Prodotto - SUSTAINABILITY REPORT 2013

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Prodotto - SUSTAINABILITY REPORT 2013
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Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Prodotti / Approccio integrato per una mobilità sostenibile
GRI-G4 DMA, 14, EN7, EN27
Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014)
Responsabilità e innovazione nei prodotti
L’automobile rappresenta oggi la soluzione più flessibile alle esigenze di mobilità individuale ed è il mezzo di trasporto più diffuso. Il Gruppo Fiat ha
sempre risposto con responsabilità al bisogno di mobilità, proponendo veicoli sostenibili in tutto il loro ciclo di vita e accessibili a un vasto numero
di clienti. È a questo scopo che il Gruppo investe in modo significativo in ricerca e in innovazione.
Approccio integrato per una mobilità sostenibile
L’importanza che il Gruppo pone nell’innovazione gioca un ruolo determinante nella ricerca e sviluppo dei prodotti. Le attività di innovazione e sviluppo prodotto a livello mondiale sono
coordinate a livello centrale dal Chief Technology Officer (CTO), dal Powertrain Coordinator, dal Product Portfolio Management e dal Design Responsible, che sono membri del Group
Executive Council ovvero l’organismo decisionale del Gruppo. Con lo scopo di promuovere sinergie e trasferimenti tecnologici all’interno del Gruppo, il CTO è in particolare responsabile
del dipartimento Research & Development.
Il 1° gennaio 2014 Fiat S.p.A. ha annunciato l’acquisizione delle quote rimanenti nel pacchetto azionario di Chrysler Group LLC, portando così a compimento l’alleanza strategica globale
avviata nel 2009. Il processo di integrazione tra le due società comporta notevoli vantaggi, quali la condivisione delle architetture e dei componenti, del know-how, delle best practice e degli
strumenti, che rappresentano la base su cui sviluppare programmi comuni di innovazione dei prodotti. I due Gruppi hanno dimostrato la capacità di avvalersi dei punti di forza reciproci, per
dare vita ad un’unica Società più forte. La presenza sul mercato e l’esperienza maturata da Fiat nella realizzazione di vetture piccole e quella di Chrysler nei segmenti medi e alti consentono
di offrire una gamma di prodotti completa e in grado di competere su più fasce di mercato. L’ampiezza dell’offerta non rappresenta tuttavia il fattore più determinante, che deve piuttosto
essere riconosciuto proprio nella capacità di fornire soluzioni alle esigenze dei clienti quanto a efficienza nei consumi, sicurezza, qualità e accessibilità. Fiat è apprezzata nel mondo per il
proprio livello tecnologico e per l’impegno dimostrato verso la mobilità sostenibile, oltre che per la capacità di sviluppare tecnologie motoristiche a basso consumo, tra cui i motori Diesel e
quelli a metano. Chrysler Group porta nell’alleanza la grande esperienza nei motori di cilindrata superiore, e la guida nello sviluppo di veicoli elettrici e ibridi.
I 78 centri di Ricerca e Sviluppo presenti nelle regioni in cui opera il Gruppo (EMEA, NAFTA, LATAM e APAC) si avvalgono di un organico complessivo di circa 18.700 dipendenti. I due principali
centri di Ricerca e Sviluppo nelle regioni EMEA e NAFTA sono rispettivamente il Centro Ricerche Fiat (Orbassano, Italia) e l’Automotive Research & Development Centre (Windsor, Canada).
Nel 2012 è stato avviato il Global Innovation Process (GIP), network per l’innovazione guidato dal Centro Ricerche Fiat (CRF), con lo scopo di coordinare all’interno di un unico quadro
di riferimento tutte le attività di innovazione del Gruppo a livello mondiale. Il GIP si occupa di tutte le fasi del processo di innovazione, dalla generazione delle idee fino allo sviluppo
precompetitivo, per approdare infine alla definizione del Global Innovation Master Plan. Il piano si basa sulle priorità strategiche individuate nei seguenti documenti redatti annualmente:
la Strategic Research Agenda, che contiene le priorità per la ricerca collaborativa sul lungo periodo; e la Strategic Innovation Agenda, che raccoglie invece le linee guida per gli obiettivi
di breve e medio periodo. I progetti di ricerca collaborativa e di ricerca competitiva sono lanciati in accordo con il Master Plan.
Prodotti / Approccio integrato per una mobilità sostenibile
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Per garantire che la gestione di prodotto sia efficace a livello globale, si utilizzano database centralizzati che misurano l’impatto ambientale di materiali, componenti e processi e che a tal
fine devono essere costantemente aggiornati.
Analogamente sono previsti database per i dati di CO2 e di fuel economy per monitorare in maniera continua le performance e riportare in maniera puntuale i dati da comunicare a enti
rilevanti e agli stakeholder in ogni regione. In particolare, un apposito sistema si occupa di verificare il livello di compliance con le normative europee che regolano le emissioni di CO2.
Negli Stati Uniti il parametro utilizzato per valutare l’efficienza dei veicoli è la fuel economy, espresso in miglia per gallone. All’interno del Gruppo verifichiamo costantemente i risultati di fuel
economy sull’intera gamma dei nostri prodotti e registriamo i valori riscontrati secondo quanto previsto negli Stati Uniti dai requisiti normativi sanciti da Environmental Protection Agency
(EPA), National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) e California Air Resources Board.
La strategia di prodotto del Gruppo si basa sullo sviluppo di soluzioni innovative volte a minimizzare l’impatto sull’ambiente, attraverso la riduzione dei consumi e delle emissioni, il
miglioramento della riciclabilità dei prodotti, interventi per rendere il traffico più scorrevole, la diversificazione di prodotti e servizi di mobilità; tutto ciò assistendo i nostri clienti sul percorso
di una maggiore responsabilità alla guida.
Nel corso degli eventi sulla sostenibilità che nel 2013 hanno coinvolto gli stakeholder in tutte le regioni del Gruppo, tutti gli aspetti menzionati sono stati considerati di tangibile rilevanza. In
particolare, i partecipanti hanno posto grande accento sull’esigenza di una visione allargata del concetto di mobilità per persone e merci: infatti, esso potrebbe includere servizi di mobilità
e car sharing e soluzioni per la connettività di bordo.
Per mantenere piena competitività a livello globale, le mutate condizioni di un mercato in costante evoluzione e le rinnovate esigenze dei nostri stakeholder richiedono il continuo aggiornamento
delle strategie di prodotto. Il Gruppo raccoglie questa sfida continua con lo sviluppo del proprio approccio alla mobilità sostenibile.
L’impegno del Gruppo Fiat verso la mobilità sostenibile è fondato su un approccio bilanciato che tiene in considerazione tutte le tecnologie più avanzate, con la consapevolezza che non
esiste un’unica soluzione alle sfide che affronta oggi l’industria automobilistica. Infatti, è possibile ottenere risultati immediati e concreti solo affiancando le migliori tecnologie convenzionali
con quelle alternative, e riconoscendo l’importanza di conciliare le caratteristiche specifiche di ciascun mercato dal punto di vista economico, geografico e di disponibilità dei combustibili.
I risultati raggiunti e gli obiettivi fissati in tema di mobilità ecologica rappresentano il segno tangibile dell’impegno di lungo periodo del Gruppo Fiat, volto a riunire responsabilità sul piano
ambientale e fattibilità sul piano commerciale.
Il Gruppo Fiat rivolge il proprio impegno al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
n ottimizzare le caratteristiche di ecocompatibilità dei motori convenzionali
n mantenere l’offerta dell’ampia gamma di veicoli progettati per l’utilizzo di carburanti alternativi
n sviluppare propulsori alternativi che siano accessibili ad un vasto numero di clienti
n progettare dispositivi per la riduzione delle emissioni e della domanda energetica dei veicoli
n sviluppare iniziative che soddisfino le nuove esigenze di mobilità
n sensibilizzare i clienti sulle conseguenze del proprio stile di guida sui consumi di carburante.
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Prodotti / Una strategia per minimizzare le emissioni
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Una strategia per minimizzare le emissioni
Nel corso degli anni, il Gruppo Fiat ha ottenuto significativi risultati nella riduzione delle emissioni di CO2 e dei consumi.
L’impegno del Gruppo verso una mobilità sempre più sostenibile è dimostrato dai risultati già ottenuti nella riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, con particolare riferimento alle
regioni EMEA e NAFTA in cui è stato realizzato circa il 72% del fatturato del Gruppo nel 2013.
Unione Europea Nell’Unione Europea, le emissioni medie di CO2 dei Marchi generalisti e Premium del Gruppo sono state nel 2013 pari a 122,9 g/km. Tale dato porta a una diminuzione del 18% rispetto
al 2006 (anno utilizzato come riferimento nelle normative UE per fissare gli obiettivi per il periodo 2012-2015 e per il 2020), e una riduzione del 24% rispetto al 2000, il primo anno in cui la
Commissione Europea ha monitorato il livello medio delle emissioni
Sul totale delle vetture immatricolate nell’Unione Europea dai Marchi generalisti e
Premium del Gruppo, circa il 71% ha registrato emissioni di CO2 pari o inferiori a 120 g/km
nel territorio, mentre l’81% ha registrato emissioni di CO2 pari o inferiori a 130 g/km.
Emissioni di CO2 medie delle nuove vetture immatricolate
Gruppo Fiat (Marchi generalisti e Premium) nell’Unione Europea (g/km)
170
161,7
158,1
160
150
140
155,7
157,2
151,1
150,4
150,3
146,9
Nuove immatricolazioni per livello di emissione di CO2
Marchi generalisti e Premium nell’Unione Europea
142,6
133,1
130
120
110
121,7
a
e
123,0
127,8
b
122,9
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
d
a. 13%
Fino a 100 g/km
b.
101-110 g/km
12% c. 46% 111-120 g/km
d. 10% 121-130 g/km
Fonte: dati 2000-2012 presentati alla Commissione Europea; stima FGA 2013
e. 19% Superiore a 130 g/km
c
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Prodotti / Una strategia per minimizzare le emissioni
Stati Uniti Negli Stati Uniti, dove le consegne ammontano all’84% del mercato NAFTA,
l’efficienza dei veicoli è misurata sulla base della fuel economy (consumo espresso
in miglia per gallone, mpg). Nel 2013, la fuel economy (mpg) delle autovetture del
Gruppo Chrysler destinate al mercato interno è migliorata del 3% rispetto al 2012 (da
31,1 nel 2012 a 32,1 mpg). La fuel economy dei Light Duty Trucks è migliorata dell’1%,
passando da 24,3 a 24,5 mpg.
Fuel economy(1) dei veicoli venduti negli Stati Uniti secondo il Corporate Average Fuel Economy - CAFE (2)
Marchi generalisti e Premium negli Stati Uniti (mpg)
29,3
28,1
28,3
23,6
23,9
24,3
2008
2009
2010
Vetture (mercato interno)
31,1
32,1
24,4
24,3
24,5
2011
2012
2013
29,8
Light Duty Trucks
(3)
Cina In altri Paesi delle aree APAC e LATAM, inclusi quelli ancora privi di specifiche normative in materia di emissioni di CO2 o di consumi, i veicoli del Gruppo Fiat sono comunque dotati di
tecnologie all’avanguardia per consentire la riduzione di entrambi. In Cina, dove il regolamento Corporate Average Fuel Consumption (CAFC) fissa dei limiti sulle emissioni di CO2 entro il
2015, il Gruppo è impegnato nel lancio di nuovi prodotti a ridotte emissioni e di nuove tecnologie attualmente disponibili negli altri mercati, tra cui il MultiAir e i cambi a 8 e a 9 marce.
Brasile In Brasile, il principale mercato dell’area LATAM, le vendite dei veicoli Flexfuel e TetraFuel ammontano a più di 744.100 esemplari, pari al 97,5% delle vendite di Fiat. Il Gruppo è inoltre
impegnato, su base volontaria, nel programma governativo INMETRO per il monitoraggio del consumo di carburante dei veicoli (“Brazilian Labeling Program Vehicle” - PBEV). Nel 2013 (con
riferimento alla posizione di Fiat nel 2012) sono stati coinvolti nel programma PBEV 30 veicoli Fiat, pari al 13% dei partecipanti. Fiat è stato il produttore che ha partecipato al programma
con il maggior numero di veicoli. Il programma 2013 annovera ben cinque veicoli Fiat tra i primi 15 modelli con minor consumo medio di carburante.
Riconoscimenti internazionali I riconoscimenti internazionali assegnati al Gruppo costituiscono la riprova del suo costante impegno per una mobilità ecologica. In particolare, nel 2013 si citano:
n il premio “Best Green Engine of the Year 2013” ricevuto dall’innovativo motore TwinAir Turbo 0.9 bi-fuel a metano
n il premio “Ecobest 2013” vinto dal “Methane Program” di Fiat
n il riconoscimento “LCV Manufacturer of the Year” assegnato a Fiat Professional in occasione del premio GreenFleet Awards 2013
n la nomina di due motori di Chrysler Group tra i primi 10 Best Engines per il 2014 da parte di Automotive Ward: il motore V-6 EcoDiesel 3.0 e il sistema di trasmissione ad
alimentazione elettrica di Fiat 500e.
n assegnazione a Palio Fire, ultimo modello Fiat introdotto sul mercato brasiliano oltre che vettura più accessibile, del Rating “A” nell’ambito dell’iniziativa “Etiquetagem Veicular” del
programma INMETRO.
Si riferisce al consumo di combustibile in miglia per gallone che corrisponde, applicando un opportuno fattore di conversione, ai chilometri percorsi con un litro. Pertanto, l’aumento della fuel economy corrisponde ad un incremento dell’efficienza del veicolo e a
una riduzione del consumo di combustibile e delle emissioni di CO2.
Dati riportati alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) e forniti per Model Year, ovvero in base all’anno utilizzato per designare un determinato modello, indipendentemente dall’anno in cui il veicolo è stato effettivamente prodotto, con
il presupposto che il periodo di produzione non superi i 24 mesi. Gli standard CAFE del NHTSA sono definiti in modo indipendente per le vetture e i Light Duty Truck. La fuel economy si basa sui dati NHTSA più aggiornati, che per il 2013 rispecchiano
quelli di andamento a metà dell’anno modello. I dati dell’anno precedente sono modificati per riflettere le relazioni finali EPA/NHTSA.
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Veicoli adibiti al trasporto di persone e /o merci con specifiche caratteristiche prescritte dal National Highway Traffic Safety Administration - NHTSA (es., SUV, MPV e pickup).
