silicea - Omeoweb

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silicea - Omeoweb
SILICEA
Tra psora latente e
psora secondaria
Nanosilica
•  Prima di affrontare gli aspetti tossicologici di silicea,
occorre esaminare le numerose osservazioni, che
provengono dallo studio delle nanoparticelle.
•  I materiali di queste molecole sono sempre più diffusi,
trovando applicazioni come cosmetici, alimenti e
anche farmaci.
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Topi BALB/c
•  Per valutare l’azione di silicea sul sistema della
coagulazione, sono state somministrate per via
intranasale nanoparticelle del diametro di 30, 70 e 100
nm e anche di diametro convenzionale fino a 1000 nm,
alla concentrazione di 500 µg per 7 giorni.
•  Dopo 24 ore dall’ultima somministrazione, esaminando
i parametri sulla coagulazione, è stata dimostrata una
diminuzione significativa del numero delle piastrine e un
aumento del tempo di tromboplastina parziale attivato,
solo nel gruppo di topi trattati con nanosilica di 30 e 70
nm
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Pesci-zebra
•  In un altro lavoro, è stata osservata l’azione di
queste nano-molecole sull’apparato
cardiovascolare degli embrioni di pesci-zebra.
•  Lo studio in vivo ha evidenziato una marcata
tossicità sul pericardio, oltre a bradicardia e
inibizione della angiogenesi.
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Ratti Wistar
•  La tossicologia delle nanoparticelle di silicio con
piccole dimensioni (30, 60 e 90 nm) e una di grandi
(600 nm), con dosaggi diversi, di 2, 5 e 10 mg/kg, è
stata sperimentata sui ratti Wistar.
•  Dopo instillazione intratracheale per un totale di 16
volte, è stata valutata la concentrazione di silica nel
siero e nel cuore, mediante emissione
spettrofotometrica.
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Diffusione
•  I parametri ematologici sono stati analizzati in
laboratorio, valutando la reazione infiammatoria, lo
stress ossidativo, la disfunzione endoteliale e gli enzimi
del miocardio.
•  La concentrazione di silicio nel cuore e nel siero
dipende dalla grandezza delle particelle, dovendo
queste passare attraverso la barriera alveolo-capillare.
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Flogosi
•  I livelli di radicali liberi, inoltre, sono risultati più alti
nelle particelle di taglia più piccola, così come la
proteina C reattiva, IL-1β, IL-6 e TNFα.
•  Allo stesso modo, è stato evidenziato un aumento
significativo delle molecole di adesione endoteliale,
quali ICAM-1 e VCAM-1, le quali sono attribuite alla
tossicità cardiovascolare.
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Fegato, milza e polmoni
•  In un interessante studio, è stata valutata la
tossicità acuta a 14 giorni dalla somministrazione
intravenosa di nanoparticelle amorfe di silicio nei
topi.
•  In tutti i casi si è evidenziato un danno epatico,
con elevati livelli di LDH, GOT e GPT.
•  L’esame istologico mostrava infiltrazione
linfocit aria, formazione di granulomi e
degenerazione idropica negli epatociti, iperplasia
dei megacariociti nella milza e restrizione
interstiziale dei polmoni.
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Tossicologia del silicio
•  La tossicità del silicio è studiata soprattutto
nell’apparato respiratorio.
•  Essa è denominata silicosi e può essere acuta o cronica.
•  Tale distinzione è concettualmente importante, in
quanto le conseguenze patologiche sono molto diverse.
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Silicosi acuta
•  Insorge solo nei sogge+ espos- a grandi quan-tà di aerosol, contenente par-celle abbastanza piccole (di solito < 5 μm), per un periodo breve (generalmente da pochi mesi a pochi anni. •  I sintomi, in questo caso, si manifestano con dispnea ingravescente, febbre, tosse e perdita di peso. •  La progressione del disturbo respiratorio è rapida e di solito conduce a morte in un anno o due. •  Non si conoscono traEamen- in grado di arrestare tale processo 10
Silicio…dove
•  I cristalli contribuiscono a formare la crosta terrestre. •  Come minerale si trova sopraEuEo in forma di diossido (SiO2), nel quale un atomo centrale forma un tetraedro con 4 atomi di O. •  Forme isomeriche: quarzo, tridimite e cristobalite. •  Alla struEura tetraedrica è dovuto il potenziale fibrogenico. •  L’ubiquità nel pianeta e in ambien- di lavoro comporta un’alta incidenza di mala+e respiratorie, che in mol- casi arrivano alla fibrosi e alla insufficienza respiratoria . 11
•  La Silicosi è una malattia dovuta all inalazione di polveri
contenenti silice libera cristallina (biossido di silicio SiO2)
•  Le
principali forme minerali cristalline indicate
dall'espressione silice libera sono:
quarzo
tridimite
cristobalite.
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rischio silicotigeno
(all. 8, L. n. 780/1975)
•  lavori in miniere e cave in soEerraneo e a cielo aperto •  l a v o r i d i f r a n t u m a z i o n e , m a c i n a z i o n e e manipolazione (taglio, lavorazione, preparazione, levigatura, smerigliatura, molatura, lucidatura ) di rocce, materiali e abrasivi contenen- silice libera •  produzione di mole e abrasivi in genere, di refraEari, di ceramiche, di cemento e del vetro •  lavori nelle industrie siderurgiche, metallurgiche, meccaniche, nei quali si usino o si tra+no materiali contenen- silice libera •  produzione di laterizi, comprese le cave di argilla e altre lavorazioni 13
valori limite di soglia (TLV)
•  Quarzo: 0,05 mg/ms della frazione respirabile
•  Cristobalite: 0,05 mg/ms della frazione
respirabile
•  Tridimite: 0,05 mg/ms della frazione
respirabile.
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Relazione dose/effetto
• 
• 
• 
• 
concentrazione di polveri nell'atmosfera. dose cumula-va di esposizione (somma della concentrazione nell'atmosfera e della durata dell'esposizione) durata di "ritenzione" (durata di permanenza delle polveri nei polmoni). A livelli di esposizione più deboli, la mala+a è più lenta, e spesso i sintomi appaiono soltanto quando l'esposizione è terminata. 15
Patogenesi
•  le particelle da 5 a 15 micron sono eliminate dal
movimento ciliare
•  le particelle da 0,5 a 5 micron tendono a permanere
nelle vie respiratorie terminali
•  la maggior parte delle particelle di diametro inferiore a
0,5 micron rimangono sospese nell'aria e vengono
espulse tramite l'espirazione
•  Le particelle di polvere depositate nei polmoni
vengono assorbite dai macrofagi e trasportate verso le
vie respiratorie o il parenchima polmonare.
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Evoluzione
•  Le cellule contenen- tali polveri tendenzialmente muoiono; altre cellule assorbono così le par-celle liberate morendo a loro volta; in questo modo si viene a creare una reazione a catena che porta alla formazione di cicatrici localizzate (noduli), molto spesso intorno alle vie respiratorie terminali. •  Le polveri di silice libera non hanno tuEe la stessa capacità di provocare la morte cellulare: tale a+vità può venire ritardata dalla presenza di altre polveri ( ad es. ossidi di ferro e di alluminio) e di prodo+ chimici ( ad es. N-­‐ossido di polivinilpirrolidone) i quali modificano la superficie delle par-celle di quarzo. 17
Nei primi periodi di esposizione la maggior parte delle polveri sgono eliminate.
Successivamente, a causa del danno subito dai gangli ilari e dai vasi linfatici, la
proporzione delle polveri ritenute aumenta e il parenchima polmonare viene
anch'esso danneggiato.
