scarica cykeln 07
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U R B A N · P E O P L E · F I X E D · R I D E R S H U B F R E E 07 # s e p t e m b e r1 Q uando finisce l’estate, viene spontaneo sentire un po’ di malinconia. Un sentimento che sottolinea un periodo dell’anno magico, in cui le giornate interview photo Editor: Niccolò Poppi Art direction: Claudio di Santo graphic/illustration: Simone “duman” Marinelli PHOTOGRAPHY: Massimo “Piacca” Bacci On the cover: Lady Death by Adam Carvalho Info: [email protected] Advertising: [email protected] RICETTE: Francesca Serani PHOTO CREDITS: Massimo Bacci // Rafael Hernandez // Christian Donaj // Francesca Serani // Adams Carvalho // Albo Soolid // © 2012 by Cykeln Mag All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior written permission of Cykeln Magazine. 2 07 I N D E X 4. DODICI CICLI 10. AUSTIN HORSE 16. ENOL COSTALES CORTINA lunghe e il calore del sole, la bellezza dei paesaggi ci permettono di progettare escursioni e viaggi e fare della bici un ottima compagna di avventure. Estate o no, le manifestazioni legate al mondo della bicicletta sono davvero aumentate a dismisura. In Italia e all’estero si perde il conto delle attività e degli eventi che vedono le bici e l’ecosostenibilità al centro dell’attenzione. Passeggiate urbane, gare amatoriali, alleycat, criterium e mille altre iniziative, si perdono nei forum dedicati e la cosa non può che farci piacere perché con Cykeln cerchiamo di dare quanto più supporto possibile attraverso i nostri canali! Molte le attività in calendario, a partire dal Mondiale di Ciclismo che si terrà a Settembre a Firenze, evento unico che prevede una serie di attività parallele alle quali cercheremo in tutti i modi di presenziare. Non meno fondamentale è la primissima edizione Fiorentina del Bicycle Film festival, che quest’anno occupa una delle location 20. SEAN MARTIN più belle di Firenze, la Stazione Leopolda “. Siamo infatti orgogliosi di essere tra i Media Partner 26. LANGDON TAGUIPED dell’edizione Milanese che sarà come al solito un evento unico, vi invitiamo a non perdere questo 32. ADAMS CARVALHO di impegni, infatti siamo già in trepida attesa dell’Eroica, la cicloturistica d’epoca che richiama 38. VELODROMO VIGORELLI quest’anno vedremo di dare il nostro supporto, partecipando come team. A proposito di Team vi 42. PELAYO RICO principali di questa manifestazione così importante per il tutti gli amanti della bici. In attesa quindi assaggio di cinema e bici in una città magica come Firenze. Un Settembre e Ottobre quindi pieni migliaia di persone da tutto il mondo. Un appuntamento fisso al quale non mancare e al quale segnalo che anche il nostro nelle Criterium stà andando fortissimo e si prepara per le competizioni di Milano e quella ancora più competitiva di N.Y alla REDHOOK Crit Series. Quindi come potete 46. francesca’s recipes 48. INGRIA BIKES vedere siamo in continuo fermento, nella speranza che Cykeln Mag diventi un punto di riferimento per molte più persone. Ringraziamo Adams Carvalho che ci ha fatto dono di questa spettacolare copertina e tutti coloro che hanno avuto la pazienza di collaborare alle nostre interviste. Il percorso che stiamo cercando di fare è lungo e complesso, ma grazie ai lettori e ai followers, siamo convinti che riusciremo a crescere e rendere un servizio sempre più interessante per tutti! Per questo non esitate a contattarci per dire cosa pensate del nostro lavoro! Siamo sempre aperti a nuove sfide e 52. protostoria del velocipede a cercare di capire dove migliorare. CRITERIUM BCN 58. REDHOOK BY GOODTIMESROLL Un saluto da parte di tutto lo Staff di Cykeln 64. ENERGY BARS & GEL Niccolò Poppi 3 Niccolò Poppi Massimo Bacci www.dodicicicli.com D a marchio underground a brand ultra religioso, ma mentre stavo pensando ad un nome per il mio marchio conosciuto e punto di riferimento per stavo ascoltando uno dei miei artisti preferiti, KRS ONE con il brano moltissimi rider, sia nazionali che inter- Why is that, e ad un certo punto parla di Giacobbe che avrebbe nazionali. Raccontaci in breve la vostra avuto dodici figli; mi sembrava bello collegare il nome di una mia storia. Ahahah, che bello, davvero?! In realtà è stato tutto molto creazione con questa storia. veloce, non ce ne siamo nemmeno accorti; da piccolo le vetrine di Geometrie, materiali, design: viene tutto svilup- cicli Liotto calamitavano la mia attenzione, ho sempre visto Campag- pato da voi? Raccontaci che tipo di filiera segue nolo come qualcosa di mitico e quando nel 2006 mi si è presentata Dodici per produrre un telaio! l’occasione di poter fare qualcosa di mio e produrre delle cose che mi Quello che io ho fatto fin dall’ inizio è tenere le orecchie e gli potessero portare in giro l’ho colta al volo. Ho fatto tesoro delle cose occhi aperti, vedevo le cose per cui strippavano i miei amici e che avevo imparato lavorando nel campo dell’abbigliamento e dalla facevo le mie considerazioni. Ho avuto la fortuna di nascere in mia passione per le Vespe e i rottami in genere; ho incominciato ad una regione , il Veneto, dove la cultura della bicicletta è molto assemblare bici, poi ho iniziato a produrre telai e cerchi. Siamo un radicata e ho avuto modo di conoscere grandi persone che marchio basato su internet, da subito abbiamo incominciato a vend- poi sono diventati i nostri telaisti; con loro abbiamo sviluppato ere lontano dall’Italia e a sponsorizzare gare dappertutto. Mash ci ha le prime geometrie ed i primi prodotti mediando le mie richi- scelto come suo supporter per i cerchi e io mi sono fatto qualche giro este con le cose umanamente possibili e le cose fisicamente del mondo per conoscere le entità con le quali ero in contatto solo via sensate consigliate da questi artigiani. Un telaio Dodici nasce mail, il tutto da case-officina prima e negozio vero e proprio poi, fino da questa mediazione, tra le mie richieste influenzate da ciò ad ora in via Conchetta. Siamo contenti! che vedo e ciò che vorrei e i consigli dei sapienti e pazienti Perché Milano e perché il nome Dodici? artigiani.Quale credi sia il punto di forza di Dodici So che questo forse infastidirà un po’ di persone, ma credo che 4 dal punto di vista tecnico? Milano sia l’unica vera città in Italia dove si possono incontrare tante Dal punto di vista tecnico, un telaio Dodici non nasce fatto e persone dell’estero, avere scambi e muoversi liberamente. Milano mi finito ma nasce per essere testato e la prima versione non sarà ha dato tanto e credo anche che se non fossi partito da qui con Dodici mai la definitiva, tutte le persone che mi sono vicine e che di non sarebbe stata la stessa cosa. In tanti mi chiedono cosa vuol dire volta in volta provano i prototipi mi danno delle indicazioni su Dodici, non risponderò mai dicendo la verità fino in fondo. Non sono come migliorare e cosa poter aggiungere, come nel caso del 5 6 7 telaio Dodici da polo che ha richiesto quasi 2 anni di continue prototipazioni. Avete ormai cambiato 3 location per lo shop, penso