DGP n° 46 del 19.02.2010

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DGP n° 46 del 19.02.2010
IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE
Proposta di deliberazione prot. n. 17152
del 16/02/2010
PROVINCIA DI ASTI
VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE N. 46
OGGETTO
C O N TR O L L O F AU N A S E L V ATI C A AR T. 2 9 L . R . 7 0 / 9 6 . AP P R O V AZ I O N E D E L
P I AN O D I C O N TE N I M E N TO D E L L E P O P O L AZ I O N I D I V O L P I ( V U L P E S
V U L P E S ) , C O RVIDI (CORVUS CORONE CORNIX E PICA PICA) E NUTRIE
(MYOCASTOR COYPUS). ANNO 2010-2014
seduta n. 6
L’anno duemiladieci addì 19 del mese di febbraio alle ore 10,00 in Asti in
una sala delle riunioni della Provincia, previ inviti recapitati a norma di legge,
si è riunita la Giunta Provinciale;
Sono presenti i seguenti Signori a fianco del cui nome è apposto il
segno “SI” sono assenti i Signori a fianco del cui nome è apposto il segno
“NO”;
Cognome e Nome
Carica
Presenti
Presidente
SI
Vice Presidente
SI
FERRARIS Pier Franco
Assessore
SI
BAUDO Antonio
Assessore
SI
VALLE Rosanna
Assessore
SI
BRUSA Fulvio
Assessore
SI
VERSÈ Marco
Assessore
SI
QUAGLIA Giovanna
Assessore
SI
CONTI Annalisa
Assessore
SI
ARMOSINO Maria Teresa Giovanna
CARDONA Giuseppe
Assiste alla seduta il Segretario Generale Giuseppe Goria
Deliberazione n. 46 del 19/02/2010
OGGETTO: Controllo fauna selvatica art. 29 L.r. 70/96. Approvazione Piano di contenimento
delle popolazioni di volpi (Vulpes vulpes), corvidi (Corvus corone conix e Pica
pica) e nutria (Myocastor coypus). Anno 2010 - 2014
L'Assessore all'Agricoltura Caccia e Pesca, Valorizzazione prodotti Tipici, dott. Fulvio BRUSA
RELAZIONA
Premesso che:
il piano faunistico venatorio provinciale, approvato con DCP n° 3635 del 26/04/04,
prevede zone di tutela della fauna selvatica suddivise in Oasi di protezione e Zone di
ripopolamento e Cattura, queste ultime finalizzate al potenziamento e produzione di fauna
autoctona da utilizzarsi per incrementare il patrimonio faunistico globale o in operazioni di
incentivazione delle specie oggetto di caccia sul territorio adibito all'attività venatoria;
il raggiungimento di queste finalità è subordinato al controllo degli equilibri ecologici tra
le componenti animali, ambientali e antropiche, e all’ottimizzazione di un adeguato programma
gestionale;
l’attuale disequilibrio esistente può essere facilmente osservato dall’incremento notevole
che registrano alcune popolazioni animali. In particolare appare opportuno intervenire sulle
popolazioni di volpi e corvidi, viste le influenze predatorie che questi animali attuano nei
confronti delle specie stanziali di interesse faunistico nonché sulle popolazioni di minilepri e
nutrie, specie di origine alloctona, al fine di limitare danni agricoli ed idraulici.
Preso atto che le finalità di gestione faunistico venatoria vengono attuate attraverso piani di
contenimento numerico realizzati in base al combinato disposto dell'art. 19 della L.157/92 e art.
29 della L.R. 70/96;
Verificato che la validità dei piani di contenimento numerico delle specie predatorie attuati negli
scorsi anni è dimostrata dal costante incremento numerico delle lepri e fagiani catturati
all’interno delle Z.R.C.;
Ritenuto, pertanto, opportuno procedere all’adozione di un piano di contenimento realizzato con
interventi che rispondono a requisiti di massima efficacia e selettività d’azione, arrecando, nel
contempo, il minor disturbo possibile verso la restante fauna, così come raccomandato
dall’I.S.P.R.A.(ex INFS);
Preso atto della richiesta di parere, ai sensi dell'art. 29 della L.r. 70/96, avanzata all'I.S.P.R.A.(ex
INFS) con nota n° 7561 del 25/01/2010 finalizzata all'attuazione per il periodo 2010 -2014 di un
piano di contenimento riportato in allegato e facente parte integrante del presente provvedimento;
Atteso che il piano di contenimento elaborato è stato discusso e condiviso a seguito di incontri
con le Organizzazioni professionali agricole e con le Associazioni venatorie che hanno ritenuto
lo stesso idoneo e necessario per il perseguimento degli obiettivi di salvaguardia delle colture
agricole nonché di tutela ed incremento delle popolazioni di specie stanziali di interesse
venatorio;
Preso atto del parere favorevole espresso dal Comitato consultivo provinciale per la tutela e la
gestione della fauna selvatica e coordinamento delle politiche venatorie nella riunione del 24
novembre 2009;
Dato atto che l’I.S.P.R.A. con note prot. n.003559/ T – A24 del 29/01/2010 e n° 004343/ T –
A17 del 05/01/2010, conservate agli atti dell’Ufficio, ha espresso, ai sensi dell’art. 29 della L.r.
