costruzione e analisi sonora dell`organo ad acqua di leonardo
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costruzione e analisi sonora dell`organo ad acqua di leonardo
COSTRUZIONE E ANALISI SONORA DELL'ORGANO AD ACQUA DI LEONARDO Paolo Guidorzi, Alessandro Cocchi DIENCA, Università di Bologna, Viale Risorgimento 2. 40136 Bologna 1. Introduzione L'acqua come elemento energetico per il funzionamento di macchine sonore è presente fin dall'antichità, in progetti di Vitruvio, Hero da Alessandria e altri. Ma queste macchine, nella maggioranza dei casi, utilizzano l'energia dell'acqua per ottenere aria compressa che metta in movimento aria all'interno di canne vibranti. Leonardo da Vinci, invece, progettò un organo le cui melodie sono ottenute direttamente dal suono dell'acqua in caduta libera. Nel presente lavoro si studiano le caratteristiche sonore di un organo ad acqua progettato seguendo strettamente le indicazioni di Leonardo, e costruito in occasione della mostra dal titolo "Leonardo, Machiavelli e Borgia: arte, storia e scienza in Romagna", al Castel Sismondo di Rimini nel 2003. 2. Indicazioni di Leonardo Leonardo, presente in Romagna nei primi anni del sedicesimo, secolo rimase colpito dai melodiosi suoni prodotti dalle cannelle d'acqua della fontana di Rimini (chiamata oggi fontana della “Pigna”). Figura 1 – La fontana della “Pigna” Lui stesso scrisse sul suo taccuino da viaggio “Fassi un’armonia colle diverse cadute d’acqua, come vedesti ala fonte di Rimini, come vedesti addì 8 d’agosto 1502”. La piacevole armonia gli suggerisce di progettare un organo le cui note sono generate dal suono dell'acqua che cade in vasi di diversa grandezza: “D’una caduta d’un’acqua di fonte se ne facci un’armonia, che componga una piva co’ molte consonanze e boci” (Codice Madrid II, f 55 r). Accompagnano lo scritto alcuni schizzi che consentono di comprendere la struttura del sistema ed un piccolo ritaglio di pentagramma che indica un esempio di melodia; qui in particolare si legge ”Qui si fa una rota di canne a uso di tabella con un circular musicale…..”. Figura 2 – Gli appunti originali di Leonardo Nel codice L, f 63 r, si legge poi “poiché il vaso di minor bocca ara nella sua percussione molto più grave e più bassa voce colla sua bocca strecta che essendo larga” , frase un po’ sibillina e che non ha trovato riscontro nella realizzazione: analoga osservazione si può fare in relazione al materiale con cui realizzare le canne, per il quale Leonardo scrive “fermeremo i nostri vasi di terra, di poi il corso dell’acqua ch’escce de’ vasi mova una rota dentata nell’albero suo. Li quali denti apran le canne dell’acqua che cade ne’ vasi, di mano in mano, secondo il lor bisogno, come fa la mano sopra li tasti dell’organo. E ancor sia adattata che ssi possa sonar con mano”. Il progetto di Leonardo prevede quindi una macchina dotata di diversi “vasi”, atti alla produzione delle note musicali grazie alla caduta di acqua, e di un meccanismo che produca la melodia attivando in successione le singole note. Il progetto originale prevede la possibilità di suonare l'organo anche manualmente. Non si ha notizia se Leonardo sia veramente riuscito a realizzare lo strumento. 3. Realizzazione dello strumento La macchina è stata realizzata attenendosi il più possibile al progetto originale di Leonardo, grazie a una collaborazione tra il Direttore dei Musei Civici di Rimini, Arch. Pier Luigi Foschi, il Prof. Carlo Pedretti, docente dell’Università della California, Los Angeles, e direttore del Centro Internazionale Hammer, profondo conoscitore dell'opera di Leonardo, il Prof. Lorenzo Bianconi, del Dipartimento di Musica e spettacolo dell'Università di Bologna, e l'equipe del Prof. Cocchi, del Dipartimento di Ingegneria Energetica, Nucleare e del Controllo Ambientale dell'Università di Bologna. In una fase preliminare e' stata individuata la dimensione dei “vasi” in modo da ottenere le 8 note fondamentali di un'ottava, in questo caso ricostruiti con canne di rame, dopo aver verificato sperimentalmente l’ininfluenza del materiale, dovuta probabilmente al fatto che il suono “sporco” emesso dalla canna non consente di apprezzare l’influenza del materiale. Fin dal 1700, furono trovate alcune leggi che descrivono l'intonazione delle note prodotte da aria vibrante in canne. In particolare la frequenza fondamentale risulta inversamente proporzionale alla lunghezza