school news - "Giovanni Verga" Fiumefreddo di Sicilia
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Istituto Comprensivo “Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it Anno 4 - Numero 1 [email protected] ~ Fiumefreddo di Sicilia ~ Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta Novembre 2010 Anno Scolastico 2010/2011 SCHOOL NEWS ACCOGLIENZA E CONTINUITA’ PREMI E SUCCESSI SOLIDARIETA’ AL VERGA AMBIENTE E NATURA LA VOCE DEL TERRITORIO IERI E ... OGGI generazioni a confronto COMENIUS TRADIZIONI TRA STORIA E FANTASIA VISITE D’ ISTRUZIONE UNO SGUARDO AL MONDO AL VIA I PON A.S. 2010-2011 SCUOLA E PROGETTUALITA’ che accoglie e valorizza ogni singolo alunno chiedendogli impegno, responsabilità e rispetto; una Scuola che dialoga con i genitori, l‟Amministrazione, le Associazioni e il Territorio tutto, perché si faccia “Rete” nel promuovere i valori comuni di Cittadinanza; una Scuola che guarda vicino per proiettarsi lontano. E l‟impegno profuso nel guardare oltre comincia a dare i suoi frutti: dai tanti concorsi vinti, premi e riconoscimenti ottenuti, all‟abbassamento del tasso di dispersione scolastica, alla ristrutturazione degli edifici scolastici. Ma ciò che più ci riempie d‟orgoglio sono gli esiti Torna l‟appuntamento con il primo numero di “School News”, il notiziario del nostro Istituto giunto ormai al 4° anno di pubblicazione. Ricordo ancora con emozione la stampa del primo numero, il momento in cui “la redazione” mi portò la bozza: pochi fogli nati dal desiderio di fissare le tante attività svolte in quel primo anno di dirigenza, dal bisogno di condividere con gli altri - genitori, amministratori locali, società civile di Fiumefreddo… - l ‟entusiasmo con cui erano state svolte le tante attività. Adesso il giornale è cresciuto, tre numeri l‟anno; noi Scuola siamo cresciuti ! La comunità educante che ci siamo proposti di realizzare comincia a prendere forma e si riempie di significati: una scuola capace di dare risposte ai bisogni di formazione umana e culturale dei ragazzi di Fiumefreddo; delle prove INVALSI - il Sistema di Valutazione Nazionale che proprio in questi giorni ha restituito alle scuole i risultati delle prove di Italiano e Matematica dello scorso anno scolastico. Accettabili i risultati delle classi II della scuola primaria e delle I classi di scuola secondaria (classi in ingresso), decisamente buoni i risultati delle V classi di scuola primaria (classi in uscita) ma sicuramente soddisfacenti quelli degli esami conclusivi del primo ciclo. La nostra Scuola, ed è con orgoglio che lo dico, ha superato di 5 punti esatti la media nazionale in Italiano e di ben 10,4 punti la media nazionale in matematica. Questi sono dati oggettivi indiscutibili, e sono risultati che meritiamo per l‟enorme impegno speso dai docenti nella formazione, nell‟innovazione della didattica e per l‟entusiasmo con cui si scom- no quotidianamente. Ed il solo impegno dei docenti non potrebbe nulla se non fosse maturato all‟interno di tutto il “sistema”, dal DSGA, ai collaboratori, agli assistenti amministrativi, la consapevolezza di essere e di fare squadra: una squadra che sta risultando vincente e che sa di poter contare sempre sui genitoLA REDAZIONE ri. Se da un lato tutto ciò ci graALUNNI tifica, dall‟altro ci impegna ad andare avanti, coscienti che la tutti gli alunni via intrapresa è quella giusta e dell’Istituto Comprensivo “G. Verga” che è in questa direzione che di Fiumefreddo di Sicilia bisogna proseguire. Forte di tali considerazioni, INSEGNANTI auguro a tutti gli alunni, i docenti, il personale ATA, alle famiLa Spina Venera glie … un anno sereno e sempre Nicosia Giovanna più colmo di luminosi traguardi. Pennisi Roberta Maria Luisa Leotta Strazzeri Sabrina DIRIGENTE SCOLASTICO PAGINA 2 S C HO O L N E WS Giorno 7 Agosto 2010 in occasione della manifestazione “Il papiro d‟argento” presso la Villa Comunale di Fiumefreddo di Sicilia, gli alunni dell‟Istituto Comprensivo “G. Verga “ sono stati premiati per il Recital “ Mediterraneo crocevia di culture” presentato nel mese di maggio a conclusione dei lavori del laboratorio linguistico - espressivo e musicale. Affinchè i giovani protagonisti potessero dar voce al tema dell‟ interculturalità mediante vari linguaggi verbali e non verbali, insegnanti di vari ordini di scuola hanno collaborato con entusiasmo, a classi aperte, con grandi e piccoli gruppi di alunni ... Il “mare Nostrum” è stato presentato come ponte ideale tra Oriente e Occidente, punto di partenza e di arrivo di mercanti e di uomini di cultura, di viaggiatori e di emigranti disperati. Il Recital attingendo a varie forme linguistico - espressive, con canti, balli e riflessioni di vario tipo, ha messo in evidenza che nella società multietnica in cui oramai viviamo, tutti siamo chiamati ad avere atteggiamenti di rispetto e accoglienza verso “il diverso”. 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O PAGINA 3 FESTA DELL’ACCOGLIENZA E TUTORAGGIO “Pronti, partenza…via!” È iniziato un nuovo anno scolastico. Riprendere l‟attività scolastica significa non solo immergersi nell‟impegno quotidiano per lo studio, ma anche ritrovare vecchi e nuovi compagni. Giorno 5 del mese di novembre gli alunni delle due classi prime della scuola primaria e gli alunni di cinque anni della scuola dell‟infanzia del plesso scolastico di Liberto sono stati protagonisti della “festa dell‟accoglienza 2010”. I canti mimati, la consegna degli attestati e lo scambio dei regali tra i bambini, hanno elargito momenti di simpatica goliardia alla presenza della nostra Preside, dell‟assessore ai Servizi Socio Assistenziali del Comune di Fiumefreddo e dei genitori dei nostri alunni. La “festa dell‟accoglienza” non vuole essere solo la festa del benvenuti e bentornati, ma soprattutto un momento importante e significativo specialmente per i bambini delle classi prime che sono diventati tutor dei bambini della scuola dell‟infanzia. Accogliere, proteggere, guidare il più piccolo da una parte e sentirsi incoraggiato, apprezzato, stimato dal compagnetto più grande dall‟altra acquista un significato che va più in là di un canto di benvenuto o di un dono gradito e questo è proprio il clima che si respirava il giorno della festa. Scuola dell’Infanzia VI PRESENTIAMO LA NOSTRA SCUOLA La nostra scuola si trova a Liberto, in una zona collinare immersa nel verde. È una scuola nuova e ben attrezzata. L‟esterno dell‟edificio, tinto di giallo, ci ricorda il colore del polline. Attorno ci sono ampi spazi verdi, dove noi alunni durante la ricreazione usciamo per fare la colazione. All‟interno della scuola c‟è un corridoio molto spazioso nel quale si aprono cinque classi, dalle porte blu, piene di armadi, di libri, carpette e quaderni e con delle grandi finestre che le rendono luminose. Alla fine del corridoio ci sono i bagni suddivisi in maschili e femminili, accanto c‟è la sala informatica che è molto grande con armadi e tanti computer . Noi alunni amiamo molto lavorare al computer insieme alle nostre maestre, perché le lezioni sono molto interessanti e meno noiose. Sul lato sinistro c‟è la palestra con tanti attrezzi: materassini, cerchi palle, birilli ecc, dove due volte alla settimana ci rechiamo per fare motoria. Dal lato opposto ci sono due sezioni di scuola dell‟infanzia con tanti giochi e con le pareti molto colorate e tutte addobbate. A noi ragazzi piace tanto frequentare questa scuola. Scuola primaria Classe 4ª C P A G I NA 4 S C HO O L N E WS Anche quest‟anno il nostro Istituto Comprensivo ha attuato e realizzato il Progetto Continuità, coinvolgendo gli alunni delle Scuole Primarie del Circolo Didattico “R. Livatino” e del nostro Plesso Scolastico di Via Badalà. Il Progetto tra le sue finalità si prefigge di favorire l‟inserimento degli alunni nei nuovi ambienti scolastici, di promuovere la socializzazione tra gli allievi e i docenti, ed instaurare un primo rapporto di conoscenza. L‟attività di Continuità quest‟anno ha avuto una innovazione. Infatti sono stati realizzati tre incontri, nei quali gli alunni delle Scuole Primarie, a gruppetti, sono stati divisi nelle sei classi di 1^ Media, partecipando attivamente ad un‟ora di lezione. L‟iniziativa è stata ben accolta ed ha riscontrato commenti positivi sia da parte degli alunni, sia da parte dei docenti, sia da parte delle insegnanti della Scuola Primaria. Adesso il prossimo appuntamento sarà quello con i Genitori, nel prossimo mese di Gennaio/Febbraio 2011 con la presentazione del POF d‟Istituto. 1 ° NU ME R O 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS P A G I NA 5 PAGINA 6 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O SIAMO ARRIVATI IN PRIMA MEDIA Da circa un mese è iniziata la scuola e, con un po‟ d‟orgoglio, possiamo dire di essere contenti di frequentare adesso la Scuola Media, avendo superato i cinque anni trascorsi alle scuole elementari. Il primo impatto con i professori è stato duro perché, a differenza delle maestre della scuola primaria, ci trattano già da adulti e ci fanno capire che adesso si fa sul serio. Questo lo abbiamo compreso e un po‟ ci intimorisce, anche perché alle materie che studiavamo prima alle scuole elementari, se ne sono aggiunte altre quali tecnica e spagnolo. Ci sono più compiti per casa e questo è un grosso impegno che fa diminuire il nostro tempo libero. I locali della scuola media li conoscevamo già perché in molte occasioni eravamo venuti a seguire le lezioni dei P.O.N. e altre manifestazioni a cui partecipavamo noi alunni della scuole elementari. Girando per i corridoi, avevamo avuto modo di vedere il cortile immenso, l‟ampio ingresso, le aule e la grande palestra dove poter trascorrere l‟ora di educazione fisica. Una prima novità piacevole è stata l‟ escursione ai monti Zappini, attività all‟ interno dell‟ ed.ambientale, a cui abbiamo aderito con entusiasmo ! Abbiamo cosi‟ avuto l‟occasione di andare in gita nel Parco dell‟Etna, una prima esperienza che ci ha dato l‟opportunità di trascorrere una bella giornata insieme, di conoscere meglio i professori ma, soprattutto, di conoscere i nuovi compagni e di scoprire che sono tutti simpatici e socievoli. Speriamo che il passaggio dalla scuola elementare a quella media contribuisca alla formazione della nostra personalità e che le nuove materie e le nuove esperienze servano allo sviluppo della nostra intelligenza e delle nostre abilità. Certa- mente ci auguriamo di superare, giorno dopo giorno, quel senso di timore che ci fa sentire come pesci fuor d‟acqua, di adattarci al nuovo ambiente, ai nuovi professori e ai nuovi compagni. Frequentando la scuola media, cercheremo di superare il disagio di certi insuccessi che, però, contribuiscono ad aiutare la nostra formazione intellettuale e morale. Per concludere possiamo dire che, per adesso, siamo molto soddisfatti, sia della scuola che dei nostri nuovi compagni. Pian piano, conoscendoci meglio, certamente impareremo ad accettare pregi e difetti di ognuno, a volerci bene e a creare un gruppo affiatato e compatto. Ipsale Cristian, Crisafulli Ornella, Cavallaro Alessia e Grioli Giuseppe 1ªC Quest’anno in prima media sono entrata e sto vivendo un’avventura da me inaspettata . Nuovi compagni, nuovi insegnanti , tutti gentili e per me molto importanti! Anche quei compagni che prima definivo “odiosi “ , adesso sono diventati, tutti, gentili e affettuosi !!! Un nuovo ambiente scolastico sto frequentando e spero tanto che mi renda felice pur studiando. Prima di chiudere vorrei dire solo una cosa: spero tanto di non essere sgarbata e odiosa , ma sempre con tutti disponibile e abbastanza affettuosa, in modo tale da poter passare un lungo anno insieme e di volerci sempre tanto bene . Sergi Ramona 1ª A 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS UNA VACANZA INDIMENTICABILE Fin da quando ero piccola ho sempre sognato di trascorrere una vacanza su una nave da crociera e finalmente quest‟anno il sogno è diventato realtà! I miei genitori mi hanno fatto una bellissima sorpresa e il giorno del mio compleanno mi hanno dato la grande notizia: saremmo partiti per una crociera nel Mediterraneo! Io non stavo più nella pelle e finalmente è arrivato il giorno tanto atteso: il 12 ottobre io e la mia famiglia, assieme ai miei zii e ad altri amici, ci siamo recati alla stazione di Fiumefreddo per andare a Catania dove un autobus ci attendeva per portarci al porto di Palermo. Ed eccola lì la nostra nave, immensa e splendida. Dopo la prima notte di navigazione, la mattina seguente ci siamo svegliati a Tunisi: dopo aver fatto una abbondantissima colazione, siamo scesi, abbiamo preso un taxi che ci ha portato nella Medina, cioè la parte vecchia della città ma anche centro del commercio locale, un luogo magico pieno di colori, voci e odori tipici del luogo. Abbiamo così trascorso la mattinata a girovagare per i mercatini ed acquistare souvenirs di ogni tipo. Nel tardo pomeriggio siamo risaliti sulla nave per ripartire verso la prossima destinazione: Palma di Maiorca. Questa isola è la più grande dell‟arcipelago delle Baleari e vale la pena fare una passeggiata nella centrale Piazza di Spagna e visitare la maestosa Cattedrale Seu. Il tour della Spagna è proseguito con la visita alla città di Barcellona: scesi al porto di questa splendida città, un autobus ci ha portati a vedere la Sagrada Familia, la cattedrale rimasta incompiuta del celebre architetto Gaudì. E‟ impossibile descrivere la maestosità di questa costruzione, in confronto noi sembravamo delle formichine! Dalla Spagna il nostro viaggio è proseguito verso la Francia e in particolare nella città di Marsiglia, dove abbiamo visitato la Basilica di Notre dame De La Garde, situata in un‟alta collina che sovrasta tutta la città. L‟indomani mattina siamo sbarcati a Savona e siamo andati a visitare l‟acquario di Genova dove abbiamo potuto ammirare migliaia di specie di pesci provenienti da tutto il mondo. L‟ultima tappa del nostro viaggio è stata la città di Napoli, il Maschio Angioino, piazza del Plebiscito, il Castello dell‟Ovo e, ovviamente, non è mancata la famosa pizza napoletana! Infine è cominciato il viaggio di ritorno verso il porto di Palermo: non dimenticherò mai questa settimana di vacanza, la nave, le serate di gala, la piscina e tutte le cose che ho visto e che porterò per sempre dentro di me. Valentina Luca 3ªF P A G I NA 7 RICORDI DI SCUOLA Abbiamo lasciato