EPISTOLARIO 2010
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EPISTOLARIO 2010
21 BENIN In Benin, presso le missioni dei padri Cappuccini delle Marche, fra i quali è presente padre Vincenzo Febi di Fermo, si sono recati due gruppetti di giovani in periodi diversi: dapprima Samantha Chiarini e Marta Tarquini di Fermo e poi Valentina Minnucci di Fermo, Cristian Rossi di Ponzano e Alice Ciccolini di Porto sant’Elpidio; condividendo alcuni giorni tra arrivi e partenze. Già da diversi anni, l’associazione Aloe sostiene i missionari cappuccini del Benin con l’appoggio all’orfanotrofio di Cotonou e con il contributo alla escavazione di pozzi nella missione di Ina, nel nord del paese. Quest’anno invece il progetto appoggiato è quello del completamento di alcune strutture di una scuola materna nei pressi della missione di Cotonou. Pur essendoci state alcune nostre presenze in Benin, è soprattutto con questa estate che si è inaugurata una presenza più consistente dei nostri giovani nella missione, che speriamo si possa intensificare nei prossimi anni, anche con l’organizzazione di gruppi di lavoro. Cotonou, venerdì 6 agosto 2010 Carissimi Amici, in questi primi dieci giorni abbiamo fatto moltissime cose .... Cominciamo dall'inizio: scese dall'aereo senza valigie perché disperse, i frati non si sono svegliati per venirci a prendere e ci hanno lasciate sole alle due di notte in aeroporto. Per fortuna un sorvegliante ci ha aiutate e siamo riuscite a raggiungere telefonicamente i frati. Dopo aver dormito tutto il giorno per la stanchezza accumulata da Mianda, alle cinque del 28 mattina abbiamo fortunatamente recuperato le valigie. Nei giorni seguenti abbiamo visitato le tre case d'accoglienza di Cotonou. La prima è stata quella di Saint Joseph, dove vengono accolte solo le ragazze dai 10 ai 18 anni. In questo periodo le tre case sono semi vuote a causa delle vacanze estive. A Saint Joseph abbiamo trascorso la giornata con le ragazze insegnando loro le nostre danze ebraiche in cambio dei balli tipici del Benin. Ci siamo divertite molto e le ragazze erano entusiaste! Nella seconda casa, quella di Sainte Famille, costruita recentemente e situata nella periferia di Cotonou immersa nel verde, ci sono i bambini dai 5 ai 10 anni. Mentre con Maximen visitavamo l'intera struttura i bambini ci seguivano festosi e contenti di mostrarci le loro camerette, la scuola e tutti gli ambienti dove trascorrono le loro giornate. Emozionante è stata la loro accoglienza, fatta di abbracci, coccole e grandi sorrisi. Abbiamo trascorso un po' di tempo con loro scattando foto e strapazzandoli un po'. La terza casa é quella di Saint Pio', completamente deserta, che accoglie ragazzi dai 10 ai 18 anni. Poiché Cotonou è una città troppo caotica, nel week end ci siamo rifugiate dalle suore Clarisse di Zinviè, dove nel loro Monastero immerso nella foresta abbiamo avuto il piacere di trascorrere del tempo con la gente dei villaggi che ci ha accolto molto calorosamente. In quell'ambiente cosi' diverso da quello di Cotonou, la popolazione vive in case fatte di terra, senza corrente e in maniera estremamente semplice. Dopo questa bellissima esperienza fuori programma, ci siamo trasferite a Ouidah per due giorni. Durante il soggiorno padre Giulio e padre Damiano ci hanno gentilmente dedicato tutto il loro tempo per visitare: la città di Ouidah, il Museo della Storia degli Schiavi, la "Porta del non ritorno", la "Porta del ritorno", la Cattedrale e Ganviè la Venezia dell'Africa. Pienamente soddisfatte di tutto quello che in cosi' poco tempo siamo riuscite a vedere, con molta tristezza ci siamo diretti a Cotonou attraversando la via del mare. 22 Nel tragitto l'Oceano si affacciava alla nostra destra mentre a sinistra un bosco di palme da cocco ombreggiava la nostra