L`Addolorata incontra il Figlio
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L`Addolorata incontra il Figlio
LA SICILIA 26. SABATO 7 APRILE 2012 ENNA A VILLAROSA IL CORTEO CON GESU’, LA MADONNA E SAN GIOVANNI INFONDE SPERANZA LA PROCESSIONE A CERAMI Due comunità, un esempio di religiosità dove il culto della passione e della resurrezione di Gesù Cristo è ancora vivo e vivido come un tempo. Questa è la Settimana Santa a Villarosa e Villapriolo che, come ogni anno, si carica di significato e commozione. Si è cominciato domenica scorsa con le processioni che simulavano l’entrata di Gesù a Gerusalemme e poi lunedì, martedì e mercoledì con gli esercizi spirituali guidati dai tre parroci: Salvatore Stagno, Salvatore Chiolo e Salvatore Bevacqua. Giovedì si è tenuta la messa "In coena Domini", nella quale la Chiesa ricorda il dono dell’eucarestia e del sacerdozio ministeriale. L’appuntamento più atteso, in preparazione alla Pasqua di resurrezione, è stato ieri con la sfilata solenne del Cristo alla colonna, affiancato da San Giovanni e l’Addolorata, delle confraternite maschili di San Giovanni, del Santissimo Crocifisso, del Santo Sepolcro, I tamburi e le «trouccule» simboleggiano il dolore di Santa Barbara, San Giacomo e delle due confraternite femminili, Madonna della Catena e Addolorata, che puntualmente, ogni anno, con i loro vessilli, le loro divise e tanta spiritualità, rendono il rito particolarmente suggestivo. A Villapriolo, invece, si è svolto sempre in via Bongiorno il tradizionale incontro tra Cristo, San Giovanni e l’Addolorata. La processione si è conclusa al calvario. Hanno occupato uno spazio di rilievo i "lamenti", antichissimi canti in un siciliano ristretto che accompagnano la processione con l’urna del Cristo morto per le vie del paese. Dunque, tradizioni secolari che sfidano la modernità e che lanciano messaggi di speranza. Speranza però che molti villarosani hanno perso già da tempo anche per la mancanza di lavoro, causa di malcontento, frustrazione, fonti diverse di violenza, degrado economico e morale. GIACOMO LISACCHI L’Addolorata incontra il Figlio Rinnovato il connubio tra storia e folclore; oggi la Benedizione di fuoco, cero e acqua Silenzio, compostezza e tanta emozione hanno fatto da cornice alla processione del Venerdì Santo. Non ha disatteso le attese la manifestazione religiosa in cui le confraternite del capoluogo hanno rievocato la morta di Gesù con un rito che va ormai avanti da secoli. Complice la bella giornata, a seguire la processione è stato un bagno di folla, ben oltre la soglia attesa delle venti mila persone, quasi trenta secondo le prime stime. E sono stati tanti i turisti - tra gli stranieri presenti molti tedeschi -, che già dalle prime ore del mattino era possibile vederli per le vie della città. Così come da programma alle 16,30 la confraternita della Ss. Passione ha mosso i primi passi per recarsi in processione verso il Duomo e al suo passaggio tutte le confraternite si sono inserite. La prima tappa che hanno compiuto le confraternite è stata nella chiesa dell’Addolorata dove era già pronto il fercolo con la Vergine Santa che ha poi raggiunto la Chiesa Madre dove, nel frattempo, i confrati del Ss. Salvatore erano giunti con l’Urna del Cristo Morto. Tanta emozione e brividi lungo le vene di chi ha assistito soprattutto al passaggio dei due fercoli. Alle 19, invece, al Duomo ha preso il via la seconda parte della processione, quella che ha visto gli oltre due mila incappucciati precedere i fercoli del Cristo Morto e dell’Addolorata, dirigendosi verso il cimitero dove è stata impartita la solenne benedizione con la Spina Santa. Il viaggio di ritorno è stato caratterizzato dalle torce che hanno illuminato il viaggio di ritorno della processione, un caratteristico percorso che ha visto i momenti più emozionanti lungo la via Vittorio Emanuele e la salita verso il Duomo do- In breve DAL COMUNE E SAIS Bagni pubblici e bus gratuiti w.s.) Per un giorno Enna ha accolto nelle vie principali una moltitudine di spettatori che hanno seguito la processione delle sedici confraternite e dei fercoli del Cristo Morto e dell’Addolorata. Per fronteggiare al meglio l’evento, il Comune