scarica cykeln 07

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scarica cykeln 07
U R B A N
·
P E O P L E
·
F I X E D
·
R I D E R S
H U B
F R E E
07
#
s e p t e m b e r1
Q
uando finisce l’estate, viene spontaneo sentire un
po’ di malinconia. Un sentimento che sottolinea un periodo dell’anno magico, in cui le giornate
interview
photo
Editor:
Niccolò Poppi
Art direction:
Claudio di Santo
graphic/illustration:
Simone “duman” Marinelli
PHOTOGRAPHY:
Massimo “Piacca” Bacci
On the cover:
Lady Death by Adam Carvalho
Info:
[email protected]
Advertising:
[email protected]
RICETTE:
Francesca Serani
PHOTO CREDITS:
Massimo Bacci // Rafael Hernandez // Christian Donaj //
Francesca Serani // Adams Carvalho // Albo Soolid //
© 2012 by Cykeln Mag All rights reserved.
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07 I N D E X
4.
DODICI CICLI
10.
AUSTIN HORSE
16. ENOL COSTALES CORTINA
lunghe e il calore del sole, la bellezza dei paesaggi ci permettono di progettare escursioni e
viaggi e fare della bici un ottima compagna di avventure. Estate o no, le manifestazioni legate
al mondo della bicicletta sono davvero aumentate a dismisura. In Italia e all’estero si perde il
conto delle attività e degli eventi che vedono le bici e l’ecosostenibilità al centro dell’attenzione.
Passeggiate urbane, gare amatoriali, alleycat, criterium e mille altre iniziative, si perdono nei forum
dedicati e la cosa non può che farci piacere perché con Cykeln cerchiamo di dare quanto più
supporto possibile attraverso i nostri canali! Molte le attività in calendario, a partire dal Mondiale
di Ciclismo che si terrà a Settembre a Firenze, evento unico che prevede una serie di attività
parallele alle quali cercheremo in tutti i modi di presenziare. Non meno fondamentale è la
primissima edizione Fiorentina del Bicycle Film festival, che quest’anno occupa una delle location
20. SEAN MARTIN
più belle di Firenze, la Stazione Leopolda “. Siamo infatti orgogliosi di essere tra i Media Partner
26. LANGDON TAGUIPED
dell’edizione Milanese che sarà come al solito un evento unico, vi invitiamo a non perdere questo
32. ADAMS CARVALHO
di impegni, infatti siamo già in trepida attesa dell’Eroica, la cicloturistica d’epoca che richiama
38.
VELODROMO VIGORELLI
quest’anno vedremo di dare il nostro supporto, partecipando come team. A proposito di Team vi
42.
PELAYO RICO
principali di questa manifestazione così importante per il tutti gli amanti della bici. In attesa quindi
assaggio di cinema e bici in una città magica come Firenze. Un Settembre e Ottobre quindi pieni
migliaia di persone da tutto il mondo. Un appuntamento fisso al quale non mancare e al quale
segnalo che anche il nostro nelle Criterium stà andando fortissimo e si prepara per le competizioni
di Milano e quella ancora più competitiva di N.Y alla REDHOOK Crit Series. Quindi come potete
46. francesca’s recipes
48. INGRIA BIKES
vedere siamo in continuo fermento, nella speranza che Cykeln Mag diventi un punto di riferimento
per molte più persone. Ringraziamo Adams Carvalho che ci ha fatto dono di questa spettacolare
copertina e tutti coloro che hanno avuto la pazienza di collaborare alle nostre interviste. Il percorso
che stiamo cercando di fare è lungo e complesso, ma grazie ai lettori e ai followers, siamo convinti
che riusciremo a crescere e rendere un servizio sempre più interessante per tutti! Per questo non
esitate a contattarci per dire cosa pensate del nostro lavoro! Siamo sempre aperti a nuove sfide e
52. protostoria del velocipede
a cercare di capire dove migliorare.
CRITERIUM BCN
58. REDHOOK
BY GOODTIMESROLL
Un saluto da parte di tutto lo Staff di Cykeln
64. ENERGY BARS & GEL
Niccolò Poppi
3
Niccolò Poppi
Massimo Bacci
www.dodicicicli.com
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a marchio underground a brand ultra
religioso, ma mentre stavo pensando ad un nome per il mio marchio
conosciuto e punto di riferimento per
stavo ascoltando uno dei miei artisti preferiti, KRS ONE con il brano
moltissimi rider, sia nazionali che inter-
Why is that, e ad un certo punto parla di Giacobbe che avrebbe
nazionali. Raccontaci in breve la vostra
avuto dodici figli; mi sembrava bello collegare il nome di una mia
storia. Ahahah, che bello, davvero?! In realtà è stato tutto molto
creazione con questa storia.
veloce, non ce ne siamo nemmeno accorti; da piccolo le vetrine di
Geometrie, materiali, design: viene tutto svilup-
cicli Liotto calamitavano la mia attenzione, ho sempre visto Campag-
pato da voi? Raccontaci che tipo di filiera segue
nolo come qualcosa di mitico e quando nel 2006 mi si è presentata
Dodici per produrre un telaio!
l’occasione di poter fare qualcosa di mio e produrre delle cose che mi
Quello che io ho fatto fin dall’ inizio è tenere le orecchie e gli
potessero portare in giro l’ho colta al volo. Ho fatto tesoro delle cose
occhi aperti, vedevo le cose per cui strippavano i miei amici e
che avevo imparato lavorando nel campo dell’abbigliamento e dalla
facevo le mie considerazioni. Ho avuto la fortuna di nascere in
mia passione per le Vespe e i rottami in genere; ho incominciato ad
una regione , il Veneto, dove la cultura della bicicletta è molto
assemblare bici, poi ho iniziato a produrre telai e cerchi. Siamo un
radicata e ho avuto modo di conoscere grandi persone che
marchio basato su internet, da subito abbiamo incominciato a vend-
poi sono diventati i nostri telaisti; con loro abbiamo sviluppato
ere lontano dall’Italia e a sponsorizzare gare dappertutto. Mash ci ha
le prime geometrie ed i primi prodotti mediando le mie richi-
scelto come suo supporter per i cerchi e io mi sono fatto qualche giro
este con le cose umanamente possibili e le cose fisicamente
del mondo per conoscere le entità con le quali ero in contatto solo via
sensate consigliate da questi artigiani. Un telaio Dodici nasce
mail, il tutto da case-officina prima e negozio vero e proprio poi, fino
da questa mediazione, tra le mie richieste influenzate da ciò
ad ora in via Conchetta. Siamo contenti!
che vedo e ciò che vorrei e i consigli dei sapienti e pazienti
Perché Milano e perché il nome Dodici?
artigiani.Quale credi sia il punto di forza di Dodici
So che questo forse infastidirà un po’ di persone, ma credo che
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dal punto di vista tecnico?
Milano sia l’unica vera città in Italia dove si possono incontrare tante
Dal punto di vista tecnico, un telaio Dodici non nasce fatto e
persone dell’estero, avere scambi e muoversi liberamente. Milano mi
finito ma nasce per essere testato e la prima versione non sarà
ha dato tanto e credo anche che se non fossi partito da qui con Dodici
mai la definitiva, tutte le persone che mi sono vicine e che di
non sarebbe stata la stessa cosa. In tanti mi chiedono cosa vuol dire
volta in volta provano i prototipi mi danno delle indicazioni su
Dodici, non risponderò mai dicendo la verità fino in fondo. Non sono
come migliorare e cosa poter aggiungere, come nel caso del
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telaio Dodici da polo che ha richiesto quasi 2 anni di continue
prototipazioni.
Avete ormai cambiato 3 location per lo shop, penso
anche perché crescendo il brand, avete necessità di
spazi maggiori. Anche se l’hub che avete qui è a
dir poco favoloso, c’è qualcosa che ti manca del
primissimo shop che hai messo su?
No, sono futurista nell’ approccio alla vita, il 2006 era il 2006, ora
siamo un’ altra cosa, un altro mondo; non ho nostalgia di quando
eravamo 4 gatti e di quando non trovavi i pezzi per finirti la bici.
Si dice che il periodo di ampia crisi che vive l’Italia
in questo momento abbia risvegliato la passione
per la bici in generale. Pensate che questo abbia
incrementato anche un settore più di nicchia come
quello della fissa? Tra moda e vera passione…
come si è evoluto il compratore dagli esordi ad
oggi? Quali sono le differenze sostanziali ?