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Prodotti / Una strategia per minimizzare le emissioni / Ferrari: HY-KERS, la tecnologia ibrida ad altissime prestazioni
Ferrari: HY-KERS, la tecnologia ibrida ad altissime prestazioni
Massima sintesi del know-how acquisito in Formula 1 e nella realizzazione delle vetture stradali, “LaFerrari” rappresenta il più ambizioso progetto della Casa di Maranello di ridefinire i limiti
della tecnologia automobilistica. Questo traguardo trova espressione in “LaFerrari”, la prima vettura della casa di Maranello ad adottare la tecnologia ibrida. Questo modello combina un
motore termico V12 da 800 CV con un motore elettrico da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di oltre 963 CV. Grazie al sistema HY-KERS, derivato dall’esperienza maturata
in F1, è la Ferrari più prestazionale ed efficiente di sempre. L’applicazione del sistema KERS, sperimentato sui campi di gara ed evoluto specificamente per l’utilizzo su una vettura stradale,
garantisce la perfetta integrazione tra il motore V12 e quello elettrico, coniugando i vantaggi delle due propulsioni. L’elevata coppia fornita dal motore elettrico a bassi giri ha consentito di
ottimizzare il motore termico agli alti regimi. Il risultato è una spinta eccezionale e continua con una eccezionale coppia di 900 N/m. La soluzione HY-KERS è stata poi concepita per essere
flessibile e modulare, in modo da consentirne l’applicazione anche su architetture diverse. Il cervello del sistema HY-KERS è l’Hybrid Power Unit sviluppato in sinergia con Magneti Marelli
che gestisce la potenza erogata dal V12 e dal motore elettrico.
Questa tecnologia costituisce il perfetto equilibrio tra massimizzazione della performance e riduzione dei consumi. “LaFerrari”, che emette solo 330 gr/km di CO2, combinando la propulsione
elettrica e quella tradizionale, a garanzia del piacere di guida Ferrari. In tema di transfer tecnologico tra Formula 1 e vetture stradali un’area di collaborazione strettissima è stata quella della
progettazione e realizzazione del telaio de LaFerrari. Come per ogni vettura estrema anche sul progetto F150 l’obiettivo è stato realizzare un telaio che offrisse la massima resistenza con il
minimo peso, tenendo conto dei vincoli imposti dal sistema ibrido. Il telaio è costruito interamente ‘in-house’ a Maranello, con gli stessi materiali, strutture e processi produttivi della Scuderia.
Questo tipo di soluzioni senza compromessi hanno garantito un significativo miglioramento in termini di performance: la rigidità torsionale è cresciuta del 27%, il peso è calato del 20% grazie
all’introduzione dei materiali compositi.
Prodotti / Una strategia per minimizzare le emissioni / Maserati: performance elevata unita agli standard ambientali più rigorosi
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Maserati: performance elevata unita agli standard ambientali più rigorosi
Nella realizzazione delle nuove Ghibli e Quattroporte Maserati ha realizzato notevoli sforzi per ridurre i consumi rispetto alla generazione precedente di vetture e motori. I nuovi motori Twin
Turbo V6 e V8 sono stati progettati per ridurre al minimo il livello dei consumi e di emissione di CO2, mantenendo spiccate prestazioni sportive. Prodotti in lega di alluminio, basamento e
testata sono entrambi estremamente compatti per diminuire il peso complessivo della vettura. Inoltre, per soddisfare ulteriormente la domanda di veicoli a basso consumo è stato introdotto
il nuovo motore V6 Diesel con dispositivo di ultima generazione Start&Stop di Maserati. Infine, il consumo di carburante si è ridotto del 30% rispetto ai modelli precedenti Le nuove Ghibli e
Quattroporte di Maserati beneficiano dell’ultima generazione di cambi automatici a otto velocità: leggeri, precisi e facili da accoppiare a motori dalle prestazioni elevate. La soluzione risiede
nel software self-adaptive, in grado di riconoscere lo stile di guida e le condizioni del manto stradale per modificare opportunamente le dinamiche di innesto negli ingranaggi del cambio. Per
ridurre i consumi di carburante e aumentare il comfort sui lunghi percorsi a velocità elevata, si è proceduto ad una specifica calibrazione della settima e ottava marcia.
Agendo su un pulsante posto in prossimità della leva cambio è possibile inserire una modalità di guida specificatamente sviluppata da Maserati: I.C.E. (Increased Control & Efficiency
Mode). In modalità I.C.E., infatti, l’innesto delle marce avviene automaticamente, con diminuzione del regime motore e dei tempi di risposta della farfalla in tutte le condizioni, per una guida
più tranquilla, regolare ed economica.
Particolare enfasi è stata anche posta sulla diminuzione del peso. In tal senso il nuovo telaio è realizzato con la combinazione di leghe di alluminio e di acciaio, per soddisfare i rigorosi requisiti
di peso e robustezza e ottenere così il massimo della sicurezza. Per ridurre ulteriormente il peso complessivo, è stato realizzato in alluminio leggero anche un vasto numero di componenti di
sospensioni e carrozzeria. Ecco perché la versione del propulsore V8 rende la nuova Quattroporte più leggera di quasi 100 kg rispetto al modello precedente, nonostante sia 21 cm più lunga.
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Prodotti / Innovazioni sostenibili a bordo
Innovazioni sostenibili a bordo
500L è disponibile con una gamma maggiore di sistemi di propulsione sostenibili.
Sicurezza
Tecnologie
Per garantire il massimo delle
prestazioni senza aumentare il peso
complessivo, la nuova generazione di
acciai alto-resistenziali (high-strength
steel, HSS) compone quasi il 72% del
peso della carrozzeria.
Motore TwinAir: -30% nelle
emissioni di CO2 rispetto ai motori
analoghi
MultiAir II: -10% nelle emissioni di
CO2 grazie all’innovativa gestione
elettronica eco delle valvole
MultiJet II: dal punto di vista
ecologico rappresenta lo stato
più avanzato nell’evoluzione della
tecnologia Common Rail, denominato
Injection Rate Shaping
+
+
Eco Engines @ Eco-Plants
TwinAir Turbo bi-fuel, è stato
premiato come Best Green Engine of
the Year 2013
Lo stabilimento di Bielsko-Biala, ha
ricevuto il riconoscimento Gold Medal
for World Class Manufacturing
Prodotti / Innovazioni sostenibili a bordo
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Caratteristiche
Sistemi di trasmissione
Continui miglioramenti tecnologici per
ottimizzare l’accoppiamento motorecambio
Il cambio robotizzato consente la
riduzione delle emissioni di CO2 di un
ulteriore 5%
eco:Drive LIVE
Il dispositivo real time eco assistant
consente di ridurre fino al 16% i consumi
di carburante
+
Iniziative
In occasione di Enjoy, il nuovo servizio di car sharing inaugurato a Milano nel 2013 da ENI (Italia) in partnership con Fiat e Trenitalia, sono state scelte circa 50 Fiat 500L in forza della
loro tecnologia a basse emissioni.
Il progetto Fiat Likes U, lanciato da Fiat nel 2012, rivolto agli studenti di otto università italiane e recentemente esportato in tutta Europa, promuove una maggiore consapevolezza
sui temi dell’ambiente e dell’utilizzo eco-compatibile dei veicoli attraverso un approccio a tre dimensioni: Mobilità, Istruzione e Occupazione.
Il Gruppo, sponsor ufficiale di Expo 2015 a livello globale, fornirà la flotta di vetture sostenibili adibita agli spostamenti all’interno dell’area Expo, oltre alle vetture
di cortesia destinate alle delegazioni ospiti provenienti da tutto il mondo: l’organizzazione sarà dotata di 500L, sia nella versione a metano che in quella Diesel.
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Prodotti / Ottimizzazione delle prestazioni ecologiche dei motori
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Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014)
Ottimizzazione delle prestazioni ecologiche dei motori
I propulsori di tipo convenzionale continueranno ad avere un ruolo predominante nei prossimi anni. Attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, il Gruppo continua a compiere
significativi progressi nell’ottimizzazione dei motori convenzionali, forte della convinzione che vi siano ancora importanti opportunità per ridurre consumi ed emissioni in questo ambito.
Propulsori a benzina Prosegue l’estensione su nuovi modelli del pluripremiato TwinAir a due cilindri, con emissioni di CO2 ridotte del 30% rispetto a motori dalle prestazioni equiparabili (versione 1.4 benzina
16V). La famiglia TwinAir dispone di quattro differenti motorizzazioni: motore aspirato da 65 CV, da 85 CV e da 105 CV Turbo, oltre al motore da 80 CV Turbo a metano. Nel solo mercato
europeo, il Gruppo mette a disposizione questa tecnologia sul 31% delle vetture. La nuova versione Twinair da 105 CV Turbo comprende un’architettura motore migliorata (Cylinder Head
Integrated Manifold - CHIM) e un turbocompressore a elevata efficienza, in grado di ridurre ulteriormente consumi ed emissioni. Dopo la sua introduzione su Fiat 500L nel 2012, oggi questo
motore è disponibile anche su Fiat 500 e su 500C, su Fiat Punto e su Alfa Romeo MiTo.
Il cuore dei propulsori TwinAir è la tecnologia MultiAir, un sistema elettroidraulico di gestione delle valvole che permette di ridurre i consumi grazie al controllo diretto dell’aria mediante le
valvole di aspirazione del motore, senza l’utilizzo della farfalla. Grazie al migliore controllo della combustione, il MultiAir riduce le emissioni inquinanti, migliorando al contempo le prestazioni
e la guidabilità. Rispetto ai tradizionali motori benzina di pari cilindrata, i propulsori MultiAir esprimono fino al 10% in più di potenza e fino al 15% in più nel valore di coppia, oltre a consentire
fino al 10% in più nella riduzione delle emissioni di CO2.
Il Gruppo ha già sviluppato il nuovo MultiAir II, che grazie a sistemi di nuova generazione per la gestione delle valvole di aspirazione e il controllo della combustione, consente un’ulteriore
riduzione nelle emissioni di CO2 senza compromettere prestazioni, guidabilità e soddisfazione del cliente.
Tutti i propulsori a benzina della famiglia TwinAir e il motore FIRE da 170 CV Turbo dispongono oggi di tecnologia MultiAir II. La tecnologia MultiAir è stata anche estesa a tutti i motori
Tigershark, compreso quello della nuova Jeep Cherokee 2014. Questo veicolo è dotato, infatti, del motore MultiAir II 2.4 Tigershark I-4 in grado di sviluppare 184 CV e una coppia pari a 171
lb./-ft; sui modelli 4x2 in condizioni di marcia autostradale è in grado di raggiungere valori di fuel economy fino a 31 miglia per gallone (mpg), un miglioramento pari a più del 45% rispetto al
modello uscente. La stessa motorizzazione è adottata dal nuovo Chrysler 200 del 2015, e rispetto al modello uscente contribuisce a migliorare la fuel economy del 13%.
Lanciato in origine su Jeep Grand Cherokee nel 2010, nel corso del 2013 il Gruppo ha esteso il motore Pentastar V-6 con l’aggiunta di due nuove versioni del tipo downsized V-6 3.2 a
tutte le nuove Jeep Cherokee 2014 e V-6 3.0 su Jeep Grand Cherokee 2014 per il mercato cinese. Grazie a queste due innovazioni, la famiglia di propulsori Pentastar interessa tutti i modelli
V-6 offerti da Chrysler Group sul mercato e costituisce la motorizzazione per 16 modelli di 11 segmenti - dalla vettura di segmento medio ai veicoli commerciali Van di segmento grande.
Grazie alla flessibilità della sua architettura, infatti, è possibile abbinare il propulsore Pentastar V-6 a tutta una gamma di tecnologie avanzate di Fiat, come il MultiAir, l’iniezione diretta o il
turbocompressore. Tale caratteristica plug and play gli consente di adattarsi a schemi di motorizzazione sia longitudinali che trasversali, al massimo ricorrendo a poche modifiche; a sistemi
di trasmissione con trazione anteriore, posteriore, integrale o permanente su quattro ruote motrici; a cambi manuali a 6 velocità e a cambi automatici a 6, 8 e 9 velocità.
Nel 2013, le vetture dotate di tecnologia MultiAir hanno costituito il 14,6% del volume di vendita complessivo sul mercato europeo dei Marchi generalisti e Premium.
Per i motori a benzina la ricerca è stata orientata allo sviluppo di soluzioni che garantissero prestazioni sempre maggiori con emissioni inquinanti estremamente contenute. Tali soluzioni
sono il risultato di una gamma di tecnologie tra loro complementari, quali i moderni sistemi di sovralimentazione che integrano le nuove funzioni del sistema MultiAir e i sistemi di ricircolo
dei gas di scarico. Si tratta di soluzioni che rendono la gestione del motore più flessibile ed al tempo stesso migliorano gli aspetti di fuel economy, abbattendo le emissioni inquinanti. I nuovi
propulsori sono in grado di migliorare l’erogazione della coppia necessaria anche ai bassi regimi e consentono l’integrazione di soluzioni specifiche per ottimizzare anche le prestazioni della
Prodotti / Ottimizzazione delle prestazioni ecologiche dei motori
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trasmissione, agevolando funzioni di downspeeding migliorando, di fatto, gli aspetti di fuel economy. Queste caratteristiche innovative conferiscono maggiore competitività ai veicoli, che per
i clienti si traduce in costi di esercizio inferiori e migliori prestazioni.
Insieme al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America Chrysler Group collabora al progetto focalizzato sul sistema MultiAir. In partnership con università, fornitori e laboratori di
ricerca, il progetto è rivolto a velocizzare il processo di sviluppo di motori e sistemi di propulsione a elevata efficienza destinati ai veicoli leggeri e al tempo stesso a rispettare gli standard del
futuro in materia di emissioni. Le fondamentali attività di ricerca volte al miglioramento dell’efficienza generale comprendono il downsized della cilindrata, l’iniezione diretta, i sistemi innovativi
di sovralimentazione che comprendono funzioni di turbocompressione seriale/sequenziale ed i sistemi EGR (Exhaust Gas Recirculation) raffreddati.
