EPISTOLARIO 2010

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EPISTOLARIO 2010
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BENIN
In Benin, presso le missioni dei padri Cappuccini delle Marche, fra i quali è presente padre Vincenzo
Febi di Fermo, si sono recati due gruppetti di giovani in periodi diversi: dapprima Samantha Chiarini
e Marta Tarquini di Fermo e poi Valentina Minnucci di Fermo, Cristian Rossi di Ponzano e Alice
Ciccolini di Porto sant’Elpidio; condividendo alcuni giorni tra arrivi e partenze. Già da diversi anni,
l’associazione Aloe sostiene i missionari cappuccini del Benin con l’appoggio all’orfanotrofio di
Cotonou e con il contributo alla escavazione di pozzi nella missione di Ina, nel nord del paese.
Quest’anno invece il progetto appoggiato è quello del completamento di alcune strutture di una
scuola materna nei pressi della missione di Cotonou. Pur essendoci state alcune nostre presenze in
Benin, è soprattutto con questa estate che si è inaugurata una presenza più consistente dei nostri
giovani nella missione, che speriamo si possa intensificare nei prossimi anni, anche con
l’organizzazione di gruppi di lavoro.
Cotonou, venerdì 6 agosto 2010
Carissimi Amici,
in questi primi dieci giorni abbiamo fatto moltissime cose ....
Cominciamo dall'inizio: scese dall'aereo senza valigie perché disperse, i frati non si sono svegliati
per venirci a prendere e ci hanno lasciate sole alle due di notte in aeroporto. Per fortuna un
sorvegliante ci ha aiutate e siamo riuscite a raggiungere telefonicamente i frati. Dopo aver dormito
tutto il giorno per la stanchezza accumulata da Mianda, alle cinque del 28 mattina abbiamo
fortunatamente recuperato le valigie.
Nei giorni seguenti abbiamo visitato le tre case d'accoglienza di Cotonou. La prima è stata quella di
Saint Joseph, dove vengono accolte solo le ragazze dai 10 ai 18 anni. In questo periodo le tre case
sono semi vuote a causa delle vacanze estive. A Saint Joseph abbiamo trascorso la giornata con le
ragazze insegnando loro le nostre danze ebraiche in cambio dei balli tipici del Benin. Ci siamo
divertite molto e le ragazze erano entusiaste! Nella seconda casa, quella di Sainte Famille, costruita
recentemente e situata nella periferia di Cotonou immersa nel verde, ci sono i bambini dai 5 ai 10
anni. Mentre con Maximen visitavamo l'intera struttura i bambini ci seguivano festosi e contenti di
mostrarci le loro camerette, la scuola e tutti gli ambienti dove trascorrono le loro giornate.
Emozionante è stata la loro accoglienza, fatta di abbracci, coccole e grandi sorrisi. Abbiamo
trascorso un po' di tempo con loro scattando foto e strapazzandoli un po'. La terza casa é quella di
Saint Pio', completamente deserta, che accoglie ragazzi dai 10 ai 18 anni.
Poiché Cotonou è una città troppo caotica, nel week end ci siamo rifugiate dalle suore Clarisse di
Zinviè, dove nel loro Monastero immerso nella foresta abbiamo avuto il piacere di trascorrere del
tempo con la gente dei villaggi che ci ha accolto molto calorosamente. In quell'ambiente cosi'
diverso da quello di Cotonou, la popolazione vive in case fatte di terra, senza corrente e in maniera
estremamente semplice.
Dopo questa bellissima esperienza fuori programma, ci siamo trasferite a Ouidah per due giorni.
Durante il soggiorno padre Giulio e padre Damiano ci hanno gentilmente dedicato tutto il loro
tempo per visitare: la città di Ouidah, il Museo della Storia degli Schiavi, la "Porta del non ritorno",
la "Porta del ritorno", la Cattedrale e Ganviè la Venezia dell'Africa. Pienamente soddisfatte di tutto
quello che in cosi' poco tempo siamo riuscite a vedere, con molta tristezza ci siamo diretti a
Cotonou attraversando la via del mare.
