vacanze_3C_italiano_bianchi
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ISTITUTO COMPRENSIVO VALPANTENA - VERONA 16 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A.CAPERLE Prof.ssa Wanna Bianchi CLASSE TERZA C Anno scolastico 2015-2016 COMPITI DI ITALIANO PER L’ESTATE 2016 GRAMMATICA E TIPOLOGIE TESTUALI • Il testo di riferimento, nel quale si potranno trovare test di grammatica per prepararsi alle prove di ingresso alle superiori, è M.Sensini, Strumenti in più per la competenza linguistica (volume B da pag. 334 a pag. 352), gruppo Mondadori e utilizza le mappe riassuntive di M. Sensini, La competenza linguistica (volume A da pag. 724 a pag. 738), gruppo Mondadori (entrambi già in vostro possesso) LETTURA • Leggi due libri, magari scelti dalla lista proposta (allegato 8), e fanne la schedatura, seguendo il metodo imparato a lezione (vedi allegato 1). PRODUZIONE SCRITTA Sviluppa i seguenti 6 temi che trattano argomenti ripassati nel testo proposto: • Racconto • Lettera personale • Articolo di cronaca • Diario • Testo argomentativo • Relazione SETTIMANA COMPITI PRIMA TIPOLOGIA TESTUALE: Ripassa le caratteristiche della tipologia “racconto” (vedi allegato 2) RIFLESSIONE GRAMMATICALE: Ripassa fonologia (Mappa a pagg. 724 e 725 del tuo libro di grammatica, volume A) e svolgi gli esercizi da pag. 334 a 337 del libro di grammatica volume B LETTURA: Leggi alcune pagine di un libro (1) a tua scelta PRODUZIONE SCRITTA: Racconto Un uomo solitario ed egoista, considerato da tutti avaro e scorbutico, una sera, tornando a casa, trova davanti al portone un cane spelacchiato, affamato e malridotto. Tale incontro migliorerà il carattere del protagonista, anzi lo 1 trasformerà in un uomo generoso e altruista. Raccontane la storia fino alla sua lieta conclusione. SECONDA TIPOLOGIA TESTUALE: Ripassa le caratteristiche della tipologia “lettera” (vedi allegato 3) RIFLESSIONE GRAMMATICALE: Ripassa le parti del discorso articolo – nome – aggettivo – pronome (Mappa a pagg. 725-728 del tuo libro di grammatica, volume A) e svolgi gli esercizi da pag. 338 a 340 del libro di grammatica volume B LETTURA: Leggi alcune pagine di un libro (1) a tua scelta: sei arrivato almeno a metà? PRODUZIONE SCRITTA: Lettera personale Sei partito da un mese per un viaggio-studio a Londra presso un college severo ed esclusivo. Senti molto la mancanza dei tuoi genitori, pertanto decidi di scrivere loro una lettera TERZA TIPOLOGIA TESTUALE: Ripassa le caratteristiche della tipologia “diario” (vedi allegato 4) RIFESSIONE GRAMMATICALE: Ripassa le parti del discorso verbo e avverbio (Mappa a pagg. 729-730 del tuo libro di grammatica, volume A) e svolgi gli esercizi da pag. 341 a 343 del libro di grammatica volume B LETTURA: Termina di leggere il libro scelto (1) e fanne la schedatura, seguendo il metodo imparato a lezione (allegato 1). PRODUZIONE SCRITTA: Diario Stamattina hai litigato con il tuo più caro amico. Il fatto ti addolora tantissimo. Confida in alcune pagine di diario i motivi del litigio e come si rispolvererà. QUARTA TIPOLOGIA TESTUALE: Ripassa le caratteristiche della tipologia “articolo di cronaca” (vedi allegato 5) RIFLESSIONE GRAMMATICALE: Ripassa le parti del discorso preposizione – congiunzione e interiezione (Mappa a pagg. 730-731 del tuo libro di grammatica, volume A) e svolgi gli esercizi da pag. 344 a 345 del libro di grammatica volume B LETTURA: Leggi alcune pagine di un libro (2) a tua scelta PRODUZIONE SCRITTA: Articolo di cronaca. Scrivi un articolo di cronaca su un evento sportivo cui hai partecipato. Riporta con maggior precisione possibile cosa è successo, quando, dove, come e chi sono i protagonisti della vicenda. 