Castrovillari è più sola senza il maestro Maradei Suor Semplice ora

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Castrovillari è più sola senza il maestro Maradei Suor Semplice ora
IL DIARIO
anno XIV n. 12 - In distribuzione venerdì 22 aprile 2016
di CASTROVILLARI e del POLLINO
Castrovillari è più sola
senza il maestro Maradei
Impiantato a Castrovillari
un innovativo
defibrillatore biventricolare
Suor Semplice ora riposa
nella sua casa naturale
Castrovillari (Viale del Lavoro)
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Graziano:«Sull’ospedale di Castrovillari Scura rispetti gli accordi»
IL DIARIO anno XIV n. 12PAG. 2
Servono circa 100 unità operative e nuovi servizi al Ferrari
Potenziare il personale e garantire l’attività di
tutti i servizi così da rendere efficiente ed organica la rete assistenziale medica dello spoke di
Castrovillari. Il commissario Scura mantenga gli
impegni assunti con i Sindaci e con la Commissione sanitaria territoriale del Pollino. Bisogna
lavorare affinché la “filosofia sbagliata” del Decreto 30, che è già di per sé inefficiente e irrispettosa dei livelli essenziali di assistenza,
diventi – per quanto possibile - confacente all’esigenza dell’utenza. Al distretto di Castrovillari mancano oltre 100 unità lavorative per
colmare le lacune del “Ferrari” e dei nosocomi
territoriali di Lungro e Mormanno. Così come
occorre rivedere il dispositivo commissariale e
prevedere all’interno dello stesso spoke l’unità
operativa di Reumatologia, il Laboratorio analisi
e il Centro trasfusionale. Quest’ultimo, al centro
di una mia recente interrogazione attraverso la
quale ho chiesto alla Regione delucidazioni
sulle azioni che intende intraprendere per evitarne la soppressione. Anche in questo caso,
purtroppo, il piano commissariale fa acqua da
tutte le parti ed è opportuno che si intervenga
in tempo per evitare il crearsi di continui buchi
neri nel servizio sanitario territoriale e lo sperpero di risorse pubbliche.
È quanto afferma il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, interve-
nendo a seguito dell’incontro operativo, presieduto dal commissario straordinario per la Sanità
calabrese Massimo Scura e dal direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro, tenutosi
nei giorni scorsi a Castrovillari, e al quale hanno
partecipato i Sindaci del territorio del Pollino e
la Commissione sanitaria territoriale.
L’auspicio – dichiara Graziano – è che le promesse di Scura assunte con i territori del Pollino,
almeno questa volta, possano tramutarsi in realtà. Anche se, nel contesto generale, il Decreto
30 andrebbe totalmente stralciato e riscritto su
basi nuove, sostenendo i servizi e tagliando gli
sprechi. Che purtroppo, ancora, continuano a
proliferare a iosa. Le esigenze palesate dai territori e dagli operatori sanitari dell’ospedale e del
distretto di Castrovillari sono reali e concrete.
Non si possono erogare servizi efficienti, soprattutto in ambito medico e assistenziale, se
non si hanno professionalità e strumenti capaci
di dare risposte chiare e certe all’utenza. È una
battaglia, questa, che combatto da sempre e
Polemica sulle aree cimiteriali
Senise (F.I): «Il consigliere Silella parla a vanvera»
«Prendiamo atto che lo stato confusionale del
Governo Renzi abbia influito negativamente
contagiando anche l’Amministrazione di Castrovillari.
Ho riflettuto molto se rispondere al cons. Silella
oppure al reale fautore del documento sempre
con lo stesso livore che caratterizza negativamente l’intera amministrazione comunale.
Tengo a precisare, alla disattenta e sprovveduta cons. Silella, di aver ricoperto più volte il
ruolo di consigliere comunale, di essere stato
Capogruppo in Consiglio Provinciale nonché
Sindaco di una importante città. Il cons. Silella,
alle prime armi, non ha dato riposta ai nostri
interrogativi riferiti allo stato di degrado in cui
versa il cimitero nonché ad una autorizzazione
rilasciata nell’anno 2016. Lo stato confusionale
e lacunosa della Silella si accentua sulla presunta capacità di amministrare la cosa pubblica di persone locali, ignorando che lei stessa
fa parte di un governo e nel cui interno vi sono
amministratori le cui radici ed esperienze amministrative ricadono in comuni viciniori. Questo principio vale solo per Forza Italia e perché
non per il Partito Democratico?
In riferimento al regolamento cimiteriale, modificato con Del. del consiglio comunale n.6 del
18/02/2014 a guida Lo Polito di cui cono-
A Castrovillari
ha votato
il 29,78%
REFERENDUM
Nel capoluogo del Pollino dei 5392 voti –
pari al 29,78%- espressi, nelle 22 Sezioni,
dai cittadini (2733 femmine-28,9%- e 2659
maschi-30,7%-) sul Referendum Abrogativo, ben 4965 pari al 92,93% sono andati
al <SI> e 378 al <No> pari al 7,07%. Le
“Nulle” sono state 27 pari al 0,50% e le
“Bianche” 22 pari al 0,41. Il corpo elettorale
castrovillarese era costituito da 18104 persone (8661 maschi e 9443 femmine).
sciamo perfettamente, a proposito di sciocchezze comunicate a mezzo stampa, è bene
già da subito confutare alcune inesattezze proposte anche in modo abbastanza bizzarro del
conc. Silella relativamente alle strane determine che si stanno adottando in materia cimiteriale. Determine riferite all’anno 2014 che la
stessa ha evidenziato e Febbraio 2016 , di cui
la cons. ha omesso di denunciare, ricordando
alla stessa che un atto dirigenziale se non conforme agli organi di indirizzo, l’amministrazione di cui la cons. fa parte integrante, ha
l’obbligo della vigilanza e della revoca in autotutela. Da come riportato nel documento della
Silella,“chi non ha rispettato la legge non può rivendicare nulla. E questa amministrazione non
può certo rispondere per ingiustizie che altri
hanno generato”, se le sue affermazioni corrispondessero al vero, è molto grave che la
stessa non abbia provveduto alla denuncia alle
autorità competenti. Il regolamento cimiteriale, di cui la stessa consigliere riconosce “alcune incongruenze” non è esente da lacune
teologiche ed estensive, che quindi non solo
possono ma devono essere colmate. Risulta
chiaro da un esame complessivo dello stesso
che quando si fa riferimento alla famiglia di origine di cui all’art. 2 comma 2, ai fini dei criteri
generali per la concessione dei lotti, ciò non
può essere considerato in maniera tanto lata
da potervi ricomprendere le categorie di cui al
successivo art. 7 non a caso pensato per il diverso diritto di sepoltura. Per inciso anche a
questo proposito il cons., dimostra di non conoscere il regolamento quando parla di affini
entro il secondo grado e non entro il terzo
come scritto nel regolamento.
Pensare ad un parametro del genere relativamente alla concessione di lotti, significherebbe
postulare un monstrum, poiché valutando
che più volte ho portato sui banchi del Consiglio regionale. Perché, soprattutto nel territorio
dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza,
dove perlomeno si è avuta la lungimiranza di affidare la direzione generale ad un professionista
qualificato come Raffaele Mauro, si registrano
carenze croniche e lacune spaventose nell’erogazione del servizio sanitario. Nel caso specifico
di Castrovillari, c’è bisogno di procedere nell’immediato all’incremento di personale. Servono 104 unità tra comparto e direzione
sanitaria che possano rendere prestazioni di
profilo sufficiente all’enorme mole di richiesta
socio e medico assistenziale. Serve – ricorda ancora il Consigliere regionale della Casa delle Libertà – il potenziamento della rete dei Pronto
soccorso e occorre rendere operativi, presso lo
spoke, anche i reparti di Reumatologia, del Laboratorio analisi e del Centro trasfusionale.
Dove mai si è visto che un ospedale, per essere
chiamato tale, non contempli delle strutture
d’intervento d’urgenza? In questo senso e verso
questa direzione, il Commissario Scura ha assunto impegni chiari con i responsabili sanitari
ma soprattutto con i territori. Sia, allora, consequenziale alle parole e faccia sì che il decreto per
l’adeguamento della rete ospedaliera agli standard nazionali si riveli tale – conclude - apportando i giusti e dovuti correttivi.
l’estensione in grado dei parenti in linea retta,
presumibilmente senza limiti, di quelli collaterali entro il quarto grado, degli affini entro il
terzo e di qualsiasi soggetto che si riferisca alla
famiglia, significherebbe ammettere in iure ed
in facto che tutto il paese possa esercitare tale
diritto in maniera indistinta ed indiscriminata,
quindi al di fuori di qualsiasi logica riferita al
concetto di famiglia in senso giuridico, sociologico ed antropologico. Per contro ai fini della
concessione in criterio da seguire è di certo
quello dello stipite comune, cosa che viene
fatta quando si riferiscono ad es. alle cappelle
gentilizie con una particolare destinazione familiare.
Non spiega la cons. perché nel caso de quo dovrebbe seguire una diversa direttiva.
Esiste al riguardo un copioso corpo di regolamenti e di circolari su vasta scala che evidentemente il cons. dovrebbe leggere prima di
parlare confusamente di gradi genealogici ed
affinità.
Ma indipendentemente da ciò, per ogni chiaro
confronto, di chi è abituato a parlare a vanvera,
se si effettua una comparazione riferita al passaggio dei titoli nobiliari nell’ambito della
stessa famiglia, ed ecco che ne torna l’accezione , ciò lo si fa pensando per l’appunto allo
stipite comune. In questi casi ed in altri comuni
si muove sempre dal certificato di famiglia storico rilasciato dallo stato civile nel quale non risulteranno mai comprese tutte le categorie
familiari e successorie erroneamente indicate
dalla Silella, ma solo quelli che già in diritto romano venivano chiamati eredi sui et necessari.
Roberto Senise
Il rendiconto di gestione finanziario 2015
nel prossimo consiglio comunale
Il presidente del consiglio comunale di Castrovillari, Piero Vico, su determinazione della conferenza dei capigruppo, ha convocato il
parlamentino locale in prima convocazione per
martedì 26 aprile alle ore 13 in Sala Giunta,
presso palazzo Gallo, e, in seconda, per mercoledì 27 aprile alle ore 16 nella sala Consiliare del
Palazzo di Città.
Oltre le interrogazioni ed interpellanze, l’Assemblea cittadina affronterà 12 punti riguardanti l’
esame e approvazione del rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario 2015; la determinazione delle tariffe e/o contribuzioni dei
servizi pubblici a domanda individuale nonché
i contributi per prestazioni non rientranti fra
quelle a domanda individuale -Anno 2016; l’approvazione della tariffa per l'applicazione della
tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche a decorrere dal 1° gennaio 2016:; la deter-
minazione tariffe dell'imposta sulla pubblicità e
del diritto sulle pubbliche affissioni - Esercizio Finanziario 2016: conferma; la determinazione dei
costi e delle tariffe del servizio idrico integrato
Anno 2016; tributo sui servizi indivisibili (TASI); la
determinazione delle aliquote e delle detrazioni
per l'anno 2016; l’approvazione Modifiche Regolamento T.A.R.I.; l’approvazione Piano finanziario T.A.R.I. e determinazione delle tariffe per
l'anno 2016;l’imposta Municipale Propria (IMU)Determinazione delle aliquote e delle detrazioni
per l'anno 2016;l’approvazione con effetto dal
1°gennaio 2016 dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale all'imposta sul
reddito delle persone fisiche (IRPEF) istituita con
decreto legislativo 28 settembre 1998 n. 360:
conferma; l’approvazione regolamento trasporto disabili e l’approvazione regolamento licenza autobus con conducente
Impiantato a Castrovillari un innovativo defibrillatore biventricolare
IL DIARIO anno XIV n.12 PAG. 3
Medtronic sceglie la Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari per i primi impianti nella Regione Calabria
Castrovillari (CS) 12 aprile 2016 - I primi impianti in Calabria di questi innovativi dispositivi
sono stati effettuati con successo dal Professor
Giovanni Bisignani e dalla sua equipe, la Dottoressa Silvana De Bonis e il Dottor Giovanni San
Pasquale su due pazienti presso l’Ospedale di
Castrovillari (CS).
Da oggi è disponibile anche in Italia un nuovo e
più efficace defibrillatore biventricolare impiantabile. Serve per curare lo scompenso cardiaco
ed è compatibile con la risonanza magnetica sia
a 1,5 che 3 Tesla, esame che può essere eseguito
in tutto il corpo. Il nuovo dispositivo, targato
Medtronic, possiede anche la capacita di autoprogrammarsi in base alle esigenze e al ritmo
del paziente, rendendo cosi più efficace la stimolazione biventricolare e i benefici clinici ad
essa connessi.
“Si sono conclusi con successo i primi impianti
di questo nuovo defibrillatore biventricolare su
2 pazienti di 65 e 68 anni affetti da scompenso
cardiaco: i dispositivi cardiaci impiantabili sono
sempre meno invasivi, ma esiste ancora una
percentuale di persone che non riesce a beneficiare totalmente della terapia con defibrillatore
biventricolare - afferma il Professor Giovanni Bisignani, Direttore della Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari (CS) -. Fino ad oggi, il medico
doveva modificare manualmente i diversi parametri del dispositivo impiantato per riuscire a
trovare una soluzione a questa mancata risposta clinica. Con questa tecnologia innovativa, invece, i parametri della stimolazione vengono
adeguati automaticamente sulla base delle condizioni del paziente”.
Nel mondo ne sono affette più di 22 milioni di
persone, con un’incidenza pari a 2 milioni di casi
l’anno. Solo in Italia, i pazienti sono 747.000. Si
tratta dello scompenso cardiaco, la condizione
per cui il cuore non riesce a svolgere adeguatamente la propria funzione di pompa, determinando l’accumulo di liquidi a livello degli arti
inferiori, dei polmoni e in altri tessuti. I pazienti
colpiti da questa patologia hanno un’aspettativa di vita molto compromessa se non opportunamente trattati. Lo scompenso cardiaco è
responsabile del 1-2% della spesa totale per l’as-
straccio di lavoro, in una zona come la nostra.
Quelle persone alle quali è negato il diritto alla
salute, a causa del decreto del ministro Lorenzin del 20 gennaio 2016 che modifica sostanzialmente la prescrizione di esami diagnostici
(TAC; RMN; esami di laboratorio, eccetera) e,
quindi, anche gli esenti ticket dovranno pagare
di tasca propria... lascio a voi ogni commento.
