n° 806 - 10 marzo 2013
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n° 806 - 10 marzo 2013
Giorno x Giorno n° 806 10 marzo 2013 - 5.631 Parrocchia San Giovanni Battista di Candiolo, Piazza Riccardo Sella 2 Estate Oratorio 2013 L’Oratorio-struttura sta diventando realtà. Stiamo cercando di dare forma anche all’oratorio-persone. Stanno arrivando le prime richieste di utilizzo dei nuovi locali, da parte di giovani, di adulti e di società sportive. Dopo Pasqua, con una apposita commissione, indicheremo un regolamento per l’utilizzo degli spazi interni ed esterni. Da tempo ci stiamo trovando con un gruppo di adulti per dare forma all’Estate 2013. Seguirò, in prima persona, l’Estate Oratorio. 1. L’Estate Oratorio 1. Cinque settimane, tutto il giorno. Proponiamo cinque settimane di Estate Oratorio: inizia lunedì 17 giugno e termina venerdì 20 luglio. L’orario sarà prolungato, dalle 8 alle 18, con pranzo al sacco. Stiamo valutando la possibilità di dare un piatto caldo a tutti. Sono possibili tre tipi di iscrizione: solo al mattino, solo al pomeriggio, tutto il giorno. 2. Cinque gite. Ogni settimana, faremo una gita per le elementari ed una per le medie, in giorni diversi. Chi non va in gita, farà la sua attività in oratorio. 3. Solo gioco. Il gioco è fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi. Tanto gioco. Solo gioco. Niente doposcuola. Ovviamente anche canti, laboratori, gare, tornei. 4. Il costo per le famiglie. L’iscrizione costa 10 euro e serve per l’assicurazione dei partecipanti. Per ogni settimana, si versano 10 euro. Le gite si pagano a parte. 5. Sabato in bicicletta. Ogni sabato proponiamo di andare in bicicletta: ragazzi, genitori, animatori. In questo modo gusteremo la bellezza dello stare assieme, di divertirci con poco, di stare in mezzo alla natura. 6. Dormire in oratorio. A piccoli gruppi, ai ragazzi sarà possibile dormire in oratorio. Le modalità saranno comunicate per tempo. La stessa possibilità, in forme diverse, sarà offerta agli animatori giovani 2. Campi estivi Quest’anno siamo tutti impegnati (ragazzi, animatori, adulti, sacerdoti) a prendere confidenza con il nuovo oratorio. Faremo qualche iniziativa anche alla sera. In ogni caso proponiamo anche due campi estivi (luogo ancora da individuare). Un campo estivo è per i ragazzi e le ragazze di terza media (7-14 luglio), l’altro è per i giovani (data ancora da individuare). Dopo Pasqua sarà possibile fare una visita guidata al cantiere del nuovo oratorio. Signore, dammi la sapienza Dio dei padri e Signore di misericordia, * che tutto hai creato con la tua parola, che con la tua sapienza hai formato l’uomo, * perché domini sulle creature che tu hai fatto, e governi il mondo con santità e giustizia * e pronunzi giudizi con animo retto, dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono * e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, † uomo debole e di vita breve, * incapace di comprendere la giustizia e le leggi. Anche il più perfetto tra gli uomini, † privo della tua sapienza, * sarebbe stimato un nulla. Con te è la sapienza che conosce le tue opere, * che era presente quando creavi il mondo; essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi * e ciò che è conforme ai tuoi decreti. Mandala dai cieli santi, * dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica * e io sappia ciò che ti è gradito. Essa tutto conosce e tutto comprende, † e mi guiderà con prudenza nelle mie azioni * e mi proteggerà con la sua gloria. 