Propulsori Diesel Con la tecnologia MultiJet II, un’evoluzione del rivoluzionario sistema di iniezione Common Rail brevettato da Fiat (Unijet), il Gruppo conferma la leadership tecnologica nel campo dei motori
Diesel. Tale tecnologia è oggi diffusa a livello globale e testimonia l’impegno di Fiat nello sviluppo di soluzioni accessibili a un ampio numero di clienti. Si pensi che la versione MultiJet 1.3 da
sola ha raggiunto lo storico risultato di cinque milioni di unità prodotte nello stabilimento di Bielsko Biala (Polonia). Questa tecnologia garantisce efficienza e prestazioni grazie all’utilizzo di
tecnologie avanzate di ottimizzazione della combustione, come l’Injection Rate Shaping (IRS). L’IRS è in grado di realizzare, al posto dell’iniezione principale tipica del Multijet, due iniezioni
consecutive con intervallo idraulico nullo, con notevoli vantaggi in termini di consumo di carburante (fino al 3% in meno) e riduzione delle emissioni nocive (potenziale diminuzione del 20%
di NOX ). Nel 2013 la tecnologia MultiJet II è stata ulteriormente estesa a tutta la gamma di prodotti con il lancio della nuova versione di propulsore da 120 CV 1.6 su Fiat 500L, 500L Trekking
e 500L Living e della nuova versione di propulsore da 150 CV 2.0 su Alfa Romeo.
In occasione del suo lancio sul mercato del Nord America, il Gruppo ha recentemente adattato il motore V-6 EcoDiesel per conformarsi alle severe norme in vigore nella regione NAFTA
in materia di emissioni e diagnostica di bordo. Il motore in questione è oggi disponibile in tutti i 50 paesi degli Stati Uniti ed è conforme agli standard Tier 2/bin; si avvale della tecnologia
MultiJet II di Fiat, che sfrutta la funzione IRS (Injection Rate Shaping) con modulazione dell’iniezione per ridurre la rumorosità e migliorare la risposta della farfalla nei bassi regimi e ottenere
così una notevole riduzione nei consumi e nelle emissioni.
Il modello 2014 di Ram 1500 con motorizzazione EcoDiesel ha ottenuto negli Stati Uniti dall’ente Environmental Protection Agency (EPA) il rating di 28 miglia per gallone (mpg), che attesta
il migliore risultato nelle prove su autostrada mai raggiunto da modelli pickup full-size di categoria half-ton. Il nuovo propulsore Diesel consente anche a Jeep Grand Cherokee 2014 di
raggiungere in autostrada livelli di consumi che si attestano sullo straordinario risultato di 30 miglia per gallone. Il propulsore V-6 3.0 EcoDiesel è stato premiato come Ward’s 10 Best
Engines for 2014 e ha contribuito alla vittoria di Ram 1500 2014 nell’ultima edizione della competizione “Motor Trend Truck of the Year”.
Negli Stati Uniti, i Ram Heavy Duty Diesel sono dotati del sistema di post-trattamento Selective Catalytic Reduction (SCR), sistema disponibile anche nel l nuovo propulsore EcoDiesel in
dotazione a Jeep Grand Cherokee, Ram 1500 e Promaster. Il sistema SCR rappresenta una soluzione efficace sia per la gestione delle emissioni di NOX sia per la riduzione dei consumi.
La ricerca sui propulsori Diesel è stata focalizzata nello sviluppare ulteriormente i processi di iniezione e combustione, al fine di migliorarne il livello di prestazione e di ridurne la rumorosità.
Inoltre, la ricerca si pone l’obiettivo di analizzare e sviluppare sistemi innovativi per ridurre al minimo le emissioni inquinanti, tra cui gli ossidi di azoto, in previsione dei futuri criteri di legge.
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Bilancio interattivo
di Sostenibilità
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GRI-G4 DMA
Prodotti / Roadmap dei sistemi di propulsione
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Roadmap dei sistemi di propulsione
Gruppo Fiat, Marchi generalisti e Premium(1)
Già disponibile
Sviluppi a breve termine
Innovazione
MULTIJET II
ECO-TURBO
SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION
START&STOP
DIESEL PER VEICOLI LEGGERI (Nord America)
NUOVE TECNOLOGIE AVANZATE PER EURO 6 / LEVIII
POST-TRATTAMENTO AD ALTA EFFICIENZA
SISTEMA DI INIEZIONE AD ALTA PRESSIONE
OTTIMIZZAZIONE DELLA COMBUSTIONE
SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO AVANZATO
TRATTAMENTO AD ALTA EFFICIENZA DEI GAS DI SCARICO
RECUPERO ENERGETICO DEI GAS DI SCARICO
FASATURA VARIABILE DELLE VALVOLE
Diesel
TECNOLOGIE MOTORE PER RIDUZIONE ESTREMA DEGLI ATTRITI
INTEGRAZIONE EVOLUTA DEI SISTEMI DI SOVRALIMENTAZIONE
Benzina
MULTIAIR II
GDI E MULTIAIR INTEGRATI
OTTIMIZZAZIONE DELLA COMBUSTIONE
TWINAIR
DISATTIVAZIONE CILINDRI
START&STOP
INIEZIONE DIRETTA
RIDUZIONE DELLA CILINDRATA
TECNOLOGIE MOTORE PER RIDUZIONE ESTREMA DEGLI ATTRITI
MULTIAIR III
GESTIONE CONTROLLO MOTORE INNOVATIVA
RECUPERO ENERGETICO DEI GAS DI SCARICO
COMBUSTIONE MAGRA
RAPPORTO DI COMPRESSIONE VARIABILE
INTEGRAZIONE EVOLUTA DEI SISTEMI DI SOVRALIMENTAZIONE
METANO – TWINAIR – MULTIAIR II
BIOMETANO (2)
MOTORI DEDICATI A METANO A BASSISSIME EMISSIONI
FLEXFUEL/TETRAFUEL
GPLT
VEICOLO ELETTRICO (Battery Electric Vehicle)
IBRIDO LEGGERO
IBRIDO PLUG-IN (3)
CNG INIEZIONE DIRETTA
MOTORI MULTIFUEL (ETANOLO E GAS)
MISCELE IDROGENO/METANO (3)
VEICOLO ELETTRICO (BEV) DI NUOVA GENERAZIONE
RICIRCOLO GAS DI SCARICO RAFFREDDATI (EGR)
Trazioni e combustibili alternativi
MOTORE A ETANOLO TURBO E A INIEZIONE DIRETTA
Trasmissioni
CAMBIO MANUALE A 6 MARCE
DDCT A 7 MARCE
TRASMISSIONI OTTIMIZZATE PER VEICOLO IBRIDO/ELETTRICO
CAMBIO ROBOTIZZATO (AMT)
CAMBIO A DOPPIA FRIZIONE A SECCO (DDCT)
CAMBI AUTOMATICI AVANZATI (6, 8 E 9 MARCE)
ESTENSIONE APPLICAZIONE DDCT
OTTIMIZZAZIONE CONTROLLO TRASMISSIONE
ASSALE DISINSERIBILE PER VEICOLI 4WD BASATI SU ARCHITETTURE FWD
Veicolo
CHIUSURA ATTIVA DELLA GRIGLIA
GESTIONE TERMICA AVANZATA
TETTO SOLARE
KIT AERODINAMICO MIGLIORATO
POMPA CARBURANTE CONTROLLATA
RIDUZIONE PESO
INCAPSULAMENTO MOTORE
IMMAGAZZINAMENTO CALORE
FARI DIURNI A LED (LDR)
I Marchi generalisti e Premium comprendono quelli di Fiat Group Automobiles e di Chrysler Group.
Flotte dimostrative.
Flotte sperimentali già operative.
(1)
(2)
(3
MATERIALI LEGGERI DI NUOVA GENERAZIONE
GRI-G4 EN7, EN27
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Prodotti / Ampia gamma di veicoli alimentati con combustibili alternativi
Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Ampia gamma di veicoli alimentati con combustibili alternativi
L’utilizzo di combustibili alternativi è un elemento fondamentale della strategia del Gruppo Fiat per la riduzione delle emissioni. Dal metano ai biocarburanti, l’obiettivo è di offrire tecnologie
compatibili con i combustibili presenti nei diversi mercati e in grado di portare fin da subito una riduzione delle emissioni.
Metano Per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane e ridurre le emissioni di CO2 il Gruppo Fiat ritiene che il metano sia oggi la soluzione più efficace tra quelle attualmente disponibili.
Infatti, ad oggi esso rappresenta il carburante più pulito ed economico, oltre ad essere attualmente l’unica alternativa a benzina e diesel. In particolare:
garantisce minime emissioni nocive, dal particolato (ridotto praticamente a zero) agli idrocarburi più reattivi in grado di generare ulteriori sostanze inquinanti
n riduce le emissioni di CO del 23% rispetto alla benzina
2
n ha le potenzialità per essere una fonte rinnovabile, attraverso il biometano.
n
Riconoscimento sul mercato Vetture a metano di nuova immatricolazione per livelli di emissione di CO2
Fiat e Lancia in Europa
Da oltre quindici anni il Gruppo Fiat è leader europeo nel campo delle vetture a metano di primo impianto e offre
la più vasta gamma di veicoli a doppia alimentazione (metano/benzina) per soddisfare le esigenze di una grande
c
varietà di clienti privati e professionali. Con il lancio nel 2013 delle versioni a metano di Fiat 500L, di 500L Living
e di Lancia Ypsilon, la gamma è ora composta da 12 modelli tra vetture e veicoli commerciali (Fiat Natural
Power Panda, 500L, 500L Living, Punto, Qubo, Doblò, Panda Van, Punto Van, Fiorino, Doblò Cargo, Ducato e
a. 56% Fino a 100 g/km
Lancia Ypsilon Ecochic Metano). L’ubicazione dei serbatoi di metano, completamente integrata nel telaio veicolo,
b. 41% 101-120 g/km
b
a
assicura sicurezza e comfort senza compromessi.
c.   3% Oltre 120 g/km
Nel 2013 è stata riconfermata la leadership europea del Gruppo Fiat, con una quota di mercato pari al
67%, corrispondente a più di 62 mila immatricolazioni di veicoli a metano (+15% rispetto al 2012), per un totale di
quasi 600.000 vetture e veicoli commerciali venduti a partire dal 1997.
In Italia, nonostante una contrazione del 7% nella domanda, la richiesta di vetture a metano è aumentata di oltre il
26%. Le vetture Fiat e Lancia a metano vendute nel 2013 sul mercato italiano rappresentano il 16,5% delle vendite
complessive e il 17% dei ricavi totali dei due brand.
In Europa, basandosi sulla lunga esperienza di Fiat nello sviluppo di veicoli alimentati a metano, Chrysler Group ha mantenuto la propria posizione di unico costruttore automobilistico a
offrire nel 2013 un pickup a metano di primo impianto: il Ram 2500 Heavy Duty CNG. Il Gruppo sta attualmente sviluppando l’ultima generazione di serbatoi carburante per l’alimentazione
dei veicoli a metano (CNG), servendosi del corpo umano come fonte di ispirazione. Si tratta di una tecnologia in attesa di brevetto che riproduce le caratteristiche dei polmoni umani nella
capacità e nell’elasticità del serbatoio CNG. Lo sviluppo di questa tecnologia, unica al mondo, si avvale del contributo assegnato dal Technology Innovation Challenge presso l’Economic
Development Council del Michigan (Stati Uniti).
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Bilancio interattivo
di Sostenibilità
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Prodotti / Ampia gamma di veicoli alimentati con combustibili alternativi
Riconoscimento in ambito tecnologico L’innovativo propulsore TwinAir Turbo 0.9 bi-fuel (metano) è stato dichiarato Best Green Engine of the Year 2013, una delle 12 categorie che compongono il prestigioso riconoscimento
International Engine of the Year Awards. Giunto alla sua quindicesima edizione, il contest internazionale rappresenta uno degli eventi più importanti dell’anno nel settore Automotive e registra
partecipazioni da parte dei principali produttori di vetture al mondo. Il propulsore a due cilindri si è aggiudicato il titolo grazie ai vantaggi rappresentati dall’alimentazione a metano (CNG) nella
tutela dell’ambiente e dal piacere di stare al volante nella guida. La potenza che è in grado di raggiungere a 5.500 giri/min di regime è pari a 80 CV ed il valore massimo di coppia a 2.500
giri/min è pari a 140 Nm. La Panda TwinAir Turbo a metano produce 86 g/km di CO2, uno tra i livelli più bassi tra tutti i veicoli presenti sul mercato.
Inoltre, la giuria internazionale di Autobest, rivista leader in Europa nel settore Automotive, ha assegnato il premio Ecobest 2013 al “Programma metano”(1) di Fiat, per essere la soluzione più
semplice, economica e con il più basso impatto ambientale tra i combustibili oggi disponibili.
Biometano: una fonte rinnovabile di combustibili I veicoli a metano possono essere alimentati anche con biometano, il biocombustibile ricavato dalla biomassa (senza compromettere le risorse alimentari) ed equivalente come struttura
chimica al metano. In un’ottica well-to-wheel, i veicoli a biometano producono pressoché le stesse emissioni di CO2 di un veicolo elettrico alimentato con energia da fonti rinnovabili. Per
tale ragione, questo biocombustibile può aiutare paesi come l’Italia a rispettare gli impegni assunti nel campo delle energie rinnovabili. Il Gruppo è impegnato in progetti di ricerca volti a
favorire lo sviluppo di una filiera del biometano.
Biocombustibili Il Gruppo Fiat investe molto nella ricerca di tecnologie che consentano di ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali disponibili. Questo tipo di impegno ha portato il Gruppo Fiat alla posizione di
leadership nel mercato brasiliano per l’intera gamma di veicoli Flexfuel, che possono utilizzare benzina e bioetanolo di miscela differente. Ulteriore espressione dell’elevato livello tecnologico
raggiunto dal Gruppo Fiat è rappresentato nella stessa area dal propulsore TetraFuel (brevettato da Magneti Marelli), il primo motore al mondo capace di funzionare con quattro combustibili
diversi: bioetanolo, benzina brasiliana (benzina miscelata con il 22% di bioetanolo), benzina e metano.
Nel 2013, sono stati venduti più di 744.100 veicoli FIat Flexfuel e TetraFuel, pari a circa il 97,5% delle vendite complessive. Questo risultato è fortemente influenzato dall’esistenza in
questo Paese di una rete distributiva capillare di bioetanolo, favorita negli anni dalla situazione socio-politica e dalla disponibilità della materia prima.
Inoltre, tutti i propulsori venduti in Europa sono compatibili con miscele di benzina (E10) fino al 10% di bioetanolo e con miscele diesel (B7) fino al 7% di biodiesel. Negli Stati Uniti Chrysler
Group ha prodotto più di quattro milioni di veicoli del tipo flexible fuel in grado di funzionare con combustibile E85, contenente etanolo all’85%, o con miscele biodiesel. Inoltre, alcuni veicoli
commerciali sono compatibili con carburanti diesel e con miscele contenenti biodiesel fino al 20% (B20).