Tutto questo con la complicità dei sindacati che,
anziché tutelare le classi meno abbienti, si sono
schierati dalla parte dei politici, quei politici che
tutelano i propri interessi, implicati a vario titolo
in affari più o meno leciti, infrangendo le leggi
dello stato, facendola sempre e comunque
franca con leggi Ad personam. “Loro non pa-
gano mai!!!”. La povera gente è costretta a pagare, ai politici non interessa dove costoro prendano i soldi; non si rendono conto che senza un
lavoro, senza pensione, senza tutele, la gente
non riesce neppure a mangiare tutti i giorni, ma
le tasse, quali spazzatura, acqua luce, canone tv,
affitto e tant’altro, lo Stato, le Regioni e i Comuni
pretendono che vengano pagate. Pertanto, i disoccupati, i lavoratori in mobilità e le famiglie in
difficoltà chiedono lavoro e fanno appello all’Art. 1 della nostra Costituzione, che recita “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul
lavoro”… ciò per dare dignità alle persone e rispetto ai padri fondatori della costituzione italiana, giusto per citarne alcuni come Einaudi e
Una shoah silenziosa per chi ha perso il lavoro
e non può andare in pensione
LA PROTESTA DEI LAVORATORI IN MOBILITA’
E’ arrivata la primavera, ma con nostro sommo
rammarico vediamo che questa città rimane comunque in letargo, mentre, intanto , questo governo “ di centro sinistra” sta consumando una
shoah silenziosa ovvero disastro, orrore, catastrofe, desolazione, fame, miseria morte. Oggi
non è come ieri, non ci sono camere a gas o
forni crematori, ma giorno per giorno tutto ciò si
consuma ai danni dei lavoratori, dei pensionati,
delle famiglie, delle classi più deboli, in generale
di quelle famiglie dove non entra neanche uno
stipendio e che non riescono nemmeno ad iniziare il mese, a quei lavoratori over 60 che, per
effetto della legge Fornero, non possono andare
in pensione, ma non trovano neanche uno
sistenza sanitaria. Questa spesa potrebbe essere
ridotta grazie al nuovo sistema per la resincronizzazione cardiaca, da oggi disponibile e di
possibile utilizzo in circa il 20% dei pazienti con
scompenso cardiaco, che permette di aumentare la risposta alla terapia e, quindi, ridurre i
costi diretti e indiretti dei pazienti.
La grande sfida che raccoglie questa innovazione tecnologica è, come definito nell’Expert
Consensus Statement on CRT EHRA/HRS (raccomandazioni internazionali sul trattamento dei
pazienti affetti da scompenso cardiaco), massimizzare il numero di pazienti che beneficiano
appieno dei vantaggi della terapia di resincronizzazione cardiaca. La seconda novità risiede
nel fatto che i pazienti, benché portatori di un
dispositivo medico impiantabile, potranno sottoporsi, se necessario, all’esame di risonanza
magnetica su tutti i distretti del corpo, anche
con nuova tecnologia di campo magnetico a 3
Tesla per ambiti diagnostici complessi. Tale possibilità era fino ad oggi preclusa ai portatori di
defibrillatore impiantabile biventricolare.
La terapia con dispositivo biventricolare si è dimostrata efficace nel ridurre in maniera significativa la mortalità e le ospedalizzazioni per
scompenso cardiaco, entrando nelle linee guida
in Classe di indicazione I A; i nuovi dispositivi impiantati oggi vanno nella direzione di migliorare
ulteriormente la gestione del paziente con
scompenso cardiaco. “Sono molto soddisfatto di
poter offrire ai nostri pazienti quanto di meglio
oggi in commercio, ma sono anche gratificato
dal fatto che Medtronic abbia scelto la cardiologia di Castrovillari per effettuare i primi impianti
di questo innovativo dispositivo nella nostra regione” – conclude il Professor Bisignani.
Sviluppo socio-economico del territorio attraverso i Poic
L’amministrazione Comunale di Castrovillari è tra i cento comuni calabresi che hanno già aderito alla
Manifestazione di Interesse relativa ai
POIC -Progetti Operativi per l’Imprenditorialità Comunale- promossa dall’Assessorato al Lavoro della Regione
Calabria e attuata dalla Società in
House FINCALABRA S.p.A., nell’ambito del Progetto INTRAPRESA. Dopo
l’adesione formale, è stata ultimata
nei giorni scorsi la prima stesura del
progetto comunale, la quale ha preso
avvio da un’attenta e articolata analisi
swot, mirata a evidenziare punti di
forza e criticità del contesto socioeconomico locale. Il progetto, che
verrà illustrato mercoledì 27 aprile
presso la Cittadella Regionale, è stato
redatto grazie alla preziosa collabora-
zione tecnica dell’architetto Giovanna
Castagnaro, da tempo vicina a questa
Amministrazione e contestualmente
impegnata in materia di sviluppo locale. Gli obiettivi principali del POIC
nostrano sono tutti tesi a incrementare la competitività e l’attrattività del
sistema produttivo locale, attraverso
la valorizzazione delle potenzialità
endogene del territorio, sulla base di
De Gasperi, dei quali, cari politici “moderni”, non
siete degni neppure di pronunciare i nomi.
I lavoratori in mobilità
un processo sinergico che crei reti solidali tra produttori, imprenditori e
istituzioni, al fine di contribuire alla
creazione di nuovi posti di lavoro, al
miglioramento della capacità organizzativa del sistema territoriale, alla
tutela e valorizzazione del patrimonio
naturale e culturale. Le aree di intervento:il borgo antico della “Civita”, il
centro storico , la “T commerciale” e il
PIP, sono state scelte per il ruolo strategico che svolgono nell’ambito dell’economia urbana, pur essendo
afflitte da gravi fenomeni di disagio
abitativo e di degrado sociale. I settori
di azione sono: Turismo, Enogastronomia, Agricoltura, Artigianato, Natura e Welfare, mentre i diktat
dominanti il piano di sviluppo sono
“Qualità e rete”. Qualità, intesa come
valorizzazione delle produzioni tipiche, siano esse agricole, agroalimentari, forestali e/o artigianali e del
tessuto urbano in cui queste si inquadrano; rete tra servizi, produttori, imprenditori, istituzioni e comuni
limitrofi.
L’importo complessivo di progetto€
3.000.000,00, tiene conto, oltre che
degli incentivi alle imprese, così distribuiti: micro-credito, sostegno a
fondo perduto, azioni di formazione
e/o assistenza tecnica alle imprese,
voucher per l’innovazione, aiuti all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego, anche di eventuali costi legati
alla strutturazione e infrastrutturazione dei luoghi di proprietà comunale su cui insisteranno eventuali
attività imprenditoriali oggetto di intervento.Per ogni azienda o PMI finanziata si pronostica l’incremento di
almeno tre unità lavorative. In media
con il finanziamento delle 60 imprese
preventivate da progetto, tra start up
e incentivi alle PMI esistenti, si prevedono oltre 100 nuovi posti di lavoro.
Soddisfatto il sindaco Domenico Lo
Polito ha dichiarato: “Più lavoro, non
significa banalmente ridurre in punti
percentuale il tasso di disoccupazione, ma migliorare il contesto sociale locale, garantendo al territorio
più servizi, una maggiore efficienza
nell’uso delle risorse, un’impennata
nella qualità di vita della comunità”
IL DIARIO anno XIV n. 12 PAG. 4
TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DI SUOR SEMPLICE
Mons. Savino: «Quella di Suor Semplice è la storia di un’anima che si è sentita
amata e scelta da Dio per condividere con Lui il mistero della Passione»
Foto F. Propato
Foto F. Caruso
Foto F. Caruso
Foto F. Caruso
Si è tenuta sabato 16 aprile la cerimonia della traslazione delle spoglie di Suor Semplice. E’ stato un
momento molto atteso da devoti e
semplici cittadini poiché la figura
della Suora è ancora viva nell'immaginario collettivo di tanti castrovillaresi. Suor Semplice nacque
a Castrovillari il 16 luglio 1873 i
suoi genitori erano di umili origini:
la madre Agnese Filomia di Castrovillari era casalinga, mentre il
padre, Giorgio Berardi, era un
bravo e noto sarto di Oriolo Calabro. Un giorno i genitori di Suor
Semplice, novelli sposi, si recarono
in visita al Monastero delle Pentite
di Castrovillari dove conobbero
una suora cieca e paralitica la
quale, con illuminanti e profetiche
parole disse: "Sposina cara, questa
prima angioletta che verrà al mondo
ti nascerà Santa". Alla bimba che
nacque fu dato il nome di Maria
Domenica, ma da tutti, affettuosamente, veniva chiamata Mariuccia.
Ella crebbe con gli insegnamenti
religiosi dei genitori e conoscendo
sin dalla più tenera il timore di Dio.
Crebbe Mariuccia e mostrava ,con
la sua giovinezza, una serena e
soave bellezza, nonché un particolare fascino, frutto di grazia e di
virtù. Quando un avvenente capitano di fanteria, di stanza presso il
Distretto Militare di Castrovillari, fu
attratto dalla sua grazia, la risposta
della giovane fu chiara e sincera: "Il
mio sposo mi ha già scelta, io sono
innamorata di lui e voglio legarmi a
lui per tutta la vita. Egli si chiama
Gesù". Suor Semplice Maria Berardi
mori' il 23 marzo del 1953 tra il
pianto e la commozione di tanti castrovillaresi.
La cerimonia della traslazione ha
avuto inizio alle ore 16.30 di sabato
16 aprile partendo dal cimitero, il
corteo poi si è snodato fino alla
chiesa di san Francesco di Paola,
dove, alle 18.30, si è tenuta la solenne concelebrazione eucaristica
alla presenza di Mons. Francesco
Savino, vescovo della Diocesi di
Cassano allo Jonio.
L’Omelia del Vescovo
«Ci siamo riuniti, questa sera, attorno all’altare con un’intensa gioia
spirituale per ringraziare il Signore
che ha donato alla Chiesa di Cassano e a tutta la Chiesa di Calabria
una testimonianza di santità possibile nella persona di Suor Semplice
Berardi. Siamo convocati così numerosi per la traslazione delle sue
spoglie mortali dal cimitero di Castrovillari alla Chiesa parrocchiale
di San Francesco di Paola, ubicata
nelle vicinanze della casa dove
Suor semplice ha vissuto.
In questi nostri giorni, segnati da
una diffusa cultura liquida e debole, del vuoto e del non-senso, la
sua testimonianza costituisce un
esempio ed un incoraggiamento a
fare di Cristo il senso della propria
vita. La santità è la meta alla quale
tutti siamo chiamati perché è una
vocazione universale. Può sembrare difficile da raggiungere e ciò
può procurarci scoraggiamento. Ed
invece la serva di Dio suor Semplice, mostra a tutti che è possibile,
ci incoraggia e ci indica la strada
per poter raggiungere il traguardo:
Cristo Gesù, autore della nostra salvezza, che il Vangelo della IV Domenica di Pasqua presenta con
un’immagine antica e sempre
nuova, quella del Pastore bello e
buono che conosce le sue pecore
e dà la vita per loro.
Lo sfondo biblico dell’immagine
del pastore deriva dall’Antico Testamento in cui ha valore messianico. Anche i profeti hanno
utilizzato il titolo di “pastore
d’Israele” per specificare il futuro
discendente di Davide tenendo
viva l’attesa del Messia e la speranza della salvezza nella storia.
Il breve testo del Vangelo di Giovanni, appena ascoltato, aiuta a capire l’identità di Gesù che si
automanifesta come il Pastore che
dà la sua vita: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed
esse mi seguono”. Il rapporto tra pastore e pecore, secondo le indicazioni
dell’evangelista,
ruota
attorno a tre verbi: “conoscere”,
“ascoltare”, “seguire”. Non si tratta di
una conoscenza teorica e sommaria, ma di una relazione personale,
una conoscenza d’amore, propria
di chi ama e di chi sa di essere
amato. L’ascolto è il verbo per eccellenza dell’esperienza di fede. La
fede, infatti, nasce dall’ascolto.
Ascoltare è “il primo vero comandamento” per Israele, è l’invito che
precede lo stesso decalogo:
“Shemà, ascolta, Israele”! (Dt 6,4).
Così avviene per ogni discepolo di
Gesù che ascolta la sua voce e lo
segue, affidandosi con fiducia al
Buon Pastore. Nella prima lettura,
l’esperienza di Paolo e Barnaba ad
Antiochia viene presentata nei termini dell’ascolto: “tutta la città si radunò per ascoltare la parola del
Signore”. L’ascolto diventa, dunque,
il collante della comunità. Il verbo
“conoscere” è, poi, il verbo dell’intimità: non esprime un processo
puramente intellettuale, ma è il
frutto di una “esperienza” che dice
presenza di un “io” e di un “tu” che
si riconoscono nell’amore. Ogni
pastore buono e responsabile conosce una per una le sue pecore, le
chiama per nome, cioè conosce la
loro identità. Gesù, ci ha detto
papa Francesco in una delle sue
omelie a Santa Marta, era un pastore che “parlava la lingua del suo
popolo. Un pastore che si faceva
capire, diceva la verità, le cose di
Dio”.
Ed ancora Papa Francesco, nell’Evangelii gaudium, al n. 31, scrive
“Ad imitazione di Gesù, ogni Pastore
a volte si porrà davanti per indicare
la strada e sostenere la speranza del
popolo – il pastore deve essere
avanti a volte – altre volte starà semplicemente in mezzo a tutti con la
sua vicinanza semplice e misericordiosa, e in alcune circostanze dovrà
camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indie-
tro”. La sequela, infine, è la conseguenza dell’ascolto trasformato in
“intimità”. Si segue soltanto chi si
ama.
La storia di suor Semplice appartiene a questo intreccio di ascolto,
intimità e sequela di Gesù. E’ la storia di un’anima che, fin dalla fanciullezza, si è sentita amata e scelta
da Dio per condividere con Lui il
mistero della Passione. Per lei la
malattia, le sofferenze, il dolore,
non erano né disgrazie accadute,
né punizioni inflitte, ma,”vanto”
come scrive Paolo ai Galati: “quanto
a me non ci sia altro vanto che nella
Croce del Signore nostro Gesù Cristo” (cfr. Gal 6,14).
Suor Semplice era immersa completamente in Dio; per questo era
la donna della speranza e della fiducia e suscitava in tutti il desiderio di incontrare Dio. «Suor
Semplice accoglieva tutti, consigliava, educava, consolava. Soprattutto invitava a fare la volontà di
Dio. Seminò ovunque fiori di speranza» . Di lei possiamo dire che è
stata certamente una delle personalità più significative della Castrovillari della seconda metà del
Novecento per la fede cristiana
apertamente professata e per la
Carità vissuta. Ella si lasciò sempre
condurre dalla logica dell’amore
immenso e totale a Dio, a Cristo, a
Maria, alla Chiesa, al Papa, e dell’amore ugualmente assoluto all’uomo, a tutto l’uomo, anima e
corpo, e a tutti gli uomini, piccoli e
grandi, ricchi e poveri, umili e sapienti, santi e peccatori, con particolare bontà e tenerezza verso i
sofferenti, gli emarginati, i disperati. Molte persone restavano stupite dalla semplicità del suo animo.
