Ottobre - La Piazza

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Ottobre - La Piazza
Periodico
dell’Associazione
Culturale Albatros
Anno 9 - Numero 9
OTTOBRE 2012
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com — E-mail: [email protected]
Pag. 10
LOCULI
Pag. 14
STORIA,
MITO E PAESAGGIO
Pag. 36
CAVA PARTY
Consulta il sito web
DIFFERENZIARE:
IL VIA AL PORTA A PORTA
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Amministrazione
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ANCHE CASTEL MADAMA
DIFFERENZIA
di Cristina Nonni
Come trasformare i rifiuti in risorse
Finalmente anche a Castel Madama arriva la raccolta differenziata “Porta a Porta”, si comincia il
15 ottobre.
Prima di informare i cittadini sulle modifiche che
avverranno nel nostro paese, è bene sapere in cosa
consiste la raccolta differenziata e il perché è un
passaggio inevitabile e necessario per ogni territorio che si rispetti.
Il decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006
“Norme in materia ambientale” definisce RACCOLTA DIFFERENZIATA; “la raccolta idonea,
secondo criteri di economicità, efficacia e trasparenza a separare i rifiuti in casa, ufficio, scuola,
industrie e depositarli negli appositi contenitori,
affinché possano essere recuperati e riciclati”.
È un’operazione che permette di separare i rifiuti suddividendo quelli che possono essere smaltiti e quelli che si possono recuperare.
La raccolta differenziata nasce dall’esigenza di
proteggere l’ambiente che ci circonda, solo riducendo la massa dei rifiuti da smaltire possiamo
provare a migliorare il nostro paesaggio. Riutilizzare i rifiuti contribuisce a conservare un ambiente naturale sano e più ricco.
È un gran risparmio di energia, gettare via qualcosa significa gettar via anche l’energia consumata
per produrla.
La diffusione della raccolta “porta a porta” mira
proprio a questo; tutelare l’ambiente e metterlo al
riparo dall’emergenza rifiuti!
Cosa cambia con la raccolta “porta a porta”?
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Nel comune di Castel Madama saranno rimossi i
cassonetti stradali e al loro posto condomini e abitazioni singole riceveranno dei contenitori personali contrassegnati da vari colori, ogni colore indicherà una tipologia di rifiuto.
I contenitori dovranno essere esposti di fronte alle
abitazioni secondo i giorni e gli orari fissati dal
calendario di raccolta, saranno poi gli operatori a
svuotare i diversi contenitori.
La raccolta “porta a porta” riguarda tutte le famiglie della zona A, la cui frequenza di raccolta è
riportata sul calendario, mentre nella zona B verrà
attivato il compostaggio domestico e le famiglie
in possesso di un giardino potranno smaltire l’organico in modo autonomo.
Con la raccolta differenziata ogni rifiuto segue
strade diverse, per essere poi trasformato in una
risorsa utile.
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È un impegno costante per ogni cittadino, ognuno
di noi ha l’onere di rispettare regole precise e
ricordare che solo piccole quantità di rifiuti messi
nel contenitore sbagliato possono rendere tutto il
resto inutilizzabile e non riciclabile.
Essere preparati è importante per non sbagliare,
chiunque è interessato può ricevere informazioni
sulle tipologie di rifiuto e il calendario di raccolta
presso il comune di Castel Madama o direttamente sul sito. È un passo importante per il nostro
paese, la maggior parte d’Italia è già passata alla
raccolta differenziata con successo. Il segreto per
una buona riuscita è l’impegno SERIO del singolo cittadino, la collaborazione e l’attenzione, perché sono i piccoli gesti a migliorare l’ambiente in
cui viviamo.
Serve un grande senso di responsabilità, non pensare che la singola cartaccia buttata nel posto sbagliato non danneggi nessuno, perché così come
pensa uno possono pensarlo in tanti, ed è proprio
con questo ragionamento noncurante che non si
va da nessuna parte, perché solo l’impegno
comune e la partecipazione di tutti possono cambiare le cose.
Inizialmente sarà impegnativo, perché non è
nostra abitudine, (anche se molti già fanno la
differenziata), diventerà con il tempo un gesto
naturale.
Anche l’impatto nel vedere queste pattumiere per
le strade o nei portoni non sarà dei migliori, nasceranno sicuramente liti condominiali e lamentele,
ma basterà pensare che la raccolta differenziata è
un’esigenza necessaria e farla servirà ad assicurarci un futuro più sano.
“La Piazza”
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros
Vicolo Giustini, n. 10
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849
Anno 9, n. 9 - Ottobre 2012
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04
Direttore Responsabile: Rino Sciarretta
Capo Redazione: Carla Santolamazza
Redazione: Ivano Chicca, Ivano Moreschini,
Ramona Pompili, Roberto Bontempi,
Salvatore De Angelis, Elisa Livi, Ivo Santolamazza
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
Rina Iori, Bruno Testa, Valentina Torella, Italo Carrarini
Camilla Moreschini, Eleonora Moreschini, Cristina Nonni
Antonio Marguccio
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355
SOMMARIO
• Anche Castel Madama differenzia
pag.
3
• Variante di piano
»
7
• Loculi: una storia infinita
»
10
• Consuntivo 2011
»
11
• Le società in movimento e la crisi
»
12
• Storia, Mito e Paesaggio
»
14
• Brevi
»
16
• Scuola
»
19
• Lo stendardo restaurato
»
23
• Vicovaro
»
25
• Tivoli
»
29
• Recensione
»
32
• Centro Anziani
»
33
• Film
»
34
• Cava Party 2012
»
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Grafica ed Impaginazione: Salvatore De Angelis
Stampa: A.G.C. Arti Grafiche Ciampino S.r.l.
00043 Ciampino - Via Firenze, 21
Chiuso in redazione il 18/10/2012 - Tiratura 1.500 copie
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com
E-mail: [email protected]
[email protected]
LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ
DALLE ORE 18 ALLE 20
Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli
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Urbanistica
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VARIANTE DI PIANO
a cura di Carla Santolamazza
Nel numero di settembre 2012 abbiamo iniziato ad esaminare la Variante al Piano
Regolatore Generale di Castel Madama partendo dalle Zone Omogenee ed in particolare
dalla Zona A: Centro Storico. Continuiamo con la presentazione delle Zone B e C,
rispettivamente Centro Urbano Consolidato e Nuclei urbani di Completamento,
Espansione e Riqualificazione Urbanistica
La Zona B, Centro Urbano Consolidato, comprende le aree di espansione dell’ottocento e del
novecento, aree quindi già edificate, alcune in via
di completamento altre già sature, esterne al Centro Storico. La zona B è stata suddivisa nelle sottozone: B1, Edilizia Prevalentemente Residenziale di Recupero e di Completamento (mq 264.845)
e B2, Edilizia Prevalentemente Residenziale con
Pianificazione Particolareggiata Definita (mq
140.488). Dalla Relazione Generale (Elaborato 1
della Variante) si legge testualmente: “B1 Edilizia
Prevalentemente Residenziale di Recupero e di
Completamento: Le zone ritenute sature sono
quelle immediatamente a ridosso del centro storico e nelle parti costituenti l’espansione consolidata dopo il PRG del 1974. In queste aree saranno
possibili gli interventi diretti relativi agli adegua-
menti igienico – sanitari e delle pertinenze, la
demolizione e ricostruzione e quella dei lotti interclusi secondo le Norme Tecniche di Attuazione, il
regolamento edilizio e le vigenti normative in
materia edilizia”. Dalle Norme Tecniche di
Attuazione (Elaborato 2 della Variante) si legge
testualmente: “Sottozona B1- La destinazione è
quella residenziale: è consentita la destinazione
commerciale ed attività a servizio della residenza
nella misura del 20% della cubatura utile totale.
La tipologia edilizia è libera. Restano tali per
quanto riguarda le misure delle distanze minime
costituendo una realtà ambientale irreversibile. Si
consente la deroga della distanza dai confini di
m.5,00 a m.3,00 e la deroga tra i fabbricati da
m.10,00 a m.0,00, ossia in aderenza purché si stipuli una convenzione tra confinanti finalizzata
“Tav. 8-Tavola di Zonizzazione Controdedotta Scala: 1:10.000”
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Segue a pag. 8 e 9
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Urbanistica
alla edificazione in comparto. Per quanto attiene
gli altri indici ed indicatori sono tutti confermati.
Sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione edilizia,
anche con demolizione e ricostruzione con il mantenimento della volumetria preesistente; nella
ricostruzione l’altezza degli edifici non potrà
comunque superare il numero di piani abitabili
attualmente esistenti; potranno essere realizzati
piani interrati, di ingombro pari al massimo
ingombro della copertura dell’edificio, destinati a
parcheggi a servizio della residenza”. Dalla Relazione Generale (Elaborato 1 della Variante) si
legge testualmente: “B2 Edilizia Prevalentemente Residenziale con Pianificazione Particolareggiata Definita. Tali sottozone comprendono le
aree in cui insistono i piani Particolareggiati o
progetti in itinere derivanti dal P.R.G. 1974 e suoi
strumenti attuativi, che l’attuale variante ha ritenuto fosse opportuno portare a completamento
perché nel disegno generale del piano. Per tali
zone sono valide le norme dei relativi strumenti
urbanistici che le hanno legittimate. Dalle Norme
Tecniche di Attuazione (Elaborato 2 della
Variante) si legge testualmente: “Sottozona B2:
Riguardano aree interessate da strumenti urbanistici esecutivi vigenti antecedentemente all’adozione del presente piano. In tali ambiti si applica
la disciplina definita dai relativi strumenti attuativi e nel rispetto delle precedenti N.T.A”.
La Zona C, Nuclei urbani di Completamento,
Espansione e Riqualificazione Urbanistica,
comprende le parti di territorio destinate
all’espansione prevalentemente residenziale
e/o destinate al recupero con espansione degli
insediamenti antropici, sempre a destinazione
prevalentemente residenziale e le aree già compromesse o che hanno perso il carattere di ruralità. La zona C è stata suddivisa nelle sottozone: C1 Ambiti Prevalentemente Residenziali Soggetti a Piano Attuativo di Iniziativa Pubblica (Piano Particolareggiato
Esecutivo2 mq 268.759; Piano Particolareggiato Esecutivo3 mq 70.617) e C2: Ambiti
Prevalentemente Residenziali Soggetti a
Piano Attuativo di Iniziativa Privata (Frainili mq38.016; Pietro Romano mq 362.525;
Colle Murata mq 73.494; I Colli mq
94.768). Dalla Relazione Generale (Elaborato 1 della Variante) si legge testualmente:
“C1 Ambiti Prevalentemente Residenziali
Soggetti a Piano Attuativo di Iniziativa
Pubblica; C2 Ambiti Prevalentemente
Residenziali Soggetti a Piano Attuativo di
Iniziativa Privata.
