scarica parere - Regione Liguria

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scarica parere - Regione Liguria
SCHEMA N
REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale
NP/10008
DEL PROT. ANNO ....
Dipartimento Ambiente
Vaiutazione Impatto A m b i e n t a l e - Settore
....2011
OGGETTO : Verifica-screening ex l.r. n. 38798. Ristrutturazione ex Colonie Milanesi a Celle Ligure. Improcedibilità.
N.
DECRETO
DATA
del REGISTRO ATTI AFFARI GIUNTA
06/06/2011
di SOTTOSCRIZIONE
IL DIRIGENTE
VISTO:
il D.P.R. 12 aprile 1996 avente ad oggetto "Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'ari 40, comm
1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatt
ambientale";
la legge regionale n. 38 del 30 dicembre 1998 "Disciplina della valutazione di impatto ambientale", nell'ambit
della quale viene altresì disciplinato l'iter da seguire nei casi di verifica-screening di cui all'art. 10, ed
particolare:
•
l'articolo 2, comma 4, secondo il quale la struttura competente in materia di VIA verifica, per i progett
relativi alle opere indicate nell'allegato 3 della medesima legge, se le caratteristiche degli stess
richiedano l'espletamento della procedura di VIA;
•
l'articolo 10, commi 2 e 3, secondo il quale la Giunta Regionale si pronuncia entro 60 giorni de
ricevimento della richiesta di screening, sulla base della verifica effettuata dalla struttura regional
competente con riferimento agli elementi di cui all'allegato 5 ed ai criteri di cui all'articolo 16 della
stessa legge, individuando eventuali prescrizioni per la mitigazione degli impatti ed il monitoraggi
delle opere e/o degli impianti;
il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 settembre 1999 ad oggetto "Atto di indirizzo e
coordinamento che modifica ed integra il precedente atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art
40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994 n.146, concernente disposizioni in materia di valutazion
dell'impatto ambientale";
la deliberazione 26 novembre 1999, n.1415 della Giunta regionale, con la quale sono state approvate le norme
tecniche per la procedura di valutazione di impatto ambientale, e la deliberazione 12 luglio 2002, n. 752 della
Giunta Regionale, con la quale è stata modificata la precedente;
PREMESSO che:
in data 4 maggio 2011 è stata attivata da parte di GHV Spa, la procedura di verifica/screening per il progetto d
ristrutturazione e conversione ad albergo ed RIA delle ex Colonie Milanesi a Celle Ligure (SV);
le opere previste nel progetto di che trattasi rientrano nell'allegato 3, punto 11j), della citata legge regionale
n.38/1998 e, non ricadendo in aree sensibili, sono sottoposte alla procedura di verifica di cui al ridetto art. 10;
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
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(Dott.ssa PaoialSóSiri)
AUTENTICAZIONE COPIE
CODICE PRATICA
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PAGINA : 1
COD. ATTO :
DECRETO DEL DIRIGENTE
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Dipartimento Ambiente
V a l u t a z i o n e Impatto A m b i e n t a l e - Settore
2011
CONSIDERATO che:
in data 9 maggio 2011 il CTR - sezione per la pianificazione territoriale e urbanistica - ha formulato il voto n.
26, con il quale, ai fini della conformità con la disciplina paesaggistica del vigente PTCP, ha prescritto la
revisione del progetto e della Convenzione urbanistica, subordinando il passaggio alle successive fasi de
procedimento di Conferenza dei servizi ai sensi dell'ari. 59 della l.r. n. 36/97 alla verifica di ottemperanza da
parte degli uffici regionali;
l'istruttoria condotta dal responsabile del procedimento del Settore VIA, con la collaborazione delle altre
strutture regionali interessate, si è concretizzata nella relazione tecnica di cui al documento allegato, che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto;
dagli esiti dell'istruttoria, riportati nella suddetta relazione tecnica n° 472 del 1 giugno 2011, risulta, alla luce d
quanto sopra, del fatto che le modifiche richieste non sono prive di implicazioni ambientali, e del permanere d
gravi carenze documentali, l'improcedibilità della valutazione ambientale ed il necessario rinvio alla procedura
di verifica-screening da svolgere sul progetto adeguato alle prescrizioni del ridetto voto del Comitato Tecnico;
DECRETA
per quanto illustrato in premessa
1.
l'improcedibilità della valutazione ambientale del progetto di ristrutturazione delle ex Colonie Milanesi a Celle
Ligure presentato da GHV Spa, ed il rinvio alla valutazione del progetto rivisto alla luce delle prescrizioni di cu
al voto n. 26 del 9.05.2011 del CTR - sezione per la pianificazione territoriale e urbanistica, comprensivo delle
integrazioni documentali di cui all'allegata relazione istruttoria n. 472, che costituisce parte integrante e
sostanziale del presente decreto.
2.
di disporre che il presente provvedimento sia pubblicato, per estratto, sul B.U.R.L..
Contro il presente provvedimento può essere inoltrato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria
entro 60 giorni o alternativamente di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla
notifica, comunicazione o pubblicazione.
- FINE TESTO -
Data - IL DIRIGENTE
(Ing. RoWr/oBoni)
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Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
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AUTENTICAZIONE COPIE
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CODICE PRATICA
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COD. ATTO :
DECRETO DEL DIRIGENTE
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N.
IN DATA 06/06/2011
OGGETTO : Verifica-screening ex l.r. n. 38798. Ristrutturazione ex Colonie Milanesi a Celle Ligure. Improcedibilità.
DOCUMENTI ALLEGATI COSTITUITI DAL NUMERO DI PAGINE A FIANCO DI CIASCUNO INDICATE
PER UN TOTALE COMPLESSIVO DI PAGINE N. 11
-FINE TESTO-
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
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(Dott.ssa Pam^olari)
AUTENTICAZIONE COPIE
STAFF CENTRALE
ALLEGATO
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L'ISTRUTORE
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AGEVA :
COD. ATTO :
DECRETO DEL DIRIGENTE
CODICE PRATICA :
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RELAZIONE ISTRUTTORIA n° 472 del 1 giugno 2011
Procedura di SCREENING
(art. 10 della l.r. n.38/98)
OGGETTO: ristrutturazione delle ex Colonie Milanesi a Celle Ligure - permesso di costruire - finalizzato alla
realizzazione di un complesso turistico ricettivo in variante a PTCP e PUC.
PROPONENTE: GHV Spa, Via Forcellini, 150, 35128 Padova, aggiudicataria di apposita gara per la valorizzazione e
la gestione di tale complesso promossa dalla proprietaria Regione Lombardia. Il contratto di uso e valorizzazione
stipulato con la Regione Lombardia ha durata di 35 anni a partire dal 2007.