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Nel tragitto l'Oceano si affacciava alla nostra destra mentre a sinistra un bosco di palme da cocco
ombreggiava la nostra strada. Di tanto in tanto piccoli villaggi di pescatori dominavano la spiaggia
con le loro tipiche costruzioni di semplici foglie di palme intrecciate. Dopo questo affascinante
percorso che nulla a da invidiare alle splendide cartoline caraibiche, siamo arrivate a destinazione.
Nei giorni seguenti abbiamo visitato la città di Porto Novo, il suo museo d'arte e cultura afrobrasiliano, il Palazzo Reale. Abbiamo partecipato a una lunga messa celebrativa di 4 ore per
l'ordinazione di 18 sacerdoti locali e alla successiva festa con banchetto e musica. Oltretutto per
assaporare il brivido di percorrere le strade di Cotonou in pieno traffico, siamo salite in sella ad una
TAXI MOTO in tre per raggiungere il mercato piu' grande della città. L' esperienza é stata cosi'
divertente che l'abbiamo anche ripetuta e filmata!!!!
Tornando a cose piu' importanti, proprio oggi con padre Vincenzo abbiamo visitato l'asilo di cui
abbiamo finanziato il progetto per la costruzione delle mura di cinta e dei bagni. La maestra che ci
ha accolto, ci ha mostrato il muro terminato e il luogo dove verranno situati i bagni. Dopo la visita
alle aule ci ha indicato il posto dove verrà affissa una targa di ringraziamento per ALOE. Felici di
toccare con mano la realizzazione dei nostri progetti abbiamo dedicato tutto il pomeriggio
all'acquisto degli oggetti per i nostri mercatini. Siamo riuscite a far fruttare le 100 euro con un
proficuo bottino...!!!!!!!
Scusate se pur con una lunga lettera non siamo riuscite a raccontare nel dettaglio le nostre avventure
con annesse emozioni che contiamo di poter condividere con voi nelle prossime KOINONIE.
Domani finalmente partiremo per il grande NORD dove contiamo di vivere esperienze ancora piu'
dirette nei villaggi poveri che visiteremo, sperando di lavorare con i bambini disabili del centro
delle suore indiane e giocare con i bambini del villaggio di Inà. In questi prossimi giorni la corrente
elettrica é disponibile solo 2 ore la sera e la linea internet é limitata.
Speriamo di risentirci presto e in attesa dell'arrivo del " BELLO, BRUTTO E CATTIVO"
(assegnate voi i ruoli!!!!) le due pazzarelle beninoise vi salutano e vi abbracciano calorosamente.
Alla prossima puntata.........
Marta e Samantha.
Ina, 10 agosto 2010
Ciao "Iovo' ",
eccoci di nuovo qui per raccontarvi il proseguimento del nostro viaggio. Venerdi scorso alle ore 6
siamo partite per il nord intraprendendo un viaggio allucinante di 10 ore. Immaginate un caldo
terribile, l'odore nauseante degli scarichi dei veicoli, pressate come sardine in scatola senza la
possibilità di muovere braccia e gambe e bagnate fradice per l'ultima metà del viaggio a causa di un
acquazzone preso in pieno durante una delle rare soste!!! Stremate e al limite della sopportazione
siamo giunte alla tanto desiderata destinazione.
Nei giorni seguenti abbiamo visitato il centro d'accoglienza per i bambini orfani di madre rifiutati
dai padri e abbandonati secondo la tradizione Bariba'; la casa del vescovo di Ndali'; il centro
maternità e il dispensario di Inà; il villaggio di Guà e il centro nutrizionale delle suore indiane che
abbiamo iniziato a frequentare dove stiamo cercando di dare una mano come possiamo. Siamo
molto felici di aver preso la decisione di venire qui per 10 giorni perchè questa è l'Africa che
cercavamo.
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Abbiamo la luce solo 3 ore al giorno, non abbiamo quasi mai la linea internet, viviamo sempre a
contatto con la popolazione dei villaggi..In questi giorni seguendo le attività principali dei frati del
posto ci siamo rese conto dei vari problemi e dei bisogni della popolazione di questa zona. Ora
purtroppo dobbiamo lasciare il computer perchè stà per andare via la luce, speriamo di riavere
presto la linea per potervi illustrare le nostre idee sui progetti da poter realizzare.