strada. Di tanto in tanto piccoli villaggi di pescatori dominavano la spiaggia con le loro tipiche costruzioni di semplici foglie di palme intrecciate. Dopo questo affascinante percorso che nulla a da invidiare alle splendide cartoline caraibiche, siamo arrivate a destinazione. Nei giorni seguenti abbiamo visitato la città di Porto Novo, il suo museo d'arte e cultura afrobrasiliano, il Palazzo Reale. Abbiamo partecipato a una lunga messa celebrativa di 4 ore per l'ordinazione di 18 sacerdoti locali e alla successiva festa con banchetto e musica. Oltretutto per assaporare il brivido di percorrere le strade di Cotonou in pieno traffico, siamo salite in sella ad una TAXI MOTO in tre per raggiungere il mercato piu' grande della città. L' esperienza é stata cosi' divertente che l'abbiamo anche ripetuta e filmata!!!! Tornando a cose piu' importanti, proprio oggi con padre Vincenzo abbiamo visitato l'asilo di cui abbiamo finanziato il progetto per la costruzione delle mura di cinta e dei bagni. La maestra che ci ha accolto, ci ha mostrato il muro terminato e il luogo dove verranno situati i bagni. Dopo la visita alle aule ci ha indicato il posto dove verrà affissa una targa di ringraziamento per ALOE. Felici di toccare con mano la realizzazione dei nostri progetti abbiamo dedicato tutto il pomeriggio all'acquisto degli oggetti per i nostri mercatini. Siamo riuscite a far fruttare le 100 euro con un proficuo bottino...!!!!!!! Scusate se pur con una lunga lettera non siamo riuscite a raccontare nel dettaglio le nostre avventure con annesse emozioni che contiamo di poter condividere con voi nelle prossime KOINONIE. Domani finalmente partiremo per il grande NORD dove contiamo di vivere esperienze ancora piu' dirette nei villaggi poveri che visiteremo, sperando di lavorare con i bambini disabili del centro delle suore indiane e giocare con i bambini del villaggio di Inà. In questi prossimi giorni la corrente elettrica é disponibile solo 2 ore la sera e la linea internet é limitata. Speriamo di risentirci presto e in attesa dell'arrivo del " BELLO, BRUTTO E CATTIVO" (assegnate voi i ruoli!!!!) le due pazzarelle beninoise vi salutano e vi abbracciano calorosamente. Alla prossima puntata......... Marta e Samantha. Ina, 10 agosto 2010 Ciao "Iovo' ", eccoci di nuovo qui per raccontarvi il proseguimento del nostro viaggio. Venerdi scorso alle ore 6 siamo partite per il nord intraprendendo un viaggio allucinante di 10 ore. Immaginate un caldo terribile, l'odore nauseante degli scarichi dei veicoli, pressate come sardine in scatola senza la possibilità di muovere braccia e gambe e bagnate fradice per l'ultima metà del viaggio a causa di un acquazzone preso in pieno durante una delle rare soste!!! Stremate e al limite della sopportazione siamo giunte alla tanto desiderata destinazione. Nei giorni seguenti abbiamo visitato il centro d'accoglienza per i bambini orfani di madre rifiutati dai padri e abbandonati secondo la tradizione Bariba'; la casa del vescovo di Ndali'; il centro maternità e il dispensario di Inà; il villaggio di Guà e il centro nutrizionale delle suore indiane che abbiamo iniziato a frequentare dove stiamo cercando di dare una mano come possiamo. Siamo molto felici di aver preso la decisione di venire qui per 10 giorni perchè questa è l'Africa che cercavamo. 