anche perché crescendo il brand, avete necessità di spazi maggiori. Anche se l’hub che avete qui è a dir poco favoloso, c’è qualcosa che ti manca del primissimo shop che hai messo su? No, sono futurista nell’ approccio alla vita, il 2006 era il 2006, ora siamo un’ altra cosa, un altro mondo; non ho nostalgia di quando eravamo 4 gatti e di quando non trovavi i pezzi per finirti la bici. Si dice che il periodo di ampia crisi che vive l’Italia in questo momento abbia risvegliato la passione per la bici in generale. Pensate che questo abbia incrementato anche un settore più di nicchia come quello della fissa? Tra moda e vera passione… come si è evoluto il compratore dagli esordi ad oggi? Quali sono le differenze sostanziali ? Ora la fissa passa dalle metropoli alle province e dai trendsetter alle persone comuni che hanno bisogno di un mezzo con cui spostarsi. Io preferisco questo approccio; la crisi ha sicuramente limitato la capacità di spesa, soprattutto in Italia, e non credo che il mercato delle bici BELLE ne abbia giovato più di tanto, ma sempre più gente sta vedendo la bici come un compagno di vita e questo inevitabilmente porta anche da Dodici. In che direzione sta andando Dodici oggi? Quali sono le novità che ci dobbiamo aspettare tra quest’anno e l’anno prossimo, sia dal punto di vista dei nuovi prodotti che di attività? Stiamo facendo nuove bici. C’è una squadra corse, stiamo maneggiando un po’ di carbonio; oggi come ieri tutto è in continuo movimento, ne vedrete delle belle, ma nessuna anticipazione per il momento. Ultimi saluti e ringraziamenti? Grazie a tutti voi per esserci e per credere nelle due ruote a pedali! 8 9 Niccolò Poppi C Facebook AUSTIN HORSE www.facebook.com/austinhorse hi è Austin Horse? Ho iniziato ad andare in bici da adolescente, perché mi rendeva libero dalla società – potevo andare in bici dove e quando volevo, per quanto tempo volevo. Poco dopo i vent’anni mi sono trasferito a New York City e sono diventato un bike messenger, perché mi permetteva di mantenermi andando in bici. Cosa fai per vivere? Dopo 8 anni come bike messenger, quest’anno sono passato a Spinlister, una startup di noleggio bici peer-to-peer, dove io faccio da tramite. Dopo aver lavorato un sacco ti sei trasferito a New York per iniziare una vita da bike messenger; come mai questo cambiamento? Probabilmente ti riferisci ai lavori che ho fatto prima di fare il bike 10 migliora la tua vita, la salute e la felicità, ti fa risparmiare tempo, ecc. messenger. A quei tempi sentivo di dovermi muovere un sacco e pro- Ci sono praticamente solo lati positivi e pochissimi negativi. vare cose diverse. Non mi interessavano la stabilità o il futuro, volevo Campionati per bike messenger: come ti alleni per vedere il più possibile. Non mi sarei mai aspettato di trovarmi a New gare del genere? York City e fare il corriere per tutto quel tempo, quindi posso dire di es- Ogni gara del campionato è unica, quindi è meglio non concen- sermi innamorato dell’esperienza di volare per la città e guadagnare. trarsi troppo su una sola. Ci sono alcuni trucchi che ho imparato con Red Bull: com’è iniziato tutto? l’esperienza e grazie ai quali è più facile gestire le variabili. Ma Prima di Red Bull avevo degli sponsor locali – 49/16 e Team probabilmente la cosa migliore è non perdere la testa e rimanere Screen. Sono entrato nella famiglia di Brooklyn Machine Works concentrati durante l’evento. dopo che il mio Surly ed io siamo stati investiti da un taxi im- Se fossi un novellino e volessi iniziare a mantener- pazzito e avevo bisogno di un nuovo telaio. Red Bull mi aveva mi facendo il bike messenger, quali sono i rischi sentito nominare tramite Brooklyn e altri del giro che avevano principali che mi troverei davanti? E come potrei parlato bene di me. Dopo averne discusso per un po’, mi han- affrontare il primo giorno di lavoro? no aiutato per un periodo e poi mi hanno offerto un contratto. Dipende tutto dalla città in cui inizi. I bike messenger hanno già un Da allora è andato tutto alla grande, non sarei assolutamente posto nell’economia locale? All’inizio, comincia a lavorare in qualsiasi in grado di fare ciò che faccio senza il sostegno di Red Bull. azienda ti assuma, sii affidabile e non un cazzone, fai attenzione e Dicci di più della tua campagna per una “città sii flessibile quando si presenteranno opportunità in aziende migliori. meno tossica”. Non ci sono messenger dove vivi? Avrai un po’ più di lavoro da fare, Non so da dove sia venuta fuori, ma sono sempre stato preoccupato ma verrai ripagato. Ci sono vari strumenti che aiutano a gestire le degli effetti del nostro modo di vivere sull’ecosistema da cui dipen- prenotazioni e le consegne, quindi usali e trova dei clienti. Questa diamo e sul futuro della nostra vita sul pianeta. A NYC i miei sforzi di è probabilmente la parte più difficile, ma in qualsiasi posto c’è qual- invertire la tendenza del degrado ambientale si sono incastrati perfet- cosa da spedire, e se fai attenzione agli ambiti in cui puoi competere tamente con l’andare in bici, perché credo che far sì che sempre più con i servizi in auto (zone trafficate, servizio più attento, meno costi persone vadano in bici e cambiare la cultura sia uno dei modi migliori fissi) puoi crearti un network. Portare cibo a domicilio può essere una per realizzare un cambiamento positivo, ora. Mi piace descriverlo buona fonte di guadagno, e rispetto ad altri settori potrebbe essere più come “frutta facile da cogliere” – andare in bici è facile e divertente, facile convincere i ristoratori ad usufruire dei tuoi servizi. Se la zona in 11 cui ti trovi è molto grande o non si usa lasciare mance, queste opzioni non fanno per te. Red Hook Criterium, parlaci della tua esperienza. Beh, devo dire che non considero le criterium una mia specialità, e non sono nemmeno un tipo di gara che mi diverte (oltre all’adrenalina della competizione con i miei pari, non trovo molto stimolante correre in cerchio). La prima volta che ho partecipato alla RHC è stato una settimana dopo essere guarito dall’influenza suina. È stato faticoso, ma sono stato il più veloce al primo giro. L’anno scorso non mi sono iscritto, ho solo assistito, ma me ne sono pentito non appena è iniziata la gara. Quest’anno ho partecipato ed è stata una figata! Cosa pensi della cultura ciclistica italiana? Beh, l’Italia è uno dei crogioli del ciclismo. Ha un retaggio fenomenale. Tuttavia, non so bene cosa ci sia di nuovo dall’Italia, non sono molto informato. Con il mio sponsor Vittoria e la RHC a Milano, non vedo l’ora che sia ottobre per scoprire tutto ciò che il ciclismo italiano ha da offrire. Noi di Cykeln crediamo fermamente che un giorno le bici sostituiranno le auto, tu che ne pensi? Se si pensa che in America la maggior parte dei viaggi in auto vengono fatti per commissioni brevi e che circa il 30% del tempo speso alla guida si passa a cercare parcheggio, riesco benissimo a immaginare un mondo in cui la maggior parte della gente usa la bici, per avere quella