicurezza idraulica delle fasce fluviali del Tanaro e Stura e delle aziende a
rischio ambientale. Controllo della dispersione urbana e forte regolazione degli
interventi nelle aree collinari, specie quelle soggette alla pressione insediativa
periurbana dell’area torinese.
Completamento dell’autostrada Asti-Cuneo. Potenziamento in funzione
parametropolitana della ferrovia Alba-Bra-Torino, Bra-Mondovì e BraCavallermaggiore-Cuneo. Potenziamento di Bra come polo ospedaliero
integrato con l’AIT di Alba.
Risorse e produzioni primarie
Produzioni vitivinicole e frutticole nelle colline integrate nel sistema LangheMonferrato. Zootecnia integrata con il sistema Cuneese.
Valorizzazione turistica del patrimonio naturalistico storico-architettonico e
paesaggistico (centri storici, fasce fluviali e Roero), integrata con
enogastronomia
Turismo
Valorizzazione turistica del patrimonio naturalistico storico-architettonico e
paesaggistico (centri storici, fasce fluviali e Roero) integrata con
enogastronomia (università del gusto di Pollenzo) fiere, manifestazioni, beni
culturali e organizzata in circuiti collegati con quelli del vicino AIT di Alba e
con l’area della candidatura Unesco.
La cartografia del PTR
Le Tavole della conoscenza contengono una lettura del territorio e delle sue
dinamiche, suddivisa in 5 elaborati riferiti alle 5 strategie del PTR sopra richiamate
(Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggio; Sostenibilità
ambientale, efficienza energetica; Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità,
comunicazione, logistica; Ricerca, innovazione e transizione produttiva; Valorizzazione
delle risorse umane e delle capacità istituzionali).
I tematismi contenuti nelle diverse Tavole sono rappresentati su una base
cartografica in scala 1:500.000, mentre a scala inferiore sono raffigurati elementi puntuali
di conoscenza delle politiche regionali di settore ed alcune elaborazioni sintetiche di dati
territoriali. Il reticolo degli AIT costituisce elemento cartografico comune alle diverse
scale di rappresentazione del PTR e come base di lettura dei diversi tematismi raffigurati.
La Tavola di progetto, in scala 1:250.000, illustra i principali scenari ed indirizzi
per lo sviluppo e la pianificazione dei sistemi locali; in particolare rappresenta le
potenzialità strategiche dei diversi AIT in rapporto ai temi strategici di rilevanza regionale
e alle strategie di rete. I temi di base della Tavola sono la rete infrastrutturale, il reticolo
20
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Relazione Illustrativa
fluviale con le fasce del PAI, gli Ambiti di Integrazione Territoriale, i poli della gerarchia
urbana, la morfologia del territorio.
Su questa base sono rappresentate per ogni AIT, con diagrammi circolari, le strategie
di rilevanza regionale: riqualificazione territoriale; risorse e produzioni primarie; ricerca,
tecnologia e produzioni industriali; trasporti e logistica; turismo. Le diverse strategie sono
valutate secondo specifici indicatori che caratterizzano le vocazionalità e le potenzialità di
sviluppo locale di ogni singolo AIT.
La Tavola rappresenta inoltre la rete infrastrutturale, esistente ed in progetto, in
coerenza con le politiche nazionali e regionali di settore e le strategie derivate dal quadro
di riferimento strutturale.
Sono rappresentate inoltre alcune politiche regionali settoriali di carattere strategico
quali i poli di innovazione produttiva, le aree turisticamente rilevanti, i comprensori
sciistici di rilevanza regionale. Completano la Tavola le diverse rappresentazioni sintetiche
delle Strategie di rete riferite ai seguenti temi: ristrutturazione urbanistica del nodo
trasportistico; interventi sulle infrastrutture della mobilità; ricerca e innovazione
tecnologica; sistemi produttivi da risorse primarie locali; nodi principali della rete
telematica.
Il profilo normativo
I contenuti normativi del PTR possono essere sintetizzati con riferimento alle sette
parti in cui è articolato.
Parte I - Natura, caratteri e contenuti del PTR
Parte II - L’attuazione del piano
I soggetti proponenti il piano vengono richiamati al rispetto del principio di
sussidiarietà nella definizione del rapporto tra piani alle diverse scale e alla necessità di
attivare un’efficace cooperazione interistituzionale.
Parte III - Riqualificazione territoriale, tutela e valorizzazione del paesaggi
Le norme propongono indirizzi e direttive riguardanti il territorio (con articoli
specifici per la valorizzazione del policentrismo, lo sviluppo delle reti commerciali,
l’integrazione delle reti turistiche e la rivitalizzazione delle aree agricole) e l’ambiente
urbano nel suo complesso (con specifiche relative ai centri storici, alle aree esterne ai
centri storici e agli insediamenti per le attività produttive). Con riferimento all’obiettivo
della riqualificazione territoriale le norme mirano al potenziamento dei fattori di attrattività
e competitività dei diversi territori facendo leva sulla valorizzazione delle identità e delle
vocazioni territoriali degli AIT, garantendo il necessario equilibrio tra attività economiche
e patrimonio ambientale, storico, culturale e paesaggistico. Nel rispetto del principio di
sussidiarietà, le norme demandano al livello provinciale il compito di coordinare le
politiche territoriali dei diversi AIT e di “territorializzare” i relativi progetti di sviluppo in
una logica di sviluppo coerente con gli obiettivi del PTR.
Parte IV - Sostenibilità ambientale ed efficienza energetica
Vengono proposti indirizzi e direttive per una pianificazione territoriale sostenibile
oltre a specifiche prescrizioni finalizzate alla difesa del suolo e al contenimento del suo
consumo. Le norme precisano gli obiettivi di sostenibilità per la pianificazione a ogni
21
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Relazione Illustrativa
livello, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale dello sviluppo
socioeconomico del territorio. L’attuazione delle politiche ambientali coerenti con il PTR è
demandata ai livelli provinciali e comunali oltre che ai piani di settore.
Parte V - Integrazione territoriale delle infrastrutture di mobilità, comunicazione e
Logistica
Le norme contengono prevalentemente indirizzi e direttive volti alla
Razionalizzazione delle reti della mobilità, del sistema delle logistica e della rete
Telematica nell’ottica del rafforzamento della coesione territoriale nel contesto Economico
e territoriale europeo. Tra i principali obiettivi della pianificazione territoriale, locale e
settoriale vengono individuati: lo sviluppo della logistica regionale, la valorizzazione delle
infrastrutture ferroviarie, la regolazione delle modalità di consumo del territorio in
relazione agli insediamenti relativi e la definizione di criteri per la valutazione dell’utilità e
della validità delle infrastrutture in progetto.
Parte VI – Innovazione e transizione produttiva
Sono definiti indirizzi e direttive Riguardanti la necessità di riqualificare gli spazi
urbani favorendo la transizione produttiva attraverso l’insediamento di attrattori di
innovazione e di funzioni di eccellenza (università, ricerca, innovazione, formazione,
informazione, cultura, arte) e lo sviluppo dei sistemi produttivi locali. La normativa
definisce inoltre azioni e criteri di riferimento per il potenziamento sostenibile delle
infrastrutture materiali e immateriali e dell’offerta di opportunità insediative e di servizi
alla produzione, per la promozione della diffusione di centri di ricerca, di poli innovativi e
di piattaforme tecnologiche allo scopo di valorizzare le sinergie locali (come, ad esempio,
attraverso la costituzione di sedi di coordinamento istituzionale in interazione con i sistemi
locali).
Parte VII - Valorizzazione delle risorse umane e delle capacità istituzionali
Quest’ultima parte contiene indirizzi e direttive per un’azione di governo del
territorio intersettoriale e interscalare, volta alla promozione di uno sviluppo sostenibile
del territorio incentrato sulla rete dei grandi servizi pubblici (sanità, istruzione, ecc. ) e
sulla capacità di “fare sistema” tra soggetti territoriali (istituzionali e non) interessati alla
pianificazione/programmazione per la valorizzazione delle risorse locali.
2.1.2
Il PTC della Provincia di Cuneo
Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia (PTCP) di Cuneo è stato
adottato dal Consiglio Provinciale con provvedimento n. 52 del 5 settembre 2005 ed
approvato dal Consiglio Regionale con DCR 241-8817 del 24 febbraio 2009.
Le politiche territoriali
Il PTCP individua due fronti di politiche territoriali prioritarie: il rapporto con l’area
metropolitana torinese; lo spopolamento del territorio montano.
Nel primo caso, si guarda in modo particolare all’area settentrionale della Provincia,
una zona a nord dell’asse Saluzzo-Savigliano-Bra che, per prossimità alla metropoli, più
risente dei processi di crescita invasiva, dell’assorbimento e dell’omologazione verso lo
22
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Relazione Illustrativa
stile della grande città, con il rischio di trasformarsi in un’ampia cintura del capoluogo
regionale, divenendo così estranea alle dinamiche provinciali.
Il secondo fronte è quello della marginalizzazione delle vallate alpine.
La strada che il PTCP propone in questo caso è quella della qualificazione
dell’offerta ambientale che rinnovi il sistema delle aree a parco, da prevedere anche in
forme non convenzionali e più radicate alle sensibilità delle comunità locali e con un loro
più diretto protagonismo: aree che debbono diventare centri di offerta delle risorse naturali
e culturali della comunità alpina, agendo verso una nuova generazione di servizi, aprendosi
alla sperimentazione di forme innovative di gestione e di investimento dotando i territori
delle moderne tecnologie informatiche possono offrire quei servizi comuni, amministrativi
e finanziari che è impossibile mantenere con le modalità tradizionali, per offrire anche
nelle aree montane condizioni di insediabilità per le giovani generazioni.
Il PTCP disegna una nuova geografia per il Cuneese: avvalendosi delle individuando
22 Sistemi locali, fra cui quello di Bra (il Sistema locale 9 con Sanfrè, Cherasco,
Monticello d’A, Pocapaglia, S.Vittoria d’Alba, Sommaria Perno) in cui sono ricompresi
tutti i 250 Comuni cuneesi. E’ all’interno di questi confini che il PTCP individua le
strategie riguardanti le infrastrutture e i servizi comuni.
I Sistemi locali sono ambiti di concertazione e di autoorganizzazione nell’attuazione
delle previsioni del PTCP. Il PTCP individua inoltre sette città di rango regionale (fra cui
Bra). Per ognuna di esse, indica la popolazione di riferimento alla quale debbono essere
parametrati i servizi di area vasta, relativi in particolare all’istruzione e alla sanità, con
riferimento ai rispettivi bacini di utenza. Per Bra tale dato è di 50.000abitanti (Cuneo ed
Alba, 120.000; Saluzzo, 75.000; Mondovì, 75.000; Savigliano 50.000; Fossano, 50.000).
Il PTCP per queste città regionali (o centri ordinatori), rispetto alle quali il
dimensionamento rela tivo a quelle con fenomeni di attrazione (come è il caso di Bra),
individua una popolazione aggiuntiva non residente (city users), che corrisponde agli
utilizzatori dei servizi di sosta e verde urbano. Essi sono 5.000 per Bra (20.000 utenti per
Cuneo, 10.000 per Alba e 5.000 per Mondovì, Saluzzo, Fossano, Savigliano); il Progetto
Preliminare del nuovo PRG ha, coerentemente a quanto richiesto dal PTCP,
sovradimensionato la dotazione di servizi e pianificato il dimensionamento residenziale.
Un ulteriore identificazione il PTCP la propone per i Poli funzionali (Bra è
riconosciuta polo funzionale per l’istruzione superiore –ma sorprendentemente non per
l’università -nonostante Pollenzo-, i servizi ospedalieri e i parchi, il nodo ferroviario, i
centri commerciali, i servizi ecologici).
I Poli funzionali sono strutture che offrono servizi e svolgono funzioni di particolare
rilevanza per l’intero territorio provinciale o una sua parte rilevante e che generano
relazioni intense che vanno ben oltre i confini amministrativi del Comune che li ospita.
Per i poli funzionali il PTCP prevede il concorso della Provincia alla definizione
delle localizzazioni, attraverso gli accordi di programma, sia per assicurare un'equilibrata
ed equa distribuzione territoriale di queste strutture, sia per la necessità di coordinare
l’insediamento di strutture che, comportando grandi flussi di traffico, richiedono di
adeguare collegamenti e trasporti.
23
Comune di Bra
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Relazione Illustrativa
Le infrastrutture
La carenza delle infrastrutture (in particolare quelle della mobilità) è riconosciuta dal
PTCP come una delle più forti penalizzazioni che la Provincia subisce, in relazione alla
propria vitalità sociale ed economica. In attesa della conclusione del collegamento del
Cuneese alla pianura padana, con l’autostrada Cuneo-Asti e dopo l’avvenuta messa in
sicurezza della Torino-Savona, il PTCP punta al potenziamento della viabilità ordinaria,
che la Provincia affronta organicamente, dopo la regionalizzazione delle strade statali
(resta il problema delle risorse necessarie e per questo il PTCP modula gli interventi sulla
base di priorità e valutazioni di efficacia).
Il Piano propone una riclassificazione della rete stradale primaria (costituita dalle
statali e dalle principali provinciali, che collegano la maglia autostradale ai maggiori centri
urbani, ai valichi, ai poli turistici e produttivi), in tre categorie (vedi la Tav AT1.3b1 Le
previsioni del PTC della Provincia di Cuneo per il Braidese: Carta degli indirizzi di
governo in scala 1: 25.000): le “strade blu”, che comprendono le grandi comunicazioni
internazionali e interregionali, per le quali occorre assicurare sicurezza e fluidità, specie
nei confronti del traffico pesante; le “strade rosse”, che connettono i principali centri
cittadini, verso le quali si debbono operare politiche di contenimento del traffico; le “strade
verdi”, rappresentate dalle dorsali della comunicazione rurale, dai collegamenti con i poli
turistico-ambientali, per le quali si richiede un migliore inserimento nel contesto paesistico
e una migliore qualità dell’arredo e delle informazioni.
La rete ferroviaria provinciale, storicamente estesa, ha subito un brusco
ridimensionamento per effetto di tagli (i cosiddetti “rami secchi”). Il PTCP prevede il
potenziamento (raddoppio) della Fossano-Cuneo, e il rafforzamento delle connessioni
innestate sulla principale dorsale Torino-Savona, per servire i bacini locali: SaluzzoSavigliano, Alba-Bra-Cavallermaggiore, Cuneo-Mondovì (da ripristinare). Per la CuneoNizza si individua un futuro da ferrovia per la fruizione turistico-ambientale, ma non è da
trascurare il ruolo di servizio “metropolitano” svolto nella tratta da Cuneo a Limone.
Analoga funzione di trasporto suburbano può svolgere la linea dell’Alta Val Tanaro,
soprattutto se si potrà attestare a Mondovì anziché a Ceva. Per la linea ormai dismessa
Cherasco-Ceva, che corre ai piedi della Langhe, è ipotizzata una fruizione turistica, che
potrà essere valutata, mediante un progetto territoriale, o con il ripristino della strada
ferrata, o con l’utilizzazione per percorsi escursionistici, cicloturistici ed equestri.
Infine, il PTCP propone il collegamento ferroviario dell’Aeroporto di Levaldigi, in
relazione ai progetti di sviluppo dello scalo e per una migliore connessione con il territorio
regionale.
Mediante il potenziamento della rete viabilistica, il Piano si propone di intervenire in
modo particolare nella parte settentrionale della provincia (una dimensione territoriale che
più interessa il Braidese), quella che subisce maggiormente attrazione dell’area
metropolitana torinese.
Il PTCP prevede dunque di rafforzare i collegamenti trasversali da Barge a Moretta,
a Racconigi, a Sommaria Bosco, individuando un nuovo casello sullaA6, tra Marene e
Carmagnola, che possa servire quest’area. Più a sud si propone ancora il potenziamento
della direttrice Saluzzo-Savigliano-Bra-Alba, sia dal punto di vista stradale che ferroviario.
Per i collegamenti tra le città della pianura si prevede un rafforzamento del collegamento
mediano da Villafalletto a Levaldigi e Fossano, in direzione della Fondovalle Tanaro.
24
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Inoltre il PTCP dedica una particolare attenzione alle infrastrutture dei
polifunzionali, dal nuovo mercato agroalimentare di Cuneo ed alla logistica (Miac), agli
ospedali già esistenti o in progetto (Verduno e Mondovì), alle stazioni sciistiche, ai poli
culturali, scolastici superiori e universitari ai siti della grande distribuzione organizzata, ai
nodi della mobilità, alle infrastrutture ecologiche, ecc.
La valorizzazione e lo sviluppo del territorio
Per garantire la tenuta e l’innovazione del modello industriale che ha contribuito in
modo così rilevante allo sviluppo provinciale, un ruolo importante è assegnato agli
insediamenti produttivi, che dovranno seguire uno schema diffuso sul territorio, con
almeno una presenza per ognuno dei 22 sistemi locali (di cui il 9 è il Sistema locale di
Bra).
Il PTCP prevede una maggiore qualificazione degli insediamenti produttivi, in
particolare con la realizzazione di aree ecologicamente attrezzate (ai sensi della normativa
europea e regionale).
Il terzo elemento, dopo collegamenti e poli produttivi, su cui punta il PTCP, è la
valorizzazione del patrimonio abitativo rappresentato dai centri storici, che possono
ospitare funzioni urbane di eccellenza, dal commercio (centri commerciali naturali) alla
cultura (sedi universitarie). Per i centri storici (quello di Bra è classificato come di
notevole valore regionale) si pone dunque la necessità di specifiche politiche di
riqualificazione urbana, dall’arredo alla viabilità, agli spazi pubblici.
Per l’attuazione delle previsioni, nel caso di opere che riguardino l’intera Provincia o
vaste aree di essa, il PTCP prevede di ricorrere a Progetti di riqualificazione urbana e
infrastrutturazione sostenibile (PRUIS), attraverso i quali realizzare un coordinamento tra
politiche urbanistiche, fiscali, di programmazione delle opere pubbliche.
Tali progetti, con la diretta partecipazione degli enti locali coinvolti, riguarderanno
in particolare: il potenziamento o la realizzazione di nuovi collegamenti stradali e
ferroviari; la riqualificazione urbana lungo i corridoi di traffico; l’allestimento di nuovi
poli funzionali o la riorganizzazione di quelli esistenti; il recupero e la valorizzazione di
aree dismesse; la valorizzazione di beni culturali e contesti ambientali.
La Provincia, mediante il PTCP, individua un primo gruppo di PRUIS da sviluppare.
Si tratta dei: Piani Urbani di Mobilità (PUM) di Cuneo e Alba-Bra, le due
conurbazioni del Cuneese che superano i 100mila abitanti; dei corridoi insediativi di
Moretta-Racconigi-Sommariva, Bra-Villafalletto, e Valle Tanaro-Mondovì; dei progetti di
riqualificazione dei centri storici di Saluzzo e Mondovì; del progetto di integrazione
logistica di Savigliano-Fossano-Genola-Levaldigi, del progetto di rafforzamento della
armatura urbana delle sette Città (fra cui Bra).
La valorizzazione ambientale e agricola
Il PTCP propone (vedi a questo proposito le Tavole del Progetto Preliminare del
nuovo PRG di Bra AT 1.3b2 Le previsioni del PTC della Provincia di Cuneo per il
Braidese: Carta dei caratteri territoriali e paesistici in scala 1: 50.000) la valorizzazione
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Comune di Bra
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Relazione Illustrativa
dell’ambiente naturale e paesaggistico mediante Piani Paesistici Locali che dovranno
nascere a livello di insiemi locali, all’atto della stesura dei Piani Regolatori, o come
risultato della cooperazione intercomunale. Tale metodologia si avvarrà di un nuovo
strumento di tutela: a fianco del sistema di aree protette dei parchi e delle aree maturali
regionali, potranno nascere, per volontà degli enti locali, le Aree Naturali Protette di
Interesse Locale (ANPIL), come base della rete ecologica provinciale. La rete ecologica è
indicata anche come risposta alla domanda di fruizione turistica della natura che si esprime
in termini quantitativi sempre più ampli e qualitativi sempre più diversificati. A questa
offerta di natura, il territorio provinciale aggiunge un patrimonio enogastronomico che
valorizza le tradizioni rurali. ll’interno della riorganizzazione dell’offerta di servizi della
salute, più attenta a decentrare le fasi successive alla ospedalizzazione intensiva e in
sintonia con la affermazione di una nuova generazione di servizi legati alla salute e al
benessere, il territorio rurale,con il suo clima e i suoi valori storici, paesistici e
naturalistici, si può ben candidare ad ospitare interventi pubblici e privati anche ad una
dimensione regionale, specie là dove l’industria dell’accoglienza ha già una tradizione,
meglio ancora quando questa è legata al termalismo (di cui è da rivitalizzare la tradizione)
ed alla qualificazione delle stazioni turistiche invernali e quando il territorio è ben servito
da mezzi pubblici specie ferroviari (anche per questo le linee ferroviarie vanno tutelate
come infrastrutture dello sviluppo sostenibile del territorio).
