school news - "Giovanni Verga" Fiumefreddo di Sicilia

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school news - "Giovanni Verga" Fiumefreddo di Sicilia
Istituto Comprensivo
“Giovanni Verga”
www.icgvergafiumefreddodisicilia.it
Anno 4
-
Numero 1
[email protected]
~ Fiumefreddo di Sicilia ~
Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta
Novembre 2010
Anno Scolastico 2010/2011
SCHOOL NEWS
ACCOGLIENZA E CONTINUITA’
PREMI E SUCCESSI
SOLIDARIETA’ AL VERGA
AMBIENTE E NATURA
LA VOCE DEL TERRITORIO
IERI E ... OGGI
generazioni a confronto
COMENIUS
TRADIZIONI
TRA STORIA E FANTASIA
VISITE D’ ISTRUZIONE
UNO SGUARDO AL MONDO
AL VIA I PON A.S. 2010-2011
SCUOLA E PROGETTUALITA’
che accoglie e valorizza
ogni singolo alunno chiedendogli impegno, responsabilità e rispetto;
una Scuola che dialoga
con i genitori, l‟Amministrazione, le Associazioni
e il Territorio tutto, perché si faccia “Rete” nel
promuovere i valori comuni di Cittadinanza; una
Scuola che guarda vicino
per proiettarsi lontano.
E l‟impegno profuso nel
guardare oltre comincia a
dare i suoi frutti: dai tanti
concorsi vinti, premi e
riconoscimenti ottenuti,
all‟abbassamento
del
tasso
di
dispersione
scolastica, alla ristrutturazione degli edifici scolastici.
Ma ciò che più ci riempie
d‟orgoglio sono gli esiti
Torna l‟appuntamento con il primo numero di
“School News”, il notiziario del nostro Istituto
giunto ormai al 4° anno di pubblicazione.
Ricordo ancora con emozione la stampa del
primo numero, il momento in cui “la
redazione” mi portò la bozza: pochi fogli nati
dal desiderio di fissare le tante attività svolte in
quel primo anno di dirigenza, dal bisogno di
condividere con gli altri - genitori, amministratori locali, società civile di Fiumefreddo…
- l ‟entusiasmo con cui erano state svolte le
tante attività.
Adesso il giornale è cresciuto, tre numeri
l‟anno; noi Scuola siamo cresciuti !
La comunità educante che ci siamo proposti
di realizzare comincia a prendere forma e si
riempie di significati: una scuola capace di
dare risposte ai
bisogni di formazione
umana e culturale dei ragazzi di Fiumefreddo;
delle prove INVALSI - il Sistema
di Valutazione Nazionale che proprio in questi giorni ha restituito
alle scuole i risultati delle prove di
Italiano e Matematica dello scorso
anno scolastico.
Accettabili i risultati delle classi II
della scuola primaria e delle I classi di scuola secondaria (classi in
ingresso), decisamente buoni i
risultati delle V classi di scuola
primaria (classi in uscita) ma sicuramente soddisfacenti quelli degli
esami conclusivi del primo ciclo.
La nostra Scuola, ed è con orgoglio che lo dico, ha superato di 5
punti esatti la media nazionale in
Italiano e di ben 10,4 punti la media nazionale in matematica.
Questi sono dati oggettivi indiscutibili, e sono risultati che meritiamo per l‟enorme impegno speso
dai docenti nella formazione,
nell‟innovazione della didattica e
per l‟entusiasmo con cui si scom-
no quotidianamente. Ed il solo
impegno dei docenti non potrebbe nulla se non fosse maturato
all‟interno di tutto il “sistema”,
dal DSGA, ai collaboratori, agli
assistenti amministrativi, la consapevolezza di essere e di fare
squadra: una squadra che sta
risultando vincente e che sa di
poter contare sempre sui genitoLA REDAZIONE
ri. Se da un lato tutto ciò ci graALUNNI
tifica, dall‟altro ci impegna ad
andare avanti, coscienti che la
tutti gli alunni
via intrapresa è quella giusta e dell’Istituto Comprensivo
“G. Verga”
che è in questa direzione che
di Fiumefreddo di Sicilia
bisogna proseguire.
Forte di tali considerazioni,
INSEGNANTI
auguro a tutti gli alunni, i docenti, il personale ATA, alle famiLa Spina Venera
glie … un anno sereno e sempre
Nicosia Giovanna
più colmo di luminosi traguardi.
Pennisi Roberta
Maria Luisa Leotta
Strazzeri Sabrina
DIRIGENTE SCOLASTICO
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S C HO O L N E WS
Giorno 7 Agosto 2010 in occasione della manifestazione
“Il papiro d‟argento” presso la Villa Comunale di Fiumefreddo di
Sicilia, gli alunni dell‟Istituto Comprensivo “G. Verga “ sono
stati premiati per il Recital “ Mediterraneo crocevia di culture”
presentato nel mese di maggio a conclusione dei lavori del
laboratorio linguistico - espressivo e musicale.
Affinchè i giovani protagonisti potessero dar voce al tema
dell‟ interculturalità mediante vari linguaggi verbali e non verbali,
insegnanti di vari ordini di scuola hanno collaborato con
entusiasmo, a classi aperte, con grandi e piccoli gruppi di
alunni ...
Il “mare Nostrum” è stato presentato come ponte ideale tra
Oriente e Occidente, punto di partenza e di arrivo di mercanti e di
uomini di cultura, di viaggiatori e di emigranti disperati.
Il Recital attingendo a varie forme linguistico - espressive, con
canti, balli e riflessioni di vario tipo, ha messo in evidenza che
nella società multietnica in cui oramai viviamo, tutti siamo
chiamati ad avere atteggiamenti di rispetto e accoglienza verso
“il diverso”.
1 ° NU ME R O
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1 ° NU ME R O
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FESTA DELL’ACCOGLIENZA
E TUTORAGGIO
“Pronti, partenza…via!” È iniziato un nuovo anno scolastico. Riprendere l‟attività scolastica significa non
solo immergersi nell‟impegno quotidiano per lo studio,
ma anche ritrovare vecchi e nuovi compagni.
Giorno 5 del mese di novembre gli alunni delle due
classi prime della scuola primaria e gli alunni di cinque
anni della scuola dell‟infanzia del plesso scolastico di
Liberto sono stati protagonisti della “festa dell‟accoglienza 2010”.
I canti mimati, la consegna degli attestati e lo scambio
dei regali tra i bambini, hanno elargito momenti di simpatica goliardia alla presenza della nostra Preside,
dell‟assessore ai Servizi Socio Assistenziali del Comune
di Fiumefreddo e dei genitori dei nostri alunni.
La “festa dell‟accoglienza” non vuole essere solo la
festa del benvenuti e bentornati, ma soprattutto un momento importante e significativo specialmente per i
bambini delle classi prime che sono diventati tutor dei
bambini della scuola dell‟infanzia.
Accogliere, proteggere, guidare il più piccolo da una
parte e sentirsi incoraggiato, apprezzato, stimato dal
compagnetto più grande dall‟altra acquista un significato che va più in là di un canto di benvenuto o di un dono
gradito e questo è proprio il clima che si respirava il
giorno della festa.
Scuola dell’Infanzia
VI PRESENTIAMO
LA NOSTRA SCUOLA
La nostra scuola si trova a Liberto, in una zona collinare immersa
nel verde. È una scuola nuova e ben attrezzata.
L‟esterno dell‟edificio, tinto di giallo, ci ricorda il colore del polline. Attorno ci sono ampi spazi verdi, dove noi alunni durante la
ricreazione usciamo per fare la colazione.
All‟interno della scuola c‟è un corridoio molto spazioso nel quale
si aprono cinque classi, dalle porte blu, piene di armadi, di libri,
carpette e quaderni e con delle grandi finestre che le rendono luminose. Alla fine del corridoio ci sono i bagni suddivisi in maschili e
femminili, accanto c‟è la sala informatica che è molto grande con
armadi e tanti computer .
Noi alunni amiamo molto lavorare al computer insieme alle nostre
maestre, perché le lezioni sono molto interessanti e meno noiose.
Sul lato sinistro c‟è la palestra con tanti attrezzi: materassini, cerchi palle, birilli ecc, dove due volte alla settimana ci rechiamo per
fare motoria.
Dal lato opposto ci sono due sezioni di scuola dell‟infanzia con
tanti giochi e con le pareti molto colorate e tutte addobbate. A noi
ragazzi piace tanto frequentare questa scuola.
Scuola primaria
Classe 4ª C
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Anche quest‟anno il nostro Istituto Comprensivo ha attuato e realizzato il Progetto
Continuità, coinvolgendo gli alunni delle
Scuole Primarie del Circolo Didattico “R.
Livatino” e del nostro Plesso Scolastico di
Via Badalà. Il Progetto tra le sue finalità si
prefigge di favorire l‟inserimento degli
alunni nei nuovi ambienti scolastici, di
promuovere la socializzazione tra gli allievi e i docenti, ed instaurare un primo rapporto di conoscenza. L‟attività di Continuità quest‟anno ha avuto una innovazione. Infatti sono stati realizzati tre incontri,
nei quali gli alunni delle Scuole Primarie,
a gruppetti, sono stati divisi nelle sei classi
di 1^ Media, partecipando attivamente ad
un‟ora di lezione. L‟iniziativa è stata ben
accolta ed ha riscontrato commenti positivi
sia da parte degli alunni, sia da parte dei
docenti, sia da parte delle insegnanti della
Scuola Primaria. Adesso il prossimo appuntamento sarà quello con i Genitori, nel
prossimo mese di Gennaio/Febbraio 2011
con la presentazione del POF d‟Istituto.
1 ° NU ME R O
1 ° NU ME R O
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1 ° NU ME R O
SIAMO ARRIVATI IN PRIMA MEDIA
Da circa un mese è iniziata la scuola e, con un po‟ d‟orgoglio, possiamo dire di essere contenti di frequentare adesso
la Scuola Media, avendo superato i cinque anni trascorsi alle
scuole elementari. Il primo impatto con i professori è stato
duro perché, a differenza delle maestre della scuola primaria,
ci trattano già da adulti e ci fanno capire che adesso si fa sul
serio.
Questo lo abbiamo compreso e un po‟ ci intimorisce, anche
perché alle materie che studiavamo prima alle scuole elementari, se ne sono aggiunte altre quali tecnica e spagnolo.
Ci sono più compiti per casa e questo è un grosso impegno
che fa diminuire il nostro tempo libero. I locali della scuola
media li conoscevamo già perché in molte occasioni eravamo venuti a seguire le lezioni dei P.O.N. e altre manifestazioni a cui partecipavamo noi alunni della scuole elementari.
Girando per i corridoi, avevamo avuto modo di vedere il
cortile immenso, l‟ampio ingresso, le aule e la grande palestra dove poter trascorrere l‟ora di educazione fisica. Una
prima novità piacevole è stata l‟ escursione ai monti Zappini,
attività all‟ interno dell‟ ed.ambientale, a cui abbiamo aderito con entusiasmo !
Abbiamo cosi‟ avuto l‟occasione di andare in gita nel Parco
dell‟Etna, una prima esperienza che ci ha dato l‟opportunità
di trascorrere una bella giornata insieme, di conoscere meglio i professori ma, soprattutto, di conoscere i nuovi compagni e di scoprire che sono tutti simpatici e socievoli.
Speriamo che il passaggio dalla scuola elementare a quella
media contribuisca alla formazione della nostra personalità e
che le nuove materie e le nuove esperienze servano allo sviluppo della nostra intelligenza e delle nostre abilità. Certa-
mente ci auguriamo di superare, giorno dopo giorno, quel
senso di timore che ci fa sentire come pesci fuor d‟acqua, di
adattarci al nuovo ambiente, ai nuovi professori e ai nuovi
compagni.
Frequentando la scuola media, cercheremo di superare il disagio di certi insuccessi che, però, contribuiscono ad aiutare
la nostra formazione intellettuale e morale.
Per concludere possiamo dire che, per adesso, siamo molto
soddisfatti, sia della scuola che dei nostri nuovi compagni.
Pian piano, conoscendoci meglio, certamente impareremo ad
accettare pregi e difetti di ognuno, a volerci bene e a creare
un gruppo affiatato e compatto.
Ipsale Cristian, Crisafulli Ornella,
Cavallaro Alessia e Grioli Giuseppe
1ªC
Quest’anno in prima media sono entrata
e sto vivendo un’avventura da me inaspettata .
Nuovi compagni, nuovi insegnanti ,
tutti gentili e per me molto importanti!
Anche quei compagni che prima definivo “odiosi “ ,
adesso sono diventati, tutti, gentili e affettuosi !!!
Un nuovo ambiente scolastico sto frequentando
e spero tanto che mi renda felice pur studiando.
Prima di chiudere vorrei dire solo una cosa:
spero tanto di non essere sgarbata e odiosa ,
ma sempre con tutti disponibile e abbastanza affettuosa,
in modo tale da poter passare un lungo anno insieme
e di volerci sempre tanto bene .
Sergi Ramona 1ª A
1 ° NU ME R O
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UNA VACANZA
INDIMENTICABILE
Fin da quando ero piccola ho sempre
sognato di trascorrere una vacanza su
una nave da crociera e finalmente
quest‟anno il sogno è diventato realtà! I miei genitori mi hanno fatto una
bellissima sorpresa e il giorno del mio compleanno mi hanno dato la
grande notizia: saremmo partiti per una crociera nel Mediterraneo! Io
non stavo più nella pelle e finalmente è arrivato il giorno tanto atteso:
il 12 ottobre io e la mia famiglia, assieme ai miei zii e ad altri amici, ci
siamo recati alla stazione di Fiumefreddo per andare a Catania dove un
autobus ci attendeva per portarci al porto di Palermo. Ed eccola lì la
nostra nave, immensa e splendida. Dopo la prima notte di navigazione,
la mattina seguente ci siamo svegliati a Tunisi: dopo aver fatto una
abbondantissima colazione, siamo scesi, abbiamo preso un taxi che ci
ha portato nella Medina, cioè la parte vecchia della città ma anche
centro del commercio locale, un luogo magico pieno di colori, voci e
odori tipici del luogo. Abbiamo così trascorso la mattinata a girovagare per i mercatini ed acquistare souvenirs di ogni tipo. Nel tardo pomeriggio siamo risaliti sulla nave per ripartire verso la prossima destinazione: Palma di Maiorca. Questa isola è la più grande dell‟arcipelago
delle Baleari e vale la pena fare una passeggiata nella centrale Piazza
di Spagna e visitare la maestosa Cattedrale Seu. Il tour della Spagna è
proseguito con la visita alla città di Barcellona: scesi al porto di questa
splendida città, un autobus ci ha portati a vedere la Sagrada Familia, la
cattedrale rimasta incompiuta del celebre architetto Gaudì. E‟ impossibile descrivere la maestosità di questa costruzione, in confronto noi
sembravamo delle formichine! Dalla Spagna il nostro viaggio è proseguito verso la Francia e in particolare nella città di Marsiglia, dove
abbiamo visitato la Basilica di Notre dame De La Garde, situata in
un‟alta collina che sovrasta tutta la città. L‟indomani mattina siamo
sbarcati a Savona e siamo andati a visitare l‟acquario di Genova dove
abbiamo potuto ammirare migliaia di specie di pesci provenienti da
tutto il mondo. L‟ultima tappa del nostro viaggio è stata la città di Napoli, il Maschio Angioino, piazza del Plebiscito, il Castello dell‟Ovo e,
ovviamente, non è mancata la famosa pizza napoletana! Infine è cominciato il viaggio di ritorno verso il porto di Palermo: non dimenticherò mai questa settimana di vacanza, la nave, le serate di gala, la
piscina e tutte le cose che ho visto e che porterò per sempre dentro
di me.
