Profilassi TVP
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Profilassi TVP
AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO Profilassi TVP Linee Guida Aziendali per la Profilassi della Malattia Tromboembolica Venosa Aggiornamento Marzo 2008 AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO “MOLINETTE” Profilassi TVP Linee Guida Aziendali per la Profilassi della Malattia/Tromboembolica Venosa Aggiornamento Marzo 2008 Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista Corso Bramante 88/90 - 10126 Torino Direttore Generale: Direttore Sanitario: Direttore Amministrativo: Dott. Giuseppe Galanzino Dott. Ottavio Davini Dott. Paolo Giunta Progetto Grafico, Impaginazione e Stampa: Visual Data Snc - Torino © La riproduzione, totale o parziale, di questa pubblicazione a scopo di lucro è vietata. Copia del documento in formato PDF è disponibile sui siti: - www.molinette.piemonte.it/linee_guida - www.cpo.it/lineeguida 3 Indice Metodi......................................................................................................................................7 Raccomandazioni generali....................................................................................................8 Controindicazioni all’utilizzo dei presidi di profilassi.................................................. 10 Profilassi e insufficienza renale......................................................................................... 11 Profilassi e anestesia loco-regionale............................................................................... 12 Chirurgia generale.............................................................................................................. 14 Chirurgia Urologica............................................................................................................ 16 Chirurgia toraco-polmonare............................................................................................ 18 Chirurgia Vascolare............................................................................................................. 20 Cardiochirurgia.................................................................................................................... 22 Neurochirurgia.................................................................................................................... 24 Chirurgia ORL-Maxillo-Facciale....................................................................................... 26 Chirurgia plastica................................................................................................................ 28 Trauma/Lesione midollare/Ustione................................................................................. 30 Chirurgia Ortopedica......................................................................................................... 32 Chirurgia della colonna senza danno midollare........................................................... 33 Chirurgia ortopedica Traumatica..................................................................................... 34 Medicina................................................................................................................................ 36 Lista delle raccomandazioni.............................................................................................. 39 4 Gruppo di lavoro Dr Camillo Antro Dr Maurizio Berardino Dr.ssa Lodovica Bonino Dr.ssa Alessandra Borchiellini Dr Marco Bronda Dr.ssa Donata Campra Dr.ssa Tecla Capello Dr Antonio Cavallo Dr Paolo Cerrato Dr.ssa Giovanna Gallo Dr.ssa Giuliana Ferfoglia Dr Giosuè Gargiulo Dr.ssa Patrizia Gianferrari Dr.ssa M. Messina Prof Giuseppe Montrucchio Dr Francesco Moro Dr Giancarlo Pecorari Dr.ssa Rosaria Perani Dr.ssa Ida Raciti Dr Luca Scaglione Dr.ssa Piercarla Schinco Dr Rosario Urbino Dr Aldo Verri Dr Andrea Zitella Med Urg Anest e Rian 2 Med Urg Ematologia 1 Chirurgia Esofagea Chir Gen 7 Med gen 6 Chir Toracica Neurologia Neurologia Med Gen 6 Ortopedia Anest e Rian 9 Nefrologia Med Gen 5 Chir Gen 8 ORL 1 Anest e Rian 7 Qualità e RM Medicina Generale 9/Epidemiologia dei Tumori Ematologia 1 Anest e Rian 3 Chir Vascolare Urologia 1 5 Legenda ACCP ASA AO aXa BPC BMI CE CPI EBPM ENF EP FdR HIT LG MTEV NICE SFAR TVP TURP TURB linee guida dell’American College of Chest Physician acido acetil salicilico anticoagulante orale anti-Fattore Xa Buona Pratica Clinica; sono indicazioni che il gruppo ritiene importanti pur non essendo possibile formulare delle raccomandazioni indice di massa corporea (kg/m2 ) calze elastiche compressione pneumatica intermittente eparina a basso peso molecolare eparina calcica non frazionata embolia polmonare fattore/i di rischio Heparin Induced Thrombocytopenia Linee Guida malattia tromboembolica venosa (TVP + EP) linee guida del National Institute for Clinical Excellence linee guida della Société Française d’Anesthésie et de Réanimation trombosi venosa profonda resezione prostatica trans-uretrale resezione di lesioni vescicali trans-uretrale 6 Grading delle raccomandazioni Grado Rischio/ Beneficio Forza Metodologica delle Prove Implicazioni 1A Chiaro RCT senza limiti importanti o evi- Raccomandazione forte; può essedenza schiacciante da studi osser- re applicata alla maggior parte dei pazienti in quasi tutte le circostanze, vazionali senza limitazioni 1B Chiaro Basata su studi randomizzati con limiti importanti (risultati inconsistenti, problemi di metodo, ecc) o evidenza molto forte da studi osservazionali Raccomandazione forte; può essere applicata alla maggior parte dei pazienti in quasi tutte le circostanze, senza limitazioni 1C Chiaro Studi osservazionali o serie di casi Raccomandazione forte ma può cambiare se compaiono nuove prove di migliore qualità 2A Non Chiaro RCT senza limiti importanti o evi- Raccomandazione debole; la decidenza schiacciante da studi osser- sione dipende dalle circostanze, preferenze dei pazienti o valori della vazionali società 2B Non Chiaro Basata su studi randomizzati con limiti importanti (risultati inconsistenti, problemi di metodo, ecc) o evidenza molto forte da studi osservazionali Raccomandazione debole; la decisione dipende dalle circostanze, preferenze dei pazienti o valori della società 2C Non Chiaro Studi osservazionali e serie di casi Raccomandazione molto debole; altre alternative possono essere egualmente ragionevoli BPC Buona pratica clinica: sono indicazioni che il gruppo ritiene importanti anche se non è possibile formulare delle raccomandazioni