TIPOLOGIA PROGETTUALE: punto 11j) dell'allegato 3 alla l.r. n.38/98, sito non compreso in aree carsiche o protette
PROCEDIMENTO: avviato il 4 maggio 2011.
COLLABORAZIONI ATTIVATE: Ecosistema costiero, Tutela del paesaggio, Urbanistica e procedimenti concertativi,
Assetto del territorio, Risorse idriche
Premessa
La conferenza referente ex art. 59 l.r. n. 36/97 e art. 14ter L. 241/90 è stata tenuta in data 9 marzo 2011. In tale sede è
emersa la necessità di acquisire documentazione integrativa riguardante:
progetto opere a mare: avendo la conferenza effetto approvativo anche ai sensi della l.r. n. 13/99 ss.mm., è
necessario che il relativo progetto sia integrato in modo da corrispondere a quanto previsto dalla DGR n. 222/03
"Criteri generlai per la progettazione e l'esecuzione delle opere di difesa della costa...". Manca inoltre il piano di
monitoraggio quinquennale, da predisporre in conformità con la DGR n. 1793/05, e la specificazione della
granulometria del materiale da ripascimento. Devono inoltre essere chiariti univocamente i volumi di ripascimento
che sono indicati con quantità discordanti in parti diverse della documentazione.
demanio marittimo: indica degli emendamenti puntuali da apportare alla convenzione urbanistica, per i quali si
rimanda al verbale della conferenza, volti a garantire la creazione della nuova spiaggia ad uso pubblico e la sua
manutenzione a carico dei concessionari (fondamentale per strutturare l'interesse pubblico intorno all'intervento,
tale da renderlo assentibile ai sensi del vigente PUD - art. 8 lettera b comma 10). È inoltre richiesta a titolo
integrativo la chiara individuazione della delimitante fra proprietà privata e demanio marittimo.
Ulteriori integrazioni riguardano aspetti paesistici, urbanistici, architettonici, il bilancio delle terre. Si rimanda al relativo
verbale.
Il settore Assetto del territorio regionale ha reso il proprio parere con nota IN/2011/7951 nell'ambito della Conferenza,
rilevando notevoli carenze per il comparto di competenza.
Il CTR - sezione per la pianificazione territoriale e urbanistica, nella seduta del 9.05.2011 ha formulato in merito alla
pratica il voto n. 26. Da tale voto si richiama quanto segue.
"L'intervento si pone in variante al PUC di Celle Ligure, la cui approvazione è di competenza dell'Amministrazione
Provinciale, cosi come lo sono l'assegnazione della classificazione alberghiera ai sensi della LR 2/08 e gli altri
eventuali titoli inerenti gli aspetti idraulici e geologici. Per quanto riguarda gli aspetti paesistici, tutta la parte di valle del
compendio ricade in ambito ID-CE (Insediamenti Diffusi - Regime normativa di CONSERVAZIONE). La parte di monte
del compendio, interessata dalla previsione del nuovo tracciato di accesso alle strutture ricettive, ricade invece in
ambito ANI-MA (Aree Non Insediate - Regime normativo di MANTENIMENTO). Il progetto in esame comporta una
richiesta di variante al PTCP per cambio di regime da ANI-MA ad ID-CE della zona monte, per consentire il nuovo
tracciato stradale di accesso veicolare alle strutture ricettive. A tal riguardo gli uffici ritengono che la nuova percorrenza
sia risolutiva della problematica di collegamento tra viabilità locale e casello autostradale, e sia condivisibile in quanto
si pone in salvaguardia paesaggistica ed ambientale del sito, garantendo il mantenimento del parco circostante i
padiglioni. Gli uffici, tenuto conto che il regime ID-CE rende possibili quegli interventi episodici che siano preordinati al
recupero di eventuali singole situazioni di degrado e al contempo al soddisfacimento di carenze di ordine funzionale,
con particolare riferimento a quelle relative all'accessibilità ed ai parcheggi come quello in esame, ritengono che la
modifica al PTCP richiesta sia meritevole di approvazione. Gli uffici, nell'esprìmersi sulla variante richiesta, hanno
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
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(Dott.ssa Pa&ftC^plari)
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SETTORE STAFF CENTRALE
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L'ISTRUTTORE
(Patrizia Dallasta}
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dovuto necessariamente valutare anche il progetto nella sua interezza, in regime ID-CE di PTCP, e l'adeguatezza
dell'intera proposta rispetto a detta normativa di Piano.
L'istruttoria condotta ha peraltro evidenziato delle incongruenze nel calcolo dei volumi e delle superfici di progetto, che
soggette a verifica hanno portato a quantificare in 21303 me la reale differenza volumetrica fra lo stato attuale e la
previsione di progetto (66510 di progetto rispetto a 45207 stato attuale). Tali quantità risultano non sostenibili con la
disciplina territoriale vigente. È di conseguenza richiesta una revisione delle volumetrie, quantitativa o tipologica, in
quanto la previsione degli incrementi in interrato potrebbe non modificare le quantità in gioco a fini percettivi,
giungendo a configurare l'intervento, come peraltro più volte richiesto, come coerente e compatibile con la norma di
PTCP. In questo senso la scelta progettuale di mantenere sagoma ed elementi decorativi dei padiglioni (in primo luogo
per il Baslini ed anche per il Secondo) è da ritenere coerente con il regime normativo di PTCP, in quanto viene
mantenuta l'immagine consolidata e percepita del compendio, che rappresenta un elemento identificativo dei luoghi.
Invece per quanto attiene il padiglione Sessa, il fabbricato con minor valenza architettonica e privo di connotazioni
caratterizzanti, si è scelto di riconfigurarlo totalmente, arretrandolo e degradandolo nel versante collinare retrostante,
utilizzando anche in modo sistematico elementi mitigativi nella trattazione dei fronti e delle coperture, previste a verde
pensile.