2 QUINTA TIPOLOGIA TESTUALE Ripassa le caratteristiche del “testo argomentativo” (vedi allegato 6) RIFLESSIONE GRAMMATICALE: Ripassa la struttura della frase semplice (Mappa a pagg. 732-735 del tuo libro di grammatica, volume A) e svolgi gli esercizi da pag. 346 a 348 del libro di grammatica volume B LETTURA: Leggi alcune pagine di un libro (2) a tua scelta: sei arrivato almeno a metà? PRODUZIONE SCRITTA: Il testo argomentativo Nella vita moderna sembra non si possa fare a meno dell’automobile, sebbene molti sostengano che se ne abusi. Scrivi un testo argomentativo individuando il problema, proponendo argomenti a sostegno dell’una e dell’altra tesi e indicando la tua personale e motivata idea al riguardo. SESTA TIPOLOGIA TESTUALE Ripassa le caratteristiche della tipologia “relazione” (vedi allegato 7) RIFLESSIONE GRAMMATICALE: Ripassa la struttura della frase complessa o periodo (Mappa a pagg. 735-737 del tuo libro di grammatica, volume A) e svolgi gli esercizi da pag. 349 a 352 del libro di grammatica volume B LETTURA: Termina di leggere il libro scelto (2) e fanne la schedatura, seguendo il metodo imparato a lezione (allegato 1). PRODUZIONE SCRITTA: La relazione. Stendi una relazione sullo studio della Prima Guerra Mondiale. Ricordati di specificare scopo, tempi, luoghi di lavoro, materiali su cui ti sei documentato, fasi dell’attività, sintesi dei risultati, eventuali difficoltà incontrate e un tuo giudizio finale su quanto fatto. 3 LA SCHEDATURA DI UN LIBRO (allegato 1) SCHEDATURA Titolo: Autore: (Fornisci alcune notizie relative a data e luogo di nascita ed eventuale morte, famiglia, studi, esperienze di lavoro, opere principali) Editore (casa editrice) e anno di pubblicazione: Genere dell'opera: (Individua almeno 5 caratteristiche di questo genere) Ambiente: (Il luogo in cui è ambientato il romanzo, se non è precisato, individua le informazioni da cui ricavarlo) Tempo: (Il tempo in cui è ambientato il romanzo, se non è precisato, individua le informazioni da cui ricavarlo) Riassunto: (Al massimo 10 righe, ma devi essere chiaro) Protagonista e personaggi principali: (Con breve descrizione) Linguaggio: (Precisa che lessico utilizza l’autore) Opinione personale: (Spiega il motivo per cui il romanzo ti è o non ti è piaciuto e riporta una frase del testo particolarmente significativa) Nome e cognome Classe Data 4 IL RACCONTO (allegato 2) Alcune regole da seguire per mettere a punto la propria abilità nel narrare in forma breve, con pratici consigli e tutti i tranelli da evitare: - La sintesi è indizio di genialità. Scrivere storie brevi significa essere in grado di muoversi in uno spazio limitato; saper raccontare una storia nel modo più conciso possibile; riuscire ad attrarre il lettore in un clic - se non in poche righe; - In un racconto l'idea, intesa come intuizione, è tutto. Come dettaglio che rende quella storia più interessante di un'altra. Unica; - La prima frase è di fondamentale importanza, deve arrivare con uno slancio di energia. Il lettore non deve essere in grado di smettere di leggere; - Non descriverete le emozioni, lo stato d'animo, la condizione psicologica dei vostri personaggi attraverso l'uso di espressioni banali come “era povero e triste”, “soffriva atrocemente” eccetera; - Decidere chi è tra i personaggi quello giusto a cui dare la parola, a seconda di cosa pensa, di che ruolo ha, di cosa deve fare. Altrimenti posso decidere di raccontare la storia da un punto di vista esterno, che veda tutto o solo qualcosa. Ma per farlo dovete tener presente che i personaggi di un racconto sono esseri compiuti a tutto tondo e pensano e hanno vissuto cose che non compariranno nella nostra narrazione, ma che li hanno portati fin nel punto che ci mettiamo a raccontare; - Uno dei modi per creare un personaggio in poche parole è un efficace utilizzo dei dialoghi. Ogni parola messa in bocca ai personaggi deve contribuire a rivelare il tema del racconto. In caso contrario, il consiglio è di essere spietati e tagliare la conversazione; - La trama è la sequenza dei fatti e può essere suddivisa in tre parti. La prima in cui si presentano luoghi e persone mescolandoli insieme e creando le basi di una tensione. La seconda in cui c’è l’esplosione del conflitto e la terza cui spetta la risoluzione della crisi. Ovviamente, in quanto norma, può essere sfruttata o disattesa, ma la tensione data dal gioco combinatorio di una storia ne crea il movimento e quindi la capacità di catturare l’attenzione di chi legge; - Non farti tentare dall’idea di “copiare” un racconto già scritto o un film già visto, ma cerca di essere originale. 