Arp - Licini / Comunicato stampa

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Arp - Licini / Comunicato stampa
LAC
Lugano Arte e Cultura
Jean Arp–Osvaldo Licini
Museo d’Arte Lugano
13 aprile – 20 luglio 2014
a cura di Guido Comis, Museo d’Arte
e Bettina Della Casa, Museo Cantonale d’Arte
Conferenza stampa: giovedì 10 aprile 2014, ore 10.45
Inaugurazione: sabato 12 aprile 2014, ore 17.00
Comunicato stampa
Attraverso 150 opere un dialogo visivo che coinvolge due grandi figure del XX secolo
e artisti loro contemporanei.
Dal 13 aprile al 20 luglio 2014 il Museo d’Arte Lugano presenta la mostra Jean Arp-Osvaldo
Licini, un dialogo inedito che svela assonanze visive e di poetica fra due grandi artisti del XX
secolo: lo scultore alsaziano – svizzero di adozione – Jean Arp (Strasburgo 1886-Basilea 1966) e
il pittore italiano Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, Fermo, 1894-1958), tra i protagonisti,
rispettivamente, del dibattito artistico centro-europeo e italiano nella prima metà del Novecento.
Arricchiscono l’esposizione opere di alcuni dei principali esponenti dell’arte del XX secolo:
Matisse, Modigliani, Klee, Kandinskij e altri.
Anticipando la filosofia che sarà propria del nuovo centro culturale LAC (Lugano Arte e Cultura),
la cui apertura è prevista per il 2015, la mostra si sviluppa attorno al concetto di dialogo e di
confronto, ponendosi così in continuità con la linea espositiva inaugurata nel 2013 con
Klee-Melotti. È infatti nell’identità e nella vocazione della città di Lugano, tradizionale crocevia fra
Svizzera e Italia, Nord e Sud Europa, farsi luogo di confronto e di incontro tra figure di diversa
origine per metterne in luce sensibilità e caratteristiche comuni. Si inserisce proprio in
quest’ambito l’importante legame che unì Arp al Cantone Ticino, dove soggiornò a più riprese a
partire dal 1917 e dove trascorse gli ultimi anni.
La mostra
“Il più astratto dei surrealisti e il più surrealista degli astratti”, così la nota gallerista francese
Denise René definì Jean Arp; una perfetta sintesi dell’attitudine di Arp caratterizzata dall’
indipendenza di pensiero, dalla mai piena adesione alle avanguardie a lui coeve.
Una posizione affine a quella di Osvaldo Licini. La sensibilità culturale dei due artisti presenta,
infatti, sorprendenti punti di convergenza: uniti dalla ricerca dell’“elementare”, entrambi rivendicano
la necessità di individuare nell’arte una dimensione spirituale, un momento originario, basato sulla
ricerca di elementi primordiali.
Arp e Licini indagano il mistero della relazione fra uomo e natura attraverso un vocabolario di
forme essenziali: geometriche negli anni giovanili e, in seguito, tratte dall’universo umano e
naturale. Parti del corpo, forme organiche, paesaggi, lettere dell’alfabeto o oggetti quotidiani
vengono trasfigurati e ricombinati, come se gli artisti ambissero – ponendo in relazione elementi
della natura e simboli astratti – a cogliere le dinamiche che presiedono a processi invisibili e
rivelare le regole alla base del divenire delle cose. Una sottile ironia pervade il loro immaginario,
senza tuttavia comprometterne il lirismo, ma tenendolo al riparo dal pericolo dell’abbandono al
sentimento.
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Al fine di mettere a fuoco i diversi temi di dialogo fra i due artisti, il percorso espositivo si articola
in una successione di capitoli: dagli anni di formazione (“Gli esordi figurativi”), verso l’astrazione
geometrica (“La linea dell’orizzonte”, “Equilibri instabili”, “Architettura dello spazio”, “Astrazioni”), la
mostra si sofferma sull’indagine dell’universo naturale (“Genesi delle forme”), sull’uso delle lettere
e dei simboli (“Caratteri e segni evocativi”) per chiudersi con un’importante sezione dedicata alla
figura biomorfa (“Tra natura e mito”).
Il confronto fra le opere di Arp e Licini permette allo stesso tempo di apprezzare alcune differenze
nella poetica dei due: se la natura rappresenta infatti per Arp lo spazio in cui esplorare forme e
processi al fine di formulare un inedito linguaggio visivo, per Licini essa è invece il luogo del mito,
la dimensione a cui attingere per dare forma a un immaginario fantastico.
Il contesto europeo
La mostra non si esaurisce in un dialogo a due voci, ma propone anche opere di artisti che Arp e
Licini amarono o che condivisero il loro stesso orizzonte di ricerca.
Accanto alle opere giovanili dei due artisti saranno pertanto esposti dipinti e sculture di Auguste
Rodin, Henri Matisse, Moise Kisling, Amedeo Modigliani: modelli ispiratori o compagni di strada.
