Sintesi deliberazione Giunta Veneto nr. 68/2013

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Sintesi deliberazione Giunta Veneto nr. 68/2013
SINTESI DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 68 DEL 18 GIUGNO 2013
“ADEGUAMENTO DELLE SCHEDE DI DOTAZIONE OSPEDALIERA DELLE STRUTTURE
PUBBLICHE E PRIVATE ACCREDITATE,DI CUI ALLA L.R. 39/993, E DEFINIZIONE DELLE
SCHEDE DI DOTAZIONE TERRITORIALE DELLE UNITA’ ORGANIZZATIVE DEI SERVIZI E DELLE
STRUTTURE DI RICOVERO INTERMEDIE. SSSR 012-2016. RICHIESTA DI PARERE ALLA
COMMISSIONE CONSILIARE. ART. 9, COMMA 1 ED ART. 10, COMMA 1,L.R. 23/2012”
Deliberazione
Argomento
Applicazione
Allegato A
Allegato B
Allegato C
Allegato D
Allegato E
Contenuto
Con il presente atto si intende, quindi procedere alla riorganizzazione della rete ospedaliera e dell’assistenza
territoriale, da attuarsi nell’arco di un triennio (2013-2015).
Per dare attuazione agli indirizzi previsti dal presente provvedimento si incaricano i Direttori
Generali di formulare un proprio piano aziendale, indicando per ciascuno degli anni del triennio di
riferimento gli obiettivi e le azioni da porre in essere per l’adeguamento della dotazione assistenziale, nel
rispetto del principio dell’equilibrio di bilancio. Nello specifico i Piani delle Aziende Ulss dovranno prevedere:
- l’attivazione dei posti letto per l’assistenza territoriale con conseguente riduzione dei posti letto ospedalieri;
- l’esplicitazione dei modelli organizzativi a garanzia della copertura assistenziale nell’arco delle 24 ore, per 7
giorni su 7 (integrazione con la medicina di gruppo integrata o contiguità con i reparti ospedalieri).
Costituisce lo schema di riferimento per:
- l’assetto territoriale che ciascuna Azienda Ulss dovrà implementare nel proprio ambito di
riferimento;
- l’organizzazione delle reti ospedaliere e del modello organizzativo di integrazione tra Ospedale e
Territorio
Contiene le schede di dotazione ospedaliera, sia delle strutture pubbliche sia degli erogatori privati
accreditati, individuando la qualifica di ciascun ospedale all’interno della rete;
Individua la dotazione di mezzi medicalizzati e di ambulanze di supporto avanzato delle funzioni
vitali, con infermiere (ALS).
Definisce la programmazione dei Distretti socio-sanitari e delle Aggregazioni Funzionali
territoriali a livello regionale e di singola Azienda Ulss.
Elenca i criteri e determina la quantità di posti letto di strutture di ricovero intermedie a livello
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Contenuto
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regionale e per singola Azienda Ulss.
Prende atto dei dati relativi all’offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani, rilevata al
Allegato F
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31.12.2012, a livello regionale e per singola Azienda Ulss;
Allegato G
Contiene le schede di dotazione territoriale dettagliate per singola Azienda Ulss.
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Assistenza
Si rinvia a successivi atti della Giunta Regionale, il completamento della filiera dell’assistenza
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territoriale
territoriale.
Organizzazioni Si ritiene che l’informativa alle organizzazioni sindacali in merito ai contenuti del provvedimento stesso sia
Sindacali:
da fornire successivamente all’espressione del parere da parte della competente
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confronto
Commissione consiliare e prima dell’approvazione definitiva da parte della Giunta Regionale.
L’applicazione degli indirizzi programmatori comporta una riduzione dei posti letto nell’ambito della
Posti letto
rete ospedaliera, rispetto ai 18.667 attivi nell’anno 2012, pari a n. 1227, prevedendo al
ospedalieri:
contempo l’attivazione di n. 1.263 posti letto extraospedalieri, meglio denominati di strutture 2
riduzione
di ricovero intermedie. Il risparmio di spesa che si ottiene attraverso la riorganizzazione della rete
ospedaliera consente il potenziamento dell’assistenza territoriale.
Per l’anno 2013 la riorganizzazione deve, pertanto, essere attuata con rispetto di quanto disposto dalla
deliberazione . 154/CR del 24.12.2012 e dalla DGR n. 2864 del 28.12.2012, le quali fissano
Risorse
rispettivamente le risorse finanziarie assegnate provvisoriamente alle singole Aziende, per il
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economiche
triennio 2013-2015, per l’erogazione dei LEA e gli obiettivi e i limiti di costo per il 2013. Per il
2014 e 2015 si rimanda ai futuri provvedimenti da adottarsi sugli stessi temi.
Le schede di dotazione ospedaliera:
- definiscono la dotazione strutturale ospedaliera delle Aziende Ulss del Veneto, dell’Azienda
Ospedaliera di Padova, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, dell’IRCCS
Schede di
“Istituto Oncologico Veneto” e degli erogatori privati accreditati;
dotazione
- indicano l’ammontare dei posti letto per aree omogenee (medica, chirurgica, materno1
ospedaliera
infantile, terapia intensiva e riabilitazione) e le unità operative autonome, specificando la tipologia
di struttura in unità complessa (UOC) e semplice a valenza dipartimentale (USD) ed il
setting ordinario, diurno o ambulatoriale, intendendosi per ordinario il ricovero organizzato sulle
ventiquattro ore e oltre.
