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Istituto nazionale per il Commercio Estero
KAZAKHSTAN
1) - QUADRO MACROECONOMICO
a) - Andamento congiunturale e rischio Paese
L’economia kazakha continua a mostrare un andamento molto positivo confermato anche
dall’aumento del 20,2% del reddito pro capite che, nel 2005, aveva raggiunto i US$ 2.466 con
conseguenti ripercussioni positive anche sotto l’aspetto demografico e sociale. Nel 2006 e’ stata
confermata la riduzione del flusso migratorio che, pur rimanendo elevato (52.181 persone), e’
risultato essere diminuito dell’9,3%. Inoltre, pur essendo ancora presente molta povertà, si stima
che la percentuale di chi vive al disotto della soglia di povertà (US$35 al mese) sia passata dal
34% del 1998 al 13,2% nel secondo semestre 2006.
Gli ultimi dati disponibili relativi ai principali indicatori macroeconomici, registrati nel corso
del secondo semestre 2006, hanno confermato la continuità del trend positivo, già avviato negli
anni precedenti, dell’economia kazakha che, pur continuando ad avere nell’industria petrolifera
il motore del suo sviluppo, ha avviato il processo di diversificazione industriale.
Nel 2006 la crescita del PIL + 10,6% e’ stata alimentata dall’incremento della produzione
industriale (+7%), dell’agricoltura (+7%), dell’industria edile (+36,7 %), dei trasporti (+5%),
delle comunicazioni (+20,4%) e del commercio (+9,5% ).
Sul piano dell’occupazione sono stati registrati positivi cambiamenti. Infatti, nel 2006, i
disoccupati rappresentavano l'8% della forza lavoro, in diminuzione del 3,3 % rispetto al dato
2005. Ciononostante, il tasso di disoccupazione –anche perché gli aumenti occupazionali si
concentrano in settori a basso impiego di manodopera (petrolio e gas) - rimane piuttosto alto,
soprattutto in termini di impiego a lungo termine. Le percentuali di disoccupazione più alte
continuano ad aversi nelle regioni di Kyzylordinskaya e Zapadno (Ovest) –Kazakhstanskaya,
mentre le più basse sono presenti nelle regioni Vostochno (Est) -Kazakhstanskaya e
Karagandynskaya.
I salari e gli stipendi medi che, nell’arco del 2006 sono aumentati mediamente del 19,7% in
termini nominali e del 10,2% in termini reali rispetto al 2005, hanno raggiunto i 53.558 tenghé,
pari a US$ 435. Rimangono, tuttavia, forti sperequazioni retributive fra i diversi settori – dove
lo stipendio medio mensile varia dagli 87.800 tenghé (US$ 645 ) del settore finanziario ai
12.679 tenghé (US$ 93) di quello agricolo – e le diverse Regioni del Paese.
Inoltre – anche se dal gennaio 2007 i salari dei dipendenti pubblici sono aumentati del 30%.una grande fascia della popolazione continua a percepire stipendi mensili che oscillano fra i 170
e i 200 dollari US (scuola, sanità, impieghi pubblici, ecc,) che si riducono ulteriormente per i
lavoratori agricoli e per i pensionati.
Il settore industriale nell’ultimo quadriennio ha registrato percentuali di crescita che non sono
mai scese al disotto del 9% e, nel 2006, ha confermato detto valore, rappresentando il 30,0% del
PIL.
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All’interno del settore industriale i principali contributi alla crescita del PIL sono venuti:
-
dall’industria mineraria che nel 2006 ha maturato una crescita complessiva del 7,9%
(2.305.100 milioni di tenghé). La crescita del settore è stata guidata dall’aumento
nell’estrazione di gas (in particolar modo di quello proveniente dai giacimenti di
Karachaganak), aumentata del 29,9%, mentre la produzione di petrolio ha contribuito solo
marginalmente, con un incremento della produzione del 5,2 % (28,9 milioni di tonnellate).
-
dall’industria manifatturiera, che è aumentata del 7,2%. Sul risultato ha influito
particolarmente la crescita dei comparti alimentare (+5,6%), tessile (+ 2,4%), della
raffinazione (+3,5 %) e della produzione di macchinari (+15,5%). L’industria metallurgica
– che tradizionalmente rappresentava circa il 25% dell’intera produzione industriale – ha,
invece, registrato un andamento di moderata crescita, pari 6,3%.