specifiche (Guyat G et al. Chest 2006;129;174-181, modificata) 7 Metodi La revisione delle “Linee guida aziendali per la profilassi della malattia tromboembolica venosa” del 2001 (http://www.molinette.piemonte.it/Molinette/guida/pdf_files/1391281169.pdf) è stata fatta seguendo le indicazioni del manuale metodologico aziendale per la produzione di linee guida; in breve: a) sono state identificate e discusse le linee guida pubblicate dopo il documento aziendale, b) quando necessario sono stati presi in esami ulteriori documenti (revisioni sistematiche, RCT, review/editoriali), c) è stata prodotta una bozza che è stata inviata 2 volte a dei revisori esterni al gruppo (primari, capi dipartimento), d) i suggerimenti, le critiche ed i commenti sono stati discussi ed eventualmente incorporati nel documento finale. Le linee guida utilizzate per la revisione sono le seguenti: 1.William H. Geerts, Graham F. Pineo, John A. Heit, David Bergqvist, Michael R. Lassen, Clifford W. Colwell and Joel G. Ray. Prevention of Venous Thromboembolism: The Seventh ACCP Conference on Antithrombotic and Thrombolytic Therapy Chest 2004;126;338-400 http://www.chestjournal. org/cgi/content/full/126/3_suppl/338S 2.Venous Thromboembolism:Reducing the risk of venous thromboembolism (deep vein thrombosis and pulmonary embolism) in inpatients undergoing surgery. CG 46, April 2007, NICE http://guidance.nice.org.uk/CG46/guidance/pdf/English 3.C.-M. Samama, P. Albaladejo, S. Laversin, E. Marret. Prévention de la maladie thromboembolique veineuse périopératoire et obstétricale. Annales Françaises d’Anesthésie et de Réanimation 2005;24:853–861 http://france.elsevier.com/direct/ANNFAR/ Il documento “Revisione delle linee guida aziendali per la profilassi della malattia tromboembolica venosa – valutazione della letteratura” riporta la valutazione della letteratura. Tale documento è disponibile sul sito aziendale (http://www.molinette.piemonte.it/linee_guida/). Nel medesimo sito sono scaricabili i reminders da inserire in cartella (“Schede di valutazione del rischio”). Note per gli utilizzatori Le raccomandazioni contenute in questo documento sono fatte per gruppi di pazienti, in cui i benefici della profilassi superano i rischi ad essa connessi. Tuttavia, la decisione di attuare la profilassi nel singolo paziente deve essere presa dal medico combinando le conoscenze espresse dalle raccomandazioni di questa Linea Guida con il giudizio clinico (rischio di trombosi, rischi legati alle metodiche di profilassi ecc). In questa ottica il medico può doversi discostare dalle raccomandazioni fornite dalla Linea Guida, tuttavia, l’allontanarsi in modo significativo dalle raccomandazioni dovrebbe essere documentato e giustificato nella cartella clinica. Questo documento è una Linea Guida e non un protocollo terapeutico, pertanto le raccomandazioni riguardo l’uso dei farmaci e dei presidi sono generiche. Prima di utilizzare un farmaco o un presidio si raccomanda di consultare il materiale informativo allegato, riguardo le indicazioni, i dosaggi e le controindicazioni. 8 Raccomandazioni generali Si raccomanda che tutti i pazienti ammessi nelle unità di degenza, mediche o chirurgiche, siano valutati per il loro rischio tromboembolico. 1C Lo screening degli stati di trombofilia molecolare non è raccomandato ai fini della profilassi per la MTEV 1C Nei pazienti in cui vi è l’indicazione all’uso della profilassi con anticoagulanti (eparine o dicumarolici) si raccomanda di valutare la presenza di fattori che ne controindichino l’uso 1C Nei pazienti ad elevato rischio di sanguinamento o altre controindicazioni all’uso dei farmaci anticoagulanti (eparine o dicumarolici) si raccomanda l’utilizzo delle CE o della CPI 1C Poiché esistono metodi di profilassi più efficaci, l’uso dell’aspirina o altri antiaggreganti non è raccomandato come unico metodo per la profilassi della MTEV 1A In tutti i pazienti sottoposti a profilassi con eparina (ENF o EBPM) si raccomanda l’esecuzione di un esame emocromocitometrico basale, e quindi di monitorare la conta piastrinica ogni 2-3 giorni sino al 14° giorno o alla sospensione della somministrazione di eparina 1C Per i pazienti in trattamento con eparina (ENF o EBPM) o che le hanno ricevute nelle due settimane precedenti, si raccomanda di escludere la diagnosi di HIT se la conta piastrinica scende del 50% e/o si verifica un evento trombotico tra il giorno 4 e 14 dall’inizio della terapia con eparina anche se il paziente non sta più ricevendo l’eparina quando si verifica la trombocitopenia o la trombosi 1C Poiché la deambulazione precoce riduce il rischio di MTEV, tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile BPC La coesistenza di più fattori di rischio determina un incremento cumulativo del rischio di MTEV BPC Nelle donne in cui si programma un intervento chirurgico si deve bilanciare l’eccesso di rischio conferito dall’uso di anticoncezionali estroprogestinici con il rischio di sospendere la terapia anticoncezionale 4-6 settimane prima dell’intervento (gravidanza non voluta, effetto della chirurgia e dell’anestesia sulla gravidanza, rischio di un aborto) BPC Il personale sanitario dovrebbe educare i pazienti su come indossare e utilizzare le calze elastiche e dovrebbe controllare che i mezzi fisici siano utilizzati in modo corretto BPC Nei pazienti trattati con ENF, particolarmente se anziani, con peso <50 kg o in insufficienza renale si consiglia il controllo periodico dei valori di aPTT BPC La scelta della dose di ENF (5000 U/8 ore vs 5000 U/12 ore) dovrebbe essere fatta considerando il rischio tromboembolico ed il rischio di sanguinamento BPC Nella scelta del farmaco da utilizzare per la profilassi si consiglia di considerare che: • l’EBPM rispetto all’ENF conferisce un minor rischio di piastrinopenia indotta da eparina • l’EBPM rispetto all’ENF ha una maggior facilità d’uso • Nei pazienti con grave insufficienza renale l’ENF può essere monitorizzata mediante il dosaggio dell’aPTT BPC 9 L’associazione dell’eparina (ENF o EBPM) a dosi profilattiche con la terapia antiaggregante sembra sicura; tuttavia, poiché tale associazione può aumentare il rischio di sanguinamento, il medico dovrà decidere sulla base del singolo paziente se i vantaggi siano maggiori dei rischi BPC Per i pazienti con storia di trombocitopenia indotta da eparina che necessitino della profilassi per la MTEV si consiglia la consulenza di un ematologo Le opzioni profilattiche includono l’uso di mezzi fisici, gli analoghi dell’irudina (unico