4/9/96, n° 70, i pareri tecnici relativi alla realizzazione del predetto piano, formulando
valutazioni, indicazioni ed integrazioni al programma esaminato;
Preso atto che, relativamente agli interventi previsti nei confronti della specie volpe, l’ISPRA,
con nota 0043437T-A17 del 5/02/2010 ritiene che la realizzazione di attività di controllo della
volpe andrebbe esclusivamente prevista in quelli istituti ove si attua una corretta politica di
gestione – faunistico – venatoria da parte degli organismi competenti (A.T.C., A.F.V. e
A.A.T.V), escludendo ogni ricorso alle immissioni artificiali;
Preso atto altresì, del parere espresso nei confronti delle specie corvidi, con nota prot. 003539/TA 24 del 29/12/2009, nel quale viene ribadito che non deve essere consentito lo sparo nei nidi o
per soggetti presenti al nido e l’esclusione delle Aziende Agri-Turistiche venatorie
dall’attuazione degli interventi di contenimento;
Atteso che, l’ISPRA con la predetta nota ha espresso parere favorevole alla prosecuzione del
prospettato piano numerico per la specie nutria in Provincia di Asti per il quinquennio 20102014;
Ritenuto pertanto adottare il Piano di contenimento riportato in allegato che si è dimostrato nel
corso degli anni un valido strumento di contenimento e limitazione numerica delle specie oggetto
di controllo in armonia con le caratteristiche ambientali del territorio provinciale e nel rispetto
degli obiettivi degli istituti faunistici previsti dalla legge;
Ravvisata la necessità di incaricare gli Agenti di Vigilanza provinciale dell’attuazione del piano
di contenimento, intesi come operazione consistente nell'organizzazione delle squadre di
cacciatori nominativamente autorizzati, nelle verifiche dei requisiti previsti dalla legge, nel
controllo durante il periodo di attività e dell'analisi dei risultati ottenuti;
Precisato che gli Agenti di Vigilanza faunistico ambientale potranno avvalersi della
collaborazione, al fine di una concreta realizzazione dei diversi interventi, delle Guardie
Venatorie Volontarie in qualità di responsabili di intervento coadiuvati dai proprietari o
conduttori dei fondi agricoli compresi nel territorio dei Comuni sui quali si attua il piano di
prelievo purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio e nominativamente designati, previa la
verifica dei requisiti previsti dall’art. 19 della L. 157/92;
Ritenuto opportuno al proposito considerare acquisite le designazioni già redatte, ai sensi delle
normative vigenti, ai cacciatori collaboratori, fatto salvo il mantenimento dei requisiti soggettivi
richiesti dalla legge;
Ritenuto altresì necessario, al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati, prevedere la
designazione di nuovi cacciatori collaboratori in possesso dei requisiti specifici;
Considerato che il predetto piano di contenimento, allegato alla presente deliberazione e facente
parte integrante, potrà essere realizzato dalla data di esecutività del provvedimento e fino al
31/12/2014;
Preso atto altresì che al termine del predetto piano (31 dicembre 2014) si provvederà a produrre
all’ISPRA tutta la documentazione richiesta per la rendicontazione delle attività svolte;
Dato atto che la suddetta documentazione rappresenterà il necessario momento di verifica tra lo
sforzo profuso e la dinamica dei danni contestualmente registrata;
Ciò premesso,
PROPONE CHE LA GIUNTA DELIBERI:
•
Di approvare, per le motivazioni sopra espresse, l’allegato (A) Piano di contenimento
delle popolazioni di volpi (Vulpes vulpes), corvidi (Corvus corone conix e Pica pica) e
nutria (Myocastor coypus). Anno 2010 – 2014
•
Di autorizzare il Dirigente competente all’adozione dei provvedimenti necessari per
l’attuazione del piano stesso;
IL PROPONENTE
L'Assessore alla Caccia e Pesca
(Dr. Fulvio Brusa)
LA GIUNTA PROVINCIALE
Vista
la sueposta proposta di deliberazione ai sensi dell'art. 49 TUEL;
Visto
il D.Lgs. 18/08/2000, n° 267;
Visto
il parere tecnico favorevole all'adozione del provvedimento, espresso ai sensi dell'art.