23 Abbiamo la luce solo 3 ore al giorno, non abbiamo quasi mai la linea internet, viviamo sempre a contatto con la popolazione dei villaggi..In questi giorni seguendo le attività principali dei frati del posto ci siamo rese conto dei vari problemi e dei bisogni della popolazione di questa zona. Ora purtroppo dobbiamo lasciare il computer perchè stà per andare via la luce, speriamo di riavere presto la linea per potervi illustrare le nostre idee sui progetti da poter realizzare. A presto, Marta e Samantha Cotonou, domenica 15 agosto 2010 Odabo (ciao) amici di Aloe! Eccoci a raccontarvi la nostra prima settimana qui a Cotonou! Superati i primi problemi con le valigie disperse ma recuperate dopo 2 giorni, questa prima settimana é stata trascorsa con l'intento di farci conoscere e conoscere i frati che ci ospitano, cercando di rispettare il più possibile i loro tempi e i loro impegni! Siamo stati molto apprezzati per questo e ci sentiamo come a casa nostra, sono sempre tutti molto gentili e sorridenti e trascorrono volentieri del tempo a parlare e a scherzare con noi... Proprio a causa di molti impegni che hanno avuto in questa settimana, per ora abbiamo visitato il mercato della via libanese con fra Luigi, la parrocchia dove opera padre Vincenzo e tutto il suo quartiere, il mercatino artigianale dove abbiamo fatto interessanti acquisti per i mercatini di Aloe. Inoltre abbiamo potuto partecipare a diverse feste che seguono le celebrazioni di matrimoni e battesimi. Questa é stata un'occasione per conoscere da vicino la loro cultura, le loro radici e quindi apprezzare la loro musica, le danze, il cibo, gli abiti e l'entusiasmante ospitalità che li caratterizza. Questa, come ha ironizzato anche padre Vincenzo, non é proprio l'Africa che muore di fame... e mentre Vale e Alice (ribattezzate le due clarisse) sono a volte scettiche, Cristian ne approfitta per ingurgitare di tutto e di più, della serie quello che non strozza ingrassa!! Siamo un po’ dispiaciuti del fatto che non ci sono i bambini dell'orfanotrofio perché i frati per il mese di agosto li hanno trasferiti in una casa famiglia a nord...cosi tutte le cose che abbiamo preparato e portato per loro saranno consegnate solo a settembre... non per questo ci siamo persi d'animo... infatti per la prossima settimana abbiamo molti appuntamenti: visitare la scuola di cui Aloe finanzia il progetto, fare visita al carcere minorile dove opera padre Vincenzo e il manicomio di Cotonou... Per ora non abbiamo progettato di andare ad Inà perché ci siamo resi conto che per i frati é un viaggio impegnativo e dispendioso cosi se possibile andremo l'ultima settimana! Tra le cose con le quali abbiamo trovato maggiore difficoltà c'é sicuramente il clima...non abbiamo ancora visto uno spiraglio di sole, il cielo é sempre coperto di nuvole e l'umidità pervade ogni cosa: i muri, i mobili e i letti dove dormiamo...un toccasana per l'asma di Vale! Con nostra meraviglia non ci sono molte zanzare e possiamo tranquillamente bere la loro acqua anche se é molto pesante e per esempio fare la doccia non ci dà la sensazione di essere puliti a fondo...inoltre Cotonou, essendo una vera e propria metropoli, é caotica, sporca, polverosa e inquinata da uno smog soffocante!Siamo circondati da sciami di Zam, i motorini grazie ai quali la gente si sposta... Come ci é stato insegnato al corso, noi ragazze per integrarci a pieno abbiamo impiegato 5 ore per farci fare le Blada, le loro tipiche treccine... Cristian, evidentemente impossibilitato a farlo, ha tentato di integrarsi con le parrucchiere. A parte gli scherzi, la nostra triade é molto affiatata e ben inserita tra la gente con cui entra in contatto sfoggiando varie lingue, dialetto marchigiano compreso! Vi aggiorneremo la prossima settimana con il seguito della nostra avventura...un saluto dai vostri Yowo (uomo bianco)!!! Cristian, Valentina, Alice 24 Cotonou, martedì 17 agosto 2010 Ciao a tutti, eccoci di ritorno dopo il soggiorno al nord che ci ha un po' isolate dati i problemi di linea internet! Come saprete ormai tutti Samantha ha contratto la malaria e dopo un ferragosto da "brivido" (in tutti i sensi!), ora sta molto meglio. Questa mattina abbiamo fatto il test ed è risultato negativo per entrambe.. Malanni a parte domani torneremo in Italia ma prima vi dobbiamo almeno accennare i progetti discussi con i frati di Inà di cui quella zona necessiterebbe la realizzazione. Ve li elenchiamo brevemente poi discuterne insieme a riunione. 