5 LA LETTERA (allegato 3) La lettera ad un amico è un testo informale, scritta da un mittente (chi scrive) ed indirizzata ad un destinatario (chi riceve). Per scrivere questo tipo di lettera si usa un linguaggio colloquiale, vicino alla lingua parlata di ogni giorno. Di solito contiene argomenti e riflessioni di tipo personale, come ad esempio “come sono andate le vacanze estive”, “come ti aspetti che saranno le scuole superiori” … Ricorda però che la lettera ad un amico, anche se è informale, deve avere una certa strutturata in alcune parti e formule precise: - Scrivi luogo e data. Come prima cosa nella tua lettera ad un amico devi scrivere in alto a destra il luogo e il giorno in cui stai scrivendo. Ad esempio: “Verona, 15 giugno 2015”; - La formula di apertura. Ogni lettera deve iniziare con una formula che indica a chi ci stiamo rivolgendo. Nel caso della lettera ad un amico o ad un familiare la formula di apertura potrà essere ad esempio: “Caro Matteo” o "Cara mamma”. La formula di apertura va scritta in alto a sinistra e dopo di questa si mette una virgola e si va a capo. La frase successiva inizierà con la lettera minuscola; - L'introduzione. Questa parte della lettera è una sorta di premessa, frase di contatto, e serve per spiegare il motivo per cui si sta scrivendo la lettera, per mostrare lo stato d’animo chi scrive, oppure in quale situazione si trova il mittente. Un esempio di introduzione può essere: “è da tanto che non ci sentiamo e ho deciso di mandarti questa lettera per sapere come sono andate le tue vacanze”; - Il corpo della lettera. Dopo l’introduzione c’è il corpo della lettera. Questa parte è quella più lunga, in cui chi scrive sviluppa il tema centrale: ad esempio racconta i fatti accaduti, descrive i suoi sentimenti riguardo ad una situazione in cui si è trovato, si pongono domande per sollecitare risposte...; - La conclusione. Quando si è finito di scrivere il corpo si può inserire qualche frase conclusiva, per non chiudere la lettera in modo brusco. Un esempio di conclusione può essere: “Ora smetto di scrivere perché è tardi, spero di sentirti presto!” - Formula di congedo. Sotto le conclusioni poi va scritta una formula di congedo, che serve a chiudere la lettera. Questa formula va scritta in basso a destra e alcuni esempi possono essere: “Con affetto” o “Un abbraccio”; - Firma la lettera. L’ultima cosa da scrivere nella lettera è la vostra firma, che dovete inserire in basso a destra. Nel caso della lettera informale di solito si scrive solo il nome; 6 - Post Scriptum. Se vi siete dimenticati di scrivere qualcosa nel corpo della lettera potete scrivere in basso a sinistra sotto la firma un P.S., cioè un Post Scriptum, che vuol dire letteralmente “Dopo lo scritto”. Questa parte serve a dire quello che vi siete dimenticati. Un esempio di post scriptum può essere: P.S. Salutami i tuoi genitori! IL DIARIO (allegato 4) Lo scopo della pagina di diario è quello di riflettere su se stessi o su alcuni fatti che sono accaduti. - Nella pagina di diario quindi vengono scritti pensieri, sentimenti ed emozioni personali e l’unico destinatario del diario è l’autore stesso (esposizione in prima persona singolare); - Che stile usare: proprio perché racconta fatti e riflessioni personali la pagina di diario deve essere scritta in prima persona. Lo stile da usare è informale e vicino alla lingua che parli ogni