qui - CASIO Projectors

Transcript

qui - CASIO Projectors
Minamata e i rischi dell'avvelenamento da mercurio per la
salute
La Convenzione di Minamata prevede l'eliminazione del mercurio dal commercio
entro l'anno 2020. Anche la Germania ha firmato l'accordo. I prodotti contenenti
mercurio, tra cui le lampadine a risparmio energetico o le lampade a vapori di
mercurio per i proiettori, non dovranno essere più realizzati né commercializzati.
Minamata è il nome della città giapponese in cui 50 anni fa una catastrofe
ambientale causata dal mercurio provocò numerose vittime. Ciò ha portato ben
presto l'azienda giapponese Casio ad acquisire la consapevolezza della
pericolosità di questo metallo pesante. È nata così l'idea di sviluppare
un'alternativa per le lampade a vapori di mercurio che ancora oggi si trovano in
innumerevoli proiettori utilizzati nelle scuole, nelle sale da conferenza e nelle
abitazioni private. I proiettori Casio sono privi di mercurio già dal 2010.
Nella città costiera giapponese di Minamata, 50 anni fa si verificò un grave disastro
ambientale: l'industria chimica Chisso scaricò per anni le acque reflue contaminate dal
mercurio nella baia di fronte alla città, avvelenando così migliaia di persone. Molti furono
colpiti da parestesie, danni neurologici e lesioni agli organi interni, i bambini vennero al
mondo con gravi malformazioni. Da allora almeno 2.000 giapponesi sono morti a causa delle
complicazioni derivate dall'avvelenamento cronico da mercurio. Oggi si stima che le persone
colpite in varia misura siano 30.000. Il governo giapponese tenne nascosta per lungo tempo
la cosiddetta malattia di Minamata per non pregiudicare la crescita industriale della città.
Ancora oggi non esiste alcuno studio ufficiale che attesti l'entità dell'inquinamento
ambientale.1
Esiste un solo modo per prevenire tali incidenti: la conseguente eliminazione del mercurio
dalla produzione. Essendo la nostra economia connessa a livello globale, tutti gli Stati
devono compiere uno sforzo comune per eliminare le sostanze tossiche dal mercato.
Quest'impresa è già stata portata a termine con l'insetticida DDT e con i composti chimici
CFC (clorofluorocarburi). Ora è arrivato il momento di far scomparire il mercurio dai prodotti
1
http://www.welt.de/wissenschaft/article1273071/Die-verheimlichte-Giftkatastrophe.html
1/6
di tutto il mondo. È proprio questo uno degli obiettivi principali della Convenzione di
Minamata.
La Convenzione di Minamata
Nel gennaio 2013 oltre 140 Stati si sono riuniti a Ginevra per raggiungere un accordo sul
contenuto di una Convenzione sul mercurio conclusa sotto gli auspici delle Nazioni Unite: la
cosiddetta Convenzione di Minamata. Più di 90 Stati, tra i quali la Germania e l'Unione
Europea, hanno firmato il trattato nell'ottobre 2013 nella città giapponese di Kumamoto.
L'obiettivo è quello di ridurre a livello globale le emissioni di metilmercurio per proteggere le
persone e l'ambiente.