la scuola elementare da più di un mese ma non potremo certo dimenticare le nostre maestre e i nostri compagni, con cui abbiamo trascorso 5 anni della nostra vita, assieme abbiamo passato momenti belli e brutti, che ci hanno aiutato a crescere. Diverse sono state le manifestazioni a cui abbiamo partecipato, da non dimenticare sono sicuramente le recite scolastiche, come Sikelia (Sicilia).La recita parla delle valorose imprese dei paladini di Francia (pupi siciliani) e vede cimentarsi ORLANDO, paladino francese alla conquista della bella ANGELICA, che possedeva un anello che la rendeva invisibile per sfuggire a Ferraù, guerriero spagnolo che si era invaghito di lei e che aveva ucciso il fratello di Angelica anche lui paladino di Francia. Non solo abbiamo preso le vesti dei paladini ma, abbiamo avuto l' opportunità di lavorare con un grande cantastorie: Luigi Di Pino, ed è stata per tutti noi una grandissima esperienza recitare e cantare accanto ad un "siciliano "del suo grande talento. A questa recita ha partecipato nelle vesti di Orlando, il nostro compagno di scuola Carmelo Bonaventura, che quest' anno abbiamo ritrovato in prima media. Intervistato da noi, Carmelo ha raccontato: -Come è stata la tua esperienza come "attore"? - Sicuramente è stata un' esperienza molto bella!!! -Ti riconosci in Orlando? -Forse un pò. - Per te, è stato emozionante collaborare con Luigi Di Pino? -Sicuramente è stato bellissimo! Per tutti è stata un'esperienza che rimarrà nel cuore e non verrà mai cancellata perchè abbiamo rivissuto le nostre origini in un'unica esperienza da non dimenticare. Maria Laura Belfiore e Valeria Torrisi 1ªB RICORDI DELLE VACANZE L‟estate ormai è finita ed è arrivato l‟autunno. Siamo tutti dispiaciuti che le vacanze sono finite e la maggior parte di noi non voleva neanche tornare a scuola, perché in autunno siamo tutti più impegnati e abbiamo meno tempo da trascorrere in famiglia. In estate possiamo stare più tranquilli e rilassarci insieme ai nostri cari. Molti di noi sono andati a fare le vacanze in posti lontani: qualcuno è andato in Spagna, qualcun altro in Egitto, qualcuno è andato in crociera in Costa Rica; alcuni sono rimasti a casa, qui a Fiumefreddo, molti altri sono andati in montagna sull‟Etna, la maggior parte sono stati al mare qui vicino, a Marina di Cottone, a Fondachello e a S. Marco e qualcuno è andato anche a Marina di Ragusa. Ora che l‟estate è finita abbiamo tanta nostalgia delle vacanze che rimarranno sempre nei nostri ricordi. Scuola primaria Classe 3ª G P A G I NA 8 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O L'ANNO SCORSO ERAVAMO A GONA … QUEST’ANNO FINALMENTE SIAMO ANCHE NOI AL CENTRO ! L'anno scorso le sezioni C ed F del nostro Istituto, sono state trasferite nel Plesso di Gona, in quanto alla sede centrale erano in corso lavori di ristrutturazione. Certo i disagi per noi alunni e per alcuni insegnanti non sono stati pochi ma li abbiamo accettati e condivisi perché sicuri che presto saremmo rientrati al Centro e avremmo avuto una scuola nuova come infatti è avvenuto quest‟anno. Nel Plesso di Gona comunque c‟erano anche alcuni vantaggi, come ad esempio il cortile in mezzo al verde e la vista dell‟Etna, dove,quando c‟era bel tempo,facevamo sia l'intervallo tutti insieme sia Ed. Motoria. Inoltre, era bello incontrarsi più facilmente con i compagni delle altre classi, tuttavia, essere oggi nel plesso centrale è, secondo noi, decisamente molto meglio. Nel plesso di Gona le classi erano molto piccole e non c'era molto spazio per muoversi e fare attività a piccoli gruppi, come invece facciamo qui al Centro, inoltre, non avevamo computer, lavagne interattive, la palestra al chiuso e la Biblioteca d‟Istituto come quest‟anno.La nostra aula poi dava sulla strada e quando passavano le automobili c'era molto frastuono e non era facile fare lezione, tuttavia, gli insegnanti non ci hanno fatto mai mancare nulla e hanno cercato di farci stare bene. Certo, quest‟anno che siamo nel plesso centrale avvertiamo la differenza, qui c‟è una gran pace, anche se talvolta, alcuni ragazzi stazionano alla villa intere giornate, disturbano le lezioni, lanciando petardi e gridando. La scuola del Centro rimane comunque per noi una grande conquista, il nostro “sacrificio” insieme a quello degli altri compagni è valso la pena, oggi infatti, viviamo in una scuola nuova con aule spaziose e colorate e attrezzata al meglio. Di Bella Carmelo, Lo Giudice Christine, Dumitriu Denis e Nicolosi Andrea 2ªC CERTEZZA E DUBBI Siamo già arrivati alla terza media e quest‟anno ci aspetta un‟importante prova, l‟esame di licenza. Lasceremo la scuola media dove siamo arrivati piccoli e spaventati dal nuovo ambiente, ma allo stesso tempo curiosi e con tanta voglia di conoscere questa scuola “per grandi”. Quando devo prendere decisioni importanti sono molto insicura, ma stavolta ho le idee chiare e anche da parecchio tempo. Ho deciso di iscrivermi al Liceo Classico. Lo so che è una scuola impegnativa, per cui dovrò passare interi pomeriggi sui libri, ma stavolta sono sicura della mia scelta. Mi impegnerò e riuscirò ad ottenere buoni risultati. Amo molto le materie letterarie quindi il “Classico” mi sembra la scuola giusta per me. Insieme a tanta sicurezza, però c‟è anche tanta paura. Nessuno dei miei compagni condivide la mia scelta e in molti tentano di dissuadermi. Ho paura di non riuscire a socializzare nella nuova scuola e allo stesso tempo ho tanta voglia di andare alle “superiori”, di fare nuove esperienze, anche se so già che mi mancheranno gli anni trascorsi alla scuola media. Qui è tutto bellissimo e dopo tre anni nella nostra classe siamo molto uniti. Ricordo perfettamente i primi anni di scuola, i primi tentativi per diventare amica dei nuovi compagni. È indescrivibile il bene che provo per la mia classe. E quando uscirò da qui riuscirò a fare nuove amicizie? Solo a pensarci mi viene l’ansia! Ovviamente i primi giorni mi mancherà tutto di qui, gli amici, i professori, le passeggiate in cortile, le risate, la mia fantastica 3ªA, ma poi mi abituerò, spero sarà tutto bellissimo. Mi elettrizza l‟idea di prendere l‟autobus ogni mattina per andare a scuola, anche se poi molto probabilmente mi stuferò di viaggiare. Lorena Intelisano 3ª A 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS Il 3 ottobre 2010 nell‟Auditorium Cl, presso il Centro Fieristico “Le Ciminiere di Catania”, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso regionale “Nicholas Green“ indetto dall‟AIDO. Alle 9.00 alunni, docenti e Dirigenti delle varie Istituzioni Scolastiche della provincia di Catania si sono ritrovati nel piazzale antistante il Centro Fieristico “Le Ciminiere“. I volontari dell‟AIDO hanno dato loro come sempre cappellini, gadget di vario genere, opuscoli sulla donazione e il trapianto. Verso le 9.30 ha avuto inizio la cerimonia di presentazione del premio regionale ad opera del Dirigente Scolastico Giuseppe Di Stefano, Presidente della Commissione “Premio Nicholas Green Catania“ e padre del giovane Luigi, un donatore morto in giovane età. Durante la cerimonia il Presidente Provinciale AIDO Catania, Santo Reina, ha avuto modo di parlare della valenza educativa delle attività della scuola . Tra gli ospiti sono intervenuti il dott. Salvo Trovato, specialista in nefrologia, il Dirigente scolastico Giuseppe Adernò e il dott. Domenico Di Landro anch‟egli specialista in nefrologia al Cannizzaro di Catania; inoltre vi sono state alcune importanti testimonianze di donazione e di trapianto da parte del signor Giuseppe Consoli (trapiantato) e dei genitori del giovane Giuseppe Calcaterra (donatore). Verso le 10.30 è iniziata la consegna dei premi agli alunni della Scuola Primaria tra cui si è distinto Giovanni Selgi della ex 5a G dell'Istituto Comprensivo "Giovanni Verga" di Fiumefreddo di Sicilia, il quale ha vinto 200,00 € grazie al suo “Articolo Giornale”; tra gli altri vincitori, sempre di scuola primaria, alcuni alunni della ex 5a C dell‟Istituto Comprensivo “Verga”, i quali hanno ottenuto il riconoscimento di 200,00 € per l‟elaborato dal titolo “Radici”. “Partecipare alla premiazione del concorso Nicholas Green – commentano gli alunni vincitori della V G e V C – ci ha molto emozionato, non solo perché siamo stati premiati, ma soprattutto perché questa esperienza ci ha arricchiti umanamente, ed anche se siamo ancora piccoli, siamo convinti che “donare” abbia un significato importante che va oltre la vita. Sarebbe bello se tutti sottoscrivessimo la nostra volontà di donare per vedere sorridere chi ha una vita segnata dalla sofferenza e perché essere donatori significa aver maturato la consapevolezza del grande valore della vita. Successivamente è stato il turno degli alunni di Scuola Secondaria. Patanè Chiara, Giulia Trippiedi, Paola Lo Giudice e Laura Tropea, della ex 3a E dell'Istituto Comprensi- PAGINA 9 vo "Giovanni Verga" di Fiumefreddo di Sicilia che si sono distinte con il lavoro “Olimpiadi del donatore”, sono state premiate con 350,00 €. Durante la cerimonia di premiazione degli alunni del nostro Istituto, il Dirigente Giuseppe Di Stefano, Presidente della Commissione “Premio Nicholas Green Catania”, ha ricordato anche il nobile gesto di un genitore della nostra scuola, il signor Giuseppe Torrisi, papà di Leonardo, il quale, proprio lo scorso anno, circa dieci giorni dopo aver sottoscritto il consenso alla donazione dei propri organi durante la manifestazione, è venuto a mancare improvvisamente; il suo gesto di amore e solidarietà ha consentito di salvare sette vite. Subito dopo la consegna dei premi vi sono state altre testimonianze di trapianto e di donazione, intervallate dalla recitazione di alcune poesie scritte da una giovane che nonostante la grave patologia da cui è affetta, attraverso i suoi versi esprime tutto il suo cuore, la poetessa Paola Tricomi. La manifestazione si è conclusa verso le 12.30. Classe 1ªC e 1ªF P A G I NA 1 0 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O ANTHURIUM LETTERA DI UN TRAPIANTATO DI CUORE A UN “DONATORE SCONOSCIUTO” Caro amico sconosciuto, so che non potrai mai leggere questa lettera, ma sento il bisogno di scriverti perché la tua anima resterà sempre aggrappata al mio cuore. Il mio pensiero vola sempre su di te, perché so che non sarei qui se tu non avessi deciso di far continuare il mio respiro con la fine del tuo. Non puoi neanche immaginare la mia gratitudine e la mia devozione, tu sei colui che ha permesso a me di continuare quell'avventuroso viaggio che è la vita. Non sai quanto mi sarebbe piaciuto conoscerti, vedere il tuo viso, sentire la tua voce, e parlarti, dirti grazie di persona, per poi udire una risposta. Invece non so neanche il tuo nome. Come sarai stato? Questo non lo so e non avrò mai una risposta, ma di una cosa sono sicuro: eri senza dubbio una persona generosa, caritatevole e molto buona, che amava gli altri e dava un gran valore alla vita, fino a non esitare a donarla a chi ha rischiato, come me, di perderla. Ti ammiro moltissimo, per me sei un esempio che tante persone al mondo dovrebbero imitare, perché il tuo gesto non è da tutti. Ho promesso a me stesso che seguirò il tuo esempio, in modo che io possa, come hai fatto tu, donare la vita a qualcun altro che rischia di perderla, così so che il cessare della mia vita non è stato vano e ha salvato un'altra esistenza. Tutto questo per dirti: Grazie. Il mio cuore continua a battere grazie alla bontà del tuo, e porterò dentro di me per sempre il tuo ricordo e la grandezza del tuo gesto. La vita che hai salvato. 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS ANCHE NOI AMICI DELLA GUINEA - BISSAU L‟associazione amici della Guinea-Bissau è un‟associazione che si occupa dal 1985 della povertà e della miseria di questo piccolo stato dell‟Africa occidentale. La Guinea- Bissau è confinante con il Senegal e si estende per circa 36.000 km. La vasta pianura di questo Stato viene attraversata da molti fiumi e bracci di mare che raggiungono l‟interno impedendo ogni tipo di coltura dato che nella stagione delle piogge i corsi d‟acqua straripano e allagano la pianura rendendola impraticabile e non coltivabile. Nella stagione secca il mare si ritira ma la pianura è ugualmente incoltivabile perché resa salata. Questo fa sì che non vi siano risorse di alcun tipo ed è per questo che l'ONU ha classificato la Guinea-Bissau come paese del IV mondo: la speranza di vita alla nascita è di 40 anni, se si è fortunati; l'alfabetizzazione non raggiunge il 30%; l'87% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno; non esiste rete stradale, un sola via è asfaltata, il resto sono sentieri ricavati nella savana; non esiste ferrovia; escludendo parte della capitale, non esiste corrente elettrica in nessun altra parte della nazione; non c'è neppure la rete fognaria. Non esistono strutture sanitarie, se non un unico vero ospedale in capitale distrutto durante la guerra del 1998/2000 e non ancora completamente ricostruito e riattrezzato per mancanza di fondi. Questi dati appartengono al 2006. Un principio fondamentale di quest‟associazione è insegnare ai ragazzi locali un mestiere che li possa rendere indipendenti. L‟adozione a distanza è un aiuto economico destinato a fornire a bambini e ragazzi di paesi poveri beni primari come: alimenti, medicinali, vestiario, istruzione ed educazione. Da un lato garantisce a tanti bambini un futuro migliore nella proprio terra, dall‟altro stimola il sostenitore a rendersi sensibile alle necessità di tanti popoli meno fortunati. Chi fa parte di questa associazione in genere ha a che fare con la propria professione e le proprie capacità: chi pensa alla realizzazione di nuove costruzioni, chi si interessa dell‟aspetto sanitario, ecc … La situazione è tragica e allarmante: il colera continua a sterminare la popolazione, la quasi assoluta assenza di medicine non dà la minima possibilità a chi forse adesso avrebbe una misera speranza ... P A G I NA 1 1 P A G I NA 1 2 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O e questi bambini muoiono di fame o di malattie banali come il morbillo o di altre peggiori come la malaria o l‟AIDS. Nel mese di Ottobre proprio da questa associazione è arrivata una richiesta di partecipazione alla professoressa di lettere. La possibilità di poter adottare un bambino a distanza ci ha entusiasmati a tal punto da coinvolgere