Valentina Luca
3ªF
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RICORDI
DI SCUOLA
Abbiamo lasciato la scuola
elementare da più di un
mese ma non potremo
certo dimenticare le nostre
maestre e i nostri compagni, con cui abbiamo
trascorso 5 anni della nostra vita, assieme abbiamo
passato momenti belli e brutti, che ci hanno aiutato a
crescere. Diverse sono state le manifestazioni a cui
abbiamo partecipato, da non dimenticare sono sicuramente le recite scolastiche, come Sikelia
(Sicilia).La recita parla delle valorose imprese dei
paladini di Francia (pupi siciliani) e vede cimentarsi
ORLANDO, paladino francese alla conquista della
bella ANGELICA, che possedeva un anello che la
rendeva invisibile per sfuggire a Ferraù, guerriero
spagnolo che si era invaghito di lei e che aveva ucciso il fratello di Angelica anche lui paladino di Francia. Non solo abbiamo preso le vesti dei paladini ma,
abbiamo avuto l' opportunità di lavorare con un
grande cantastorie: Luigi Di Pino, ed è stata per
tutti noi una grandissima esperienza recitare e cantare accanto ad un "siciliano "del suo grande talento.
A questa recita ha partecipato nelle vesti di Orlando,
il nostro compagno di scuola Carmelo Bonaventura,
che quest' anno abbiamo ritrovato in prima media.
Intervistato da noi, Carmelo ha raccontato:
-Come è stata la tua esperienza come "attore"?
- Sicuramente è stata un' esperienza molto bella!!!
-Ti riconosci in Orlando?
-Forse un pò.
- Per te, è stato emozionante collaborare con Luigi
Di Pino?
-Sicuramente è stato bellissimo!
Per tutti è stata un'esperienza che rimarrà nel cuore e
non verrà mai cancellata perchè abbiamo rivissuto le
nostre origini in un'unica esperienza da non dimenticare.
Maria Laura Belfiore e Valeria Torrisi
1ªB
RICORDI DELLE VACANZE
L‟estate ormai è finita ed è arrivato l‟autunno. Siamo
tutti dispiaciuti che le vacanze sono finite e la maggior
parte di noi non voleva neanche tornare a scuola, perché
in autunno siamo tutti più impegnati e abbiamo meno
tempo da trascorrere in famiglia. In estate possiamo stare
più tranquilli e rilassarci insieme ai nostri cari. Molti di
noi sono andati a fare le vacanze in posti lontani: qualcuno è andato in Spagna, qualcun altro in Egitto, qualcuno
è andato in crociera in Costa Rica; alcuni sono rimasti a
casa, qui a Fiumefreddo, molti altri sono andati in montagna sull‟Etna, la maggior parte sono stati al mare qui
vicino, a Marina di Cottone, a Fondachello e a S. Marco
e qualcuno è andato anche a Marina di Ragusa. Ora che
l‟estate è finita abbiamo tanta nostalgia delle vacanze che
rimarranno sempre nei nostri ricordi.
Scuola primaria
Classe 3ª G
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1 ° NU ME R O
L'ANNO SCORSO ERAVAMO A GONA
… QUEST’ANNO FINALMENTE
SIAMO ANCHE NOI AL CENTRO !
L'anno scorso le sezioni C ed F del nostro Istituto, sono
state trasferite nel Plesso di Gona, in quanto alla sede centrale erano in corso lavori di ristrutturazione. Certo i disagi
per noi alunni e per alcuni insegnanti non sono stati pochi
ma li abbiamo accettati e condivisi perché sicuri che presto
saremmo rientrati al Centro e avremmo avuto una scuola
nuova come infatti è avvenuto quest‟anno. Nel Plesso di
Gona comunque c‟erano anche alcuni vantaggi, come ad
esempio il cortile in mezzo al verde e la vista dell‟Etna,
dove,quando c‟era bel tempo,facevamo sia l'intervallo tutti
insieme sia Ed. Motoria. Inoltre, era bello incontrarsi più
facilmente con i compagni delle altre classi, tuttavia, essere
oggi nel plesso centrale è, secondo noi, decisamente molto
meglio. Nel plesso di Gona le classi erano molto piccole e
non c'era molto spazio per muoversi e fare attività a piccoli
gruppi, come invece facciamo qui al Centro, inoltre, non
avevamo computer, lavagne interattive, la palestra al chiuso e la Biblioteca d‟Istituto come quest‟anno.La nostra aula
poi dava sulla strada e quando passavano le automobili
c'era molto frastuono e non era facile fare lezione, tuttavia,
gli insegnanti non ci hanno fatto mai mancare nulla e hanno cercato di farci stare bene. Certo, quest‟anno che siamo
nel plesso centrale avvertiamo la differenza, qui c‟è una
gran pace, anche se talvolta, alcuni ragazzi stazionano alla
villa intere giornate, disturbano le lezioni, lanciando petardi e gridando. La scuola del Centro rimane comunque per
noi una grande conquista, il nostro “sacrificio” insieme a
quello degli altri compagni è valso la pena, oggi infatti,
viviamo in una scuola nuova con aule spaziose e colorate e
attrezzata al meglio.
Di Bella Carmelo, Lo Giudice Christine,
Dumitriu Denis e Nicolosi Andrea 2ªC
CERTEZZA E DUBBI
Siamo già arrivati alla terza media e quest‟anno ci aspetta un‟importante prova, l‟esame di
licenza.
Lasceremo la scuola media dove siamo arrivati piccoli e spaventati dal nuovo ambiente,
ma allo stesso tempo curiosi e con tanta voglia di conoscere questa scuola “per grandi”.
Quando devo prendere decisioni importanti
sono molto insicura, ma stavolta ho le idee
chiare e anche da parecchio tempo.
Ho deciso di iscrivermi al Liceo Classico.
Lo so che è una scuola impegnativa, per cui
dovrò passare interi pomeriggi sui libri, ma
stavolta sono sicura della mia scelta.
Mi impegnerò e riuscirò ad ottenere buoni
risultati.
Amo molto le materie letterarie quindi il
“Classico” mi sembra la scuola giusta per me.
Insieme a tanta sicurezza, però c‟è anche tanta paura.
Nessuno dei miei compagni condivide la mia
scelta e in molti tentano di dissuadermi.
Ho paura di non riuscire a socializzare nella
nuova scuola e allo stesso tempo ho tanta
voglia di andare alle “superiori”, di fare
nuove esperienze, anche se so già che mi
mancheranno gli anni trascorsi alla scuola
media. Qui è tutto bellissimo e dopo tre anni
nella nostra classe siamo molto uniti.
Ricordo perfettamente i primi anni di scuola, i primi tentativi per diventare amica dei
nuovi compagni. È indescrivibile il bene
che provo per la mia classe. E quando uscirò da qui riuscirò a fare nuove amicizie?
Solo a pensarci mi viene l’ansia!
Ovviamente i primi giorni mi mancherà
tutto di qui, gli amici, i professori, le passeggiate in cortile, le risate, la mia fantastica
3ªA, ma poi mi abituerò, spero sarà tutto
bellissimo.
Mi elettrizza l‟idea di prendere l‟autobus
ogni mattina per andare a scuola, anche se
poi molto probabilmente mi stuferò di viaggiare.
Lorena Intelisano 3ª A
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
Il 3 ottobre 2010 nell‟Auditorium Cl, presso il Centro Fieristico “Le Ciminiere di Catania”, si è svolta la cerimonia
di premiazione del concorso regionale “Nicholas Green“
indetto dall‟AIDO.
Alle 9.00 alunni, docenti e Dirigenti delle varie Istituzioni
Scolastiche della provincia di Catania si sono ritrovati nel
piazzale antistante il Centro Fieristico “Le Ciminiere“.
I volontari dell‟AIDO hanno dato loro come sempre cappellini, gadget di vario genere, opuscoli sulla donazione e
il trapianto.
Verso le 9.30 ha avuto inizio la cerimonia di presentazione
del premio regionale ad opera del Dirigente Scolastico
Giuseppe Di Stefano, Presidente della Commissione
“Premio Nicholas Green Catania“ e padre del giovane Luigi, un donatore morto in giovane età.
Durante la cerimonia il Presidente Provinciale AIDO Catania, Santo Reina, ha avuto modo di parlare della valenza
educativa delle attività della scuola .
Tra gli ospiti sono intervenuti il dott. Salvo Trovato, specialista in nefrologia, il Dirigente scolastico Giuseppe
Adernò e il dott. Domenico Di Landro anch‟egli specialista in nefrologia al Cannizzaro di Catania; inoltre vi sono
state alcune importanti testimonianze di donazione e di
trapianto da parte del signor Giuseppe Consoli
(trapiantato) e dei genitori del giovane Giuseppe Calcaterra (donatore).
Verso le 10.30 è iniziata la consegna dei premi agli alunni
della Scuola Primaria tra cui si è distinto Giovanni Selgi
della ex 5a G dell'Istituto Comprensivo "Giovanni Verga"
di Fiumefreddo di Sicilia, il quale ha vinto 200,00 € grazie
al suo “Articolo Giornale”; tra gli altri vincitori, sempre di
scuola primaria, alcuni alunni della ex 5a C dell‟Istituto
Comprensivo “Verga”, i quali hanno ottenuto il riconoscimento di 200,00 € per l‟elaborato dal titolo “Radici”.
“Partecipare alla premiazione del concorso Nicholas Green
– commentano gli alunni vincitori della V G e V C – ci ha
molto emozionato, non solo perché siamo stati premiati,
ma soprattutto perché questa esperienza ci ha arricchiti
umanamente, ed anche se siamo ancora piccoli, siamo convinti che “donare” abbia un significato importante che va
oltre la vita.
Sarebbe bello se tutti sottoscrivessimo la nostra volontà di
donare per vedere sorridere chi ha una vita segnata dalla
sofferenza e perché essere donatori significa aver maturato
la consapevolezza del grande valore della vita.
Successivamente è stato il turno degli alunni di Scuola
Secondaria. Patanè Chiara, Giulia Trippiedi, Paola Lo Giudice e Laura Tropea, della ex 3a E dell'Istituto Comprensi-
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vo "Giovanni Verga" di Fiumefreddo di Sicilia che si sono
distinte con il lavoro “Olimpiadi del donatore”, sono state
premiate con 350,00 €.
Durante la cerimonia di premiazione degli alunni del
nostro Istituto, il Dirigente Giuseppe Di Stefano, Presidente della Commissione “Premio Nicholas Green Catania”,
ha ricordato anche il nobile gesto di un genitore della nostra scuola, il signor Giuseppe Torrisi, papà di Leonardo, il
quale, proprio lo scorso anno, circa dieci giorni dopo aver
sottoscritto il consenso alla donazione dei propri organi
durante la manifestazione, è venuto a mancare improvvisamente; il suo gesto di amore e solidarietà ha consentito
di salvare sette vite. Subito dopo la consegna dei premi vi
sono state altre testimonianze di trapianto e di donazione,
intervallate dalla recitazione di alcune poesie scritte da una
giovane che nonostante la grave patologia da cui è affetta,
attraverso i suoi versi esprime tutto il suo cuore, la poetessa Paola Tricomi. La manifestazione si è conclusa verso le
12.30.
Classe 1ªC e 1ªF
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1 ° NU ME R O
ANTHURIUM
LETTERA DI UN TRAPIANTATO
DI CUORE A UN
“DONATORE SCONOSCIUTO”
Caro amico sconosciuto,
so che non potrai mai leggere questa lettera, ma sento il
bisogno di scriverti perché la tua anima resterà sempre
aggrappata al mio cuore.
Il mio pensiero vola sempre su di te, perché so che non
sarei qui se tu non avessi deciso di far continuare il mio
respiro con la fine del tuo.
Non puoi neanche immaginare la mia gratitudine e la
mia devozione, tu sei colui che ha permesso a me di continuare quell'avventuroso viaggio che è la vita. Non sai
quanto mi sarebbe piaciuto conoscerti, vedere il tuo viso,
sentire la tua voce, e parlarti, dirti grazie di persona, per
poi udire una risposta. Invece non so neanche il tuo nome.
Come sarai stato?
Questo non lo so e non avrò mai una risposta, ma di una
cosa sono sicuro: eri senza dubbio una persona generosa,
caritatevole e molto buona, che amava gli altri e dava un
gran valore alla vita, fino a non esitare a donarla a chi ha
rischiato, come me, di perderla.
Ti ammiro moltissimo, per me sei un esempio che tante
persone al mondo dovrebbero imitare, perché il tuo gesto
non è da tutti.
Ho promesso a me stesso che seguirò il tuo esempio, in
modo che io possa, come hai fatto tu, donare la vita a qualcun altro che rischia di perderla, così so che il cessare della
mia vita non è stato vano e ha salvato un'altra esistenza.
Tutto questo per dirti: Grazie.
Il mio cuore continua a battere grazie alla bontà del tuo,
e porterò dentro di me per sempre il tuo ricordo e la
grandezza del tuo gesto.
La vita che hai salvato.
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
ANCHE NOI AMICI DELLA
GUINEA - BISSAU
L‟associazione amici della Guinea-Bissau
è un‟associazione che si occupa dal 1985
della povertà e della miseria di questo
piccolo
stato dell‟Africa
occidentale.
La Guinea- Bissau è confinante con il Senegal e si estende per circa 36.000 km.
La vasta pianura di questo Stato viene attraversata da molti fiumi e bracci di mare che
raggiungono l‟interno impedendo ogni tipo di
coltura dato che nella stagione delle piogge i
corsi d‟acqua straripano e allagano la pianura
rendendola impraticabile e non coltivabile.
Nella stagione secca il mare si ritira ma la
pianura è ugualmente incoltivabile perché
resa salata.
Questo fa sì che non vi siano risorse di alcun
tipo ed è per questo che l'ONU ha classificato
la Guinea-Bissau come paese del IV mondo:
la speranza di vita alla nascita è di 40 anni, se
si è fortunati; l'alfabetizzazione non raggiunge il 30%; l'87% della popolazione vive con
meno di un dollaro al giorno; non esiste rete
stradale, un sola via è asfaltata, il resto sono
sentieri ricavati nella savana; non esiste ferrovia; escludendo parte della capitale, non esiste corrente elettrica in nessun altra parte della nazione; non c'è neppure la rete fognaria.
Non esistono strutture sanitarie, se non un
unico vero ospedale in capitale distrutto durante la guerra del 1998/2000 e non ancora
completamente ricostruito e riattrezzato per
mancanza di fondi.
Questi dati appartengono al 2006.
Un principio fondamentale di quest‟associazione è insegnare ai ragazzi locali un mestiere
che li possa rendere indipendenti.
L‟adozione a distanza è un aiuto economico
destinato a fornire a bambini e ragazzi di paesi poveri beni primari come: alimenti, medicinali, vestiario, istruzione ed educazione.
Da un lato garantisce a tanti bambini un
futuro migliore nella proprio terra, dall‟altro stimola il sostenitore a rendersi sensibile alle necessità di tanti popoli meno fortunati.