49, comma uno del predetto D.Lgs. 18/08/2000, n° 267, dal Responsabile del Servizio
competente;
Proposta
l'immediata eseguibilità del presente provvedimento, ai sensi dell'art. 134 (comma
quarto) del Decreto Legislativo 18/08/2000, n° 267;
Con
voti favorevoli unanimi, resi nelle forme di legge;
DELIBERA
1. Di approvare la sueposta proposta in ogni sua parte, ritenendo la stessa parte integrante e
sostanziale del presente dispositivo;
2. Di trasmettere il presente provvedimento alla Regione Piemonte, agli ATC provinciali, alle
Associazioni venatorie ed alle Organizzazioni professionali agricole provinciali;
3. Di trasmettere altresì il presente provvedimento agli Agenti di Vigilanza faunistico
ambientale per i conseguenti adempimenti, nonché al Comando provinciale del Corpo dei
Carabinieri e al Corpo Forestale dello Stato;
4. Di comunicare, contestualmente all'affissione all'Albo Pretorio, la presente deliberazione ai
capigruppo consiliari, ai sensi dell'art. 125 T.U.E.L. D.lgs 267/2000;
Quindi con successiva votazione unanime, resa in forma palese;
DELIBERA
- Di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4°
comma, del T.U.E.L. D.Lgs 18.08.2000 n° 267.
CONTROLLO FAUNA SELVATICA art. 29, L.r. 70/96
Piano di contenimento delle popolazioni di volpi (Vulpes vulpes), corvidi (Corvus corone conix e
Pica pica) e nutria (Myocastor coypus). Anno 2010 - 2014
Introduzione
Il Piano di controllo delle popolazioni di fauna selvatica previsto dall'art. 29 della L.r. 70/96
va inteso come parte integrante e sostanziale del "Piano Faunistico Venatorio Provinciale", e
rappresenta lo strumento di attuazione tecnico - gestionale per il controllo della fauna selvatica ai
fini della gestione del patrimonio faunistico di interesse conservazionistico e venatorio, per la
tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, per la tutela del suolo, per motivi sanitari,
per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico.
Risulta quindi opportuno che il controllo di specie selvatiche si configuri come uno strumento
gestionale in armonia con le caratteristiche e gli scopi di ciascuno degli istituti faunistici previsti
per legge.
Il Piano Faunistico Venatorio provinciale, approvato con DCP n° 3536, può essere così di
seguito schematizzato:
Ripartizione della superficie territoriale per forma di utilizzo
1
2
3
4
5
7
ATC AT1
HA
92.044,17
Superficie territoriale
84.958,10
Superficie A.S.P.
Parchi e Riserve
928,26
13.490,47
Z.R.C.
Oasi
C.P.R.F.S.
4.519,18
0
8
Tot. Complessivo zone a divieto
9 % zone a divieto
10 A.F.V. e A.T.V.
11 Z.A.A.C.
18.937,91
22.29
11.215,93
1.579,50
ATC
AT2
HA
59.033,8
3
55.303,2
6
351,32
12.486,3
0
2124,94
0
14.962,5
6
26.99
1.733,67
888,73
TOTALE
HA
151.078,0
0
140.261,3
6
1.279,58
25.976,77
6644,12
0,00
33.900,47
24.16
12.949,60
2.468,23
La costante azione di contenimento e controllo delle popolazioni di fauna selvatica, negli
ultimi anni, ha conseguito come effetti pratici la possibilità di incrementare la produttività delle
ZRC, di favorire l’irradiamento della selvaggina dalle Oasi di protezione e, conseguentemente, di
limitare l'utilizzo di lepri provenienti da fuori provincia per le operazione di ripopolamento
disposti dagli ATC e, nel contempo, di selezionare con maggior oculatezza la qualità dei soggetti
immessi, privilegiando la predisposizione di piani finalizzati alla ricostituzione di nuclei stabili,
numericamente adeguati.
ANNO
LEPRI CATTURATE
FAGIANI CATTURATI
2007
2008
2009
844
673
646
582
779
691
Tali risultati sono stati raggiunti attraverso l'attuazione di progetti di miglioramento
ambientale tali da aumentare la presenza nello spazio e la conservazione nel tempo di micro ambienti di rifugio in cui la selvaggina possa trovare adeguato riparo dai predatori.
Il progetto ha incontrato i favori degli agricoltori e l’iniziativa nel corso degli anni è stata
potenziata nelle Zone di ripopolamento e cattura, come evidenziato dalla tabella:
ANNO
CONTRIBUTO
SUPERFICIE
per giornata ADESIONI
IMPORTO
mq.
piemontese
ESSENZE
2007
154,93
65
418.081
17.000,86
Mais, erba medica, sorgo, girasole, panico,
loglietto italico, ravizzone e miglio.
2008
154,93
70
429.726
17.474,40
Mais, erba medica, sorgo, girasole, panico,
loglietto italico, ravizzone e miglio.
2009
154,93
67
438.538
17.832,73
Mais, erba medica, Sorgo. Girasole, miglio,
panico, loglietto, ravizzone.
Metodi ecologici
Considerato il fatto che le specie responsabili di danno al patrimonio faunistico in Provincia di
Asti sono la volpe, la cornacchia e la gazza, si è provveduto ad attuare tutti i metodi ecologici in
grado di contribuire a limitare l'impatto di tali predatori sul territorio.