-
dal settore delle costruzioni, che rappresenta circa il 5,3 % del PIL e che, nel 2006, ha
registrato una percentuale di crescita del 36,7%, grazie all’impulso ricevuto dalle opere di
miglioramento delle infrastrutture petrolifere (in particolar modo degli oleodotti) e dal
boom dell’edilizia ad uso abitativo (cresciuta del 70% annuale).
L’agricoltura continua ad evidenziare difficoltà di ripresa, ed il contributo - fortemente
diminuito negli anni (35% nel 1990, 6,5% nel 2005) - apportato al PIL sembra destinato a
declinare ulteriormente in futuro.
La produzione agricola, nel 2006, è aumentata solo del 4,7%.
Le entrate pubbliche - che al 31 dicembre 2006 erano pari a 2.338 miliardi di tenghé - hanno
registrato un incremento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il
rafforzamento del bilancio statale, ed in particolar modo l’aumento delle entrate, è stato ottenuto
grazie ai maggiori introiti fiscali derivati dall’incremento dei prezzi del crudo. Infatti più dei due
terzi delle entrate statali del Paese provengono proprio dal settore petrolifero.
Le uscite statali sono ammontate complessivamente a 2.150 miliardi di tenghé ed hanno
registrato un incremento del 10,5% in termini nominali rispetto all’anno precedente.
Le principali spese nel 2006 sono state sostenute: per l’assistenza sociale (+49,0%) e per la
difesa e per l’ordine pubblico, aumentate del 18,8%.
Nel 2006, il bilancio mostrava un passivo di 42 milioni di Tenghé.
Il sistema bancario del Kazakhstan va rafforzandosi e ha ottenuto riconoscimenti in tal senso
anche dalle principali agenzie internazionali. Standard & Poor’s, che ha attribuito il rating B
alla Banca popolare del Kazakhstan e alla Kazkommertsbank, Moody’s Investor Service, che ha
assegnato alla Kazakhstan Nurbank Ba3/NP per i depositi in valuta straniera a medio e lungo
termine, e Fitch Ratings, che ha riconosciuto alla Halyk Bank of Kazakhstan il 'BB-' per il lungo
termine ed il 'B' per il breve termine
I crediti concessi all’economia, nel 2006, sono aumentati dell’82,7% rispetto al 2005. I settori
del commercio (24% del totale), dell’industria (11 %), dell’edilizia (14%) e dell’agricoltura
(4,4%) hanno assorbito quasi la metà dei crediti concessi all’economia. La proporzione di
crediti in valuta locale ha superato il 50% del totale.
Nello stesso periodo, i depositi bancari sono aumentati dell’88% annuale (3.115,2 miliardi di
Tenghé) di cui la maggior parte in valuta nazionale. La quota dei depositi della popolazione
ammonta a 927,9 miliardi di Tenghé ed e’ aumentata del 12,3% rispetto allo stesso periodo
dell’anno scorso.
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Politica monetaria. Un aspetto interessante da evidenziare è l’attuale maggiore crescita
dell’offerta di moneta nazionale (tenghé) rispetto al $ USA, valuta forte di riferimento, che sta a
testimoniare una crescente fiducia nell’economia interna e nella valuta locale, rafforzata dagli
ingenti afflussi di valuta forte provenienti dalle esportazioni di petrolio. Nel corso dei primi sei
mesi del 2006 la Banca Nazionale - per frenare la pressione inflazionistica - ha aumentato due
volte il tasso d’interesse di riferimento portandolo dal 7% all’8% sia in termini nominali che in
termini reali sul dollaro.
Inflazione. Nel 2006 il tasso d’inflazione è stato pari all'8%, a causa degli elevati prezzi dei
prodotti alimentari (9%), dei beni di consumo (6,3%) e dei servizi a pagamento (11,8%).
La forte crescita dell’offerta di moneta - attribuibile in parte ai grandi afflussi di valuta estera accompagnata da una politica fiscale meno restrittiva, potrebbero spingere ben oltre l’8%
l’inflazione annuale.
Il tasso di cambio nel 2006 ha raggiunto il rapporto di 123,5 KZT (media annuale) per US1
dollaro (nello stesso periodo del 2005: 1$ = 130.25 tenghe).