Stante quanto sopra indicato, è pertanto necessario ricondurre l'intervento entro i limiti di ammissibilità rispetto alla
disciplina del vigente P.T.C.P., sub Assetto Insediativo del Livello Locale, per la parte dell'insediamento compresa
nell'ambito di tipo ID-CE, mediante l'introduzione delle modifiche di seguito specificate. Ciò in considerazione dei fatto
che non sussistono le ragioni per procedere ad una modificazione del regime di conservazione operante sul complesso
immobiliare, sia per la rilevanza paesaggistica dei luoghi, sia perché la conservazione dell'assetto insediativo
esistente, sebbene con l'introduzione degli elementi di riqualificazione dei fabbricati allo stato inadeguati, corrisponde
alla conservazione dell'immagine peculiare al quadrante paesaggistico interessato. Le modifiche da apportare al
progetto sono da indirizzare verso il mantenimento delle volumetrie preesistenti fuori terra, prevedendo il sistematico
interramento di tutti i volumi accessori aggiuntivi e ricalcolando e se del caso ridistribuendo le funzioni, e sono di
seguito elencate:
La quota di imposta del primo livello dell'autorimessa del padiglione Sessa, così come ridisegnato a progetto, deve
risultare realmente interrata, pertanto posta a quota inferiore dell'attuale piano terra (individuato a +36.36 mt), in
modo da diminuire di un livello la quota definitiva dell'intero corpo di fabbrica che dovrà risultare morfologicamente
integrato nel versante roccioso e da destinare a RTA;
II progetto di dovrà dare carico di trovare soluzioni che sfruttino al meglio le differenze di quote attuali presenti nella
zona delle vasche tra i due padiglioni Sessa e Baslini, per inserire orograficamente il più possibile le strutture
centrali del Centro Benessere, anche nel caso questo dovesse comportare una diminuzione delle quantità a
progetto: a tale scopo i volumi dovranno essere organizzati con soluzioni prospettiche maggiormente arretrate
rispetto alle attuali, al fine di non creare soluzioni di continuità tra i fronti, mentre le superfici e le destinazioni d'uso
dovranno essere ordinati secondo scelte progettuali che dislochino gli addetti all'interno degli spazi già destinati a
tale scopo (come nel Secondo padiglione) e i locali tecnici in zone anche interrate oltre che tramite loro
accorpamento.
Le finiture del nuovo tracciato a monte dovranno essere il più possibile compatibili con l'assetto paesistico e
vegetazionale attuale, prevedendo opere di ingegneria naturalistica per le sistemazioni laterali al percorso e
finiture, per superficie stradale e zone a parcheggi, con pavimentazioni in materiali drenanti ed aventi possibilità di
inerbimento interno;
La convenzione urbanistica dovrà essere adeguata nei termini già indicati in sede di conferenza referente
dall'ufficio Demanio Marittimo.
Il progetto relativo alle opere ricadenti su demanio marittimo (creazione nuovo arenile, sistemazione pontile
esistente, realizzazione di stabilimento balneare) dovrà avere le caratteristiche e i contenuti richiesti dagli Uffici
Regionali nell'ambito delle conferenza di servizi in sede referente tenutasi in data 09/03/2011.
Il progetto cosi modificato sarà sottoposto alla verifica di ottemperanza da parte degli uffici regionali al fine di poter
procedere alle successive fasi del procedimento di conferenza dei servizi ai sensi dell'art. 59 della LR 36/97".
Sono infine giunte osservazioni sul progetto da parte di:
WWF
Gruppo Consiliare Futuro Oggi
Gruppo Consiliare Celle VerdeBIu
Fortemente critiche in particolare per quanto concerne il rapporto del progetto con il PTCP e le problematiche
connesse alla fruibilità pubblica del litorale, nonché alla viabilità di accesso
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
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(Dott.ssa PaòSp&óJari)
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(Patrizia Dal/asta)
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Quadro di riferimento proprammatico
II progetto come evidenziato in premessa si pone in variante al PTCP per quanto concerne l'assetto insediativo, e al
PUC. L'assetto geomorfologico indica un regime di MO-A, per il quale non sussistono pregiudizi sostanziali alla
modificabilità dell'assetto morfologico dei luoghi.
Il Piano di bacino del torrente Sanda classifica l'area come PgO e Pg1 per quanto attiene alla pericolosità
geomorfologica. La zona si inquadra fra il rio Natta e il rio Finale, ma non sussistono criticità di natura idraulica.
L'area è vincolata ai fini paesistici, la competenza per la parte a terra è comunale, per la parte a male regionale.
Quadro di riferimento progettuale e ambientale
L'area di intervento è situata nel comune di Celle Ligure e si estende in parte a monte dell'Aurelia, in parte tra questa
ed il mare; è localizzata a levante del centro abitato, a poca distanza sia dal casello autostradale di Celle, sia dal porto
turistico di Varazze. A monte dell'area di progetto è localizzato il campo sportivo comunale.
i Superficie dell'area d'intervento
Edifici: superficie esistente
Edifici: superficie di progetto
40.740 nxq
9.172mq
12.000 mq
144 camere (274 posti letto)
oltre 10 camere perii personale
Albergo
246 posti
Sala congressi
Centro benessere
2.500 mq
37 unità abitative
43 posti letto effettivi
57 posti letto aggiuntivi
RTA
Parcheggio in struttura su due piani
Parcheggio in superficie
Lunghezza strada carrabile
Lunghezza molo
Lunghezza spiaggia
Volumi complessivi eli scavo
Volumi complessivi di riporto
Ripascimento + basamento pennello
J 00 posi i nulo
66 posti auto
500 m di cui:
230 m in area comunale
270 ni in area di proprietà
80 m
300 m
24.280 me
6. 120 me
15. 530 me
il complesso si compone di tre corpi di fabbrica principali, il padiglione Baslini, il Secondo padiglione e il padiglione
Sessa, oltre ad un edificio di recente impianto posto in prossimità dell'Aurelia.
Il padiglione Baslini e il Secondo padiglione, ortogonale ad esso, sono stati costruiti ai primi del novecento, la tipologia
di intervento prevista è la demolizione e ricostruzione con il mantenimento della parte basamentale del prospetto
frontale del Baslini e dell'impianto planimetrico, altimetrico e compositivo di entrambi. Il progetto prevede per il
padiglione Sessa una tipologia a terrazzamenti al fine di ottenere un migliore inserimento paesaggistico.
L'intervento prevede l'ampliamento delle volumetrie esistenti e la loro rifunzionalizzazione a complesso turistico
ricettivo comprendente una struttura alberghiera di alta qualità prestazionale, corredata di servizi quali una sala
congressi, un centro benessere, attrezzature per la spiaggia e una residenza turistico alberghiera. Si prevede inoltre il
ripristino, attraverso parziale ricostruzione, del pennello esistente a protezione della spiaggia, oltre ad opere di
ripascimento dell'arenile, al fine di migliorare le attività di balneazione della struttura turistico-ricettiva ed ampliare la
spiaggia pubblica. Infine, il tunnel sotterraneo esistente sarà ripristinato in modo da garantire la connessione tra la
struttura alberghiera posta a monte dell'Aurelia e la spiaggia.
L'albergo trova la sua collocazione nei padiglioni Baslini e Secondo padiglione; è costituito da 144 camere (274 posti
letto), spazi comuni, reception, sala polivalente, bar, magazzini e locali tecnici, cucine, ristorante. L'albergo è inoltre
dotato di sala congressi (246 persone a sedere), centro benessere (di circa 2.500 mq) e piscina esterna. La
ricomposizione volumetrica del padiglione Sessa sarà in grado di ospitare la nuova funzione turistica ricettiva (37 unità
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
(Dolt.ssa PaoiaWjari)
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abitative con una capacità di 43 posti letto effettivi e 57 aggiuntivi) e di completare l'ampia offerta turistica dell'intero
complesso.