l‟intero istituto. Grazie alla partecipazione attiva delle classi è stato possibile realizzare il nostro progetto. Siamo riusciti a raccogliere una somma tale da poter adottare a distanza un bambino e garantire anche altri servizi utili all‟associazione. Inoltre la maggior parte dei professori del nostro istituto hanno deciso di aderire al progetto, stanziando una cifra piuttosto elevata che superava il budget di base. In realtà non credevamo di poter ottenere questi risultati e siamo felici di aver aiutati qualcuno che sta peggio di noi. . Santina D’Urso, Lorena Intelisano e Stira Serena 3ªA ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA L‟AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) è una ONLUS che da quarant‟anni opera sul territorio italiano. Dal 1998 è affiancata dalla FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), anch‟essa ONLUS, per continuare a finanziare e promuovere la ricerca scientifica sulla malattia. Il presidente onorario è Rita Levi Montalcini. Il suo impegno per le persone con la “SCLEROSI MULTIPLA” si sviluppa in tre ambiti: -Promuovere ed erogare servizi a livello nazionale -Rappresentare e affermare i diritti delle persone con “SCLEROSI MULTIPLA” -Sostenere e promuovere la ricerca scientifica L‟associazione è attiva sul territorio con oltre 10.000 volontari. “Una mela per la vita” è l‟iniziativa “storica” dell‟associazione , che ha ottenuto in questi anni un grandissimo successo. Dedicata ai giovani, i più colpiti dalla malattia, “Una mela per la vita” permette di sostenere uno dei progetti più importanti dell‟associazione: Giovani oltre la Sclerosi Multipla. La sclerosi multipla è una malattia a decorso cronico. Nella Sclerosi Multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree del sistema nervoso centrale. Nel mondo si contano circa 1,3 milioni di persone con Sclerosi Multipla, di cui 400.000 in Europa e 57.000 in Italia. La malattia è più diffusa nelle zone lontane dall‟Equatore a clima temperato: Nord-Europa, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia del Sud. La “Sclerosi Multipla” può esordire a ogni età, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40 anni; le donne risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini. Nella comparsa della Sclerosi Multipla, hanno un ruolo fondamentale diversi fattori come: -L‟ambiente e l‟etnia; -L‟esposizione ad agenti infettivi; -Una predisposizione genetica. La “Sclerosi Multipla” non è una malattia infettiva. I sintomi della “Sclerosi Multipla” variano da persona a persona. I più frequenti sono: disturbi visivi; disturbi della sensibilità; fatica e debolezza ; Alcuni di questi sintomi sono più frequenti rispetto ad altri, anche se non esistono terapie definitive che eliminano la malattia. Le cause sono ancora in parte sconosciute; nonostante ciò la ricerca ha fatto grandi passi nel chiarire il modo in cui la malattia agisce, permettendo di arrivare a una diagnosi e a un trattamento precoce, che consen- tono alle persone con Sclerosi Multipla di mantenere una buona qualità di vita per molti anni. La ricerca delle cause e dei meccanismi che scatenano la Sclerosi Multipla è ancora in corso. I principali obbiettivi della terapia della ”Sclerosi Multipla” sono: abbreviare le ricadute e prevenire o ritardare lo sviluppo della malattia. Anche se non è ancora stata individuata un cura definitiva per la “Sclerosi Multipla” , sono disponibili terapie in grado di modificare il processo della malattia , ridurre la gravità e la durata degli attacchi e l‟impatto dei sintomi. La ricerca investe in questo settore per ottenere risultati sempre più soddisfacenti. Per fermare la sclerosi, la nostra scuola quest‟anno, attraverso l‟iniziativa “Una mela per la vita” ha contribuito ad una raccolta di fondi, a cui hanno partecipato alunni e personale scolastico. In questa circostanza c‟è stato un grande interesse da parte di tutti! L‟AISM ci ha ringraziato donandoci delle mele e fornendoci degli opuscoli informativi sulla malattia. Il nostro gesto è stato apprezzato dall‟Associazione, i cui rappresentanti hanno ringraziato per la collaborazione avuta dal nostro istituto, ribadendo la necessità di sostenere la ricerca scientifica. Martina Petralia, Miryam Micalizzi, laria Girgenti, Chiara Napoli, Valentina Gullotto e Elisa Borzì 2ªB S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O P A G I NA 1 3 È ARRIVATO L’AUTUNNO Oggi, sceso dal lettino, Mi ha colpito un pensierino: il mio cortile che prima era bello, ora mi sembra un po’ spoglierello. Il pesco grande dai fiori rosa Sembra proprio aver perso ogni cosa E il melo piccolo e gracilino Non vuol più dare nemmeno un fruttino: le sue foglie cadono giù e il blu del cielo non si vede più. Guardandolo fisso va a scuola ogni alunno Che avrebbe ancora tanta voglia di dormire Questo sai cosa vuol dire? È arrivato l’autunno. Scuola Primaria Classe 2ª G NOVEMBRE Novembre il mese più strambo di sempre, il mese che fa gioire, e che fa impazzire. Da che splende il sole, da che pian piano piove. Le castagne dolci e succulente, che non si tolgono più dalla tua mente, Novembre è appena arrivato, ma se non te ne accorgi se n’è già andato! Il mosto, cosa buona, dolce, delicata, rende Novembre il mese più bello di sempre. Gli scoiattoli si preparano al letargo infinito, aspettando la primavera per una stagione intera. Novembre mese pazzerello, che dipingi la natura con un pennello. Novembre, Novembre me ne voglio andare, da questo autunno infernale Roberta Di Mauro e Federica Strazzeri 4ª G AUTUNNO È autunno ed è arrivato il tuo turno Di cantare, ballare e saltare. Dagli alberi cadono le foglie E se un fiore prenderai Felice sarai. Un filo d’erbetta è molto lungo Come un bel gambo di un fungo E se vorrai un altro turno devi aspettare il prossimo autunno. Scuola Primaria Classe 2ª G L’AUTUNNO L’autunno col suo fardello Di foglie colorate Ha dipinto col pennello Tutte queste giornate. I bambini spensierati Ritornano nelle scuole Mentre prima sui prati Giocavano a far capriole. Scuola Primaria Classe 2ª C P A G I NA 1 4 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O A SPASSO SULL’ETNA Giorno 28 ottobre 2010, noi alunni e insegnanti delle classi 1ªD - 1ªE - 1ªF abbiamo fatto una visita d'istruzione guidata sull‟Etna. Alle ore 8:30 siamo partiti da piazza XXV Aprile. Durante il viaggio abbiamo visto una piccola volpe sul ciglio della strada. Appena arrivati, le guide ci hanno accolto nel Rifugio Sapienza, dove abbiamo fatto colazione e abbiamo visto un video sulla nascita dell‟Etna e sulle sue eruzioni dopodichè siamo nuovamente tornati all‟aperto per visitare i Crateri Silvestri, però non abbiamo potuto completare il percorso, perché in una zona c‟era troppa nebbia. Lungo il percorso abbiamo osservato delle rocce, tra cui la piroclastite che è di colore rosso per la sua composizione in ferro, e altre rocce di colore giallo perché formate da zolfo. Dopo aver terminato il percorso siamo ritornati al rifugio per la pausa pranzo e abbiamo risposto ad un quiz sul filmato che avevamo visto e sulle cose che ci avevano spiegato le guide. Dopo aver finito, siamo scesi di quota e ci siamo ritrovati circondati dalle bellezze naturalistiche dei boschi, che fanno da cornice all‟Etna. Abbiamo percorso il sentiero naturalistico del Monte nero degli Zappini e abbiamo potuto osservare vari tipi di piante: il pioppo tremulo, la ginestra etnea, il muschio, il ginepro, i pini, la rosa canina, le piante pioniere e l‟erba simbolo del parco dell‟Etna, la saponaria. Camminando ancora siamo arrivati di fronte alla colata lavica del 1989; il punto in cui si è fermata si chiama fronte di lava. Dopo, a piccoli gruppi, siamo saliti su di un cono vulcanico spento. Successivamente ci siamo inoltrati nel bosco Milia, dove si potevano ammirare i vari colori e sfumature della natura. Ai nostri occhi il bosco si mostrava come uno scrigno che racchiudeva i vari tipi di vegetazione e le diverse specie di animali. Alcuni di noi hanno sentito il verso della volpe e più avanti abbiamo visto le sue impronte, ma non siamo riusciti a vederla. Alla fine del percorso, le guide ci hanno fatto chiudere gli occhi e ascoltare i suoni della natura. E‟ stata un‟esperienza che non solo ha arricchito le nostre conoscenze, ma ci ha fatto anche scoprire quanto sia importante il rispetto della natura per la sopravvivenza dell‟uomo e di tutti gli esseri viventi. Abbiamo compreso che per quanto spaventosa, a volte violenta e distruttiva, possa sembrarci la forza del vulcano Etna, esso regala a noi siciliani i suoi innumerevoli tesori che, chi viene a visitare la Sicilia, non può fare a meno di vedere. Classi 1ªD - 1ªE - 1ªF 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS IL RITORNO DELLA VOLPE NEL PARCO DELL’ETNA Il parco dell'Etna è una delle aree protette più delicate della nostra zona ed è tutelato da un regolamento valido per tutto il suo vasto e irregolare territorio. E‟ molto amato da chi viaggia senza fretta, perché vi si può trovare un giusto equilibrio tra rumori e silenzi, dove il visitatore si immerge totalmente. All'interno del territorio è racchiuso quanto di più bello la natura possa esprimere nelle sue forme. Perdersi per i sentieri del parco è un grande piacere perché ci sembra di sottrarci al tempo. La fauna è protetta e quindi ogni attività di caccia è vietata. Le specie animali del territorio nel tempo sono diminuite perché in passato sono state messe a dura prova. Molte specie importanti si sono estinte a causa della caccia, recentemente ne sono state recuperate alcune come la donnola, la lepre, il gatto selvatico, il ghiro e la volpe che stava per scomparire. Sono state salvate anche alcune specie di rettili tra cui la vipera, l'unico serpente velenoso dell'Etna. La volpe è molto conosciuta per la sua furbizia, da sempre le hanno attribuito molte favole e molti proverbi, è il carnivoro selvatico più diffuso e uno dei pochi presente negli habitat più svariati, può vivere nei boschi, in alta montagna e persino nelle zone coltivate e nei giardini delle città. Caccia sia di giorno che di notte; se è in pericolo si nasconde dietro i cespugli, nella sua tana o addirittura nelle tane di altri animali; si nutre di lepri, conigli, roditori, ricci e nelle zone di città, quando è affamata, rovista anche fra rifiuti. Normalmente forma gruppi familiari composti da un maschio e varie femmine con i loro piccoli. La caccia è uno sport assurdo, perché gli animali vengono uccisi per puro divertimento. La caccia alla volpe, in passato, nel nostro territorio è stata molto praticata; questo magnifico mammifero era una preda ambita di molti cacciatori ma oggi , grazie alle norme in vigore è presente in tutto il territorio. Nel mese di Ottobre abbiamo fatto un‟escursione in un sentiero del Parco e abbiamo avuto un incontro imprevisto: ben tre volpi ! Due cuccioli e la loro madre. Oggi le volpi sono tornate a ripopolare l'Etna e possiamo sperare che sulle pendici del nostro vulcano tornino a diffondersi anche molte altre specie. Francesco Barbagallo Laura Belfiore 1ªB LA BIODIVERSITÀ E L’IMPEGNO INTERNAZIONALE E LOCALE La biodiversità rappresenta il patrimonio universale di specie animali e vegetali presenti nella biosfera, essa garantisce la sopravvivenza della vita sulla Terra ed è per questo motivo che deve essere preservata. I vantaggi della biodiversità sull‟uomo sono molteplici tra i quali ricordiamo il mantenimento degli equilibri climatici, l‟uso sostenibile della flora per fini alimentari e medicinali ecc. Soffermandoci sulla flora possiamo ricordare che in passato l‟uso delle piante spontanee era una pratica molto diffusa in tutta l‟Italia. Soprattutto nel territorio etneo esse hanno rivestito importanza sia come risorsa economica sia come fonte di sostentamento. Quindi la salvaguardia del patrimonio di erbe spontanee assume un ruolo di estrema importanza in un‟epoca nella quale i processi di selezione artificiale delle piante sono orientati verso poche cultivar che vengono imposte dalle strategie di mercato. Tra le numerose specie spontanee del territorio etneo vi è il Guado (Isatis tinctoria), pianta nota per le sue proprietà tintoriali. P A G I NA 1 5 Le piante in grado di fornire coloranti sono numerose e molto diverse sia per l‟appartenenza a diverse famiglie botaniche, sia per l‟habitat in cui vivono, sia per l‟organo della pianta utilizzato per la produzione di pigmenti. In particolare l‟Isatis tinctoria è una pianta biennale appartenente alla famiglia delle Cruciferae; le foglie, raccolte durante il primo anno di vita vengono usate per l‟estrazione del pigmento colorante che l‟indaco. Il pigmento viene estratto attraverso processi di macerazione in acqua delle foglie e in passato veniva utilizzato ampiamente in campo tessile ma anche per vernici e colori per uso pittorico. Nella società attuale queste piante rivestono un ruolo ben diverso rispetto al passato, non più necessità alimentare o commerciale ma puro interesse per i prodotti naturali. La tendenza odierna è quella di incoraggiare l‟uso dei coloranti naturali, il cui vantaggio principale è rappresentato da un‟assen- za di tossicità in fase di produzione con una conseguente riduzione dei rischi per gli operatori del settore, insieme ad una completa biodegradabilità e all‟assenza di tossicità anche sui prodotti finiti. I coloranti naturali, a differenza di quelli di sintesi, permettono di ottenere, per esempio nel campo dell‟abbigliamento, prodotti unici e personalizzati, più sicuri per la salute e più rispettosi nei confronti dell‟ambiente, rispondendo alle nuove tendenze dei consumatori, maggiormente attenti alla qualità della vita e alla tutela ambientale. Oltre all‟impiego nel campo tessile, essi possono essere utilizzati anche come vernici per S C HO O L N E WS P A G I NA 1 6 1 ° NU ME R O infissi nella bio-edilizia e nel settore della cosmesi naturale. Ciò che oggi costituisce un ostacolo al diffondersi dei coloranti naturali è l‟elevato costo di lavorazione se paragonati a quelli di sintesi. Quest‟ultimo fattore è dovuto soprattutto al fatto che i coltivatori di piante tintorie sono pochissimi tanto che, per ovviare ai prezzi elevati, si ricorre ai paesi asiatici o africani dove la tradizione della tintura naturale è ancora diffusa. In questo anno particolare, dedicato alla salvaguardia della