ha messo su una serie di atti. Sono stati predisposti dei bagni ecologici posizionati nei centri fulcro della manifestazione e quindi al Duomo, nel piazzale del cimitero e nel centro storico nei pressi del Belvedere. Funzionanti anche i servizi a Lombardia, centro d’arrivo per i pullman. L’assenza di servizi igienici è sempre stato un problema per il capoluogo ennese che, spesso, è stato bersaglio di accuse da parte di guide turistiche e visitatori che, in preda alle necessità fisiologiche, non hanno trovato servizi adeguati o, nella peggiore delle ipotesi, i servizi aperti. Nel centro storico, in via Varisano, previste anche due postazioni di ambulanze oltre che uno spazio riservato ai disabili per permettere loro di seguire la processione. Il vice sindaco Angelo Di Dio, prima della processione di ieri, ha effettuato un sopralluogo nella zona antistante il cimitero e ha avuto modo di notare che la piazza era stata ripulita. Predisposto dal Comune e Sais autolinee anche un servizio gratuito con due bus navetta da piazza Europa a via S. Agata, due bus con servizio "Rotatoria Pisciotto Piazza Balata - Rotatoria Pisciotto", un bus Ospedale - Quadrivio S. Anna - Via Pergusa - Rotatoria Pisciotto e viceversa, un bus da Ferrante alla Piazza Europa e viceversa e un bus da Pergusa al Pisciotto. ve ad attendere, quando erano ormai le 22 inoltrate, c’era una piazza gremita di fedeli che hanno assistito alla fine della processione, ma non dei riti perché la Settimana Santa si concluderà con la Pasqua, giorno di Resurrezione di Gesù. Il programma di oggi avrà come fulcro il Duomo e le chiese parrocchiali dove, alle 22,30, ci sarà la "Benedizione del fuoco, del Cero, dell’Acqua per i battesimi e la veglia pasquale" a cui seguirà la celebrazione della messa. Anche quest’anno è stata ripetuta la tradizionale infiorata che accoglie il rientro dell’Urna con il Cristo Morto. A offrire e realizzare quest’opera è stata la famiglia Fazzi, residente dinanzi la chiesa del Ss. Salvatore dove l’Urna sosta per qualche minuto attorniata da una folla in silenzio, commossa e in preghiera. «È difficile trovare un simbolo che abbia tanti significati come quello del Crocifisso, esso rappresenta la verità dell’uomo e indica i valori della vita e della morte. È l’espressione di una sofferenza offerta per amore» hanno spiegato i componenti della famiglia Fazzi aggiungendo che «i due bracci della croce indicano il dolore e l’amore senza dei quali l’individuo non può vivere, dando un senso alla speranza». MESSAGGIO DEL VESCOVO «Proprio perché Gesù è risorto oggi è una presenza costante» L’Urna contenente Cristo viene portata in processione a Enna WILLIAM SAVOCA Il vescovo Michele Pennisi in prossimità della Santa Pasqua 2012 ha diramato alla comunità diocesana armerina, un messaggio di speranza e redenzione. Il presule rivolgendosi ai fedeli delle dodici comunità che compongono il territorio diocesano dice: "Con Cristo Risorto non solo Gesù di Nazareth ma anche Dio è nostro contemporaneo. Il filosofo Kierkegaard scriveva: "L’unico rapporto etico che si può avere con Cristo è la contemporaneità". Noi non siamo gli ammiratori di un defunto famoso, ma i discepoli di un Vivente, che sta realizzando il Regno di Dio come regno di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace sulla terra come nel cielo. Noi, che a Pasqua lo celebriamo come nostro contemporaneo, siamo incaricati di lavorare con lui al suo progetto per il Regno nel tempo presente". Pennisi continua: "È la presenza di Cristo risorto nella Chiesa attraverso il suo Spirito oggi, non la sua attualità che può esigere la mia fede. Per chi crede in lui, relegare Gesù nel passato è impossibile, perché significherebbe tagliare il legame che unisce la nostra esistenza alla sua. È proprio perché Gesù è risorto dai morti egli è vivo in un modo unico e nuovo e può essere con noi una presenza viva, che percepiamo nella preghiera, nell’ascolto della parola di Dio e nei sacramenti e nel servizio animato dalla carità ai poveri. Attraverso l’Eucaristia la Chiesa, facendo memoria non simbolica ma reale del mistero pasquale di Gesù, viene resa dalla potenza dello Spirito Santo contemporanea di Gesù, vive