Chi fa parte di questa associazione in genere ha a che fare con la propria professione e
le proprie capacità: chi pensa alla realizzazione di nuove costruzioni, chi si interessa
dell‟aspetto sanitario, ecc …
La situazione è tragica e allarmante:
il colera continua a sterminare la popolazione, la quasi assoluta assenza di medicine non dà la minima possibilità a chi forse
adesso avrebbe una misera speranza ...
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1 ° NU ME R O
e questi bambini muoiono di fame o di malattie banali come il morbillo o di altre
peggiori come la malaria o l‟AIDS.
Nel mese di Ottobre proprio da questa associazione è arrivata una richiesta di partecipazione alla professoressa di lettere.
La possibilità di poter adottare un bambino a distanza ci ha entusiasmati a tal punto
da coinvolgere l‟intero istituto. Grazie alla partecipazione attiva delle classi è stato
possibile realizzare il nostro progetto.
Siamo riusciti a raccogliere una somma tale da poter adottare a distanza un bambino
e garantire anche altri servizi utili all‟associazione.
Inoltre la maggior parte dei professori del nostro istituto hanno deciso di aderire al
progetto, stanziando una cifra piuttosto elevata che superava il budget di base.
In realtà non credevamo di poter ottenere questi risultati e siamo felici di aver aiutati
qualcuno che sta peggio di noi. .
Santina D’Urso, Lorena Intelisano e Stira Serena
3ªA
ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI
MULTIPLA
L‟AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) è una ONLUS che
da quarant‟anni opera sul territorio italiano. Dal 1998 è affiancata
dalla FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), anch‟essa ONLUS, per continuare a finanziare e promuovere la ricerca scientifica
sulla malattia. Il presidente onorario è Rita Levi Montalcini. Il suo
impegno per le persone con la “SCLEROSI MULTIPLA” si sviluppa
in tre ambiti:
-Promuovere ed erogare servizi a livello nazionale
-Rappresentare e affermare i diritti delle persone con “SCLEROSI
MULTIPLA”
-Sostenere e promuovere la ricerca scientifica
L‟associazione è attiva sul territorio con oltre 10.000 volontari.
“Una mela per la vita” è l‟iniziativa “storica” dell‟associazione , che
ha ottenuto in questi anni un grandissimo successo. Dedicata ai giovani, i più colpiti dalla malattia, “Una mela per la vita” permette di
sostenere uno dei progetti più importanti dell‟associazione: Giovani
oltre la Sclerosi Multipla. La sclerosi multipla è una malattia a decorso cronico. Nella Sclerosi Multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree del sistema nervoso centrale. Nel mondo si
contano circa 1,3 milioni di persone con Sclerosi Multipla, di cui
400.000 in Europa e 57.000 in Italia. La malattia è più diffusa nelle
zone lontane dall‟Equatore a clima temperato: Nord-Europa, Stati
Uniti, Nuova Zelanda e Australia del Sud. La “Sclerosi Multipla”
può esordire a ogni età, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40
anni; le donne risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini.
Nella comparsa della Sclerosi Multipla, hanno un ruolo fondamentale
diversi fattori come:
-L‟ambiente e l‟etnia;
-L‟esposizione ad agenti infettivi;
-Una predisposizione genetica.
La “Sclerosi Multipla” non è una malattia infettiva.
I sintomi della “Sclerosi Multipla” variano da persona a persona.
I più frequenti sono:
disturbi visivi;
disturbi della sensibilità;
fatica e debolezza ;
Alcuni di questi sintomi sono più frequenti rispetto ad altri, anche se
non esistono terapie definitive che eliminano la malattia. Le cause
sono ancora in parte sconosciute; nonostante ciò la ricerca ha fatto
grandi passi nel chiarire il modo in cui la malattia agisce, permettendo di arrivare a una diagnosi e a un trattamento precoce, che consen-
tono alle persone con Sclerosi Multipla di mantenere
una buona qualità di vita per molti anni. La ricerca
delle cause e dei meccanismi che scatenano la Sclerosi
Multipla è ancora in corso.
I principali obbiettivi della terapia della ”Sclerosi
Multipla” sono: abbreviare le ricadute e prevenire o
ritardare lo sviluppo della malattia.
Anche se non è ancora stata individuata un cura definitiva per la “Sclerosi Multipla” , sono disponibili
terapie in grado di modificare il processo della malattia , ridurre la gravità e la durata degli attacchi e l‟impatto dei sintomi.
La ricerca investe in questo settore per ottenere risultati sempre più soddisfacenti.
Per fermare la sclerosi, la nostra scuola quest‟anno,
attraverso l‟iniziativa “Una mela per la vita” ha contribuito ad una raccolta di fondi, a cui hanno partecipato
alunni e personale scolastico.
In questa circostanza c‟è stato un grande interesse da
parte di tutti! L‟AISM ci ha ringraziato donandoci
delle mele e fornendoci degli opuscoli informativi
sulla malattia.
Il nostro gesto è stato apprezzato dall‟Associazione, i
cui rappresentanti hanno ringraziato per la collaborazione avuta dal nostro istituto, ribadendo la necessità
di sostenere la ricerca scientifica.
Martina Petralia, Miryam Micalizzi,
laria Girgenti, Chiara Napoli,
Valentina Gullotto e Elisa Borzì
2ªB
S C HO O L N E WS
1 ° NU ME R O
P A G I NA 1 3
È ARRIVATO L’AUTUNNO
Oggi, sceso dal lettino,
Mi ha colpito un pensierino:
il mio cortile che prima era bello,
ora mi sembra un po’ spoglierello.
Il pesco grande dai fiori rosa
Sembra proprio aver perso ogni cosa
E il melo piccolo e gracilino
Non vuol più dare nemmeno un fruttino:
le sue foglie cadono giù
e il blu del cielo non si vede più.
Guardandolo fisso va a scuola ogni alunno
Che avrebbe ancora tanta voglia di dormire
Questo sai cosa vuol dire?
È arrivato l’autunno.
Scuola Primaria
Classe 2ª G
NOVEMBRE
Novembre il mese più strambo di sempre,
il mese che fa gioire,
e che fa impazzire.
Da che splende il sole,
da che pian piano piove.
Le castagne dolci e succulente,
che non si tolgono più dalla tua mente,
Novembre è appena arrivato,
ma se non te ne accorgi se n’è già andato!
Il mosto, cosa buona, dolce, delicata,
rende Novembre
il mese più bello di sempre.
Gli scoiattoli si preparano al letargo infinito,
aspettando la primavera
per una stagione intera.
Novembre mese pazzerello,
che dipingi la natura con un pennello.
Novembre, Novembre me ne voglio andare,
da questo autunno infernale
Roberta Di Mauro e Federica Strazzeri
4ª G
AUTUNNO
È autunno ed è arrivato il tuo turno
Di cantare, ballare e saltare.
Dagli alberi cadono le foglie
E se un fiore prenderai
Felice sarai.
Un filo d’erbetta è molto lungo
Come un bel gambo di un fungo
E se vorrai un altro turno
devi aspettare il prossimo autunno.
Scuola Primaria
Classe 2ª G
L’AUTUNNO
L’autunno col suo fardello
Di foglie colorate
Ha dipinto col pennello
Tutte queste giornate.
I bambini spensierati
Ritornano nelle scuole
Mentre prima sui prati
Giocavano a far capriole.
Scuola Primaria
Classe 2ª C
P A G I NA 1 4
S C HO O L N E WS
1 ° NU ME R O
A SPASSO SULL’ETNA
Giorno 28 ottobre 2010, noi alunni e insegnanti delle classi 1ªD - 1ªE - 1ªF abbiamo fatto una visita d'istruzione guidata
sull‟Etna. Alle ore 8:30 siamo partiti da
piazza XXV Aprile.
Durante il viaggio abbiamo visto una piccola volpe sul ciglio della strada. Appena
arrivati, le guide ci hanno accolto nel Rifugio Sapienza, dove abbiamo fatto colazione
e abbiamo visto un video sulla nascita
dell‟Etna e sulle sue eruzioni dopodichè
siamo nuovamente tornati all‟aperto per
visitare i Crateri Silvestri, però non abbiamo potuto completare il percorso, perché in
una zona c‟era troppa nebbia.
Lungo il percorso abbiamo osservato delle
rocce, tra cui la piroclastite che è di colore
rosso per la sua composizione in ferro, e
altre rocce di colore giallo perché formate
da zolfo.
Dopo aver terminato il percorso siamo ritornati al rifugio per la pausa pranzo e abbiamo risposto ad un quiz sul filmato che
avevamo visto e sulle cose che ci avevano
spiegato le guide.
Dopo aver finito, siamo scesi di quota e ci
siamo ritrovati circondati dalle bellezze
naturalistiche dei boschi, che fanno da cornice all‟Etna.
Abbiamo percorso il sentiero naturalistico
del Monte nero degli Zappini e abbiamo potuto
osservare vari tipi di piante: il pioppo tremulo, la
ginestra etnea, il muschio, il ginepro, i pini, la
rosa canina, le piante pioniere e l‟erba simbolo del
parco dell‟Etna, la saponaria. Camminando ancora siamo arrivati di fronte alla colata lavica del
1989; il punto in cui si è fermata si chiama fronte
di lava. Dopo, a piccoli gruppi, siamo saliti su di
un cono vulcanico spento. Successivamente ci
siamo inoltrati nel bosco Milia, dove si potevano
ammirare i vari colori e sfumature della natura. Ai
nostri occhi il bosco si mostrava come uno scrigno che racchiudeva i vari tipi di vegetazione e le
diverse specie di animali. Alcuni di noi hanno
sentito il verso della volpe e più avanti abbiamo
visto le sue impronte, ma non siamo riusciti a
vederla. Alla fine del percorso, le guide ci hanno
fatto chiudere gli occhi e ascoltare i suoni della
natura. E‟ stata un‟esperienza che non solo ha
arricchito le nostre conoscenze, ma ci ha fatto
anche scoprire quanto sia importante il rispetto
della natura per la sopravvivenza dell‟uomo e di
tutti gli esseri viventi. Abbiamo compreso che per
quanto spaventosa, a volte violenta e distruttiva,
possa sembrarci la forza del vulcano Etna, esso
regala a noi siciliani i suoi innumerevoli tesori
che, chi viene a visitare la Sicilia, non può fare a
meno di vedere.
Classi 1ªD - 1ªE - 1ªF
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
IL RITORNO DELLA
VOLPE NEL PARCO
DELL’ETNA
Il parco dell'Etna è una delle aree protette
più delicate della nostra zona ed è tutelato
da un regolamento valido per tutto il suo
vasto e irregolare territorio. E‟ molto amato
da chi viaggia senza fretta, perché vi si può
trovare un giusto equilibrio tra rumori e
silenzi, dove il visitatore si immerge totalmente. All'interno del territorio è racchiuso
quanto di più bello la natura possa esprimere nelle sue forme. Perdersi per i sentieri
del parco è un grande piacere perché ci
sembra di sottrarci al tempo. La fauna è
protetta e quindi ogni attività di caccia è
vietata. Le specie animali del territorio nel
tempo sono diminuite perché in passato
sono state messe a dura prova. Molte specie importanti si sono estinte a causa della
caccia, recentemente ne sono state recuperate alcune come la donnola, la lepre, il
gatto selvatico, il ghiro e la volpe che stava
per scomparire.
Sono state salvate anche alcune specie di
rettili tra cui la vipera, l'unico serpente velenoso dell'Etna. La volpe è molto conosciuta per la sua furbizia, da sempre le
hanno attribuito molte favole e molti proverbi, è il carnivoro selvatico più diffuso e
uno dei pochi presente negli habitat più
svariati, può vivere nei boschi, in alta montagna e persino nelle zone coltivate e nei
giardini delle città. Caccia sia di giorno che
di notte; se è in pericolo si nasconde dietro
i cespugli, nella sua tana o addirittura nelle
tane di altri animali; si nutre di lepri, conigli, roditori, ricci e nelle zone di città,
quando è affamata, rovista anche fra rifiuti.
Normalmente forma gruppi familiari composti da un maschio e varie femmine con i
loro piccoli.
La caccia è uno sport assurdo, perché gli
animali vengono uccisi per puro divertimento. La caccia alla volpe, in passato, nel
nostro territorio è stata molto praticata;
questo magnifico mammifero era una preda
ambita di molti cacciatori ma oggi , grazie
alle norme in vigore è presente in tutto il
territorio. Nel mese di Ottobre abbiamo
fatto un‟escursione in un sentiero del Parco
e abbiamo avuto un incontro imprevisto:
ben tre volpi !
Due cuccioli e la loro madre. Oggi le volpi
sono tornate a ripopolare l'Etna e possiamo
sperare che sulle pendici del nostro vulcano
tornino a diffondersi anche molte altre
specie.
Francesco Barbagallo
Laura Belfiore
1ªB
LA BIODIVERSITÀ
E L’IMPEGNO
INTERNAZIONALE
E LOCALE
La biodiversità rappresenta il patrimonio
universale di specie animali e vegetali
presenti nella biosfera, essa garantisce la
sopravvivenza della vita sulla Terra ed è
per questo motivo che deve essere preservata.
I vantaggi della biodiversità sull‟uomo
sono molteplici tra i quali ricordiamo il
mantenimento degli equilibri climatici,
l‟uso sostenibile della flora per fini alimentari e medicinali ecc.
Soffermandoci sulla flora possiamo ricordare che in passato l‟uso delle piante
spontanee era una pratica molto diffusa in
tutta l‟Italia.
Soprattutto nel territorio etneo esse
hanno rivestito importanza sia come risorsa economica sia come fonte di sostentamento.
Quindi la salvaguardia del patrimonio di
erbe spontanee assume un ruolo di estrema importanza in un‟epoca nella quale i
processi di selezione artificiale delle piante sono orientati verso poche cultivar che
vengono imposte dalle strategie di mercato.
Tra le numerose specie spontanee del
territorio etneo vi è il Guado (Isatis tinctoria), pianta nota per le sue proprietà tintoriali.
P A G I NA 1 5
Le piante in grado di fornire coloranti sono numerose e molto
diverse sia per l‟appartenenza a
diverse famiglie botaniche, sia
per l‟habitat in cui vivono, sia
per l‟organo della pianta utilizzato per la produzione di pigmenti. In particolare l‟Isatis tinctoria è una pianta biennale appartenente alla famiglia delle Cruciferae; le foglie, raccolte durante
il primo anno di vita vengono
usate per l‟estrazione del pigmento colorante che l‟indaco.
Il pigmento viene estratto attraverso processi di macerazione in
acqua delle foglie e in passato
veniva utilizzato ampiamente in
campo tessile ma anche per vernici e colori per uso pittorico.
Nella società attuale queste piante rivestono un ruolo ben diverso
rispetto al passato, non più necessità alimentare o commerciale
ma puro interesse per i prodotti
naturali.
La tendenza odierna è quella di
incoraggiare l‟uso dei coloranti
naturali, il cui vantaggio principale è rappresentato da un‟assen-
za di tossicità in fase di produzione con una conseguente riduzione dei rischi per gli operatori
del settore, insieme ad una completa biodegradabilità e all‟assenza di tossicità anche sui prodotti finiti.
