La strategia IBM a supporto delle politiche della

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La strategia IBM a supporto delle politiche della
La strategia IBM a supporto delle politiche della Pubblica
Amministrazione Locale (PAL) in Italia
Il 2006 ha registrato alcuni segnali positivi di ripresa, sia dell'economia italiana che dell’ Information
Technology che sono cresciute rispettivamente del 1,9% e dell’1,6%. Questi elementi sono motivo di generale
ottimismo per il 2007 per il nostro Paese e le Pubbliche Amministrazioni Locali, impegnate a migliorare il
livello dei servizi offerti ai cittadini, pur in un contesto di diminuzione del flusso dei trasferimenti dello Stato
centrale e in presenza di rigidi vincoli di Bilancio. Il Governo centrale con l’ultima legge Finanziaria ha posto
le basi per favorire alcuni trend già in atto nelle PAL quali ad esempio i consolidamenti di risorse e applicazioni;
la formazione di centrali di acquisto per migliorare la qualità della spesa e ottenere economie di scala nei
rapporti con i fornitori; lo sviluppo d’infrastrutture in grado di favorire il turismo e la fruibilità del territorio; la
spinta alla connessione trasparente tra i sistemi informatici ed i processi di tutte le amministrazioni locali e
centrali. L’obiettivo per le PAL è quello di utilizzare tutti quegli strumenti tecnologici innovativi che possono
permettere di ottimizzare le risorse esistenti e che nello stesso tempo consentono di erogare nuovi e migliori
servizi orientati ai cittadini attraverso canali a basso costo.
Recenti ricerche svolte dall’ISTAT e dalla società di consulenza NetConsulting per conto dell’Associazione
delle aziende ICT AITech-Assinform, hanno confermato questo trend positivo degli investimenti, guidato da
progetti territoriali selezionati, basati su tecnologie e servizi IT a maggiore valore aggiunto. Le ricerche hanno
dato indicazioni chiare su almeno due diverse tipologie di comportamento degli Enti Pubblici Locali: la prima
vede Regioni, Centri Servizi(InHouse) e grandi Province e Comuni investire in modo significativo in progetti
innovativi interni e al servizio di imprese, cittadini ed Enti Locali del territorio; il secondo vede i Comuni medio
piccoli impegnati a razionalizzare processi e infrastrutture, contenendo i costi tramite aggregazioni
tecnologiche ed applicative.
IBM ha perciò elaborato insieme ai suoi Partner una strategia a due livelli per andare incontro alle esigenze di
questi differenti segmenti di mercato.
Le strategie IBM
IBM si rivolge alle Amministrazioni Regionali e Provinciali ed ai Comuni di maggiore dimensione e
complessità, proponendo un supporto consulenziale ed architetturale per la realizzazione di progetti SOA
oriented e relative revisioni applicative ed infrastrutturali IT in sede o sempre più spesso collocate in appositi
centri servizi per erogare servizi a cittadini, imprese e alle stesse amministrazioni locali.
Tutte le soluzioni che IBM propone al mercato si basano su architetture integrate, su prodotti hardware potenti e
scalabili, software middleware open (anche Linux compliant) e multipiattaforma per consentire la massima
libertà di evoluzione, standard aperti per permettere la massima interoperabilità e portabilità di soluzioni ed
applicazioni orientate a favorire la riusabilità delle componenti applicative. Il tutto con elevati standard di
sicurezza fisica e logica che proteggono gli investimenti effettuati.
SOA (Services Oriented Architecture)
La SOA è un insieme di metodi di business, di processo, organizzativi, di governo e tecnici volti a ridurre o a
eliminare la complessità IT, a rendere misurabile il valore di business prodotto dalle tecnologie creando un
ambiente di business flessibile, per produrre un vantaggio competitivo. Dal punto di vista tecnico la SOA è un
modo perché computer differenti, di diversi produttori, con programmi differenti, provenienti da aree funzionali
differenti, possano “parlare” e scambiarsi dati in modo intelligente.
La SOA e le tecnologie dei Web Services, che sono ad essa collegate, sono la soluzione che le aziende hanno
cercato a lungo per sfruttare a fondo il potenziale IT, giustificare le spese in tecnologia e fornire al personale non
tecnico una chiara comprensione del valore prodotto dall’IT.
L’adozione di una SOA può essere un fattore determinante il successo o di iniziative strategiche quali: fusione
di dipartimenti, all’interno della stessa o tra diverse organizzazioni, acquisizioni o dismissioni, proposizione di
prodotti o servizi, scelta di Partner di Business, clienti o fornitori, modifiche alla struttura geografica.