A presto,
Marta e Samantha
Cotonou, domenica 15 agosto 2010
Odabo (ciao) amici di Aloe!
Eccoci a raccontarvi la nostra prima settimana qui a Cotonou! Superati i primi problemi con le
valigie disperse ma recuperate dopo 2 giorni, questa prima settimana é stata trascorsa con l'intento
di farci conoscere e conoscere i frati che ci ospitano, cercando di rispettare il più possibile i loro
tempi e i loro impegni! Siamo stati molto apprezzati per questo e ci sentiamo come a casa nostra,
sono sempre tutti molto gentili e sorridenti e trascorrono volentieri del tempo a parlare e a scherzare
con noi... Proprio a causa di molti impegni che hanno avuto in questa settimana, per ora abbiamo
visitato il mercato della via libanese con fra Luigi, la parrocchia dove opera padre Vincenzo e tutto
il suo quartiere, il mercatino artigianale dove abbiamo fatto interessanti acquisti per i mercatini di
Aloe. Inoltre abbiamo potuto partecipare a diverse feste che seguono le celebrazioni di matrimoni e
battesimi. Questa é stata un'occasione per conoscere da vicino la loro cultura, le loro radici e quindi
apprezzare la loro musica, le danze, il cibo, gli abiti e l'entusiasmante ospitalità che li caratterizza.
Questa, come ha ironizzato anche padre Vincenzo, non é proprio l'Africa che muore di fame... e
mentre Vale e Alice (ribattezzate le due clarisse) sono a volte scettiche, Cristian ne approfitta per
ingurgitare di tutto e di più, della serie quello che non strozza ingrassa!!
Siamo un po’ dispiaciuti del fatto che non ci sono i bambini dell'orfanotrofio perché i frati per il
mese di agosto li hanno trasferiti in una casa famiglia a nord...cosi tutte le cose che abbiamo
preparato e portato per loro saranno consegnate solo a settembre... non per questo ci siamo persi
d'animo... infatti per la prossima settimana abbiamo molti appuntamenti: visitare la scuola di cui
Aloe finanzia il progetto, fare visita al carcere minorile dove opera padre Vincenzo e il manicomio
di Cotonou...
Per ora non abbiamo progettato di andare ad Inà perché ci siamo resi conto che per i frati é un
viaggio impegnativo e dispendioso cosi se possibile andremo l'ultima settimana! Tra le cose con le
quali abbiamo trovato maggiore difficoltà c'é sicuramente il clima...non abbiamo ancora visto uno
spiraglio di sole, il cielo é sempre coperto di nuvole e l'umidità pervade ogni cosa: i muri, i mobili e
i letti dove dormiamo...un toccasana per l'asma di Vale! Con nostra meraviglia non ci sono molte
zanzare e possiamo tranquillamente bere la loro acqua anche se é molto pesante e per esempio fare
la doccia non ci dà la sensazione di essere puliti a fondo...inoltre Cotonou, essendo una vera e
propria metropoli, é caotica, sporca, polverosa e inquinata da uno smog soffocante!Siamo circondati
da sciami di Zam, i motorini grazie ai quali la gente si sposta... Come ci é stato insegnato al corso,
noi ragazze per integrarci a pieno abbiamo impiegato 5 ore per farci fare le Blada, le loro tipiche
treccine... Cristian, evidentemente impossibilitato a farlo, ha tentato di integrarsi con le
parrucchiere.
A parte gli scherzi, la nostra triade é molto affiatata e ben inserita tra la gente con cui entra in
contatto sfoggiando varie lingue, dialetto marchigiano compreso! Vi aggiorneremo la prossima
settimana con il seguito della nostra avventura...un saluto dai vostri Yowo (uomo bianco)!!!
Cristian, Valentina, Alice
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Cotonou, martedì 17 agosto 2010
Ciao a tutti,
eccoci di ritorno dopo il soggiorno al nord che ci ha un po' isolate dati i problemi di linea internet!