In questo quadro di indirizzi il PTCP prevede la promozione dei Progettidi
Valorizzazione Ambientale (PVA), per la sperimentazione dell’integrazione tra politiche di
diversa matrice su aree interessate da vincoli paesistici di tutela, siano esse di interesse
regionale o provinciale.
I PVA potranno realizzarsi con il pieno coinvolgimento degli attori locali, in e
avranno come obiettivi: la fruizione sociale dell’ambiente; la gestione sostenibile delle
risorse paesaggistiche; la conservazione degli ecosistemi naturali; il mantenimento della
diversità biologica; il perseguimento di rapporti equilibrati tra esigenze sociali, attività
economiche ed ambiente; la riscoperta della cultura materiale, delle tradizioni locali e la
loro promozione.
Il PTCP individua un primo elenco di progetti da sottoporre all’attenzione degli enti
locali interessati. Si tratta dei PVA che riguardano, fra le altre, le aree collinari delle
Rocche del Roero e del Braidese, le aree collinari delle Langhe albesi, il sistema delle
ferrovie e dei castelli del Tanaro.
Una corretta gestione delle risorse ambientali non può essere disgiunta, dalle
politiche agricole. In particolare, all’agricoltura delle aree collinari e montane il PTCP
affida una funzione di tutela e valorizzazione ambientale. Attraverso un nuovo ruolo
dell’agricoltura “residuale” passa sia la conservazione di ampie fasce del territorio
provinciale, sia il legame tra tradizione e offerta turistica di qualità. Ma il tema della
conservazione della biodiversità e della qualità tocca anche l’altro settore dell’agricoltura
cuneese, quella evoluta della pianura e della collina viticola, dove la struttura di aziende
moderne assicura l’autonomia e la sostenibilità di questa attività economica. L’evolversi
della domanda del consumatore europeo verso la qualità è già stato a fondamento della
crescita del comparto vinicolo. L’agricoltura cuneese per restare competitiva, oltre al tema
della qualità, deve anche compiere il passo dell’integrazione di filiera, puntando
all’interazione di qualità del prodotto e dei servizi, dalla promozione all’informazione al
cliente, ed ad un economia di scala.
26
Comune di Bra
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2.2
Indirizzi di pianificazione settoriale
2.2.1
Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico - PAI
Relazione Illustrativa
Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico è stato redatto ai sensi dell’art. 17 della
Legge 19 maggio 1989 n. 183 ed approvato con la deliberazione n. 18/2001 del 26 aprile
2001 dal Comitato Istituzionale dall’Autorità di Bacino del fiume Po e con Decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001.
A seguito di tale approvazione, che ha sottoposto a salvaguardia i più importanti
aspetti dell’intero sistema idrico del Bacino del Po, i Comuni interessati dalla
delimitazione delle aree in dissesto hanno dovuto adottare “i provvedimenti di competenza
atti ad assicurare la compatibilità degli strumenti urbanistici, con particolare riguardo alle
aree di espansione, con le effettive condizioni di dissesto” facendo riferimento, oltre che ai
contenuti del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico, “alle informazioni ed alle analisi
di maggior dettaglio eventualmente contenute nella relazione geologica dello strumento
urbanistico ed a quelle disponibili presso la Regione, la Provincia …..o in piani relativi alla
materia già adottati o approvati”. In ogni caso, e’ stato affermato un principio di sicurezza
nei componenti dei singoli interventi edilizi e infrastrutturali e di non aggravio del dissesto
idrogeologico attuale, tenuto anche conto, in sede di rilascio di concessioni, autorizzazioni
e nullaosta relativi ad attività di trasformazione ed uso del territorio, delle risultanze della
presa d'atto del PAI. Inoltre tutti i Comuni risultano tenuti ad attuare tutti gli adempimenti
previsti dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, sulla Protezione Civile ai fini della
prevenzione e della gestione dell'emergenza per la tutela della pubblica incolumità.
La Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP e s.m.i. e la relativa nota tecnica
esplicativa (del dicembre 1999), rappresentano gli strumenti predisposti a livello regionale
per affrontare le problematiche di gestione e pianificazione del territorio, in sintonia con le
norme di ordine superiore emanate dall’Autorità di Bacino del fiume Po (cfr. PAI).
Tali strumenti perseguono la finalità, indispensabile, di individuare in modo univoco
ed aggiornato “le aree a rischio idrogeologico e le perimetrazioni delle aree da sottoporre a
misure di salvaguardia, nonché le misure medesime”. Di conseguenza le Norme di
Attuazione degli strumenti urbanistici contengono, in modo organico ed esplicito, le
prescrizioni derivanti dalle analisi e dalla sintesi geologica, con diretto riferimento alla
cartografia tematica allegata all’indagine geologico-tecnica, la quale è parte integrante
degli allegati tecnici del PRG. In tal senso la lettura geologica del territorio si configura
come una “componente strategica posta a monte delle scelte urbanistiche” le quali con
essa si sono attivamente confrontate in modo da evitare innanzitutto l’urbanizzazione di
aree non idonee, ma definire anche le forme di dissesto in atto sul territorio comunale ed i
conseguenti livelli di pericolosità.
2.2.2
Programma di Sviluppo Locale (PISL) “Sviluppo Eccentrico”
Tra le azioni intraprese dal Comune per la qualificazione del proprio territorio è da
citare il progetto con il quale l’Amministrazione di Bra ha partecipato al bando regionale
per la formazione di Programmi Integrati di Sviluppo Locale (P.I.S.L.), anche per le
affinità che questo progetto ha espresso in merito ad alcune scelte urbanistiche sul
27
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
territorio urbano cittadino. L’obiettivo del Comune era rivolto all’ottenimento di
finanziamenti pubblici per l’attuazione dell’articolato complesso di azioni proposte,
utilizzando il finanziamenti che il CIPE ha attribuito alla Regione Piemonte per il sostegno
di opere pubbliche e di interesse pubblico.
In tal senso il Comune ha sviluppato un progetto (conclusosi nell’ottobre del 2006),
denominato “Sviluppo Eccentrico”: esso contiene un’articolata progettualità nell’ambito di
una strategia che la Città di Bra sta delineando per stabilizzare e sviluppare un ruolo di
centralità nel territorio, basata su di un’azione di decentramento e rilocalizzazione di alcuni
servizi oggi presenti nel centro storico, decongestionando il traffico veicolare e,
parallelamente, contribuendo all'abbattimento dei valori soglia dell’inquinamento
atmosferico. Inoltre il Programma mira a rinforzare l’attrattività turistico-culturale del
centro storico di Bra, trasformandolo in un polo per le attività commerciali e per i flussi
turistici gravitanti sul territorio e contemporaneamente permettere, in primo luogo ai
cittadini, di vivere la Città come luogo di relazioni sociali e di sviluppo culturale.
Le indicazioni contenute nel Progetto di “Sviluppo Eccentrico” vengono pertanto
recepite ed integrate nella presente Variante di Revisione Generale.
2.2.3
Programmi ferroviari
Regione, Provincia e Ferrovie prevedono il potenziamento (raddoppio) della
Fossano-Cuneo, e il rafforzamento delle connessioni innestate sulla principale dorsale
Torino-Savona, per servire i bacini locali: Saluzzo- Savigliano, Alba-BraCavallermaggiore, Cuneo-Mondovì (da ripristinare).
Per la Cuneo-Nizza si individua un futuro da ferrovia per la fruizione turisticoambientale, ma non è da trascurare il ruolo di servizio “metropolitano” che può svolgere
nella tratta da Cuneo a Limone.
Oltre al potenziamento del trasporto ferroviario locale passeggeri in particolare sulla
linea Cuneo-Fossano e Cavalermaggiore-Asti, è la prospettiva di una integrazione con il
Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), prolungato da Carmagnola a Bra, ad apparire di
estremo interesse per Bra. L’SFM costituisce lo sviluppo di un indirizzo della Regione del
1998 ed oggi è un concreto progetto e programma di interventi ed esercizio dell’Agenzia
della Mobilità Metropolitana (AMM-TO, istituita nel 2003 con la partecipazione di
Regione, Provincia e Città di Torino e di 31 Comuni metropolitani); è organizzato su
quattro linee ferroviarie cadenzate ed ad elevata frequenza: la linea rossa (FM4)
Carmagnola-Torino-Chivasso (con estensione possibile a Ivrea, da Chivasso, e soprattutto
a Bra da Carmagnola); la linea arancio (FM1) Rivarolo-Torino-Chieri; la linea blu (FM2)
Pinerolo-Torino- Aereopotro-Ciriè);la linea verde (FM3) Avigliana-Torino; ad esse va
aggiunta la prevista linea viola (FM5) Orbassano-Torino (anche riorganizzando l’attuale
linea merci dell’interporto di Torino-Orbassano).
Il progetto SFM individua quali “Stazioni Porta” del Sistema, già dotate o da dotare
di Movicentro, Carmagnola, Chivasso, Chieri, Rivarolo, Pinerolo, Ciriè, Avigliana, (a cui
si aggiungerebbe Ivrea e in prospettiva potrebbe e esserci anche Bra, con il suo
movicentro, a seguito del possibile prolungamento della FM4 da Carmagnola), come nodi
principali di interscambio mediante i quali caricare ai capolinea dell’SFM la mobilità che
utilizza gli altri modi di trasporto su gomma (collettivo ed individuale).
28
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
L’entrata in esercizio del SFM, come dorsale di un sistema di trasporto collettivo
dell’area vasta in grado di rappresentare un’alternativa al trasporto individuale ed essere di
supporto allo sviluppo del territorio, è previsto per il 2012 con due fasi intermedie di
esercizio parziale (la prima delle quali, sia pure in parte, è in corso).
Il completamento del Passante ferroviario di Torino e la realizzazione del Servizio
Ferroviario metropolitano, consentirà una radicale riorganizzazione del trasporto locale su
ferro e su gomma ed inciderà profondamente sulla struttura stessa della mobilità dell’area
torinese e dei territori piemontesi limitrofi, costituendo un orientamento urbanisticoterritoriale per i comuni interessati, che possono così pianificare e progettare la
localizzazione di funzioni attorno ai nodi del sistema di trasporto pubblico e la
riorganizzazione del sistema insediativo infrastrutturale e dei servizi.
Schema del progetto SFM
29
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
3 LE COMPONENTI STRUTTURALI E STRATEGICHE DEL PIANO
3.1
Le azioni promosse dalla revisione al PRG
Per la redazione della Revisione di Piano si sono utilizzati differenti strumenti di
analisi:
-
la consultazione con i comitati
la consultazione costante con la Commissione Urbanistica consigliare
la consultazione di Enti istituzionali (Provincia, Regione, Soprintendenza, F.S., …)
la verifica di compatibilità con i piani e i progetti di settore (commercio, acustico,
geologico, idraulico, …)
le dichiarazioni d’intenti/osservazioni dei cittadini alla Deliberazione
Programmatica
le indagini storiche
le indagini socioeconomiche
le indagini dirette sul territorio
Attraverso la reciproca interazione fra gli strumenti ed i momenti di confronto si è
cercato di enucleare un duplice sistema di problematiche:
-
le principali criticità esistenti nel territorio braidese,
-
le conseguienti azioni per eliminarle
-
i principali obiettivi di breve, medio e lungo periodo da conseguire.
In particolare il PRGC si è prefisso il compito di garantire l’indispensabile continuità
operativa e amministrativa sul territorio, senza introdurre inutili contrapposizioni fra il
PRGC vigente e quello in fase di produzione.
3.2
Le componenti strategiche
La revisione generale del Piano Regolatore della Città di Bra assume come linee
direttrici per l’interpretazione del suo assetto attuale e per l’ordinamento del futuro
sviluppo urbano alcuni criteri di principale rilevanza.
30
Comune di Bra
3.2.1
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Il criterio storico
La ricostruzione puntuale dello sviluppo della Città e del territorio attraverso la
lettura integrata della documentazione storica e quella diretta dei sopralluoghi, è stata alla
base degli orientamenti culturali costitutivi del nuovo PRG.
Questo lavoro è confluito in una cospicua documentazione d’indagine del tessuto
urbano consolidato e soprattutto nelle carte di lettura della stratificazione edilizia
succedutasi nel tempo.
In particolare il nuovo PRG ha scelto di mantenere l’attuale delimitazione del
principale Centro Storico (riclassificato come Area Urbana avente carattere ambientale –
IUA – ai sensi dell’art. 24 della l.u.r. 56/77) e individuare al bordo di tale porzione di città
una corona di significativo riguardo per quanto riguarda la propensione alla trasformazione
funzionale e morfologica.
Con la Soprintendenza ai beni archeologici si è altresì avviata un’attività di
approfondimento sull’area di Pollenzo, orientando le scelte del PRG in ordine ai vincoli e
alle prescrizioni da introdurre.
Anche l’analisi degli strumenti di pianificazione urbana più recenti e meno, ha
consentito di mettere in relazione alcune caratteristiche della Città con le scelte, attuate e
non attuate, del PRG precedente.
3.2.2
Il criterio morfologico
L’attento e documentato riconoscimento delle specificità territoriali e dei nuclei
abitati ha consentito di individuare sul territorio della città di Bra tre macropaesaggi
territoriali:
-
quello della collina
quello della pianura agricola
quello dell’alveo fluviale del Tanaro.
Contemporaneamente, all’interno di tali macropaesaggi territoriali, sono state
individuate specificità dei tessuti urbanistico-edilizi riconducibili:
-
al concentrico
alla collina
alle frazioni.
Ovviamente tale criterio morfologico ha dovuto intrecciarsi con quello funzionale,
che caratterizza la città nell’uso delle sue diverse parti, oltrechè nelle diverse specificità
tipologiche.
31
Comune di Bra
3.2.3
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
La collina
La collina di Bra ha rappresentato nel tempo una presenza ambientale molto delicata
e una condizione insediativa molto apprezzata dagli abitanti.
Tale seconda circostanza è confermata da 3 considerazioni:
-
-
la diffusione degli insediamenti già previsti dal PRG vigente e quasi interamente
attuati;
la dimensione rilevante delle unità residenziali realizzate sulla collina, ma in area
agricola ai sensi del PRG vigente, le quali superano nel loro complesso la
dimensione territoriale di quelle previste dallo stesso PRG;
il numero assolutamente elevato di richieste insediative fatte pervenire come
“osservazioni” alla Delibera Programmatica della revisione del PRG.
A fronte di tale anomala situazione il nuovo PRG ha assunto un criterio oggettivo e
generalizzato per l’assetto futuro della collina. Tale criterio si articola nelle seguenti
regole:
-
-
-
-
consolidare la previsione insediativa prevista dal PRG vigente;
ricomprendere in un’unica grande area urbanistica (“verde privato con residenza”)
la grande quantità di edifici costruiti in area agricola in modo da sottrarli
all’equivoco di una destinazione agricola fittizia e legittimarne al contempo la
funzione di residenza civile. Per tali insediamenti la capacità insediativa è stata
congelata nella situazione attuale;
riconfermare la Zona di Salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero;
riconoscere la condizione di indeficabilità per quelle aree classificate come III A
dall’indagine geomorfologica;
concentrare in due o tre zone la previsione di piccoli nuovi borghi collinari (del
tutto analoghi a quello già previsto per il completamento di Villa Moffa), laddove
le condizioni territoriali e di dotazione infrastrutturale ne garantiscano la
compatibilità ambientale;
mantenere a nord della frazione di Bandito ed in località San Michele due corridoi
verdi di notevole dimensione, sia per evitare processi di saldatura con edificazioni
già esistenti sia per mantenere una buona continuità con bacini ambientali di grande
valenza;
evitare ogni altro processo di edificazione diffusa sulla collina, tenuto conto della
critica situazione infrastrutturale esistente.
Sulla base di tali criteri la capacità insediativa aggiuntiva della collina è risultata pari
a 265 abitanti.
32
Comune di Bra
3.2.4
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Il concentrico e la citta’ costruita
Il concentrico, al di fuori dell’area storica, è stato analizzato punto per punto, con
l’obiettivo di sottolineare due diverse e possibili circostanze:
-
-
la riconoscibilità di una traccia storica o storicizzata della città, vale a dire
l’esistenza di un reale riscontro del tessuto edilizio-urbanistico, o di brani del
medesimo, con una documentazione d’archivio di sicura attendibilità;
la verifica della consistenza e della qualità delle trasformazioni già avvenute nel
corso degli anni (o dei secoli) le quali pur non negando il carattere originario del
tessuto planivolumetrico, hanno prodotto manufatti edilizi di qualità più o meno
coerente fino, in non pochi casi, alla completa negazione dell’immagine
storicitizzata dell’ambito di appartenenza.
Sulla base del convincimento che anche il futuro rinnovo e la crescita della città
costruita debbano avvenire nella primaria conservazione dei “tracciati” e dei “tessuti”
ancora riconoscibili, il PRG ha inteso favorire le trasformazioni rivolte a tale obiettivo,
anche consentendo la demolizione di edifici pur recenti ma incongrui e/o contrastanti con
la più generale immagine urbana ancora riconoscibile.
Per le parti di città frutto di più recenti insediamenti (in generale dal dopoguerra in
poi) il PRG ha inteso confermare la struttura urbana attuale, consentendo però contenuti
interventi di completamento edilizio ed urbanistico nella prospettiva di rispondere a
modeste necessità di ampliamento delle abitazioni o di alcuni brani incompiuti e
contemporaneamente dotare i luoghi dei servizi pubblici (standard urbanistici) spesso
mancanti.
3.2.5
I nuovi insediamenti residenziali
Continuando un metodo felicemente introdotto con la variante n° 25 al PRG, ai
nuovi insediamenti residenziali sono stati attribuiti i seguenti caratteri strutturanti:
-
-
ridisegno e riconoscibilità delle nuove parti dell’insediamento urbano, attraverso
linee guida a vantaggio di impianti unitari, fortemente integrati con gli spazi aperti;
reperimento di significative aree per servizi pubblici, da realizzarsi contestualmente
all’edificazione privata. Peraltro gli standard urbanistici attribuiti a queste aree di
nuovo impianto soddisfano in larghissima misura anche quelli pregressi non
previsti dal PRG vigente o non realizzati;
garanzia di una reale perequazione fra città privata e città pubblica, fra aree
interessate dai nuovi insediamenti urbani e aree naturali o aree per rinaturazione;
garanzia di reperimento a titolo gratuito delle aree per il soddisfacimento delle
previste quote di edilizia pubblica;
realizzazione di significative e indispensabili opere di infrastrutturazione viaria
diversamente non fattibili con le sole risorse pubbliche;
33
Comune di Bra
-
-
3.2.6
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
individuazione all’interno di tutto il territorio urbanizzato di nuovi “fuochi urbani”,
articolati in “porte della città”, “cerniere” fra tessuti di rilevante importanza,
“polarità” in aree tendenzialmente periferiche del tessuto urbano;
tentativo di ridefinire e riqualificare alcuni margini urbani attualmente indistinti e
causa di processi dequalificanti.
Le attivita’ produttive
Nel territorio braidese si individua una forte anomalia costituita dalla presenza di
stabilimenti produttivi all’interno del tessuto residenziale consolidato. Tale situazione è il
risultato di due azioni contrastanti: da una parte la localizzazione di impianti produttivi
“storici” in aree a ridosso del concentrico senza la conservazinoe di un idonea fascia di
salvaguardia rispetto ad altre funzioni non compatibili con l’industria; in secondo luogo il
massiccio sviluppo residenziale che è andato ad occupare le aree più confinanti con gli
stabilimenti già costruiti all’esterno della porzione di territorio edificata. Pur non
rientrando nei sui obiettivi primari, il PRGC non può ignorare tale situazione e intende
considerare la possibilità di un trasferimento di tali realtà produttive, ancorché non
concretizzabile nell’arco temporale della sua efficacia. Tale operazione dovrà infatti
collocarsi in un più ampio progetto di non mera zonizzazione urbanistica, ma di più ampio
respiro progettuale, legato al sistema delle infrastrutture, della viabilità, e della
pianificazione territoriale.
La struttura produttiva della città di Bra costituisce dunque una risorsa economica e
sociale che il nuovo PRG non ha per nulla sottovalutato.
In questo senso il PRG ha previsto il consolidamento generale della struttura
produttiva presente, offrendo la possibilità di adeguati completamenti laddove se ne è
intravista la necessità.
A fianco di questa previsione sono state indicate aree di nuovo impianto, ricercate
soprattutto in situazioni limitrofe ad ambiti produttivi esistenti: in particolare la nuova
“offerta” produttiva è localizzata nella zona “oltre ferrovia” (anche in virtù del soppresso
scalo ferroviario), nell’ambito compreso fra la tangenziale e l’Abet e nella zona di ingresso
alla frazione Bandito.