Il motivo per cui attualmente il termine SOA è cosi di moda dipende dalle nuove tecniche attualmente
disponibili, che la rendono molto meno costosa e più produttiva. Queste nuove tecniche sono i Web Services i
quali abbattono le barriere di comunicazione tra diversi ambienti proprietari. I maggiori fornitori di software,
come ad esempio IBM, adottano degli standard che consentono ai propri ambienti di scambiare informazioni e
dati.
Per aumentare la flessibilità, l’organizzazione deve analizzare il proprio business, inteso come insieme di
funzioni interconnesse tra di loro, e decidere quali di queste funzionalità sono fondamentali, quali duplicate,
quali possono essere generalizzate e riutilizzate, quali demandabili ad un’altra organizzazione.
Se l’organizzazione potrà, a piacimento, utilizzare queste componenti base in qualunque modo interconnesse con
i processi aziendali esistenti, avrà raggiunto un alto livello di efficienza e potrà adattare velocemente e con
minori costi i propri servizi a qualunque evento (cambi di normativa, nuove aggregazioni territoriali, ecc.).
IBM ha sviluppato un’ offerta di prodotti e servizi orientati a mettere in pratica quanto appena detto.
Gli effetti di questa politica, si potranno concretizzare sia sulle applicazioni di front-office degli Enti Locali (con
l’adozione di politiche di servizi multicanale che sfruttano tecnologie di Portale, Digitale Terrestre, ecc.), che sui
processi di back-end (ridisegni di funzioni come contabilità, personale, acquisti, ecc.).
Servizi condivisi
In parallelo e grazie all’adozione della SOA, anche la decisione di condividere unità organizzative, processi e
sistemi si configura come una scelta strategica per la P. A., perché può incidere in modo significativo sui livelli
di efficienza e di spesa e allo stesso tempo contribuisce ad accelerare il processo di trasformazione verso un
modo di operare focalizzato sulle esigenze dell’Utente-Cittadino.
I servizi condivisi consentono importanti risparmi sui servizi di supporto all’ operatività interna e il reimpiego di
risorse critiche, sia finanziarie sia umane, nei servizi di front-office e nella gestione delle relazioni con i cittadini.
I Servizi Condivisi sono definibili come entità capaci di fornire contemporaneamente a più organizzazioni
servizi transazionali o funzionali, con l’obiettivo di ottimizzarne le prestazioni e operare con maggiore qualità e
costi inferiori. Gli ambiti principali identificati sono quelli dei servizi di back-office o corporate; tipicamente
Risorse Umane, Amministrazione, IT.
Come nel caso della SOA, è importante che l'introduzione dei servizi condivisi sia vista all’interno del Settore
Pubblico non come un puro progetto IT, ma come parte della trasformazione delle modalità con cui opera la P.A.
L’osservazione e le esperienze hanno consentito a IBM di individuare le difficoltà più frequenti e di definire
delle best-practice. Oggi IBM è in grado di collaborare e guidare gli operatori del Settore Pubblico attraverso le
complessità e le difficoltà dei programmi di realizzazione di servizi condivisi.
In linea con i temi chiave alla base dei nuovi servizi come la SOA per la realizzazione di soluzioni multicanale
che sfruttano il web e la condivisione di servizi internamente agli Enti o nei confronti di altri Enti Locali, IBM
propone con questa logica d’integrazione soluzioni ed asset in aree strategiche della PAL come ad esempio
quelle relative alle centrali di acquisto (eProcurement), soluzioni ERP, colloquio intersistemi attraverso porte di
dominio, tecnologie per lo sviluppo del turismo, ecc.
La dematerializzazione dei documenti: un obiettivo cruciale
Per migliorare la gestione dei processi, sia dal punto di vista dell’utente di front office (cittadino o azienda) che
dal punto di vista interno delle P.A. (back office), e per automatizzare lo scambio di informazioni fra le P.A.
stesse, (interoperabilità), occorre ricorrere al documento informatico.
La normativa attuale definisce tre tipologie di documenti: documento analogico unico (es. Contratto),
documento analogico non unico (es. Fattura cartacea) documento informatico (file sottoscritto con firma digitale)
e distingue tra memorizzazione, conservazione e archiviazione dei documenti.
