Egitto - Camere di Commercio

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Egitto - Camere di Commercio
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******************************INFORMAZIONI GENERALI
SUPERFICIE
POPOLAZIONE
DENSITA’
LINGUA
RELIGIONE
997.739 Kmq
69.200.000 abitanti
69,3 ab./Kmq
Arabo
Islamica di rito sunnita
(92%)
Principale minoranza: Copti
Il Cairo
Repubblica Presidenziale
Sterlina Egiziana (E£)
1€ = 7,82721 E£
(settembre 2007)
CAPITALE
FORMA ISTITUZIONALE
UNITA’ MONETARIA
TASSO DI CAMBIO
Fonte: ICE
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L’Egitto è una Repubblica Presidenziale con Parlamento bicamerale. In base
alla Costituzione promulgata l’11 settembre 1971, è uno Stato socialista arabo
la cui religione ufficiale è quella islamica di rito sunnita, praticata dal 92% della
popolazione.
Il Paese è suddiviso in 26 Muhafazah, o Governatorati (Alessandria, Assuan,
Asyut, Beheira, Beni Suef, Il Cairo, Dakahliya, Damietta, Fayum, Gharbiya,
Giza, Ismailia, Kafr el Shei, Kalyobiya, Kena, Matruh, Menufia, Minia, Wadi al
Jadid, Sinai del Nord, Porto Said, Mar Rosso, Sharkia, Sohag, Sinai del Sud,
Suez), più una città a gestione autonoma, Luxor.
Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, scelto dall’Assemblea del
Popolo ed eletto con referendum popolare.
Il potere legislativo è conferito al Parlamento, in carica per cinque anni e
composto dall’Assemblea del Popolo (Majlis al-Sha’ab) – formata da 444
deputati eletti a suffragio universale e 10 nominati dal Presidente tra gli
appartenenti alla Comunità copta – e dal Consiglio Consultivo (Majlis al-Shura),
di cui fanno parte 176 membri eletti dal voto popolare ed 88 nominati dal Capo
dello Stato.
Il potere giudiziario è, invece, attribuito ad un sistema indipendente, basato su
elementi della Legge islamica, detta “Shariah”, e su leggi di derivazione inglese
e francese. I tribunali sono suddivisi in quattro categorie: la Corte Suprema
Costituzionale, il Corpo Giudiziario Supremo, la Corte di Cassazione e sette
Tribunali d’appello, situati nei Governatorati più importanti.
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L’economia egiziana è caratterizzata dalla forte incidenza del settore pubblico e
dei servizi, che – compresa l’Amministrazione Pubblica – contribuisce per circa
il 50% alla formazione del PIL.
Grande rilevanza assumono il turismo e le attività connesse al traffico del
Canale di Suez, sebbene queste ultime abbiano attraversato di recente un
periodo di lunga crisi, dovuta al declino del traffico marittimo, legato al
mercato del petrolio, ed alle precarie condizioni di sicurezza interna.
L’agricoltura resta un’attività importante, pur essendo coltivabile solo il 3%
delle terre. Tale settore incide per circa il 15% alla formazione del PIL,
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******************************************ECONOMIA
occupando il 36% della popolazione attiva. Il cotone è il prodotto agricolo più
esportato, poiché il resto delle coltivazioni è prevalentemente destinato a
soddisfare la domanda interna.
L’industria incide per circa il 20% alla formazione del PIL, mentre il settore
minerario e la produzione di petrolio e gas naturale confermano la loro
rilevanza nell’economia egiziana, contribuendo al PIL per circa il 15%.
Il nuovo corso economico, iniziato nel luglio 2004, in seguito all’elezione a
Primo Ministro di Ahmed Nazif, ha permesso di stabilizzare l’economia del
Paese e di sostenere il settore privato, sviluppando soprattutto la riforma dei
mercati finanziari, la deregolamentazione e la liberalizzazione del mercato.
Grande slancio ha avuto, inoltre, il processo di privatizzazione.
In tal modo, l’economia egiziana, dagli ultimi tre anni, sta crescendo ad un
tasso del 7% annuo, grazie alla rivitalizzazione del settore privato ed agli
incentivi che il Governo Nazif sta erogando per facilitare un incremento
dell’attività produttiva, sia nel settore industriale che in quello agricolo, con
forte accento posto sulla formazione professionale.