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Il complesso dell’area dovrà essere oggetto di un
Piano Attuativo Unitario che terrà conto dei dati e
degli indici riportati nelle N.T.A. La redazione
dello strumento attuativo garantirà oltre ad una
omogenea qualità edilizia con tipologie minute e
ben integrate nell’ambiente anche la realizzazione
dei servizi per i nuovi insediamenti (verde, parcheggi, viabilità, illuminazione, altre reti). Gli
interventi armonizzeranno con le peculiarità naturalistiche orografiche del sito prescelto, restituendo ai luoghi un’immagine ambientale valorizzata
e non di degrado. Le N.T.A. indirizzano la formazione di un piano di esecuzione di iniziativa pubblica o privata o mista con interventi di urbanistica concertata, verso la scelta di tipologie edilizie
residenziali di basso impatto, unifamiliari aggregate o villini, con ampi spazi per il verde. Gli
interventi interesseranno il 60% della superficie
per le destinazioni residenziali e la restante parte
dovrà essere destinata alle realizzazioni di spazi
comuni e di standard preordinati alle cessioni convenzionate”. Con la realizzazione e costruzione
delle zone C sarà soddisfatto il dimensionamento
del fabbisogno edilizio quantificato nella Variante. Dalle Norme Tecniche di Attuazione (Elaborato 2 della Variante) si legge testualmente: “Per
gli edifici esistenti nell’intero ambito C, sono
ammessi interventi di manutenzione ordinaria,
straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia,
demolizione e ricostruzione; sarà possibile un
incremento massimo del 10% entro le sagome esistenti per gli adeguamenti e miglioramenti funzionali (igienico-sanitario, barriere architettoniche,
pertinenze). Sottozona C1: Ambiti Prevalentemente Residenziali Soggetti a Piano Attuativo di
Iniziativa Pubblica: sono le aree più a ridosso del
centro abitato storico e consolidato, la cui attuazione potrà avvenire solo e soltanto dopo la defi-
Piano particolareggiato 2
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Urbanistica
nizione ed approvazione di Piani Particolareggiati
di iniziativa pubblica. Detti Piani Particolareggiati avranno funzione di ricucitura e compensazione
dei volumi disponibili e previsti già in sede del
PRG vigente precedentemente al presente”. I
Piani Particolareggiati Esecutivi 2 e 3 relativi
al Centro Urbano, come previsti dalla Variante
sono stati approvati nel Consiglio Comunale del
30 dicembre 2010 sulla base del principio del
“silenzio assenso” ai sensi dell’art. 4 comma 3
della Legge regionale 36/87. La Regione ha 90
giorni di tempo per assumere le proprie decisioni,
trascorsi i quali i Piani si intendono approvati,
proprio sulla base di tale principio. Per maggiori
chiarimenti segnaliamo che nei numeri di settembre ed ottobre 2009 del giornale “La Piazza” i due
piani sono stati ampiamente descritti e nel numero
di marzo 2010 è stato illustrato il parere dei geologi della Regione. “Sottozona C2: Ambiti Prevalentemente Residenziali Soggetti a Piano Attuativo di Iniziativa Privata: sono le aree di nuova
espansione ubicate anche all’esterno del perimetro dell’attuale abitato ed individuate nelle località di Frainili, Pietro Romano, Colle Murata, I
Colli. L’edificazione avverrà in attuazione di un
progetto urbanistico unitario di dettaglio esteso
all’intero comparto, così come delimitato nelle
tavole di zonizzazione in scala 1:5.000 e 1:10.000,
e subordinato alla stipula di una convenzione,
approvata dall’organo competente, per la specifica cessione e gestione delle aree da destinare ai
servizi di zona e di viabilità e quanto altro necessario agli aspetti compensativi.
a) I parametri di riferimento per le Località “Pietro Romano” e “Colle Murata” sono i seguenti:
- IdT: 0,24 mc/mq; IdF: 0,40 mc/mq; Altezza max
7,50 ml; Superficie destinata alla edificazione
residenziale pari al 60% dell’intero comparto;
Piano particolareggiato 3
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Superficie destinata a viabilità e standard pari al
40% dell’intero comparto; Distanza dai confini
5,00 ml; Distanza dalle strade 10,00 ml o quanto
stabilito dal codice della strada D.Lgs. n. 285/92
nel caso di viabilità diversa da quella comunale;
Standard di parcheggio privato 1mq/10mc; Alberature: 1 albero ogni mc 200. Per le lottizzazioni
convenzionate in itinere, ovvero presentate prima
della data di adozione del presente piano, valgono
i parametri vigenti al momento della richiesta di
intervento. Per le suddette lottizzazioni, non
saranno ammesse varianti che risultino in contrasto con le presenti norme e superino i parametri di
cui al presente punto. Nei comparti edificati o parzialmente edificati della Località “Pietro Romano”, individuati dalle lettere da A ad I, sono
ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria,
straordinaria, restauro, ristrutturazione edilizia,
demolizione e ricostruzione; sarà possibile un
incremento massimo del 10% del volume legittimo o legittimato, fino ad un massimo di mc100,
entro le sagome esistenti per gli adeguamenti e
miglioramenti funzionali (igienico-sanitario, barriere architettoniche, pertinenze). Ampliamenti,
completamenti o sostituzioni dell’edificato saranno possibili solo laddove vi sia residuo volumetrico, calcolato applicando i parametri di cui ai comparti sopra descritti, ivi comprese le cessioni delle
aree per standard, da definire con atto d’obbligo,
trascritto e registrato.
b) Per la Loc. “Frainili” l’attuazione avverrà attraverso Programma Integrato di Intervento, ai sensi
della L.R. n. 22/97, i cui parametri saranno stabiliti nell’ambito stesso dell’accordo di impegnativa
di Programma”. Il Piano Integrato Frainili è
stato approvato alla fine di marzo del 2010 dalla
Regione. Prevede la costruzione di abitazioni,
box, negozi privati e opere pubbliche. Del piano
abbiamo dato ampia illustrazione nel numero di
dicembre del 2008 del giornale “La Piazza”.
“c) Per le aree di cui alla Località “I Colli”, l’edificazione avverrà a seguito di approvazione di
piano di lottizzazione convenzionata di iniziativa
privata, solo e soltanto per le richieste presentate
prima della adozione del presente strumento urbanistico. I parametri edilizi ed urbanistici, pertanto,
sono quelli vigenti al momento della presentazione della richiesta d’intervento. Per le suddette lottizzazioni non saranno ammesse varianti che
risultino in contrasto con le presenti norme e superino i parametri di cui al presente punto. Nel caso
le suddette lottizzazioni non potessero essere
accolte le aree interessate torneranno alla zona
omogenea Ec”.
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Amministrazione
Ottobre 2012
LOCULI: UNA STORIA INFINITA
di Ivano Moreschini
La vicenda della realizzazione dei nuovi loculi nel
cimitero comunale è una storia ormai lunga, che
abbiamo raccontato su La Piazza nel corso di questi anni. Tanto per riassumere la vicenda, i cittadini sono stati avvisati della vendita di loculi nel
2009, ed i lavori sono iniziati solo quest’anno. Il
progetto preliminare iniziale, sul quale sono state
fatte le prenotazioni dai cittadini che hanno acquistato i loculi, alla prova dei fatti però si è rivelato
poco idoneo.
Lo dimostra la delibera di Giunta Comunale n. 96
de 04.09.2012, con la quale viene approvata una
variante del lavoro, e vengono aumentati i costi dei
lavori di costruzione dei nuovi loculi del cimitero
per la somma di Euro 75.120,77. La motivazione è
piuttosto vaga: modificare il posizionamento dei
loculi prefabbricati e aggiungere nuovi loculi.
Ci si chiede allora a che cosa era servito aspettare
un progetto per tre anni, se poi al momento dei
lavori l’importo cambia di quasi il 50% in più.
L’impressione è che il progetto esecutivo, cioè rifinito nei minimi dettagli, al momento dell’appalto
in realtà non ci fosse, e che è stato poi fatto “sul
campo” nel momento in cui la ditta ha verificato la
reale situazione dei lavori da fare.
La cosa non sembra del tutto regolare: facendo
sempre salva la buona fede è una cosa piuttosto
scontata che non sono ammesse le perizie suppletive in aumento del quadro economico, a partire
almeno dalla legge Merloni, che risale al 1994. Il
cambiamento del progetto avrà un riflesso sulle
scelte dei cittadini rispetto ai loculi, e sul prezzo
dei loculi stessi.
Sì, perché la domanda che si pone è: da dove
prende il Comune quei 75.000,00 euro in più che
spuntano nel nuovo progetto? È una somma che è
già entrata con la prevendita, oppure saranno chiesti ancora soldi a chi ha “prenotato” i loculi? La
parola prenotato la mettiamo tra virgolette, visto
che i loculi sono stati pagati per intero fin dal 2009.
Oppure per i loculi in più si riaprirà la prevendita?
Anche l’altra domanda che poniamo non è secondaria: se il progetto è cambiato, dove saranno collocati i loculi prenotati nel 2009? Ricordiamo
peraltro che i prezzi erano differenti a seconda
della fila prescelta.
Queste domande sui costi e sulle prenotazioni infine non devono far passare in secondo piano il progetto vero e proprio, che da quello che si vede
nella prima parte del lavoro occupa uno spazio
consistente della strada che scende nella parte
nuova del cimitero. Una scelta progettuale del
tutto discutibile, che non aiuta a migliorare l’estetica del luogo in cui tutti andiamo a rendere omaggio ai nostri cari. Possibile dobbiamo abituarci a
progetti fatti in fretta, e che non si pongono nemmeno lontanamente il problema della bellezza di
questi luoghi pubblici di aggregazione, come è già
avvenuto per la Piazza Dante?
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Amministrazione
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CONSUNTIVO 2011
di Ivano Moreschini
Con la delibera di Giunta Comunale n. 103 del 20.09.2012 è stato approvato lo schema del rendiconto finanziario dell’anno 2011, meglio conosciuto come conto consuntivo.
Il consuntivo viene sempre considerato un atto banale, ed invece è li che si trova la storia non solo contabile, ma anche
gestionale del Comune. Leggere i numeri del consuntivo e capirli, almeno a grandi linee, significa comprendere la
reale situazione finanziaria del Comune, e quindi anche le sue prospettive future.
Per questo proviamo ad illustrare alcuni dati, perché aiutano a distinguere la realtà dalla rappresentazione contabile.
Vedendo i risultati del prospetto, sembrerebbe a primo
impatto che le cose vanno più che bene. Il Comune
infatti si trova un avanzo di amministrazione pari ad
Euro 317.154.31, che dovrebbero essere delle somme
risparmiate in passato che possono essere spese
adesso.
Come si determina però questo avanzo di amministrazione? Si parte dal fondo di cassa al 1 gennaio 2011,
che si vede nel prospetto, si sommano riscossioni e
pagamenti, quindi tutti i movimenti di cassa avvenuti
nel 2011, relativi sia al bilancio 2011 che ai residui degli
anni precedenti, e si arriva al fondo di cassa al 31
dicembre 2011, che è addirittura cresciuto rispetto a
quello del 1 gennaio, passando da Euro 681.710,19 ad
Euro 932.582,47.
E qui cominciano a sorgere i primi dubbi, quello che su
“La Piazza” abbiamo chiamato IL MISTERO DEL
FONDO DI CASSA. Il dubbio è questo: ma come può il
Comune di Castel Madama chiudere sempre il consuntivo con una cassa così alta, quando tutti sanno che è
in perenne anticipazione e che ci sono dei fondi vincolati alla costruzione della caserma dei Carabinieri per
somme superiori al Milione di euro? E se invece questi
fondi ci sono, perché vediamo sempre più spesso
transazioni con imprese non pagate per fatture vecchie
anche di due anni?
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Continuiamo a porre queste
domande, perché cambiano le
amministrazioni, e le risposte
ancora non arrivano.
La seconda parte dello specchietto riguarda i residui attivi
e passivi, che sono divisi in due
specchietti: quelli della gestione
del bilancio 2011, definiti competenza, e quelli degli anni precedenti il 2011, definiti residui.