(1)
Programma Fiat per veicoli a metano.
GRI-G4 EN7, EN27
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Prodotti / Trazioni alternative
Bilancio interattivo
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Trazioni alternative
Coerentemente con un approccio che prende in considerazione tutte le tecnologie potenzialmente in grado di ridurre l’impatto ambientale dei veicoli, il Gruppo Fiat si impegna nello sviluppo
di sistemi di propulsione alternativa, in particolare per veicoli utilizzati in contesti prevalentemente urbani.
Chrysler Group, con la sua esperienza in materia di tecnologie ibride ed elettriche, è il centro di competenza per l’elettrificazione dei veicoli dell’intero Gruppo. Le risorse, che prima erano
distribuite in varie funzioni del Gruppo dedicate allo sviluppo di veicoli elettrici, sono state ora riunite e integrate nei dipartimenti Powertrain e Vehicle Engineering. Ciò mette di conseguenza
Chrysler Group in condizioni di sviluppare tecnologie applicabili a una vasta gamma di veicoli, compresi ibridi convenzionali, ibridi plug-in, veicoli completamente elettrici e veicoli elettrici
con autonomia estesa (range-extender).
La ricerca di Chrysler Group è volta a comprendere in quale modo le vetture elettriche potrebbero integrarsi con le nostre infrastrutture di approvvigionamento energetico. Attraverso la
partnership con NextEnergy stiamo valutando l’adozione della tecnologia vehicle-to-grid (V2G) su quattro minivan ad alimentazione completamente elettrica. NextEnergy è una società
no-profit, con sede a Detroit, attiva a supporto delle imprese nel settore delle tecnologie energetiche. Se i veicoli elettrici dimostreranno di poter conservare l’elettricità in modo affidabile,
allora potranno effettivamente consentire un notevole risparmio, restituendo alla rete l’energia non utilizzata. Attraverso il collegamento tra loro di un numero sufficiente di veicoli elettrici,
l’energia complessiva che ne deriverebbe potrebbe essere rivenduta alle società elettriche, per compensare l’aumento della domanda e rimborsare i proprietari dei veicoli per l’energia non
consumata.
La produzione di Fiat 500e, il primo veicolo elettrico a emissioni zero (BEV) destinato alla produzione di massa, è iniziata per il mercato statunitense nel 2012. Al momento del suo lancio
negli Stati Uniti, Fiat 500e vantava un rating in autostrada di 108 miglia per gallone(1) assegnatole dall’Environmental Protection Agency (EPA) e il primato nel suo segmento di 87 miglia di
percorrenza nella gamma di guida combinata città/autostrada. Questo livello di prestazioni è consentito, in parte, da una precisa strategia “mista” adottata nella progettazione del sistema
frenante, tale da unire l’esperienza maturata nello sfruttamento del rallentamento dei veicoli con propulsori tradizionali ai vantaggi che i sistemi di frenata rigenerativa offre sul piano del
risparmio energetico. In linea con quanto prescritto dall’EPA, si stima sul piano dei consumi che per percorrere 15.000 miglia all’anno i clienti spenderanno soltanto 500 dollari.
Il sistema di trazione elettrica di Fiat 500e è stato nominato da Ward’s Automotive tra i 10 Best Engine per il 2014 come unico rappresentante del settore delle tecnologie applicate ai veicoli
elettrici.
A sostegno delle norme Zero Emissions Vehicle Regulations (ZEV), è in corso di sviluppo la progettazione del veicolo elettrico a emissioni zero (BEV) di ultima generazione. I prossimi
veicoli elettrici saranno incentrati sugli obiettivi di riduzione dei costi e di accrescimento dell’autonomia per singola ricarica della batteria. In collaborazione con i fornitori delle batterie sono
attualmente in fase di sviluppo le tecnologie di base.
(1)
Il miglio per gallone di benzina equivalente (MPGe) è la misura utilizzata dalla Environmental Protection Agency (EPA) per indicare la percorrenza di un veicolo elettrico con una quantità di energia elettrica equivalente all’energia di un gallone (circa
3,79 litri) di benzina.
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Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Prodotti / Trasmissioni
GRI-G4 EN7, EN27
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Trasmissioni
Il Gruppo continua a investire molto nel miglioramento delle trasmissioni, con particolare riferimento all’abbinamento motore-cambio. L’obiettivo è sviluppare le soluzioni più efficienti per i
gruppi motopropulsori di ciascuna categoria di veicoli, con importanti benefici nella riduzione di consumi ed emissioni di CO2.
Grazie all’ottimo equilibrio tra prestazioni, fuel economy e costi, il cambio robotizzato AMT (Automated Manual Transmission), adottato dal Gruppo per le vetture di piccole dimensioni
e per i veicoli commerciali leggeri, è in grado di ridurre le emissioni di CO2 del 5% nel confronto con i cambi manuali di tipo tradizionale (dato riferito al ciclo omologativo New European
Driving Cycle - NEDC). L’AMT, sviluppato e prodotto da Magneti Marelli, si basa su una tecnologia di automazione elettroidraulica del cambio manuale che coniuga il comfort di utilizzo
con la riduzione di consumi ed emissioni. La selezione delle marce e l’azionamento della frizione vengono eseguiti da componenti elettroidraulici che, controllati da un’unità elettronica,
garantiscono l’inserimento della marcia ideale in ogni condizione di guida.
Il nuovo cambio automatico a otto marce per veicoli con trazione posteriore di Chrysler Group è già disponibile su pickup Ram 1500, Chrysler 300, Lancia Thema, Grand Cherokee e Grand
Cherokee SRT di Jeep e Durango e Charger di Dodge. A seconda dell’applicazione, tale cambio migliora i consumi fino al 12% rispetto al precedente cambio a cinque e a sei marce di
Chrysler Group e sarà adottato su tutti i veicoli a trazione posteriore, ad eccezione delle versioni Heavy Duty dei veicoli Ram diesel.
Nel 2013 è stato introdotto il cambio automatico a nove velocità per veicoli a trazione anteriore su Jeep Cherokee 2014 e sulla nuova versione 2015 di Chrysler 200. Oltre al miglioramento
della fuel economy rispetto alla versione a sei velocità, il cambio a nove velocità di Cherokee offre ai clienti notevoli vantaggi alla guida, come una migliore accelerazione e un innesto più
morbido delle marce. Chrysler 200 è la prima berlina di medio segmento al mondo a disporre di serie di un cambio automatico a nove velocità. La dotazione su Chrysler 200 del premiato
motore V-6 Pentastar 3.6, in grado di sviluppare l’impareggiabile potenza di 295 CV, inoltre, migliora i consumi in autostrada di circa il 13% rispetto al modello precedente.
Sempre nel 2013, inoltre, il cambio a doppia frizione a secco DDCT (Dual Dry Clutch Transmission), già disponibile su Alfa Romeo MiTo, Giulietta e Dodge Dart, è stato esteso negli Stati
Uniti anche a Fiat 500L. Questo cambio integra 23 brevetti e consente di ridurre in modo significativo il consumo di combustibile e le emissioni di CO2, oltre a migliorare il comfort di guida.
Il DDCT combina il sistema meccanico di base dei cambi manuali convenzionali con un sistema di trasmissione a controllo elettronico, azionato dal guidatore esattamente come un cambio
automatico.
Ulteriori innovazioni riguardano i sistemi a trazione integrale AWD (All-Wheel-Drive). A partire dal 2012 Fiat Panda ha in dotazione due nuovi sistemi AWD: un cambio a sei velocità per motori
a benzina e uno a cinque velocità per motori Diesel. La prossima generazione di sistemi AWD per veicoli basati su architetture a trazione anteriore porterà ulteriori miglioramenti nei consumi.
Il vantaggio è dato dalla possibilità di passare dalla trazione integrale alla trazione anteriore, quando quest’ultima si rivela sufficiente. Il sistema può quindi selezionare automaticamente o
alternare le due modalità, riducendo così al minimo il consumo di carburante.
Il nuovo Cherokee 2014 di Jeep offre la possibilità di scegliere tra tre innovativi sistemi di trazione integrale, per fornire le migliori prestazioni in qualsiasi condizione atmosferica. Tutti e tre i
sistemi prevedono la possibilità di scollegare l’asse posteriore per ridurre la dispersione di energia quando la trazione integrale non sia necessaria e migliorare così i consumi. La conversione
da trazione integrale a trazione semplice avviene costantemente per la gestione della coppia e non richiede l’intervento del guidatore. Cherokee è il primo SUV di segmento medio a trazione
anteriore ad avere in dotazione il sistema di disinserimento della trazione posteriore.
Lo sforzo innovativo rivolto alle trasmissioni si è concentrato principalmente sull’ulteriore sviluppo dei sistemi a doppia frizione, già disponibili su Alfa Romeo MiTo e Giulietta, Dodge Dart e
Fiat Viaggio, al fine di ottimizzare il sistema meccatronico e la sua integrazione sulla scatola cambio, oltre a ottimizzarne le strategie di controllo al fine di migliorare sia l’esperienza di guida
sia i consumi.
GRI-G4 EN7, EN27
Prodotti / Architetture veicolo
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Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Architetture veicolo
Con l’obiettivo di ridurre consumi ed emissioni, senza mai trascurare comfort e sicurezza, la progettazione dei veicoli del Gruppo Fiat si focalizza sulla riduzione del peso, della resistenza
aerodinamica, della resistenza al rotolamento e delle richieste energetiche dei sistemi ausiliari.
Nel 2013 sono state adottate per Fiat 500L Living le migliori soluzioni architetturali. Per consentire prestazioni ottimali senza aumentare il peso del veicolo, quasi il 72% del peso della scocca
è costituito da acciai alto-resistenziali (HSS) di nuova generazione.
Rispetto al suo predecessore, Jeep Liberty, il nuovo modello di Jeep Cherokee 2014 si avvale di acciai HSS per il 65%, con un miglioramento del 16%.
Inoltre, il Gruppo lavora costantemente alla riduzione della resistenza aerodinamica dei suoi veicoli. Grazie all’utilizzo di gallerie del vento best-in-class a grandezza naturale del Gruppo,
dalle prime fasi di progettazione i profili dei veicoli sono valutati in base alle loro prestazioni aerodinamiche e ottimizzati di conseguenza. Ciò ha portato per Fiat 500L una riduzione del 10%
nel coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) rispetto a Fiat Idea e a Lancia Musa.
Il modello 2014 di Jeep Cherokee è stato progettato con specifici dispositivi integrati per ridurre la
resistenza aerodinamica e i consumi. Le soluzioni aerodinamiche comprendono:
n Scocca che integra e armonizza completamente i contenuti aerodinamici
n Spoiler posteriore di grandi dimensioni
n Ripari sottoscocca integrati
n Carenature aerodinamiche ruota integrate
n Fari posteriori progettati per distaccare il flusso d’aria dalla scocca nei punti critici per la resistenza
aerodinamica
n Cerchi in lega di alluminio aerodinamicamente efficienti
Composizione della piattaforma della nuova Fiat 500L Living
e f g
a. 25,9% Acciai a basso tenore di carbonio
d
a
b. 34,3% Acciai alto-resistenziali convenzionali
c. 25,8% Acciai alto-resistenziali avanzati
d. 10,4% Acciai temperati a stampo
c
e.   1,4% Acciai ultra alto-resistenziali
f.   1,8% Alluminio
g.   0,4% Plastica – Xenoy/Noryl
Nel 2013 Magneti Marelli ha rafforzato il progetto sui materiali ADI (Austempered Ductile Iron) per
ridurre del 20% il peso di componenti quali bracci e fusi a snodo nelle sospensioni. La fase successiva
consisterà nel verificare l’applicazione di tali materiali anche per gli altri componenti delle sospensioni,
con particolare attenzione per gli aspetti di riduzione del peso.
Anche Magneti Marelli lavora attivamente a innovazioni che consentano di sviluppare nuovi materiali
leggeri per i componenti delle sospensioni, quali il CFRP (Carbon-fiber-reinforced polymer) o il GFRP
(glass-fiberreinforced plastic). Nella riduzione del peso complessivo dei veicoli, materiali di questo tipo possono apportare importanti miglioramenti.
b
69
70
Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Prodotti / Altre tecnologie sostenibili per l’ambiente
Altre tecnologie sostenibili per l’ambiente
Altra innovativa soluzione per il miglioramento dei consumi è la tecnologia Fuel Saver di Chrysler Group,
disponibile per la famiglia di motori V-8 a 8 cilindri HEMI light duty nelle versioni 5.7L e 6.4L. Grazie al
sistema di disattivazione cilindri, il motore alterna la modalità a quattro cilindri con consumi ridotti quando
è necessaria meno energia, alla modalità V-8 quando è richiesta maggiore potenza. I veicoli dotati di
sistema a geometria variabile intervengono automaticamente per rispondere alle differenti condizioni
ed esigenze di guida. I veicoli di Chrysler Group con questa tecnologia in dotazione comprendono i
cambi automatici nelle versioni destinate a Jeep Grand Cherokee, Chrysler 300/300C, Dodge Durango,
Charger, Challenger e Ram 1500. La tecnologia Fuel Saver consente di ridurre i consumi di circa il 9%.
L’88% dei propulsori V-8 venduti in tutto il mondo da Chrysler Group nel 2013 era dotata di questa
tecnologia.
Chrysler Group ha allo studio il sistema Powertrain Thermal Management, che consente di sfruttare
in modo efficace il calore prodotto dai gas di scarico del motore per abbattere l’indice di viscosità
dell’olio e migliorare quindi l’efficienza generale del sistema di trasmissione. Le strategie del futuro per la
gestione e la ridistribuzione del calore prodotto dai gas di scarico comprendono anche gli scambiatori
di calore per gas di scarico e liquido refrigerante.
“
Le tecnologie che riguardano la sostenibilità
in generale, come quelle dei propulsori e delle
trasmissioni, devono essere alla portata di tutti
Iniziative di Stakeholder Engagement, Belo Horizonte (Brasile)
”
GRI-G4 DMA, 14, PR1, EC4, EN27
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Prodotti / Innovazione e scenario di mobilità sostenibile
Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Innovazione e scenario di mobilità sostenibile
Nelle attività di coinvolgimento degli stakeholder del Gruppo Fiat, gli stessi stakeholder hanno riconosciuto l’innovazione
come uno dei principali fattori chiave per la sostenibilità. Nonostante la persistente crisi economica europea, nel 2013 il
Gruppo il Gruppo Fiat ha speso circa 3,4 miliardi di euro in ricerca e sviluppo.