Commercio al dettaglio. Uno degli indicatori più significativi a conferma del miglioramento
dello stato socio-economico del Paese è lo sviluppo del commercio al minuto, che ha registrato
un ulteriore incremento del 19,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
b) – Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri
Il grado di apertura economica del Paese1, nei primi nove mesi del 2006 e’ stato dell’80,4% diminuito rispetto al 2005 quando fu dell’86,5%.
Gli investimenti diretti esteri (IDE) sono stati l’elemento chiave nello sviluppo economico del
Kazakhstan e sono andati a compensare la scarsa presenza di quelli “interni”. Gli IDE nel primi
nove mesi del 2006 sono stati pari a US$ 9,3 miliardi, contro gli US$ 6,4 mld. del 2005, e hanno
segnato un aumento del 45,1%. L’industria del petrolio e del gas ha assorbito il 32,9% degli
IDE in entrata, il settore manifatturiero l’11,3%, il real estate il 21% e i trasporti e le
comunicazioni il 13,5%.
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Investimenti diretti esteri – per settori (mln. di US$)
Settori
2003
%
sul
2004
totale
% sul
totale
totale
% sul
totale
9 mesi
4624,5
Agricoltura
1,6
0,0
-2,0
--
0,7
--
35,7
0,3
2188,3
47,3
5268,4
62,0
1766,4
27,5
1363,0
14,6
2113,6
45,7
5200,5
61,2
1657,2
25,8
1153,6
12,3
1000,7
21,6
519,1
280,3
4,9
462,3
4,9
Attività immob.ri e
leasing e attività
geologiche
998,5
21,6
1806,1
21,3
3471,5
54,1
4220,6
45,3
Commercio
163,2
3,5
271,8
3,2
393,3
6,1
--
--
Distribuz. gas,
elettricità, acqua
67,7
1,5
11,4
0,1
119,5
1,9
21,1
0,2
Costruzioni
50,6
1,1
159,9
1,9
121,6
1,9
305,5
3,2
Altro
153,9
3,3
458,3
5,3
263,1
4,1
2906,7
31,2
Petrolio e gas
Industria
6416,4
2006
TOTALE
Ind.ia mineraria, di
cui:
8493,0
2005
%
sul
6,1
9314,9
Nel 2006, i Paesi più impegnati con investimenti diretti sono stati: Olanda (29,5% del totale),
Stati Uniti (15,3%), Francia (12,9%) e Italia (5,1%), che - con ENI, SNAM PROGETTI,
SAIPEM, SICIM, ecc. - continua ad essere fortemente presente nel settore petrolifero ed in
quello delle costruzioni (con RENCO e ITALCEMENTI).
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Investimenti diretti esteri – per Paesi (mln. di US$)
2006
2003
PAESI
e inc.
su totale
TOTALE
USA
Olanda
G.
Bretagna
Italia
Francia
Cina
Altri
4624,5
1105,5
23,9%
612,2
13,2%
591,4
1289%
375,7
8,1%
161,3
3,5%
248,6
5,4%
1529,8
33,1%
Var.%
+/-
83,6
168,7
191,1
56,3
-16,7
70,9
60,0
19,6
2004
e inc.
su totale
8493,0
2970,6
35,0%
1782,2
21,0%
924,6
10,9%
313,0
3,7%
275,7
3,2%
397,7
4,7%
1829,2
21,5%
Var.%
2005
+/-
e % inc.
su totale
-24,4
6416,4
-62
-13,9
--2,0
180,9
-50,9
38,9
1125,5
17,5%
1534,2
23,9%
-62,4
-306,6
4,7%
774,7
12,0%
195,0
3,0%
2542,4
39,6%
Var.%
+/-
--
9 mesi
e inc. sul
totale
9314,9
1097,3
--
11,7%
2143,7
--
23,0%
671,6
--
7,2%
244,2
--
2,6%
585,5
--
6,2%
276,2
--
2,9%
4296,4
--
46,1%
Commercio Estero. Nel 2006 il turnover degli scambi commerciali con l’estero è stato pari a
US$ 61.927,2 milioni e ha registrato un incremento del 37,0 %.
Le esportazioni (cresciute del 37,3%) sono ammontate a 38.250,3 milioni di US$.
Circa la composizione merceologica, i prodotti minerari hanno rappresentato il 71,9%, i metalli
il 16,1%, i prodotti chimici il 4,2% ed i prodotti alimentari il 2,8%.