Positivi sono risultati anche i movimenti netti di capitali (3,5 miliardi di US$,
pari al 3,3% del PIL), grazie al forte afflusso di investimenti diretti dall’estero
(6,1 miliardi di US$, pari al 5,7% del PIL).
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Agricoltura
L’agricoltura rappresenta il settore produttivo principale dell’Egitto ed è basata
prevalentemente sulla produzione di cotone, frumento, riso, mais, pomodori,
canna da zucchero e frutta.
Negli ultimi vent’anni, sono stati fatti notevoli progressi nel settore agricolo,
grazie al fatto che lo Stato si è ritirato pressoché completamente dalla gestione
delle terre, lasciando sia la produzione che la commercializzazione. Il settore è,
perciò, totalmente basato sulle leggi del mercato. Ciò ha favorito un più
razionale sfruttamento delle risorse del settore primario che, pur occupando
oltre il 25% della manodopera totale, si sviluppa su una superficie inferiore al
5% del territorio egiziano e risente di condizioni climatiche difficili.
Industria
I principali comparti dell’industria egiziana sono il tessile, l’abbigliamento e
l’agro-alimentare, settore questo in cui il Governo promuove la collaborazione
con partner occidentali in possesso di tecnologie avanzate per la costituzione di
Joint-venture legate al ciclo dell’industria alimentare.
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Il tessile-abbigliamento e l’industria delle costruzioni assorbono circa il 50%
della manodopera attiva e contribuiscono in modo significativo all’export “nonoil” (cotone, articoli di abbigliamento, ceramiche e prodotti edili).
Importanti per l’Egitto sono anche la produzione metallurgica e
metalmeccanica.
Servizi
Nel passato, il settore dei servizi era rappresentato esclusivamente dalle
attività di turismo e trasporti, ma attualmente, con la liberalizzazione, si sono
aperti spazi significativi per le telecomunicazioni, l’intermediazione finanziaria e
le assicurazioni.
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Minerario
Il sottosuolo egiziano è ricco di petrolio (riserve pari a 50 milioni di tonnellate)
e gas naturale (riserve pari a 22,3 trilioni di piedi cubici – CU FT).
Pertanto, il settore trainante dell’economia egiziana è quello minerario,
dell’estrazione del petrolio e del gas, sempre più importante sia per l’utilizzo
locale che per le esportazioni. Il 75% circa dell’export egiziano è, infatti,
costituito da petrolio e derivati.
Turismo
Altro settore di punta dell’economia egiziana è quello del turismo, che –
insieme alle entrate del canale di Suez ed alle rimesse degli emigrati –
rappresenta la terza voce in entrata della bilancia dei pagamenti egiziana.
Il turismo è un comparto di estremo rilievo, cresciuto notevolmente, in termini
assoluti e relativi, nei confronti degli altri settori. Nel 2006, esso ha costituito
per l’Egitto più dell’11,5% del PIL.
I turisti sono principalmente arabi, seguiti in ordine di importanza da inglesi,
tedeschi, americani ed italiani.
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I dati ufficiali forniti dal FMI relativi all’interscambio generale dell’Egitto nel
2006 mostrano, rispetto allo stesso periodo del 2005, un considerevole
aumento delle esportazioni (31,1%), cui si è accompagnato un incremento
delle importazioni del 17,6% circa.
Gli USA si sono confermati il principale fornitore dell’Egitto, con una quota di
mercato dell’11,34%, seguiti da Germania (7,55%), Cina (6,92%), Francia
(6,74%) e Italia (6,16%). L’Italia è risultata al secondo posto, dopo gli USA,
quale mercato di sbocco per le esportazioni egiziane, di cui ha assorbito il
10,61%.
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L’export dipende in larga parte dalle materie petrolifere e derivati e gas. Altre
voci importanti sono:



prodotti agricoli (cotone, riso, ortofrutta);
prodotti siderurgici;
manufatti (articoli d’abbigliamento e tessuti, ceramiche, prodotti
d’arredamento, marmi).
Le principali voci delle importazioni egiziane sono:




commodities agricole (grano, orzo, mais, olii alimentari);
petrolio e derivati;
materie prime (legnami, ferro, metalli);
turbine, macchinari per uso industriale, prodotti semilavorati,
parti di autoveicoli, chimici organici ed inorganici.