Noduli di collagene in spirale si formano intorno agli
aggregati di polvere e stringono i vasi sanguigni,i
linfatici, i bronchioli provocando un danno ischemico al
polmone e la formazione di cicatrici secondarie.
Tale fenomeno avviene più spesso nelle parti superiori e
medie dei polmoni e appare alla radiografia sotto forma
di opacità irregolari coalescenti e calcificate. La
calcificazione dei gangli ilari ipertrofizzati è ugualmente
frequente
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Sintomi
•  I primi st adi della malattia possono non
accompagnarsi ad alcun sintomo specifico. Nei primi
anni di esposizione possono essere riferiti sintomi
dovuti all'azione irritante dell'inalazione di polveri
(tosse dapprima stizzosa ,poi produttiva).
•  Negli stadi avanzati della malattia è di comune
riscontro: dispnea,fibrosi diffusa, con intolleranza
respiratoria allo sforzo e fenomeni di calcificazione
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Silicosi cronica
•  Mostra un lungo periodo di latenza, di solito oltre i 10
anni, con un decorso asintomatico, fino alla diagnosi
radiologica, che evidenzia noduli fibrotici soprattutto
negli apici polmonari
•  I linfonodi ilari presentano calcificazioni periferiche e,
nelle forme complicate, tendono a formare degli
agglomerati, di diametro maggiore a 1 cm, i quali sono
circondati da bolle enfisematose nelle forme avanzate.
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Infiammazione cronica
•  Questa condizione determina una s-molazione dei fagoci-, il cui evento terminale è rappresentato dalla a+vazione del faEore nucleare NF-­‐kB, da cui dipende la trascrizione dei geni che codificano per le citochine infiammatorie. •  La cronicità infiammatoria è mantenuta dalla maggiore e persistente espressione delle β2-­‐
integrine, sopraEuEo ICAM-­‐1 (CD54), la quale permeEe l’adesione e la diapedesi dei leucoci-. 21
NF-kB
•  Fattore di trascrizione ubiquitario conservato
nelle cellule eucariotiche.
•  Attivato da numerosi stimoli compresi prodotti
virali e batterici, radiazioni ultraviolette, radicali
ossidanti, citochine, sostanze chimiche varie.
•  Una volta attivato controlla direttamente
l'attività di oltre 100 geni che generano
citochine, fattori di crescita, chemochine,
molecole di adesione, proteine della fase acuta.
•  La prolungata attivazione di NFkB può causare
gravi condizioni infiammatorie e persino la
morte da eccessiva produzione di citochine.
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Cronicizzazione
•  Prevalgono i meccanismi di migrazione monolinfocitaria.
•  Queste cellule, a differenza dei granulociti
(caratteristici delle flogosi acute) si moltiplicano
attivamente nei tessuti e possono differenziarsi in
elementi morfologicamente e funzionalmente
diversi (macrofagi, cellule epiteliodi, cellule
dendritiche, linfoblasti e plasmacellule).
•  Il sistema immunitario risulta determinante in
senso patologico: discriminazione e comparsa di
meccanismi flogistici di natura cronica
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Sperimentazione animale
•  L’instillazione endotracheale di quarzo (nella
isoforma DQ12, che è la più utilizzata nei modelli
animali da esperimento) determina il rilascio di
citochine infiammatorie (soprattutto TNFα), da
parte dei macrofagi, i quali inglobano le particelle
di minerale.
•  Il persistente rilascio di queste molecole comporta,
nel tempo, la fibrosi polmonare e anche una
genotossicità, per danno ossidativo sul Dna delle
cellule epiteliali della muscosa respiratoria, da cui
dipende il rischio di insorgenza di tumori del
polmone, specialmente nei fumatori
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IARC
(agenzia internazionale ricerca sul cancro)
•  Azione carcinogenetica del silicio, mediante la
ciclina D1, la quale assume un ruolo centrale
nella patogenesi neoplastica, in quanto
permette il mantenimento del fenotipo
tumorale
•  Ciò si verifica soprattutto a carico delle cellule
epiteliali alveolari di tipo II
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Silicosi e tubercolosi
•  È stata anche osservata una maggiore incidenza della
tubercolosi nelle persone esposte alla inalazione della
sostanza.
•  Uno studio condotto su 520 minatori di oro, tutti al di
sopra dei 37 anni, in Sud Africa, ha permesso di
concludere la stretta associazione tra tubercolosi
polmonare ed esposizione al silicio, anche in assenza di
silicosi accertata.
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Silicosi e vasculite
•  Relazione con vasculite associata ad ANCA, soprattutto
in presenza di Tbc.
•  Danno endoteliale, dovuto a eccessiva produzione di
IL-12 da parte dei fagociti e esuberante azione dei Th1.
•  Questo fenomeno si verifica solo in presenza di una
infezione da mycobacterium o di immunizzazione con
BCG (Bacillus Calmette-Guérin), il quale è in grado di
innescare il processo di fibrosi polmonare, tanto quanto
la tubercolosi vera e propria.
•  Analoghe osservazioni sono state riportate, con le
infezioni da virus influenzale di tipo A
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Danno extrapolmonare
•  La inoculazione sottocutanea e intraepiteliale di silicio
nei topi provoca, per ambedue le vie di
somministrazione, la comparsa di fibrosi, cirrosi,
adenoma e carcinoma del fegato
•  Ciò si verifica per azione diretta del TGFβ
(transforming growth factor), che conducono a morte
degli animali dopo pochi mesi
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Silicosi e sclerodermia
•  Il silicio (e anche il silicone) è riconosciuto dalle
cellule fagocitarie, mediante i Toll-like
receptors, da cui dipende l’attivazione dei
meccanismi innati e, quindi, il rilascio di
citochine infiammatorie (IL-1 e TNF), le quali
stimolano i fibroblasti nella deposizione di
collagene.
•  L’evento terminale, pertanto, è la fibrosi, non
solo polmonare, ma anche sistemica, come si
verifica nella sclerodermia.
•  Formazione di autoanticorpi anti-Dna topoisomerasi I.
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Costituzionalismo Si-sclerodermia
•  HLA DRB1 *1502 e DQB1 *0601, nella
popolazione giapponese.
•  Nella popolazione caucasica, loci HLADRB1 *0301 (DR3, secondo la vecchia
denominazione sierologica), che spesso
segrega insieme a DQB1 *0201 (DQ2)
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SCLEROSI SISTEMICA (SSC)
La sclerosi sistemica è una connettivite
caratterizzata
dall’indurimento della cute
(sclerodermia), dal fenomeno di Raynaud e da
altre alterazioni vascolari, da manifestazioni
muscolo-scheletriche e da lesioni viscerali a carico
soprattutto del tubo digerente, dei polmoni, del
cuore e dei reni (Rodnan, 1979).