Uno degli obiettivi fondamentali, la Dematerializzazione dei Documenti, nelle sue varie fasi, può oggi essere
raggiunto a partire dalla normativa sopra citata. Esistono due approcci:
Informatizzare / eliminare la carta (approccio classico):
o Acquisizione via Scanner
o Riconoscimento caratteri (OCR / ICR)
o Conservazione sostitutiva
Evitare di produrre carta (nuovo approccio):
o Gestione documentale (classificazione, titolario …)
o Archiviazione e conservazione dei documenti
o Workflow per la gestione automatica e il tracciamento dei flussi di lavoro
o Posta elettronica (certificata o meno)
o Gestione della firma elettronica dei documenti
o Form intelligenti su web / eForms (con firma digitale)
o Gestione tempi di conservazione, massimari di conservazione, massimari di scarto
La IBM dispone di una piattaforma completa per consentire la dematerializzazione mediante:
• Formazione e gestione dei documenti informatici
• Firma a valore legale dei documenti informatici
• Conservazione a norma dei documenti informatici
• Trasmissione informatica dei documenti mediante posta certificata
• Presentazione istanze da cittadini e imprese per via telematica
• Contenuti del sito Internet dell’amministrazione
IBM e numerosi Business Partner hanno sviluppato applicazioni specifiche che poggiano sull’architettura IBM e
in particolare sulla soluzione IBM su Enterprise Content Management.
La recente acquisizione da parte della IBM della società FileNet, arricchisce ulteriormente le possibilita’ di
scelta per i nostri clienti: scelta della soluzione per la gestione documentale e dei processi aziendali in base alla
ricchezza funzionale desiderata, alle dimensioni del progetto ed al livello d’integrazione necessario tra
applicazioni e middleware infrastrutturale.
Perchè scegliere l’Open Source
L’Open Source si sta affermando in tutto il mondo in svariati settori, ma soprattutto nella Pubblica
Amministrazione. In primo luogo, per le possibilità di avere un miglior controllo dei dati e una maggiore
sicurezza. L’Open Source sembra offrire rilevanti potenzialità di carattere economico, culturale e sociale.
Oltre alla sicurezza, un punto di forza decisivo è la capacità di favorire la comunicabilità e l’accessibilità dei dati
da parte di un ampio raggio d’utenza.
Nel mondo proprietario, lo spreco del capitale economico, oltre che umano, per mantenere il passo con le
evoluzioni tecnologiche è ingente.
L’adozione dell’Open Source, al contrario, porta ad un risparmio in fatto di costi per licenze.
Apertura e interoperabilità sono anche alla base del “riuso“ del software, uno dei punti focali della strategia del
governo e del CNIPA per accelerare l’innovazione nella P.A. Italiana.
L’apertura di un dibattito italiano sul tema del software libero/Open Source per le Pubbliche Amministrazioni
apre scenari sulla soggezione informatica dello Stato italiano, attraverso la denuncia dell’utilizzo massiccio
all’interno del settore pubblico di software di un’unica azienda e l’ampio utilizzo di standard proprietari come se
si trattasse di standard aperti, con la conseguenza di rallentare i processi d’innovazione del paese.
E questi temi sono alla base delle nuove linee strategiche pubblicate dal CNIPA per indirizzare le
amministrazioni nella predisposizione di propri programmi di automazione ed innovazione per il triennio 20082010: il riuso del software, l’Open Source e gli open standard sono tra le le aree di azione "tecnologiche" che
saranno favorite dal Governo e saranno oggetto di finanziamenti.
Linux® è un sistema operativo aperto, affidabile ed efficiente che “gira” su tutte le piattaforme hardware IBM e
su quelle dei maggiori produttori presenti nel mercato.
Il suo codice sorgente è disponibile su Internet, liberamente e senza pagamento di licenze e può essere utilizzato
ed ampliato dagli sviluppatori. Linux è percepito dal mercato come un sistema operativo Unix-like stabile,
economico e conveniente, che può essere impiegato sui palmari così come sui mainframe. La sua manutenzione
è fatta dalla comunità Open Source, costituita da gruppi specializzati di sviluppatori indipendenti interessati a
collaborare per fare di Linux il più innovativo ed aperto sistema operativo del mondo.
La strategia IBM è quella di dare ai clienti completa libertà di scelta e tutto il supporto necessario.
Tutta l’offerta server e storage è stata rivista per supportare al meglio Linux e la IBM continua ad investire per
potenziare le applicazioni e il middleware già esistente su quella piattaforma, puntando anche sulla certificazione
di consulenti, sullo sviluppo di applicazioni e di centri di assistenza.
Come raggiungere una migliore efficienza operativa: soluzioni, architetture e metodologie per
ottimimizzare i sistemi informativi riducendone i costi.
Per far fronte alle esigenze di ottimizzazione di tutti i suoi clienti di ogni dimensione, IBM mette in evidenza
nelle sue proposte il cosiddetto Total Cost of Ownership (TCO) ovvero tutti i costi correlati ad
un'installazione IT nel corso della sua vita. Questo approccio risulta molto utile sia per una valutazione
economica pluriennale sia per un’analisi effettiva del rapporto prezzo/qualita' delle soluzioni.
