TESI Alessia Di Clemente - servizio di fisica medica e radi
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TESI Alessia Di Clemente - servizio di fisica medica e radi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA MASTER DI I LIVELLO EDUCATORE ESPERTO PER LE DISABILITÀ SENSORIALI TESI DI MASTER LEGGERE CON LE DITA, ESPLORARE CON LE MANI, VEDERE CON LA MENTE: ITINERARIO POSSIBILE NELL'ESPERIENZA ESTETICA DELL'ARTE Relatore Specializzanda Prof. Renzo Ondertoller Dott.ssa Alessia Di Clemente Anno Accademico 2010-2011 Indice Introduzione 1. Conoscenza in condizione di cecità 3 7 2. Modalità percettive 11 3. Esplorare tattilmente 15 4. Immagini da toccare 21 5. L’esperienza estetica dell’arte 27 6. Spostare i confini del limite 35 Appendice - Siti museali che hanno adottato soluzioni di accessibilità 37 Bibliografia 67 Introduzione In oltre novanta anni di vita, l’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) ha condotto numerose battaglie politiche e sociali grazie alle quali i disabili della vista hanno avuto riconosciuti diritti civili sostanziali. Per una piena integrazione nella società attuale, alla conquista dei diritti fondamentali, oggi fanno seguito bisogni emergenti, che comprendono l’accesso alle nuove tecnologie, la mobilità e la fruizione del patrimonio artistico e culturale. Era il 1995 quando Tommaso Daniele, Presidente Nazionale dell’UICI, in occasione del convegno di Foggia dedicato al tema dell’accesso dei non vedenti al mondo dell’arte e del turismo culturale, evidenziava la necessità di “inserire nella grande mappa dei bisogni dei non vedenti anche il diritto a fare del turismo e a fruire dei Beni Culturali”. Da allora molto è stato realizzato. Sono infatti da annoverare esperienze significative nel territorio nazionale ispirate e promosse dalle varie sezioni dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti: l’istituzione di strutture espositive che hanno fatto dell’accessibilità un valore costitutivo, primo fra tutti il Museo Tattile Statale Omero di Ancona; lo studio di un metodo per l’educazione artistica dei disabili delle vista, quale viene condotto al Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna Anteros di Bologna; l’organizzazione di visite guidate specifiche e la realizzazione di guide in Braille, come al Museo Egizio di Torino; l’uso di disegni a rilievo con cui anche il Museo Alinari della Fotografia a Firenze è oggi accessibile ai ciechi; l’adozione di mappe tattili in numerose città e l’ideazione di mostre temporanee da fruire attraverso la multisensorialità1. 1 L’Ufficio Autonomia della Presidenza Nazionale dell’UICI ha realizzato un’indagine allo scopo di rilevare la fruibilità e l’accessibilità ai disabili della vista nei musei italiani. I dati confermano che circa 80 siti culturali prevedono una forma di accessibilità e hanno adottato qualche soluzione per rendere fruibili le opere e i reperti in esposizione. Viene allegato al presente lavoro l’elenco argomentato dei siti di riferimento, organizzati per regione. Il Centro di Documentazione A scuola tuttavia, in senso contrario rispetto all’indirizzo dell’UICI e alla tendenza generale, lo studente cieco viene di frequente escluso dall’insegnamento della storia dell’arte ed esonerato dalle gite di classe. Nella migliore delle ipotesi conosce l’arte attraverso il verbalismo: impara alla perfezione definizioni e termini chiave, periodizzazioni e caratteristiche degli stili, senza avere neppure una vaga rappresentazione mentale di quel mondo2. Ciò appare ancora più grave quando notevoli sono stati i progressi nel campo della tiflologia e della ricerca museale, proprio col fine di rendere accessibile l’arte al soggetto che non può avvalersi del canale visivo3. Questo elaborato, con diretto riferimento al lavoro di illustri ricercatori, presenta alcune preliminari considerazioni sulla singolarità del conoscere in condizione di cecità e approfondisce quelle che sono le modalità percettive attraverso i sensi vicarianti. A seguito di una riflessione sul processo di costruzione dell’immagine mentale attraverso la percezione aptica, viene affrontato il tema della fruizione dei beni culturali da parte dei non vedenti e del relativo piacere estetico, con particolare attenzione alla pittura, all’architettura e alla scultura. Avvicinare e conoscere le varie espressioni della cultura, benché visiva, risulta una conquista significativa e il presupposto di una rinnovata integrazione sociale. Dalla ricerca emerge con evidenza l’importanza dell’esperienza diretta della realtà e la necessità di un intervento educativo precoce. Evidentemente cruciale è il ruolo della scuola nell’educazione complessiva del ragazzo non vedente, essa ha il compito di insegnare ad esercitare e potenziare i sensi residui anche Tiflologica di Roma aveva già attivato un'indagine conoscitiva con lo scopo di raccogliere dati sui musei italiani che hanno predisposto soluzioni per l'accessibilità e per la fruibilità delle loro raccolte ai minorati della vista. I dati di questa ricerca (circa 93 strutture museali), che integrano il lavoro a cura dell’Ufficio Autonomia, sono consultabili su www.bibciechi.it/enti/musei.htm. 2 AA.VV. (a cura di A. Bellini), Toccare l’arte. L’educazione estetica di non vedenti e ipovedenti, Armando, Roma, 2000. 3 AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006. attraverso l’esperienza dell’arte, nonché di farne un’irrinunciabile occasione di integrazione. In tale prospettiva, risulta determinante che l’insegnante di sostegno e l’educatore esperto acquisiscano una formazione specifica, che si approprino di adeguate conoscenze e ricerchino aggiornamenti di metodo e di strumentazione, come le immagini a rilievo, col fine di svolgere in modo compiuto il proprio ruolo di mediatori culturali, nonché superino la mancanza di informazione e con essa eventuali limitanti pregiudizi. “Soprattutto essi devono essere convinti che un ragazzo minorato della vista può, con gli adeguati supporti didattici, conoscere e godere dell’opera d’arte, può visitare un’area archeologica ricavandone informazioni, piacere, e sensazioni straordinarie”4. 4 BELLINI A., op. cit., p. 14. 1. Conoscenza in condizione di cecità Chi vede, chi è abituato a pensare e a immaginare in termini spaziali, chi si rappresenta le cose e gli oggetti della realtà che ci circonda, con forme visive, con colori, sfumature e volti, difficilmente può pensare all’esistenza di un mondo in cui le immagini non si presentino con un carattere di distinzione visiva tra figura e sfondo, in cui il colore non intervenga per dar vita e ragion d’essere alla forma, un mondo in cui la forma prescinda dal colore, prescinda da una distinzione di più chiaro o di più scuro, in cui la forma sia staccata dall’esperienza visiva 5. Enrico Ceppi Non è possibile immaginare un mondo psichico differente da quello in cui per natura si è posti, il pensiero è limitato alla propria esperienza fondamentale6, per questo appare necessaria una riflessione, benché rapida e non approfondita, sulle conseguenze della deprivazione visiva sul funzionamento e sull’evolversi dei processi psichici, che ne favorisca la comprensione. Rispetto agli effetti della cecità sullo sviluppo cognitivo dell’individuo, Yvette Hatwell, dell'Università di Grenoble, riconosciuta come uno dei maggiori esperti della psicologia dei non vedenti, evidenzia due fondamentali questioni: una 5 CEPPI E., Sfondo e figura nell’immaginazione dei ciechi, “Luce con luce. Rivista trimestrale della Scuola di Metodo “Augusto Romagnoli” per gli educatori dei ciechi”, 1960, 4, p. 22. 6 ABBOTT E. A., Flatlandia - Racconto fantastico a più dimensioni, trad. it. ed. Gli Adelphi, Milano, 1993. criticità dovuta al periodo di insorgenza del deficit e uno scarto temporale nell’acquisizione di alcune attività cognitive7. La studiosa afferma che i ciechi tardivi sono generalmente avvantaggiati rispetto ai ciechi totali dalla nascita, in particolare nel campo spaziale. Sul piano dell’esperienza , il bambino che vede è stimolato sin dai primi mesi di vita da una grande varietà di oggetti del mondo esterno, mentre il bambino cieco entrerà in contatto con essi solo per caso, oppure grazie alla mediazione dell’adulto8. In certi lattanti ciechi dalla nascita si riscontra l’atteggiamento che Selma Fraiberg, rilevante studiosa del settore, ha chiamato blind hands, sottolineando come le loro mani restino ritratte a livello delle spalle con le dita che si muovono nel vuoto, cieche appunto9. La privazione sensoriale porta il bambino non vedente a non avvertire la medesima spinta che, all'opposto, fa esplorare il mondo al bambino che vede. All’origine il mondo tattile è molto più povero di quello visibile e al di là del soddisfacimento dei bisogni basilari del corpo, sembra non esserci nel piccolo cieco il medesimo desiderio di conoscenza. I condizionamenti dovuti alla disabilità visiva sono quindi in parte legati al momento di insorgenza; per questo risulta cruciale nella prima infanzia sollecitare al massimo profitto i residui visivi dei bambini ipovedenti10, soprattutto laddove la prognosi faccia 7 HATWELL Y., Elaborazione dei dati spaziali e sviluppo cognitivo dei non vedenti, in AA.VV. (a cura di Galati D.), Vedere con la mente: conoscenza, affettività, adattamento nei non vedenti, Franco Angeli, Milano, 1992. 8 FIOCCO A., Cecità e ipovisione: differenze e affinità, in Caldin R. (a cura di), Percorsi educativi nella disabilità visiva, Erickson, Trento, 2006, pp. 45-66. 9 FRAIBERG S., Insight from the blind, Souvenir Press, London, 1977. 10 L’ipovisione è una riduzione grave della funzione visiva che non può essere eliminata con lenti correttive, interventi chirurgici o terapie farmacologiche. La percezione visiva e lo stato generale della persona ipovedente sono spesso influenzati da una serie di fattori fisiologici e ambientali che possono, in base alla patologia e talvolta anche al trattamento in corso, subire variazioni considerevoli, con la conseguenza di rendere il soggetto insicuro e le sue performance instabili. Mentre il cieco assoluto fa uso esclusivo dei sensi rimasti integri e del linguaggio verbale, l’ipovedente può avvalersi della percezione visiva che contribuisce alla sua autonomia, se correttamente integrata con le altre percezioni. temere un’evoluzione verso la cecità totale. Va sottolineato altresì che il superamento di tali condizionamenti dipende moltissimo dalle facilitazioni o meno che l’ambiente di appartenenza della persona disabile riesce a mettere in atto e dall’incisività dell’azione sia riabilitativa che educativa. Ne consegue che, se la minorazione visiva non è adeguatamente e precocemente supportata dal giusto contesto, attraverso l’interazione con l’ambiente e attraverso l’esperienza, il bambino non vedente rischia di sviluppare abilità cognitive e rappresentative limitate. D’altro canto la Hatwell sottolinea che la privazione precoce della vista non condiziona la normale evoluzione intellettiva del soggetto, semmai è causa di taluni ritardi nell’acquisizione di attività cognitive, recuperabili in qualche anno e attenuabili con adeguati supporti educativi. “Contrariamente dunque a quanto credono le persone che non hanno familiarità con i problemi della cecità, il «mondo dei ciechi» non è fondamentalmente diverso da quello dei vedenti, sul piano cognitivo, benché sia evidentemente molto particolare sotto il profilo sensoriale e dell’immaginazione”11. Numerosi studi12 hanno provato che i ciechi congeniti dispongono di immagini mentali a carattere spaziale, formate sulla base di informazioni acquisite tramite percezione aptica e rievocabili grazie a nuovi stimoli tattili oppure grazie a descrizioni verbali. Il soggetto cieco costruisce la propria immagine del mondo attraverso percezioni significative: informazioni tattili, sonore e olfattive che associa e che costantemente mette in relazione con le esperienze precedenti. Egli organizza il proprio rapporto col mondo a partire da immagini interne, nate dalle percezioni immagazzinate sottoforma di rappresentazioni mentali, che vengono rievocate dalla memoria in funzione delle esperienze successive. Per il disabile della vista l’esperienza e la memoria sono alla base della costituzione di 11 HATWELL Y., op.cit., p.109. 12 MASINI R., ANTONIETTI A., Processi percettivi e rappresentativi nei non vedenti, in AA.VV. (a cura di Galati D.), Vedere con la mente: conoscenza, affettività, adattamento nei non vedenti, Franco Angeli, Milano, 1992. una mappa cognitiva funzionale. Si tratta evidentemente di un comportamento attivo a cui, senza distinzioni, ricorrono tutti gli individui, ma che impone a chi non vede un più elevato impegno intellettivo13. 