Più di qualcuno ha rilevato ed
anche scritto che il letto del suo
dolore è stato una cattedra d’insegnamento. Il noto teologo Karl
Rahner nel dopo concilio scriveva:
“Il cristianesimo del futuro, o sarà
mistico, o non sarà”. A riguardo non
ci è vietato dire che Suor Semplice
nella sua genuinità è stata una
donna mistica. Allora, non riduciamo i santi a “distributori di grazie”! Recuperiamo, invece, la
dimensione mistica dei santi. La
misura alta della vocazione cristiana è la santità, diceva san Giovanni Paolo II. Santità che
auspichiamo presto possa essere
riconosciuta ufficialmente dalla
Chiesa nella serva di Dio Suor Semplice Berardi. Per questo mi impegno a pregare e chiedo a tutti di
farlo. Gesù, il Risorto, il Pastore
bello e buono, accompagni noi
tutti alla santità e la luce che risplende nella vita di suor Semplice
illumini i passi della nostra esistenza».
† Francesco Savino
Dopo la funzione religiosa vi è
stata la benedizione del sepolcro e
la tumulazione. La nuova tomba di
suor Semplice è stata collocata
nello spazio sottostante il quadro
di santa Chiara d’Assisi, fondatrice
dell’Ordine delle Monache Clarisse
di cui suor Semplice indossò
l’abito. Una scelta importante
quella della traslazione che oltre a
permettere ai tanti di pregare in
chiesa vicino alla tomba di Suor
Semplice valorizza la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della
Serva di Dio per la quale l’Associazione di Volontariato “Suor Semplice Maria Berardi”, presieduta da
Antonio Buffone, si è costituita attore.
IL DIARIO anno XIV n. 12 PAG. 5
Suor Semplice
La testimonianza di una famiglia per grazia ricevuta
Davoli, 02/10/2008
Con sentimenti di profonda gratitudine scriviamo la nostra testimonianza, volendo benedire il Signore
che, attraverso l’intercessione di Suor
Semplice, ha operato meraviglie nella
vita della nostra piccola Giulia. La nostra bambina è nata a Soverato il
10/05/2007. Dopo circa un mese di
vita ci accorgiamo che nelle feci di
Giulia sono presenti tracce di sangue.
Preoccupati la portiamo subito in
ospedale a Soverato ed i medici ci assicurano che il sangue è dovuto alla
presenza di ragadi. Senza fare ulteriori
controlli ci mandano a casa. Il problema, però, si è aggravato, associandosi a pianti interrotti, febbre e poca
fame. La portiamo presso l’ospedale
“Pugliese” di Catanzaro. I medici approfondiscono le visite mediche e
fanno più ecografie. Viene diagnosticato un blocco di stitichezza ed intervengono
mediante
clisteri.
Inizialmente sembra che tutto vada
bene, ma durante la notte inizia ad
evacuare continuamente provocando
continue perdite di peso. La situazione peggiora improvvisamente per
cui Giulia viene trasferita al policlinico
universitario di Messina con la diagnosi di disidratazione severa e sospetto di fibrosi cistica. Con le prime
indagini è scartata quest’ultima e dai
primi accertamenti emerge che Giulia è affetta da diversi virus. Iniziano
così una terapia farmacologica ed alimentare per via endovena. Dopo una
settimana viene diagnosticato un
forte ingrossamento della coliciste.
Sono giorni di grande sofferenza.
Siamo presi in preda al panico vedendo la nostra Giulia soffrire ed in
gravi condizioni. Intanto i medici si
apprestano a pianificare un intervento chirurgico. Fu questo il momento in cui il Signore manifesta la
sua Bontà per la piccola Giulia. Un pomeriggio arriva Massimo, lo zio della
nostra bambina, porta con sé una
bottiglietta di acqua benedetta proveniente dalla casa di Suor Semplice,
una sua immagine e le preghiere da
recitare insieme. Noi non conosciamo
l’esistenza di quest’anima santa. Ci
viene raccomandato caldamente di
esprimere dal profondo del nostro
cuore e con vera fede la richiesta per
la vita di nostra figlia. Giulia è nel lettino dell’incubatrice, noi, recitando le
preghiere, bagniamo il ciuccetto nell’acqua benedetta e più volte le bagniamo le labbra. Continuiamo a
pregare accanto a Giulia ancora per il
tempo consentito per le visite, di circa
un’ ora. Più tardi i medici ci contattano
per eseguire una tac al fine di conoscere lo stato della coliciste ed intervenire
poi
chirurgicamente.
Attendiamo nel corridoio con ansia
l’esito dell’esame. Mentre lo sconforto
prevale e la preoccupazione è grande,
Gesù, per l’intercessione di Suor Sem-
plice, interviene a nostro favore suscitando in noi una grande emozione.
Dopo un po’ ci raggiungono i medici
e ci rassicurano che la coliciste si è improvvisamente normalizzata e che
non necessita più di un intervento
chirurgico precedentemente programmato. Con immensa gioia ringraziamo il Signore e la Vergine Maria
che attraverso Suor Semplice hanno
accolto la nostra preghiera. Sembra
che tutto sia finito ma, invero, altre
prove si prospettano all’orizzonte.
Purtroppo, ancora le condizioni di
Giulia non migliorano. Sebbene non
ci sia bisogno di un’ operazione, le
tante cure a cui viene sottoposta tutti
i giorni non danno esito positivo. Non
dimenticheremo mai quei giorni di
tribolazione. Io resto sola accanto alla
mia bambina che inizia a piangere
ininterrottamente, dalle 18:00 fino
alle 05:00 della mattina. È davvero
uno strazio assistere ad una scena simile: vedere la propria bambina soffrire senza poterla aiutare. I dottori
fanno di tutto per calmarla ma non ci
riescono. Sono talmente amareggiata
per come sta mia figlia e dopo che i
medici si allontanano prendo un po’
di quell’acqua benedetta e bagno ancora una volta le labbra di Giulia. Rivolgo con insistenza la mia preghiera
a Suor Semplice chiedendo che intervenga per far calmare la mia bimba.
Dopo un po’ Giulia inizia a calmarsi. Io
continuo a pregare e di tanto in tanto
bagno le sue labbra. Il 21 luglio 2007
Giulia viene trasferita presso l’ospedale civile di Brescia con la diagnosi di
immunodeficienza. Arrivati a Brescia,
Giulia viene sottoposta a vari controlli
con esito positivo e viene iscritta
presso la banca dati internazionali per
il trapianto di midollo osseo. Nel frattempo viene isolata in una stanza sterile. Non smettiamo di invocare Suor
Semplice. Trovo la forza per andare
avanti nel Signore. Dopo una settimana finalmente una bella notizia:
Giulia inizia a bere il latte, prima le
viene somministrato con una siringa,
poi, gradualmente, arriva ad una dose
normale. Anche in questa situazione
la nostra Giulia soffre un po’ . Perde,
infatti l’abitudine di alimentarsi tramite biberon perché per più di due
mesi non ha mangiato nulla. I giorni
passano, Giulia pian piano inizia a migliorare. Il giorno più bello è quando
i medici ci informano che non deve
essere più sottoposta al trapianto di
midollo osseo perché le sue difese immunitarie si stanno stabilizzando da
sole. L’incubo sta per finire! Verso la
fine di agosto Giulia viene dimessa e
trasferita presso la casa del bambino
per verificare la reazione che subisce
a contatto con l’esterno. In questo periodo, grazie a Dio, non ci sono particolari problemi. Giulia è stata una
bambina fortissima. Considerando
che era una bambina di appena un
mese di vita, è riuscita a sopportare
tutto con una forza incredibile. Sappiamo che questa forza non si sarebbe manifestata senza l’intervento
salvifico del Signore. L’11 ottobre
2007 finalmente si pone fine a questa
triste avventura. Riportiamo la nostra
bambina a casa con indicibile felicità.
Giulia è tornata a casa solo grazie all’intercessione della cara Suor Semplice. Ancora oggi non smettiamo di
ringraziare per la grande grazia ricevuta. L’immagine di Suor Semplice è
rimasta impressa nel nostro cuore e
non la dimenticheremo mai. Giulia
tiene la sua immagine vicino al suo
lettino e oggi gode di tanta salute.
Con fede e sincerità,
Francesco e Angela Sama
(Dal sito www.suorsemplice.it)
Giuseppe Candido (Partito radicale): «Il braccio per gli stranieri del carcere di
Rossano è un luogo macabro in cui non si può dire nemmeno di essere vivi»
IL DIARIO anno XIV n. 12PAG. 6
«Per l'ora d'aria c'è un corridoio lungo 12 metri
e largo tre con muri alti dieci metri, dove non si
vede bene nemmeno il cielo perché c'è una rete
di protezione». Così Giuseppe Candido - docente e giornalista, esponente calabrese del partito Radicale - descrive quella che è stata
definita «la Guantanamo italiana» a Rossano Calabro, in provincia di Cosenza. Dove, insieme a
mafiosi con sentenza definitiva, «vengono ammassati» decine di detenuti speciali. Si tratta di
cittadini stranieri, per lo più arabi, arrivati in Italia e accusati di terrorismo. Tra di loro, ci dovrebbe essere anche Mourad El Ghazzaoui, il
21enne siriano arrestato a Pozzalo nel dicembre
2015 e ritenuto un affiliato dell'Isis. Dopo un periodo di carcerazione a Bicocca, a Catania, di lui
si erano perse le tracce. Fino alla pubblicazione
su testate locali e nazionali - dopo gli attentati
terroristici a Bruxelles - del suo presunto passaporto dello stato islamico. Una prova unica nel
suo genere, secondo gli investigatori, ma che
MeridioNews ha svelato essere una bufala.
«È un luogo macabro in cui non si può dire
nemmeno di essere vivi».
La sbandierata rivelazione non è passata inosservata alla procura di Catania, che indaga sul
caso. I ritagli dei quotidiani La Repubblica e La
Sicilia sono finiti anche sul tavolo del procuratore capo reggente Michelangelo Patanè. «Mi
occupo anche di terrorismo e mi tengo aggiornato», spiega. Se gli si fa notare che quanto ri-
portato sui giornali non è affatto veritiero, così
come non lo sono alcune prove usate contro il
21enne - dal passaporto ad alcuni fotomontaggi-, Patanè allarga le braccia: «Può capitare
che si sia in galera anche se si è innocenti. Bisogna aspettare la fine delle indagini». La legge,
d'altronde, prevede alcuni strumenti come il ricorso al tribunale del Riesame. Opzione che
però, nel caso del presunto terrorista, non risulta
essere stata adottata. E i termini sono già sca-
Le dichiarazioni dell'Assessore
Musmanno sulla legge
del Servizio idrico integrato
«Il Disegno di legge approvato onei giorni scorsi dalla Giunta Regionale, che riguarda l'organizzazione del servizio idrico integrato rappresenta un punto di svolta nel processo di trasformazione
del sistema di gestione dell'acqua in Calabria. Il provvedimento, infatti, porta a compimento il percorso di riordino della governance del Sistema Idrico Integrato. La nuova organizzazione è incentrata sul ruolo dell'Autorità Idrica della Calabria (AIC), cui la legge conferisce piena operatività.
L'Autorità Idrica della Calabria è un ente pubblico, rappresentativo di tutti i comuni calabresi, al
quale saranno conferite le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull'attività di gestione del servizio idrico, al fine i garantire efficienza, efficacie, economicità e trasparenza tramite
le conferenze territoriali. Si tratta, in sintesi, del soggetto rappresentativo dei comuni calabresi per
il governo pubblico dell'acqua. Con la nuova legge, infatti, i territori si riappropriano del governo
delle risorse idriche. Ed infatti, le più importanti determinazioni di competenza dell'AIC, quali, in
primis, la scelta della forma di gestione, la determinazione delle tariffe e dei livelli di qualità del servizio, l'individuazione degli altri organi saranno assunte dall'Assemblea dei sindaci, costituita da
quaranta rappresentanti, tutti eletti fra i sindaci dei comuni calabresi e svolgerà funzioni di indirizzo politico/amministrativo. Peraltro, la proposta prevede una modalità di partecipazione dei cittadini calabresi attraverso l'istituzione di un Comitato consultivo a tutela degli interessi degli utenti
ed al fine di garantire la sostenibilità del sistema. Un altro passaggio rilevante della legge proposta
riguarda la possibilità di scegliere una forma diversa dal partenariato pubblico/privato per il segmento della grande adduzione ovvero la possibilità di rendere interamente pubblica Sorical s.p.a,
la società che, come è noto, lo gestisce attualmente. La gestione della società è stata, negli anni, a
dir poco problematica, con riflessi negativi sulla erogazione del servizio. Una nuova organizzazione
per Sorical potrebbe semplificare i processi decisionali e consentire l'avvio di un processo di risanamento ed efficientamento da più parti auspicato. "La legge proposta dalla Giunta regionale – ha
detto l'Assessore Musmanno – pone le basi per il superamento dei gravi malfunzionamenti che
hanno caratterizzato la gestione delle acque in Calabria. L'acqua non è un bene come gli altri. Una
gestione trasparente, affidabile ed efficiente delle risorse idriche è un dovere per le istituzioni ed un
diritto per i cittadini. La scelta di riorganizzare il sistema rappresenta, da parte della Regione, una
precisa assunzione di responsabilità. C'è un forte ritardo da recuperare, ma la direzione è segnata:
lavorare per garantire ai cittadini un servizio di qualità ed eliminare le inefficienze che hanno indebitamente pesato in passato sulle loro tasche».
Roberto Musmanno
duti da un pezzo. Impossibile saperne di più:
non si conosce il nome del suo legale, un avvocato calabrese nominato di fiducia, nonostante
le difficoltà linguistiche del ragazzo. E che non
è intervenuto nel dibattito pubblico, nonostante l'eco mediatica della vicenda.
Del presunto jihadista si sa poco. È arrivato con
un barcone a Pozzallo il 4 dicembre 2015, insieme al padre, alla madre e a quella che sembra essere la sua fidanzata. Nei registri del
centro di prima accoglienza del Ragusano risultano infatti due registrazioni a nome El Ghazzaoui, gli uomini della famiglia. Dopo viene
arrestato e trasferito nel carcere di Bicocca. Così
come i familiari spostati fuori dalla Sicilia. Il 4
gennaio scorso i Radicali effettuano una visita
di controllo all'interno della casa circondariale
ma, quando chiedono informazioni sul giovane,
apprendono che è stato trasferito il giorno
prima. Non si hanno più notizie per mesi fino a
quando si scopre della detenzione in Calabria,
presumibilmente nella struttura di Rossano Calabro. A Rossano c'è un braccio per gli stranieri
accusati di terrorismo
«Ci sono 50 detenuti stranieri accusati di terrorismo che non vengono mischiati con gli altri racconta l'attivista Giuseppe Candido che a Pasqua ha visitato la struttura detentiva calabrese.