stessa comodità di cui godo io. Vuoi ringraziare qualcuno? La lista è lunga! Non sono solo, ma dato che c’è una persona che non posso ringraziare personalmente, beh, sono felice che Dave Jordan sia stato parte della mia vita. 12 13 14 15 Claudio Di Santo 16 Facebook ENOL COSTALES ENOL CORTINA COSTALES CORTINA C hi è Enol Costales e perché si trova ad entrare nella famosa squadra locale “Las Mestas”, un su un giornale dedicato alle bici? Enol team juniores di corsa su strada, che mi ha aiutato molto a Costales Cortina è un ragazzo del nord della farmi esperienza e a tirar fuori il meglio di me. Ecco un rias- Spagna che ama le corse in bici, viaggiare, fare sunto MOLTO breve ahaha. surf e le donne. Penso che si trovi su un giornale di bici Non corri solo su pista, ma anche su strada. perché corre in tutto il mondo con la sua bicicletta e ha dei Quanto tempo dedichi a quest’attività? buoni amici in Italia, ahahah. Cosa ti ha spinto a salire su una bici? Quest’anno ho iniziato ad allenarmi come un vero ciclista, perché sono U23 ed è una categoria seria. Passo 7 giorni su 7 in bici, è Ho iniziato ad usare bici da pista quando avevo più o meno 16 come un lavoro ahahah. Ho iniziato la preparazione a novembre anni (ora ne ho 19), prese in prestito da alcuni miei ottimi amici con il campione spagnolo su strada Iván Cortina, che mi ha aiu- (Jon Ruiz e Santi) e ho iniziato a risparmiare per comprarmene una tato molto con l’allenamento. Ora mi alleno 6 giorni la settimana ed andare a vedere le onde la mattina, quando ero in vacanza. e riposo uno. Poi ho incontrato delle persone fantastiche, che correvano per delle Quanto si è evoluta la scena dello scatto fisso in squadre locali, e ho comprato una bici da strada per iniziare ad Spagna? allenarmi con loro. È così che è iniziato tutto. La scena dello scatto fisso è presente in grandi città come Dal surf al ciclismo, ci racconti la tua storia? Barcellona o Madrid, ma nel nord c’è una grande cultura di Ahahah, è una storia strana! Ho comprato una bici perché bici da pista e ci sono molti velodromi, per esempio nei Pae- vivo a qualche chilometro dalla spiaggia e avevo bisogno si Baschi. Ora lo scatto fisso è diffuso ovunque in Spagna, di controllare le onde la mattina. Poi ho iniziato ad usare ma penso debba crescere ancora! Le criterium sono un buon quella bici da pista tutto il giorno, per andare ovunque, e mi modo per farlo! sono detto “Voglio provare il vero ciclismo”; è iniziato tutto Recentemente sei arrivato terzo alla criterium di quando ho vinto la prima criterium a Gijòn nel 2011, e qual- Gijòn; speri di fare meglio nella prossima Red che mese dopo ne ho vinta un’altra a Barcellona. Dopodiché Hook Criterium? sono andato a New York nel 2012 per la Red Hook, e ho Si! Sono arrivato terzo nella criterium locale! È un risultato visto il lato difficile del ciclismo ahahah. Nella primavera del medio, ma…ahahah spero di fare del mio meglio a Barcel- 2012 ho incontrato il mio amico Telleria che mi ha aiutato lona, ma la Red Hook è una corsa molto dura: troppo veloce 17 e tecnica, e c’è un sacco di gente veloce!! serio?”, è un sogno! Sono grato a David per questa opportunità, Ciclista su strada, su pista e di ciclocross prefer- perché è un’ottima motivazione per le gare! ito? Pensi che allenarti con una bici da strada potreb- Il mio ciclista su strada preferito è Mark Cavendish, ma mi piace anche Cancellara ahahah, Sir Cris Hoy per la pista e per il ciclocross Sven Nys senza dubbio! be migliorare la tua resistenza nelle criterium con bici da pista? Questa è una bella domanda! Tutti i ciclisti che usano la mtb o il Sappiamo che corri per Trimble, puoi dirci di più? ciclocross si allenano con una bici da pista, è il modo più facile per Sì, correrò con la squadra di Trimble alla Red Hook! Adoro le essere in forma! Io non ho usato la bici da pista quest’anno, soltanto bici Trimble! Quando Trimble mi ha fatto quest’offerta, ho detto “Sul per le gare, perché con una bici da strada puoi fare molte cose, ad esempio intervalli, una cadenza maggiore o minore, ecc… Hai in programma di venire in Italia a trovarci? Adoro l’Italia! L’anno scorso ero a Milano per la criterium e mi sono detto “Devo venirci il prossimo anno!”. Sicuramente verrò nel vostro Paese ad ottobre per concludere la stagione di gara e divertirmi in bici, ahahah, ne avrò bisogno! Vuoi ringraziare qualcuno? Vorrei ringraziare un sacco di persone che mi hanno aiutato, come la mia famiglia, sono il mio maggior sponsor ahahah, i miei amici Guille, Cortina, Telleria, Perancho, Felipe, ecc…Emma che ha passato un sacco di ore con me quest’inverno, Cachuli e Cris perché senza di loro nulla funzionerebbe sulla mia bici, Catlike helmets, FFWD wheels…e in poche parole, tutti coloro che hanno passato anche solo un minuto con me e mi hanno reso una persona migliore! 3G CONNECTIVITY ◦ LED RINGLFASH ◦ WIDE ANGLE LENS ◦ WATER RESISTANT ◦ COOL FILTERS. WHAT? SWEET! w w w.t h e Q c a m e r a . c o m 18 19 Niccolò Poppi Rafael Hernandez www.takeoverla.blogspot.com E hi, ti va di presentarti ai nostri lettori e Come va ragazzi? Mi chiamo Sean Martin, ho 34 Sei un veterano della alleycat, ci puoi dire come sono cambiate le cose dall’inizio? anni. Corro con bici da pista, da strada e da CX. Sono Nei 6 brevi anni in cui ho corso alleycat in tutto il mondo, le anche capitano del team CBNC Cycling, la squadra di gare sono diventate più serie e la posta in gioco si è alzata, ci ciclismo del brand di abbigliamento CBNC. Da 5 anni gestisco il sono soldi e grandi premi. L’essenza è rimasta principalmente blog Takeoverla.blogspot.com, con base a Los Angeles, e ho organiz- la stessa: correre per strada e divertirsi. Oggi è più facile far- zato gare su strada qui a L.A. lo, in ogni angolo del pianeta ci sono alleycat e grandi eventi, Nella tua vita hai fatto tantissimi chilometri; cosa e ci sono sempre più ciclisti coinvolti. Credo sia una gran cosa diresti ora, considerando la tua esperienza sulle e dimostra che la gente ha bisogno e voglia di avventura nella due ruote? vita, anche se è solo un’alleycat. Non importa la destinazione, ciò che importa è il percorso, i Hai degli sponsor al momento? Puoi descrivere il km che fai e gli amici e i posti che vedi lungo la strada. tuo set up attuale? L.A. è una città fantastica, ma so che tutti si Thanks man, it was fun to flim. I think this trend is great, it’s spreading muovono in macchina! Puoi dirci com’è lavorare the word of track bikes, showing what riders are doing in other parts e andare in bici in un casino del genere? E cosa of the world, helping to get brands out there and showcase the culture si prova ad andare in bici mentre tutti gli altri in- behind this movement. It’s how I stay up on races I want to attend and torno a te sono seduti in macchina? get to know riders before ever meeting them. I think we need more! Per me è il miglior posto al mondo in cui andare in bici. Se Any plan to come in Italy? vuoi pedalare per chilometri o in mezzo a strade piene di