giorno. Attenzione però a non esagerare usando abbreviazioni o linguaggio da SMS: stai sempre eseguendo un compito di italiano! - Ricorda l'ordine cronologico. Ricorda che in un diario di solito si scrivono fatti e pensieri tutti i giorni, quindi si sviluppa cronologicamente. Per questo nella pagina di diario devi ricordarti di specificare in quale giorno stai scrivendo e in che momento della giornata; - Uso del passato prossimo o del presente come tempi verbali, a volte anche del futuro (mai il passato remoto) poiché descrivi fatti che sono appena accaduti o che stanno per accadere; - Che linguaggio puoi usare. Nella pagina di diario puoi usare un linguaggio semplice, informale e spontaneo e un tono spiritoso ed ironico. - Ricordati di rivolgerti al diario come se stessi facendo delle confidenze con un caro amico; - Quale struttura devi seguire: 1- Scrivi in alto il giorno e l’ora in cui stai scrivendo. Ad esempio: 15 giugno 2014, ore 20.30; 2- Inizia con una formula introduttiva. Di solito si inizia con “Caro diario,”. Poi vai a capo riga; 3- Introduzione: in questa parte introduci brevemente l’argomento. Ad esempio: “oggi sono andato a vedere la scuola superiore in cui mi sono iscritto!”; 4- Parte centrale: racconta i fatti in modo più dettagliato parlando delle tue sensazioni, dei tuoi sentimenti e delle emozioni che hai provato; 5- Conclusione: termina la pagina di diario usando delle formule di saluto amichevoli. Un esempio può essere: “A domani”, o “Buonanotte”. 7 ARTICOLO DI CRONACA (allegato 5) • Gli articoli di cronaca sono dei testi di tipo informativo e trattano di argomenti attuali, recenti o accaduti nel periodo di tempo in cui vengono pubblicati. A partire dai documenti a disposizione, bisogna identificare bene il fatto che si intende riportare nel proprio elaborato, distinguendo informazioni principali e secondarie. Per catturare l’attenzione di chi legge è molto importante l’attacco dell’articolo (la parte iniziale), ovvero il lead. • Al fine di comunicare al meglio la notizia principale, è necessario seguire le 5 regole fondamentali del giornalismo di informazione, tradizionalmente indicate con le 5W + 1H (secondo la terminologia anglosassone): 1. WHO (chi?): chi sono i personaggi coinvolti? 2. WHAT (che cosa?): che cosa è accaduto? 3. WHERE (dove?): dove si è svolto il fatto? 4. WHEN (quando?): quando si è verificato il fatto? 5. WHY (perché?): quali sono le cause che hanno provocato o favorito il fatto? + HOW (come?): come si sono svolti i fatti? • Le caratteristiche principali del linguaggio giornalistico di cronaca sono: -frasi brevi, -ordine regolare di posizione di soggetto, predicato, complementi -prevalenza di verbi all’indicativo presente o passato prossimo -stile semplice, diretto, comprensibile, senza passaggi che possono impedire la comprensione del lettore. • Dopo la stesura del testo si procede alla correzione per controllare: – gli errori ortografici; – i tempi dei verbi: si può scegliere il presente storico, presentando i fatti passati come se avvenissero nel presente, oppure il passato prossimo, passato remoto, imperfetto; si può fare 8 ricorso anche al futuro, in riferimento ad avvenimenti già avvenuti, ma successivi al momento in cui cisi colloca idealmente. – la completezza; • A lavoro ultimato, si procede alla formulazione del titolo, composto di 3 parti: 1) titolo vero e proprio, spesso ad effetto, scritto con caratteri di dimensioni maggiori, che riporta la notizia principale; 2) occhiello, collocato sopra il titolo, in caratteri di dimensioni minori, che approfondisce la notizia esposta nel titolo; può anche non comparire. 