1- Promozione delle adozioni a distanza 2- Acquisto di un trattore per i contadini della zona 3- Realizzazione di una scuola per il secondo ciclo del collegio 4- Costruzione di un centro sportivo attraverso un contributo con qualche federazione sportiva italiana Per il resto il nostro soggiorno é stato molto movimentato. Oltre alle belle visite turistiche fatte a sud, a nord siamo riuscite a vivere a pieno la vita dei villaggi come desideravamo. Abbiamo realizzato numerose attività con i bambini di Inà e dei vari villaggi: giochi di squadra a premi, danze in cerchio, disegni liberi con i colori per il corpo, una partita di calcio con le divise della Firmum... tutto riuscitissimo con grande entusiasmo dei bambini, soprattutto la partita che ha praticamente coinvolto tutta la città evidenziando il bisogno di un centro sportivo che possa anche servire a togliere i ragazzi dalla strada. La partita tra le squadre da noi denominate "Cotonou" e "Inà" si è conclusa con la vittoria di Cotonou alla quale abbiamo consegnato lo scudetto Firmun e a tutti i giocatori sono rimaste le divise in regalo. Siamo molto soddisfatte del lavoro fatto, è ora di preparare le valigie per tornare in Italia... Grazie a tutti dei messaggi di conforto per i nostri piccoli incidenti di percorso... non avevamo dubbi sulla vostra presenza che ci ha accompagnato per tutto il viaggio. Un abbraccio forte e un arrivederci a presto. PS: Oggi Cristian è rimasto qui con noi a Cotonou invece di partire per Ouidà con Valentina e Alice per via della dissenteria! e poi è spuntato LU PEPU che è rimasto a pranzo con noi per poi ripartire insieme a Marco per Ouidà! Marta e Samantha. Cotonou, giovedì 19 agosto 2010 Ciao amici di Aloe! Come potete vedere vi inviamo in anticipo la nostra seconda lettera perché domani mattina partiamo molto presto per Inà, dove sarà più difficile utilizzare la connessione internet. Anche questa settimana l'abbiamo vissuta più da turisti visitando i vari luoghi caratteristici come la capitale Porto Novo, Ouidah e Ganvié. A Porto Novo abbiamo visitato il museo di storia della dinastia creola Da Silva e una tipica reggia dei re che si sono susseguiti in questa città. Successivamente siamo stati 2 giorni a Ouidah ospiti di padre Giulio; Cristian non é potuto venire causa problemi intestinali ma tranquilli perché Lu Meu s'é ripreso e sta tornando più affamato di prima... Grazie alla guida turistica offertaci da padre Luigi all'andata abbiamo percorso il suggestivo lungomare che collega Cotonou a Ouidah fermandoci ad ammirare il lavoro dei pescatori. Inoltre abbiamo visto le varie 25 porte della città e il museo legati alla storia della tratta degli schiavi. Nel pomeriggio siamo state in alcuni villaggi vicini alla casa di formazione di padre Giulio riuscendo finalmente, anche se per poco, a fare dei giochi con i bambini del posto. La mattina seguente abbiamo visitato il dispensario, il panificio e, percorrendo le ampie campagne coltivate, siamo giunte al confine con il Togo. Stamattina abbiamo fatto tappa a Ganvié, bellissima e suggestiva città sull'acqua...come i bambini ci vedevano passare non urlavano altro che "Jowo cadeaux". Ad Inà staremo fino a sabato prossimo e speriamo di vivere a pieno la vita nei villaggi e riuscire a portare un po di divertimento e gioco ai bambini; non ci facciamo grandi aspettative perché alcuni villaggi sono distanti dal convento e dobbiamo sempre essere accompagnati da qualcuno che ci traduca anche dal francese al fon. Ci sembra comunque opportuno rispettare i loro impegni, anche perché padre Luigi, Lazard, Vincenzo