Nella versione completa della Guida sono disponibili informazioni
dettagliate su:
Esportazioni
Importazioni
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I dati ISTAT, relativi al 2006, indicano un incremento del 40,22%
dell’interscambio tra Italia ed Egitto rispetto al 2005, per un valore
complessivo di 3,74 miliardi di €.
La performance dell’export italiano in Egitto è in stretta relazione con i diversi
ritmi di sviluppo dei vari settori dell’economia egiziana. La ripresa
congiunturale in atto si è innanzitutto tradotta in un aumento dei consumi che
ha, a sua volta, trainato le vendite italiane di beni intermedi e – in misura
minore – di beni capitali in settori tradizionali.
Nella versione completa della Guida
informazioni dettagliate su:
Beni strumentali
Componentistica per autoveicoli
Attrezzature per la filiera agro-industriale
Filiera del tessile – abbigliamento
sono,
inoltre,
disponibili
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In generale, la catena distributiva è in mano ad alcuni grossisti/distributori,
mentre la maggior parte della popolazione si serve nella miriade di mercati al
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dettaglio specializzati per settore (abbigliamento per la persona e per la casa,
alimentari, casalinghi, etc.).
L’unica catena di distribuzione organizzata nel settore “non food” è quella di
Omar Effendi, di recente privatizzata e venduta ad un gruppo del Kuwait. Tale
catena sta andando ora incontro ad una profonda trasformazione che ne
ridurrà drasticamente i punti vendita (al momento 110), migliorando la qualità
dei prodotti, precedentemente di prevalenza Made in Egypt.
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Grande distribuzione
Intermediari commerciali
Guida
sono,
inoltre,
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L’indicatore di rischio comunemente utilizzato è DB, diviso in 7 fasce che vanno
da DB1 a DB7. Ciascuna fascia è suddivisa in quartili (a-d), dove “a”
rappresenta un rischio leggermente inferiore a “b”, e così via.
La valutazione globale del Rischio Paese ha rilevato per l’Egitto l’indicatore
DB3b. Tale rating indica rischio esiguo, ovvero qualche minima incertezza su
garanzie di ritorno dagli investimenti da controllare attraverso un monitoring
sulle variabili di rischio del Paese.
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Rischio politico: medio
Rischio economico: basso
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sono,
inoltre,
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L’economia egiziana sembra aver preso la strada di una solida crescita. Ciò è
stato possibile grazie all’aumento dei consumi privati e degli investimenti, i
quali cominciano a beneficiare degli effetti del continuo abbassamento delle
imposte sui redditi personali e societari.
Qualche fattore di costrizione della crescita economica è, invece, generato dal
declino nell’espansione dei consumi governativi, poiché il Governo ha compiuto
notevoli sforzi per razionalizzare le spese.
In aumento sono attese, poi, le entrate del settore del turismo, a cui si
assoceranno maggiori volumi di rimesse dall’estero.
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******************************************ECONOMIA
Nel periodo 2008-2009, però, è possibile un rallentamento della crescita reale
in maniera graduale, dovuto alla combinazione di alcuni fattori, quali un piccolo
calo nella crescita della domanda dei consumatori, l’aumento dei tassi
d’interesse ed un’ancora forte domanda di importazioni. Tuttavia, l’incremento
del PIL si assesterà su valori di crescita che saranno ancora quasi il doppio
rispetto alla prima metà del decennio.
In aggiunta, il miglioramento della regolamentazione monetaria dovrebbe
consentire un controllo maggiormente efficace della liquidità. Questi fattori,
dopo l’impennata fino all’8,8% nel 2007, dovrebbero permettere alle Autorità
di ridurre, nel 2008, il tasso medio d’inflazione su base annua all’8% e
addirittura al 6,4% per il 2009.
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*********************************INVESTIMENTI ESTERI
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Grado di apertura del Paese
Il 2005 ha segnato l’anno di svolta per una maggiore apertura dell’economia
egiziana, in seguito al varo di provvedimenti atti a facilitare gli scambi con
l’estero (soprattutto le importazioni, grazie alla riduzione sostanziale di dazi e
tariffe doganali) ed all’entrata in vigore (luglio 2005) di una riforma fiscale che
ha semplificato il rapporto tra cittadino e fisco. Il grado d’apertura
dell’economia con l’estero è, così, salito dal 42,5% nel 2005 al 54,5% nel
2006.