Nel corso dell’anno il Gruppo ha portato a termine numerosi progetti di primaria importanza nel campo delle innovazioni.
L’attività di ricerca del Gruppo si è concentrata sulle seguenti aree principali:
n riduzione dell’impatto ambientale
n veicoli sicuri e connessi
n aumento della competitività del prodotto.
Il Gruppo valuta preventivamente e con attenzione l’impatto delle proprie attività di ricerca sull’ambiente e sulla salute
degli utilizzatori dei propri prodotti. Nel rispetto del principio di precauzione, ogni innovazione è accuratamente testata
prima di essere introdotta sul mercato, al fine di verificarne la sicurezza per l’ambiente e per la società nel suo complesso.
Grazie a questo approccio, la spinta innovativa del Gruppo Fiat può puntare verso futuri scenari di mobilità fondati su
affidabilità e sostenibilità economica.
La costante collaborazione tra il Gruppo e i partner esterni ha portato a risultati concreti in termini di proprietà intellettuale,
che annovera più di 8.000 brevetti depositati dalle società del Gruppo.
(1)
Banca Europea per gli Investimenti
Finanziamenti pubblici per ricerca e sviluppo
Gruppo Fiat mondo (milioni di euro)
Contributi a fondo perduto
Finanziamenti
di cui finanziamenti agevolati
di cui finanziamenti BEI(1)
2013
31
410
10
400
2012
51
7
7
-
Brevetti
Gruppo Fiat mondo
Brevetti concessi al 31 dicembre 2013
di cui: concessi nel corso del 2013
Domande di brevetto pendenti al 31 dicembre 2013
di cui: nuove domande nel corso del 2013
8.521
425
3.333
459
71
72
Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Prodotti / Promozione della creatività nel Gruppo
GRI-G4 DMA, EN27
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Promozione della creatività nel Gruppo
Nel settore dell’innovazione la creatività dei propri dipendenti è per il Gruppo un fattore chiave. Il Gruppo Fiat promuove a tal fine progetti interaziendali, volti a raccogliere suggerimenti e
idee per il miglioramento di prodotti e processi di produzione.
Nell’ambito del programma World Class Manufacturing durante il 2013 sono pervenuti dai dipendenti 1,3 milioni di suggerimenti, segnando nella loro partecipazione un aumento dell’8%
rispetto al 2012. Tra questi, i migliori sono stati implementati e gli ideatori hanno visto riconosciuto il proprio impegno.
Ad esempio, nel 2012 la regione EMEA ha lanciato iPropose un programma studiato per coinvolgere e incoraggiare i dipendenti nella generazione di idee volte alla riduzione dei costi e
all’aumento della competitività. Nel 2013 il programma ha coinvolto circa 8.400 mila dipendenti e prodotto in totale 8.300 proposte: l’applicazione delle migliori tra queste ha prodotto un
risparmio di circa 17,3 milioni di euro.
Analogamente, nella regione NAFTA,il programma interno mirato all’innovazione è stato implementato attraverso l’Innovation Idea Submission Database, un portale attraverso il quale tutti
i dipendenti possono proporre idee. Nel 2013, i dipendenti di Chrysler Group hanno sottoposto più di 200 proposte. Presso l’Innovation Space di Auburn Hills sono stati condotti più di 200
tra workshop e attività di formazione, in materie quali la strategia di sviluppo, le caratteristiche di prodotto e il problem solving creativo. Nel corso del 2013 ai workshop hanno partecipato
più di 1.000 dipendenti.
Università e centri di ricerca Da lungo tempo il Gruppo Fiat collabora con università e centri di ricerca attraverso la partecipazione a gruppi di ricerca e progetti comuni. Questi stretti rapporti con il mondo accademico
hanno l’obiettivo di incoraggiare il pensiero creativo e premiare il talento dei giovani. La collaborazione è promossa con varie modalità sia a livello di Gruppo sia dalle singole aziende.
Il Gruppo Fiat sostiene l’Associazione Tecnica dell’Automobile (ATA), da sempre impegnata nella divulgazione della cultura tecnica e nella formazione dei giovani ingegneri. I principali
obiettivi di questa associazione sono:
n migliorare le conoscenze tecniche in ambito automobilistico
n promuovere lo sviluppo dell’innovazione attraverso la collaborazione tra istituti di ricerca, università e industria
n potenziare il trasferimento della conoscenza tecnologica tra le piccole, medie e grandi aziende
Prodotti / Promozione della creatività nel Gruppo
Bilancio interattivo
di Sostenibilità
Nella regione EMEA, l’accordo tra Politecnico di Torino (Italia) e l’Università di Windsor (Canada) dimostra la costanza dell’impegno di Fiat Group.
Nell’ambito del programma condotto insieme al Politecnico di Torino e in collaborazione con ATA e CRF nel 2013 sono stati istituiti tre nuovi corsi facoltativi sulla sostenibilità ambientale
e su particolari aspetti della riduzione delle emissioni inquinanti. I corsi sono organizzati in forma di Programmi di formazione volontaria presso Centri di formazione estivi per studenti di
Ingegneria dell’autoveicolo e si basano sui dati più recenti forniti dai professionisti che operano direttamente nel settore.
Inoltre, il Gruppo ha avviato collaborazioni con numerosi enti governativi, università e altre organizzazioni per lo sviluppo di tecnologie elettriche.
Grazie ai finanziamenti del governo canadese Chrysler Group ha avviato con la McMaster University, centro universitario di ricerca con sede a Hamilton (Canada), una partnership da 18,2
milioni di dollari per un periodo di 5 anni, per lo sviluppo dell’efficienza e della performance nelle motorizzazioni elettriche di ultima generazione e nella relativa componentistica. L’attività
di ricerca avverrà presso la sede della McMaster University, dove venti ingegneri del Global Electrified Powertrain Group di Chrysler Group e sette ricercatori della McMaster costituiranno
un team di cui faranno parte anche sedici membri della facoltà e ottanta tra laureati e laureandi in ingegneria. Saranno disponibili anche i laboratori e le vetture di prova di Chrysler Group.
L’obiettivo della partnership è quello di sviluppare diversi prototipi per i più importanti componenti, piattaforme e strumenti su indicazione delle strategie di progresso tecnologico di Chrysler
Group, a rafforzamento delle future linee di prodotto dell’azienda. La ricerca sarà rivolta a sei aspetti diversi delle applicazioni elettriche sui veicoli: architettura e ottimizzazione dei propulsori
elettrici, elettronica di potenza, macchine elettriche, comandi motore, sistemi di gestione energetica e software incorporati. Il progetto si svolge in tre fasi, in cui ciascuna è propedeutica a
quella successiva. La fase finale si concluderà nel Marzo 2018.
Istituzioni Il Gruppo svolge da molti anni un ruolo proattivo in Europa a supporto della definizione delle politiche
e delle priorità relative ai programmi di innovazione del settore automobilistico. Nel corso del 2013, il
Centro Ricerche Fiat (CRF) ha ottenuto l’approvazione per 23 proposte di progetto europeo,
raggiungendo così oltre 170 progetti avviati dall’inizio del Settimo Programma Quadro (2007-2013),
con una rete globale di circa 1800 partner. Inoltre, il CRF è parte attiva in diverse organizzazioni che
rappresentano stakeholder a supporto dalla Commissione Europea con l’obiettivo di definire priorità e
linee guida per la ricerca sulla mobilità.
Organizzazioni europee per la ricerca con cui il CRF collabora attivamente
ERTRAC: Trasporto su gomma
Piattaforme
EPoSS: Integrazione di sistemi intelligenti
Tecnologiche
EuMaT: Materiali e tecnologie avanzati
Europee
MANUFUTURE: Processi di Produzione
Partenariati Iniziative Green Cars
pubblicoprivato Factories of the Future
EUCAR: associazione dei costruttori europei per la ricerca in
campo automobilistico
Organizzazioni ERTICO-ITS Europa: associazione dei principali stakeholder
di Ricerca e europei nell’ambito dei sistemi e servizi di trasporto intelligenti
Sviluppo
Laboratori EIT ICT: comunità della Conoscenza e dell’Informazione sulle ICT realizzata dall’Istituto Europeo dell’Innovazione e
della Tecnologia
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Bilancio interattivo
di Sostenibilità
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Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare
GRI-G4 DMA, EN1, EN2, DMA, PR3
Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014)
Recuperare Riciclare Riutilizzare
Il Gruppo riconosce che una visione più consapevole in tema di valorizzazione delle materie prime e di recupero e riciclo può far da volano alla riduzione dell’impronta ecologica
dei suoi prodotti in tutte le fasi del loro ciclo di vita. Si tratta di un tipo di approccio volto a promuovere l’utilizzo eco-compatibile delle materie prime e la progettazione di veicoli con
migliori opportunità di recupero e riciclo, al termine del loro ciclo di vita.
Nel 2013 il 41,9% del peso dei veicoli omologati dal Gruppo in Europa è risultato costituito da materie prime riciclate, coerentemente con i livelli degli anni precedenti. Questi
risultati sono stati ottenuti grazie anche alla partecipazione a progetti internazionali di ricerca sugli impieghi innovativi dei materiali riciclati e dei biomateriali. Lo scopo di tali iniziative è infatti
quello di analizzare i benefici ambientali che derivano dall’utilizzo di polimeri di diversa composizione – plastica riciclata dal post-consumo oppure biopolimeri – caricati con fibre naturali.
Tutte le attività di innovazione e sviluppo sui materiali, sono svolte dalla divisione Group Materials Labs (GML) del Centro Ricerche Fiat, che si occupa di monitorare anche l’impatto delle
sostanze chimiche utilizzate durante le fasi di produzione e vendita dei veicoli. Inoltre, i laboratori GML del Centro Ricerche Fiat garantiscono la conformità per il Gruppo Fiat al regolamento
REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) – che disciplina i livelli di concentrazione per le sostanze ad alto rischio (Substances of Very High Concern SVHC) – e il conseguente coordinamento con Chrysler Group.
Ciò implica anche stare al passo con le evoluzioni legislative, valutandone le ricadute su prodotti e/o processi.
L’International Material Data System (IMDS) consente ai fornitori di inserire tutte le informazioni sulla composizione dei prodotti. Il sistema End-of-Life Integration System (FELIS) di Fiat Group
Automobiles integra quindi tutti i dati provenienti dall’IMDS con il sistema interno di gestione sviluppo prodotto. Attualmente il sistema è disponibile in Europa, Turchia, America Latina e Cina,
e se ne sta valutando l’integrazione con i principali database in NAFTA. Anche quest’anno il numero di fornitori che ha utilizzato il sistema IMDS è ulteriormente aumentato (+5% vs 2012(1)).
L’IMDS è importante non soltanto per l’analisi dei livelli di riciclabilità e recuperabilità dei veicoli, ma anche per monitorare l’uso di metalli pesanti e l’impiego di sostanze potenzialmente
critiche per il settore automobilistico, come ad es. quelle presenti nella lista GADSL (Global Automotive Declarable Substance List).
L’utilizzo dell’IMDS consente inoltre di verificare la conformità al REACH, che disciplina la produzione, l’importazione, la vendita e l’utilizzo di sostanze chimiche all’interno dell’Unione
Europea. Controlli periodici vengono poi eseguiti anche per l’impiego di alcune sostanze e minerali la cui disponibilità sul mercato nei prossimi anni è considerata critica dall’Unione Europea,
per motivazioni di natura geopolitica; è il caso delle le terre rare o di alcuni metalli nobili utilizzati nei catalizzatori.
Nel 2013 è poi continuata l’attività di monitoraggio dei livelli di riciclabilità e recuperabilità dei veicoli omologati in Europa e di quelli attualmente in produzione. Tutti i veicoli che il Gruppo
commercializza sono risultati recuperabili per il 95% e riciclabili per l’85% del loro peso, in conformità con la Direttiva europea 2005/64 (nota anche come RRR – Riutilizzabilità,
Riciclabilità, Recuperabilità), che definisce i limiti di recuperabilità e riciclabilità.
Per più di dieci anni, il Vehicle Recycling Laboratory presso l’Automotive Research and Development Centre (ARDC), con sede a Windsor (Canada), ha condotto ricerche per
migliorare le conoscenze sulla riciclabilità dei prodotti durante tutto il ciclo di vita, dalla progettazione e lo sviluppo, fino all’utilizzo, lo smaltimento e il successivo riciclaggio. Per supportare
ricerca e sviluppo sul fine vita dei veicoli, il laboratorio dispone di attrezzature per l’identificazione dei materiali, l’eliminazione dei fluidi dal veicolo, il suo smaltimento e l’analisi avanzata
dei dati. L’ARDC disassembla i veicoli per fornire le informazioni richieste dal sistema IDIS (International Dismantling Information System). Nel 2013, l’ARDC ha condotto, sulla nuova Jeep
Cherokee 2014, un’analisi completa di disassemblaggio, per individuare tutte le tipologie di materie prime presenti nei suoi componenti. I dati ricavati da questa analisi sono stati utilizzati
per l’elaborazione degli indici di recuperabilità e riciclabilità (RRR, secondo la norma ISO 22628) e per soddisfare i requisiti richiesti dall’IDIS.
I dati si riferiscono alle società registrate in Italia.
(1)
Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare
Bilancio interattivo
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Nel corso dell’anno la divisione di Chrysler Group Organic Materials Engineering ha approvato e inserito nell’indice CPN (Chrysler Plastic Number) sette ulteriori materiali, con contenuto
riciclato, rinnovabile o con polimeri a basso impatto ambientale. L’indice CPN consente di tracciare la classe di appartenenza delle materie plastiche, approvate per il loro utilizzo nei progetti
Chrysler Group. I materiali con contenuto riciclato sono stati suddivisi in più di 70 classi, la cui prima approvazione risale ormai al 1993.
Nel 2013, i materiali riciclati e utilizzati per il rivestimento dei passaruota (Jeep Wrangler e nuova Chrysler 200) sono aumentati dal 52% al 64%, consentendo con riferimento
al modello Jeep Wrangler, un risparmio unitario di 1,20 euro. Inoltre, per numerosi veicoli, Chrysler Group utilizza attualmente nei montanti A e B e nei vani passaruota prodotti a base
di schiuma derivata dalla soia rinnovabile. Grazie alla densità ridotta, la quantità di schiuma necessaria risulta minore, con una conseguente riduzione di peso fino a 0,68 kg per veicolo.