13 FIOCCO A., op.cit. 2. Modalità percettive Scopriamo allora che i nostri cinque sensi funzionano male, mentre i quattro sensi dei ciechi fanno miracoli, che per noi costituiscono un vero e proprio insegnamento: trovare la strada da un odore, leggere un sorriso con la punta delle dita, sentire la stanchezza di una voce o la sua dolcezza14. Danièle Giraudy La persona cieca è privata del più efficiente sistema percettivo spaziale e deve quotidianamente fare i conti con una importante riduzione delle risorse cognitive, si pensi che oltre il 90%15 delle informazioni che l’individuo normalmente riceve passano proprio attraverso il canale della vista. Sarebbe però errato pensare che la conoscenza del non vedente si avvalga esclusivamente di quel 10% di informazioni restanti. Questi utilizza invece tutti quei dati multisensoriali provenienti dai sensi residui di cui il vedente, appagato dal messaggio visivo, fa abitualmente a meno. I sensi rimasti integri, definiti dagli studiosi sensi vicarianti, prendono in carico la ricezione e l’elaborazione combinata delle informazioni provenienti dall’esterno. Il cieco ricorre ad essi, non per compensare il senso mancante, bensì sostituendolo per ottenere i dati relativi all’ambiente ed interagire con 14 VIVARELLI P. (a cura di), Le mani guardano, catalogo della mostra, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 24-IX / 2-XI- 1980, De Luca Editore, Roma, 1980, p.9. 15 D’ALONZO G., L’apparato visivo: aspetti anatomo-fisiologici e patologici, in AA.VV. (a cura di Galati D.), Vedere con la mente: conoscenza, affettività, adattamento nei non vedenti, Franco Angeli, Milano, 1992. esso. La realtà percettiva che ne consegue, ”seppur diversa, non è meno concreta ed oggettiva”16. Ciascun senso residuo ha carattere proprio e veicola informazioni specifiche, divenendo, per ovvie ragioni di adattamento e di pratica, particolarmente abile ed efficace. Il tatto e l’udito sono ritenuti i più importanti, svolgono un ruolo fondamentale per l’orientamento spaziale; l’olfatto permette di ottenere informazioni momentanee per riconoscere luoghi o cose; il senso anemestesico è relativo agli effetti dello spostamento dell’aria sul corpo; il senso termico fornisce informazioni legate ai cambiamenti di temperatura; il senso cinestesico e propriocettivo riguarda le sensazioni muscolari interne che informano sulla collocazione del corpo e sul modo in cui esso si muove; ed infine c’è il senso del gusto. Il tatto, seppure abbia il suo agente specifico nella mano, risulta il più esteso organo sensoriale, distribuito com’è sulla pelle dell’intero corpo. Grazie alla sua estensione i ciechi possono apprendere moltissime informazioni che altrimenti andrebbero perse: ad esempio, sfruttando l’esplorazione tattile del suolo mentre camminano, avvertono variazioni nella pavimentazione che diventano forme significative da interpretare ed utilizzare17. Il tatto è un senso a contatto con campo percettivo molto ridotto - il cieco assoluto può percepire in via esclusiva gli oggetti che sono alla portata delle sue braccia -, è un senso analitico, la percezione aptica si sviluppa in modo sequenziale, procedendo per singole percezioni di frammenti spaziali. Esso permette la conoscenza di quasi tutte le proprietà degli oggetti: forma, dimensione, localizzazione spaziale, rigidità dei materiali e riesce a valutare più efficacemente della vista il peso, la durezza e la temperatura. È nella percezione del colore che la vista non può venire sostituita da nulla, non essendo le 16 GRASSINI A., I ciechi e l’esperienza del bello: il Museo “Omero” di Ancona, in AA.VV. (a cura di A. Bellini), Toccare l’arte. L’educazione estetica di non vedenti e ipovedenti, Armando, Roma, 2000, p.17. 17 CEPPI E., Sfondo e figura nell’immaginazione dei ciechi, “Luce con luce. Rivista trimestrale della Scuola di Metodo “Augusto Romagnoli” per gli educatori dei ciechi”, 1960, 4, p.29. caratteristiche cromatiche riconducibili ad alcuna sensazione alternativa. Ma oltre ai colori ci sono molte cose che non possono venire toccate, come oggetti lontani, troppo grandi o troppo piccoli, pericolosi, o che si muovono con grande rapidità. Chiaramente per ciò che concerne lo spazio e gli oggetti in esso contenuti, il tatto è d’aiuto quando le distanze non sono superiori alla lunghezza del braccio o fin dove arriva il bastone tenuto nella mano. Per distanze superiori ci si serve dell’udito, che riesce a collocare con estrema precisione numerosi suoni nello spazio e percepisce cambiamenti ed echi alla minima transitoria variazione, ovviamente finché esistono le condizioni per una buona udibilità ambientale. Nella percezione le informazioni fornite da un canale sensoriale vengono combinate con quelle provenienti dagli altri canali. L’azione combinata del tatto e dell’udito sul piano percettivo dà vita a quello che viene definito il senso degli ostacoli. Si tratta di sensazioni impercettibili che fanno avvertire al non vedente la presenza di ostacoli, come un muro o una macchina, anche a una certa distanza18. Ciò avviene perché il cieco ha affinato i canali percettivi residui a cui i vedenti attingono generalmente come fossero complementari a quello visivo. L'attività percettiva è governata da leggi specifiche per ogni organo di senso. Seppure il mondo che si presenta all'organo visivo e all’organo tattile sia il medesimo, esso viene tuttavia percepito in modo diverso perché, mentre il senso della vista è immediato e globale, solo per un esame approfondito si sofferma analiticamente sui particolari, la percezione aptica analizza dapprima le singole parti per poi risalire alla struttura unitaria dell’oggetto, attraverso un processo di sintesi. Per questo il senso visivo tende primariamente alla percezione della forma, laddove quello aptico volge al riconoscimento della struttura19. In assenza della vista, prendendo contatto con un oggetto, la mano non si limiterà a toccarlo, ma al fine di conoscerlo, attuerà movimenti specifici di presa e chiusura finalizzati a cercare di apprendere più dati possibili, secondo il 18 GRASSINI A., op.cit, p.25. 19 REVEZS G., Psychology and Art of the Blind, Longmans, Toronto, 1950. principio stereoplastico promosso da Georges Révész, psicologo e direttore del laboratorio dell’Università di Amsterdam che nel 1938 svolse uno studio comparato tra il senso della vista e quello del tatto20. In questo modo si acquisiscono informazioni sulla materialità dell’oggetto (volume, durezza, resistenza plastica), mentre occorrono una serie di successivi atti tattili sulle singole parti dell’oggetto per avere un’esatta idea della sua forma. Révész chiama percezione aptica quella relativa al tatto attivo, che riesce a cogliere la tridimensionalità dell’oggetto, ha carattere cinetico, metrico e analiticostrutturale, è intenzionale ed ha la tendenza alla tipizzazione, semplificazione e schematizzazione21. 20 REVESZ G., Die Formenwelt des Tastsinnes I and II, Den Haag, 1938. 21 IBIDEM. 3. Esplorare tattilmente La conoscenza del mondo, per un bambino, è di tipo plurisensoriale. E tra tutti i sensi, il tatto è quello maggiormente usato, il tatto completa una sensazione visiva e auditiva, dà altre informazioni utili alla conoscenza di tutto ciò che ci circonda. Il senso del tatto viene poi trascurato, come non importante, secondo gli adulti che sono stati a loro volta condizionati da una educazione limitativa, orientata solo sulla vista e l’udito. Tutti noi abbiamo avuto una educazione di tipo letterario e molte persone, anche insegnanti di varie scuole, cercano di spiegare agli alunni, a parole, dei fatti visivi e tattili, invece di dare la possibilità di provare personalmente e scoprire una informazione attraverso il tatto. L’educazione alla visione e alla comunicazione visiva è già cominciata nella scuola, ma l’educazione tattile non è ancora stata presa in seria considerazione22. Bruno Munari Appare quanto mai evidente la necessità di educare ad utilizzare adeguatamente e precocemente tutti gli organi di senso, favorendo esperienze del reale che utilizzino i canali multisensoriali. Ciò vale per tutti i bambini, affinché vengano stimolati da subito all’analisi delle sensazioni, dedicando particolare cura alla relativa verbalizzazione, capace di sostenere la memoria, facilitare la comprensione e arricchire il vocabolario23. “Il bambino vedente e non vedente, impara presto che il mondo è pieno di cose da non toccare. E chi può percepire la faccia e il corpo della persona che gli sta di fronte soltanto 22 MUNARI B., I laboratori tattili, Zanichelli, Bologna, 1985, p.3. 23 GRASSINI A., I ciechi e l’esperienza del bello: il Museo “Omero” di Ancona, in AA.VV. (a cura di A. Bellini), Toccare l’arte. L’educazione estetica di non vedenti e ipovedenti, Armando, Roma, 2000, p.25. sfiorandola con le dita, fa appello a libertà inammissibili. Il cieco si trova a dover vivere in una società afflitta dall’incapacità di fare uso corretto del senso del tatto […]. La naturale intimità della manipolazione delle cose attraverso la quale gli esseri umani normalmente apprendono viene impedita. L’educazione del cieco andrebbe quindi vista nel più ampio contesto della necessità di rieducare una popolazione seriamente amputata nella sensorialità”24. Lungi dall’essere qualcosa di spontaneo anche per chi non vede, un’attenzione particolare deve essere rivolta all’educazione del tatto: “la mano deve raggiungere per il bambino cieco la supremazia come organo percettivo”25. Sta all’operatore predisporre le condizioni favorevoli, interne ed esterne, perché il ragazzo non resti sospeso in un modo di suoni e di parole che non si rapportano a nessuna conoscenza concreta, creando occasioni per l’esperienza diretta dei fenomeni. Tale educazione sensoriale non deve assolutamente trascurare eventuali residui visivi del bambino ipovedente26, che, se possiede una parziale funzionalità della vista, ha evidentemente un vantaggio rispetto a chi è cieco totale, e deve imparare ad utilizzarlo in funzione di una maggiore autonomia. Ebbene non tutti i ciechi sanno toccare, una buona esplorazione tattile va educata, la pratica affina le facoltà di discriminazione e facilita l’interpretazione. Bisogna esercitare intensamente il tatto ed imparare ad esplorare con delicatezza e sistematicità usando entrambe le mani27. Innumerevoli sono le attività di manipolazione che il ragazzo cieco può svolgere, anche con i suoi coetanei, attività che possono favorire lo sviluppo della manualità e della motricità fine: dalla modellazione con creta o plastilina, ai giochi di costruzioni, come modellini e puzzle, decisive occasioni di integrazione con i compagni di classe. 24 ARNHEIM R., Aspetti percettivi dell’arte per i ciechi, in ARNHEIM R., Per la salvezza dell’arte, Feltrinelli, trad. it. ed. Milano, 1994, p.168. 25 SELLAROLI V., Il primo anno di vita del bambino cieco, Armando Editore, Roma, 1982, p.38. 26 Essendo numerosissime le sfumature dell’ipovisione, è sempre richiesta un’analisi specifica della situazione ed un intervento educativo strutturato sul singolo caso. 27 GRASSINI A., op.cit., p.27. La percezione tattile evolve, gradualmente il bambino imparerà a toccare nella maniera corretta, inizialmente toccherà con il palmo della mano e poi con tutte le dita insieme. Lo sviluppo delle capacità percettive, legato ad una corretta educazione aptica, varia in base all’età e all’esperienza del soggetto. Nell’esplorazione tattile il cieco utilizza il sistema cinestetico per avere informazioni sulla grandezza dell’oggetto, il senso dell’equilibrio per acquisire informazioni sul suo orientamento, grazie allo sfregamento laterale della superficie percepisce la struttura, con il sollevamento conosce il peso, attraverso la pressione rileva la consistenza del materiale, l’avvolgimento e lo scorrimento delle dita sui contorni gli permettono di percepire la forma. Si tratta chiaramente di movimenti intenzionali. Il campo della percezione aptica varia, pur nei limiti dati dall’ampiezza delle braccia, a seconda della volontà del soggetto: i movimenti esplorativi possono limitarsi ad un unico dito, interessare l’intera mano o percorrere l’oggetto con entrambe le mani, strategia che permette di coglierne meglio la spazialità. Le modalità esplorative di base possono quindi variare, i ciechi usano maggiormente il «grip», che consiste nel far scorrere contemporaneamente più dita, mentre chi vede sembrerebbe seguire in misura maggiore modalità di «top sweet», esplorazione cioè con il solo dito indice28. Nell’esplorazione tattile degli oggetti, i ciechi commettono meno errori rispetto ai vedenti proprio perché la strategia da loro utilizzata fornisce simultaneamente un maggior numero di informazioni. L’uso di tutte le dita e l’uso congiunto di entrambe le mani, agevola la ricognizione di informazioni, anche se in ultima istanza la modalità favorita sembrerebbe quella del movimento alternato delle mani e delle dita29. La costituzione della forma al livello di rappresentazione mentale, ha come elemento basilare il movimento; perché ci sia compiuta conoscenza e strutturazione della forma, la distanza tra un punto e l’altro di un oggetto da 28 MASINI R., ANTONIETTI A., Processi percettivi e rappresentativi nei non vedenti, in AA.VV. (a cura di Galati D.), Vedere con la mente: conoscenza, affettività, adattamento nei non vedenti, Franco Angeli, Milano, 1992, p.124. 