La Convenzione di Minamata si compone di 35 paragrafi e cinque allegati e regola i
molteplici impieghi del mercurio. Se la Convenzione entra in vigore, gli Stati firmatari non
potranno più aprire nuove miniere per l'estrazione di mercurio. Essi dovranno attuare misure
in favore della tutela del lavoro nel settore minerario e applicare ai nuovi impianti a carbone
le migliori tecnologie disponibili per la protezione contro le emissioni di mercurio. Particolare
attenzione è rivolta all'uso del mercurio nei prodotti finiti. Gli Stati si impegnano a non
produrre né vendere più prodotti che contengono il mercurio come, ad esempio, pile,
lampade, cosmetici, saponi, pulsanti o termometri entro il 2020. I rifiuti di questo metallo
pesante altamente tossico potranno essere stoccati o smaltiti esclusivamente a condizioni
rigorose. 2
La Convenzione di Minamata entrerà in vigore allorché sarà stata ratificata da almeno 50
Stati. Si prevede che ciò sarà possibile già nel 2016/17. Nel frattempo l'accordo è già stato
firmato da 128 Stati e ratificato da 20. Gli USA sono stati i primi a ratificare il trattato nel
2013. Tra gli altri, il Messico, la Mongolia e gli Emirati Arabi Uniti sono stati gli ultimi (tutti nel
2015) a impegnarsi a rinunciare a questo metallo tossico. 3 4 5
Mercurio nei prodotti – altamente tossico ma ancora utilizzato
2
http://www.bmub.bund.de/themen/gesundheit-chemikalien/gesundheit-und-umwelt/die-quecksilber-konvention-
der-vereinten-nationen/
3
http://www.mercuryconvention.org
4https://www.umweltbundesamt.de/sites/default/files/medien/378/dokumente/umsoress_kurzsteckbrief_minamata
_final.pdf
5
http://www.bmub.bund.de/themen/gesundheit-chemikalien/gesundheit-und-umwelt/die-quecksilber-konvention-
der-vereinten-nationen
http://www.netdoktor.at/gesundheit/fitness/wie-macht-sich-eine-quecksilber-vergiftung-bemerkbar-5211
2/6
Il mercurio possiede delle proprietà per cui l'industria non è riuscita a trovare per lungo
tempo un'alternativa efficace ed ecologica. Ad esempio, grazie al suo elevato coefficiente di
dilatazione termica, è stato utilizzato per molti anni nei termometri. Nelle pile questo metallo
pesante garantiva una grande potenza energetica.6 Le lampade al mercurio sono state
utilizzate da città e comuni per l'illuminazione delle strade in virtù del loro elevato potere
illuminante. Ma i tempi sono cambiati: le rigorose linee guida varate dall'Unione Europea
assicurano oggi che il mercurio non possa più essere usato per la produzione di tali prodotti.
Per altri prodotti che contengono mercurio la legge prevede dei valori limite, ma ciò non vale
per i proiettori. Nonostante l'elevato tenore in mercurio, che può raggiungere 45 mg, i
proiettori convenzionali continuano a funzionare grazie a questa sorgente luminosa tossica.
La direttiva europea RoHS sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle
apparecchiature elettriche prevede una deroga a favore dei produttori, specificando che le
lampade a vapori di mercurio potranno essere utilizzate fino a quando nuove tecnologie non
saranno sufficientemente sviluppate. Tuttavia entro il 2020, al più tardi, gli Stati firmatari della
Convenzione dovranno trovare una soluzione: da quel momento le imprese saranno
obbligate a interrompere la produzione e la distribuzione di prodotti contenenti mercurio.
CASIO – Pioniere nella tecnologia luminosa alternativa
CASIO, azienda giapponese leader nella produzione di articoli elettronici, si è resa conto
subito della sfida posta dalla Convenzione di Minamata e si è sentita in obbligo di recepire al
più presto le linee guida della Convenzione. Sin dall'inizio di questo secolo, l'azienda ha
condotto un'intensa attività di ricerca per individuare una fonte luminosa per i proiettori che
fosse priva di mercurio. L'ostacolo più grande: le lampadine a LED pure non offrono, per
determinati spettri cromatici, il potere illuminante necessario affinché i proiettori assicurino
risultati brillanti anche con la luce naturale. Per questo motivo, CASIO ha sviluppato
un'esclusiva tecnologia ibrida basata su laser e LED. Il modulo LED genera la luce rossa,
mentre il laser, dotato di ruota colori a monte, produce il blu e il verde. Il risultato è una fonte
luminosa priva di mercurio in grado di raggiungere una luminosità fino a 4.000 ANSI Lumen,
con una durata di 20.000 ore senza alcuna perdita di qualità. In questo momento gli
utilizzatori dei proiettori devono sostituire fino a nove lampade a vapori di mercurio.
Primo produttore di proiettori privi di mercurio
Il termine stabilito dalla Convenzione di Minamata per non produrre più prodotti contenenti
mercurio entro il 2020, è stato quindi raggiunto da CASIO con dieci anni di anticipo. Oggi
l'azienda rappresenta l'unico produttore di proiettori a livello globale che ha convertito fin dal
6
http://www.chemie.de/lexikon/Quecksilber.html
3/6
2010 l'intera gamma in una fonte luminosa priva di mercurio e non inquinante. La messa al
bando del mercurio così pericoloso contribuisce in modo determinante a ridurre al minimo i
danni ambientali. Inoltre il basso consumo energetico favorisce l'abbattimento delle emissioni
di CO2. Un altro effetto positivo è dato dalla diminuzione dei costi energetici fino al 40%
rispetto a quelli di un proiettore convenzionale con lampade a vapori di mercurio.
