MADDALONI - Convitto Nazionale "Giordano Bruno"
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MADDALONI - Convitto Nazionale "Giordano Bruno"
Comunicato Stampa La scoperta della storia del rifugio antiaereo del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” dallo studio di Antonio Pagliaro MADDALONI (Caserta) – Il Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni è una opera Istituzionale molto importante e su di essa tanti hanno avuto modo di scrivere. Lo stesso luogo nel 2014 rientrò come monumento, grazie anche all’interessamento dell’Associazione Culturale Musicale ONLUS “Aniello Barchetta”, diretta dal Maestro Antonio Barchetta, tra quelli promossi dalle giornate FAI. In quella occasione tra le bellezze presentate al pubblico vi fu della maestosa costruzione del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni e, per la prima volta, la visita ai sotterranei. In quella occasione poco si conosceva della storia di questi luoghi e qui acquista una funzione importante la presenza dell’Educatore prof. Antonio Pagliaro che nella stessa Istituzione si occupa anche dell’aggiornamento del portale web http://www.cngb.it. Antonio Pagliaro è già noto come storico maddalonese per tutta una serie di studi e pubblicazioni e in particolare per aver dedicato molto tempo allo studio delle origini e sviluppo del complesso conventuale francescano maddalonese, realizzando e distribuendo nel corso dello stesso 2014 un interessante DVD. La scoperta dei sotterranei ha dato modo a Pagliaro di maturare un progetto d’indagine storico conoscitivo sul Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni. Infatti, pressoché in contemporanea alle Giornate del FAI 2014 a Maddaloni lo stesso studioso Antonio Pagliaro, con il placet e l’incoraggiamento del Rettore della medesima Istituzione, il prof. Michele Vigliotti, avviano una indagine di studio approfondito delle vicende stoiche del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” accedendo direttamente agli archivi interni che contengono informazioni molto importanti e talvolta inedite della storiografia cittadina oltre che del complesso stesso. In particolare lo studioso Pagliaro riferisce che “dal mese di Aprile del 2014 ho iniziato una ricerca storica sulla mia scuola, il Convitto Nazionale Statale "Giordano Bruno" di Maddaloni”. Aggiungendo, “Grazie al Rettore, prof. Michele Vigliotti, che mi ha dato la possibilità di visionare i Documenti del nostro Archivio Storico, ho scoperto tantissime cose interessanti e sconosciute al grosso pubblico maddalonese e non, del nostro glorioso Istituto”. Continua Pagliaro “Ho ‘conosciuto’ tanti rettori che hanno speso molto del loro ingegno per il benessere dei ragazzi e del Convitto, nonostante i tempi bui che hanno segnato la nostra storia. Penso ai presidi rettori Francesco Brizio (1861- 62), Nicola Stranieri (1863-65) e Gabriele Santilli (1865-1875), che hanno avuto il difficile compito di rilanciare il Real Convitto di Terra di Lavoro, poi chiamato da Ferdinando II, Real Collegio di S. Antonio, riformato da Luigi Settembrini, dopo il Regno delle Due Sicilie”. Continua ancora nella sua inedita e importantissima testimonianza, “Il mio pensiero va al rettore Vincenzo Romanelli (1881-84) per il dono del Quadro delle fotografie del 1882 esposto nel Saloncino con i cognomi dei Convittori e degli Ufficiali del Convitto; al rettore Carlo Spadei (188591) per le lapidi di Luigi Settembrini e Francesco Fiorentino, per il Quadro delle fotografie e del busto di Giordano Bruno, del 1889; al rettore commissario governativo, Giacomo Pescatore (191013) per il Regolamento del Convitto¸ al rettore della Prima guerra Mondiale, Francesco De Giacomo (1913-1919) per l'occupazione del Convitto come Ospedale Militare di Riserva¸ al rettore Mario Borgialli (1925-28) per l'Annuario del Convitto; al rettore, del prima e dopo la Seconda guerra mondiale, Giuseppe D'Ovidio (1941-49),occupazione del Convitto da parte degli Alleati; al rettore Renato Ravinetti (1950-56) per la ricostruzione del Convitto spogliato di ogni cosa dagli alleati e per il Quadro delle fotografie”. Pagliaro conclude la sua testimonianza dicendo: “Per finire, la nostra scuola (Convitto Nazionale Statale "Giordano Bruno") ha avuto ottimi istitutori, professori, presidi, dirigenti