29 IBIDEM. esplorare deve essere inversamente proporzionale al tempo di esplorazione, diverso per ogni individuo. La parte del corpo, sede del tatto, che rimane immobile non può rilevare alcuna variazione e quindi non può trasmettere né una forma significativa, né una nuova conoscenza30. Il tatto procede per fasi, si muove nel tempo, funziona col sostegno della memoria e necessita di un notevole sforzo mentale. Il risultato dell’esplorazione tattile dipende in larga parte dalla memoria e dalla cognizione. Una serie di passaggi percettivi, frutto di un corretto iter educativo, porta alla formazione dell’immagine mentale: si attua dapprima un’esplorazione rapida e veloce per formare nella mente un’immagine estremamente semplificata dell’oggetto (scoprire di cosa si tratta, dargli un nome, inserire l’oggetto dentro una categoria, farsi un’idea globale). Acquisita questa informazione generale si attua un esame più particolareggiato. Nel corso dell’esplorazione tattile il cieco deve tenere ferma nella memoria l’immagine schematica ed in essa inserire i particolari che emergono nel corso dell’analisi successiva, uno dietro l’altro. Ciò impegna senza dubbio la memoria ma anche la capacità di astrazione: bisogna astrarre ogni singolo elemento e metterlo nel posto giusto dell’immagine tattile generale, come avviene nella composizione di un puzzle. Attraverso questo processo si arriva infine alla sintesi che permette di formare mentalmente un’immagine tattile dell’oggetto. L’immagine tattile non viene dunque colta in modo immediato, ma si realizza nel tempo e non ha né la forza né l’immediatezza di una rappresentazione visiva, non rimane cioè impressa nella memoria in modo indelebile, ma ha sempre bisogno di essere rinvigorita da nuove ripetizioni31. Diversamente invece accade per il primo contatto dell’oggetto sotto le dita, la prima sensazione tattile che funge da punto di partenza per la formazione dell’immagine mentale è 30 CEPPI E., Sfondo e figura nell’immaginazione dei ciechi, “Luce con luce. Rivista trimestrale della Scuola di Metodo “Augusto Romagnoli” per gli educatori dei ciechi”, 1960, 4, p.29. 31 GRASSINI A., I valori estetici nella percezione tattile, in AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006, p.40 l’elemento attorno a cui si forma il concetto ed il futuro ricordo dell’oggetto e resterà indelebile nella memoria. La percezione della figura, che alla fine di un lungo processo intellettivo ricostruisce l’oggetto nella sua unità, è qualcosa di diverso della semplice sensazione, dipende dalla capacità di connettere insieme le diverse parti percepite. In ciò appare evidente come l’intelletto abbia un ruolo da protagonista rispetto al senso. Il processo percettivo aptico manifesta tutta la sua complessità, risultato congiunto di una precisa volontà del soggetto e di un difficile e faticoso lavoro dell’intelletto. L’esplorazione tattile risulta essere un’operazione lunga e impegnativa, tanto da aver fatto dubitare anche la Hatwell della possibilità che ne possa scaturire piacere. “Il problema principale – afferma infatti la studiosa – viene dal fatto che la percezione aptica spaziale presuppone uno sforzo cognitivo enorme per poter afferrare il senso di quanto è rappresentato, o anche solo per accedere all’organizzazione spaziale dell’opera, e tale sforzo può inibire la nascita di emozioni e di piaceri estetici”32. 32 HATWELL Y., I processi della percezione e delle rappresentazioni aptiche. Implicazioni per la comprensione aptica delle opere d'arte da parte dei minorati della vista, “Tiflologia per l’integrazione”, 2004, 1, p. 19. 4. Immagini da toccare Fin dalle prime intuizioni dei grandi tiflopedagogisti è stata messa in luce la centralità della educazione immaginativa nel processo educativo compensativo dei limiti indotti dalla minorazione visiva. L'attività immaginativa consente di ricostruire, o meglio di «reificare», una realtà che non è direttamente osservabile. Questo processo è fondato sul patrimonio di esperienze, informazione, concetti appresi dalla persona in qualunque altro contesto, ma evocati e associati in modo composto e vivace attraverso una descrizione accurata, una riproduzione a rilievo o mediante altri frammenti esperienziali appositamente organizzati33. Vincenzo Bizzi Sebbene l’aptica appaia, per natura, maggiormente adatta a elaborare informazioni tridimensionali, i dati frutto di ricerche specifiche34, ne confermano le potenzialità anche relativamente al riconoscimento di disegni con linee a rilievo. Il disegno a rilievo è un mezzo prezioso per rapportarsi alla realtà, con esso si possono riprodurre, in modo che siano esperiti tattilmente, oggetti e aspetti del mondo circostante che diversamente non potrebbero essere conosciuti direttamente dal cieco. Si pensi ad un oggetto di grandi dimensioni, ad una planimetria o alla facciata di un edificio. È quindi un utile strumento per 33 BIZZI V., Cecità e conoscenza in U.I.C., Dialogo al buio. Una metafora nell’universo dei non vedenti, Roma, 1997. 34 MASINI R., ANTONIETTI A., Processi percettivi e rappresentativi nei non vedenti, in AA.VV. (a cura di Galati D.), Vedere con la mente: conoscenza, affettività, adattamento nei non vedenti, Franco Angeli, Milano, 1992, p.137. raggiungere quelle conoscenze che altrimenti sarebbero accessibili ai ciechi solo attraverso una descrizione verbale. Nel disegno a rilievo le linee, i punti e le superfici sono percepibili dai polpastrelli, secondo il principio della scrittura Braille, perché risaltano dalla superficie del foglio. Queste immagini possono essere utilizzate già dalla scuola dell’infanzia e, nel rispetto dei livelli evolutivi di sviluppo, in forma sempre più articolata col crescere dello studente. Le tavole in rilievo possono dare grande sostegno a tutte le aree disciplinari restituendo in forma di illustrazione numerosi aspetti delle discipline scientifiche, artistiche, geografiche, storiche. La comunicazione per immagini è oggi parte della quotidianità di ogni individuo ed ha nel lavoro scolastico una sempre maggiore importanza. Anche per la persona cieca, una buona illustrazione può fare meglio di molte spiegazioni. Sussidi quali il cuscinetto per il disegno35 e il piano in gomma36 sono ausili da utilizzare nella quotidianità didattica, sia come esemplificazione rappresentativa dei contenuti sia come modalità di verifica, perché permettono agli studenti di esprimersi e di affrontare prove pratiche dalle quali in caso contrario sarebbero esclusi. Il disegno a rilievo deve essere concepito come un facilitatore per l’apprendimento anche in ottica di integrazione scolastica, rispettando i caratteri della percezione aptica e fornendo contestualmente un apporto piacevole e invitante per tutta la classe. Infatti le tavole in rilievo non stimolano soltanto lo studente non vedente, ma anche i compagni, che riescono così a cogliere aspetti che talvolta sfuggono alla descrizione testuale. Ciò significa che questi strumenti didattici riescono a favorire un migliore inserimento del ragazzo disabile nel gruppo classe e fungono anche da veicolo integrativo. 35 Il cuscinetto per il disegno è un piano in gommapiuma rivestito di stoffa sul quale è possibile fissare con degli spilli un cordoncino. 36 Il piano in gomma è costituito da una base rigida rivestita da un sottile strato di gomma sulla quale viene fissato un foglio di plastica sottile. La semplice pressione di una biro lascia un segno che è immediatamente percepibile al tatto. Per una consulenza sulle scelte e sul reperimento di materiali didattici idonei alle esigenze degli studenti non vedenti, insegnanti e genitori possono rivolgersi ai Centri di Documentazione Tiflodidattica, distribuiti su tutto il territorio nazionale. All’interno di un percorso formativo strutturato sul singolo caso e in base a specifiche esigenze di insegnamento, alla produzione dei centri specializzati37 si affianca necessariamente la realizzazione autonoma, ad opera dell’educatore, di ausili didattici a rilievo: disegni, modellini, tavole tattili e molto altro. L’educatore che si occupa della formazione del non vedente deve prendere consapevolmente le distanze da una concezione visiva della conoscenza, chiarendosi quali sono i punti di contatto e le distanze con l’esperienza aptica. Alcuni erroneamente ritengono che basti mettere in rilievo tutto ciò che è visibile perché il tatto possa correttamente interpretarlo, nulla è più sbagliato: il tatto coglie specifiche qualità del reale, non c’è corrispondenza tra risorse sensoriali diverse, nonostante facciano riferimento allo stesso mondo. Si possono realizzare illustrazioni di buona qualità solo se si comprende a fondo il funzionamento del canale aptico e ci si libera dei vincoli di quello visivo. La discriminazione tattile è meno raffinata di quella visiva, per questo le immagini da leggere con le dita devono essere rispondenti a criteri quali la schematizzazione e la semplificazione, propri della percezione aptica. Perché un plastico possa venire letto con giovamento da un cieco, deve rispondere ad alcuni prerequisiti fissi: il rispetto dell’altezza minima del rilievo (tra 0,4 e 0,6 millimetri) al di sotto della quale il punto o la linea non vengono percepiti al tatto; la semplificazione dell’immagine, che significa essenzialità ma non banalizzazione; la scomposizione dell’oggetto in sequenze, offrendo di uno stesso soggetto, se complesso, una serie di immagini semplici che, una dopo l’altra, permettano di ricostruirne l’unità; la chiarezza della linea del contorno esterno; il rispetto delle proporzioni e delle caratteristiche strutturali dell’oggetto, 37 Le tecniche attualmente più usate dai centri specializzati per la realizzazione del disegno a rilievo sono il thermoform, il gaufrage, la graphicmaster e il procedimento Minolta. evitando l’uso della rappresentazione prospettica; l’evidenziazione degli elementi essenziali o ricorrenti; la dimensione dell’immagine che deve permettere l’esplorazione con entrambe le mani e al tempo stesso garantire una visione d’insieme; la regolarità e l’ordine; il testo di accompagnamento che ha il compito di ridurre eventuali ambiguità e fungere da guida per il percorso delle mani38. Bisogna tenere presente che non esistono soluzioni per rappresentazioni a rilievo che valgano una volta per tutte, ogni situazione didattica e ogni oggetto richiede una riflessione a sé stante. Nella lettura del disegno a rilievo, come nella stereoagnosia, le modalità di esplorazione tattile procedono secondo due fasi successive: dapprima le mani esplorano i contorni generali del disegno con movimenti che vanno dall’esterno all’interno della figura e colgono così la struttura d’insieme, successivamente si soffermano sui particolari, le dita percorrono la superficie più e più volte, tornano sul alcune parti, procedono variando direzione e velocità, e da questa serie di percezioni prende forma una compiuta immagina mentale. La lettura di immagini tattili può essere di grande utilità al non vedente, ma egli deve prima imparare a decifrare le figure in rilievo e per far ciò necessita di una specifica formazione. Riconoscere le corrispondenze tra realtà e disegno non è cosa spontanea e naturale per chi non vede. Non ci può essere un approccio immediato dinanzi ad un disegno a rilievo, ma il soggetto deve essere invogliato e motivato a intraprendere un’operazione che comporta un notevole sforzo cognitivo e il cui conseguimento si attua per gradi. “Per il disegno spesso si tratta di convenzione, parliamo sempre del disegno presso il non vedente, poiché disegnare una mela ad esempio, con un cerchio in rilievo più o meno elaborato, equivale sempre a dare della mela una definizione assolutamente astratta dalla realtà, che non trova e non può trovare, nella esperienza tattile del cieco una provenienza concreta. Il cieco sa che così ci si esprime per figurare la mela, lo sa per acquisizione nozionistica e non per 38 BRESCIAMORRA D., Leggera l’arte con le mani, in AA.VV. (a cura di A. Bellini), Toccare l’arte. L’educazione estetica di non vedenti e ipovedenti, Armando, Roma, 2000, pp. 104-106. processo spontaneo di deduzione dalla propria esperienza. La stessa mela riprodotta con la plastilina o con l’argilla, implica un’esperienza diretta, precedente all’atto espressivo; indica cioè la presenza di un sicuro concetto della forma”39. Bisogna proporre al ragazzo inizialmente riproduzioni tattili di oggetti semplici e conosciuti e solo successivamente sottoporgli rappresentazioni più articolate, comparando costantemente la realtà stessa e l’immagine che la rappresenta. Il primo rapporto con l’immagine tattile deve coinvolgere attivamente il soggetto che deve poter esplorare l’oggetto rappresentato nel suo contesto e poi fissato ad una pagina, eliminando gli attributi solo gradualmente nella rappresentazione. Un bambino a cui manchi la capacità esplorativa tattile e non possegga un ordinato patrimonio di esperienze incontrerà grande difficoltà con il disegno a rilievo. Perché sappia riconoscere l’oggetto anche quando, nella trasposizione grafica della forma, esso viene privato di molte caratteristiche, come grandezza, funzione e sensorialità, il bambino deve prima avere acquisito “capacità di astrazione, di simbolizzazione, di rappresentazione mentale e di ricostruzione immaginativa dell’oggetto”40. Gli educatori devono intervenire con proposte strutturate per compensare eventuali carenze dello studente e permettergli di fruire a pieno del supporto didattico delle immagini tattili. I sussidi didattici hanno un’ineguagliabile efficacia nel favorire l’apprendimento del bambino non vedente, sollecitare i processi mentali e l’utilizzo dei sensi residui ed accrescere la conoscenza della realtà; è pertanto necessario inserirli quanto prima nel percorso formativo dello studente. Questo tipo di apprendimento ha un particolare valore perché stimola l’immaginazione. Il disegno a rilievo, supportato da una corretta descrizione verbale, può facilitare 39 CEPPI E., Sfondo e figura nell’immaginazione dei ciechi, “Luce con luce. Rivista trimestrale della Scuola di Metodo “Augusto Romagnoli” per gli educatori dei ciechi”, 1960, 4, p. 141. 