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Classificazione
•  Sclerosi sistemica (cutanea diffusa, cutanea
limitata, cutanea intermedia)
•  Sclerodermia circoscritta (morfphea, lineare)
•  Quadri simil-sclerodermici
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SCLEROSI SISTEMICA
Eziopatogenesi
AGENTE EZIOLOGICO
SCONOSCIUTO
DANNO ENDOTELIALE
RAYNAUD
AGGREGAZIONE
PIASTRINICA
NECROSI
ISCHEMICA
ATTIVAZIONE
T - LINFOCITARIA
ATTIVAZIONE
FIBROBLASTICA
FIBROSI
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SSC - ALTERAZIONI CUTANEE E
VASCOLARI
MANIFESTAZIONI CLINICHE
•  sclerosi
•  discromie
•  calcinosi
•  Raynaud e teleangectasie
•  ulcere ischemiche
ESAMI
•  rx tessuti molli
•  score cutaneo
•  (biopsia cutanea)
•  capillaroscopia
•  altri esami angiologici
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SSC - ALTERAZIONI
APPARATO LOCOMOTORE
MANIFESTAZIONI
CLINICHE
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
artralgie
artropatia delle mani
tendiniti
atrofia muscolare
miosite
acroosteolosi
fratture da osteoporosi
ESAMI
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
ecografia articolare e tendinea
rx tessuti molli
(scintigrafia ossea)
elettromiogramma
(biopsia muscolare)
rx segmenti ossei
densitometria
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SSC - ALTERAZIONI POLMONARI
QUADRI CLINICI
•  insufficienza respiratoria
da fibrosi interstiziale
•  pleurite
•  (carcinoma)
•  ipertensione arteriosa
polmonare
ESAMI
•  (rx torace)
•  HRCT
•  spirometria
•  diffusione CO
•  BAL
•  Ecocardiogramma
con doppler
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SSC - ALTERAZIONI CARDIACHE
QUADRI CLINICI
•  miocardiopatia
•  aritmie
•  disturbi della conduzione
•  pericardite
•  (coronaropatia)
•  (scompenso cardiaco)
ESAMI
•  elettrocardiogramma
•  Holter
•  ecocardiogramma
•  (rx torace)
•  (scintigrafia
miocardica)
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SSC - ALTERAZIONI RENALI
QUADRI CLINICI
ESAMI
•  anomalie del sedimento
urinario
•  insufficienza renale lieve
non evolutiva
•  crisi renale
sclerodermica
(insufficienza renale
rapidamente evolutiva)
•  (sindrome nefrosica)
•  monitoraggio PAO
•  esame urine
•  indici di funzionalità
renale
•  eco-doppler renale
•  scintigrafia renale
•  (biopsia renale)
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SSC - APPARATO DIGERENTE
QUADRI CLINICI
•  xerostomia
•  ipo-atonia esofagea
•  esofagite da reflusso
•  dispepsia
•  stispi
•  diarrea
•  malassorbimento
•  incontinenza fecale
ESAMI STRUMENTALI
•  scintigrafia esofagea
•  manometria esofagea
•  EGDS
•  ecografia gastrica
•  test di assorbimento
•  tempo di transito intestinale
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SSC- ALTERAZIONI BIOUMORALI
•  ANA specifici (anti-centromero, anti-Scl70, antiRNA polimerasi III, anti-nucleolare, ecc.)
•  altre alterazioni immunologiche (ipergammaglobulinemia, fattore reumatoide positivo, frazioni
del complemento ridotte, ecc.)
•  (indici di flogosi elevati)
•  anemia
•  alterazioni bioumorali conseguenti agli impegni
d organo
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Indicatori prognostici sfavorevoli nella
sclerosi sistemica
•  Sesso maschile
•  Forma cutanea diffusa
•  ANA positivi anti-Scl70
•  Pattern capillaroscopico
active
•  Impegni polmonare, cardiaco, renale
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Valore prognostico della capillaroscopia
•  Pattern slow”: capillari estremamente
dilatati (megacapillari) in assenza di aree di
devascolarizzazione (evoluzione lenta)
•  Pattern Active”: disordine del letto
capillare, megacapillari e aree di
devascolarizzazione (malattia aggressiva,
spesso rapida)
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Silicea superantigenica
•  Espansione policlonale di linfociti T autoreattivi, in
forte analogia a quanto avviene per i comuni
superantigeni.
•  La sindrome, che deriva dalla associazione tra silicosi e
sclerodermia è denominata sindrome di Erasmus.
•  L’associazione con l’artrite reumatoide è chiamata
sindrome di Caplan e può manifestarsi con
parkinsonismo
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legame convenzionale
Legame del
superantigene alle
regioni extracellulari
del recettore delle
cellule T (TCR) e del
complesso
maggiore di
istocompatibilità
(MHC) di classe II
dei macrofagi
legame aspecifico con
superantigene
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Si e sistema endocrino
•  Aumento compensatorio di alcuni ormoni, tra cui
quelli tiroidei, il cortisolo e l’insulina, fino a quando le
riserve ghiandolari si esauriscono e l’adattamento si
interrompe.
•  Da questo fenomeno può dipendere l’insorgenza di
disturbi endocrini e il peggioramento della silicosi
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Si e tiroide
•  Un eccesso di silicio, assunto in nel cibo, può
esacerbare la formazione di gozzo, specialmente
nelle zone endemiche per questa patologia, in
misura direttamente proporzionale alle quantità
ingerite.
•  La somministrazione di derivati del silicio, quali il
silicone (metasilicato di sodio), nei ratti, provoca
un aumento del TSH.
•  Alcuni studi epidemiologici riportano una
maggiore incidenza di tiroidite di Hashimoto nelle
persone che hanno ricevuto un impianto di protesi
al silicone, con formazione di anti-tireoperossidasi
e anti-tireoglobulina.
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Si e linfoadenopatie
•  I granulomi, sono spesso calcificati, soprattutto
negli ili polmonari.
•  Sono state riportate, in letteratura, linfadeniti
inguinali e sopraclavicolari, le quali testimoniano
di una diffusione linfoematogena del silicio, con
patologie extrapolmonari e anche sistemiche.
•  Tra le complicanze della silicosi è descritta anche la
presenza di noduli calcifici a guscio d’uovo, a
livello di fegato e milza, con linfonodi addominali
interessati.
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Si e sarcoidosi
•  Tali noduli assumono l’aspetto di veri e propri
granulomi, come è stato osservato nei ratti a seguito di
iniezione intravenosa, nel parenchima, di una
sospensione a base di silicio.
•  Questa osservazione non è di poco conto, se
consideriamo che esiste una notevole coincidenza
(clinica e patologica) tra silicosi e sarcoidosi,
confermata da numerosi studi, relativi ai meccanismi
patogenetici.