Il sistema delle schede di dotazione territoriale riguarda:
Schede di
- la programmazione dei Distretti socio-sanitari e la riorganizzazione delle Cure Primarie
dotazione
attraverso i nuovi team multiprofessionali (Medicine di Gruppo Integrate) e le Aggregazioni
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territoriale
Funzionali territoriali;
- la programmazione dei posti letto delle Strutture di ricovero intermedie;
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la rilevazione dell’offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani.
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Allegato A
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PSSR:
indirizzi
generali
Assistenza
territoriale
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L’analisi di contesto ha evidenziato il mutare dei bisogni assistenziali e l’emergere di nuove sfide assistenziali
indotte principalmente dalla crescita dell’aspettativa di vita con progressivo invecchiamento
della popolazione e con l’aumento delle patologie cronico-degenerative collegate spessa alla disabilità.
In tale contesto rappresentano scelte strategiche della programmazione regionale:
- il potenziamento dell’assistenza territoriale, consolidando il ruolo e le competenze del Distretto sociosanitario;
- il completamento del processo di razionalizzazione della rete ospedaliera;
- la realizzazione dell’integrazione tra Ospedale e territorio.
Il PSSR identifica l’Ospedale come risposta puntuale e qualificata per singoli episodi,
configurandolo come una possibile fase del percorso assistenziale, ed il Territorio come
risposta continua e coordinata, punto di riferimento per il cittadino e per la Comunità.
Tramite la filiera dell’assistenza si intende garantire un sistema di cure graduali attraverso
alcuni nodi fondamentali della rete territoriale rappresentanti dai servizi distrettuali, dalle
forme associative della medicina convenzionata con particolare riferimento alla diffusione delle
Medicine di Gruppo integrate, dalle cure domiciliari caratterizzate da un modello di assistenza h24, 7
giorni su 7, dalle cure palliative incentrate su un nucleo multiprofessionale specificatamente dedicato,
dalle strutture di ricovero intermedie e dalle strutture residenziali.
2.1 Il modello organizzativo del Distretto socio-sanitario è descritto precisamente nel d.lgs n. 502,
art. 3 e art 7bis e dalla legge regionale n. 23/2012). L’orientamento di buona parte delle Ulss verso la
costituzione di un Distretto unico è un indirizzo auspicabile.
2.2 La riorganizzazione delle Cure primarie – Il nuovo quadro programmatorio regionale indentifica
come obiettivo strategico la diffusione su tutto il territorio regionale delle Medicine di Gruppo
integrate. Nel dettaglio le medicine di gruppo integrate sono team multiprofessionali (medici e
pediatri di famiglia, specialisti, medici della continuità assistenziale, infermieri, collaboratori di studio e
assistenti sociali) che:
- erogano un’assistenza globale, cioè dalla prevenzione alla palliazione, continua, equa e centrata sulla
persona;
- assicurano un’assistenza h24, 7 gg su 7;
- sono parte fondamentale ed essenziale del Distretto socio-sanitaria ed assumono responsabilità
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verso la salute della Comunità.
Le medicine di gruppo integrate vengono, pertanto, a costituire il fulcro su cui dovrà riorganizzarsi l’intero
assetto dell’assistenza territoriale.
Per perseguire l’obiettivo di equità ed uniformità ella erogazione dell’assistenza su tutto il territorio regionale
si individuano i seguenti criteri:
- ciascuna medicina di gruppo integrata sarà disciplinata dal “contratto di esercizio tipo”
elaborato a livello regionale;
- la sede unica o di riferimento della medicina di gruppo integrata costituisce a tutti gli effetti
un presidio territoriale, attorno cui vengono organizzate le risorse distrettuali (personale
infermieristico, specialistico, assistenti sociali, etc.);
Si prevede di norma una Medicina di Gruppo Integrata con almeno 4 MMG e comunque per un
bacino fino ad un massimo di 15.000 assistiti.
Nel sistema veneto la Medicina di Gruppo integrata si identifica con le Unità complesse di
Cure Primarie UCCP) previste dalla Legge n. 189/2012.
Conformemente a quanto disposto dalla stessa Legge n. 189/2012, risulta strategico provvedere
all’implementazione delle Aggregazioni funzionali Territoriali (AFT) quali organizzazioni
funzionali che assumono funzioni di programmazione e coordinamento, rappresentano cioè una sorta di regia
per il confronto, la condivisione dei PDTA e l’implementazione dell’audit tra le forme associative. Il criterio di
programmazione prevede di norma una Aggregazione funzionale territoriale ogni 50.000 abitanti.
2.3 Le strutture di ricovero intermedio adempiono alla funzione di accogliere i pazienti per i quali non
sia prefigurabile un percorso di assistenza domiciliare o risulti improprio il ricorso all’ospedalizzazione o
all’istituzionalizzazione.
Le strutture di ricovero intermedie garantiscono le cure necessarie a quei pazienti che sono
stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono assistenza ospedaliera, ma sono troppo instabili per
poter essere trattati in un semplice regime ambulatoriale o residenziale classico e che trattano problemi che si
risolvono in n periodo limitato di tempo.
Per una dettagliata descrizione di queste strutture si rinvia alla DGR n. 2718/2012.
Conformemente a quanto previsto dal PSSR (1,2 posti letto per mille abitanti sopra i 42 anni), la
dotazione complessiva di posti letto risulta pari a n. 3.038.
Il numero dei posti letto attivati (giugno 2011) risulta complessivamente pari a 1.775 così
distribuiti:
- n. 181 di Hospice;
n. 236 di Ospedale di Comunità;
n. 553 di Unità Riabilitativa Territoriale, comprensivi di n. 358 posti letto in RSA per residenzialità
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Assistenza
ospedaliera
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temporanea (ad esempio Nuclei ad Alta intensità socio sanitaria) e n. 195 posti letto nelle SAPA.