Come si vede nello specchietto,
la loro differenza finale è pari ad
Euro 615.428,16, che si detrae
dal fondo di cassa del 31 dicembre 2011, di Euro 932.582,47 per formare l’avanzo di
amministrazione. Perché si detrae? Perché i residui
passivi, cioè gli impegni di spesa ancora non pagati,
superano di quella somma i residui attivi, cioè i crediti
ancora non riscossi.
I residui degli anni precedenti sono stati rivisti con la
determinazione del responsabile del servizio finanziario
n. 15 del 18-09-2012. Le cifre continuano ad essere
molto alte, anche perché è ovvio che somme di tali
dimensioni non diminuiscono all’improvviso.
Sarebbe utile sapere per quello che riguarda i residui
attivi, che sono complessivamente pari ad Euro
26.473.117,12, quelli sono quelli in conto capitale
(cioè derivanti principalmente da opere pubbliche
ancora non realizzate) e quali sono quelli di parte
corrente (cioè derivanti soprattutto da tributi non
riscossi).
Perché ricordiamo che i residui di parte corrente
anteriori a cinque anni devono essere calcolati per
creare un fondo di svalutazione pari al 25% di essi.
Ciò vuol dire: se il Comune ha ancora come residui attivi somme anteriore a 5 anni per recupero evasione tributi, o cose simili, bisogna calcolarle e creare il fondo di
svalutazione per poterle poi cancellare.
Qualcuno ha fatto questa operazione? È possibile rendere pubblica questa cifra?
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Politica
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LE SOCIETÀ IN MOVIMENTO
E LA CRISI
Riflessioni per un nuovo modello di vita, nate dalla festa su “Decrescita e beni comuni”
del 15/16 settembre a Castel Madama e dal convegno sui “Beni comuni” di Venezia 2012
L’umanità è ora immersa in una crisi senza precedenti, le cause richiedono un’indagine approfondita. Modelli non sostenibili di sviluppo politico e sociale si sono rivelati inadeguati e hanno
sollevato questioni importanti che riguardano la
sopravvivenza stessa del genere umano. Esiste
un’alternativa al modello capitalista? È possibile
migliorare la vita di miliardi di persone tenute ai
margini? Può essere combinato lo sviluppo economico con la tutela dell’ambiente? Può un
nuovo contratto sociale essere sperimentato
ripensandone le forme di rappresentanza? In
questi tempi i concetti e gli strumenti come riformismo e rivoluzione sono sempre più applicati a
questioni complesse e interdipendenti, ricadendo
in un altro grande paradosso: questioni cruciali
vengono sollevate, ma le risposte sono estremamente deboli. Dall’ America Latina, dall’Asia,
dall’Africa, e da molte comunità e territori del
Nord, i conflitti ambientali e sociali hanno creato le condizioni per la formazione di un nuovo
campo. Attraverso la democrazia deliberativa e
la responsabilità collettiva, la “sociologia della
moderazione” lavora per la costruzione di un
nuovo paradigma di civiltà in armonia con la
natura, sulla base di Buen vivir. Educazione
popolare, autogoverno, orizzontalità, giustizia
sociale, mutualismo, creatività e decolonizzazione del potere sono gli strumenti e le pratiche che
sono state mobilitate attraverso l’ecologismo dei
poveri per costruire una democrazia della Terra.
Il ruolo svolto dai movimenti indigeni e gli altri
impegnati nella difesa dei beni comuni e dei
diritti dei cittadini mette in evidenza la violazione del contratto sociale e la necessità di ridefinizione in linea con le nuove condizioni imposte
dalla crisi.
Castel Madama bene comune ha contribuito
nella due giorni dedicata a “Decrescita e bene
comune” di individuare una strada alternativa
allo sviluppo capitalistico, per fortuna non siamo
soli, infatti molte iniziative in questa fine estate
2012 ci hanno fatto compagnia tanto più ignorate dalla grande stampa quanto partecipate a livello di pubblico. Citiamo il Festival della Filosofia
(7000 presenze) Venezia 2012 Convegno internazionale sulla Decrescita. Pubblichiamo di
seguito alcuni dei temi, sui quali Castel Madama
Bene Comune riflette da tempo, tenendo presente anche i contributi del dibattito internazionale
di Venezia.
Beni Comuni un altro modo di possedere
I beni comuni sono una forma di proprietà collettiva, è l’uso dei beni che si caratterizza come
diverso e distinto sia dalla proprietà pubblica che
privata. L’interesse pubblico per la sostenibilità
della produzione locale (agricoltura, foreste, ecc)
é un incentivo più forte per la conservazione di un
determinato insieme di risorse al contrario dell’interesse privato che tende alla massimizzazione del
profitto. Al contrario la coesione sociale si basa
sul controllo collettivo sull’uso delle risorse e
delle terre destinate a usi civici. Queste infatti non
sono soggette ai fenomeni di abbandono perché in
rapporto diretto con la comunità che utilizza e
amministra tali aree. Il regime giuridico dei beni
collettivi è quello di inalienabilità, di indivisibilità, di inusucapibilità e perpetua destinazione agrosilvo-pastorale. Questo schema può essere messo
alla base dell’economia di una comunità, poiché
salvaguarda gli interessi attuali e futuri dei titolari
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Politica
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cheopark, che propone una gestione privata su un
bene comune, quindi, contribuisce di fatto allo
svuotamento di quei valori comunitari che si vorrebbero recuperare.
Pratiche di riutilizzo
dei diritti. Questo istituto dell’uso civico deriva da
una consuetudine fin dall’epoca medievale ed è
stato tramandato e conservato in molte istituzioni
come la nostra Università Agraria. Il quadro teorico di riferimento che unisce queste istituzioni si
basava principalmente sulla teoria dei beni comuni sviluppato da Elinor Ostrom.
Il successo dei mercati rionali e le esperienze di
baratto dimostrano che un nuovo tipo di commercio è possibile. Il riutilizzo ha un forte impatto
economico e determina una maggiore consapevolezza nel ridurre gli sprechi (i consumatori devono
sapere che un elemento può essere utilizzato più
di una volta e più di quanto le industrie facciano
credere). Riutilizzare significa anche ridurre l’impatto ambientale riducendo la quantità di rifiuti. Il
cambiamento di mentalità e di vita, come reazione
al consumismo, è una conseguenza culturale del
riutilizzo, che va oltre l’impatto economico e
commerciale. La valutazione ambientale e culturale è più di una buona pratica, è un valore aggiunto che gli enti locali interessati possono utilizzare
per migliorare le attività di riciclo e smaltimento
dei rifiuti.
Il suolo come bene comune
Agricoltura
È necessario aprire una discussione e una riflessione per ripensare il suolo come bene collettivo
anche a Castel Madama. Riflettendo sul fenomeno del consumo di suolo che deriva dai modelli di
urbanizzazione selvaggia degli ultimi decenni, è
sempre più evidente il processo deterioramento
del territorio, si vedano a proposito vari dissesti
idrogeologici e i terreni incolti e abbandonati.
Considerando le dimensioni assunte negli ultimi
decenni a livello locale, nazionale ed europeo,
che hanno determinato l’enorme crescita urbana
di diverse natura (residenziale, infrastrutturale,
produttiva e ricreativa), è manifesta la perdita
costante e progressiva di valori ambientali, culturali e storici intrinsecamente incorporati alla
risorsa del suolo. La questione locale dell’Ar-
È necessario rivedere l’attuale modello di agricoltura a fronte delle emergenti condizioni sociali, ambientali e climatiche. È fondamentale per
valorizzare il lavoro dei piccoli agricoltori locali
e per ridurre l’impatto ambientale sul clima,
lavorare per un decentramento dei mercati avvicinando il produttore al consumatore e mettendo
in discussione le politiche agricole che puntano
ad una produzione intensiva. Da qui si apre una
riflessione sul governo democratico del territorio
e la necessità di nuove forme di partecipazione
dal basso. La terra fertile e, con essa gli agricoltori, può essere il centro di un programma globale che ridefinisca i modelli economici e le relazioni sociali secondo criteri di auto-sostenibilità
e di superamento della crescita quantitativa, in
grado di garantire la conservazione delle risorse
non rinnovabili evitando lo sfruttamento delle
persone. Qui si trova la visione strategica del
bene comune che va oltre la riappropriazione dei
beni stessi.
Non è secondaria la battaglia
sulla diversità biologica e la
difesa delle specie locali che
la recente normativa europea
sulla tracciabilità dei semi fa
di fatto scomparire.
Castel Madama Bene Comune
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STORIA, MITO E PAESAGGIO
Cultura - Territorio - Turismo
Ottobre 2012
A TIVOLI E NELLA VALLE DELL’ANIENE
di Italo Carrarini
Ben io qui canterei, qual sia de gli orti la cultura miglior, come di Pesto due volte rifioriscano i rosai, e in verdi rive la cicoria,
e l’apio godan le barbe inumidire, e il torto cocomero fra l’erbe il ventre ingrossi: nè il narciso a fiorir lento vorrei, nè l’acanto
flessibile, o la smorta Edra tacer, nè a i lidi amico il mirto.
P. V. Marone, Georgiche, IV, 177-185
Negli ultimi anni gli studi, i dibattiti e la legislazione sui beni culturali e del paesaggio attribuiscono al cospicuo patrimonio nazionale un ruolo sempre più rilevante per lo sviluppo locale e la valorizzazione delle risorse endogene. Il patrimonio culturale - come riferito da Manuel Roberto Guido nella sua relazione Tre
dimensioni della valorizzazione: l’esperienza, la partecipazione e la gestione “se sostenuto da strategie di sistema e rivolto quindi non solo ai beni culturali ma
a tutte le altre risorse che caratterizzano e rappresentano i segni distintivi che la
storia ha sedimentato in un territorio, può svolgere un’importante funzione sia al
fine della preservazione dei beni, sia a promozione e sostegno dello sviluppo
economico delle comunità locali”.
Da queste considerazioni muove l’incontro Storia, Mito e Paesaggio a Tivoli e
nella Valle dell’Aniene avvenuto il 28 Settembre scorso nella suggestiva cornice dei Templi di Vesta e di Sibilla. Promossa dall’Associazione Culturale Nuovi
Orizzonti di Castel Madama e inclusa nel programma del “Settembre Tiburtino
2012”, l’iniziativa ha costituito occasione per porre attenzioni su beni poco valorizzati e su reperti che continuano ad emergere sul nostro territorio rischiando di
essere aggrediti da pianificazioni urbanistiche non sempre rispettose e attente.
Dopo la cerimonia di Accensione del Fuoco Sacro con le Vestali del Tempio
e il saluto delle autorità e degli organizzatori, gli interventi sono stati aperti da
Alberto Marchetti, affiancato nel suo Viaggio Extra – Ordinario lungo l’Aniene
dalla Sibilla Tiburtina: un monologo audace… un viaggio a ritroso nei luoghi che
hanno ammaliato grandi artisti e poeti nei secoli passati, facendo rivivere nel plenilunio di fine settembre il “fantasma” di Goethe - una delle massime figure della
Le spumeggianti Cascatelle di Tivoli negli anni ’30,
come il Progetto “Tivoli Ama la Città”
letteratura tedesca tra ’700 e ’800 - affascinato da un’Italia ricca di simboli e vestivorrebbe in parte ripristinare
gia immerse tra quei paesaggi evocati e rappresentati in diverse declinazioni
nelle opere dei fini intellettuali del suo tempo. Anche il fantasma di Goethe, però,
non ha potuto sottrarsi al rammarico per la perdita di fascino di un territorio depauperato da una cementificazione selvaggia.