e allievi eroi (le due guerre mondiali), onorevoli e senatori del Regno d'Italia e della Repubblica. La lista è lunghissima da scrivere, continueremo la prossima volta”. In particolare Pagliaro ci offre una chicca sul ricovero antiaereo che oggi costituiscono i sotterranei del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni. Pagliaro ci offre anche un interessante contributo fotografico del riparo, tunnel, sotterraneo dove sono presenti dei pali a terra che servivano a sostenere ulteriormente il tunnel e a proteggere le persone che vi si rifugiavano, in caso di crollo. Pagliaro ci informa del fatto che siccome il Convitto Nazionale non riaprì dopo l'8 settembre 1943, i ricoverati utilizzarono anche i materassi e le coperte degli alunni convittori. In effetti, testimonia sempre Pagliaro, gli attuali dipendenti dell'Istituto erano già a conoscenza dell'esistenza dei sotterranei del Convitto Nazionale, ma, a memoria d’uomo, negli ultimi decenni nessuno era mai sceso sotto. Chiunque ignorava da quale porta si poteva scendere e, quando questa è stata individuata, c'era solo buio totale, non esisteva, infatti, nessun punto luce, perché mancava un impianto di illuminazione. Si pensa che probabilmente dopo il secondo conflitto bellico mondiale nessuno si sia più accinto a scendere. Pagliaro ricorda che nella primavera del 2014 il Rettore, prof. Michele Vigliotti, e il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, Antonio D'Angelo, in compagnia di altro personale, e con l'aiuto di grosse torce, hanno voluto visitare la cantina. Durante la visita scendendo più in giù, con grande stupore, hanno notato un lungo tunnel che conduceva in un cunicolo chiuso da grosse pietre dovute a frana. Ebbene, nessuno dei presenti, e dei futuri visitatori con le giornate del FAI, sapeva spiegare a cosa fosse servita questa lunga galleria e quando fosse stata costruita. Questo tunnel si presenta più moderno e preciso, rispetto a tutto il resto della struttura circostante, che sembra più antica. Infatti, da qui, parte la struttura del vecchio monastero (del 1500), soprastante, dei Frati Minori Conventuali Francescani. In effetti, si scoprirà poi che è molto più recente la costruzione. Sempre Antonio Pagliaro ci informa che il 10 giugno 1940 l’Italia entrava in guerra. Già il giorno dopo aerei e navi anglo francesi bombardarono Genova e successivamente Torino. A Napoli le prime bombe della R.A.F. caddero il primo novembre 1940, alle 4,20, iniziarono i bombardamenti notturni inglesi ai quali i maddalonesi assistevano dalle loro case, i bagliori squarciavano il cielo oscuro e cadevano sui palazzi ove causavano danni e morte. Siccome anche Maddaloni era soggetta ad incursioni aeree, il ricovero, quello di cui sopra, era da costruire nel più breve tempo possibile perché questi erano diventati più frequenti. Pagliaro a questo punto ci propone un estratto di un verbale d’adunanza (che per un contrasto della data della relazione allegata fa pensare ad una riunione anticipata rispetto alle previsioni) il cui testo, trovato e trascritto dallo stesso Pagliaro, ci catapulta a oltre settant’anni fa: Adunanza ordinaria del giorno 29 agosto 1943 presenti i signori: Prof. Dott. D’Ovidio Giuseppe, Rettore - Presidente, Cav. Uff. Iorio Notar Giuseppe, Consigliere, Sig. De Laurentis Notar Girolamo, idem, Sig. Renne Francesco, Procuratore Capo Imposte, idem, Prof. Dott. Guida Giuseppe, Vice Rettore con funzioni consultive, con l’assistenza del Dott. Ruggiero Armando, Segretario Economo. Assenti giustificati: i Consiglieri, Comm. Prof. D’Anna Giuseppe ed Avv. Brancaccio Antonio. Constatato il numero legale degl’intervenuti, il Presidente dichiara aperta la seduta. Ricovero antiaereo. Il Rettore, riportandosi a quanto ebbe a riferire al Consiglio nella seduta del 6 aprile corrente anno, informa il Consiglio stesso che essendo riusciti vani tutti i suoi uffici per ottenere dalla R. Prefettura di Napoli l’attuazione di un rifugio, ebbe la premura di far redigere dall’ingegnere del Convitto un progetto per la costruzione di un rifugio che offrisse la maggiore garanzia contro le incursioni nemiche. Il progetto redatto nella somma preventivata di circa lire settantamila venne dal rettore personalmente presentato al Vice Intendente di