Nuove norme di prote zione antincendio per edifici

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Nuove norme di prote zione antincendio per edifici
C O N O S CENZE
TEC N IC H E
Nuove norme di
prote zione antincendio
per edifici
Testo Walter Schläpfer*
Illustrazioni: Associazione professionale EPS Svizzera
Immagini Gebr. Accoto GmbH
Parete della terrazza dopo
un incendio: i pannelli termoisolanti in EPS si
sono fusi fino al soffitto
dell’edificio.
Dal 1° gennaio sono in vigore in Svizzera nuove norme di protezione antincendio per l’edilizia. Per quanto riguarda l’isolamento termico a cappotto e
into naco, risultano diverse modifiche che devono essere rispettate dalle aziende di gessatori e pittori. Questo articolo fornisce una panoramica sui punti
principali.
Il 1° gennaio 2015 sono entrate in vigore in Svizzera nuove norme sulla protezione antincendio per costruzioni e impianti. L’obiettivo a cui mirano queste
nuove norme è stato tra l’altro l’ottimizzazione economica di tutti i componenti dei costi quali quelli per la prevenzione, i danni da incendi, i pompieri e amministrativi. Grazie a questo sviluppo è
divenuto possibile ottenere in molti settori un allentamento e una semplificazione delle norme.
Purtroppo questo non riguarda l’isolamento termico a cappotto e intonaco (di seguito chiamato VAWD [Verputzte Aussenwärmedämmung]) che
il nostro settore di pittori e gessatori
esegue maggiormente. In questo ambito, negli edifici di media altezza è entrata in vigore una regolamentazione più
severa sull’uso di materiali da costruzione della classe di comportamento
al fuoco RF3 (reazione al fuoco ammissibile, ad esempio polistirolo). Questo,
concretamente, significa che sono necessarie misure di protezione antincendio aggiuntive.
Studiare attentamente i documenti
Nel breve rapporto che segue, l’autore
tratta brevemente le applicazioni standard più importanti di queste misure
supplementari. L’articolo si basa su un
«documento sullo stato dalla tecnica»
* Responsabile divisione servizi tecnici gessatori ASIPG
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STP (Stand-der-Technik-Papier) elaborato sotto la guida dell’Associazione degli
istituti cantonali di assicurazione antincendio (AICAA), riconosciuto come tale a
fine novembre 2014. Per un’informazione completa sulla corretta applicazione,
per i progettisti e gli imprenditori è indispensabile studiare attentamente l’STP
per poi applicarlo. Il documento è intitolato «Brandschutzmassnahmen für verputzte Aussenwärmedämmung (WAVD)»
(Misure antincendio con isolamento termico a cappotto e intonaco). Può essere richiesto sotto forma di opuscolo di
70 pagine presso l’Associazione svizzera PSE, l’Associazione WDVS svizzera o
la casa editrice dell’ASIPG.
Sono interessati i seguenti edifici
Gli edifici vengono differenziati e classificati dalle nuove norme di protezione antincendio in base alle loro altezze
complessive:
■ edifici bassi fino a 11 m di altezza
totale
■ edifici di altezza media fino a 30 m
di altezza totale
■ edifici alti con un’altezza complessiva superiore ai 30 m.
Le figure 1 e 2 (sinistra) illustrano il metodo di misurazione schematico per determinare l’altezza dell’edificio.
Distinzione riferita all’uso
Per quanto riguarda i sistemi di rivestimento esterni, le autorità antincendio ritengono molto importante la seguente
differenziazione:
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A sinistra: vetro del terrazzo
bruciato con incollatura del
telaio dei pannelli termoisolanti in EPS adiacenti bruciati divenuta ora visibile.
A destra: le strutture in legno nella zona del tetto
sono superficialmente carbonizzate, ma non sono
bruciate. Stesso edificio
dell’immagine a pagina 14.
