Cari amici dell`Emporio Primo Vere, questa settimana:
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Cari amici dell`Emporio Primo Vere, questa settimana:
Cari amici dell'Emporio Primo Vere, questa settimana: Cassette di verdura: bio, a km 0, di stagione! di Alfredo D'Eusanio Insalata, zucchine, vaschetta di pomodorini, pomodori, cipolla. 3 kg € 6,00! Prenotazioni entro mercoledì sera ore 20 Ritiro a partire da venerdi mattina ore 9 usa il tasto prenota o rispondi a questa newsletter Cassette di frutta: bio, a km 0, di stagione! Solo per i soci di Michelina Mancini di San Salvo Pesche royal gala, pesche saturnine, albicocche, prugne gialle (proporzioni variabili a seconda della maturazione, non saranno accettate personalizzazioni della cassetta) 5 kg € 9,95! Prenotazioni entro mercoledì sera ore 20 Ritiro a partire da venerdi mattina ore 9 usa il tasto prenota o rispondi a questa newsletter La gioco- festa ricetta (Versione festa) Segnalaci il tuo piatto forte per partecipare al concorso per i 10 anni della cooperativa Primo Vere. Ti prepareremo un panierino omaggio con alcuni degli ingredienti. Vieni a ritirarlo, elabora la tua ricetta e vieni alla festa di domenica. Scrivi gli ingredienti e il tuo nome sul piatto. Un assaggiatore in incognito decreterà un vincitore che si aggiudicherà un buono spesa di 25 euro presso l'Emporio Pesce fresco dell'Adriatico de “La Scafetta” Il furgoncino sosterà tutti i MARTEDI e i VENERDI dalle 12 alle 13 davanti all'Emporio. Per ordinarlo: • un Click Online sul sito www.lascafetta.it • una mail a [email protected] • una semplice telefonata al 393 0205355 PILLOLE DI CONSUMO CRITICO Pane perduto o guadagnato? L'importante è non sprecare il cibo. «Il pane di ieri è buono domani», dice un proverbio da cui prende avvio un libro recente di Enzo Bianchi, dedicato alla cultura del cibo nella tradizione contadina, alla sapienza con cui la società rurale ha elaborato pratiche intelligenti di recupero e di riuso degli “avanzi”, mai concepiti veramente come tali, ma piuttosto come una sorta di risparmio, come un bene “messo da parte” per poterlo poi utilizzare in un momento successivo. Di questa cultura – abissalmente lontana dall’abitudine allo spreco, tipica della società dei consumi – troviamo tracce ovunque nella documentazione storica: nel mondo contadino, ovviamente, ma anche altrove. Una regola monastica del VI secolo, originaria dell’Italia centro-meridionale, chiamata Regola del Maestro perché scritta in forma di dialogo fra un anonimo «Magister» e un discepolo che ne ascolta i consigli, contiene (come di consueto) numerose e dettagliate disposizioni di natura alimentare. Fra di esse, una norma riguarda le «micae panis», le briciole che alla fine di ogni pasto rimangono sulla tavola. I monaci – si raccomanda – le raccolgano con cura, conservandole in un vaso asciutto e pulito. Ogni settimana, il sabato sera, le mettano in padella con un po’ di uova e farina e ne facciano una piccola torta da mangiare tutti insieme, rendendo grazie a Dio prima dell’ultima coppa di bevanda calda che conclude la giornata. È il pane di ieri, e dell’altro ieri, e dell’altro ieri ancora, che verrà buono domani. Basterà accomodarlo con garbo, riutilizzarlo in ricette nuove e gustose. In questo modo, ciò che poteva sembrare perduto sarà subito ritrovato e quasi magicamente si trasformerà in guadagno, come un piccolo risparmio affidato al salvadanaio. Sono stato a Bruxelles qualche settimana fa, e mi è capitato di pranzare in un ristorante che ha in carta il «pain perdu», pane perduto, come si chiama in francese: per dire, appunto, il pane del giorno prima, che secondo una ricetta tradizionale si sbatte in padella con uova, farina, zucchero e un po’ di burro – qualcosa che, a parte lo zucchero, assomiglia molto alla torta dei monaci medievali. A fianco di quel nome, vedo la traduzione fiamminga (l’altra lingua nazionale del Belgio): «gewonnen brood». Qualcosa non mi torna, ma poiché non conosco questa lingua chiedo aiuto a un collega per decifrare l’espressione: significa, mi dice, “pane guadagnato”. È stata una scoperta sorprendente: la ricetta, nelle due lingue, è chiamata con nomi profondamente diversi, anzi opposti – almeno all’apparenza: in realtà sono le due facce della stessa medaglia. Ciò che si perde si può ritrovare, e quando ciò accade è tanto di guadagnato. Dimenticavo: il «pain perdu» /«gewonnen brood» era squisito. Di Massimo Montanari