È seguita la relazione Non solo Ville… a Tivoli. In giro nei luoghi della cultura del territorio tiburtino della Dott.ssa Benedetta Adembri responsabile di Villa Adriana; una riflessione puntuale tra le piaghe e le disattenzioni verso i beni
culturali che affliggono la città, che concorrono al suo
impoverimento e alla riduzione delle capacità turistiche
ed economiche. Tra le numerose criticità evidenziate: il
muro eretto a ridosso del Mausoleo dei Plauzi, il degrado ambientale nell’area archeologica della Vestale
Cossinia, l’infelice impatto degli edifici sovrastanti la
Grande Cascata dell’Aniene e l’assenza di un tessuto
connettivo tra la città e i suoi siti di maggiore interesse.
La proposta illustrata dall’Arch. Alessandro Panci nell’intervento La scoperta del Vallone dell’Aniene a
Tivoli sulle tracce del Grand Tour nasce nel 1998 da
una felice convergenza di artisti, studiosi e appassionati cultori delle bellezze locali riuniti nel c.d. “Ufficio per il
Progetto Tivoli Ama la Città”, una struttura funzionale
Il tracciato del vincolo archeologico lungo il percorso dei quattro Acquedotti Aniensi
all’operazione “artistico-concettuale” che ne ha reso
disegnato da A. Camiz nell’ambito del Laboratorio di Lettura e Progetto
possibile la promozione attraverso mostre allestite tra
dell’Architettura della “Sapienza”, e inserito nella variante generale
Tivoli e Milano grazie all’apporto del Museo Sperimendel P.R.G. di Castel Madama
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Cultura - Territorio - Turismo
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tale d’Arte Contemporanea di L’Aquila e la rivista “ART E TRA”. Con tale progetto
si vuole valorizzare e rendere accessibile un’ampia porzione del territorio tiburtino,
tuttora disunito, tramite la realizzazione di un percorso pedonale, in parte ciclabile, lungo le sponde dell’Aniene nel tratto che da Ponte Lucano conduce ai Templi
dell’Acropoli per poi aprirsi ad un naturale prolungamento verso la Valle dell’Aniene. La realizzazione dell’opera concorrerà a dare nuovo impulso all’attrattività dei
sistemi locali a fini turistico-ricettivi grazie alle previste aree attrezzate di sosta, alla
segnaletica e ad una tabellazione che evidenzierà gli aspetti artistici, letterari, storici, scientifici e naturalistici degli ambiti esaminati. Le interessanti “connessioni”
con altri beni del territorio riguarderanno: le cuciture con la sentieristica già presente nella Riserva Naturale di Monte Catillo e con il sistema museale del Santuario d’Ercole Vincitore e della Centrale Idroelettrica dell’Acquoria; con la Grotta
Polesìni; con Villa Gregoriana e il sistema delle Ville alto-repubblicane e imperiali;
con Villa Adriana, Villa d’Este e il Centro Storico. Oltre al collegamento con l’auspicato Parco Archeologico-Naturalistico degli Acquedotti Aniensi e con le numerose emergenze situate lungo la Tiburtina Valeria e l’Ager Trebulano dell’Empolitana, il progetto ben si raccorderebbe con l’altro Parco Archeologico-Ambientale
proposto sulle sponde del bacino dell’Aniene per la riqualificazione di un’area su
cui insistono significativi resti dell’antico sepolcreto.
Con la relazione Per il Parco e il Museo Archeologico degli Acquedotti
Aniensi il Dott. Alessandro Camiz, Ph.D. ha posto l’attenzione sull’importanza
dei quattro acquedotti aniensi, Aqua Marcia, Aqua Claudia, Anio Vetus e Anio
Novus come grande attrattore culturale diffuso per il distretto culturale della
Silvia Antonetti: “La Sibilla Tiburtina”
Valle dell’Aniene e il suo paesaggio. A partire da un’azione programmata del
PAL dell’Agenda 21 della Provincia di Roma, si sono sperimentati sul territorio
diversi progetti fino ad arrivare alla proposta, accolta nella variante generale del PRG di Castel Madama, di un vincolo archeologico largo 71 m. lungo tutto il tracciato dei quattro acquedotti nel territorio comunale, che prelude alla realizzazione di un grande
Parco Archeologico-Naturalistico. Gli acquedotti sono un Bene Culturale che coinvolge tutti i territori attraversati e sono comparabili per dimensione alla grande muraglia cinese; vanno pertanto tutelati opportunamente insieme agli altri reperti archeologici e
alle reti iugerali che caratterizzano il loro tracciato. Sono poi state ricordate alcune sperimentazioni come il progetto di valorizzazione degli acquedotti del laureando Antonio Deretta e le attività partecipate dal basso della “Vangaquadra-Nova Arcadia” a
Roma, che propongono l’agricoltura e l’orticultura come sistema per la valorizzazione dei territori attraversati dai tracciati degli
acquedotti: occorre, pertanto, rendere percepibile alla scala del paesaggio questi formidabili manufatti anche attraverso colture
agricole che ne disegnino il percorso da Roma a Subiaco, passando per Tivoli, Castel Madama, San Gregorio da Sassola, Vicovaro, Zagarolo, ecc. Se tutti i comuni attraversati dagli acquedotti formulassero un grande progetto partecipato allora quei ruderi vivrebbero ancora una volta.
L’ultimo intervento è stato del regista e attore Massimiliano M. Marinelli. Sconfessando il copione iniziale l’artista ha messo in
scena Publius Vergilius Maro – Georgiche 37/30 a.C.. Nella breve pièce di 6 minuti, ispirata al testo completamente reinventato di “S’io fossi foco non arderei lo monno…” ha parlato del rapporto dell’uomo con la natura e il creato, con la Madre
Terra, con la guerra e con lo stesso futuro dell’Uomo. Inaspettatamente, quando tutto sembrava compiuto, è entrata nuovamente in scena la Sibilla Tiburtina incarnata da Silvia Antonetti - che,
interpellata dal fantasma di Goethe, ha replicato con: “satis loqui:
ad augendum, protegendum,
excolendum culturales res et ipsorum agros, ab infra”, ovvero:
“basta chiacchiere: valorizzare,
tutelare, sviluppare il sistema dei
beni culturali e il loro territorio, dal
basso”. La serata è stata condotta
dall’archeologo Dott. Alessandro
La Porta di Coop Culture e si è
conclusa con alcune Degustazioni dell’Antica Cucina Apiciana
preparate con magistrale perizia e
con prodotti locali da Gabriella
Cinelli, referente attivissima della
Progetto “Tivoli Ama la Città”. Quadro d’unione della proposta di Percorso Artistico-Naturalistico
lungo l’Aniene, tra Ponte Lucano e Tivoli. (A. Panci)
condotta Slow Food di Tivoli.
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L’angolo di Bruno ...
LEGGERE - SCRIVERE
LA LETTURA: Che cosa accade quando leggiamo? L’occhio segue neri segni alfabetici sul bianco della carta
da sinistra a destra, ancora e ancora … Creature, paesaggi naturali o pensieri, che un altro ha pensato un attimo
oppure mille anni fa, prendono forma nella nostra immaginazione … (O. Lagercrantz)
LA SCRITTURA: Consiste in una rappresentazione visibile e durevole del linguaggio, rendendolo così trasportabile e conservabile. (M. Cohen)
IL LIBRO: una macchina per pensare. (La Richards)
Dappertutto cercai pace; non la trovai che appartandomi con un libro. (Tommaso Da Kempis)
La lettura è diventata l’unica forma di vita possibile. (P. Citati)
La lettura è un atto necessariamente individuale molto più che lo scrivere. (Italo Calvino)
Se sai leggere devi capire; se sai scrivere devi sapere qualcosa; se sei in grado di credere devi comprendere; quel
che desideri dovrai saperlo fare; se esigi non otterrai niente, se hai esperienza devi renderti utile. (J. Wolfgang
Goethe)
Due modi di scrivere: scrivere da poeta è cosa diversa dallo scrivere come storico. Il poeta può raccontare o cantare le cose che furono e come dovrebbero essere; lo storico, invece, deve parlare delle cose non come avrebbero dovuto essere ma come in realtà furono. (M. De Cerventes)
Scrivere è come fare i minatori di se stessi: si attinge a quello che si ha dentro, se si è sinceri non si bada al
rischio di farsi crollare tutto addosso. (Andrea De Carlo)
Scrivo perché mi piace scrivere, e mi piace scrivere perché facendolo mi sento vivere oltre che esistere.
(Leonardo Sciascia)
Scrivere significa colmare gli spazi bianchi dell’esistenza. (C. Macris)
Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti. (Jules Renard)
Sono soltanto tre dita che scrivono, ma è tutto il corpo che viene impegnato. (Detto dai Monaci Cassinesi)
Scrivere è la pittura della voce. (Voltaire)
La scrittura è l’addomesticamento del pensiero selvaggio. (J. Gooby)
Il vero problema dello scrivere non è tanto ciò che dobbiamo mettere nella pagina, ma ciò che da questa dobbiamo togliere. (Gustav Flaubert) Quest’ultima la dedico alla redazione de “La Piazza”. (B.T.)
Ricerca e raccolta di idee, pensieri ed opinioni
a cura di Bruno Testa
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DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012
Ciaspolata a Campo Secco (Monti Simbruini)
Partendo dal centro urbano di Camerata Nuova proseguendo per i resti
di Camerata Vecchia giungendo infine a Campo Secco.