farmaco disponibile in Italia con l’indicazione per la HIT), il dermatansolfato, e il fondaparinux BPC Fattori di rischio per TVP Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) 10 Controindicazioni all’utilizzo dei presidi di profilassi Eparine Coagulopatie o Piastrinopenia Sanguinamento incontrollato (PLT ≤70x109/l) CE e CPI Edema massivo delle gambe Ulcera peptica (attiva/recente Lesione midollare spinale incom- Gravi lesioni cutanee sanguinamento) pleta con ematoma perispinale Varici esofagee e recente san- Lesioni oculari traumatiche guinamento Grave patologia ischemica degli arti inferiori Malformazioni vascolari cere- Allergia ad eparina brali Frattura di ossa delle gambe Emorragia cerebrale (attuale o recente) Deformità estreme delle gambe Trombocitopenia/trombosi da eparina TVP o sospetta TVP (solo CPI) Dosi di eparina calcica, eparina basso peso molecolare e fondaparinux Basse dosi Alte dosi Eparina calcica (es. Ecafast) 5000 U/12 ore Enoxaparina (es. Clexane) 2000 U anti-Xa/24 ore Nadroparina (es. Fraxiparina, Seleparina) 2850 U anti-Xa /24 ore Dalteparina (Fragmin) 2500 U anti-Xa /24 ore Eparina calcica (es. Ecafast) 5000 U/8 ore Enoxaparina (es. Clexane) 4000 U anti-Xa/24 ore Dalteparina (es. Fragmin) 5000 U anti-Xa /24 ore Nadroparina (es. Fraxiparina, Seleparina) 60 U anti-Xa /kg/24 ore Fondaparinux (es. Arixtra) 2,5 mg/24 ore 11 Profilassi e insufficienza renale Nei pazienti con aumento dei livelli di creatinina e nei pazienti anziani (anche con livelli di creatinina nel range di normalità) si consiglia di stimare il filtrato glomerulare (eGFR). Possono essere utilizzate le seguenti formule: MDRD modificata: eGFR [ml/min] = [(175*Cr-1,154)*(età-0,203)*(0,742 se femmina)] http://www.nkdep.nih.gov/professionals/gfr_calculators/idms_con.htm Cockroft-Gault: eGFR [ml/min] = [(0,85 se femmina)*(140-età)*peso]:(72*creatinina) http://nephron.com/cgi-bin/CGSI.cgi BPC Nei pazienti con insufficienza renale severa (eGFR <30 ml/m), soprattutto quando associata ad età avanzata e/o basso peso corporeo (<50 kg) o quando si prevede una profilassi prolungata si suggerisce cautela nell’uso dell’EBPM BPC Nei pazienti con insufficienza renale severa (ClCr <20 ml/m) non si dovrebbe utilizzare il fondaparinux BPC Nei pazienti con insufficienza renale severa, in assenza di dati della letteratura che possano guidare le scelte terapeutiche del clinico, si suggeriscono le seguenti opzioni: • Monitoraggio attento dei segni e sintomi di sanguinamento • Considerare la sospensione di altri farmaci che possono aumentare il rischio di sanguinamento • Uso di mezzi non farmacologici di profilassi (CE o CPI): ad esempio nei pazienti chirurgici a rischio moderato tale metodica si è dimostrata efficace e non aumenta il rischio di sanguinamento • Uso dell’eparina non frazionata monitorizzando l’aPTT: questa metodica si è dimostrata efficace in una vasta gamma di situazioni cliniche (vedi schede specifiche); non può, però, essere considerata nei pazienti a rischio più elevato quali i pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica maggiore • Riduzione empirica della dose di EBPM o fondaparinux: solo per l’enoxiparina viene fornita in scheda tecnica la modalità di riduzione della dose (Tab 1). Si deve tuttavia ricordare che l’efficacia e sicurezza di tale approccio non è nota. Anche per il fondaparinux è fornita nella scheda tecnica la modalità di riduzione del dosaggio (Tab1) • Monitoraggio del anti-fattore Xa: permette di variare la dose di EBPM a seconda dei livelli di anti-fattore Xa per evitare l’accumulo del farmaco. L’efficacia e sicurezza di tale aproccio non sono tuttavia noti. I tempi del dosaggio e i livelli dell’anti-Fattore Xa saranno forniti quando sarà disponibile il dosaggio in Ospedale BPC 12 Tab 1. Modalità di riduzione della dose di enoxaparina e fondaparinux nei pazienti con insufficienza renale Enoxaparina eGFR<30 ml/m Profilassi in Chir Addominale: 30 mg sc/24 ore eGFR<30 ml/m Chir ortopedica maggiore: 30 mg sc/24 ore eGFR<30 ml/m Medicina: 30 mg sc/24 ore Peso <45 kg Considerare riduzione dose, monitoraggio anti-Fattore Xa se necessario Fondaparinux eGFR 20-50 ml/m Peso < 50 kg 1,5 mg sc/ 24 ore Cautela nell’uso Profilassi e anestesia loco-regionale Nei pazienti in cui la puntura è stata traumatica si raccomanda di postporre la continuazione della profilassi farmacologica e di utilizzare i mezzi fisici di profilassi 1C Si raccomanda un intervello di 4 ore tra l’esecuzione del blocco spinale o la rimozione del catetere peridurale e le dosi precedenti o successive di ENF 1C Si raccomanda un periodo di 12 ore tra l’ultima somministrazione di EBPM e l’esecuzione del blocco spinale o la rimozione del catetere peridurale Si raccomanda un intervallo di 4 ore tra l’esecuzione del blocco spinale o la rimozione del catetere peridurale e la dose successiva di EBPM 1C Nei pazienti in terapia con eparina sodica ev si raccomanda un intervallo di almeno 1 ora tra l’esecuzione del blocco e la somministrazione dell’eparina non frazionata sodica ed un intervallo di 4 ore tra la sospensione dell’eparina e la puntura spinale o rimozione del catetere 1C La profilassi con fondaparinux non è consigliata nei pazienti che ricevono analgesia mediante catetere epidurale. La profilassi con fondaparinux non è consigliata nei pazienti che ricevono più di un tentativo di puntura o hanno una puntura traumatica 2C Nei pazienti in terapia con AO si raccomanda un I.N.R. <1.5 per l’esecuzione del blocco o la rimozione del catetere 1C Gli antinfiammatori non steroidei e l’aspirina non sembrano aumentare il rischio di ematoma perispinale, pertanto non è necessaria la loro sospensione prima della puntura spinale 1C Nei pazienti in terapia con clopidogrel o ticlopidina si consiglia la sospensione del farmaco prima della puntura spinale (7 e 14 giorni, rispettivamente) 1C 13 L’associazione di antiaggreganti ed eparine può aumentare il rischio di ematoma spinale; nei pazienti in terapia antiaggregante e in profilassi con eparina la decisione riguardo il tipo di anestesia e riguardo la sospensione della terapia antiaggregante deve essere presa pesando attentamente i rischi e i benefici delle diverse opzioni BPC Gli anestesisti, i chirurghi e gli infermieri devono essere consci del rischio di ematoma del canale vertebrale nel postoperatorio; si raccomanda un’osservazione attenta per evidenziare la comparsa di segni precoci di compressione midollare (risalita del livello del blocco/dolore lombare/parestesie arti inferiori) BPC In