Nell’insieme la nuova offerta produttiva genera la dismissione di notevoli aree per
servizi pubblici, capaci di assorbire sia lo standard pregresso sia quello indotto dai nuovi
insediamenti.
Ampliamenti più contenuti sono stati previsti nella frazione Riva, Bandito, e accanto
alla Gemini Project.
3.2.7
Edilizia residenziale sociale
L’obiettivo del PRG è quello di prevedere un processo di attuazione a favore
dell’edilizia sociale, la quale si possa integrare con l’edilizia residenziale privata
34
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
nell’ambito di comparti di trasformazione preventivamente definiti dal PRG, e con alcuni
SUE di maggiore dimensione, più adatti a promuovere un vero mix sociale.
Gli SUE individuati per la presenza di edilizia residenziale sociale (ERS) sono
caratterizzati da un indice territoriale aggiuntivo pari a 0,05 mq/mq di SLP da destinare
esclusivamente a ERS e quindi da utilizzare solo in caso di realizzazione della ERS
medesima.
Operativamente, in sede di attuazione dello SUE il proponente ha l’obbligo di
individuare e cedere gratuitamente, nell’ambito dello SUE, le aree necessarie alla
concentrazione della SLP relativa all’ERS e le relative aree per standard urbanistici.
Gli stessi ambiti di SUE possono accogliere quote di ERS provenienti dai diritti
edificatori perequati nelle aree classificate come servizi pubblici ai sensi degli artt. 21 e 22
della legge regionale 56/77.
Al fine di rendere concreta l’iniziativa di realizzare quote di ERS e indipendente
dalla volontà delle proprietà fondiarie ricomprese negli SUE, il PRG individua la
possibilità che la Pubblica Amministrazione possa avviare tavoli di concertazione fra i
diversi attori in gioco.
3.2.8
Il territorio agricolo
Congiuntamente ai criteri assunti dal PRG per un sostanziale contenimento
dell’espansione fisica dell’impianto insediativo esistente, sia nel concentrico sia nelle
principali frazioni, si sono costruite politiche per la conservazione del macropaesaggio
della pianura agricola sostanzialmente legata all’attività agricola. Tale scelta, resa esplicita
nelle integrazioni e nella struttura normativa del PRG, tende peraltro a dare continuità nel
tempo al paesaggio agricolo storicamente conformato e dare stabilità agli investimenti di
medio e lungo periodo fatti dalle aziende agricole.
In particolare nella piana fra Pollenzo e il Concentrico il PRG ha inteso coniugare la
continuità delle attività agricole con quelle culturali e storiche derivanti dalla preesistenza
di una ricca e documentata preesistenza di siti archeologici: la perimetrazione del “parco
archeologico” è stata frutto di una fertile collaborazione con la Soprintendenza ai beni
archeologici del Piemonte.
3.2.9
Il sistema della mobilita’
Il territorio braidese è interessato da alcuni progetti provinciali relativi alla
razionalizzazione ed al potenziamento della viabilità, tra cui la nuova bretella di Pollenzo
ed il prolungamento della tangenziale in direzione Sanfrè Pocapaglia. Per alcune di queste
opere sono indicati semplici tracciati di massima e le tempistiche per la loro conclusione
potrebbero richiedere più di un decennio; è importante in ogni caso che il PRGC ne abbia
tenuto conto nel suo iter di pianificazione territoriale, per evitare situazioni future di
contrasto.
Il sistema della mobilità si è basato su tre obiettivi di fondo:
35
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
a. la funzionalizzazione e la gerarchizzazione della viabilità attraverso una
molteplicità di scelte e di previsioni, tra le quali le più importanti sono:
1. il miglioramento delle connessioni con la rete autostradale;
2. il rafforzamento dello scorrimento urbano primario in rapporto con il
sistema insediativo;
3. l’introduzione di viabilità di scorrimento urbano interquartiere (gronda ovest
del concentrico);
4. l’ottimizzazione della integrazione tra secondi livelli extraurbani (SP7 ed
SP231, circonvallazione di Pollenzo);
5. la riprogettazione di tratti di viabilità urbani sgravati dal traffico di
attraversamento in conseguenza delle precedenti azioni in funzione di una
loro nuova collocazione a servizio locale - di quartiere (ad es. le strade di
Pollenzo);
6. il mantenimento della viabilità esistente in zona collinare e, su alcune di
esse, semplici interventi di messa in sicurezza in rapporto ai flussi di traffico
esistenti, al fine di non interferire con il sistema collina caratterizzato da
elevata fragilità ambientale.
b. la mobilità sostenibile di carattere pubblico , cioè la ferrovia, attraverso le seguenti
scelte:
1. il nuovo modello di esercizio ferroviario per i passeggeri mediante
l’attestamento su Bra della mobilità metropolitana che oggi è programmata
da FS su Carmagnola, ma che il nuovo PTR propone di riattestare su Bra;
2. la soppressione della previsione dello scalo merci, coerentemente alle vigenti
logiche di distribuzione delle merci assunte dalle FS, non più incentrate sui
piccoli scali funzionali alla sola distribuzione locale dei colli, ma finalizzata
alla sostenibilità economica del sistema distributivo moderno;
3. la localizzazione di una nuova stazione/fermata in prossimità della principale
area di espansione del concentrico, in zona Madonna dei Fiori, baricentrica
rispetto alle stazioni esistenti di Bandito e del Concentrico;
4. .il passante ferroviario: per adeguare il sistema locale ai processi di
trasformazione, in ottica di una mobilità sostenibile a livello provinciale,
regionale e sovraregionale. Inoltre la presenza di una linea ferroviaria che
taglia a metà una città di rilevanza come Bra costituisce una frattura ed un
ostacolo che il Piano Regolatore non può ignorare. Sono già in atto le prime
azioni per l’interramento della linea ferroviaria verso Alba-Asti siglati con
accordi di programma risalenti alla fine del 2008. Un’intervento di tale
portata richiede comunque tempi e risorse (non solo finanziarie) che esulano
dalla durata temporale del PRGC, coinvolgendo Enti ed operatori differenti,
pertanto il PRGC si limita ad individuare un perimetro di area di Ricucitura
Urbanistica (RIU.), demandando ad uno strumento urbanistico esecutivo
successivo la definizione delle regole, delle tempistiche e dei parametri
edilizi ed urbanistici da tale trasformazione.
c. la mobilità sostenibile di carattere pubblico-privato, cioè le ciclopiste, dov’è stata
prevista la realizzazione di un sistema di attraversamento ciclopedonale che
connetta tra loro i parchi urbani in progetto affiancando, ad ogni nuova viabilità
urbana importate, una ciclopista attrezzata delimitata da viali alberati.
36
Comune di Bra
3.2.10
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Il criterio perquativo diffuso
Per quanto possibile il PRG ha tentato di distribuire le rendite fondiarie prodotte
dalle nuove previsioni insediative private, sulla maggior parte possibile dei tessuti che
compongono sia la città pubblica che quella privata.
Il criterio perequativo diffuso è stato pertanto assunto come regola ordinaria per
l’organizzazione equilibrata della città sotto il profilo funzionale ed economico.
In tal senso la trasformazione urbana si attua per comparti che mettano in moto
almeno 3 diverse azioni perequative:
1. la perequazione diretta fra superfici fondiarie edificabili e superfici per
servizi pubblici (standard urbanistici) garantita da un indice di edificazione
territoriale su tutto il comparto che suddivide equamente la rendita fondiaria
fra tutti i proprietari delle aree del comparto (indipendentemente dalla
funzione urbanistica) e da una contestuale realizzazione dei servizi pubblici;
2. la perequazione indiretta fra comparti preordinati alla trasformazione edilizia
e aree esterne alle medesime ritenute indispensabili per l’attuazione dei
servizi e per la creazione del reticolo ecologico urbano. Operativamente a
queste ultime aree esterne viene attribuito l’indice territoriale di 0,05 mq/mq
di SLP da trasferire sulle aree di trasformazione in aggiunta a quello proprio.
Per alcune aree di particolare interesse pubblico (ad esempio all’interno della
IUA o ai margini di Pollenzo) tali indici da trasferire hanno il valore di 0,10
mq/mq di SLP.
3. la perequazione sociale per la realizzazione di edilizia residenziale pubblica
(ERS) nelle aree di trasformazione privata che obbligatoriamente devono
“ospitare” quote di ERS.
37
Comune di Bra
3.2.11
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Calcolo sintetico della capacita’ insediativa teorica
La capacità insediativa teorica (CIRT) del nuovo PRG si basa sulle seguenti
indicazioni di base:
1.
n° di abitanti esistenti al momento
formazione del PRG esistente (1984)
della
n° 26.511
2.
incremento previsto del PRG esistente
3.
CIRT del PRG vigente
4.
incremento effettivo al 2008
5.
n° abitanti al momento della formazione della
revisione del nuovo PRG, anno 2008
6.
7.
8.
range di incremento previsto
Programmatica del 2005
+ n° 12.135
n° 38.646
+ n° 3.097
dalla
n° 29.608
Deliberazione
+ n°
CIRT già consumata nel corso della formazione del
PRG azioni amministrative specifiche
7.1 CIRT Gozzini libera .................................... + n°
459
7.2 CIRT Gozzini ERS ...................................... + n°
412
7.3 CIRT var. 25 ................................................ + n°
700
CIRT derivante dal P.R.G. esistente
8.1 CIRT da aree previste nel PRGC del 1994.. + n°
341
8.2 CIRT da recupero del consolidato ............... + n°
203
9. CIRT prevista dalla revisione del PRG:
9.1 in aree di N.I. .............................................. + n° 3.600
9.2 in aree TR ................................................... + n°
440
9.3 in aree di COMPL....................................... + n°
121
9.4 in aree da PdR per riplasmazione del
tessuto marginale ......................................... + n°
226
9.5 per trasferimento di servizi (60%) .............. + n°
391
10. CIRT ERS prevista dalla revisione del PRG:
10.1 in aree per edilizia agevolata e sovvenzionata+ n° 542
10.2 ERS per trasferimento di servizi (40%).... + n°
38
260
5100-6780
Comune di Bra
3.3
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Coerenze delle scelte progettuali con gli indirizzi della DP
Nella Deliberazione programmatica si è prospettata …la costruzione, per il Progetto
Preliminare di PRG, di uno Schema di riferimento, che sia insieme strutturale, strategico e
programmatico, condiviso dai soggetti istituzionali ai diversi livelli, dagli attori del
territorio e dalla comunità braidese. Si prospetta inoltre la realizzazione di analisi e
considerazioni da attuare che, nella fase di predisposizione del Progetto Preliminare del
PRG, riguarderanno: gli indirizzi ed i contenuti della programmazione e pianificazione
sovracomunale, il sistema infrastrutturale dell’accessibilità e le Dorsali di riequilibrio
regionali; i valori, le limitazioni e i vincoli per il territorio braidese; la pianificazione
urbanistica nei Comuni contermini; ed i mutamenti del quadro economico, demografico e
abitativo di Bra nel contesto provinciale.
L’indicazione delle linee direttrici della Deliberazione Programmatica trova
attuazione nel Progetto Preliminare del PRG in un insieme di scelte locali e di coerenza
territoriale alla scala più ampia, che possa prefigurare un documento analogo a quello che
il nuovo disegno di legge regionale n° 488, definisce come Piano Strutturale Locale. Esso
configura infatti l’assetto del territorio da trasformare e del territorio da riqualificare,
conservare, tutelare e valorizzare nella sua integrità, assicurando il riconoscimento
dell’identità culturale e della specificità locale.
Secondo il d.d.l. il Piano Strutturale Locale deve contenere
a) il Quadro di riferimento strutturale del territorio comunale;
b) la definizione, alla scala comunale, degli obiettivi, coerenti con l'interpretazione
strutturale del Quadro e con la pianificazione e programmazione regionale e provinciale e
la consistenza e la vulnerabilità delle risorse naturali, storico-culturali e identitarie;
c) l'individuazione dei tessuti e degli ambiti di conservazione, consolidamento e
qualificazione, nonché l'individuazione degli ambiti di trasformazione, del territorio
insediato e non insediato; l'individuazione del sistema infrastrutturale principale esistente
e in progetto;
d) la definizione di regole e parametri urbanistico-ambientali prestazionali o quantitativi,
per lo sviluppo operativo del Piano Strutturale, mediante il POL2 negli ambiti di
trasformazione, o mediante il RU3 nei tessuti o negli ambiti di conservazioneriqualificazione;
e) le norme: per la disciplina del paesaggio, in coerenza con le indicazioni e le
prescrizioni del Piano Paesaggistico; per la disciplina e la salvaguardia delle aree e del
2 Art. 20 (Piano Operativo Locale) Disegno di legge n. 488 presentato il 13 novembre 2007
Il Piano Operativo Locale (POL) disciplina gli interventi di trasformazione del territorio nei relativi ambiti riconosciuti dal PSL e del
sistema insediativo e infrastrutturale, di competenza pubblica o privata, quelli da progettare, quelli da attivare e quelli da realizzare nel
periodo corrispondente al mandato amministrativo o comunque entro cinque anni dalla sua approvazione.
3 Art. 18 (Regolamento Urbanistico)Disegno di legge n. 488 presentato il 13 novembre 2007
Il Regolamento Urbanistico (RU), atto obbligatorio del PSL, è esteso all'intero territorio comunale, individua e disciplina::
a)il sistema insediativo esistente, in tutte le sue parti, dotate o meno di rilevanza storica, con i relativi servizi e spazi pubblici, composto
da tessuti urbanistico-edilizi, nuclei ed edifici isolati;
b)gli ambiti territoriali di conservazione e riqualificazione del sistema ambientale-paesaggistico e rurale;
c)il territorio agricolo;
d)il sistema infrastrutturale delle mobilità, quello delle reti tecnologiche e quello degli impianti esistenti.
Il regolamento edilizio, approvato ai sensi della legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 (Norme in materia edilizia e modifiche alla legge
regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)), costituisce allegato del RU.
39
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
paesaggio rurali; per la tutela e la valorizzazione, lo sviluppo dell'agricoltura e delle
attività ad essa connesse compatibili con le risorse dei territori rurali; per la
conservazione e valorizzazione delle aree urbanizzate, con particolare riferimento ai
tessuti di carattere storico ambientale;
f) lo schema organizzativo delle dotazioni di aree, servizi e infrastrutture costituenti la
città e il territorio pubblici e d'interesse pubblico e il quadro delle azioni necessarie per
svilupparlo e conseguirlo, costituente riferimento per le progettualità degli interventi
disciplinati nel POL e nel RU.
Costituiscono parte integrante del PSL il rapporto ambientale, predisposto ai fini della
valutazione ambientale, la relazione geologico-tecnica-idraulica: il PTR, appositi
provvedimenti della Regione e i PTCP possono ulteriormente definire i contenuti del
rapporto ambientale e della Relazione geologico-tecnica-idraulica.
In coerenza con tali indicazioni il PRG ha ritenuto dunque interessante predisporre,
comunque, un documento di sintesi (Planimetria sintetica di P.R.G.C. – Struttura del
Piano) che contiene le seguenti scelte di fondo:
-
il sistema insediatovo che individua le aree del centro storico, il consolidato
residenziale, gli insediamenti per le attività economiche, i nuclei storici frazionali e le
aree agricole ad elevata produttività; evidenzia inoltre le aree di nuovo impianto
differenziandole per destinazione e segnalando l’area di Ricucitura Urbanistica in
corrispondenza del nodo del passaggio a livello. A tale zonizzazione (che riguarda le
aree da sottoporre a Regolamento Edilizio) si contrappongono le aree di espansione
poste ai margini del consolidato e riguardanti in particolare il potenziamento delle
frazioni di Bandito e Pollenzo oltrechè della parte di territorio “oltre ferrovia”, verso
Cherasco. Appare evidente la presenza del comparto produttivo costituito dal PIP
approvato (PIP Monviso) e da realtà produttive di rilevante importanza per la realtà
braidese, quali l’Arpa e la Rolfo, a sud di via Piumati. In attesa di una rilocalizzazione
di tali attività il PRG si pone l’obiettivo di mitigare tale presenza attraverso la
previsione di Strumenti urbanistici esecutivi localizzati nelle poche aree residue
limitrofe, con l’obiettivo di ricercare un maggiore mix funzionale e la presenza di aree
verdi di filtro;
-
il sistema principale del verde comprende le aree per servizi di maggiori dimensioni
organizzate secondo un sistema lineare di elementi concentrati lungo l’asta urbana
compresa fra la Stazione ferroviaria e il Parco Atleti d’Italia, passando attraverso il
Palazzetto dello sport. Vengono inoltre compresi alcuni elementi peculiari del
territorio braidese ed i vincoli ambientali e paesaggistici già presenti sul territorio: i
Galassini, il Piano Paesistico di Pollenzo, l’area di Salvaguardia dei Boschi e delle
Rocche del Roero; sono anche individuati i coni visuali ambientali, necessari per
garantire un’osmosi tra le aree naturali della collina ed il pregevole territorio agricolo
caratterizzanti la città di Bra;
-
il sistema della mobilità su gomma che comprende le arterie di comunicazione
interagenti con la città: in particolare è segnalato l’attraversamento dell’A6 Autostrada
Torino-Savona a est, a sud l’A33 Autostrada Asti-Cuneo, la tangenziale est con le tre
uscite su Via Piumati (area industriale), strada Falchetto-viale Costituzione (centro
città) e frazione di Bandito. Sono ancora segnalate le principali arterie di accesso ed
40
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
attraversamento del centro città, caratterizzate da una consistente mole di traffico,
spesso anche pesante.
In questo contesto territoriale il PRGC propone la realizzazione di una nuova asta di
collegamento nord-sud, definita “gronda ovest” che vuole innervare le principali aree
di nuovo impianto e di trasformazione, evitando di gravare sulle congestionate
viabilità esistenti; l’intento è dunque quello di deviare importanti flussi di traffico,
alleggerendo così l’attraversamento del centro cittadino.
E’ anche significativa la previsione provinciale di nuove varianti in progetto mirate ad
un effettivo miglioramento delle infrastrutture esistenti: si tratta delle varianti verso
Sanfrè e Sommariva Bosco della Tangenziale di Bra; del collegamento da realizzarsi
nel territorio di Cherasco per collegare la Tangenziale alla SP 7, ed alla variante di
Pollenzo tra il ponte sul Tanaro e la SP 231 verso Alba. Tale variante ha consentito al
PRGC di ragionare sulla situazione molto critica della viabilità e del traffico pesante
costantemente in transito attraverso la frazione di Pollenzo: si propone infatti la
realizzazione di una nuova circonvallazione con lo scopo di deviare i flussi di traffico
lontano dal nucleo storico della frazione, e la conseguente creazione di una viabilità
interna veicolare e ciclopedonale ad uso dei residenti;
-
il sistema della mobilità su ferro che evidenzia la linea ferroviaria verso Torino che
con il progetto di mobilità metropolitana (previsto nel secondo decennio del 2000)
assumerà Bra come stazione di testa del collegamento Carmagnola-Torino; più
controverso appare invece il futuro della linea verso Alba-Asti, la quale continuerà a
funzionare come linea passeggeri con un possibile potenziamento per il trasporto
merci nel momento in cui le linee dell’alta capacità saranno a regime;
-
il sistema del commercio già descritto tra gli attrattori evidenziati nel PISL: esso
comprende i centri commerciali presenti sul territorio e segnala gli insediamenti di
tipo A5 di collegamento con i sistemi commerciali dei comuni limitrofi: in particolare
Cherasco e Pocapaglia, che costituiscono elementi di interesse sovracomunale e che
doveanno essere debitamente presi in considerazione.
41
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
4 IL SISTEMA GENERALE DEGLI INSEDIAMENTI
4.1
Il metodo per il riconoscimento delle zone
Rispetto al sistema insediativo il Piano tende a rispondere ai fabbisogni analizzati e
illustrati nell’Elaborato P1.1 (“Relazione illustrativa delle indagini di carattere
urbanistico”) in modo più mirato e selettivo rispetto a quanto sia avvenuto in passato in
una fase di grande trasformazione quantitativa. Rispetto alle esigenze di sviluppo del
territorio che avevano guidato la redazione del P.R.G.C. (Ariagno e Giovo), la Revisione
generale di PRGC si trova ad operare in un ambiente completamente diverso. In primo
luogo appare mutato il panorama legislativo di riferimento: alcune tematiche quali la
compensazione ambientale, l’attenzione ai dissesti di natura idrogeologica, la
consapevolezza della presenza sul territorio di aziende a rischio di incidente rilevante
richiedono una nuova e diversa attenzione nelle scelte localizzative; in secondo luogo la
crescita e lo sviluppo della città, sia come numero di abitanti sia come parametro delle
attività produttive e terziarie hanno conosciuto una contrazione, recnetemente aggravata
dalla crisi finanziaria dell’autunno del 2008. La Revisione generale di PRGC si propone
comunque di intervenire sul territorio garantendo una continuità con le indicazioni del
piano vigente proponendo una sostanziale rimodellazione, anche accrescitiva, nelle aree in
cui le previsioni del vigente piano sono rimaste disattese. Obiettivo del nuovo PRGC è
quello di creare un continuum culturale e progettuale fra il quadro conoscitivo emerso in
fase di indagine ed il sistema delle scelte urbanistiche tanto d’insieme quanto di dettaglio.