40 BRESCIAMORRA D., op.cit., p. 111. la facoltà immaginativa del reale riducendo i limiti conoscitivi dovuti al deficit e così ridurre “la distanza conoscitiva tra chi non vede e il mondo”41. Alla luce di quanto detto, rimane di fondamentale importanza ricordare che non servono i disegni a rilievo e non possono essere sufficienti le parole dell’educatore se non c’è stata un’esperienza diretta della realtà, ricca, varia e ben organizzata a cui fare riferimento. 41 BIZZI V., Presupposti Pedagogici, in QUATRARO A. (a cura di), Immagini da toccare. Proposte metodologiche per la realizzazione e fruizione di illustrazioni tattili, Biblioteca Italiana per i Ciechi, Monza, 2004, p.22. 5. L’esperienza estetica dell’arte Due mani sfiorano leggere i contorni di un’opera scultorea, si soffermano brevemente su di un particolare e poi accarezzano una superficie levigata; e in quel viso si disegna un’espressione di stupore e di gioia! Avete mai visto un cieco che “guarda” un’opera d’arte? E, di fronte a quella emozione, vi siete mai domandati se si tratta di un’autentica esperienza estetica o soltanto dell’effetto di una suggestione? Ma, in ultima analisi, che cosa “vedono” quelle mani? Che cos’è che produce il piacere della bellezza? Chi guarda con gli occhi è lì, di fronte ad un’immagine fatta di forma, di luce e anche di colori. Ma il cieco che cosa contempla? Quale significato assume per lui quel fluido che passa dalle mani al cervello fino al cuore? Ecco, questo è il punto! Mani, cervello, cuore: è questo l’itinerario della bellezza. Qualcuno pensa che, per chi vede, gli occhi siano il luogo dell’emozione estetica, dove nasce e vive la gioia del bello. E invece per loro gli occhi sono solo la porta – come per i ciechi le mani – da cui passa quel fluido misterioso che nel cervello accende lo stupore e nel cuore l’emozione! Diversa è la partenza; l’itinerario è lo stesso42. Aldo Grassini Il processo lento e faticoso che, dall’esplorazione tattile, conduce alla formazione dell’immagine mentale, si ripropone tale e quale nella fruizione dell’arte, qualora, ovviamente, sia data la possibilità al non vedente di toccare l’opera. Secondo Yvette Hatwell “i processi stessi di percezione e 42 GRASSINI A., I valori estetici nella percezione tattile, in AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006, p.39. rappresentazione aptica complicano l’accesso dei non vedenti alle opere d’arte plastica e all’emozione estetica che tali opere suscitano sul soggetto normovedente”43. Il notevole impegno cognitivo necessario alla scoperta dell’arte tramite il tatto, svilirebbe pertanto il piacere che ne potrebbe nascere. Di diverso avviso Aldo Grassini, fondatore e presidente del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, per il quale “un soggetto motivato è sempre sensibile al piacere della ricerca ed alla gioia della scoperta”44, benché la relativa conquista comporti un cospicuo impegno. L’immagine mentale che deriva dall’esplorazione tattile dei beni culturali, diviene esperienza estetica nel momento in cui suscita nell’utente un cortocircuito che lega i ricordi e le esperienze individuali ai concetti e ai significati scaturiti dall’opera45. L’apprezzamento estetico è allora il momento in cui gli stimoli sensoriali prodotti nell’incontro con l’arte vengono elaborati interiormente46. Si tratta del medesimo meccanismo che produce godimento estetico nel vedente, ma che, nel caso del cieco, ha origine da una percezione tattile invece che da una percezione visiva. Tale risultato, nel cieco come nel vedente, dipende in gran parte dalla cultura e dall’educazione. Se non c’è stata educazione all’arte, non ci può essere apprezzamento estetico. Ciò appare evidente ad esempio con l’arte contemporanea, che è un linguaggio nuovo, basato su principi diversi rispetto a quelli a cui la maggior parte delle persone è abituata. In questo caso è evidente che solo se c’è stata un’educazione all’arte contemporanea si può comprenderla e apprezzarla. Un’adeguata educazione è necessaria affinché l’incontro con l’arte sia effettivamente vissuto e sentito, e ciò vale senza distinzione per tutte le 43 HATWELL Y., I processi della percezione e delle rappresentazioni aptiche. Implicazioni per la comprensione aptica delle opere d'arte da parte dei minorati della vista, “Tiflologia per l’integrazione”, 2004, 1, pp. 14-24. 44 GRASSINI A., op.cit., p.42. 45 IDEM, p.43. 46 IDEM, pp. 39-44. espressioni della cultura. “Quanto più ricca sarà la personalità in tutti i suoi aspetti, tanto più intense e profonde saranno la comprensione e le emozioni suscitate dal contatto diretto con l’opera” 47. La frequentazione dell’arte sin da giovanissimi e la giusta preparazione intellettuale diventano fattori motivazionali capaci di condurre all’autentico godimento estetico. Non bisogna inoltre sottovalutare l’importanza per il cieco di avere sviluppate adeguate capacità aptiche. “L’educazione alla lettura delle immagini bidimensionali e al riconoscimento degli oggetti mediante il tatto è il presupposto della fruizione estetica”48. Il tatto va educato a comprendere le forme sin dall’infanzia: soltanto con l’esercizio e una continua e intensa stimolazione delle mani, il tatto può farsi tramite per l’esperienza estetica dell’arte49. Il senso della vista ha così largamente imposto la supremazia su arti come la scultura e la pittura da connotarle specificatamente come arti visive. Storicamente vedere era considerato l’unico mezzo possibile per fruire dell’arte, con la conseguente esclusione dei disabili della vista alla frequentazione dei luoghi deputati. Il tatto, unica possibilità di conoscenza che consentirebbe al non vedente di entrare in relazione con l’opera d’arte, trova un limite di fronte al divieto di toccare, molto frequente nei musei anche quando l’utente è cieco. E così, lo studio della storia dell’arte proposto al non vedente risulta ben poco esperienziale e per lo più verbalista. Oggi, fortunatamente, caduti molti pregiudizi e abbattute numerose barriere culturali, è stato dimostrato che si può fare a riguardo più che qualche cosa. 47 TIOLI E., La fruizione dei beni culturali da parte delle persone con disabilità visiva come fonte di arricchimento personale e come fattore di integrazione sociale, in AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006, p.91. 48 IDEM, p. 88. 49 GRASSINI A., I ciechi e l’esperienza del bello: il Museo “Omero” di Ancona, in AA.VV. (a cura di A. Bellini), Toccare l’arte. L’educazione estetica di non vedenti e ipovedenti, Armando, Roma, 2000, pp. 17-47. Per quanto concerne la pittura, l’arte che si basa sulla luce e sul colore, appare evidente che i ciechi non possono averne una vera esperienza estetica. Molti hanno tentato di far fruire la pittura ai non vedenti lavorando sulla sinestesia, cioè cercando di far capire cosa siano il colore e la luce attraverso altri sensi. Ma si tratta di un elemento indotto, fondato sulla pura soggettività. Si può dare l’idea dell’emozione prodotta da un colore, ma non delle sensazioni che esso produce. La pittura non è tuttavia soltanto colore e luce, la pittura rappresenta: le informazioni narrate nella pittura sono di interesse culturale, possono e devono essere trasmesse al cieco. Uno strumento utile per fare partecipare il non vedente ai contenuti della pittura è il disegno a rilievo, che può descrivere tattilmente le forme rappresentate nel colore. Al disegno a rilievo si deve comunque sempre associare una spiegazione. In questo modo il cieco potrà avvicinare concretamente la struttura del quadro, le forme che lo compongono e non avere soltanto una conoscenza astratta di ciò che vi è rappresentato. Un altro modo significativo di operare per rendere accessibile la pittura ai ciechi è quello scelto dal Museo Anteros, nato a Bologna nel 1999, primo in Europa a occuparsi di riproduzioni plastiche di opere d’arte pittoriche, antiche e moderne. Al Museo Anteros le forme della pittura vengono tradotte secondo i criteri della percezione tattile, permettendo anche a chi non vede di vivere l’emozione e la bellezza dell’opera d’arte dipinta. La Sezione didattica del museo porta avanti un percorso di ricerca sull’educazione all’immagine e sceglie il metodo tripartito panofskiano50 (preiconografia, iconografia e iconologia51), 50 51 PANOFSKY E., Il Significato delle arti visive, trad. it. ed. Einaudi, Milano, 1961. Il primo livello di lettura dell’opera, il preiconografico, individua i soggetti primari, la disposizione delle masse nello spazio della composizione, attraverso la lettura tattile e sfruttando l’eventuale residuo visivo. La lettura iconografica porta all’individuazione del tema o dell’argomento, rilevandone il significato convenzionale e culturale generale. L’ultima fase, quella denominata iconologica, attua un’estensione del senso, riflette sul valore simbolico dell’opera anche alla luce del medesimo tema iconografico in varie epoche e per artisti diversi. perché funzionale alle esigenze cognitive delle persone cieche congenite, tardive e ipovedenti. In questo caso può avere luogo un apprezzamento estetico della rappresentazione pittorica, ma non sarà relativo al dipinto originario, bensì alla forma letta nel rilievo elaborato su modello della pittura. Si tratta evidentemente di una conoscenza mediata attraverso una traduzione plastica, come avviene quando si traduce la poesia in un’altra lingua. La pittura e tutte le arti cosiddette visive, vengono all’origine concepite per soddisfare esigenze visive, perciò non sempre le relative modalità espressive, anche se tradotte adeguatamente per l’aptica, possono venire lette correttamente dal tatto. Per raggiungere una discreta comprensione dell’opera d’arte il cieco deve essere accompagnato da un mediatore che ha il compito di descrivere e raccontare ciò che l’altro non può percepire. Il ruolo del mediatore è fondamentale, egli deve sapersi mettere nei panni del non vedente, non dando per scontati dettagli e particolari che per il tatto scontati non sono. Dovrà seguire le sue mani alla scoperta dei particolari e aiutare il non vedente a riconoscerli e interpretarli. Le parole dell’accompagnatore vanno dritte al cuore del suo interlocutore, sono il filtro della sua conoscenza ed è evidente l’importanza della sintonia che deve instaurarsi tra i due. Egli svolge un compito determinante nell’organizzazione percettiva dell’individuo cieco e soprattutto nella sua educazione alla bellezza. È evidente che non basta descrivere al non vedente, che egli deve poter toccare, percorrere, sentire, per conoscere davvero. La descrizione verbale deve essere condotta dalla guida simultaneamente alla percezione tattile, le parole hanno il compito di rafforzare la comprensione dell’opera. Le spiegazioni devono essere date con cura, senza invadenza e secondo tempi ed esigenze dettate dal fruitore. Nella fruizione tattile dell’opera d’arte i tempi sono necessariamente dilatati e variano in base sia all’oggetto che al soggetto percipiente. Considerato che l’esplorazione tattile richiede impegno mentale e sforzo mnemonico, è bene non proporre un numero eccessivo di opere tutte insieme. L’attività didattica può avvalersi