biodiversità, anche noi giovani, simbolicamente, possiamo contribuire al recupero delle antiche tradizioni locali cercando di ampliare la nostra crescita culturale che ci rende consapevoli del valore della biodiversità e quindi accrescere anche l‟attenzione verso tutte le specie viventi. Classe 3ªC A FAVORE O CONTRO GLI OGM ? Gli OGM sono gli organismi artificiali geneticamente modificati che si ottengono grazie ad alcune trasformazioni del DNA. Negli ultimi anni ci sono state molte polemiche perchè ci sono diversi rischi legati all‟introduzione di questi prodotti nel mercato, ma molti sono anche i vantaggi. Uno dei maggiori pericoli è rappresentato dal bioinquinamento, cioè l'inquinamento del DNA; infatti introducendo in un organismo elementi del DNA di specie evolutivamente molto lontane, si possono causare danni irreversibili ed incontrollabili sugli ecosistemi. Per bioinvasione s‟intende l'aumento invasivo di popolazioni provenienti da zone diverse, a volte molto lontane da quelle di origine, che entrano in competizione con le specie normalmente presenti nel territorio. La crescita di piante transgeniche resistenti ai virus e ai parassiti può portare alla diffusione di pollini anche a notevoli distanze con effetti imprevedibili sulla flora, l‟aumento di allergie e reazioni causate dalle proteine transgeniche. D‟altro canto i sostenitori di queste tecniche innovative prospettano notevoli vantaggi come la diminuzione dell'utilizzo di pesticidi o di sostanze tossiche non necessarie per le nuove varietà. Inoltre si incrementerebbe la lotta biologica infatti gli organismi che attaccano le piante sarebbero annientati dai loro nemici naturali. Si potrebbe avere anche un miglioramento della dieta grazie all‟aggiunta negli alimenti di nuove caratteristiche nutrizionali. Le aziende produttrici sostengono che le piante transgeniche forniscono coltivazioni più resistenti ed alimenti con maggior apporto di contenuti nutritivi, e questo potrebbe favorire lo sviluppo dell‟agricoltura dei paesi poveri. Lo sviluppo degli OGM può portare alla produzione di piante resistenti alla siccità, alla salinità e ai parassiti. Alcuni alimenti modificati tramite la tecnica degli OGM sono: il mais Bt che contiene un gene per la produzione di una tossina ad azione insetticida contro alcuni tipi di larve; le patate resistenti ai virus; i pomodori e i fagioli resistenti ad alcuni parassiti, altri alimenti molto diffusi sono la soia e i salmoni OGM , ma per questi ultimi il rischio di un contatto con quelli normali preoccupa molto gli esperti. In un prossimo futuro l‟agricoltura transgenica potrebbe assicurare uno sviluppo sostenibile con la crescita della popolazione; i responsabili di molte aziende del settore infatti sostengono che i prodotti transgenici non portano nessun pericolo alla salute o all'ambiente. Secondo noi, gli OGM sotto alcuni punti di vista, potrebbero portare dei benefici per il miglioramento dell'alimentazione dell'uomo e degli animali, ma ancora sono troppi i rischi ai quali siamo esposti in quanto le informazioni scientifiche non sono sufficienti e soprattutto manca un‟adeguata informazione. Leotta Rosa Gloria e Romeo Debora 3ªB 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS P A G I NA 1 7 VIVIAMO IN UN TERRITORIO PIENO DI RISORSE E BELLEZZE NATURALI Viviamo in un territorio pieno di risorse e bellezze naturali, che spesso ignoriamo o sfruttiamo in modo poco corretto, perchè troppo impegnati nella corsa frenetica di tutti i giorni. Il nostro gruppo, “L‟Arcobaleno”, nato come Comitato di quartiere, fin dall‟inizio si è posto l‟obiettivo di scoprire e rivalutare proprio le qualità nascoste, le risorse e le bellezze naturali del nostro quartiere nonchè le vecchie tradizioni, ormai scomparse. l nostro territorio, il nostro quartiere, Feudogrande, negli anni ha subito modifiche che hanno già danneggiato e continueranno a danneggiare sempre più l‟ambiente in cui viviamo. Ad esempio è stato cambiato il corso del torrente di Feudogrande, causando già qualche disagio durante la stagione delle piogge…eppure un torrente, se ben attenzionato, costituisce una grande risorsa par l‟irrigazione e per lo sviluppo dell‟energia. E ancora, mentre da una parte aumenta sempre più il numero di antenne e tralicci di alta tensione, come se non si sapesse quanto dannose siano le radiazioni che rilasciano nell‟ambiente, dall‟altra non viene sfruttata affatto una pianta tipica della nostra zona, la pianta del cotone. I ragazzi costituiscono il nostro futuro e, consapevoli di questo, proprio a loro ci rivolgiamo, certi che la Scuola saprà sensibilizzarli alla conoscenza e alla tutela dell‟ambiente, specialmente di quello più vicino a loro. Ringraziandovi per aver dato “voce al territorio”, speriamo di essere stati costruttivi con la nostra proposta. P A G I NA 1 8 ALUNNI DI IERI E ALUNNI DI OGGI: “MONDI” DIVERSI? Avete mai confrontato due foto di due classi terze della scuola media, una di quaranta anni fa e una dei giorni nostri? Noi lo abbiamo fatto a scuola e, se non avessimo saputo prima l‟anno in cui era stata scattata ogni foto, viste le enormi differenze, avremmo sicuramente pensato che tra le due immagini fossero passati secoli ! Sembra proprio di essere davanti a due mondi diversi …: una fotografia è in bianco e nero e l‟altra è a colori, ma soprattutto nella foto del 1969 gli alunni sono composti, seduti o alzati, disposti ordinatamente, i ragazzi in una fila e le ragazze, tutte rigorosamente con grembiule scuro, in un‟altra; nella foto del 2001 ognuno è vestito a modo S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O proprio e messo in una posa scherzosa, chi seduto, chi sdraiato e tutti sono sorridenti. Insomma, secondo noi, la prima dà una sensazione di ordine, rigore e serietà, mentre la seconda dà una sensazione, forse, di confusione, ma sicuramente anche di tanta allegria e simpatia. Nella foto più recente è evidente anche la presenza di alunni stranieri, cosa che era impensabile quaranta anni fa. Attraverso le due foto, quindi, possiamo vedere come è cambiata la società, la scuola, le abitudini sociali. Chissà come sarà la foto di una terza media del 2050… D’Urso Miriana, Leotta Gloria, Nicotra Damiano , Oliveri Leonardo, Pagano Francesco, Romeo Debora e Stiro Francesco 3ª B I GIOCHI DI IERI E QUELLI DI OGGI Un tempo i bambini giocavano in modo molto diverso da come giochiamo noi oggi. Intervistando i nostri genitori e i nostri nonni ci siamo resi conto intanto che la maggior parte dei giochi si svolgeva all‟aperto tra amici e parenti perché le case erano piccole e poco spaziose e la piazza del paese era il luogo di ritrovo. Tra i giochi del passato i genitori hanno ricordato: La fionda che veniva costruita dai bambini con un ramo forcuto adeguatamente modellato sul fuoco e due elastici (ricavati dalle camere d‟aria delle ruote delle bici o delle automobili) che venivano ben legati ai bracci della fionda e ad un pezzetto di pelle che si ricavava da scarpe. La fionda era usata principalmente per cacciare uccelli. Lu ciucch e la mannedd che era come il baseball di oggi. Il lanciatore lanciava lu ciucch cioè un dischetto e l‟altro con la mannedd cioè una tavoletta di legno doveva rilanciarlo il più lontano possibile. La spada che era costruita con un pezzo di legno ben affilato e sulla cui punta veniva messo un chiodo con un altro pezzo di legno attaccato in modo da formare una croce. L’arco e le frecce che venivano costruiti con delle stecche di ombrelli non utilizzabili e all‟estremità della stecca si legava uno spago. I pupi d’argilla che erano usati nel periodo natalizio e i ragazzi si divertivano a realizzare. Venivano rappresentati buoi, asini, pastori e pecorelle e venivano colorati con diversi colori. La cavallina, un gioco che consisteva nel saltare la schiena del compagno che c‟era davanti e rimettersi nella stessa posizione del compagno che si era saltato. 1 ° NU ME R O P A G I NA 1 9 S C HO O L N E WS Lu cuarrattieddu , una variante del monopattino, che però, era più stabile perché aveva la base più larga e il manubrio era all‟altezza della base. I sassolini: dopo aver scelto cinque sassolini se ne lancia uno per aria e nel frattempo se ne doveva prendere un altro da terra . Poi se ne dovevano lanciare due e prenderne un altro e così via. Vinceva il gioco chi riusciva a lanciare tutti e cinque i sassolini per aria e riprenderli; se mentre si faceva il gioco, un sassolino cadeva, la mano passava a un altro giocatore. Infine ci è stato raccontato che i giochi di un tempo venivano spesso accompagnati da simpatiche filastrocche o canzoncine come: passa paperino , ambarabà- ciccì -coccò, giro-giro tondo. Alcuni giochi invece consistevano nella resistenza fisica e a volte diventavano violenti e aggressivi. Per chi aveva una buona condizione economica, poi, c‟erano giochi come il pallone di cuoio, la bicicletta e il trenino. Ascoltando i nostri nonni e i nostri genitori ci siamo resi conto sempre di più che c‟è una gran bella differenza tra i giochi di un tempo e quelli che facciamo noi ragazzi oggi. La differenza che si nota subito è che una volta si giocava di più all‟aperto con gli amici, invece, adesso si sta chiusi in casa a giocare al computer o alla playstation da soli o con un amico, infatti, le nuove tecnologie e il crescere del benessere hanno influito, talvolta in modo negativo, sul nostro modo di giocare. I grandi pensano, inoltre, che i giochi elettronici non siano molto educativi, specie se violenti, e quando noi ragazzi ne facciamo un uso esagerato credono che ci distolgano dallo studio e ci facciano isolare troppo. Genitori e nonni ritengono infine che i giochi di una volta stimolavano molto di più la fantasia, specie quando ci si inventava giochi con oggetti non utilizzabili. Certo non c‟erano i televisori e i giochi elettronici di oggi ma i nostri nonni e i nostri genitori ci hanno raccontato che si divertivano molto e forse un giorno sarebbe bello sperimentare anche qualche gioco del passato per emozionarci come si emozionavano loro. Classe 1ªD IERI LA LETTERA … OGGI L’E-MAIL In classe, ultimamente, abbiamo parlato molto della lettera e di come essa, nel corso degli anni, sia stata sostituita dell‟e-mail e dalle altre forme di comunicazione superveloce dell‟era di internet. Con l‟insegnante abbiamo avuto modo di riflettere sul valore della lettera scritta a mano e sulla carica di sentimenti che la accompagnavano; inoltre, ognuno di noi ha fatto una simpatica intervista ai propri familiari per capire cosa significasse per loro scrivere lettere e cosa provavano durante l‟attesa. Confrontando poi in classe le testimonianze raccolte in relazione alle diverse esperienze, ci siamo resi conto che quando i nostri genitori o i nonni avevano la nostra età si divertivano molto a scrivere delle lettere a parenti e amici lontani, addirittura alcuni di loro avevano “amici di penna”. Qualche parente più anziano ci ha anche detto quanto fosse bello scrivere con la penna d‟oca intinta nell‟inchiostro. Altri tempi … ma non per questo meno belli di quelli di oggi! Forse semplicemente un po‟ “meno veloci”, forse un po‟ più attenti ai sentimenti! Oggi viviamo nell‟era di internet e la comunicazione a distanza si è molto velocizzata; l‟e-mail arriva in pochi secondi, mentre, ancora oggi, per l‟arrivo di una lettera bisogna P A G I NA 2 0 aspettare alcuni giorni. Parlando tra noi e riflettendo con l‟insegnante, abbiamo compreso che anche l‟attesa ha il suo valore e rende tutto più significativo, specie oggi in cui siamo abituati a cercare e ad avere tutto e subito ! Sulle lettere scritte di proprio pugno si potevano notare e si possono inserire ancora oggi dei segni d‟affetto, come: una lacrima che cade sul foglio, una sbavatura della penna dovuta all‟emozione, l‟impronta delle labbra sul foglio per inviare un bacio. Infine ci siamo resi conto che al giorno d‟oggi anche la scrittura è cambiata, è diversa rispetto ai tempi della lettera scritta a mano. Un tempo nelle lettere d‟amore o d‟amicizia, le parole erano scritte per esteso, mentre oggi nell‟ e-mail si utilizzano molte abbreviazioni, ( T.V.B. per dire” ti voglio bene” – KISS per inviare un bacio …) tutto ciò forse ha fatto un pò perdere il significato originale dei sentimenti. Tuttavia, parlando con i nostri parenti abbiamo capito che, sebbene molti di loro rimpiangano il fascino ed il valore della lettera, altri si sono adattati ben volentieri alle nuove tecnologie ed alla velocità della comunicazione a distanza; 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS e-mail, messenger, facebook, sms, non solo risultano divertenti ma anche utili, se ne viene fatto un buon uso. Noi comunque da questa esperienza didattica abbiamo capito una cosa molto importante: internet è fantastico, l‟e-mail è una gran cosa ma non dobbiamo perdere l‟abitudine di scrivere anche a mano un biglietto d‟auguri, una lettera alla mamma o a papà per la loro festa, perché l‟emozione che c‟è dentro la scrittura di proprio pugno non ci sarà mai nella carta stampata. Nella lettera scritta a mano c‟è dentro tutta la persona che la scrive, altrimenti perché anche noi spesso stiamo lì a conservare dediche sui libri e bigliettini di auguri dei nostri compleanni ? Forse senza saperlo anche noi sentiamo che l‟emozione data dalla scrittura a mano è più forte di qualsiasi e-mail, chat o sms. Lo Giudice Giorgia, Panebianco Alessia Pappalardo Stefano Pernicano Maria 2ª C LETTERA APERTA AL SIGNOR SINDACO DI FIUMEFREDDO Fiumefreddo 24/10/2010 Caro Signor Sindaco, sono un ragazzo della classe 2ªF della Scuola Media di Fiumefreddo. Ho 12 anni e il mio nome è Christian. Vorrei parlarle di una cosa, anzi, di una situazione problematica che avviene durante le ore delle lezioni scolastiche. Essendo la Villa Comunale situata accanto alla nostra scuola, i ragazzi che lì passeggiano o oziano, disturbano frequentemente gli alunni e le lezioni con modi e gesti non adeguati, aggrappandosi alla rete tipo animali della giungla; inoltre, diversi episodi di lanci di petardi o di uova sono avvenuti nel corso dell‟anno. Tutto questo ha fatto sì che la nostra Preside ha pensato di mettere delle piante tra la scuola e la villa in modo da delimitare e ostruire la vista. Io colgo l‟occasione per chiederle che all‟interno della villa comunale ci siano delle persone che possano vigilare meglio, in