I principali acquirenti sono: Italia (18%), Svizzera (17,6%), Russia (9,8%) e Cina (9,4%).
Le importazioni, nel 2006, sono aumentate del 36,4% e sono state pari a US$ 23.676,9 milioni.
Struttura delle importazioni: macchinari (45,2%), prodotti minerari (14,3%), metalli (13,3%),
prodotti chimici (10,8%), alimentari (7%). I principali partners commerciali sono rappresentati
dal gruppo dei Paesi della CSI (guidati dalla Russia col 38,3%), seguiti da Cina (8,1%),
Germania (7,6%) e Italia (6%).
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I Paesi extra CSI forniscono mediamente circa il 54% dei prodotti metalmeccanici importati,
l’85% dei prodotti farmaceutici e dell’abbigliamento ed il 51% dei prodotti alimentari. Le
principali importazioni provenienti da “altri paesi” sono macchinari ed attrezzature, prodotti
metallurgici, prodotti alimentari e prodotti chimici.
Fra i Paesi europei, al primo posto come Paese fornitore si colloca tradizionalmente la
Germania (7,6%), seguita da Italia (6,1%), Gran Bretagna e Francia.
c) Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia e degli investimenti diretti
esteri bilaterali
Le importazioni dall’Italia - assestatesi su una quota di mercato del 6% circa, che consente di
raggiungere il quarto posto fra i principali Paesi fornitori - nel 2006 sono state pari a 632,5
milioni di euro e hanno registrato un incremento del 55,0% rispetto al 2005.
Nel 2006 le principali importazioni dall’Italia sono state:
2005
2006
Mln €
Mln €
Macchine di impiego generale
175,0
325,8
Mobili
39,9
41,9
Articoli di abbigliamento e
accessori (esclusi quelli in pelle)
21,7
29,8
calzature
18,7
26,9
Apparecchi per uso domestico
25,5
35,8
Lavori di ghisa , ferro e acciaio
54,9
43,1
Importazioni dall’Italia
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
I dati ufficiali relativi all’import Italiano sono, comunque, molto inferiori a quelli reali in quanto
non comprendono i flussi di importazioni che entrano nel Paese attraverso il sistema dello
shopping-tour e/o che provengono da Paesi terzi (Emirati Arabi e Russia).
Le esportazioni kazakhe verso l’Italia nel 2006 sono state pari a euro 2.751,6, con un aumento
del 47% rispetto al 2005.
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2005
2006
mln €
mln €
Petrolio e derivati, gas condensato
166,9
2089,1
Metalli di base non ferrosi
2,81
3,69
Rame
107,1
544,4
Prodotti dell’agricoltura (cereali)
18,1
14,4
Esportazioni Kazake verso l’Italia
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT
Gli investimenti italiani – che collocano l’Italia al quarto posto dopo Olanda, USA e Francia continuano ad essere molto significativi nel settore petrolifero ed in quello delle costruzioni
(RENCO, Codest, Italcementi).
Risultano invece ancora assenti rilevanti investimenti italiani diretti in altri settori industriali e/o
economici.
2) – INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO
a) – Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale
L’economia kazakha non accenna a rallentare l’eccellente trend che l’ha caratterizzata
nell’ultimo triennio e che ha fatto registrare ininterrotte crescite del: PIL (mai sceso al disotto
del 9%), della produzione industriale (+9%), degli investimenti esteri (+13,6%), delle
importazioni (+36,4%), delle esportazioni (+37,3%) e del commercio al minuto (+12,1%), che
nel 2006 hanno registrato rispettivamente gli aumenti indicati in parentesi.
Al buon andamento economico il Kazakhstan affianca, inoltre, la stabilita’ politica,
riconfermata anche dai risultati delle scorse elezioni presidenziali (del 4 dicembre 2005) che per la terza volta consegutiva e per altri sette anni - hanno visto rieleggere, con una percentuale
del 91%, il Presidente della Repubblica Nursultan Nazarbaev, ininterrottamente alla guida del
Paese dal 1991.
Lo sviluppo economico del Kazakhistan - pur essendo tuttora prevalentemente fondato
sull’industria del petrolio e del gas e, quindi, strettamente dipendente dall’andamento dei
mercati internazionali, a loro volta influenzati e soggetti a non sempre prevedibili eventi di
natura politica – prevede il completamento, entro il 2015, del processo di diversificazione
industriale voluto ed iniziato dal Governo nel 2003.