DIFFICOLTÀ: EEA; DISLIVELLO: 350 mt
LUNGHEZZA: 8 km; DURATA: 4 ORE
INFO. 331/6246998-340/2230817
ORARIO FERIALE AUTOBUS IN VIGORE DAL 14/09/2012
CASTEL MADAMA - TIVOLI
5,00 (L/V), 5,15*, 5,30, 6,00 (SAB), 6,30, 7,10, 7,25*, 7,35, 7,45*, 7,50(L/V)
8,00 (SAB), 8,55*, 9,20, 10,35*, 11,30, 13,05, 13,10*, 13,30, 14,05*, 14,20, 14,45
14,55*, 15,45*, 16,20*, 17,10*, 17,50* (SAB), 18,50*(L/V), 19,50* (SAB),
20,00* (L/V), 21,00 *
Le corse contrassegnate con l’asterisco provengono da Sambuci
CASTEL MADAMA – ROMA
Via Tiburtina 5,15* (SAB), 7, 10, 14,45
Autostrada Ponte Lucano 5,00 (L/V), 5,15* (L/V), 5 ,30, 6,00 (SAB), 6,30, 8,55*(L/V)
Autostrada Castel Madama 6,00(L/V), 6,15 (L/V), 6,30 (L/V), 7,00 (L/V)
TIVOLI - CASTEL MADAMA
6,55*, 7,30(sab), 7,35(L/V), 7,50*, 9,00, 10,30, 11,10, 12,15*, 12,45, 13,10, 13,15*
13,50 (L/V), 14,00, 14,00*, 14,25, 14,50*, 15,20*, 16,15*, 16,55 (Il sabato
prosegue per Sambuci), 17,55*, 18,50*(Sab), 19,05*(L/V), 20,00*, 20,40, 21,40
ROMA - CASTEL MADAMA
Autostrada Ponte Lucano 7,10*, 13,25*, 14,15*, 14,45*, 17,15*, 18,30*(L/V), 19,25*
Autostrada Castel Madama 16,30* (L/V), 17,30 (L/V), 18,00 (L/V)
ORARIO FESTIVO AUTOBUS IN VIGORE DAL 14.09.2012
CASTEL MADAMA - TIVOLI
5,40, 7,15*, 9,40*, 10,50, 12,40*, 14,35 (Natale e Capodanno), 14,40*, 15,50
17,35 (Natale e Capodanno), 17,40*, 19,40*
TIVOLI - CASTEL MADAMA
8,50*, 10,30, 11,50*, 13,50*, 15,30, 16,50*, 18,50*, 20,30*
Le corse contrassegnate con l’asterisco proseguono per Sambuci
Le corse contrassegnate con (L/V) vengono effettuate dal lunedì al venerdì
Le corse contrassegnate con (Sab) vengono effettuate solo il sabato
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Finalmente dopo molti anni siamo riusciti a restituire agli iscritti del Centro Sociale Anziani una sede
dignitosa e funzionale effettuando lavori di imbiancatura e tinteggiatura, di ristrutturazione idrica ed elettrica e ponendo due paletti all’ingresso del centro per evitare la sosta selvaggia dei veicoli che spesso ostacolavano il regolare ingresso dei soci. Tutto ciò e stato possibile grazie all’impiego dell’ufficio tecnico che
lavorando in economia tramite gli operai comunali ha operato su tutti i fronti, aiutati anche dal contributo
di molti soci che in silenzio hanno aiutato per rendere il centro più bello e più ospitale per tutti . Quello che
mi sento di dire oggi, a lavori ultimati, e dopo aver costatato in prima persona la soddisfazione dei soci,
posso dire che per il futuro non
intendo dormire sugli allori
poiché il tempo insegna che si
può e si deve fare sempre di
più. Inoltre mi sento di ringraziare e allo stesso tempo chiedere scusa direttamente alle
persone che non ho potuto citare durante il discorso inaugurale, in primo luogo a tutte le
iscritte del Centro che hanno
consegnato a me personalmente molti dolci per allestire il rinfresco, e poi alla varie ditte
castellane come il supermercato Conad dell’amico Mauro Cascini, il Vapoforno di Nonni Antonio, Il
Pasticcione, il bar Macrì, il bar la Passeggiata ed il fotografo Foto blow-up, quest’ultimo lo ringrazio per
aver donato la foto di gruppo completa di cornice dell’ultimo soggiorno estivo svoltosi nella località di
Grottammare ed aver permesso a me di consegnarlo durante il mio intervento, con l’augurio di vederlo al
più presto esposto presso il centro insieme a tutti gli altri già consegnati in precedenza. La serata di inaugurazione è proseguita con l’intervento del sindaco Domenico Pascucci, che, approfittando dell’occasione,
ha illustrato e istruito ancora una volta, tutti i cittadini presenti sulla raccolta differenziata e sulla sua positiva riuscita, mentre il Presidente del Consiglio Pietropaoli ha dato delle delucidazioni sulla nuova sede del
CSA che dovrà essere costruita in località Frainili. Termino sottolineando ancora una volta che tutto quello che sono riuscito a fare e a dare ai miei concittadini sino ad ora è stato possibile grazie a coloro i quali
mi hanno sostenuto e che hanno creduto in ogni mia proposta senza tirarsi mai indietro.
Il 14 ottobre 2012 per la gioia
di mamma Silvia Pietropaoli
e papà Stefano Rocchi
è venuto alla luce Massimo.
La redazione e i suoi collaboratori
rivolgono un caloroso abbraccio
a Massimo, ai genitori
ai nonni e agli zii
ERRATA CORRIGE
Ci scusiamo con i lettori e con Antonio Marguccio, autore degli articoli, pubblicati nel numero di
Settembre 2012 de “La Piazza” alle pagine 30 e 31, a cui erroneamente è stato attribuito il nome
Domenico invece di Antonio.
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Santo Patrono
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Lo stendardo restaurato
di SAN MICHELE ARCANGELO
Il 29 settembre – ricorrenza del santo – alle ore 15,30 presso la sala Baronale del Castello Orsini di Castel
Madama è stato presentato al pubblico, e in particolare ai castellani, lo stendardo di San Michele Arcangelo, recentemente restaurato e posto in una teca conservativa.
I lavori di restauro e di realizzazione della teca, a cura ed a spese della Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, diretta da Anna Imponente, sono stati effettuati da professionisti
qualificati. L’alto valore artistico e storico-culturale del manufatto richiedeva, infatti, una elevata qualità di
intervento.
Il restauro, operazione di grande impegno e delicatezza, è stato effettuato nel 2009 dalla restauratrice di
materiali tessili Giovanna Cisternino, sotto la direzione della funzionaria della Soprintendenza dott.ssa
Milvia D’Amadio, con l’assistenza tecnica della restauratrice Laura Di Vincenzo. La realizzazione e la
posa in opera della teca conservativa, ultimata lo scorso luglio, sono opera dell’impresa “Servizi Museali.com” di Riccardo Balzarotti, sotto la direzione della funzionaria Dott.ssa Elisabetta Silvestrini, con assistente tecnico Laura Di Vincenzo.
Lo stendardo, bifacciale con le due immagini del santo patrono San Michele Arcangelo e, sull’altro lato,
della Madonna della Misericordia o del Gonfalone, databile al 1706, è costituito di due teli fissati insieme.
Le condizioni di degrado in cui si trovava il manufatto consistevano, soprattutto, in lacerazioni e lacune,
oltre alla presenza di inadeguati restauri effettuati nel corso degli anni, come ridipinture, toppe e rammendi. Nell’intervento di restauro si sono separate le due facciate, si è effettuata la pulitura, sono state reintegrate le lacune e le lacerazioni; le due facciate sono state infine riunite, con il sostegno di un telo intermedio, per rinforzarle e distribuire uniformemente il peso del manufatto.
La teca conservativa è stata invece realizzata con
l’impiego di cristalli inseriti in una griglia metallica di sostegno. Per irrinunciabili esigenze di sicurezza, oltre che per le notevoli dimensioni dello
stendardo e dei limiti imposti dagli accessi alla
Sala Vulpiani non è stato possibile utilizzare
cristalli interi; ma si è comunque avuta cura nel
distribuire le parti metalliche in modo tale da
rendere pienamente visibile l’immagine dell’Arcangelo Michele.
L’Amministrazione Comunale ha voluto accogliere quest’opera, raffigurazione del santo patrono e
appartenente alla Confraternita del Santissimo
Sacramento, negli spazi del Palazzo Vulpiani,
riconoscendone il valore culturale densamente
simbolico storico ed estetico, oltre che religioso.
Responsabile Ufficio Stampa
della SBSAE del Lazio
Antonella D’Ambrosio
con la collaborazione di Linda Serpa
Piazza San Marco, 49 - 00186 Roma
Tel. 06 69674232 - Cell. 334 6897410
Fax 06 69674210
[email protected]
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http://www.soprintendenzabsaelazio.it
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FESTE DI FINE ESTATE
di Roberto Bontempi
L’estate 2012 si è chiusa, a Vicovaro, con un week-end, quello
di metà settembre, pieno di interessanti iniziative aggregative
che hanno coinvolto anche località solitamente raramente raggiunte da appuntamenti di questo genere.
Si è cominciato venerdì 14 nel parcheggio del nodo di scambio della Stazione di Mandela dove, nonostante il clima non
esattamente estivo, il Comitato di Frazione di San Cosimato
ha ben organizzato “Tutto in una notte”, una serata all’insegna della danza e della buona musica. Dopo l’esibizione
della scuola di hip-hop Godzilla Funk dei maestri Amedeo
Crielesi e Desireé di Giuseppe, che ha proposto il musical
“20012”, c’è stato il concerto dell’apprezzato rapper romano Brusco, nella foto.
Sabato 15, invece, è stata Piazza della Resistenza il teatro
della “I Festa Country” che l’associazione Fratellanza
Aequa ha allestito con il patrocinio del Comune e la collaborazione del Nino’s Pub di Mandela. Cappelli da cowboy,
cavalli e capre per costruire un’atmosfera adeguata, poi
lasagna, arrosticini, salsicce, birra per placare i morsi della
fame e tanta musica country, quella di Marco e Manuel
Romano e del celebre duo Tex Roses (in foto), a fare da sottofondo all’iniziativa.
Parzialmente rovinata dal maltempo, invece, è
stata l’iniziativa che, domenica 16, la Pro-Loco,
in collaborazione con la
Confraternita di Sant’Antonio Abate
e con la partecipazione attiva di tanti abitanti
del Borgo Sant’Antonio, aveva preparato a via
Piana. Dolci tipici, panini e musica da ballo
per aiutare la Confraternita nelle sue necessità
materiali e per chiudere la bella stagione
mostrando che, anche queste zone
per così dire periferiche e non solo
Piazza San Pietro, possono diventare teatro
di valide iniziative socializzanti per trascorrere
del piacevole tempo libero in compagnia.
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CHIESA SANT’ANTONIO ABATE
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Vicovaro
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Ex Chiesa di San Sabino intitolata a Don Dante
di Roberto Bontempi
Domenica 23 Settembre 2012, si è svolta la cerimonia di
intitolazione della ex chiesa di San Sabino, nel centro storico di Vicovaro, alla memoria di Don Dante Matteoni, sacerdote di origini lucchesi, parroco della Parrocchia del SS.
Salvatore dal 1955 al 1973, ricordato da tutti come un uomo
mite, umile, vicino ai giovani e sempre pronto ad offrire una
parola di conforto a chi ne avesse bisogno.
L’evento, organizzato dall’Amministrazione Comunale, si è
svolto nel tardo pomeriggio: dopo un’introduzione commemorativa da parte del Sindaco di Vicovaro, ingegner Giovanni Sirini, c’è stata la cerimonia vera e propria, cui ha
preso parte l’attuale parroco di Vicovaro, don Benedetto
Molinari. Al termine, oltre ad un piccolo buffet, c’è stata una
piccola esibizione del complesso bandistico “G. Rossini”.
DON DANTE (foto di Domenico Scardala)
Il gruppo folk “Angela” in Repubblica Ceca
di Roberto Bontempi
Nuova trasferta di prestigio per il gruppo folclorico “Angela” di Vicovaro che ha preso parte alla 9° edizione del Gran Premio Internazionale del Folklore 2012, quest’anno organizzata nella magica cornice della
città di Praga. Una bellissima iniziativa che ha avuto il patrocinio del Comune di Praga, del Senato e del
Parlamento della Republica Ceca e l’importante e prestigiosa collaborazione del Centro Studi “Canterini
Peloritani” di Messina. L’evento ha preso il via in data 28 Agosto ed è terminato il primo Settembre, in anticipo sui programmi iniziali in quanto, a causa del maltempo, si è dovuta annullare la grande parata finale con
tutti i partecipanti. Alla bellissima manifestazione
hanno partecipato gruppi folkorici provenienti
dall’Italia (Sardegna e Lazio), Republica Ceca,
Estonia, Brasile, Portogallo, Perù, Nuova Zelanda,
Isola di Cook, Grecia, Macedonia, Germania,
Indonesia, Korea, Slovenia, Svezia, Cipro, Turchia,
Georgia, Russia e Svezia che hanno sfilato con le
rispettive bandiere nazionali. I gruppi folkloristici si
sono esibiti in alcune piazze del centro cittadino ed
hanno animato e ravvivato le piovose giornate della
splendida capitale Ceca in un’esplosione di costumi
colorati e danze ritmate.