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Complesso Primario
(con diffusione linfonodale)
Guarigione
Aumento della
lesione polmonare
Diffusione
intrabronchiale
Via ematogena
Altri focolai o lesioni miliari
(polmoni, fegato, milza, reni)
Tubercolosi polmonare
–  Fasi precoci
•  febbre (spesso di
basso grado e
intermittente)
•  sudorazione notturna
•  perdita di peso e
anoressia
•  malessere generale e
astenia
n  Fasi
successive
n  tosse
(inizialmente non
produttiva, poi con
essudato purulento)
n  emottisi
n  dolore toracico (se ci
sono lesioni
subpleuriche)
n  dispnea (in caso di
malattia estesa)
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Tubercolosi extrapolmonare
• Linfonodi
• Pleura
• tratto genitourinario
• Ossa
• Articolazioni
• Meningi
• Peritoneo
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Indicazioni di Hahnemann
•  Tristezza forte irritabilità; ira e timore per ogni
piccolezza, perdebolezza nervosa; scoraggiamento;
irrequietezza; mancanza di memoria;
indebolimento, causato dal leggere e scrivere;
incapacità di pensare; mal di testa, che dalla nuca
si muove fino alle vertebre e impedisce il sonno
notturno; mal di testa quotidiano, un lacerare con
calore alla fronte, di mattina; mal di testa
quotidiano, da mezzogiorno fino a sera, una
pesantezza, che cerca di uscire dalla fronte; dolore
tirante in testa, come se qualcosa uscisse dalla
fronte; dolore in testa fino a scoppiare; mal di testa
pulsante; mal di testa monolaterale;
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Altre indicazioni
•  crosta alla testa, con escara, che prude e trasuda umidità;
rigonfiamenti simili a bulbi sul cuoio capelluto; caduta dei
capelli; presbiopia; fotofobia; gli occhi vengono abbagliati
alla luce chiara del giorno; cataratta; macchie nere, che
ondeggiano davanti al viso; oscuramento del visus, come
una coperta grigia; amaurosi; scintille di fuoco davanti agli
occhi; debolezza oculare; le lettere fluiscono insieme quando
legge alla luce; pallore, quando legge; attacchi di cecità
istantanea; necessità dell’utilizzo degli occhiali per scrivere e
leggere; lacrimazione degli occhi all’aria aperta; bruciore
negli occhi; suppurazione degli occhi; arrossamento degli
occhi, con dolori negli angoli; infiammazione degli occhi;
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Poi…
•  ostruzione delle orecchie, che a volte si
riaprono con uno scoppio; sordità, senza
rumore nelle orecchie; ipoacusia; sensazione
fastidiosa di secchezza nel naso; ostruzione di
entrambe le narici; mancanza di olfatto;
epistassi;
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Quindi…
•  escoriazione della lingua; mancanza del gusto;
continua presenza di muco in bocca; amarezza
in bocca, di mattina; di mattina, nausea;
continua nausea e vomito; nausea dopo ogni
movimento che riscalda; nausea dopo il pasto;
nausea tutte le mattine, con dolore alla testa e
agli occhi quando gira gli occhi; risalita di
acqua dallo stomaco, associata a brividi; sete
intensa
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Ancora…
•  il cibo gli è sgradevole; avversione nei confronti del
cibo cotto; avversione nei confronti della carne; il
bambino rifiuta la mammella della madre e vomita
quando succhia, pressione allo stomaco; pressione allo
stomaco, causato dal bere velocemente; dolorabilità
della cavità cardiaca, quando vi si preme sopra;
afferrare nella cavità cardiaca, anche dopo il pasto;
pressione allo stomaco, che dura per più anni, risalita
di acqua dallo stomaco e vomito, consecutivamente
ogni volta che si mangia;
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Anche…
•  durezza ed enfiagione nella regione epatica; durezza ed
enfiagione dell addome, a destra e nel centro al di
sopra dell ombelico, con dolore alla palpazione;
ventre teso, e duro (nei bambini); ingrossamento della
parte inferiore dell addome; bruciore nell addome;
brontolio e rumoreggiare nell addome, durante i
movimenti corporei; movimento di flatulenze; le
flatulenze fuoriescono con difficoltà; ernia inguinale
dolorosa; tagliare all addome; tagliare
nell ipogastrio, senza diarrea; dolori dovuti a
coliche, causate da costipazione; dolori addominali,
accompagnati da diarrea;
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Continua…
•  minzione frequente; enuresi notturna; mancanza di
desiderio sessuale e debolezza nella riuscita del coito;
frequenti pensieri eccitati involontari; stimolo sessuale
eccessivo; mestruazione troppo debole; la
mestruazione viene a mancare per più mesi;
mestruazione troppo in anticipo e troppo debole;
fuoriuscit a di sangue dall utero durante
l allattamento; leucorrea acida, che corrode;
leucorrea, che fuoriesce durante la minzione; leucorrea
simile a latte insieme con l urina, preceduto da un
tagliare nella regione umbilicale; prurito al pube.
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Dunque…
•  ostruzione nasale, che dura per più anni; gravedo; raffreddore continuo;
corizza frequente; corizza, che fa cessare un ostruzione nasale di lunga data;
raucedine; strettezza di petto e respiro breve, a riposo; brevità di respiro,
durante un minimo lavoro manuale; gli si accorcia il respiro quando
cammina velocemente; ansimare quando si cammina velocemente; tosse con
espettorato purulento; tosse, con espettorato mucoso; tosse notturna
soffocante; pressione sul petto; pressione sul petto quando si tossisce e si
starnutisce; dolore lombare, di per sé e alla palpazione; tirare spasmodico
nella regione lombare, che costringe a giacere e non consente la posizione
eretta; fitte nella schiena; lacerare nella schiena; dolore al tronco, come se
avesse subito la tortura della ruota; fitte nella regione lombare al di sopra del
bacino, in posizione seduta e sdraiata; dolore da frantumazione tra le
scapole; debolezza nella regione lombare, nella schiena e nella nuca;
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Infine…
•  tumefazioni delle ghiandole nella nuca; dolore da perdita di sensibilità del
braccio sul quale giace; pesantezza del braccio; lui non riesce a tenerlo a
lungo alzato; paralisi e tremore del braccio, dovuto a un minimo lavoro;
dolore premente nel braccio; lacerare nelle braccia; paralisi incipiente del
braccio, la mano lascia cadere le cose che deve tenere; fitte notturne
nell articolazione della mano, che risalgono fino al braccio; formicolio
nelle dita; dolore nelle articolazioni delle dita, quando vi si preme sopra;
rigidità, mancanza di flessuosità e mancanza di forza delle dita; piedi
freddi; sudorazione dei piedi; cessata sudorazione dei piedi e freddo dei
piedi; piedi maleodoranti;
•  facilità a raffreddarsi, quando si scoprono i piedi; brividi di freddo; molti
sogni e risvegli frequenti; molti sogni, tutte le notti; sogni timorosi.
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Antidoti
•  Io ho trovato soltanto il fegato di zolfo, che contiene
terra calcarea, come antidoto alla terra silicica.
•  Odorare di frequente a una diluizione di questo è
sufficiente per questo scopo e va ripetuto a seconda
delle circostanze.
•  La canfora ha un effetto mitigante solo marginale.
61
Riepilogo sui bambini
• 
• 
• 
• 
26 Il bambino diviene testardo, odioso, recalcitrante.
612 Forte rigirarsi del bambino in una donna incinta.
1116 Il bambino di notte è irrequieto e grida.
1117 Il bambino si risveglia di notte con un pianto
violento; non riesce a tornare alla coscienza, ma si
lamenta ansiosa e balbetta.
62
Riepilogo sui bambini
•  288 Al bambino viene una sorta di febbre da
denti, anche se la dentizione è completa; sbava,
mette la mano in bocca e la sera ha calore in
testa.
•  1180 Tutto il corpo del bambino durante la
febbre è caldo in maniera bruciante, con viso
rosso e gonfio, ghiandole dure, grandi come
piselli, attorno il collo e lungo le spalle, con
addome gonfio e diarrea continua (Whl.).
•  1182 I bambini, durante i periodi liberi dalla
febbre, sono molto testardi e piangono quando
vengono toccati o gli si parla.
63
Fuori dai grassetti
•  32 Sbaglia facilmente, confondendo le parole.
•  42 Annebbiato, come istupidito, lui non riusciva a
ricordarsi le espressioni corrette e sbagliava nel
pronunciare quasi ogni parola (immediatamente).
•  43 Incapacità a leggere, scrivere e pensare, che
aumentò di intensità da mezzogiorno fino alle 6, e
scomparve di sera dopo la cena (il 2° giorno) (Foissac).
64
Mentale
• 
• 
• 
• 
• 
17 Testardaggine.
18 Lunatico e permaloso.
22 Iroso (il 9° giorno).
24 Iroso e litigioso, di sera.
25 Spesso delle piccolezze lo rendono
corrucciato.
•  27 Nonostante i migliori propositi, lui perde
facilmente il controllo.
•  29 Fortemente irritabile, nonostante sia allegro.
65
Testa
•  78 Pesantezza della testa.
•  79 Mal di testa causato da pesantezza, come se
nel cervello si trovasse del piombo, che
aumenta di intensità dalla mattina fino alla
notte.