Con il progressivo aumento dell’esposizione del Paese sul mercato mondiale,
crescono e/o si stabilizzano le quote d’interscambio con i principali Paesi
partner occidentali (Stati Uniti, Germania, Italia, Francia, Olanda e Regno
Unito) che, insieme all’Arabia Saudita, originano anche la maggior parte degli
investimenti stranieri in Egitto.
Principali Paesi investitori e distribuzione settoriale
Gli Stati Uniti sono al primo posto come Paese investitore; seguono i Paesi
dell’Unione Europea e fra questi, nel 2006, è proprio l’Italia il più importante,
seguita dal Regno Unito, dalla Spagna e dalla Francia. Fra i Paesi arabi,
rilevante è la quota dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti.
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Investimenti diretti da e verso l’Italia
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La normativa egiziana in materia di investimenti è piuttosto complessa ed è
articolata in tre testi principali.
La Legge n.159/1981, tuttora in vigore, ha rappresentato in passato un primo
esempio di normativa volta a incentivare gli investimenti, innovando il
precedente quadro.
La Legge n.230/1989 è stata approvata per favorire maggiormente gli
investimenti esteri. Essa soddisfa le esigenze degli investitori, soprattutto
stranieri, per quanto riguarda la libertà nel trasferimento dei profitti, l’assenza
di limiti circa la proprietà delle società da parte degli stranieri e la
partecipazione agli utili dei dipendenti.
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*********************************INVESTIMENTI ESTERI
La Legge n.8/1997 è senza dubbio lo strumento normativo più moderno in
favore degli investimenti. Essa stabilisce le seguenti garanzie: i progetti
possono essere esclusivamente di proprietà di stranieri; vi sono garanzie
contro nazionalizzazione ed esproprio; i prodotti non sono assoggettati al
controllo dei prezzi; i soggetti possono rimpatriare i loro capitali ed i loro
profitti; la maggioranza dei membri dei Consigli di Amministrazione può essere
straniera; vi è libertà nell’assunzione del personale; i salari degli esperti
stranieri che lavorano nei progetti sono esenti da tassazione se la loro
permanenza in Egitto non supera l’anno. Tali incentivi si applicano ai progetti
rientranti in 16 campi prioritari d’attività che vengono realizzati in particolari
zone industriali, definite “Free Zones”.
La Legge n.83/2002 regola le Zone Economiche Speciali (ZES), garantendo
privilegi ed esenzioni doganali agli investitori. Essa consente la creazione di
zone industriali speciali che abbiano una significativa attività d’esportazione.
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La Legge n.8/1997 (Cap. 3, Artt. 29-46) ha riaffermato il concetto ed il regime
delle Zone Franche (Free Zones), aree geo-amministrative qualificate istituite
per promuovere lo sviluppo degli investimenti esteri attraverso l’introduzione di
condizioni tendenzialmente più favorevoli rispetto a quelle previste dal regime
ordinario.
Le Zone Franche sono di due tipi: pubbliche e private (Art. 29). Quelle
pubbliche sono create con Decreto Ministeriale su proposta della General
Authority for Investments & Free Zones (GAFI); le altre, costituite sempre
tramite il GAFI, ma su diretta richiesta dell’impresa investitrice, sono finalizzate
alla realizzazione di specifici progetti.
Le Zone Franche pubbliche sono attualmente otto; le più importanti sono: Nasr
City (Il Cairo), Alessandria, Port Said, Suez, Ismailia e Damietta.
In linea di principio, le Zone Franche sono destinate a ditte che intendano
esportatore almeno la metà della produzione.
Per quanto concerne i possibili settori d’investimento, possono essere concesse
licenze per progetti di magazzinaggio, lavaggio, assemblaggio, riunione,
fusione e rimballo di merci.
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
“Duty free”
Servizi e Costi
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sono,
inoltre,
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*********************************INVESTIMENTI ESTERI
“New Urban Communities”
Parchi Tecnologici
Zone Economiche Speciali (SEZs)
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L’Egitto è membro del World Trade Organisation (WTO), ha firmato gli Accordi
Trade Related Apects of Intellectual Property Rights (TRIPS) ed ha sottoscritto
la Convenzione di Parigi del 1883 per la protezione della proprietà intellettuale.