I coloranti naturali, a differenza
di quelli di sintesi, permettono
di ottenere, per esempio nel
campo dell‟abbigliamento, prodotti unici e personalizzati, più
sicuri per la salute e più rispettosi nei confronti dell‟ambiente, rispondendo alle nuove tendenze dei consumatori, maggiormente attenti alla qualità della
vita e alla tutela ambientale.
Oltre all‟impiego nel campo
tessile, essi possono essere utilizzati anche come vernici per
S C HO O L N E WS
P A G I NA 1 6
1 ° NU ME R O
infissi nella bio-edilizia e nel settore
della cosmesi naturale. Ciò che oggi
costituisce un ostacolo al diffondersi dei
coloranti naturali è l‟elevato costo di
lavorazione se paragonati a quelli di
sintesi. Quest‟ultimo fattore è dovuto
soprattutto al fatto che i coltivatori di
piante tintorie sono pochissimi tanto
che, per ovviare ai prezzi elevati, si ricorre ai paesi asiatici o africani dove la
tradizione della tintura naturale è ancora
diffusa. In questo anno particolare, dedicato alla salvaguardia della biodiversità,
anche noi giovani, simbolicamente, possiamo contribuire al recupero delle antiche tradizioni locali cercando di ampliare la nostra crescita culturale che ci rende consapevoli del valore della biodiversità e quindi accrescere anche l‟attenzione verso tutte le specie viventi.
Classe 3ªC
A FAVORE O CONTRO
GLI OGM ?
Gli OGM sono gli organismi artificiali
geneticamente modificati che si ottengono grazie ad alcune trasformazioni
del DNA. Negli ultimi anni ci sono
state molte polemiche perchè ci sono
diversi rischi legati all‟introduzione di
questi prodotti nel mercato, ma molti
sono anche i vantaggi. Uno dei maggiori pericoli è rappresentato dal bioinquinamento, cioè l'inquinamento del DNA;
infatti introducendo in un organismo
elementi del DNA di specie evolutivamente molto lontane, si possono causare danni irreversibili ed incontrollabili
sugli ecosistemi. Per bioinvasione
s‟intende l'aumento invasivo di popolazioni provenienti da zone diverse, a
volte molto lontane da quelle di origine, che entrano in competizione con le
specie normalmente presenti nel territorio. La crescita di piante transgeniche
resistenti ai virus e ai parassiti può portare alla diffusione di pollini anche a
notevoli distanze con effetti imprevedibili sulla flora, l‟aumento di allergie e
reazioni causate dalle proteine transgeniche. D‟altro canto i sostenitori di
queste tecniche innovative prospettano notevoli vantaggi come la diminuzione dell'utilizzo di pesticidi o di sostanze tossiche non necessarie per le
nuove varietà. Inoltre si incrementerebbe la lotta biologica infatti gli organismi che attaccano le piante sarebbero
annientati dai loro nemici naturali. Si
potrebbe avere anche un miglioramento della dieta grazie all‟aggiunta negli
alimenti di nuove caratteristiche nutrizionali. Le aziende produttrici sostengono che le piante transgeniche forniscono coltivazioni più resistenti ed alimenti con maggior apporto di contenuti nutritivi, e questo potrebbe favorire
lo sviluppo dell‟agricoltura dei paesi
poveri. Lo sviluppo degli OGM può
portare alla produzione di piante resistenti alla siccità, alla salinità e ai parassiti. Alcuni alimenti modificati tramite la tecnica degli OGM sono: il
mais Bt che contiene un gene per la
produzione di una tossina ad azione
insetticida contro alcuni tipi di larve; le
patate resistenti ai virus; i pomodori e i
fagioli resistenti ad alcuni parassiti,
altri alimenti molto diffusi sono la soia
e i salmoni OGM , ma per questi ultimi
il rischio di un contatto con quelli normali preoccupa molto gli esperti. In un
prossimo futuro l‟agricoltura transgenica potrebbe assicurare uno sviluppo
sostenibile con la crescita della popolazione; i responsabili di molte aziende
del settore infatti sostengono che i prodotti transgenici non portano nessun
pericolo alla salute o all'ambiente. Secondo noi, gli OGM sotto alcuni punti
di vista, potrebbero portare dei benefici
per il miglioramento dell'alimentazione
dell'uomo e degli animali, ma ancora
sono troppi i rischi ai quali siamo esposti in quanto le informazioni scientifiche non sono sufficienti e soprattutto
manca un‟adeguata informazione.
Leotta Rosa Gloria e Romeo Debora
3ªB
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
P A G I NA 1 7
VIVIAMO IN UN TERRITORIO
PIENO DI RISORSE
E BELLEZZE NATURALI
Viviamo in un territorio pieno di risorse e bellezze
naturali, che spesso ignoriamo o sfruttiamo in modo
poco corretto, perchè troppo impegnati nella corsa
frenetica di tutti i giorni.
Il nostro gruppo, “L‟Arcobaleno”, nato come Comitato di quartiere, fin dall‟inizio si è posto l‟obiettivo
di scoprire e rivalutare proprio le qualità nascoste, le
risorse e le bellezze naturali del nostro quartiere nonchè le vecchie tradizioni, ormai scomparse.
l nostro territorio, il nostro quartiere, Feudogrande,
negli anni ha subito modifiche che hanno già danneggiato e continueranno a danneggiare sempre più
l‟ambiente in cui viviamo.
Ad esempio è stato cambiato il corso del torrente di Feudogrande, causando già qualche disagio durante la stagione delle piogge…eppure un
torrente, se ben attenzionato, costituisce una grande risorsa par l‟irrigazione e per lo sviluppo dell‟energia.
E ancora, mentre da una parte aumenta sempre più il numero di antenne
e tralicci di alta tensione, come se non si sapesse quanto dannose siano
le radiazioni che rilasciano nell‟ambiente, dall‟altra non viene sfruttata
affatto una pianta tipica della nostra zona, la pianta del cotone.
I ragazzi costituiscono il nostro futuro e, consapevoli di questo, proprio
a loro ci rivolgiamo, certi che la Scuola saprà sensibilizzarli alla conoscenza e alla tutela dell‟ambiente, specialmente di quello più vicino a
loro.
Ringraziandovi per aver dato “voce al territorio”, speriamo di essere
stati costruttivi con la nostra proposta.
P A G I NA 1 8
ALUNNI DI IERI E
ALUNNI DI OGGI:
“MONDI” DIVERSI?
Avete mai confrontato due foto di due
classi terze della scuola media, una di
quaranta anni fa e una dei giorni nostri?
Noi lo abbiamo fatto a scuola e, se non
avessimo saputo prima l‟anno in cui era
stata scattata ogni foto, viste le enormi
differenze, avremmo sicuramente pensato che tra le due immagini fossero
passati secoli !
Sembra proprio di essere davanti a
due mondi diversi …: una fotografia è
in bianco e nero e l‟altra è a colori, ma
soprattutto nella foto del 1969 gli
alunni sono composti, seduti o alzati,
disposti ordinatamente, i ragazzi in una
fila e le ragazze, tutte rigorosamente
con grembiule scuro, in un‟altra; nella
foto del 2001 ognuno è vestito a modo
S C HO O L N E WS
1 ° NU ME R O
proprio e messo in una posa scherzosa,
chi seduto, chi sdraiato e tutti sono sorridenti.
Insomma, secondo noi, la prima dà una
sensazione di ordine, rigore e serietà,
mentre la seconda dà una sensazione,
forse, di confusione, ma sicuramente
anche di tanta allegria e simpatia.
Nella foto più recente è evidente anche
la presenza di alunni stranieri, cosa che
era impensabile quaranta anni fa.
Attraverso le due foto, quindi, possiamo vedere come è cambiata la società,
la scuola, le abitudini sociali. Chissà
come sarà la foto di una terza media del
2050…
D’Urso Miriana, Leotta Gloria,
Nicotra Damiano ,
Oliveri Leonardo, Pagano Francesco,
Romeo Debora e Stiro Francesco
3ª B
I GIOCHI DI IERI E
QUELLI DI OGGI
Un tempo i bambini giocavano in
modo molto diverso da come giochiamo noi oggi. Intervistando i nostri
genitori e i nostri nonni ci siamo resi
conto intanto che la maggior parte dei
giochi si svolgeva all‟aperto tra amici
e parenti perché le case erano piccole
e poco spaziose e la piazza del paese
era il luogo di ritrovo. Tra i giochi del
passato i genitori hanno ricordato:
La fionda che veniva costruita dai
bambini con un ramo forcuto adeguatamente modellato sul fuoco e due
elastici (ricavati dalle camere d‟aria
delle ruote delle bici o delle automobili) che venivano ben legati ai bracci
della fionda e ad un pezzetto di pelle
che si ricavava da scarpe. La fionda
era usata principalmente per cacciare
uccelli.
Lu ciucch e la mannedd che era
come il baseball di oggi. Il lanciatore
lanciava lu ciucch cioè un dischetto e
l‟altro con la mannedd cioè una tavoletta di legno doveva rilanciarlo il
più lontano possibile.
La spada che era costruita con un pezzo di legno ben affilato e sulla cui
punta veniva messo un chiodo con
un altro pezzo di legno attaccato in
modo da formare una croce.
L’arco e le frecce che venivano costruiti con delle stecche di ombrelli
non utilizzabili e all‟estremità della stecca si legava uno spago.
I pupi d’argilla che erano usati nel
periodo natalizio e i ragazzi si divertivano a realizzare. Venivano
rappresentati buoi, asini, pastori e
pecorelle e venivano colorati con
diversi colori.
La cavallina, un gioco che consisteva
nel saltare la schiena del compagno che c‟era davanti e rimettersi
nella stessa posizione del compagno che si era saltato.
1 ° NU ME R O
P A G I NA 1 9
S C HO O L N E WS
Lu cuarrattieddu , una variante del monopattino, che però, era più
stabile perché aveva la base più larga e il manubrio era all‟altezza della base.
I sassolini: dopo aver scelto cinque sassolini se ne lancia uno per aria
e nel frattempo se ne doveva prendere un altro da terra . Poi se ne
dovevano lanciare due e prenderne un altro e così via. Vinceva il
gioco chi riusciva a lanciare tutti e cinque i sassolini per aria e
riprenderli; se mentre si faceva il gioco, un sassolino cadeva, la
mano passava a un altro giocatore.
Infine ci è stato raccontato che i giochi di un tempo venivano spesso accompagnati da simpatiche filastrocche o canzoncine come: passa paperino , ambarabà- ciccì -coccò, giro-giro tondo. Alcuni giochi invece consistevano nella resistenza fisica e a volte diventavano violenti e aggressivi.
Per chi aveva una buona condizione economica, poi, c‟erano giochi come
il pallone di cuoio, la bicicletta e il trenino. Ascoltando i nostri nonni e i
nostri genitori ci siamo resi conto sempre di più che c‟è una gran bella
differenza tra i giochi di un tempo e quelli che facciamo noi ragazzi oggi.
La differenza che si nota subito è che una volta si giocava di più all‟aperto con gli amici,
invece, adesso si sta chiusi in casa a giocare al
computer o alla playstation da soli o con un
amico, infatti, le nuove tecnologie e il crescere
del benessere hanno influito, talvolta in modo
negativo, sul nostro modo di giocare. I grandi
pensano, inoltre, che i giochi elettronici non
siano molto educativi, specie se violenti, e
quando noi ragazzi ne facciamo un uso esagerato credono che ci distolgano dallo studio e ci
facciano isolare troppo. Genitori e nonni ritengono infine che i giochi di una volta stimolavano molto di più la fantasia, specie quando ci
si inventava giochi con oggetti non utilizzabili. Certo non c‟erano i televisori e i giochi
elettronici di oggi ma i nostri nonni e i nostri
genitori ci hanno raccontato che si divertivano
molto e forse un giorno sarebbe bello sperimentare anche qualche gioco del passato per
emozionarci come si emozionavano loro.
Classe 1ªD
IERI LA LETTERA … OGGI L’E-MAIL
In classe, ultimamente, abbiamo parlato molto della lettera e di come essa,
nel corso degli anni, sia stata sostituita dell‟e-mail e dalle altre forme di comunicazione superveloce dell‟era di internet. Con l‟insegnante abbiamo avuto
modo di riflettere sul valore della lettera scritta a mano e sulla carica di sentimenti che la accompagnavano; inoltre, ognuno di noi ha fatto una simpatica
intervista ai propri familiari per capire cosa significasse per loro scrivere lettere e cosa provavano durante l‟attesa. Confrontando poi in classe le testimonianze raccolte in relazione alle diverse esperienze, ci siamo resi conto che
quando i nostri genitori o i nonni avevano la nostra età si divertivano molto a
scrivere delle lettere a parenti e amici lontani, addirittura alcuni di loro avevano “amici di penna”. Qualche parente più anziano ci ha anche detto quanto
fosse bello scrivere con la penna d‟oca intinta nell‟inchiostro. Altri tempi …
ma non per questo meno belli di quelli di oggi! Forse semplicemente un po‟
“meno veloci”, forse un po‟ più attenti ai sentimenti! Oggi viviamo nell‟era di
internet e la comunicazione a distanza si è molto velocizzata; l‟e-mail arriva
in pochi secondi, mentre, ancora oggi, per l‟arrivo di una lettera bisogna
P A G I NA 2 0
aspettare alcuni giorni. Parlando tra noi e
riflettendo con l‟insegnante, abbiamo
compreso che anche l‟attesa ha il suo
valore e rende tutto più significativo,
specie oggi in cui siamo abituati a cercare e ad avere tutto e subito !
Sulle lettere scritte di proprio pugno si
potevano notare e si possono inserire
ancora oggi dei segni d‟affetto, come:
una lacrima che cade sul foglio, una sbavatura della penna dovuta all‟emozione,
l‟impronta delle labbra sul foglio per
inviare un bacio. Infine ci siamo resi
conto che al giorno d‟oggi anche la scrittura è cambiata, è diversa rispetto ai tempi della lettera scritta a mano.
Un tempo nelle lettere d‟amore o d‟amicizia, le parole erano scritte per esteso,
mentre oggi nell‟ e-mail si utilizzano
molte abbreviazioni, ( T.V.B. per dire” ti
voglio bene” – KISS per inviare un bacio
…) tutto ciò forse ha fatto un pò perdere
il significato originale dei sentimenti.
Tuttavia, parlando con i nostri parenti
abbiamo capito che, sebbene molti di
loro rimpiangano il fascino ed il valore
della lettera, altri si sono adattati ben
volentieri alle nuove tecnologie ed alla
velocità della comunicazione a distanza;
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
e-mail, messenger, facebook, sms, non
solo risultano divertenti ma anche utili,
se ne viene fatto un buon uso.
Noi comunque da questa esperienza didattica abbiamo capito una cosa molto
importante: internet è fantastico, l‟e-mail
è una gran cosa ma non dobbiamo perdere l‟abitudine di scrivere anche a mano
un biglietto d‟auguri, una lettera alla
mamma o a papà per la loro festa, perché
l‟emozione che c‟è dentro la scrittura di
proprio pugno non ci sarà mai nella carta
stampata.
Nella lettera scritta a mano c‟è dentro
tutta la persona che la scrive, altrimenti
perché anche noi spesso stiamo lì a conservare dediche sui libri e bigliettini di
auguri dei nostri compleanni ?
Forse senza saperlo anche noi sentiamo
che l‟emozione data dalla scrittura a mano è più forte di qualsiasi e-mail, chat o
sms.