traf- Sì, ne ho, corro per Affinity Cycles (pista), Velovie (strada), fico, puoi farlo, se vuoi scalare montagne e colline puoi fare Continental tires, Burro bags, Met Helmets, Endo Customs, anche quello. E se vuoi cazzeggiare in bici con i tuoi amici, Albabici e ovviamente CBNC. Corro anche in un adventure puoi! Come descriverlo? Devi fare finta di essere aggressivo team, si chiama SGCS (Super Galactic Cycling Squad), che come una macchina a Los Angeles. Devi guadagnarti il tuo ha Oakley, God and Famous e Knog come sponsor. posto per strada, perché le macchina non te lo daranno, te lo La bici da corsa che uso di più è la mia Affinity Kissena, uso devi prendere e tenere. È veloce, aggressiva, e non la cam- mozzi Phil Wood con cerchi HPlusson per la strada oppure i bierei per niente al mondo! miei Reynolds DV66 per la pista. Ha una sella SMP Evolution, La mia sensazione, quando guardo le facce infelici di chi usa reggisella Paul, attacco manubrio e manubrio compatto da la macchina a L.A., è di pura felicità. Anche quando ho avuto strada Forza, e SRAM Omnium per la trasmissione. In città uso una giornata di merda, penso “Almeno sto usando la mia bici pedali Time ATAC Mtb e pedali da strada Shimano 105 su e mi diverto molto di più di tutte queste persone intrappolate pista. #nobrakesnomasters nelle loro auto”. Voglio dire, non capisco proprio, perché gui- Ti ho visto in Fixation the Movie! Grande film, ne dare quando puoi andare in bici? abbiamo parlato qualche numero fa. Cosa pensi Sono piuttosto curioso riguardo alle tue sensazioni di video, clip e film sulla scena dello scatto fisso? e i tuoi sentimenti quando pedali da solo e ti senti Sono utili per far conoscere questa realtà? completamente immerso nella strada e nel paes- Grazie amico, è stato divertente girarlo. Penso che questo trend sia aggio! Ti senti mai così? Come lo spiegheresti a chi fantastico, fa conoscere le bici da pista, mostrando cosa fanno i non va in bici? rider in altre parti del mondo, aiutando a far conoscere i brand e la Sì, a volte. Lo definisco essere “in the zone” (al top) o “il cultura che sta dietro questo movimento. È così che mi aggiorno sulle momento Zen”. Se lo spiegassi, non capirebbero, è una cosa corse a cui voglio partecipare e conosco altri ciclisti ancora prima di che devi sentire da te. È quel momento in cui tutto scorre e non incontrarli! Penso ce ne sia bisogno ancora di più! hai neanche un pensiero in testa, solo tu, la bici e la strada, Hai in programma di venire in Italia? in perfetta armonia. 20 SEAN MARTIN Sì! Spero di venirci il prossimo anno, ho dei parenti in Svezia, andrò 21 a trovarli durante un breve tour in bici della Svezia e poi salterò su un treno e andrò in giro in bici per l’Europa; l’Italia è uno dei pochi Paesi europei in cui non sono stato e non vedo l’ora di scoprire il lato italiano di ciò che chiamiamo ciclismo! Ultime parole per i saluti, sentiti libero di dire quello che vuoi! Voglio ringraziare i miei amici e la mia famiglia, senza di voi non sarei chi sono oggi, grazie. Tutta la famiglia di CBNC, la crew di You won’t e quelli di The bitch I might be, O20, GSC, SGCS, WOB, TCB, The Browns, Alaska, Los Angeles, tutti i miei amici di L.A., quelli di SF, tutto il Northwest, e tutti quelli che ho incontrato grazie alle bici, you rock! Tutti i miei sponsor per il loro supporto, tutti i brand e i blog che hanno sostenuto me, TOLA e i miei eventi nel corso degli anni. Tutti quelli che leggono TOLA ogni giorno, grazie! La mia ragazza Melanie Seeger, grazie baby perché mi rendi il ragazzo più felice della terra, i nostri animali, i gatti e il cane migliori che un ragazzo potrebbe chiedere. Mia sorella Kelly Martin per avermi fatto iniziare ad andare in bici, sei la migliore! Ultime parole… “Non diventa mai più facile, solo tu diventi più veloce” Greg Lemond Ah, e correte per voi stessi, per nessun altro; se non vi divertite, lo state facendo nel modo sbagliato! 22 23 24 25 Claudio Di Santo C Langdon Taguiped personal archive hi è Langdon? Sono sicuramente uno spirito libero, fin nel profondo. Ho una mente creativa, con una dipendenza dall’adrenalina e dalle endorfine. Per fortuna inseguivano, e io facevo lo stesso con loro. Era divertente! Poi ad seguo uno stile di vita straight edge, ma correre in bici e allenarmi un certo punto Bud e Brad si sono chiesti “Ma perché lui non è nel soddisfa queste mie dipendenze in modo naturale. Biologica- nostro team?”…ahahah! Poco dopo mi hanno chiesto di entrare mente sono per 1/4 umano e 3/4 alieno…ahahah! nella squadra di E11. Non sapendo cosa sarebbe successo Quando hai deciso di correre in bici? con il team Rock Racing, nato da poco, ho deciso di correre Un paio di anni fa ho scoperto le bici da pista in con i miei amici, e continuare a divertirmi! acciaio. Mi sono subito appassionato e ho iniziato Differenze tra Red Hook e Wolfpack? a girare con altre persone nel centro di L.A. e a In queste criterium brakeless devi avere due strumen- Long Beach. Nella vita, essere aperti a nuove ti per essere competitivo: capacità di controllare la avventure e sfide significa essere vivi! Quindi bici e gambe. Parlando con Dave Trimble, il Race ho sfidato me stesso a fare una corsa chiama- Director della Red Hook, mi ha detto che progetta ta “The dark century” (Il secolo oscuro), 100 i percorsi proprio in base alla necessità di avere miglia di notte. Mi sono presentato con la buone capacità di controllo della bici, per mia bici da pista brakeless in acciaio, creare condizioni di partenza pari per shorts tagliati Dickies e Vans slip-on a tutti. Nella Wolfpack, invece, sono scacchi senza calzini! Non sapevo a cosa andavo incontro, non ne avevo idea. Sul percorso c’erano delle salite e io avevo un 48x16, ma ho fatto tutte le 100 miglia e quello è stato il momento cruciale in cui ho capito che ero mentalmente forte e avrei potuto esplorare il mondo del ciclismo. È più importante essere forti nella che nel mente fisico, secondo me. La mente controlla il corpo. A quel tempo mi affascinava l’indi- le gambe lo strumento più imporvidualismo dei miei tante, e questo è più tipico amici che C’è sorizzazi- documentando con delle foto questo stile di vita e ho aperto una mostra personale di un mese chiamata “Free spirit” (Spirito libero). oni e i team Potete vedere le foto su langdonphoto.com, se siete curiosi. Nel frat- vanno e vengono. tempo ho scoperto la questa scena underground delle corse su strada a L.A. e ho capito che faceva per me, era adatta alla mia personalità, La mia prima gara è stata la street race di Chris Cono, Fortune 700. La sua gara è stata la prima “dose” di dipendenza dalle corse per me e molte persone a L.A., e ci ha fatto entrare in una grande comunità di amici. Lo adoro per questo! A proposito, Chris è mancato poco tempo fa, mentre correva una criterium approvata dalla USAC, una botta di realismo per tutta la nostra comunità di ciclisti. Sono poi passato alle vere corse in velodromo e alle crit e corse su strada approvate USAC, adoro