di diversi ausili come riproduzioni fotografiche o l’uso di lenti d’ingrandimento per gli ipovedenti. Associare all’esperienza dell’opera un laboratorio di modellazione permette ai visitatori non vedenti di rielaborare l’esperienza grazie alla realizzazione di una copia del rilievo precedentemente toccato. Questa fase funge da verifica rispetto all’apprendimento della forma e al grado di restituzione plastica dell’immagine mentale, tenendo sempre conto dello scarto tra l’immagine interna della forma e la sua concreta rappresentazione plastica. Un’arte molto più vicina alle modalità percettive del non vedente è l’architettura, un’arte tattile per natura, nella fruizione della quale è fondamentale la multisensorialità, e ciò vale anche per chi vede. Per apprezzare l’architettura non ci si limita all’aspetto cognitivo (la conoscenza della storia, dello stile e della struttura dell’edificio), ma bisogna mettere in gioco tutti i sensi. Bisogna considerare l’architettura nel contesto complessivo, in base anche alla sua collocazione: se si trova su un’altura o in una vallata, al centro della città o in periferia, vicino al mare e in un posto ventilato. Sensazioni del luogo che si legano intrinsecamente all’esperienza di quell’edificio e di cui il non vedente sa godere meglio di chiunque altro. Con le parole di Aldo Grassini: “Se il fruitore è un non vedente si aggiungono altri fattori che il vedente, assai spesso, non è in grado di apprezzare pienamente, in quanto tutto preso dalle immagini degli occhi. Il sole, il vento, i profumi ed i suoni sono altrettanti elementi di un’esperienza concreta e per questo indimenticabile”52. In un edificio si può entrare, lo si può percorrere lungo le dimensioni e camminando si può ascoltare la risonanza dei passi all’interno degli spazi. Moltissimo dell’architettura si può raggiungere con le mani e tutto quello a cui si arriva va toccato. Dalla visita ad un monumento, il non vedente può portare via 52 GRASSINI A., I valori estetici nella percezione tattile, in AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006, p.44. con sé un bagaglio concreto e ricco di sensazioni. Per apprezzare qualcosa non è indispensabile la vista, ma è l’esperienza totale del mondo a farsi conoscenza. Ideale sarebbe potersi avvalere di un plastico da far esplorare, anche un modellino semplice e volumetrico con evidenziati alcuni elementi della decorazione, per fornire al non vedente un’idea precisa della globalità dell’edificio. “Prima di accompagnare i Ciechi a visitare un monumento – suggerisce Augusto Romagnoli, padre della didattica per non vedenti, – è opportuno far loro toccare ed esaminare la pianta in rilievo, dando notizia delle dimensioni e delle caratteristiche principali. Conviene per altro non dilungarsi nei particolari i quali risulteranno tanto più interessanti durante la visita o a visita compiuta, quando l’immaginazione riscaldata ne sentirà maggiore desiderio”53. Per comprendere l’opera scultorea, oltre che attraverso l’esplorazione tattile, il cieco si avvale anche di esperienze propriocettive e cinestesiche, come raccontato nelle testimonianze presentate nel catalogo della storica mostra Le mani guardano, ospitata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nell’ormai lontano 1980: “- È impressionante… prendete il mio braccio, lo raccogliete come se senza di voi fosse morto, diceva un non vedente senza sapere che gli stavamo facendo mimare un particolare di una scultura in cui la Vergine, al Calvario, accoglieva il braccio di suo figlio disceso dalla Croce. Infatti, poiché il cieco non può vedere, bisogna aiutarlo a sentire ciò che i suoi occhi non possono incontrare”54. Il non vedente deve realizzare da sé la scoperta totale dell’opera d’arte. Ciò si realizza facendo assumere, ad esempio, al cieco la posizione della scultura. Qualsiasi posizione del corpo ha immediatamente delle ripercussioni a livello della sensibilità. L’atteggiamento del corpo è per lo sguardo 53 ROMAGNOLI A., Visita dei ciechi a San Paolo, in ROMAGNOLI A., Pagine vissute di un educatore cieco, Unione Italiana Ciechi Editrice, Firenze, 1944. 54 VIVARELLI P. (a cura di), Le mani guardano, catalogo della mostra, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma 24-IX / 2-XI- 1980, De Luca Editore, Roma, 1980, p.43. espressione di uno stato d’animo, così, partendo dall’atteggiamento fisico, si può comprenderne il sentimento interno55. Mentre il cieco esplora un’opera scultorea, lo si vede ammirato, evidentemente scopre qualcosa, evidentemente prova delle emozioni. Il contatto sensoriale innesca il meccanismo che, con l’elaborazione interna, porta al piacere della bellezza. Il vedente guarda la scultura, la contempla, attraverso l’immagine visiva ne ha una fruizione estetica. Il cieco, attraverso il contatto fisico con l’opera, costruisce un’immagine mentale la cui contemplazione diviene fonte di piacere estetico. “L’immagine visiva e l’immagine tattile non sono la stessa cosa e tuttavia, nella scultura, il cieco e il vedente possono vivere un’esperienza estetica di pari intensità” 56. Il frutto è analogo, ma non uguale. Questo tipo di esperienza ha una profonda diversità: nel vedente nasce da una sensazione fisica e nel cieco da una costruzione mentale. 55 IDEM, pp. 42-43. 56 GRASSINI A., I valori estetici nella percezione tattile, in AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006, p.43. 6. Spostare i confini del limite Noi, come Unione Italiana dei ciechi, siamo convinti che il fruire di un patrimonio artistico-culturale non è solamente un puro atto cognitivo, ma diventa piuttosto un atto interiore profondo, capace non solo di arricchirci perché poi, a nostra volta, possiamo contribuire ad arricchire gli altri, ma capace anche di sviluppare in noi quelle sicurezze, quella volitività, quell’apertura mentale e quell’atteggiamento psicologico ed affettivo, che ci consente poi di relazionarci con tutti gli altri come normali cittadini, con gli stessi diritti e gli stessi doveri.57 Giovanni Battista Flaccadori “È molto importante – afferma la Hatwell – che i non vedenti e gli ipovedenti possano avere accesso a tutti i beni culturali di cui godono i vedenti. Questo accesso al patrimonio comune contribuisce alla loro integrazione sociale offrendo a tutti i medesimi punti di riferimento culturali e la condivisione dei piaceri estetici”58. Interpretare e conoscere il mondo dell’immagine e collocarne le sensazioni all’interno delle proprie conoscenze è infatti fondamentale ai fini di una completa integrazione dei disabili della vista nella società dell’informazione e della comunicazione. La conoscenza dei beni culturali diventa un presupposto di integrazione sociale che permette all’individuo con deficit visivo di conversare 57 FLACCADORI G.B., La fruizione dei beni culturali da parte dei non vedenti: una esperienza possibile anche nella realtà di Bergamo, in AA.VV. (a cura di Poggiani Keller R. e D’Agostini C.), Ad occhi chiusi nel museo, Atti del Convegno, Bergamo, 2003. 58 Hatwell, Il tatto e l’accesso manuale ai beni culturali, in AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006, p. 82. con gli altri anche nel caso in cui l’argomento, superando la quotidianità, coinvolga le scienze e le arti, la musica e la letteratura. Fondamentale in tutto ciò è che il giudizio del non vedente nasca da esperienza autentica e da conoscenze dirette e non sia il frutto di un arido verbalismo. L’augurio è che tutti i musei, le gallerie d’arte e tutti i luoghi che conservano oggetti di cultura, i quali “ragionevolmente” possono essere resi accessibili, abbattano le ultime barriere, prodotto di ignoranza, e aboliscano i divieti generalizzati di toccare. In molte realtà in Italia e all’estero, con peculiarità di soluzioni, questo cammino è già iniziato. Per rendere possibile un’autentica fruizione dei beni culturali da parte dei non vedenti, non basta però costruire percorsi adeguati nei musei e predisporre guide specifiche, occorre intervenire urgentemente sull’educazione dei ciechi, stimolando questo tipo di utenza. Senza un’idonea preparazione che permetta di comprendere il messaggio della cultura, chiunque rimarrebbe indifferente, anche se questo bene, reso accessibile, fosse alla portata di tutti. Una mancata educazione o un improprio processo formativo provocano solo il disinteresse per il mondo in tutte le sue espressioni59. Al contrario l’apertura verso il mondo esterno, lo stimolo alla ricerca e alla scoperta propri del positivo processo educativo, favoriscono l’autostima e incrementano le capacità di autonomia, obiettivi anch’essi indispensabili per garantire un pieno inserimento sociale del disabile visivo. Le barriere sia strutturali che mentali relative alla fruizione dei beni culturali e del turismo delle belle arti per i non vedenti, sono vicine all’essere abbattute e, come le storiche conquiste dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti, anche questo traguardo concorre a spostare i confini di quel limite che, tutt’altro che sostanziale, risulta troppo spesso effetto di ignoranza e di false credenze. 59 TIOLI E., La fruizione dei beni culturali da parte delle persone con disabilità visiva come fonte di arricchimento personale e come fattore di integrazione sociale, in AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006, p. 87. Siti museali che hanno adottato soluzioni di accessibilità a cura dell’UICI CALABRIA Museo Archeologico Statale Vito Capialbi Sede: Via Castello Normanno – Vibo Valentia Tel: 0963 / 43350 Fax: 0963 / 43350 Esposizione fruibile e accessibilità: nel museo vi è un percorso per non vedenti che offre la possibilità di poter “toccare” la storia attraverso le copie degli oggetti esposti nel museo. Il percorso è corredato da scritte in braille. CAMPANIA Palazzo Reale di Napoli Sede: Piazza del Plebiscito 1, Napoli Tel: 081 / 5808316 Esposizione fruibile e accessibilità: è allestito un percorso tattile all’interno della Sala Dai attraverso il quale il visitatore non vedente può sperimentare i vari materiali e gli oggetti esposti nell’Appartamento Storico che sono: un frammento tessile di arazzo, esemplari di pietre dure, di legno dorato ed intagliato, altri esemplari di vetro, di bronzo, di seta, di porcellana e frammenti di un dipinto. Inserite nel percorso tattile vi sono anche le statue dei re appositamente realizzate. La Sala Dai è fornita di una postazione informatica con ingranditore per ipovedenti, tastiera braille e un programma di sintesi vocale. Inoltre è disponibile personale altamente qualificato per accompagnare durante la visita. Sono state redatte guide del Museo in braille. Museo degli Scavi di Pompei Sede: Auditorium degli Scavi di Pompei – Pompei (Napoli) Tel: 081 / 8575111 Fax: 081 / 8625063 E-mail: [email protected] Sito web: www.pompeiisites.org Esposizione fruibile e accessibilità: percorso per non vedenti con modello sinestetico dell’ “Ercole Infante”, il famoso affresco della Casa dei Vettii. È offerto un servizio sperimentale di percezione, attraverso un sofisticato sistema computerizzato e l’ausilio di suoni e di audioguide. EMILIA ROMAGNA Museo tattile di Pittura Antica e Moderna “Anteros” Sede: presso Istituto Francesco Cavazza, Via Castiglione 71 - Bologna Tel: 051 - 332090 Fax: 051 - 332609 E-mail: [email protected] ; [email protected] Sito web: www.cavazza.it ; www.cavazza.it/arte/index.html Esposizione fruibile e accessibilità: il museo raccoglie trasposizioni tridimensionali con la tecnica del bassorilievo prospettico di opere pittoriche tra le più rappresentative della storia dell’arte, divise in 5 sezioni. Approccio tattilevisivo per gli ipovedenti. Sono disponibili le descrizioni in braille sui contenuti stilistici, iconografici e iconologici dell’opera d’arte che guidano il non vedente nell’esplorazione tattile del rilievo. Museo Civico Archeologico Sede: Via dell’Archiginnasio 2, Bologna Tel: 051 - 2757211 Fax: 051 - 266516 Sito web: www.comune.bologna.it/Musei/Archeologico Esposizione fruibile: percorso tattile con alcuni pezzi originali ed alcune copie realizzate che documentano l’archeologia bolognese dalla preistoria all’età moderna. Museo di Anatomia Comparata Sede: Via Selmi 3, Bologna Tel: 051/2094243 – 2094140 Fax: 051 / 251208 E-mail: [email protected] Sito-web: www.sma.unibo.it Esposizione fruibile e accessibilità: percorso che prevede la possibilità di manipolare e osservare direttamente alcuni reperti e pezzi anatomici, quali denti, corna, arti, ecc di vari animali vertebrati, che mostrano le modificazioni e gli adattamenti scheletrici in alcuni organi e apparati, avvenute nel corso dell’evoluzione. LAZIO Museo Preistorico di Pofi Sede: Via S.Giorgio – Pofi (Frosinone) Tel -Fax: 0775 / 380380 - 380069 Sito web: www.menteantica.it/museopofi2.htm Esposizione fruibile e accessibilità: percorso espositivo con crani fossili umani