Gennaio - febbraio 2017

Transcript

Gennaio - febbraio 2017
In libreria dal 12 gennaio
Giacomo Debenedetti
Il personaggio-uomo
€ 17,00
pp. 176
Giacomo Debenedetti (1901-1967) è sta‑
to uno scrittore, saggista e critico letterario
italiano.
In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Gia‑
como Debenedetti, il Saggiatore riporta in libreria la sua opera
capitale con una nuova prefazione di Raffaele Manica.
Ideatore della collana «le Silerchie», collaboratore di Alberto Mon‑
dadori e tra i fondatori del Saggiatore, Debenedetti è stato uno
dei più grandi critici letterari e scrittori del secolo appena trascor‑
so, che ha operato non solo nell’ambito letterario, ma anche in
quello musicale, scientifico e delle arti figurative, mettendo a pun‑
to un sistema interpretativo assolutamente inedito nel panorama
culturale italiano. Il pensiero critico di Debenedetti è espresso
con illuminante chiarezza in queste pagine, che indagano – in un
vero e proprio itinerario psicologico e letterario – la «questione
uomo» e l’idea di romanzo.
Il personaggio‑uomo uscì postumo nel 1970, raccogliendo vari
saggi di Debenedetti: «Commemorazione provvisoria del perso‑
naggio‑uomo» (1965), «Un punto d’intesa sul romanzo moder‑
no?» (1963), «Il personaggio‑uomo nell’arte moderna» (1963),
«Con gli occhi chiusi» (1963), «Puccini e la “melodia stanca”»
(1961), «Il tarlo in valuta oro» (1959), e infine la relazione acca‑
demica «Vittorini a Cracovia» (1967). La nostalgia del personag‑
gio‑uomo, profondamente avvertita da Debenedetti, è al centro
di quest’opera, così come la convinzione che i valori della lettera‑
tura vadano sottratti alle lusinghe della civiltà di massa, per es‑
sere restituiti al lettore nel loro statuto universale. Il compito del
critico consiste, allora, nel superare la mera attualità e traghetta‑
re ai posteri i valori assoluti dell’arte.
Con la riproposta del Personaggio-uomo, il Saggiatore intende
rendere omaggio a uno degli intellettuali che più hanno contri‑
buito a formare l’identità «illuminista» della casa editrice, per la
quale curò la pubblicazione di oltre 250 volumi.
In libreria dal 12 gennaio
Stefano Agosti
Rimbaud
Le vocali, la parola notturna
€ 16,00
pp. 80
Stefano Agosti è professore emerito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Tra le sue ultime
pubblicazioni ricordiamo: Realtà e metafora.
Indagini sulla «Recherche» (Feltrinelli, 1997),
La parola fuori di sé. Scritti su Pasolini (Manni, 2004), Il romanzo francese dell’Ottocento
(il Mulino, 2010; premio Francesco De Sanctis
per la critica letteraria), Una lunga complicità. Scritti su Andrea Zanzotto (il Saggiatore,
2015) e Gadda ossia Quando il linguaggio non
va in vacanza (il Saggiatore, 2016). Il governo
francese lo ha insignito dell’onorificenza della
Legion d’onore.
«Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il Poeta si
fa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi.» E veggenti bisogna essere, per afferrare la
poesia di Rimbaud. La «sregolatezza di tutti i sensi» è la qualità
necessaria e non sostituibile per captare il segnale dei suoi versi.
Un oracolo che richiede un altro oracolo per la comprensione del
vaticinio.
Autore di liriche, poemi in prosa e prose poetiche, Arthur Rimbaud – il genio adolescente, il profeta del mistero della parola – è
universalmente noto soprattutto per il sonetto Vocali, fino a oggi
ritenuto imperscrutabile testimonianza poetica del deragliamento
dei sensi.
Stefano Agosti penetra nel santuario di Rimbaud: legge il sonetto
Vocali e decifra la grammatica della visione di uno dei più insolvibili enigmi letterari: A come Alpha, O come Omega, e i vocaboli
che danno accesso all’Oriente mentale del poeta: escremento,
aurora, sangue, buio, acqua. Seguendo un’intuizione felice, ne
svela il segreto, restituendo una lettura del sonetto che lascia
stupefatti e ricostruendo un Rimbaud inedito che non potrà non
esercitare duratura presa sul nostro immaginario.