La produzione italiana è gia’ significativamente presente nei settori dei beni di consumo, dei
beni intermedi, dei macchinari e delle costruzioni (attrezzature e materiali edili, piastrelle,
articoli igienico-sanitari, ecc.).
Il prodotto italiano si colloca nella fascia medio-alta del mercato mentre nella fascia mediobassa degli stessi settori è presente la produzione turca e, in misura massiccia e crescente, quella
cinese.
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I settori che, come gia’ segnalato precedentemente, sembrano presentare i maggiori opportunita’
di crescita commerciale continuano ad essere:
-
materiali e attrezzature edili;
-
macchinari e attrezzature per l’industria agroalimentare;
-
macchine e materiali per confezionamento e imballaggio;
-
macchine e attrezzature agricole mobili e forniture per mobili;
-
calzature, abbigliamento;
-
articoli da regalo, oggettistica per la casa;
-
gioielleria;
-
prodotti alimentari.
Per questi settori Il mercato sembra essere maturo per accogliere azioni piu’ incisive e dirette
tese a promuovere le rispettive produzioni italiane.
Sarebbe, pertanto, quanto mai opportuno prevedere l’organizzazione di specifiche iniziative a
favore dei settori:
-
agroalimentare, che sta ottenendo crescenti attenzioni sia dai consumatori – sempre
piu’ interessati e propensi a conoscere ed acquistare i prodotti dell’industria alimentare
internazionale reperibili sul mercato - che dagli imprenditori, orientati, ormai da un
biennio, ad investire in modo cospicuo in supermercati e ristoranti altamente prestigiosi;
-
abbigliamento, gioielleria, articoli da regalo e oggettistica per la casa. Come
dimostrato anche dall’apertura di molti negozi esclusivi nelle principali citta’ del
Kazakhstan2 e dalla risposta commerciale che gli operatori locali danno in occasione di
fiere specializzate italiane e/o locali se vi sono espositori italiani, il prodotto italiano e’
oggetto di crescente richiesta da parte della classe piu’ abbiente della popolazione - per
la quale rappresenta un “must” ed uno “status symbol” irrinunciabile - e per la nascente
classe media che, attraverso l’acquisto del prodotto “made in Italy”, intende “segnare”
il miglioramento del proprio stato sociale.
-
macchine e attrezzature per i diversi settori produttivi in fase sviluppo. Le macchine
italiane, infatti, anche se molto apprezzate per la qualita’, risentono fortemente dei
prezzi non competitivi rispetto alle produzioni della concorrenza (turca, russa e cinese)
e vanno sostenute e promosse con maggiore forza e continuita’.
b) – Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia
Non risulta che ci siano flussi di investimenti diretti verso l’Italia ad eccezione, forse, di acquisti
immobiliari, fatti da personalita’ appartenenti alla classe più rappresentativa della società
kazakha.
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c) -Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori
ad alto contenuto tecnologico
il Governo kazakho fra, i settori piu’ interessanti per la
industriale e per eventuali investimenti, indica i seguenti:
-
infrastrutture;
-
energia;
-
agroindustria;
-
sviluppo delle PMI;
-
costruzioni meccaniche ed industria metalmeccanica;
-
tecnologie informatiche;
-
biotecnologie e farmaceutica;
-
produzione di materiali edili.
cooperazione commerciale ed
d) Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo
pubblico per SACE e SIIMEST
Come per il passato, fra gli interventi piu’ richiesti da parte kazakha vi sono la messa a punto:
-
di un Accordo di collaborazione fra la SACE e la locale Societa’ di assicurazione dei
crediti e degli investimenti all’esportazione
e
- di specifiche iniziative concordate con la SIMEST che mirino a rafforzare i legami
imprenditoriali fra i due Paesi.
3) – POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO
a) Ostacoli alla libera circolazione delle merci per i Paesi dell’Unione Europea
Le importazioni provenienti da tutti i Paesi - ad eccezione di quelli indicati di seguito ”per gli
altri Paesi” al punto a) - sono gravate da dazi doganali che, utilizzati come strumenti di politica
commerciale, variano frequentemente e sono diversificati a seconda della natura dei beni
(macchine industria alimentare: 0% di dazi; macchinario per costruzione: dal 5 al 20%; pellicce,
gioielli e articoli di lusso: 150%). Per la maggioranza dei prodotti la media dei dazi varia dal 20
al 30%.