4/6
Mercurio: sempre onnipresente
La catastrofe di Minamata ha dimostrato quanto sia pericoloso il mercurio, se entra in circolo
nel corpo.7 Come accaduto nella città costiera giapponese, il mercurio, come sottoprodotto
dell'industria chimica, può raggiungere la catena alimentare tramite la contaminazione
dell'acqua. Inoltre, secondo le stime, sono soprattutto le centrali a carbone e l'utilizzo
sistematico del mercurio nell'estrazione mineraria e in quella aurifera a causare i danni più
ingenti, riversando ogni anno 1.960 tonnellate di mercurio nell'atmosfera.8 Gli esperti
ritengono che l'esposizione cronica al mercurio per gli esseri umani e per l'ambiente sia
drammatica e presumono che nei bambini oltre a danni neurologici possa favorire addirittura
l'insorgenza di patologie quali il morbo di Alzheimer.9 Nella vita di tutti i giorni incontriamo il
mercurio sotto forma di amalgama dentale e lampadine. Le lampade a vapori di mercurio
sono state utilizzate per lungo tempo nei lampioni, ma il numero di quelle sostituite aumenta
di giorno in giorno. Nei proiettori di moltissime lavagne interattive (lavagne elettroniche) e
sale da conferenza esse, di fatto, sono ancora presenti. Se una lampada simile dovesse
cadere e rompersi mentre viene sostituita oppure avviata allo smaltimento rifiuti, il velenoso
metallo pesante potrebbe fuoriuscire. Le lampade a risparmio energetico rotte contengono
una quantità di mercurio relativamente esigua, circa 2 milligrammi10. Secondo gli esperti, chi
fa arieggiare immediatamente la stanza, poi la abbandona e infine provvede al corretto
smaltimento della lampada rotta, non deve temere alcun danno per la salute.11 Al contrario,
con le lampade presenti nei proiettori convenzionali si può entrare a contatto con una
quantità di mercurio che va da 12 a 45 mg12, un rischio che, ad esempio, la Marina non vuole
più correre. Temendo la rottura delle lampade in mare aperto, in alcuni ponti di comando
delle navi della Marina vengono utilizzati esclusivamente proiettori CASIO privi di mercurio.
In breve
A partire dagli anni '70 sono aumentate notevolmente le leggi a favore della tutela
ambientale, direttive e accordi regionali che tentano di limitare le emissioni di mercurio a
livello globale. Inoltre, questo velenoso metallo pesante sta scomparendo poco a poco da
molti prodotti di uso quotidiano. Le organizzazioni ambientaliste come Greenpeace
7
http://www.netdoktor.at/gesundheit/fitness/wie-macht-sich-eine-quecksilber-vergiftung-bemerkbar-5211
8
https://www.swp-berlin.org/fileadmin/contents/products/aktuell/2013A10_sin.pdf
9
https://www.greenpeace.de/presse/presseerklaerungen/greenpeace-studie-bundesregierung-unterschaetzt-
gesundheitsgefahr-durch
10
https://www.test.de/Quecksilber-in-Energiesparlampen-Keine-Panik-4179935-0/
11
https://www.umweltbundesamt.de/themen/klima-energie/energiesparen/licht/haeufige-fragen-thema-licht
12 https://www.umweltbundesamt.de/sites/default/files/medien/378/publikationen/hgp_quecksilber_05.08.2014.pdf
(pagina 13)
5/6
continuano, tuttavia, ad avvertire di non sottovalutare i pericoli derivanti dal mercurio e
spingono per l'adozione di ulteriori misure restrittive.13 Con la Convenzione di Minamata del
2013 si riafferma fortemente l'intenzione di mettere al bando in tutto il mondo questo metallo
pesante altamente tossico. Da allora, 124 Stati si sono impegnati a ridurre le emissioni e a
trovare tecnologie alternative in grado di sostituirlo efficacemente nella produzione. Le
aziende moderne sono chiamate ad accettare questa sfida, affinché eventi come quello
accaduto a Minamata non si ripetano più. CASIO, con l'invenzione della tecnologia ibrida
basata su laser e LED, si dimostra un precursore in materia di tutela ambientale.
Ulteriori informazioni sul sito www.casio-projectors.eu o www.casio-europe.com
Per contatti con la stampa:
Dirk Herzog
Mann beißt Hund – Agentur für Kommunikation GmbH
Tel:. +49-40-890-696-28
Fax: +49-40-890-696-20
E-mail: [email protected]
13
https://www.greenpeace.de/presse/presseerklaerungen/greenpeace-studie-bundesregierung-unterschaetzt-
gesundheitsgefahr-durch
6/6