Lo Giudice Giorgia,
Panebianco Alessia
Pappalardo Stefano
Pernicano Maria
2ª C
LETTERA APERTA AL SIGNOR
SINDACO DI FIUMEFREDDO
Fiumefreddo 24/10/2010
Caro Signor Sindaco,
sono un ragazzo della classe 2ªF della Scuola Media di
Fiumefreddo. Ho 12 anni e il mio nome è Christian. Vorrei parlarle di una cosa, anzi, di una situazione problematica che avviene durante le ore delle lezioni scolastiche.
Essendo la Villa Comunale situata accanto alla nostra
scuola, i ragazzi che lì passeggiano o oziano, disturbano
frequentemente gli alunni e le lezioni con modi e gesti
non adeguati, aggrappandosi alla rete tipo animali della
giungla; inoltre, diversi episodi di lanci di petardi o di
uova sono avvenuti nel corso dell‟anno. Tutto questo ha
fatto sì che la nostra Preside ha pensato di mettere delle
piante tra la scuola e la villa in modo da delimitare e
ostruire la vista. Io colgo l‟occasione per chiederle che
all‟interno della villa comunale ci siano delle persone che
possano vigilare meglio, in modo da poterci sentire più
sicuri. Ho anche visto che la villa non è un luogo di incontri amichevoli e di tranquilla convivenza, ma è un
luogo dove purtroppo si nascondono i ragazzi che ben
volentieri fanno uso di stupefacenti ed altro. In poche
parole, io vorrei solo che prendesse in considerazione la
mia voce e quella di tanti altri ragazzi come me.
Tanti saluti.
Christian Timpanaro
2ªF
1 ° NU ME R O
PROGETTO COMENIUS:
BENVENUTO AL NOSTRO
ASSISTENTE !
Anche quest‟anno il nostro Istituto ha il piacere di ospitare un assistente Comenius,
Metin Kartal, anch‟egli proveniente dalla
Turchia.
Fin dal suo arrivo Metin ha avuto modo di
conoscere gli alunni e tutto il personale della
scuola e, durante il collegio dei docenti del
26 Ottobre 2010, la nostra preside ha dato il
benvenuto ufficiale al giovane assistente e
futuro docente d‟inglese.
Anche lui, come la nostra Badegül, ha avuto
modo di prendere parte a diverse lezioni per
comprendere il contesto lavorativo della nostra Scuola, durante quello che viene definito
il periodo introduttivo.
Finito quello, adesso Metin ha la possibilità
di lavorare come supporto per l‟insegnamento della L2, a fianco del docente di lingua
inglese, e per qualunque altra disciplina in
cui sia competente.
Nello specifico il nostro assistente svolge di
già attività didattiche in lingua durante le
lezioni di inglese, italiano, arte e movimento
e sport nelle classi quarte e quinte della scuola primaria e nelle classi prime della scuola
secondaria.
L‟obiettivo dell‟assistentato è infatti duplice:
permettere agli alunni della nostra Scuola di
migliorare le competenze di lingua inglese e
contestualmente accrescere il loro interesse
per il Paese di provenienza dell‟assistente,
sviluppando così in essi la consapevolezza
culturale e l‟apertura al confronto e al dialogo; consentire all‟assistente di conoscere la
lingua e la cultura italiana migliorando nel
contempo le proprie competenze
didattiche.
Durante il lungo periodo che lo vedrà ospite
nella nostra scuola, Metin avrà sicuramente
l‟opportunità di conoscere i nostri dintorni e
di gustare i prodotti tipici della nostra
Terra.
Ha già, infatti, avuto modo di ammirare la
città di Catania e di assaporare alcune prelibatezze siciliane.
Siamo, pertanto, certi di poter costruire anche
insieme a lui un percorso unitario che ci consentirà di ampliare il reciproco patrimonio di
conoscenze, abbattendo i confini delle
”differenze” culturali.
S C HO O L N E WS
P A G I NA 2 1
P A G I NA 2 2
S C HO O L N E WS
METIN KARTAL ...
I NOSTRI ALUNNI DOMANDANO
After almost a month in our school can you say the
differences between the Turkish students and
Italian ones?
Please not laugh at this if I say that I didn‟t see or observe
any differences between the students of two countries.
But I had a chance to observe an fact.
It is every children and students are the same wherever you
go all over the world.
You can find the similar things about the students who are
inquisitive ones and naughty ones, silent ones etc.
The fact that I understood in my observation the teachers and
families are very important factors in the education even if
the students have the different aptitudes and intelligences.
As you want to become a teacher, what do you think is
necessary to be a “good student”?
This question is so important in the framework of the
education and life. Because of this importance you
cannot establish the
border of this. In my view, „to be a good student’ or „not
to be a good student’ – I don‟t want to use bad instead
of not good- heavily depends upon the students themselves.
It is why if they prepare them to wards every conditions
and matters of life – ups and downs- and improve
themselves about the certain subjects – such as
cultural, social life personal development etc- the
students will certainly be a good student and, more
importantly, a good human.
Namely, a good student means a refined and
knowledgeable person.
As known, the education doesn‟t start in the school. the
education starts when we, humans, are born and this
lasts throughout the life – that is to say, the lifelong learning.
A good student means a lifelong learning person.
Last but not least, every student nearly complete their
characteristic development until the school age.
This development continues during the whole of the rest life.
The role of the family is so vital in this development
period until .
the school age. Additionally, the parents – father and
mother-, who know their responsibilities towards their
children, carry a major and vital effect over their
children. Namely, a good student means a good family.
A good student means a good human being in the future.
Is our country similar to yours or there are too many differences between them?
There are not very striking differences between two countries. In contrast, you can see many similarities, for instance
kissing someone‟s both cheeks when meeting, the hospitality, kindness and gentleness of Italian people towards each
other and the foreign persons like Turkish people.
1 ° NU ME R O
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
Do you like Italian food?
I also like Italian foods in which the most famous ones
are pizza and pasta much like everyone in the world. It
needs to say the reality that the Italian foods are very
delicious and tastes very well and are very clean.
Describe your first feeling when you got here.
It is very difficult to describe the first feeling correctly
and completely. As this is my first experience to be abroad,
it is very exciting and enthusiastic. When I landed in
Rome Airport, I said to myself that I have to stand
on myself foot and I have to overcome everything good
and bad on my own. But I never feel alone when I came to
Catania, Sicily. It is because my dear and best friend and
my supervisor, Miss. Vera La Spina, always supports me and
I feel her in my back as a supporter. I want to specially
thank to her. Vera has a very important place in my rest
life. Thank you again, Vera. When I came to the school I
feel myself in my school and hometown. Because my
colleagues and especially my Mrs. Manager are very kind
and very hospitable. I want to thank to my Mrs.
Manager, Maria Luisa Leotta, and my colleagues for
their friendly and welcoming behavior and, most
important, accepting me among them. Thank you
everyone very much.
Do you think that your stay in Italy will enrich you as
a person?
In my view, this experience abroad will indoubtfully
enrich and improve me in many points of life.
Especially, this
experience, which provides me working with the
experienced teachers will teach me how to live and to
communicate with people in foreign and different
culture. Thank to that, this will broaden my viewing
horizontal to the life.
Moreover, it will add many fruitful things to my
teaching experience and will teach me how to approach to
and teach English the students who have different
intelligences and aptitudes in foreign countries. Lastly, I
will be more experienced teacher than one year ago
when back to home.
What do you do in your free time?
I generally read the book in English and Turkish.
I study English Grammar Subjects and try to memorize
the new words in English and Italian. I study Italian
Language to learn in a short time and watch Tv in Italian
to improve my ears in order to easily understand the
speaking in Italian.
What don’t you like of Sicily and what do you like?
I like Sicily very much. I didn‟t experience anything
unpleasant and difficult. Because Sicilian people are
very helpful and friendly and show great hospitality
and kindness. I like living there and being with you.
P A G I NA 2 3
P A G I NA 2 4
S C HO O L N E WS
1 ° NU ME R O
HALLOWEEN
AT SCHOOL
On Friday, 29th October,
we had a Halloween party during an English
class with our teacher
Rita Favosi. We all helped to organize the
party and brought napkins, plates and plastic
cups, chips, biscuits and a big bar of chocolate, a bottle of coke, etc. Margherita brought
some masks, wigs, witches‟ hats, a Halloween paper chain and a cute puppet called Mortimer. Sergio cooked a delicious cake decorated with white chocolate cobwebs and little
coloured sugar faces. We amused ourselves a
lot during the party because we masked together with our teacher, we ate all those delicious things, we did a lot of tricks and we
laughed. We also adorned our classroom and
took some photos near the blackboard with
Mortimer on it. At the end of our party we
cleaned the classroom.
P.S.: you can‟t see it because the photos are
poor quality, but on the blackboard Margherita wrote: ”enjoy your Halloween” and we
really did!
And now some interesting news about Halloween:
alloween is a typical British and American
festivity. It is celebrated on October 31st.
“Hallow” means “Holly” and “Eve” means
“Evening”.
Halloween represented the summer end for
the Celts.
Today Halloween is a commercial holiday.
The following table shows some differences
between Halloween and All Souls‟ Day :
Halloween
It is celebrated in America and the
UK on October 31st.
All Souls’ Day
It is celebrated in Italy on October
2nd.
On November 1st , the day before, ,
we honour all Saints
It‟s a Pagan festivity
On Halloween night , most children
and teenagers like to visit their
friends and neighbours. At each
house they ask “trick or treat?” and
receive sweets and chocolates.
Sometime the neighbours pay tricks
on them!
It‟s a Christian festivity
On All Soul‟s Day everybody go to
the cemetery and honour their dead
relatives and friends.
Children dress up as witches,
ghosts, skeletons, animals or historical characters
Children receive sweets or presents.
Classe 3ªD
HALLOWEEN
Nella notte più buia dell’ anno,
streghe e vampiri vengono e vanno.
I bambini vogliono molti dolcetti,
altrimenti ti beccherai molti scherzetti.
In questo giorno maschere paurose non mancano mai,
e perciò paura ti prenderai.
Buon halloween a tutto il mondo
e tanti dolcetti
a chi fa scherzetti.
Simona Gambino 1ªA
1 ° NU ME R O
31 OTTOBRE …
NOTTE DI HALLOWEEN:
TRADIZIONE AMERICANA O
ITALIANA ?!!
La festa di Halloween ha origini antichissime, risale addirittura al tempo dei Celti,
i quali il 31 Ottobre festeggiavano il passaggio dall‟estate all‟inverno.
Essi, durante questa festa, chiamata Samain, dovevano propiziarsi gli Dei e per
questo quella notte si travestivano, ballavano e cantavano. Simbolo di questa festa è la zucca in cui sono intagliati gli
occhi, il naso e la bocca, o meglio un
ghigno! La zucca rimanda ad una leggenda che narra di Jack, un fannullone, che
avrebbe fatto e vinto una scommessa con
il Diavolo; poichè da morto non sarebbe
potuto entrare né all‟inferno né tanto meno in paradiso, il Diavolo gli avrebbe
regalato, per farsi luce, un tizzone che
Jack avrebbe messo dentro una cipolla
svuotata per farlo durare di più!
La tradizione dice che la notte di Halloween Jack si aggiri ancora per le case.
Dall‟Irlanda questa tradizione è stata portata negli Stati Uniti dagli emigrati che
provavano a sfuggire alla terribile carestia dell‟800.
In America, poiché c‟erano a disposizione le grosse zucche gialle, le cipolle
furono sostituite appunto dalle zucche
S C HO O L N E WS
chiamate per questo, da allora, Jack O’
Lantern e ogni 31 Ottobre vengono messe all‟ interno delle case proprio per
scacciare gli spiriti e i fantasmi. Tipica
dell‟America è anche l‟abitudine dei
bambini di travestirsi e andare di casa in
casa a chiedere “Trick or Truck?” ,
“Dolcetto o scherzetto?”.
E per noi italiani qual è la tradizione?
Noi abbiamo sempre dato importanza
alla festa dei morti (1 e 2 novembre) come momento in cui ricordare i nostri cari
defunti; i bambini, inoltre, la mattina
dell‟1 novembre ricevevano spesso dei
regali, come doni “mandati” dai defunti.
Tipico, soprattutto delle nostre parti, è
anche un dolce, le “ossa di mottu”, fatte
di farina, zucchero e miele.
Negli ultimi anni, però, sembra che la
nostra tradizione sia stata messa da parte
e sia invece diventata sempre più importante la tradizione americana: dappertutto
il 31 Ottobre ci sono feste per grandi e
piccini, zucche, pipistrelli, maschere più
o meno mostruose, e scherzi non sempre
simpatici e innocenti…
E allora, non sarebbe meglio rispettare in
ogni paese le proprie tradizioni?
Simona Gambino, Ramona Sergi,
Sofia Di Bartolo, Serena Famà,
Antonella Giannetto
1ªA
FESTA DEI MORTI IN SICILIA
Il 2 novembre in Italia si celebra la commemorazione
dei defunti e, benché molti lo considerano come un
giorno festivo, la ricorrenza non è mai stata ufficialmente istituita come festività civile. L‟idea di commemorare i defunti nasce su ispirazione di un rito
bizantino, che celebrava tutti i morti il sabato prima
dalla domenica di Sessagesima, ossia la domenica
che precede di due settimane l‟inizio della quaresima.
Successivamente il rito venne esteso alla Chiesa Cattolica e originariamente la festività fu chiamata
“Anniversarium Omnimum”. Oggi, nel giorno della
commemorazione dei defunti, è consuetudine visitare
i cimiteri locali e portare fiori sulla tomba dei propri
cari. In Sicilia questa ricorrenza risale al X secolo ed
è detta semplicemente: ”iornu di li morti”o ”li morti”.
Si narra che anticamente nella notte di Ognissanti,
cioè tra l‟1 e il 2 novembre, i defunti visitassero i cari
ancora in vita portando ai bambini dei doni. Tali
usanze sopravvivono in alcune località della Sicilia
dove i “morti”sono soliti uscire durante la loro festa
e, compiendo dei percorsi antichi, donare regali ai
bambini. Ad Erice i defunti escono dalla chiesa dei
Cappuccini, a Cianciana escono dal Convento di S.
Antonino dei Riformati, a Partinico indossano un
lenzuolo e a piedi scalzi, usando una torcia accesa e
recitando litanie, percorrono alcune strade cittadine.
P A G I NA 2 5
Anche nel catanese, e per la precisione ad Acireale, durante la ricorrenza
dei morti, la tradizione vuole che
questi girino per la città indossando
un lenzuolo funebre e rubando i doni
ai venditori per poi donarli ai bambini. I doni in realtà vengono acquistati
dai genitori e dai parenti nelle tradizionali “fiere dei morti” che si svolgono in molte parti della Sicilia. Le
più conosciute sono quelle di Palermo e Catania. I doni acquistati vengono poi nascosti in casa e trovati dai
bambini al mattino presto con una
sorta di caccia al tesoro. Oltre ai giocattoli di ogni sorta, esiste l‟usanza di
regalare scarpe nuove talvolta piene
di dolcetti, come i particolari biscotti
chiamati “crozzi i mottu”, cioè “ossa
di morto”, di consistenza molto secca
e di colore bianco e marrone, preparati con zucchero, farina, albume e
acqua di chiodi di garofano. Altri
dolci tipici di questa ricorrenza sono
i pupi di zucchero e la frutta martorana, generalmente accompagnati da “u
cannistru”, un cesto ricolmo di frutta
secca. In alcune parti della Sicilia
viene preparata la “muffoletta cunzata” un tipo particolare di pane con
poca mollica, condita con olio, sale,
pepe e origano. La commemorazione
dei defunti per noi siciliani è quindi
molto sentita e noi bambini vorremmo che tale tradizione non fosse dimenticata in un mondo sempre più
uniformato dalla globalizzazione.