della canna e non dipende dalla forma della sezione. Inoltre la frequenza fondamentale non dipende dal materiale con cui la canna è costruita. Il comportamento dei tubi reali tende in parte a discostarsi da queste leggi, a causa di diversi fattori secondari. Per questo, nella realizzazione del modello, è stata individuata la possibilità di “accordare” le canne. Figura 3 – Vista frontale dell'organo ad acqua La macchina consiste di una parte frontale in cui sono presenti, nella parte superiore, 8 cannelle dalle quali può uscire un sottile getto d'acqua. L'apertura dei rubinetti sulle singole cannelle è comandata dal meccanismo posto nel retro. L'acqua che esce dalle cannelle cade per gravità all'interno di tubi di diversa altezza, le vere e proprie canne, ognuno dei quali è adibito alla produzione di una determinata nota. Tutte le canne hanno lo stesso diametro, di circa 8 cm, e sono immerse nella parte inferiore a pelo d'acqua in una vasca di raccolta e ricircolo. Per ogni canna, la distanza tra l'apertura superiore e il pelo d'acqua inferiore determina la frequenza fondamentale della nota generata dall'acqua in caduta libera. L'accordatura fine delle singole canne si ottiene variando la parte immersa del tubo. Figura 4 – Vista posteriore dell'organo ad acqua L'acqua che alimenta le cannelle si trova in una vasca di raccolta posta superiormente. Il meccanismo che comanda l'apertura e la chiusura dei singoli rubinetti consite in un rullo di legno sul quale sono presenti dei cubetti di legno, che rappresentano la melodia impostata. Con la rotazione del rullo, i cubetti azionano, in corrispondenza delle note della melodia, delle leve collegate con i vari rubinetti. L'acqua è portata nel contenitore superiore grazie a una pompa comandata elettricamente. Una turbina è azionata da un getto d'acqua, in caduta libera da un tubo proveniente dal contenitore superiore. La turbina è collegata al rullo mediante alcuni ingranaggi, che permettono di ottenere la giusta velocità di rotazione e una sufficiente forza per il movimento del meccanismo. L'acqua che fa girare la turbina è poi raccolta in una vasca posta sotto al rullo. Anche il contenitore anteriore, nel quale sono immerse le canne, è collegato con la vasca di raccolta posteriore. Tutte la parti meccaniche in movimento (turbina, rullo e ingranaggi) sono costruite in legno, mentre le parti idrauliche (tubi, cannelle, canne e vasche) sono di rame. La macchina è stata “programmata” per suonare le prime 15 battute, voci di tenore e basso, della composizione dal titolo “Adieu Mes Amours” di Josquin Desprez, compositore fiammingo (1450-1521) contemporaneo di Leonardo, scelta per l’occasione dal Prof. Bianconi. Figura 5 – La turbina e alcuni degli ingranaggi che permettono la rotazione del rullo 4. Misure Sono state analizzate le note musicali ottenute dalla caduta dell'acqua dalle cannelle superiori nelle canne. In ogni canna la caduta dell'acqua produce una nota musicale la cui intonazione è chiaramente percepibile. Analizzando gli spettri delle note ottenute, si notano invece alcune differenze tra le varie canne. Figura 6 – Spettro della canna FA (359 Hz) Figura 7 – Spettro della canna RE (armoniche a 193, 585 e 962 Hz) Alcune canne producono una sola frequenza fondamentale e alcune armoniche di ampiezza trascurabile, mentre altre canne producono diverse armoniche di ampiezza non trascurabile. Sono state sperimentate diverse “accordature” dello strumento. Si presentano qui i valori delle frequenze di risonanza delle varie canne (fondamentali e armoniche, quando presenti) e di altezza della corrispondente colonna d'aria, per un'accordatura in FA maggiore. Tabella 1 – Valori delle frequenze di risonanza delle canne Figura 8 – Altezza delle canne e frequenze fondamentali 5. Conclusioni Le misure sulle note emesse dalle canne dell'organo ad acqua evidenziano spettri sonori non molto definiti, come quelli che si potrebbero misurare in strumenti a fiato o ad arco. Questa è probabilmente la ragione per la quale oggi non esiste una categoria di strumenti “ad acqua”. I suoni e le melodie prodotte risultano comunque piacevoli e molto naturali, confermando l'intuizione musicale e poetica di Leonardo. 6. Bibliografia John G. Landis, Music in Ancient Greece and Rome, Ed. Routledge, London and New York 1999 AA.VV., Leonardo da Vinci y la Musica, Min. Educacion Cultura y Deporte, Zaragoza, 2003