Al termine della manifestazione, filmata dalla televisione ceca, c’è stato un reciproco scambio di doni, la
consegna del diploma di partecipazione e della medaglia d’oro con lo stemma della città. Gli organizzatori
hanno ringraziato tutti i partecipanti congedandoli con
un breve discorso di augurio e un invito per la prossima edizione che si svolgerà in Italia. “Angela”, ne
siamo certi, non mancherà!
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Vicovaro
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Tutti in Piazza Contro l’Elettrosmog
a cura del Comitato Cittadino per la Salute contro l’Elettrosmog
Il 29 settembre 2012 ha avuto
luogo la manifestazione contro
l’Inquinamento da Elettromagnetismo organizzata dal Comitato Cittadino per la Salute contro l’Elettrosmog di Vicovaro.
Alle ore 17,00 i bambini del
paese, accompagnati dai loro
genitori hanno espresso con disegni e collage le loro conoscenze
in termini di Elettrosmog ed il
loro diritto a vivere in un
ambiente sano e sicuro.
Poi, alle ore 19,00 da Piazza San
Pietro è partito un corteo di cittadini che, con slogan chiari e persuasivi, hanno gridato il loro
“no” alle antenne nei centri abiCOMITATO ELETTROSMOG (foto di Angelo Nascenzi)
tati e soprattutto sui tetti delle
scuole. La partecipazione è stata viva e numerosa e si è svolta alla luce delle fiaccole che hanno illuminato
le vie del nostro bel paese.
Già da tempo Il Comitato Cittadino per la Salute contro l’Elettrosmog è impegnato per la salvaguardia della
salute pubblica. Chiediamo che l’impianto di Via Giuseppe Verdi venga smantellato dalla sua attuale
sede e posizionato dove rechi il minor danno possibile e che le antenne Wi-Fi vengano immediatamente rimosse dalle scuole. Ci preme ribadire, inoltre, che l’obiettivo dello stesso Comitato non è quello
di demonizzare la tecnologia ma di contribuire a trarne i vantaggi che offre tramite un uso responsabile e
che non comprometta la salute.
In sintesi, una pianificazione pubblica, controllata e razionale, che concili il diritto a comunicare dei cittadini con il diritto della tutela della salute così come sancito nella Costituzione.
Il Comitato, che attualmente conta più di centoquaranta adesioni, ha raccolto più di mille firme per la rimozione degli impianti di via Giuseppe Verdi, impianti che sulla base della Legge 36 del 22 febbraio 2001 possono essere istallati su richiesta e approvazione dell’autorità, ed ha già più volte richiesto, in via ufficiale,
così come stabilito dalla Legge (D. Lgs.39/97 Diritto all’informazione in materia ambientale) di visionare
tutta la documentazione inerente i siti di emissione elettromagnetica su tutto il territorio comunale, comprese le antenne Wi-fi installate sulle scuole, ma a tutt’oggi non ha ricevuto alcun riscontro.
Gli effetti dovuti all’esposizione alle onde elettromagnetiche dell’organismo umano possono essere svariati: aumento della temperatura corporea, stimolazione di strutture e tessuti eccitabili, variazioni comportamentali, sterilità, alterazioni del sangue, danni cromosomici, disturbi all’apparato cardiovascolare e digestivo. Gli effetti a lungo termine, quali la cancerogenesi, sono ancora oggetto di studio. Tuttavia gli studi fin
ora effettuati rappresentano una base sufficiente per adottare politiche cautelative.
È nostra intenzione sensibilizzare l’opinione pubblica affinché, con un coro di voci come è avvenuto il 29
settembre, si possa fare breccia nel cuore dei concittadini che amministrano il nostro paese.
Per contattarci
Email: [email protected]
Gruppo Facebook: Comitato Salute contro Elettrosmog
https://www.facebook.com/groups/comitatosalutecontroelettrosmog/
Pia La
zza
La
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Pia
Ottobre 2012
Tivoli
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Tivoli: siti archeologici valorizzati dalla Regione
di Valentina Torella
Sono in progetto, per quanto riguarda la città di
Tivoli, un collegamento pedonale tra Villa Adriana
e Villa D’Este, un Polo Museale al Palazzo della
Missione e ampi e numerosi interventi di riqualificazione del Centro Storico cittadino.
Sono tutti questi una serie di progetti presentati dal
Comune di Tivoli nell’ambito di un’ulteriore promozione cittadina dal punto di vista artistico-culturale delle aree di grande valore; tale finanziamento
è stato annunciato alcuni giorni fa dalla Regione
Lazio.
Se tutto questo si realizzerà a Tivoli si creeranno
molte più opportunità sia dal punto di vista economico che da quello turistico e occupazionale.
Già in tempi passati Tivoli è stata
sempre riconosciuta culturalmente a livello
mondiale con
notevole riguardo
alla ben nota presenza della Villa
D’Este, Villa Adriana e Villa Gregoriana; ora con
l’eventuale presenza di un Polo Museale ci saranno
ulteriori riconoscimenti sia culturali che artistici
per la nostra beneamata cittadina.
Precisamente tale progetto, come già specificato,
prevede la riqualificazione dei percorsi che collegano Villa D’Este e Villa Gregoriana, la realizzazione di un percorso pedonale di collegamento tra
Villa D’Este e Villa Adriana e il recupero del Palazzo della Missione per la creazione di un Polo
Museale per la realizzazione di servizi culturali.
Tale finanziamento risulta essere inoltre piuttosto
elevato: ben 1.350.000,00 euro.
Con un finanziamento così cospicuo non ci sono
scuse: bisogna
realizzare l’intero
progetto al più
presto e in
maniera ineccepibile rendendo
la nostra Tivoli
degna della propria importanza.
INFO- PROLOCO Programmi viaggi e gite:
• Polonia, visita di Cracovia e dei campi di
concentramento di Auschwitz e Birkenau
nei mesi di febbraio e marzo.
• 10 e 11 Novembre 2012 - Verona - Fiera
dei cavalli e visita città. Costo Euro 120,00.
USCITE DI 1 GIORNATA
• Visita agli studi cinematografici di Cinecittà.
• Grotte di Frasassi e dintorni.
• Gran Sasso con visita al Laboratorio Nazionale di Fisica.
Firenze (nuovo itinerario).
Visita guidata a L’Aquila e Fossa.
VIAGGI DI PIÙ GIORNI
• Mercatini di Natale nelle Marche a Candelora, Gradara, Pesaro e Urbino
Pia La
zza
• Assisi - ai primi di maggio in occasione del
Calendimaggio
Spalato, Medjugorie e Saraievo.
Costi e date dei viaggi sono da definire.
Sono in corso le prenotazioni per il concerto di Biagio Antonacci a dicembre.
Per Natale è intenzione di questa associazione avviare la seconda edizione di “un
Presepe in famiglia”.
Per Info e Prenotazioni al n. 349-0714219, sul sito
www.prolococastelmadama.org, per e-mail
[email protected], presso la sede
della Proloco in Piazza Dante s.n.c. negli orari di
apertura.
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Tivoli
Ottobre 2012
Mons. Fisichella:
“Il catechismo della Chiesa
non sia un libro che mangia polvere”
di Antonio Marguccio
Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione ha inaugurato
alle Scuderie Estensi il nuovo anno accademico della Scuola di Teologia per Laici.
Il Vescovo di Tivoli mons. Parmeggiani: “Fisichella sveglia chi lo ascolta”
Arriva puntualissimo mons. Rino Fisichella nel
tardo pomeriggio del 28 settembre. In clergyman,
nonostante la giornata caldissima, distribuisce
strette di mano e sorrisi cordiali a chiunque lo
avvicini nel salone d’ingresso delle Scuderie
Estensi. Il Vescovo mons. Mauro Parmeggiani lo
ha voluto a Tivoli per inaugurare il nuovo ciclo di
lezioni della Scuola di Teologia per Laici intitolata
a mons. Guglielmo Giaquinta. Quest’anno il corso
apre i battenti dopo l’importante pubblicazione del
piano pastorale Per Fede Abramo, consegnato dal
Vescovo a tutta la Diocesi il 26 maggio 2012,
Veglia di Pentecoste, con il forte invito a testimoniare una fede messa in pericolo da mille insidie.
Nel documento, ricchissimo di contenuti e di stimoli, mons. Parmeggiani osserva: “Qualcosa
infatti si è rotto nel processo secolare di trasmissione dell’esperienza di fede. Alcuni passaggi
essenziali di quel processo, al tempo stesso educativo ed esperienziale, sono saltati. La sintonia,
finora così naturale, tra crescita umana e crescita
cristiana, sta lasciando il posto ad una progressiva
divaricazione fra le due, quasi che il messaggio
cristiano non riuscisse più a bucare il muro, di
La
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Pia
Ottobre 2012
Tivoli
indifferenza in verità più che di ostilità, che si è
man mano innalzato”.
Mons. Fisichella – incaricato da Benedetto XVI di
dirigere il nuovo dicastero pontificio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione – sviluppa la
sua lectio magistralis proprio a partire da questa
drammatica cesura esperienziale del cristianesimo
di oggi. “L’analfabetismo religioso – afferma – è
un problema ormai tangibile. Volete un esempio?
Spesso i catechisti di Roma mi dicono, allarmati,
che i bambini di prima comunione non sanno nemmeno come si fa il segno della croce. Ma questo
non è un problema loro, è un problema di chi doveva insegnare questi primi passi fondamentali della
fede. Attenzione quindi, a non scambiare il battesimo con un retaggio della nostra tradizione cristiana. Quando ci si impegna a battezzare i propri
figli, non si può poi delegare a qualcun altro
l’ABC della fede”. “È un processo – continua –
che coinvolge l’esperienza cristiana tout court. Si
cresce accumulando conoscenze scientifiche ma
non si sente la necessità di approfondire la propria
fede. E questo è anche la conseguenza dell’aver
relegato la catechesi ai Sacramenti (una volta
presi, si è liberi) o, peggio, ad approcci intellettualistici che andrebbero affrontati dopo il primo
passo fondamentale. E cioè: l’atto di fede. Pensateci. Già i Padri della Chiesa avvertivano la necessità di un catecumenato graduale, che cominciasse, ad esempio, dal Credo che si recita durante la
Messa. Noi oggi invece dimentichiamo che la
prima azione è rendere ragione della nostra fede.