Scuola primaria
Classe 5ª C
P A G I NA 2 6
S C HO O L N E WS
1 ° NU ME R O
FESTEGGIANDO SAN MARTINO:
TRA STORIA, TRADIZIONI E
LABORATORI DI SCRITTURA
Gli alunni delle classi III, IV e V del plesso di Via
Badalà, a conclusione di un percorso didattico
sull‟autunno che li ha visti impegnati in attività di produzione creativa di testi di vario tipo, inerenti la stagione autunnale, e di ricerca sulla figura di San Martino,
hanno realizzato un momento di festa- incontro che ha
anche coinvolto i genitori, i quali sono stati impegnati
nella realizzazione di una variegata produzione di dolci
preparati con prodotti tipici: dalle torte con crema di
castagne, alla torta al vino, alle torte con nocciole, per
finire con delle fumanti caldarroste.
Nel corso della giornata, una giuria d‟eccezione, formata dal Dirigente scolastico, dal Direttore dei servizi
amministrativi e dall‟assistente Comenius Metin, ha
premiato i dolci più originali. Grande la soddisfazione
di genitori ed alunni per il buon risultato della manifestazione che ha consentito agli alunni di riscoprire
tradizioni e folklore talvolta dimenticati e ha, inoltre,
fatto conoscere al nostro Metin una parte del patrimonio culturale italiano.
Tale iniziativa, dunque, vuole rappresentare anche l‟apertura della nostra scuola al mondo e a culture diverse
dalla nostra.
Scuola primaria
UNA GIORNATA
NELL’ANTICA ROMA
Una mattina, dopo essermi svegliato, esco da casa e…vedo
uomini e donne vestiti con delle tuniche lunghe fino ai piedi
che parlano in una strana lingua, molto simile al latino. Osservandomi intorno ho l‟impressione di percorrere le strade
dell‟antica Roma, le abitazioni, i carri, le botteghe sono del
tutto simili a quelle raffigurate nel mio libro di storia. Incontro dei bambini molto poveri che giocano con delle noci
e delle trottole fatte da loro, mentre altri bambini ben vestiti
lì vicino sfoggiano biglie di vetro e bambole dai vestiti
raffinati. Alcuni uomini giocano d‟azzardo e all‟improvviso
uno di loro comincia a correre e scappare perché è un
baro, ha dei dadi truccati. Più in là vedo un‟altra cosa molto
strana: una scuola all‟aperto, proprio in mezzo alla strada! I
bambini sono seduti attorno al loro maestro e devono
imparare a memoria dei brani lunghissimi e se qualcuno
sbaglia o si distrae il maestro li colpisce con un bastone! I
figli dei ricchi, cioè dei patrizi, sono privilegiati poiché possono permettersi un insegnante privato tutto per sé. Il quartiere in cui vivono i plebei è molto trascurato, le case, chiamate peninsule, sono dei casermoni di molti piani in cui
regna la sporcizia e spesso crollano o vengono distrutti
1 ° NU ME R O
dagli incendi. Dirigendomi verso la parte
più bella e ricca della città, noto che i ricchi
patrizi abitano in grandi case singole, le
domus. All‟ingresso c‟è uno schiavo portinaio che annuncia le visite al signore, il
dominus.
Le pareti sono decorate con colori accesi e
tutte le stanze si aprono verso il cortile interno, dove c‟è una grande vasca per la raccolta dell‟acqua piovana.
Le stanze sono tutte piccole e buie. Ho notato che in molte stanze ci sono degli armadi
ad angolo che però non contengono gli
abiti ma le stoviglie. Passando davanti alla
cucina scorgo tantissime pentole, tegami,
vassoi di ogni forma e dimensione.
Al momento del risveglio il signore e la sua
signora dedicano tantissimo tempo alla cura
del corpo e la signora è truccata alla perfezione!
Essi mi invitano a colazione, molto abbondante perché i romani saltano il pranzo:
dolci, miele ma anche carne, formaggi e
avanzi del giorno prima.
Esco assieme al dominus il quale si dirige
verso il mercato, non un comune mercato
S C HO O L N E WS
P A G I NA 2 7
ma … il mercato degli schiavi! Assisto
ad uno spettacolo tristissimo, uomini,
donne e anche bambini sono esposti con
un cartello al collo e comprati e rivenduti
senza pietà. Il signore mi accompagna
anche al Colosseo ad assistere ad uno
spettacolo di Gladiatori: questi uomini
combattono tra di loro e contro le bestie
feroci e a migliaia moriranno per il divertimento del pubblico.
Ma è già il tramonto, ritorniamo a casa
per la cena: invece di una sedia, mi devo
sdraiare su un lettino e mangiare in questa scomoda posizione.
Si susseguono tantissime portate di cibo
(come fanno a mangiare così tanto?) condite con una salsina “deliziosa” a base di
interiora di pesce !
I ricchi a tavola usano anche un bastoncino d‟argento, l‟estremità appuntita serve
a pulire i denti, quella arrotondata a pulire le orecchie! Finalmente posso andare a
dormire e la mattina mi sveglio nel mio
letto e nella mia cameretta: è stato solo
un sogno!
Classe 1ª F
I MAYA SI SONO
SBAGLIATI ?
In questo periodo a scuola abbiamo studiato
il popolo dei Maya. Siamo rimasti molto
colpiti e affascinati dalla loro storia e così
abbiamo pensato di approfondire l'argomento. Da quello che sappiamo la civiltà Maya
fiorì nella zona del Centro America. Gli
archeologi dividono quest'area in due regioni: una a sud chiamata “terre alte” e una a
nord chiamata ”terre basse”. Quella dei Maya è l'unica civiltà che abbia lasciato numerose iscrizioni che erano incise su stele
(lastre di pietra sulle quali venivano rappresentate delle figure in rilievo). La comprensione di questi testi era limitata solo ai sacerdoti e ai nobili. La scrittura maya è stata
in parte decifrata dagli studiosi, ma ciò non
è bastato fino ad oggi per interpretare tutte
le numerose iscrizioni dipinte e scolpite su
monumenti. Lo scritto più importante che è
stato rinvenuto agli inizi del 700 è il Popol
Vuh. E' diviso in quattro parti: le prime tre
sono dedicate ai miti e il quarto alle vicende
storiche.
In quest'opera si narra della nascita del mondo, degli avi, della cultura maya e della loro
visione del mondo; infatti è considerata come la bibbia maya.
I Maya, come tutti gli altri popoli, diedero
una spiegazione dell'origine del mondo.
Secondo loro c'erano stati parecchi mondi e
ognuno di essi era finito a causa di un
diluvio. Credevano nella lotta tra il
bene e il male.
Il bene portava la pioggia e la conseguente fertilità e abbondanza; il male,
invece, portava la siccità, gli uragani e
le guerre.
Nel paradiso non esistevano più né
dolore né povertà, nell'inferno c'erano
fame, freddo e miseria.
Per i Maya la matematica faceva parte
della sfera religiosa e rappresentava
forme di conoscenza dell'energie sacre
emanate dagli astri, considerate divinità.
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
P A G I NA 2 8
I maya avevano una vera ossessione per il tempo perchè erano
convinti che il tempo fosse ciclico.
Infatti lo divisero in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere. Ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni.
I maya misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari: un calendario religioso della durata di 260 giorni utilizzato prevalentemente a scopo divinatorio, un calendario solare di 365 giorni e un calendario chiamato Lungo Computo che calcolava il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo.
Il 21 dicembre 2012 dovrebbe finire un anno galattico, ma il mondo continuerà ad esistere e a vivere, questo almeno è quello che
dicono alcuni scienziati.
Secondo il calendario Maya, l‟attuale Età dell‟Oro (la quinta, governata dal dio Quetzalcoat) terminerà nel 2012.
Le precedenti quattro Ere (dell‟Acqua, Aria, Fuoco e Terra ) sarebbero tutte terminate con degli sconvolgimenti ambientali. Cosa
ci dobbiamo aspettare? Secondo i ricercatori Cotterell e Gilbert, i cataclismi che caratterizzarono la fine delle Ere Maya furono causati da una inversione del campo magnetico terrestre, dovuto
ad uno spostamento dell‟asse del pianeta.
Ciò provocherebbe scenari apocalittici.
D'altra parte, però, alla fine del mondo si è già gridato altre volte
nel passato ma evidentemente non è ancora successa.
Comunque non possiamo scartare l'ipotesi che, per quella data,
qualche avvenimento importante possa verificarsi; è molto probabile che finisca un'era e le cose cambieranno in modo profondo e
speriamo tanto nel senso positivo.
Ultimamente segnali ce ne sono tanti: la crisi economica, il surriscaldamento terrestre, catastrofi ambientali e tutto questo deve
farci riflettere sul significato del cambiamento di un'era che i Maya
ci hanno predetto.
Insomma, facciamo tesoro delle loro profezie per cominciare una
nuova era nel rispetto della natura.
Alice Pafumi e Noemi Leotta 2 ªA
CALENDARIO MAYA
IL CANE VIAGGIATORE
Un giorno, Scila, un cagnolino, fuggì da casa.
Toni, il padrone, lo rincorse, ma Scila si perse per le grandi strade. Andò in un nuova città, piena di grattacieli, che
non conosceva. Era su una strada e, per sbaglio, salì su un
lungo tram.
Alla fermata, scese dal tram e arrivò sul marciapiede,
dove, correndo correndo, investì Paolo il vigile.
Paolo rincorreva Scila, mentre il cane entrò a scuola.
Entrato nella scuola in una delle tanti classi, saltò sulle
gambe di una maestra e la leccò fin quando non suonò la
campanella della ricreazione. Alle 10.00 scappò via.
Non sapendo dove andare entrò in una casa. Ma era lo
studio di un dentista dove Tonio il meccanico si era appena tolto il suo terzo dente di sotto e il suo quarto molare.
Appena Tonio pagò, Scila gli saltò sopra e quindi Tonio
perse i due denti.
Poi Tonio li ritrovò e li riportò a casa. Così il topolino gli
avrebbe lasciato qualche soldino.
Classe 3ª C
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
P A G I NA 2 9
ALLA SCOPERTA DEL CASTELLO DI
CALATABIANO
Noi alunni delle classi terze (A -E -B )accompagnati dai
nostri insegnanti, siamo andati a visitare il castello di Calatabiano, una delle tante testimonianze lasciate dalla civiltà
arabo-normanna. Il primo insediamento nel luogo risale al
III secolo a.c. e fu abitato fino al 1693 quando il disastroso
terremoto della val di Noto distrusse gran parte delle strutture murarie e il centro abitato venne ricostruito a valle. Il borgo venne definitivamente abbandonato e nel XIX secolo
divenne proprietà della diocesi di Acireale. Il castello sorge
su una collina a 220 m.s. l.m. e domina la foce dell‟Alcantara.Vi si accede con un ascensore panoramico. Nel cortile, la
guida ci ha mostrato una cavità rupestre utilizzata come ripostiglio per la conservazione dei pithoi (grandi vasi in terracotta)contenenti derrate o liquidi. Nel castello ci sono cinque
cisterne interne e una esterna che nell‟800 fu usata per contenere i corpi di persone morte a causa di una epidemia di colera. La Sala d‟Armi è un ambiente rettangolare di m 14,80x
6,40 realizzata su preesistente appianamento della roccia.
Qui abbiamo visto uno scheletro appartenuto ad un giovane
vissuto intorno al 1400, morto a causa di una osteomielite.
C‟era inoltre, nella stessa sala,il calco in vetro resina di un
guerriero di epoca bizantina ritrovato a una profondità di
circa 4 metri in una cisterna. Il giovane, brutalmente colpito
in faccia da un‟ascia durante uno scontro, fu buttato tramortito dentro la cisterna dalla quale non riuscì più a risalire a
causa delle pareti lisce. Usciti dalla Sala d‟Armi abbiamo
raggiunto il punto più alto del castello composto da due torri
una circolare e una rettangolare. La forma circolare veniva
usata per rendere la torre più resistente agli attacchi e quella
infatti era la zona più esposta al pericolo. Tra le due torri si trova una cisterna circolare, fatta costruire dalla nobile famiglia
spagnola dei Cruyllas,sopra un‟altra cisterna di forma rettangolare di origine greca. La famiglia Cruyllas abitò il castello alla
fine del 1500,lo restaurò e fece costruire nell‟ambiente più grande un grande arco in pietra bianca sul quale si vede lo stemma di
famiglia composto da nove croci(le cruyllas) di cui purtroppo
solo quattro sono visibili per il pessimo stato di conservazione.
Questa era l‟unica stanza riscaldata da un camino. La sala presenta un‟apertura che si affaccia sulla valle dell‟Alcantara. Alla
fine abbiamo visitato la piccola cappella che conserva nell‟abside tracce di affreschi. Il castello, grazie alle recenti ristrutturazioni, è fornito di bar dove un tempo c‟erano le cucine. Nella
parte sinistra del castello alloggiavano la soldatesca e gli artigiani mentre nella parte destra dimorava il signore. Il castello, grazie all‟aiuto e al lavoro di molte persone, è diventato motivo
d‟orgoglio per il paese di Calatabiano. Questa visita ci ha fatto
riflettere sulle bellezze del nostro territorio. Speriamo che il
castello sia ammirato e apprezzato, oltre che da noi, da tanti
visitatori.
Classi 3ªA-3ªB-3ªE
P A G I NA 3 0
S C HO O L N E WS
1 ° NU ME R O
4 NOVEMBRE …
COMMEMORAZIONE DEI CADUTI
Il 4 novembre 2010, tutti gli alunni della scuola media
dell‟istituto comprensivo “G. Verga”, accompagnati dai
docenti e dalla dirigente, sono andati nella chiesa M. SS
Immacolata, per partecipare alla santa messa in memoria dei caduti di tutte le guerre. Alla funzione religiosa
hanno partecipato anche autorità civili e militari di Fiumefreddo. Usciti dalla chiesa, ci siamo messi in fila,
dietro le autorità, per recarci presso il Monumento dei
Caduti. Davanti a noi, nel corteo, c‟erano, tra gli altri,
anche degli anziani signori con l‟uniforme del corpo
militare degli alpini. Appena è arrivata la banda musicale, ci siamo incamminati insieme lungo la via Umberto
per giungere a destinazione. Arrivati nei pressi del monumento, abbiamo recitato una preghiera e sono state
deposte due corone di alloro, una sulla lapide della facciata del palazzo comunale, dove vengono riportati i
nomi di cittadini fiumefreddesi morti in guerra, e una
nei pressi del monumento dei caduti. La banda ha intonato il “Silenzio”, in omaggio alle vittime, e subito dopo l‟Inno di Mameli, che tutti insieme abbiamo cantato.
Il sindaco di Fiumefreddo ha pronunziato un breve discorso per commemorare i caduti di tutte le guerre, soprattutto della prima e della seconda guerra mondiale.