A loro è dedicato un braccio particolare, la polizia penitenziaria ci ha spiegato che non capiscono quello che i detenuti si dicono e i
contenuti della preghiera del venerdì». Organizzata all'interno di una sala allestita appositamente con «un imam che mi risulta essere uno
di loro». A Rossano manca anche la figura
esterna di un mediatore e l'unico che si occupa
di tradurre «è un detenuto arabo che conosce
un po' di italiano». I carcerati lamentano di non
riuscire a comunicare nemmeno con le famiglie.
«È un luogo macabro - conclude Candido -, in
cui non si può dire nemmeno di essere vivi».
Verso una nuova organizzazione
della medicina di base
Una delle maggiori scommesse del governo Regionale guidato da Mario Oliverio e dalla giunta
di centro-sinistra è rappresentata dalla necessità di cambiare in profondità il servizio sanitario
regionale. In esso, infatti, continuano a permanere i mali di sempre: offerta sanitaria non adeguata alla domanda di salute dei calabresi, che pertanto sono costretti ad emigrare per curarsi; liste di attesa per visite specialistiche, ricoveri ospedalieri ed esami strumentali che si
allungano in modo insopportabile; assenza di una rete territoriale di servizi che sia in grado di
svolgere un ruolo di efficace filtro rispetto ai pronto soccorso ed ai ricoveri impropri; mancati
investimenti nelle reti di eccellenza per la cura di patologie ad alta complessità. A propositodella medicina territoriale, occorre registrare una novità di grande rilievo, che se si trasformerà
in fatti concreti potrà innovare e potenziare notevolmente i servizi diassistenza che fanno capo
ai distretti sanitari. Recentemente il comitato delle regioni comparto sanità ha emanato l’atto
di indirizzo per l’aggiornamento delle convenzioni della medicina convenzionale (medici di
famiglia). In esso vengono recepite le indicazioni contenute nel decreto Balduzzi che riguardano la definizione di un nuovo modello organizzativo delle prestazioni assistenziali sanitarie
di base. Tale modello prevede un servizio di assistenza primaria esteso all’intero arco della
giornata (dalle 8,00 alle 24,00) da lunedì a venerdì, mentre di sabato e festivi il servizio verrà garantito dalle 8,00 alle 20,00. Questo nuovo sistema organizzativo dell’assistenza sanitaria primaria dovrà avvalersi di una nuova struttura denominata AFT (aggregazione funzionale
territoriale), avente un bacino di utenza non superiore ai 30.000 abitanti, nell’ambito della
quale opereranno, in modo associato ed in turnazione, i medici di base insieme a quelli della
continuità assistenziale ed agli infermieri. Un analogo modello organizzativo viene previsto
anche per i pediatri di libera scelta. Si tratta di una riforma importante nella direzione del potenziamento della medicina territoriale, in quanto nelle nuove strutture sarà possibile ottenere non solo le tradizionali prestazioni sanitarie di base, ma anche effettuare i primi esami
clinici, la media diagnostica strumentale, la chirurgia ambulatoriale, prenotare le visite specialistiche e pagare il ticket. In tal modo il pronto soccorso e lo stesso ospedale otterranno uno
sgravio notevole di incombenze e potranno così concentrare tutti i loro sforzi sui casi che necessariamente richiedono il ricovero ospedaliero. I vantaggi che i cittadini ricaveranno da tale
innovazione sono facilmente intuibili, così come altrettanto facilmente immaginabili sono i
minor costi che il sistema si troverà a sostenere una volta che saranno eliminati o comunque
notevolmente ridotti i cosiddetti ricoveri impropri. L’assistenza notturna sarà affidata al servizio emergenza-urgenza, che però richiede necessariamente un potenziamento dell’organico,
in modo da affiancare al personale sanitario del 118 i medici preposti all’assistenza notturna
ordinaria.
Carmine Zaccaro
VENDE AVVIATA ATTIVITA’
PANETTERIA
PASTICCERIA
PIZZERIA
VIA SS. MEDICI - CASTROVILLARI
INFO
0981. 46667
Da oggi Castrovillari è più sola senza il maestro Maradei
IL DIARIO anno XIV n. 12 PAG. 7
Il giornalista castrovillarese Lucio Rizzica lo ricorda così
«Il mio risveglio è stato triste quest'oggi. Un
messaggio scarno, diretto, speditomi da un
amico vero, mi ha annunciato senza fronzoli che Giuseppe Maria Maradei se n'è andato, come del resto sapeva egli stesso che
sarebbe accaduto presto. E lo sapevamo in
tanti, purtroppo. Ma tutti scacciavamo via
il pensiero. E' andato via in silenzio, senza
fare della morte una scena madre (come
spesso capita ai molti che si fregiano del titolo di attore senza esserlo). Giuseppe invece attore lo era. E pure di quelli bravi. E
non solo. Era ben altro. Animato da sacra
passione. Intelligente, colto, scomodo, vivace, fantasioso. Ci eravamo incontrati
l'estate scorsa dopo un pò di tempo che
non accadeva: avevamo condiviso dolori e
affanni. Lo sentivo molto vicino a me, gli ultimi eventi della vita ci avevano anche costruito dei ricordi in comune e ci avevano
fatto lo sfregio (malriuscito) di provare invano a metterci l'un contro l'altro senza un
reale motivo: un progetto stupido ordito da
una mente immatura e ovviamente fallito.
Non ci saremmo mai ritrovati contrapposti
io e Giuseppe. Anzi, proprio nell'ultimo
anno avevamo ripreso a parlarci più intensamente in privato e avevamo persino pensato di realizzare presto qualcosa insieme,
se la malattia gli avesse dato tregua. Così
non è stato purtroppo. E dell'ipotesi artistica andata a monte mi interessa poco, ora.
Io piango l'uomo, il ragazzo, l'amico, l'attore, l'artista a tutto tondo. Piango per il
vuoto che oggi lascia in una comunità che
è sempre più ripiegata su se stessa e priva
di acuti. Piango per il vuoto culturale che gli
sopravvive, lui che per anni ha incarnato il
teatro e lo ha amato come si ama un figlio.
Piango per il vuoto politico che si spalanca
dopo la perdita di una mente fine come la
sua e fedele a se stessa e ai propri princìpi.
Piango per il vuoto che resta inevitabilmente incolmabile nel cuore di Donna Giulietta, la figlia così profondamente amata e
sempre in cima ai suoi pensieri. E per il
vuoto che adesso resta in ognuno di noi.
Giuseppe Maria Maradei se n'è andato con
la dignità che pochi sanno mettere in
campo in certe battaglie. Se n'è andato
eroicamente, epicamente, fieramente.
Dopo una guerra condotta contro il destino
senza mai piegare il capo. E a me resta
l'onore e il piacere di essere stati amici, la
tristezza di non potere ancora riabbracciarci e condividere idee ed emozioni.
Quelle che sapeva solleticare calcando la
scena, con un trasporto e una forza interpretativa che avrebbe meritato ben altri
palcoscenici, ai quali in buona parte aveva
rinunciato per dare corpo alla sua ferma volontà di costruire e lasciare qualcosa nella
sua città, per il profondo attaccamento alle
radici e a quel sogno da realizzare a tutti i
costi. Ciao Giuseppe. Dovevamo rivederci
questa estate. Verrò invece a trovarti dove
riposerai e recitarti dei versi. Per continuare
a scambiarci l'anima. Tanto so che da lassù,
ogni tanto tu verrai a trovarmi. E prima o
poi, tra le nuvole, ci ritroveremo dietro il sipario della vita..
Lucio Rizzica
GIUSEPPE MARIA MARADEI, CHI È STATO
NEL RICORDO DI GIUSEPPE MARADEI
La farsa continua.
Discarica il mondo
sempre più veleni
che inquinano le menti
e danno cibo ai corvi,
ai tanti corvi neri,
messaggeri di morte.
Tu, poeta,
nella finzione del teatro
hai esplorato la realtà
e nelle pieghe più segrete
il dramma umano
che si consuma ogni giorno
miseramente.
Oltre l’orizzonte il dolore
ti consegna alla Verità,
Luce d’infinito.
Adriana De Gaudio
Il Sindaco Lo Polito
lo ricorda così
«Ad un anno dalla scomparsa dell’indimenticabile Luigi Le Voci Castrovillari deve piangere un'altra pregnante umanità di questo
mondo dell’espressività: é Giuseppe Maradei, da qualche giorno
scomparso.
Per lui non c’è bisogno di molte parole per ricordarlo poiché, egli
stesso, non amava farne se non per affermare il fare, l’interpretazione che lo affascinava fino a plasmarlo e renderlo per questo o
quella scena , la comunicazione del suo lavoro per farlo amare
come occasione di conoscenza e sviluppo delle coscienze. Insomma, un altro figlio importante della città, della zona, della
stessa Calabria per quello che rappresentava ed ha dato per le
espressività identitarie della propria Terra. Non tanto amato, per i
suoi modi diretti, franchi e schietti su ogni cosa, ma sempre arguti,
era un personaggio ricco di capacità, grazie a quel talento che lo
contraddistingueva e lo faceva apprezzare ovunque. Un interprete
appassionato della vita, della realtà , dell’essere, con un piglio sempre un po’ critico, ma di chi vuole conoscere meglio ogni cosa per
esprimere e mettersi in gioco adeguatamente con l’esistente, la
memoria, lo slancio e con il desiderio insistente per la verità e la
Bellezza delle cose di cui era particolarmente attratto come tanto
curioso per inclinazione. Un attore, regista, interprete autentico di
temperamenti, umori , sensazioni. Un attento protagonista dell’attività artistica grazie ad una originalità tutta sua, ricca di contenuti quanto di sfaccettature ed angolature che lo hanno sempre
visto dinamico in quella promozione culturale che desiderava
fosse sempre più diffusa, inclusiva e coinvolgente anche per le
scuole, dove, secondo lui, ciascuno può acquisire in maniera critica e personale una concezione globale dell’esistenza a cui la recitazione ed il Teatro possono dare un grande contributo per la
crescita della persona, aprendola sempre più ad uno sguardo vero
sulla realtà. E’ tutto questo ed altro ancora Giuseppe,curatore pure
di tante iniziative tese ad incoraggiare, valorizzare ed incrementare ciò che la nostra gente portava nel cuore e aveva saputo far suscitare in uomini e donne appassionati al proprio Destino, alla
propria Terra, alla propria Cultura ed Identità.
Fattori che sicuramente hanno bisogno di capacità, volontà , sacrifici e dedizione per proseguire battaglie culturali importanti e
per creare luoghi che facciano memoria di sensibilità e vocazioni
di questa portata e di cui, Grazie a Dio, Castrovillari è pregna.Ciao
Giuseppe, non ti dimenticheremo mai...”
Domenico Lo Polito
Capocomico e direttore artistico del Teatro della Sirena, il M° Giuseppe M. Maradei nasce a Castrovillari il I/X/1961. Ha conseguito il diploma di attore presso lo Studio Internazionale di Arti Sceniche
Alessandro Fersen di Roma. Successivamente ha approfondito i suoi
studi frequentando: il Corso di Drammaturgia tenuto da Eduardo De
Filippo presso il Teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma; le
Lezioni sulla Commedia dell’Arte tenute da Dario Fo presso il Teatro
Argentina di Roma; un seminario sul Faust di Goethe tenuto da Giorgio Strehler presso il Teatro Studio del Piccolo Teatro di Milano; un
seminario di scenografia tenuto da Josef Svoboda ed altri seminari
su Psicodramma e Mnemodramma tenuti da Fersen e da Alfonso
Maria Di Nola presso il teatro Eliseo di Roma. Dal 1985 ha sempre recitato con compagnie primarie nazionali, accanto ad attori quali Regina Bianchi, Flavio Bucci, Paola Pitagora, Adriana Innocenti, Piero
Nuti, Aldo Giuffrè, Antonella Steni, Gianfelice Imparato, ecc. e con registi fra i quali Memè Perlini, Giancarlo Sammartano, Armando Pugliese, Marco Mattolini, Sandro Giupponi, Italo Nunziata. Ha svolto
una intensa attività radiofonica presso RAI – Radiodue. Ha prestato la
voce per il video “Ofelia” dei Magazzini Criminali diretti da Federico
Tiezzi. Come autore, e per la poesia e per il teatro, ha ricevuto premi
e segnalazioni. La sua fiaba musicale “Giacomino e l’asino dagli occhi
turchini” nell’estate 2001 è stata eseguita dal Microcosmos Ensemble
al Festival di Edimburgo. E’ stato per più edizioni direttore artistico
del Festival Mediterraneo dei Due Mari. Dal 1996 svolge, come docente di recitazione, corsi e laboratori nelle scuole di ogni ordine e
grado. Nel 2002 fonda a Castrovillari il Teatro della Sirena (Libero Teatro Popolare d’Arte di Calabria Citra) di cui è direttore artistico e capocomico. Nel 2007, per la sua attività, riceve dal Centro di Etnostoria
di Palermo una segnalazione al Premio Internazionale di Studi demoetno-antropologici Pitrè/Salomone Marino.
Ha pubblicato:
Esperimento di Alta Magia (ovvero: Macchiette in libertà)
Passio (mistero sacro su modelli di devozione popolare)
Charitas (mistero sacro sulla vita di San Francesco di Paola)
Castrovillari, immagini della memoria
Ridiculuso cuntrasto tra Corajisima e Carnilivaru
L’isola (Dramma)
La voce de lu viento (Passiune populare pe’ lu Trono e pe’ l’Altare)
Cavalcata nella notte (Dramma)
IL DIARIO annoXIV n.12 PAG. 8
L’evoluzione della famiglia in un clima
legislativo in continuo cambiamento
Sabato 16 Aprile presso l’Aula Magna del Tribunale organizzato dalla Camera Civile “D.Mazziotti” e patrocinato dal Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati con la partecipazione dell’Istituto
E.Fermi di Castrovillari,si è tenuto un seminario
sul tema : "L’evoluzione della famiglia in un clima
legislativo in continuo cambiamento”
Ad aprire la giornata di confronto il Presidente
della Camera Civile, Antonella Gialdino, il Presidente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati di
Castrovillari, Roberto Laghi, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico E.Fermi, Rossana Perri.