Il complesso sarà accessibile attraverso una strada di nuova previsione posta nella zona collinare retrostante, in parte
insistente su aree comunali ed in parte sulla proprietà, che permetterà di raggiungere il complesso e le aree a
parcheggio, senza interessare la via Aurelia.
Le motivazioni che giustificano la realizzazione di un nuovo tracciato, attengono all'accessibilità in condizioni di traffico
intenso e di sicurezza, ed alla necessità di mantenere il verde nel prospetto fronte mare. Il nuovo tracciato collegherà il
tratto di strada in area comunale con l'edificio denominato Secondo padiglione superando un dislivello di circa 20 m
(da quota + 62 a quota + 41.5 slm). Il progetto sarà dotato di un parcheggio in struttura su due piani, capace di ospitare
100 auto. Inoltre, nei tratti naturalmente pianeggianti, in particolare nella parte iniziale della strada retrostante il
complesso alberghiero ed in prossimità della prima curva, sono previsti degli allargamenti in modo da prevedere 66
stalli a raso per la dotazione di parcheggio che l'intervento di riqualificazione deve garantire. I parcheggi saranno
realizzati in misto cementato di tipo drenante con tonalità delle terre al fine di garantire un effetto naturale.
Aree a verde
Analisi dello stato di fatto
Tutta l'area rivolta verso il mare è stata sistemata a parco all'epoca della costruzione degli edifici ed ora è ricca di
esemplari adulti di Palme e di Pini marittimi, con una forte vegetazione avventizia di Lecci e di Pittospori, naturalizzati
ed in fase di intensa disseminazione; sono presenti anche pochi individui di altre specie, Cipressi, una Magnolia, un
Eucalipto, un Ginepro, un bel filare di Oleandri, qualche Agave, qualche Yucca e poco d'altro. L'area a monte degli
edifici, che è situata sull'apice di una bassa collina e sui suoi primi versanti, è invece molto più "naturale", con una
biocenosi a macchia mediterranea che riprende possesso del terreno dopo un infausto intervento forestale a pineta di
pino nero, oggetto negli anni di morie, attacchi parassitari, schianti e degradi di ogni tipo. L'area esposta ad est è
invece caratterizzata da alcuni importanti esemplari di Leccio (Quercus ilex), sani e di grandi dimensioni, che si
confrontano con una bella valletta terrazzata, con orti e piante da frutto, decisamente gradevole, che valorizza tutto il
territorio circostante.
Descrizione del progetto
L'elemento forse più forte di modifica dei luoghi è l'uso degli edifici interrati, con la copertura a giardino pensile; per
l'inserimento nel paesaggio circostante questa soluzione è sicuramente tra quelle a minor impatto visivo, ed è anche la
più controllabile e schermabile nei punti critici con semplici e limitati interventi vegetali, quali rampicanti o ricadenti sui
muri che restano a vista, cipressi o altra vegetazione assurgente su eventuali colonne o elementi strutturali verticali.
Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo tratto di strada, potrà essere celato dalle alture circostanti con
vegetazione, unendo il necessario consolidamento delle nuove scarpate e dei cigli stradali con lo schermo visivo per
chi dall'esterno guardi questa area. L'indicazione contenuta nel nome della località, che fa riferimento alla quercia da
sughero, può essere accolta e valorizzata proprio in questo contesto, realizzando ad esempio un viale monofilare che
copra a valle la strada, specie dal lato est, dove la contigua valle è caratterizzata dai terrazzamenti coltivati. Altrettanto
positivo sarà l'effetto delle sistemazioni sull'area della collina non interessata dalla strada, in cui si procederà alla
pulizia del bosco ed alla selezione delle specie della macchia mediterranea già in sviluppo; gli spazi liberi vedranno
l'introduzione di Quercus suber, come grande albero; di Corbezzolo, Fillirea e Lentisco, come arbusti sempreverdi e
piccoli alberi; di Mirto, Ginestra, Erica arborea e Cisto come piccoli arbusti.
Nelle aree prossime agli edifici l'intervento verde porrà su una vegetazione decisamente ornamentale, che partirà
comunque dalle specie sopraelencate, accettando anche piante decisamente esotiche ma ormai entrate
massicciamente nei giardini della riviera. La logica dell'intervento ornamentale sarà il mantenimento delie piante
mature presenti, in particolare le Palme, i Pini marittimi, i Lecci ed i Pittospori, che saranno integrati con vegetazione
più bassa e tappezzante, tale da ricoprire il suolo delle aiole e delle scarpate, unendo il valore ornamentale e le lunghe
fioriture con il pregio tecnico di consolidare il terreno, prevenire lo sviluppo delle piante infestanti, contenere gli oneri di
manutenzione ordinaria.
Le sistemazioni, e le specie di nuova introduzione, saranno scelte anche per il ridotto fabbisogno idrico, e saranno
posti in essere tutti gli accorgimenti per contenere le perdite e le evaporazioni indesiderate (pacciamature, concime
naturale, torba, sostanza organica, polimeri idroritentori per le nuove piantagioni in collina, dove non è prevedibile una
frequente irrigazione). Per le aiole dell'ingresso e delle aree prossime agli edifici si prevede un semplice sistema di
irrigazione goccia a goccia; sui pochissimi prati invece sarà inevitabile un sistema di irrigazione a pioggia, ma si
adotteranno comunque le soluzioni a maggior risparmio irriguo, ad esempio la semina di Pasparum vaginatum come
erba dominante, erba da arido e da riva del mare. Infine c'è da segnalare che alcune palme di grandi dimensioni
ricadono nel sedime degli interventi di progetto; dato il valore intrinseco di questi individui si procederà al trapianto
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
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(Dott.ssa Paqja^olati)
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nelle aree di nuova sistemazione, in punti focali di particolare valore ornamentale. Il verde pensile sarà realizzato
utilizzando tecnologie specifiche ormai da molti anni consolidate. Le piante per il giardino pensile saranno selezionale
per le dimensioni contenute; non si considerano adatte a questo uso piante di dimensioni superiori all'alberello di
quarta grandezza (indicativamente 3 — 4 metri di sviluppo adulto).
Gli aspetti vegetazionali sono approfonditi mediante rilievo ed indicazione planimetrica degli individui coinvolti
nell'intervento di trasformazione, e quindi eliminati ovvero ripiantumati (le palme). Non è tuttavia fornito il contributo di
un agronomo-naturalista alla progettazione del verde, che dettagli le modalità realizzative e manutentive ideali ed
ottimizzi la salvaguardia e mantenimento in particolare degli individui ad alto fusto. Non è inoltre affrontato il tema della
salvaguardia del verde durante le fasi di cantiere, sia in termini di occupazione di aree cantiere che di tutela dai disturbi
derivanti dalle attività di scavo e costruzione.