•  80 Pesantezza, lacerazioni e fitte in testa, per lo
più nella fronte; durante l attacco la testa le
viene tirata verso un lato (Ng.).
•  81 Lei ha l’impressione di non riuscire a
mantenere la testa.
66
Testa
•  84 Scuotimento tuonante nel cervello, quando
poggia il piede con forza o quando urta qualcosa
col piede.
•  85 Quando cammina, avverte un afferrare in testa.
•  86 Sussulti indolori e scosse in testa.
•  87 Mal di testa; un sussulto premente nel centro
della fronte, viene rinnovato girandosi
velocemente, piegandosi e parlando (dopo 10
giorni).
•  90 Mal di testa premente, causato da un moderato
lavoro mentale, localizzato nella fronte (dopo 3
giorni).
67
Testa
•  113 Violento mal di testa, come se delle
fitte violente stessero scavando la calotta.
•  114 Mal di testa, che risale dalla nuca
verso la calotta e che pare provenire dalla
schiena (dopo 21 giorni).
68
Testa
•  121 Lacerare e fitte in testa, di pomeriggio.
•  122 Fitte nelle tempie.
•  126 Terribile fitta in testa, accompagnata
da grande malumore e molto nervosismo
(dopo 11 giorni).
69
Prurito
•  140 Prurito all’occipite.
•  141 Intenso prurito al lato sinistro della testa (dopo
14 giorni).
•  142 Molto prurito sul cuoio capelluto.
•  143 Le parti della testa che prudono fanno male
dopo aver grattato, come se fossero escoriate.
•  144 Brufoli pruriginosi sul cuoio capelluto.
•  145 Noduli pruriginosi sulla testa e nella nuca.
70
Occhi
•  163 Arrossamento della congiuntiva,
accompagnato da dolore premente (anche
Gll.).
•  164 Arrossamento, che dapprima si
estende attorno agli occhi, poi anche
all interno della cornea, con
infiammazione e lacrimazione degli occhi.
71
Occhi
•  168 Copiosa secrezione di pus negli angoli oculari
interni.
•  169 Gli occhi sono chiusi e suppurati, la mattina.
•  170 Occhi incollati dal muco, la mattina (Ng.).
•  171 Gli occhi si chiudono e sono suppurati, di
notte, con screpolature delle palpebre.
•  172 Tumefazione nella regione della ghiandola
lacrimale destra e del sacchetto lacrimale (dopo 6
giorni).
72
Orecchio
•  184 Un dolore tirante, simile a sensazione costrittiva,
nel condotto uditivo.
•  185 Dolore tirante all’orecchio destro e che scende
lungo il collo.
•  186 Tirare simile a crampo nell’orecchio destro (dopo
24 ore).
73
Prurito
•  193 Prurito nell’orecchio, soprattutto durante la
deglutizione.
•  195 Prurito alle orecchie esterne.
•  196 Croste dietro le orecchie.
•  197 Margini auricolari infiammati, che trasudano
umidità.
74
Orecchio
•  198 Tumefazione dell’orecchio esterno, con
secrezione di liquido dall’interno, e sibilo, che
impedisce l udito.
•  199 Secrezione di liquido dall’orecchio sinistro
(dopo 5 giorni).
•  200 Cerume umido in gran quantità (dopo 9 g).
•  201 Le orecchie gli sembrano chiuse.
•  202 L’orecchio è come otturato (dopo 8 g.).
75
Prurito
•  224 Prurito al naso.
•  225 Prurito nel naso (Gll.).
•  228 Prurito e piccole vesciche attorno alle
ali del naso (Gll.).
•  241 Prurito voluttuoso attorno al naso, lui
è costretto a frizionare continuamente
(Ng.).
76
Labbra
•  267 Eruzione delle labbra, piccole vesciche al
margine del labbro superiore, che alla palpazione
punge in maniera sottile o fa male in maniera
screpolante.
•  268 Una piccola vescica da eruzione, al margine
della parte rossa del labbro superiore, che
dapprima prude, poi fa male soltanto in maniera
screpolante, in forma di crosta.
•  275 Piccole vesciche, che causano un dolore
screpolante, nella parte rossa del labbro superiore.
•  274 Una piccola ulcerazione simile ad afta,
all interno del labbro superiore.
77
Labbra
•  271 Ulcerazione dolorosa nell’angolo della bocca
(dopo 37 giorni).
•  272 Angolo della bocca ulcerato, che causa una
sensazione pruriginosa, con croste, per più giorni
(dopo 24 ore).
•  273 Un piccolo brufolo molto doloroso al margine
della parte rossa del labbro inferiore.
78
Ghiandole
•  282 Le ghiandole della parte inferiore della mandibola sono dolenti alla
palpazione, senza tumefazione.
•  283 Fitte nelle ghiandole della parte inferiore della mandibola tumefatte
(dopo 3 giorni).
•  284 Tumefazione delle ghiandole della parte inferiore della mandibola,
che sono dolenti alla palpazione, con dolore tirante all interno e con mal
di gola durante la deglutizione, come per una tumefazione interna (dopo 24
ore).
•  649 Tumefazione delle ghiandole della mandibola, si accompagna a
raffreddore e tosse, dolore in gola durante la deglutizione, forte senso di
freddo; lei fu costretta a sdraiarsi; dopo 1 ora, nel letto, calura bruciante su
tutto il corpo.
79
Gengiva
•  313 Tumefazione della gengiva; le bevande calde
causano bruciore, e durante la masticazione è
dolente come se fosse escoriato.
•  314 Tumefazione infiammata e che causa
dolore della gengiva (dopo 6 giorni).
•  315 Gengiva escoriata.
•  316 Vesciche che causano un dolore escoriante
alla gengiva e al lato interno delle labbra.
80
Secchezza
•  318 Ha la sensazione di avere la bocca e le
labbra secche.
•  319 Continua secchezza in bocca (dopo 30
ore).
•  334 Gola molto secca, accompagnata da
raucedine e prurito nei condotti uditivi.
81
Sulla tiroide
•  341 Dolore premente sul lato sinistro della gola, alla deglutizione.
•  342 Mal di gola, durante la deglutizione, come un nodulo a sinistra in gola
(dopo 4 giorni).
•  343 Mal di gola graffiante, la mattina; la sera si avvertono delle fitte
all interno.
•  344 Dolore nella gola; lui era costretto a deglutire su parti escoriate, che a
volte sono accompagnate da fitte.
•  346 Mal di gola pungente, solo durante la deglutizione, accompagnato da
dolore della gola anche alla palpazione.
•  347 Deglutizione difficoltosa; il bolo scende solo lentamente; segue un
brontolio nel faringe, che progressivamente si estende anche nello stomaco,
il cibo riesce a scendere solo dopo 3 secondi.
82
Alitosi
•  348 Cattivo odore che fuoriesce dalla bocca, di
mattina, quasi come di scialorrea da mercurio.
•  353 Sapore di marcio, la mattina, al risveglio
(Gll.).
•  354 Sapore oleoso in bocca, la mattina (dopo
alcune ore).
•  355 Sapore di sangue in bocca, la mattina.
83
Acidità
•  356 Sapore acido in bocca, accompagnato
da una certa amarezza.
•  357 Acidità in bocca, dopo ogni
ingestione di cibo (dopo 3, 10 giorni).
84
Bulimia 1
•  370 Ha molta fame, mangia in modo abbondante, ma si lamenta, che nella
parte alta della gola tutto è chiuso.
•  371 Bulimia, durante cui il liquido le affluisce in bocca.
•  372 Bulimia, che cessa sdraiandosi per breve tempo.