4ª quaresima anno C salmi 4ª settimana Un padrone? No, un Padre Gs 5, 9-12 2Cor 5, 17-21 Lc 15, 1-3.11-32 Gesù ci parla del vero volto di Dio, che non vuole che la sua casa sia abitata da servi, ma da figli. I due fratelli vivono una vita da servi. Il minore ha la “strategia della ribellione”, ma fa naufragio. Dio rispetta la sua libertà, ma questa si trasforma in schiavitù, degrado, solitudine e sconforto. Decide di tornare a casa e prepara un discorso che rivela interesse più che pentimento. Il padre lo sorprende, perché gli corre incontro, abbracciandolo e baciandolo. Il figlio torna come servo, umiliato nella sua dignità di figlio che credeva perduta per sempre, e invece si ritrova ancora intatta la sua dignità filiale, perché quel padre rimane ostinatamente fedele alla sua paternità. Il maggiore ha la “strategia del dovere”, vive da servo. Si adira col padre e gli rinfaccia il proprio “servizio”. Non è mai vissuto come figlio, non ha mai accolto ed amato il padre. Il padre invece lo chiama “Figlio” e gli dice: “tu sei sempre con me, e tutto ciò che è mio è tuo”. Quel padre ha sempre vissuto una comunione di beni e soprattutto di amore verso quel figlio, mostrando la sua paternità. Il figlio maggiore sono gli scribi e i farisei, tutti coloro che osservano i precetti e le regole, ma hanno il cuore di pietra, perché non si lasciano sorprendere dalla novità di un Dio che è misericordia, sono incapaci di vivere la gioia della fede. Siamo il figlio maggiore quando, anziché guardare al volto misericordioso e luminoso del Padre, guardiamo altrove. Così diventiamo critici su tutto, diventiamo gelosi-invidiosi-tristi. Il figlio minore sono coloro che, dopo aver abbandonato la Chiesa, ritenendola una casa priva di libertà, e dopo aver sperimentato il fallimento di un’esistenza lontana da Dio, fanno fatica ad intraprendere la via del ritorno, perché non hanno ancora una chiara coscienza del vero volto di Dio. Il Padre rivela ad entrambi il suo vero volto, che non è quello di un padrone, ma, appunto, di un padre. E lo manifesta attraverso i gesti della parabola: l’abbraccio del figlio minore, accompagnato da tutto il corredo successivo. L’abito lungo è il segno della festa, ma soprattutto di un figlio che viene ristabilito nella sua dignità filiale: i servi infatti portano l’abito corto. L’anello al dito, con il relativo sigillo, significa che quel figlio ha riacquisito la sua antica e vera posizione in quella casa. I sandali, che i servi fanno calzare ai piedi del figlio minore, sono il segno di un uomo tornato libero, in quanto gli schiavi camminano a piedi nudi. Prestito d’onore per l’Oratorio Costo 2.562.816,00 (IVA compresa) Donati 1.000.000,00 Sottoscrizione 232.859,30 -1.330 Mancano 1.329.956,70 NESSUNO È AUTORIZZATO A RACCOGLIERE SOLDI PER L’ORATORIO. Gesù Cristo, Figlio di Dio Dobbiamo smetterla di essere cristiani generici. In queste righe parlo della fede utilizzando il Catechismo. «Cristo» in greco, «Messia» in ebraico, significa «unto». Gesù è il Cristo perché è consacrato da Dio, unto dello Spirito Santo per la missione redentrice. È il Messia atteso da Israele, mandato nel mondo dal Padre. Gesù ha accettato il titolo di Messia precisandone tuttavia il senso: «Disceso dal cielo», crocifisso e poi risuscitato, egli è il Servo Sofferente «che dà la sua vita in riscatto per molti». Dal nome Cristo è venuto a noi il nome di cristiani (Compendio, 82). Gesù è il «Figlio Unigenito di Dio» in senso unico e perfetto. Al momento del Battesimo e della Trasfigurazione, la voce del Padre designa Gesù come suo «Figlio prediletto». Presentando se stesso come il Figlio che «conosce il Padre», Gesù afferma la sua relazione unica ed eterna con Dio suo Padre. Egli è «il Figlio Unigenito di Dio», la seconda Persona della Trinità. È il centro della predicazione apostolica: gli Apostoli hanno visto «la sua gloria, come di Unigenito dal Padre» (Compendio, 83). In Settimana Domenica 10 ore 15 in Duomo Lunedì ore 21 11 Consiglio Pastorale Martedì ore 21 12 Incontro dei giovani Mercoledì 13 ore 21 Preparazione battesimi Giovedì 14 Venerdì ore 15 ore 21 15 Via Crucis Adulti ed Estate Oratorio Sabato ore 15 16 Oratorio Domenica 17 Martedì ore 21 19 Celebrazione Penitenziale