Rientrano nella tipologia di Strutture di ricovero intermedie anche:
- n. 184 posti letto negli istituti e centri di riabilitazione (ex art. 26 Legge n. 833/1978);
- n. 621 posti letto delle Comunità Terapeutiche Riabilitative Protette (CTRP).
Queste ultime tipologie di posti letto, fino a nuova organizzazione regionale assumono usualmente una
valenza interaziendale.
Pertanto i posti letto da attivare complessivamente sono 1.263. L’attivazione dovrà essere graduale e
rapporta al fabbisogno assistenziale.
Criteri per l’attivazione di posti letto di Ospedali di Comunità ed Unità Riabilitativa
Territoriale:
- l’attivazione deve essere conseguente alla riduzione dei posti letto ospedalieri;
- in via prioritaria detti posti letto dovranno essere istituiti presso strutture pubbliche;
- gli ospedali di comunità andranno attivati, in via prioritaria, laddove vi sia una presenza
contestuale (nella medesima sede) di una medicina di gruppo integrata così da garantire la
copertura assistenziale h24. Allo stesso modo andrà favorita l’attivazione in contiguità con reparti ospedalieri.
2.4 Le strategie per l’integrazione Ospedale-Territorio – Rappresentano, strategie imprescindibili:
- la definizione ed implementazione su tutto il territorio regionale dei Percorsi diagnostico
terapeutici Assistenziali (PDTA), intesi come la contestualizzazione di linee guida, relative ad una
patologia o problematica clinica;
- l’implementazione di soluzioni organizzative, quali le Centrali operative territoriali, intese
come strumenti di raccolta e classificazione del problema/bisogno, di attivazione delle risorse più appropriate,
di pianificazione e coordinamento degli interventi, tutelando le transizioni da un luogo di cura all’altro o da un
livello clinico/assistenziale all’altro;
- lo sviluppo di reti cliniche integrate tra Ospedale e territorio.
Il modello di rete identificato dal Pssr è quello denominato hub and spoke. Per hub si intendono un
limitato numero di centri dove si concentra la casistica più complessa o che richiede più complessi sistemi
produttivi. L’attività di questi centri è fortemente integrata con quella di centri periferici (spoke) che
assicurano l’assistenza per la casistica residua.
3,
La definizione della rete di assistenza ospedaliera si articola in due livelli: ospedali di
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riferimento provinciale (dotazione di specialità di base e medio livello per il proprio territorio e la
da 5 a
possibilità di alte specialità per un’area più estesa) e presidi ospedalieri di rete (bacini di circa 200.000
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abitanti; devono garantire l’attività di emergenza ed urgenza e la specialistica di bassa e media complessità e i
servizi di diagnosi e cura quali il laboratorio, l’anatomia patologica, la radiologia la dialisi; di norma sono
organizzati su più sedi; la gestione dell’emergenza-urgenza è, di norma, centralizzata s di n’nica sede). A
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questi due livelli si affiancano strutture per acuti integrativi della rete denominate “ospedali
nodi di rete” (prevalente indirizzo medico-riabilitativo e integrati nel sistema dell’emergenza-urgenza).
3.1 Criteri per la definizione delle schede di dotazione ospedaliera – L’attuale dotazione
ospedaliera risale oramai a dieci anni fa. La legge 7.8. 2012 n. 135 stabilisce come standard nazionale
una dotazione di posti letto ospedalieri pari a 3,7 per mille abitanti, di cui lo 0,7 per la
riabilitazione.
La rimodulazione complessiva , a livello regionale, del numero dei posti letto prevista dal PSSR è di 3
posti letto per mille abitanti per acuti ed a 0,5 posti letto per mille abitanti per l’area di
riabilitazione.
La DGR n. 3223/2002 prevedeva una dotazione complessiva di posti letto pari a 21.025 (18.106
pubblici e 3.019 privati accreditati). Nell’anno 2011 il numero dei posti letto utilizzati è stato
pari a 19.021 corrispondenti a 3,85 posti per mille abitanti. Il tasso di ospedalizzazione, nel periodo
2006/2009 è diminuito da 174 a 154 per mille abitanti e nell’anno 2011 è stato pari a 144,2, registrando un
tasso di occupazione per i ricoveri pari all’84% ed una degenza media di 7,5 giorni. Inoltre gli ultimi
dati disponibili indicano per il 2012 un numero di posti letto utilizzati in ulteriore calo , pari a
18.667.
Per superare gli aspetti critici e per garantire la necessaria coerenza con gli obietti indicati dal PSSR la
riorganizzazione ospedaliera tiene conto di:
- criteri per la strutturazione della rete ospedaliera e gli standard regionali di posti letto;
- contenimento dei tassi di ospedalizzazione a valori inferiori al 140 per mille abitati;
- tasso di occupazione per i ricoveri del 90% e degenza media dei ricoveri non superiore a 6 giorni;
-esigenza di ridurre il fenomeno della mobilità passiva;
- evoluzione delle tecnologie biomediche e della pratica clinica;
- consolidamento del processo di revisione del sistema di erogazione delle prestazioni (da ricovero ordinario a
diurno ed ambulatoriale) e di sviluppare ulteriormente la week surgery ed il day service;
- esigenza di riorganizzare la rete di assistenza ostetrico-neonatale;
- organizzazione dell’attività di ricovero in forma dipartimentale.
