Rassegna stampa 21 Novembre 2016
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Rassegna stampa 21 Novembre 2016
USTICA LINES Lunedì, 21 novembre 2016 USTICA LINES Lunedì, 21 novembre 2016 Autorità portuali 21/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 13 1 Ora davvero non c' è più tempo da perdere Porti 21/11/2016 Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Pagina 42 3 Economia con il freno tirato Commercio e servizi reggono 21/11/2016 Affari & Finanza Pagina 17 I piani di Fincantieri con il delisting di Vard ROBERTA PAOLINI 5 21 novembre 2016 Pagina 13 Gazzetta del Sud Autorità portuali Comincia una settimana cruciale per il futuro della Zona falcata e per il Piano regolatore del porto Ora davvero non c' è più tempo da perdere Tra oggi e domani (si spera) l' avvio degli interventi di demolizione dell' inceneritore di San Raineri Lucio D' Amico Mentre appare sospesa ogni decisione sull' accorpamento, immediato o con proroga, di Messina Milazzo a Gioia Tauro, comincia una settimana cruciale sui "fronti" del porto e della Falce. Dopo tante vicissitudini, finalmente tra oggi e domani dovrebbero il condizionale va mantenuto, fino a prova contraria cominciare gli interventi di smantellamento e di demolizione dell' inceneritore di San Raineri. Un atto concreto che precede i due appuntamenti decisivi fissati per mercoledì 23 a Palermo per il futuro del Piano regolatore portuale e d e l sistema infrastrutturale della zona sud incentrato sul nuovo porto commerciale e sulla piattaforma logistica di Tremestieri. È di fondamentale importanza, proprio perchè ancora non è dato di sapere se il governo Renzi concederà o meno la deroga per mantenere in vita, nell' arco dei prossimi 36 mesi, l' autonomia gestionale ed economico finanziaria dell' Autorità portuale, far di tutto per accelerare le procedure che riguardano il recupero dell' affaccio a mare, gli appalti di riqualificazione della cittadella fieristica, la demolizione degli ecomostri e la bonifica dei terreni della Zona falcata, l' approvazione e l' adozione del nuovo strumento di programmazione, il Piano regolatore portuale, atteso da oltre 50 anni. Uno strumento senza il quale non è possibile pianificare i futuri piani di "rigenerazione urbana" nel nome di uno sviluppo socioeconomico sostenibile e rispettoso delle esigenze di tutela ambientale, naturale e paesaggistica. Per il Prg del porto si attende il via libera definitivo alla Valutazione ambientale strategica, ultimo passaggio prima dell' approvazione definitiva del Piano regolatore. Lo studio della "Vas" è stato curato nei minimi dettagli dall' architetto Francesca Moraci, si tratta di un lavoro di oltre mille pagine, realizzato con grande impegno e professionalità. L' acquisizione dei pareri dei soggetti competenti sarebbe potuta avvenire già nelle scorse settimane, durante il precedente incontro convocato nella sede dell' Autorità portuale di Messina, alla presenza dell' assessore regionale al Territorio e Ambiente Maurizio Croce. Non tutti gli enti, però, si sono presentati e, dunque, è stato necessario un ulteriore supplemento di tempo. Il 23 è il giorno della verità. Lo sblocco della "Vas" non significa che l' iter si è concluso e che il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 21 novembre 2016 Pagina 13 < Segue Gazzetta del Sud Autorità portuali Piano regolatore del porto il giorno dopo sarà già operativo. Le procedure sono ancora complesse, ma se c' è la volontà di remare tutti verso la stessa direzione, nella prima metà del 2017 si potrà ragionevolmente cominciare ad attuare quanto previsto all' interno del nuovo strumento di pianificazione. Il Piano regolatore del porto che è stato condiviso dalla cit tà, anche se poi ad esitarlo, con i poteri della giunta e del consiglio, fu l' allora commissario straordinario del Comune Gaspare Sinatra si è posto tre principali obiettivi: rimettere al centro dello sviluppo della città la Zona falcata, liberare la Rada di San Francesco dal traffico di attraversamento dello Stretto, rilanciare l' importanza e la bellezza del quartiere fieristico. È su questi punti cardine che si fonda il Piano, soprattutto il primo, quando