Quali sono le ricadute sul diritto di famiglia alla
luce dei nuovi interventi legislativi? L’Italia è obbligata dall’Europa a regolamentare le unioni civili omosessuali? La Corte Costituzionale
impone al Parlamento di regolamentare le
unioni civili omosessuali? È vero che i conviventi
anche omosessuali non hanno alcun diritto e
serve una legge che li tuteli? Sono alcune delle
domande che il confronto tra la parte laica e
quella religiosa si sono trovate a sviscerare alla
presenza del pubblico tra i quali anche tanti studenti.
Antonella Gialdino, presidente della Camera Civile, dopo aver ringraziato il direttivo della Camera Civile ed il suo vice-presidente,avv.Lucia
Bianco,ha preannunciato che il dibattito «non
mancherà di evidenziare che il diritto sta tendendo sempre più a privatizzare l’istituto della
famiglia. Tale percorso è iniziato già con la riforma del diritto di famiglia del 1975 e a tappe
cadenzate, sta giungendo a una vera e propria
ridefinizione del diritto di famiglia.
Sostanzialmente l’attenzione è stata rivolta al disegno di legge sulle unioni civili e sulle convivenze di fatto.Un argomento di grande
Si è svolto nelweekend tra venerdì 8 e domenica
10 aprile a Rende (CS) il campionato provinciale
di scacchi del 2016, valevole per il titolo assoluto della provincia di Cosenza e quale prova di
selezione locale per il campionato italiano assoluto. Il torneo si è svolto nella sede messa a disposizione
dal
Centro
Residenziale
dell'Università della Calabria, ed è stato organizzato dalla locale associazione sportiva dilettantistica "Gioacchino Greco" di Cosenza, in
collaborazione con la sezione "Sport della
mente" del Centro Universitario Sportivo (CUS)
della stessa università calabrese.
All'evento hanno partecipato 20 giocatori provenienti da tutta la provincia, che si sono contesi il montepremi complessivo di 750 euro,
oltre al prestigioso titolo in palio. La competizione si è protratta per 5 turni di gioco, con
tempo di riflessione di un'ora e mezza per giocatore, e l'ulteriore aggiunta di 30 secondi per
ogni ulteriore mossa giocata.
Al termine della gara, il titolo di campione provinciale è andato al 22enne studente di fisica Lorenzo Barca, che ha vinto 3 partite e pattato le
altre 2. Con lo stesso punteggio ha concluso il
torneo anche il castrovillarese Fabio Grimaldi,
anche lui imbattuto, preceduto dunque sul filo
di lana solo a causa dello spareggio tecnico basato sui punti realizzati dagli avversari incontrati
durante il suo cammino. Al terzo posto si è classificato Piercarlo Marincolo, originario di Rossano e anche lui studente universitario, noto al
attualità,oggetto di una grande attenzione mediatica e di crescenti polemiche infuocate e
sempre più polarizzate, dopo la conclusione
delle dichiarazioni generali.
Al di là della legge, e quasi a prescindere dai suoi
esiti,sono state tratte le conclusioni di un estenuante dibattito che, come giusto per un tema
che riguarda questioni così profonde, è uscito
dalle aule parlamentari.
Dopo l’intervento dell’avv.Giancarlo Cerrelli ha
concluso S.E.mons.Francesco Savino il quale ha
presentato una chiesa aperta ai segni dei tempi.
Nella sua relazione il neo vescovo ha invitato a
superare l’individualismo,e il Narcisismo spronando ad imparare a coniugare nel miglior
modo possibile modernità e tradizione.
Una chiesa aperta ai segni dei tempi. Che combatta la globalizzazione dell'indifferenza e si
apra alla cultura dell'accoglienza.
A proposito degli omosessuali,Don Francesco
ha affermato « nella mia diocesi ci sarà ascolto,
dialogo, accoglienza, reciprocità, ma un conto
sono i diritti civili un'altra cosa è il matrimonio.
Non voglio, però, che su questo tema ci siano né
scontri ideologici né colonizzazione ideologica».
«Viviamo nell'epoca del dominio della finanza
sull'economia e sulla politica –rimarca don Francesco –e nel tempo del sospetto e della diffidenza, perché anche il nostro migliore amico ci
fa paura. Non riusciamo a sottrarci all'individualismo, all'idolatria del denaro e della spietata
concorrenza, a guardare l'altro. Il buon cristiano
è colui che porta in una mano il Vangelo e nell'altra il giornale, e deve saper essere in grado di
gestire la potenza del cuore e quella dello spirito». Non da meno, inoltre, l'invito «ad azzerare
le distanze tra i fatti e le azioni»
Esprime grande soddisfazione per l’evento l’avvocato Antonella Gialdino secondo il quale: «è
stata un’occasione importante per parlare di diritti civili ed approfondire i vari aspetti di un settore giuridico in continua evoluzione, secondo
un approccio laico e scientifico-giuridico al
tema, in quanto esperti e professionisti di rilievo
si sono confrontati sugli elementi tecnici più significativi della riforma normativa, al vaglio in
questi giorni del Parlamento».
pubblico degli appassionati castrovillaresi per
averegià fatto parte in passato del team della
città del Pollino.
La partita più tesa del torneo è stata probabilmente quella decisiva tra i due giocatori primi
classificati, che si sono scontrati all'ultimo turno
in un duello appassionante. Data la posta in
palio, entrambi i giocatori hanno optato per un
impianto di gioco solido, concedendo poco spazio ai contrattacchi reciproci. Lo scontro si è così
concluso dopo 21 mosse a causa di una sequenza di ripetizione quasi forzata, che ha decretato la patta tra i due contendenti. A questo
punto risultavano decisivi gli incontri sulle altre
scacchiere, dove però i giocatori incontrati da
Lorenzo Barca inanellavano più punti di quelli
affrontati da Fabio Grimaldi, decidendo così in
modo indiretto il podio finale.
L'attenzione degli appassionati di scacchi di Castrovillari si sposta adesso sulle sorti della locale
squadra, che si batterà a metà del mese di maggio per tentare di tornare in serie B, dove ha lungamente militato negli anni passati. Dopo aver
vinto il girone calabrese di serie C, la formazione
della città del Pollino aspetta ora di confrontarsi
contro la vincente del corrispondente girone lucano per determinare chi sarà il prossimo anno
a disputare la serie cadetta del campionato italiano a squadre. Oltre al capitano Fabio Grimaldi,
la squadra di Castrovillari potrà schierare Vincenzo Carlomagno, Francesco Catapano, Bruno
Rizzuti e Mattia Caputo.
Scacchi/Fabio Grimaldi si laurea vice-campione provinciale 2016
Successi per la giovane soprano castrovillarese Mihaela Trapani
IL DIARIO anno XIV n.12 PAG. 9
All’XI Trofeo Città di Greci, Concorso internazionale di Musica tenutosi dal 7 al 10 aprile, la
nostra concittadina Mihaela Trapani, nella sezione canto lirico, ha conquistato il primo
posto. Reduce da altre brillanti affermazioni in
precedenti concorsi musicali, la ventiduenne
castrovillarese, studentessa al Conservatorio
di Musica di Vibo Valentia “ Fausto Torrefranca”,
ha tutte le carte in regola per emergere nel panorama della lirica italiana. Solidità vocale e finezza espressiva, cantante raffinata ed
elegante. sulla scena, sicura ed appassionata,
ha brillato, durante il concorso, grazie ad un’interpretazione sentita che ha riscosso il grande
plauso del pubblico e della giuria. Mihaela ha
cominciato a studiare canto sotto la guida del
maestro Francesco De Leo, affermato baritono
calabrese che ha svolto intensa attività con-
certistica con Katia Ricciarelli. Ha riscosso successi ed affermazioni anche in Canada dove ha
tenuto un Master al Palestina Chamber Chorus
di Tecnica vocale, interpretazione, fraseggio ed
emissione della voce. Ha ricoperto nell'Opera
"Rigoletto" il ruolo omonimo, ne "La Traviata"il
ruolo di Giorgio Germont, nella "Bohemè" il
ruolo di Marcello , ne"Il Barbiere di Siviglia" il
ruolo di Figaro e nella "Carmen" il ruolo di Escamillo , solo per citare alcune delle sue brillanti
performance.E Mihaela Trapani sa di essersi affidata nelle mani giuste per raggiungere i suoi
obiettivi e i suoi traguardi dedicando proprio
al suo maestro questa vittoria, oltre che «a coloro che mi hanno sempre sostenuta e creduto
in me: i miei genitori, persone senza le quali
tutto questo non sarebbe stato possibile». Ad
maiora Mihaela.
Angelo Filomia
Lezione sul primo soccorso
all’I.I.S. Pitagora-Calvosa
Venerdì 15 aprile 2016 presso l’I.I.S. “Pitagora Calvosa” di
Castrovillari si è tenuto un incontro sul primo soccorso
coordinato dal dott. Aldo Foscaldi (direttore dell’Ufficio
diocesano per la pastorale della salute nonché presidente
dell’Associazione Medici Cattolici Italiani) e dal medico
anestesista dott. Vincenzo Stivala (U.O. terapia intensiva
e anestesia P.O. Castrovillari) i quali, mettendo a disposizione le loro competenze, hanno trattato i vari aspetti legati alle nozioni del primo soccorso evidenziando
reazioni e azioni in caso di evento critico.
La lezione-corso, seguita con attenzione e interesse dagli
alunni (che si sono confrontati sugli stati che possono
nascere subito dopo l’evento traumatico e i tipi di azione
necessaria) si è conclusa con una dimostrazione pratica
con l’utilizzo di un manichino.
Considerando l’importanza di tale iniziativa - per la formazione in un tema di cosi elevata importanza sociale - i
medici hanno salutato gli alunni con la promessa di ulteriori incontri."
Bombe a mano inesplose
tra vecchi attrezzi agricoli
Lunedì14 aprile, intervento urgente per un Team Artificieri della "MANES" in terra di Lucania, a seguito di una
segnalazione delle Forze dell'Ordine di Genzano di Lucania (PZ) per un ritrovamento di oggetti assimilabili ad ordigni in una cascina.
I militari della 2^ Compagnia Genio Guastatori di Castrovillari (CS), dell'11° Reggimento Genio, intervenuti
sul posto hanno subito messo in sicurezza la zona del
rinvenimento e recuperato rapidamente alcune bombe a
mano, in pessimo stato di conservazione.
Gli ordigni, rinvenuti durante la movimentazione di vecchi attrezzi agricoli all'interno di una cascina, in Contrada
"Mattina piccola" , sono risultate essere quattro bombe a
mano del tipo inglese N°36, contenenti alto esplosivo a
frammentazione, completamente arrugginite e risultavano pericolose al maneggio.
Gli Artificieri le hanno subito verificate e rese idonee al
trasporto in una cava vicina, dove sono state fatte brillare in assoluta sicurezza.
Nonostante le pessime condizioni degli involucri, completamente corrosi dal tempo e dall'umidità, gli ordigni
hanno detonato regolarmente in maniera controllata,
confermando per l'ennesima volta l'assoluta pericolosità
di questi devastanti ricordi della guerra che, purtroppo
spesso, riemergono dal passato.
La Caserma "Manes" , estrema propaggine della Brigata
"PINEROLO", in terra di Calabria, si conferma nucleo di eccellenza dell'Esercito nel supporto alla popolazione e
nella risoluzione di eventi, quali la neutralizzazione degli
ordigni inesplosi, rimanendo un punto di riferimento per
la sicurezza.
EVENTI & NEWS
IL DIARIO anno XIV n.12 PAG. 10
Cassano: incendio doloso all’azienda agricola
Perciaccante. Danni ingenti
Un nuovo incendio ha messo in ginocchio ancora una volta
un’azienda agricola nella campagne di Cassano allo Ionio.
Quello avvenuto nei giorni scorsi, infatti, è solo l’ultimo di una
serie di incendi che stanno devastando piccole e grandi attività
mettendo in ginocchio l’economia della zona.Nei giorni scorsi è
toccato all’azienda di proprietà di Antonio Perciaccante noto
imprenditore della Piana di Sibari situata in contrada “Praienetta” a pochi passi dal torrente Coscile. Le fiamme, altissime,
sono divampate nel tardo pomeriggio e in poco tempo hanno
avvolto un capannone al cui interno vi erano una decina di
mezzi agricoli tra trattori, trebbiatrici, aratri, erpici ecc… Immediato è scattato l’allarme e sul posto sono giunte diverse squadre dei Vigili del fuoco arrivate da Rossano, Castrovillari e
persino da Cosenza. Gli uomini del soccorso sono stati impegnati fino a tarda notte per domare l’incendio sotto gli occhi atterriti di proprietari e dipendenti che hanno visto andare in
fumo anni di lavoro, sacrifici e investimenti.
Al momento è ancora impossibile quantificare i danni anche se
si parla di diversi milioni di euro. Ancora nel pieno della notte
erano diversi i focolai da spegnere e che hanno reso difficile effettuare una prima stima dei danni. Procedono le indagini avviate dai carabinieri di Cassano che dovranno accertare la natura
dell’incendio che ha cancellato completamente il capannone
dell’azienda, anche dietro il rogo sembra esserci la mano della
criminalità organizzata che da mesi tenta di imporre la legge
del pizzo proprio in quella zona.
La solidarietà di Iacobini
L’Area Civicamoderata e il candidato a Sindaco Ivan Iacobini,
esprimono piena solidarietà alla famiglia Perciaccante per il
grave atto consumato ai danni dell'azienda agricola che in tutti
in questi anni con tanti sacrifici hanno dato lavoro e prodotto
economia nel Comune di Cassano ed in generale nella Piana di
Sibari. Un'azienda modello nella filiera agroalimentare. «Aspet-
Il Santuario diocesano di San
Francesco di Paola a Verbicaro
Giovedì 21 aprile 2016 a Verbicaro nella Chiesa Madre di
Santa Maria del Piano, ha avuto luogo la presentazione del
volume curato da don Giovanni Celia: “Il Santuario diocesano
di San Francesco di Paola a Verbicaro. Storia, tradizione e restauro”, pubblicato dalla casa editrice cosentina Progetto
2000. Alla manifestazione sono intervenuti lo storico Angelo
Rinaldi, l’editore Demetrio Guzzardi, l’archivista diocesano don
Luigi Gazzaneo, padre Domenico Crupi dell’Ordine dei Minimi;
ha concluso i lavori mons. Leonardo Bonanno. Mons. Leonardo Bonanno, nella presentazione al volume ha sottolineato come questo lavoro si inserisca nelle iniziative per il
sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola e «il
Santuario di Verbicaro, oggetto dello studio di don Giovanni
Celia, mi suggerisce altre riflessioni: potremmo prenderlo a
simbolo identitario della nostra diocesi; Verbicaro, come tanti
altri centri, si è formato dall’esigenza di difendersi dalle incursioni saracene, lasciando le marine e nascondendosi a mezza
collina; dalla metà dell’Ottocento, il desiderio della comunità
è stato quello di commercializzare e comunicare con la gente
dei paesi vicini e la realizzazione della linea ferroviaria è stata
la spinta che ha indotto molti cittadini a scendere verso i luoghi più pianeggianti. Il fondatore del Santuario di Verbicaro, in
un certo modo, ha tracciato una strada, su un piccolo colle da
dove si scorge l’immensità del mare; ha deciso di innalzare
iuna cappellina, quasi ad indicarci che su questo lembo di
terra del Sud Italia possiamo vivere tra collina e mare.