Come saprete ormai tutti Samantha ha contratto la malaria e dopo un ferragosto da "brivido" (in
tutti i sensi!), ora sta molto meglio. Questa mattina abbiamo fatto il test ed è risultato negativo per
entrambe..
Malanni a parte domani torneremo in Italia ma prima vi dobbiamo almeno accennare i progetti
discussi con i frati di Inà di cui quella zona necessiterebbe la realizzazione. Ve li elenchiamo
brevemente poi discuterne insieme a riunione.
1- Promozione delle adozioni a distanza
2- Acquisto di un trattore per i contadini della zona
3- Realizzazione di una scuola per il secondo ciclo del collegio
4- Costruzione di un centro sportivo attraverso un contributo con qualche federazione sportiva
italiana
Per il resto il nostro soggiorno é stato molto movimentato. Oltre alle belle visite turistiche fatte
a sud, a nord siamo riuscite a vivere a pieno la vita dei villaggi come desideravamo. Abbiamo
realizzato numerose attività con i bambini di Inà e dei vari villaggi: giochi di squadra a premi, danze
in cerchio, disegni liberi con i colori per il corpo, una partita di calcio con le divise della Firmum...
tutto riuscitissimo con grande entusiasmo dei bambini, soprattutto la partita che ha praticamente
coinvolto tutta la città evidenziando il bisogno di un centro sportivo che possa anche servire a
togliere i ragazzi dalla strada. La partita tra le squadre da noi denominate "Cotonou" e "Inà" si è
conclusa con la vittoria di Cotonou alla quale abbiamo consegnato lo scudetto Firmun e a tutti i
giocatori sono rimaste le divise in regalo.
Siamo molto soddisfatte del lavoro fatto, è ora di preparare le valigie per tornare in Italia... Grazie a
tutti dei messaggi di conforto per i nostri piccoli incidenti di percorso... non avevamo dubbi sulla
vostra presenza che ci ha accompagnato per tutto il viaggio.
Un abbraccio forte e un arrivederci a presto.
PS: Oggi Cristian è rimasto qui con noi a Cotonou invece di partire per Ouidà con Valentina e Alice
per via della dissenteria! e poi è spuntato LU PEPU che è rimasto a pranzo con noi per poi ripartire
insieme a Marco per Ouidà!
Marta e Samantha.
Cotonou, giovedì 19 agosto 2010
Ciao amici di Aloe!
Come potete vedere vi inviamo in anticipo la nostra seconda lettera perché domani mattina partiamo
molto presto per Inà, dove sarà più difficile utilizzare la connessione internet. Anche questa
settimana l'abbiamo vissuta più da turisti visitando i vari luoghi caratteristici come la capitale Porto
Novo, Ouidah e Ganvié. A Porto Novo abbiamo visitato il museo di storia della dinastia creola Da
Silva e una tipica reggia dei re che si sono susseguiti in questa città. Successivamente siamo stati 2
giorni a Ouidah ospiti di padre Giulio; Cristian non é potuto venire causa problemi intestinali ma
tranquilli perché Lu Meu s'é ripreso e sta tornando più affamato di prima... Grazie alla guida
turistica offertaci da padre Luigi all'andata abbiamo percorso il suggestivo lungomare che collega
Cotonou a Ouidah fermandoci ad ammirare il lavoro dei pescatori. Inoltre abbiamo visto le varie
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porte della città e il museo legati alla storia della tratta degli schiavi. Nel pomeriggio siamo state in
alcuni villaggi vicini alla casa di formazione di padre Giulio riuscendo finalmente, anche se per
poco, a fare dei giochi con i bambini del posto. La mattina seguente abbiamo visitato il dispensario,
il panificio e, percorrendo le ampie campagne coltivate, siamo giunte al confine con il Togo.
Stamattina abbiamo fatto tappa a Ganvié, bellissima e suggestiva città sull'acqua...come i bambini ci
vedevano passare non urlavano altro che "Jowo cadeaux".
Ad Inà staremo fino a sabato prossimo e speriamo di vivere a pieno la vita nei villaggi e riuscire a
portare un po di divertimento e gioco ai bambini; non ci facciamo grandi aspettative perché alcuni
villaggi sono distanti dal convento e dobbiamo sempre essere accompagnati da qualcuno che ci
traduca anche dal francese al fon. Ci sembra comunque opportuno rispettare i loro impegni, anche
perché padre Luigi, Lazard, Vincenzo e August si sono raccomandati sulla condotta da tenere una
volta arrivati al nord per evitare di creare disagi.