e August si sono raccomandati sulla condotta da tenere una volta arrivati al nord per evitare di creare disagi. Ci siamo resi conto che il mese di agosto non é adatto per chi vuole venire in benin a visitare gli orfanotrofi e la scuola ed avere la possibilità di rendersi utili in qualche modo; i frati ci hanno infatti spiegato che l'anno scolastico é come il nostro quindi i bambini sono ora in vacanza e per stare con loro sarebbe l'ideale venire fino a metà luglio, quando le cose da fare sono davvero molte. Siamo stati con padre Vincenzo a vedere il muro di cinta finanziato da Aloe, ed é stato realizzato un ottimo lavoro. Abbiamo avuto modo di conoscere una delle maestre che ci ha parlato delle molteplici difficoltà della realtà scolastica locale. Ci sentiamo la prossima settimana per raccontarvi la nostra esperienza al nord del Benin. Alice, Cristian, Valentina. Cotonou. Sabato 28 agosto 2010 Un saluto a tutti! Come sapete questa settimana siamo stati ad Inà, ospiti della struttura che i frati cappuccini hanno in questo villaggio; non mancheremo dunque di raccontarvi, con questa ultima mail, la nostra esperienza! Durante le 10 ore di viaggio necessarie per giungere a destinazione, abbiamo potuto osservare di tutto!! La strada che collega il sud al nord del Benin sembrava infinita; é sì asfaltata, ma la prima metà é dissestata e piena di buche che, grazie alla guida molto, ma moooolto, "sportiva" di fra August, siamo riusciti ad evitare con simpatici slalom! Potete immaginare che viaggio di lusso! Al ritorno non é andata meglio, anzi! Più che un viaggio un' odissea, stipati in sette come sardine in una macchina da cinque posti con un nuovo autista, per niente pratico. Appena arrivati, abbiamo subito notato la differenza climatica con il sud, é stato spesso nuvoloso ma più volte é uscito il sole che quando picchia é più sopportabile vista la ridotta umidità rispetto a Cotonou! Abbiamo gradevolmente constatato che l'aria era molto più respirabile grazie all'assenza dello smog soffocante tipico della città! La vita del villaggio scorreva con una calma, monotonia e tranquillità disarmanti, tant’é che spesso, per come siamo abituati noi, durante le giornate la noia prendeva il sopravvento! I primi giorni abbiamo cercando di ambientarci passeggiando per le vie del villaggio e osservando l'enorme varietà che ci circondava. I bambini ci guardavano curiosi, a volte spaventati, perché raramente vedono un bature (come qui chiamano l'uomo bianco)! Nonostante ciò, nessuno mancava di salutarci e darci il benvenuto e, con alcuni di loro, ci siamo divertiti a fare sculture con i palloncini. A differenza di come hanno scritto Marta e Samantha, all'inizio non abbiamo trovato tra frati e suore un atteggiamento cosi aperto a renderci partecipi delle loro attività. In particolare con le suore abbiamo impiegato un po’ per accaparrarci la loro fiducia. Cercando di non essere troppo invadenti, ci siamo accordati con loro e le maestre per fare attività ludiche con i bambini solo la mattina, durante la loro mezz'ora di ricreazione. Le suore, infatti, durante l'estate, aiutano i bimbi a 26 migliorare l'apprendimento del francese accogliendoli nelle loro scuola, che é una sede indipendente dai frati legati a padre Vincenzo. Nella scuola hanno anche uno centro di riabilitazione fisioterapica. Oltre a cercare di fare con loro dei giochi e quindi regalargli momenti di divertimento, abbiamo lasciato alla responsabile diverso materiale didattico offerto dal Kappagiovani (manifestazione sportiva e artistica per bambini che si svolge da 3 anni a Capparuccia di Ponzano di Fermo). Inoltre abbiamo visitato più volte il dispensario, sempre gestito dalle suore; qui abbiamo lasciato un po’ di giochi e vestiti per i più piccoli che vengono accolti in questa