Arenile
Nella zona dell'arenile sono previsti un bar ristoro, una zona solarium, servizi di spiaggia, recuperando la volumetria
della struttura esistente, per una superficie di circa 42 mq. Sarà recuperato anche un piccolo fabbricato esistente di
circa 5 mq, con funzione di magazzino. Si prevede inoltre il ripristino attraverso una parziale ricostruzione del pontile
esistente a protezione della spiaggia oltre ad opere di ripascimento dell'arenile. È prevista la realizzazione di percorsi a
raso, rimovibili nei mesi invernali, pavimentati con doghe in legno per il collegamento tra il tunnel e i servizi sulla
spiaggia, il ripristino dei fabbricati con materiali tradizionali, oltre all'inserimento di una tenso-struttura rimovibile nei
mesi invernali, in grado di garantire zone d'ombra per il ristoro dei fruitori della spiaggia.
Il progetto prevede la risagomatura del profilo del pennello attraverso la creazione di una sezione costante a quota
1.85, la creazione di una gradinata in grado di raggiungere la quota attuale nella parte terminale del pontile di 3.00
metri, e la messa in opera di una mantellata di protezione.
Nel dettaglio si procederà, per quanto riguarda le opere in c.a., a ripristinare la struttura del pontile asportando il
calcestruzzo ammalorato fino ad arrivare alle zone meccanicamente solide e riprislinando la sezione originaria della
struttura. Per quanto riguarda la mantellata di protezione questa sarà costiluita da:
- un basamento realizzato con materiale tout-venant di cava;
- uno strato filtro di transizione, costituito da massi di II categoria;
- una mantellata esterna, verso mare, realizzata con massi naturali di III categoria.
Il progetto prevede inoltre l'estensione della spiaggia lungo uno sviluppo di circa 300 mi di fronte mare, suddivisi in 100
m in concessione demaniale alle colonie e nei restanti 200 m di spiaggia libera, mediante ripascimento con materiali
lapidei, con caratteristiche cromatiche e granulometriche simili a quelle esistenti.
È presente il SIC IT1322470 "Fondali Varazze Albisola" il cui limite estremo di ponente dista oltre 70 metri dal pennello
da ricostruire. L'integrazione dei dati disponibili ha richiesto nel mese di dicembre 2010 un rilievo batimetrico a cura
della GEOmap s.a.s. sul tratto di litorale antistante, a cui hanno fatto seguito due campagne di indagine con
osservazione diretta della biocenosi esistente nel tratto di costa e fondale di interesse. Nei mesi di febbraio e aprile
2011 sono state dunque effettuate immersioni per documentare i popolamenti bentonici presenti sia sul manufatto sia
sul fondale. Le riprese fotografiche evidenziano la presenza di fondale sabbioso privo di vegetazione. L'analisi delle
immagini conferma pertanto quanto riportato da Diviacco e Coppo (2006) e permette di escludere la presenza di
specie di rilievo, in particolare P. oceanica e C. nodosa, nell'area di progetto, sul fondale attiguo al manufatto e in aree
potenzialmente interessate dagli interventi. Inoltre in base agli elementi a disposizione è ipotizzarle che il nuovo profilo
di chiusura della spiaggia e l'intervento di ripristino del molo non interesseranno né il prato di Cymodocea nodosa né la
prateria di Posidonia oceanica presenti nell'area vasta. Ad ogni modo, secondo il principio di precauzione, è opportuno
garantire che nel materiale utilizzato per il ripascimento la frazione di pelile (diametro inferiore a 63 um) sia inferiore al
5% al fine di evitare fenomeni di infangamento dei fondali e di torbidità persistente delle acque. Allo stesso modo è
opportuno approntare tutte le misure necessarie per evitare la dispersione di materiali pelitici in mare durante le fasi di
cantiere. Per quanto riguarda i monitoraggi, come indicato nella Convenzione tra il Comune di Celle Ligure ed il
Soggetto attuatore, quest'ultimo "si impegna a realizzare, successivamente alla conclusione degli interventi e a propria
cura e spese, le attività di monitoraggio del litorale interessato secondo le modalità e per la durata definite al momento
dell'approvazione del progetto, nonché a concorrere alle spese di eventuali ulteriori ripascimenti che risultassero
necessari a-seguito dei-monitoraggi -succitati—Allo scadere della concessione cesseranno tutti gli obblighi previsti a
carico del soggetto attuatore ed il Comune di Celle Ligure agirà nel rispetto delle prescritte forme di pubblicità. Nel
caso di concorso di più domande, agirà in conformità all'art. 37 del Codice della Navigazione c.m. dall'ari 1 del D.L. 30
dicembre 2009 n. 194." La L.R. 13/99 prevede l'elaborazione di un piano di monitoraggio delle opere di difesa della
costa e di ripascimento degli arenili. La durata prevista del monitoraggio sarà di 5 anni. In questo arco di tempo si
prevedono tre controlli: uno a fine lavori, uno a distanza di 2 anni e l'ultimo dopo 5 anni dal primo. Tutti i controlli
Data - IL RESPONSAIMLE DEL PROCEDIMENTO
(to6. 20M.
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(Dott.ssa PaSìfitólari)
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pag 6
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SeiTO-RF PTACC r F-MTR,
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F SF P V
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L'IS Tf -'-i.'
(Petrizta Daliasta)
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Valutazione Impatto Ambientale - Settore
prevedono una levata batimetrica agganciata ai capisaldi a terra per un rilievo topografico della linea di costa ed infine
il prelievo di 2 campioni da spiaggia emersa e 2 da spiaggia sommersa.
// progetto non ha i contenuti minimi né per la valutazione ambientale né per l'approvazione ai sensi della l.r. n. 13/99.
Si richiama quando richiesto in sede di Conferenza dei servizi referente, nonché le norme tecniche di cui alla DGR n.
222/03 "Criteri generali per la progettazione e l'esecuzione delle opere di difesa della costa...", e la DGR n. 1793/05
"Criteri generali per il monitoraggio delle opere di difesa della costa..,", per gli aspetti sia sedimentologicì che
bionaturalistici.
Non è evidente come possa avvenire l'accesso pubblico al litorale.
Aspetti energetici
Gli edifici di progetto sono stati progettati al fine di ottimizzare il contenimento energetico; nello specifico avranno un
fabbisogno energetico inferiore al limite imposto dalla legge, tale fabbisogno sarà il seguente:
Baslini
Fabbisogno energia primaria per la climatizzazione invernale: 27,65 kWh/m2 (Valore limite di legge: 33,14
kWh/m2) - Estiva: 14,30 kWh/m2 (Valore limite di legge: 30,00 kWh/m2)
Secondo padiglione
Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale: 25,28 kWh/m2 (Valore limite di legge: 36,27
kWh/m2) - Estiva: 29,04 kWh/m2 (Valore limite di legge: 30,00 kWh/m2)
Sessa
Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale: 26,03 kWh/m2 (Valore limite di legge: 55,63
kWh/m2) - Estiva: 29,68 kWh/m2 (Valore limite di legge: 30,00 kWh/m2).