caso di aspirato emorragico si dovrebbe evitare il blocco spinale BPC Per il controllo del dolore postoperatorio per via peridurale nei pazienti sottoposti a profilassi tromboembolica, è raccomandabile l'uso di oppioidi e/o anestetici locali a bassa concentrazione per poter eseguire un corretto e continuo monitoraggio neurologico BPC In caso di sospetto occorre eseguire tempestivamente una TC o RM e in caso di positività trattare l'ematoma con decompressione chirurgica; se l'intervallo di tempo tra la paraplegia e l'intervento chirurgico non supera le 8 ore vi è una diminuzione di morbilità BPC 14 Chirurgia generale Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Basso Moderato Tipo di chirurgia FdR del paziente Profilassi Chirurgia addominale “non maggiore” - Nessuna o CE + EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE - EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) - EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) o fondaparinux (2,5 mg/24 ore) associate a CE Esempi: colecisti non infiammata, appendicite, parete addominale, proctologia Chirurgia “non maggiore” e: • dissezione estesa • grave sanguinamento • intervento d’urgenza • tempo operatorio abnormemente lungo Chirurgia addominale “maggiore” Alto Esempi: chirurgia del pancreas, fegato, colon, patologie infiammatorie o neoplastiche del tratto gastrointestinale, chirurgia bariatrica In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente 15 Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Per gli interventi laparoscopici si raccomanda di utilizzare le medesime procedure di profilassi degli interventi laparotomici Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori La profilassi può essere prolungata fino a 4 settimane totali nei pazienti non deambulanti o con un rischio tromboembolico molto elevato Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 16 Chirurgia Urologica Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Tipo di chirurgia FdR del paziente Profilassi - Nessuna o CE Basso Esempi: chirurgia percutanea del rene Chirurgia percutanea dei surreni Ureteroscopia, chirurgia dell’uretere TURB e TURP Chirurgia per incontinenza perineale Chirurgia dei testicoli e dell'uretra + EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE - EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) associate a CE Alto Esempi: chirurgia del rene Chirurgia di prostata, vescica Chirurgia per incontinenza urinaria Dissezione linfonodale (pelvi, addome) Trapianto renale In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) 17 Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Per gli interventi laparoscopici si raccomanda di utilizzare le medesime procedure di profilassi degli interventi laparotomici Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori La profilassi può essere prolungata fino a 4 settimane totali nei pazienti non deambulanti o con un rischio tromboembolico molto elevato Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 18 Chirurgia toraco-polmonare Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Basso Alto Tipo di chirurgia Esempi: Mediastinoscopia, pleuroscopia Esempi: resezione polmonare toracoscopica o toracotomica FdR del paziente Profilassi - Nessuna o CE + EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE - EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) associate a CE In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida 19 Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori La profilassi può essere prolungata fino a 4 settimane totali nei pazienti non deambulanti o con un rischio tromboembolico molto elevato Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 20 Chirurgia Vascolare Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Basso Alto Tipo di chirurgia Esempio: Chirurgia per vene varicose Esempi: Chirurgia dell’aorta addominale Aneurisma dell’aorta (endovascolare) Chirurgia vascolare degli arti inferiori FdR del paziente Profilassi - Nessuna o CE + EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE - EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) associate a CE In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida 21 Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 22 Cardiochirurgia Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Alto Tipo di chirurgia FdR del paziente Profilassi - EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) associate a CE Esempio: By-pass Aortocoronarico In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno 23 In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 24 Neurochirurgia Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Alto Tipo di chirurgia FdR del paziente Profilassi - CE e/o CPI + CE e/o CPI +/EBPM o ENF Chirurgia intracranica In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno 25 In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 26 Chirurgia ORL-Maxillo-Facciale Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Basso Moderato Tipo di chirurgia Esempi: rinoplastica, chirurgia dell’orecchio (lunga durata, dissezioni estese, patologie oncologiche) Esempio: chirurgia oncologica laringea FdR del paziente Profilassi - Nessuna + EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE - EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) associate a CE In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco 27 Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 28 Chirurgia plastica Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Basso Moderato Tipo di chirurgia Esempi: Liposuzioni minime, face lifting Esempi: Plastica addominale, liposuzioni importanti, interventi combinati FdR del paziente Profilassi - Nessuna + EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE - EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE + EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) associate a CE In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida 29 Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 30 Trauma/Lesione midollare/Ustione Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Tipo di chirurgia Profilassi •EBPM (>3400 U aXa/24 ore) (iniziate quando sicuro) Alto Trauma Lesione acuta del midollo spinale Ustione •CE e/o CPI (se elevato rischio di sanguinamento o se EBPM deve essere posticipata) •Screening ultrasonografico (se non possibile profilassi o profilassi subottimale) In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile 31 Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 32 Chirurgia