3) catenaccio o sottotitolo, collocato sotto il titolo, anch’esso scritto in caratteri più piccoli, che aggiunge ulteriori informazioni; può anche non comparire. IL TESTO ARGOMENTATIVO (allegato 6) -Leggi attentamente il titolo e individua gli argomenti (nuclei tematici) richiesti, o proposti dal materiale di documentazione fornito come fonte. Occorre focalizzare la richiesta della traccia e il punto di vista proposto (il titolo è un’affermazione con cui posso essere d’accordo o no: se lo sono, inizio affermando con le mie parole l’enunciato stesso, altrimenti, ne formulo un altro e lo dimostro). Bisogna esaminare molto bene il titolo del tema, in tutte le sue parti, per capire come l’argomento proposto vada trattato. Cerco di capire bene il significato di tutte le parole; se non li conosco, mi servo del vocabolario della Lingua Italiana. -E’ indispensabile basare il discorso il più possibile su fatti e acquisire informazioni attraverso tutti i mezzi a tua disposizione (libri, giornali, televisione, Internet …); ciò serve a documentarti e raccogliere più idee possibili per sostenere con forza e competenza le tue tesi. Fatto questo lavoro, organizza le idee raccolte in una mappa concettuale, dividendo le argomentazioni a favore e quelli contrati a una determinata tesi. Nella mappa concettuale serviti di frasi-chiave, cioè brevi affermazioni o domande retoriche significative che sintetizzino le tue idee raccolte. 9 -Per discutere un argomento o per persuadere gli altri della validità della tua tesi è importante organizzare il materiale a disposizione e riuscire a esporre le tue idee in modo logico ed efficace. In un testo argomentativo potresti organizzare il materiale raccolto in una scaletta di idee secondo in: - ordine logico, con cui disporre in modo coerente ragionamenti a favore o contro; - ordine ideologico, con cui sostenere la tua tesi e difenderla con argomentazioni, dati, esempi… -Utilizza una schema di lavoro per punti e scrivi la copia di lavoro sviluppando le frasi–chiave della mappa concettuale e riordinate nella scaletta di idee, seguendo uno schema a punti, come per esempio: - Elenca gli argomenti da affrontare; - Suddividi ogni argomento in tesi ed eventuali esempi (per concretizzare): posso cercare i “perché” (causa o fine) di quanto affermato nella traccia, o le conseguenze; - Valuta la coerenza delle tesi / antitesi sostenute (le tesi sono pertinenti con la traccia? Ho argomentato in modo logico motivando il “perché” delle mie affermazioni? Ci sono concetti o idee ripetute?) ; -Valuta la coesione delle tesi / antitesi sostenute (Ho collegato tra loro le idee con i connettivi gerarchici o logici adeguati? Sono riconoscibili le parti strutturali del tema argomentativo: TESI – ANTITESI – ARGOMENTAZIONI – SINTESI? Vi sono periodo o affermazioni lasciate in sospeso? Ho strutturato il testo in PARAGRAFI? Ciascuno di questi corrisponde ad un nucleo di idee specifico? …) ; -Valuta la correttezza formale del testo (Ho evitato la cacografia, cioè il contrario della calligrafia? Ho controllato ortografia e punteggiatura? Ho controllato la sintassi: ampiezza dei periodi, anacoluti, idee lineari e semplici? Ho controllato le concordanze di numero e genere dei verbi? E la correlazione di tempi verbali? Ho controllato l’uso dei pronomi per evitare ripetizioni? Ho controllato il lessico? Ho evitato “frasi banali o luoghi comuni”?) -Nella fase definitiva della scrittura, occorre strutturare l’impaginazione, rispettando gli opportuni “punti a capo”. Rileggi il testo con particolare attenzione alla GRAFIA, ORTOGRAFIA, PUNTEGGIATURA, SINTASSI E LESSICO. 