modo da poterci sentire più sicuri. Ho anche visto che la villa non è un luogo di incontri amichevoli e di tranquilla convivenza, ma è un luogo dove purtroppo si nascondono i ragazzi che ben volentieri fanno uso di stupefacenti ed altro. In poche parole, io vorrei solo che prendesse in considerazione la mia voce e quella di tanti altri ragazzi come me. Tanti saluti. Christian Timpanaro 2ªF 1 ° NU ME R O PROGETTO COMENIUS: BENVENUTO AL NOSTRO ASSISTENTE ! Anche quest‟anno il nostro Istituto ha il piacere di ospitare un assistente Comenius, Metin Kartal, anch‟egli proveniente dalla Turchia. Fin dal suo arrivo Metin ha avuto modo di conoscere gli alunni e tutto il personale della scuola e, durante il collegio dei docenti del 26 Ottobre 2010, la nostra preside ha dato il benvenuto ufficiale al giovane assistente e futuro docente d‟inglese. Anche lui, come la nostra Badegül, ha avuto modo di prendere parte a diverse lezioni per comprendere il contesto lavorativo della nostra Scuola, durante quello che viene definito il periodo introduttivo. Finito quello, adesso Metin ha la possibilità di lavorare come supporto per l‟insegnamento della L2, a fianco del docente di lingua inglese, e per qualunque altra disciplina in cui sia competente. Nello specifico il nostro assistente svolge di già attività didattiche in lingua durante le lezioni di inglese, italiano, arte e movimento e sport nelle classi quarte e quinte della scuola primaria e nelle classi prime della scuola secondaria. L‟obiettivo dell‟assistentato è infatti duplice: permettere agli alunni della nostra Scuola di migliorare le competenze di lingua inglese e contestualmente accrescere il loro interesse per il Paese di provenienza dell‟assistente, sviluppando così in essi la consapevolezza culturale e l‟apertura al confronto e al dialogo; consentire all‟assistente di conoscere la lingua e la cultura italiana migliorando nel contempo le proprie competenze didattiche. Durante il lungo periodo che lo vedrà ospite nella nostra scuola, Metin avrà sicuramente l‟opportunità di conoscere i nostri dintorni e di gustare i prodotti tipici della nostra Terra. Ha già, infatti, avuto modo di ammirare la città di Catania e di assaporare alcune prelibatezze siciliane. Siamo, pertanto, certi di poter costruire anche insieme a lui un percorso unitario che ci consentirà di ampliare il reciproco patrimonio di conoscenze, abbattendo i confini delle ”differenze” culturali. S C HO O L N E WS P A G I NA 2 1 P A G I NA 2 2 S C HO O L N E WS METIN KARTAL ... I NOSTRI ALUNNI DOMANDANO After almost a month in our school can you say the differences between the Turkish students and Italian ones? Please not laugh at this if I say that I didn‟t see or observe any differences between the students of two countries. But I had a chance to observe an fact. It is every children and students are the same wherever you go all over the world. You can find the similar things about the students who are inquisitive ones and naughty ones, silent ones etc. The fact that I understood in my observation the teachers and families are very important factors in the education even if the students have the different aptitudes and intelligences. As you want to become a teacher, what do you think is necessary to be a “good student”? This question is so important in the framework of the education and life. Because of this importance you cannot establish the border of this. In my view, „to be a good student’ or „not to be a good student’ – I don‟t want to use bad instead of not good- heavily depends upon the students themselves. It is why if they prepare them to wards every conditions and matters of life – ups and downs- and improve themselves about the certain subjects – such as cultural, social life personal development etc- the students will certainly be a good student and, more importantly, a good human. Namely, a good student means a refined and knowledgeable person. As known, the education doesn‟t start in the school. the education starts when we, humans, are born and this lasts throughout the life – that is to say, the lifelong learning. A good student means a lifelong learning person. Last but not least, every student nearly complete their characteristic development until the school age. This development continues during the whole of the rest life. The role of the family is so vital in this development period until . the school age. Additionally, the parents – father and mother-, who know their responsibilities towards their children, carry a major and vital effect over their children. Namely, a good student means a good family. A good student means a good human being in the future. Is our country similar to yours or there are too many differences between them? There are not very striking differences between two countries. In contrast, you can see many similarities, for instance kissing someone‟s both cheeks when meeting, the hospitality, kindness and gentleness of Italian people towards each other and the foreign persons like Turkish people. 1 ° NU ME R O 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS Do you like Italian food? I also like Italian foods in which the most famous ones are pizza and pasta much like everyone in the world. It needs to say the reality that the Italian foods are very delicious and tastes very well and are very clean. Describe your first feeling when you got here. It is very difficult to describe the first feeling correctly and completely. As this is my first experience to be abroad, it is very exciting and enthusiastic. When I landed in Rome Airport, I said to myself that I have to stand on myself foot and I have to overcome everything good and bad on my own. But I never feel alone when I came to Catania, Sicily. It is because my dear and best friend and my supervisor, Miss. Vera La Spina, always supports me and I feel her in my back as a supporter. I want to specially thank to her. Vera has a very important place in my rest life. Thank you again, Vera. When I came to the school I feel myself in my school and hometown. Because my colleagues and especially my Mrs. Manager are very kind and very hospitable. I want to thank to my Mrs. Manager, Maria Luisa Leotta, and my colleagues for their friendly and welcoming behavior and, most important, accepting me among them. Thank you everyone very much. Do you think that your stay in Italy will enrich you as a person? In my view, this experience abroad will indoubtfully enrich and improve me in many points of life. Especially, this experience, which provides me working with the experienced teachers will teach me how to live and to communicate with people in foreign and different culture. Thank to that, this will broaden my viewing horizontal to the life. Moreover, it will add many fruitful things to my teaching experience and will teach me how to approach to and teach English the students who have different intelligences and aptitudes in foreign countries. Lastly, I will be more experienced teacher than one year ago when back to home. What do you do in your free time? I generally read the book in English and Turkish. I study English Grammar Subjects and try to memorize the new words in English and Italian. I study Italian Language to learn in a short time and watch Tv in Italian to improve my ears in order to easily understand the speaking in Italian. What don’t you like of Sicily and what do you like? I like Sicily very much. I didn‟t experience anything unpleasant and difficult. Because Sicilian people are very helpful and friendly and show great hospitality and kindness. I like living there and being with you. P A G I NA 2 3 P A G I NA 2 4 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O HALLOWEEN AT SCHOOL On Friday, 29th October, we had a Halloween party during an English class with our teacher Rita Favosi. We all helped to organize the party and brought napkins, plates and plastic cups, chips, biscuits and a big bar of chocolate, a bottle of coke, etc. Margherita brought some masks, wigs, witches‟ hats, a Halloween paper chain and a cute puppet called Mortimer. Sergio cooked a delicious cake decorated with white chocolate cobwebs and little coloured sugar faces. We amused ourselves a lot during the party because we masked together with our teacher, we ate all those delicious things, we did a lot of tricks and we laughed. We also adorned our classroom and took some photos near the blackboard with Mortimer on it. At the end of our party we cleaned the classroom. P.S.: you can‟t see it because the photos are poor quality, but on the blackboard Margherita wrote: ”enjoy your Halloween” and we really did! And now some interesting news about Halloween: alloween is a typical British and American festivity. It is celebrated on October 31st. “Hallow” means “Holly” and “Eve” means “Evening”. Halloween represented the summer end for the Celts. Today Halloween is a commercial holiday. The following table shows some differences between Halloween and All Souls‟ Day : Halloween It is celebrated in America and the UK on October 31st. All Souls’ Day It is celebrated in Italy on October 2nd. On November 1st , the day before, , we honour all Saints It‟s a Pagan festivity On Halloween night , most children and teenagers like to visit their friends and neighbours. At each house they ask “trick or treat?” and receive sweets and chocolates. Sometime the neighbours pay tricks on them! It‟s a Christian festivity On All Soul‟s Day everybody go to the cemetery and honour their dead relatives and friends. Children dress up as witches, ghosts, skeletons, animals or historical characters Children receive sweets or presents. Classe 3ªD HALLOWEEN Nella notte più buia dell’ anno, streghe e vampiri vengono e vanno. I bambini vogliono molti dolcetti, altrimenti ti beccherai molti scherzetti. In questo giorno maschere paurose non mancano mai, e perciò paura ti prenderai. Buon halloween a tutto il mondo e tanti dolcetti a chi fa scherzetti. Simona Gambino 1ªA 1 ° NU ME R O 31 OTTOBRE … NOTTE DI HALLOWEEN: TRADIZIONE AMERICANA O ITALIANA ?!! La festa di Halloween ha origini antichissime, risale addirittura al tempo dei Celti, i quali il 31 Ottobre festeggiavano il passaggio dall‟estate all‟inverno. Essi, durante questa festa, chiamata Samain, dovevano propiziarsi gli Dei e per questo quella notte si travestivano, ballavano e cantavano. Simbolo di questa festa è la zucca in cui sono intagliati gli occhi, il naso e la bocca, o meglio un ghigno! La zucca rimanda ad una leggenda che narra di Jack, un fannullone, che avrebbe fatto e vinto una scommessa con il Diavolo; poichè da morto non sarebbe potuto entrare né all‟inferno né tanto meno in paradiso, il Diavolo gli avrebbe regalato, per farsi luce, un tizzone che Jack avrebbe messo dentro una cipolla svuotata per farlo durare di più! La tradizione dice che la notte di Halloween Jack si aggiri ancora per le case. Dall‟Irlanda questa tradizione è stata portata negli Stati Uniti dagli emigrati che provavano a sfuggire alla terribile carestia dell‟800. In America, poiché c‟erano a disposizione le grosse zucche gialle, le cipolle furono sostituite appunto dalle zucche S C HO O L N E WS chiamate per questo, da allora, Jack O’ Lantern e ogni 31 Ottobre vengono messe all‟ interno delle case proprio per scacciare gli spiriti e i fantasmi. Tipica dell‟America è anche l‟abitudine dei bambini di travestirsi e andare di casa in casa a chiedere “Trick or Truck?” , “Dolcetto o scherzetto?”. E per noi italiani qual è la tradizione? Noi abbiamo sempre dato importanza alla festa dei morti (1 e 2 novembre) come momento in cui ricordare i nostri cari defunti; i bambini, inoltre, la mattina dell‟1 novembre ricevevano spesso dei regali, come doni “mandati” dai defunti. Tipico, soprattutto delle nostre parti, è anche un dolce, le “ossa di mottu”, fatte di farina, zucchero e miele. Negli ultimi anni, però, sembra che la nostra tradizione sia stata messa da parte e sia invece diventata sempre più importante la tradizione americana: dappertutto il 31 Ottobre ci sono feste per grandi e piccini, zucche, pipistrelli, maschere più o meno mostruose, e scherzi non sempre simpatici e innocenti… E allora, non sarebbe meglio rispettare in ogni paese le proprie tradizioni? Simona Gambino, Ramona Sergi, Sofia Di Bartolo, Serena Famà, Antonella Giannetto 1ªA FESTA DEI MORTI IN SICILIA Il 2 novembre in Italia si celebra la commemorazione dei defunti e, benché molti lo considerano come un giorno festivo, la ricorrenza non è mai stata ufficialmente istituita come festività civile. L‟idea di commemorare i defunti nasce su ispirazione di un rito bizantino, che celebrava tutti i morti il sabato prima dalla domenica di Sessagesima, ossia la domenica che precede di due settimane l‟inizio della quaresima. Successivamente il rito venne esteso alla Chiesa Cattolica e originariamente la festività fu chiamata “Anniversarium Omnimum”. Oggi, nel giorno della commemorazione dei defunti, è consuetudine visitare i cimiteri locali e portare fiori sulla tomba dei propri cari. In Sicilia questa ricorrenza risale al X secolo ed è detta semplicemente: ”iornu di li morti”o ”li morti”. Si narra che anticamente nella notte di Ognissanti, cioè tra l‟1 e il 2 novembre, i defunti visitassero i cari ancora in vita portando ai bambini dei doni. Tali usanze sopravvivono in alcune località della Sicilia dove i “morti”sono soliti uscire durante la loro festa e, compiendo dei percorsi antichi, donare regali ai bambini. Ad Erice i defunti escono dalla chiesa dei Cappuccini, a Cianciana escono dal Convento di S. Antonino dei Riformati, a Partinico indossano un lenzuolo e a piedi scalzi, usando una torcia accesa e recitando litanie, percorrono alcune strade cittadine. P A G I NA 2 5 Anche nel catanese, e per la precisione ad Acireale, durante la ricorrenza dei morti, la tradizione vuole che questi girino per la città indossando un lenzuolo funebre e rubando i doni ai venditori per poi donarli ai bambini. I doni in realtà vengono acquistati dai genitori e dai parenti nelle tradizionali “fiere dei morti” che si svolgono in molte parti della Sicilia. Le più conosciute sono quelle di Palermo e Catania. I doni acquistati vengono poi nascosti in casa e trovati dai bambini al mattino presto con una sorta di caccia al tesoro. Oltre ai giocattoli di ogni sorta, esiste