La nuova legge sugli investimenti per le importazioni di macchinari e materiali necessari alla
realizzazione di un progetto d’investimento in uno dei settori considerati prioritari per
l’economia del Paese in alcuni specifici casi (assenza di produzione di analoghi macchinari in
loco; produzione insufficiente, macchinari prodotti in territorio kazakho che non rispondono ai
requisiti richiesti dal progetto d’investimento) prevede la completa o parziale esenzione dai dazi
per la durata di un anno con possibilità d’estensione fino a 5 anni.
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Alcuni beni, indicati in elenchi pubblicati annualmente, sono gravati anche da accise variabili da
prodotto a prodotto.
I beni importati sono inoltre soggetti al pagamento di diritti doganali (0,2% del valore) e
dell’IVA (14% a partire dal 01.01.2007).
Agli oneri ufficiali sopraindicati vanno inoltre aggiunti quelli “ufficiosi” derivanti da forme di
malcostume e corruzione che, piu’ o meno presenti in tutti i settori ed a tutti i livelli, sono
particolarmente significativi in campo doganale.
Inoltre, al fine di proteggere la nascente produzione nazionale, sono previsti dazi protettivi
temporanei (da 6 mesi a 2 anni) per alcuni prodotti indicati di volta in volta con Decreti del
Governo della Repubblica del Kazakhstan.
Non esistono invece contingentamenti, ad eccezione di un ristretto quantitativo di merci (9 per
l’export e 11 per l’import) che riguardano la sicurezza nazionale, personale e la salute e per le
importazioni di vini e alcolici, per i quali e’ inoltre richiesta la licenza d’importazione.
d) - Ostacoli alla libera circolazione dei servizi, dei capitali e liberta’ di stabilimento delle
imprese
In generale gli investimenti e gli insediamenti delle imprese straniere risultano ufficialmente
consentiti in tutti i settori ad eccezione di quello militare e collegati e di quello della sicurezza
nazionale del Paese. Per alcuni settori1 sono richieste speciali autorizzazioni.
L’importazione di capitali è libera: esiste solo l’obbligo di registrazione dei movimenti di valuta
presso la Banca Nazionale. L’esportazione di valuta derivante da disinvestimenti, cessione di
imprese o parti di esse, utili e dividendi e’ libera e solo per importi superiori a 10 mln. di dollari
USA è necessaria un’autorizzazione da parte dell’Agenzia per la Pianificazione Strategica.
In materia di presenza di lavoratori stranieri il Governo kazakho (Risoluzione del 29.06.2001)
ha stabilito che sia possibile utilizzare personale straniero esclusivamente nel caso in cui, per
mancanza delle specifiche professionalita’ richieste, l’incarico o la funzione prevista non possa
essere svolta da personale locale.
Con successivo Decreto (351 del marzo 2002) il Governo ha inoltre stabilito che la quota di
personale straniero reclutabile per le diverse sfere di attività di lavoro dipendente non debba
superare lo 0,14% della popolazione attiva.
1
attività di sfruttamento del sottosuolo; attività di produzione industriale nel campo minerario a rischio di
esplosione, con esclusione del settore del carbone; produzione, trasmissione e distribuzione di elettricità;
lavorazione di metalli e pietre preziose; lavorazione di minerali grezzi e gestione di oleodotti e gasdotti;
svizi notarili e legali Attività assicurativa e bancaria; poste e telecomunicazioni; uso di frequenze radio;
attività aeroportuale connessa al servizio di aeromobili, passeggeri e cargo.
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a) barriere tariffarie o quantitative
Le importazioni provenienti dai
- Paesi in via di sviluppo - che godono di un regime preferenziale - sono gravate da dazi
pari al 75% dei dazi normalmente richiesti per le importazioni provenienti da altri Paesi,
mentre quelle provenienti dai
- Paesi CSI, in base agli esistenti accordi di libero commercio, sono esonerate dai dazi.
Il governo del Kazakhstan ha, infatti, firmato accordi di libero scambio con: Federazione
Russia, Bielorussia, Kyrgyzstan, Uzbekistan, Tagikistan, Moldova e Ucraina. Tali accordi
prevedono che:
•
non debbano essere imposte tariffe doganali per i beni circolanti tra i Paesi firmatari, fatti
salvi alcuni prodotti per alcuni Paesi. Per l’Uzbekistan, infatti, fanno eccezione le bevande
alcoliche, il riso e gli articoli di tabacco;
•
l’IVA dev’essere pagata solo per le transazioni relative alle zone doganali di Federazione
Russa, Bielorussia e Uzbekistan.