e manufatti posti in contenitori annessi agli espositori da manipolare. Vi sono testi in braille. Previa prenotazione è possibile istituire un laboratorio di manipolazione con reperti selezionati. ROMA Associazione Museum Associazione di Volontariato Museum Questa Associazione organizza visite tattili per disabili della vista ai Musei Capitolini – Palazzo Nuovo, Galleria Lapidaria, Tabularium ; al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, al Museo degli Strumenti Musicali, al Museo Barracco, ai Mercati di Traiano ed al Museo dei Fori Imperiali. La finalità dell’Associazione è la diffusione, presso i disabili, del ricco patrimonio culturale italiano ancora oggi difficilmente fruibile da parte di questa categoria di cittadini. Per prenotazione visite guidate per disabili in lingua italiana, inglese e tedesca. Tel/Fax: 06 – 5139855 Cell. 3381485361 e-mail: [email protected] Sito – web: www.assmuseum.it Musei capitolini Sede: Via delle tre pile n° 1 - Roma Tel: 06 / 67102475 (Direzione) Fax: 06 / 6785488 E-mail: [email protected] Sito web: www.museicapitolini.org PALAZZO NUOVO Esposizione fruibile e accessibilità: all’interno di una sala, al piano terra del Palazzo Nuovo, è stata allestita una postazione tattile dove è possibile visitare la Piazza del Campidoglio e le facciate dei tre palazzi presenti sulla piazza, utilizzando il plastico tattile realizzato dalla studio Unoauno s.r.l. e dall’Associazione Museum e finanziato anche dall’Associazione Amici dei Musei di Roma. Il percorso “Leggere il Campidoglio” nel Museo Nuovo dei Capitolini è strutturato con una selezione di 10 opere scultoree scelte tra le più significative e facilmente raggiungibili all’esplorazione tattile che viene effettuata con l’uso di guanti leggeri. Inoltre è disponibile un apposito pannello con la planimetria del museo, sul quale sono indicate le collocazioni delle opere che consentono al visitatore diversamente abile la conoscenza e l’orientamento spaziale degli ambienti. Il percorso è illustrato da una guida in braille e con caratteri leggibili che raccoglie le schede delle sculture selezionate per l’esplorazione. Il testo è corredato da un CD che viene consegnato ai non vedenti in uso gratuito con il relativo lettore. GALLERIA LAPIDARIA CAPITOLINA Esposizione fruibile e accessibilità: nel nuovo allestimento della Galleria Lapidaria Capitolina, che interessa gli ambienti della Galleria di Congiunzione e dei Tabularium, vi è un percorso speciale dedicato che offre la possibilità (esperienza pilota nel settore) di una lettura di un testo epigrafico. Sono stati scelti due reperti archeologici (la Base dei Vicomagistri ed un’Edicola funeraria con ritratti) per la lettura tattile. Nello specifico i non vedenti possono disporre gratuitamente di un libro guida in braille corredato da un CD completo di lettore, che illustra il percorso di visita nelle linee generali e si sofferma a spiegare i due reperti selezionati. La comprensione dei due reperti suddetti si giova anche di pannelli in plexiglass, con disegni a rilievo e scritte in braille, posti accanto ai reperti stessi. A questi si aggiunge un terzo pannello, denominato “Affaccio sul Foro” e situato nella Galleria dei Tabularium alla fine del percorso espositivo. Completa la visita un particolare modello in resina del Palazzo Senatorio, riprodotto fedelmente nella sua fase ottocentesca, posto nel Tabularium corredato di un’ampia legenda esplicativa. Museo nazionale preistorico etnografico “Luigi Pigorini” Sede: Piazzale Guglielmo Marconi 14, Roma Tel: 06 / 549521 Fax: 06 / 54952310 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.pigorini.arti.beniculturali.it E’ possibile ascoltare l’intero sito al link: http://asp.readspeaker.net/cgi-bin/pigorinirsnav Il Progetto per il percorso espositivo fruibile è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Museum Onlus – www.assmuseum.it Esposizione fruibile e accessibilità: presso le sale di Africa e di Preistoria sono strutturati percorsi tattili per non vedenti e ipovedenti che tramite l’ausilio di schede in braille, un CD audio e vetrine dedicate, permettono di percorrere l’intero spazio espositivo e di toccare alcuni oggetti. Nelle sale sono disponibili in braille: piante logistiche, catalogo minimale della sala, schede dei principali materiali esposti, vetrine aperte; inoltre all’ingresso del museo si riceve il catalogo minimale ed una audio-guida che facilita la percorrenza nelle sale. Museo degli strumenti musicali Sede: Piazza Santa Croce in Gerusalemme n° 9, Roma Tel: 06 / 32810 Fax: 06 / 7029862 Sito web: www.museostrumentimusicali.it Esposizione fruibile e accessibilità: è possibile effettuare prenotazioni all’associazione per la visita guidata tattile che offre la possibilità di toccare strumenti di particolare pregio: un organo positivo, il clavicembalo Mucciardi e l’arpa Cousineau. L’Associazione Museum ha prodotto per il museo una guida ad alta comprensibilità, con il contributo della Regione Lazio, ad uso dei disabili della vista. Il testo è disponibile in versione braille (corredato dalla planimetria tattile del percorso museale e dai disegni a rilievo di alcuni strumenti musicali), in versione audio, registrata su supporto Mp3 e in carattere ingrandito per ipovedenti. Museo Barracco Sede: Corso Vittorio Emanuele II, 166 - Roma Tel – fax: 06 / 82077386 E-mail: [email protected] Sito web: www.museobaracco.it Esposizione fruibile e accessibilità: con la collaborazione dell’Associazione Museum è stato allestito, dopo la riapertura del museo, un percorso in cui non vedenti e ipovedenti con l’aiuto delle guide possono visitare ed esplorare “tattilmente” le varie opere selezionate di arte egizia, assira, sumera, cipriota, etrusca, greca e romana. Il non vedente può consultare una planimetria del Museo con le indicazioni dei diversi settori, le didascalie in braille di ogni statua, libri in braille in italiano e in inglese, album di disegni in rilievo e commento audio. È previsto un servizio di visite guidate fornito dai volontari dell’Associazione che guida il disabile alla visita tattile. Inoltre al museo questa associazione è attiva con un laboratorio di disegno e di modellistica per adulti non vedenti ed ipovedenti. Mercati di Traiano e Museo dei Fori Imperiali Prenotazione obbligatoria presso l’Associazione Museum Tel: 06 / 5139855 - cell. 33811485361 E-mail: [email protected] Web-site: www.assmuseum.it Esposizione fruibile e accessibilità: sono dotati di un ricco allestimento didattico museale per non vedenti ed ipovedenti, consistente in libri-guida in caratteri leggibili e in braille, CD audio, mappe in rilievo, pannelli e modellini di statue e di architetture, materiale indispensabile per arricchire l’esperienza culturale. Vi è la possibilità di toccare alcuni frammenti di decorazione architettonica esposti nel Museo dei Fori Imperiali individuati per questo scopo. Si può inoltre elaborarne la cognizione con attività di disegno e di manipolazione della creta in uno spazio apposito. MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Sede: Via Reggio Emilia n° 54, Roma Tel: 06 / 671070400 E-mail: [email protected] Sito Web: www.macro.roma.museum Esposizione fruibile e accessibilità: presenta un itinerario tattile dedicato a non vedenti e ipovedenti con la selezione di 13 opere a rilievo della collezione permanente scelte per rappresentatività di differenti movimenti, tendenze e linguaggi dell’arte degli ultimi quarant’anni e la leggibilità dell’immagine a rilievo scaturita dalla loro riproduzione. Sono state redatte guide ad alta comprensibilità ad uso dei non vedenti in caratteri in braille e corredate da disegni in rilievo delle opere d’arte elaborati nella loro essenzialità e guide a stampa con facile leggibilità dei caratteri tipografici da parte degli ipovedenti. Inoltre sono state prodotte particolari schede didattiche illustrative delle tredici opere prescelte; edizioni audio che, oltre a suggerire le modalità di lettura tattile di ciascun disegno, ripropone il testo per le persone impossibilitate alla letture; un video d’arte con una voce narrante che illustra le scene a chi non può vederle rendendo così il percorso didattico fruibile da parte di tutti. Museo Canonica La Fortezzuola Sede: Viale Pietro Canonica n° 2 – Villa Borghese, Roma Tel: 06 / 8842279 E-mail: [email protected] Sito web: www.museocanonica.it Esposizione fruibile e accessibilità: insolita architettura nel parco di Villa Borghese a Roma, nonché significativo esempio di casa-museo dello scultore Pietro Canonica offre un percorso espositivo con visite tattili organizzato in 7 sale che dà un quadro completo dell’evoluzione creativa dell’artista . Visite tattili gratuite sono organizzate dall’Associazione VAMI con prenotazione obbligatoria. L’Associazione V.A.M.I. (Volontari Associati per i Musei Italiani) di Roma svolge servizi di Visite Guidate gratuite per visitatori non vedenti e percorsi museali per non vedenti e ipovedenti. A Roma l’Associazione ha sede in Piazza Scipione Borghese 5, recapito telefonico: 06 / 32880 e presso la Galleria Borghese e recapito telefonico: 06 / 8413979 – int. 208. La prenotazione per le visite tattili sono obbligatorie. LIGURIA Museo di Archeologia Ligure Sede: Villa Pallavicini, Via Pallavicini n° 11 - Pegli (Genova) Tel: 010 / 6984045 Fax: 010 / 6974040 E-mail: [email protected] Sito web: www.museoarcheologicogenova.it Esposizione fruibile e accessibilità: il percorso tattile per ipo e non vedenti nelle sale del Museo e nella sala didattica dà la possibilità di manipolare qualche manufatto. Vi sono cartellinature in braille. Museo del vetro di Villa Rosa Sede: Piazza del Consolato n° 4 – Altare – Savona Tel: 019- 584734 Fax: 019-5899384 Sito web: www.museodelvetro.org Esposizione fruibile e accessibilità: percorso per non vedenti con piastrelle tattili e a caratteri ingranditi con la spiegazione dei pezzi esposti; laboratorio tattile con pezzi selezionati tra i più rappresentativi e più decorati da manipolare. L’accessibilità è garantita tramite una mappa tattile a rilievo per l’orientamento nel museo, un percorso per non vedenti con segnalatori tattili a terra; DVD interattivi accessibili con spiegazioni sulla mostra; sono in preparazione audioguide. Museo Civico Storico Archeologico di Savona Sede: Complesso Monumentale del Priamar - Corso Mazzini, Savona Tel: 0198-22708 E-mail: [email protected] Sito web: www.museoarcheosavona.it Esposizione fruibile e accessibilità: nel museo è allestito il “percorso Arianna” per non vedenti strutturato con vetrine, pannelli e bassorilievi; si possono manipolare alcuni pezzi originali di ceramiche risalenti al periodo medioevale e un frammento imperiale, disposti negli spazi museali comuni. Il museo offre al visitatore tre pannelli in braille, dispense a caratteri ingranditi e in braille e audioguide. LOMBARDIA Museo del tessile di Busto Arsizio Sede: Via Volta n° 6/8 , Busto Arsizio - Varese Tel: 0331-390220/42 Fax: 0331-679460 Esposizione fruibile e accessibilità: percorso per non vedenti con banda tattile al pavimento che guida il disabile dalla sala della Filatura alla sala delle Esperienze (storia del tessile). È possibile sperimentare, impiegando più canali sensoriali, i processi tessili conosciuti durante la visita al museo. Vi sono indicazioni in braille e modellini tattili di alcune delle macchine più significative. Audioguide e visite guidate. Museo del Duomo di Milano Sede: Palazzo Reale, Piazza Duomo 14 - Milano Tel: 02 / 860358 E-mail: [email protected] Sito web: www.internetlandia.com/duomo Esposizione accessibilità: nel museo sono conservate opere d’arte appartenenti alla Veneranda Fabbrica del Duomo. Si organizzano visite guidate con l’Associazione VAMI (02/76022152) con operatori specializzati per non vedenti. Museo Civico “Ala Ponzone” – Museo Stradivariano Sede: Palazzo Affaitati - Via Ugolani Dati n° 4, Cremona Tel: 0372 – 407269 (segreteria); 0372 – 407770 (sale) Fax: 0372 - 407268 E-mail: [email protected] Esposizione fruibile e accessibilità: è allestito il percorso tattile nella sezione didattica con 9 postazioni consequenziali attraverso le quali si possono esplorare le fasi della realizzazione di un violino e attraverso la sensazione tattile si ha la possibilità dell’assemblaggio dei vari pezzi. Sono a disposizione del visitatore didascalie in braille; catalogo con caratteri ingranditi per ipovedenti; catalogo in braille; due diversi supporti audio, in cd e in cassetta. Inoltre all’ingresso del museo è collocata una piantina tattile in rilievo in braille per favorire l’orientamento all’interno degli spazi museali. Palazzo S. Sebastiano Sede: Largo XXIV Maggio n° 12, Mantova Tel: 0376 / 367087 Fax: 0376 / 223618 E-mail: museodellacittà@domino.comune.mantova.it Sito web: www.mumm.mantova.it Esposizione fruibile e accessibilità: il museo offre la