Limitatamente ai metodi ecologici da attuare nei confronti di quelle specie (corvidi e
minilepre), che provocano danno al patrimonio agro - forestale questa Provincia, come da tabella
di seguito riportata, attua tra i metodi ecologici proposti dall'INFS l'impiego di prodotti repellenti
per il trattamento preventivo dei semi e l'utilizzo di reti/retine per la difesa delle colture arboree e
orticole al fine di limitare i danni che le specie possono arrecare alle coltivazioni.
INTERVENTI DI PREVENZIONE
Acquisto prodotti repellenti per concia sementi
Acquisto retine per difesa colture arboree
2008
€ 9.072,00
€ 9.072,00
2007
€ 4.998,90
€ 27.561,18
€ 32.560,08
2009
€ 23.149,20
€ 23.149,20
Vengono di seguito riportate le somme erogate per i danni causati alle colture agricole e
forestali:
2007
DANNI
ACCERTATI
FORESTA
HA
Minilepri
TOTALE SOMME
LIQUIDATE
SOMME EROGATE PER COLTURE AGRICOLE E FORESTALI
€
SEMINATIVI
HA
€
€ 2.974,00
ORTAGGI
ALBERI e FRUTTETI
HA
€
HA
€
1,45
2.480,00
1,50
494, 00
€ 2.974,00
5,69
7.918,40
€ 11.665,60
Nutrie
€ 1.150,00
0,05
900,00
0,05
250,00
Corvidi
€ 11.665,60
3,22
2.662,00
0,90
1.085,20
€ 1.150,00
2008
DANNI
ACCERTATI
FORESTA
HA
Minilepri
€
SEMINATIVI
HA
€
€ 4.782,50
Nutrie
Corvidi
2009
€ 16.935,00
17,86
DANNI
ACCERTATI
11.750,00
ORTAGGI
FORESTA
€
HA
€
3,50
200,00
1,88
4.582,50
€ 4.872,50
0,60
300,00
0,30
360,00
8,13
4.825,00
€ 16.935,00
€
SEMINATIVI
HA
€
ORTAGGI
HA
€
€ 8.194,00
Nutrie
€ 750,00
Corvidi
€ 25.584,00
ALBERI e FRUTTETI
HA
€ 300,00
TOTALE SOMME
LIQUIDATE
SOMME EROGATE PER COLTURE AGRICOLE E FORESTALI
HA
Minilepri
TOTALE SOMME
LIQUIDATE
SOMME EROGATE PER COLTURE AGRICOLE E FORESTALI
54,60
17.404,00
0,08
750,00
0,92
800,00
ALBERI e FRUTTETI
HA
€
16,52
8.194,00
€ 8.194,00
14,42
7380,00
€ 25.584,00
€ 750,00
Realizzazione del Piano di contenimento
L'art. 29, comma 2 della L.r. 70/96, prevede che i piani di contenimento siano "…attuati dalle
Guardie della provincia con la collaborazione dei proprietari o conduttori dei fondi ricompresi
nelle aree interessate dai piani di abbattimento stesso, nonché dalle guardie venatorie
volontarie."
Gli Agenti di vigilanza faunistico ambientale attualmente in servizio presso
l'Amministrazione provinciale non possono essere oggettivamente in grado, a causa del loro
numero contenuto e delle quantità e varietà di compiti cui devono attendere, di realizzare in
prima persona tutti gli interventi che si intendono realizzare. Ai predetti Agenti, spetterà una
funzione di coordinamento e controllo di tutti gli interventi con l’arma da fuoco, affidando in
subordine alle Guardie Venatorie Volontarie (GVV) la realizzazione dei medesimi. Le GVV, in
qualità di responsabili di intervento, saranno coadiuvati dai proprietari o conduttori dei fondi
agricoli compresi nei Comuni della provincia di Asti muniti di licenza per svolgere l’esercizio
venatorio e nominativamente designati dall'Amministrazione Provinciale previa verifica dei
requisiti previsti dall’art. 19 della L 157/92 e raccolti in un apposito Albo provinciale.
Comunicazione relativa agli interventi: al fine dell’effettuazione di tutti gli interventi con
l’arma da fuoco, i richiedenti dovranno inviare comunicazione all’Ufficio Caccia, Pesca, Tartufi
e Vigilanza faunistico ambientale della Provincia di Asti a mezzo fax entro le ore 12 del
mercoledì per la settimana successiva. Tale comunicazione dovrà essere effettuata dalle
Associazioni Venatorie e dovrà essere inviata anche al Comando Stazione Carabinieri
competenti per territorio; essa dovrà contenere l’indicazione degli interventi programmati per
l’intera settimana (da giovedì della stessa settimana al mercoledì della settimana successiva), il
luogo di svolgimento, le date, l’ora d’inizio e le generalità e nr. tel/cellulare della G.V.V.
responsabile dell’intervento. L’invio del fax consente la realizzazione dell’intervento salvo
esplicito diniego da parte degli Agenti di vigilanza faunistico ambientale.