IL DIARIO di CASTROVILLARI e del POLLINO
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tiamo con fiducia – afferma Ivan Iacobini – che la magistratura
e le forze dell'ordine facciano piena luce su quanto è accaduto.
Ma bisogna agire subito, molte persone lavorano li, servono interventi di aiuto a livello istituzionale». Ci preoccupa molto la
situazione generale sul fronte dell'ordine e della sicurezza pubblica si addensano grosse nubi che devono far riflettere tutta la
società civile.
«Visti gli ultimi casi che si sono avuti e si stanno avendo in città,
si avverte la necessità di istituire sul territorio un presidio dei vigili del fuoco. Doria sarebbe un punto strategico, centrale, così
come lo era il Punto COM di protezione civile».
Le preoccupazioni di Tufaro
«L’ultimo atto di natura dolosa - dichiara Franco Tufaro, candidato a sindaco per #OraCassano - nei confronti dell’azienda agricola Perciaccante conferma la preoccupazione, espressa più
volte, che la criminalità organizzata, sul nostro territorio, è la
prima emergenza da affrontare. La situazione è talmente grave
che non bastano più le periodiche riunioni sull’ordine pubblico.
La gente ormai è stanca e sfiduciata, bisogna che lo Stato con
tutte le componenti si mobiliti in un’azione forte e sinergica per
combattere una “vera e propria guerra” per il rispetto della legalità sul nostro territorio. Non solo rispetto delle norme imposte dall’alto ma la pratica quotidiana di regole condivise per
promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune». Dopo gli ultimi casi di furti, incendi,
atti vandalici e danni ai produttori agricoli e turistici chiediamo
al Prefetto la convocazione di un tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico, mettendo in campo interventi coordinati per far
fronte alla situazione che si è determinata in materia di sicurezza, degrado, abusivismo, incendi, atti vandalici e danni agli
imprenditori in riferimento anche ai ripetuti episodi di furti e
danneggiamenti di cui sono oggetto le attività imprenditoriali
e turistiche.
Occhiuto: «Se vinco nomino
Sgarbi assessore»
«Se vinco le elezioni, Vittorio Sgarbi farà parte della mia squadra di governo. Lo nominerò assessore con delega alla Bellezza e al centro storico». L'annuncio, in realtà non troppo a
sorpresa, arriva da Mario Occhiuto al termine di una kermesse
elettorale in pieno centro, a Cosenza. Sgarbi, dal canto suo,
non si è tirato indietro di fronte all'offerta formulata dall'ex
sindaco: «Il mio ruolo di Alto commissario può concordarsi
perfettamente con il ruolo di assessore qui. La cultura e le mostre sono importanti ma io voglio recuperare soprattutto il
centro storico di Cosenza che va accudito e tenuto vivo».
L'ex sottosegretario ai Beni culturali è impegnato nelle elezioni
di Cosenza al fianco di Occhiuto ed è pronto a presentare una
sua lista (Partito della rivoluzione - Sgarbi - Laboratorio della
bellezza) che ha come simbolo una capra, animale che richiama ad antiche tradizioni contadine calabresi.
1943 a Castrovillari/Via Bertani rischiò di diventare come via Rasella!!!
IL DIARIO anno XIV n. 12 PAG. 11
«Con l’armistizio dell'8 settembre 1943 e il quasi
contemporaneo sbarco a Salerno delle truppe
anglo-americane, Castrovillari si è scrollato di
dosso il pericolo, da tempo incombente sui suoi
figli, di essere massacrata e distrutta. Senza
quello sbarco, infatti, ci sarebbe stato nella nostra zona, come, poi, è avvenuto in quella di Cassino, una cruentissima battaglia, perché solo
con inauditi, reiterati e lunghi sforzi gli alleati sarebbero riusciti a superare la linea fortificatissima del Pollino e avere, quindi, la via libera per
Napoli e il resto della penisola. L'armistizio segna
anche l'inizio della ritirata dei soldati tedeschi
dal nostro territorio per evitare di essere accerchiati dal nemico, passato ormai alle loro spalle.
Fu come una fuga, data la celerità con la quale si
svolse l'operazione, ma all'insegna di quella disciplina che è propria della gente teutonica. I
numerosi feriti tedeschi dell'ospedaletto da
campo della vicina "Pietrapiana", doloranti e
piangenti, furono caricati frettolosamente su
grosse autoambulanze e trasferiti altrove. Intanto, furono distrutti i depositi di munizioni e i
ponti delle strade più importanti. Cumuli sterminati di sacchi di farina furono versati nelle
acque del Coscile e dispersi! I depositi di viveri
furono tutti bruciati.Fu fatto saltare in aria il
grande deposito di bombe di Sassone, fra S. Basile e Morano, e le schegge si proiettavano, sibilando, in tutte le direzioni, cadendo nei luoghi
più impensati, con quanti continui pericoli per i
cittadini è facile immaginare. Fortuna volle che
la...montagna di dinamite e bombe del vecchio
pastificio, su Viale del Lavoro (si diceva contenesse oltre 1000 tonnellate di bombe di ogni calibro e lingotti di dinamite'), non scoppiasse.
altrimenti sarebbe stata ugualmente la fine per
la nostra citta posta a breve distanza. Un pesante carro armato tedesco, forse perchè rimasto in panne, fu distrutto sotto la tettoia di una
casa colonica nei pressi del bivio di Martire, E superfluo raccontare come tutto andasse in rovina
e come i pezzi di acciaio di quel mostro bellico
andassero a finire a notevoli distanze (ne fu trovato uno del peso di 75chilogrammi nella lontana Petrosa). Anche la centrale di piazza
Matteotti fu minata e distrutta in pochi minuti
dai tedeschi: ingenti furono i danni alle sue costosissimo strutture, Dappertutto serpeggiava
aria di morte e di sofferenza. La nostra città era
ormai completamente nella mani dei tedeschi, i
quali, in seguito ai fatti politici che si erano susseguiti in quei giorni, consideravano gli italiani,
fino allora fedeli "camerati", quali traditori, per
cui tutti cercavano di restare il più lontano possibile da essi. Non pochi cittadini, tuttavia, costretti a procurare cibo ai propri familiari,
specialmente ai loro figlioli, affrontando innumerevoli pericoli, girovagava-no continuamente per le nostre campagne, anche di notte
per non essere visti da nessuno. Alcuni, facendo
man bassa nei depositi in fiamme, riuscirono a
prendere viveri, vestiario e altra roba utile che
nascondevano in profonde buche su cui sistemavano rami, foglie e sterpaglie varie per mimetizzarle. I potenti carri armati tedeschi (i
famosi 'Panzer"), prodotti dalle formidabili acciaierie della Krupp sparse per centinaia di chilometri lungo la Rhur, avevano distrutto coi loro
cingoli le nostre strade nazionali, calati in Calabria con lo scopo precipuo e inderogabile di fermare l'avanzata del nemico, furono costretti a
percorrere, sconfitti, le vie che avevano battute
poco tempo prima. Il rumore assordante di
quelle macchine infernali risuonò per vari giorni
nelle nostre contrade. In poco tempo sparì
anche il loro Comando di Corpo d'Armata, ubi-
cato nel vallone di “Virtù” coperto di abeti,
canne, rovi e di piante d'ogni genere. Il vecchio
e arcigno generale tedesco, metodico nelle sue
passeggiate
aeree ad ogni orario fisso,
non si vide più in volo sulle nostre case con la
sua “cicogna”. Ultimi a lasciare Castrovillari furono alcuni soldati tedeschi del genio “Guastatori”, che distrussero, senza che nessuno
opponesse loro la minima resistenza , tutto
quanto di utile potesse cadere nelle mani del
nemico ormai alle porte. I nostri soldati, sconfitti
e allo sbaraglio dopo l'armistizio, e le nostre
forze di polizia, rifugiatesi anch'esse chissà dove,
non furono nelle condizioni di contrastare
l'azione di quei pochi... guastatori, che erano armati fino ai denti e, quel che è peggio, decisi a
tutto! Tre di essi, in movimento su corso Garibaldi con un mezzo cingolato munito di cannoncino semovente, si fermarono di fronte
all'attuale galleria d'arte “Il Coscile” in cerca di
acqua. Da alcuni nostri concittadini fu loro indicata la vicina fontanella di Salerni, in via Bertani(attuale via Alfano). Vi si recò uno di loro,
mentre i suoi compagni, con fare circospetto,
sostavano attorno al veicolo. II soldato tedesco
aveva proprio allora finito di lavarsi le mani e il
viso, quando fu preso di mira da due castrovillaresi che, dalla loggetta di una casa vicina gli
Quel 25 aprile che rischia di essere dimenticato
«Sono trascorsi settanta anni ma si sa che la memoria non si misura in anni
ma nella sua capacità di sedimentare comportamenti comuni e di rinnovare
valori di eventi più o meno antichi»
Dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti, Mussolini dichiarò che avrebbe tolto la libertà all'Italia,
ma che le avrebbe dato la grandezza. Tuttavia
sappiamo quale fu la taglia, umana, culturale, civile della soppressione dell'opposizione!
Quanto alla “grandezza”, il fascismo, dopo aver
aggredito l'Etiopia, attaccato la Repubblica spagnola, occupata l'Albania, strinse l'alleanza subalterna con il Nazismo. Fu guerra, miseria e
morte, il Paese ridotto a “espressione geografica”. Oltre centocinquantamila italiani diedero
la vita, nei venti mesi della Resistenza! La Repubblica e la Costituzione furono il loro lascito
(la loro eredità). Oggi invece avvertiamo il pericolo dell'avanzare del conformismo travestito di
fatua trasgressività, di aridi ripiegamenti nel
“particulare” più egoistico. L'imbalsamazione ufficiale di quel periodo, celebrazioni rituali e senz'anima finiscono per ingenerare fastidio. Il 25
aprile è diventato ingombrante, sempre più
sono quelli che vogliono cancellare il senso di
spararono un colpo di fucile andato fortunatamente a vuoto. I due, fallito il bersaglio, se la
diedero a gambe per le campagne della vicina
valle di S. Giovanni Nuovo o, forse, si tapparono
accuratamente in qualche casa... Di essi, per vari
giorni, si perdette ogni traccia. Il gesto poteva
avere conseguenze tragiche imprevedibili!
Come avrebbero reagito, infatti, i compagni di
quel sol-dato se fosse stato ucciso? Su quali innocenti nostri concittadini avrebbero sfogato
la loro ira? Intanto, scampato dal pericolo, il soldato tedesco, armato del solo pugnale, raggiunse immediatamente corso Garibaldi e,
imbracciato il mitra, chiamò in suo aiuto uno
dei compagni armato più di lui. I due rifecero di
corsa la strada della fontana e cominciarono a
rastrellare palmo palmo l'intero rione 'Pantanello", fino alla villetta del vecchio tribunale.
Vani furono i loro sforzi per rintracciare i due
“partigiani” che volentieri avrebbero crivellato
di colpi o, quantomeno, percossi a dovere per la
loro bravata o portati con loro chissà dove!
Dopo circa un'ora tornarono dal loro compagno
e, preso posto nella camionetta, si diressero velocemente verso la vicina caserma dei carabinieri con l'intento, forse, di farla saltare in aria...
Per motivi a noi sconosciuti, però, desistettero
dal loro proposito. In seguito, avvolti da un silenzio tombale, rigirando i loro sguardi a destra
e a manca della strada ormai deserta, sparirono
con la loro macchina che lanciarono a tutto gas
per raggiungere celermente i loro compagni.
Furono quelli gli ultimi soldati tedeschi ad
uscire dalla nostra città. Il Moloc bellico, che
aveva semidistrutro la nostra zona, costringendo i poveri abitanti, in modo particolare i
malati, i vecchi e i bambini, ad innumerevoli sacrifici e rinunce, e mietuto coi bombardamenti
aerei del mese di agosto, 75 vite umane, fra cui
un bimbo di pochi, giorni e una donna
all'8°mese di gravidanza, ha voluto risparmiare
da un'immane catastrofe la nostra città tanto
cara alla Madonna del Castello e a S. Giuliano,
suoi Protettori. L'arrivo degli anglo-americani a
Castrovillari segna la fine della guerra nella nostra regione».
CARLO ALFANO Dal libro inedito: "Il Monumento
ai Caduti e eroe Ettore Manes”
rottura storico; ma senza memoria delle nostre
radici, risulta cieca la percezione del presente,
rimane la ricerca del futuro. Ora è il 25 Aprile!
Esso richiama lo spirito della Resistenza, che tuttavia molto ha da dire a quanti oggi vogliono resistere nella pace per la pace, nella ragione per
la ragione. Anche il nostro territorio non è sfuggito alla follia del fascismo, basti pensare alle
migliaia di esseri umani reclusi nel campo di
concentramento di Ferramonti. Oggi di quel
campo rimane ben poco. Rimangono i rotoli
della Torah, dove ci sono le tavole e gli arredi
sacri ebraiche, custoditi nella Sinagoga sotto la
“Galleria” di Milano; mentre a Bisignano si conserva un dipinto raffigurante il – Martirio di San
Bartolomeo- opera realizzata dall'internato
ebreo Michel Finghestein, professore dell'Accademia di Belle Arti di Berlino. Questo dipinto, ha
fatto parte di una mostra internazionale itinerante che riuniva tutte le opere realizzate dai prigionieri ebrei nei campi di concentramento di
tutta l'Europa. Queste sono solo alcune delle
tante testimonianze, senza dimenticare gli eroi
della resistenza locale: Andrea Croccia, Micuzzo
Arcuri, Attilio Cavaliere e Schettini. Da quel 25
Aprile del 1945 sono trascorsi settanta anni ma
si sa che la memoria non si misura in anni ma
nella sua capacità di sedimentare comportamenti comuni e di rinnovare i valori di eventi
più o meno antichi.
Giuseppe Bellizzi
IL DIARIO anno XIV n.12 PAG. 12
II Rassegna del Festival ricorrente dei Lettori “The Readers”
Organizzata dall’Accademia Pollineana (il cui
Consiglio direttivo è composto da Pasquale Pandolfi, Gianluigi Trombetti, Francesca Marino, Filomena Ferraro con il coordinamento di F.