si denuncia «l' uso improprio della Zona falcata, una penisola di incredibile suggestione per la forma, la posizione rispetto alla città e allo Stretto, la storia e i reperti archeologici, i monumenti anche fortemente simbolici che conserva, eppure assolutamente inutilizzabile da parte dei cittadini perché un vastissimo parco ferroviario la isola dal tessuto urbano e perché occupata da fabbriche, impianti, depositi, magazzini, insediamenti abusivi e discariche per tutto il suo sviluppo tranne che nella parte terminale, dove il grande campus riservato alla Marina Militare e l' area impegnata dall' Istituto Talassografico del Cnr rappresentano due isole felici ma non meno interdetto all' uso pubblico». Con gli interventi programmati nell' ambito del "Patto per la Falce", con il Piano delle bonifiche da portare avanti, ecco il terzo indispensabile tassello: il Prg del porto. Da quanto accadrà nelle prossime settimane dipende in buona parte il futuro di Messina.3. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 21 novembre 2016 Pagina 42 Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Porti Economia con il freno tirato Commercio e servizi reggono Per la Campania non incoraggianti i dati di Bankitalia. I segnali di ripresa del 2015 si sono progressivamente attenuati nei primi tre trimestri del 2016, con una riduzione di fatturato e delle previsioni di investimenti delle aziende. In netto calo il settore delle costruzioni: il 40% delle imprese dichiara di aver ridotto la produzione nel 2016, il 10% in più rispetto a un anno fa. E se è vero che il tasso di disoccupazione è calato al 20,2%, la percentuale di «scoraggiati», sebbene ridotta, resta altissima (32,8%) rispetto alla media nazionale del 12,6%. Paolo Emilio Mistrulli (foto), analista dell' istituto, ha sottolineato la necessità di «investimenti pubblici orientati a specifiche priorità infrastrutturali» che gli ambienti economici si aspettano dalla piena attuazione del nuovo ciclo di fondi Ue, visto che dagli ultimi dati emerge un netto calo dei bandi pubblici, scesi del 40,5% in numero e del 25,6% in valore. Diminuita l' incidenza delle aziende che hanno registrato un aumento di fatturato, pari al 39%, cioè il 7% in meno rispetto al precedente autunno ed è aumentata invece la percentuale di quelle che hanno avuto un calo (30%). Inferiori al previsto anche gli investimenti: la quota d' imprese che, nei primi 9 mesi dell' anno, ne ha realizzati in misura uguale o inferiore a quanto programmato all' inizio del 2016 è pari rispettivamente al 59 e 24 %. Ciononostante, le aspettative di aumento di fatturato, ordini e investimenti restano favorevoli. Continuano infatti a prevalere le aziende che, per il 2017, prevedono un aumento degli investimenti (25%) rispetto a quelle che ne attendono la riduzione (17%). Anche le previsioni dei livelli di produzione per il quarto trimestre dell' anno in corso segnalano una crescita dei volumi di attività. Atteso un lieve miglioramento la redditività: le imprese campane prevedono di chiudere in utile l' esercizio nel 78% dei casi (71 nella precedente rilevazione), per un processo di miglioramento dei bilanci osservato negli ultimi anni e ad una sostanziosa uscita dal mercato delle imprese meno solide, tutt' ora in atto. Le esportazioni, dopo il boom 2015 (valore a 2,8%), sono rimaste sostanzialmente invariate nel primo semestre del 2016 ( 0,3%), risentendo in particolare del 1,1% per la trasformazione alimentare: a salvarsi è il comparto lattiero caseario che segna un +14% (con 130 milioni). Bene commercio (+15% della vendita di auto), trasporto merci (+9,8% di traffici al porto d i Napoli) e passeggeri (+8,2% per l' aeroporto di Capodichino). Vola il turismo (+4,4% regionale, +4,5% la sola Napoli). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 21 novembre 2016 Pagina 42 < Segue Corriere Economia (ed. Mezzogiorno) Porti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 21 novembre 2016 Pagina 17 Affari & Finanza Porti I piani di Fincantieri con il delisting di Vard GLI ANALISTI HANNO VISTO NELL' ACQUISIZIONE DELLE MINORITIES E NELL' OBIETTIVO DI CANCELLARE DAL LISTINO LA CONTROLLATA, UNA MOSSA PER VELOCIZZARE I PIANI INDUSTRIALI Milano F incantieri vuole tutta Vard. Con l' Opa sul 100% della quotata a Singapore lanciata la settimana scorsa, il gruppo cantieristico g u i d a t o d a G i u s e p p e B o n o imprime un' accelerazione nei piani di conversione industriale della società norvegese specializzata nel comparto offshore. L' operazione, sostenuta con risorse proprie, mira al delisting di Vard ed ha come obiettivo l' integrazione completa del gruppo in Fincantieri. La decisione è stata accolta positivamente dagli analisti che hanno visto nell' acquisizione delle minorities e l' obiettivo di cancellazione dal listino di Vard, una mossa per velocizzare i piani industriali e il riposizionamento della controllata, che è tra i principali costruttori globali di imbarcazioni offshore con circa novemila dipendenti e 9 cantieri in Norvegia, Romania, Brasile e Vietnam. L' Opa, in contanti, sul 44,37% di Vard avverrà a 0,24 dollari di Singapore per azione per un controvalore, in caso di adesione totalitaria, di 82 milioni di euro all' attuale tasso di cambio. Va sottolineato che nel 2013 quando Fincantieri rilevò la maggioranza del gruppo, allora si chiamava STX OSV, pagò 1,22 sgd per azione. Tre anni fa Fincantieri prima acquisì il 50,75%, per 455 milioni di euro, e poi lanciò un' opa sul restante capitale salendo fino al 55,63%. Allora l' esborso e la valorizzazione di quella che poi venne rinominata Vard fu molto più elevato, ma questo anche per il fatto che l' azienda era uno dei leader nei mezzi di supporto nell' estrazione offshore. Business che oggi invece è in crisi. L' acquisizione della minoranza di Vard, con un premio sull' attuale quotazione del 4%, serve infatti a Fincantieri a gestire in maniera più efficace lo sviluppo di sinergie con le attività italiane del business navi da crociera. Fincantieri oggi deve affrontare la crescita tumultuosa del cruise . Per contro invece l' offshore è in crisi. Per questo il Gruppo Vard si sta riconfigurando, mettendo a disposizione i suoi cantieri low cost, in particolare quello rumeno, per la realizzazione di sezioni per le grandi navi da crociera in costruzione negli arsenali italiani. Inoltre ha siglato nel primo semestre un contratto con l' armatore Ponant, che appartiene al gruppo di Pinault, per la realizzazione di 4 navi da crociera di piccole dimensioni e una lettera d' intenti con una compagnia armatrice internazionale per la realizzazione di altre due 2 navi da crociera di piccole dimensioni. Per entrambe le commesse sono previsti il supporto e la fornitura di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 21 novembre 2016 Pagina 17 < Segue Affari & Finanza Porti componenti critici da parte di Fincantieri. Lo sviluppo della crocieristica e l' aumento del portafoglio ordini su questo pezzo di business impone infatti al gruppo di Bono una gestione efficace dei volumi produttivi evitando stress finanziari. Nel primo semestre il portafoglio ordini è andato a 6,3 miliardi, per un backlog totale di 18,9 miliardi che garantisce una visibilità di entrate a 4,5 anni. In virtù della crescita del portafoglio e della componente crocieristica, Fincantieri oltre all' integrazione di Vard ed allo sviluppo delle sinergie, è anche in lizza per l' acquisizione dai sudcoreani dei cantieri navali di Stx France a Saint Nazaire. Le commesse con le grandi compagnie di crociera drenano inizialmente cassa e hanno necessità di una accurata definizione dei tempi di produzione e del pricing, perché è questa la chiave della redditività del gruppo. Così come la capacità di quantificare i rischi a carico, e di prevedere gli imprevisti nella gestione delle commesse. Una caratteristica fondamentale dei contratti per navi da crociera, si legge in un recente Report di JpMorgan, è il rispetto delle date di consegna. E questo perché un potenziale ritardo della consegna della nave crea un rischio finanziario significativo per l' armatore e fa scattare penali nel caso di mancato rispetto dei tempi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri. A sinistra, l' andamento del titolo Fincantieri in Piazza Affari. ROBERTA PAOLINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6