Spesso, quando insegnavo all’università Lateranense, mi capitava di chiedere durante gli esami:
‘Ma tu, perché credi?’. E la risposta era sempre
uno sconcertato silenzio!”. “Il contesto attuale –
incalza – non è più l’ateismo ideologico ma quello
pratico. Oggi la fede va difesa non tanto da uno
scontro frontale, ma dalla derisione, un modo di
vivere che relativizza e rende effimera qualsiasi
cosa. Mi viene in mente un pensiero di Kierkegaard: ‘Se Cristo tornasse oggi, non lo metterebbero in croce ma nel ridicolo’. Si parla di Dio come
di un argomento di gossip. Leggiamo sui giornali
teorie fantasiose su presunti mogli di Gesù che la
Chiesa, chissà perché, avrebbe dimenticato di
riportare nei Vangeli. Nonostante questo, il Codice
da Vinci è stato un libro letto soprattutto da cattolici annoiati che hanno dimenticato di aprire e studiare il catechismo cattolico. Cosa dovremmo fare
allora? Arroccarci come se fossimo assediati da
ogni parte, o al contrario, citando von Balthasar,
‘abbattere i bastioni’, gli steccati entro i quali la
Chiesa sembra essersi relegata? Per fare questo,
per superare il muro che ci divide dallo scorrere
Pia La
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della vita moderna, occorre un impegno straordinario nel quale la prima partita da vincere è quella
dell’atto di fede. Quindi, nutrirci dei Sacramenti,
che ci fanno realmente vivere la vita nuova del
Vangelo. E insieme ad essi, coltivare la preghiera
personale e comunitaria. L’atto di fede è triplice:
credere, vivere, pregare la fede”. Mentre conclude,
mons. Fisichella prende dalla sua borsa la nuova
edizione del Compendio del Catechismo della
Chiesa Cattolica in versione pocket. Entro un paio
di mesi arriverà anche la versione digitale per
Iphone e Ipad. “Così – dice tra gli applausi – non
avrete attenuanti per lasciare questo importante
testo della fede a impolverarsi sugli scaffali”. Il
Vescovo mons. Parmeggiani, prima di congedare
l’assemblea con il canto del Veni Creator, ha dato
appuntamento al 27 ottobre in Cattedrale per il
solenne inizio dell’Anno della Fede voluto da
Papa Benedetto XVI.
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Ottobre 2012
Recensione
QUELLI CHE... CONTINUANO
PRESENTANO
“AROPI TU PE FAVORE”
di Cristina Nonni
Quando la passione diventa arte
La Compagnia Teatrale “Quelli che... continuano” ha
presentato presso il teatro comunale di Castel Madama
lo spettacolo “Aropi tu pe favore”, riscuotendo un gran
successo.
“Aropi tu pe favore” è una commedia in dialetto castellano che racconta le vicende di un imprenditore, Fortunato Rossini, interpretato da Riccardo Nonni.
Protagonista della commedia è quest’uomo che vive
continui contrasti con la moglie Elena (Dina Chicca),
donna vanitosa e venale, in competizione con le amiche cerca di superarle in tutto, nella vacanza, nella
casa, nei gioielli ecc. Con la scusa di andare dal parrucchiere incontra di nascosto il giovane amante
Andrea (Alessandro Santolamazza), un idraulico squattrinato che fingerà di essere un consulente finanziario
per tendere una trappola al povero Fortunato che, ignaro della relazione extraconiugale della moglie, la tratta
come una regina, non facendole mancare nulla, ma
Elena non si accontenta, vuole sempre di più.
Fortunato ha una passionale relazione con la bella e
affascinante Gloria (Michela Nicolella), anche lei si rivelerà interessata solo al denaro. Tutta la vicenda ruota
intorno a questo personaggio tormentato non solo dalla
moglie e l’amante ma anche dai fastidiosi vicini, Michele
e Antonia (Massimo Scardala e Laura Tatti), che mangiano e bevono a spese di Fortunato. Le uniche due persone su cui Fortunato può contare sono il migliore amico
Agostino, “il becchino” (Michele Gnocchi), divertente è il
racconto sull’origine del nome “becchino” e la fidata
domestica Rosetta (Antonella Mancini).
Sotto pressione della moglie, Fortunato decide di investire in borsa e affida la responsabilità dell’investimento
ad Andrea, il finto consulente finanziario. Totalmente
ignaro di cosa siano borsa ed azioni, Andrea spinge
Fortunato alla rovina, gli fa perdere settecento mila
euro in un investimento sbagliato. Iniziano una serie di
intrecci che spingono Fortunato a fingersi morto e tramare una terribile vendetta.
Intorno ai personaggi elencati ruotano anche un simpatico venditore di folletti (Rodolfo Piersanti), un uomo
tutto fare, dal medico al notaio Posa La Quaglia (Ernesto Izzo) e Gabriella (Elisa Efficace) la giovane amica e
complice di Elena.
Il protagonista della
commedia è un
uomo semplice,
che ama la vita
monotona, il calcio,
la sua impresa di
sanitari ed il paese
natale, al contrario
Elena è una donna
attenta ai dettagli,
amante della bella
vita, i bei gioielli e
le vacanze da
sogno, questi due
personaggi
antitetici finiranno,
senza saperlo, per
rovinare la loro vita; due caratteri opposti che nel finale trasformeranno la commedia in una sorta di “tragicommedia”. Un finale triste per tutti, una vendetta che
non si dimostra essere la soluzione migliore, anzi sarà
fonte di solitudine per il povero Fortunato privato di tutti
gli affetti.
Una commedia divertente dal registro semplice in dialetto castellano, una scenografia significativa che esprime lo stato d’animo del protagonista, grazie soprattutto
al continuo andare e venire di personaggi diversi e alla
funzione importante della “porta”, elemento chiave
della commedia.
Ogni personaggio ha una propria caratterizzazione
sociale e psicologica che ben si rispecchia anche nei
costumi.
I dialoghi e le battute sono veloci e divertenti, grazie
anche al simpatico modo di esprimersi in dialetto
castellano.
Eccezionale l’immedesimazione nel personaggio, i
movimenti scenici, la mimica, la gestualità e l’intonazione di voce del protagonista Riccardo Nonni.
Complimenti a tutta la compagnia per l’ottima
riuscita della commedia, uno spettacolo divertente
e brillante, dimostrazione che passione, impegno e
voglia di fare riescono a creare un’alchimia magica
che da vita all’arte.
La
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Pia
Ottobre 2012
Centro Anziani
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“DENTRO IL CENTRO E ... OLTRE”
a cura di Rina Iori
Mercoledì 26 Settembre, dopo 50 giorni di chiusura del Centro per i lavori di tinteggiatura dei locali eseguiti in
economia dall’ufficio tecnico comunale, finalmente i Soci sono potuti rientrare presso la Sede e trascorrere così ogni
giorno, insieme agli amici, alcune ore del pomeriggio per una partita a carte, per uno scambio di opinioni, per partecipare ad un dibattito o semplicemente per stare insieme.
Durante il periodo di chiusura del CSA il Comitato di Gestione comunque ha continuato a portare avanti tutte le
iniziative e a incontrarsi con i Soci. Ciò è stato possibile grazie alla disponibilità del Presidente Emilio Delicato e del
Direttivo dell’Università Agraria che hanno messo a disposizione del CSA i locali della loro sede.
Venerdì 28 Settembre, invece, alle ore 18,00 si è svolta l’inaugurazione della Sede alla presenza del Sindaco
Domenico Pascucci, al Consigliere delegato al Centro Anziani Domenico Moreschini e ai numerosi soci, consiglieri
comunali e amici intervenuti, dal CSA Empolitano di Tivoli al CSA di San Polo dei Cavalieri.
Dopo il saluto e alcune riflessioni sulle attività e iniziative del Centro da parte del Presidente, i saluti del Consigliere Delegato e del Sindaco, il pomeriggio è proseguito all’insegna dell’allegria con relativo buffet. Un ringraziamento
va a tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione dell’evento offrendo pizza, dolci, bevande e omaggi floreali.
Un ringraziamento particolare va a tutti i soci che, dopo la tinteggiatura, si sono adoperati gratuitamente per
apportare delle modifiche all’interno della sala, per la lucidatura dei mobili e delle finestre. Oltre ai lavori sopra menzionati il Comitato di Gestione ha dovuto affrontare una spesa di Euro 1.200,00 per la pulizia dei locali, per la sistemazione dell’impianto elettrico, per l’acquisto dei paletti davanti all’ingresso del CSA, per la sistemazione della caldaia
e per l’acquisto di suppellettili utili per il buon funzionamento del CSA.
CALENDARIO DELLE PROSSIME MANIFESTAZIONI E GITE
SABATO 27 Ottobre 2012: GIORNATA DELLA SALUTE - SEDE – Ore 10,00/12,00;
DOMENICA 11 Novembre 2012: IL CENTRO A TEATRO – TEATRO TIRSO (Rm) SPETTACOLO
ORE 17,30 “ROMOLO E REMOLO” con PIETRO ROMANO - Ore 21,00 tutti in pizzeria da
“PIZZA LUIGI” - Costo del biglietto, pizza e parte della quota del pullman Euro 28,00 - Contributo
del CSA Euro 250,00 - Partenza da Piazza Dante ore 15,30;
I MERCATINI DI NATALE IN TRENTINO: 28-29-30 Novembre e 1 Dicembre 2012 - 4 giorni e 3
notti - Hotel Il Pirata Paolino - Cavareno (Tn) Località da visitare: I Presepi di Verona - I Mercatini di
Bolzano e Merano – I mercatini sudtirolesi di Bressanone – I mercatini di Trento – QUOTA DI PARECIPAZIONE Euro 160,00 (prezzo offerta) - NB: La partecipazione alla gita in Trentino è rivolta in primis
ai soci che hanno partecipato alla gita di Ischia e Capri poiché a seguito di alcuni disagi causati dall’agenzia organizzatrice, la stessa ha proposto una nuova gita a prezzo speciale, un modo per chiedere scusa ai
soci partecipanti. Posti disponibili n. 54 – Per le informazioni e il programma dettagliato rivolgersi al Centro tuti i giorni dalle ore 16,00 alle ore 19,00;
DOMENICA 16 Dicembre 2012 - Tradizionale Pranzo di Natale in collaborazione con il CSA di San
Polo dei Cavalieri– Ristorante “AMADEUS” – Guidonia – Posti disponibili n. 150/160 Pullman messi
a disposizione dal CSA- Prenotazioni a partire da Lunedì 29 ottobre 2012 presso la sede. Il pagamento va effettuato al momento della prenotazione.
NB. Si ricorda ai soci che dal mese di Ottobre sono iniziati i corsi di ginnastica dolce, balli di gruppo e il
corso di pittura.
Pia La
zza
Ottobre 2012
Film
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INTO THE WILD
di Eleonora Moreschini
Tutti hanno un loro film preferito, io credo di
averlo trovato oggi.
“Into the wild” (Nelle terre selvagge) è un film del
2007 scritto e diretto da Sean Penn, basato sul
romanzo di Jon Krakauer Nelle terre estreme, in
cui viene raccontata la storia vera di Christopher
McCandless, un giovane proveniente dal West
Virginia che subito dopo la laurea abbandona la
famiglia e intraprende un lungo viaggio di due
anni attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere
le terre sconfinate dell’Alaska.
Chris aveva una famiglia ricca, una bella casa, era
uscito con il massimo dei voti dall’Università,
aveva degli amici, dei soldi, una bella macchina.
Eppure tutto ciò non lo convinceva. La vita che
stava per scegliere non lo soddisfava affatto perché
quella non era la sua vita, non l’aveva scelta lui,
ma i suoi genitori. Era forse la vita che tutti avrebbero voluto avere, lui no. Chris aveva il desiderio
di scoprire il mondo, non voleva vedere città,
musei, discoteche, bar e altri divertimenti... no. Lui
cercava qualcosa di estremamente più bello, straordinario, mozzafiato, dolce, vero nientemeno che
la natura. Perdersi nella natura, confrontarsi con
essa, faccia a faccia. Questo voleva Chris, in
questo credeva risiedesse la felicità di ogni uomo:
non sapere mai dove si andrà domani, non avere un
futuro certo, scoprire ogni giorno posti nuovi, cose
nuove, persone nuove, tutto cambia, tutto si rinnova e niente è progettato, niente è sicuro perché non
c’è altra cosa al mondo che attiri di più l’uomo se
non l’ingnoto. Chris, durante il suo percorso,
incontra vari personaggi a cui trasmetterà tutto
questo, cambierà le loro vite, si affezionerà, ma
non si fermerà con loro. È determinato, vuole raggiungere da solo l’Alaska, il suo più grande obbiettivo. Chris non si sente solo, la sua sposa è la
natura selvaggia e la sua casa è il mondo.