possibilità di manipolare 2 riproduzioni in gesso di un affresco e di un dipinto. Sono disponibili bassorilievi di alcuni dipinti. Il percorso è corredato da una miniguida in braille delle opere esposte, da didascalie in braille, da audioguide per non vedenti. All’ingresso è disponibile un modellino tridimensionale del palazzo. Inoltre vi è un operatore specializzato per non vedenti per le visite. Palazzo Te Sede: Viale Te n° 19, Mantova Tel: 0376 / 365886 Fax: 0376 / 363883 Sito web: www.centropalazzote.it Esposizione fruibile: percorso espositivo in otto sale del Palazzo di dieci bassorilievi prospettici per rendere accessibile la pittura ad affresco del Manierismo italiano. I bassorilievi sono stati realizzati in scala con uso di sottosquadri tenendo conto delle regole tiflodidattiche funzionali alla percezione tattile. Accessibilità: sono state realizzate schede descrittive e un’audioguida; per ogni bassorilievo è stata redatta una scheda tecnica che guida il visitatore nell’esplorazione tattile. L’audioguida comprende l’accompagnamento verbale all’esperienza tattile sui bassorilievi, approfondimenti sulle sale selezionate, indagini logistiche e temporali, per una percezione aptica e una visione cognitiva delle scene affrescate, complementari tra loro. Inoltre è disponibile un plastico tridimensionale e due mappe visuotattili dei piani del palazzo che forniscono indicazioni per l’orientamento e sulla collocazione dei bassorilievi. Museo dell’Ottocento – Villa Belgiojoso Bonaparte – In fase di realizzazione Sede: Via Palestro n° 16 - Milano Tel: 02 / 76340809; 02 / 76004275 Fax: 02 / 778097 Sito web: www.villabelgiojosobonaparte.it Esposizione fruibile e accessibilità: percorso tattile con modellini in scala del Museo per presentare gli spazi e la disposizione delle opere nell’ambiente. Percorso integrato con l’ausilio di guanti speciali che permettono di toccare alcune opere d’arte. Il museo dispone di una guida tattile delle opere e del Museo corredata di testi con descrizione dell’ambiente musicale. Possibilità di visite guidate. In progetto la realizzazione di un’audioguida. Villa romana di Desenzano sul Garda Sede: Via Crocefisso n° 22m, Desenzano sul Garda – (Brescia) Tel: 030 / 9143547 E-mail: [email protected] Esposizione fruibile e accessibilità: mappa tattile posta all’ingresso dell’area archeologica della villa risalente al periodo tardo-imperiale; pannelli a diversi colori con contrasto cromatico sulla mappa per la percezione agli ipovedenti. L’accessibilità è garantita con una legenda in braille ed in stampatello funzionale, targhe in braille, pannelli in braille per la spiegazione del sito archeologico, mappa tattile. Museo di Storia Naturale e Planetario Sede: Corso Venezia 55/57, Milano Tel -Museo: 02 / 88463337 Tel-Planetario: 02 / 88463340 Sito web: www.comune.milano.it/museiemostre Presso il Museo ed il Planetario si possono prenotare visite specializzate per non vedenti. MARCHE Museo Tattile Statale Omero Sede: Via Tiziano n° 50, Ancona Tel: 071 / 2811935 Fax: 071 / 2818358 E-mail: [email protected] ; [email protected] Sito web: www.museoomero.it Sito vocale al numero verde 800202220 Esposizione fruibile: un’ampia struttura allestita appositamente per consentire ai ciechi di conoscere l’arte attraverso il tatto. Nelle sale del Museo sono ospitati calchi di gesso delle più celebri sculture di tutti i tempi da quella egiziana ai capolavori dell’arte greca, romana, gotica, rinascimentale, neoclassica e opere originali di scultura contemporanea. Una sala è dedicata interamente ai modelli in legno architettonici delle più famose costruzioni del mondo : dal Pantheon al Partendone, da S. Pietro al Lazzaretto vanvitelliano, per consentire al cieco di capire meglio il concetto di spazio, di pieno e vuoto e di riconoscere i diversi stili. Accessibilità: tutte le sale possono essere visitate in autonomia dal non vedente con una guida sonora “Walk-assistant”, un percorso guidato ad alta tecnologia sul pavimento. Sono disponibili sussidi didattici, come tavole in rilievo utili alla conoscenza degli stili e alla comprensione dell’architettura e le schede informative sulle opere, disponibili in nero e in braille. Museo Pietraia dei poeti Sede: Via Contrada Barattelle n° 3, S.Benedetto del Tronto – (Ascoli Piceno) E -mail: [email protected] Sito web: www.pietraiadeipoeti.it Esposizione fruibile e accessibilità: percorso tattile per non vedenti con 11 opere dello scultore sanbenedettese Marcello Sgattoni. Le descrizioni delle opere sono realizzate con targhe in braille; è disponibile un lettore Mp3 con la registrazione delle descrizioni dettagliate delle opere e sulla collocazione delle opere. All’interno è previsto un percorso segnalato da un passamano, lungo il quale alcune targhe in braille avvertono il non vedente della presenza dell’opera disponibile alla visione tattile. Museo Naturalistico Paolo Barrasso Sede: Via del Vivaio, Caramanico Terme (Pescara) Tel: 085/92343 Fax: 085/960555 E-mail: [email protected] Sito web: www.muvi.org/museobarrasso Esposizione fruibile e accessibilità: la sezione archeologica è fruibile da non vedenti e ipovedenti attraverso un percorso guidato da un corrimano metallico; in corrispondenza dei luoghi di attenzione con pannelli didattici, contenitori per oggetti riprodotti da toccare, esso cambia materiale diventando di legno. Vi sono cartelli in braille e per ipovedenti. Il museo fornisce un’audioguida specifica per non vedenti. Museo della Formula1 – In fase di realizzazione Sede: sarà realizzato nelle sale della Mole Vanvitelliana, come sezione del Museo Tattile Statale Omero - Ancona Tel: 071 / 281193 (Museo Omero) Fax: 071 / 2818358 (Museo Omero) E-mail: [email protected] Sito web: www.museoomero.it Esposizione fruibile: sarà il primo museo interamente dedicato alla Formula1 ed ospiterà motori, auto, modellini, tute da gara e tutto quanto riguarda la Formula1. I non vedenti avranno la possibilità di toccare tutti i pezzi in mostra. PIEMONTE Castello di Moncalieri Sede: Via del Castello 2, Moncalieri (Torino) Tel: 011 / 6402883 Sito web: www.comune.moncalieri.to.it Esposizione: Costruito nel XIII sec., è accessibile solamente il piano terra e il contiguo appartamento ed offre apposite schede in braille utilizzabili dai non vedenti. Museo Borgogna Sede: Via Antonio Borgogna n° 4 - Vercelli Tel-Fax: 0161 - 211338 E-mail: [email protected] Sito web: www.museoborgogna.it Esposizione fruibile e accessibilità: raccolta di 12 tavole tattili di dipinti selezionati dalla collezione del museo. Il museo dispone di audiocassette che commentano le tavole tradotte in rilievo e da informazioni sul percorso museale; vi sono operatori specializzati che guidano la visita al museo. Su prenotazione. Museo della Sindone Sede: Via S. Domenico 28, Torino Tel: 011 / 4365832 Fax: 011 / 4319275 E-mail: [email protected] Sito web: www.sindone.it Esposizione fruibile e accessibilità: percorso sperimentale per non vedenti con realizzazione tridimensionale generata con strumenti automatici della parte anteriore della Sindone su un supporto in alluminio. Il percorso è corredato di un libro “toccare la Sindone” in braille stampato in serigrafia con inchiostro trasparente a rilievo e corredato da un’audiocassetta, funzionali alla visita al Museo ed alla conoscenza della Sindone. Vi sono audioguide in quattro lingue. Museo di Arti Decorative Fondazione Accorsi Sede: Via Po n° 55 - Torino Tel: 011 - 8129116 Fax: 011 - 8150770 E-mail: [email protected] Sito web: www.fondazioneaccorsi.it Esposizione fruibile e accessibilità: nella sezione didattica è allestito un percorso tattile permanente che attraverso l’esplorazione tattile di modelli appositamente realizzati (mobili, porcellane, utensili in rame, arazzi) permette di ripercorrere l’evoluzione degli stili e delle forme dell’arte del 700. Il percorso articolato in 3 incontri con presentazione del museo, tecniche decorative, esperienza pratica in laboratorio con la tecnica dell’intarsio. Museo Civico Archeologico di Mergozzo Sede: Via Roma n° 8 presso l’Antico Palazzo Comunale - Mergozzo - (Verbania) Tel: 0323 / 845379 Fax: 0323 / 80574 E-mail: [email protected] Sito web: www.mergozzo.it Esposizione fruibile e accessibilità: postazione tattile con 30 riproduzioni di reperti archeologici. Didascalie in braille; visite guidate. Museo Egizio Sede: Via Accademia delle Scienze n° 6 - Torino Tel: 011 - 5617776 Fax: 011 - 5623157 E-mail: [email protected]; [email protected] Sito web: www.museoegizio.org Esposizione fruibile e accessibilità: itinerario tattile “Museo Egizio da toccare” nello Statuario degli Egizi: approccio tattile di 9 capolavori egizi originali. Il museo mette a disposizione: guida in braille con disegni a rilievo delle statue egizie come catalogo e supporto didattico; manuale di guida ai disegni delle opere; testi con scrittura a corpo maggiore, giallo su fondo nero per gli ipovedenti; cassetta audio con auricolari. Vi sono percorsi tattili nelle sale dello Statuario. Museo Scopriminiera Sede: Località Paola Prali - Torino Tel: 0121 - 806987 Fax: 0121 - 806987 E-mail: [email protected] Sito web: www.scopriminiera.it Esposizione fruibile e accessibilità: percorso tattile con pannelli e didascalie in braille nella miniera Paola. Il visitatore potrà rivivere l’ambiente in cui migliaia di minatori hanno lavorato, percorrendo le gallerie con il trenino dei minatori o a piedi. Didascalie in braille; audioguide wireless in quattro lingue per aggiungere un accompagnamento emozionante e coinvolgente al percorso di visita lungo gli spazi della mostra. Museo Nazionale del Cinema di Torino Sede: Via Montebello n° 20, Torino (all’interno della Mole Antonelliana) Tel: 011 / 8138511 Fax: 011 / 8398501 E-mail: [email protected] Sito web: www.museonazionaledelcinema.org Esposizione fruibile e accessibilità: percorso tattile che ospita una riproduzione della Mole Antonelliana in scala 1 a 100, realizzata con differenti tipi di legno per far comprendere anche agli ipovedenti e ai non vedenti quale sia la struttura architettonica del capolavoro di Alessandro Antonelli. Inoltre sono disponibili disegni visuo-tattili che ne ripercorrono la storia. Borgo Medievale Sede: Parco del Valentino - Torino Tel: 011 / 4431704 per informazioni Accessibilità: è stato realizzato un volume con 13 tavole con rilievi comprendenti una mappa del borgo, rappresentazioni degli edifici, particolari architettonici, dipinti, affreschi, travature, infissi, i serramenti più diffusi e peculiari del borgo e dell’età medievale. Il volume è corredato di una audiocassetta che guida il visitatore non vedente per le vie del borgo medievale e della rocca. Sono disponibili scritte in braille e caratteri ingranditi per ipovedenti. Il percorso medievale è completato dalla visita del giardino delle delizie e degli orti. PUGLIA Pinacoteca Brovinciale di Bari Sede: Palazzo della provincia, Via Spalato 19 - Bari Tel: 080 - 5412421 Sito web: www.apuliamuseum.com/cities/bari/bapina.htm Esposizione fruibile: sono organizzate su prenotazione visite guidate per non vedenti. SARDEGNA Museo Civico Archeologico Su Mulinu Sede: Piazza Risorgimento n° 7, Villanovafranca - Cagliari Tel - Fax 070-9367458 Sito web: www.comunevillanovafranca.ca.it Esposizione fruibile e accessibilità: plastico tattile del complesso archeologico del Nuraghe Su Mulinu con didascalie in braille; piantina con stratificazioni millenarie a rilievo a vari colori; copie ceramiche di brocche, lucerne tra i reperti più rappresentativi. Inoltre vi sono supporti didascalici in braille; sono assicurate visite guidate. Museo Archeologico Villa Sulcis Sede: Via Napoli – Carbonia ( Cagliari ) Tel-fax: 0781 - 691131 E-mail: [email protected] Sito web: www.carbonia.ca.it Esposizione fruibile e accessibilità: dal luglio 2007 sarà ultimato il progetto con l’esposizione tattile di reperti preistorici del Sulcis con reperti sia originali che copie. Il museo ha leggii con didascalie in braille ed inoltre a breve saranno disponibili 6 postazioni informatiche accessibili. SICILIA Museo Archeologico S. Spirito Sede: Contrada S. Spirito - Caltanissetta Tel: 0934 / 567062 Esposizione fruibile e accessibilità: percorso tattile con apposite postazioni grazie alle quali i non vedenti potranno apprezzare appieno le forme dei reperti esposti nelle vetrine con copie. Testi e didascalie tradotte in braille. TOSCANA Museo Paleontologico di Empoli Sede: Palazzo Ghibellino, Piazza Farinata degli Uberti n° 7, Empoli ( Fi ) Tel: 0571 / 537038 E-mail: [email protected] Esposizione fruibile e accessibilità: il museo dedica sezioni con oggetti, fossili e plastici che riproducono il ritratto paleontologico del territorio empolese dove un tempo c’era il mare e dove sono state ritrovate migliaia di conchiglie e resti di balene che possono essere toccate dai non vedenti. I visitatori disabili possono