Ortopedica Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Basso Tipo di chirurgia FdR del paziente Profilassi Artroscopia del ginocchio + No profilassi, CE CE, EBPM, ENF Protesi anca •EBPM+/- CE: >3400 UI aXa iniziata 12 ore prima dell’intervento >3400 UI aXa iniziata 12-24 ore dopo l’intervento dose dimezzata iniziata 4-6 ore dopo l’intervento, dose normale (>3400 UI aXa) a partire dal giorno seguente •Fondaparinux +/- CE (2,5 mg iniziati 6-8 ore dopo l’intervento) Protesi ginocchio •EBPM+/- CE: >3400 UI aXa iniziata 12 ore prima dell’intervento >3400 UI aXa iniziata 12-24 ore dopo l’intervento dose dimezzata iniziata 4-6 ore dopo l’intervento, dose normale (>3400 UI aXa) a partire dal giorno seguente •Fondaparinux +/- CE (2,5 mg iniziati 6-8 ore dopo l’intervento) •CPI Alto In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile 33 Chirurgia della colonna senza danno midollare Rischio Tipo di chirurgia FdR del paziente Profilassi Esempi: disco erniato Laminectomia (1 o 2 livelli) + Nessuna o CE Basso EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE - EBPM (<3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/12 ore) o CE Moderato Esempi: Laminectomia estensiva Osteosintesi spinale Approccio chirurgico anteriore + ENF (5000 U/8 ore) +/- CE EBPM (>3400 U aXA/24 ore) +/- CE In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce. L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile 34 Chirurgia ortopedica Traumatica Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Rischio Basso Moderato Tipo di chirurgia Lesione traumatica di legamenti Trauma del ginocchio (senza frattura) FdR del paziente Profilassi + Da valutare caso per caso - Da valutare caso per caso + EBPM o ENF EBPM o ENF Frattura delle estremità inferiori (tibia, perone, caviglia, piede) Frattura della diafisi femorale EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) EBPM (>3400 U aXa/24 ore) o Alto Frattura di femore Fondaparinux (2,5 mg/24 ore) o ENF (5000 U/8 ore) In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente 35 Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Nei casi in cui il paziente sia sottoposto ad anestesia spinale o epidurale vedere le raccomandazioni specifiche sulla Linea Guida Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori; per i pazienti sottoposti a protesi d’anca, di ginocchio e per quelli operati per frattura di femore si raccomanda la profilassi per almeno 10 giorni. Per i pazienti sottoposti a protesi d’anca e per quelli operati per frattura di femore si raccomanda la profilassi per 28-35 giorni dopo l’intervento chirurgico. La profilassi può essere prolungata fino a 4 settimane totali nei pazienti non deambulanti o con un rischio tromboembolico molto elevato Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 36 Medicina Fattori di rischio per TVP perioperatoria Età >40; il rischio aumenta con l’aumentare Gravidanza e Post-partuum (<30 giorni) dell’età Storia di TVP o embolia polmonare Contraccettivi ormonali o Terapia sostitutiva ormonale Neoplasia attiva o terapia per neoplasia Sindrome nefrosica Patologie mediche acute (infezioni, insuff. cardia- Malattia infiammatoria intestinale ca, ecc) Immobilizzazione (paralisi, gesso, allettamento) Malattie mieloproliferative e paraproteinemie Viaggio prolungato prima dell’intervento LAC, anticorpi anticardiolipina Vene varicose Condizioni Trombofiliche Molecolari Obesità grave (BMI: F >28, M>30) Patologie Raccomandazioni Internistiche Età > 40 aa e allettamento e: •Insufficienza respiratoria acuta, Scompenso cardiaco acuto NYHA III-IV, Ictus ischemico con emiparalisi, Ictus emorragico con emiparalisi, Ischemia critica di un arto, Infarto miocardio acuto, Infezioni acute gravi, Patologie reumatiche acute (es. artrite arti inf., compress. vertebr.), IBD •Multipli fattori di rischio (Neoplasia attiva o terapia per neoplasia, Età > 75 anni, Storia di TVP, Obesità (BMI > 30 kg/m2), Vene varicose, Terapia ormonale, Sd Nefrosica, Trombofilia, Puerperio/Postpartum ENF (5000 U s.c./8 o 12 ore) o EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) Ictus ischemico acuto e ridotta mobilità ENF (5000 U s.c./12 o 8 ore) o EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) CPI e/o CE Emorragia cerebrale acuta e ridotta mobilità Rischio molto elevato CPI e/o CE +/- ENF (quando si ritiene che il rischio di peggioramento della lesione emorragica sia superato) Terapia intensiva ENF (5000 U s.c./8 ore) o EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) Rischio più elevato (trauma maggiore, dopo chirurgia ortopedica o chirurgia oncologica) EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) o fondaparinux (2,5 mg/24 ore) associate a mezzi fisici 37 In caso di aumento del rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi fisici (CE o CPI) almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce L’uso delle CPI dovrebbe essere limitato ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento associato ad un alto rischio tromboembolico Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a deambulare il più precocemente possibile CE= calze elastiche, ENF= eparina calcica, EBPM= eparina a basso peso molecolare, CPI= compressione pneumatica intermittente Il rischio aumenta in presenza di più fattori di rischio o in presenza di alcuni fattori di rischio quali neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata (>60 aa) Per dosaggi e indicazioni consultare il “foglio illustrativo” allegato alla confezione del farmaco Nei pazienti sottoposti a profilassi con eparine si raccomanda l’esecuzione di un emocromo basale e ogni 2-3 giorni sino al 10-14° giorno In caso di utilizzo di ENF in pazienti molto anziani, con insufficienza renale o basso peso corporeo, si consiglia il monitoraggio dei valori di PTT Nei pazienti con insufficienza renale e GFR<30 ml/min aumenta il rischio di accumulo dei EBPM e fondaparinux con un conseguente aumento del rischio di sanguinamento: le opzioni disponibili prevedono l’uso di mezzi fisici, la riduzione empirica della dose di EBPM o l’utilizzo dell’ENF con monitoraggio del PTT. Nel dubbio consultare uno specialista L'associazione dell’eparina (ENF o EBPM) a dosi profilattiche con la terapia antiaggregante sembra sicura; tuttavia, poiché tale associazione può aumentare il rischio di sanguinamento, il medico dovrà decidere sulla base del singolo paziente se i vantaggi sono maggiori dei rischi Nei pazienti con ictus, prima di iniziare la profilassi con eparina o ASA, si raccomanda l’esecuzione di una TC