La GVV, in qualità di responsabile, dovrà compilare, prima dell'inizio di ogni intervento di
contenimento, il verbale predisposto dall’Ufficio Caccia e Vigilanza faunistico ambientale. Al
termine di ogni intervento la stessa completerà il verbale indicando l’ora di chiusura, i capi
abbattuti e tutti gli altri dati richiesti dal verbale. Entro le 24 ore successive dall’effettuazione di
ogni singolo intervento la GVV dovrà consegnare il predetto verbale all’Ufficio Caccia, Pesca,
Tartufi e Vigilanza faunistico ambientale.
Il presente verbale potrà anche essere anticipato via fax entro le 24 ore, ma dovrà essere
seguito dalla consegna dell’originale.
Tutti gli interventi di contenimento con l’arma da fuoco non potranno essere effettuati nei
giorni festivi diversi dalle domeniche che non coincidono con altre festività.
A cura del Servizio di Vigilanza saranno previsti controlli a campione sulle battute in corso di
svolgimento.
Fatto salvo l’accertamento di infrazioni alle vigenti norme, l'accertamento, da parte degli
Agenti provinciali, di irregolarità nella conduzione delle singole battute (accertata direttamente o
in seguito a segnalazione) darà atto, oltre alle previste sanzione di carattere amministrativo,
all'immediata revoca della designazione per tutti i componenti la squadra in questione.
Viene di seguito riportato, per ogni specie oggetto di controllo, il piano di contenimento
riportante l’area di intervento, le modalità attuative, i periodi, gli operatori abilitati e il numero di
capi prelevabile per ogni anno do attuazione del piano.
VOLPE Vulpes vulpes
L’adozione di un piano di controllo alla specie volpe è finalizzato a tutelare la naturale
riproduzione della fauna selvatica stanziale presente nel territorio provinciale.
Si è dell’avviso che contenere l'impatto predatorio può determinare significativi incrementi
del successo riproduttivo e delle consistenze di alcune specie di interesse cinegetico, qualora si
applicano elevati tassi di prelievo del predatore.
Si rende inoltre necessario adottare un controllo mirato al fine di prevenire e limitare i danni
causati agli animali di bassa corte. L’allevamento di animali di bassa corte resta per la Provincia
di Asti fortemente diffuso, soprattutto allo stato naturale, per autoconsumo, di polli, conigli e
altri animali da cortile.
Il piano con validità triennale trova attuazione mediante l’adozione di interventi di prelievo
“conservativi”, caratterizzati dal frazionamento e dalla diversificazione delle metodologie
attivabili, così da ridurre i limiti operativi delle singole forme e colpire la specie nei momenti
biologicamente più corretti.
Metodi ecologici:
La costante azione di contenimento e controllo delle popolazioni volpine ha conseguito come
effetti pratici la possibilità di incrementare la produttività delle Zone di ripopolamento e cattura,
di favorire l’irraggiamento della selvaggina da altri istituti e, conseguentemente, di ridurre
l’entità dei ripopolamenti disposti dagli ATC e nel contempo di selezionare con maggior
oculatezza la quantità dei soggetti immessi, privilegiando la predisposizione di piani finalizzati
alla ricostruzione di nuclei stabili, numericamente adeguati.
Constatato che la predazione è comunque più forte quando l’ambiente è sfavorevole alla
preda, questa Amministrazione ha ormai da anni attua piani di miglioramento ambientale
realizzati in collaborazione con agricoltori e proprietari terrieri.
Per quanto attiene agli allevamenti di bassa corte si provvederà a sensibilizzare gli allevatori
alla stabulazione notturna degli animali nei pollai lasciandoli liberi durante il giorno nelle
pertinenze delle abitazione all’interno di in strutture adeguate e a prova di attacchi.
Aree d'intervento:
Per quanto riguarda il contenimento dei danni ai piccoli allevamenti di animali di bassa corte
il controllo sarà mirato, realizzato nel sito di predazione e nelle immediate vicinanze, e limitato
nel tempo laddove appaia la necessità di un’attività di prevenzione della predazione.
Gli interventi programmati nell’ambito di progetti di conservazione di specie minacciate
saranno concentrati nell’area specifica di intervento e avranno una durata temporale adeguata al
raggiungimento degli scopi per i quali sono stati programmati.
Pertanto al fine di una conservazione di specie preda minacciate (lepri, fagiani, starne), gli
interventi di controllo si effettueranno:
- nel territorio a caccia programmata, ove nei piani annuali di gestione faunistica redatti dagli
Ambiti territoriali di caccia,vengano previsti piani di ripopolamento (art. 30 della L.r. 70/96)
effettuati in periodi stagionali idonei, con selvaggina dotata di fitness individuale adatta,
utilizzando soprattutto animali provenienti da cattura, con l’esclusione di immissioni pronta
caccia con selvaggina scarsamente dotata;
- nelle Zone a divieto di caccia (Ripopolamento e Cattura, Oasi di protezione, Zone di
addestramento. Nelle Oasi di protezione gli interventi si effettueranno per limitate porzioni di
territorio e ben definite per l’incremento e l’irraggiamento naturale di selvaggina;
- nelle Aziende Faunistico Venatorie e Agri Turistico Venatorie, che ne faranno motivata
richiesta, ove si applichi una gestione venatoria basata sull’incremento naturale delle popolazioni
di selvatici.