seguire il percorso museale tattile in maniera autonoma. Museo Nazionale Alinari della Fotografia - Mnaf Sede: Piazza Santa Maria Novella n° 14 - Firenze Tel: 055 / 216310 Fax: 055 / 2646990 E-mail: [email protected] Sito internet: www.alinari.it Esposizione fruibile e accessibilità: esposizione tridimensionale e trasposizione in rilievo delle immagini più significative del museo (circa 20) che permettono al non vedente di seguire lo sviluppo storico della fotografia dal dagherrotipo a oggi. Il museo dispone un catalogo specializzato contenente 10 fotografie tattili, didascalie in braille e audioguide in italiano e in inglese. È presente un corrimano in acciaio che si snoda lungo tutto il percorso ed una segnalazione a terra con elementi che consentono di dare ulteriori informazioni al non vedente dove è assente il corrimano per motivi legati alla conformazione architettonica dello spazio. Museo Civico Archeologico delle Acque di Chianciano Terme Sede: Viale Dante, Chianciano Terme – Siena Tel: 0578/30471 Esposizione fruibile e accessibilità: il nuovo allestimento del museo prevede un percorso attrezzato “Etruschi da toccare” che attraverso l’uso di mappe tattili permette di fare apprezzare reperti e opere d’arte ai non vedenti e agli ipovedenti. Sono esposti pannelli scritti in braille con spiegazioni dell’opera esposta e la riproduzione tattile in scala dell’oggetto. Lungo il percorso sono esposte copie di monumenti famosi, statue e urne cinerarie e riproduzioni di un grande scudo e alcuni vasi in bucchero. Museo di Storia naturale e del Territorio di Calci Sede: Certosa di Calci -Via Roma n° 79 – Calci (Pisa) Tel: 050 / 2212990 Fax: 050 / 2212975 Sito web: http://storianaturale.museo.unipi.it Esposizione fruibile: sala tattile “La natura a portata di mano” con modelli, riproduzioni e reperti tattili da manipolare che permette di ripercorrere gli ambienti tipici del territorio pisano, dai monti, lungo il fiume fino al mare. Accessibilità: il museo dispone di audioguide, sfondi sonori, mappa tattile, pannelli tridimensionali, cartellinature in braille, testi a caratteri ingranditi, cd interattivi e accessibili. Museo degli Strumenti per il Calcolo Sede: Via Nicola Pisano n° 25 - Pisa Tel: 050 / 2215212 E-mail: [email protected] Sito web: www.fondazionegalileogalilei.it Esposizione fruibile: sala tattile per non vedenti con possibilità di manipolare strumenti e macchinari. Museo della Fondazione Horne Sede: Via dè Benci n° 6 - Firenze Tel: 055 / 244661 Fax: 055 / 2009252 E-mail: [email protected] Sito web: www.museohorne.it Esposizione fruibile e accessibilità: percorso tattile predisposto fra i mobili e gli arredi del Palazzo del Rinascimento. Mappe tattili e tavole in rilievo. Visite guidate gratuite per disabili visivi organizzate dall’Associazione VIVAT. Museo Civico di scienze naturali ed Archeologia della Valdinievole Sede: Piazza L. da Vinci n°1 - Pescia - Pistoia Tel: 0572 / 477533 Fax: 0572 / 492343 E-mail: [email protected] Sito web: www.comunepescia.it Esposizione fruibile e accessibilità: ogni settore del museo ha una sezione tattile con reperti originali da manipolare custodito in vetrine; riproduzioni fedeli di materiale archeologico di vasi etruschi e villanoviani. Il museo dispone di 5 volumi in braille di spiegazioni; in fase di ultimazione sono i pannelli in braille e le targhe in braille che sintetizzano i contenuti di ogni vetrina. Museo civico archeologico Isidoro Falchi Sede: Piazza Vetluna - Vetulonia (Grosseto) - Castiglione della Pescaia Tel: 0564 / 948058 E-mail: [email protected] Esposizione fruibile e accessibilità: sezione tattile con reperti etruschi originali da manipolare; riproduzioni appositamente elaborate di vasi etruschi da toccare; due plastici di tombe etrusche di Vetulonia. Una pedana tattile a terra permette al non vedente di orientarsi dall’ingresso al primo piano dell’esposizione; sono disponibili audioguide. Mappe e pannelli didattici tattili provvisti di didascalie in braille sul sito archeologico di Vetulonia sono in fase di ultimazione. FIRENZE Museo Marino Marini Sede: Piazza S. Pancrazio - Firenze Tel: 055 / 219432 Fax: 055 / 289510 E-mail: [email protected] Sito web: www.museomarinomarini.it Esposizione fruibile: percorso tattile con le opere più significative dell’artista Marino Marini che offre l’opportunità di ripercorrere l’itinerario artistico di uno dei più grandi scultori del Novecento italiano. Accessibilità: visite guidate gratuite dell’Associazione VIVAT specializzate per disabili visivi. Adiacente al Museo ed inserita nell’antico complesso monastico della ex-chiesa di San Pancrazio si trova la Cappella Rucellai che custodisce il celebre Sacello del Santo Sepolcro, opera di Leon Battista Alberti. Anche in questa sede l’Associazione VIVAT organizza visite guidate gratuite per non vedenti. La visita a questo singolare complesso architettonico porta i non vedenti alla scoperta di un volume che nelle sue forme ridotte riproduce in modo completamente percettibile la struttura di una chiesa ad aula unica di pianta rettangolare con abside semicircolare. Museo di Storia Naturale – Sezione di Paleontologia Sede: Via La Pira n° 4 - Firenze Tel: 055 / 681814 ; 055 / 2757536 Fax: 055 / 2756230 Sito web: www.cultura.toscana.it Esposizione fruibile: Percorso espositivo con due itinerari guidati su una selezione di invertebrati fossili e su alcuni proboscidati. Accessibilità: Supporti tiflotecnici e cartellinature in braille. Visite guidate gratuite dell’Associazione VIVAT. L’Associazione VIVAT (Volontari Italiani Visite Artistiche Tattili) opera per la promozione e la valorizzazione del patrimonio museale con particolare attenzione e sensibilità nei confronti dei portatori di handicap visivo. L’attività si esplica in visite guidate tattili per non vedenti presso musei e mostre. Tutti gli itinerari proposti dalla VIVAT presso i musei fiorentini offrono al non vedente la possibilità di compiere un’esplorazione tattile su un gruppo scelto di opere scultoree. L’Associazione VIVAT ha sede presso il Museo Marino Marini in Piazza S. Pancrazio. INFO: tel 055 / 219432 - Email : [email protected] Museo Nazionale del Bargello Sede: Via del Proconsolo n° 4 - Firenze Tel: 055 - 2388606 Fax: 055 - 2388756 E-mail: [email protected] Sito web: www.polomuseale.firenze.it/bargello Esposizione fruibile e accessibilità: percorso tattile riguardante i materiali e le forme nella scultura dal XIV al XVI sec. Il museo fornisce audioguide in diverse lingue. Museo – Palazzo Pitti Sede: Piazza Pitti n° 1 - Firenze Tel: 055 – 2388658; 055 - 284272 Fax: 055 - 2388680 E-mail: [email protected] Sito web: www.polomuseale.firenze.it/palazzopitti Esposizione fruibile e accessibilità: nella sala della Didattica è allestito il percorso “Toccare per conoscere” che permette di conoscere attraverso il tatto l’evoluzione del gusto, delle fogge e degli abiti del 700 e dell’800. Presso il laboratorio di Palazzo Pitti vi è il percorso tattile sulla tecnica della ceramica italiana medioevale e rinascimentale. Il visitatore può utilizzare un libretto esplicativo in braille che contiene una serie di schede attraverso cui vengono descritte le fasi più significative dell’evoluzione della moda dell’epoca. Istituto e Museo di Storia della Scienza Sede: Piazza dei Giudici 1 , Firenze Tel: 055 / 265311 E-mail: [email protected] Sito web: www.imss.fi.it Esposizione fruibile: percorso tattile attraverso il quale un accompagnatore presenta ai visitatori non vedenti gli oggetti esposti nelle 21 sale del Museo. È possibile fare esperienza tattile su alcuni strumenti originali ed alcune copie per comprenderne il funzionamento e il significato nel contesto dell’evoluzione storica delle scienze. Il servizio è gratuito ma è su prenotazione. VENETO Museo Archeologico Nazionale di Venezia Sede: Piazza S. Marco 17, Venezia Tel: 041 - 5225978 Fax: 041 - 5200935 E-mail: [email protected] Sito web: www.archeologia.beniculturali.it/pages/atlante/I5.html Esposizione fruibile e accessibilità: è possibile manipolare circa 10 sculture e reperti originali di epoca romana con l’aiuto degli assistenti tecnici museali per la lettura e l’analisi delle opere d’arte. Vi è una guida del percorso stesso, con testi in braille e disegni a rilievo. Museo Civico di Belluno Sede: Palazzo dei giuristi, Piazza Duomo 16 - Belluno Tel: 0437 - 944836 E-mail: [email protected] Sito web: http://museo.comune.it Esposizione fruibile e accessibilità: progetto “Chiaroscuro”, percorso espositivo tattile con otto opere pittoriche selezionate tra le collezioni del museo, tradotte in rilievo grazie ad un particolare software. Sono presenti pannelli in braille inseriti sotto le opere, lettore e audioguide con informazioni di carattere storico ed artistico. Museo Civico di Belluno Sede: Palazzo dei giuristi, Piazza Duomo 16 - Belluno Tel: 0437 - 944836 E-mail: [email protected] Sito web: http://museo.comune.it Esposizione fruibile e accessibilità: progetto “Chiaroscuro”, percorso espositivo tattile con otto opere pittoriche selezionate tra le collezioni del museo, tradotte in rilievo grazie ad un particolare software. Sono presenti pannelli in braille inseriti sotto le opere, lettore e audioguide con informazioni di carattere storico ed artistico. Museo Correr Sede: Piazza S. Marco - Venezia Tel: 041 - 5225625 Fax: 041 - 5200935 E-mail: [email protected] Sito web: www.museiciviciveneziani.it Esposizione fruibile e accessibilità: “Percorso espositivo del bronzetto” con vetrine apribili per la manipolazione tattile dei bronzetti del 1400 –1600, lungo un percorso segnalato. All’interno delle sale interessate dal percorso tattile sono presenti un corrimano e delle piante in rilievo per favorire l’orientamento. All’ingresso vi è una mappa tattile con la descrizione dell’area marciana. Si effettuano visite con audioguida, la quale fornisce una descrizione verbale degli oggetti che possono essere manipolati dal visitatore. Inoltre vi sono didascalie in braille ed illustrazioni in rilievo. Museo Archeologico di Torcello Sede: Piazza Torcello - Torcello Tel: 041 - 730761 Esposizione fruibile e accessibilità: nella sezione archeologica è presente il progetto ”Museo per tutti” con reperti da manipolare. Piantine in braille e guida in braille. Museo civico di Feltre Sede: Via Lorenzo Luzzo n° 21 Feltre (Belluno) Tel: 0439 / 885241-42 Fax: 0439 / 885246 Sito web: www.comune.feltre.bl.it Esposizione fruibile e accessibilità: progetto “Feltre in chiaroscuro” tre opere pittoriche tradotte in bassorilievo e modelli tridimensionali, riproduzione in rilievo del soffitto decorato. Sono in preparazione le audioguide. Museo Civico Paleontologico Dal lago di Valdagno Sede: Palazzo Festari , Corso Italia n° 63 Vicenza Tel: 0445/412914 ; 0445/424507 Fax: 0445/409724 E-mail: [email protected] Sito web: www.comune.valdagno.vi.it Esposizione fruibile e accessibilità: 35 pannelli che raccolgono alcuni pezzi fossili tra i più significativi della collezione con possibilità di manipolare. Sono presenti didascalie in braille e a caratteri ingranditi. Il museo è dotato di una stampante che permette di creare guide con immagini a rilievo. Visite guidate. Previa prenotazione può essere fatta l’esperienza della lavorazione e riproduzione di calchi di fossili utilizzando materiali vari, quali creta e argilla. Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro Sede: Via del Seminario 26, Portogruaro - Venezia Tel: 0421 - 72674 Esposizione fruibile e accessibilità: possibilità di manipolare molti reperti di resti architettonici, monumenti funerari, urne, stele del periodo I – IV sec. D.C. All’ingresso è disponibile una piantina con il rilievo delle sale e la posizione dei reperti più importanti della collezione. Guida in braille. Museo Archeologico Nazionale di Altino Sede: Via S. Eliodoro 37, Quarto d’Altino - Venezia Tel-fax: 0422 - 829008 Sito web: www.archeologia.beniculturali.it/pages/atlante/S36.html Esposizione fruibile e accessibilità: nella prima sala del museo sono esposti n° 7 reperti da manipolare. Vi sono 2 pannelli in braille e una guida in braille in 4 lingue (italiano, inglese, francese e tedesco). Bibliografia AA.VV. (a cura di Museo Tattile Statale Omero), L’arte a portata di mano. Verso una pedagogia di accesso ai Beni Culturali senza barriere, Armando Editore, Roma, 2006. AA.VV. (a cura di Poggiani Keller R. e D’Agostini C.), Ad occhi chiusi nel museo, Atti del Convegno, Bergamo, 2003. ABBOTT E. A., Flatlandia - Racconto fantastico a più dimensioni, trad. it. ed. Gli Adelphi, Milano, 1993. ARNHEIM R., Arte e percezione visiva, trad. it. ed. Feltrinelli, Milano, 1971. ARNHEIM R., Aspetti percettivi dell’arte per i ciechi, in ARNHEIM R., Per la salvezza dell’arte, trad. it. ed. Feltrinelli, Milano, 1994. BELLINI A. (a cura di), Toccare l’arte. 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