Ora la fissa passa dalle metropoli alle province e dai trendsetter alle persone comuni che hanno bisogno di un mezzo con
cui spostarsi. Io preferisco questo approccio; la crisi ha sicuramente limitato la capacità di spesa, soprattutto in Italia, e non
credo che il mercato delle bici BELLE ne abbia giovato più di
tanto, ma sempre più gente sta vedendo la bici come un compagno di vita e questo inevitabilmente porta anche da Dodici.
In che direzione sta andando Dodici oggi? Quali sono le novità che ci dobbiamo aspettare tra
quest’anno e l’anno prossimo, sia dal punto di
vista dei nuovi prodotti che di attività?
Stiamo facendo nuove bici. C’è una squadra corse, stiamo
maneggiando un po’ di carbonio; oggi come ieri tutto è in
continuo movimento, ne vedrete delle belle, ma nessuna anticipazione per il momento.
Ultimi saluti e ringraziamenti?
Grazie a tutti voi per esserci e per credere nelle due ruote a
pedali!
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9
Niccolò Poppi
C
Facebook
AUSTIN
HORSE
www.facebook.com/austinhorse
hi è Austin Horse?
Ho iniziato ad andare in bici da adolescente, perché mi
rendeva libero dalla società – potevo andare in bici dove
e quando volevo, per quanto tempo volevo. Poco dopo i
vent’anni mi sono trasferito a New York City e sono diventato un bike
messenger, perché mi permetteva di mantenermi andando in bici.
Cosa fai per vivere?
Dopo 8 anni come bike messenger, quest’anno sono passato a
Spinlister, una startup di noleggio bici peer-to-peer, dove io faccio
da tramite.
Dopo aver lavorato un sacco ti sei trasferito a
New York per iniziare una vita da bike messenger;
come mai questo cambiamento?
Probabilmente ti riferisci ai lavori che ho fatto prima di fare il bike
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migliora la tua vita, la salute e la felicità, ti fa risparmiare tempo, ecc.
messenger. A quei tempi sentivo di dovermi muovere un sacco e pro-
Ci sono praticamente solo lati positivi e pochissimi negativi.
vare cose diverse. Non mi interessavano la stabilità o il futuro, volevo
Campionati per bike messenger: come ti alleni per
vedere il più possibile. Non mi sarei mai aspettato di trovarmi a New
gare del genere?
York City e fare il corriere per tutto quel tempo, quindi posso dire di es-
Ogni gara del campionato è unica, quindi è meglio non concen-
sermi innamorato dell’esperienza di volare per la città e guadagnare.
trarsi troppo su una sola. Ci sono alcuni trucchi che ho imparato con
Red Bull: com’è iniziato tutto?
l’esperienza e grazie ai quali è più facile gestire le variabili. Ma
Prima di Red Bull avevo degli sponsor locali – 49/16 e Team
probabilmente la cosa migliore è non perdere la testa e rimanere
Screen. Sono entrato nella famiglia di Brooklyn Machine Works
concentrati durante l’evento.
dopo che il mio Surly ed io siamo stati investiti da un taxi im-
Se fossi un novellino e volessi iniziare a mantener-
pazzito e avevo bisogno di un nuovo telaio. Red Bull mi aveva
mi facendo il bike messenger, quali sono i rischi
sentito nominare tramite Brooklyn e altri del giro che avevano
principali che mi troverei davanti? E come potrei
parlato bene di me. Dopo averne discusso per un po’, mi han-
affrontare il primo giorno di lavoro?
no aiutato per un periodo e poi mi hanno offerto un contratto.
Dipende tutto dalla città in cui inizi. I bike messenger hanno già un
Da allora è andato tutto alla grande, non sarei assolutamente
posto nell’economia locale? All’inizio, comincia a lavorare in qualsiasi
in grado di fare ciò che faccio senza il sostegno di Red Bull.
azienda ti assuma, sii affidabile e non un cazzone, fai attenzione e
Dicci di più della tua campagna per una “città
sii flessibile quando si presenteranno opportunità in aziende migliori.
meno tossica”.
Non ci sono messenger dove vivi? Avrai un po’ più di lavoro da fare,
Non so da dove sia venuta fuori, ma sono sempre stato preoccupato
ma verrai ripagato. Ci sono vari strumenti che aiutano a gestire le
degli effetti del nostro modo di vivere sull’ecosistema da cui dipen-
prenotazioni e le consegne, quindi usali e trova dei clienti. Questa
diamo e sul futuro della nostra vita sul pianeta. A NYC i miei sforzi di
è probabilmente la parte più difficile, ma in qualsiasi posto c’è qual-
invertire la tendenza del degrado ambientale si sono incastrati perfet-
cosa da spedire, e se fai attenzione agli ambiti in cui puoi competere
tamente con l’andare in bici, perché credo che far sì che sempre più
con i servizi in auto (zone trafficate, servizio più attento, meno costi
persone vadano in bici e cambiare la cultura sia uno dei modi migliori
fissi) puoi crearti un network. Portare cibo a domicilio può essere una
per realizzare un cambiamento positivo, ora. Mi piace descriverlo
buona fonte di guadagno, e rispetto ad altri settori potrebbe essere più
come “frutta facile da cogliere” – andare in bici è facile e divertente,
facile convincere i ristoratori ad usufruire dei tuoi servizi. Se la zona in
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cui ti trovi è molto grande o non si usa lasciare mance, queste opzioni
non fanno per te.
Red Hook Criterium, parlaci della tua esperienza.
Beh, devo dire che non considero le criterium una mia specialità, e
non sono nemmeno un tipo di gara che mi diverte (oltre all’adrenalina
della competizione con i miei pari, non trovo molto stimolante correre
in cerchio). La prima volta che ho partecipato alla RHC è stato una
settimana dopo essere guarito dall’influenza suina. È stato faticoso,
ma sono stato il più veloce al primo giro. L’anno scorso non mi sono
iscritto, ho solo assistito, ma me ne sono pentito non appena è iniziata
la gara. Quest’anno ho partecipato ed è stata una figata!
Cosa pensi della cultura ciclistica italiana?
Beh, l’Italia è uno dei crogioli del ciclismo. Ha un retaggio fenomenale. Tuttavia, non so bene cosa ci sia di nuovo dall’Italia, non sono
molto informato. Con il mio sponsor Vittoria e la RHC a Milano, non
vedo l’ora che sia ottobre per scoprire tutto ciò che il ciclismo italiano
ha da offrire.
Noi di Cykeln crediamo fermamente che un giorno
le bici sostituiranno le auto, tu che ne pensi?
Se si pensa che in America la maggior parte dei viaggi in auto
vengono fatti per commissioni brevi e che circa il 30% del tempo
speso alla guida si passa a cercare parcheggio, riesco benissimo a
immaginare un mondo in cui la maggior parte della gente usa la bici,
per avere quella stessa comodità di cui godo io.
Vuoi ringraziare qualcuno?
La lista è lunga! Non sono solo, ma dato che c’è una persona che non
posso ringraziare personalmente, beh, sono felice che Dave Jordan
sia stato parte della mia vita.
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Claudio Di Santo
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Facebook
ENOL
COSTALES
ENOL
CORTINA
COSTALES
CORTINA
C
hi è Enol Costales e perché si trova
ad entrare nella famosa squadra locale “Las Mestas”, un
su un giornale dedicato alle bici? Enol
team juniores di corsa su strada, che mi ha aiutato molto a
Costales Cortina è un ragazzo del nord della
farmi esperienza e a tirar fuori il meglio di me. Ecco un rias-
Spagna che ama le corse in bici, viaggiare, fare
sunto MOLTO breve ahaha.
surf e le donne. Penso che si trovi su un giornale di bici
Non corri solo su pista, ma anche su strada.
perché corre in tutto il mondo con la sua bicicletta e ha dei
Quanto tempo dedichi a quest’attività?
buoni amici in Italia, ahahah.
Cosa ti ha spinto a salire su una bici?
Quest’anno ho iniziato ad allenarmi come un vero ciclista, perché
sono U23 ed è una categoria seria. Passo 7 giorni su 7 in bici, è
Ho iniziato ad usare bici da pista quando avevo più o meno 16
come un lavoro ahahah. Ho iniziato la preparazione a novembre
anni (ora ne ho 19), prese in prestito da alcuni miei ottimi amici
con il campione spagnolo su strada Iván Cortina, che mi ha aiu-
(Jon Ruiz e Santi) e ho iniziato a risparmiare per comprarmene una
tato molto con l’allenamento. Ora mi alleno 6 giorni la settimana
ed andare a vedere le onde la mattina, quando ero in vacanza.
e riposo uno.
