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16 settembre 2016 delle ore 23:10
La nuova vita del Musée Maillol comincia dall'arte
contemporanea, grazie all'investimento della
società Culturespaces. Il primo ospite? Ben
Vautier
Il museo Maillol riapre dopo un anno di
inattività e cambia faccia: d'ora in avanti, infatti,
accoglierà mostre d'arte moderna e contemporanea.
A inaugurare la nuova vita dell'istituzione
parigina è stato l'artista franco-svizzero Ben
(Napoli, 1935) che ha riempito gli oltri 3metri
quadrati del museo con 200 opere che
ripercorrono i 50 anni della sua densa attività
artistica. Il museo Maillol, nato nel 1995 per
volere di Dina Vierny (Moldavia 1919 - Parigi
2009), modella e musa dello scultore Aristide
Maillol (Banyuls-sur-Mer, 1861-1944) ha
ospitato diverse mostre d'arte di rilievo,
organizzate dal 2009 dalla società Tecniarte di
Patrizia Nitti. La società proprio l'anno passato,
nel ventesimo anniversario del museo, sito nel
settimo arrondissement di Parigi, è stata messa
sotto liquidazione giudiziaria facendolo
chiudere, fino alla riapertura, grazie alla
partnership tra la Fondazione Dina Vierny e
Culturespaces. "Tout est art?" è il titolo della
mostra di Ben, pseudonimo di Benjamin
Vautier, curata dall'artista stesso per quanto
riguarda la parte contemporanea in cui propone
un caleidoscopio di opere recenti, mentre la
sezione storica è curata da Andres Pardey, vicedirettore del Museo Tinguely di Basilea, dove
la mostra è stata presentata l'anno scorso. La
mostra, ricca comunque di opere inedite e create
in situ, ripercorre le tappe maggiori della
creazione di questo artista che fa del dubbio il
fulcro della sua filosofia e della sua creazione
artistica. L'esposizione, che riunisce alcune tra
le opere più importanti, presenta tra l'altro "le
scritture", dove Ben attraverso semplici frasi o
singole parole, trascritte in corsivo, provoca o
suscita riflessioni sull'attualità, sul senso
dell'arte. Ricordiamo brevemente che Ben ha
fatto parte del movimento Fluxus a Nizza, ed è
stato tra i primi a portare l'arte in strada, nel
1959. Tra le performance Guardare il cielo del
1963, dove l'artista restava immobile a fissare
semplicemente il cielo davanti al suo negozio
di Nizza, luogo artistico dinamico che fra l'altro
ha accolto colleghi come César e Arman. La
mostra, da non perdere, è aperta fino al 15
gennaio. (Livia de Leoni)
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