La proposta di nuova dotazione ospedaliera per il prossimo triennio è di complessivi 17.440
posti letto. La riduzione sarà pari a 3.585 posti letto rispetto alla programmazione dei cui alla
DGR n. 3223/2002 e di 1.227 posti letto rispetto a quelli attivi nel 2012.
Per quanto riguarda l’area medica, la riduzione dei posti letto è conforme allo sviluppo delle strutture di
ricovero intermedie.
La riduzione di posti letto per l’area chirurgica è resa possibile grazie alla trasferibilità di un considerevole
volume di attività in regimi assistenziali diversi, quali quello ambulatoriale, di da surgery e di week surgery.
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L’area materno-infantile è caratterizzata da una eccessiva parcellizzazione tanto che nell’anno 2011 si è
registrata livello regionale un tasso di occupazione medio del 43,2% dei posti letto delle unità operative di
pediatria. La proposta prevede per quest’area una dotazione di posti letto pari a 1.939, con una diminuzione
rispetto all’attuale dotazione dei 135 posti letto, organizzati nelle singole aziende secondo il modello
dipartimentale che consente una maggiore rotazione del personale tra le varie sedi aziendali.
Per l’area riabilitativa l’attribuzione di posti letto viene effettuata con l’obiettivo di sostenere la
realizzazione di poli riabilitativi a valenza sovra aziendale.
Alla riduzione complessiva di posti letto si accompagna una riduzione delle Unità Operative Complesse
(UOC).
3.2 Erogatori ospedalieri privati accreditati – Secondo il PSSR GLI Ospedali privati accreditati sono
chiamati ad essere supporto del sistema condividendone trasparenza qualità, appropriatezza ed
implementazione di una rete di accesso alle prestazioni.
L’adeguamento della dotazione ospedaliera degli erogatori ospedalieri privati accreditati,
conduce ad una riduzione complessiva media pari a circa il 5% rispetto all’attuale dotazione,
fatta eccezione nei territori delle Ulss n. 7, 12 e 18.
3.3 Rete di emergenza ed urgenza territoriale – Il sistema dell’emergenza sanitaria SUEM 118 eroga
tre livelli di assistenza:
- mezzi con medico a bordo;
- ambulanze di supporto avanzato delle funzioni vitali, con infermiere ;
- ambulanze di supporto di base delle funzioni vitali, con OSS o soccorritore volontario.
Per quanto riguarda la medicalizzazione, di regola deve essere garantita mediante l’impiego dell’automedica,
piuttosto che dell’ambulanza medicalizzata, al fine di consentire un impiego maggiormente appropriato del
personale medico.
Per quanto concerne l’intervento primario, la Centrale Operativa ha il compito di provvedere alla
pianificazione delle risorse su tutto il territorio di competenza.
Nell’ambito del trasporto secondario, le Centrali operative hanno il ruolo di coordinare il trasferimento dei
pazienti critici secondo la disponibilità di posti letto nelle terapie intensive.
Le diverse possibilità organizzative da considerare richiedono la presenza attiva del medico coordinatore della
Centrale Operativa per la serie di valutazioni cliniche che richiedono uno specifico bagaglio formativo e
culturale.
La centrale operativa SUEM 118 non si occupa esclusivamente del trasporto in senso stretto, ma la contrario
assume il carico del paziente, valutando le condizioni cliniche, collaborando alla scelta della destinazione
idonea e stabilendo il tipo di mezzo ed il livello di assistenza necessario.
La gestione del sistema dell’emergenza-urgenza sanitaria si articola:
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- su sette centrali operative;
- sulla rete delle Unità Operative di Pronto Soccorso di riferimento provinciale;
- sui Punti di Primo Intervento.
Ferma restando l’organizzazione dipartimentale, l’organizzazione strutturale delle rete è
articolata su tre livelli:
- il primo livello è costituito dal Pronto Soccorso deputato ad erogare tutte le prestazioni di emergenza
ed urgenza anche tramite l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) che può avere una durata massima di 48 ore;
- il secondo livello è costituito dal Punto di Primo Intervento di tipo Avanzato (PPI-A) che oltre
alle attività del PPI-B, svolge anche attività di accoglimento, diagnosi e trattamento delle patologie che non
richiedono il trasporto al Pronto Soccorso;
- il terzo livello è costituito dal Punto di Primo intervento di tipo Base (PPI-B) che funge da base
di soccorso territoriale, garantisce l’assistenza delle persone che si presentano, procede alla stabilizzazione ed
al trasporto dei pazienti al Pronto Soccorso competente, nonché all’erogazione di prestazioni sanitarie minori.
Il PPI-B svolge di norma, attività nell’arco dell’intera giornata ma può essere prevista l’allocazione di PPI-B
con funzioni da svolgersi H12.
3.4 Reti cliniche – Le reti cliniche sono funzionali al miglioramento del sistema e consentono l’assistenza
integrata in termini multidisciplinari, la differenziazione dei contributi professionali, la maggior equità di
accesso, la centralizzazione del paziente nel percorso di cura, garantendo economie di scale, condivisione dei
costi di ricerca e sviluppo e la ,maggior circolazione delle informazioni.
I vantaggi delle reti interospedaliere sono particolarmente evidenti nell’area dell’emergenza.
La rete per la gestione delle sindromi coronariche acute è costituita da centri hub, ovvero ospedali
dotati di un laboratorio di cardiologia interventistica operante nell24 ore, presso i quali vanno indirizzati tutti
i soggetti con infarto miocardico e indicazione all’angioplastica primaria mentre i centri spocke possono
eseguire angioplastiche primarie esclusivamente ai soggetti che si presentano spontaneamente al pronto
soccorso.