struttura, sia ambulatoriale che di degenza. La suora, specializzata in scienze infermieristiche, aiuta madri e neonati per diversi disagi medico-sanitari; anche se qui il cibo non manca vi sono gravi problemi di malnutrizione la cui causa principale é l'assenza di un'educazione alimentare. Le problematiche igienico-sanitarie complicano inevitabilmente la qualità della vita e lo stato di salute di molte persone. L'opera delle suore, quindi, non si ferma all'assistenza medica di prima necessità ma mira ad informare ed educare la popolazione cercando di modificarne i comportamenti a rischio radicati da tempo. Ovviamente cio non é facile, il percorso da fare é molto lungo, considerando che spesso mancano medicinali e latte in polvere necessari alla sopravvivenza dei più piccoli! Abbiamo visitato anche il dispensario pubblico e il centro di maternità dove abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un parto naturale!!Solo le due coraggiose Alice e Valantina (come é stata ribattezzata) hanno assistito al parto! Lu Meu, invece, se l'é fatta sotto e, per evitare di farci rivedere tutto quello che aveva mangiato a colazione, ha preferito aspettare fuori! Dice che assisterà unicamente al parto della sua, ancora sconosciuta moglie!! E’ stata un'esperienza indimenticabile considerate le modalità e il luogo in cui é avvenuta, al ritorno vi daremo i dettagli! L'infermiera, inoltre, é stata disponibile e gentile nell'illustrarci come vengono offerte cure, vaccini e controlli a mamme e neonati. Tranquilli abbiamo documentato tutto con mini videoclip stile Overland che non mancheremo di farvi vedere! Infine, percorrendo una delle tante strade battute in terra rossa, ci siamo allontanati dal centro di Inà per addentrarci all'interno della fitta vegetazione e, attraversando campi di mais e cotone, siamo giunti al vicino villaggio di Gouà, dove abbiamo trascorso un pomeriggio insieme alla popolazione. Siamo rientrati a Cotonou ieri sera e siamo davvero rimasti colpiti dall'accoglienza calorosa di tutti i ragazzi che studiano qui! Domani ci sarà una grande festa e tutti oggi sono indaffarati con i preparativi! Durante gli ultimi giorni contiamo di visitare con padre Vincenzo il carcere minorile e il manicomio...sperando realmente che ci accompagni! A giorni, inoltre, faremo una piccola riunione con lui per discutere in merito di alcune adozioni a distanza che vorrebbe avviare e di un altro progetto da lui proposto di cui vi parleremo meglio al ritorno. In conclusione di questo viaggio che dire? Di certo una splendida parentesi di conoscenza di questa realtà cosi diversa dalla nostra...ripartiamo per l'Italia con un po’ di amarezza per non aver potuto partecipare concretamente o anche prendere visione delle attività scolastiche della scuola di cui Aloe ha finanziato il muro di cinta, essendo vuota in questo periodo. Questo vale anche per gli orfanotrofi e la scuola ad Inà! Ci mancheranno di sicuro i sorrisi e il calore di questo popolo cosi aperto allo straniero, la semplicità di bambini che si entusiasmano per ogni piccola attenzione che gli viene data, la possibilità di renderci conto che significa affrontare ogni piccola cosa quotidiana con risorse minime. Ci sogneremo il gusto dell'Ananas "vera" e dell' Ignam (tubero simile alla patata)! Non ci mancherà di certo l'insopportabile umidità, mangiare sempre riso e cous cous, bere acqua dal gusto discutibile, respirare lo smog soffocante della città ed essere circondati da cosi tanta sporcizia. La cosa che più di tutte ci lascia l'amaro in bocca é la continua richiesta da parte della gente di soldi, é davvero il danno più grande che l'uomo bianco ha fatto qui rendendoli dei mendicanti e dando loro un'idea sbagliata di alcuni di noi! Un abbraccio a tutti! Alice, Cristian, Valentina.