Modalità' attuative:
Le tecniche di abbattimento devono assicurare:
il minor impatto sulle specie non target;
adeguata selettività;
la riduzione di sofferenza agli animali;
Sulla base di questi principi gli interventi di controllo saranno realizzati attraverso il
combinato utilizzo delle seguenti metodologie:
1. Interventi mirati alle tane, preventivamente localizzate, con fucile ad anima liscia e con
l'ausilio di non più di un cane da seguita per lo scovo esterno, da completarsi con il
successivo attacco interno alla tana mediante cani particolarmente addestrati (jagt - terrier o
razze simili);
2. Abbattimento mediante lo sparo alla cerca e all'aspetto in orario:
a) diurno e con l'ausilio di cani specificatamente addestrati tali da non arrecare disturbo
ad altra selvaggina;
b) notturno con fucile ad anima liscia e dall'autovettura con l'ausilio del faro;
3. Cattura con gabbie – trappole, selettive, con chiusura a scatto di adeguate dimensioni,
(30x30x100), tali da non danneggiare gli esemplari catturati. Tale metodologia verrà utilizzata
esclusivamente per limitare la predazione agli allevamenti di bassa corte.
Periodo degli interventi:
1. Interventi mirati alle tane: tutto l’anno solare
2. Abbattimento all'aspetto: Tutto l'anno ad esclusione del periodo compreso dal 1/05 al
31/08
Operatori abilitati al prelievo:
Gli interventi di controllo saranno attuati dagli Agenti del Servizio Provinciale di Vigilanza
che potranno avvalersi della collaborazione delle Guardie Venatorie Volontarie e dei proprietari
o conduttori dei fondi agricoli espressamente designati dall'amministrazione provinciale.
1. Negli interventi mirati alle tane le squadre dovranno essere composte da un minimo di 5
ad un massimo di 15 operatori di cui una GUARDIA VENATORIA VOLONTARIA IN
QUALITÀ DI RESPONSABILE.
2. a) Negli interventi alla cerca e all'aspetto in orario diurno, le squadre dovranno essere
composte da un minimo di 5 ad un massimo di 15 operatori di cui una GUARDIA
VENATORIA VOLONTARIA IN QUALITÀ DI RESPONSABILE.
b) Negli interventi alla cerca e all'aspetto in orari notturni gli operatori dovranno essere 3
di cui 1 GUARDIA VENATORIA VOLONTARIA IN QUALITÀ DI RESPONSABILE
ED UN SOLO OPERATORE ARMATO.
Numero di capi da prelevare per anno:
Nelle Zone di ripopolamento e cattura e nelle Zone di addestramento cani nelle quali è
prioritaria la tutela dai predatori della fauna autoctona riprodottasi naturalmente non è previsto
un tetto massimo annuale di abbattimento di Volpe.
Nelle Oasi di protezione gli interventi si effettueranno essenzialmente a tutela della
produzione di bassa corte ed in quelle località in cui si ha la certezza che la presenza della volpe
provochi reale minaccia per la fauna preda ivi presente. Gli abbattimenti in tale aree verranno
realizzati in maniera puntuale nelle specifiche località ove si verifichino gli interventi di
predazione agli animali di bassa corte.
Nel territorio a caccia programmata il numero di capi da abbattere sarà pari a 300.
Nelle AFV e ATC il numero di capi da prelevare saranno proporzionati ai piani di prelievo
annualmente autorizzati dalla Regione Piemonte.
Rendicontazione:
Ogni anno verranno trasmessi i dati relativi alle operazioni di contenimento all’Osservatorio
regionale sulla fauna selvatica, attraverso la Banca dati faunistica regionale.
CORVIDI - Specie Gazza (Pica pica) e Specie Cornacchia
grigia (Corvus corone conix)
Il presente piano di controllo risulta particolarmente finalizzato allo scopo di limitare la
predazione sulle nidiate di specie di fauna selvatica stanziale di interesse venatorio e non, allo
scopo di tutelare e salvaguardare le naturali capacità riproduttive delle popolazioni selvatiche
nelle Zone di ripopolamento e cattura e nelle Oasi di protezione e nel territorio soggetto a caccia
programmata ove si attuano significativi progetti, anche di ripristino ambientale, finalizzati
all’affermazione delle specie selvatiche, e dove le immissioni sono da tempo limitate a semplici
operazioni di rinsanguamento, per fagiano e lepri, mediante la liberazione di soggetti provenienti
da catture locali, limitando le immissioni di individui provenienti da allevamento, al solo scopo
di riaffermare le popolazioni selvatiche.
Tali azioni, al fine di essere efficaci, saranno condotte in modo puntuale, con
tecniche selettive ed arrecando il minor disturbo verso specie non bersaglio.