L’Egitto è, inoltre, firmatario della Convenzione di Strasburgo del marzo 1971
per la classificazione internazionale dei brevetti e della Convenzione dell’Aja del
1975, riguardante il deposito internazionale del design industriale.
La Legge n.82/2002 (con il relativo Regolamento d’attuazione) contiene la
disciplina della Proprietà Intellettuale di: brevetti, modelli d’utilità, circuiti
integrati, know-how, marchi, nomi commerciali, indicazioni geografiche, design
industriale, diritto d’autore e varietà vegetali.
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etichettatura
I requisiti tecnici e la standardizzazione in materia di confezionamento ed
imballaggio sono riportati nella Legge n.118/1975 e nel relativo Statuto
Esecutivo sull’importazione e l’esportazione, nonché nei vari emendamenti
effettuati con Decreti Ministeriali.
L’Autorità competente per il controllo dell’applicazione dei requisiti tecnici è la
“General Agency for Control on Exports and Imports”.
Nella versione completa della Guida sono disponibili informazioni
dettagliate circa la legislazione vigente per:
Prodotti importati
Macchinari
Prodotti alimentari
Abbigliamento
Prodotti commerciali
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Le merci in importazione dai Paesi dell’Unione Europea devono essere
accompagnate dai seguenti documenti:



Fattura commerciale: richiesta in 4 copie, va redatta in lingua inglese o
francese e deve essere vistata dalla Camera di Commercio.
Certificazioni attestanti l’origine: Certificato d’origine rilasciato dalla
Camera di Commercio e legalizzato dal Consolato egiziano.
Documenti speciali:
- Certificato sanitario per animali vivi, carni e derivati, prodotti
alimentari in genere.
- Certificato fito-sanitario per prodotti vegetali.
- Certificato d’analisi emesso da laboratori ufficiali per prodotti chimici,
farmaceutici ed alimentari.
- Certificato di qualità, quantità, congruità del prezzo rilasciato dalle
Autorità competenti, solo su richiesta dell’importatore.
- Certificato che attesti il livello di radiazioni nucleari per i seguenti
prodotti: alimentari, olii e grassi da utilizzare nella produzione di
derrate alimentari, bestiame vivo destinato all’alimentazione umana,
piante e sementi, prodotti alimentari ad uso animale, succedanei del
latte, tabacco.
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*********************************INVESTIMENTI ESTERI

Documenti di trasporto:
- Trasporto via mare: Polizza di carico (Bill of Lading).
- Trasporto per via aerea: Lettera di vettura (Airway Bill).
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Barriere tariffarie
Barriere non tariffarie
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Nel quadro della progressiva apertura del sistema giuridico-economico
egiziano, dal 1998 (con l’entrata in vigore della Legge n.3/1998) anche le
imprese straniere possono operare tramite società di cui detengano la quota di
maggioranza.
Gli Uffici di Rappresentanza (Representative Offices oppure Liaison Offices) e le
Filiali (Branches) sono forme di presenza molto diffuse, anche tra le aziende
italiane operanti al Cairo.
Le principali forme societarie che l’ordinamento egiziano prevede sono la
Società per Azioni (Joint-Stock Company) e la Società a Responsabilità Limitata
(Limited Liability Company).
Per tali forme di presenza imprenditoriale, la normativa di riferimento si trova
nella Legge n.159/1981, nel Decreto esecutivo n.96/1982 e nelle successive
modifiche, con particolare riguardo alla Legge n.3/1998.
Nella versione completa della Guida
informazioni dettagliate su:
Società per Azioni (Spa)
Società a Responsabilità Limitata (Srl)
Uffici di Rappresentanza e Filiali
Contratti di Agenzia ed Intermediazione
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Il regime ordinario è quello stabilito dalla Legge n.157/1981 e dal Decreto
Ministeriale n.164/1982 (e successive modifiche).
Nel luglio 2005, è entrata in vigore una riforma fiscale che ha semplificato
molto il rapporto tra il cittadino ed il fisco. A seconda del reddito, sono state
ridotte a 3 le aliquote sul reddito, fino ad un massimo del 20%, sia per le
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*********************************INVESTIMENTI ESTERI
persone fisiche sia per quelle giuridiche
rispettivamente del 32% e del 42%).
