FORUM NAZIONALE CONTRO LA MAFIA – VI edizione

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FORUM NAZIONALE CONTRO LA MAFIA – VI edizione
FORUM NAZIONALE
CONTRO LA MAFIA
VII edizione
MARTEDÌ 18 E MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE
AULA MAGNA EDIFICIO D6
POLO DELLE SCIENZE SOCIALI DI NOVOLI
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE
Un'iniziativa di:
In collaborazione con:
Con il Patrocinio di Comune, Provincia e Regione
Con il contributo dell'Università degli Studi di Firenze
FORUM NAZIONALE
CONTRO LA MAFIA
VII edizione
Il Forum Nazionale contro la mafia giunge quest'anno alla sua settima edizione e costituisce una
delle tante attività affrontate dagli Studenti di Sinistra, un gruppo politico formato da studenti delle
diverse Facoltà dell'Ateneo fiorentino che lavorano nei relativi Collettivi.
Ciò che anima i nostri lavori di preparazione del Forum è la volontà di realizzare uno scambio di
opinioni informato e consapevole in un luogo nel quale far convergere la partecipazione di tutti
coloro che si pongono con una diversa prospettiva di analisi del tema, per un dibattito aperto e
costruttivo.
Ovviamente, siamo consci delle difficoltà che il nostro Paese attraversa, così come siamo
consapevoli dell'esistenza dell’ormai incalcolabile numero di aspetti in cui si sviluppa il fenomeno
mafioso. Perciò, senza dover rinunciare ad un approccio critico, il nostro sforzo è quello di ampliare
l'analisi, stimolare l'informazione e la sensibilizzazione delle coscienze ad aspetti trascurati o
semplicemente non immediati, ma non per questo meno gravi ed importanti, giungendo così ad una
circolazione delle idee, secondo noi, salutare per questo Paese.
D'altronde, in un momento storico come quello attuale di uno scollamento deleterio fra società e
politica, società e giustizia, a nostro avviso dovrebbe essere anche compito dell'Università, in
quanto centro di formazione, raccogliere le istanze della società.
E' allora che diventa importante riscoprire il senso profondo di termini come politica, valore civile,
impegno sociale, giustizia, senza dimenticare che ciò può avvenire solo attraverso l'educazione.
Crediamo che per studiare, capire e combattere il fenomeno della criminalità organizzata
occorra anzitutto rendere conscia la sensibilità collettiva del suo radicamento, della moltitudine
delle forme con le quali si manifesta e, soprattutto, si insinua nelle realtà locali, più vicine alla
gente, grazie alle quali riesce ad assumere quella portata nazionale e, ormai, internazionale, che la
contraddistingue. E' necessario diffondere la voglia di ricercare una soluzione Politica, intesa, nel
suo significato più ampio, come agire di quanti partecipano al governo della vita pubblica.
E' al Cittadino che ci rivolgiamo, prima ancora che all'uomo politico, al magistrato, al giornalista,
altrimenti le indagini, gli arresti, le condanne, e il loro lavoro continueranno ad essere solo un
tardivo e insufficiente medicamento che, seppure dà sollievo, non sarà mai in grado di guarire la
ferita.
PROGRAMMA DELLE PLENARIE
Martedì 18 Ottobre
ore 10.00: “Se intercettando....”- la mafia, le intercettazioni e i reati
finanziari
Molti dicono che la mafia non esiste più, che è un fenomeno ormai quasi debellato, ma nella realtà
essa ha semplicemente cambiato veste; è diventata imprenditrice di successo, agenzia di
collocamento, sistema parallelo di sicurezza, fonte di credito…
Parallelamente a questa trasformazione, si sono modificati anche gli strumenti utilizzati dalle
organizzazioni criminali. Oggi la mafia non spara più, ma attua una attenta gestione economica
delle proprie risorse, con operazioni finanziarie sempre più complesse, grazie ai legami con la
cosiddetta mafia dei colletti bianchi. "U'Mafiusu" non è più il folkloristico stereotipo di tanti
souvenir, ma lavora con internet e cellulari, muovendo grossi capitali.
La tracciabilità dei movimenti finanziari e l'utilizzo delle intercettazioni e dei tabulati telefonici
forniscono al giorno d'oggi delle grosse potenzialità in fatto di lotta alle organizzazioni criminali, e
lungo sarebbe l'elenco delle indagini nate o delle rivelazioni ottenute grazie ad esse. Gli ultimi
provvedimenti legislativi, però, sono intenzionati a porre serie limitazioni all'uso delle
intercettazioni da parte della magistratura, ostacolando così, oltre alla libertà d'informazione e
all'informazione, la capacità stessa di azione e prevenzione da parte dello Stato.
Sembra chiaro il tentativo di rendere inutile ed inutilizzabile uno strumento fondamentale per il
perseguimento di reati di matrice mafiosa, che solo a stadi avanzati delle indagini si palesano come
tali. Inoltre, spesso questo strumento permette di rendere pubblici reati commessi dalla classe
politica, reati che altrimenti resterebbero sepolti sotto un silenzio imbarazzante.
Quanto contano le possibilità tecnologiche, in primis le intercettazioni, nella lotta alla mafia
moderna?