10 Devi rileggere il testo almeno tre volte: nella prima rilettura controlla grafia, ortografia e punteggiatura; nella seconda la sintassi; infine, nella terza rilettura, controlla il lessico secondo i criteri sopra citati. Come controllo finale verifica la PARAGRAFAZIONE: dividere il testo in sequenze o paragrafi, magari lasciando un rigo vuoto tra ciascun paragrafo: ricorda che ogni paragrafo deve corrispondere ad un unità di senso; i paragrafi inoltre devono essere proporzionati / equilibrati tra loro per ampiezza; infine, verifica che essi siano collegati tra loro dai connettivi!!! Mentre rileggi, chiediti sempre: -Ho difeso le mie tesi con un buon numero di argomentazioni valide? -Ho riportato in numero sufficiente esempi, citazioni, pareri di esperti autorevoli? -Ho seguito un ordine logico/ideologico nella stesura del tema? -Ho usato un linguaggio chiaro, semplice e appropriato? LA RELAZIONE (allegato 7) Per produrre un testo “relazione” tieni presente le seguenti caratteristiche: - Quale linguaggio usare. Quando scrivi una relazione ricordati che devi usare un linguaggio descrittivo, perché devi informare il lettore su qualcosa che non conosce; - Devi descrivere i fatti in modo chiaro, quindi usa un linguaggio curato, preciso e specifico dell’argomento trattato; - Cosa scrivere nell'introduzione. Nell’introduzione precisa di quale gita, attività scolastica o extrascolastica vuoi parlare e qual era il suo scopo. Nel caso della gita spiega qual è stata la meta dell’uscita, il giorno in cui siete andati e chi vi accompagnato, mentre nel caso di un laboratorio descrivi a quale attività era dedicato e quali insegnanti l’hanno gestito; - Cosa scrivere nella trattazione? Nella parte centrale della relazione approfondisci il tuo discorso e fai un resoconto delle attività che avete svolto durante il laboratorio o la gita. Se parli di un laboratorio descrivi l’obiettivo del lavoro, il modo di lavoro (in gruppo, a classe, singolo), le fasi del lavoro svolto, che strumenti avete utilizzato e quali informazioni e abilità avete acquisito, le difficoltà incontrate. Se invece descrivi una gita parla di com’è stata organizzata; - Una volta che hai descritto in modo approfondito l’attività svolta devi scrivere la conclusione della tua relazione. In questa parte puoi dare una tua valutazione personale della gita o di come si è svolto il lavoro. Ricorda che, come in ogni tema di italiano, devi motivare le tue opinioni! 11 Allegato 8 I miei più cari e sentiti auguri a voi e alla vostra famiglia per un futuro bello, meraviglioso, sereno, solare e fruttuoso. Vi auguro ogni bene. Vi allego una lista di venti testi, da leggere da qui a…fate voi. Ciao Wanna Bianchi 1- POE, RACCONTI DEL TERRORE 2- BRONTE, CIME TEMPESTOSE 3- FIELDING, TOM JONES 4- DICKENS, DAVID COPPERFIELD 5- FLAUBERT, MADAME BOVARY 6- HUGO, NOTRE DAME DE PARIS 7- FITZGERALD, IL GRANDE GATSBY 8- WOLF, LA SIGNORA DALLOWAY 9- TOLSTOJ, ANNA KARENINA 10- SVEVO, LA COSCIENZA DI ZENO 11- PIRANDELLO, IL FU MATTIA PASCAL 12- SALINGER, IL GIOVANE HOLDEN 13- TWAIN, TOM SAWYER 14- FAULKNER, L'URLO E IL FURORE 15- HEMINGWAY, IL VECCHIO E IL MARE 16- LEVI, SE QUESTO E’ UN UOMO 17- CALVINO, MARCOVALDO 18- SILONE, FONTAMARA 19- BRADBURY, FAHRENEIT 451 20- TOLKIEN, IL SIGNORE DEGLI ANELLI 21- STEINBECK, LA LUNA E’ TRAMONTATA 22- RICHARD BACH, IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON… Del quale vi dedico le seguenti pagine… 12 CRESCENDO IMPARI E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Non è quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi... La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente... Non è quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari... La felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole, ma preziose... ... e impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. E impari che l'amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei cinque minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici. E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. 13 E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità. E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami... E impari che c'è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'è nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston. E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità. Dal libro "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach 14