•  373 Ha fame, ma nessun cibo solido riesce a scendere.
•  374 Bulimia, prima di cena, accompagnata da inappetenza e tremore negli
arti; insieme a freddo e gelo su tutto il corpo, con calore al petto (il 2°
giorno).
•  375 Bulimia, verso sera, e dopo aver ingerito poco cibo, sensazione di
nausea nella fossetta epigastrica (Gr.).
85
Bulimia 2
•  376 Bulimia, la mattina (Gll.).
•  377 Fame rodente, che si lascia placare solo per breve tempo, mangiando
un boccone di pane bianco.
•  378 Fame esagerata.
•  381 Dopo il pasto, una debolezza simile a quella della bulimia, che
scomparve dopo aver mangiato di nuovo (senza appetito) (il 1° giorno).
•  433 Un cibo che provoca meteorismo le preme come un grosso grumo
nello stomaco; lei è costretta a farla fuoriuscire vomitando
86
Gastralgia
•  385 Dopo il pasto, pressione allo stomaco (Gll.).
•  393 Dopo il pasto, pressione allo stomaco.
•  405 Dopo il pasto è fortemente sonnolente e
spossato; lui è costretto a dormire.
87
Acidità
•  413 Eruttazione acida, di sera.
•  414 Eruttazione acida, accompagnata da bruciore
in gola, dopo il pasto (Gll.).
•  415 Eruttazione acida e amara, la mattina, come
causata da stomaco guasto.
•  416 Risalita di calore dallo stomaco, fin nella gola.
•  417 Pirosi che risale dallo stomaco, dopo ogni
ingestione di cibo; del liquido le affluisce in bocca,
lei è costretta a sputare molto (dopo 7, 20 giorni).
88
Gastrite
•  433 Pressione allo stomaco (dopo 14 giorni).
•  434 Pesantezza nello stomaco, come di piombo.
•  435 Sensazione di pesantezza nello stomaco,
accompagnata a inappetenza.
•  436 Dapprima un dolore allo stomaco premente,
poi irrigidente, in seguito a una sola eruttazione.
•  437
Pressione nello stomaco e tagliare negli
intestini, ogni mezz’ora.
•  438 Pressione nello stomaco, che aumenta
camminando all aria aperta, ed è accompagnata
da frequenti eruttazioni a vuoto.
89
Gastrite
•  444 Bruciore nella fossetta epigastrica.
•  445 Bruciore sopra la fossetta epigastrica, quasi
come pirosi.
•  460 Violenti dolori addominali; il bambino si
lamenta gridando di giorno e di notte a causa
dell addome (Whl.).
90
Meteorismo
•  492 Intenso gorgoglio nell’addome.
•  493 Gorgoglio dell’addome, in seguito alla
scomparsa dei dolori addominali (Ng.).
•  494 Ha dei movimenti udibili nell’addome.
•  495 Flatulenze fortemente maleodoranti (2°
giorno).
•  496 Brontolio e gorgoglio nell’addome,
soprattutto nella regione dell’ernia inguinale (dopo
12 ore).
•  497Frequente fuoriuscita di flatulenze (Gr.).
91
Stipsi
• 
• 
• 
• 
501 Costipazione, per 2 giorni (Gr., Ng.).
504 Stitichezza (il 1° giorno).
505 Evacuazione dura, a volte nodosa, difficoltosa (3°, 5° g.).
507 Costipazione per 3 giorni (dopo 14 giorni), poi evacuazione formata da
piccoli noduli duri.
•  508 Costipazione, i primi 3 giorni, nonostante vi sia una frequente urgenza
ad evacuare; i giorni seguenti si ha evacuazione di feci insufficienti, molto
dure, che escono a fatica.
•  509 Le feci si fermano a lungo nell’intestino retto, come se questo non
avesse la forza di spingerle verso l esterno.
92
Muco
•  517 Evacuazione con muco, seguita da prurito nell’ano (19° giorno).
•  518 Feci pastose, accompagnate da parti ricoperte da una cuticola mucosa,
e in seguito si ha un bruciore corrosivo nell’ano (il 6° giorno).
•  519 Evacuazione quasi liquida, mucosa, schiumosa, seguita da bruciore e
infiammazione nell’ano (il 7° giorno).
•  521 Muco di colore rossastro durante l’evacuazione.
•  522 Evacuazione frammista a muco sanguinolento; in seguito, bruciare
nell’ano.
•  523 Dall’ano, nel quale si avverte un bruciore molto intenso, fuoriescono
sangue e muco (l 11°, 20° giorno).
93
Ano-retto
•  533 Fitte nell’intestino retto.
•  534 Una forte fitta nell’intestino retto.
•  535 Forti fitte nell’intestino retto, verso i
genitali, quando cammina (dopo 30 giorni).
•  536 Fitta nell’ano (Ng.).
•  541 Prurito nell’intestino retto, di sera.
•  542Prurito all’ano e alle emorroidi.
94
Prostata
•  562 Quasi ogni notte è costretto ad alzarsi per
urinare (Gr.).
•  1094 Di notte, urgenza ad urinare, con pene rigido
(Gr.).
•  607 Secrezione di liquido prostatico ad ogni
evacuazione.
•  608 Secrezione di liquido prostatico durante
un evacuazione difficoltosa.
•  579 La prostata preme verso la parte anteriore
(Gll.).
95
Sessualità
•  594 Pensieri voluttuosi, la mattina nel letto, accompagnati da erezioni (il 1°
─ 14° giorno).
•  595 Forti erezioni, con sacco scrotale è flaccido (dopo 5 giorni).
•  596 Forti erezioni, di notte, senza desiderio sessuale.
•  597 Frequenti e forti erezioni durante il giorno, senza causa (i primi giorni).
•  598 Forti erezioni, accompagnate da dolore tirante nei testicoli.
•  1165 Pensieri voluttuosi, la sera e la mattina nel letto, accompagnati da
erezioni (Gr.).
96
Sessualità
•  604 Polluzioni frequenti e copiose.
•  605 Polluzione la prima notte, poi più spesso.
•  606 Polluzione con sogni pesanti, in un uomo
sposato (la 1ª notte).
•  1166 Eiaculazione notturna e sudorazione alla
schiena, accompagnata da risveglio verso le 2.
97
Ciclo
•  624 Flusso aumentato (dopo 13, 20 giorni).
•  625 Flusso aumentato, accompagnato da
ripetuti attacchi di freddo gelido su tutto il
corpo, quando si presenta.
98
Secrezioni
•  635 Leucorrea, che causa un dolore bruciante,
soprattutto dopo aver ingerito cibi acidi.
•  636 Secrezione di molto liquido biancastro
dall utero, accompagnato da intenso prurito al pube.
•  637 Flusso vaginale acquoso, in seguito ad un afferrare
attorno all ombelico o in seguito alla minzione (Ng.).
99
Rinite
•  638 Frequente starnutire (dopo 36 ore).
•  639 Intenso stimolo a starnutire, ma per lo più si ha
uno starnutire inane (dopo 28, 48 ore).
•  641 Ostruzione totale del naso, tanto che lei quasi
non era in grado di parlare e doveva spalancare la
bocca per respirare (dopo 12 ore).
100
Rinite
•  642 Dal naso fuoriesce una copiosa quantità di
muco, senza raffreddore.
•  643 Raffreddore fluido (dopo 5, 6, 12 ore).
•  644 Forte raffreddore (dopo alcune ore).
101
Tosse
•  660 Prurito solleticante nella fossetta del giugulo, che minaccia il
soffocamento, finché non erompe una tosse scuotente, che dura ore
ininterrottamente e causa dolore nell ipogastrio e in gola.