Gli impianti meccanici saranno composti da sistemi di generazione del calore a condensazione; gli elementi radianti
saranno dimensionati con una temperatura di lavoro che non supera i 50°C, in modo da rendere massimo il
rendimento. Le unità di trattamento aria saranno dotate di recuperatori a flussi incrociati. Tale accorgimento sarà valido
sia per le UTA di grossa dimensione che serviranno locali come la sala ristorante e le sale riunione, sia per le
macchine di rinnovo aria poste ai piani, che garantiranno un rinnovo minimo con una percentuale di recupero mai
inferiore al 50%.
Per il condizionamento del centro benessere verranno impiegate macchine di trattamento aria a recupero entalpico con
sistemi di raffreddamento adiabatici. Tali impieghi minimizzeranno i consumi elettrici e di combustibile dovuti alla
climatizzazione estiva ed invernale.
L'acqua calda sanitaria sarà prodotta in parte attraverso le centrali termiche e in parte con pannelli solari posti in
copertura degli edifici secondo i quantitativi seguenti:
Baslini; Superficie captante: 53,80 m2; tipo collettore: piano; copertura fabbisogno annuo: 51,56 %
Secondo pad.: Sup. captante: 53,80 m2; tipo collettore: piano; copertura fabbisogno annuo: 52,58 %
Sessa: Superficie captante: 30,01 m2; tipo collettore: piano; copertura fabbisogno annuo: 53,73 %
Al fine comunque di ridurre le temperatura di immissione dell'acqua calda ogni edificio sarà dotato di miscelatore
termostatico in grado di erogare al massimo una temperatura pari a 45°C, sufficiente per tutti gli usi igienici. Gli impianti
elettrici saranno realizzati con sistemi di controllo dei consumi e dispositivi in grado di disattivare le utenze quando non
usate. Ne sono un esempio i sensori presenza e i controllori di luminosità per le lampade. L'edificio nel suo complesso
sarà completamente coibentato realizzando isolamenti sulle pareti perimetrali e inserendo elementi di isolamento sulla
copertura. La scelta dei corpi illuminanti sarà fatta su dispositivi che rendono massima l'efficienza luminosa e minimi i
consumi. Ove possibile verranno utilizzati elementi a led. L'illuminazione esterna verrà realizzata in modo tale da
rendere minimo l'inquinamento luminoso.
Bilancio dei materiali ed utilizzo delle risorse naturali
II calcolo dei volumi di sterri e riporti indica un esubero di scavi pari a circa me 18.000.
VOLUMI DI SCAVO
TIPOLOGIA OPERE
Fabbricali
Viabilità interna
Viabilità esterna
(comunale)
VOLUMI DI SCAVI.)
(in banco)
Ini'l
- 19150
- 4516
-614
5370
TOTALE
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
>
(Dott.ssa Pao^S-S^ari)
Pag. 7
VOLUMI DI
RIPORTO
!m>)
M
663
DELTA
im%)
- 137HO
-4427
4«
- 18158
SETTO-RF STAFF CENTRALE
F S F B V t Z i GIUNTA
P
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c
DISTRUTTORE
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SCHEMA N
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Valutazione Impatto Ambientale - Settore
II modello geologico proposto evidenzia la suddivisione dei terreni interessati dagli sbancamenti in due orizzonti distinti,
così definiti:
- . "orizzonte b": depositi marini terrazzati costituiti da sabbia con ghiaia e ciottoli in debole matrice limosa;
"orizzonte e": substrato litoide costituito da conglomerato poligenico a matrice arenacea con subordinate arenarie
marnose in banchi.
L'"orizzonte a" (coltre eluviale) non è stato tenuto in considerazione in quanto, data la sua presenza solo nella parte
basale del versante, a valle dei tre padiglioni esistenti, è appena sfiorato dagli sbancamenti previsti.
In sintesi i volumi ili scavo complessivi, suddivisi per malerinli, sono j seguenti:
VOLUME
SCAVO
"orizzonte b"
(banco)
In.')
VOLUMI::
SCAVO
"orizzonte e"
(banco)
(in')
Fabbricali
- 2417
Viabilità inlern.ì
Viabili Uì
- 3627
TIPOLOGIA
OPERE
VOLUME
SCAVO
"uri/zonle b"
(mucchio)
IMI']
VOLUMI- SCAVO
"orizzonle e"
(mucchio)
(ni')
- 15040
-2001
- 19553
- 3798
- 1756
-503
-J89
-111
-604
- 144
-6547
- 16040
-7856
- 20852
comunale
TOTALE
VOLUMI DI RIPORTO
TIPOLOGIA OPERE
VOLUMI DI RIPORTO
(l.l>)
Operi' a terra
Fabbricati
Viohilito interno
Viabilità eslern.i (comunale)
TOTALE
Opere a more
Rip.isci menti
lesamente nuovo pennello
TOTALE
5370
8<J
663
6122
15000
550
15550
L'analisi evidenzia una rimanenza di 1122 m3 di materiale di risulta dagli scavi appartenente all'"orizzonte b".
Relativamente al ripascimento di progetto, lo studio relativo prevede una quantità complessiva di 15000 m3,
necessaria al riequilibrio della cella di litorale in esame, mentre ulteriori 550 m3 sono ipotizzati come scanno
d'imbasamento per i massi del prolungamento del pennello esistente. Di tale volumetria complessiva, circa 10550 m3
sono previsti dagli scavi della parte a terra, tramite l'utilizzo del materiale litoide ("orizzonte e"), tutti collocati a mare, a
costituire il corpo del ripascimento e la base del nuovo tratto di pennello, mentre per la parte più superficiale, relativa
anche alla spiaggia emersa di progetto, verrà apportato idoneo materiale selezionato (circa 5000 m3).
Le verifiche di stabilità eseguite nelle condizioni meteomarine della zona hanno evidenziato una granulometria
"minima" di progetto pari a 3.2 mm (sabbia grossolana), affinchè il riempimento sia stabile.
Tenendo conto che il materiale litoide interessato dagli sbancamenti è composto da un conglomerato a cemento
arenaceo con clasti poligenici di dimensioni medie massimo decimetriche e da subordinate bancate arenaceo
marnose, nonché le sue buone condizioni di scavabilità (mediamente rippabili) come evidenziato dalle velocità
sismiche registrate, si può ipotizzare che, dal punto di vista granulometrico, il prodotto degli scavi sia assimilabile ad un
"ballast" (40-70 mm), peraltro con elementi arrotondati (singoli clasti). Tale materiale risponde al requisito di
granulometria minima per la stabilità del riempimento a mare ed è, quindi, da considerarsi ottimo per lo scopo
prescelto, oltre che per le sue caratteristiche geotecniche, anche per la mancanza di frazione fine.