Le P.A. Locali richiedono, con sempre più insistenza, di ottenere il superamento dei vincoli e della rigidità di
ambienti IT complessi e di sistemi che non comunicano in modo efficace. Esse infatti, sono sottoposte ad una
serie di pressioni, sia esterne legate alla qualità dei servizi, sia interne legate all’ integrazione e alla
semplificazione dei processi.
Il primo obiettivo dell’ IT è raggiungere l’efficienza operativa per poi collaborare con “le funzioni interne” per
gestire il cambiamento. Attualmente, quasi il 60% della spesa IT è destinata al supporto operativo, alla
manutenzione della gestione dei sistemi esistenti e ad altri miglioramenti marginali.
L’obiettivo del controllo dei costi và raggiunto attraverso l’integrazione dei diversi sistemi, l’allocazione studiata
delle risorse per rispondere a esigenze aziendali a lungo termine gestendo gli stessi carichi di lavoro — o
maggiori— con risorse inferiori. Bisogna concentrarsi sulla governance IT e sulla pianificazione strategica per la
gestione delle priorità. Come si realizza tutto ciò?
Possiamo distingure anche nelle aziende pubbliche i cosiddetti “Domini”, intesi come aree funzionali
d’intervento e pianificazione. I domini gestionali sono: l’allineamento strategico, i processi, l’organizzazione, la
finanza e l’ambiente. I domini tecnici sono: l’infrastruttura, la rete, le applicazioni e i dati.
La IBM è in grado di affiancare sia le P.A. che i CST ed ALI che stanno richiedendo finanziamenti, in questo
processo di trasformazione, avendo realizzato progetti di ottimizzazione con clienti, di ogni dimensione e di ogni
settore di mercato, oltre che all’interno della propria organizzazione. Oltre alle capacità consulenziali sul futuro
ambiente gestionale integrato, riguardo l’infrastruttura, IBM si propone come un partner a 360 gradi.
Tutto ciò a partire da semplici sostituzioni di architetture “obsolete” con piattaforme Server e Storage
maggiormente performanti, scalabili e “resilienti”, per passare a scenari di consolidamento con rapporti
ottimizzati tra prestazioni di servizio e caratteristiche e potenza della tecnologia hardware e software, fino ad
arrivare a reingegnerizzazioni di tutto lo scenario IT aziendale completamente rivisto in funzione dei nuovi
obiettivi strategici e prestazionali dell’Ente Pubblico. La novità è l’inclusione anche delle piattaforme desktop in
questi ragionamenti, con la possibilità di “virtualizzare” le applicazioni utenti su delle piattaforme server (blade)
cogliendo gli obiettivi di semplificazione e controllo dei client aziendali e consistenti risparmi di costi legati ai
minori costi delle licenze delle piattaforme operative dei personal computer.
Costruire su queste piattaforme infrastrutturali aperte, robuste e sicure diventa un esercizio produttivo: si và dalla
realizzazione di piattaforme per la gestione documentale basate sul middleware IBM, a soluzioni che sfruttano
tecnologie di digitale terrestre, prodotti e tecnologie wireless per la diminuzione del digital divide e la
distribuzione di nuovi servizi, scenari di Data Center e Business Continuity, progetti di Integrated Business
Communication che consentono convergenze di scenari di IP Communication & Collaboration, ecc.
IT come investimento
La sfida è evidente: la Pubblica Amministrazione deve trasformare l’Information Technology da “inibitore” a
“facilitatore” per la crescita dei servizi e deve razionalizzare l’infrastruttura tecnologica per liberare risorse e
investire in nuovi sviluppi applicativi. IBM stà conducendo ingenti investimenti su tutte le aree strategiche
delineate per la P.A. indirizzate e sintetizzate dalle “linee strategiche del CNIPA 2008-2010”.
La IBM può affiancare la Pubblica Amministrazione in questo processo di trasformazione perché ha realizzato
progetti di ottimizzazione con molti clienti di ogni dimensione, oltre che all’interno della propria organizzazione.
È in grado di mettere a disposizione le risorse necessarie e può contare su una serie di metodologie collaudate,
capaci di identificare le aree di intervento e gli impegni richiesti per raggiungere i risultati pianificati.
In aggiunta alle proprie risorse interne, IBM su tutto il territorio nazionale può contare su una rete capillare di
Business Partner in grado di offrire prodotti hardware e software e soluzioni pacchettizzate on-demand che
rappresentano gli elementi alla base di tutti gli scenari descritti.
Enrico Bussolati - Public Sector
IBM Industry Leader - Pubblica Amministrazione Locale