correre! Quando ho iniziato a correre Criterium USAC correvo con la mia bici da pista in acciaio. Ho dovuto mettere una ruota libera e due freni per rispettare le norme della USAC, mentre tutti gli altri correvano con telai in carbonio e cambi multipli. Io usavo la mia single speed puramente per una sfida personale. Sono arrivato nei primi 10 per varie volte, e non so come ma mi sono classificato terzo nella classifica generale dello Stato. Senza nessuna aspettativa, il famigerato Rock Racing, recentemente acquisito, stava formando una squadra di seconda generazione, e sono stato il primo ad essere reclutato nella California meridionale. Suppongo che l’aver corso in single speed abbia attirato la loro attenzione. Del ciclismo da competizione ho presto imparato che le 26 delle criterium autorizzate. spon- usavano bici da pista in strada. Allora sono andato in giro, Quanto tempo sicuramente una differenza tra le due gare, che le rende be entramuna dedichi all’allenamento in bici ogni giorno? Mi piace allenarmi e fare progressi! Onestamente, non ho un computer sulle mie bici; uno, sono costosi, e due, mi distraggono quando corro. Vado al velodromo ogni giorno, il martedì e il giovedì faccio un doppio allenamento, mattina e sera. Oppure cambio e faccio un allenamento da Crit la sera. Nei weekend, se non corro, faccio dei giri di gruppo su strada o in scalata un po’ più lunghi. È giusto abituarsi a correre in un gruppo veloce. L’esperienza è fondamentale, io sono un novellino quando si tratta di gare, quindi cerco di assorbire più esperienza e conoscenza possibile, il più velocemente possibile. Come sei entrato in E11? Ero già amico di tutto il team E11, da quando giravamo a L.A., e correvamo sempre gli uni contro l’altro. Quando correvo per Rock Racing, Bud Abile e Brad Adams di E11 mi 27 sfida. Ciclismo professionistico o underground? Mi piace molto ciò che ha fatto Dave Trimble con la Red Hook Crit Series, mi ha colpito tutto l’evento, l’energia della folla e il culo che si sono fatti durante la gara stessa. Il modello di criterium brakeless si addice alla mia mentalità, è da fuori di testa correrle, le adoro! Ho in programma di fare la Red Hook a Milano e tutta la Red Hook Crit Series l’anno prossimo, quindi ho cambiato allenamento per concentrarmi su questo tipo di corsa. Avendo fatto entrambe le cose so quali strumenti devo affinare. Devi soffrire di una tortura auto-inflitta per imparare qualcosa. Io inseguo sicuramente il dragone Red Hook! Sulla scia di ciò che Dave ha creato, la Red Hook Series ha il potenziale per rendere possibile una carriera pagata come ciclista professionista di criterium brakeless, Sono queste gare i veri eventi X Games. Sto cercando di capire come fare per permettermi di viaggiare e allenarmi full time, è possibile, devo solo pensare alla raccolta di fondi in maniera più creativa. Una cosa simile è successa quando lo skateboarding è diventato uno stile di vita street, quindi non so bene come etichettarlo. Ma mi piacerebbe essere un Pro Brakeless Rider per la Red Hook Crit Series! Cosa fai nella vita? Disegno e realizzo mobili personalizzati, ideati pensando al ciclismo. Sono un artigiano old school moderno! Mi piace lavorare con l’acciaio grezzo e il legno, stanno bene insieme. Originalbikeco.com vende i miei pezzi, ma i modi in cui ottengo i maggiori clienti sono il passaparola e le conoscenze. Mi piace realizzare oggetti tangibili, che la gente possa usare e godersi. Bici da strada per l’allenamento? Faccio un po’ di tutto. Faccio allenamenti in gruppo su strada o da crit a ritmo veloce con la mia bici da strada per la resistenza, e corro regolarmente criterium approvate USAC. Per la velocità di gambe e l’accelerazione mi alleno al velodromo, e corro gare su pista USAC. Per il controllo della bici e l’agilità, corro senza freni su strada, e da quando ho corso la RHC faccio pratica per i tornanti con una bici da pista in un parcheggio vuoto. È difficile bilanciarsi e non ci sono scorciatoie, i risultati vanni di pari passo con il tempo che si dedica all’allenamento. Cerco di correre il più possibile perché l’intensità è diversa e l’esperienza è cruciale. Non c’è bisogno di dirlo, amo correre! Grazie a: Kevin Kang e Sei Haeng Lee di Engine11 Ray Asante e Jason Schutz di IRT, Inertia Racing Technology Rudy Ordaz di JLVelo Tomas Lee di XDS Bicycles Paul di City Grounds e Originalbikeco.com Grazie mille per questa intervista, spero di vedervi alla Red Hook a Milano! 28 29 Nilox F-60 powered by you! Fai vedere il tuo punto di vista in Full-HD a 60 frame al secondo con la spettacolare Nilox F-60: grandangolo spinto a 175°, foto da 16 megapixel con lente in vetro due volte più potente, impermeabile fino a 60 metri di profondità, zoom digitale, slow motion, 10 scatti al secondo e attacco per microfono. SAUSAGE LOCKS Con telecomando wireless, schermo e accessori inclusi. F-60 è dotata di "Time lapse automatico" ad intervalli di scatto regolabili. P A R T Y F R A N K —— K A B A N A —— K R A N S K Y facebook.com/NiloxSport 30 SAUSAGE-Campaign-SPS-210x297.indd 1 28/11/12 2:29 PM youtube.com/webNilox @NiloxSport www.nilox.com 31 Niccolò Poppi Adams Carvalho le persone alla città e agli altri. La bici rende la città più umana. Com’è la scena ciclistica in Brasile? Negli ultimi 3-4 anni, in Brasile è aumentato l’uso della bici. Tuttavia, non ci sono incentivi, e solo i giovani usano la bici. Lo scatto fisso è già piuttosto diffuso qui. Ti consideri un artista di strada? www.ffffixas.tumblr.com C Sono un semplice illustratore che tratta alcuni temi legati alla strada. Che progetti hai per il futuro? Cosa attira la tua attenzione al mo- iao Adams, puoi presentarti ai nostri lettori? Ciao, sono Adams Carvalho, brasiliano, vivo a São Paulo. Mi occupo di il- lustrazioni, dipinti e animazioni. Amo le bici. Abbiamo scoperto il tuo tumblr un sacco di tempo fa, e siamo rimasti meravigliati dai tuoi lavori. mento? Sto scrivendo il copione di un cortometraggio d’animazione ispirato al regista francese Jacques Tati e alle bici. Chi vorresti ringraziare e salutare? Vorrei ringraziare due grandi amici: Cristopher di Velodeath e Pablo “Tag and Juice”. Ovviamente ci ha colpito il tema bici. Come hai iniziato a disegnare e come ti ha influenzato questa tematica? Mi è sempre piaciuto disegnare persone, principalmente figure femminili in situazioni intime, solitarie, introspettive. Circa 4 anni fa ho “adottato” una bici e questo nuovo stile di vita ha iniziato ad influenzare il mio lavoro. Il tema delle bici ha reso le mie opere più urbane, più legate alla strada. I personaggi femminili sono senza dubbio al centro delle tue opere. Cosa ti piace del disegnare la figura di una donna? Che tipo di soggetti femminili preferisci disegnare e perché? Mi piace disegnare ragazze giovani e magre, corpi tatuati un po’ sexy e minimalisti. Le ragazze apportano maggior bellezza alle immagini e rendono i disegni più piacevoli. Che tipo di ciclista sei? E cosa pensi della scena del ciclismo urbano? Sono un