Poi ho incontrato delle persone fantastiche, che correvano per delle
Quanto si è evoluta la scena dello scatto fisso in
squadre locali, e ho comprato una bici da strada per iniziare ad
Spagna?
allenarmi con loro. È così che è iniziato tutto.
La scena dello scatto fisso è presente in grandi città come
Dal surf al ciclismo, ci racconti la tua storia?
Barcellona o Madrid, ma nel nord c’è una grande cultura di
Ahahah, è una storia strana! Ho comprato una bici perché
bici da pista e ci sono molti velodromi, per esempio nei Pae-
vivo a qualche chilometro dalla spiaggia e avevo bisogno
si Baschi. Ora lo scatto fisso è diffuso ovunque in Spagna,
di controllare le onde la mattina. Poi ho iniziato ad usare
ma penso debba crescere ancora! Le criterium sono un buon
quella bici da pista tutto il giorno, per andare ovunque, e mi
modo per farlo!
sono detto “Voglio provare il vero ciclismo”; è iniziato tutto
Recentemente sei arrivato terzo alla criterium di
quando ho vinto la prima criterium a Gijòn nel 2011, e qual-
Gijòn; speri di fare meglio nella prossima Red
che mese dopo ne ho vinta un’altra a Barcellona. Dopodiché
Hook Criterium?
sono andato a New York nel 2012 per la Red Hook, e ho
Si! Sono arrivato terzo nella criterium locale! È un risultato
visto il lato difficile del ciclismo ahahah. Nella primavera del
medio, ma…ahahah spero di fare del mio meglio a Barcel-
2012 ho incontrato il mio amico Telleria che mi ha aiutato
lona, ma la Red Hook è una corsa molto dura: troppo veloce
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e tecnica, e c’è un sacco di gente veloce!!
serio?”, è un sogno! Sono grato a David per questa opportunità,
Ciclista su strada, su pista e di ciclocross prefer-
perché è un’ottima motivazione per le gare!
ito?
Pensi che allenarti con una bici da strada potreb-
Il mio ciclista su strada preferito è Mark Cavendish, ma mi piace
anche Cancellara ahahah, Sir Cris Hoy per la pista e per il ciclocross Sven Nys senza dubbio!
be migliorare la tua resistenza nelle criterium
con bici da pista?
Questa è una bella domanda! Tutti i ciclisti che usano la mtb o il
Sappiamo che corri per Trimble, puoi dirci di più?
ciclocross si allenano con una bici da pista, è il modo più facile per
Sì, correrò con la squadra di Trimble alla Red Hook! Adoro le
essere in forma! Io non ho usato la bici da pista quest’anno, soltanto
bici Trimble! Quando Trimble mi ha fatto quest’offerta, ho detto “Sul
per le gare, perché con una bici da strada puoi fare molte cose, ad
esempio intervalli, una cadenza maggiore o minore, ecc…
Hai in programma di venire in Italia a trovarci?
Adoro l’Italia! L’anno scorso ero a Milano per la criterium e mi sono
detto “Devo venirci il prossimo anno!”. Sicuramente verrò nel vostro
Paese ad ottobre per concludere la stagione di gara e divertirmi in
bici, ahahah, ne avrò bisogno!
Vuoi ringraziare qualcuno?
Vorrei ringraziare un sacco di persone che mi hanno aiutato, come
la mia famiglia, sono il mio maggior sponsor ahahah, i miei amici
Guille, Cortina, Telleria, Perancho, Felipe, ecc…Emma che ha passato un sacco di ore con me quest’inverno, Cachuli e Cris perché
senza di loro nulla funzionerebbe sulla mia bici, Catlike helmets,
FFWD wheels…e in poche parole, tutti coloro che hanno passato
anche solo un minuto con me e mi hanno reso una persona migliore!
3G CONNECTIVITY ◦ LED RINGLFASH ◦ WIDE ANGLE LENS ◦
WATER RESISTANT ◦ COOL FILTERS. WHAT? SWEET!
w w w.t h e Q c a m e r a . c o m
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Niccolò Poppi
Rafael Hernandez
www.takeoverla.blogspot.com
E
hi, ti va di presentarti ai nostri lettori e
Come va ragazzi? Mi chiamo Sean Martin, ho 34
Sei un veterano della alleycat, ci puoi dire come
sono cambiate le cose dall’inizio?
anni. Corro con bici da pista, da strada e da CX. Sono
Nei 6 brevi anni in cui ho corso alleycat in tutto il mondo, le
anche capitano del team CBNC Cycling, la squadra di
gare sono diventate più serie e la posta in gioco si è alzata, ci
ciclismo del brand di abbigliamento CBNC. Da 5 anni gestisco il
sono soldi e grandi premi. L’essenza è rimasta principalmente
blog Takeoverla.blogspot.com, con base a Los Angeles, e ho organiz-
la stessa: correre per strada e divertirsi. Oggi è più facile far-
zato gare su strada qui a L.A.
lo, in ogni angolo del pianeta ci sono alleycat e grandi eventi,
Nella tua vita hai fatto tantissimi chilometri; cosa
e ci sono sempre più ciclisti coinvolti. Credo sia una gran cosa
diresti ora, considerando la tua esperienza sulle
e dimostra che la gente ha bisogno e voglia di avventura nella
due ruote?
vita, anche se è solo un’alleycat.
Non importa la destinazione, ciò che importa è il percorso, i
Hai degli sponsor al momento? Puoi descrivere il
km che fai e gli amici e i posti che vedi lungo la strada.
tuo set up attuale?
L.A. è una città fantastica, ma so che tutti si
Thanks man, it was fun to flim. I think this trend is great, it’s spreading
muovono in macchina! Puoi dirci com’è lavorare
the word of track bikes, showing what riders are doing in other parts
e andare in bici in un casino del genere? E cosa
of the world, helping to get brands out there and showcase the culture
si prova ad andare in bici mentre tutti gli altri in-
behind this movement. It’s how I stay up on races I want to attend and
torno a te sono seduti in macchina?
get to know riders before ever meeting them. I think we need more!
Per me è il miglior posto al mondo in cui andare in bici. Se
Any plan to come in Italy?
vuoi pedalare per chilometri o in mezzo a strade piene di traf-
Sì, ne ho, corro per Affinity Cycles (pista), Velovie (strada),
fico, puoi farlo, se vuoi scalare montagne e colline puoi fare
Continental tires, Burro bags, Met Helmets, Endo Customs,
anche quello. E se vuoi cazzeggiare in bici con i tuoi amici,
Albabici e ovviamente CBNC. Corro anche in un adventure
puoi! Come descriverlo? Devi fare finta di essere aggressivo
team, si chiama SGCS (Super Galactic Cycling Squad), che
come una macchina a Los Angeles. Devi guadagnarti il tuo
ha Oakley, God and Famous e Knog come sponsor.
posto per strada, perché le macchina non te lo daranno, te lo
La bici da corsa che uso di più è la mia Affinity Kissena, uso
devi prendere e tenere. È veloce, aggressiva, e non la cam-
mozzi Phil Wood con cerchi HPlusson per la strada oppure i
bierei per niente al mondo!
miei Reynolds DV66 per la pista. Ha una sella SMP Evolution,
La mia sensazione, quando guardo le facce infelici di chi usa
reggisella Paul, attacco manubrio e manubrio compatto da
la macchina a L.A., è di pura felicità. Anche quando ho avuto
strada Forza, e SRAM Omnium per la trasmissione. In città uso
una giornata di merda, penso “Almeno sto usando la mia bici
pedali Time ATAC Mtb e pedali da strada Shimano 105 su
e mi diverto molto di più di tutte queste persone intrappolate
pista. #nobrakesnomasters
nelle loro auto”. Voglio dire, non capisco proprio, perché gui-
Ti ho visto in Fixation the Movie! Grande film, ne
dare quando puoi andare in bici?
abbiamo parlato qualche numero fa. Cosa pensi
Sono piuttosto curioso riguardo alle tue sensazioni
di video, clip e film sulla scena dello scatto fisso?
e i tuoi sentimenti quando pedali da solo e ti senti
Sono utili per far conoscere questa realtà?
completamente immerso nella strada e nel paes-
Grazie amico, è stato divertente girarlo. Penso che questo trend sia
aggio! Ti senti mai così? Come lo spiegheresti a chi
fantastico, fa conoscere le bici da pista, mostrando cosa fanno i
non va in bici?
rider in altre parti del mondo, aiutando a far conoscere i brand e la
Sì, a volte. Lo definisco essere “in the zone” (al top) o “il
cultura che sta dietro questo movimento. È così che mi aggiorno sulle
momento Zen”. Se lo spiegassi, non capirebbero, è una cosa
corse a cui voglio partecipare e conosco altri ciclisti ancora prima di
che devi sentire da te. È quel momento in cui tutto scorre e non
incontrarli! Penso ce ne sia bisogno ancora di più!
hai neanche un pensiero in testa, solo tu, la bici e la strada,
Hai in programma di venire in Italia?
in perfetta armonia.