■
Altezza totale
Punto più alto della
struttura del tetto
Terren
o
determ
in
aziende di alloggio a pagamento:
specialmente ospedali, ospizi e case di
cura, che accolgono a lungo termine o
temporaneamente 20 o più persone dipendenti dall’assistenza di terzi.
■ altri usi: come case d’abitazione,
hotel, pensioni, case per le vacanze,
scuole, uffici, edifici commerciali e industriali.
ante
Punto più basso sul terreno determinante
sotto la superficie del tetto.
Fig. 1
Strutture dei tetti tecnicamente
necessarie
Altezza totale
Punto più alto della
struttura del tetto
Terren
o
determ
in
ante
Punto più basso sul terreno
determinante sotto l’altezza del tetto
Fig. 2
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I requisiti della WAVD concernenti il comportamento al fuoco applicabili dipendono dell’altezza e dell’uso dell’edificio. Questi sono definiti nella tabella in
alto. Le conclusioni più importanti risultanti dalla tabella sono:
■ Fino a un’altezza totale di 11 m le
altre utilizzazioni come normali edifici d’abitazione possono ancora essere eseguite con VAWD della classe RF3
(isolamenti infiammabili come ad esempio il polistirolo).
■ Con un’altezza complessiva tra 11
e 30 m, è possibile eseguire isolamenti della classe RF3 in combinazione con
una barriera antincendio conforme all’STP, qualora sia garantita l’accessibilità per i pompieri.
■ Case alte oltre 30 metri possono essere rivestite solo con isolamenti della
classe RF1 (non infiammabili).
Inoltre esistono requisiti supplementari concernenti le distanze delle protezioni antincendio, la formazione di compartimenti tagliafuoco, le vie di fuga e
di soccorso nonché la protezione antincendio sul cantiere. Si tratta dei seguenti requisiti:
Requisiti da soddisfare per il VAWD:
VAWD di edifici di «media altezza», le
cui coibentazioni consistono in materiali infiammabili, devono essere eseguite con una costruzione riconosciuta
dall’AICAA o comparabile a essa. Oppure devono disporre su ogni piano di una
barriera antincendio perimetrale composta da materiali da costruzione della classe RF1 (temperatura di fusione
> 1000 °C) con un’altezza minima di
0,20 m. Questi requisiti valgono indipendentemente dallo spessore dell’isolamento. Le barriere antincendio devono essere sempre fissate con tasselli (vedere figura 3).
STP – requisiti fondamentali: I VAWD
secondo il STP devono soddisfare i seguenti requisiti:
■ 1. Sottofondo
a Parete minerale massiccia, delimitante il locale, composta da materiali
della classe RF1 (non infiammabili),
con una durata di resistenza al fuoco di 30 minuti
b Costruzioni ausiliarie (pannelli di protezione antincendio) composte da
materiali della classe RF3 con una
resistenza al fuoco di 30 minuti possono essere impiegati e con limitazioni locali (ad esempio bordo del tetto, attico e attorno ad aperture).
■ 2. Malta adesiva/adesivo:
a Spessore massimo dello strato della
malta adesiva/dell’adesivo < 20 mm
b Incollaggio perimetrale o a punti sui
bordi
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TE CNICHE
Fig. 3 (la barriera
antincendio è disegnato con
colore blu)
c
d
e
■
a
b
c
Sono tollerabili superamenti puntiformi dello spessore massimo consentito dello strato
Su sottofondi piani è possibile un’applicazione della malta adesiva/dell’adesivo su tutta la superficie tramite
una spatola dentata
Sono consentiti sistemi di fissaggio
con guide e tasselli.
3. Strato termoisolante
In espanso rigido di polistirolo
(EPS/XPS) secondo SN EN 13163,
espanso rigido PIR o PUR secondo
SN EN 13165. Espanso rigido PF secondo SN EN 13166 e pannelli isolanti in fibra di legno
Come minimo della classe di comportamento al fuoco RF3 (cr)
Spessore massimo dell’isolamento
< 0,32 m, sono consentiti superamenti locali dello spessore dell’isolamento.