Peraltro il percorso metodologico per la formazione del presente piano era già stato
sperimentato nella Variante 25 del P.R.G.C. del ’94, definita appunto “anticipatrice”,
laddove sono stati introdotti alcuni elementi portanti del nuovo PRGC soprattutto in ordine
ad alcune aree strategiche, che fungeranno ancora da volano per l’attuazione urbanistica
del Piano.
Fra le principali innovazioni metodologiche introdotte dalla Revisione di PRGC vi è
una delimitazione delle zone urbanistiche omogenee, ovvero di aree che hanno una vera
continuità di valori territoriali ed ambientali comuni e presentano quindi caratteristiche
omogenee integrate sotto più aspetti; qualora necessario tali zone sono state a loro volta
suddivise in sottozone urbanistiche. Le zone e le sottozone costituiscono
“raggruppamenti”di aree urbanistiche; ciascuna parte della zona viene individuata sulle
tavole di progetto e sulle schede d’area con un numero arabo; le zone sono invece
contraddistinte da una sigla composta da lettere o da lettere e numeri e le sottozone da una
barra e una sigla. L’utilizzo di tale codifica permette una determinazione univoca delle
aree costituenti il piano; l’informatizzazione dello stesso consente di interrogare il database
partendo dalla cartografia o dal numero d’area. In tale modo è possibile definire
immediatamente il tipo e le modalità di intervento ammissibili per ciascuna zona.
Le Schede D’Area, previste per ognuno degli interventi di nuovo impianto,
consentono infine di definire in maniera univoca le quantità di progetto, i parametri, le
modalità d’intervento e le prescrizione particolari prescritte per gli interventi.
42
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Revisione Generale di P.R.G.C
4.2
Indirizzi e scelte progettuali per la città consolidata
4.2.1
Il tessuto residenziale consolidato
Relazione Illustrativa
Il P.R.G.C. individua cartograficamente le zone costituenti il tessuto consolidato
dell’abitato, definendone differenti tipologie in relazione alle densità edilizie presenti ed
alle differenti caratteristiche formali riconoscibili e ad essi attribuibili. In questo modo il
Piano Regolatore ha inteso individuare un diretto rapporto fra prescrizioni normative e le
analisi svolte sintetizzate negli allegati AT4.1(Analisi delle densità insediative) e AT4.2
(Analisi dei tessuti urbani).
Nello specifico all’interno del tessuto residenziale consolidato si individuano le
seguenti tipologie:
-
T1 - Tessuto urbano a corte chiusa (isolati a celle chiuse, edifici pluripiano). Sono
aree di tessuto urbano sviluppatosi a partire dal ‘500, con tipologia a corte chiusa
oppure a corti concatenate, per la residenza e per le attività ad essa connesse,
localizzate ai margini dell’I.U.A.. Gli edifici presneti presentano una tipologia a
celle chiuse e pluripiano (fino a 4 piani fuori terra), caratterizzate sovente dalla
presenza di commercio al piano terra. Sono aree densamente edificate con capacità
edificatoria pressoché esaurita, per le quali il P.R.C.G. prevede il mantenimento
dell’impianto esistente con la possibilità di interventi di riqualificazione urbana.
-
T2 -Tessuto urbano a corte aperta (isolati non chiusi con edifici pluripiano). Sono
aree localizzate esternamente all’area di corona all’I.U.A., caratterizzate da
un’edificazione densa di edifici a celle aperte, disposte a pettine lungo la cortina
stradale interamente edificata; anche per queste aree il P:R:G:C prevede il
mantenimento dello stato di fatto ed eventuali interventi di riqualificazione urbana.
-
T3 - Tessuto urbano con impianto seriale (edifici in linea lungo il fronte strada, 2-3
p.f.t.). Sono aree poste ai margini dell’IUA e lungo le viabilità storiche di accesso
al nucleo storico su impianto della seconda metà del XVIII°; sono caratterizzate da
una cortina edilizia continua lungo il fronte stradale, con edifici a 2-3 piani fuori
terra; il P.R.G.C. prevede sostanzialmente il mantenimento dell’impianto esistente
con la possibilità di interventi di riqualificazione urbanistica.
-
T4 - Tessuto urbano con case in linea (edifici isolati e plurifamiliari con più di 3
p.f.t.); si tratta di aree edificate nel dopoguerra, che presentano edifici alti, con
disposizione in linea, caratterizzati da aree pertinenziali private destinate a verde
e/o parcheggio. Per queste aree consolidate il P.R.G.C. consente interventi fino alla
sostituzione edilizia nel rispetto degli indici e dei parametri di zona.
-
T5/p - Tessuto urbano con impianto aperto o libero presente in pianura (edifici
isolati e plurifamiliari o a schiera, max 2-3 p.f.t.); sono aree localizzate ai margini
del tessuto consolidato, delle frazioni maggiori e ai piedi della collina. La tipologia
edilizia presenta edifici isolati oppure a schiera, di altezza limitata, caratterizzati
dalla presenza di giardini privati di pertinenza. Per queste aree il P.R.G.C. prevede
43
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Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
interventi fino alla sostituzione edilizia nel rispetto degli indici e dei parametri di
zona.
-
T6/p - Tessuto urbano con tipologia edilizia isolata presente in pianura (case
singole mono-bifamiliari, con giardino di pertinenza); sono le aree di più recente
edificazione, costituite da edifici bassi con aree verdi private di pertinenza.
Anch’esse sono localizzate ai margini del tessuto consolidato ed intorno alle
frazioni maggiori; rispetto alla tipologia T5 si differenziano sostanzialmente per
una minore densità del costruito e di conseguenza per una maggiore presenza di
aree verdi. Anche per queste aree il P.R.G.C. prevede interventi fino alla
sostituzione edilizia.
-
T7 - Tessuto urbano di origine rurale (delle Frazioni); si tratta dei nuclei originari
di Bandito e delle frazioni minori. Sono aree caratterizzate dalla presenza di edifici
di origine rurale, riconvertiti in tutto od in parte all’uso residenziale. Per tali aree il
P.R.G.C. prevede il mantenimento dell’impianto esistente con la possibilità di
interventi di riqualificazione urbana.
Le differenti caratteristiche e gli obiettivi che il P.R.G.C. si propone per ognuna delle
zone sopradescritte (destinazione d’uso, tipi specifici d’intervento, modalità di attuazione,
etc) sono contenuti negli elaborati P3.1 (Norme Tecniche di Attuazione: Prescrizioni
generali).
E’ opportuno ancora sottolineare come per gli interventi sul tessuto consolidato è
prevista una modalità di attuazione in continuità con le previsioni del PRGC del 1994; In
tal senso vengono mantenuti gli indici e le modalità di intervento già previsti per ciascuna
zona urbanistica. In generale nel tessuto residenziale consolidato sono sempre ammesse
altre destinazioni compatibili con la residenza in percentuale inferiore al 35%.
Per gli interventi sul tessuto consolidato sono state altresì sostanzialmente mantenute
le perimetrazioni delle aree con indice territoriale omogeneo, espresso nel nuovo P.R.G.C.
come indice territoriale di superficie (mq/mq).
Per garantire una corretta continuità di immagine e di impianto urbano, nelle aree
comprese all’interno dell’“Ambito di di corona dell’I.U.A.” è prevista una particolare
attenzione per gli interventi da effettuarsi su tessuti prospicienti gli spazi pubblici di
contorno dell’area IUA. Una diversa flessibilità d’intervento è invece consentito per i
tessuti interni dove il PRGC, in relazione alle caratteristiche riconosciute in sede di analisi
tipologica e storica (Elaborato P3.1) consente una diversa gamma di interventi, fino alla
sostituzione edilizia per i soli edifici riconosciuti come non congrui e marginali rispetto al
tessuto edificato.
4.2.2
Il tessuto residenziale consolidato collinare
Il territorio di Bra è costituito per una buona parte da aree collinari sulle quali già
insistono vincoli precednti o esterni alle scelte decisionali esprimibili nel PRGC. In
particolare la collina è interessata dalla presenza del Limite della zona di salvaguardia del
Parco delle Rocche e del Roero, ed in gran parte da classi geologiche di elevata
44
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Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
pericolosità geomorfologiche (classe III), cioè da porzioni di territorio in cui gli elementi
di pericolosità morfologica e di rischio sono tali da impedirne l’edificazione, richiedendo,
viceversa, interventi di riassetto territoriale (Per la trattazione specifica della pericolosità
geomorfologica si rimanda all’elaborato P1.3 Relazione geologica).
Le indagini sviluppate dal PRGC hanno tuttavia dimostrato come, nonostante le
difficoltà di accessibilità e geomorfologiche, gran parte di questo territorio è stato
interessato comunque nel corso degli anni da una notevole espansione dell’edificato. In
particolare questo sviluppo si è collocato nelle zone di altipiano attorno alle frazioni di San
Michele e San Matteo e nei pressi di strada Montenero. Sulla base di queste circostanze il
P.R.G.C. ha ritenuto importante suddividere le aree collinari a destinazione
prevalentemente residenziale e già individuate dal PRGC del 1994, seguendo lo stesso
principio adottato per quanto concerne il tessuto consolidato di pianura, individuando
quindi i seguenti tessuti:
-
T5/c - Tessuto urbano con impianto aperto o libero in ambito collinare (edifici
isolati e plurifamiliari o a schiera, max 2-3 p.f.t.).
-
T6/c - Tessuto urbano con tipologia edilizia isolata in ambito collinare (case
singole mono-bifamiliari, con giardino di pertinenza).
Tali tessuti si differenziano soprattutto per la tipologia edilizia e per la densità, (nel
tessuto T6 è più bassa essendo caratterizzato da edifici più radi e da una maggiore
percentuale di verde). Per tali aree, edificate negli ultimi decenni, il P.R.G.C. consente
interventi fino alla sostituzione edilizia.
Un’ulteriore circostanza che è emersa in fase di analisi territoriale riguarda la forte
presenza di ambiti edificati o di case isolate localizzate in aree classificate dal P.R.G.C.
del 1994 come “aree agricole”. Il nuovo P.R.G.C. ha dunque inteso riconoscere
generalmente il carattere non agricolo di tali insediamenti, ricomprendendoli in un’area
classificata come “Aree destinate a verde privato con residenza”, nelle quali viene
sostanzialmente riconfermata la consistenza edilizia già esistente senza possibilità di
ulteriori insediamenti.
Generalmente il P.R.G.C. ha escluso la possibilità di un ulteriore consumo di
territorio collinare a “macchia di leopardo”, pur riconoscendo l’opportuintà di localizzare,
in poche aree già dotate di infrastrutture, limitati e concentrati insediamenti nel modello
già indicato dalla Var. 25 per Villa Moffa. Si tratta in realtà di due sole localizzazioni, in
frazione San Michele e in frazione Bandito, laddove l’ulteriore edificazione “per borghi”
può consentire il riordino di un tessuto già fortemente frammentato, disordinato e privo di
regole urbanistiche. La concentrazione degli interventi avviene dove la dotazione di
infrastrutture e sottoservizi consente un aumento del carico antropico escludendo la
realizzazione ex novo di grandi opere, ma razionalizzando e potenziando quelle esistenti.
Anche lo stato della viabilità ha costituito un discriminante per la valutazione delle aree di
potenziamento collinare: le aree sono limitrofe a quelle già consolidate ed urbanizzate,
dotate di un buon sistema di accessibilità e di infrastrutture; l’attuazione di nuovi
insediamenti consente peraltro il potenziamento e l’integrazione delle aree per servizi già
presenti nel quartiere.
Gli ampliamenti collinari previsti dal PRGC riguardano dunque 3 tipologie
insediative:
45
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Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
-
area San Michele (2073-2074): è previsto un ampliamento a nord della frazione, a
cavallo della viabilità che collega Bra con il Comune di Pocapaglia andando ad
interessare parti pressoché pianeggianti del territorio per complessivi 101.926 mq
con indice territoriale 0,1 mq/mq e con un mix funzionale di 80% residenziale e
20% terziario, ed un’altra area, a sud della strada, in prossimità dell’ex-depuratore
(107) a destinazione interamente residenziale per complessivi 4076 mq con indice
territoriale pari a 0,1 mq/mq;
-
area Bandito, a sud di Villa Moffa (2075): è previsto un nuovo intervento volto a
ricucire il territorio già urbanizzato nelle aree limitrofe, prevedendo un intervento a
destinazione interamente residenziale per 22.959 mq di territoriale con indice
territoriale pari a 0,05 mq/mq;
-
aree di completamento (199, 237, 1300): si tratta di tre piccole aree di
completamento residenziale per complessivi 5.649 mq di superficie con indice
territoriale pari a 0,15 mq/mq.
Gli indici previsti in tutte le aree collinari consentono la realizzazione di edifici
mono-bifamiliari ad uno-due piani con giardino di pertinenza privato. L’attuazione dei
nuovi interventi avviene mediante S.U.E. permettendo così il potenziamento delle
infrastrutture esistenti e la realizzazione di nuove aree a servizi in aree particolarmente
carenti.
4.3
Indirizzi e scelte progettuali per la città storica
Il territorio di Bra presenta due centri storici: quello del capoluogo e quello di
Pollenzo, così come indicato anche dal PTC della provincia di Cuneo (che classifica
rispettivamente Bra come centro storico di classe A, ovvero di grande rilevanza regionale e
Pollenzo di classe C, ovvero di media rilevanza regionale).
Il centro storico di Bra presenta tre tipi di sistemi insediativi (come riconosciuti dalle
indagini contenute negli specifici Allegati tecnici del PRGC): il primo è costituito dal
tessuto storico formatosi su impianto di matrice medioevale e consolidatosi, a partire dal
Seicento, nei secoli successivi; tale sistema è concentrato nella parte alta della città; il
secondo è costituito da un sistema di edifici a corte chiusa o a corti concatenate di chiara
matrice cinque-secentesca; il terzo è il tessuto di tipo seriale sviluppatosi lungo le
principali direttrici di comunicazione nella seconda metà del XVIII° sec.
Per tali insediamenti il PRGC indica i seguenti obiettivi:
- riqualificazione urbana dell’area del centro storico, per ottenere maggiore unitarietà
e riconoscibilità degli edifici e degli spazi pubblici aperti, auspicando l’eliminazione
di ogni elemento di degrado;
- riqualificazione del patrimonio edificato, con specifiche norme per gli edifici oggetto
di tutela, la specifica modulazione degli interventi ammessi su ogni singolo edificio e
46
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
la possibilità di sostituzione edilizia solo per gli edifici estranei il contesto
riconosciuto;
- salvaguardia degli spazi verdi e delle aree libere sia di proprietà privata che pubblica;
- recupero fisico e funzionale delle preesistenze, per eliminare gli edifici in stato di
abbandono;
- mantenimento dei caratteri compositivi e morfologici degli edifici, intervenendo sia
sui manufatti edilizi che sugli spazi aperti di pertinenza.
Per individuare puntualmente tali obiettivi su ciascun edificio è stata condotta
un’indagine specifica per il centro storico ed ovviamente più approfondita rispetto alle
altre aree del territorio: il lavoro sul territorio è stato condotto analizzando edificio per
edificio, con l’obiettivo di determinare l’appartenenza degli stessi allo specifico tessuto
dell’isolato e rimarcarne quindi la loro omogeneità o viceversa la non congruità.
I tessuti individuati nell’area dei centri storici sono i seguenti:
-
S1: aree dell’I.U.A.: tessuto storico (su impianto medioevale murato) – Capoluogo.
Si tratta di aree di antica formazione del capoluogo, caratterizzate da un
riconoscibile impianto originario medievale, riplasmate tra il Cinquecento ed il
Settecento: il PRGC esprime un obiettivo di mantenimento, recupero e
riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente;
-
S2: aree dell’I.U.A.: tessuto storico a corti chiuse o corti concatenate - Capoluogo;
sono aree storiche caratterizzate da un riconoscibile tessuto a corti chiuse o
concatenate (di riplasmazioe sei settecentesca), per le quali il PRGC propone il
mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio
esistente;
-
S3: aree dell’I.U.A.: tessuto storico di tipo seriale lungo il fronte strada –
Capoluogo; sono aree storiche caratterizzate da un riconoscibile tessuto di tipo
seriale sviluppatesi lungo il fronte strada, per le quali il PRGC propone il
mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio
esistente
-
S4: aree dell’I.U.A.: tessuto di ricostruzione medievale-moderna – Pollenzo; si
tratta di aree dell’antica formazione di Pollenzo, caratterizzate da un originario
impianto romano, con sovrapposizioni a partire dall’epoca medievale, per le quali il
PRGC propone il mantenimento, recupero e riqualificazione della trama urbana e
del tessuto edilizio esistente;
-
S5: aree dell’I.U.A.: tessuto storico ottocentesco di riplasmazione carloalbertina –
Pollenzo; sono aree storiche caratterizzate dalla riplasmazione carloalbertina del
tessuto percedente, per le quali il PRGC propone il mantenimento, recupero e
riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio esistente;
47
Comune di Bra
-
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
S6: aree dell’I.U.A.: tessuto contemporaneo con tracce (anche archeologiche) di
epoca precedente – . Pollenzo; sono aree storiche caratterizzate da un riconoscibile
tessuto ottocentesco sviluppatosi in epoca successiva a quella carloalbertina, per le
quali il PRG propone la riqualificazione della trama urbana e del tessuto edilizio
esistente;
Per tutte le aree di centro storico il P.R.G.C. prevede un consolidamento dello stato
fatto, consentendo interventi di restauro e risanamento conservativo; per gli isolati con
tessuto minormente omogeneo e per gli edifici evidenziati come fuori contesto e marginali
rispetto al tessuto storico urbano possono tuttavia essere previsti interventi fino alla
sostituzione edilizia, con la finalità di limitare gli elementi di degrado e di rafforzare
l’identità dei luoghi. Per attuare tali interventi è previsto il ricorso a strumenti urbanistici
esecutivi, quali ad esempio i piani di recupero, per i quali il PRGC non individua una
precisa delimitazione, ma che possono essere proposti dai soggetti attuatori e valutati
puntualmente dalla Pubblica Amministrazione.
4.4
Indirizzi e scelte progettuali per la città pubblica
4.4.1
I servizi pubblici e le aree per attività di interesse collettivo
Per quanto riguarda l’organizzazione territoriale del sistema dei servizi pubblici il
PRGC ha ritenuto indispensabile procedere da un’attenta analisi dei residui di piano
(AT6.2 Attuazione del PRGC vigente – Residui di Piano: analisi delle aree a servizi
artt.21 e 22 e AT6.3 Attuazione del PRGC vigente –Residui di Piano: analisi delle aree a
servizi artt.21 e 22: CENTRO STORICO), e dalla localizzazione dei servizi esistenti.
L’elaborato P1.1 (Relazione Illustrativa sulle indagini di carattere urbanistico)
dimostra come alcune grandi porzioni di territorio previste a destinazione servizi (ex art.
21, L.R. 56/1977) dal PRG del 1994 non sono state realizzate.
Le carenze più significative in tale ambito riguardano:
-
le aree “Sa” (aree per l’istruzione) a Pollenzo, ad ovest di strada Borgo San
Martino, e quelle ad ovest della ferrovia nei pressi della ditta Abet;
-
le aree “Sc” (aree per spazi pubblici a parco per il gioco e lo sport) a Borgo Nuovo
lungo la strada provinciale 261; quelle nei pressi del cimitero centrale e quelle a
nord lungo il confine con Sanfrè e gran parte delle aree previste in porzioni di
territorio collinare;
-
le aree “Sd” (aree per parcheggi pubblici) accanto l’area del PEEP.
Per quanto concerne invece le aree a destinazione servizi sociali ed attrezzature di
interesse generale ai sensi dell’ art. 22 della L.R. 56/1977 emerge come anche le aree
“Fc”(aree per per i parchi pubblici, urbani e comprensoriali), previste in collina, non sono
state realizzate.
48
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Il nuovo P.R.G.C. ha quindi ritenuto opportuno non reiterare i vincoli nelle aree di
maggiori dimensioni, ritenendo ormai non più realistico che le risorse economiche della
Pubblica Amministrazione possano da sole garantire l’acquuisizione pubblica di tali
comprensori al di fuori di un programmato apporto delle risorse private connesse con la
rendita fondiaria attribuita ai nuovi ambiti di edificazione.