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SEAN
MARTIN
Sì! Spero di venirci il prossimo anno, ho dei parenti in Svezia, andrò
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a trovarli durante un breve tour in bici della Svezia e poi salterò su
un treno e andrò in giro in bici per l’Europa; l’Italia è uno dei pochi
Paesi europei in cui non sono stato e non vedo l’ora di scoprire il lato
italiano di ciò che chiamiamo ciclismo!
Ultime parole per i saluti, sentiti libero di dire
quello che vuoi!
Voglio ringraziare i miei amici e la mia famiglia, senza di voi non
sarei chi sono oggi, grazie. Tutta la famiglia di CBNC, la crew di
You won’t e quelli di The bitch I might be, O20, GSC, SGCS, WOB,
TCB, The Browns, Alaska, Los Angeles, tutti i miei amici di L.A., quelli
di SF, tutto il Northwest, e tutti quelli che ho incontrato grazie alle bici,
you rock! Tutti i miei sponsor per il loro supporto, tutti i brand e i blog
che hanno sostenuto me, TOLA e i miei eventi nel corso degli anni.
Tutti quelli che leggono TOLA ogni giorno, grazie! La mia ragazza
Melanie Seeger, grazie baby perché mi rendi il ragazzo più felice
della terra, i nostri animali, i gatti e il cane migliori che un ragazzo
potrebbe chiedere. Mia sorella Kelly Martin per avermi fatto iniziare
ad andare in bici, sei la migliore!
Ultime parole…
“Non diventa mai più facile, solo tu diventi più veloce”
Greg Lemond
Ah, e correte per voi stessi, per nessun altro; se non vi divertite, lo state
facendo nel modo sbagliato!
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Claudio Di Santo
C
Langdon Taguiped personal archive
hi è Langdon?
Sono sicuramente uno spirito libero, fin nel
profondo. Ho una mente creativa, con una dipendenza dall’adrenalina e dalle endorfine. Per fortuna
inseguivano, e io facevo lo stesso con loro. Era divertente! Poi ad
seguo uno stile di vita straight edge, ma correre in bici e allenarmi
un certo punto Bud e Brad si sono chiesti “Ma perché lui non è nel
soddisfa queste mie dipendenze in modo naturale. Biologica-
nostro team?”…ahahah! Poco dopo mi hanno chiesto di entrare
mente sono per 1/4 umano e 3/4 alieno…ahahah!
nella squadra di E11. Non sapendo cosa sarebbe successo
Quando hai deciso di correre in bici?
con il team Rock Racing, nato da poco, ho deciso di correre
Un paio di anni fa ho scoperto le bici da pista in
con i miei amici, e continuare a divertirmi!
acciaio. Mi sono subito appassionato e ho iniziato
Differenze tra Red Hook e Wolfpack?
a girare con altre persone nel centro di L.A. e a
In queste criterium brakeless devi avere due strumen-
Long Beach. Nella vita, essere aperti a nuove
ti per essere competitivo: capacità di controllare la
avventure e sfide significa essere vivi! Quindi
bici e gambe. Parlando con Dave Trimble, il Race
ho sfidato me stesso a fare una corsa chiama-
Director della Red Hook, mi ha detto che progetta
ta “The dark century” (Il secolo oscuro), 100
i percorsi proprio in base alla necessità di avere
miglia di notte. Mi sono presentato con la
buone capacità di controllo della bici, per
mia bici da pista brakeless in acciaio,
creare condizioni di partenza pari per
shorts tagliati Dickies e Vans slip-on a
tutti. Nella Wolfpack, invece, sono
scacchi senza calzini! Non sapevo a
cosa andavo incontro, non ne avevo
idea. Sul percorso c’erano delle
salite e io avevo un 48x16, ma
ho fatto tutte le 100 miglia e
quello è stato il momento cruciale in cui ho capito che
ero mentalmente forte e
avrei potuto esplorare il
mondo del ciclismo. È
più importante essere
forti
nella
che
nel
mente
fisico,
secondo me. La
mente controlla il corpo.
A
quel
tempo mi
affascinava
l’indi-
le gambe lo strumento più imporvidualismo dei miei
tante, e questo è più tipico
amici
che
C’è
sorizzazi-
documentando con delle foto questo stile di vita e ho aperto una
mostra personale di un mese chiamata “Free spirit” (Spirito libero).
oni e i team
Potete vedere le foto su langdonphoto.com, se siete curiosi. Nel frat-
vanno e vengono.
tempo ho scoperto la questa scena underground delle corse su strada a
L.A. e ho capito che faceva per me, era adatta alla mia personalità, La mia
prima gara è stata la street race di Chris Cono, Fortune 700. La sua gara
è stata la prima “dose” di dipendenza dalle corse per me e molte persone a
L.A., e ci ha fatto entrare in una grande comunità di amici. Lo adoro per questo! A
proposito, Chris è mancato poco tempo fa, mentre correva una criterium approvata
dalla USAC, una botta di realismo per tutta la nostra comunità di ciclisti.
Sono poi passato alle vere corse in velodromo e alle crit e corse su strada approvate USAC,
adoro correre! Quando ho iniziato a correre Criterium USAC correvo con la mia bici da pista
in acciaio. Ho dovuto mettere una ruota libera e due freni per rispettare le norme della USAC,
mentre tutti gli altri correvano con telai in carbonio e cambi multipli. Io usavo la mia single speed
puramente per una sfida personale. Sono arrivato nei primi 10 per varie volte, e non so come ma
mi sono classificato terzo nella classifica generale dello Stato. Senza nessuna aspettativa, il famigerato Rock Racing, recentemente acquisito, stava formando una squadra di seconda generazione,
e sono stato il primo ad essere reclutato nella California meridionale. Suppongo che l’aver corso in
single speed abbia attirato la loro attenzione. Del ciclismo da competizione ho presto imparato che le
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delle criterium autorizzate.
spon-
usavano bici da pista in strada. Allora sono andato in giro,
Quanto
tempo
sicuramente
una
differenza tra le due
gare, che le rende
be
entramuna
dedichi all’allenamento
in bici ogni giorno?
Mi piace allenarmi e fare progressi!
Onestamente, non ho un computer sulle mie bici;
uno, sono costosi, e due, mi distraggono quando corro.
Vado al velodromo ogni giorno, il martedì e il giovedì faccio
un doppio allenamento, mattina e sera. Oppure cambio e faccio
un allenamento da Crit la sera. Nei weekend, se non corro, faccio dei
giri di gruppo su strada o in scalata un po’ più lunghi. È giusto abituarsi a
correre in un gruppo veloce. L’esperienza è fondamentale, io sono un novellino
quando si tratta di gare, quindi cerco di assorbire più esperienza e conoscenza
possibile, il più velocemente possibile.
Come sei entrato in E11?
Ero già amico di tutto il team E11, da quando giravamo a L.A., e correvamo sempre gli
uni contro l’altro. Quando correvo per Rock Racing, Bud Abile e Brad Adams di E11 mi
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sfida.
Ciclismo professionistico o underground?
Mi piace molto ciò che ha fatto Dave Trimble con la Red Hook Crit Series, mi ha colpito tutto l’evento, l’energia della folla e il culo
che si sono fatti durante la gara stessa. Il modello di criterium brakeless si addice alla mia mentalità, è da fuori di testa correrle,
le adoro! Ho in programma di fare la Red Hook a Milano e tutta la Red Hook Crit Series l’anno prossimo, quindi ho cambiato
allenamento per concentrarmi su questo tipo di corsa. Avendo fatto entrambe le cose so quali strumenti devo affinare. Devi
soffrire di una tortura auto-inflitta per imparare qualcosa. Io inseguo sicuramente il dragone Red Hook! Sulla scia di ciò
che Dave ha creato, la Red Hook Series ha il potenziale per rendere possibile una carriera pagata come ciclista
professionista di criterium brakeless, Sono queste gare i veri eventi X Games. Sto cercando di capire come
fare per permettermi di viaggiare e allenarmi full time, è possibile, devo solo pensare alla raccolta di
fondi in maniera più creativa. Una cosa simile è successa quando lo skateboarding è diventato uno
stile di vita street, quindi non so bene come etichettarlo. Ma mi piacerebbe essere un Pro Brakeless
Rider per la Red Hook Crit Series!