Nella versione completa della Guida
informazioni dettagliate su:
Tassazione delle persone fisiche
Tassazione delle persone giuridiche
Altre imposte dirette
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Altre imposte indirette
Convenzioni contro le doppie imposizioni
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livelli
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La normativa sul lavoro è contenuta nella Legge n.137/1981 (e successive
modifiche).
In base a tale Legge, i contratti di lavoro possono essere sia a tempo
determinato (di durata non superiore a 5 anni) sia a tempo indeterminato ed il
periodo di prova non supera i 3 mesi. Se il contratto di lavoro a tempo
determinato viene immediatamente rinnovato alla prima scadenza, esso si
trasforma de facto in contratto a tempo indeterminato.
La Legge sul lavoro stabilisce le singole fattispecie che possono determinare il
licenziamento, sostanzialmente riconducibili ad ipotesi di giusta causa e
giustificato motivo.
In base ai dati del Ministero del Lavoro egiziano, il costo della manodopera
varia da 150 a 500 US$ (salari orientativi mensili netti); oneri sociali sono
costituiti a carico del datore di lavoro (Social Insurance).
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Contrattazione collettiva
Contrattazione individuale
Elementi del contratto di lavoro
Diritti ed organizzazioni sindacali
Licenziamenti individuali e collettivi
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***********************************SISTEMA BANCARIO
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Nel corso del 2005, la Banca Centrale d’Egitto ha avviato una sostanziale
riforma del sistema bancario, al fine di migliorarne le performance. L’attività
principale è stata il processo di privatizzazione con cui circa il 20% del settore
bancario è stato trasferito da banche controllate de facto dallo Stato al settore
privato. È stata, quindi, operata una razionalizzazione delle banche
commerciali ed una serie di fusioni tra banche minori.
A seguito di tale piano di riforma, la situazione del sistema bancario egiziano è
attualmente in netto miglioramento. La percentuale dei non performing loan
sul totale dei crediti – che nel 2004 aveva superato il 25% – risulta in calo nel
2006, mentre i valori ROA (rapporto tra reddito operativo e totale attivo) e
ROE (rapporto tra utile netto e patrimonio netto) sono stabili o in lieve crescita.
Ad eccezione di alcuni Istituti bancari (Misr African International Bank, Arab
International Bank ed Export Development Bank of Egypt), il sistema opera
sotto il controllo congiunto della Central Bank of Egypt (CBE) e del Ministero
delle Finanze.
Sette sono le banche del settore pubblico: quattro commerciali (National Bank
of Egypt (NBE), Banque Misr, Banque du Caire, Bank of Alexandria) e tre
specializzate (Real Estate Bank, Industrial Bank, Agricolture Bank); ci sono,
inoltre, 24 banche commerciali, private o in Joint-venture, 11 finanziarie per gli
investimenti in Joint-venture e 20 filiali di Istituti di Credito stranieri.
Infine, si trovano al Cairo, con propri Uffici di Rappresentanza, il Monte dei
Paschi di Siena e la Banca Intesa – SanPaolo, che ha in parte acquisito
nell’ottobre 2006 la Bank of Alexandria.
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**********************************SISTEMA FIERISTICO
L’Egitto offre, secondo i settori, fiere di massa campionarie a frequenza
annuale (come la Fiera Internazionale del Cairo) e fiere aperte, viceversa, solo
ad un pubblico di operatori, le cosiddette fiere specializzate, sempre più in
corso di affermazione.
L’azienda interessata ad esportare in Egitto può valutare una prima
partecipazione diretta (finalizzata ad una presa di contatto con il mercato ed
eventualmente alla contestuale ricerca di un agente/rappresentante) ed una
partecipazione successiva tramite il proprio intermediario.
Altrettanto valida, per entrare in contatto con operatori locali interessati
all’offerta italiana, è la partecipazione a seminari e workshop tematici
organizzati da varie Istituzioni.
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Fiere specializzate
Enti fieristici
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inoltre,
disponibili
Infine, nella versione completa della Guida, su formato CD, sono
disponibili informazioni dettagliate su:
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Bibliografia
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Ufficio E-Commerce e Commercio Estero
Sportello per l’Internazionalizzazione
C.C.I.A.A. Genova
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Marzo 2008
La Guida Paese è stata realizzata in collaborazione con
la Dott.ssa Francesca Paolini