Frutto di più di quarant’anni di inesausto lavoro di ricerca sul testo e sulle fonti, Rimbaud è tanto un atto d’amore nei confronti
del più inafferrabile e maledetto dei poeti decadenti, quanto una
prova del potere che l’intelligenza critica sa ancora esercitare.
In libreria dal 19 gennaio
Allen Ginsberg
Non finché vivo
Poesie inedite 1942-1996
€ 28,00
pp. 392
Allen Ginsberg (Newark 1926 – New York
1997) è stato il massimo poeta della Beat Generation. Il Saggiatore ha pubblicato: Parigi Roma Tangeri (2000), Poesie scelte 1947-1995
(2005), Morte e fama (2009), Saluti cosmopoliti (2011), Primi blues (2011), Bloodsong
(2013), La caduta dell’America (2014), Urlo &
Kaddish (2015), Diario indiano (2015).
Traduzione di Leopoldo Carra
A cura di Bill Morgan
Prefazione di Rachel Zucker
Con testo a fronte
Per cinquant’anni – da quando era un ragazzo fino a pochi giorni
prima di morire, nell’aprile del 1997 – Allen Ginsberg non ha mai
smesso di scrivere. La sua opera è un unico, ininterrotto flusso
d’inchiostro che scorre in opere come Urlo, Kaddish e La caduta
dell’America, riversandosi con la stessa forza in una produzione intensa e fino a oggi introvabile, affidata a riviste, fogli di
protesta, reading improvvisati e lettere ad amici come Kerouac e
Snyder. Poesie scritte di giorno e di notte, a casa, a bordo di un
aereo, in Cina o in Colorado, a Parigi o a Lima: Non finché vivo
raccoglie per la prima volta questi testi, inediti in Italia, componendo un’autobiografia letteraria, un’intera vita in versi.
Lo sguardo talmudico e beat, buddhista e whitmaniano di Ginsberg
si posa con inquietudine sulle violenze della polizia e l’oppressione politica; si allarga sulle vastità dell’America con toni visionari;
ripiega nei ricordi struggenti dell’infanzia nel New Jersey; resta ipnotizzato dalla fiamma della candela che lo accompagna nella veglia mentre il padre, appena morto, trascorre la prima notte nella
sua «nuova eternità». Il suo profondo senso dell’amicizia nutre
poesie come quelle in memoria di Carl Solomon, dedicatario di Urlo; la sua lingua proteiforme, ironica e allucinata precipita nell’angoscia dei paesaggi metropolitani o si fa rapire dalla sensualità di
corpi che insieme si muovono, «invisibilmente sognando».
A vent’anni dalla morte di Allen Ginsberg, il Saggiatore organizza eventi a lui dedicati in diverse città e propone questa raccolta
inedita, testimonianza unica di uno dei maggiori poeti del Novecento, capace di vivere il proprio tempo e di trascenderlo in versi
in cui la realtà finisce per deflagrare nell’incanto della materia,
guidato dalla consapevolezza che «La luna nella goccia di rugiada
è quella vera / La luna in cielo è illusione».
Allen Ginsberg sarà
il protagonista del prossimo
Writers Festival che si terrà
a Milano in febbraio.
www.writersfestival.it
In libreria dal 19 gennaio
Alberto Cadioli
Letterati editori
Attività editoriale e modelli letterari
nel Novecento
€ 21,00
pp. 384
Alberto Cadioli (Milano, 1952) è professore
di Letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi di Milano, dove insegna
anche Filologia dei testi a stampa. Tra i suoi
libri si ricordano La storia finta, Il silenzio della
parola e Le diverse pagine. Nel 2012 ha pubblicato (con Giovanni Biancardi) un’edizione
critica di Dei Sepolcri di Ugo Foscolo
In questa edizione completamente rinnovata di Letterati editori
– a un tempo saggio di storia della cultura letteraria e fortunata incursione teorica nei meccanismi dell’editoria – Alberto Cadioli ridefinisce la categoria del «letterato editore» da lui stesso
coniata: homme de lettres a vario titolo impegnato in una casa
editrice, il cui intervento può essere considerato da una parte la
testimonianza della sua personalità artistica, dall’altra il segno
della sua militanza, della volontà di incidere sul tempo in cui vive.