La rete integrata per la gestione e il trattamento dell’ictus in fase acuta prevede tre livelli: unità Ictus
di II livello (trattamento semi-intensivo – ospedali dotati di una struttura complessa di neurologia,
Neuroradiologia e Neurochirurgia),Unità Ictus di I livello ((monitoraggio dei pazienti – ospedali dotati di una
struttura complessa diNeurologia) e Aree dedicate alla gestione dell’Ictus.
Anche la rete per la gestione dell’emergenza ed urgenza neonatale e pediatrica è articolata su tre
livelli: i poli di I livello, dotati di Unità operativa di Pediatria e di Ostetricia con presenza di assistenza
neonatale, sono destinati all’attività di emergenza ed urgenza pediatrica per patologie minori; i poli di II
livello sono deputati all’attività di emergenza ed urgenza per patologie complesse ma che non necessitano
della terapia intensiva; i poli di III livello , caratterizzati da un volume annuo di ricoveri urgenti di soggetti di
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età inferiore a 14 anni pari ad almeno 2000 e dall’attività di pronto soccorso pediatrico, hanno come requisiti
aggiunti la presenza della Terapia Intensiva Pediatrica, la Neurochirurgia Pediatrica e sono deputati
all’erogazione di tutte le prestazioni specialistiche.
Da considerare che le Unità Operative di Chirurgia specialistica presenti negli ospedali hub
costituiscono il riferimento per tutta la provincia sia per l’attiva elettiva che di consulenza agli ospedali
sprovvisti di tali unità operative.
La funzione di centro hub risulta parimenti applicabile anche alle discipline di area medica,
anch’esse tenute all’accoglimento di pazienti da tutta la provincia di riferimento.
Le UOC di Malattie infettive sono, di fatto, centri hub. Di fondamentale importanza il ruolo dei centri hub
nell’assicurare una disponibilità costante di posti letto per accettare pazienti provenienti da qualsiasi
struttura.
Per quanto concerne le patologie dell’apparato gastroenterico si evidenzia come la più come emergenza
sia rappresentata dalle emorragie digestive. Al fine di rendere omogenea a livello regionale la disponibilità di
un triade endoscopico elle 24 ore è basilare che presso ogni azienda sanitaria sia presente un servizio dedicato
alle urgenze endoscopiche gastroenterologiche.
Le patologie dell’apparato respiratorio vanno gestite, nelle strutture territoriali, le malattie cronice
riservando all’ospedale la gestione delle forme acute.
Le strutture di pneumologia presenti nei centri hub devono prevedere un’attività di Terapia semintensiva
Respiratoria rappresentata dalla Ventilazione meccanica non Invasiva e talora invasiva.
L’attività nei centri spocke, invece, se dotati di una struttura complessa di Pneumologia deve prevedere la
possibilità di esecuzione di VMNI e monitoraggio dei pazienti.
Nell’ambito dell’assistenza riabilitativa l’istituzione del Dipartimento funzionale di riabilitazione
ospedale-territorio rappresenta un valido strumento per l’assistenza sanitaria in tale ambito fornendo la
possibilità di creare un raccordo operativo tra le varie componenti e territoriali.
La rete Oncologica è articolata su più livelli:
- Coordinamento regionale della Rete Oncologica del Veneto con sede presso l’Istituto Oncologico Veneto
IRCSS che svolge attività di coordinamento dei programmi e valutazione dell’attività dei Poli Oncologici;
coordinamento delle attività di Ricerca in oncologia; validazione di Percorsi Diagnostici terapeutici
Assistenziali (PDTA) e di linee guida proposte dai Poli oncologici; definizione dei percorsi di foratine
professionale e aggiornamento;
- Poli Oncologici individuati presso gli Ospedali con un bacino d’utenza ottimale di 1 milione di abitanti;
- Dipartimenti di Oncologia Clinica, da attivare presso ogni azienda sanitaria che costituiscono il primo nodo
della rete oncologica;
Sempre in ambito oncologico è prevista l’istituzione delle Brest Unit, unità interdisciplinari specialistiche
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finalizzate alla prevenzione, alla diagnosi ed al trattamento medico e chirurgico della patologia senologica.
L’attività di diagnostica per immagini ha riscontrato una notevole crescita con un aumento di attività,
quali la teleradiologia.
Presso ogni azienda è prevista una guardia attiva di radiologia sulle 24 ore. La presenza di un radiologo sulle
24 ore è prevista solo per i centri hub.
L’attività di diagnostica di laboratorio viene centralizzata nella fase analitica con una sinergia
organizzativa tra le singole strutture di laboratorio, sia a livello aziendale che interaziendale, con ciascuna
struttura che continua a conservare la propria individualità giuridica e la responsabilità delle fasi preanalitica
e post analitica.
Sempre in tema di diagnostica laboratoristica va riportata l’organizzazione dello screening neonatale per le
malattie metaboliche articolato sulle due Aziende ospedaliere e che prevede la raccolta e l’invio di campioni
biologici da tutti i punti nascita del Veneto.
Nel percorso diagnostico terapeutico il ruolo della Anatomia Patologica è centrale in quanto con un atto
medico, rappresentato dalla diagnosi, finalizza una sequenza di procedure finalizzate all’esame di organi o
campioni di organi per arrivare all’inquadramento clinico del paziente.
In coerenza con il PSSR si propone una popolazione di circa 400.000 soggetti, mentre una più ampia
popolazione di riferimento, fino a 1 milione di utenti, va prevista per programmi sanitari specifici quali
diagnostica molecolare, screening oncologico, neuropatologia, cardiopatologia, pneumopatologia, oncologia
pediatrica, sarcomi e tumori rari.