Nel suo intervento, però, ha anche ricordato i militari
italiani morti recentemente in Afghanistan. Dopo questo
momento di riflessione, siamo tornati indietro verso la
scuola. Eravamo emozionati, sapendo che gli uomini
che hanno combattuto sono morti anche per noi: per
difendere la patria e per costruire un futuro di pace.
Cimino Manuela e Nicotra Giuseppe
1ªC
EROI - SOTTO ATTACCO
Il 9 ottobre 2010, in Afghanistan, quattro militari italiani sono morti e un quinto è rimasto ferito nel corso di
un‟imboscata contro un‟autocolonna di mezzi militari
che si stavano recando nella valle del Gullistan (Farah)
per trasportare materiali per l‟allestimento della nuova
F.O.B. (Forward Operating Base – Base Operativa
Avanzata) denominata “ Ice”.
Le vittime facevano parte del corpo degli alpini e sono: i
caporalmaggiori Gianmarco Manca, 32 anni, di Alghero
(Sassari), Marco Pedone, 23 anni, di Gagliano del Capo
(Lecce), Sebastiano Ville, di Lentini e Francesco Vanozzi di Pisa.
Il militare ferito è Luca Cornacchia, 31 anni. I militari
erano di stanza al settimo reggimento alpini di Belluno,
inquadrati nella brigata Julia.
L‟imboscata si è svolta prima con l‟esplosione di un
ordigno poi con un attacco a colpi di arma da fuoco.
TATTICO LEGGERO MULTIRUOLO) ”lince”. L‟ordigno esplosivo ha investito in pieno il blindato sul quale viaggiavano gli uomini. Questo è l‟ennesimo attacco in una delle zone più calde
dell‟Afghanistan. L‟Italia dà come contributo oltre 3.500 uomini
appartenenti in gran parte alle diverse armi e specialità dell‟Esercito, ma anche alle altre forze armate e corpi dello stato; però più di
noi sul campo ne hanno Stati Uniti con 28.850 uomini e Gran Bretagna con 8.300 uomini. I soldati italiani fanno parte dell‟International security assistance force (Isaf) una missione di supporto al
governo dell‟Afghanistan, guidato dal presidente Karzai, che opera
sulla base di una risoluzione Onu. Un altro episodio simile è accaduto, nel settembre 2009, ad alcuni uomini che svolgevano servizio militare presso il 186° reggimento paracadutisti “Folgore”: 6
sono morti e 3 sono rimasti feriti. Tra questi ci sono il sergente
maggiore Roberto Valente nato a Napoli nel 1972 e Matteo Moreddu, 26 anni, di Oristano.
Con le ultime quattro vittime il numero dei militari italiani
morti in Aghanistan dal 2004 ammonta a 34: di questi la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece
sono morti in incidenti,altri per malori e uno si è suicidato.
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
Finora le spedizioni militari sono costate all‟Italia oltre due miliardi e mezzo di euro ma la cosa più grave è che anche i rischi
per i soldati sono aumentati nel tempo.
Queste sono le notizie che zittiscono il mondo; notizie che portano via il sorriso, che fanno scorrere lacrime sul viso di tutti, conoscenti e non. Nessuno di noi vorrebbe vedere a casa propria un
capitano, un generale o un colonnello venuto ad annunciare la
morte di un nostro caro.
La televisione racconta solamente 1\4 di quanto accade in questi
luoghi di guerra, di fame e di povertà.
Oltre a Gianmarco,Francesco,Marco e Sebastiano vogliamo ricordare altre vittime come il primo maresciallo Mauro Gigli, il
caporalmaggiore Pierdavide De Cillis, il sergente Massimiliano
Ramadù e il caporalmaggiore Luigi Pascazio.
Questi militari, come altri, sono in missione di pace e vanno in
luoghi come l‟Afghanistan, che è in perenne guerra, per dare
aiuto alle popolazioni del posto che si trovano in un‟enorme difficoltà: essi non vogliono combattere guerre, vogliono solo portare pace, ma evidentemente vengono visti dai talebani come nemici da uccidere.
Pensiamo che non sia giusto uccidere persone giovani che avevano famiglia o che sognavano di crearsene una.
Accanto alla stima e all‟affetto per questi militari, che aiutano le
popolazioni locali, resta la tristezza e il rammarico per delle giovani vite crudelmente spezzate.
Ogni volta che si verificano tali fatti, ciò sconvolge non solo le
singole famiglie ma tutta la nazione italiana! I funerali dei nostri
militari si sono svolti in Italia alla presenza delle più alte cariche
dello Stato.
Bonaccorsi Miriana, Marano Valeria
e Morabito Martina
2ªB
LA VIOLENZA NEGLI STADI
Se una volta le partite di pallone rappresentavano un
momento
di divertimento per tante famiglie italiane, oggi i frequenti episodi di violenza rischiano di allontanare le persone da questo sport
tanto amato.
Anche la polizia, impegnata a fare rispettare l‟ordine rischia continuamente la vita. Basti pensare alla morte dell‟ispettore capo
Filippo Raciti a Catania durante il derby Catania-Palermo.
Alla mente affiorano ancora le immagini di violenza dell‟ultima
partita Italia-Serbia quando la polizia si è trovata a fronteggiare
una folla di teppisti senza freni che continuavano senza problemi
a commettere atti di insolenza e violenza.
La polizia non è potuta intervenire direttamente perché gli ultras
erano almeno il doppio del numero dei poliziotti e hanno addirittura distrutto uno stadio.
L‟immagine più raccapriciante è stata quella di vedere i bambini
delusi perché immaginavano di assistere ad una partita in allegria
mentre hanno visto una guerra.
Lo Stato italiano con il ministero della difesa è chiamato a trovare delle soluzioni per evitare che i campi di calcio si trasformino
in campi di battaglia.
Carmelo Bonaventura
3ªC
P A G I NA 3 1
LAVORO NERO
È innumerevole il numero di disoccupati che, alla ricerca
di un lavoro fisso, si cimenta in vari lavori che molto spesso richiedono fatica, mal pagati e senza una protezione
legislativa. Il ricorso al lavoro nero è molto comodo per il
datore di lavoro, il quale risparmia facilmente grosse somme di denaro sugli stipendi e sui contributi obbligatori. In
genere si tratta di occupazioni come: operaio, barista, badante, ecc. Il lavoro nero viene considerato come un fenomeno negativo, poiché si tratta di un vero e proprio
sfruttamento per chi si presta a lavorare – spesso per una
misera paga – a costi bassi per il datore di lavoro. Molti
giovani o ragazzi di 16-17 anni per cominciare a guadagnare qualche spicciolo iniziano a lavorare in nero, soprattutto part-time. Indubbiamente, il lavoro nero colloca il
lavoratore in una situazione di disagio e di estremo svantaggio rispetto al datore di lavoro. Molte volte – dipende
dai lavori che si svolgono – si rischia anche di perdere la
vita; in molto casi però si ha la fortuna di restare vivi, ma
non essendo messi in regola, non si può godere di garanzie
mediche. Fortunatamente oggi la situazione è migliorata
rispetto agli anni precedenti. I luoghi più a rischio di morte
sono diventati più sicuri, la gente è più attenta e chi lavora
in queste fabbriche è consapevole dei pericoli che si corrono. Ma ancora oggi in Italia, guardando la televisione,
possiamo vedere che molti sono gli incidenti sul lavoro, e
sempre poca è la prevenzione. Risulta quindi molto importante sconfiggere il diffondersi del lavoro nero, anche se
ciò porterebbe alla scomparsa di molti lavori, per la maggior parte manuali. Ciò che è di estrema importanza è il
lavoratore, che va difeso e vanno difesi i suoi diritti.
Classe 2ªE
P A G I NA 3 2
S C HO O L N E WS
I POLITICI DI OGGI
Spesso ci si illude che si cambia in meglio, ma è una triste menzogna che porta a
grandi disastri. Oggi non si può dire che
l'Italia è un paese meraviglioso, ormai è
un mucchietto di terra con qualche città
qua e là, dove gli uomini che si dicono al
servizio del popolo si accaniscono gli uni
contro gli altri. Ormai è impossibile scappare dalla triste verità che siamo un paese
di serpenti che si mordono a vicenda, avvolgendosi tra le spire. Mi piace essere
bene informato su ciò che accade intorno
a me. Certo non è rassicurante sapere che
siamo nelle mani di gente che passa i suoi
venerdì sera a scaricare le proprie colpe su
altra gente. Sono contrario ad alcune riforme scolastiche. Ad esempio nella mia
scuola la signora Agata, una simpatica
collaboratrice scolastica, è stata licenziata
perché perdente posto. Inoltre la professoressa di Matematica è stata licenziata perché la scuola doveva spendere troppi soldi
per rimpiazzarla, considerato che da un
anno a questa parte si ammalava spesso.
L'altro giorno mi è capitato di leggere un
giornale. Nella prima pagina ho letto che
un politico aveva acquistato una cucina
per una casa a Montecarlo ed ecco lo
scoop: tutti a dire che si doveva dimettere,
tutti a chiedersi da dove vengano i soldi.
Non capisco perché, anziché litigare inutilmente, non pensano magari a bonificare
delle aree a rischio o a chiedersi perché la
gente comune si lamenta. Secondo me alla
maggior parte dei politici importa di tre
cose: i soldi, la fama e i favoreggiamenti.
Beh, a chi non piacerebbe avere tutto questo! Ma diciamo cose serie; un politico, un
uomo che deve rappresentare gli altri pensa prima a sé e poi al popolo? Ma non
facciamo ridere i polli!! Secondo me non
esiste governo che funziona o governo che
cade a pezzi ma esistono i politici devoti
al popolo, a chi devono rappresentare, e
politici corrotti che pensano solo a sé. Io
penso che sia tempo di farsi sentire, di
fare valere la frase " Il popolo è sovrano!!", è ora di eleggere politici veri che
stiano a stretto contatto col popolo e non
pagliacci che non fanno altro che creare
immagini scandalose del nostro Stato. Io
credo nella democrazia, nel governo e
nella politica; ma so per certo che i valori
in cui credo debbano rappresentare lo
Stato Italiano e di certo non sono quelli in
cui credono i politici attuali. Spero in un
domani migliore e ci credo vivamente.
Sergio Mangano
3ªD
LASCIAMI IN
QUALSIASI POSTO …
MA PER STRADA NO !
Ogni anno in Italia oltre 150.000
animali domestici vengono abbandonati e l‟80% muore in incidenti stradali. L‟abbandono ed il maltrattamento degli animali sono un reato, e
chi abbandona un animale --– in
base alla nuova legge, approvata
grazie alla mobilitazione della LAV
– oggi può essere punito con l‟arresto fino a un anno o con una multa
fino a 10.000 euro. Molti altri cani
abbandonati vengono rinchiusi in
canili “lager”. In questi canili hanno
trovato cani con occhi spenti, chiusi
per le gravi forme di congiuntivite,
pelle squamata, ossa sporgenti a
causa dell‟avanzato stato di denutrizione: questo è il ritratto dei cani
rinchiusi nei lager. Animali costretti
a vivere in strutture fatiscenti, rinchiusi in gabbie sovraffollate, realizzate con lamiere e reti, celle da cui
non escono mai ed in cui vigono
condizioni igienico-sanitarie pessime. La permanenza degli escrementi
rende l‟aria irrespirabile, favorisce il
diffondersi di patologie e malattie,
mentre l‟assenza di zone coperte in
cui ripararsi dal freddo, indebolisce i
cani, e la fame e la mancanza di spazio li rendono aggressivi e determinano casi di violenza e di cannibalismo. Questo è quello che hanno trovato nei canili-lager. Il fenomeno
dell‟abbandono dei cani si moltiplica
nel periodo estivo, proprio perché le
persone vanno in vacanza e gli animali diventano un peso. Una cosa
che non abbiamo mai capito è perché i loro padroni li buttano per strada, senza averne pietà. Gli animali
non sono giocattoli, ma esseri viventi, a volte perfino migliori di alcune
persone! Quando un animale entra a
1 ° NU ME R O
far parte di una famiglia, tutto cambia,
perché i suoi membri si affezionano ad
esso e cominciano ad avere un rapporto affettivo con il nuovo arrivato. Chi
abbandona gli animali commette un
gesto crudele ed incivile. Fortunatamente, nella nostra società, però, ci
sono anche tante persone che amano
gli animali e li aiutano a vivere, dandogli da mangiare e da bere e soprattutto facendogli una carezza, una semplice carezza, che dimostra l‟affetto
nei loro confronti. Tutti dovremmo
apprezzare i nostri migliori amici e
rispettarli, considerando che l‟animale
non è un peluche ma una creatura vivente con propri bisogni e necessità,
da tenere presenti quando decidiamo
di portare a casa un nuovo amico a
quattro zampe! Secondo noi, non è
corretto abbandonare gli animali perché finiranno per morire, e hanno anche loro diritto di vivere; e quando
ognuno di noi progetta le proprie vacanze non bisogna dimenticarsi del
nostro cane, perché in fondo lui non si
dimenticherebbe mai di noi, è colui
che ogni giorno ci fa compagnia e magari quando ci sentiamo tristi ci porta
un po‟ di allegria. Gli abbiamo voluto
bene e quindi … lasciamolo da un
parente, lasciamolo da un amico, lasciamolo in una pensione, lasciamolo
in un canile, ma non lasciamolo per
strada. In fondo, che male ci fanno?
Emmi Federica
Dovara Eleonora
2ªE
Azzia Maria Concetta
Dovara Morena
1ªC
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
P A G I NA 3 3
SALUTE
Percorsi di educazione alla salute, alimentare ed
ambientale, volti a potenziare l'apprendimento
scientifico e far nascere negli alunni la consapevolezza dello "star bene".
NTO
SOLIDAME
N
O
C
–
O
R
RECUPE
LOGICA"MENTE"
n la lingua

"A spasso" co

Logica "mente
Consolidamento e sviluppo delle abilità logicomatematiche, tramite situazioni operative concrete e di gioco
"
"A SPASSO" CON LA LINGUA:
MENTO
POTENZIA

E... È VITA
Potenziamento delle abilità linguistico-espressive
finalizzate ad attività di scrittura creativa e all'utilizzo di linguaggi non verbali.
ta
Salute e... è vi
PIANETA MARE
LA
COMPONENTE
ABIOTICA
DEL
TUO
TERRITORIO - Lo studio verterà su alcuni temi
di grande attualità:
RECUPER
L'INTERNO DELLA TERRA
I TERREMOTI
I MINERALI
IL FLUSSO DI CALORE
I FOSSILI
IL LIVELLO DEL MARE

MATEMATICA INTERATTIVA

MATEMATICA IN


GIOCO
SCOPRO E DESCRIVO IL MIO TERRITORIO
Scopro e des
crivo il mio
territorio
Matematica
interattiva 2
Mon coeur b
at en Franca
is
English now
POTENZIA
ENGLISH
NOW
Il corso è finalizzato al recupero/consolidamento delle
competenze di lingua inglese.
ENGLISH IN ACTION
Il corso è finalizzato al potenziamento delle competenze di
lingua inglese e consente agli alunni di conseguire la certificazione Trinity di livello A2
MON COEUR BAT EN FRANCAIS
Il corso è finalizzato al recupero/consolidamento delle
competenze di lingua francese.
YOU SPEAK ENGLISH, DON’T YOU?