Occorre quindi adottare una strategia di controllo conservativo di questi predatori di uova e
pulcini, capace di favorire la riproduzione naturale della fauna selvatica stanziale senza
comunque dimenticare che tali specie sono causa di danni ai seminativi, alberi e frutteti durante
il periodo della semina.
Aree di intervento
Il controllo delle popolazioni di cornacchia grigia e gazza viene attuato, nel rispetto di piani di
controllo di carattere conservativo su tutto il territorio provinciale:
- nel territorio a caccia programmata, ove nei piani annuali di gestione faunistica redatti dagli
Ambiti territoriali di caccia,vengano previsti piani di ripopolamento (art. 30 della L.r. 70/96)
effettuati in periodi stagionali idonei, con selvaggina dotata di fitness individuale adatta,
utilizzando soprattutto animali provenienti da cattura, con l’esclusione di immissioni pronta
caccia con selvaggina scarsamente dotata;
- nelle Zone a divieto di caccia (Ripopolamento e Cattura, Oasi di protezione, Zone di
addestramento. Nelle Oasi di protezione gli interventi si effettueranno per limitate porzioni di
territorio e ben definite per l’incremento e l’irraggiamento naturale di selvaggina;
- nelle Aziende Faunistico Venatorie e Agri Turistico Venatorie, che ne faranno motivata
richiesta, ove si applichi una gestione venatoria basata sull’incremento naturale delle popolazioni
di selvatici.
Modalità attuative
Al fine di prevenire una’intensa predazione sulle uova e sui nidiacei di galliformi e limitare i
danni agli impianti frutticoli e orticoli, si procederà a catture selettive con idonee modalità capaci
di limitare la presenza delle specie in oggetto potenziando l’utilizzo delle gabbie rispondenti a
requisiti di massima selettività ed efficacia d’azione arrecando nel contempo il minor disturbo
possibile alla fauna selvatica non bersaglio. A tale scopo si individuano, quali principali
strumenti operativi, i seguenti:
•
•
Catture con “gabbie Larsen “ dotate di richiamo vivo”, per cornacchie e gazze, da utilizzarsi
prevalentemente durante la fase relativa alla nidificazione e da posizionarsi nelle vicinanze
dei nidi abitati dai corvidi durante la loro fase territoriale;
Catture con gabbioni modificati tipo letter box per cornacchia da utilizzarsi prevalentemente
nelle aree di pasturazione;
La cattura con gabbie verrà affiancata dall’abbattimento per mezzo di arma da fuoco con le
seguenti modalità:
1. Appostamento in luoghi abitualmente frequentati dai corvidi e al rientro dei grossi branchi ai
dormitori nei boschi;
2. interventi fuori dai nidi, durante il periodo della nidificazione, previa percussione dell’albero e
successivo riconoscimento durante l’involo degli esemplari bersaglio. Al fine di garantire
maggior incisività all'intervento è necessario che la fase operativa vera e propria sia preceduta da
un monitoraggio del territorio per l'individuazione e censimento dei nidi attivi; tale operazione
dovrà essere realizzata dal personale che successivamente sarà responsabile delle battute stesse.
La metodologia utilizzata oltre ad aver garantito risultati sensibilmente evidenti, soprattutto a
breve scadenza, si è rilevata la più rispettosa dell’ambiente circostante e quella che ha recato
meno disturbo alle specie faunistiche presenti.
Periodo degli interventi:
1. catture con “gabbie Larsen” durante l’intero anno;
2. catture con gabbioni modificati (tipo letter box) durante l’intero anno;
3. appostamento in luoghi abitualmente frequentati dai corvidi e al rientro dei grossi branchi
ai dormitori nei boschi: dal 01/03 al 31/08; relativamente agli interventi svolti in ore
serali al rientro ai dormitori ai grossi branchi, il termine degli interventi è fissato alle ore
22.00;
4. interventi ai nidi, durante il periodo della nidificazione dal 20/03 al 31/05 da un’ora
prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto. Sono vietati gli interventi con tale
metodologia nei giorni festivi.
Operatori abilitati al prelievo:
Per quanto riguarda la cattura attraverso le gabbie, la loro distribuzione sarà effettuata in base
alla diversa presenza delle due specie sul territorio provinciale. Le predette gabbie saranno
affidate a persone nominativamente indicate che provvederanno alla compilazione della scheda
di cattura relativa ad ogni gabbia che dovrà essere trasmessa agli Uffici provinciali con cadenza
annuale.
Nelle AFV e AATV, che ne faranno motivata richiesta, l’impiego delle gabbie di cattura e gli
interventi da appostamento saranno attuati dal personale di vigilanza dipendente o in
convenzione.
Gli interventi con l’uso dell’arma da fuoco saranno effettuati con la responsabilità in capo ad
una o più Guardie venatorie volontarie che potranno avvalersi di proprietari o conduttori di fondi
compresi nei Comuni della provincia di Asti preventivamente designati.