in lui e di lui e così realizza e costruisce se stessa". Pennisi parlando alla comunità diocesana conclude facendo riferimento al convegno della Chiesa Italiana su "Cristo nostro contemporaneo" dello scorso febbraio: "Il cardinale Camillo Ruini - dice il vescovo - ha affermato: "Gesù rimarrà sempre nostro contemporaneo, perché vive con noi e per noi nell’eterno presente di Dio". Affinché però anche noi viviamo da suoi contemporanei, con lui e per lui, mi sembra necessario che oggi la missione ritorni ad essere quello che è stata all’inizio: una scelta di vita che coinvolge l’intera comunità cristiana e ciascuno dei suoi membri, secondo le condizioni concrete della sua esistenza". MARTA FURNARI CERAMI. Nelle integrità della fede continuano le manifestazioni della settimana santa vissute dalla comunità ceramese. Ieri sera, in linea con la tradizione, un posto importante e suggestivo ha occupato il rituale del Venerdì Santo, con cui si commemora la Passione e la morte del Cristo in croce. Dopo un meticoloso lavoro di preparazione della vare allestite nella chiesa Madre e nella chiesa di S. Biagio, i fedeli si dispongono in ordine dando il via alla processione che accompagna in giro per le vie cittadine i simulacri scultorei di Cristo in croce, di Gesù morto e posto nell’urna, trasportati a spalla dagli uomini, e della Madonna Addolorata, condotta a spalla dalle donne. Aprono il corteo le confraternite di S. Michele, S. Sebastiano, S. Antonio e della Madonna del Carmelo. Il tono cupo dei tamburi, quello stridulo delle "trouccule" (battole di legno, per sostituire il suono della campane), delle fiammelle (torce) portate da centinaia di confrati sono l’espressione per rappresentare il simbolismo di lutto per il Dio condannato a morte. A motivo di strazio si odono le "lamentanze" in dialetto ceramese, d’intensità emozionale unica, tramandate per rivivere i motivi più tristi e dolorosi della Passione di Cristo. Tra le più popolari laudi sacre ceramesi: il "Popule meus" (lamenti che il Signore muove al popolo giudaico per l’ingratitudine dimostrata verso i suoi benefici), "Dumani agghiorna lu Venniri Santu", (Domani è il giorno del Venerdì Santo), "Lu carvaniu si fici" (E’ giunto il momento del calvario). La moltitudine implorante dei devoti, seguendo un preciso itinerario, si spinge fino al cocuzzolo roccioso (Calvario), ove si trova una croce di ferro eretta nel 1932 per volontà di due missionari in visita a Cerami. Completato il giro delle vie cittadine, il fermento religioso giunge alla Matrice, per poi sciogliersi dopo un’appassionata predica del arciprete, Carmelo Anello. CARMELO LOIBISO SVILUPPO A ENNA Tanti turisti negli alberghi ma sempre «mordi e fuggi» f. g.) La Settimana Santa ennese, a somiglianza di quella di Siviglia, è una delle manifestazioni religiose più significative del patrimonio culturale ennese, quella che ha un maggior richiamo turistico. Eppure non c’è stata tanta pubblicità sulle manifestazioni della Settimana Santa, qualcosa si è fatto alla Bit di Milano,ma troppo poco, per cui a Enna sono arrivati turisti richiamati dall’importanza delle manifestazioni o perché si sono attivati gli stessi albergatori tramite le varie agenzie. A Enna alta i due alberghi hanno registrato il tutto esaurito con turisti francesi, tedeschi, svizzeri, belgi; mentre a Enna Bassa le presenze erano principalmente di turisti italiani. In generale, dunque, c’è stata una ripresa del turismo rispetto ad altri periodi dell’anno anche se si tratta sempre di presenze «mordi e fuggi». Dopo «U Trunu» c’è l’attesa per «A Giunta» Barrafranca. Sono i due momenti più importanti della settimana che si svolgono il Venerdì Santo e la Domenica di Pasqua BARRAFRANCA. Il grido "A misericordia" primeggia sia in mattinata da parte dei confrati del Santissimo Crocifisso dopo l’intonazione del canto "Gesù mio, perdon pietà" davanti a all’Addolorata e poi da parte dei fedeli in serata, i quali hanno portato a spalle "U Trunu" dove è presente un crocifisso in cui vi è l’oro donato durante i secoli da tanti barresi per grazia ricevuta. Il giorno del Venerdì Santo si assiste ad un coinvolgimento popolare unico nel suo genere dove molti emigrati