■
4. Intonaco di fondo
a Spessore minimo dell’intonaco di
fondo, da solo di 2 mm, con strati di
copertura con superfici rigide (pietra,
gres porcellanato, clinker, ecc.) minimi di 4 millimetri.
b Spessori maggiori sono consentiti,
devono essere rispettate le direttive
del fornitore del sistema concernenti lo spessore minimo dell’intonaco.
■ 5. Armatura
a Composta da tessuto in fibra di vetro reticolare (resistenza allo strappo > 1,75 kN/5 cm, per rivestimenti «rigidi» > 2,4 kN/5 cm) con montanti passanti.
b Sovrapposizione ai terminali
dei montanti come minimo 0,10 m.
■ 6. Intonaco di finitura/strato di finitura
a Spessore minimo dello «strato di intonaco totale» (intonaco di fondo più
RF1; isolamento non infiammabile
RF3 (cr); isolamento infiammabile,
con barriera antincendio conforme
alla presente STP
RF3 (cr); isolamento infiammabile
Introduzione conforme
all’AICAA
Edifici di
altezza
ridotta
L’autorità di protezione
fino a 11 m
antincendio decide sulla
classificazione degli edifici e degli impianti.
ospedali, ospizi, case di cura
20 o più persone
ospedali, ospizi, case di cura
meno di 20 persone
Aziende di alloggio a pagamento [a]
case unifamiliari, doppie case unifamiliari, case unifamiliari a schiera, case multifamiliari, hotel, pensioni,
case per le vacanze, scuole, uffici, edifici commerciali
e industriali, ecc.
Altre utilizzazioni
intonaco di finitura) 4 mm, spessori
maggiori sono consentiti.
b Spessore dello strato dei nuovi rivestimenti (pitture) massimo 0,50 mm.
Esecuzione delle barriere antincendio
Lo spessore delle barriere antincendio
deve corrispondere a quello dell’isolamento della superficie. Le barriere antincendio devono essere eseguite sempre
in modo perimetrale e continuo. Le barriere antincendio possono essere composte da singoli elementi con una lunghezza massima di 1.20 m., che devono essere perfettamente contigui tra
loro. L’incollaggio delle barriere antincendio sul sottofondo piano preparato
deve essere eseguito con malta a legante minerale su tutta la superficie tramite la procedura Floating-Buttering (figure 4 e 5). Le barriere antincendio devono essere fissate inoltre con tasselli
Edifici di media altezza
Edifici alti
Differenziazione degli edifici
di media altezza per quanto
riguarda l’accessibilità per i
pompieri.
accessibile
non accessi- dai 30 m
dagli
bile dagli
11 ai 30 m
11 ai 30 m
L’autorità di protezione antincendio decide sulle esigenze
da soddisfare
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Fig. 7
Fig. 6
Profondità d’avvitamento
Disposizione dei tasselli VAWD
minima della vite metallica.
Fig. 4
Procedura Floating-Buttering: applicazione di malta adesiva minerale con una
spatola dentata su tutta la
superficie del sottofondo
nella zona della barriera antincendio.
VAWD con vite metallica (figure 6 e 7).
Per ogni elemento della barriera antincendio questo fissaggio deve essere
eseguito usando almeno due tasselli.
I tasselli vengono applicati a meta altezza delle barriere antincendio. La distanza massima ammissibile tra i singoli tasselli è di 0,65 m. A partire da
uno spessore delle barriere antincendio superiore a 0,10 m, la vite metallica del tassello deve penetrare nella barriera antincendio a una profondità minima pari al 40 per cento dello spessore
dell’isolamento.
In caso di angolo interno, anche la
testata della barriera antincendio deve
essere incollata su tutta la superficie
con il sottofondo, per garantire un incollaggio continuo (eccezione solo per
giunti di dilatazione).