Questo prodotto consente quindi di ridurre la rumorosità all’interno dell’abitacolo e di accrescere il piacere alla guida, contribuendo anche al miglioramento dei consumi. Inoltre, rispetto ai
tradizionali materiali fonoassorbenti, il basso indice di viscosità rende il prodotto più facile da utilizzare per il tipo di lavorazione in oggetto.
Materiali utilizzati (2)
Marchi generalisti e Premium in Europa
Peso medio delle
materie prime utilizzate
Acciaio
Ghisa
Leghe leggere
Altri metalli
Polimeri
di cui termoplastici
di cui termoindurenti
Elastomeri
Vetro
Fluidi
Altro (3)
Totale
768,1
91,7
95,5
34,3
186,9
163,0
23,9
53,4
37,4
62,9
24,2
1.354,4
Composizione media dei
veicoli per materia prima (%)
Peso medio delle materie
prime riciclate utilizzate
Percentuale media delle materie
prime riciclate utilizzate(%)
56,7
6,8
7,1
2,5
13,8
12,0
1,8
3,9
2,8
4,6
1,8
100%
301,8
82,7
77,4
31,7
64,8
64,8
0,0
0,0
1,3
0,0
8,5
568,2
39,3
90,2
81,0
92,3
34,7
39,8
0,0
0,0
3,4
0,0
35,1
41,9
Nel 2013 il peso medio delle materie prime rinnovabili, utilizzate in Europa nei veicoli del Gruppo, è stato pari a 7,5 kg.
Valore medio per la gamma 2013 dei veicoli omologati in Europa in conformità alla direttiva 2005/64/CE.
In aggiunta alla voce “Altri metalli”.
(2)
(3)
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Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare / Applicazioni del Life Cycle Assessment (LCA)
Applicazioni del Life Cycle Assessment (LCA)
Per molti anni, gli studi di Life Cycle Assessment (LCA) hanno svolto un ruolo importante a supporto delle scelte progettuali del Gruppo, consentendo di valutare l’impatto ambientale
complessivo di materie prime, componenti e processi produttivi specifici. Le analisi LCA vengono condotte in conformità alle normative internazionali ISO 14040 e 14044 e tengono
conto sia del consumo di energia e risorse nelle fasi di produzione, uso e riciclo, sia della produzione di rifiuti.
Poiché in tale ambito si stanno diffondendo sempre di più, nel mercato, programmi di misurazione volontaria, le società sono chiamate a reagire con maggior prontezza ed efficacia per
la valutazione dell’impatto ambientale dei propri prodotti. A tal fine, nel 2013 il Centro Ricerche Fiat ha condotto e portato a termine la prima analisi completa su nuovo veicolo
omologato. Si tratta dello studio più recente condotto presso il Centro, che vanta una lunga esperienza in materia di analisi LCA, ambito in cui ha iniziato a operare nel 1994.
Lo studio condotto su una Fiat 500L ha così permesso di effettuare una valutazione completa per diverse motorizzazioni e interessanti scenari dal punto di vista degli impatti
ambientali legati ai processi logistici, unitamente alle altre fasi del ciclo di vita del prodotto, come ad esempio scelta dei materiali, produzione, uso del veicolo e fine vita (inclusi
riuso dei componenti e riciclaggio/recupero dei materiali). Tali attività di ricerca continueranno anche nei prossimi anni con l’obiettivo di integrare tra loro le conoscenze di dettaglio relative
ai componenti dei veicoli e agli impatti ambientali specifici di ogni fase, e offrire così sul mercato nuovi prodotti caratterizzati da migliori prestazioni ambientali.
Per il 2014 anche Chrysler Group prevede di integrare l’analisi LCA nel processo di sviluppo prodotto di un veicolo pilota.
Il Centro Ricerche Fiat ha inoltre proseguito le attività di ricerca sui biopolimeri PLA (acido polilattico) e PHB (poliidrossibutirrato) e su polimeri riciclati caricati con fibre naturali
(ad esempio lino, mais e polvere di legno), allo scopo di ridurre l’impronta ecologica dei componenti e l’utilizzo di risorse non rinnovabili. Ad esempio, nell’ambito del progetto MaTeRiA è
stata condotta un’analisi LCA per confrontare PHB e polimeri riciclati caricati con fibre naturali (mais e legno), con il polipropilene di origine sintetica. In questo caso specifico, l’analisi ha
dimostrato sul piano tecnico l’idoneità e la compatibilità ambientale dei materiali considerati per la realizzazione di un componente per interno abitacolo.
Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare / Casi di studio LCA Magneti Marelli
Bilancio interattivo
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Casi di studio LCA Magneti Marelli
Magneti Marelli, la società del Gruppo leader nella progettazione e nella realizzazione di sistemi di produzione e componenti per il settore automobilistico, considera l’analisi LCA anche come
una delle soluzioni alle crescenti esigenze degli stakeholder in materia di tutela ambientale, oltre che un modo per differenziarsi sul mercato.
Nel 2013, Magneti Marelli ha partecipato a cinque progetti LCA relativi alle seguenti linee di business:
n Automotive Lighting: per un riflettore in materiale termoplastico e termoindurente (progetto concluso)
n Powertrain: per un collettore integrato per l’alimentazione e l’aspirazione in poliammide e polipropilene (progetto concluso)
n Suspension System: per un braccio sospensione in acciaio e materiali compositi (progetto concluso)
n Exhaust Systems: per un silenziatore avvolto e stampato (progetto in corso)
n Plastic Components & Modules: per un innovativo processo di iniezione per serbatoi carburante multistrato (progetto in corso)
Si tratta di analisi LCA di tipo comparativo, ovvero un componente il cui ciclo di vita, i rifiuti che ne derivano e i consumi sono noti, è confrontato con varie soluzioni innovative, al fine di disporre
di un quadro di informazioni che consenta di compiere scelte strategiche. Tale obiettivo si raggiunge integrando i risultati dell’analisi LCA con valutazioni compiute internamente sulla fattibilità
del progetto sul piano tecnico ed economico. I progetti illustrati hanno avuto esiti di vario tipo. Un caso ad esempio, nonostante l’innovativa soluzione fosse confrontabile con il metodo
convenzionale, ha rivelato limiti tecnici che rendevano impossibile la scelta tra le due soluzioni in oggetto senza che si creasse una situazione di trade-off. Negli altri casi, i nuovi materiali hanno
evidenziato migliori prestazioni non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche sul piano tecnico ed economico. Proprio con riferimento ai nuovi materiali, la metodologia LCA ha poi messo
in luce anche un tipo di impatto non previsto, tale da renderli di fatto non più competitivi.
Al fine di potenziare la propria organizzazione, Magneti Marelli ha poi istituito un proprio comitato LCA interno e un team esecutivo. Il comitato LCA è responsabile della valutazione
e convalida dei risultati, oltre che della definizione di KPI e obiettivi; laddove il team esecutivo supporta e coordina i team preposti all’interno delle varie Linee di Business. Sul piano scientifico i
team Magneti Marelli sono supportati dalla Scuola di ingegneria dell’Università di Firenze.
Inoltre, al fine di quantificare i risultati in termini di performance, nel 2014 Magneti Marelli intende aggiungere un KPI per ciascuna Linea di Business, sulla base della percentuale di
fatturato che i componenti sottoposti a progetti LCA rappresentano. Infine, le attività LCA potrebbero divenire parte integrante dei pilastri Energia e Ambiente nell’ambito dell’applicazione
della metodologia WCM di Magneti Marelli, fornendo a tale standard di produzione un grande contributo in termini di innovazione. Nei prossimi anni, l’obiettivo è quello di coinvolgere
progressivamente tutte le Linee di Business, applicando a sempre più componenti l’analisi LCA, già in fase di progettazione. Oltre a ciò, si prevede che aumenterà il numero dei dipendenti da
formare in vista dell’utilizzo degli strumenti e dei metodi, volti a consolidare questo approccio in azienda, inducendo così un cambiamento di mentalità e riducendo al tempo stesso l’impatto di
prodotti e processi industriali. L’obiettivo più importante è divenire agli occhi dei propri stakeholder la società più ecosostenibile.
Caso di studio LCA sulla produzione di biodiesel ricavato dall’olio di frittura Qualora non correttamente smaltito, l’olio di frittura proveniente dalle cucine delle case e dei ristoranti, può provocare l’ostruzione degli scarichi e degli impianti per le acque di scarico, contaminare
l’acqua e rendere infine il suolo impermeabile. Come possibile alternativa al suo smaltimento, l’utilizzo dell’olio di frittura per la produzione di biodiesel può invece conferire un notevole valore aggiunto
a questo tipo di rifiuti, in quanto fonte di energia. Lo studio si è pertanto posto come obiettivo quello di valutare la proposta di produrre biodiesel a partire dall’olio di frittura, per alimentare i
veicoli destinati al trasporto dei dipendenti nello stabilimento Fiat di Betim (Brasile). Al di là di qualsiasi valutazione tecnica ed economica, l’analisi LCA (Life Cycle Assessment) è stata eseguita
in conformità alla metodologia CML 2001, per esaminare la fattibilità della produzione di biodiesel ricavato dall’olio di frittura dal punto di vista ambientale e il suo utilizzo come
carburante per minibus, sostituendo il tradizionale Diesel B5 con il B50. Abbiamo quindi riscontrato una riduzione potenziale del 44% nei gas serra (greenhouse gases - GHG), del 34,5% nelle
sostanze lesive dell’ozono (Ozone Depleting Substances - ODS) e un risparmio del 49,5% nel consumo delle risorse abiotiche. La conclusione, contenuta nella valutazione finale del progetto, è stata
che l’utilizzo dell’olio di frittura per la produzione di biodiesel destinato all’alimentazione delle vetture può determinare potenzialmente importanti benefici dal punto di vista ambientale.
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Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare / Monitoraggio delle sostanze pericolose
GRI-G4 DMA, PR1, PR3
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Monitoraggio delle sostanze pericolose
Ogni anno il Gruppo intraprende iniziative per l’eliminazione e la riduzione dei valori di concentrazione, oltre che dei metalli pesanti, anche di tutte le sostanze che hanno un elevato rischio
per la salute delle persone o per l’ambiente. In Europa, la principale normativa in materia è costituita dal REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals), che
disciplina il controllo delle sostanze ad alto rischio (Substances of Very High Concern - SVHC) nella Candidate List, l’elenco delle sostanze il cui utilizzo è soggetto ad autorizzazione o
a restrizione, e che viene aggiornato ogni sei mesi.
Per avere indicazioni sulla composizione dei prodotti e verificarne l’allineamento al regolamento REACH e alla Global Automotive Declarable Substance List (GADSL) il Gruppo si avvale del
database International Material Data System (IMDS). I dati contenuti nell’IMDS sono quindi inseriti nel software FELIS (Fiat End-of-Life Integration System), che consente invece di monitorare
in tempo reale la composizione dei prodotti di tutti i veicoli e di verificare la presenza di SVHC. Le analisi condotte nel 2013 su veicoli, pezzi di ricambio, motori e trasmissioni sono state quindi
aggiornate in seguito alla pubblicazione della nuova Candidate List, nel rispetto degli obblighi di comunicazione previsti dall’articolo 33 del regolamento REACH.
I risultati hanno ancora una volta confermato che, in tutti i veicoli Fiat Group Automobiles, la percentuale di SVHC è inferiore allo 0,1%.
Al fine di accrescere la consapevolezza e la comprensione rispetto alle problematiche relative a tali sostanze, il Gruppo periodicamente organizza sessioni formative e divulgative all’interno
e all’esterno della società. Il Gruppo ha inoltre partecipato a importanti eventi e conferenze e ha mantenuto stretti legami con le autorità responsabili della gestione e del monitoraggio di tali
tematiche.
Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare / Approvvigionamento etico di materie prime
Bilancio interattivo
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Approvvigionamento etico di materie prime
Molti sono gli esperti di geopolitica che ritengono che in futuro proprio l’accesso alle principali materie prime sarà causa di conflitti. È per tale motivo che il Gruppo si assume piena
responsabilità circa l’integrità delle fonti di approvvigionamento. A tal fine monitoriamo con la massima attenzione tutti i fatti di attualità che avvengono in paesi considerati estremamente
instabili dal punto di vista politico oppure economico. In queste regioni del mondo potrebbero infatti verificarsi interruzioni nella catena di fornitura, con il rischio che queste possano
compromettere di conseguenza la disponibilità di materie prime indispensabili e difficili da sostituire. I minerali di conflitto costituiscono un esempio di tali materie prime e comprendono
tantalo, stagno, tungsteno e oro. Nella Repubblica Democratica del Congo l’estrazione di questi minerali può avvenire, in condizioni di totale inosservanza dei diritti dell’uomo, allo scopo di
finanziare conflitti armati. Inoltre, anche le terre rare (Rare Earths Elements - REE) sono sempre più difficili da reperire, a causa del monopolio che la Cina detiene sulla loro produzione.
Premesso dunque che un’attenta gestione della catena di fornitura è quindi fondamentale per la promozione di pratiche di approvvigionamento responsabile, nel corso dell’anno il Gruppo
ha offerto ai fornitori il supporto necessario a comprendere e rispettare le norme vigenti in materia e a servirsi degli strumenti necessari alla loro tracciabilità. Oltre a ciò, per porre le basi
di una collaborazione efficace tra le regioni EMEA e NAFTA è stato costituito un apposito gruppo di lavoro. Differenti specialisti del settore acquisti, dell’ufficio legale e dei Group Materials
Labs sono parte integrante di questo team, al quale hanno dato attivo contributo.
Il Gruppo ha inoltre continuato ad aggiornare la mappa delle applicazioni in cui sono presenti materie prime e metalli nobili la cui disponibilità negli anni a venire potrebbe divenire critica,
costituendo così una minaccia alla stabilità delle fonti di approvvigionamento per il settore. L’obiettivo è infatti quello di sviluppare soluzioni alternative, valutando assieme alle filiere di altri
settori, eventuali opportunità di riciclaggio e reimpiego.
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Bilancio interattivo
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Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare / Fine vita dei veicoli
GRI-G4 DMA, EN4, EN17, EN28, DMA, PR3
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Fine vita dei veicoli
Il Gruppo è fortemente impegnato nel riciclo e nel recupero dei materiali una volta che i veicoli giungono al termine del loro ciclo di vita e in questo settore svolge un ruolo chiave da molti anni.