Le squadre dovranno essere composte da un minimo di 3 ad un massimo di 6 operatori di cui
una GUARDIA VENATORIA VOLONTARIA IN QUALITÀ DI RESPONSABILE.
Numero di capi da prelevare per anno:
1. Catture con Gabbie Larsen Specie Gazza: 1100 capi
2. Catture con Gabbioni modificati tipo letter box Specie cornacchia grigia: 1300 capi
3. Abbattimento per mezzo dell’arma da fuoco:
• Appostamento ai grossi branchi:
600 gazze
850 cornacchie
• Intervento fuori dal nido nel periodo della nidificazione:
350 gazze
500 cornacchie
Rendicontazione:
Al fine di dare completa attuazione al regime di deroga sancito dall’art. 9 comma 1, lettera a)
della Direttiva 409/79/CEE, recepito dall’art. 19 della legge n. 157/92, verranno trasmessi
all’ISPRA, entro il 31 marzo di ciascun anno successivo a quello di attuazione dell’intervento, le
previste schede consuntive.
Ogni anno verranno trasmessi i dati relativi alle operazioni di contenimento all’Osservatorio
regionale sulla fauna selvatica, attraverso la Banca dati faunistica regionale.
NUTRIA (Myocastor coypus)
La Nutria (Myocastor coipus), specie di origine alloctona, in provincia di Asti è fonte di un
forte impatto nei confronti, non tanto dei danni alle colture agricole (ad oggi sono pervenute
modeste richieste di risarcimento danni), quanto agli argini dei principali corsi d'acqua (Tanaro e
Bormida) ed a gran parte dei corsi d'acqua minori compresi i numerosi laghetti artificiali,
retaggio dell'estrazione di materiali per la realizzazione delle infrastrutture.
Motivazione dell'intervento
Il presente piano di controllo intende prevenire e limitare gli effetti che un'eccessiva presenza
della nutria può arrecare in merito ai:
-Rischi sanitari, in quanto potenziale vettore di agenti patogeni pericolosi per l'uomo
-Rischi idraulici innescati dallo scavo di nicchie, cunicoli e gallerie nei corpi arginali o in
corrispondenza di manufatti di regolazione corsi d'acqua naturali, invasi e cavi di bonifica, a
volte pensili sul piano campagna;
- Rischi ambientali derivati da danneggiamenti a specie vegetali acquatiche con compromissione
delle biocenosi palustri e disturbo alle zone di nidificazione ed alimentazione di numerose specie
ornitiche, anche rare o minacciate, presenti nelle zone umide della provincia;
- Danni a colture agricole in aziende collocate in fregio a corsi d'acqua naturali, invasi, cavi di
bonifica colonizzati dal roditore.
Gli interventi di controllo numerico dovranno tendere possibilmente all'eradicazione della
specie dal territorio provinciale, o quantomeno, tendere alla massima salvaguardia dei canali
irrigui artificiali a serio rischio di tenuta a causa della formazione di cunicoli da parte della
specie.
Modalità attuative dell'intervento
Gli interventi saranno attuati entro le aree di presenza accertata tramite GABBIE DI
CATTURA modello "Inzitari" in metallo zincato provviste di esca alimentare che costituiranno il
principale mezzo utilizzato.
Tali gabbie saranno autorizzate e munite di un contrassegno indicato rilasciato dalla
Provincia.
Le AFV e AATV che ne faranno motivata richiesta e che si provvederanno delle gabbie di
cattura verranno autorizzate all'utilizzo. Le gabbie dovranno essere dotate di targhetta
identificativa riportante il numero di autorizzazione.
Gli esemplari catturati saranno soppressi mediante gassificazione in sito e smaltimento delle
carcasse a norma di legge.
L'impiego delle trappole sarà affidato a persone nominativamente autorizzate (referenti di
ZRC, Guardie venatorie volontarie, proprietari o conduttori dei fondi agricoli), previa
sottoscrizione di uno specifico protocollo operativo.
Questa tecnica si ritiene debba essere opportunamente affiancata, dall’abbattimento con arma
da fuoco ad opera degli Agenti di Vigilanza provinciale e delle Guardie venatorie volontarie, in
casi particolari quali gelate invernali protratte per più giorni o in occasionali condizioni di
emergenza,.
Periodo degli interventi:
Tutto l'anno solare
Numero di animali da abbattere
Stante lo status di animale appartenente a specie alloctona non si ritiene di indicare alcuna
limitazione numerica al piano di controllo.
Verifiche periodiche
Ogni anno verranno trasmessi i dati relativi alle operazioni di contenimento all’Osservatorio
regionale sulla fauna selvatica, attraverso la Banca dati faunistica regionale.
Al termine del periodo di validità del piano la Provincia si impegnerà a produrre all'INFS un
documento di rendicontazione delle attività di controllo numerico della specie. Il documento
rappresenterà il necessario momento di confronto tra lo sforzo profuso (nutrie eliminate), gabbie
impiegate ed efficacia del sistema e la dinamica dei danni.
LCA/piano_controllo_DGP.doc