L’armatura dello strato di intonaco
può essere eseguita con:
■
Un tessuto in fibra di vetro (continuo) posato attorno all’angolo. Il montante deve essere fatto uscire dall’angolo per almeno 0,2 m, in modo che
la zona d’intestatura (sovrapposizione
0,10 m) dei due montanti si trovi sempre all’esterno dell’angolo (figura 8b).
■
Uso di un profilo angolare addizionale di tessuto (lunghezza dei due lati
minimo 0,10 m. Angolo esterno figura
8a, angolo interno figura 8c), entrambi i
montanti sono contigui nell’angolo.
Fig. 5
Sul lato posteriore della barriera antincendio la malta
adesiva minerale deve essere applicata sempre con una
spatola dentata su tutta la
superficie, in senso inverso
all’applicazione della colla
sul sottofondo.
Fig. 8a
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Fig. 8b
Fig. 8c
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TE CNICHE
Disposizione a piani: le barriere antincendio devono essere installate su
ogni piano perimetralmente (figura 9).
Devono essere disposte in modo da suddividere l’altezza della facciata in sezioni circa della stessa altezza. Una distribuzione delle barriere antincendio
come raffigurata nella figura 10 non è
consentita.
■ Settori mansardati nei tetti a falde
o piani, frontoni: le barriere antincendio
devono essere eseguite anche presso
abbaini (figura 11) e piani arretrati (figura 12), che si estendono per oltre un piano, e anche nei frontoni senza finestre.
■ Edifici sul pendio: le barriere antincendio devono essere installate a ogni
piano a partire dal terreno, anche sulle superfici visibili dei piani interrati (figura 13).
■ Cantine: quando un piano interrato
non supera di oltre 1,50 m la linea di
base e la superficie massima di ogni fi-
nestra non è superiore a 1,00 m2, è possibile rinunciare alla barriera antincendio a questo piano (figura 14).
■ Piani con pozzi di luce e lucernari:
in essi devono essere installate barriere antincendio in un VAWD (figura 15).
Lo stesso vale per gli avvallamenti del
terreno. Nei pozzi di luce con una lunghezza inferiore a 1,80 m ed una larghezza inferiore a 1,00 m si può rinunciare ad una barriera antincendio (figura 16).
➝
Fig. 9
Fig. 10
Fig. 11
Applicazioni standard
■
Fig. 15
Fig. 12
Fig. 13
Fig. 14
Fig. 16
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■
Zone di transizione del tetto: nelle
zone di transizione facciata/tetto sono
necessarie misure di protezione antincendio supplementari, in presenza di
un isolamento infiammabile passante.
Sono possibili le seguenti misure antincendio:
■
Costruzione di una barriera antincendio orizzontale sulla facciata (figure 17 e 20).
■ Chiusura orizzontale del tetto piatto
(figura 18) rispettivamente sostituzione
del materiale d’isolamento nel tetto a
falda (figura 22) con un isolamento non
infiammabile della classe RF1.
■ Costruzione di una separazione passante efficace dal punto di vista tecnico
della protezione antincendio, ad esempio un pannello antincendio con una resistenza al fuoco di 30 minuti (figure
19 e 23).
TE CNICHE
Ricordiamo ancora una volta che accanto a queste applicazioni standard
esiste anche tutta una serie di importanti misure di protezione antincendio
come le distanze di protezione antincendio, la formazione di compartimenti tagliafuoco, le vie di fuga e di soccorso e anche tutta una serie di esecuzioni speciali. Nuova è anche la garanzia
della qualità in relazione all’applicazione delle barriere antincendio. A tale riguardo il documento tecnico attuale STP
(Stand-der-Technik-Papier) contiene una
serie di protocolli prestampati, che contribuiscono a regolare le responsabilità,
a documentare le applicazioni richieste
■
e a imporre il loro collaudo.
Fonte d’acquisto STP
www.smgv.ch Fachverlag/Shop
www.epsschweiz.ch
Fig. 17
Fig. 20
Fig. 18
Fig. 19
Fig. 22
Fig. 23
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