Il corso è finalizzato al potenziamento delle competenze di
lingua inglese e consente agli alunni di conseguire la certificazione Trinity di livello A2
O– CONSO
LIDAMEN
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
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Matematica
in gioco
TO
P A G I NA 3 4
S C HO O L N E WS
Quest‟anno l‟Istituto Comprensivo “G. Verga”
partecipa al Piano Nazionale Qualità e Merito, un progetto promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione per migliorare la qualità dell‟insegnamento e dell‟apprendimento attraverso metodologie laboratoriali e innovative.
Tale progetto, avviato l‟anno scorso solo per l‟area logicomatematica,
è stato esteso, per l‟anno scolastico
2010/2011, anche all’area linguistico - letteraria.
Duemila in Italia le classi della secondaria di primo grado
che hanno aderito al progetto e, tra queste, la nostra scuola
che partecipa con due classi prime, I A e I C.
Il Piano si articola in quattro fasi:
fase I (Ottobre), somministrazione delle prove in entrata;
fase II (Novembre-Dicembre), analisi dei risultati, rilevazione dei punti di forza e degli ambiti di debolezza della
classe e predisposizione dei Piani di Miglioramento;
fase III (Gennaio-Maggio), attività laboratoriali, a classi
aperte, in orario pomeridiano volte a recuperare e potenziare le abilità dei singoli allievi;
fase IV, somministrazione delle prove in uscita, analisi dei
risultati e verifica delle strategie adottate.
1 ° NU ME R O
Agli alunni coinvolti, il PQM dà l‟opportunità di potenziare
le eccellenze e di recuperare le abilità, proponendo delle
novità nell‟approccio educativo, al fine di favorire l‟acquisizione di una metodologia di lavoro valida, anche nell‟ottica
di un proficuo inserimento degli stessi nei successivi ordini
di scuola .
Anche in questo nuovo anno scolastico il nostro Istituto ripropone il Progetto Sperimentale di didattica e formazione CRESCERE DENTRO LA SCUOLA confortato dalla consapevolezza che l‟intuizione avuta due anni fa dal nostro Dirigente Scolastico,
Prof.ssa Maria Luisa Leotta, e che ha riportato nel circuito scolastico ragazzi a rischio, è stata ripresa nell‟azione A5 dell‟Avviso
n°10/2010 per la realizzazione di progetti integrati…. - Programma operativo Obiettivo Convergenza 2007-2013 Fondo Sociale
Europeo - dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale. Il Progetto è rivolto agli alunni delle
Classi Terze della Scuola Media che frequentano le attività didattiche con irregolarità, che hanno avuto degli insuccessi scolastici e che si trovano nell‟arco di età tra i 14 e i 17 anni. Il Progetto, che coinvolge 24 alunni, propone a questa tipologia di alunni
un percorso sperimentale di istruzione e formazione per favorire la loro crescita umana, sociale e culturale. Gli obiettivi principali del Progetto sono quelli di favorire una frequenza regolare e comportamenti consoni alla convivenza civile; di offrire
opportunità di apprendimento di competenze disciplinari e professionali; di migliorare le competenze linguistiche della comunicazione scritta e orale; di saper affrontare problemi della vita quotidiana in modo logico e strutturato; di fornire gli strumenti di base metodologici e culturali per sostenere gli Esami di Licenza; di favorire l’inserimento degli alunni in un contesto
di prosecuzione degli studi e nel mondo del lavoro; di coinvolgere le famiglie nelle azioni di recupero e orientamento scolastico rivolto ai figli. Il Progetto ha avuto già inizio nel mese di Novembre 2010 e si concluderà nel mese di Maggio 2011. Tutte le
attività verranno proposte durante il normale orario scolastico con flessibilità oraria. E‟ opportuno sapere che accanto alle regolari e normali attività d‟aula, gli alunni frequenteranno laboratori di recupero di Italiano e Matematica, di Psico-motricità, di Modellismo navale, di Igiene e Primo Soccorso, di realizzazione e decorazione della Carta Papiro. Inoltre saranno proposti Laboratori Professionali presso alcuni Istituti Superiori di Giarre. Naturalmente tutto quanto sarà svolto dovrà avere una ricaduta positiva sulle normali attività didattiche.
Infatti, se nel Progetto “Crescere dentro la scuola” nel Progetto Regione Sicilia Avviso 10/2010 Programma
Operativo 2007-2013 Fondo Sociale Europeo troviamo:
Ic.“G.Verga” Fiumefreddo A.S. 2008-2009 troviamo scritto:
“……una “dispersione” diffusa e strisciante….…..alunni che… “Linea di intervento A.5. attività educativo-didattiche…
frequentano le attività didattiche con irregolarità….…. alunni alunni in…condizione di rischio psico-socio-educativo e/o
pluriripetenti…. Il Progetto si propone di far rientrare nel circui- in situazione di pluriripetenza. Detti studenti saranno acto formativo della scuola gli alunni delle classi ter- compagnati, attraverso azioni di tutoraggio educativoze…….attraverso un percorso sperimentale di istruzione e for- didattico, al conseguimento della licenza di Scuola secondamazione integrata che consenta loro, impegnandoli, oltre che ria di primo grado…..E‟ noto come….proliferi il fenomeno
nelle attività d‟aula, in contesti laboratoriali diversi…..… Il per- della pluriripetenza….che….si consolida nelle prime classi
corso…. prevede l‟integrazione del curricolo con attività labora- della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, …con..
toriali che, pur finalizzate all‟acquisizione delle competenze base alunni d‟età compresa tra gli 11 ed i 16 anni……il lavoro di
della comunicazione, della logica e dell‟operatività matematica, intervento con gli alunni,…………….,si dovrà sviluppare
….…..gli alunni…… frequenteranno laboratori di recupero di in modo integrato e modulare sia all‟interno delle classi di
Italiano e matematica, psico-motricità, modellismo navale, lavo- appartenenza, sia all‟interno di specifici percorsi laboratorazione del papiro, oltre ad effettuare stage …..” nei laboratori riali pianificati e attivati ad hoc….”.
degli Istituti Professionali partner del Progetto,
1 ° NU ME R O
S C HO O L N E WS
IN…”ORIENTAMENTO”
Il Progetto Orientamento 2010-2011 si propone di dare agli
alunni un orientamento educativo che permetta loro di acquisire una maggiore conoscenza di sé, di conoscere il
mondo esterno e le offerte formative presenti nell‟hinterland.
Un‟attenzione particolare è stata rivolta all‟informazione
circa le novità riguardanti la nuova Riforma degli Istituti
Superiori.
In nostro Istituto si è premurato di informare gli alunni
e le loro famiglie, distribuendo e presentando loro un quadro sintetico della Riforma con tutti i nuovi Indirizzi
Scolastici.
Inoltre agli alunni è stato sottoposto un “Questionario
orientativo” riguardante la conoscenza di sé e del mondo
del lavoro, al fine di individuare i punti di forza e di debolezza. Nel prossimo mese di Gennaio 2011 sarà attivato nei
locali dell‟Istituto Comprensivo lo “Sportello Orienta-
P A G I NA 3 5
In tre date diverse gli Alunni ed i loro Genitori avranno
l‟opportunità di avere notizie più precise e dettagliate da
parte dei docenti dei Licei, degli Istituti Tecnici e degli
Istituti Professionali. Inoltre qualora sarà richiesto, la
Scuola favorirà la visita degli Istituti Superiori ed eventuali Laboratori propostici.
Per gli Alunni ed i Genitori :
Siamo in grado di comunicarvi le date e l’ora dello
“Sportello Orientamento”:
Lunedì 17 Gennaio 2011 ore 16,30-18,30
Incontro Licei.
Martedì 18 Gennaio 2011 ore 16,30-18,30
Incontro Istituti Tecnici.
Mercoledì 19 Gennaio 2011 ore 16,30-18,30
Incontro Istituti Professionali.
“PER CIASCUNO IL SUO ….
PROGETTO”
Il nostro Istituto ha avuto il compito di coordinare
una microrete di scuole comprendenti l‟I.C.Verga Fiumefreddo, l‟I.C. Ungaretti - Macchia e l‟I.C.
Macherione-Calatabiano, riguardo un Progetto di
Istruzione e Formazione Integrata rivolta ad alunni
di scuola media. Il Progetto, inserito in una Macrorete guidata dall‟Istituto “Mazzei” di Giarre, è stato
coordinato dal nostro Dirigente Scolastico Prof.ssa
Maria Luisa Leotta, collaborata da tre Tutor rappresentanti delle tre scuole delle rete, da quattro docenti e da un collaboratore amministrativo precari.
Tale Progetto ha attivato interventi volti a favorire il
successo scolastico di quegli alunni in situazioni di
svantaggio scolastico e/o con disabilità nel campo
delle attività educativo - didattiche, in ambiti linguistico - espressivi, logico-matematici e metacognitivi.
Altresì mirava a fare acquisire, consolidare e potenziare le conoscenze, le competenze e le abilità di
lettura, scrittura, calcolo e logica.
Il Progetto ha avuto inizio nel mese di maggio, è
proseguito nel mese di agosto - settembre, e si sta
ultimando in questo mese di dicembre.
Le attività svolte in questi mesi hanno mirato soprattutto al recupero didattico per quegli alunni con
svantaggio, ed all‟inserimento e all‟integrazione
nell‟ambiente scolastico per quegli alunni con disabilità.
La professionalità, ma soprattutto l‟umanità dei docenti impegnati, hanno contribuito a far acquisire
una maggiore crescita, maturità e presa di coscienza
delle proprie capacità a quegli alunni che hanno
colto l‟opportunità formativa proposta dalla scuola.
Giovedì 18 novembre 2010,
a conclusione del Progetto di
recupero “Per ciascuno il
suo…Progetto”, noi alunni
dell‟Istituto
Comprensivo
“G.Verga”, insieme a quelli
delle scuole medie di Calatabiano e di Macchia, abbiamo
assistito, al Cine Macherione, alla visione del film
"Will Hunting Genio ribelle", a cui è seguito un interessante dibattito.
Questo film tratta di un
ragazzo prodigio di nome
Will Hunting che da piccolo
ha subito violenze da parte
del suo irresponsabile padre.
Crescendo in un ambiente
difficile, quindi il cuore di
Will è diventato sempre più
duro, incapace di aprirsi agli
altri e di avere dei veri
amici.
Egli lavora come bidello
P A G I NA 3 6
in un'importante Università di Boston, il MIT, ma è spesso coinvolto
in risse stradali.
Nel tempo libero legge molti libri
ed è preparato in tutte le discipline.
Mentre lava il pavimento della
facoltà, risolve alla lavagna un
difficile problema, scritto dal prof.
Lambeau come sfida per i suoi
studenti.
Il prof
scopre l'identità del
“genio” misterioso scrivendo alla
lavagna un altro problema più impegnativo, che Will risolve nuovamente senza alcuna difficoltà.
Un giorno, il giovane viene arrestato per una rissa di strada, ma il
prof Lambeau riesce a farlo uscire
dal carcere a condizione che venga
seguito da uno psicologo.
Così Will conosce Sean, un bravissimo psicologo, con cui instaura
un bellissimo rapporto di amicizia.
Sean aprirà il suo cuore e gli farà
riacquistare fiducia negli altri e in
se stesso.
Questo film, secondo me, dimostra
che l'irresponsabilità di certi genitori può condizionare negativamente il carattere e la vita dei figli.
Ma con l'aiuto di persone buone e
gentili e con la propria forza di
volontà si può cambiare.
Anche la scuola ha un ruolo importante perché pone una solida
base su cui erigere la nostra vita.
Dumitriu Denis 2ªC
Qualsiasi sia la condizione di
partenza, qualunque sia il
nostro passato, è possibile
cambiare.. anzi.. è un dovere!
(Rosjlenia Grasso)
La scuola ci insegna a volerci
bene! (Venera Greco)
La scuola ci insegna a maturare e a cambiare! (Giorgia Lisi)
La scuola mette le ali (Melania
Del Popolo)
La scuola ci aiuta a tirare
fuori le nostre potenzialità!
(Federica Russo)
La scuola disegna il nostro
futuro ! (Lazar Andrea)
S C HO O L N E WS
1 ° NU ME R O
RETETNA:
DIRITTI A COLORI
STARE BENE INSIEME
Quest‟anno, noi alunni della 5ª G, con
molto entusiasmo abbiamo intrapreso il
progetto “Teatro e psicomotricità” proposto dall‟insegnante Giovanna Urzì.
Nei pochi incontri abbiamo affrontato
diversi argomenti, che fanno riflettere su
alcuni aspetti della vita quotidiana. Durante la prima settimana abbiamo letto la
fiaba “Il brutto anatroccolo”, dopo abbiamo riflettuto e pensato al messaggio
che il narratore ci voleva dare, e abbiamo capito che essere “diverso” non vuol
dire essere migliore o peggiore, ma semplicemente avere caratteristiche razziali,
linguistiche, religiose e culturali diverse
dalle nostre. Poi abbiamo trattato un
argomento
importante
come
l‟”integrazione”, che vuol dire rispettare
culture, tradizioni e religioni di persone
diverse. Questo progetto permette a
bambini e adulti non solo di allargare i
propri interessi, ma anche di esprimersi
in diversi linguaggi, quali il corpo, la
musica, la parola. Insieme abbiamo anche inventato delle scenette che ci hanno
fatto riconoscere ed esprimere le nostre
emozioni e i nostri sentimenti.. Si è poi
approfondito lo studio della comunicazione attraverso disegni e schemi. Questo progetto ci entusiasma molto, ci aiuta
a rilassarci e a conoscere meglio i nostri
amici, ma soprattutto a liberarci di quel
“cappotto” (timidezza, insicurezza, pregiudizio) che tiene prigioniere le nostre
emozioni.
T. Cannizzo, A. Curcuruto,
G. Leonardi,
G. Pafumi, G. Torrisi
Classe 5ª G
Anche per quest'anno il Centro di Documentazione ha riaperto i battenti all'insegna dell'allegria e della creatività, sottolineando come di consueto l'importanza dei
diritti dell'infanzia. Il 18 ottobre scorso,
infatti, gli alunni di 5 anni di tutte le scuole aderenti al progetto RETETNA, si sono
ritrovati nei locali di via Archimede, a
Riposto, per "raccontarsi" attraverso i loro
disegni, rivendicando innanzi tutto il diritto di esprimere se stessi per mezzo dell'atto creativo.
Tutti gli elaborati realizzati dai bambini
parteciperanno al Concorso Nazionale di
Disegno bandito dalla Fondazione Malagutti onlus di Mantova, che da sempre
onora con le sue iniziative la Convenzione
Internazionale dei Diritti dell'Infanzia
sancita dall'ONU nel 1989. Che dire dunque? Incrociamo le dita e speriamo di
vincere...anche se forse, a pensarci bene,
la vittoria più bella è quella che si ottiene
ogni volta che i nostri bambini ci sorridono perché si sentono compresi e al sicuro.
Scuola dell’Infanzia
Verso la fine di novembre, come ogni
anno, nel nostro Istituto si sono disputate le gare dei GIOCHI MATEMATICI DELLA BOCCONI
Sempre a fine novembre, nelle aule
multimediali del nostro Istituto, sono
iniziati gli allenamenti per le gare di
PROBLEM SOLVING, che quest'anno coinvolgeranno gli alunni delle
classi 4° e 5° della scuola primaria e
tutte le classi della scuola secondaria.