Ci siamo resi conto che il mese di agosto non é adatto per chi vuole venire in benin a visitare gli
orfanotrofi e la scuola ed avere la possibilità di rendersi utili in qualche modo; i frati ci hanno infatti
spiegato che l'anno scolastico é come il nostro quindi i bambini sono ora in vacanza e per stare con
loro sarebbe l'ideale venire fino a metà luglio, quando le cose da fare sono davvero molte. Siamo
stati con padre Vincenzo a vedere il muro di cinta finanziato da Aloe, ed é stato realizzato un ottimo
lavoro. Abbiamo avuto modo di conoscere una delle maestre che ci ha parlato delle molteplici
difficoltà della realtà scolastica locale.
Ci sentiamo la prossima settimana per raccontarvi la nostra esperienza al nord del Benin.
Alice, Cristian, Valentina.
Cotonou. Sabato 28 agosto 2010
Un saluto a tutti!
Come sapete questa settimana siamo stati ad Inà, ospiti della struttura che i frati cappuccini hanno
in questo villaggio; non mancheremo dunque di raccontarvi, con questa ultima mail, la nostra
esperienza! Durante le 10 ore di viaggio necessarie per giungere a destinazione, abbiamo potuto
osservare di tutto!! La strada che collega il sud al nord del Benin sembrava infinita; é sì asfaltata,
ma la prima metà é dissestata e piena di buche che, grazie alla guida molto, ma moooolto,
"sportiva" di fra August, siamo riusciti ad evitare con simpatici slalom! Potete immaginare che
viaggio di lusso! Al ritorno non é andata meglio, anzi! Più che un viaggio un' odissea, stipati in sette
come sardine in una macchina da cinque posti con un nuovo autista, per niente pratico.
Appena arrivati, abbiamo subito notato la differenza climatica con il sud, é stato spesso nuvoloso
ma più volte é uscito il sole che quando picchia é più sopportabile vista la ridotta umidità rispetto a
Cotonou! Abbiamo gradevolmente constatato che l'aria era molto più respirabile grazie all'assenza
dello smog soffocante tipico della città! La vita del villaggio scorreva con una calma, monotonia e
tranquillità disarmanti, tant’é che spesso, per come siamo abituati noi, durante le giornate la noia
prendeva il sopravvento! I primi giorni abbiamo cercando di ambientarci passeggiando per le vie
del villaggio e osservando l'enorme varietà che ci circondava. I bambini ci guardavano curiosi, a
volte spaventati, perché raramente vedono un bature (come qui chiamano l'uomo bianco)!
Nonostante ciò, nessuno mancava di salutarci e darci il benvenuto e, con alcuni di loro, ci siamo
divertiti a fare sculture con i palloncini.
A differenza di come hanno scritto Marta e Samantha, all'inizio non abbiamo trovato tra frati e
suore un atteggiamento cosi aperto a renderci partecipi delle loro attività. In particolare con le suore
abbiamo impiegato un po’ per accaparrarci la loro fiducia. Cercando di non essere troppo invadenti,
ci siamo accordati con loro e le maestre per fare attività ludiche con i bambini solo la mattina,
durante la loro mezz'ora di ricreazione. Le suore, infatti, durante l'estate, aiutano i bimbi a
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migliorare l'apprendimento del francese accogliendoli nelle loro scuola, che é una sede indipendente
dai frati legati a padre Vincenzo. Nella scuola hanno anche uno centro di riabilitazione fisioterapica.