Per rendere conto del continuo confronto che Arp e Licini intrattennero con le avanguardie loro
coeve – Dadaismo, Surrealismo, Costruttivismo, Neoplasticismo – e con le diverse correnti
dell’astrazione, vengono presentate inoltre opere di Paul Klee, Vassilij Kandinskij, Alberto Magnelli,
Josef Albers e altri ancora. Un ruolo di particolare rilievo riveste, inoltre, la figura di Sophie
Taeuber-Arp, dal 1915 compagna di Jean Arp, nonché autrice di opere che destarono profondo
interesse in Osvaldo Licini.
La presenza in mostra degli artisti citati contribuirà a evidenziare come Arp e Licini, pur
partecipando attivamente al dibattito sull’astrazione degli anni Venti e Trenta, abbiano sviluppato
linee di ricerca del tutto personali.
Attraversando le avanguardie, ma interpretandole in modo sempre originale, Arp e Licini – artista
cosmopolita per vocazione l’uno, solitario per elezione l’altro – furono segnati da una sorte
radicalmente diversa: Arp fornì i fondamenti del linguaggio di tante forme espressive del secondo
Novecento, dal Neo-dada al Minimalismo; Licini rimase unico e inimitato nella sua personalissima
dimensione simbolica, figura mitica nel panorama della contemporaneità.
Gli artisti
Abbandonata negli anni giovanili la figurazione, Jean Arp si dedicò all’elaborazione di un
linguaggio astratto ispirato alle leggi che presiedono ai fenomeni naturali. La genesi, la crescita, il
deperire delle forme organiche rappresentano per l’artista la fonte di ispirazione di opere che sono
esse stesse occasioni di indagine sulla natura. La profonda originalità dei dipinti, collage e rilievi
così creati ha fatto di Arp uno dei protagonisti del Dada. La ricerca dell’artista prosegue tuttavia
ben oltre questo movimento. Arricchitasi a partire dagli anni Trenta di sculture a tutto tondo, essa
conduce a una visione del rapporto fra opera e natura radicalmente nuova, fondata non più
sull’imitazione delle forme, ma dei processi sottesi alla loro evoluzione.
Dopo gli esordi figurativi, al volgere degli anni ’30, Osvaldo Licini si avvicina all’astrazione
offrendone un’interpretazione personale lontana dal rigore geometrico allora in vigore. Si tratta di
un periodo di transizione che conduce al “figurativismo fantastico”: personaggi immaginari, Angeli
ribelli, Olandesi volanti e Amalassunte si librano in paesaggi astratti, dando luogo a composizioni
liriche vicine a una dimensione onirica. Quella di Licini è una meditazione sul mistero del cosmo in
cui l’individuo acquista senso di sé nello sguardo rivolto all’immensità dell’universo.
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La mostra, a cura di Guido Comis, Curatore del Museo d’Arte e di Bettina Della Casa, Curatrice
del Museo Cantonale d’Arte di Lugano, si avvale del fondamentale contributo degli eredi Silvia e
Lorenzo Licini, della Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno, del Centro
Studi Osvaldo Licini di Monte Vidon Corrado, di Matteo Lorenzelli, Galleria Lorenzelli Arte, Milano,
della Fondazione Marguerite Arp-Hagenbach di Locarno, della Fondation Arp di Clamart, della
Stiftung Hans Arp und Sophie Taeuber-Arp e. v. di Berlino, nonché di importanti musei, gallerie e
collezionisti privati.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese, edito da Skira, corredato da
immagini a colori di tutte le opere in mostra, unitamente a contributi critici di studiosi internazionali
e apparati scientifici. Costo Fr. 39.
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Informazioni
Sede:
Museo d’Arte
Riva Caccia 5, 6900 Lugano
www.mda.lugano.ch
Info e prenotazioni:
tel: +41 (0)58 866 7214/fax: +41(0)58 866 7497
e-mail: [email protected]
Orari:
martedì–domenica: 10.00–18.00
venerdì: 10.00–21.00
Chiuso lunedì, tranne 21 aprile, 9 giugno
Biglietti:
Intero Fr. 12.–/Ridotto Fr. 8.–
Entrata gratuita < 16 anni
Entrata gratuita la prima domenica del mese
Ufficio stampa
Dicastero Attività Culturali, Città di Lugano:
Anna Poletti
tel: +41(0)58 866 7216/fax: +41(0)58 866 7497
e-mail: [email protected]
Neutral Zurich Ltd.
Roger Meier
e-mail: [email protected]
Michelle Nicol
e-mail: [email protected]
tel: +41 (0)43 311 3090/fax: +41 (0)43 311 3099
Italia:
ddl + battage
Alessandra de Antonellis
tel: +39 339 3637388
e-mail: [email protected]
Margherita Baleni
tel: +39 347 4452374
e-mail: [email protected]
Sponsor
L’esposizione è stata generosamente sostenuta da
Credit Suisse, Partner del Museo d’Arte
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