In coerenza con le Linee guida ambientali il Gruppo, fin dalla fase di progettazione, attua misure di prevenzione per garantire che i veicoli a fine vita siano smaltiti senza pericolo per l’ambiente e incoraggia
lo sviluppo del mercato dei materiali riciclati, al fine di completare il processo reimmettendo tali risorse nei processi di produzione.
All’interno della nostra organizzazione, la divisione ELV & CAR RECYCLING è responsabile dell’ottemperanza a tutte le regolamentazioni vigenti in materia, in Italia, in Europa e negli altri mercati che non
appartengono all’Unione Europea e che hanno a riguardo specifiche norme o nuove proposte riguardanti il fine vita dei veicoli. Il suo compito è quindi quello di assicurare la completa conformità alle
norme che regolamentano i veicoli a fine vita (End-of-Life Vehicle) e il rispetto degli obblighi previsti per i produttori e/o per gli importatori dei veicoli.
In Italia, le iniziative del Gruppo in questo ambito sono iniziate nel 1992, anno in cui ha preso il via il progetto F.A.RE. (Fiat Auto REcycling), per poi prendere slancio grazie alla Direttiva europea 2000/53/
CE e all’Accordo di Programma Quadro per la gestione dei veicoli fuori uso, siglato nel 2008 fra i Ministri italiani per l’Ambiente e lo Sviluppo Economico e i più importanti attori della filiera italiana.
L’impegno del Gruppo ha quindi giocato un ruolo fondamentale, perché ha permesso all’Italia di rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea.
Secondo l’Eurostat, la Direzione Generale della Commissione Europea responsabile della pubblicazione e della comunicazione dei dati di riciclo e recupero ELV per ciascuno Stato membro, nel 2011
l’Italia ha raggiunto un tasso di riuso e riciclo e di riuso e recupero pari rispettivamente all’84,8% e all’85,3%.(1) Il Gruppo riconosce che per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2015 dalla direttiva (85%
riciclo e 95% recupero) è fondamentale intensificare l’impegno e accrescere il numero di attività e programmi dedicati. Per definire le iniziative tecnologiche e organizzative che porteranno l’Italia a
raggiungere gli ambiziosi obiettivi posti per il 2015, stiamo pertanto procedendo alla revisione dell’Accordo di Programma Quadro con i ministri interessati e con le varie associazioni della filiera ELV.
Europa e altri mercati non-europei Per massimizzare la recuperabilità dei veicoli al termine del loro ciclo di vita, è stata quindi creata una rete italiana di demolitori convenzionati, formati e istruiti per smantellare e separare
correttamente le parti – in particolare plastica, gomma e vetro – che possono essere riciclate.
Durante il 2013, la rete ELV in Italia è stata poi ulteriormente ampliata, raggiungendo un totale di 310 siti adibiti alla demolizione; le prestazioni delle rete nazionale sono state quindi migliorate
attraverso l’identificazione di operatori con competenze certificate in ambito di qualità e ambiente. Attualmente, più del 50% degli operatori che compongono la rete sono regolarmente
in possesso di certificazione di qualità, ambientale, etica oppure di sicurezza. Ai suoi clienti il Gruppo garantisce al 100% il ritiro a costo zero dei veicoli Fiat e Chrysler che hanno
raggiunto il termine del loro ciclo di vita sul mercato italiano e in quello degli altri 27 Paesi Europei.
Il Gruppo ha inoltre migliorato il sito www.carecycling.fiat.com, sviluppato per fornire informazioni, a clienti, concessionari e demolitori, sulle normative, le attività per la promozione del
riciclaggio e i nuovi progetti di ricerca per l’impiego dei materiali provenienti dalle attività di demolizione dei veicoli. Tutte le sezioni sono disponibili in inglese e in italiano, mentre l’aggiunta
di un’area internazionale fornisce aggiornamenti sulle modifiche legislative che riguardano il riciclaggio dei veicoli al termine del loro ciclo di vita nelle quattro aree operative regionali del
Gruppo. Attualmente il monitoraggio dei temi relativi al fine vita dei veicoli interessa non solo il mercato italiano e quello europeo, in cui è in vigore la Direttiva europea 2000/53, bensì anche
32 ulteriori paesi appartenenti ad altre aree geografiche (13 nell’area EMEA, tre nell’area NAFTA, cinque nell’area LATAM e 11 nell’area APAC). In totale, tali tematiche sono monitorate in
ben 60 paesi, per un volume di vendite realizzato dal Gruppo a livello globale pari a circa il 95%.
Allo scopo di monitorare le evoluzioni legislative che in materia di ELV intervengono nei mercati extracomunitari e in particolare nelle economie emergenti, è stato appositamente costituito
un team internazionale, trasversale alle quattro aree operative regionali del Gruppo che opera sotto la supervisione delle regione EMEA.
Nel 2013 il Gruppo ha poi continuato a consolidare la propria rete di demolitori nei principali mercati europei, come ad esempio in Germania dove la rete è cresciuta più del 10%, per un
totale di 90 centri di raccolta. Contemporaneamente sono stati sviluppati nuovi servizi per la gestione dei veicoli a fine vita. Ad esempio in Germania è stato messo a disposizione dei clienti
un motore di ricerca online che consente di individuare il centro di demolizione più vicino. Complessivamente, il 15% della rete ELV di Fiat e Chrysler in Europa è costituita da contratti
individuali con singoli demolitori; Il 35% dei contatti riguarda invece società qualificate, che si occupano della gestione completa degli ELV; mentre per il restante 50%, Fiat Chrysler
I dati sono pubblicati sul sito EUROSTAT con un ritardo di due anni. I dati del 2012 saranno disponibili nel 2014.
(1)
Prodotti / Recuperare Riciclare Riutilizzare / Fine vita dei veicoli
Bilancio interattivo
di Sostenibilità
aderisce ai cosiddetti Sistemi Collettivi creati per adempiere alle obbligazioni previste dalle leggi nazionali in materia di gestione dei veicoli a fine vita.
Stati Uniti Negli Stati Uniti, i demolitori operativi sono circa 9.000 e ogni anno dai veicoli a fine vita sono generate più di 16 milioni di tonnellate di acciaio tra i vari materiali riutilizzabili e riciclabili
(fonte:www.autoalliance.org). Anche Chrysler Group è impegnata sul fronte del riciclaggio e del recupero di veicoli a fine vita e attraverso una partnership con altri costruttori ha fondato
negli Stati Uniti la End-of-Life Vehicle Solutions Corporation (ELVS). Tale associazione ha lo scopo di promuovere l’impegno ambientale del settore, per la riciclabilità, nonché l’informazione
e la sensibilizzazione su temi quali la raccolta del mercurio elementare dagli interruttori presenti nei veicoli, e delle batterie ad alto voltaggio giunte a fine vita per i veicoli elettrici e ibridi.
Il Gruppo Fiat collabora inoltre attivamente all’aggiornamento dell’International Dismantling Information System (IDIS), il sistema informativo completo e avanzato per il pretrattamento e lo
smaltimento dei veicoli da demolire. Sviluppato dall’industria automobilistica, questo sistema ha lo scopo di ottimizzare le procedure di demolizione per 1.854 modelli e versioni di 71 marchi
automobilistici ed è disponibile in 39 Paesi e in 30 differenti lingue. L’accesso al sistema e il suo utilizzo sono gratuiti per qualsiasi azienda che gestisce veicoli a fine vita.
Sono state infine condotte anche attività di ricerca per il recupero energetico a partire da fluff, i residui finali di frantumazione del veicolo non più riciclabili e per il riciclaggio dei materiali provenienti da
componenti dei veicoli a fine vita, come ad esempio gli pneumatici. Gestito dal Centro Ricerche Fiat (CRF) per conto della divisione End-of-Life Vehicle del Gruppo Fiat, il progetto noto come Target
Fluff vede coinvolti tre gruppi industriali che operano da tempo come imprese di frantumazione ed è stato presentato nell’ambito del programma italiano per l’innovazione Industria 2015. Questo
progetto di ricerca e sviluppo, parzialmente finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, ha contribuito ad accrescere le conoscenze tecnologiche su riciclaggio e recupero energetico e ha
permesso alle aziende coinvolte di effettuare importanti investimenti per ottimizzare la separazione dei metalli dal fluff e preparare questo materiale per la successiva valorizzazione energetica. Il
progetto ha anche permesso di costruire e completare un secondo impianto pilota per il trattamento del fluff.
Il Gruppo Fiat è inoltre impegnato nella promozione del riciclo dei materiali provenienti dai veicoli a fine vita, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative e la ricerca di nuovi e potenziali mercati di
sbocco. Ad esempio, nel 2013 il sistema per la raccolta degli pneumatici fuori uso dei veicoli a fine vita (PFU) ha avviato al riciclo il 100% degli pneumatici raccolti da tutti i demolitori che operano in
Italia, per un volume pari a più di 20.000 tonnellate. Mentre il servizio è interamente gratuito per il demolitore, i costi di raccolta, gestione e riciclaggio sono sostenuti dal Fondo PFU (Pneumatici Fuori
Uso) gestito dall’Automobile Club d’Italia. Grazie al supporto di questo comitato, il Gruppo sta lavorando allo sviluppo di mercati potenziali per il polverino proveniente dagli pneumatici fuori uso e per
promuovere la competitività tra le aziende che ne effettuano il servizio di raccolta e gestione, favorendo così la riduzione del contributo ambientale a carico dei clienti al momento dell’acquisto di un
nuovo veicolo. Inoltre, Fiat Group Automobiles in collaborazione con il Centro Ricerche Fiat (CRF) partecipa al progetto TyRec4Life, finanziato nell’ambito del programma europeo LIFE+. Il progetto
nasce con l’obiettivo di sviluppare e implementare tecnologie innovative in grado di estendere l’utilizzo del polverino degli pneumatici fuori uso nelle pavimentazioni stradali, al fine di migliorarne le
caratteristiche e le prestazioni in termini di sicurezza, comfort, resistenza, impatto ambientale e acustico.
Per valutare la sicurezza e la sostenibilità del prodotto e dei processi, nonché garantirne la sicurezza e l’eco-sostenibilità saranno condotti studi di Life Cycle Risk Assessment (LCRA) e Life Cycle
Assessment (LCA). Nel 2013, il Centro Ricerche Fiat ha condotto un’analisi LCA (Life Cycle Assessment) per confrontare il riciclaggio del polverino proveniente dagli pneumatici fuori uso con il
recupero energetico ottenuto dai cementifici, in cui gli pneumatici fuori uso sono utilizzati in sostituzione dei combustibili fossili solidi, grazie al favorevole rapporto potere calorifico-emissioni. L’analisi
ha evidenziato che il Global Warming Potential (GWP) prodotto dal riciclaggio di 1.000 kg di pneumatici fuori uso ha un valore negativo (- 6 kg of CO2eq), se confrontato con i 70 kg di CO2eq prodotti
dal recupero energetico derivante dall’utilizzo degli stessi pneumatici nei cementifici. Ciò significa che il credito ambientale maturato per l’utilizzo di materiali riciclati al posto di materie prime tradizionali
è superiore al corrispondente debito prodotto dalle operazioni di frantumazione, separazione e pulizia dei materiali che costituiscono i PFU.
Infine, il Gruppo misura il livello di emissione di CO2 e il corrispondente consumo energetico derivante dal trattamento dei veicoli a fine vita. Nel 2013, le emissioni di CO2 sono risultate pari a circa
209 kg di CO2eq per veicolo, mentre il consumo energetico è stato di 1.600 MJ (PED - Primary Energy Demand, per veicolo) (2).
Per calcolare il GWP del fine vita di un veicolo tipo del Gruppo, l’analisi LCA è condotta in conformità alle norme ISO 14040-14044 ed effettuata con il software Gabi 6 e il metodo CML 2001 (aggiornato ad aprile 2013). I risultati tengono conto dei debiti ambientali
dovuti alle seguenti attività di gestione dell’ELV: disinquinamento (oli, liquidi), demolizione a fini di riutilizzo dei componenti e riciclo dei materiali, frantumazione e smaltimento in discarica dei residui di frantumazione dei veicoli. I crediti ambientali dovuti a riutilizzo,
riciclo e recupero dei materiali smistati esulano dal perimetro dell’analisi LCA.
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Prodotti / Promuovere nuovi modelli di sostenibilità
GRI-G4 DMA, 27
Questo contenuto è stato sottoposto a verifica da parte di SGS Italia S.p.A. (14 Marzo 2014)
Promuovere nuovi modelli di sostenibilità
In scenari di mobilità continuamente diversi, le soluzioni con cui Fiat Group risponde alle esigenze della mobilità comprendono gestione del traffico, coinvolgimento dei clienti e soluzioni
alternative di mobilità. Ne sono un esempio i numerosi dispositivi di navigazione e vivavoce in dotazione ai veicoli del Gruppo.
Per fornire ai clienti soluzioni alla portata di tutti ed economicamente sostenibili, attualmente in Italia sono in corso di svolgimento progetti dedicati alla ricerca, allo sviluppo e alla
sperimentazione di tecnologie innovative per nuovi modelli di mobilità, oltre a partnership nei servizi di car-sharing.
Negli Stati Uniti, il Gruppo si è impegnato intensamente nella ricerca sulle future tendenze sociali e tecnologiche che inevitabilmente riguarderanno quasi tutti gli aspetti del nostro business:
dalla progettazione alla produzione, al marketing, fino alle risorse umane. La ricerca è strutturata intorno a cinque aspetti trainanti: città, stile di vita, lavoro, salute ed energia. Gli esiti di
questa ricerca consentiranno al Gruppo di avventurarsi in scenari continuamente diversi con maggior efficacia e di anticipare i cambiamenti in atto nelle esigenze e nelle abitudini dei clienti.
Migliorare la gestione del traffico La scorrevolezza del traffico è un fattore fondamentale su cui agire per ridurre i tempi di viaggio, gli ingorghi e, di conseguenza, i consumi e gli inquinanti atmosferici. L’approccio del Gruppo
di promuovere la mobilità efficiente ha portato in questo campo a soluzioni all’avanguardia. Per guidare in assoluta tranquillità nel traffico cittadino, il dispositivo Blue&Me TomTom2
(disponibile su Lancia Ypsilon, Fiat 500, Panda, Punto, Qubo, Doblò e Ducato) offre gli esclusivi servizi LIVE. Nei Paesi in cui il servizio è disponibile, gli esclusivi servizi LIVE incrociano i dati
sul traffico con il calcolo dinamico degli itinerari grazie alla funzione HD Traffic, fornendo aggiornamenti in tempo reale in caso di blocchi e rallentamenti.