In questo senso il nuovo P.R.G.C. ha assunto, sul tema, i seguenti principi generali:
-
mantenere la previsione di pubblici servizi nelle aree già di proprietà pubblica, sia
per quanto riguarda l’art. 21 che l’art. 22 della L.R. 56/77;
-
attivare un processo di graduale ma certo passaggio alla mano pubblica di tutte
quelle aree, la cui collocazione e la cui dimensione indicano un preciso obiettivo di
utilizzazione pubblica. Tali aree rientrano nel meccanismo della perequazione
urbanistica, per cui trovano certa attuazione di pari passo con quella dei nuovi
insediamenti, anche se risultano esterne agli ambiti insediativi;
-
garantire un diffuso ed equilibrato processo di attivazione di servizi pubblici (art.
21 L.R: 56/77) all’interno e in concomitanza dei nuovi insediamenti attivati
mediante SUE.
Sulla base di tali principi la distribuzione dei servizi pubblici più significativi
riguarda le seguenti aree:
-
parco urbano di Pollenzo (in progetto)
parco urbano nei pressi del cimitero centrale (in progetto)
parco urbano nei pressi della stazione ferroviaria (in progetto)
parco urbano “Atleti d’Italia” (esistente)
parco urbano nei pressi del cimitero di Bandito (in progetto)
Parallelamente alla distribuzione sul territorio dei servizi pubblici si sono adottate
soluzioni aggiuntive per salvaguardare sia il paesaggio naturale sia quello edificato,
esistenti ed in progetto. Tra le più significative si segnala quella della Cintura Verde che, a
partire dalla Zona di Salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero, contorna tutto
l’edificato, e si compone di coni visuali di interruzione dell’edificazione tra l’abitato
principale e i comuni di Sanfrè e Pocapaglia, così come tra il concentrico di Bra e la
frazione di Riva. Essa ha lo scopo di garantire il mantenimento di una certa discontinuità
dell’edificato a salvaguardia del paesaggio, con la creazione di penetrazioni verdi nella
città. Una analoga cortina verde è creata tra la tangenziale e l’edificato. Si tratta in generale
di principi adottati in continuità con quelli anticipati dalla Variante 25, che indicava già
alcuni contenuti più significativi della Revisione in oggetto.
Come meglio specificato negli Elaborati Geologici G anche la progettazione delle
viabilità avviene seguendo un criterio di progettazione ambientale con il duplice obiettivo
di fluidificare il traffico veicolare/pedonale/ciclabile e di sostenere la rete ecologica
urbana. In questo senso quanto il sistema viario in progetto viene sempre previsto con una
dotazione di alberature e di aree verdi attrezzate ai lati.
49
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Più in dettaglio le parti di territorio che il P.R.G.C. destina a servizi pubblici ai sensi
dell'art. 21, L.R. 56/77 sono quelle comprese nelle zone urbanistiche “SE” o “SP”. Gli
elaborati di progetto distinguono con differente sigla i servizi esistenti (SE) da quelli in
progetto (SP) ed ulteriormente i servizi con consistenza edilizie costruite (rappresentati in
giallo) da quelli privi di significative e prevalenti consistenze edilizie costruite
(rappresentati in verde). Tra essi si individuano le seguenti sottoclassi in conformità alle
disposizioni di legge (art. 21, L.R. 56/77, comma 1, punti 1) 2) e 3)) ed alla funzione
prevalente ad esse assegnata:
- SE/a, SP/a: aree per l'istruzione:
attrezzature per l'istruzione, culturali e assistenziali, ivi comprese le attrezzature e gli
spazi compatibili con tali attività (attrezzature sportive, aree verdi, parcheggi, edifici per
la custodia e per la ristorazione direttamente connessa agli impianti);
- SE/b, SP/b: aree per attrezzature di interesse comune:
attrezzature di interesse generale come: culturali, politiche, religiose, assistenziali,
sanitarie di base, amministrative pubbliche, commerciali pubbliche (quali mercati,
mense aziendali, spacci, ecc.), per lo spettacolo;
- SE/c, SP/c: aree per spazi pubblici, a parco, per l'arredo urbano, per il gioco e lo sport:
attrezzature sportive al coperto e allo scoperto, per lo spettacolo, per la ricreazione e lo
svago in genere, per il piccolo commercio, la ristorazione e la ricreazione pertinenti alle
attività precedenti;
- SE/d, SP/d: aree per parcheggi pubblici:
autorimesse e parcheggi pubblici e privati di interesse pubblico;
- SE/e, SP/e: afferenti le attività produttive:
attrezzature al servizio delle zone produttive/artigianali, terziarie/commerciali.
Il P.R.G.C. assicura anche attraverso tali localizzazioni di servizi una dotazione
globale di standard superiore a quella prevista dalla L.R. 56/77, cioè:
-
32,4 mq per ogni abitante (ex art. 21);
-
18,0 mq per ognia abitante (ex art. 22);
-
100% della SUL in progetto per gli interventi terziari e commerciali di nuovo impianto
e 80% per quelli di ristrutturazione urbanistica o in ambiti di completamento;
-
20% della ST per gli interventi produttivi ed artigianali di nuovo impianto e 10% della
SF per quelli di completamento e di riordino/recupero.
Ai fini del rispetto delle quantità previste dall'art. 21 della L.R. 56/77 e dal P.R.G.C.,
le aree di cui sopra sono da intendersi come "aree di superficie", all'infuori di quelle per
parcheggi pubblici, che possono essere reperite in apposite attrezzature multipiano.
Analogamente, per il rispetto delle quantità di cui sopra, sono computabili, oltre alle
50
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
superfici per le quali è prevista l'acquisizione da parte della pubblica Amministrazione,
anche quelle private per le quali è previsto l'assoggettamento ad uso pubblico ai sensi e per
le quantità previste dall'art. 21 L.R. 56/77. La quota di aree da assoggettare ad uso
pubblico è regolata dalle norme di zona e relativi elaborati integrativi.
Gli interventi edilizi e di trasformazione del suolo nelle aree di tipo S sono riservati
in via principale alla pubblica Amministrazione ed agli enti istituzionalmente competenti
previa acquisizione delle medesime. E' tuttavia ammesso l'intervento diretto da parte degli
operatori e dei proprietari privati di dette aree per la realizzazione delle opere che il
P.R.G.C. prevede sulle stesse: in questo caso l'intervento è subordinato alla stipula di una
convenzione che regoli il regime giuridico del suolo, nonché le modalità e le forme di
utilizzazione delle opere realizzate ai sensi delle vigenti leggi in materia.
Oltre alle aree per servizi pubblici previste ai sensi dell’art. 21 e 22 della L.R. 56/77,
il P.R.G.C. individua una serie di zone per attività di interesse collettivo e di interesse
generale, che pur mantenendo la proprietà privata, sono comunque a servizio della
collettività e per le quali si prevede il mantenimento delle attività in atto.
Le aree previste per attività di interesse collettivo sono le seguenti:
- A.R.C.:aree destinate ad ospitare attrezzature e residenza comunitarie: si tratta dell’area
di Villa Moffa, inserita con la Variante 25. Tale area è finalizzata alla realizzazione di
un insediamento di tipo comunitario, tipo “Cittadella” nello spirito del movimento dei
Focolarini; all’interno di tale area si prevede il recupero delle volumetrie esistenti e la
realizzazione di ulteriori edifici, tra cui un auditorio ed edifici per la residenza
comunitaria, che andranno localizzate all’interno degli ambiti individuati come a.d.i,
ovvero aree destinate ad ambito di insediamento in area A.R.C.
- AIC/c: aree per attrezzature per la collettività e l’ospitalità; si tratta di aree per
l’accoglienza collettiva quali case di riposo, case-famiglia, etc.. che non rientrano nei
servizi art. 21 e 22 della L.R. 56/77;
- AIC/e: aree per attrezzature per la fornitura di servizi tecnologici e cimiteriali; fanno
parte di questa zonizzazione i tre cimiteri: concentrico, Bandito e Pollenzo, le relative
aree di espansione in conformità con il piano cimiteriale, il depuratore, la centrale Enel,
ed altri servizi tecnologici;
- AIC/f: aree per attrezzature riservate alle funzioni ferroviarie in attività; sono le aree
interessate dal sedime dei binari e dalle stazioni ferroviarie legate all’esercizio delle
linee ferroviarie Torino-Bra e Cavallermaggiore-Asti;
- AIC/s: aree per attrezzature sportive; si tratta di tutti gli impianti sportivi che non sono
di proprietà comunale od oggetto di una specifica convenzione con il Comune
Le attrezzature di interesse generale individuate dal P.R.G.C. sono:
- AIG/m: aree destinate ad ospitare impianti di interesse militare; si tratta delle caserme
dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco e della Guardia di
Finanza;
51
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
- AIG/st: aree demaniali; si tratta dell’area del poligono di tiro in prossimità del cimitero
del concentrico nel quartiere oltre ferrovia.
Per quanto concerne la possibilità di mutare la destinazione d’uso di tali aree (pur
restando sempre nell’ambito pubblico), la loro gestione ed altri aspetti più specifici, si
rimanda all’elaborato P3.1 (Norme Tecniche di Attuazione: Prescrizioni generali).
4.4.2
Le aree per l’Edilizia Residenziale Sociale (E.R.S)
Ai sensi dell’art. 41 della L.R. 56/77 il Comune di Bra è tenuto a dotarsi di un piano
per l’edilizia residenziale sociale (ERS).
Nell’ottica del meccanismo perequativo, il Piano prevede una duplice modalità di
creazione della cubatura da destinare ad ERS:
La prima prevede che alcuni Strumenti Urbanistici Esecutivi in progetto con
destinazione prevalentemente residenziale, siano dotati di un premio di SLP. aggiuntiva
rispetto all’indice proprio dell’area da utilizzare, esclusivamente per la realizzazione, al
proprio interno, di una certa quantità di ERS.
La seconda prevede che tutte le aree a servizi, in progetto, esterne a strumenti
urbanistici esecutivi, in corso di attuazione o in progetto, siano dotate di propri diritti
edificatori che possono essere altresì trasferiti all’interno degli S.U.E., individuati dal
Piano come aree di possibile “atterraggio” per la realizzazione di edifici per Edilizia
Residenziale Sociale.
Il Piano prevede altresì che queste due modalità possano coesistere ed essere
cumulabili all’interno degli S.U.E. preposti all’accoglimento della E.R.S.. In entrambi i
casi l’indice di utilizzazione territoriale applicato alle aree è pari a 0,5 mq/mq, e il valore
di consumo medio per vano utilizzato è di 30 mq di SLP, di misura ridotta rispetto a quella
dell’edilizia libera (40 mq).
Le aree di “atterraggio” di tale SLP sono individuate all’interno di S.U.E. in progetto
in modo da realizzare una opportuna distribuzione sul territorio ed evitare dannose
concentrazioni in zone particolari. In questo senso il P.R.G.C. prevede il trasferimento e
l’”atterraggio” della SLP all’interno di macro ambiti disciplinandone i meccanismi
attuativi attraverso le Schede d’Area e specificando quali sono gli S.U.E., preordinati al
trasferimento delle SLP e, parallelamente le aree a servizio pubblico, dalle quali è generata
la SPL per ERS.. I macro ambiti, sono indicati nelle Schede d’Area e corrispondono
all’incirca al Concentrico, all’Area Cherasco ed alle frazioni di Bandito, Pollenzo e Riva.
Le aree per servizi pubblici in progetto già di proprietà comunale, pur essendo dotate
di un proprio indice territoriale che genera SLP, non trovano diretta collocazione
all’interno dei macro ambiti, in quanto il P.R.G.C. attribuisce facoltà al Comune di
disporre di tale SLP indipendentemente dalle collocazioni territoriali delle aree che le
generano. Le aree interessate dai servizi in progetto ex art 22 L.R. 56/77 non trovano
diretta ubicazione in S.U.E. predefiniti. I proprietari di tali aree e dei corrispondenti diritti
edificatori hanno la possibilità di avanzare proposte all’Amministrazione Comunale in
merito alla corretta collocazione della relativa SLP.
Per l’elenco delle aree per servizi pubblici e Ari che generano cubatura si rimanda
all’Allegato C5 alla presente Relazione Illustrativa.
52
Comune di Bra
4.5
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Indirizzi e scelte progettuali per la città della trasformazione
Il PRGC intende guidare il rinnovo, la crescita e la trasformazione degli insediamenti
residenziali attraverso tre opzioni distinte:
- il completamento, il riordino e la riplasmazione dei tessuti esistenti;
- l’aggregazione di aree di nuovo impianto residenziale e per i servizi diffusi;
- la trasformazione di alcune aree industriali collocate in zone improprie e di cui è accertata la
conclusione del ciclo produttivo.
La disciplina delle tre tipologie di aree è così di seguito illustrata.
4.5.1
Le aree di completamento residenziale
Le aree di completamento residenziale sono quelle comprese nelle zone urbanistiche
del tipo“T5-co” e “T6-co”. Si tratta di aree che riprendono le caratteristiche del tessuto
consolidato di riferimento con l’obiettivo di migliorarne le caratteristiche ambientali
complessive attraverso contenuti completamenti e/o processi di riplasmazione. Essi sono
così classificati:
-
T5/c - Tessuto urbano con impianto aperto o libero in pianura oppure in collina
(edifici isolati e plurifamiliari o a schiera, max 2-3 p.f.t.)
-
T6/c - Tessuto urbano con tipologia edilizia isolata in pianura oppure in collina
(case singole mono-bifamiliari, con giardino di pertinenza)
In tal modo il Piano Regolatore ha inteso confermare in linea generale le aree che il
PRGC vigente già prevedeva a completamento residenziale e che sono rimaste inattuale; in
taluni casi, inoltre, laddove è evidente la presenza di spazi interclusi o marginali
all’edificato esistente, non ancora edificati ed inseriti in aree residenziali attuate, il
P.R.G.C. ha ritenuto di dover prevedere nuove aree di completamento, in acoerenza con gli
indici e le caratteristiche tipologichedelle aree residenziali all’interno delle quali sono
inserite.
Nelle aree così classificate il P.R.G.C. intende consentire il completamento
dell’ambito urbano interessati, assegnando agli interventi il compito di potenziare le
urbanizzazioni primarie esistenti e/o di reperire spazi a parcheggio di uso pubblico. Solo
nel caso in cui è necessario l’inserimento di spazi pubblici o adeguamenti alla viabilità
esistente, l’intervento è subordinato alla redazione di S.U.E. di iniziativa privata (P.E.C);
le disposizioni per l’attuazione dell’intervento sono contenute nelle rispettive “Norme
Tecniche di Attuazione: Schede d’Area” (elaborato P1.3) a cui si rimanda integralmente.
Per ciò che concerne le prescrizioni particolari si rimanda all’elaborato P3.1 “Norme
Tecniche di Attuazione. Prescrizioni generali”
53
Comune di Bra
4.5.2
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Le aree residenziali di nuovo impianto
Le aree comprese nelle zone urbanistiche “T4-ni, T5-ni, T6-ni” riguardano parti del
territorio inedificate, per le quali sono previsti interventi di nuovo impianto a destinazione
prevalentemente residenziale da realizzarsi mediante Strumenti Urbanistici Esecutivi di
iniziativa privata. Nell’ambito della totalità delle aree di nuovo impianto si sono
differenziate le aree a seconda del tessuto nelle quali sono inserite. Per queto le tipologie
edilizie, si fa riferimento alle zonizzazioni consolidate con analoga sigla: T4. T5/p e T5/c,
T6/p e T6/c. La distinzione determina la tipologia costruttiva da prevedere nei diversi
tessuti e che gli S.U.E. dovranno rispettare.
Lo Strumento o gli Strumenti Urbanistici Esecutivi devono interessare la totalità
delle aree urbanistiche che il P.R.G.C. perimetra con apposita simbologia nella cartografia
di progetto (Tavole P2.3-2.4). All'interno di dette aree possono essere già indicate nel
P.R.G.C. aree specifiche, destinate a servizi pubblici ed a nuove sedi viarie: lo strumento
urbanistico esecutivo dovrà attenersi alle disposizioni della Scheda d’Area per quanto
riguarda la loro localizzazione e dimensione. Nell'eventualità che quest'ultima risulti
superiore alle quantità previste dall'art. 21 della L.R. 56/77, l'eccedenza deve essere
ugualmente ceduta gratuitamente e/o assoggettata ad uso pubblico al Comune per il
soddisfacimento dei fabbisogni pregressi sul territorio comunale, ed il suo valore
economico non può essere detratto da quello relativo agli oneri concessori . Nel caso in cui
l'area per servizi pubblici indicata in cartografia di progetto risulti minore, dovrà invece
essere integrata in sede di S.U.E. fino al raggiungimento dei valori prescritti dall'art. 21
della L.R. 56/77, qualora non diversamente definito dalle Schede d’Area.
Per gli S.U.E. che prevedono la realizzazione di nuove aree residenziali su aree che il
PRGC del 1994 prevedeva a servizi pubblici e che non sono state attuate, è richiesta una
maggiore dotazione di standard rispetto ai minimi di legge, ai fini di contemperare il
vantaggio derivante dal cambio di destinazione delle aree. Tale quota non può in nessun
caso essere inferiore al 50% della St dell’intero S.U.E.
Gli interventi di nuova edificazione sono attuati mediante strumenti urbanistici, ai
sensi degli artt. 43 e 44 della L.R. 56/77, che prevedano la stipula di una convenzione fra il
Comune ed i privati proprietari, eventualmente riuniti in Consorzio, in conformità a quanto
previsto dagli artt. 45 e 46 della L.R. 56/77 e successive modificazioni. All'interno di tali
S.U.E. può essere reperita una quota di edilizia residenziale convenzionata (anche ai sensi
degli art. 7 e 8 della legge 10/77) nella misura di 0,05 mq/mq, fino al raggiungimento di un
indice territoriale di 0,25 mq/mq.
In taluni casi, inoltre, si prevede che nelle aree a destinazione residenziale di nuovo
impianto da realizzarsi mediante Strumenti Urbanistici Esecutivi venga utilizzata non solo
la propria capacità edificatoria, ma anche quella proveniente da quelle aree, sulle quali il
P.R.G.C. prevede la realizzazione di servizi pubblici (ad esempio è il caso dei S.U.E. che
sono interessati dalla fascia di rispetto del cimitero di Bandito). Tali aspetti risultano
strategici ed inscindibili nella strategia generale del P.R.G.C., tant’è che in assenza delle
capacità edificatorie non può avere luogo la trasformazione dell’area privata.
Alcuni S.U.E. di nuovo impianto comprendono aree a destinazione Ari, cioè aree di
rinaturazione; in tali aree in cui è stata riconosciuta una particolare attenzione alla
preservazione della massima naturalità del territorio permane la proprietà privata, a fronte
dell’obbligo di piantagione con essenze d’alto fusto per almento vent’anni.
54
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Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Per le prescrizioni particolari si rimanda agli elborati P3.1 “Norme Tecniche di
Attuazione: Prescrizioni generali” e P3.2 “Norme Tecniche di Attuazione: Schede d’Area”,
che qui sinteticamente vengono riassunti.
Gli Strumenti Urbanistici Esecutivi per le aree di nuovo impianto possono essere di
due tipi
ƒ
SUE piccoli, di dimensioni inferiori ai 10.000 mq: It x St =Vol privata.
Sono strumenti attuativi classici, dove ad un determinato indice territoriale
corrisponde una volumetria privata, che in quota parte potrà essere di tipo
convenzionato. La cessione dei servizi avviene sempre secondo i parametri
indicati nelle Schede d’Area.
ƒ
SUE medio-grandi, di dimensione superiore ai 10.000 mq: in questo caso il
SUE potrà sempre contenere una quota parte di edilizia residenziale
pubblica e/o di cubatura di trasferimento. Possiamo avere due casi:
- SUE residenziale con ERS: It x St = Vol privata, a questa va aggiunto un
It ers (pari a 0,05 mq/mq) X St= Vol ers. Il premio di cubatura dato
dall’indice aggiuntivo di 0,05 mq/mq deve essere realizzato come
edilizia pubblica. L’operatore può realizzarla direttamente oppure
costruire la volumetria privata e cedere gli standard privati ed un’area
aggiuntiva pari alla somma della superficie fondiaria di atterraggio della
ERS e dei servizi dovuti per la ERS stessa. Nella Scheda d’Area sono
esplicitati i valori delle superfici da cedere sia per gli standard privati,
che pubblici, che per le superfici di atterraggio (individuate con
simbologia apposita in cartografia).
- SUE residenziale con ERS e con cubatura di trasferimento: come in
precedenza citato e come esplicitato nelle norme di zona per le aree a
servizi (art. NN), le aree previste per standard artt. 21 e 22 della L.R.