Inoltre, il Kazakhstan ha accordi relativi alla semplificazione delle procedure doganali con
Azerbaigian, Georgia, Tagikistan, Uzbekistan, Ucraina, Bielorussia, Kyrgyzstan, Moldova,
Federazione Russa, Turkmenistan, Estonia, Lettonia e Lituania.
b) Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprieta’ intellettuale
Il Kazakhstan ha firmato numerose convenzioni internazionali per la protezione della proprietà
industriale, per la registrazione dei marchi e per la cooperazione in materia di brevetti:
-
Atto di Stoccolma di revisione della convenzione di Parigi del 20.03.1883 sulla
protezione della proprietà industriale, modificato il 28.09.1979. e in vigore in
Kazakhstan dal 16.02.1993,
-
Atto di revisione di Stoccolma dell’accordo di Madrid concernente la registrazione
internazionale dei marchi del 14.04.1891 e successivi emendamenti, in vigore in
Kazakhstan dal 16.02.1993,
-
Accordo di cooperazione in materia di brevetti, con regolamento di esecuzione
(emendato il 02.10.1979 e modificato il 03.02.1984), in vigore in Kazakhstan dal
16.02.1993.
Nonostante la firma delle convenzioni, nella pratica quotidiana le stesse non risultano applicate
e di fatto, al momento, non risultano esservi reali possibilita’ di difesa dalle contraffazioni che
principalmente riguardano i beni di largo consumo (abbigliamento, alimentari, dischi,
videocassette ,ecc.). La durata della tutela è prevista in 10 anni rinnovabili.
Non risulta che nel Paese vengano prodotti beni di consumo (pelletteria, calzature,
abbigliamento, ecc.) con marchi contraffati di produzioni italiane.
Altrettanto non si puo’ dire delle importazioni (provenienti da Cina, Corea, ecc.), che spesso
sono imitazioni e contraffazioni delle piu’ famose griffe internazionali e/o riportano indicazioni
ingannevoli (“mode in Italy” anziche’ “made in Italy”), che possono facilmente confondere i
consumatori meno attenti ed attratti piu’ dal prezzo che dalla qualita’.
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2^ sem. 2006
Istituto nazionale per il Commercio Estero
La stessa situazione vale per la pirateria musicale e cinematografica: dischi, cassette
videoregistrate, ecc., che, non prodotti nel Paese, sono disponibili sul mercato attraverso le
importazioni.
La materia dei brevetti è regolata dalle seguenti leggi della Repubblica del Kazakhstan:
•
Legge del diritto d’autore e dei relativi diritti (10 giugno 1996),
•
Legge sui brevetti (16 luglio 1999, n°427-1),
che stabiliscono che i diritti relativi alle invenzioni ed ai prototipi di produzione debbano essere
coperti da un brevetto preliminare al fine di proteggere modelli sperimentali e prototipi, e poi da
un brevetto vero e proprio. Soltanto quest’ultimo può confermare e conferire il diritto
d’esecuzione finale di modelli e prototipi, della loro produzione industriale e
commercializzazione.
Il brevetto può essere contestato totalmente o parzialmente in ogni momento e la sua validità
può decadere prima della scadenza per cause diverse (ad es. come risultato di una controversia).
Anche per la difesa dei brevetti, al di la’ delle leggi esistenti, nella pratica vale quanto detto per
le contraffazioni.
b) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese
Per quanto concerne specificamente gli investitori italiani, il 12.07.1996 è entrato in vigore
l’Accordo sulla promozione e protezione degli investimenti tra l’Italia e il Kazakhstan, che
disciplina la materia inerente ai prestiti, agli investimenti, ai regolamenti finanziari e
patrimoniali.
L’accordo prevede l’applicazione della clausola della nazione più favorita per quanto riguarda il
trattamento degli investimenti, dei profitti che da essi derivano, il trattamento degli investitori e
le compensazioni per danni subiti in caso di eventi imprevedibili.
Nel 1998 è entrata in vigore la convenzione tra l’Italia e il Kazakhstan per evitare le doppie
imposizioni fiscali.