Minella Bloise e la pres. onoraria di Leonardo
Alario) in collaborazione con il Circolo Cittadino
e l’Ass. “Integrando sì”, con il patrocinio del Comune di Castrovillari, Assessorato alla Cultura,
diretto da Angela Lo Passo (già socio fondatore
della Pollineana) si terrà dal 23 Aprile, Giornata
mondiale del libro e dei diritti d’autore, al 31
Maggio, in concomitanza con la manifestazione
nazionale “Il Maggio dei Libri” (campagna nazionale giunta alla sesta edizione promossa dal
Centro per il libro e la lettura del Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in
collaborazione con il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana
per l’UNESCO) la III Rassegna del Festival ricorrente dei Lettori “The Readers” che annovera
ben nove eventi. Si aprirà la Rassegna giorno 23
Aprile, alle ore 17,30, presso la Biblioteca Civica
“U. Caldora di Castrovillari” con un omaggio ai
giovani uccisi nel Bataclan di Parigi, a cui lo scrittore Bonifacio Vincenzi ha voluto dedicare la sua
ultima raccolta poetica edita da LietoColle. Il
Gruppo dei Lettori, curati da F. Minella Bloise,
comprenderà durante l’intera manifestazione,
appassionati ed estimatori della lettura, che animeranno gli eventi prestando la loro voce ai vari
autori di cui si presenteranno le opere. Obiettivo
condiviso, anche a livello nazionale, è quello di
di ribadire il valore sociale della lettura quale
elemento chiave della crescita personale, culturale e civile. Il programma completo della manifestazione promossa nel nostro territorio dagli
Accademici del Pollino è stato illustrato nei dettagli in una conferenza di servizio presso la Sala
Giunta di Palazzo Gallo.
La Segreteria dell’Accademia Pollineana
Regione Calabria, le centrali cooperative, le organizzazioni sindacali e la Fish procederanno all'applicazione dell'intesa operativa che ha come
obiettivo il miglioramento dell'inclusione lavorativa delle persone con disabilità.
Il protocollo prevede anche la regolamentazione delle modalità di intervento e la riduzione
dei tempi con una adeguata semplificazione
amministrative, il chiarire le competenze in merito alla presa incarico dell'utente, lo stabilire in
sinergia con gli altri assessorati la promozione
di azioni mirate in grado di ridurre le cause che
impediscono alle persone con disabilità di essere inserite nel mondo del lavoro, l'utilizzare al
meglio le risorse professionali e finanziarie di
ognuno dei soggetti, la valorizzazione delle
esperienze positive presenti sul territorio, oltre
che il garantire la continuità nell'offerta di servizi e la maggiore omogeneità dei servizi a livello territoriale.
Il protocollo è mirato anche all'inserimento dei
soggetti aventi disabilità che hanno superato i
29 anni di età e iscritti nelle liste speciali.
«Quest'oggi sono particolarmente emozionata
– ha detto l'assessore Roccisano – perché siamo
riusciti ad aggiungere un altro mattone per la
costruzione di una Calabria inclusiva. Tutto ciò
– ha aggiunto –, è stato possibile grazie alla sensibilità ad alla chiara volontà politica del presidente Oliverio e grazie alla tenacia di Nunzia
Coppedè presidente dell'associazione Fish e abbiamo siglato il protocollo operativo per l'inse-
rimento al lavoro dei disabili ex L. 68/99».
«L'inserimento delle persone disabili nel mondo
del lavoro – ha spiegato ancora Roccisano – rappresenta un passo fondamentale per la visione
di una Calabria che abbatte ogni barriera anche
e soprattutto nell'ambito lavorativo. Il lavoro è
sinonimo di libertà, indipendenza ed è indubbiamente il miglior strumento di inclusione».
«Con questo protocollo – ha messo in evidenza
il presidente Oliverio – rimettiamo all'attenzione
del complesso delle strutture pubbliche la necessità di dare un ruolo centrale, prioritario all'applicazione della legge 68 che, per motivi
diversi e ragioni varie, non ha trovato piena applicazione nel nostro territorio.
Protocollo regionale per l'inserimento al lavoro dei disabili
Continua l'azione sviluppata dalla Regione per
una Calabria inclusiva. Nei giorni scorsi, presso la
sede della Regione, il presidente Mario Oliverio,
l'assessore al Lavoro e al Welfare Federica Roccisano, insieme alla Federazione italiana per il
superamento dell'handicap, Fish, rappresentata
dalla sua presidente Nunzia Coppedè, hanno infatti sottoscritto un importante Protocollo che
riguarda l'inserimento al lavoro dei disabili, in riferimento all' ex L. 68/99. A seguito dell'atto firmato, l'assessorato al Lavoro e Welfare della
Rossano: è un castrovillarese uno dei due
autori del nuovo stemma di Città
In data 12/4/2016, sul sito web del comune di Rossano è stato pubblicato il comunicato stampa n.53 dal titolo: “Stemma, Lombardo
chiude vertenza culturale decennale. Riconosciuta la paternità dello
stemma a Caruso e Sitongia. Modificato l’art.3-sc”.
Il Commissario straordinario del Comune di Rossano, dott. Aldo
Lombardo, con delibera consiliare n.14/2016, ha disposto la modifica dell’art. 3 dello Statuto municipale che ora risulta così riscritto:
«Il Comune di Rossano, che si fregia del titolo di Città ai sensi del
DPR 14.10.1998, ha un proprio stemma: “d’azzurro, alle quattro conchiglie e ai cinque gigli, d’oro, ordinati in tre fasce, la prima e la terza
formata da due conchiglie e dal giglio centrale, la seconda da tre
gigli”. Ornamenti esteriori di Città. La stessa raffigurazione è riportata sul gonfalone con drappo di giallo ornato di ricami d’oro e con
iscrizione d’oro Città di Rossano. Il bozzetto del nuovo stemma di
Città, approvato con delibera del Consiglio comunale n.32 del
28/6/1999, è opera dei professori Francesco Caruso e Antonio Sitongia che ne hanno donato i loro diritti d’autore al Comune di Rossano. L’uso dello stemma e del gonfalone è disciplinato da specifico
Regolamento»
“Itinerari tra storia
e tradizioni
enogastronomiche”
“Itinerari tra storia e tradizioni enogastronomiche”. E’ l’ultima
pubblicazione dell’Ente Parco Nazionale del Pollino che è stata
presentata martedì 19 Aprile nella sala riunioni di Palazzo Gallo
(a Castrovillari), sede della Comunità del Parco e del Centro Servizi.
La Carta degli itinerari, illustrati tramite testo, foto e una cartina,
desidera essere solo “un primo saggio dello scrigno di biodiversità agroalimentare presente nel territorio del Pollino”. Vi sono
descritti "quasi tutti i prodotti tipici e tradizionali presenti nel territorio.”
Il lavoro è stato illustrato dal presidente del Parco, Domenico Pappaterra, dal direttore facente funzioni, Giuseppe Milione e dai
funzionari Bruno Niola, che ne ha curato il coordinamento editoriale, Vincenzo Aversa e Marianna Gatto.
IL DIARIO anno XIV n.12 PAG. 13
Curiosita ed aneddoti sul fachiro castrovillarese Blacaman
Nella memoria di molti castrovillaresi, quelli un po’ più avanti negli anni,
è rimasta scolpita una prestazione di
Blacaman su Corso Garibaldi, all’altezza di Palazzo Gallo, agli inizi degli
anni ‘50. C’era quest’uomo con una
folta capigliatura cespugliosa, nera e
riccia, che gli scendeva dalla testa
verso il collo. Egli si distese su una tavola adagiata sull’asfalto ed un camion, scorrendo lentamente su un
asse in bilico sul petto del “fachiro”, gli
sarebbe passato sopra. Lentamente il
mezzo salì sull’asse, percorse il breve
tratto da sinistra a destra del corpo
dell’impavido e scese senza provocare
alcun trauma. Blacaman si levò ed un
applauso liberatorio salutò la sua impresa.
Tanti ancora gli straordinari episodi, tanti gli aneddoti che si raccontano su di lui, come la volta in cui a
Castrovillari lasciò tutta la famiglia
«per andare a prendere un caffè a Salerno», o quando fece «belare le teste
dei caprettini belli e cotti nel forno!».
Il 17 ottobre del 1941 venne pubblicato un lungo articolo firmato da J.D.
Benavides, il quale affermava di avere
le prove della morte autentica di Blacaman in Moldes, Argentina, nel 1929.
Il giorno successivo Blacaman stesso
provò a difendersi sostenendo di essere il vero fachiro e che l’altro era in
realtà un ex assistente che aveva
usato il suo nome per trarne popolarità. Eppure ancora oggi ci si chiede se
la notizia della morte di Blacaman
fosse stato l’errore di un giornalista,
una trovata pubblicitaria intelligente,
o se magari lui fosse ritornato in vita
per vero miracolo. La sua carriera circense si arrestò bruscamente durante
la seconda guerra mondiale, per chiudersi definitivamente nel 1946. Egli
per continuare a vivere divenne meccanico, più precisamente rivenditore
e riparatore di elettrodomestici e si
stabilì a Maripérez, ma Blacaman,
uomo buono e generosissimo, continuava ad amare Castrovillari (quando
era in paese si divertiva a lanciare le
monete ai ragazzi dal balcone della
casa di sua sorella in via del Popolo),
ad amare la nostra cucina tradizionale
(gli piaceva mangiare i maccheroni al
sugo, la trippa, il soffritto), ad amare la
sua famiglia (in particolare suo fratello
Francesco), ad amare il nostro dialetto
che parlò sempre con i suoi concittadini, ma più di ogni altra cosa, ad
amare gli animali, se è vero che
quando il pane non c’era nemmeno
per gli uomini egli si preoccupava di
darlo anche agli animali, se è vero che
lì a Caracas, dove riposa, ha fatto scrivere sulla sua lapide «le uniche belve
che conosco e che temo veramente
sono gli uomini».
Grande successo editoriale
Blacaman, così come Danny
Boodman
T.D.
Lemon
Novecento, il personaggio
creato da Baricco, sapeva leggere, ma non i libri. Quelli
sono buoni tutti. Sapeva leggere la gente, i segni che la
gente si porta addosso, posti,
rumori, odori, e soprattutto
sapeva leggere i sogni, le passioni, le speranze. Ed al suo
pubblico in cambio del suo
carisma, rubava l'anima.
VIII Gran Premio
"La Valle Interlines"
Predomina Carlo Meduri
del Libero Tennis Cosenza
L'esperto Carlo Meduri 4/1, teste di serie n°1, batte n finale il
giovane Giulio Chirillo dello Sporting Mendicino 4/1, testa di
serie n°3, col punteggio di 6/4 6/1 nell'VIII Gran Premio "La
Valle Interlinee" di Castrovillari organizzato dal Circolo Tennis
Club Castrovillari ed inserito nel calendario nazionale FIT. Due
scuole a confronto: l'una classica, interpretata dal mai domo
Carlo Meduri, costituita da gioco veloce, vario, fluido con attacchi sottorete e con continui capovolgimenti; l'altra moderna, impersonata dal giovane Giulio Chirillo composta da
gioco ultra veloce da fondo campo, con tiri lungo le linee
molto precisi, forti, pressanti ed affondanti, preparazione atletica e movimenti in campo eccellenti. Alla fine ha prevalso
l'esperienza di Meduri. Chirillo è un bravissimo tennista che, in
un solo anno, ha percorso tutte le tappe della IV categoria, passando da NC a 4/1 e ha tutte le carte in regola per il passaggio
alla terza categoria. Una finale degna di questo torneo di inizio
primavera, con la presenza di 115 atleti, che si sono cimentati
nel singolare e nel doppio, dove ha prevalso la coppia inossidabile del Libero Tennis Cosenza, composta da Carlo Meduri e
Gianpiero Senatore, che in finale ha prevalso sulla coppia castrovillarese, Giovanni Costa, Tennis Club Castrovillari e Pasquale Di Maio del Queen's-Pollino che nel primo set, perso al
tie break, ha messo in difficoltà la coppia vincente. I tennisti
sono stati suddivisi in tre tabelloni con otto teste di serie. Molto
bene si sono comportati il giovane under 14 Cristian Satriani,
4/5, del TC Castrovillari, allenato dal maestro Matteo Aversa,
preparatore atletico e responsabile della scuola avviamento al
tennis Fit e del Cas, centro avviamento allo sport del Coni, passato dal I al II tabellone e Lorenzo Belgrado, Tc Rossano, vincitore di ben sette incontri giungendo fino all'ultimo incontro
del II tabellone. Sono da menzionare il grande Francesco Castiglione,4/3 TC Rossano , il maratoneta Nicola Folino, Cus Cosenza, il tecnico Nicola Viscanti, Tc Matera e il mitico Giuseppe
Sangregorio, Tc Castrovillari e i bravi Giovanni Minervino, Tc
Royal Nemoli (PZ) e Gianni Loria, del S.Paolo Rossano.
Il Tc Castrovillari ringrazia tutti gli atleti partecipanti e lo sponsor La Valle Interlines dell'avvocato Mariella La Valle, impegnata nella promozione del tennis da sempre. Un arrivederci al
prossimo Gran Premio La Valle, il IX.
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DAI CENTRI DELLA ZONA
IL DIARIO anno XIV n.12 PAG. 14
Morano C./Abbattuto per motivi di
sicurezza l’olmo di Piazza Maddalena
Morano saluta l’olmo di Piazza Maddalena. L’esemplare,
posto a dimora nel 1996, (dopo il primo storico taglio radicale del 1982) sentinella muta e attenta di ménage cittadini,
intrecci e relazioni sociali, tradizioni popolari e religiose,
nella mattinata di oggi è stato abbattuto in esecuzione di
un’ordinanza sindacale. L’operazione si è resa necessaria per
la “mancanza di stabilità” dell’albero - si legge nel provvedimento vergato dal Primo cittadino Nicolò De Bartolo - e il
“pericolo per la pubblica incolumità” legato alla circostanza.
«E’ una notizia che non avremmo mai voluto dare», afferma
il sindaco Nicolò De Bartolo: «Ne siamo sinceramente dispiaciuti. Ma viste le relazioni degli uffici comunali competenti, nostro malgrado, con profondo dolore, siamo stati
costretti a intervenire tempestivamente e abbattere la
pianta, fomite il portamento squilibrato che essa ha assunto
nel tempo. Portamento che ne ha fortemente minato la stabilità, al punto da costituire un serio pericolo per la pubblica
incolumità dei pedoni, del traffico veicolare e delle strutture
abitative limitrofe. Sostituiremo l’olmo con una pianta della
stessa essenza: siamo certi rifiorirà rigogliosa come sta rifiorendo il nostro stupendo borgo. Magari la cureremo meglio di quanto non sia stato fatto sinora, dal 1996 ad oggi o,
per andare ancor più indietro, sino al 1982. Duole molto
constatare come si tenti di strumentalizzare tutto e di mistificare la realtà. I soliti detentori della “verità rivelata” si
guardino intorno e analizzino onestamente le origini delle
responsabilità. Pensino a cosa è stato fatto di concreto negli
anni passati per salvare la pianta… nuoteranno nel nulla».