Cosa fai nella vita?
Disegno e realizzo mobili personalizzati, ideati pensando al ciclismo. Sono un artigiano
old school moderno! Mi piace lavorare con l’acciaio grezzo e il legno, stanno bene
insieme. Originalbikeco.com vende i miei pezzi, ma i modi in cui ottengo i maggiori
clienti sono il passaparola e le conoscenze. Mi piace realizzare oggetti tangibili,
che la gente possa usare e godersi.
Bici da strada per l’allenamento?
Faccio un po’ di tutto. Faccio allenamenti in gruppo su strada o
da crit a ritmo veloce con la mia bici da strada per la resistenza, e corro regolarmente criterium approvate USAC. Per la
velocità di gambe e l’accelerazione mi alleno al velodromo,
e corro gare su pista USAC. Per il controllo della bici e l’agilità, corro senza freni su strada, e da quando ho corso la RHC
faccio pratica per i tornanti con una bici da pista in un parcheggio vuoto. È difficile bilanciarsi e non ci sono scorciatoie, i
risultati vanni di pari passo con il tempo che si dedica all’allenamento. Cerco di correre il più possibile perché l’intensità è diversa e
l’esperienza è cruciale. Non c’è bisogno di dirlo, amo correre!
Grazie a:
Kevin Kang e Sei Haeng Lee di Engine11
Ray Asante e Jason Schutz di IRT, Inertia Racing Technology
Rudy Ordaz di JLVelo
Tomas Lee di XDS Bicycles
Paul di City Grounds e Originalbikeco.com
Grazie mille per questa intervista, spero di vedervi alla Red
Hook a Milano!
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Niccolò Poppi
Adams Carvalho
le persone alla città e agli altri. La bici rende la città più umana.
Com’è la scena ciclistica in Brasile?
Negli ultimi 3-4 anni, in Brasile è aumentato l’uso della bici. Tuttavia, non ci sono incentivi,
e solo i giovani usano la bici. Lo scatto fisso è già piuttosto diffuso qui.
Ti consideri un artista di strada?
www.ffffixas.tumblr.com
C
Sono un semplice illustratore che tratta alcuni temi legati alla strada.
Che progetti hai per il futuro? Cosa attira la tua attenzione al mo-
iao Adams, puoi presentarti ai nostri lettori?
Ciao, sono Adams Carvalho, brasiliano, vivo a São Paulo. Mi occupo di il-
lustrazioni, dipinti e animazioni. Amo le bici.
Abbiamo scoperto il tuo tumblr un sacco di tempo fa, e siamo rimasti meravigliati dai tuoi lavori.
mento?
Sto scrivendo il copione di un cortometraggio d’animazione ispirato al regista
francese Jacques Tati e alle bici.
Chi vorresti ringraziare e salutare?
Vorrei ringraziare due grandi amici: Cristopher di Velodeath e Pablo
“Tag and Juice”.
Ovviamente ci ha colpito il tema bici. Come hai iniziato a disegnare e come ti ha influenzato questa
tematica?
Mi è sempre piaciuto disegnare persone, principalmente
figure femminili in situazioni intime, solitarie, introspettive.
Circa 4 anni fa ho “adottato” una bici e questo nuovo stile
di vita ha iniziato ad influenzare il mio lavoro. Il tema delle
bici ha reso le mie opere più urbane, più legate alla strada.
I personaggi femminili sono senza dubbio al centro delle tue opere. Cosa ti piace del disegnare
la figura di una donna? Che tipo di soggetti femminili preferisci disegnare e perché?
Mi piace disegnare ragazze giovani e magre, corpi tatuati un po’
sexy e minimalisti. Le ragazze apportano maggior bellezza alle immagini e rendono i disegni più piacevoli.
Che tipo di ciclista sei? E cosa pensi della scena del ciclismo
urbano?
Sono un ciclista urbano, uso la bici come mezzo di trasporto e mi diverto tantissimo in bici. Amo lo scatto fisso, un tema ricorrente in molte mie illustrazioni. Mi piace che ci si muova
molto in bici in città. La
bici avvicina
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Niccolò Poppi
Q
Albo SOOLID
VELODROMO VIGORELLI
uando si parla di ciclismo italico, è praticamente impossibile
non parlare di uno dei simboli più emblematici, della struttura che
ha ospitato la storia del ciclismo e i suoi record. Chiaramente parlo
del Velodromo Maspes Vigorelli di Milano, che oggi vive una situazione altalenante di sopravvivenza tra interessi economici, politici ed etici. Il velodromo
di Milano, intitolato Vigorelli in onore di Giuseppe Vigorelli, ex corridore su pista, poi sindaco di Garbagnate e assessore allo sport nel Comune di Milano, fu costruito nel 1935 con
dimensioni che oggi non sono regolari: 397,7 metri di pista con una larghezza di 7,50 e una
pendenza di 42 gradi. L’UCI infatti richiede che le piste che ospitano eventi mondiali e olimpici
siano di 250 mt e con una pendenza di 45 gradi. Misure a parte il velodromo Vigorelli è un simbolo
indelebile di quel ciclismo eroico che ha consacrato al mito personaggi come Giuseppe Olmo (il record
dell’ora nel 35’), Fausto Coppi (il 7 novembre 1942 consegnò alla storia il primato mondiale dell’ora di
45,798 km), Bartali, Magni, Jaques Aquetil, per non parlare di Antonio Maspes “Il signore dell’anello” e i
suoi 7 titoli mondiali della velocità, così simbiotico con il velodromo Milanese che alla sua morte nel 2000 fu
aggiunto il suo nome accanto a quello di Vigorelli, da allora chiamato Maspes – Vigorelli. La brevissima sintesi
sulla storia di questa incredibile struttura serve ad introdurre un annoso problema, ovvero la sopravvivenza stessa del
Velodromo Milanese, che oggi, svaniti i fasti di un’epoca ciclistica a dir poco aurea, si trova a dover fronteggiare una
crisi di sistema, che simboleggia la lotta tra il valore storico e senza dubbio etico e il valore economico-gestionale-politico
tipico della nostra attuale società. Il velodromo infatti, distrutto durante la guerra e poi ricostruito, chiuso e riaperto dopo la
nevicata dell‘85, rimase definitivamente inutilizzato ai fini ciclistici dall’88 fino al 1997, quando con l’aiuto di sponsor privati
venne utilizzato scarsamente fino al 2001. Da allora però si trova in una fase di decadimento strutturale e di difficoltosa diatriba
comunale sul reale utilizzo di questa storica struttura.
Barlumi di speranza ci arrivano nel 2012 quando il Comune di Milano lancia il concorso internazionale di progettazione velodromo
Maspes Vigorelli per il recupero di questa struttura epica. E oggi con il vittorioso e assai elaborato progetto di un folto gruppo di architetti
ci sono davvero le possibilità di riabilitare in maniera coerente con i tempi la pista del Vigorelli e riportare all’antico splendore una struttura
cittadina con potenzialità enormi. Purtroppo come sempre accade in questo Paese in cui la serietà etica e professionale si azzuffa con l’ipocrisia
di facciata, ecco che i problemi riaffiorano e vacilla la possibilità di partire con i lavori e perdere quei finanziamenti già reperiti. Dopo infatti la conclusione del concorso, il Ministero dei beni culturali ha avviato una procedura di verifica di interesse culturale sull’impianto e sul provvedimento di tutela
della pista in legno. Il rischio? Quello di vanificare un arduo lavoro di progettazione architettonica ed economica al quale comunità di appassionati e
studi di giovani architetti hanno dedicato tempo e senza dubbio denaro, e di lasciare che la struttura si deteriori ancora di più durante le attese decennali a
cui gli organi istituzionali Italiani sono abituati.