56/77, non inserite in SUE sono dotate di un indice territoriale pari a 0,05
mq/mq, in attuazione di una perequazione di comparto. Quindi oltre alla
Vol privata ed alla Vol Ers, questi SUE possono disporre di una
volumetria aggiuntiva dovuta al trasferimento della cubatura delle aree a
servizi perequate. In tal caso la cubatura sarà per il 60% privata e per il
40% pubblica. L’utilizzo di tale volumetria di trasferimento non è
imposta al SUE, ma viene concessa come opportunità. Tale scelta deve
essere esplicitata nella stipula di Convenzione, in tale sede viene anche
stabilito il valore di vendita a cui deve attenersi il privato relativamente
alla cubatura ERS di trasferimento. Qualora il privato decidesse di non
avvalersi di tale procedura, può rinunciarvi, ma è comunque tenuto a
55
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
dimettere le aree. Anche i proprietari delle aree a servizi con cubatura in
trasferimento possono farsi promotori dell’intervento, in tal caso
l’Amministrazione comunale dovrà intervenire come mediatore nel
processo di redazione del SUE.
4.5.3
Le aree di trasformazione
Il PRG del 1994 non individuava aree di trasformazione ad eccezione dei cambi di
destinazione d’uso previsti per le aree di tipo t. Il nuovo PRGC ha ritenuto invece
importante riconoscere aree che di fatto risultano inglobate nel centro abitato pur essendo
occupate da impianti produttivi dismessi dalle attività produttive originarie o da altre
attività: tali aree sono classificate come aree di trasformazione “TR”, per le quali si
prevedono interventi di riordino urbano e ristrutturazione urbanistica. Gli interventi sono
finalizzati alla bonifica dei siti ed all’insediamento di attività a prevalente destinazione
residenziale e ad attività compatibili con l’ubicazione urbana delle stesse mediante nuova
costruzione e/o parziale recupero degli edifici esistenti.
Nello specifico le aree di trasformazione previste dal PRGC sono:
-
area 1426: si tratta dell’area della Cascina Nova in via Piumati, già inserita nella
Variante 25. Si prevede la demolizione del fabbricato esistente e la rimozione di
tutte le superfetazioni dall’area adiacente, utilizzata per anni come deposito, con la
conseguente realizzazione di un nuovo edificio residenziale e di edifici per attività
artigianali come riportato nella relativa Scheda d’area;
-
area 1430: in corrispondenza della stazione ferroviaria, già inserita nella Variante
25, dove è prevista la demolizione del fabbricato esistente e la realizzazione di un
nuovo edificio residenziale come specificato nella relativa Scheda d’area;
-
area 2021: si tratta dell’area interessata dalla Ditta TRAU, la quale ha espresso
l’intendimento di trasferire parte dell’attività in altro luogo, liberando quindi un
comparto limitrofo ad aree residenziali. Per continuità si prevede quindi una
trasformazione verso la residenza con regole, indici e parametri riportati dalla
relativa Scheda d’area;
-
area 2060: si tratta di un’area ad oggi parzialmente inutilizzata in quanto sede di
un’attività artigianale cessata da anni, lungo via Piumati; per essa si prevede la
trasformazione verso la residenza, cioè una destinazione più consona per il
comparto in cui risulta inserita. A rafforzare questa tesi vi è la presenza di un
edificio con destinazione residenziale già pregevolmente recuperato proprio lungo
56
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
la via Piumati stessa: per le regole ed i parametri si rimanda alla relativa Scheda
d’area;
-
area 2061: è l’area interessata dallo stabilimento della FABER, in strada San
Matteo, la quale ha dichiarato il fallimento alcuni anni or sono. Essendo inserita in
un comparto interamente residenziale, all’area è stata assegnata una funzione
residenziale, con regole, indici e parametri riportati nella relativa Scheda d’area.
All’interno di tale area è anche previsto l’ampliamento dell’attuale plesso
scolastico di Madonna dei Fiori;
-
area 2064: si tratta di un’area produttiva dimessa su via Piumati, tra la Novella e
Cascina Nova. Nell’ottica di uno smantellamento progressivo del consistente
comparto produttivo, a sud di via Piumati, si è previsto un cambio di destinazione
d’uso a favore della residenza. Per le regole ed i parametri attuativi si rimanda alla
Scheda d’area;
Una considerazione particolare deve essere fatta per l’area 2062, che interessa l’area
della stazione e del sedime ferroviario della linea Bra-Asti, in corrispondenza del
“passaggio a livello” e della trincea ferroviaria. Tale area è stata classificata come “Ambito
di Ricucitura Urbana” (A.R.U.). Gli interventi possibili su tale area sono di ampio respiro
rispetto alla durata temporale ed alle risorse messe in gioco dalla Revisione generale di
PRGC. Su tale area si prevede una radicale operazione di trasformazione e di ricucitura
urbanistica, partendo dal progetto di abbassamento ed interramento del piano del ferro.
Tale operazione, che richiede una stretta cooperazione fra il Comune di Bra e le Ferrovie
dello Stato, si pone come obiettivo prioritario, in sede urbanistica, quella di sottrarre la
zona ad una perdurante condizione di degrado urbano, mettendo in gioco una eccezionale
occasione di riqualificazione e ricucitura urbana, incentrata prevalentemente sul
reperimento di ampi spazi da destinare a verde ed a servizi, cioè con caratteristiche
profondamente diverse da quelle attuali.
4.5.4
Altre zone per attività residenziali
Il P.R.G.C. prevede alcune aree da destinarsi a verde che rientrano nella
zonizzazione residenziale. Si tratta di
- Vp: aree destinate averde privato – sono aree che costituiscono parte della superficie
fondiaria, ma risultano non edificabili ai fini di un uso diretto per l’insediamento di
nuovi edifici, se inserite all’interno del perimetro di S.U.E., contribuiscono alla capacità
edificatoria del S.U.E. stesso pur dovendo rimanere libere dall’edificazione. La
fruizione di tali aree resta privata e possono essere allestite a verde, attrezzato o meno, a
parcheggi, purche alberati e con pavimentazione drenante, per la costruzione di piccole
strutture per il gioco, lo sport ed il tempo libero (non eccedenti i 12 mq di superficie
coperta).
- Ari: aree di rinaturazione – sono aree in cui è stata data particolare attenzione alla
preservazione della massima naturalità del territorio; all’interno di tali aree si incentiva,
a lato delle attività agricole in atto, il mantenimento, qualora esistenti, o la realizzazione
57
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Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
di aree ad alta naturalità. Sono aree, collocate in prevalenza in ambiti oggetto
trasformazione urbanistica e/o di nuovo impianto ai margini dell’abitato consolidato per
i quali il P.R.G.C. prevede il mantenimento della proprietà privata e contribuiscono a
generare cubatura, in cambio di un vinvolo a piantagione con essenze ad alto fusto per
almeno vent’anni, ad esse il PRGC demanda il compito di equilibratore ecologico.
4.1
Indirizzi e scelte progettuali per la città del lavoro
4.6.1
Le aree per attività economiche
La presente revisione di PRGC si trova ad affrontare le problematiche insediative
della città del lavoro in un momento storico dell’economia locale e globale
sostanzialmente differente dallo sceneraio prevedibile negli anni Ottanta e Novanta. In
particolare, la crisi globale che ha colpito l’economia mondiale nell’autunno del 2008 ha
costretto a rivedere sotto un’ottica diversa le previsioni e gli scenari prospettati negli anni
precedenti, ivi comprese le previsioni per le attività produttive sviluppate nella Variante 25
di “anticipazione”. Tali considerazioni assumono ancora maggior rilievo se si considera
che una buona parte delle industrie braidesi, che oggi occupano la maggior parte delle aree
produttive, hanno un ruolo e un mercato di livello mondiale e si trovano ad affrontare in
questo momento sia i problemi di breve e brevissimo termine, sia quelli prevedibili in
tempi più lontani, dopo la prevista congiuntura del 2008 – 2009.
Le previsioni del PRGC vigente hanno peraltro trovato una soddisfacente attuazione
per le aree strettamente legate ad attività produttive ed industriali, mentre sono state quasi
completamente disattese le previsioni per le aree a destinazione prevalentemente terziariodirezionale. Le aree produttive attuate nel P.I.P. sono state quasi tutte attuate o sono in
corso di attuazione sia per le aree del P.I.P. Monviso sia per quelle del P.I.P. Pollenzo.
Tale solidità del sistema produttivo braidese si è peraltro strutturato intorno ai principali
insediamenti storici collocati, in origine, ai margini della città consolidata, producendo nel
corso degli ultimi due decenni una sorta di “accerchiamento e di chiusura” della città verso
le principali arterie viabili di accesso comunale e intercomunale.
Per questo motivo le previsioni del presente PRGC si sono poste l’obiettivo
prioritario di non soffocare la residua crescita aziendale di tali importanti realtà, pur
mirando ad una maggior articolazione funzionale e spaziale della complessiva realtà
produttiva. In questo senso sono state previste aree sottoposte a S.U.E. con differenti
destinazioni prevalentemente industriali - artigianali, ma con presenza di un mix
funzionale bilanciato anche sulle destinazioni produttive e terziario-direzionali. Si
prospetta infatti la realizzazione di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) la
cui progettazione non potrà prescindere dai principi della sostenibilità ambientale.
Tali aree sono generalmente collocate ai margini dell’edificato favorendo la
realizzazione di nuove arterie di collegamento viarie atte a sopportare un traffico di mezzi
pesanti, con il duplice scopo di innervare e collegare le aree destinate ad attività
produttivo-terziario-artigianali e di escludere dal centro edificato il traffico pesante. La
realizzazione di tale sistema infrastrutturale diventa anche occasione di creazione di un
corridoio verde di rinaturalizzazione piantumato con essenze di alto fusto.
58
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Per quanto riguarda le aree che il PRGC del 1994 definiva come “t”, ovvero aree
prevalentemente terziario-artigianali, per le quali era ammesso il cambio d’uso a favore
della residenza, da attuarsi mediante ZR, il nuovo PRGC ne ha previsto una generale
riclassificazione, sulla base di un’indagine puntuale, mirata ad individuare le differenti
articolazioni delle attività insediate e di quelle che il PRGC intende ancora insediare. Le
zonizzazioni previste dalla PRGC sono le seguenti:
-
BM – aree destinate ad attività artigianali consolidate
-
BI – aree destinate ad attività produttive consolidate (di cui la BI/b ovvero l’area di
rispetto dell’insediamento BraGas costituisce sottozona)
-
BC – aree destinate ad attività terziarie e commerciali consolidate
-
DM – aree destinate ad attività artigianali di nuovo impianto
-
DI– aree destinate ad attività produttive di nuovo impianto
-
DC– aree destinate ad attività terziarie e commerciali di nuovo impianto
Le aree consolidate sono state verificate puntualmente, in quanto il P.R.G.C. del
1994 individuava esclusivamente le aree produttive esistenti e confermate e non offriva
indicazioni circa le destinazioni artigianali e terziarie. In accordo con l’Amministrazione
Comunale è stato svolto un lavoro di verifica degli strumenti urbanistici previsti, in tutto
od in parte attuati al fine di verificare l’attualità di alcune previsioni e l’eventuale3
necessità di nuov indicazioni. La stessa verifica è stata effettuata puntualmente per tutte le
aree a destinazione “t”, individuando quelle da confermare per destinazione residenziale e
quelle da riservare per altre attività. Anche per alcune aree destinate a “verde privato”
all’interno di alcuni PIP approvati (ad es. il PIP di Pollenzo o il PIP Monviso) il nuovo
PRGC ha inteso modificarne la natura indifferenziata, proponendone una congrua
piantumazione, finalizzata a proteggere ambientalmente alcuni impianti industriali da
insediamenti esterni di diversa naturaTutti gli interventi di nuovo impianto per attività economiche sono sottoposti a
Strumento Urbanistico Esecutivo, come indicato nelle tavole di Progetto P2.3 e P2.4. Per
le prescrizioni particolari si rimanda agli elaborati P3.1 “Norme Tecniche di Attuazione:
Prescrizioni generali” e P3.2 “Norme Tecniche di Attuazione: Schede d’Area”.
Alle attività economiche vengono ancora attribuite le seguenti zonizzazioni:
-
IC – aree destinate alla distribuzione di carburante, si tratta di aree poste lungo le
viabilità principali, per cui il piano prevede il mantenimento dell’attività in atto, nel
rispetto delle vigenti normative in materia;
-
ED/c – aree a destinazione cava, si tratta di aree per attività di trattamento inerti
nelle quali il P.R.G.C. riconosce le autorizzazioni in vigore per la coltivazione di
cave
59
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Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
4.2
Indirizzi e scelte progettuali per il territorio non urbanizzato
4.7.1
Paesaggio agrario e naturalistico
La revisione generale di piano tratta il territorio agricolo in maniera più approfondita
rispetto al piano vigente. In parte questo aspetto è indotto dall’introduzione nel corso
dell’ultimo decennio di una maggior sensibilità ai temi paesaggistico-ambientali che hanno
introdotto una serie sempre maggiore di normative in materia.
Proprio in questa direzione il Piano prevede una maggiore classificazione ed oltre
alle aree agricole generiche EE prevede le seguenti zone:
- EE/tu: Unità di paesaggio agrario di tutela – sono aree collocate in particolari porzioni
del territorio che presentano particolari aspetti naturalistici degni di tutela e
salvaguardia, in coerenza con le indicazioni degli strumenti urbanistici sovracomunali;
- EE/or: Unità di paesaggio agrario “degli orti” – si tratta delle aree destinate ad orti
situate nella parte di trincea fluviale compresa tra la collina verso il Tanaro e la frazione
di Pollenzo, caratterizzati da una vocazione alla produzione orto-frutticola di elevata
qualità, per le quali si vuole incentivare il mantenimento di tale eccellenza;
All’interno di queste unità di paesaggio il PR.G.C. prevede degli insediamenti di presidio
così definiti:
- EE/cs: cascine storiche, già citate nel Catasto Massone (XVIII° sec.) diffuse sul
territorio della pianura braidese, per le quali si prevedono specifiche norme di tutela e
salvaguardia;
- EE/ia: cascine ed edifici rurali – si tratta di agglomerati di edifici di origine rurale, che
per natura e dimensioni costituiscono elementi puntuali sul territorio nei quali accanto
alla destinazione agricola si ritrova spesso la destinazione residenziale che viene
riconosciuta e confermata, tuttavia viene limitata la possibilità di ampliamenti in
relazione al loro inserimento in ambito agricolo;
- EE/p: insediamenti produttivi in ambito agricolo costituito da alcune aree produttive per
le quali vengono ovviamente riconosciuti come esistenti e confermati gli usi produttivi
in atto, tuttavia limitando le loro possibilità di sviluppo in relazione al loro inserimento
in ambito agricolo;
-
Per il territorio non urbanizzato il Piano. ha per obiettivo:
la tutela e la valorizzazione degli elementi morfologici ed ambientali del territorio
anche per usi sociali e collettivi laddove previsto nell’ambito della Zona di
salvaguardia dei Boschi e delle Rocche del Roero e della ex Tenuta Reale di Pollenzo;
la salvaguardia attiva degli elementi antropici sussistenti, quali testimonianza storica e
culturale;
il sostegno della produttività agricola in coerenza con le direttive del Piano Territoriale
Regionale e della normativa del Piano di sviluppo Rurale (P.S.R.);
il consolidamento dei nuclei frazionali quali centri di servizio ai residenti e di appoggio
alle funzioni turistico-ricettive-ricreative.
60
Comune di Bra
4.3
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Opzioni indirizzi e scelte progettuali per il sistema ambientale
Per le previsioni, le indicazioni relative agli interventi di carattere ambientale si
rimanda al documento “Rapporto Ambientale”, costituente parte integrante degli elaborati
di P.R.G.C.
4.4
Opzioni indirizzi e scelte progettuali per il sistema della mobilità
4.9.1
La razionalizzazione e la riqualificazione della rete viaria
Il territorio braidese presenta una situazione viabilistica piuttosto critica, simile
peraltro a quello di tutta la provincia cuneese. Le principali arterie intercomunali (la SP
n.661 verso Carmagnola a nord, la SP n.48 ad ovest verso Cavallermaggiore e la SS n. 231
a sud verso Cuneo ed a ovest verso Alba) convergono nella parte centrale del concentrico,
a ridosso del centro storico, convogliando quote di traffico, soprattutto pesante, non più
tollerabili dall’abitato. Un obiettivo prioritario del nuovo PRGC è stato quello di
riformulare un sistema viabilistico che, alla luce del completamento dell’A33 Asti-Cuneo,
allontanasse il traffico pesante dal centro ed al contempo garantisse una maggiore
sicurezza agli utenti stessi della strada. Convergono a quest’obiettivo provvedimenti non
solo strutturali, ma anche gestionali e funzionali, come ad esempio l’incentivo
all’utilizzazione della tangenziale, che verrà completata entro la fine del 2009 e permetterà
di eliminare tutta la parte di traffico in transito da nord sud.
Il territorio braidese è inoltre interessato da alcuni interventi provinciali, atti a
migliorare e potenziare la viabilità a livello locale: tra questi si ricordano la bretella di
collegamento tra il ponte sul Tanaro e la SP n.7 in prossimità di Pollenzo, già in fase di
progetto esecutivo, ed il prolungamento della tangenziale fino a Sanfrè (per ora in fase di
studio di fattibilità).
Un ulteriore tema fortemente dibattuto, e già ricordato precedentemente, riguarda il
passaggio a livello in prossimità della stazione ferroviaria di Bra, il quale costituendo una
profonda frattura nel tessuto abitato, rappresenta da oltre un decennio argomento di
discussione forte e partecipata. Nell’autunno del 2008 è stato siglato l’accordo di
programma tra Comune di Bra, Regione e Ferrovie dello Stato, per l’interramento e la
copertura dei binari del tratto urbano della linea Bra-Alba. Questo importante passo
consentirà di agire in due direzioni: da una parte migliorare la viabilità con l’eliminazione
del passaggio a livello, e, dall’altra, riconferire alla città una importante area centrale,
vitale per la realizzaione di un polmone verde urbano e un sistema di parcheggi
pubblici/privati al servizio degli insediamenti confinanti.
Nello specifico vengono elencati qui di seguito i principali interventi sulla viabilità
previsti dalla Revisione Generale di PRGC:
-
riorganizzazione della viabilità nella frazione di Pollenzo, con la realizzazione di
un collegamento tra il ponte sul Tanaro e la SS 231, attraverso la nuova bretella
provinciale ed il ripensamento di via Nogaris, oltrechè di una nuova
circonvallazione ovest tra la SS 231 e la SP 7, esterna al nucleo abitato. Tale
61
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
soluzione permette di allontanare il traffico pesante dal nucleo storico della
frazione, razionalizzando i flussi di traffico e salvaguardando il patrimonio storico
di origine carloalbertina;
4.5
-
realizzazione di una “gronda ovest” che, interessando gran parte delle aree di
nuovo impianto all’interno del concentrico, costituisce un collegamento nord/sud
alternativo a viale Madonna dei Fiori: tale nuova “gronda” si fonda su una serie
articolata di interventi nuovi e di semplice razionalizzazione del sistema esistente,
come ad esempio l’allargamento di Strada Crosassa (un tempo sedime della strada
antica per Torino), per entrare nel sistema della viabilità gia prevista dalla Variante
25 del PRGC;
-
potenziamento della viabilità del PIP di Corso Monviso, tramite la creazione di un
nuovo collegamento verso sud con la SS 231 dotata di una nuova rotonda nel
comune di Cherasco; tale nuova viabilità rappresenta anche il margine dei nuovi
interventi previsti a sud di via Piumati;
-
realizzazione, tramite l’ingrandimento della rotonda tra viale della Costituzione e
strada Falchetto, di una nuova viabilità a servizio delle attività produttivoartigianali-terzairie poste a nord dello stabilimento dell’Abet, con la previsione di
un collegamento alla tangenziale;
-
razionalizzazione delle viabilità di attraversamento dell’edificato a ovest della linea
ferroviaria Torino-Savona, in particolare tra strada Falchetto e via Gorizia,
collegati alla realizzazione di nuovi S.U.E. residenziali;
-
ampliamento e sistemazione delle principali viabilità collinari con lo scopo di
migliorare l’accesso ai nuclei abitati e di aumentarne la sicurezza per gli utenti.
Reiterazione dei vincoli
In alcuni casi il progetto ha ritenuto necessario riproporre l’individuazione, in tutto o
in parte, di aree per servizi pubblici già presenti nel P.R.G.C. vigente.
Consapevoli delle conseguenze relative al pronunciamento della Corte
Costituzionale n. 179 del 20/05/99 in merito alla previsione e sulla gestione dei vincoli
urbanistici, la reiterazione è stata limitata ai casi strettamente necessari al compimento
delle previsioni del P.R.G.C. vigente, così come rettificate dalla presente Variante
Strutturale.