A tale riguardo è stato realizzato il "Progetto di gestione terre e rocce da scavo (D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.)" a firma del
dott. geologo Gianbattista Vezzolla, di cui si riportano, in sintesi, le seguenti considerazioni.
Il sito di produzione non presenta potenziale inquinamento del suolo o del sottosuolo in quanto non è mai stato
interessato da attività contaminanti (uso residenziale esclusivo), né da litologie appartenenti alla famiglia delle
"rocce verdi". A seguito di ciò non è stata eseguita la caratterizzazione ambientale.
Le relazioni geologiche e geotecniche di progetto hanno inquadrato la zona in esame, arrivando a caratterizzare i
diversi materiali naturali presenti sotto i profili composizionale, petrografico, geotecnico e geomeccanico. Le
indagini geognostiche eseguite hanno permesso di valutare anche la scavabilità del substrato litoide
(preponderante in volume), fornendo indicazioni sulle metodologie di scavo da adottare.
Data - IL RESPONSApLE DEL PROCEDIMENTO
(Dott.ssa PaSh^gplari)
SETTORE STAFV
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L'ISTRu' r TORE
(Pstfizia Dallasta)
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Valutazione Impatto Ambientale - Settore
Le analisi di laboratorio hanno evidenziato, altresì, le caratteristiche di possibile impiego dei materiali, da
considerarsi idonei per gli utilizzi previsti; in particolare ('"orizzonte b" (ghiaia e sabbia) appare particolarmente
indicato per i rilevati ed i riempimenti di progetto sul comparto di terra, mentre ('"orizzonte e" (detrito di
conglomerato e subordinata arenaria) per i riempimenti a mare (ripascimento e basamento pennello).
Il sito di riutilizzo è all'interno dello stesso cantiere di produzione, sia per la parte a terra che per quella a mare,
pertanto il trasporto dei materiali non produrrà impatti aggiuntivi a quelli di cantiere e non sussisteranno
problematiche di rintracciabilità degli stessi.
Non è previsto un utilizzo posticipato del materiale che avverrà durante la "vita" del cantiere stesso,
salvaguardando, naturalmente, i periodi balneari (aprile-settembre) per quel che riguarda la parte a mare.
Nell'attuale fase progettuale, tenuto conto delle volumetrie complessive (< 100.000 m3) non si sono previsti scavi
test, soprattutto per quel che riguarda il materiale lapideo.
Il bilancio tra scavi e riporti di progetto evidenzia un'eccedenza di materiali in "mucchio" rispettivamente di 10.302
m3 di materiale lapideo ("orizzonte e") e 1.122 m3 di misto granulare ("orizzonte b"). In particolare per la porzione
lapidea, vista la sua qualità, è auspicabile un ulteriore impiego ad uso ripascimento in altre porzioni degli arenili di
Celle Ligure o comuni limitrofi.
Le modalità di impiego e i relativi controlli in fase esecutiva, soprattutto nella costruzione dei rilevati a terra, sono
esplicitate nelle relazioni geologiche e geotecniche di progetto, alle quali si fa completo riferimento.
Tutto quanto sopra evidenziato porta a concludere che i materiali futuro oggetto di sbancamento soddisfano tutti i
requisiti di idoneità previsti dalla normativa vigente e, quindi, possono essere considerati come non rifiuto e riutilizzati
in sito.
Geologia
Dal punto di vista fondazionale, pertanto, non si evidenziano particolari problematiche in quanto i piani di posa saranno
costituiti univocamente dal substrato roccioso; tale condizione vale, a maggior ragione, per i locali interrati da
realizzarsi al di sotto di parte dei due padiglioni principali (Baslini e Secondo padiglione).
Le buone condizioni generali dell'ammasso roccioso, sia nella facies conglomeratica che in quella arenacea,
garantiscono sufficienti condizioni di sicurezza nel transitorio, salvo locali zone fratturate o alterate, non individuabili in
questa fase, che andranno localizzate e messe in sicurezza prima dell'approfondimento dello scavo; in ogni caso la
lunghezza dei tratti in scavo non dovrà mai superare i 20 m lineari, raggiunti i quali occorrerà procedere alla
realizzazione dell'opera di sostegno prevista, prima di aprire il tratto successivo.
Si rileva che i sondaggi e le indagini svolte hanno un carattere minimale e che un maggior numero di indagini, anche
nei settori non investigati, consentirebbe di tenere conto della verosimile variabilità dei terreni che appare probabile in
rapporto all'estensione dell'area di intervento. Ciò con riferimento anche al quadro idrogeologico del comparto,
relativamente al quale viene esclusa a priori la presenza di falda superficiale. Le opere previste sono peraltro rilevanti e
necessitano di una parametrizzazione puntuale dei materiali afferenti il sedime interessato ai fini delle conseguenti
verifiche di sicurezza. Le verifiche a supporto della progettazione architettonica delle opere riguardano unicamente la
determinazione delle caratteristiche di portanza dei terreni, mentre non risultano proposte verifiche a supporto dei fronti
di scavo (calcoli di stabilità) relativi alle opere edilizie e alla nuova viabilità di progetto. Nel contempo non sono definite
le opere provvisionali e di sostegno definitive o indicate le modalità esecutive degli scavi. Il progetto infine non
presenta uno schema di cantierizzazione né il relativo cronoprogramma.
Utilizzo dì altre risorse
II complesso alberghiero in progetto prevede una dotazione massima di 384 posti letto, compreso la residenza turistico
alberghiera. Per quanto riguarda il fabbisogno idrico, le dimensioni del nuovo insediamento, non sono tali da
determinare squilibri rispetto all'attuale sistema di approvvigionamento e smaltimento. Il comune di celle Ligure dal
1988 è allacciato al depuratore consortile di Savona; la buona efficienza depurativa e la ancora considerevole capacità
di depurare dell'impianto garantiscono ampiamente la capacità di ricevere gli scarichi dei nuovi utenti.
Cantiere
La costruzione del complesso alberghiero avrà una durata prevista di poco meno di 2 anni. La prima fase, della durata
di tre mesi, prevede la realizzazione della viabilità di accesso da monte all'area di intervento. I successivi tre mesi
saranno dedicati alle fasi di demolizioni e scavi. Il materiale futuro oggetto di sbancamento soddisfa i requisiti di
idoneità e, quindi, sarà, per la massima parte, riutilizzato in sito.