La rete per le donazioni e i trapianti di organi e tessuti è concentrata sulle due aziende ospedaliere:
quella di Padova è punto di riferimento per trapianto di fegato, rene, polmone e cuore; quella di Verona poer il
trapianto di pancreas, cuore e rene. Il trapianto di rene è praticato anche presso gli ospedali di Treviso e
Vicenza.
Di fondamentale importanza, poi, per quanto riguarda il trapianto di tessuti, il rapporto con le banche dei
tessuti di Verona e Treviso oltre che con la Fondazione Banca degli occhi presente presso l’Ospedale
dell’Angelo di Venezia.
3.5 Medicina trasfusionale – La proposta di riorganizzazione conferma il modello dipartimentale
provinciale ed identifica per ciascuno dei sette Ospedali di riferimento provinciale una unità
complessa di Medicina trasfusionale che svolge ance la funzione di coordinamento per le strutture della
provincia di riferimento.
3.6 Responsabile organizzativo-funzionale dell’intera funzione ospedaliera – Il Presidio
ospedaliero, a prescindere dal numero di sedi, è diretto da un Direttore Medico, unico responsabile
organizzativo-funzionale dell’intera funzione ospedaliera, nominato dal Direttore Generale con
proprio provvedimento . L’incarico è equiparato a quello di Direttore di Dipartimento.
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Il Direttore Unico della funzione ospedaliera:
- garantisce la funzione direziona di tutte le attività del Presidio ospedaliero;
- persegue gli obiettivi e le attività negoziate in sede di contrattazione di budget;
- garantisce la migliore funzionalità dei servizi ospedalieri, favorisce un’adeguata assistenza ospedaliera alle
persone nonchè alla continuità dell’assistenza.
3.7 Apicalità delle strutture pubbliche – Alla riduzione complessiva dei posti letto si accompagna una
riduzione del numero di Unità Operative complesse (UOC) e conseguentemente delle apicalità che
passano da 864 a754, con una riduzione di 110 incarichi.
Per sostenere l’organizzazione dell’attività di ricovero in forma dipartimentale, tenuto conto dell’intensità
dell’assistenza, dell’intensità della cura e dell’utilizzo ottimale delle risorse, viene espressamente indicata
nelle schede di dotazione ospedaliera l’istituzione di Unità Semplici a valenza Dipartimentale
(USD).
La riduzione delle apicalità deve comunque avvenire nell’arco del triennio 2012-2015.
3. 8 Schede di dotazione ospedaliera – Le schede di dotazione ospedaliera di cui all’allegato B,
sia degli erogatori pubblici che degli erogatori privati accreditati, contengono:
- la qualifica dell’ospedale nella rete, secondo il modello hub and spoke;
- le funzioni per ciascuna area omogenea (anche per il privato);
- per ogni singola funzione, il numero di apicalità (UOC) e/o l’istituzione di unità semplici a valenza
dipartimentale USD);
- il setting assistenziale: Week surgery, diurno, ambulatoriale (anche per il privato);
- l’ammontare dei posti letto per ciascuna funzione e per area omogenea (anche per il privato);
- l’attività di specialistica ambulatoriale (solo per il privato).
Esclusivamente agli ospedali privati accreditati Casa di Cura “Abano Terme polispecialistica e
termale”, Casa di Cura polispecialistica “dott. Pederzoli” e all’Ospedale Classificato “Sacro Cuore Don
Calabria”, si propone venga riconosciuta la funzione di “presidio ospedaliero”.
La dotazione di posti letto per l’assistenza ospedaliera in regime di ricovero ordinario e diurno, nel rispetto
dello standard previsto dal PSSR (3 posti letto per mille abitanti per acuti e 0,5 per l’area di
riabilitazione), è calcolata con riferimento alla popolazione residente nel Veneto.
Per ciascuna funzione delle aree omogenee viene indicato il codice di specialità clinica e di disciplina
ospedaliera. Per le aziende pubbliche viene, altresì, espressamente indicato il numero massimo di
apicalità da conferire.
Le unità Semplice a valenza Dipartimentale (USD) devono essere inserite nei rispettivi atti aziendali.
Per l’area relativa alla Terapia Intensiva, si ritiene di procedere, con successivo atto, alla definizione di
posti letto per l’osservazione breve post-operatoria (recovery room).
11 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Punto
Argomento
Contenuto
Nell’area chirurgia, qualora sia prevista la modalità di ricovero in regime ordinario, ciascuno degli
erogatori può attivare un numero di posti letto cosi detti “monitorati” enumero massimo del 5% di quelli
complessivi.
L’indicazione del regime di “week surgery” comporta che l’attività chirurgica programmata deve essere
distinta da quella erogata in regime di urgenza/emergenza. Per questo va sviluppata l’organizzazione della
“week surgery” concentrando l’attività in regime di urgenza/emergenza in una unica sede.
Si sottolinea che l’erogazione in regime di day surgery ed ambulatoriale esige il rispetto della normativa
regionale vigente in materia.
Per la funzione di “Psichiatria” viene indicato soltanto il numero dei posti letto e non quello delle
apicalità in quanto quest’ultime sono da considerarsi all’interno del Dipartimento di Salute Mentale afferente
all’area extraospedaliera.
La funzione di “Neuropsichiatria infantile” è da considerarsi afferente all’area territoriale e quindi no
viene prevista nelle schede di dotazione ospedaliera. Potranno essere utilizzati posti letto di Pediatria in caso
necessiti svolgere attività di ricovero.