del cranio Nei pazienti con ictus ischemico in cui il medico reputi che il rischio di sanguinamenti sia elevato (infarti cerebrali di dimensioni molto grosse, ipertensione arteriosa non controllata) possono essere utilizzati i mezzi fisici di profilassi; la profilassi farmacologica (ENF o EBPM) potrà eventualmente essere iniziata successivamente, superata la fase di elevato rischio Nei pazienti con ictus ischemico, in caso di trombolisi farmacologica, l'uso dell'eparina a basse dosi dovrebbe essere posticipato di 24 ore Valutare le controindicazioni all’uso delle eparine e dei mezzi fisici di profilassi (vedi Tabella 1 pag. 10) 38 Cohen et al. Thromb Haemost 2005;94:750-9, modificato 39 LISTA DELLE RACCOMANDAZIONI Chirurgia Generale Basso rischio di MTEV Nei pazienti a basso rischio sottoposti a interventi chirurgici minori non complicati, non si raccomanda la profilassi farmacologica ma si raccomanda la deambulazione precoce In considerazione del favorevole profilo di rischio e dell’efficacia dimostrata nei pazienti chirurgici a rischio più elevato, si può considerare l’uso delle calze elastiche In presenza di fattori di rischio si raccomanda di utilizzare la profilassi consigliata per i pazienti a “rischio moderato” 1C Rischio moderato di MTEV Nei pazienti chirurgici a rischio moderato si raccomanda la profilassi con EBPM (<3400 U/die), ENF (5000 U/12 ore) o CE. In presenza di fattori di rischio si raccomanda di utilizzare la profilassi consigliata per i pazienti a “rischio alto” 1C Rischio alto di MTEV Nei pazienti chirurgici a rischio alto si raccomanda la profilassi con EBPM (>3400 U/die), ENF (5000 U/8 ore). In presenza di più fattori di rischio, in particolare neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata, si raccomanda di associare un mezzo meccanico di profilassi 1A Nei pazienti chirurgici a rischio alto, in particolare in quelli oncologici, può essere preso in considerazione anche l’uso del fondaparinux (2,5 mg sc/24 ore) 2A Elevato rischio di sanguinamento Nei pazienti di chirurgia generale con un alto rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso della profilassi meccanica con CE o CPI, almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce 1A Inizio della profilassi Non è possibile formulare una raccomandazione precisa riguardo la tempistica di inizio della profilassi farmacologica (pre- vs post-operatoria); il gruppo ha deciso di consigliare l’inizio pre-operatorio (la maggior parte degli studi iniziano la profilassi prima dell’intervento); tale schema potrà essere variato sulla base del rischio emorragico BPC Durata Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori 1A In selezionati pazienti di chirurgia generale ad alto rischio, inclusi quelli sottoposti a chirurgia oncologica maggiore, si suggerisce una profilassi con EBPM dopo la dimissione per un totale di 4 settimane 2A Chirurgia laparoscopica Per i pazienti sottoposti ad intervento laparoscopico si raccomanda di utilizzare le medesime procedure di profilassi che si utilizzano per gli interventi laparotomici 1C 40 Chirurgia Urologica Basso rischio di MTEV Nei pazienti a basso rischio sottoposti a interventi di chirurgia urologica minore non complicati, non si raccomanda la profilassi farmacologia ma si raccomanda la deambulazione precoce In considerazione del favorevole profilo di rischio e dell’efficacia dimostrata nei pazienti chirurgici a rischio più elevato, si può considerare l’uso delle calze elastiche In presenza di fattori di rischio si raccomanda di utilizzare la profilassi con CE, ENF o EBPM a dosi più basse 1C Rischio alto di MTEV Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia urologica a rischio alto si raccomanda la profilassi con EBPM (>3400 U/die), ENF (5000 U/8 ore). In presenza di più fattori di rischio, in particolare neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata, si raccomanda di associare un mezzo meccanico di profilassi 1A Nei pazienti sottoposti ad interventi chirurgici urologici con un alto rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso della profilassi meccanica con CE o CPI, almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce 1A Durata Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori 1C In pazienti selezionati sottoposti ad interventi di chirurgia urologica ad alto rischio, inclusi quelli sottoposti a chirurgia oncologica maggiore, si suggerisce di proseguire la profilassi dopo la dimissione per un totale di 4 settimane 2C Chirurgia laparoscopica Per i pazienti sottoposti ad intervento laparoscopico si raccomanda di utilizzare le medesime procedure di profilassi che si utilizzano per gli interventi laparotomici 1C Chirurgia Vascolare Basso rischio di MTEV Nei pazienti a basso rischio sottoposti a interventi chirurgici minori non complicati, non si raccomanda la profilassi farmacologica ma si raccomanda la deambulazione precoce. In considerazione del favorevole profilo di rischio e dell’efficacia dimostrata nei pazienti chirurgici a rischio più elevato, si può considerare l’uso delle calze elastiche In presenza di fattori di rischio si raccomanda di utilizzare la profilassi consigliata per i pazienti a “rischio moderato” 1C Rischio elevato di MTEV Nei pazienti sottoposti a chirurgia dell’aorta addominale o a chirurgia vascolare si raccomanda la profilassi farmacologia con ENF o EBPM 1C Nei pazienti con un alto rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso della profilassi meccanica con CE o CPI, almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce 1A 41 Durata Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori 1C Chirurgia Toraco-polmonare Basso rischio di MTEV Nei pazienti a basso rischio sottoposti a interventi chirurgici minori non complicati, non si raccomanda la profilassi farmacologica ma si raccomanda la deambulazione precoce In considerazione del favorevole profilo di rischio e dell’efficacia dimostrata nei pazienti chirurgici a rischio più elevato, si può considerare l’uso delle calze elastiche In presenza di fattori di rischio si raccomanda di utilizzare la profilassi con mezzi fisici o EBPM a dosi basse o ENF a dosi basse 1C Rischio alto di MTEV Nei pazienti chirurgici a rischio alto si raccomanda la profilassi con EBPM (>3400 U/die), ENF (5000 U/8 ore). In presenza di più fattori di rischio, in particolare neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata, si raccomanda di associare un mezzo meccanico di profilassi 1C Nei pazienti di chirurgia toracica con un alto rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso della profilassi meccanica con CE o CPI, almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce 1A Durata Si raccomanda una durata della profilassi compresa tra i 5 e 10 giorni post-operatori 1C In selezionati pazienti di chirurgia toracica ad alto rischio, inclusi quelli sottoposti a chirurgia oncologica maggiore, si suggerisce una profilassi con EBPM dopo la dimissione per un totale di 4 settimane 2C Chirurgia toracoscopia Per i pazienti sottoposti ad intervento toracoscopico si raccomanda di utilizzare le medesime procedure di profilassi che si utilizzano per gli interventi toracotomici 1C Cardiochirurgia Rischio alto di MTEV Nei pazienti sottoposti a by-pass aortocoronarico si raccomanda la profilassi con EBPM (>3400 U/die) o ENF (5000 U/8 ore). In presenza di più fattori di rischio, in particolare neoplasia attiva, storia di TVP, età avanzata, si raccomanda di associare un mezzo meccanico di profilassi 1C Elevato rischio di sanguinamento Nei pazienti con un alto rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso della profilassi meccanica con CE o CPI, almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce 1A 42 Neurochirurgia Ai pazienti sottoposti ad interventi neurochirurgici dovrebbe essere offerto un mezzo fisico di profilassi 1A Ai pazienti sottoposti ad interventi neurochirurgici con uno o più fattori di rischio dovrebbe essere offerto un mezzo fisico di profilassi associato ad EBPM o ENF. Si raccomanda di iniziare i mezzi farmacologici dopo l’intervento chirurgico 2A Chirurgia ORL e Maxillo-Facciale In considerazione del basso rischio di malattia tromboembolica venosa, nella maggior parte dei pazienti sottoposti ad interventi a livello di testa-collo non è raccomandato alcun tipo di profilassi ad eccezione della deambulazione precoce 1C Nei pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore (lunga durata, dissezioni estese, patologie oncologiche), in particolare in presenza di fattori di rischio, si raccomanda la profilassi con ENF, EBPM o calze elastiche 1C Nei pazienti di chirurgia ORL con un alto rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso della profilassi meccanica con CE o CPI, almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce 1A Chirurgia Plastica In considerazione del basso rischio di malattia tromboembolica venosa, nella maggior parte dei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia plastica non è raccomandato alcun tipo di profilassi ad eccezione della deambulazione precoce 1C Nei pazienti sottoposti a interventi di chirurgia plastica maggiore (lunga durata, dissezioni estese, anestesia generale), in particolare in presenza di fattori di rischio, si raccomanda la profilassi con ENF, EBPM e/o calze elastiche 1C Nei pazienti di chirurgia plastica con un alto rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso della profilassi meccanica con CE o CPI, almeno inizialmente e fino a quando il rischio di sanguinamento non si riduce 1C Chirurgia Ortopedica Chirurgia artroscopica del ginocchio Nei pazienti a basso rischio sottoposti a chirurgia artroscopica del ginocchio, si consiglia di non usare metodi di tromboprofilassi di routine oltre alla mobilizzazione precoce In considerazione del favorevole profilo di rischio e dell’efficacia dimostrata nei pazienti chirurgici a rischio più elevato, si può considerare l’uso delle calze elastiche 2B Nei pazienti sottoposti a chirurgia artroscopica del ginocchio che sono a più elevato rischio (fattori di rischio per TVP, procedure complesse o prolungate) si consiglia la tromboprofilassi con EBPM, ENF o CE 2B 43 Chirurgia protesica d’anca Nei pazienti sottoposti a chirurgia protesica dell’anca si raccomanda l’uso routinario di uno di questi anticoagulanti: 1. EBPM: a. >3400 UI aXa iniziata 12 ore prima dell’intervento b. >3400 UI aXa iniziata 12-24 ore dopo l’intervento c. dose dimezzata iniziata 4-6 ore dopo l’intervento, dose normale (>3400 UI aXa) a partire dal giorno seguente 2. Fondaparinux (2,5 mg iniziati 6-8 ore dopo l’intervento) 3. TAO a dose aggiustata iniziata la sera precedente o la sera dopo l’intervento (INR target 2,5, range 2,0 – 3,0) 1A Chirurgia protesica del ginocchio Nei pazienti sottoposti a chirurgia protesica del ginocchio si raccomanda la tromboprofilassi di routine con uno dei seguenti anticoagulanti: 1. EBPM: a. >3400 UI aXa iniziata 12 ore prima dell’intervento b. >3400 UI aXa iniziata 12-24 ore dopo l’intervento c. dose dimezzata iniziata 4-6 ore dopo l’intervento, dose normale (>3400 UI aXa) a partire dal giorno seguente 2. Fondaparinux (2,5 mg iniziati 6-8 ore dopo l’intervento) 3. TAO a dose aggiustata iniziata la sera precedente o la sera dopo l’intervento (INR target 2,5, range 2,0 – 3,0) 1A Nei pazienti sottoposti a chirurgia protesica del ginocchio, l’uso ottimale della CPI è un’opzione alternativa alla profilassi anticoagulante 1B Nei pazienti sottoposti a chirurgia protesica di anca o ginocchio, l’uso adiuvante delle CE può aumentare l’efficacia dei farmaci anticoagulanti 1C Nei pazienti sottoposti a chirurgia protesica di anca o ginocchio, si raccomanda l’utilizzo della CPI nei pazienti con rischio di sanguinamento molto aumentato 1C Durata della profilassi Si raccomanda che i pazienti sottoposti ad intervento di protesi d’anca o protesi di ginocchio ricevano la tromboprofilassi con EBPM (dose per alto rischio), fondaparinux (2,5 mg/die) o TAO (INR target 2,5, range 2,0 – 3,0) per almeno 10 giorni Si raccomanda che i pazienti sottoposti ad intervento di protesi d’anca ricevano una tromboprofilassi fino a 28-35 giorni dopo l’intervento chirurgico (1A). Le opzioni raccomandate dopo l’intervento di protesi d’anca includono l’EBPM (1A), la TAO (1A) o il fondaparinux (1C) 1A 1A Timing dell’inizio della profilassi Per gli interventi chirurgici ortopedici maggiori si raccomanda che la scelta su quando iniziare la profilassi sia basata sul rapporto efficacia/sanguinamento per quel particolare farmaco Per quanto riguarda l’EBPM ci sono solo piccole differenze tra l’iniziarla prima o dopo l’intervento e ambedue le opzioni sono accettabili 1A 44 Chirurgia spinale senza lesione del midollo Per i pazienti sottoposti a interventi di chirurgia del rachide a basso rischio, in elezione e senza fattori di rischio addizionali la tromboprofilassi, con l’eccezione delle mobilizzazione precoce e persistente, non è generalmente raccomandata In considerazione del favorevole profilo di rischio e dell’efficacia dimostrata nei pazienti