•  661 Per il molto tossicchiare secco, il petto fa male come fosse escoriato.
•  662 Tosse, che dura 5 settimane.
•  664 Sensazione, come se un capello gli si trovasse sulla punta della lingua e
si estendesse fin nella trachea, a causa della quale ha origine un formicolio,
tanto che lui è costretto a tossicchiare e tossire (dopo 10 giorni).
•  669 Tossicchiare, causato da un solletico notturno nella trachea.
102
(simile tubercolare)
•  688 Espettorazione con la tosse di muco
sanguinolento.
•  689 Espettorato sanguinolento, la mattina,
durante una tosse violenta (dopo 7 giorni).
•  690 Espettorato di sangue chiaro, puro, verso
mezzogiorno, si accompagna a una tosse
profonda e vuota; subito dopo si ha un attacco
di perdita dei sensi (il 4° giorno).
103
Dispnea
•  697 Restringimento del petto (dopo 3 giorni).
•  698 Restringimento toracico, alternato a dolore alla schiena (in seguito a
raffreddamento?) (dopo 19 giorni).
•  699 Restringimento, frequente, del petto e della testa, accompagnato da
ansia.
•  700 Costrizione toracica, la mattina, al risveglio (dopo 17 giorni).
•  701 Oppressione del petto, come se la gola gli venisse legata, soprattutto
dopo il pasto.
•  702 Forte oppressione del petto, ma senza dolore; lui non riesce a respirare
profondamente.
104
Dolore toracico
•  708 Dolore premente sullo sterno, verso la
fossetta epigastrica (Gll.).
105
Torace
• 
• 
• 
• 
• 
715 Fitta violenta, che attraversa il lato dx del petto (dopo 9 g.).
716 Fitte sotto delle costole dx durante la respirazione.
717 Fitte nel lato destro (dopo 12 ore).
719 Fitte nel petto, sp. con la respirazione profonda.
720 Fitte sullo sterno, dopo il pranzo, soprattutto durante l’inspirazione
(Ng.).
•  721 Fitte nella parte posteriore e inferiore del lato sx del petto, durante
l espirazione, anche durante il pranzo.
•  722 Una fitta nel lato sinistro del petto non le permette di dormire per 3
notti su questo lato (Ng.).
106
Lombalgia
•  734 Forte dolore alla regione lombare (dopo 9
giorni).
•  735 Urgenza a stendersi, localizzata nella regione
lombare.
•  736 Paralisi nella regione lombare (dopo 15
giorni).
•  737 Dolore nella regione lombare, che è come
paralizzata, la mattina quando ci si alza (dopo 30
giorni).
•  740 Dolore alla schiena, la mattina, dopo il
risveglio, all inizio del movimento, che scompare
più tardi.
107
Scapole
•  757 Fitte frequenti nella scapola destra (dopo 5
giorni).
•  758 Fitte tra le scapole (Gll.).
108
Nuca
• 
• 
• 
• 
762 È come teso nella nuca (dopo alcune ore).
763 Rigidità della nuca (il 2° giorno) (Foissac).
764 Forti fitte nel centro della nuca (Ng.).
765 Dolore irrigidente nel lato destro della
nuca, che viene mitigato soltanto finché lei vi
tiene sopra la mano (Ng.).
•  766 Rigidità nella nuca, durante la quale la
testa fa male.
109
Ghiandole
•  767 Tumefazioni delle ghiandole nella nuca.
•  774 Tumefazione delle ghiandole del collo (dopo
5, 25 giorni).
•  775 Tumefazione delle ghiandole del collo e della
nuca (dopo 9 giorni).
•  777 Fitte nelle ghiandole del collo.
•  778 Dolore tirante nella ghiandola ascellare (dopo
19 giorni).
•  779 Forte gonfiore delle ghiandole ascellari (Rl.).
•  491 Ghiandole inguinali infiammate, grandi come
piselli, che sono dolenti alla palpazione.
110
Tremore
•  174 Tremore delle palpebre (dopo 4 e 10 ore).
•  792 Irrequietezza e tremore nel braccio destro.
•  807 Tremore nei muscoli dell’avambraccio sinistro
(dopo 10 giorni).
•  1020 Tremore di tutti gli arti, la mattina, soprattutto
delle braccia, che sono come paralizzate (Gll.).
111
Dolori reumatici
•  800 Dolore lacerante nel braccio (dopo 13 giorni) (anche Ng.).
•  811 Lacerare nell articolazione della mano, che è fortemente dolente
anche alla palpazione, e fa male quando viene mossa, come se stesse per
frantumarsi.
•  829 Lacerare nelle articolazioni delle dita e nei pollici (Gr.).
•  924 Lacerare nel tallone (il 12°, 23° giorno).
•  853 Lacerare in tutta la gamba sinistra, ora qua, ora là (Ng.).
•  878 Lacerare nelle ginocchia, da seduto; muovendole scompare.
•  879 Lacerare attorno al ginocchio destro, fino al piede, a riposo e in
movimento, soprattutto di mattina (dopo 2 giorni).
•  935 Lacerare negli alluci (la sera) (anche Gll. e Ng.).
112
Paralisi
•  813 Paralisi dell’articolazione della mano, la
mattina (Gll.).
•  814 Crampo della mano, quando scrive.
•  815 Dolore irrigidente e paralisi della mano, per
un minimo sforzo.
•  855 Irrequietezza e paralisi nelle articolazioni della
gamba e del braccio, camminando e in posizione
seduta (Gr.).
•  856 Paralisi di tutta la gamba destra, accompagnata
da sensibilità dolorosa dellìeminenza del pollice
malato, durante la passeggiata (Gr.).
113
Parestesie
• 
• 
• 
• 
816 Intorpidirsi delle mani, di notte.
817 Intorpidirsi della mano destra, di notte.
818Frizzare e insensibilità nelle mani.
859 Intorpidirsi della gamba destra, fino alla
parte inferiore.
•  860 Intorpidirsi delle gambe, in posizione
seduta, a causa del quale lei si irrigidisce, finché
non riprende a muoversi.
114
Senza psora
•  839 Unghie delle dita ruvide e gialle.
•  840 Unghie grigie, sporche, come deteriorate,
che quando vengono tagliate si disgregano come
polvere, e sono divise in più strati sovrapposti
(Whl.).
•  841 Frequente ulcerazione alle unghie (anche
Whl.).
115
Dolori trafittivi
•  870 Fitte nella coscia sinistra, come di spilli,
quando cammina.
•  871 Fitte nella coscia sinistra.
116
Crampi
•  878 Sensazione quando cammina che i
polpacci siano troppo corti, questa scomparve
però immediatamente mettendosi seduti.
•  879 Crampo doloroso nel polpaccio destro, la
mattina, nel letto.
117
Gonfiore
•  912 Tumefazione del piede sinistro, fino ai
malleoli.
•  913 Tumefazione dei piedi, per lo più di mattina,
quando si alza, meno di sera; quando cammina è
fortemente tensiva.
•  914 Tumefazione dei piedi, con arrossamento, nella
quale premendo si forma una parte bianca per
breve tempo; contemporaneamente dolore che
parte dalle dita dei piedi e si estende fino al
malleolo.
•  896 Tumefazione delle gambe, ma solo fino ai
piedi.
118
Sudorazione dei piedi
•  918 Piedi sudati in maniera maleodorante.
•  919 Cattivo odore dei piedi, insopportabile, di
marcio, di carogna, senza sudorazione, tutte le
sere (dopo 3 giorni).
•  920 Odore insopportabilmente acido dei piedi,
senza sudorazione (dopo 13 giorni).