ciclista urbano, uso la bici come mezzo di trasporto e mi diverto tantissimo in bici. Amo lo scatto fisso, un tema ricorrente in molte mie illustrazioni. Mi piace che ci si muova molto in bici in città. La bici avvicina 32 33 34 35 36 37 Niccolò Poppi Q Albo SOOLID VELODROMO VIGORELLI uando si parla di ciclismo italico, è praticamente impossibile non parlare di uno dei simboli più emblematici, della struttura che ha ospitato la storia del ciclismo e i suoi record. Chiaramente parlo del Velodromo Maspes Vigorelli di Milano, che oggi vive una situazione altalenante di sopravvivenza tra interessi economici, politici ed etici. Il velodromo di Milano, intitolato Vigorelli in onore di Giuseppe Vigorelli, ex corridore su pista, poi sindaco di Garbagnate e assessore allo sport nel Comune di Milano, fu costruito nel 1935 con dimensioni che oggi non sono regolari: 397,7 metri di pista con una larghezza di 7,50 e una pendenza di 42 gradi. L’UCI infatti richiede che le piste che ospitano eventi mondiali e olimpici siano di 250 mt e con una pendenza di 45 gradi. Misure a parte il velodromo Vigorelli è un simbolo indelebile di quel ciclismo eroico che ha consacrato al mito personaggi come Giuseppe Olmo (il record dell’ora nel 35’), Fausto Coppi (il 7 novembre 1942 consegnò alla storia il primato mondiale dell’ora di 45,798 km), Bartali, Magni, Jaques Aquetil, per non parlare di Antonio Maspes “Il signore dell’anello” e i suoi 7 titoli mondiali della velocità, così simbiotico con il velodromo Milanese che alla sua morte nel 2000 fu aggiunto il suo nome accanto a quello di Vigorelli, da allora chiamato Maspes – Vigorelli. La brevissima sintesi sulla storia di questa incredibile struttura serve ad introdurre un annoso problema, ovvero la sopravvivenza stessa del Velodromo Milanese, che oggi, svaniti i fasti di un’epoca ciclistica a dir poco aurea, si trova a dover fronteggiare una crisi di sistema, che simboleggia la lotta tra il valore storico e senza dubbio etico e il valore economico-gestionale-politico tipico della nostra attuale società. Il velodromo infatti, distrutto durante la guerra e poi ricostruito, chiuso e riaperto dopo la nevicata dell‘85, rimase definitivamente inutilizzato ai fini ciclistici dall’88 fino al 1997, quando con l’aiuto di sponsor privati venne utilizzato scarsamente fino al 2001. Da allora però si trova in una fase di decadimento strutturale e di difficoltosa diatriba comunale sul reale utilizzo di questa storica struttura. Barlumi di speranza ci arrivano nel 2012 quando il Comune di Milano lancia il concorso internazionale di progettazione velodromo Maspes Vigorelli per il recupero di questa struttura epica. E oggi con il vittorioso e assai elaborato progetto di un folto gruppo di architetti ci sono davvero le possibilità di riabilitare in maniera coerente con i tempi la pista del Vigorelli e riportare all’antico splendore una struttura cittadina con potenzialità enormi. Purtroppo come sempre accade in questo Paese in cui la serietà etica e professionale si azzuffa con l’ipocrisia di facciata, ecco che i problemi riaffiorano e vacilla la possibilità di partire con i lavori e perdere quei finanziamenti già reperiti. Dopo infatti la conclusione del concorso, il Ministero dei beni culturali ha avviato una procedura di verifica di interesse culturale sull’impianto e sul provvedimento di tutela della pista in legno. Il rischio? Quello di vanificare un arduo lavoro di progettazione architettonica ed economica al quale comunità di appassionati e studi di giovani architetti hanno dedicato tempo e senza dubbio denaro, e di lasciare che la struttura si deteriori ancora di più durante le attese decennali a cui gli organi istituzionali Italiani sono abituati. Oggi mi sento di scrivere queste poche righe e di sfruttare un po’ l’eco di questo nostro magazine a livello internazionale, per far sapere anche all’estero che ci 38 39 m o c m . e g a r a g i k u i uk vendite private online, per persone veloci ! vuole solidarietà nel mondo ciclistico: che sia per moda, che sia per agonismo, che sia legato allo scatto fisso urbano o che faccia parte del più classico ciclismo amatoriale e professionistico. Lasciare che strutture come il Vigorelli vengano lasciate al proprio destino è davvero imperdonabile. Lascio di seguito alcuni link che possono aiutare coloro che hanno voglia di capire e di interagire con le iniziative e sui social network. Su Facebook: Ridateci il Velodromo Vigorelli www.facebook.com/groups/187424021290659/ Velodromo Vigorelli www.facebook.com/vigorellivelodrome?fref=ts Rivogliamo Il Vigorelli www.facebook.com/rivogliamo.ilvigorelli?fref=ts Concorso Internazionale di progettazione velodromo Maspes Vigorelli www.concorsovigorelli.it/index.php/it Vincitore del concorso www.vgrassi.it 40 41 Claudio Di Santo Facebook PELAYO RICO C hi è Pelayo Rico e perché è su un giornale dedicato alle bici? Sono un ragazzo di 21 anni delle Asturie, che attualmente vive a Valencia; sono un tatuatore estroverso, pieno di energia, diretto e aperto a tutto, che per 2 anni si è dedicato a tutto ciò che ha a che fare con le due ruote. Sono uno sprinter e faccio parte della Asturias Track Selection under 23. Sono un collezionista di bici e sto per dare vita ad una mia azienda di ruote. Vuoi ringraziare qualcuno? Sì, devo ringraziare la mia famiglia e i miei amici, specialmente mio padre, il mio coach per aver avuto fiducia in me per il secondo anno, e tutti quelli che mi scrivono su Instagram e Facebook chiedendo aiuto e consigli, mi fa piacere essere un riferimento. A che età hai iniziato ad allenarti al velodromo? I miei inizi al velodromo risalgono a quando avevo 19 anni; dopo aver corso varie criterium e alleycat, io e un amico siamo entrati al velodromo di Valencia, dove ho visto e conosciuto Ruben Donet Gregori (Atene 2004) per capire come fosse l’allenamento che volevo provare. Dovevo comprare una bici in buono stato, e ho comprato una Affinity Kissena. Con la squadra del velodromo ho iniziato a partecipare alle prime gare su pista, corse a punti e scratch (60/80 giri): pensavo di morire, ma lottando e migliorando l’allenamento ho ottenuto dei risultati. So che hai avuto un brutto incidente; cosa ti ha spinto a tornare in pista? Quando faccio gare di endurance di solito mi alleno con la bici da turismo, su percorsi trafficati di 60-100 km; durante un allenamento un’auto mi ha colpito quando ero in quarta posizione, la mia Affinity Kissena, la Hed 3 e il disco erano distrutti e io avevo perso conoscenza…quando mi sono svegliato ero preoccupato soltanto per la mia bici, non mi interessava delle mie condizioni di salute. Mi hanno dimesso dall’ospedale sulla sedia a rotelle e ho dovuto comprare un’altra bici; ho preso una Massi pro track, come il Cat track team, una grande squadra che rispetto molto. Ho lasciato le gare di endurance per iniziare a prepararmi per lo sprint, una disciplina che mi sembrava più interessante della resistenza. Primo anno alla Red Hook Criterium per te. Come ti senti? È vero, sarà la mia prima Red Hook Criterium qui a Barcellona, volevo davvero correre ma 5 giorni dopo dovrò andare in Navarra per il campionato nazionale su pista, quindi non voglio rischiare troppo perché è un campionato importante. Se andrò a Milano il prossimo anno sarà con grande piacere e con le batterie ricaricate. Spero che gli spagnoli dimostreranno le loro qualità in una bellissima città come Barcellona. Attualmente ti stai allenando per il campionato su pista; potremmo vederti alle Olimpiadi di Rio, a rappresentare la Spagna? È il 30esimo campionato nazionale, non mi aspetto di vincere perché quest’anno è stato difficile, a causa di vari infortuni, ma mi preparerò il meglio possibile per il prossimo anno per andare a Fiorenzuola e correre il campionato mondiale. Le Olimpiadi di Rio 2016 sono una realtà per molti atleti; ogni atleta vorrebbe rappresentare il proprio paese ad un evento del genere. Ce l’ho sicuramente in mente, è una cosa che ha a che fare con i risultati. 