l‟usanza di regalare scarpe nuove talvolta piene di dolcetti, come i particolari biscotti chiamati “crozzi i mottu”, cioè “ossa di morto”, di consistenza molto secca e di colore bianco e marrone, preparati con zucchero, farina, albume e acqua di chiodi di garofano. Altri dolci tipici di questa ricorrenza sono i pupi di zucchero e la frutta martorana, generalmente accompagnati da “u cannistru”, un cesto ricolmo di frutta secca. In alcune parti della Sicilia viene preparata la “muffoletta cunzata” un tipo particolare di pane con poca mollica, condita con olio, sale, pepe e origano. La commemorazione dei defunti per noi siciliani è quindi molto sentita e noi bambini vorremmo che tale tradizione non fosse dimenticata in un mondo sempre più uniformato dalla globalizzazione. Scuola primaria Classe 5ª C P A G I NA 2 6 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O FESTEGGIANDO SAN MARTINO: TRA STORIA, TRADIZIONI E LABORATORI DI SCRITTURA Gli alunni delle classi III, IV e V del plesso di Via Badalà, a conclusione di un percorso didattico sull‟autunno che li ha visti impegnati in attività di produzione creativa di testi di vario tipo, inerenti la stagione autunnale, e di ricerca sulla figura di San Martino, hanno realizzato un momento di festa- incontro che ha anche coinvolto i genitori, i quali sono stati impegnati nella realizzazione di una variegata produzione di dolci preparati con prodotti tipici: dalle torte con crema di castagne, alla torta al vino, alle torte con nocciole, per finire con delle fumanti caldarroste. Nel corso della giornata, una giuria d‟eccezione, formata dal Dirigente scolastico, dal Direttore dei servizi amministrativi e dall‟assistente Comenius Metin, ha premiato i dolci più originali. Grande la soddisfazione di genitori ed alunni per il buon risultato della manifestazione che ha consentito agli alunni di riscoprire tradizioni e folklore talvolta dimenticati e ha, inoltre, fatto conoscere al nostro Metin una parte del patrimonio culturale italiano. Tale iniziativa, dunque, vuole rappresentare anche l‟apertura della nostra scuola al mondo e a culture diverse dalla nostra. Scuola primaria UNA GIORNATA NELL’ANTICA ROMA Una mattina, dopo essermi svegliato, esco da casa e…vedo uomini e donne vestiti con delle tuniche lunghe fino ai piedi che parlano in una strana lingua, molto simile al latino. Osservandomi intorno ho l‟impressione di percorrere le strade dell‟antica Roma, le abitazioni, i carri, le botteghe sono del tutto simili a quelle raffigurate nel mio libro di storia. Incontro dei bambini molto poveri che giocano con delle noci e delle trottole fatte da loro, mentre altri bambini ben vestiti lì vicino sfoggiano biglie di vetro e bambole dai vestiti raffinati. Alcuni uomini giocano d‟azzardo e all‟improvviso uno di loro comincia a correre e scappare perché è un baro, ha dei dadi truccati. Più in là vedo un‟altra cosa molto strana: una scuola all‟aperto, proprio in mezzo alla strada! I bambini sono seduti attorno al loro maestro e devono imparare a memoria dei brani lunghissimi e se qualcuno sbaglia o si distrae il maestro li colpisce con un bastone! I figli dei ricchi, cioè dei patrizi, sono privilegiati poiché possono permettersi un insegnante privato tutto per sé. Il quartiere in cui vivono i plebei è molto trascurato, le case, chiamate peninsule, sono dei casermoni di molti piani in cui regna la sporcizia e spesso crollano o vengono distrutti 1 ° NU ME R O dagli incendi. Dirigendomi verso la parte più bella e ricca della città, noto che i ricchi patrizi abitano in grandi case singole, le domus. All‟ingresso c‟è uno schiavo portinaio che annuncia le visite al signore, il dominus. Le pareti sono decorate con colori accesi e tutte le stanze si aprono verso il cortile interno, dove c‟è una grande vasca per la raccolta dell‟acqua piovana. Le stanze sono tutte piccole e buie. Ho notato che in molte stanze ci sono degli armadi ad angolo che però non contengono gli abiti ma le stoviglie. Passando davanti alla cucina scorgo tantissime pentole, tegami, vassoi di ogni forma e dimensione. Al momento del risveglio il signore e la sua signora dedicano tantissimo tempo alla cura del corpo e la signora è truccata alla perfezione! Essi mi invitano a colazione, molto abbondante perché i romani saltano il pranzo: dolci, miele ma anche carne, formaggi e avanzi del giorno prima. Esco assieme al dominus il quale si dirige verso il mercato, non un comune mercato S C HO O L N E WS P A G I NA 2 7 ma … il mercato degli schiavi! Assisto ad uno spettacolo tristissimo, uomini, donne e anche bambini sono esposti con un cartello al collo e comprati e rivenduti senza pietà. Il signore mi accompagna anche al Colosseo ad assistere ad uno spettacolo di Gladiatori: questi uomini combattono tra di loro e contro le bestie feroci e a migliaia moriranno per il divertimento del pubblico. Ma è già il tramonto, ritorniamo a casa per la cena: invece di una sedia, mi devo sdraiare su un lettino e mangiare in questa scomoda posizione. Si susseguono tantissime portate di cibo (come fanno a mangiare così tanto?) condite con una salsina “deliziosa” a base di interiora di pesce ! I ricchi a tavola usano anche un bastoncino d‟argento, l‟estremità appuntita serve a pulire i denti, quella arrotondata a pulire le orecchie! Finalmente posso andare a dormire e la mattina mi sveglio nel mio letto e nella mia cameretta: è stato solo un sogno! Classe 1ª F I MAYA SI SONO SBAGLIATI ? In questo periodo a scuola abbiamo studiato il popolo dei Maya. Siamo rimasti molto colpiti e affascinati dalla loro storia e così abbiamo pensato di approfondire l'argomento. Da quello che sappiamo la civiltà Maya fiorì nella zona del Centro America. Gli archeologi dividono quest'area in due regioni: una a sud chiamata “terre alte” e una a nord chiamata ”terre basse”. Quella dei Maya è l'unica civiltà che abbia lasciato numerose iscrizioni che erano incise su stele (lastre di pietra sulle quali venivano rappresentate delle figure in rilievo). La comprensione di questi testi era limitata solo ai sacerdoti e ai nobili. La scrittura maya è stata in parte decifrata dagli studiosi, ma ciò non è bastato fino ad oggi per interpretare tutte le numerose iscrizioni dipinte e scolpite su monumenti. Lo scritto più importante che è stato rinvenuto agli inizi del 700 è il Popol Vuh. E' diviso in quattro parti: le prime tre sono dedicate ai miti e il quarto alle vicende storiche. In quest'opera si narra della nascita del mondo, degli avi, della cultura maya e della loro visione del mondo; infatti è considerata come la bibbia maya. I Maya, come tutti gli altri popoli, diedero una spiegazione dell'origine del mondo. Secondo loro c'erano stati parecchi mondi e ognuno di essi era finito a causa di un diluvio. Credevano nella lotta tra il bene e il male. Il bene portava la pioggia e la conseguente fertilità e abbondanza; il male, invece, portava la siccità, gli uragani e le guerre. Nel paradiso non esistevano più né dolore né povertà, nell'inferno c'erano fame, freddo e miseria. Per i Maya la matematica faceva parte della sfera religiosa e rappresentava forme di conoscenza dell'energie sacre emanate dagli astri, considerate divinità. 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS P A G I NA 2 8 I maya avevano una vera ossessione per il tempo perchè erano convinti che il tempo fosse ciclico. Infatti lo divisero in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere. Ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni. I maya misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari: un calendario religioso della durata di 260 giorni utilizzato prevalentemente a scopo divinatorio, un calendario solare di 365 giorni e un calendario chiamato Lungo Computo che calcolava il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo. Il 21 dicembre 2012 dovrebbe finire un anno galattico, ma il mondo continuerà ad esistere e a vivere, questo almeno è quello che dicono alcuni scienziati. Secondo il calendario Maya, l‟attuale Età dell‟Oro (la quinta, governata dal dio Quetzalcoat) terminerà nel 2012. Le precedenti quattro Ere (dell‟Acqua, Aria, Fuoco e Terra ) sarebbero tutte terminate con degli sconvolgimenti ambientali. Cosa ci dobbiamo aspettare? Secondo i ricercatori Cotterell e Gilbert, i cataclismi che caratterizzarono la fine delle Ere Maya furono causati da una inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento dell‟asse del pianeta. Ciò provocherebbe scenari apocalittici. D'altra parte, però, alla fine del mondo si è già gridato altre volte nel passato ma evidentemente non è ancora successa. Comunque non possiamo scartare l'ipotesi che, per quella data, qualche avvenimento importante possa verificarsi; è molto probabile che finisca un'era e le cose cambieranno in modo profondo e speriamo tanto nel senso positivo. Ultimamente segnali ce ne sono tanti: la crisi economica, il surriscaldamento terrestre, catastrofi ambientali e tutto questo deve farci riflettere sul significato del cambiamento di un'era che i Maya ci hanno predetto. Insomma, facciamo tesoro delle loro profezie per cominciare una nuova era nel rispetto della natura. Alice Pafumi e Noemi Leotta 2 ªA CALENDARIO MAYA IL CANE VIAGGIATORE Un giorno, Scila, un cagnolino, fuggì da casa. Toni, il padrone, lo rincorse, ma Scila si perse per le grandi strade. Andò in un nuova città, piena di grattacieli, che non conosceva. Era su una strada e, per sbaglio, salì su un lungo tram. Alla fermata, scese dal tram e arrivò sul marciapiede, dove, correndo correndo, investì Paolo il vigile. Paolo rincorreva Scila, mentre il cane entrò a scuola. Entrato nella scuola in una delle tanti classi, saltò sulle gambe di una maestra e la leccò fin quando non suonò la campanella della ricreazione. Alle 10.00 scappò via. Non sapendo dove andare entrò in una casa. Ma era lo studio di un dentista dove Tonio il meccanico si era appena tolto il suo terzo dente di sotto e il suo quarto molare. Appena Tonio pagò, Scila gli saltò sopra e quindi Tonio perse i due denti. Poi Tonio li ritrovò e li riportò a casa. Così il topolino gli avrebbe lasciato qualche soldino. Classe 3ª C 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS P A G I NA 2 9 ALLA SCOPERTA DEL CASTELLO DI CALATABIANO Noi alunni delle classi terze (A -E -B )accompagnati dai nostri insegnanti, siamo andati a visitare il castello di Calatabiano, una delle tante testimonianze lasciate dalla civiltà arabo-normanna. Il primo insediamento nel luogo risale al III secolo a.c. e fu abitato fino al 1693 quando il disastroso terremoto della val di Noto distrusse gran parte delle strutture murarie e il centro abitato venne ricostruito a valle. Il borgo venne definitivamente abbandonato e nel XIX secolo divenne proprietà della diocesi di Acireale. Il castello sorge su una collina a 220 m.s. l.m. e domina la foce dell‟Alcantara.Vi si accede con un ascensore panoramico. Nel cortile, la guida ci ha mostrato una cavità rupestre utilizzata come ripostiglio per la conservazione dei pithoi (grandi vasi in terracotta)contenenti derrate o liquidi. Nel castello ci sono cinque cisterne interne e una esterna che nell‟800 fu usata per contenere i corpi di persone morte a causa di una epidemia di colera. La Sala d‟Armi è un ambiente rettangolare di m 14,80x 6,40 realizzata su preesistente appianamento della roccia. Qui abbiamo visto uno scheletro appartenuto ad un giovane vissuto intorno al 1400, morto a causa di una osteomielite. C‟era inoltre, nella stessa sala,il calco in vetro resina di un guerriero di epoca bizantina ritrovato a una profondità di circa 4 metri in una cisterna. Il giovane, brutalmente colpito in faccia da un‟ascia durante uno scontro, fu buttato tramortito dentro la cisterna dalla quale non riuscì più a risalire a causa delle pareti lisce. Usciti dalla Sala d‟Armi abbiamo raggiunto il punto più alto del castello composto da due torri una circolare e una rettangolare. La forma circolare veniva usata per rendere la torre più resistente agli attacchi e quella infatti era la zona più esposta al pericolo. Tra le due torri si trova una cisterna circolare, fatta costruire dalla nobile famiglia spagnola dei Cruyllas,sopra un‟altra cisterna di forma rettangolare di origine greca. La famiglia Cruyllas abitò il castello alla fine del 1500,lo restaurò e fece costruire nell‟ambiente più grande un grande arco in pietra bianca sul quale si vede lo stemma di famiglia composto da nove croci(le cruyllas) di cui purtroppo solo quattro sono visibili per il pessimo stato di conservazione. Questa era l‟unica stanza riscaldata da un camino. La sala presenta un‟apertura che si affaccia sulla valle dell‟Alcantara. Alla fine abbiamo visitato la piccola cappella che conserva nell‟abside tracce di affreschi. Il castello, grazie alle recenti ristrutturazioni, è fornito di bar dove un tempo c‟erano le cucine. Nella parte sinistra del castello alloggiavano la soldatesca e gli artigiani mentre nella parte destra dimorava il signore. Il castello, grazie all‟aiuto e al lavoro di molte persone, è diventato motivo d‟orgoglio per il paese di Calatabiano. Questa visita ci ha fatto riflettere sulle bellezze del nostro territorio. Speriamo che il castello sia ammirato e apprezzato, oltre che da noi, da tanti visitatori. Classi 3ªA-3ªB-3ªE P A G I NA 3 0 S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O 4 NOVEMBRE … COMMEMORAZIONE DEI CADUTI Il 4 novembre 2010, tutti gli alunni della scuola media dell‟istituto comprensivo “G. Verga”, accompagnati dai docenti e dalla dirigente, sono andati nella chiesa M. SS Immacolata, per partecipare alla santa messa in memoria dei caduti di tutte le guerre. Alla funzione religiosa hanno partecipato anche autorità civili e militari di Fiumefreddo. Usciti dalla chiesa, ci siamo messi in fila, dietro le autorità, per recarci presso il Monumento dei Caduti. Davanti a noi, nel corteo, c‟erano, tra gli altri, anche degli anziani signori con l‟uniforme del corpo militare degli alpini. Appena è arrivata la banda musicale, ci siamo incamminati insieme lungo la via Umberto per giungere a destinazione. Arrivati nei pressi del monumento, abbiamo recitato una preghiera e sono state deposte due corone di alloro, una sulla lapide della facciata del palazzo comunale, dove vengono riportati i nomi di cittadini fiumefreddesi morti in guerra, e