Oltre a cercare di fare con loro dei giochi e quindi regalargli momenti di divertimento, abbiamo
lasciato alla responsabile diverso materiale didattico offerto dal Kappagiovani (manifestazione
sportiva e artistica per bambini che si svolge da 3 anni a Capparuccia di Ponzano di Fermo). Inoltre
abbiamo visitato più volte il dispensario, sempre gestito dalle suore; qui abbiamo lasciato un po’ di
giochi e vestiti per i più piccoli che vengono accolti in questa struttura, sia ambulatoriale che di
degenza. La suora, specializzata in scienze infermieristiche, aiuta madri e neonati per diversi disagi
medico-sanitari; anche se qui il cibo non manca vi sono gravi problemi di malnutrizione la cui causa
principale é l'assenza di un'educazione alimentare. Le problematiche igienico-sanitarie complicano
inevitabilmente la qualità della vita e lo stato di salute di molte persone. L'opera delle suore, quindi,
non si ferma all'assistenza medica di prima necessità ma mira ad informare ed educare la
popolazione cercando di modificarne i comportamenti a rischio radicati da tempo. Ovviamente cio
non é facile, il percorso da fare é molto lungo, considerando che spesso mancano medicinali e latte
in polvere necessari alla sopravvivenza dei più piccoli!
Abbiamo visitato anche il dispensario pubblico e il centro di maternità dove abbiamo avuto la
fortuna di assistere ad un parto naturale!!Solo le due coraggiose Alice e Valantina (come é stata
ribattezzata) hanno assistito al parto! Lu Meu, invece, se l'é fatta sotto e, per evitare di farci rivedere
tutto quello che aveva mangiato a colazione, ha preferito aspettare fuori! Dice che assisterà
unicamente al parto della sua, ancora sconosciuta moglie!! E’ stata un'esperienza indimenticabile
considerate le modalità e il luogo in cui é avvenuta, al ritorno vi daremo i dettagli! L'infermiera,
inoltre, é stata disponibile e gentile nell'illustrarci come vengono offerte cure, vaccini e controlli a
mamme e neonati. Tranquilli abbiamo documentato tutto con mini videoclip stile Overland che non
mancheremo di farvi vedere!
Infine, percorrendo una delle tante strade battute in terra rossa, ci siamo allontanati dal centro di Inà
per addentrarci all'interno della fitta vegetazione e, attraversando campi di mais e cotone, siamo
giunti al vicino villaggio di Gouà, dove abbiamo trascorso un pomeriggio insieme alla popolazione.
Siamo rientrati a Cotonou ieri sera e siamo davvero rimasti colpiti dall'accoglienza calorosa di tutti i
ragazzi che studiano qui! Domani ci sarà una grande festa e tutti oggi sono indaffarati con i
preparativi!
Durante gli ultimi giorni contiamo di visitare con padre Vincenzo il carcere minorile e il
manicomio...sperando realmente che ci accompagni! A giorni, inoltre, faremo una piccola riunione
con lui per discutere in merito di alcune adozioni a distanza che vorrebbe avviare e di un altro
progetto da lui proposto di cui vi parleremo meglio al ritorno. In conclusione di questo viaggio che
dire? Di certo una splendida parentesi di conoscenza di questa realtà cosi diversa dalla
nostra...ripartiamo per l'Italia con un po’ di amarezza per non aver potuto partecipare concretamente
o anche prendere visione delle attività scolastiche della scuola di cui Aloe ha finanziato il muro di
cinta, essendo vuota in questo periodo. Questo vale anche per gli orfanotrofi e la scuola ad Inà! Ci
mancheranno di sicuro i sorrisi e il calore di questo popolo cosi aperto allo straniero, la semplicità
di bambini che si entusiasmano per ogni piccola attenzione che gli viene data, la possibilità di
renderci conto che significa affrontare ogni piccola cosa quotidiana con risorse minime. Ci
sogneremo il gusto dell'Ananas "vera" e dell' Ignam (tubero simile alla patata)!
Non ci mancherà di certo l'insopportabile umidità, mangiare sempre riso e cous cous, bere acqua dal
gusto discutibile, respirare lo smog soffocante della città ed essere circondati da cosi tanta sporcizia.
La cosa che più di tutte ci lascia l'amaro in bocca é la continua richiesta da parte della gente di soldi,
é davvero il danno più grande che l'uomo bianco ha fatto qui rendendoli dei mendicanti e dando
loro un'idea sbagliata di alcuni di noi!
Un abbraccio a tutti!
Alice, Cristian, Valentina.