Oggi mi sento di scrivere queste poche righe e di sfruttare un po’ l’eco di questo nostro magazine a livello internazionale, per far sapere anche all’estero che ci
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m
o
c
m
.
e
g
a
r
a
g
i
k
u
i
uk
vendite private online, per persone veloci !
vuole
solidarietà
nel mondo
ciclistico:
che sia per
moda, che sia
per agonismo,
che sia legato allo
scatto fisso urbano o
che faccia parte del più
classico ciclismo amatoriale
e professionistico. Lasciare che
strutture come il Vigorelli vengano
lasciate al proprio destino è davvero
imperdonabile.
Lascio di seguito alcuni link che possono
aiutare coloro che hanno voglia di capire e di
interagire con le iniziative e sui social network.
Su Facebook:
Ridateci il Velodromo Vigorelli
www.facebook.com/groups/187424021290659/
Velodromo Vigorelli
www.facebook.com/vigorellivelodrome?fref=ts
Rivogliamo Il Vigorelli
www.facebook.com/rivogliamo.ilvigorelli?fref=ts
Concorso Internazionale di progettazione velodromo
Maspes Vigorelli
www.concorsovigorelli.it/index.php/it
Vincitore del concorso
www.vgrassi.it
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Claudio Di Santo
Facebook
PELAYO
RICO
C
hi è Pelayo Rico e perché è
su un giornale dedicato alle
bici?
Sono un ragazzo di 21 anni delle Asturie, che attualmente vive a Valencia; sono un tatuatore estroverso, pieno di
energia, diretto e aperto a tutto, che per 2 anni si è dedicato a tutto
ciò che ha a che fare con le due ruote. Sono uno sprinter e faccio
parte della Asturias Track Selection under 23. Sono un collezionista
di bici e sto per dare vita ad una mia azienda di ruote.
Vuoi ringraziare qualcuno?
Sì, devo ringraziare la mia famiglia e i miei amici, specialmente mio padre, il mio coach per aver avuto fiducia in me
per il secondo anno, e tutti quelli che mi scrivono su Instagram e Facebook chiedendo aiuto e consigli, mi fa piacere
essere un riferimento.
A che età hai iniziato ad allenarti al
velodromo?
I miei inizi al velodromo risalgono a quando avevo 19 anni;
dopo aver corso varie criterium e alleycat, io e un amico
siamo entrati al velodromo di Valencia, dove ho visto e conosciuto Ruben Donet Gregori (Atene 2004) per capire come
fosse l’allenamento che volevo provare. Dovevo comprare
una bici in buono stato, e ho comprato una Affinity Kissena.
Con la squadra del velodromo ho iniziato a partecipare alle
prime gare su pista, corse a punti e scratch (60/80 giri):
pensavo di morire, ma lottando e migliorando l’allenamento
ho ottenuto dei risultati.
So che hai avuto un brutto incidente; cosa ti ha spinto a tornare in
pista?
Quando faccio gare di endurance di solito mi alleno con la
bici da turismo, su percorsi trafficati di 60-100 km; durante
un allenamento un’auto mi ha colpito quando ero in quarta
posizione, la mia Affinity Kissena, la Hed 3 e il disco erano
distrutti e io avevo perso conoscenza…quando mi sono
svegliato ero preoccupato soltanto per la mia bici, non mi
interessava delle mie condizioni di salute. Mi hanno dimesso
dall’ospedale sulla sedia a rotelle e ho dovuto comprare
un’altra bici; ho preso una Massi pro track, come il Cat track
team, una grande squadra che rispetto molto. Ho lasciato
le gare di endurance per iniziare a prepararmi per lo sprint,
una disciplina che mi sembrava più interessante della resistenza.
Primo anno alla Red Hook Criterium
per te. Come ti senti?
È vero, sarà la mia prima Red Hook Criterium qui a Barcellona, volevo davvero correre ma 5 giorni dopo dovrò
andare in Navarra per il campionato nazionale su pista,
quindi non voglio rischiare troppo perché è un campionato
importante. Se andrò a Milano il prossimo anno sarà con
grande piacere e con le batterie ricaricate. Spero che gli
spagnoli dimostreranno le loro qualità in una bellissima città
come Barcellona.
Attualmente ti stai allenando per
il campionato su pista; potremmo
vederti alle Olimpiadi di Rio, a rappresentare la Spagna?
È il 30esimo campionato nazionale, non mi aspetto di
vincere perché quest’anno è stato difficile, a causa di vari
infortuni, ma mi preparerò il meglio possibile per il prossimo
anno per andare a Fiorenzuola e correre il campionato
mondiale. Le Olimpiadi di Rio 2016 sono una realtà per
molti atleti; ogni atleta vorrebbe rappresentare il proprio
paese ad un evento del genere. Ce l’ho sicuramente in
mente, è una cosa che ha a che fare con i risultati.
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CREPES
SALATE
BRESAOLA
RUCOLA E
GRANA
Francesca Serani
Francesca Serani
Ingredienti (per 4 crêpes):
200 ml di latte
100 gr di farina di grano saraceno
1 pizzico di sale
1 uovo
una noce di burro
Per farcire:
180 gr di bresaola
80 gr rucola
parmigiano reggiano / grana a scaglie
olio e.v.o.
Preparazione:
In una terrina mettete la farina di grano saraceno e un pizzico di sale; poi aggiungete
gradatamente il latte, mescolando sempre. Infine aggiungete le uova, precedentemente
battute. Ottenuto un composto omogeneo, coprite e lasciate riposare in frigo per mezz’ora.
In una padella antiaderente dai bordi bassi (o ancora meglio in una padella per crêpes),
su fuoco basso, fate scivolare una punta di burro e poi versate il primo mestolo di impasto.
Durante questa operazione è importante essere celeri: appena versato, fate scivolare
l’impasto velocemente su tutta la padella per evitare che si fermi in un punto e venga un
pancake. Dopo un minuto o poco meno iniziate a staccarla dai bordi e fatela cuocere per
altri 30 secondi dall’altro lato. Una volta pronte lasciatele freddare, per poi farcirle con
uno strato di rucola, bresaola e scaglie di grana; chiudete e condite con un filo d’olio.
Un’alternativa altrettanto delicata si può avere con la fesa di tacchino e uno strato di
formaggio fresco spalmabile.
Non vi resta che sbizzarrirvi.
Livello di difficoltà:
FACILE
Costo:
www.francescasrecipes.blogspot.it
Livello di difficoltà:
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Costo:
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Niccolò Poppi
Ingria Bikes
www.ingriabicycles.com
C
iao ragazzi, ci
dite qualcosa
di voi e del
vostro lavoro?
INGRIA
INGRIA
INGRIA
BIKES
INGRIA
BIKES
BIKES
BIKES
Abbiamo iniziato nel 2011, eravamo
due semplici ragazzi che amavano le
bici e le collezionavano! Semplici bici
a scatto fisso con componenti a basso
costo. Mi è sempre interessato il ciclismo
come sport, quindi dopo qualche tempo abbiamo deciso di aprire un negozio. In effetti
siamo l’unico negozio specializzato in città.
Anche se ci consideriamo un club e non solo un
negozio, dove si può venire a chiedere consigli e
trovare qualcuno con cui fare un giro.
San Pietroburgo è una città
grande, ci sono stato 10 anni fa e ricordo lo spazio e le grandi possibilità che offre ai ciclisti! Com’è andare in bici
lì?
Ho disegnato il primo telaio nel 1999. Era una bici da strada creata per una gara nella regione del Krasnodar, dove ci sono molti
messenger. Nel 2011 cercavo una bici per allenarmi, un telaio da pista che avesse una geometria ideale che avevo in testa. Non l’ho
trovato, quindi ho deciso di costruirlo. È così che ho creato il primo modello di Ingria. Poi abbiamo pensato che potesse essere interessante trasformarlo in un lavoro serio. Il nostro concetto è creare lo stesso telaio che vorremmo usare, con le stesse proprietà e geometrie
di un telaio da pista, ma assolutamente adatto ad essere street creed.
So che organizzate molti eventi, come criterium ed alleycat; com’è la scena
dello scatto fisso in Russia?
La scena dello scatto fisso è piuttosto recente, e la cultura del ciclismo urbano ha una storia breve alle spalle, di circa due anni. Soltanto
quest’anno la passione di alcuni ciclisti ha creato una sorta di nuovo modo di concepire la cultura urbana, e si è iniziato a correre con le
fisse, quindi non c’è una grande competizione. Nonostante ciò, stiamo cercando di sviluppare una cultura del correre con bici a scatto
fisso, e ovviamente organizziamo una serie di eventi a questo scopo. Uno è la Leningrad Criterium, che abbiamo deciso di dividere in tre
fasi, a maggio, luglio e settembre. Ovviamente ci piacerebbe che la scena crescesse e il prossimo anno vorremmo invitare più rider da
tutto il mondo. In Ucraina, in primavera, c’è una gara piuttosto interessante, la Indoor Rover nel velodromo di Ska Lviv, e anche la Kiev
Crit a Kiev, che ho vinto un paio di anni fa.