L’entrata in vigore della nuova legge “Sugli Investimenti” (08.01.2003) – che ha abrograto tutte
le precenti leggi previste specificatamente per gli investimenti stranieri – non prevede piu’
incentivi per gli investimenti stranieri. Infatti, gli incentivi all’investimento vengono considerati
“vantaggi attribuiti ad un soggetto.......(omissis)......... concessi.. .......(omissis).......... alle
persone giuridiche della Repubblica del Kazakhstan partecipanti alla realizzazione di un
progetto d’investimento”.
Inoltre, la nuova legge “Sugli Investimenti” (8 gennaio 2003) - nonostante paia apparentemente
garantire gli investitori per tutta la durata o validità del contratto da ogni successivo
cambiamento peggiorativo che dovesse modificare la legislazione vigente al momento in cui
l’investimento è stato effettuato – sembra mancare proprio di una garanzia che tuteli i contratti
firmati successivamente all’entrata in vigore della legge stessa.
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Infatti: il punto a) dell’articolo 3 della Legge recita esplicitamente: “...[omissis]...le presenti
garanzie non vengono estese a: cambiamenti della legislazione della Repubblica del Kazakhstan
e/o a cambiamenti degli accordi internazionali della Repubblica del Kazakhstan, che
modifichino le modalità e le condizioni d’importazione, produzione e vendita delle merci
soggette a imposta indiretta, nonche’ di modifiche e aggiunte agli atti normativi al fine di
garantire la sicurezza nazionale e dell’ambiente, la sanità e la moralità pubblica”.
Questo punto - a causa dell’incertezza giuridica ancora presente nel Paese e degli ampi margini
di manovra che la Legge riconosce ai vertici dello Stato e del Governo kazakho - di fatto
abbassa molto la soglia di “garanzia” che la Legge stessa sembrerebbe voler assicurare agli
investitori
Pertanto, considerati anche i molti ostacoli amministrativi, ufficiali ed “ufficiosi” ancora
presenti nel Paese, si ritiene opportuno continuare a suggerire la massima prudenza alle aziende
che intendessero realizzare progetti di’investimento e/o forme di internazionalizzazione
dell’impresa che prevedano la delocalizzazione dell’attivita’ produttiva in quest’area geografica.
4) - POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO
CONGIUNTO
a)
Mappatura delle iniziative di sostegno all’internazionalizzazione del sistema
produttivo che la rappresentanza diplomatico-consolare e l’ICE intendono realizzare
nel corso del primo semestre del 2007
Nel programma promozionale 2007 sono state realizzate/previste le seguenti iniziative:
1.
Missione di imprenditori dell’Asia Centrale all’edizione primaverile del Salone
specializzato MICAM a Milano (15-18 marzo u.s.).
2.
Missione di imprenditori dell’Asia Centrale nelle Marche in visita alle aziende del settore
calzature (15-19 aprile p.v.)
3.
Missione di operatori kazakhi ed uzbeki al Workshop di Vicenza per il settore ceramica
artistica vicentina (18-22 aprile p.v.).
4.
Missione esplorativa organizzata da ICE/ANCI - Visita a Samarcanda, Tashkent
(Uzbekistan) e Bishkek (Kyrgyzstan) dal 5 al 9 maggio p.v.
5.
Missione di operatori dell’Asia Centrale in visita alla fiera VICENZAORO di Vicenza del
settore gioielleria (12-16 maggio 2007).
6.
Missione di operatori dell’Asia Centrale in visita alla fiera VICENZAOROMACCHINE di
Vicenza del settore macchine e materiali per oreficeria (12-16 maggio 2007).
7.
Quinta edizione della Mostra autonoma di calzature ed accessori in pelle con sfilata,
organizzata ad Almaty (16-18 maggio 2007) con operatori kazakhi, uzbeki, tagiki e kyrgyzi.
8.
BRAVO ITALIA – manifestazione in collaborazione con Unioncamere (fine giugno 2007).
9.
Partecipazione ufficiale a Fiera KIOGE (sett. petrolifero) ad Almaty (3-6 ottobre p.v.).
10.
Missione di operatori kazakhi/kyrgyzi/uzbeki a SIMEI di Milano (13-17 novembre p.v.).
11.
6^ edizione della Mostra autonoma di calzature ed accessori in pelle, organizzata ad Almaty
(22-24 novembre p.v.).
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