evoluzione storica della piramide alimentare

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evoluzione storica della piramide alimentare
EVOLUZIONE STORICA DELLA PIRAMIDE ALIMENTARE
“Il primo che cercò di spiegare al mondo perché alcune popolazioni fossero più longeve fu il
fisiologo americano Ancel Keys, che negli anni Settanta pubblicò il libro “Mangiar bene per vivere
meglio”. Keys diede il via agli studi sulla dieta mediterranea nei paesi del Cilento, scoprendo che un
consumo equilibrato di alimenti naturali (come olio di oliva, frutta, cereali, legumi) associato a uno
stile di vita non sedentario, permettevano di ridurre il rischio di malattie cosiddette del benessere
(cardiopatie, diabete, ipertensione ecc).
1) Nasce la Piramide Alimentare
La prima Piramide Alimentare nasce nel 1992, ad opera dell’US Department of Agriculture:
un grafico che, in modo sintetico ed efficace, spiega come adottare un tipo di alimentazione
equilibrato. La forma a piramide rappresenta graficamente le proporzioni di consumo
giornaliere dei diversi alimenti. Alla base sono collocati gli alimenti che bisogna consumare
in maggiore quantità. Risalendo verso la punta, si trovano i cibi da consumare con
moderazione.
2) Nel corso degli anni di questi modelli ne sono stati realizzati diversi, tra cui la Piramide
Alimentare Italiana, basata sulla definizione di Quantità Benessere (QB - porzioni di
alimenti in grammi), messa a punto dall’Istituto di Scienza dell’Alimentazione
dell’Università La Sapienza nel 1993.
3) La Piramide della dieta mediterranea
Nel 2009 a Parma, alla Conferenza Internazionale del Centro Interuniversitario
Internazionale di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee è stata presentata la Nuova
Piramide della dieta mediterranea moderna rivolta a tutta la popolazione adulta, da 18 a 65
anni. Il nuovo grafico tiene conto dell’evoluzione della società, evidenziando l’importanza
dell’attività fisica, della convivialità a tavola e dell’abitudine di bere acqua e suggerendo di
privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale. “È una dieta mediterranea
rivisitata all’insegna della modernità e del benessere, senza trascurare però le diverse
tradizioni culturali e religiose e le differenti identità nazionali", ha dichiarato il prof. Carlo
Cannella, Presidente dell'Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la
Nutrizione). La Piramide è strutturata con gli alimenti che compongono i pasti principali alla
base e, a salire, gli altri cibi necessari a completare il pasto, distribuiti, per la prima volta, su
base giornaliera o settimanale. La regola alimentare imprescindibile è quella di bere molta
acqua. Frutta verdura (almeno 4 porzioni al giorno) non devono mancare nei pasti principali,
così come pane o pasta o risoe altri cereali, preferibilmente integrali. Risalendo la Piramide
vengono indicati i consumi giornalieri di altri alimenti come il latte e i suoi derivati, l'olio di
oliva, la frutta a guscio, semi o olive e le erbe aromatiche. Verso la cima, gli alimenti che
servono a completare il pasto: pollame, pesce, crostacei e molluschi vanno variati con uova
o legumi, ma non tutti i giorni. Infine, al vertice, troviamo gli alimenti che è bene moderare
e consumare in una settimana: 1 porzione di salumi, 2 di carne e di dolci.
4) La Doppia Piramide Alimentare-Ambientale
Recentemente è stata presentata, dal Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn), la Doppia
piramide alimentare-ambientale: un nuovo modello che evidenzia come nutrirsi in modo
corretto e contemporaneamente diminuire l’incidenza sull’ambiente dei nostri consumi. La
Doppia Piramide affianca quindi la piramide alimentare alla piramide ambientale, costruita
sulla base della stima dell’impatto ambientale associato a ogni singolo alimento. La
piramide Alimentare-Ambientale è rappresentata capovolta: gli alimenti a maggior impatto
ambientale sono in alto e quelli a ridotto impatto in basso. Dal grafico si evince come gli
alimenti per i quali è consigliato "un consumo più frequente" sono anche quelli che
determinano l’"impatto ambientale minore". Viceversa, i cibi di cui si raccomanda un
consumo meno frequente sono anche quelli che hanno maggiore impatto sull'ambiente.”
Sitografia: http://www.piusanipiubelli.it/alimentazione/diete/nuova-piramide-alimentare_stampa