In relazione ai disposti del “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia di espropriazione per pubblica utilità” DPR n. 327/2001, di cui all’art. 9 ed in
relazione a quanto già oggetto di vincolo a servizi pubblici nel vigente PRGC, si è quindi
valutato di confermare nuovamente a servizi le seguenti aree (le numerazioni fanno capo
all’identificazione numerica di cui alle tavole P2.2 e P2.3) con le seguenti sintetiche
motivazioni:
62
Comune di Bra
numero
d’area
Revisione Generale di P.R.G.C
destinazione
Revisione
Generale
destinazione
P.R.G.C.
vigente
proprietà
618
SP/d
Sb
Privato
521
SP/a
Sc
Privato
665
SP/e
Se
Privato
586
SP/c
Sd
Privato
621
SP/d
Sd
Privato
591
FP/c
Sd
Privato
686
FP/c
Sd
Privato
588
SP/c
Sd
Privato
627
SP/d
Se
Privato
597
SP/c
Sc
Privato
63
Relazione Illustrativa
motivazione
Strada Crosassa. La destinazione a
servizi stata confermata in quanto la
realizzazione di un parcheggio in questa
posizione può essere utile alla residenza
ed ai servizi sportivi esistenti.
Via Gabotto. La destinazione a servizi è
stata
confermata
in
quanto
l’Amministrazione
Comunale
ha
intenzione di collocare un istituto
scolastico in ques’area a servizio della
residenza locale.
Via I Maggio. La destinazione servizi è
confermata in quanto l’area produttiva
nella quale è inserita necessita di servizi
Via Visconti Venosta angolo Via Rio
Giano. La destinazione a servizi è stata
confermata in quanto l’area è interclusa
tra lotti edificabili, ma non idonea
all’edificazione
Via Visconti Venosta. La destinazione a
servizi è stata confermata in quanto
l’area è sprovvista di aree a parcheggio
Viale Costituzione. La destinazione a
servizi è stata confermata in quanto
l’area contribuisce alla realizzazione di
un parco urbano
Viale
della
Costituzione.
La
destinazione a servizi è stata confermata
in quanto l’area contribuisce alla
realizzazione di un parco urbano
Viale
della
Costituzione.
La
destinazione a servizi è stata confermata
in quanto l’area contribuisce alla
realizzazione di un sistema verde
continuo
Strada Falchetto. La destinazione a
servizi è stata confermata per la
realizzazione di un’area a parcheggio
adiacente a quella esistente
Strada Tetti Milanesi. La destinazione a
servizi è stata confermata in quanto
costituisce area di pertinenza della
Cappella dei Santi Maurizio e
Defendente
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
121
SP/d
Sc
Privato
2043
SP/c
Sd
Privato
2080
SP/a
Sd
Privato
116
SP/d
Sd
Privato
1450
SP/b
Sc
Ente
religioso
573
SP/d
Sd
Privato
64
Relazione Illustrativa
Via Molineri. La destinazione a servizi è
stata confermata in quanto un’area a
parcheggio in questa zona servirebbe la
residenza esistente
Via Einaudi. La destinazione a servizi è
stata confermata per consolidare l’area a
servizi limitrofa
Via Einaudi. La destinazione a servizi è
stata confermata in quanto si ritiene
opportuno ampliare la scuola esistente
Via Gorizia. La destinazione a servizi è
stata confermata in quanto l’area si trova
adiacente alla sede stradale ed idonea
pertanto alla realizzazione di un
parcheggio in un’area carente.
San Matteo. La destinazione a servizi di
quest’area è stata mantenuta in quanto
gli abitanti della frazione hanno fatto
richiesta di avere un campo sportivo.
Via Mascagni. La destinazione a servizi
di quest’area è stata mantenuta in quanto
si ritiene utile inserire un parcheggio in
questa zona residenziale a ridosso
dell’unica attività produttiva.
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
5 IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO
Sono stati assunti come punti qualificanti di riferimento per il dimensionamento del
Piano Regolatore Generale seguenti elementi:
a)
b)
c)
d)
e)
la consistenza demografica e la consistenza edilizia consolidatasi nel tempo;
i criteri di dimensionamento adottati dal Piano Regolatore Generale vigente;
l’indice volumetrico pro capite di 120 mc/ab.
i criteri di dimensionamento suggeriti dalla LR 56/77;
le previsioni di sviluppo futuro.
Gli indirizzi di progetto assunti per la Revisione Generale prevedono la continuità e
il mantenimento delle caratteristiche abitative e tipologiche riscontrate sul territorio
comunale e dei valori medi desunti dal Censimento ISTAT 2001: si considera pertanto un
valore di consumo medio per vano di 40 mq di SLP, che corrisponde al valore di indice
volumetrico assunto dal PRGC. Il PRGC assume dunque i principi e le motivazioni già
espressi nella Deliberazione Programmatica, lassove si afferma che: “se si dovesse ritenere
compatibile con lo scenario di sviluppo locale, le politiche insediative assunte e con l’arco
temporale di validità del PRG (oltre 10 anni) un aumento dei nuclei famigliari contenuto
tra il 15% e il 20% delle famiglie residenti (rispetto al 2001) si avrebbe, in proiezione, un
fabbisogno per circa 2.000 famiglie (min. 1.700, max 2.260), vale a dire per circa 6.000
nuovi vani (min. 5.100, max 6.780). … Il PRG dovrà dunque valutare una edificabilità
complessiva compresa all’interno della forbice di 204.000 mq di SLP e 271.000 mq di
SLP. Ovviamente tale dimensionamento complessivo dovrà intendersi come “offerta”
insediativa in tre diverse direzioni: il recupero e il rinnovo del patrimonio edilizio
esistente, il completamento e la riqualificazione di alcuni tessuti urbanistici ancora
riconoscibili ed la trasformazione urbanistica e il nuovo impianto, laddove ritenuto
sostenibile rispetto ai caratteri strutturali dell’ambiente naturale e antropico”.
Rispetto ai parametri assunti per il calcolo della capacità insediativa si è derogato per
il calcolo delle aree per l’ERS (edilizia residenziale sociale), assumendo in questo caso un
valore ridotto e pari a 30 mq/ab (ovvero 90 mc/ab).
5.1
La capacità insediativa prevista dal Piano
La capacità insediativa residenziale teorica (CIRT) della presente Variante Generale
al P.R.G. viene costruita sulla base dei seguenti criteri applicati a ciascuna zona
urbanistica, direttamente riferibili all’accorpamento del territorio comunale per parti
omogenee, in cui la zona urbanistica si viene a collocare, modificate rispetto a quelle
attualmente previste, ma ad esse riconducibili per caratteristiche fisico-morfologiche e per
posizione nel tessuto urbano.
La capacità insediativa residenziale teorica prevista in aggiunta agli abitanti esistenti
nell’arco temporale di validità della revisione al P.R.G.C., viene pertanto costruita sulla
65
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
base delle seguenti ipotesi di attuazione delle potenzialità edificatorie ammesse per
ciascuna zona urbanistica:
zone dell’I.U.A. e di corona all’I.U.A.:
-
-
-
zone S1, S2, S3, S4, S5, S6: costituiscono il nucleo storico dell’abitato di Bra e
della frazione Pollenzo e rientrano all’interno dei perimetri degli Insediamenti
Urbani aventi caratteri Ambientali (I.U.A.); in tali zone si è riscontrata una
potenzialità di recupero di volumi esistenti non utilizzati o abbandonati e la
necessità di prevedere il riordino e la sostituzione di quei volumi palesemente in
contrasto con la tipologia del tessuto storico. A tal fine in dette zone urbanistiche si
prevede il recupero del patrimonio edilizio esistente a parità di volume, con la
possibilità di sostituzione edilizia o ristrutturazione urbanistica solo per gli edifici,
puntualmente indicati in cartografia di progetto, che dalle indagini sono risultati
“non congrui” o “marginali” rispetto ai caratteri tipologici del centro storico;
zone inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona dell’ I.U.A.: sono
aree costituenti il tessuto consolidato e poste a corona del Centro Storico. Anche in
queste aree, analogamente a quanto accade all’interno dell’I.U.A., si prevede un
incremento di capacità insediativa solo all’interno dei PdR che si realizzano sugli
edifici definiti come “non congrui” o “marginali” e rappresentati in giallo o grigio
nell’elaborato AT5.1 “Caratteri qualitativi del tessuto urbano del centro storico di
Bra” dove sono ammessi interventi fino alla demolizione e sostituzione edilizia;
zone T1: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da corte chiusa e sono
completamente inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona.;zone T3:
sono aree di tessuto urbano caratterizzate da un impianto seriale con edifici in linea
lungo il fronte strada con 2-3 piani f.t, in parte inserite all’interno del Perimetro di
Ambito di Corona; T4: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da edifici in linea e
alti (da 4 piani fuori terra) in parte inserite all’interno del Perimetro di Ambito di
Corona e zone T5/c: sono aree di tessuto urbano con impinto aperto o libero in
pianura, caratterizzato da edifici isolati e plurifamiliari a schiera, a 2-3 piani f.t.
Per l’insieme di queste 3 tipologie di aree si può assumere che, nell’arco temporale
di validità del Piano e per gli interventi di riplasmazione del tessuto cosiddetto “marginale”
o “non congruo”, attuati mediante PdR, l’incremento di capacità insediativa possa essere
stimato in 214 abitanti.
zone consolidate:
-
zone T2: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da corte aperta con edifici
pluripiano pusti all’esterno del Perimetro di Ambito di Corona;
zone T3: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da un impianto seriale con
edifici in linea lungo il fronte strada con 2-3 piani f.t, parte di queste aree sono
all’interno del Perimetro di Ambito di Corona;
zone T4: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da edifici in linea e alti (da 4 piani
fuori terra) in parte inserite all’interno del Perimetro di Ambito di Corona;
zone T5/p e T5/p: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da un impianto aperto o
libero, con edifici plurifamiliari o a schiera rispettivamente in pianura ed in collina;
zone T6/p e T6/c: sono aree di tessuto urbano caratterizzate da tipologia edilizia isolata,
con giardino di pertinenza rispettivamente in pianura ed in collina.
66
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Per tali aree consolidate, nelle porzioni esterne all’Ambito di Corona alle I.U:A:, si
prevedono interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, per
cui si prevede un incremento di capacità insediativa pari a 184 abitanti.
Nel conteggio della capacità insediativa delle aree consolidate rientra anche la quota
parte prevista dal recupero del patrimonio edilizio delle aree ricompresse nella zona T7:
Tessuto urbano di origine rurale delle frazioni.
zone di completamento:
Il PRGC individua delle aree di completamento individuate con la simbologia delle
zone T5-co e T6-co. Tali zone sono caratterizzate dal medesimo tessuto di riferimento e
sono costituite in parte da conferme di previsioni del P.R.G.C. vigente ed in parte da aree
inserite dalla presente Revisione Generale. Tra le aree consolidate vanno segnalate l’area
783 appartenente alla zona urbanistica T4 e l’area 1008 appartenente alla zona urbanistica
T5/p, già comprese nella Variante 25 e riconfermate dalla presente revisione che generano
100 abitanti.
La capacità insediativa complessiva aggiuntiva prevista è stimata in 571 abitanti
complessivi (di cui 349 abitanti previsti dalla riconferma di aree già previste nel piano
regolatore vigente, 122 abitanti previsti dalla presente Revisione e 100abitanti
previsti dalla Variante 25).
zone di nuovo impianto:
Il P.R.G.C. individua puntualmente le aree di nuovo impianto da attuare
esclusivamente tramite S.U.E., assegnando indici e parametri nelle singole Schede d’Area.
Dei S.U.E. indicati in cartografia alcuni erano già stati previsti con la Variante 25 al
P.R.G.C. vigente, altri tre sono stati inseriti con il Programma Integrato art. 18 del D.L. 13
maggio 1991 e s.m.i., mentre le restanti aree sono state inserite dalla presente Revisione.
In particolare per le aree di nuovo impianto:
- aree T4-ni previste dalla Variante 25: 358 abitanti di edilizia libera
- aree T4-ni previste dal Programma Integrato (Gozzini): 459 abitanti di edilizia
libera e 412 abitanti di ERS
- Aree di nuovo impianto previste dalla Revisione Generale: 3.622 abitanti di
edilizia libera e 542 abitanti di ERS
Quindi, complessivamente per le aree residenziali di nuovo impianto T4-ni, T5-ni e
T6-ni si prevedono 4.439 abitanti (di cui 3.485 abitanti di edilizia libera e 954 abitanti
di ERS).
zone di trasformazione:
Per la zona TR, sono state identificate sette aree sulle quali si è riscontrata la
presenza di edifici e attività di tipo produttivo dismessi oppure non congrui rispetto alla
destinazione d’uso del tessuto in cui si collocano (principalmente residenziale): per esse il
Piano prevede il recupero e la trasformazione verso un uso prevalentemente residenziale.
Le aree in oggetto riguardano una superficie territoriale complessiva di 113.393 mq e
sviluppano una capacità insediativa totale di 681 abitanti. Per ognuna di esse sono previsti
mix funzionali e indici edificatori differenziati rispetto al tessuto edilizio in cui si
collocano:
67
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
-
area 1426: (derivante dalla Variante 25, via Piumati); indice di utilizzazione
territoriale di 0,55 mq/mq; mix funzionale: 65% residenziale (21.438 mc e 116
abitanti) e 35% produttivo (6.996 mq di ST.);
-
area 1430: (derivante dalla Variante 25, RFI); indice di utilizzazione territoriale di
1 mq/mq; mix funzionale: 65% residenziale (15.072 mc e 126 abitanti) e 35%
terziario-commerciale (2705 mq di S.U.L.);
-
area 2021: indice di utilizzazione territoriale di 0,4 mq/mq: mix funzionale: 50%
residenziale (12.578 mc e 105 abitanti) e 50% terziario-commerciale (4.193 mq di
S.U.L.);
-
area 2060: indice di utilizzazione territoriale di 0,4 mq/mq: mix funzionale: 70%
residenziale (10.134 mc e 84 abitanti) e 30% terziario-commerciale (1.448 mq di
S.U.L.);
-
area 2061: indice di utilizzazione territoriale di 0,3 mq/mq: mix funzionale: 70%
residenziale (25.944 mc e 216 abitanti) e 30% terziario-commerciale (3.706 mq di
S.U.L.);
-
area 2064: indice di utilizzazione territoriale di 0,3 mq/mq: mix funzionale: 40%
residenziale (4.126 mc e 34 abitanti), 60% terziario-commerciale (2.063 mq di
S.U.L.);
Complessivamente dunque l'incremento di capacità insediativa residenziale
teorica relativo alla Variante di Revisione al P.R.G.C. di Bra risulta dal seguente
prospetto:
zone urbanistiche
zone S1, S2, S3, S4, S5, S6 (I.U.A)
zone T1, T3, T4, T5/c (Corona all'I.U.A)
zone T2, T3, T4, T5/p, T5/c, T6/p, T6/c, T7
zona T4
zone T4-ni
zone T5/p
zone T5-co
zona T5-ni
zone T6-co
zone T6-ni
zona TR
totale abitanti teorici aggiuntivi
zona Ari
zona FP/a, FP/b e FP/c
zona SP/a, SP/b, SP/c, SP/d e SP/e
viabilità perequata
tot ab teorici agg cubatura in trasf
libera
ERS
214
-
184
39
1.719
61
208
2.335
263
385
681
6.088
0
0
0
0
0
0
0
582
0
0
372
0
0
0
954
128*
328*
175*
22*
653**
* la CIRT in trasferimento viene calcolata sulla cubatura effettivamente localizzata ovvero sul 53% della
CIRT generata
** della CIRT in trasferimento il 60% viene conteggiato nella edilizia libera ed il 40% nella edilizia ERS
68
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Tali valori risultano pari rispettivamente al 20% ed al 5,4% dei 29.608 abitanti
residenti al 31/12/2008.
La quota di capacità insediativa residenziale aggiuntiva afferente rispettivamente al
recupero e completamento del patrimonio esistente, alle aree di trasformazione e ai nuovi
insediamenti previsti dal PRGC risulta dal seguente prospetto:
% su abitanti
esistenti (29.608)
recupero e completamento del patrimonio edilizio
esistente
aree di trasformazione*
zone TR
nuovi insediamenti*
zone T4-ni, T5-co, T5-ni, T6-co, T6-ni
cubatura in trasferimento
zone Ari, FP/a, FP/b, FP/c, SP/a, SP/b, SP/c, SP/d
e SP/e
747 abitanti
3%
439 abitanti
1%
3.622 abitanti
12%
653** abitanti
2%
* la CIRT indicata è costituita dai soli interventi previsti dal P.R.G.C. e non comprende i dati relativi a
Variante 25 e Programma Integrato “Gozzini”
** della CIRT in trasferimento effettivamente localizzata (il 53% della totale) il 60% viene conteggiato nella
edilizia libera ed il 40% nella edilizia ERS
Considerando quindi gli abitanti residenti e quelli aggiuntivi previsti dalla Variante
di Revisione, si ha la seguente capacità insediativa residenziale teorica (CIRT) totale:
abitanti residienti al 31.12.2007
29.608 abitanti
abitanti aggiuntivi previsti dalla Variante di Revisione
capacità insediativa residenziale teorica (CIRT)
7.695 abitanti
37.303 abitanti
Di seguito viene riportata la tabella riassuntiva dei dati relativi alla CIRT derivante
dall’edilizia libera e dei dati relativi all’ERS previsti dal PRGC, partendo dal livello di
attuazione del PRGC vigente.
I dati relativi al fabbisogno decennale di CIRT previsti dal nuovo Piano sono quelli indicati
dalle frecce rosse che contribuiscono al raggiungimento di 6.750 abitanti.
Su questo valore si calcola il 40% da attribuire ad edilizia ERS, che risulta pari a 2.700
abitanti. Il nuovo Piano reperisce un valore pari a 2.084 abitanti per edilizia ERS.
Dall’analisi della dotazione di ERS preesistente del PRGC emerge un esubero di abitanti
ERS, che copre ampiamente il deficit previsto.
69
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
70
Relazione Illustrativa
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Per quanto attiene alle scelte urbanistiche effettuate in relazione alle attività
produttive, il PRGC conferma le aree già previste dal P.R.G.C. vigente, con alcune
aggiunte in ambito di completamento e nuovi impianto. Le zone che rientrano nel
comparto produttivo risultano le seguenti:
-
zone BM: si riferiscono ad aree gia edificate destinate ad ospitare attività artigianali
consolidate, per le quali sono previsti completamenti nel rispetto dell’indice di
utilizzazione fondiaria di 2 mq/mq. Si estendono per una superficie di 437.223 mq;
-
zone BI: si riferiscono ad aree già edificate destinate ad ospitare attività produttive
consolidate, per le quali sono previsti completamenti nel rispetto dell’indice di
utilizzazione fondiaria di 2 mq/mq. Si estendono per una superficie di 1.061.892
mq;
-
zone BI/b: esiste un'unica area a destinazione BI/b, cioè l’area di rispetto
dell’insediamento Bra Gas, per una superficie territoriale di 31.772 mq. Per
quest’area valgono le previsioni già previste dal PIP Monviso riportate nell’art 40
delle NTA;
-
zona DM: si riferisce ad aree destinate ad attività artigianali di nuovo impianto
inserite in S.U.E. in corso di attuazione, in S.U.E. a destinazione artigianale inserita
dalla Variante 25 (Parco Polifunzionale) o in S.U.E. in progetto. La superficie
territoriale relativa alle aree DM in corso di attuazione è pari a 42.748 mq, quella
dell’area del Parco Polifunzionale (Variante 25) è pari a 273.039 mq, mentre la
superficie territoriale relativa ai S.U.E. inseriti dal P.R.G.C. è pari a 695.634 mq
per complessivi 1.011.421 mq. Il PRGC prevede per queste aree indice di
utilizzazione fondiaria pari a 0.45mq/mq ed un rapporto di copertura pari al 60%.
-
zona DI: si riferiscono ad aree destinate ad attività produttive di nuovo impianto
inserite in S.U.E. in corso di attuazione o in S.U.E. in progetto previsti dal
P.R.G.C:. La superficie territoriale relativa alle aree DI in corso di attuazione è pari
a 387.036 mq, mentre la superficie territoriale interessata da S.U.E. in progetto è
pari a 17.665 mq per complessivi 404.701 mq. Il PRGC prevede per queste aree
indice di utilizzazione fondiaria pari a 0.45mq/mq ed un rapporto di copertura pari
al 60%.
-
zona EE/p: il PRGC ha inserito in tale zona un’area in contesto agricolo sulla quale
si è riscontrata la presenza di edifici ad uso produttivo (dismessi); su una superficie
complessiva di 2.113 mq. Per tali edifici il PRGC auspica interventi d recupero
all’agricoltura o ad attività connesse strettamente correlate.