Finanza di Napoli sostenendo che le spese dovevano ricadere a carico dell’Erario sia perché il rifugio veniva costruito su suolo di proprietà demaniale e sia perché di utilità ad una popolazione scolastica di circa 200 alunni. L’Intendente, continua il rettore presidente, accolse la mia tesi e promise che avrebbe rimesso subito all’Ufficio Tecnico il progetto consegnatogli per la sollecita esecuzione dei lavori. Intanto sono trascorsi circa due mesi e nulla si è visto ancora: e poiché gli eventi incalzano e l’apertura delle scuole si avvicina, ho dato incarico all’ingegnere di ridurre il progetto al necessario indispensabile e di iniziare subito i lavori, avendo il Ministero della Educazione concesso un sussidio di lire quarantamila da servire per la manutenzione del fabbricato con particolar riguardo alla sistemazione del ricovero antiaereo. L’ing. Del Monaco, con quella diligenza che tanto lo distingue. Mi ha rimesso la seguente relazione che porto alla vostra conoscenza: Maddaloni, 30 Agosto 1943 Costruzione del ricovero antiaereo nel Convitto Nazionale “G. Bruno” di Maddaloni. Con l’intensificarsi delle incursioni nemiche e col sistema a tiri di bombe a grappoli praticati dal nemico, si rende necessario provvedere senza indugio e con una certa urgenza alla costruzione del ricovero nel Convitto “G. Bruno”, usando i criteri dettati dalla tecnica moderna, in modo da avere una sicurezza quasi assoluta. All’uopo ho stabilito e prescelto, come zona di ricovero, quella esistente sotto la palestra coperta e refettorio, e verrebbe scavato alla profondità di metri 13 sottoterra con accesso dall’attuale cantina. Tale ricovero della lunghezza di circa metri 30 e della larghezza di m. 2,60 a forma di tunnel, oltre a trovarsi alla profondità suddetta, ha come protezione tutto il fabbricato soprastante, pianterreno e 1° piano, di solidissima muratura con spessore di un metro e copertura a volta. Il ricovero poi, oltre ad avere l’accesso dalla cantina, avrà un’uscita di sicurezza all’estremità opposta, verso il cortile, ed una terza uscita sarà fatta nella cantina stessa e comunicherà con lo scantinato al di là della lavanderia verso la palestra coperta. Per maggiore sicurezza si è prevista una puntellatura di tutto il ricovero con travi di legno e tavole incastrate a collegate fra di loro. L’ingegnere Incaricato firmato Raffaele del Monaco Il Consiglio Udita la relazione del Rettore – Presidente; Considerata necessaria ed urgente la costruzione di un rifugio antiaereo per le sempre crescenti incursioni che hanno apportato lutti e rovine anche nell’abitato di Maddaloni; presa visione della lettera del R. Provveditore agli Studi di Napoli per la concessione, da parte del Superiore Ministero, di un sussidio di lire quarantamila, da servire per la manutenzione del fabbricato con particolare riguardo alla sistemazione del ricovero antiaereo delibera di approvare, come approva, i lavori già iniziati di un ricovero antiaereo che garantisca l’incolumità e la sicurezza di una popolazione scolastica di oltre duecento persone tra personale ed alunni; di proseguire i lavori nei più stretti limiti necessari ed in economia sotto la diretta vigilanza ed assistenza dell’ingegnere del Convitto Dott. Raffaele Del Monaco; di contenere la spesa, per quanto è possibile, nel sussidio concesso dal Ministero di lire quarantamila, salvo poi a determinare se la spesa stessa debba ricadere all’Amministrazione del Convitto oppure all’Erario, proprietario dei beni demaniali tenuti in uso dal Convitto; di dare infine mandato al Rettore di procedere all’attrezzatura del ricovero, sempre di concerto con l’ingegnere Del Monaco, a tutto ciò che occorre (panche, luce, riscaldamento, acqua, ecc.) che valgano a rendere quanto meno disagiata la forzata permanenza nei ricoveri stessi. Questa presentata oggi è una prima “chicca” che lo studioso Pagliaro ci fa sapere che ci comunicherà così da meglio conoscere e vivere questi gioiello di Terra di Lavoro. Per maggiori informazioni sulle attività del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sito Via San Francesco D'Assisi, 119 a Maddaloni (CE) è possibile contattare la segreteria al numero 0823434918 oppure consultare il portale dedicato http://www.cngb.it . Caserta, lì 12 maggio 2015 Ufficio Stampa