Amo questo film e invidio il protagonista. Vorrei
poter avere lo stesso carisma e lo stesso coraggio
che ha avuto Chris nel lasciare ogni bene materiale, ogni fonte di sicurezza per avventurarsi alla
scoperta del mondo, contando solo su se stesso e
le sue capacità. Bellissima la colonna sonora composta con canzoni di Eddie Vedder, grandissimo
cantante. All’inizio credevo che questo fosse uno
dei tanti film anticonformisti che finiscono per
diventare tutto il contrario, invece non lo è affatto
e il personaggio di Chris lo conferma. Chris non si
sottrae alla società per il suo bigottismo, per la sua
ipocrisia o decadenza ma per un fine decisamente
più nobile: per ricercare la verità,la propria essenza ma soprattutto la felicità per poi ritornare nella
società e condividere la sua scoperta che sfortunatamente gli giunge troppo tardi: la felicità è vera
solo quando è condivisa. Queste sono le ultime
parole che scriverà sul suo quaderno d’appunti
prima di morire. Non si era isolato perchè pensava
di non aver bisogno dell’aiuto di nessuno, il suo
più che un viaggio fisico,era un viaggio spirituale
che quindi comprendeva riflessione, contemplazione e di conseguenza solitudine.
Questo è uno di quei film che farò vedere e consiglierò a più persone possibili perché vale la
pena vederlo, io ne sono rimasta estasiata: è stata
una cosa particolare la gioia e lo stupore che ho
provato immedesimandomi in Chris quando,
dopo aver raggiunto una vetta di un monte, contemplava il panorama e si sentiva completo, soddisfatto, non poteva desiderare altro. E io mi
auguro di potermi sentire davvero così un giorno,
lo auguro non solo a me ma a tutte le persone del
mondo. Riferendomi all’ultima frase scritta da
Chris, aggiungo che l’ideale per ogni uomo
sarebbe quello di trovare la propria felicità e riuscire a condividerla con una persona.
La
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Pia
Ottobre 2012
Film
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“LA PRINCIPESSA MONONOKE”
di Camilla Moreschini
Molti di voi conosceranno “La città incantata” e “Il
castello errante di Howl”, famosi film d’animazione
giapponesi del regista Hayao Miyazaki. Ma un altro dei
film che ebbe un grandissimo successo in Giappone
quando uscì nelle sale dei cinema nel 1997 è “La
Principessa Mononoke”, tanto che, fino all’uscita di
Titanic qualche mese più tardi, era il film che aveva
guadagnato di più ai botteghini delle sale giapponesi.
Inoltre, sempre in Giappone, è tuttora al terzo posto
come film d’animazione più popolare.
Nelle sale cinematografiche italiane uscì nel 2000, e in
molti paesi fu interpetato come un film sull’ambiente.
Questo cartone, come tutte le creazioni di Miyazaiki, è
adatto ai bambini, poiché è caratterizzato dai miti
giapponesi, sia per gli adulti, dato il messaggio che
vuole trasmettere.
La Principessa Mononoke (Mononoke in giapponese
significa spettri) è una ragazza, di nome San. È stata
cresciuta da dei lupi enormi, abituata ad amare e
rispettare la foresta e gli spiriti che abitano in essa, e
Pia La
zza
soprattutto, a portare rispetto al dio, un grande cervo
con volto umano.
Il secondo protagonista è Ashitaka, il principe della
popolazione Emishi, che per proteggere il suo villaggio
è costretto a combattere un cinghiale-demone, Nago.
Purtroppo Ashitaka viene contagiato dal demone, e
secondo la legge, deve abbandonare il suo villaggio.
Così va alla ricerca del responsabile della trasformazione del cinghiale in demone, e la troverà ad Ovest,
nella Città del Ferro, proprio a ridosso della foresta
dove abita la principessa degli spettri. Lady Eboshi,
padrona della città, vuole distruggere la foresta per
poter espandersi e arrivare alle cave per estrarre il
ferro, ma per fare ciò, deve uccidere il dio.
Così inizia la guerra fra gli animali della foresta, tra i
quali ci sono San e Ashitaka, e Lady Eboshi con il suo
esercito e le sue armi.
Vidi questo film da bambina, quando ancora c’erano le
VHS. Mi rimase sempre impresso, e mi stupii quando
capì che pochissime persone avevano mai visto questo
film, che invece a mio parere è molto istruttivo, ogni
bambino dovrebbe vederlo, e non solo. Penso che
l’argomento dell’ambiente, proprio in questi giorni in cui
inizia la raccolta differenziata nel nostro paese,
dovrebbe essere preso un po’ più sul serio. Io sono
stata abituata a differenziare sin da piccola, mentre
molte persone troveranno tanti problemi in questo
periodo. È demoralizzante il fatto che ci definiamo un
paese, una nazione civilizzata, mentre soltanto il fatto
di buttare rifiuti in cassonetti diversi può metterci in
subbuglio.
Bisogna rispettare l’ambiente, e non soltanto quando ci
portano dei cassonetti sotto casa e ci danno un
volantino per spiegarci dove buttare cosa. Dovremmo
essere capaci di fare queste cose automaticamente.
Diciamo di essere civili, ma ciò che vedo mi fa pensare
esattamente il contrario.
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Attualità
Ottobre 2012
Cava Party 2012: NON S’ERA MAI VISTO
di Ivo Santolamazza
Intervista agli organizzatori di una delle feste
castellane più riuscite e più attese dai giovani.
Come è nato il Cava Party?
Nata nel 2005 come una comunissima festa tra
amici prima di tornare tra i banchi di scuola, grazie
all’intuizione di un gruppo di ragazzi il “cava
party’’ è diventato in pochi anni uno degli eventi
più importanti e atteso nella provincia di Roma. Il
nome ricorda la “cava’’ un garage dove noi ci
riunivamo nei freddi inverni castellani. La riuscita
dei primi eventi ci ha portato a creare un’associazione culturale che ha come obbiettivo realizzare
feste e manifestazioni sul territorio. La forza del
cava party è la volontà di un gruppo di amici cresciuti insieme, di condividere esperienza e passione nel raggiungimento di un obbiettivo comune…
far divertire più gente possibile.
dopo 2 mesi di pausa si è cominciato a lavorare
con innumerevoli riunioni e la costituzione dell’associazione. Si sono valutate, continuamente,
possibili novità da apportare all’evento, contattando freneticamente location, artisti, fornitori,
avviando, quindi, infinite trattative. Dopodiché è
iniziato il lavoro riguardante la costruzione delle
strutture per finire con l’allestimento della location iniziata 3 settimane prima.
Qual è stata l’affluenza?
Da quando la festa è aperta al pubblico, 6 anni,
abbiamo avuto una massiccia partecipazione. Lo
scorso anno abbiamo superato i 2000 ingressi e
quest’anno abbiamo toccato quota 3000.
Chi sono gli organizzatori?
Attilio Cariggi, Vincenzo Proietti, Fabiano Cipriani, Michele Piselli, Daniele Santolamazza, Daniele Cottarelli, Claudio Ballini, Fabrizio Spicciani,
Marco Salinetti, Lorenzo Piselli, Federico Laudani, Francesco Sisti, Andrea Santagato, Riccardo
Mariani, Marco Mariani, Federico Di Nardo,
Matteo Cottarelli, Gabriele Mancini. Ci teniamo a
precisare che durante la serata hanno lavorato alle
dipendenze della nostra Associazione circa 120
persone tra servizio di sicurezza, personale medico, protezione civile, barman e artisti.
Come si è svolta la serata?
Il cava party ha aperto le porte ai partecipanti alle
ore 22.00 cominciando la serata con l’esibizione
live del gruppo romano “Robby B & the funk
machine” per proseguire poi con l’esibizione di
vari dj locali e di uno dei dj più conosciuti e
apprezzati d’Italia, Giorgio Prezioso, rimasto lui
stesso impressionato dalla portata nonché dall’organizzazione e dalla riuscita dell’evento.
La serata inoltre è stata caratterizzata da uno spettacolo pirotecnico e dalla distribuzione di 3000
litri di birra, tutto in un mix di musica, luci, immagini e scenografie tra lo stupore e il divertimento
dei partecipanti.
Qual è stato il lavoro di quest’anno?
Mai come quest’anno abbiamo speso cosi tante
energie per l’ottima riuscita della manifestazione;
Come vi pubblicizzate?
La nostra miglior pubblicità sono i partecipanti
stessi che con entusiasmo raccontano le esperienze
La
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Pia
Ottobre 2012
Attualità
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C’è stata qualche nota negativa?
Quest’anno dopo l’evento abbiamo constatato che, una sparuta minoranza di concittadini, ignari dello sforzo profuso della macchina organizzativa del cava party, non ha
apprezzato il nostro operato che porta in alto
il nome di Castel Madama sempre più terra
di conquista per sconosciuti imprenditori.
La mole di lavoro è stata impressionante e
come ogni cosa fatta con passione c’è bisogno di impegno che porta via del tempo a
ragazzi come noi che devono ancora gettare
le basi per un futuro sempre più incerto.
e le sensazioni di quella notte. Il Cava Party è presente anche sui social network: ad oggi contiamo
circa 1.500 utenti iscritti alla nostra pagina di
Facebook, con oltre 20.000 visualizzazioni mensili. L’Ass. Cult. Cava Party da quest’anno è anche
on-line: foto, video, news e molto altro ancora
sono presenti su www.cavaparty.it.
L’Associzione Culturale Cava Party ci tiene a ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi, che
ci hanno seguito e che continueranno a farlo. Grazie in particolare agli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione della serata.
Cultura
Piccole cose
di ogni giorno
di Ivo Santolamazza
In mostra a Roma in via del Serafico 1, presso il
Salone centrale dell’Università San Bonaventura, gli artisti di Colle Fiorito e dintorni. Un gruppo di appassionati di arte che, tra dilettantismo e
sperimentalismo, modestamente e sommessamente portano avanti, da anni ormai, un percorso
di ricerca e di crescita non solo artistico, in nome
dell’amicizia e del ritrovarsi. Li segue artisticamente Isabelle Kodrzynski e criticamente Lucrezia Rubini che, nel titolo “Piccole cose di ogni
giorno” ha voluto evidenziare proprio questa
poetica del quotidiano e di riscoperta delle piccole cose, da cui ripartire per un riscatto simbolico
e salvifico di altri macrocosmi sociali e politici.
Pia La
zza
Avete qualche anticipazione per il prossimo
anno?
Per quanto riguarda il prossimo anno, come associazione stiamo valutando l’ipotesi di organizzare
più eventi per i giovani e per un paese dove il sano
divertimento latita da molti anni. Considerando
che abbiamo fatto crescere il tutto fino ad oggi con
le nostre forze siamo molto fiduciosi nel futuro
appoggio degli enti locali, affinché ci siano i presupposti per far rimanere la manifestazione all’interno della realtà castellana.
La
zza
Pia
Pia La
zza