Analogamente, il dispositivo Uconnect SiriusXM Traffic di Chrysler Group lavora in sinergia con il sistema di navigazione del veicolo per visualizzare in tempo reale le informazioni su velocità
e fluidità del traffico e su eventuali incidenti, aiutando il conducente ad evitare le aree congestionate. Nel 2013 il servizio SiriusXM Traffic era disponibile sul 24% dei sistemi di navigazione
offerti sul mercato statunitense.
Nello stesso anno, Magneti Marelli ha realizzato il primo prototipo funzionale basato sulla piattaforma open source GENIVI (1). Oltre allo sviluppo di prodotto, Magneti Marelli ha provveduto a
creare una metodologia adatta all’utilizzo di tecnologie e strumenti, progettati per la realizzazione, la documentazione e i test di software open source conformi al paradigma V-Cycle dello
sviluppo software. Sono già in fase di realizzazione iniziative per aggiungere ulteriori caratteristiche che migliorino la connettività sia con i dispositivi utente che con i servizi cloud-based, per
consentire la raccolta dei dati forniti dalla vettura per il funzionamento di servizi e funzioni aggiuntive, comprese quelle riguardanti sicurezza e fuel economy.
Magneti Marelli ha sviluppato il sistema eToll system per la Francia. Si tratta di una soluzione basata su dispositivi cellulari (GSM/GPRS) e tecnologia di localizzazione satellitare multicostellazione
(GPS, Galileo e Glonass), combinata con moduli di comunicazione a corto raggio (DSRC), già ampiamente diffusi in questo segmento di mercato. L’installazione di questo dispositivo sui
veicoli renderà possibile sia tracciare in modo indipendente il percorso da coprire sia ottenere le informazioni necessarie a calcolare il pedaggio, limitando così la necessità di infrastrutture.
Inoltre, il sistema svilupperà differenti modalità di pagamento sulla base di precisi parametri, come il chilometraggio, la durata del tragitto, i comuni e le zone geografiche attraversate, con
la possibilità di cambiare completamente la tariffa prevista.
Il servizio eToll segna il primo passo verso la possibilità per i governi di praticare politiche di circolazione stradale differenti e volte, ad esempio, a modificare le abitudini di guida, a ottimizzare
le infrastrutture e a ridurre in genere l’impatto ambientale. A partire dal 2015, adotteranno questo servizio paesi come la Germania, il Belgio e Russia.
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GENIVI è un’associazione formata da oltre 150 aziende di tutto il mondo, che ha come obiettivo principale quello di guidare l’adozione diffusa di una piattaforma di sviluppo open-source per i dispositivi IVI.
Prodotti / Promuovere nuovi modelli di sostenibilità
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Coinvolgimento dei clienti Il comportamento di guida degli automobilisti e lo stato di manutenzione del veicolo hanno un notevole impatto sull’ambiente. Con tale consapevolezza l’impegno del Gruppo Fiat non si
esaurisce con la vendita dei veicoli, ma va oltre, attraverso la promozione di una guida consapevole e rispettosa dell’ambiente.
Il Gruppo Fiat ha sviluppato il sistema eco:Drive, un software che fornisce suggerimenti personalizzati per aiutare gli automobilisti a migliorare il proprio stile di guida, riducendo i consumi e
le emissioni dei veicoli. Eco:Drive è attualmente disponibile in Europa, Brasile, Stati Uniti e Canada su quasi tutti i modelli Fiat e Fiat Professional (500 e 500L, Punto, Bravo, Qubo,
Doblò, Linea, Panda, Grande Punto Van, Punto Evo Van, Bravo Van, Fiorino, Doblò Cargo e Ducato). Il software dispone di funzioni specifiche per la misurazione del risparmio energetico
associato all’utilizzo del sistema Start&Stop e dell’alimentazione a metano. In Europa, l’analisi dei dati provenienti dagli utenti più virtuosi hanno evidenziato che attraverso l’utilizzo del sistema
eco:Drive è possibile ridurre i consumi anche del 16%. A fine 2013 eco:Drive è stato utilizzato da più di 94.000 clienti, compresi più di 11.500 nuovi soltanto nel 2013, con riduzione
delle emissioni di CO2 superiore a 5.800 tonnellate all’anno.
Allo scopo di rendere eco:Drive più divertente e coinvolgente sono in costante sviluppo nuove funzionalità. Nel 2013, è stata lanciata la nuova versione eco:Drive LIVE su Fiat 500L Living
e Trekking: l’innovazione principale consiste nella possibilità per gli utenti di ricevere in tempo reale suggerimenti per guidare sempre più nel rispetto dell’ambiente, grazie all’interfaccia
con il nuovo sistema multimediale Uconnect con touchscreen da 5 pollici. Inoltre, è stata introdotta l’applicazione eco:Drive Mobile, che fornisce ai guidatori -suggerimenti immediati
interfacciandosi direttamente con smartphone Android, Blackberry e Symbian oltre che con il tablet iPad di Apple.
Il Gruppo Fiat svolge anche un ruolo attivo nell’incoraggiare i giovani a guidare responsabilmente. Un esempio è il progetto Ecopatente, promosso nel 2013 dall’associazione
ambientalista Legambiente per il 4° anno, che finora ha coinvolto più di 2.500 autoscuole e rilasciato 45.000 Ecopatenti. Nel 2013 il Gruppo è stato partner principale di questa iniziativa
insieme a CONFARCA e a UNASCA, due associazioni di categoria nazionali che, insieme, rappresentano il 70% delle scuole guida italiane. Oltre che sull’utilizzo corretto ed eco-sostenibile
dei veicoli, gli studenti sono stati istruiti su temi di carattere più generale, quali il rispetto dell’ambiente e la sicurezza. A conferma del riconoscimento da parte delle istituzioni della sua valenza
civica e sociale, nel 2013 il progetto Ecopatente è stato promosso in 2.500 scuole medie superiori e prevede l’assegnazione di crediti agli studenti coinvolti.
Contemporaneamente il Gruppo intende richiamare l’attenzione dei clienti sulla corretta manutenzione dei veicoli, quale misura in grado di ridurre concretamente consumi ed emissioni.
Soluzioni di mobilità alternativa Tra gli aspetti critici considerati nell’ambito delle attività di coinvolgimento degli stakeholder 2013 del Gruppo Fiat rientra il tema di nuove modalità di utilizzo dei veicoli. Al giorno d’oggi i veicoli
sono infatti più flessibili e personalizzati di quanto non siano mai stati in passato e sono progettati sia per le tratte urbane che per la guida fuori città.
Con lo sguardo rivolto al futuro della mobilità e alle possibili risposte in un ambiente in cui il mercato è in costante trasformazione, il Gruppo ha lanciato diverse iniziative che testimoniano il
suo impegno nel far fronte a queste nuove sfide.
Enjoy è il nuovo servizio avanzato di car-sharing in Italia, lanciato da ENI a Milano in collaborazione con Fiat e Trenitalia, con l’obiettivo di ridurre il traffico e migliorare la qualità della vita
per coloro che vivono e lavorano in città. Per questo progetto, Fiat ha dotato il servizio Enjoy di una flotta che annovera circa 650 tra Fiat 500 e 500L. Innovativa è la modalità di fruizione
del servizio (free floating) che prevede iscrizione e gestione online o tramite app per smartphone, la possibilità di visualizzare e scegliere vetture libere lungo la strada e rilasciarle al termine
dell’utilizzo in qualsiasi parcheggio consentito all’interno dell’area coperta dal servizio.
Naturalmente, il mondo dei giovani gioca un ruolo importante in qualsiasi discorso che riguardi il futuro della mobilità.
Il progetto Fiat Likes U è stato lanciato nel 2012 da Fiat in collaborazione con i Ministeri dell’Istruzione e dell’Ambiente e si rivolge a studenti di otto università italiane: Torino, Roma, Milano,
Salerno, Parma, Cosenza, Pisa e Catania. Per la prima volta in Europa, un costruttore automobilistico si trova impegnato a promuovere una maggiore consapevolezza sui temi dell’ambiente
e sull’utilizzo ecocompatibile dei veicoli attraverso un triplice approccio: mobilità, istruzione e occupazione. Il progetto comprende il servizio di car-sharing messo a disposizione degli
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Prodotti / Promuovere nuovi modelli di sostenibilità
studenti a titolo completamente gratuito, borse di studio, programmi di formazione sponsorizzati e lectio magistralis.
L’iniziativa ha riscosso un notevole successo Più di 6.000 studenti hanno utilizzato gli otto veicoli (Panda e 500L) messi a disposizione totalizzando oltre 28.000 tragitti e una percorrenza
complessiva pari a 320.000 chilometri. Inoltre, il sito web dedicato likesu.fiat.it ha registrato più di 180.000 accessi.
Nel 2013, Fiat ha deciso di estendere il progetto ad altre università in tutta l’Europa attraverso la rete Erasmus di scambi di studio con l’estero. La prima estensione dell’iniziativa è stata
realizzata presso il Royal College of Art di Londra (Regno Unito). Il rapporto di dialogo con gli studenti inglesi è stato avviato con “Two of a Kind” di Fiat, importante programma di istruzione
che consente loro di conoscere meglio il Centro Stile Fiat. Grazie a lectio magistralis tenute dai principali esperti del Centro, gli studenti hanno l’occasione di partecipare ad un concorso
che premia i migliori progetti dedicati ai modelli di Fiat Panda e Fiat 500. Inoltre, Fiat offrirà agli studenti del Royal College of Art il servizio di car-sharing composto da veicoli Panda e 500
a titolo completamente gratuito. Ai 10 vincitori sarà offerta nel corso del 2014 e del 2015 la possibilità di partecipare a tirocini a Torino presso il Centro Stile, per scoprire più da vicino la
cultura italiana e i valori del Gruppo Fiat.
Il Gruppo Fiat è anche partner ufficiale di Expo Milano 2015: la fiera mondiale non orientata al commercio, ma piuttosto alla comprensione delle sfide che l’umanità sarà chiamata ad
affrontare. Il tema di EXPO 2015, Nutrire il pianeta, Energia per la vita, è strettamente allineato con l’impegno del Gruppo di rispettare l’ambiente. Infatti, il Gruppo Fiat Group fornirà una flotta
di veicoli appositamente progettata con criteri di mobilità sostenibile per muoversi all’interno di Expo e in qualità di vetture di cortesia a disposizione delle numerose delegazioni di visitatori
provenienti da tutti gli angoli del globo.
Riduzione delle emissioni inquinanti Nell’ambito della sua politica ambientale il Gruppo Fiat non solo si impegna per ridurre i consumi e le emissionidi CO2 ma massimizza anche i suoi sforzi per sviluppare dispositivi che
riducano le emissioni inquinanti, tra cui il particolato e gli ossidi di azoto (NOx).
In questo campo la normativa impone limiti progressivamente più severi, definendo i requisiti futuri che i costruttori automobilistici dovranno rispettare.
Per quanto riguarda le future normative, il Gruppo sta sviluppando soluzioni volte a ridurre ulteriormente le emissioni, nel rispetto della normativa Euro 6 che entrerà in vigore prossimamente
e che introdurrà limiti obbligatori e più severi sulle emissioni di NOx, per tutti i nuovi modelli omologati in Europa a partire da settembre 2014 e per tutte le nuove immatricolazioni da settembre
2015. L’obiettivo per la fine del 2013 è la conformità ai requisiti Euro 6 per tutti i modelli a benzina in Europa.
Per i motori Diesel la tecnologia MultiJet II rappresenta un importante passo avanti verso il rispetto delle norme Euro 6 sulle emissioni, poiché consente un migliore processo di combustione
e al tempo stesso riduce la necessità di post-trattamento dei gas di scarico. Di conseguenza il Gruppo sta sviluppando ulteriori innovazioni che siano anche economicamente vantaggiose
da applicare sull’intera gamma di propulsori Euro 6.
Negli Stati Uniti, Chrysler Group ha già anticipato i requisiti previsti dalla normativa MSAT (Mobile Source Air Toxic) emanata dalla Environmental Protection Agency (EPA), la cui entrata in
vigore è prevista per il 2014. Per il 2013 si prevede di estendere il portafoglio dei veicoli a bassissime emissioni (Partial Zero-Emission Vehicles - PZEV) al propulsore Tigershark a quattro
cilindri e di introdurre nuovi prodotti conformi alle norme sulle emissioni LEV III dello stato della California. Il nuovo regolamento LEV III (Low Emission Vehicles), emanato dall’ente di
protezione ambientale California Air Resources Board, introduce i criteri in assoluto più severi al mondo sulle emissioni dei veicoli.
Prodotti / Materiali sostenibili
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Materiali sostenibili
Le attività del Centro Ricerche Fiat, grazie al Group Materials Lab, sono indirizzate, oltre che al rispetto delle normative, alla costante riduzione dell’impatto ambientale. Le attività più
importanti svolte nel 2013 hanno riguardato:
n soluzioni per l’alleggerimento
n riutilizzo dei materiali
n bio-materiali
Per quanto riguarda i bio-materiali, perseguire la mobilità sostenibile non significa soltanto sviluppare nuove soluzioni tecnologiche da applicare ai veicoli, ma anche adottare nuove materie
prime che apportino i vantaggi ambientali richiesti. Per tale motivo, negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sullo sviluppo di materiali compositi di origine vegetale e su matrici polimeriche
di origine biologica ricavate da fonti rinnovabili, le quali possono avere un grande impatto sui veicoli di domani. In questo campo il Centro Ricerche Fiat è impegnato in partnership con
società che nel settore operano per l’adozione di tali materiali nella produzione dei veicoli mentre a livello europeo collabora con importanti istituti di ricerca per monitorare gli sviluppi futuri
e il relativo potenziale applicativo.
Il Centro Ricerche Fiat è membro del progetto europeo BRIGIT, il cui obiettivo consiste nello sviluppo di processi sostenibili sul piano ambientale ed economico, per la produzione di materiali
compositi ricavati da biopolimeri da utilizzare insieme a fibre naturali. Lo sviluppo del materiale avviene in considerazione delle future applicazioni su vetture e veicoli industriali, allo scopo
di ottenere livelli di performance sul piano della meccanica, della fisica e della resistenza al fuoco comparabili a quelli dei materiali attualmente in uso.
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