una nei pressi del monumento dei caduti. La banda ha intonato il “Silenzio”, in omaggio alle vittime, e subito dopo l‟Inno di Mameli, che tutti insieme abbiamo cantato. Il sindaco di Fiumefreddo ha pronunziato un breve discorso per commemorare i caduti di tutte le guerre, soprattutto della prima e della seconda guerra mondiale. Nel suo intervento, però, ha anche ricordato i militari italiani morti recentemente in Afghanistan. Dopo questo momento di riflessione, siamo tornati indietro verso la scuola. Eravamo emozionati, sapendo che gli uomini che hanno combattuto sono morti anche per noi: per difendere la patria e per costruire un futuro di pace. Cimino Manuela e Nicotra Giuseppe 1ªC EROI - SOTTO ATTACCO Il 9 ottobre 2010, in Afghanistan, quattro militari italiani sono morti e un quinto è rimasto ferito nel corso di un‟imboscata contro un‟autocolonna di mezzi militari che si stavano recando nella valle del Gullistan (Farah) per trasportare materiali per l‟allestimento della nuova F.O.B. (Forward Operating Base – Base Operativa Avanzata) denominata “ Ice”. Le vittime facevano parte del corpo degli alpini e sono: i caporalmaggiori Gianmarco Manca, 32 anni, di Alghero (Sassari), Marco Pedone, 23 anni, di Gagliano del Capo (Lecce), Sebastiano Ville, di Lentini e Francesco Vanozzi di Pisa. Il militare ferito è Luca Cornacchia, 31 anni. I militari erano di stanza al settimo reggimento alpini di Belluno, inquadrati nella brigata Julia. L‟imboscata si è svolta prima con l‟esplosione di un ordigno poi con un attacco a colpi di arma da fuoco. TATTICO LEGGERO MULTIRUOLO) ”lince”. L‟ordigno esplosivo ha investito in pieno il blindato sul quale viaggiavano gli uomini. Questo è l‟ennesimo attacco in una delle zone più calde dell‟Afghanistan. L‟Italia dà come contributo oltre 3.500 uomini appartenenti in gran parte alle diverse armi e specialità dell‟Esercito, ma anche alle altre forze armate e corpi dello stato; però più di noi sul campo ne hanno Stati Uniti con 28.850 uomini e Gran Bretagna con 8.300 uomini. I soldati italiani fanno parte dell‟International security assistance force (Isaf) una missione di supporto al governo dell‟Afghanistan, guidato dal presidente Karzai, che opera sulla base di una risoluzione Onu. Un altro episodio simile è accaduto, nel settembre 2009, ad alcuni uomini che svolgevano servizio militare presso il 186° reggimento paracadutisti “Folgore”: 6 sono morti e 3 sono rimasti feriti. Tra questi ci sono il sergente maggiore Roberto Valente nato a Napoli nel 1972 e Matteo Moreddu, 26 anni, di Oristano. Con le ultime quattro vittime il numero dei militari italiani morti in Aghanistan dal 2004 ammonta a 34: di questi la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti,altri per malori e uno si è suicidato. 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS Finora le spedizioni militari sono costate all‟Italia oltre due miliardi e mezzo di euro ma la cosa più grave è che anche i rischi per i soldati sono aumentati nel tempo. Queste sono le notizie che zittiscono il mondo; notizie che portano via il sorriso, che fanno scorrere lacrime sul viso di tutti, conoscenti e non. Nessuno di noi vorrebbe vedere a casa propria un capitano, un generale o un colonnello venuto ad annunciare la morte di un nostro caro. La televisione racconta solamente 1\4 di quanto accade in questi luoghi di guerra, di fame e di povertà. Oltre a Gianmarco,Francesco,Marco e Sebastiano vogliamo ricordare altre vittime come il primo maresciallo Mauro Gigli, il caporalmaggiore Pierdavide De Cillis, il sergente Massimiliano Ramadù e il caporalmaggiore Luigi Pascazio. Questi militari, come altri, sono in missione di pace e vanno in luoghi come l‟Afghanistan, che è in perenne guerra, per dare aiuto alle popolazioni del posto che si trovano in un‟enorme difficoltà: essi non vogliono combattere guerre, vogliono solo portare pace, ma evidentemente vengono visti dai talebani come nemici da uccidere. Pensiamo che non sia giusto uccidere persone giovani che avevano famiglia o che sognavano di crearsene una. Accanto alla stima e all‟affetto per questi militari, che aiutano le popolazioni locali, resta la tristezza e il rammarico per delle giovani vite crudelmente spezzate. Ogni volta che si verificano tali fatti, ciò sconvolge non solo le singole famiglie ma tutta la nazione italiana! I funerali dei nostri militari si sono svolti in Italia alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Bonaccorsi Miriana, Marano Valeria e Morabito Martina 2ªB LA VIOLENZA NEGLI STADI Se una volta le partite di pallone rappresentavano un momento di divertimento per tante famiglie italiane, oggi i frequenti episodi di violenza rischiano di allontanare le persone da questo sport tanto amato. Anche la polizia, impegnata a fare rispettare l‟ordine rischia continuamente la vita. Basti pensare alla morte dell‟ispettore capo Filippo Raciti a Catania durante il derby Catania-Palermo. Alla mente affiorano ancora le immagini di violenza dell‟ultima partita Italia-Serbia quando la polizia si è trovata a fronteggiare una folla di teppisti senza freni che continuavano senza problemi a commettere atti di insolenza e violenza. La polizia non è potuta intervenire direttamente perché gli ultras erano almeno il doppio del numero dei poliziotti e hanno addirittura distrutto uno stadio. L‟immagine più raccapriciante è stata quella di vedere i bambini delusi perché immaginavano di assistere ad una partita in allegria mentre hanno visto una guerra. Lo Stato italiano con il ministero della difesa è chiamato a trovare delle soluzioni per evitare che i campi di calcio si trasformino in campi di battaglia. Carmelo Bonaventura 3ªC P A G I NA 3 1 LAVORO NERO È innumerevole il numero di disoccupati che, alla ricerca di un lavoro fisso, si cimenta in vari lavori che molto spesso richiedono fatica, mal pagati e senza una protezione legislativa. Il ricorso al lavoro nero è molto comodo per il datore di lavoro, il quale risparmia facilmente grosse somme di denaro sugli stipendi e sui contributi obbligatori. In genere si tratta di occupazioni come: operaio, barista, badante, ecc. Il lavoro nero viene considerato come un fenomeno negativo, poiché si tratta di un vero e proprio sfruttamento per chi si presta a lavorare – spesso per una misera paga – a costi bassi per il datore di lavoro. Molti giovani o ragazzi di 16-17 anni per cominciare a guadagnare qualche spicciolo iniziano a lavorare in nero, soprattutto part-time. Indubbiamente, il lavoro nero colloca il lavoratore in una situazione di disagio e di estremo svantaggio rispetto al datore di lavoro. Molte volte – dipende dai lavori che si svolgono – si rischia anche di perdere la vita; in molto casi però si ha la fortuna di restare vivi, ma non essendo messi in regola, non si può godere di garanzie mediche. Fortunatamente oggi la situazione è migliorata rispetto agli anni precedenti. I luoghi più a rischio di morte sono diventati più sicuri, la gente è più attenta e chi lavora in queste fabbriche è consapevole dei pericoli che si corrono. Ma ancora oggi in Italia, guardando la televisione, possiamo vedere che molti sono gli incidenti sul lavoro, e sempre poca è la prevenzione. Risulta quindi molto importante sconfiggere il diffondersi del lavoro nero, anche se ciò porterebbe alla scomparsa di molti lavori, per la maggior parte manuali. Ciò che è di estrema importanza è il lavoratore, che va difeso e vanno difesi i suoi diritti. Classe 2ªE P A G I NA 3 2 S C HO O L N E WS I POLITICI DI OGGI Spesso ci si illude che si cambia in meglio, ma è una triste menzogna che porta a grandi disastri. Oggi non si può dire che l'Italia è un paese meraviglioso, ormai è un mucchietto di terra con qualche città qua e là, dove gli uomini che si dicono al servizio del popolo si accaniscono gli uni contro gli altri. Ormai è impossibile scappare dalla triste verità che siamo un paese di serpenti che si mordono a vicenda, avvolgendosi tra le spire. Mi piace essere bene informato su ciò che accade intorno a me. Certo non è rassicurante sapere che siamo nelle mani di gente che passa i suoi venerdì sera a scaricare le proprie colpe su altra gente. Sono contrario ad alcune riforme scolastiche. Ad esempio nella mia scuola la signora Agata, una simpatica collaboratrice scolastica, è stata licenziata perché perdente posto. Inoltre la professoressa di Matematica è stata licenziata perché la scuola doveva spendere troppi soldi per rimpiazzarla, considerato che da un anno a questa parte si ammalava spesso. L'altro giorno mi è capitato di leggere un giornale. Nella prima pagina ho letto che un politico aveva acquistato una cucina per una casa a Montecarlo ed ecco lo scoop: tutti a dire che si doveva dimettere, tutti a chiedersi da dove vengano i soldi. Non capisco perché, anziché litigare inutilmente, non pensano magari a bonificare delle aree a rischio o a chiedersi perché la gente comune si lamenta. Secondo me alla maggior parte dei politici importa di tre cose: i soldi, la fama e i favoreggiamenti. Beh, a chi non piacerebbe avere tutto questo! Ma diciamo cose serie; un politico, un uomo che deve rappresentare gli altri pensa prima a sé e poi al popolo? Ma non facciamo ridere i polli!! Secondo me non esiste governo che funziona o governo che cade a pezzi ma esistono i politici devoti al popolo, a chi devono rappresentare, e politici corrotti che pensano solo a sé. Io penso che sia tempo di farsi sentire, di fare valere la frase " Il popolo è sovrano!!", è ora di eleggere politici veri che stiano a stretto contatto col popolo e non pagliacci che non fanno altro che creare immagini scandalose del nostro Stato. Io credo nella democrazia, nel governo e nella politica; ma so per certo che i valori in cui credo debbano rappresentare lo Stato Italiano e di certo non sono quelli in cui credono i politici attuali. Spero in un domani migliore e ci credo vivamente. Sergio Mangano 3ªD LASCIAMI IN QUALSIASI POSTO … MA PER STRADA NO ! Ogni anno in Italia oltre 150.000 animali domestici vengono abbandonati e l‟80% muore in incidenti stradali. L‟abbandono ed il maltrattamento degli animali sono un reato, e chi abbandona un animale --– in base alla nuova legge, approvata grazie alla mobilitazione della LAV – oggi può essere punito con l‟arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro. Molti altri cani abbandonati vengono rinchiusi in canili “lager”. In questi canili hanno trovato cani con occhi spenti, chiusi per le gravi forme di congiuntivite, pelle squamata, ossa sporgenti a causa dell‟avanzato stato di denutrizione: questo è il ritratto dei cani rinchiusi nei lager. Animali costretti a vivere in strutture fatiscenti, rinchiusi in gabbie sovraffollate, realizzate con lamiere e reti, celle da cui non escono mai ed in cui vigono condizioni igienico-sanitarie pessime. La permanenza degli escrementi rende l‟aria irrespirabile, favorisce il diffondersi di patologie e malattie, mentre l‟assenza di zone coperte in cui ripararsi dal freddo, indebolisce i cani, e la fame e la mancanza di spazio li rendono aggressivi e determinano casi di violenza e di cannibalismo. Questo è quello che hanno trovato nei canili-lager. Il fenomeno dell‟abbandono dei cani si moltiplica nel periodo estivo, proprio perché le persone vanno in vacanza e gli animali diventano un peso. Una cosa che non abbiamo mai capito è perché i loro padroni li buttano per strada, senza averne pietà. Gli animali non sono giocattoli, ma esseri viventi, a volte perfino migliori di alcune persone! Quando un animale entra a 1 ° NU ME R O far parte di una famiglia, tutto cambia, perché i suoi membri si affezionano ad esso e cominciano ad avere un rapporto affettivo con il nuovo arrivato. Chi abbandona gli animali commette un gesto crudele ed incivile. Fortunatamente, nella nostra società, però, ci sono anche tante persone che amano gli animali e li aiutano a vivere, dandogli da mangiare e da bere e soprattutto facendogli una carezza, una semplice carezza, che dimostra l‟affetto nei loro confronti. Tutti dovremmo apprezzare i nostri migliori amici e rispettarli, considerando che l‟animale non è un peluche ma una creatura vivente con propri bisogni e necessità, da tenere presenti quando decidiamo di portare a casa un nuovo amico a quattro zampe! Secondo noi, non è corretto abbandonare gli animali perché finiranno per morire, e hanno anche loro diritto di vivere; e quando ognuno di noi progetta le proprie vacanze non bisogna dimenticarsi del nostro cane, perché in fondo lui non si dimenticherebbe mai di noi, è colui che ogni giorno ci fa compagnia e magari quando ci sentiamo tristi ci porta un po‟ di allegria. Gli abbiamo voluto bene e quindi … lasciamolo da un parente, lasciamolo da un amico, lasciamolo in una pensione, lasciamolo in un canile, ma non lasciamolo per strada. In fondo, che male ci fanno? Emmi Federica Dovara Eleonora 2ªE Azzia Maria Concetta Dovara Morena 1ªC 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS P A G I NA 3 3 SALUTE Percorsi di educazione alla salute, alimentare ed ambientale, volti a potenziare l'apprendimento scientifico e far nascere negli alunni la consapevolezza dello "star bene". NTO SOLIDAME N O C – O R RECUPE LOGICA"MENTE" n la lingua "A spasso" co Logica "mente Consolidamento e sviluppo delle abilità logicomatematiche, tramite situazioni operative concrete e di gioco " "A SPASSO" CON LA LINGUA: MENTO POTENZIA E... È VITA Potenziamento delle abilità linguistico-espressive finalizzate ad attività di scrittura creativa e all'utilizzo di linguaggi non verbali. ta Salute e... è vi PIANETA MARE LA COMPONENTE ABIOTICA DEL TUO TERRITORIO - Lo studio verterà su alcuni temi di grande attualità: RECUPER L'INTERNO DELLA TERRA I TERREMOTI I MINERALI IL FLUSSO DI CALORE I FOSSILI IL LIVELLO DEL MARE MATEMATICA INTERATTIVA MATEMATICA IN GIOCO SCOPRO E DESCRIVO IL MIO TERRITORIO Scopro e des crivo il mio territorio Matematica interattiva 2 Mon coeur b at en Franca is English now POTENZIA ENGLISH NOW Il corso è finalizzato al recupero/consolidamento delle competenze di lingua inglese. ENGLISH IN ACTION Il corso è finalizzato al potenziamento delle competenze di lingua inglese e consente agli alunni di conseguire la certificazione Trinity di livello A2 MON COEUR BAT EN FRANCAIS Il corso è finalizzato al recupero/consolidamento delle competenze di lingua francese. YOU SPEAK ENGLISH, DON’T YOU? Il corso è finalizzato al potenziamento delle competenze di lingua inglese e consente agli alunni di conseguire la certificazione Trinity di livello A2 O– CONSO LIDAMEN MENTO Pianeta mar La componen e2 te abiotica d el mio territor io English in ac tion You speak E nglish, don't you? Matematica in gioco TO P A G I NA 3 4 S C HO O L N E WS Quest‟anno l‟Istituto Comprensivo “G. Verga” partecipa al Piano Nazionale Qualità e Merito, un progetto promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione per migliorare la qualità dell‟insegnamento e dell‟apprendimento attraverso metodologie laboratoriali e innovative. Tale progetto, avviato l‟anno scorso solo per l‟area logicomatematica, è stato esteso, per l‟anno scolastico 2010/2011, anche all’area linguistico - letteraria. Duemila in Italia le classi della secondaria di primo grado che hanno aderito al progetto e, tra queste, la nostra scuola che partecipa con due classi prime, I A e I C. Il Piano si articola in quattro fasi: fase I (Ottobre), somministrazione delle prove in entrata; fase II (Novembre-Dicembre), analisi dei risultati, rilevazione dei punti di forza e degli ambiti di debolezza della classe e predisposizione dei Piani di Miglioramento; fase III (Gennaio-Maggio), attività laboratoriali, a classi aperte, in orario pomeridiano volte a recuperare e potenziare le abilità dei singoli allievi; fase IV, somministrazione delle prove in uscita, analisi dei risultati e verifica delle strategie adottate. 