Ne parliamo con:
* ANTONIO INGROIA – Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Palermo
* GIOVANNA MAGGIANI CHELLI - Associazione “Tra i Familiari delle vittime della strage di
via de' Georgofili”
* ROBERTO PENNISI – Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia
* RANIERI RAZZANTE – Università di Bologna, Presidente Aira
ore 15.00: "Mafiopoli"- Mafia&Politica
“La mafia si dissocia dallo Stato” titolava uno degli ultimi numeri de “Il Vernacoliere”, il famoso
giornale satirico livornese. Ma la satira, come sempre per natura, rimanda ad una tragica verità.Che
la nostra classe politica ormai si affanni a nascondere, con buona pace della tanto cara "fiducia nella
politica", troppi scheletri in tanti armadi è cosa che purtroppo non stupisce più. Corriamo però il
rischio, tra le amicizie di una "escort" e di un giovane imprenditore, di perdere di vista quegli
intrecci nascosti che invece sono il primo problema della classe dirigente di questo paese.La mafia è
arrivata così in alto, così in profondità, che sorge spontaneo il dubbio: si può ancora parlare di
"infiltrazioni" o dobbiamo chiamarla "gestione mafiosa"? Del resto, è sempre più difficile capire se
si tratta di politici che vengono corrotti dalla mafia o di uomini della mafia che entrano nell'agone
politico.
Nel momento in cui figure di spicco del panorama politico del Paese, a volte anche appartenenti alle
più alte cariche del Governo, finiscono in odore di mafia, con quale biglietto da visita lo Stato
Italiano si presenta davanti alla sfida della lotta alla criminalità organizzata? Quali sicurezze ci
possono essere di un effettivo impegno e interesse del mondo politico in tale senso?
L'amministrazione della cosa pubblica sta diventando sempre più l'amministrazione di cosa nostra?
Ne parliamo con:
* DANILO AMMANNATO - Avvocato penalista
* CARLO BACCETTI – Docente Università di Firenze
* NINO DI MATTEO – Sostituto Procuratore della Procura di Palermo
* GIOVANNA MAGGIANI CHELLI - Associazione “Tra i Familiari delle vittime della strage di
via de' Georgofili”
Mercoledì 19 Ottobre
ore 10.00: "La mafia è una montagna di M..."- Il Business dei rifiuti
La criminalità è la più grande, potente e pervasiva azienda del Paese, con un patrimonio
elevatissimo. Uno dei campi che permettono alle organizzazioni mafiose di accumulare capitale e
ricchezze è quello dei rifiuti, in un panorama italiano fatto di discariche abusive, di spostamento di
rifiuti dal nord al sud Italia, di smaltimenti illeciti di sostanze di ogni tipo.
Il caso più emblematico è senza dubbio quello di Napoli e della Campania, dove la situazione è
esplosa all'attenzione dell'opinione pubblica, ma in gran parte del paese vengono covati da tempo
scenari analoghi, con la mafia che si arricchisce inserendosi in meccanismi di incapacità o
inadeguatezza o connivenza o collusione di amministrazioni locali, enti pubblici e accademia.
Quante altre “emergenze” ci aspettano? Quanto costa alla comunità il business criminale di rifiuti in
termini economici, sanitari e sociali?
Ne parliamo con:
* DESIREE DIGERONIMO – Sostituto procuratore della Procura di Bari
* DOMENICO IANNACONE - Giornalista
* ANTONIO PERGOLIZZI – Legambiente nazionale. Rapporto Ecomafie
* PAOLO RABITTI – Ingegnere, consulente Procura di Napoli
ore 15.00: "Mafia in Toscana e al Nord"
L'immaginario collettivo ci spinge spesso a pensare alle cosche mafiose come ad una realtà
folckloristica circoscritta nel Sud Italia che controlla interi paesi, città, regioni. Fino a qualche anno
fa chi affermava che le mafie esistessero anche al Nord era considerato un catastrofista, oggi ci si è
resi conto che le mafie sono in tutta Italia dal più piccolo paesino della Sicilia o della Calabria fino
a Milano o in Valle d'Aosta.
Magari cambia il modus operandi, ma sono sempre le stesse Cosa Nostra e 'Ndrangheta ad agire. Se
al Sud si denota profondamente la presenza delle mafie in ogni aspetto della vita, anche quella
quotidiana (dall'ottenere un posto di lavoro, alla collusione dello stato, alle attività illecite), al Nord
questa presenza sembra più larvata, ma non per questo meno incisiva.
Difatti il centro-Nord è il sito nel quale le mafie riciclano i soldi derivanti dalle attività illecite
svolte magari al Sud, o in "gemellaggio" con organizzazioni di stampo mafioso all'estero,
controllano la commercializzazione delle droghe o lo smistamento dei rifiuti, l'immigrazione
clandestina, la contraffazione, la riduzione in schiavitù di connazionali e non.
Poi ci sono mafie, come quella cinese, che operano solo all'interno delle stesse comunità formate da
connazionali e che risultano quindi molto difficili da perseguire. Nelle regioni del Nord come anche
in Toscana le mafie sono ormai profondamente radicate specie dove non c'è crisi, dove i soldi
girano, dove possono ottenere appalti e aprire un gran numero di esercizi commerciali, anche di
modeste dimensioni e dove possono immettere le grandi liquidità di cui dispongono.
Ormai molti imprenditori del Nord non sono più vittime delle cosche, ma ne fanno parte in maniera
organica.
Ne parliamo con:
* CHIARA CAPRÌ – Autrice di “Lanterna nostra”
* SALVATORE CALLERI – Fondazione Caponnetto
* ENZO CICONTE – Docente Università Roma 3
* ANTONELLO MANGANO – Scrittore, autore de “Sì alla lupara, no al cous cous. Mentre la
Lega vietava il kebab, la `ndrangheta si mangiava la Padania”
Per maggiori informazioni e dettagli: www.forumcontrolamafia.info