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Ho scoperto che siete stati a Barcellona per la Red Hook! Parlateci della vostra esperienza, che ne pensate di questo nuovo
hype delle criterium?
E la Red Hook a Milano? Siete mai stati in Italia?
Sì, i miei amici sono stati alla Red Hook a Barcellona, che consideriamo una grande gara, che continua a
crescere e a svilupparsi. L’anno scorso io sono stato a Milano per la Red Hook. Questa stagione, il livello di
organizzazione e della gara è stato più alto, e il livello delle squadre ha iniziato ad essere molto competitivo e
professionale. Ad ottobre verremo a Milano, e dopo la gara andremo a trovare alcuni amici a Roma. L’anno prossimo ho in programma di andare a New York per la prima volta e partecipare alla Red Hook, mi sembra molto
divertente.
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In conclusione, dove volete arrivare e quali sono i vostri progetti per il futuro?
Il prossimo anno, vorremmo migliorare il livello della nostra serie di corse, la Leningrad Fixed Criterium. Abbiamo in programma un nuovo
modello di telai Ingram, e vogliamo passare tutte le fasi della Red Hook.
In conclusione, dove volete arrivare e quali sono i vostri progetti per il futuro?
Il prossimo anno, vorremmo migliorare il livello della nostra serie di corse, la Leningrad Fixed Criterium. Abbiamo in programma un nuovo
modello di telai Ingram, e vogliamo passare tutte le fasi della Red Hook.
Ultimi saluti!
Vorrei salutare tutti coloro che sono interessati al nostro lavoro e ai nostri telai, grazie per la vostra intervista. Ride with pleasure. Ci
vediamo a Milano!
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Niccolò Poppi
Archivio personale
Protostoria del velocipede –
Firenze e la nascita del ciclismo
In occasione dei Mondiali di ciclismo a Firenze che si terranno a Settembre di quest’anno, ed essendo Cykeln un
magazine con sede a Firenze, mi sono persuaso a dare vita
ad una piccola rubrica, in cui raccontare il ciclismo toscano
e l’enorme importanza che il velocipede ebbe nella Firenze
dei primi 800.
Spesso quando giriamo per la città in bicicletta, non ci rendiamo conto che le stesse strade sono state percorse dalla nobiltà Fiorentina del tempo proprio in sella alle bici e
che gli stessi viali sui quali dribbliamo le auto, erano sede
di innumerevoli gare tra velocipedi, molto in voga a metà
dell’800.
Ma partiamo dall’inizio e prendiamo in carico una delicata questione di paternità legata alla stessa BICI. Tra il
1400 e il 1500 possiamo fissare la proto storia del ciclismo
Toscano per mano del più noto degli inventori mai nati,
Leonardo da Vinci. Difatti nel 1966 a Madrid, durante il
lavoro di restauro del Codice Atlantico di Leonardo Da vinci
(1480-1510), venne notato sul retro di un foglio già fittamente ricolmo della minuta grafia del geniale fiorentino, il
disegno di una macchina straordinariamente somigliante ad
una bicicletta: Un telaio portante, due ruote di stessa dimensione, la trasmissione a catena azionata da un meccanismo
a pedivelle. Questo schizzo rimasto segreto in biblioteca
Ambrosiana per più di 500 anni è stato attribuito ad un
allievo di Leonardo, che probabilmente cercava soluzioni
diverse alla costruzione della macchina volante ignorando
di aver gettato le basi per un potenziale attrezzo di loco-
che possono offrire ai giovani un esercizio ginnico utile e divertente
al tempo.
mozione di superficie.
Dal Celerifero al Velocipede
Ad ogni modo non essendoci altri elementi confutabili sulla
La storia del velocipede inizia dal celerifero del conte Mede De Sivrac
reale datazione dello schizzo di Leonardo, non possiamo
che saltare al 1868, anno che segna la comparsa del pri-
del 1791, un telaio in legno, munito di ruote fisse, spinto per mezzo
di lunghi passi dal suo cavaliere.
mo vero velocipede a pedali a Firenze.
Idea modificata poi nel 1817 dal barone tedesco Karl Drais von Sau-
La Nazione del12 settembre 1868 scrive:
sterzo aggiunto. Nel 1855 Pier Michaux, fabbro parigino, applicò
Dal giorno di Mercoledì scorso, si è veduto circolare nelle
nuove soluzioni per la biomeccanica del mezzo. Anni dopo il figlio
vie della nostra città e alle Cascine, il velocipede a due
ruote, instrumento molto sparso in Francia e Inghilterra, ma
che noi non conoscevamo ancora.
Il Sig. Favre, fabbricante a Voiron (Isère) vi saliva sopra
da sé correndo con straordinaria velocità: egli si è recato
a Firenze con l’intenzione di mettere un deposito di questi
velocipedi al bazar Europeo.
Or sono 15 anni i velocipedi erano molto di moda ma
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imperfetti, esigevano fatica ed erano diversi da quelli del sig. Favre,
erbonn, dando origine alla “Draisina” che aveva il vantaggio di uno
su una “Draisina” un pedale al mozzo della ruota anteriore, aprendo
Ernest Michaux, perfezionò la macchina dotandola di due pedali sul
mozzo della ruota anteriore. Siamo ancora lontani dall’anello di congiunzione con il disegno Leonardesco, dato che nello schizzo del
genio fiorentino il mezzo era dotato di trasmissione a catena, ma il
modello poi cavalcato da Favre era molto vicino. Assurdo pensare
che nel 1867 Guilmet e Meyer realizzarono proprio quell’anello di
congiunzione tra il velocipede del tempo e quell’incredibile disegno
di Leonardo, fabbricando la prima bici moderna, dotata di due ruote
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uguali e di trasmissione a catena sulla ruota posteriore.
Quella novità non fu però considerata che 20 anni dopo,
da altri costruttori che sfruttarono l’idea.
1869–1870 – Il Veloce Club di Firenze
La moda del velocipede prese sempre più campo; nel marzo del 1869, al giardino D’Azeglio, fu addirittura vista una
donna montare senza alcuno sforzo un velocipede e di lì a
poco le cronache si occuparono di una sfida avvenuta fra
otto velocipedisti sul viale principale delle Cascine.
Intanto presso la Barriera di Piazza degli Zuavi, era sorta
una vera e propria “scuola guida” per velocipedisti con noleggio mezzi: a Via Montebello iniziò l’attività un meccanico che costruiva velocipedi, Giovanni Santacroce, il quale
teneva molto ad esporre nel proprio laboratorio un biciclo
con sopra un cartello sul quale si leggeva: Fabbrica Italiana
Fiorentina. A Modena già dall’anno precedente si costruivano velocipedi identici a quelli Francesi.
Alla fine del 1969 Giovanni Fazzini di Pontassieve, avvocato con studio in Firenze, propose di costituire una vera e
propria associazione di velocipedisti Fiorentini. La proposta
raccolse l’adesione di personalità influenti (la bicicletta era
molto costosa al tempo e solo coloro che erano facoltosi
potevano permettersela), come il conte Augusto Mirafiori,
l’ingegner Torquato Ciofi, il principe Tommaso Corsini, che
si dissero disposti ad appoggiare in pieno l’iniziativa e supportando la formazione dell’associazione
Il 7 dicembre del 1896 nasce il “Veloce Club di Firenze”.
Una sintesi tratta da “DAL VELOCIPEDISMO A GINO BARTALI” di Capanni e Cervellati
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Christian Donaj
Christian Donaj
www.goodtimesroll.de
Eccoci:
Per la prima volta, la Red Hook Criterium si è tenuta a Barcellona. Fantastico, così ho potuto incontrare il mio amico
Carlos Serra, vedere l’headquarter di Dosnoventa e partecipare a quello che potrebbe essere l’evento migliore, più
grande e più prestigioso del mondo. È stata anche un’ottima
opportunità per fare foto uniche, conoscere nuovi amici e
correre un po’. Le foto seguenti documentano questo magnifico weekend!