1 ° NU ME R O Agli alunni coinvolti, il PQM dà l‟opportunità di potenziare le eccellenze e di recuperare le abilità, proponendo delle novità nell‟approccio educativo, al fine di favorire l‟acquisizione di una metodologia di lavoro valida, anche nell‟ottica di un proficuo inserimento degli stessi nei successivi ordini di scuola . Anche in questo nuovo anno scolastico il nostro Istituto ripropone il Progetto Sperimentale di didattica e formazione CRESCERE DENTRO LA SCUOLA confortato dalla consapevolezza che l‟intuizione avuta due anni fa dal nostro Dirigente Scolastico, Prof.ssa Maria Luisa Leotta, e che ha riportato nel circuito scolastico ragazzi a rischio, è stata ripresa nell‟azione A5 dell‟Avviso n°10/2010 per la realizzazione di progetti integrati…. - Programma operativo Obiettivo Convergenza 2007-2013 Fondo Sociale Europeo - dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale. Il Progetto è rivolto agli alunni delle Classi Terze della Scuola Media che frequentano le attività didattiche con irregolarità, che hanno avuto degli insuccessi scolastici e che si trovano nell‟arco di età tra i 14 e i 17 anni. Il Progetto, che coinvolge 24 alunni, propone a questa tipologia di alunni un percorso sperimentale di istruzione e formazione per favorire la loro crescita umana, sociale e culturale. Gli obiettivi principali del Progetto sono quelli di favorire una frequenza regolare e comportamenti consoni alla convivenza civile; di offrire opportunità di apprendimento di competenze disciplinari e professionali; di migliorare le competenze linguistiche della comunicazione scritta e orale; di saper affrontare problemi della vita quotidiana in modo logico e strutturato; di fornire gli strumenti di base metodologici e culturali per sostenere gli Esami di Licenza; di favorire l’inserimento degli alunni in un contesto di prosecuzione degli studi e nel mondo del lavoro; di coinvolgere le famiglie nelle azioni di recupero e orientamento scolastico rivolto ai figli. Il Progetto ha avuto già inizio nel mese di Novembre 2010 e si concluderà nel mese di Maggio 2011. Tutte le attività verranno proposte durante il normale orario scolastico con flessibilità oraria. E‟ opportuno sapere che accanto alle regolari e normali attività d‟aula, gli alunni frequenteranno laboratori di recupero di Italiano e Matematica, di Psico-motricità, di Modellismo navale, di Igiene e Primo Soccorso, di realizzazione e decorazione della Carta Papiro. Inoltre saranno proposti Laboratori Professionali presso alcuni Istituti Superiori di Giarre. Naturalmente tutto quanto sarà svolto dovrà avere una ricaduta positiva sulle normali attività didattiche. Infatti, se nel Progetto “Crescere dentro la scuola” nel Progetto Regione Sicilia Avviso 10/2010 Programma Operativo 2007-2013 Fondo Sociale Europeo troviamo: Ic.“G.Verga” Fiumefreddo A.S. 2008-2009 troviamo scritto: “……una “dispersione” diffusa e strisciante….…..alunni che… “Linea di intervento A.5. attività educativo-didattiche… frequentano le attività didattiche con irregolarità….…. alunni alunni in…condizione di rischio psico-socio-educativo e/o pluriripetenti…. Il Progetto si propone di far rientrare nel circui- in situazione di pluriripetenza. Detti studenti saranno acto formativo della scuola gli alunni delle classi ter- compagnati, attraverso azioni di tutoraggio educativoze…….attraverso un percorso sperimentale di istruzione e for- didattico, al conseguimento della licenza di Scuola secondamazione integrata che consenta loro, impegnandoli, oltre che ria di primo grado…..E‟ noto come….proliferi il fenomeno nelle attività d‟aula, in contesti laboratoriali diversi…..… Il per- della pluriripetenza….che….si consolida nelle prime classi corso…. prevede l‟integrazione del curricolo con attività labora- della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, …con.. toriali che, pur finalizzate all‟acquisizione delle competenze base alunni d‟età compresa tra gli 11 ed i 16 anni……il lavoro di della comunicazione, della logica e dell‟operatività matematica, intervento con gli alunni,…………….,si dovrà sviluppare ….…..gli alunni…… frequenteranno laboratori di recupero di in modo integrato e modulare sia all‟interno delle classi di Italiano e matematica, psico-motricità, modellismo navale, lavo- appartenenza, sia all‟interno di specifici percorsi laboratorazione del papiro, oltre ad effettuare stage …..” nei laboratori riali pianificati e attivati ad hoc….”. degli Istituti Professionali partner del Progetto, 1 ° NU ME R O S C HO O L N E WS IN…”ORIENTAMENTO” Il Progetto Orientamento 2010-2011 si propone di dare agli alunni un orientamento educativo che permetta loro di acquisire una maggiore conoscenza di sé, di conoscere il mondo esterno e le offerte formative presenti nell‟hinterland. Un‟attenzione particolare è stata rivolta all‟informazione circa le novità riguardanti la nuova Riforma degli Istituti Superiori. In nostro Istituto si è premurato di informare gli alunni e le loro famiglie, distribuendo e presentando loro un quadro sintetico della Riforma con tutti i nuovi Indirizzi Scolastici. Inoltre agli alunni è stato sottoposto un “Questionario orientativo” riguardante la conoscenza di sé e del mondo del lavoro, al fine di individuare i punti di forza e di debolezza. Nel prossimo mese di Gennaio 2011 sarà attivato nei locali dell‟Istituto Comprensivo lo “Sportello Orienta- P A G I NA 3 5 In tre date diverse gli Alunni ed i loro Genitori avranno l‟opportunità di avere notizie più precise e dettagliate da parte dei docenti dei Licei, degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali. Inoltre qualora sarà richiesto, la Scuola favorirà la visita degli Istituti Superiori ed eventuali Laboratori propostici. Per gli Alunni ed i Genitori : Siamo in grado di comunicarvi le date e l’ora dello “Sportello Orientamento”: Lunedì 17 Gennaio 2011 ore 16,30-18,30 Incontro Licei. Martedì 18 Gennaio 2011 ore 16,30-18,30 Incontro Istituti Tecnici. Mercoledì 19 Gennaio 2011 ore 16,30-18,30 Incontro Istituti Professionali. “PER CIASCUNO IL SUO …. PROGETTO” Il nostro Istituto ha avuto il compito di coordinare una microrete di scuole comprendenti l‟I.C.Verga Fiumefreddo, l‟I.C. Ungaretti - Macchia e l‟I.C. Macherione-Calatabiano, riguardo un Progetto di Istruzione e Formazione Integrata rivolta ad alunni di scuola media. Il Progetto, inserito in una Macrorete guidata dall‟Istituto “Mazzei” di Giarre, è stato coordinato dal nostro Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Luisa Leotta, collaborata da tre Tutor rappresentanti delle tre scuole delle rete, da quattro docenti e da un collaboratore amministrativo precari. Tale Progetto ha attivato interventi volti a favorire il successo scolastico di quegli alunni in situazioni di svantaggio scolastico e/o con disabilità nel campo delle attività educativo - didattiche, in ambiti linguistico - espressivi, logico-matematici e metacognitivi. Altresì mirava a fare acquisire, consolidare e potenziare le conoscenze, le competenze e le abilità di lettura, scrittura, calcolo e logica. Il Progetto ha avuto inizio nel mese di maggio, è proseguito nel mese di agosto - settembre, e si sta ultimando in questo mese di dicembre. Le attività svolte in questi mesi hanno mirato soprattutto al recupero didattico per quegli alunni con svantaggio, ed all‟inserimento e all‟integrazione nell‟ambiente scolastico per quegli alunni con disabilità. La professionalità, ma soprattutto l‟umanità dei docenti impegnati, hanno contribuito a far acquisire una maggiore crescita, maturità e presa di coscienza delle proprie capacità a quegli alunni che hanno colto l‟opportunità formativa proposta dalla scuola. Giovedì 18 novembre 2010, a conclusione del Progetto di recupero “Per ciascuno il suo…Progetto”, noi alunni dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga”, insieme a quelli delle scuole medie di Calatabiano e di Macchia, abbiamo assistito, al Cine Macherione, alla visione del film "Will Hunting Genio ribelle", a cui è seguito un interessante dibattito. Questo film tratta di un ragazzo prodigio di nome Will Hunting che da piccolo ha subito violenze da parte del suo irresponsabile padre. Crescendo in un ambiente difficile, quindi il cuore di Will è diventato sempre più duro, incapace di aprirsi agli altri e di avere dei veri amici. Egli lavora come bidello P A G I NA 3 6 in un'importante Università di Boston, il MIT, ma è spesso coinvolto in risse stradali. Nel tempo libero legge molti libri ed è preparato in tutte le discipline. Mentre lava il pavimento della facoltà, risolve alla lavagna un difficile problema, scritto dal prof. Lambeau come sfida per i suoi studenti. Il prof scopre l'identità del “genio” misterioso scrivendo alla lavagna un altro problema più impegnativo, che Will risolve nuovamente senza alcuna difficoltà. Un giorno, il giovane viene arrestato per una rissa di strada, ma il prof Lambeau riesce a farlo uscire dal carcere a condizione che venga seguito da uno psicologo. Così Will conosce Sean, un bravissimo psicologo, con cui instaura un bellissimo rapporto di amicizia. Sean aprirà il suo cuore e gli farà riacquistare fiducia negli altri e in se stesso. Questo film, secondo me, dimostra che l'irresponsabilità di certi genitori può condizionare negativamente il carattere e la vita dei figli. Ma con l'aiuto di persone buone e gentili e con la propria forza di volontà si può cambiare. Anche la scuola ha un ruolo importante perché pone una solida base su cui erigere la nostra vita. Dumitriu Denis 2ªC Qualsiasi sia la condizione di partenza, qualunque sia il nostro passato, è possibile cambiare.. anzi.. è un dovere! (Rosjlenia Grasso) La scuola ci insegna a volerci bene! (Venera Greco) La scuola ci insegna a maturare e a cambiare! (Giorgia Lisi) La scuola mette le ali (Melania Del Popolo) La scuola ci aiuta a tirare fuori le nostre potenzialità! (Federica Russo) La scuola disegna il nostro futuro ! (Lazar Andrea) S C HO O L N E WS 1 ° NU ME R O RETETNA: DIRITTI A COLORI STARE BENE INSIEME Quest‟anno, noi alunni della 5ª G, con molto entusiasmo abbiamo intrapreso il progetto “Teatro e psicomotricità” proposto dall‟insegnante Giovanna Urzì. Nei pochi incontri abbiamo affrontato diversi argomenti, che fanno riflettere su alcuni aspetti della vita quotidiana. Durante la prima settimana abbiamo letto la fiaba “Il brutto anatroccolo”, dopo abbiamo riflettuto e pensato al messaggio che il narratore ci voleva dare, e abbiamo capito che essere “diverso” non vuol dire essere migliore o peggiore, ma semplicemente avere caratteristiche razziali, linguistiche, religiose e culturali diverse dalle nostre. Poi abbiamo trattato un argomento importante come l‟”integrazione”, che vuol dire rispettare culture, tradizioni e religioni di persone diverse. Questo progetto permette a bambini e adulti non solo di allargare i propri interessi, ma anche di esprimersi in diversi linguaggi, quali il corpo, la musica, la parola. Insieme abbiamo anche inventato delle scenette che ci hanno fatto riconoscere ed esprimere le nostre emozioni e i nostri sentimenti.. Si è poi approfondito lo studio della comunicazione attraverso disegni e schemi. Questo progetto ci entusiasma molto, ci aiuta a rilassarci e a conoscere meglio i nostri amici, ma soprattutto a liberarci di quel “cappotto” (timidezza, insicurezza, pregiudizio) che tiene prigioniere le nostre emozioni. T. Cannizzo, A. Curcuruto, G. Leonardi, G. Pafumi, G. Torrisi Classe 5ª G Anche per quest'anno il Centro di Documentazione ha riaperto i battenti all'insegna dell'allegria e della creatività, sottolineando come di consueto l'importanza dei diritti dell'infanzia. Il 18 ottobre scorso, infatti, gli alunni di 5 anni di tutte le scuole aderenti al progetto RETETNA, si sono ritrovati nei locali di via Archimede, a Riposto, per "raccontarsi" attraverso i loro disegni, rivendicando innanzi tutto il diritto di esprimere se stessi per mezzo dell'atto creativo. Tutti gli elaborati realizzati dai bambini parteciperanno al Concorso Nazionale di Disegno bandito dalla Fondazione Malagutti onlus di Mantova, che da sempre onora con le sue iniziative la Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia sancita dall'ONU nel 1989. Che dire dunque? Incrociamo le dita e speriamo di vincere...anche se forse, a pensarci bene, la vittoria più bella è quella che si ottiene ogni volta che i nostri bambini ci sorridono perché si sentono compresi e al sicuro. Scuola dell’Infanzia Verso la fine di novembre, come ogni anno, nel nostro Istituto si sono disputate le gare dei GIOCHI MATEMATICI DELLA BOCCONI Sempre a fine novembre, nelle aule multimediali del nostro Istituto, sono iniziati gli allenamenti per le gare di PROBLEM SOLVING, che quest'anno coinvolgeranno gli alunni delle classi 4° e 5° della scuola primaria e tutte le classi della scuola secondaria.