All’inizio del secolo scorso, quando l’era del mecenatismo è ormai
un lontano ricordo e l’intellettuale in crisi deve arrabattarsi per
trovare nuovo status e nuovi mezzi di sostentamento, Papini e
Prezzolini si danno all’editoria loro malgrado, esplorando la contraddizione tra missione e mercato col timore che le Muse della
creatività vengano cacciate dalle Sirene dell’industria. A cavallo
degli anni venti e trenta, invece, gli scrittori legati a Solaria fanno
dell’editoria uno strumento di intervento nel mondo, un mezzo
attraverso cui proporre un modello di cultura alternativo rispetto a
quello diffuso dai programmi delle grandi case editrici. A Seconda
guerra mondiale conclusa, la creazione della Biblioteca Universale
Rizzoli su iniziativa di Luigi Rusca amplia il pubblico dei lettori e
dà la possibilità di leggere a chi fino a quel momento non se l’è
potuto permettere.
A partire da un’ampia messe di dati, e con grande chiarezza ed
efficacia espositiva, Letterati editori è una guida attraverso la letteratura del Novecento italiano, che mostra come i più grandi
autori che il nostro paese abbia espresso – Elio Vittorini e Vittorio
Sereni, Giacomo Debenedetti e Italo Calvino – siano stati forse
ancora più grandi innovatori della cultura e della sensibilità poetica, ispiratori del cambiamento sociale e plasmatori dell’orizzonte
nel quale ancora oggi ci muoviamo.
In libreria dal 2 febbraio
Giuseppe Marcenaro
scarti
Appunti, lettere, scartafacci
Viaggio nel regno dimenticato della
letteratura
€ 19,00
pp. 150
Giuseppe Marcenaro è nato a Genova. Tra i
suoi libri si ricordano Cimiteri, Testamenti, Una
sconosciuta moralità. Quando Verlaine sparò
a Rimbaud, Wunderkammer, Daguerréotype.
Il libro passato per le mani di Napoleone nei giorni dell’esilio a
Sant’Elena, le golosità di cui era ghiotto Leopardi durante il fatale soggiorno napoletano, i segreti che cela una cambiale di fine
Ottocento firmata da Gabriele D’Annunzio: questi e moltissimi altri frammenti di esistenza sono custoditi in lettere, scarabocchi,
dediche, biglietti da visita, vecchie foto in bianco e nero, foglietti
sparsi, bustine del tè e quant’altro subisca la sorte di essere considerato uno scarto.
L’eccedente di cui si pensa sia meglio liberarsi per non trovarsi poi
sommersi da spazzatura, o che semplicemente si butta via, senza
nemmeno pensarci su, diventa in Scarti oro grezzo, materia prima
grazie alla quale incantare il lettore in un viaggio sentimentale,
stravagante, che non teme il voyeurismo, nelle peripezie del ricordo. Lo sguardo di Giuseppe Marcenaro, che di questo divertissement letterario è l’autore, come il tocco di Re Mida salva dall’oblio
e riporta alla luce, affascinandoci, sottilissime trame di vite, famose e non, risalenti a un passato non troppo lontano dal nostro
presente. Come un graffio, il suo stile pungente libera dalle croste
degli anni e fa parlare con ironia spesso impietosa quelli che solo
all’apparenza sono frammenti muti; minutaglie che sono trama e
ordito della nostra storia.
–
«Ci saranno gli e-book d’antiquariato? E dove li andranno a cercare i bibliofili del futuro? L’attuale detentore d’una biblioteca
può nascere già carico di libri, ereditando passioni paterne o comunque avite, può trascorrere la propria vita frugando librerie e
bancarelle nella speranza di trovare un libro raro e finendo per
comprarne un altro mai sentito nominare. Tutte queste cose Giuseppe Marcenaro le ha fatte.»
Paolo Mauri, la Repubblica