Per le attività terziarie-commerciali il P.R.G.C. individua le seguenti zone e
quantità:
-
zona BC: sono state inserite in questa zona le aree su cui ad oggi sono presenti le
principali attività terziarie e commerciali del territorio braidese. Il PRGC conferma
tali attività e prevede un loro possibile ampliamento fino al raggiungimento
dell’indice di utilizzazione fondiaria massimo di pari all’indice di zona o a quello
esistente se maggiore. La zona interessa una superficie di 188.292 mq, con una
SUL esistente pari a 176.971 mq;
71
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
-
zona IC: sono state inserite in tale zona le aree sulle quali ad oggi sono installati
distributori di carburante per autotrazione. Per essa il Piano conferma le
destinazione in atto e a fronte di una superficie pari a 38.872 mq e un indice di
utilizzazione fondiaria di 0,2 mq/mq;
-
zona DC: sono destinate ad accogliere attività terziarie e commerciali di nuovo
impianto e sono estese ad una superficie territoriale di 185.070 mq. Il PRGC
prevede che queste aree si attuino mediante S.U.E e ne stabilisce indici e parametri
nelle relative Schede d’area, per un totale di 83.281 mq di SUL.
5.2 I servizi pubblici
La reale disponibilità attualmente esistente di aree per standard pubblici, di cui agli
artt. 21 e 22 l.u.r 56/77, risulta concentrata in pochi punti del territorio comunale, lasciando
inattuate alcune delle principali previsioni localizzative.
Per quanto attiene alla dotazione di standard, tenuto conto delle aree a servizi già
esistenti e di quelle in progetto interne ed esterne alle zone sottoposte a strumenti
urbanistici esecutivi, approvati e in progetto, l'analisi del nuovo progetto di P.R.G.C.
evidenzia una capacità insediativa complessiva ed una dotazione di standard così
articolata:
1)
2)
C.I.R.T. residenziale:
(abitanti esistenti 31/12/2008: 29.608 + 7.695) =
attività produttive (superfici territoriali):
esistenti:
BM (437.223), BI (1.061.892),
DM in S.U.E. approvati (42.748),
DI in S.U.E.approvati (387.036) =
- progetto:
DM (695.634), DI (17.665),
T-ni mix prod (4.382),
Area 1433 (136.520),
Area 1426 (6.996)=
37.303 ab.
-
Totale
3)
attività commerciali e terziarie (mq di SUL):
- esistenti:
BC (176.971), IC (3.887)=
- progetto:
DC (83.281), TR mix terz (14.116),
T-ni mix terz (18.491),
Aree 1427, 1428 e 1429 (10.444),
Area 1433 (61.433),
72
1.928.899 mq di ST
861.197 mq di ST
------------------------2.790.096 mq
180.858 mq di S.U.L.
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Aree 1432, 1434 e 1435 (7.718)
Area 1430 (2.706) =
Relazione Illustrativa
198.189 mq di S.U.L.
----------------------------------379.047 mq di S.U.L.
Totale:
Dalla sintesi delle capacità insediative previste dal P.R.G.C. lo standard minimo di
legge comporterebbe le seguenti quantità:
1)
residenza 37.303 ab x 25 =
2)
attività produttive:
esistenti: 1.928.899 x 0,1 =
progetto: 861.197 x 0,2 =
---------------------Totale:
3)
attività commerciali e terziarie:
esistenti: 180.858 x 0,8 =
progetto : 198.189 x 1 =
Totale:
TOTALE (art. 21):
4)
residenza 37.303 ab x 17,5 =
TOTALE (art. 22):
932.575 mq
192.890 mq
172.239 mq
365.129 mq
144.686 mq
198.189 mq
----------------------342.876 mq
1.640.580 mq di standard min.
652.802 mq
652.802 mq di standard min.
A fronte di questa richiesta minima di standard il PRGC prevede la seguente quantità
di aree a servizi puntualmente individuate (standard ex art. 21 e 22, LR 56/77):
Aree per standard da dismettere ai sensi dell’art. 21 L.R. 56/77:
a)
aree per servizi pubblici esistenti (SE): mq 561.657 così suddivisi:
a1) standard relativi alla residenza: mq 504.975:
85.662 mq per l'istruzione (SE/a);
118.097 mq per il parcheggio (SE/b);
246.224 mq per le attrezzature di interesse comune (SE/c);
54.992 mq per parcheggi (SE/d);
a2) standard relativi ad altre attività:
56.682 mq per servizi afferenti alle attività produttive (SE/e)
b)
aree per servizi pubblici in progetto (SP): mq 408.911 così suddivisi:
b1) standard relativi alla residenza: mq 200.706:
42.905 mq per l'istruzione (SP/a);
73
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
22.428 mq per il parcheggio (SP/b);
84.784 mq per le attrezzature di interesse comune (SP/c);
50.589 mq per parcheggi (SP/d);
b2) standard relativi ad altre attività:
208.205 mq per servizi afferenti alle attività produttive (SP/e)
Non ritenendo vincolanti le destinazioni d'uso attribuite alle singole aree al servizio
degli insediamenti residenziali, il PRGC consente la variazione delle percentuali all'interno
della quantità complessiva prevista
c)
aree per servizi pubblici (SP) da dismettere all'interno degli S.U.E. previsti dal PRGC:
982.543 mq. così suddivisi:
c1) standard relativi alla residenza: mq 526.482:
29.472 mq per l'istruzione (SP/a);
52.215 mq per il parcheggio (SP/b);
323.887 mq per le attrezzature di interesse comune (SP/c);
120.908 mq per parcheggi (SP/d);
c2) standard relativi a altre attività:
456.061 mq per servizi afferenti alle attività produttive (SP/e)
Per un totale (a+b+c) di (561.657 + 408.911+ 982.543) = 1.953.111 mq
Lo standard urbanistico (art. 21 LR 56/77), dedotte le quote relative ad attività
terziarie-commerciali e produttive (in progetto ed esistenti) riferito ai 37.303 abitanti
insediabili in tutto il territorio comunale risulta quindi pari a:
(1.953.111 – 56.682 – 208.205 – 456.061) / 37.303 = 1.232.163 / 37.303= 33 mq/ab
Si tratta di uno standard più elevato del minimo richiesto per legge (25 mq/ab) che
deriva dalla progettazione sul territorio comunale di un sistema di aree per servizi pubblici
distribuite che vanno a servire l’intero comune e che si sommano a quelli esistenti.
Per quanto riguarda gli standard da dismettere ai sensi dell’art. 22 L.R. 56/77 il Piano
prevede le seguenti quantità.
a)
aree per servizi di livello generale esistenti (FE): mq 137.830 così suddivisi:
35.824 mq per l'istruzione superiore (FE/a);
51.172 mq per attrezzature sanitarie ed ospedaliere (FE/b);
50.834 mq per aree per parchi pubblici urbani e comprensoriali (FE/c);
b)
aree per servizi di livello generale in progetto (FP): mq 402.242 così suddivisi:
8.999 mq per l'istruzione superiore (FP/a);
0 mq per attrezzature sanitarie ed ospedaliere (FP/b);
393.243 mq per aree per parchi pubblici urbani e comprensoriali (FP/c);
c)
aree per servizi di livello generale in progetto (FP) da dimettere all’interno dei S.U.E.
previsti dal PRGC: mq 135.090 così suddivisi:
74
Comune di Bra
-
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
15.176 mq per l'istruzione superiore (FP/a);
0 mq per attrezzature sanitarie ed ospedaliere (FP/b);
119.914 mq per aree per parchi pubblici urbani e comprensoriali (FP/c);
Per un totale (a+b+c) di (137.830 + 402.242+ 135.090) = 675.162 mq
Lo standard urbanistico (art. 22 LR 56/77) riferito ai 37.196 abitanti insediabili in
tutto il territorio comunale risulta quindi pari a:
675.162 / 37.303 = 18,1 mq/ab
Si tratta anche in questo caso di uno standard più elevato del minimo richiesto per
legge (17,5 mq/ab) generato dalla progettazione di una quantità di servizi pubblici tale che
sommata a quella esistente riesca a sopperire al deficit di servizi art 22 pregresso, dovuto
alla non realizzazione dei servizi previsti dal Piano vigente.
Va in ogni caso sottolineato come la maggior parte dell'onere per l'acquisizione della
maggior parte degli standard previsti non spetterà alla pubblica Amministrazione, in
quanto la quota (c1) di 503.493 mq proviene da dismissioni gratuite all'interno di S.U.E.,
non rinunciabili per una migliore organizzazione dei nuovi insediamenti e della città.
Tali aree entrano progressivamente a far parte del patrimonio pubblico e
contribuiscono alla realizzazione dei servizi che ancora mancano nel Comune oppure
verranno a costituire una riserva fondiaria utile per guidare lo sviluppo futuro dell'abitato.
Le quantità sopra analizzate consentono di confermare le seguenti linee portanti del
PRGC:
-
un incremento dei servizi esistenti per l’istruzione, confermando le proposte già
espresse dall’Amministrazione Comunale ed individuando nuove localizzazioni;
-
un modesto incremento delle aree da destinarsi ad attrezzature comuni per lo più
collocate nelle frazioni;
-
il raddoppio, rispetto alle previsioni del PRG vigente, di aree da destinarsi a spazi
pubblici a parco, gioco e sport che attualmente sono per lo più concentrate nel
complesso del Parco Atleti d’Italia;
-
l’incremento delle aree a parcheggio, specie nelle frazioni, rispondente all’esigenza
di riorganizzare la mobilità interna rispetto al tessuto insediativo diffuso e
riordinare le situazioni residenziali critiche pregresse;
-
ricerca di un sistema di aree a servizi organicamente distribuite sul territorio così da
garantirne una fruibilità più ampia possibile;
-
aumento significativo delle aree per servizi afferenti le attività produttive,
particolarmente carenti;
75
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
-
un minimo aumento della quantità di aree destinate ad ospitare attrezzature sociali,
sanitarie ed ospedaliere giustificato dalla presenza sul territorio di strutture esistenti
e ben avviate;
-
un notevole incremento di aree per destinazione a parchi urbani e comprensoriali,
dovuto alla pressoché completa inattuazione delle previsioni del P.R.G.C vigente
ed al parallelo sviluppo del territorio naturale ripetto a quello del territorio
urbanizzato;
-
un generale aumento delle aree a servizi nelle frazioni, che risultavano le più
carenti.
5.3 Analisi di soglia
L’art. 14, comma 3, della L.R. 56/77 richiede che vengano individuate le “linee di
soglia dei costi differenziali per l’urbanizzazione delle aree di espansione, ricavati in
riferimento al sistema infrastrutturale esistente e previsto ed alle caratteristiche del sito”.
Per ciascuna area, in occasione della presente Revisione, il Comune di Bra ha
valutato se, e in quale misura, fossero sufficienti i servizi indotti direttamente dagli
intereventi previsti oppure se fosse necessario porre a carico degli stessi l’adeguamento di
servizi e strutture.
E’ da sottolineare come l’impossibilità di gestire l’cquisizione e la trasformazione di
aree per servizi pubblici soltanto attraverso meccanismi pubblicistici, ha consigliato di
rivedere non poche delle scelte relative ad aree significative del Comune, dove si è
dimostrato più marcato che altrove il gap esistente fra le aree “vincolate sulla carta” e
quelle “realmente acquisite” dal Comune.
Il Piano ha dovuto pertanto effettuare una verifica complessiva dello stato di
attuazione delle aree a servizi e proporre talvolta interventi di rilocalizzazione e
rimodulazione delle stesse.
Per quanto riguarda i valori di soglia considerati dal P.R.G.C. vengono riferiti i
fattori di seguito illustrati.
a) Soglie spaziali:
a.1
a.2
fattori connessi con le caratteristiche naturali dei luoghi e cioè:
- la morfologia del territorio comunale, che non presenta particolari dislivelli in
corrispondenza delle aree di nuovo impianto;
- la natura geologica del suolo, che non determina scostamento nei valori di soglia
essendo le caratteristiche dei terreni urbanizzandi omogenee su tutto il territorio;
fattori connessi all’uso del suolo e cioè:
- le aree ad uso agricolo utilizzate per il nuovo impianto urbano sono già in parte
compromesse;
- le aree residenziali interessate riguardano fasce di bordo del sistema già edificato
del Comune;
76
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
- le aree industriali vanno considerate come espansione di quelle esistenti.
b) Soglie tecnologiche
Il Piano prevede interventi che dal punto di vista del sistema infrastrutturale a rete
possono essere considerati di completamento e potenziamento della rete esistente.
Si possono distinguere a tale scopo differenti ambiti:
- le aree edificate e di completamento già urbanizzate all’interno delle quali non si
producono costi addizionali per divenire disponibili all’uso;
- le aree edificabili poste nelle immediate vicinanze alle precedenti, per le quali si
producono minimi costi addizionali mediante il potenziamento ed allacciamento delle
reti tecnologiche esistenti e modesti ampliamenti dei servizi a verde e parcheggi.
Gli interventi determinanti il maggior carico in relazione a tale sistema, sono quelli
interessanti le aree di espansione residenziale e produttiva, in cui si producono costi
addizionali quantificabili con la realizzazione di nuove reti tecnologiche ancora sostenibili
dalle infrastrutture esistenti, di servizi a verde e parcheggi e di nuove infrastrutture stradali.
Per le aree di espansione residenziale (attuabili attraverso S.U.E.), il PRGC individua
meccanismi attuativi che pongono a totale carico dei concessionari la realizzazione diretta
della viabilità locale e della viabilità “di gronda” in direzione Bra – Cherasco, che
contribuirà al miglioramento sia della viabilità di passaggio in tale direzione sia della
dotazione viaria complessiva del Comune.
In ordine alle attrezzature scolastiche ed alla loro localizzazione sul territorio, si rimanda
al capitolo 2.4.2 “Il sistema scolastico” della Relazione illustrativa sulle indagini di
carattere illustrativo”. In generale in merito alle esigenze determinate dalla previsione di
aumento complessivo di popolazione residente, così come calcolato al precedente cap. 5.1,
gli uffici comunali evidenziano che non esiste una sufficiente disponibilità di locali per le
Scuole dell’obbligo; risulta pertanto utile proseguire con il trend già indicato con le
varianti 25 e 26 che introducono nuove aree a destinazione servizi per l’istruzione primaria
(var 26) e secondaria (var 25), anche in considerazione del fatto che le previsioni del
P.R.G.C. vigente, in materia di istruzione primaria, sono rimaste per lo più disattese.
Vengono quindi previste nuove aree per l’istruzione nella quantità di 72.223 mq di
superficie (vedi cap. 5.2).
77
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
6 APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE NELLA REDAZIONE DEL
P.R.G.C. E RELATIVI ADEMPIMENTI ALLE DISPOSIZIONI
PREVISTE DALLE LEGGI DI SETTORE
6.1
Adempimenti circa la L.R. 40/98 e Dlgs. 4/2008
L’art. 20 (“compatibilità ambientale di piani e programmi”) della LR 40/98 al
comma 1 chiede che gli strumenti di programmazione e pianificazione che rientrano nel
processo decisionale relativo all’assetto territoriale e che costituiscono il quadro di
riferimento per le successive decisioni di autorizzazione, siano predisposti in coerenza con
gli obiettivi di tutela ambientale stabiliti nell’ambito degli accordi internazionali, delle
normative comunitarie, delle leggi e degli atti di indirizzo nazionali e regionali, e siano
studiati ed organizzati sulla base di analisi di compatibilità ambientale. Si dispone quindi
che il Piano Regolatore sia integrato da una relazione specifica di compatibilità
ambientale, avente la funzione di evidenziare eventuali problematiche conseguenti
all’attuazione delle previsioni di PRGC.
Si rimanda agli elaborati P1.5/1 “Relazione di compatibilità ambientale” e P1.5/2
“Rapporto Ambientale”.
6.2
Adempimenti circa la L.R. 52/2000
Il Comune di Bra è dotato di un Piano di Caratterizzazione Acustica vigente
approvato con DCC n. 35 del 19/04/2004 e modificato con una Variante approvata con
DCC n. 12 del 30/01/2006.
L’art. 5 (“Funzioni dei comuni”) della L.R. 20 ottobre 2000, n. 52 (“Disposizioni per la
tutela dell'ambiente in materia di inquinamento acustico”) al comma 4 stabilisce che ogni
modifica degli strumenti urbanistici comporta la contestuale verifica e l'eventuale revisione
della classificazione acustica. L’approvazione di una proposta urbanistica che prevede aree
di nuovo insediamento non contemplate nello strumento vigente, comporta
successivamente la revisione e l’aggiornamento del Piano di Classificazione Acustica.
La modifica o revisione della classificazione acustica deve essere adottata con la
procedura di cui ai commi 1, 2, 3, 4 e 5 dell’art. 7 della L.R. 52/2000, secondo quanto
indicato al comma 6 dello stesso articolo.
Le disposizioni della presente legge sono finalizzate alla prevenzione, alla tutela, alla
pianificazione e al risanamento dell'ambiente esterno e abitativo, nonché alla salvaguardia
della salute pubblica da alterazioni conseguenti all'inquinamento acustico derivante da
attività antropiche, in attuazione dell'articolo 4 della legge 26 ottobre 1995, n. 447 (Legge
quadro sull'inquinamento acustico) e dei relativi decreti attuativi.
78
Comune di Bra
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
Per questo motivo si redige una verifica di compatibilità acustica tra il Piano di
Zonizzazione vigente e le proposte contenute nella presente Variante di Revisione,
contenuta nell’elaborato P1.6 “Verifica di compatibilità Acustica”.
6.3
Le industrie a rischio di incidente rilevante
La Revisione di Piano adegua le proprie previsioni urbanistiche alle disposizioni di
cui al D.Lgs 334/99 e al DM 09/05/01: industrie RIR (a rischio di incidente rilevante) che
concerne la pericolosità di insediamenti industriali. Oggetto del documento RIR è la
determinazione delle aree appartenenti al territorio del Comune di Bra da sottoporre a
specifica regolamentazione secondo quanto stabilito dall’art. 14 del D.lgs 334/99 e nel
D.M. 9/5/01 in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, al fine di prevenire gli
incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze
per l’uomo e per l’ambiente, mantenendo opportune distanze di sicurezza tra gli
stabilimenti e possibili elementi vulnerabili.
Si rimanda perciò all’elaborato RIR.
6.4
Il comparto del commercio
Nell’ambito della definizione dei Criteri di adeguamento commerciale per il rilascio
delle autorizzazioni commerciali relative alle medie strutture di vendita nelle zone di
insediamento commerciale (ai sensi del D.Lgs 114/98, della LR 28/99, della DCR 56313414 del 29.10.1999 e della DCR n. 59-10831 del 24.03.2006), sono state censite le
attività commerciali con vendita al dettaglio e quelle assimilabili, ovvero i pubblici esercizi
(aggiornate al 23.06.2006). Nel territorio comunale sono in attività 159 esercizi di vendita
al dettaglio (escluse quelle all’ingrosso) che si suddividono come segue secondo la
tipologia degli esercizi (ai sensi del D.Lgs 114/98):
Ai sensi del D.Lgs 114/98 e della L.R. 28/99, il Comune di Bra è dotato dei criteri
commerciali (approvati con D.C.C. n. 3 del 26/01/2009) da applicare nel proprio territorio
per il rilascio di medie e grandi strutture di vendita al dettaglio in sede fissa, riconoscendo
con tale provvedimento gli addensamenti commerciali. Verificata la compatibilità
urbanistica con le attività di vendita al dettaglio previste dalle presenti norme per le zone
urbanistiche in cui è suddiviso il territorio comunale la compatibilità delle strutture di
vendita commerciali e ogni altra regolamentazione specifica è stabilita dagli elaborati di
cui alla D.C.C. n. 3 del 29/01/2009 e sue s.m.i., fermo restando il prevalere di eventuali
successive disposizioni normative di settore (nazionali, regionali, provinciali, ecc.).
79
Comune di Bra
6.5
Revisione Generale di P.R.G.C
Relazione Illustrativa
L’assetto idrogeologico
La Variante di Revisione ai sensi dell’art 18 (“indirizzi alla pianificazione
urbanistica”) del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) è tenuta ad effettuare una verifica
della compatibilità idraulica ed idrogeologica delle previsioni urbanistiche. In particolare
questa verifica viene sviluppata negli elaborati G “Elaborati Geologici”
La relazione geologica si occupa dell’analisi di tutti gli elementi di carattere
geolitologico, geomorfologico, idrogeologico, ideologico, ecc e di quant’altro consenta
una valutazione oggettiva della propensione al dissesto dell’intero territorio comunale e
della zonazione dell’intero territorio comunale per aree omogenee dal punto di vista della
pericolosità geomorfologia intrinseca, indipendentemente dai fattori antropici (circ. P.G.R.
n. 7/LAP del 08/05/1996).
La relazione idraulica invece ha per oggetto la valutazione delle possibili aree
soggette ad inondazione, in concomitanza di eventi particolarmente gravosi atti a generare
ondate di piena nella rete idrica superficiale che caratterizza il territorio comunale.
Per informazioni più precise in merito alle tematiche sopra citate si rimanda
direttamente agli elaborati menzionati.
80