Carlos, Fernando e la sua ragazza sono venuti a prendermi all’aeroporto e siamo andati subito da Dosnoventa,
che ospitava il party pre-gara. Questa bomba era proprio
all’entrata ed è stata una delle attrazioni della serata.
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1
REDHOOK
CRITERIUM
BCN
T antissimi blogger e rider europei si trovavano lì; uno di
loro è Rudy Melo, di 5th Floor UK, che qui mostra il suo
Leader Kagero con una forcella Death Spray con verniciatura custom.
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Giornata di gara, siamo da Dosnoventa, le bici del team
sono già pronte e scattanti!
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4
3
Circa 30 minuti dopo, la vietta di fronte al negozio era
Giro di qualifica, Gruppo 2, non immaginavo che le
piena di bici e persone che si divertivano e bevevano qual-
squadre fossero così forti e veloci! È valsa la pena di fare
cosa.
quest’esperienza, dovrò allenarmi davvero duramente per
correre un’altra gara, forse il prossimo anno.
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6
Senza dubbio il gruppo più forte. Questi tipi sorridono ancora dopo aver corso per 30 minuti durante le qualifiche.
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Anche Alex e Janine sono stati con me a casa di Carlos.
Qui abbiamo incontrato l’uomo che ha reso possibile la
magia di questo fantastico evento.
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Subito prima della gara ha iniziato a piovere. I partecipanti
8
non riuscivano a crederci.
Pochi minuti prima dell’inizio della gara. Ultime istruzioni.
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La gara è iniziata alla grande. 24 giri, velocità
al massimo. Location stupenda.
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La gara è finita. Stefan “Fish” Vis è il fortunato vincitore.
Scortato dal team Mash SF nella finish area.
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Il vincitore Stefan Vis con la medaglia e
la sua bici. Tutto solo sul podio dopo la
cerimonia.
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Claudio Di Santo
Google Images
ENERGY
BARS & GELS
POWERBAR ENERGIZE - C2MAX
POWERBAR RIDE ENERGY - MAGNESIUM
199 KCAL - 55 gr
220 KCAL - 55 gr
POW
Powerbar è un leader nella produzione di snack energetici
La barretta ride energy è un vero toccasana se dobbiamo
Con q
e bevande affini. Ma oggi voglio soffermarmi solamente
affrontare delle gare che richiedono uno sforzo prolungato
finiam
sugli snack. Lo snack in questione è il Powerbar cherry
e continuo. Il magnesio che è presente all’interno della
sia tec
cranberry twister (ciliegie e mirtilli rossi) con aggiunta di
barretta insieme alle noccioline e al caramello danno il
bisogn
magnesio. Questa barretta va assunta o 30min prima
giusto apporto di zuccheri per far si che l’organismo non
re que
dell’allenamento oppure durante l’allenamento (prima che
bruci tutte le nostre riserve nei primi 30 km di gara e il
mento
vi venga fame) nel momento in cui si sente una necessità
magnesio ci aiuta a prevenire i crampi e lo stress pre e
camp
di energia. Non è ideale se necessitiamo di una botta
post gara. Questa barretta come la Powerbar energize la si
are do
istantanea di energia, questa barretta fornisce un apporto
può assumere prima o durante la gara MAI DOPO (ci sono
ci per
energetico continuo nel momento in cui il corpo va sottos-
altre soluzione per il post gara). Io consiglio l’assunzione
così l
forzo. Io la uso costantemente quando faccio uscite di
della ride energy 20 minuti prima della performance
che s
gruppo che superano i 70km. Quindi ricapitolando la si
accompagnata da una bella borraccia di acqua per
mese
può consumare o PRIMA o DURANTE l’allenamento.
idratare il corpo e dare la possibilità al magnesio di agire
recup
sulle fibre muscolari più stressate.
iniziar
Costo della barretta: 1,70 €
dell’a
Costo della barretta: 1,53 €
solo c
Altam
um.
Costo
UM
POWERBAR PROTEIN PLUS - L-CARNITINE
POWERBAR PROTEIN PLUS - L-CARNITINE
135 KCAL - 35 gr
135 KCAL - 35 gr
amo
Con questa barretta andiamo più sullo specifico. Quando
Con questa barretta andiamo più sullo specifico. Quando
gato
finiamo un workout o un allenamento che sia in bici o che
finiamo un workout o un allenamento che sia in bici o che
della
sia tecnico muscolare in palestra alla fine abbiamo sempre
sia tecnico muscolare in palestra alla fine abbiamo sempre
POWERBAR FRUIT GEL - C2MAX
no il
bisogno di un recovery. Il recovery ci permette di rigenera-
bisogno di un recovery. Il recovery ci permette di rigenera-
107 KCAL - 41 gr
non
re quelle fasce muscolari più sollecitate durante l’allena-
re quelle fasce muscolari più sollecitate durante l’allena-
e il
mento permettendoci un recupero più veloce. Qui entra in
mento permettendoci un recupero più veloce. Qui entra in
re e
campo la barretta Protein plus che ci permette di recuper-
campo la barretta Protein plus che ci permette di recuper-
la si
are dopo l’allenamento e grazie all’aiuto della L-Carnitina
are dopo l’allenamento e grazie all’aiuto della L-Carnitina
sono
ci permette anche di accellerare il metabolismo favorendo
ci permette anche di accellerare il metabolismo favorendo
ione
così la perdità di grasso corporeo. Questo non vuol dire
così la perdità di grasso corporeo. Questo non vuol dire
ance
che se vi mangiate una scatola di Protein Plus per un
che se vi mangiate una scatola di Protein Plus per un
per
mese diventate Froome, sia chiaro, vi da una mano a
mese diventate Froome, sia chiaro, vi da una mano a
gire
recupare le forze. La si può assumere metà poco prima di
recupare le forze. La si può assumere metà poco prima di
iniziare il workout e l’altra metà nei 20 minuti dopo la fine
iniziare il workout e l’altra metà nei 20 minuti dopo la fine
dell’allenamento. Da non sostituire ad un pasto. Serve
dell’allenamento. Da non sostituire ad un pasto. Serve
solo come complento di aiuto per il nostro organismo.
solo come complento di aiuto per il nostro organismo.
Altamente consigliata dopo gare come: granfondo o criteri-
Altamente consigliata dopo gare come: granfondo o criteri-
um.
um.
Costo della barretta: 1,40 €
Costo della barretta: 2,10 €
SPEED BOOSTER PLUS 2 - AMMINO MAX
260 KCAL - 25 ml
Questo è il prodotto più specifico della mia recensione. Lo
Molto spesso ci capita di trovarci durante un uscita in un
speed booster plus 2 della Weider ha al suo interno 1569
punto in cui le maltodestrine non ci aiutano più e l’acqua
mg di guaranà che sono sciolti in una soluzione pura di
non ci basta più per recuperare o per tornare indietro. Qui
amminoacidi effervescenti. Questa ampolla vi consente di
entra in gioco il Powerbar Gel. Durante lo sforzo, abbiamo
avere la MASSIMA ossigenazione del sangue. Non si parla
bisogno di reintegrare costantemente i nostri sali minerali,
di doping, qui è tutto naturale. La si assume 30 minuti
ma spesso capita di non avere dietro il magnesio o qualco-
prima della gara (usatela solamente in gara) senza aggiun-
sa di simile e allora possiamo avvalerci del mitico gel.
ta di acqua. Si noterà per chi usa il cardiofrequenzimetro
Questo gel è da usare SOLAMENTE durante e nel momen-
un’aumento delle pulsazioni. Se siete abituati a correre
to di bisogno massimo di ossigenazione. Non usatelo ne
con delle frequenze molto basse queste saliranno su
prima ne dopo, non avrebbe nessun effetto. Vi consiglio
sicuramente di un paio di bpm. Di tutti gli shot che uso
vivamente di bere dopo l’assunzione del gel quanta più
questo è il migliore. Effetto immediato, lunga durata e
acqua potete riuscire a buttar giù. Si rischia a volte che il
sopratutto efficenza. Se siete dei puristi dell’allenamento
gel ci metta un bel pò a scendere e a fare effetto se non
ve lo sconsiglio, diciamo che questo è un “aiuto” naturale
viene aiutato dall’acqua.
per essere più performanti in gara, anche se la perfor-
Costo della barretta: 1,09 €
mance in bici non è dettata dalle sostanze energetiche ma
da quanta gamba abbiamo.
Costo della barretta: 2,50 €
66
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#08
F R E E
n o v e m b e r
(sempre in ritardo)
il nostro bello, siamo free
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