Il materiale proveniente dalle demolizioni degli edifici, quantificato in circa 12.000 me, sarà mandato a recupero presso
centri autorizzati. Le opere a mare relative alla ricostruzione del pennello di difesa esistente saranno realizzate
Data - IL RESPONSAHn£ DEL PROCEDIMENTO
SFTTQflF STAFF CENTRALE
F SFPVÌ7I GIUNTA
(Dott.ssa PaotarSólari)
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L'ISTRu T TORE
(Patrizia DaUasta)
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contemporaneamente agli scavi per le opere a monte; si presume poi che il ripascimento si possa realizzarlo in un solo
fuori stagione.
Tutte le lavorazioni a mare saranno eseguite con metodologie tali da minimizzare l'intorbidimento delle acque.
La quantificazione dei flussi dimostra che il traffico indotto a regime è compatibile con la rete viaria attuale; per quanto
riguarda il cantiere, il traffico indotto può essere anch'esso considerato compatibile con le capacità di carico della rete.
Infine si provvedere a mettere a punto e a far rispettare specifiche norme per la "gestione ambientale del cantiere" a
tutela degli aspetti ambientali legati a dette attività (controllo acque meteoriche, di lavaggio e di lavorazione; emissioni
atmosferiche ed acustiche; operazioni di carico - scarico, trasporto e stoccaggio dei materiali; gestione dei rifiuti;
ripristino della situazione preesistente al termine dell'occupazione delle aree di cantiere).
Rumore
La Classificazione acustica mostra l'area inserita in classe acustica III "Aree di tipo misto" in ragione della contiguità
con la Via Aurelia, inserita in classe IV "Aree di intensa attività umana". La classe acustica è sicuramente confacente
con la tipologia della struttura in progetto. La vicina struttura del Cottolengo è inserita in classe acustica I. La distanza
tra i due insediamenti e la conformazione orografica dell'area, è tuttavia tale da garantire che i livelli di emissione
dell'albergo non potranno costituire un problema per tale struttura.
CONSIDERAZIONI FINALI
L'intervento non è coerente con le indicazioni di PTCP per il compendio, né attuali né previste in variante. Ciò
comporta il rinvio alle modifiche del progetto sulla base delle indicazioni di cui al voto del CTR - sezione urbanistica n.
26 del 9.05.2011, che qui si richiamano:
a) La quota di imposta del primo livello dell'autorimessa del padiglione Sessa, cosi come ridisegnato a progetto, deve
risultare realmente interrata, pertanto posta a quota inferiore dell'attuale piano terra (individuato a +36.36 mt), in
modo da diminuire di un livello la quota definitiva dell'intero corpo di fabbrica che dovrà risultare morfologicamente
integrato nel versante roccioso e da destinare a RIA;
b) II progetto di dovrà dare carico di trovare soluzioni che sfruttino al meglio le differenze di quote attuali presenti nella
zona delle vasche tra i due padiglioni Sessa e Baslini, per inserire orograficamente il più possibile le strutture
centrali del Centro Benessere, anche nel caso questo dovesse comportare una diminuzione delle quantità a
progetto: a tale scopo i volumi dovranno essere organizzati con soluzioni prospettiche maggiormente arretrate
rispetto alle attuali, al fine di non creare soluzioni di continuità tra i fronti, mentre le superfici e le destinazioni d'uso
dovranno essere ordinati secondo scelte progettuali che dislochino gli addetti all'interno degli spazi già destinati a
tale scopo (come nel Secondo padiglione) e i locali tecnici in zone anche interrate oltre che tramite loro
accorpamento.
e) Le finiture del nuovo tracciato a monte dovranno essere il più possibile compatibili con l'assetto paesistico e
vegetazionale attuale, prevedendo opere di ingegneria naturalistica per le sistemazioni laterali al percorso e
finiture, per superficie stradale e zone a parcheggi, con pavimentazioni in materiali drenanti ed aventi possibilità di
inerbimento interno;
d) La convenzione urbanistica dovrà essere adeguata nei termini già indicati in sede di conferenza referente
dall'ufficio Demanio Marittimo.
e) II progetto relativo alle opere ricadenti su demanio marittimo (creazione nuovo arenile, sistemazione pontile
esistente, realizzazione di stabilimento balneare) dovrà avere le caratteristiche e i contenuti richiesti dagli Uffici
Regionali nell'ambito delle conferenza di servizi in sede referente tenutasi in data 09/03/2011.
Tale elemento, insieme con il permanere di gravi carenze documentali (l'approvazione comporta il rilascio diretto del
permesso di costruire e per le opere a mare gli effetti di cui alla l.r. n. 13/99, quindi autorizzativi e concessori, mentre il
progetto lascia ampi spazi di indeterminatezza), comporta allo stato l'improcedibilità della pratica.
Si ravvisa pertanto la necessità di rinviare alla necessaria procedura di verifica-screening da svolgere a carico della
revisione progettuale richiesta, fermo restando la necessità di integrare a tal fine la documentazione, oltre che con
quanto sopra richiamato, con i seguenti:
1. revisione di sterri e riporti e del bilancio delle terre e dei materiali;
2. cronoprogramma dei lavori per le fasi di cantiere e indicazione progettuale delle stesse;
3. completamento delle indagini geologiche, anche nei settori non investigati, e con riferimento anche al quadro
idrogeologico del comparto;
4. parametrizzazione puntuale dei materiali afferenti il sedime interessato ai fini delle conseguenti verifiche di
sicurezza. Le verifiche a supporto della progettazione architettonica delle opere riguardano unicamente la
Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
(Dott.ssa Paste-Solari)
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L'ISTRUTTORE
{Patrizia Dallasta)
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determinazione delle caratteristiche di portanza dei terreni, mentre non risultano proposte verifiche a supporto dei
fronti di scavo (calcoli di stabilità) relativi alle opere edilizie e alla nuova viabilità di progetto;
5. definizione delle opere provvisionali e di sostegno definitive e delle modalità esecutive degli scavi;
6. approfondimento degli aspetti vegetazionali mediante il contributo di un agronomo-naturalista, che dettagli le
modalità realizzative e manutentive ideali ed ottimizzi la salvaguardia e mantenimento in particolare degli individui
ad alto fusto, e che affronti il tema della salvaguardia del verde durante le fasi di cantiere, sia in termini di
occupazione di aree che di tutela dai disturbi derivanti dalle attività di scavo e costruzione;
7. per quanto concerne la parte a mare si richiama quando richiesto in sede di Conferenza dei servizi referente,
nonché le norme tecniche di cui alla DGR n. 222/03 "Criteri generali per la progettazione e l'esecuzione delle opere
di difesa della costa...", e la DGR n. 1793/05 "Criteri generali per il monitoraggio delle opere di difesa della
costa...", per gli aspetti sia sedimentologici che bionaturalistici.
FINE TESTO
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Data - IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
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(Dott.ssa PaSjJa-Stflari)
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