42 43 44 45 CREPES SALATE BRESAOLA RUCOLA E GRANA Francesca Serani Francesca Serani Ingredienti (per 4 crêpes): 200 ml di latte 100 gr di farina di grano saraceno 1 pizzico di sale 1 uovo una noce di burro Per farcire: 180 gr di bresaola 80 gr rucola parmigiano reggiano / grana a scaglie olio e.v.o. Preparazione: In una terrina mettete la farina di grano saraceno e un pizzico di sale; poi aggiungete gradatamente il latte, mescolando sempre. Infine aggiungete le uova, precedentemente battute. Ottenuto un composto omogeneo, coprite e lasciate riposare in frigo per mezz’ora. In una padella antiaderente dai bordi bassi (o ancora meglio in una padella per crêpes), su fuoco basso, fate scivolare una punta di burro e poi versate il primo mestolo di impasto. Durante questa operazione è importante essere celeri: appena versato, fate scivolare l’impasto velocemente su tutta la padella per evitare che si fermi in un punto e venga un pancake. Dopo un minuto o poco meno iniziate a staccarla dai bordi e fatela cuocere per altri 30 secondi dall’altro lato. Una volta pronte lasciatele freddare, per poi farcirle con uno strato di rucola, bresaola e scaglie di grana; chiudete e condite con un filo d’olio. Un’alternativa altrettanto delicata si può avere con la fesa di tacchino e uno strato di formaggio fresco spalmabile. Non vi resta che sbizzarrirvi. Livello di difficoltà: FACILE Costo: www.francescasrecipes.blogspot.it Livello di difficoltà: 46 Costo: 47 Niccolò Poppi Ingria Bikes www.ingriabicycles.com C iao ragazzi, ci dite qualcosa di voi e del vostro lavoro? INGRIA INGRIA INGRIA BIKES INGRIA BIKES BIKES BIKES Abbiamo iniziato nel 2011, eravamo due semplici ragazzi che amavano le bici e le collezionavano! Semplici bici a scatto fisso con componenti a basso costo. Mi è sempre interessato il ciclismo come sport, quindi dopo qualche tempo abbiamo deciso di aprire un negozio. In effetti siamo l’unico negozio specializzato in città. Anche se ci consideriamo un club e non solo un negozio, dove si può venire a chiedere consigli e trovare qualcuno con cui fare un giro. San Pietroburgo è una città grande, ci sono stato 10 anni fa e ricordo lo spazio e le grandi possibilità che offre ai ciclisti! Com’è andare in bici lì? Ho disegnato il primo telaio nel 1999. Era una bici da strada creata per una gara nella regione del Krasnodar, dove ci sono molti messenger. Nel 2011 cercavo una bici per allenarmi, un telaio da pista che avesse una geometria ideale che avevo in testa. Non l’ho trovato, quindi ho deciso di costruirlo. È così che ho creato il primo modello di Ingria. Poi abbiamo pensato che potesse essere interessante trasformarlo in un lavoro serio. Il nostro concetto è creare lo stesso telaio che vorremmo usare, con le stesse proprietà e geometrie di un telaio da pista, ma assolutamente adatto ad essere street creed. So che organizzate molti eventi, come criterium ed alleycat; com’è la scena dello scatto fisso in Russia? La scena dello scatto fisso è piuttosto recente, e la cultura del ciclismo urbano ha una storia breve alle spalle, di circa due anni. Soltanto quest’anno la passione di alcuni ciclisti ha creato una sorta di nuovo modo di concepire la cultura urbana, e si è iniziato a correre con le fisse, quindi non c’è una grande competizione. Nonostante ciò, stiamo cercando di sviluppare una cultura del correre con bici a scatto fisso, e ovviamente organizziamo una serie di eventi a questo scopo. Uno è la Leningrad Criterium, che abbiamo deciso di dividere in tre fasi, a maggio, luglio e settembre. Ovviamente ci piacerebbe che la scena crescesse e il prossimo anno vorremmo invitare più rider da tutto il mondo. In Ucraina, in primavera, c’è una gara piuttosto interessante, la Indoor Rover nel velodromo di Ska Lviv, e anche la Kiev Crit a Kiev, che ho vinto un paio di anni fa. 48 Ho scoperto che siete stati a Barcellona per la Red Hook! Parlateci della vostra esperienza, che ne pensate di questo nuovo hype delle criterium? E la Red Hook a Milano? Siete mai stati in Italia? Sì, i miei amici sono stati alla Red Hook a Barcellona, che consideriamo una grande gara, che continua a crescere e a svilupparsi. L’anno scorso io sono stato a Milano per la Red Hook. Questa stagione, il livello di organizzazione e della gara è stato più alto, e il livello delle squadre ha iniziato ad essere molto competitivo e professionale. Ad ottobre verremo a Milano, e dopo la gara andremo a trovare alcuni amici a Roma. L’anno prossimo ho in programma di andare a New York per la prima volta e partecipare alla Red Hook, mi sembra molto divertente. 49 In conclusione, dove volete arrivare e quali sono i vostri progetti per il futuro? Il prossimo anno, vorremmo migliorare il livello della nostra serie di corse, la Leningrad Fixed Criterium. Abbiamo in programma un nuovo modello di telai Ingram, e vogliamo passare tutte le fasi della Red Hook. In conclusione, dove volete arrivare e quali sono i vostri progetti per il futuro? Il prossimo anno, vorremmo migliorare il livello della nostra serie di corse, la Leningrad Fixed Criterium. Abbiamo in programma un nuovo modello di telai Ingram, e vogliamo passare tutte le fasi della Red Hook. Ultimi saluti! Vorrei salutare tutti coloro che sono interessati al nostro lavoro e ai nostri telai, grazie per la vostra intervista. Ride with pleasure. Ci vediamo a Milano! 