•  921 Copiosa sudorazione alle piante e tra le
dita dei piedi; lui diviene totalmente escoriato
quando cammina.
119
Crampi
•  928 Crampo nella pianta del piede.
•  929 Crampo doloroso nella pianta del piede destro e
soprattutto nell alluce, durante una lunga
passeggiata (dopo 2 giorni).
•  930 Le dita dei piedi sono rigide, lei non è in grado di
piegarle.
120
Calli
•  948 Un callo si forma all’alluce, e causa un violento
bruciore.
•  949 Il callo è estremamente sensibile alla palpazione.
•  950 Fitte nel callo, che gli facevano balzare il piede in
alto (il 6° giorno).
•  951 Forti fitte nei calli (anche Gll.).
121
Freddo
•  959 Lui è molto freddoloso, per tutto il giorno.
•  962 Brividi di freddo, già quando cammina nella
stanza calda, all’aria aperta, così forti che trema
(dopo 32 ore).
•  963 Gelo ad ogni movimento, per tutto il giorno;
di mattina forte stanchezza, fin quasi ad
addormentarsi.
•  964 Lui si raffredda con molta facilità (Htb.).
•  965 Molto freddoloso, anche nella stanza calda
(Ng.).
•  966 Lei non può mettere la mano fuori dal letto,
per un senso di gelo immediato, di notte e anche
di giorno.
122
Generalia
•  253 Pallore del viso, come dopo una malattia tediosa.
•  967 Camminando all aperto, freddo alle ginocchia e
alle braccia; le unghie della mano diventano bianche.
•  981 Lacerare nelle articolazioni e nelle piante dei piedi,
con involontario sussulto nei piedi, come per il ballo di
S. Vito, cosa che gli procurò 100 notti insonni.
•  1181 La febbre alternante da silicea provoca scarsa
sudorazione, compare solitamente dalle 10 di mattina
alle 8 di sera, e da mezzanotte fino alle 8 di mattina.
•  1019 Forte dimagrimento (Whl.).
•  1017 La silice sembra portare alla luce la maggior parte
dei sintomi nel periodo della luna nuova.
123
modalità
•  1018 I dolori aumentano di intensità con il
movimento (Gll.).
124
Prurito
• 
• 
• 
• 
872 Prurito al lato interno della coscia (Gll.).
885 Prurito alle gambe.
985 Prurito alla schiena, alle scapole e alle cosce.
986 Dopo che si è sdraiato, prurito e bruciore su tutto il corpo, che non si riesce
a far cessare grattando (Ng.).
•  987 Camminare veloce, come di pulci, in più parti; in alcune aumenta di
intensità fino a divenire un prurito insopportabile, per tutto il giorno, ma
soprattutto di sera, quando ci si spoglia (Htb.).
•  988 Prurito strisciante su tutto il corpo, anche alla testa.
•  991 Prurito in più parti, sp. di notte, punzecchiante.
125
Malattie esantematiche
•  989 Eruzione cutanea su tutto il corpo, come da
varicella, preceduta, accompagnata e seguita da
intenso prurito.
•  983 Pustole, simili a quelle del vaiolo, alla fronte,
all occipite, alle ossa del petto e alla colonna
vertebrale; queste sono estremamente dolorose e
formano infine delle ulcerazioni molto purulente
(Whl.).
•  222 Tumefazione della ghiandola dell’orecchio,
accompagnata da dolore pungente.
•  223 Tumefazione dura della ghiandola parotide su
entrambi i lati, che causa un dolore irrigidente,
quando si muove la testa e alla palpazione.
126
Ulcere cutanee
•  992 Piccole ferite della cute, guariscono con difficoltà e vanno in
suppurazione (Htb.).
•  996 Dolore premente e pungente nella parte ulcerata della gamba.
•  997 Fitte nell’ulcerazione della gamba.
•  998 Fitte e bruciore nell’ulcerazione della gamba e attorno a questa.
•  999 Dolore scavante nella parte malata della gamba (dopo 14 giorni).
•  1095 Dolori notturni nell’ulcerazione della gamba.
127
?
•  1000 Facilità a farsi male sollevando qualcosa, e
da ciò derivano fitte nella fossetta epigastrica e
vomito frequente, di notte; si ha anche un
tagliare nell ipogastrio con movimento di
flatulenze.
128
Sonno
•  1048 Di sera, grande sonnolenza (dopo 20
giorni) (anche Ng.).
•  1049 La sonnolenza si presenta molto presto di
sera, ed è molto forte.
129
Insonnia
•  1052 Di notte, lei rimane sdraiata, del tutto priva di
sonno, immersa solo in fantasie e in fantasticherie
bizzarre.
•  1054 Insonnia totale, per 8, 10 giorni.
•  1055 Insonnia notturna.
•  1056 Per 2 sere non riesce ad addormentarsi per 1 ora
e mezza a causa delle idee che si affollano (dopo 7
giorni).
130
Insonnia
•  1057 Si risveglia alle 2 di notte e non riesce ad
addormentarsi di nuovo a causa dei pensieri
che gli si affollano (Gr., Ng.).
131
Neurologia
•  1066 Frequente trasalire, durante il periodo di sonnolenza, di pomeriggio.
•  1080 Sussultare verso l alto del corpo, di notte, durante un sonno senza
sogni, in periodi di un ora e mezza (dopo 4 giorni).
•  1081 La sera, dopo essersi coricato (e in uno stato di dormiveglia), iniziò
senza rendersene conto a battere con le mani e i piedi e a sussultare, tenendo
gli occhi chiusi (non gridando), e russando in maniera sonora; la schiuma
fuoriuscì dalla bocca; poi giacque senza muoversi, come morto, quando si
provò ad alzarlo era totalmente rigido, poi aprì gli occhi (immobili) e iniziò a
balbettare; (attacco epilettico?) (dopo 16 giorni).
•  1016 Attacco epilettico, di notte, nel periodo della luna nuova, dapprima il
corpo viene esteso, poi si rigira, ma senza grida e senza mordere la lingua
(dopo 16 giorni).
132
Sogni
•  1118 Sogni cattivi, accompagnati da pianto
intenso (anche Gll.).
133
Sogni
•  1131 Sogni e fantasticherie, non appena lei si
riaddormenta.
•  1134 Sogni di ciò che gli è accaduto nel suo
periodo giovanile (Gr.).
•  1135 Delle immagini da sogno giovanili lo
risvegliano dal sonno e gli ondeggiano davanti,
talmente vivaci, che riesce a liberarsene solo a
fatica (Gr.).
•  1136 Sogni vivaci di periodi precedenti (Gr.).
•  1137 Molti sogni di viaggi lontani (Gll.).
134
Sogni
•  1158 Sogni voluttuosi (la 5ª notte).
•  1159 Sogni voluttuosi e forte desiderio sessuale
(dopo 13 giorni).
•  1160 Sogni voluttuosi ed eiaculazione (la 2ª notte).
•  1161 Sogno voluttuoso, che le fu molto sgradevole.
•  1162 Sogni voluttuosi di un coito avvenuto ma
disturbato; al risveglio, erezione e fantasie
voluttuose (dopo 6 ore).
135
Sudorazione
•  1189 Sudorazione notturna, soprattutto al
tronco (Gr.).
•  1190 Forte sudorazione generale notturna (Gr.).
•  1183 Tutte le notti, copiosa sudorazione verso il
mattino.
•  1185 Tutte le notti, copiosa sudorazione,
accompagnata da inappetenza e caducità, come
se stesse per sopraggiungere consunzione.
•  1184 Sudorazione notturna sul petto.
136