chirurgici a rischio più elevato, si può considerare l’uso delle calze elastiche. (GdL) Per i pazienti sottoposti a interventi di chirurgia del rachide a basso rischio con fattori di rischio addizionali o per quelli sottoposti ad interventi più complessi (approccio chirurgico anteriore, osteosintesi spinale, laminectomia estensiva) si raccomanda la profilassi con ENF o EBPM iniziate nel postoperatorio o con mezzi fisici Nei pazienti con multipli fattori di rischio per TVP si raccomanda l’uso combinato di ENF o EBPM + CE e/o CPI 1C 1B Chirurgia ortopedica Traumatica Chirurgia per la frattura di femore Per i pazienti sottoposti a chirurgia per frattura di femore noi raccomandiamo l’uso routinario del fondaparinux (1A), l’EBPM alla dose per alto rischio (1C+), la TAO a dose aggiustata (INR target 2,5, range 2,0 – 3,0) (2B) o ENF (2B) L’uso dell’aspirina come unico farmaco di profilassi non è raccomandato 1A Se è probabile che l’intervento sia posticipato, si raccomanda la profilassi con EBPM o ENF nel periodo tra il ricovero e il momento dell’intervento chirurgico 1C Se la profilassi con anticoagulanti è controindicata per il rischio di sanguinamento si raccomanda l’uso dei mezzi meccanici 1C Lesione isolate delle estremità inferiori La necessità della profilassi nei pazienti con lesioni isolate degli arti inferiori è tuttora incerta. Nei pazienti con fattori di rischio aggiuntivi si consiglia la profilassi con EBPM o con ENF Nei pazienti senza fattori di rischio non si può formulare una raccomandazione a favore o contro; si consiglia di decidere caso per caso tenendo in considerazione le preferenze del paziente 2A Durata della profilassi Si raccomanda che i pazienti sottoposti ad intervento per frattura di femore ricevano la tromboprofilassi con EBPM (dose per alto rischio), fondaparinux (2,5 mg/die) o TAO (INR target 2,5, range 2,0 – 3,0) per almeno 10 giorni Si raccomanda che i pazienti sottoposti ad intervento per frattura di femore ricevano una tromboprofilassi fino a 28-35 giorni dopo l’intervento chirurgico (1A). Le opzioni dopo l’intervento di frattura di femore includono l’EBPM (1C+), la TAO (1C+) o il fondaparinux (1A) 1A 45 Trauma/Ustione/Lesione acuta midollo Trauma e Lesione acuta del midollo (LAM) Si raccomanda che tutti i pazienti con trauma ed almeno un fattore di rischio per malattia tromboembolica venosa e tutti i pazienti con LAM ricevano, se possibile, la tromboprofilassi 1A In assenza di controindicazioni maggiori raccomandiamo la profilassi con EBPM iniziata non appena si considera sicuro farlo 1A Si raccomanda di utilizzare la profilassi meccanica con CPI o forse con le CE se la profilassi con EBPM è ritardata o non può essere praticata per sanguinamento attivo o rischio emorragico 1B Nei pazienti ad alto rischio di malattia tromboembolica venosa (es. SCI, frattura della pelvi o arti inferiori, trauma cranico maggiore, accesso venoso femorale) che hanno ricevuto una profilassi subottimale o non hanno ricevuto profilassi, si raccomanda lo screening con ecodoppler 1C Nei pazienti con trauma e in quelli con LAM non si raccomanda l’uso del filtro cavale come forma di profilassi primaria 1C Si raccomanda di proseguire la profilassi fino alla dimissione dall’ospedale includendo il periodo di riabilitazione Nei pazienti con importante riduzione della mobilità si consiglia di proseguire la profilassi dopo la dimissione utilizzando EBPM o la TAO (INR target 2,5, range 2-3) 1C 2C Ustione Si raccomanda che i pazienti ustionati con fattori di rischio addizionali inclusi età avanzata, obesità patologica, ustioni estese o agli arti inferiori, concomitante trauma agli arti inferiori, accessi venosi femorali e/o immobilità prolungata ricevano, se possibile, la tromboprofilassi 1C In assenza di controindicazioni si consiglia l’uso di ENF o EBPM iniziando non appena si ritiene sicuro farlo 1C Medicina Generale Nei pazienti ricoverati per patologie acute (infettive, cardio-respiratorie, infiammatorie e neurologiche) e ridotta mobilità o nei pazienti allettati che hanno uno o più fattori di rischio si raccomanda la profilassi con ENF (5000 U s.c./8 o 12 ore) o EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) Nei pazienti con fattori di rischio per tromboembolismo venoso in cui c’è una controindicazione all’uso della profilassi con anticoagulanti si raccomanda l’uso della profilassi con mezzi meccanici (CE o CPI) Non è raccomandata la profilassi di routine per prevenire la trombosi venosa associata all’uso di cateteri venosi centrali nei pazienti neoplastici 1A 1C 2B 46 Ictus ischemico Nei pazienti con ictus ischemico acuto e mobilità ridotta si raccomanda la profilassi con ENF (5000 U s.c./12 o 8 ore) o EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) 1A Nei pazienti in cui c’è una controindicazione all’uso della profilassi con anticoagulanti si raccomanda l’uso della profilassi con mezzi meccanici (CE o CPI) 1C Nei pazienti con ictus, prima di iniziare la profilassi con eparina, si raccomanda l’esecuzione di una TC del cranio BPC Nei pazienti con ictus ischemico in cui il medico reputi che il rischio di sanguinamenti sia elevato (infarti cerebrali di dimensioni molto grosse, ipertensione arteriosa non controllata) si consiglia l’uso di mezzi fisici di profilassi; la profilassi farmacologica (ENF o EBPM) potrà eventualmente essere iniziata quando si ritiene sicuro farlo BPC Nei pazienti con ictus ischemico, in caso di trombolisi farmacologica, l’uso dell’eparina a basse dosi dovrebbe essere posticipato di 24 ore BPC Emorragia cerebrale Nei pazienti con emorragia cerebrale si raccomanda l’uso dei mezzi meccanici (CPI e/o CE) 1C Nei pazienti con emorragia cerebrale e rischio tromboembolico particolarmente elevato, l’ENF può essere aggiunta ai mezzi fisici quando si ritiene che il rischio di peggioramento della lesione emorragica sia superato 2B Terapia intensiva Nei pazienti ad alto rischio di sanguinamento si raccomanda la profilassi meccanica con CE e/o CPI fino alla riduzione di tale rischio 1C Nei pazienti in ICU a rischio moderato (patologie mediche o post-chirurgiche) si raccomanda l’uso di ENF (5000 U s.c./8 ore) o EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) 1A Nei pazienti a rischio più alto, come i pazienti con trauma maggiore, dopo chirurgia ortopedica o chirurgia oncologica, si raccomanda l’uso di EBPM (Dalteparina 5000 U s.c./24 ore o Enoxaparina 4000 U s.c./24 ore) o fondaparinux (chirurgia ortopedica o chirurgia generale) eventualmente associati ai mezzi fisici 1A