Si ritiene che l’0spedale debba garantire l’attivazione di un numero di posti letto tecnici per dialisi e dialisi
urgente adeguato. Devono essere inoltre attivate le misure necessarie al fine di promuovere il ricorso alla
dialisi peritoneale domiciliare di circa il 20/25% della popolazione incidente.
Le Unità Operative Complesse di Pneumlogia devono assicurare il necessario supporto alle Terapie
intensive , anche attraverso la presa in carico dei pazienti che necessitano di: ventilazione Meccanica non
invasiva; svezzamento dalla ventilazione meccanica del paziente; avvio della ventilazione domiciliare.
La previsione della classificazione dell’Ospedale di Camposampiero quale Centro Traumatologico
Ortopedico di riferimento richiede che vengano definiti protocolli operativi validi per l’intero territorio
regionale.
Per la rete dell’emergenza territoriale viene riportata, nell’allegato C, la dotazione di mezzi
medicalizzati e di ambulanze ALS.
La dotazione identificata dovrà essere integrata, sulla base delle indicazioni del Direttore della Centrale
Operativa competente per territorio, da una dotazione di ambulanze BLS tale da consentire un tempo tra la
chiamata di soccorso e l’arrivo sul posto del primo mezzo di soccorso:
- non superiore a 15 minuti nell’80% dei casi;
- non superiore a 20 minuti nel 90% dei casi.
Indipendentemente dall’azienda di appartenenza, i mezzi di soccorso operano alle esclusive
dipendente della Centrale SUEM 118 competente per territorio e non possono essere utilizzati
per servizi non autorizzati dalla stessa.
12 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Punto
Allegato B (vedi schede dotazione posti letto)
Ulss
03 –
Bassano
del
Grappa
Contenuto
Posti letto (Apicalità)
Azienda Sanitaria
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno - Infantile
Area Terapia intensiva
Area servizi Diagnosi e Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
228 (9)
145 (6)
73 (2)
22 (1)
(6)
468 (24)
47 (1)
515 (25)
Ospedale di Bassano
del Grappa
188 (8)
125 (6)
67 (2)
22 (1)
(5)
402 (22)
0 (0)
402 (22)
Pag.
Ospedale di Asiago
40 (1)
20 (0)
6 (0)
0 (0)
(1)
66 (2)
47 (1)
113 (3)
Da
14 a
18
Presidio Ospedaliero di rete: Bassano del Grappa
Ospedale Nodo di rete con specificità Montana: Asiago
Integrazioni con altre Ulss: Attività di Unità Ictus di2° livello garantita dall’Ospedale di Vicenza; attività di
anatomia ed Istologia Patologica coordinata dall’Ospedale di Vicenza; attività di Medicina Trasfusionale
coordinata da DIMT dell’Azienda Ulss 6
04 – Alto
Vicentino
Posti letto (Apicalità)
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno - Infantile
Area Terapia intensiva
Area servizi Diagnosi e Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
Azienda Sanitaria
208 (6)
129 (5)
65 (2)
24 (1)
(6)
426 (20)
18 (1)
444 (21)
Presidio Ospedaliero di rete: Santorso
Integrazioni con altre Ulss: Attività di Unità Ictus di2° livello garantita dall’Ospedale di Vicenza; attività di
coordinamento anche per l’Ulss n. 5 per anatomia ed Istologia Patologica; attività di Medicina Trasfusionale
coordinata da DIMT dell’Azienda Ulss 6
13 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Da
19 a
22
05 –
Ovest
Vicentino
Posti letto (Apicalità)
Azienda
Sanitaria
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno - Infantile
Area Terapia intensiva
Area servizi Diagnosi e Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
185 (6)
145 (6)
57 (3)
16 (2)
(6)
403 (23)
145 (1)
548 (24)
Ospedale di
Arzignano –
Montecchio M.
114 (4)
112 (5)
37 (2)
14 (1)
(6)
277 (18)
0 (0)
277 (18)
Ospedale di
Valdagno
Ospedale di
Lonigo
71 (2)
33 (1)
20 (1)
2 (1)
(0)
126 (5)
35 (0)
161 (5)
0 (0)
0 (0)
0 (0)
0 (0)
0 (0)
0 (0)
110 (1)
110 (1)
Da
23 a
29
Presidio Ospedaliero unico: Arzignano – Montecchio M.
Ospedale Nodo di rete in zona disagiata montana: Valdagno
Ospedale Nodo di rete monospecialsitico riabilitativo per le Aziende Ulss 3,4,5 e 6: Lonigo
Integrazioni con altre Ulss: Attività di Unità Ictus di2° livello garantita dall’Ospedale di Vicenza; attività di
anatomia ed Istologia Patologica coordinata dall’Ospedale di Santorso; attività di Medicina Trasfusionale
coordinata da DIMT dell’Azienda Ulss 6
06 –
Vicenza
424 (14)
278 (12)
Ospedale
di
Vicenza
376 (13)
248 (11)
Ospedale di
Noventa
Vicentina
48 (1)
30 (1)
Casa di
Cura
Eretenia
30
32
Casa di
Cura Villa
Berica
21
34
Casa di
Cura Villa
Margherita
29
0
119 (3)
119 (3)
0 (0)
0
0
0
45 (1)
43 (1)
2 (0)
2
2
0
(15)
(14)
(1)
866 (45)
55 (1)
921 + 232
(46)
786 (42)
30 (1)
80 (3)
25 (0)
64
10
57
30
29
42
816 (43)
105 (3)
74
87
71
Posti letto
(Apicalità)
Azienda
Sanitaria
Area Medica
Area Chirurgica
Area Materno Infantile
Area Terapia intensiva
Area servizi Diagnosi e
Cura
Totale Acuti
Area Riabilitativa
Totale Ulss
14 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
0
Da
30 a
40
Ospedale Hub di riferimento per le Ulss 3,4,5, e 6: Vicenza
Ospedale Nodo di rete: Noventa Vicentina
Per i pazienti extra regione vanno altresì aggiunti numero 20 posti letto;
Strutture private accreditate: Case di Cura Eretenia, Villa Berica e Villa Margherita;
Integrazioni con altre Ulss: Attività di Unità Ictus di2° livello garantita anche per le Aziende Ulss3, 4 e 5; attività di
diagnosi e trattamento delle patologie Retiniche garantite anche per le Aziende Ulss 3, 4 e 5; coordinamento
attività di anatomia ed Istologia Patologica anche per l’azienda Ulss n. 3; attività di Medicina Trasfusionale
coordinata da DIMT anche per le aziende Ulss 3, 4 e 5.