Alle dichiarazioni del Sindaco fanno eco quelle dell’assessore all’Ambiente, Biagio Angelo Severino. «Dopo aver
preso atto del rapporto a firma del responsabile dell’area
Vigilanza dell’Ente nonché dello scrupoloso sopralluogo effettuato dal dirigente del nostro Ufficio Tecnico, l’ing. Domenico Martire, di più, dopo aver sentito il Comando
Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Castrovillari,
competente per territorio», dice Severino, «non potevamo
far finta di nulla e giocare sulla sicurezza pubblica. Siamo
dovuti intervenire. Prima che capitasse qualcosa di grave.
In quel caso di cosa ci avrebbero accusato, di immobilismo?
Minestra riscaldata. Non tema la cittadinanza, noi amiamo
Morano e proseguiamo con tenacia e impegno per il bene
comune».
Tennis Tavolo/Il Castrovillari conquista
la salvezza in C1
E' arrivata domenica la tanto attesa
notizia della salvezza raggiunta all'ultima giornata dalla società del Castrovillari di tennis tavolo nel campionato
nazionale di serie C1.
Nonostante la sconfitta all'ultima giornata in casa con il Tt Taormina, la società castrovillarese è salva grazie alla
concomitante sconfitta del Crotone a
Messina.
Un ottimo traguardo se si pensa che la
società del Pollino era al suo esordio
in una serie nazionale. La squadra,formata dai giovani talenti Antonio Corrado, uca Lombardi e dai veterani
Antonio Rosario Lombardi,Andrea
Longo è riuscita a ben figurare nel
campionato di serie C1 superando per
ben 5 volte squadre e atleti di esperienza di serie C e di serie B. Salvezza
sofferta, ma meritatissima considerato
anche che la squadra castrovillarese le
ultime tre gare le ha perse solo al nono
ed ultimo incontro per 5 a 4 e stava
per sfiorare la vittoria anche con il
forte Taormina dopo che si era portato
sul 4 a 3 e al' ultimo incontro perdeva
l'incontro solo al quinto set.
Un traguardo che paga i duri sacrifici
del tennis tavolo castrovillarese,una
società, che continua la sua politica di
investimento sui giovani per far crescere l'attenzione per questo sport , e
quello più ambizioso di costruire una
squadra agonistica che possa competere ai più alti livelli nazionali, non dimenticando mai l'inserimento e
l'integrazione dei diversamente abili
attraverso la disciplina sportiva del
tennistavolo.
Si festeggia l'agognata salvezza nel
mondo pongistico del presidente De
Gaio con la consapevolezza che, non
potrà che esserci un futuro pieno di
successi grazie alla crescita dei giovani. In serie D il Team formato dagli
atleti Giuliano Catucci, Giorgio Morrone, Domenico Veltri e Giuseppe De
Gaio chiudono il campionato con una
netta vittoria per 5 a 2 sul Luzzi classificandosi terzi.
Il Castro batte il Sersale e approda alla finale regionale
IL DIARIO anno XIV n.12 PAG. 15
Ci sarebbe tanto da recriminare per questa stagione che ha visto il Castrovillari ad un passo
dalla conquista della promozione diretta in serie D. Peccato, per un campionato in cui si sono
persi troppi tra le mura amiche e si è sbagliata quella che doveva essere la gara decisiva contro lo Scalea. Formazione tirrenica che potrebbe essere nuovamente l'avversario da battere
in questi playoff per la formazione del Pollino. Dopo la vittoria contro il neopromosso Sersale,
che ha confermato il secondo posto del Castrovillari a +10 dalla quinta classificata, la formazione del Pollino ha conquistato così l'accesso diretto alla finale regionale playoff senza passare dalla semifinale. Viola e la sua squadra, per conoscere chi sarà l'avversario da affrontare,
dovranno aspettare quindi l'esito dell'unica semifinale che si terrà domenica prossima a Scalea tra la formazione del Presidente Formica e la Paolana. La vincente affronterà il 1 maggio
al "Mimmo Rende" il Castrovillari. Chi vincerà i playoff calabresi affronterà poi nel doppio
turno la vincente del Molise con prima gara in terra calabrese il 15 maggio e ritorno il 22. Chi
ci crede fermamente in questo Castrovillari è il suo co-presidente Alessandro Di Dieco, che
sa benissimo che di cammino in questi playoff potrà accreditare la sua squadra anche per un
ripescaggio. Di Dieco chiede a gran voce il sostegno e l’aiuto di tutta la comunità castrovillarese: amministrazione e cittadini. “Sono molto amareggiato per questa situazione che si è
venuta a creare in quanto aiuti seri e concreti, per quelle che sono le nostre difficoltà, finora
non ne ho visti. Varie cose sono rimaste sospese – continua Di Dieco – adesso vanno chiarite,
risolte e definite soprattutto se riusciremo a salire nel campionato Interregionale. E le probabilità che questo avvenga sono molto alte perché, passata la fase regionale, potremmo
fare domanda alla Lega per il ripescaggio” afferma Di Dieco che crede in questo gruppo e
nel suo tecnico. Tutto potrebbe accadere come dieci anni fa. “Io credo nei miei ragazzi e sono
convinto di poter arrivare all’obiettivo prefissato ad inizio stagione. Ma una compagine che
gioca in serie D ha bisogno di un secondo campo in modo tale che gli avversari possano effettuare la rifinitura pre-partita e noi in questo momento non abbiamo un’altra struttura a
disposizione. Insomma, chiedo un incontro con le istituzioni così da stilare un programma di
crescita e sviluppo per la nostra piccola, grande comunità. Il Castrovillari – conclude Di Dieco
– è di Castrovillari”. Argomenti che verranno certamente affrontati con calma e nelle dovute
maniere. Ma ora bisogna pensare a vincere questa fase regionale e poi pensare e dedicarsi
ai prossimi avversari e ad eventuali obiettivi.
Michele Martinisi
Corri Castrovillari!!! Corri!!
Domenica 24 aprile la V Edizione
A meno di una settimana dalla V edizione della Corricastrovillari del 24 Aprile, che aprirà il campionato di 10 gare del Grand PRIX della FIDAL Calabria a Castrovillari, con inizio alle ore 9.00, un'ulteriore bella giornata di sport si è tenuta nella centralissima isola pedonale di Castrovillari dove per
la Asd Corricastrovillari sono arrivate belle soddisfazioni che si sono incrociate con quelle provenienti da tutta Italia. Iniziamo dalla straordinaria corsa effettuata da Michele Spingola nella APPIA
RUN di Roma dove, su oltre 5.000 atleti, ha concluso al 17mo posto assoluto. Michele è stato a
fianco del grande Giorgio Calcaterra (giunto ottavo) fino all'8 km e solo dopo ha dovuto cedere il
passo al grande ultramatoneta arrivando con il tempo di 46:01. Fa ben sperare il commento di
Spingola "non mi sento ancora al massimo". Concludono le maratone di Padova e Rimini Salvatore Russo con un ottimo 3:33 e l'instancabile Gennaro Napoletano con 3:58, mentre Domenico
Raimondo e Gianluca Arcidiacono, nella mezza di Agropoli, portano a casa un buon risultato: 1:38
e 1:35 rispettivamente. Tutto ciò è stato degnamente festeggiato, nella T commerciale del centro
di Castrovillari nella festa dello sport che ha visto tutte le società della Polisportiva del Pollino impegnarsi per dimostrazioni atletiche. Il presidente Asd Corricastrovillari Gianfranco Milanese si è
detto ampiamente soddisfatto della giornata che ha visto impegnata la società ad
insegnare la corsa ed il lancio del vortex a
tutti i ragazzi che affollavano il loro settore.
Sono stati distribuiti gadget e medaglie
per tutti e vedere la felicità negli occhi dei
ragazzi e la soddisfazione in quella dei genitori ripaga dagli sforzi fatti.
E’ davvero l’anno del Terranova? Sembrerebbe proprio di sì..
TORNEO “PAESI DEL PARCO”
E’ davvero l’anno del Terranova? Sembrerebbe di si. Sulla strada che conduce al traguardo (mancano ormai
solo quattro tappe), quella contro il
Fuscaldo era una delle curve maggiormente pericolose, contro un avversario che rappresenta pur sempre
la squadra vincitrice uscente, anche
se decimata da molte assenze. La rete
di Leonetti Franco ad una manciata
di minuti dalla fine “rischia” di avere
un peso notevole nell’economia della
vittoria finale: vero che le quattro
gare da giocare sono tutte in trasferta
e con avversari anche scomodi (Castrovillari e Roggiano su tutti, senza
sottovalutare il S.Umile, molto pericoloso nella singola gara), ma la formazione di Massimo Smiriglia può
permettersi di perderne una e pareggiarne un’altra, sempreché gli altri
facciano bottino pieno. Una situazione di assoluto favore. Va fatto un
plauso particolare a Fusaro, il portiere
autore oggi di due grandi parate che
hanno conservato lo zero a zero nel
secondo tempo prima della rete decisiva. Per il resto, la gara ha proposto
una netta supremazia territoriale del
Terranova, senza però molte occasioni chiaare da rete. Al Fuscaldo va
indubbiamente concesso l’onore
delle armi in quanto la trasferta è
stata affrontata non nelle migliori
condizioni di formazione: la resa è
stata più che dignitosa, arrivata al termine di una gara affrontata per necessità secondo il motto “primo non
prenderle”. Nulla di nuovo sul conto
del Terranova: cinico, utilitaristico,
vincente. Aggettivi che servono
come il pane se si vuole arrivare in
testa. In questo contesto vana è risultata la reazione della Fiorito alla sconfitta interna della settimana scorsa
contro il Castrovillari: la vittoria a Cassano, tuttavia, è stata meno agevole
di quanto sembra dire il punteggio.
Dopo l’iniziale vantaggio degli ospiti,
messo a segno da Macrì su calcio di
punizione, il primo tempo è filato via
piacevolmente con entrambe le
squadre che hanno cercato di offendere pur non concludendo molte
volte verso la porta avversaria. Il Cassano non ha giocato male, anzi si è
proposto anche in attacco senza,
però, impensierire concretamente il
portiere ospite. La sensazione, nella
prima parte, è stata dunque quella di
una contesa equilibrata e non scontata. Ad inizio ripresa, poi, la convinzione è stata rafforzata dal pareggio
su rigore di Oliveto che ha completamente rimescolato le carte, rendendo merito ad una squadra, quella
di Caruso, che ha affrontato l’impegno senza alcun timore verso l’avversario senza dubbio più attrezzato. E,
alla distanza, è uscita fuori proprio la
maggiore qualità degli uomini di mister Capalbo, che hanno fatto proprio
il risultato grazie alle reti di Di Leone
(con una certa complicità del portiere avversario) e Greco che ha, di
fatto, archiviato la pratica a dieci minuti dalla fine. La Fiorito si è mostrata
più concreta (e tecnicamente maggiormente valida) e ha vinto con merito. Stecca invece il Roggiano contro
un S.Umile autore di una buona
prova nonostante le numerose assenze che hanno ridotto davvero all’osso la lista dei convocati per la gara.
Il risultato finale è un premio meritato per gli uomini di De Marco che,
dopo un bel primo tempo, hanno saputo arrangiarsi bene nell’emergenza, tamponando le folate di un
avversario che ha commesso l’errore
di sciupare troppe occasioni sotto
porta, soprattutto nella ripresa. E se
certe gare non le sblocchi subito rischiano di finire a reti inviolate. Va rimarcato comunque che, nonostante
le tante defezioni, il S.Umile non ha
rinunciato a fare il proprio gioco
segno che la mano della panchina si
vede ed è forte. Il pareggio serve pra-
ticamente zero ai gialloverdi che perdono una ghiotta opportunità per risalire ancora la classifica. Diremmo
che quest’anno è stata proprio la
continuità a mancare alla formazione
di Valentino Miraglia che, come rosa,
rimane una tra le più valide della
competizione. Torna alla vittoria l’Audace che vince a Bisignano contro la
Sinco, crollata anche in casa dopo la
sconfitta di misura della settimana
scorsa. E’ stata una bella partita giocata a buoni ritmi nonostante il caldo
asfissiante. Meglio l’Audace da un
punto di vista tecnico, con i bisignanesi pronti a controbilanciare il gap
con le loro doti fisiche. La formazione
di Rapanà si porta sul 2-0 grazie alla
finalizzazione di manovre corali ben
congegnate. Poi, una pazza girandola
di gol indicativa di una gara senza
pensieri di classifica: dall’ 1-2 all’1-3 e
fino al 3-3 con la Sinco che non si è
mai arresa e l’Audace che, in contropiede, molto ha sprecato. Ultimi
squilli firmati da Bruno su punizione
e da Rapanà dalla distanza che
danno ai normanni una vittoria meritata, utile a lasciare l’ultimo posto in
classifica. Testimone passato al Malvito, la cui gara a Frascineto dura solo
mezz’ora: arrivato in formazione
molto rimaneggiata, con soli nove
calciatori in campo, subisce quattro
gol dal Castrovillari che mette subito
al sicuro il risultato. Poi tre infortuni
costringono tre calciatori ospiti a lasciare: in sei non si gioca, quindi fine
delle trasmissioni e ovvia conferma in
settimana del risultato acquisito sul
campo in quanto più vantaggioso
del tre a zero che sarebbe diversamente imposto a tavolino. Chiude il
quadro la vittoria della Stella Maris
contro i Medici, giunti anche loro a
Villapiana con tante defezioni: primo
tempo equilibrato e risolto da un gol
di Di Martino che riusciva a cogliere
di sorpresa la difesa avversaria posizionata non benissimo nell’occasione. Nella ripresa i cosentini
provavano a riequilibrare la gara ma
l’impegno da solo non bastava: pochi
pericoli veri per la porta di Giosa e la
squadra di mister Grisolia arrotondava il punteggio con le reti di Miracco Berlingeri e Grisolia D. Un po’
troppo severa, forse, la punizione per
gli ospiti che possono rimproverarsi
poco o nulla. Prossima settimana la
capolista fa visita al S.Umile: la classifica direbbe pronostico chiuso. Noi,
personalmente, non ci giureremmo.
Gaetano Pugliese