e turisti (arrivati in tanti dai paesi vicini ma anche dall’estero), ammiravano meravigliati in chiesa Madre, come ogni anno, la nicchia dove è deposto il cro- cifisso e sotto tanti ceri accesi, ex voto, ma poi anche tante «scocche», o fiocchi colorati, dove solo alcune fanno da ornamento alla sfera in cui viene posto il crocifisso e portato in processione. Intanto ieri alcuni giovani preti, don Benedetto Mallia, don Luca Crapanzano, don Giacinto Magro assieme al sacerdote polacco don Piotr Pietrovich sono stati impegnati tutta la mattina perché molti fedeli si sono accostati al sacramento della confessione. "Molti fedeli - afferma don Pietrovich - tra cui molti giovani si sono confessati in un giorno dove Cristo è morto per l’umanità intera. E’ una tradizio- ne singolare e vedo proprio una devozione vera da parte di tanti barresi". Ieri mattina dalla chiesa Madonna della divina Grazia del parroco Nicolosi è uscita in processione la madonna dell’Addolorata accompagnato dal santone San Giovanni. In processione anche le due confraternite, quella del Santissimo Crocifisso e quella di Sant’Alessandro. Suggestiva la presenza de "I lamenta turi" con le frasi intonate da Salvatore Puzzo collaborato da Salvatore I confrati del Ss Crocifisso davanti alla chiesa Madre RENATO PINNISI a l ci n e m a L’INTENSITÀ DEI RITI SACRI A GAGLIANO Conversazione sull’amore di Cristo: «È paziente, è nostro sicuro riparo» La Settimana Santa di Gagliano è iniziata con una conversazione tenuta da padre Pietro Antonio Ruggiero nella chiesa S. Giuseppe durante la Domenica delle palme. Incontro sviluppatosi in due giorni sull’Eucaristia che «è compendio di tutto l’amore di Dio per gli uomini». Don Ruggiero, noto studioso di biblistica, nelle due conversazioni diceva che «l’Eucaristia è oggetto di fede e di risposta degli uomini. Sacrificio costante per glorificare il Padreterno e salvare gli uomini». Commentando, poi, la 1^ strofe della Visita a Gesù Sacramentato (propria di questo paese) e ponendo attenzione al soggetto che prega ha affermato anche «l’uomo, ravveduto e penitente, è sempre oggetto dell’amore di Gesù verso gli uomini peccatori. Dio non guarda giammai l’orologio, ma ci aspetta sempre, ogni giorno. Egli è paziente, è nostro sicuro riparo». Alle parole è seguita la suggestività del Giovedì santo a Gagliano dove le campane - in segno di lutto - sono legate e sostituite con le tradizionali famose "troccole" che (per allegoria religiosa) significano il turbamento Bonincontro e anche da giovani e meno giovani. Intanto prima della processione de U Trunu si è esibita con alcuni brani il corpo bandistico del maestro Salvatore Rizzo davanti al portone centrale. La processione ieri sera è iniziata con la presenza dell’Addolorata con San Giovanni, A vara del Cristo morto e subito dopo con U Trunu dove i portatori hanno intonato canti rivolti a Gesù crocifisso. Intanto domani, domenica di Pasqua, ci sarà la processione de "A Giunta", l’incontro tra Gesù risorto, la Madonna e gli apostoli, santoni alti tre metri. dovuto alla morte del Crocifisso. Venerdì, giorno di lutto stretto. In serata l’imponente processione dei Misteri si snoda dalla chiesa S. Agostino con l’Addolorata che va incontro al Figlio morto, condannato come un qualunque malvivente. Dapprima, l’Ecce Homo incatenato come se fosse un qualsiasi ladro; segue il Crocifisso; dopo, l’Urna del Cristo morto. Quindi campeggia la vara dell’Addolorata, avvolta da un manto nero, con il suo fazzolettino color bianco pare asciugarsi le sue amare lacrime per la morte del Figlio, Gesù. Da evidenziare il ruolo decisamente solenne dei "portatori-lamentatori". Infine, le parole dell’arciprete Vito Vasta in piazza Monumento suonano "forti" e si perdono sotto il clima alquanto freddoloso, data l’ora avanzata. FRANCESCO ABRAMO MULTISALA GRIVI 쎰 0935.503680 piazza A. Ghisleri, 5 Sala A: Buona giornata. Ore 17,30•19,30•21,45. Sala B: Alvin Superstar 3. Ore 18. The artist. Ore 19,30•21,45. www.cinemagrivi.it - Anche su Facebook. BARRAFRANCA CINE TEATRO GALILEI 쎰 0934.464647 338.8460291 Locale dotato di Dolby Digital Surround, megaschermo e bar interno. Com’è bello far l’amore. Ore 19•21. Venerdì chiuso.