Allegato C (vedi schede dotazione automezzi urgenza/emergenza)
Dotazione
Azienda
Ulss
Auto Mediche diurne
(+/- rispetto attuale)
Auto Mediche notte
(+/- rispetto attuale)
3
1 Bassano del Grappa (0)
1 Bassano del Grappa (0)
4
1 Santorso (0)
1 Santorso (0)
1 Arzignano (0)
1 Valdagno (0)
1 Lonigo (-12 ore)
1 Vicenza (0)
1 Noventa Vicentina
(+12 ore)
1 Arzignano (0)
1 Valdagno (0)
1 Lonigo (-12 ore)
1 Vicenza (0)
1 Noventa Vicentina
(+12 ore)
5
6
Pag.
Ambulanze ALS diurne
(+/- rispetto attuale)
2 Bassano del Grappa (0)
3 Asiago (+12 ore)
2 Santorso (0)
1 Thiene (+12 ore)
2 Arzignano (0)
2 Valdagno (+ 12 ore)
1 Lonigo (0)
3 Vicenza (+12 ore)
1 Sandrigo (0)
1 Noventa Vicentina (0)
Centrale Operativa all’Ulss n. 6 di Vicenza anche per i territori dell’Ulss 3, 4 e 5 con attività NBCR
15 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Ambulanze ALS notte
(+/- rispetto attuale)
2 Bassano del Grappa (0)
2 Asiago (0)
2 Santorso (0)
1 Thiene (+12 ore)
2 Arzignano (0)
1 Valdagno (0)
1 Lonigo (0)
3 Vicenza (+12 ore)
0 Sandrigo (0)
1 Noventa Vicentina (0)
Da
4a
7
Allegato D (distretti socio sanitari e aggregazioni funzionali territoriali)
Dotazione
Azienda
Ulss
3
4
5
6
Popolazione
Residente al
31.12.2011
181.069
189.088
182.102
321.559
MMG presenti al
30.11.2012
117
121
120
209
Assistiti in
carico ai MMG al
30.11.2012
155.776
164.213
182.102
275.555
Numero Distretti
Previsti
1
1
1
2
Numero Aggregazioni
funzionali territoriali
previste
4
4
4
6
Allegato E – G (Posti letto di strutture ricovero intermedie)
Dotazione
Posti
Azienda
letto
Ulss
attivati
CTRP
3
4
5***
6****
20 (+2)
12 (+11)
34 (-12)
71 (-32)
Posti letto
attivati
Ex art. 26
e
strutture
assimilate
0 (+6)
10 (-3)
0 (+6)
12
Posti letto
attivati
Hospice
Posti letto
attivati
Ospedale
di
Comunità
8
9
0
7
0
16
25
0
Posti letto
Posti letto
attivati
Posti letto attivati
programmati
Unità
complessivamente
complessivamente
riabilitativa
territoriale*
28
38
10
77
64
93
63
135
106
113
105
192
Posti
letto da
attivare
42
20**
42
57
Il numero compreso tra parentesi (+/-) individua i posti letto già attivati in altre Aziende ma riservati all’Ulss di competenza
* Il numero dei posti letto attivati classificati nella tipologia di Unità Riabilitative Territoriali comprende i posti letto cosiddetti di RSA a
valenza riabilitativa e i posti letto SAPA
** Ospedale di Comunità Presso ex ospedale RSA Muzan di Malo
*** Nel numero di posti letto da attivare sono compresi n. 5 posti letto a valenza provinciale afferenti al Centro di Riferimento per
l’invecchiamento Cerebrale
**** N. 20 posti letto da attivare sono previsti come Ospedale di Comunità al Centro Sanitario di Sandrigo
16 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Allegato F (Offerta ricettiva dei centri di servizio per anziani al 31.12.2012)
Dotazione
Azienda
Ulss
Posti letto
esistenti (di
cui religiosi)
Posti letto
autorizzati per
comunità alloggio
autosufficienti
3
4
5
6
1.641 (200)
1.369 (57)
1.729 (0)
2.520 (115)
0
0
44
0
17 Dipartimento Stato Sociale Cgil di Vicenza
Posti letto
autorizzati
per
autosufficienti
Posti letto
autorizzati per
non
autosufficienti
Posti letto
autorizzati per
autosufficienti
religiosi
40
129
109
471
1.401
1.183
1.576
1.934
0
26
0
0
Posti letto
autorizzati per
non
autosufficienti
religiosi
200
31
0
115