50 51 Niccolò Poppi Archivio personale Protostoria del velocipede – Firenze e la nascita del ciclismo In occasione dei Mondiali di ciclismo a Firenze che si terranno a Settembre di quest’anno, ed essendo Cykeln un magazine con sede a Firenze, mi sono persuaso a dare vita ad una piccola rubrica, in cui raccontare il ciclismo toscano e l’enorme importanza che il velocipede ebbe nella Firenze dei primi 800. Spesso quando giriamo per la città in bicicletta, non ci rendiamo conto che le stesse strade sono state percorse dalla nobiltà Fiorentina del tempo proprio in sella alle bici e che gli stessi viali sui quali dribbliamo le auto, erano sede di innumerevoli gare tra velocipedi, molto in voga a metà dell’800. Ma partiamo dall’inizio e prendiamo in carico una delicata questione di paternità legata alla stessa BICI. Tra il 1400 e il 1500 possiamo fissare la proto storia del ciclismo Toscano per mano del più noto degli inventori mai nati, Leonardo da Vinci. Difatti nel 1966 a Madrid, durante il lavoro di restauro del Codice Atlantico di Leonardo Da vinci (1480-1510), venne notato sul retro di un foglio già fittamente ricolmo della minuta grafia del geniale fiorentino, il disegno di una macchina straordinariamente somigliante ad una bicicletta: Un telaio portante, due ruote di stessa dimensione, la trasmissione a catena azionata da un meccanismo a pedivelle. Questo schizzo rimasto segreto in biblioteca Ambrosiana per più di 500 anni è stato attribuito ad un allievo di Leonardo, che probabilmente cercava soluzioni diverse alla costruzione della macchina volante ignorando di aver gettato le basi per un potenziale attrezzo di loco- che possono offrire ai giovani un esercizio ginnico utile e divertente al tempo. mozione di superficie. Dal Celerifero al Velocipede Ad ogni modo non essendoci altri elementi confutabili sulla La storia del velocipede inizia dal celerifero del conte Mede De Sivrac reale datazione dello schizzo di Leonardo, non possiamo che saltare al 1868, anno che segna la comparsa del pri- del 1791, un telaio in legno, munito di ruote fisse, spinto per mezzo di lunghi passi dal suo cavaliere. mo vero velocipede a pedali a Firenze. Idea modificata poi nel 1817 dal barone tedesco Karl Drais von Sau- La Nazione del12 settembre 1868 scrive: sterzo aggiunto. Nel 1855 Pier Michaux, fabbro parigino, applicò Dal giorno di Mercoledì scorso, si è veduto circolare nelle nuove soluzioni per la biomeccanica del mezzo. Anni dopo il figlio vie della nostra città e alle Cascine, il velocipede a due ruote, instrumento molto sparso in Francia e Inghilterra, ma che noi non conoscevamo ancora. Il Sig. Favre, fabbricante a Voiron (Isère) vi saliva sopra da sé correndo con straordinaria velocità: egli si è recato a Firenze con l’intenzione di mettere un deposito di questi velocipedi al bazar Europeo. Or sono 15 anni i velocipedi erano molto di moda ma 52 imperfetti, esigevano fatica ed erano diversi da quelli del sig. Favre, erbonn, dando origine alla “Draisina” che aveva il vantaggio di uno su una “Draisina” un pedale al mozzo della ruota anteriore, aprendo Ernest Michaux, perfezionò la macchina dotandola di due pedali sul mozzo della ruota anteriore. Siamo ancora lontani dall’anello di congiunzione con il disegno Leonardesco, dato che nello schizzo del genio fiorentino il mezzo era dotato di trasmissione a catena, ma il modello poi cavalcato da Favre era molto vicino. Assurdo pensare che nel 1867 Guilmet e Meyer realizzarono proprio quell’anello di congiunzione tra il velocipede del tempo e quell’incredibile disegno di Leonardo, fabbricando la prima bici moderna, dotata di due ruote 53 uguali e di trasmissione a catena sulla ruota posteriore. Quella novità non fu però considerata che 20 anni dopo, da altri costruttori che sfruttarono l’idea. 1869–1870 – Il Veloce Club di Firenze La moda del velocipede prese sempre più campo; nel marzo del 1869, al giardino D’Azeglio, fu addirittura vista una donna montare senza alcuno sforzo un velocipede e di lì a poco le cronache si occuparono di una sfida avvenuta fra otto velocipedisti sul viale principale delle Cascine. Intanto presso la Barriera di Piazza degli Zuavi, era sorta una vera e propria “scuola guida” per velocipedisti con noleggio mezzi: a Via Montebello iniziò l’attività un meccanico che costruiva velocipedi, Giovanni Santacroce, il quale teneva molto ad esporre nel proprio laboratorio un biciclo con sopra un cartello sul quale si leggeva: Fabbrica Italiana Fiorentina. A Modena già dall’anno precedente si costruivano velocipedi identici a quelli Francesi. Alla fine del 1969 Giovanni Fazzini di Pontassieve, avvocato con studio in Firenze, propose di costituire una vera e propria associazione di velocipedisti Fiorentini. La proposta raccolse l’adesione di personalità influenti (la bicicletta era molto costosa al tempo e solo coloro che erano facoltosi potevano permettersela), come il conte Augusto Mirafiori, l’ingegner Torquato Ciofi, il principe Tommaso Corsini, che si dissero disposti ad appoggiare in pieno l’iniziativa e supportando la formazione dell’associazione Il 7 dicembre del 1896 nasce il “Veloce Club di Firenze”. Una sintesi tratta da “DAL VELOCIPEDISMO A GINO BARTALI” di Capanni e Cervellati 54 55 56 57 Christian Donaj Christian Donaj www.goodtimesroll.de Eccoci: Per la prima volta, la Red Hook Criterium si è tenuta a Barcellona. Fantastico, così ho potuto incontrare il mio amico Carlos Serra, vedere l’headquarter di Dosnoventa e partecipare a quello che potrebbe essere l’evento migliore, più grande e più prestigioso del mondo. È stata anche un’ottima opportunità per fare foto uniche, conoscere nuovi amici e correre un po’. Le foto seguenti documentano questo magnifico weekend! Carlos, Fernando e la sua ragazza sono venuti a prendermi all’aeroporto e siamo andati subito da Dosnoventa, che ospitava il party pre-gara. Questa bomba era proprio all’entrata ed è stata una delle attrazioni della serata. 58 1 REDHOOK CRITERIUM BCN T antissimi blogger e rider europei si trovavano lì; uno di loro è Rudy Melo, di 5th Floor UK, che qui mostra il suo Leader Kagero con una forcella Death Spray con verniciatura custom. 2 59 Giornata di gara, siamo da Dosnoventa, le bici del team sono già pronte e scattanti! 60 4 3 Circa 30 minuti dopo, la vietta di fronte al negozio era Giro di qualifica, Gruppo 2, non immaginavo che le piena di bici e persone che si divertivano e bevevano qual- squadre fossero così forti e veloci! È valsa la pena di fare cosa. quest’esperienza, dovrò allenarmi davvero duramente per correre un’altra gara, forse il prossimo anno. 5 6 Senza dubbio il gruppo più forte. Questi tipi sorridono ancora dopo aver corso per 30 minuti durante le qualifiche. 61 Anche Alex e Janine sono stati con me a casa di Carlos. Qui abbiamo incontrato l’uomo che ha reso possibile la magia di questo fantastico evento. 62 7 Subito prima della gara ha iniziato a piovere. I partecipanti 8 non riuscivano a crederci. Pochi minuti prima dell’inizio della gara. Ultime istruzioni. 9 10 La gara è iniziata alla grande. 24 giri, velocità al massimo. Location stupenda. 63 11 La gara è finita. Stefan “Fish” Vis è il fortunato vincitore. Scortato dal team Mash SF nella finish area. 64 12 Il vincitore Stefan Vis con la medaglia e la sua bici. Tutto solo sul podio dopo la cerimonia. 65 Claudio Di Santo Google Images ENERGY BARS & GELS POWERBAR ENERGIZE - C2MAX POWERBAR RIDE ENERGY - MAGNESIUM 199 KCAL - 55 gr 220 KCAL - 55 gr POW Powerbar è un leader nella produzione di snack energetici La barretta ride energy è un vero toccasana se dobbiamo Con q e bevande affini. 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