Sempre più europei favorevoli alle politiche antifumo

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Sempre più europei favorevoli alle politiche antifumo
Sempre più europei favorevoli alle politiche antifumo
Pubblicati i risultati di un Eurobarometro speciale
Atteggiamento nei confronti delle politiche antifumo
La maggioranza degli europei è favorevole al divieto di fumare nei bar (62%) e nei ristoranti (77%). Il sostegno alle misure
antifumo è più elevato nei paesi in cui i divieti sono già in vigore, come Irlanda, Svezia e Italia. Inoltre, gli stessi fumatori sono
in maggioranza favorevoli al divieto di fumare in ristoranti, uffici e altri ambienti di lavoro chiusi e nei luoghi pubblici.
La maggioranza degli europei ritiene che nel proprio paese siano in vigore divieti antifumo (90%), ma il 36% pensa che non
siano rispettati. Il 91% degli irlandesi e l’86% degli svedesi ritiene che nel proprio paese sian o in vigore apposite norme e che
queste siano rispettate, contro l’11 per cento dei bulgari e il 21% degli slovacchi.
Esposizione al fumo di tabacco
Un europeo su tre fra coloro che lavorano in uffici o ambienti chiusi dichiara di essere esposto al fumo sul luogo di lavoro. La
percentuale di lavoratori che dichiarano di non essere mai esposti al fumo sul luogo di lavoro va dal 96% in Irlanda al 15% in
Grecia. La categoria che afferma di essere maggiormente esposta al fumo ogni giorno è quella dei lavoratori di ristoranti, pub
e bar (7 su 10 dichiarano di essere esposti quotidianamente).
Il fumo è bandito in circa metà delle case europee. La percentuale varia dall’83% in Finlandia e dal 69% in Svezia al 17% in
Croazia e al 26% in Grecia. In media, il 22% de gli intervistati ha dichiarato che in casa non è consentito fumare a nessuno, il
19% che è possibile fumare soltanto all’esterno e un altro 8% che le persone si astengono volontariamente dal fumare in casa.
Consapevolezza degli effetti nocivi del fumo
Quattro europei su cinque sono consapevoli del fatto che il fumo passivo può essere nocivo per la salute. Soltanto il 3% dei
cittadini europei ritiene che il fumo passivo non comporti alcun pericolo.
Infine, i fumatori mostrano un certo grado di considerazione per alcune categorie particolarmente vulnerabili come i bambini e
le donne in stato di gravidanza. Ad esempio solo il 5% dei fumatori dichiara di fumare in macchina in presenza di una donna
incinta e il 9% in presenza di bambini.
Smettere di fumare
Quasi un fumatore su tre ha cercato di smettere almeno una volta negli ultimi dodici mesi. La percentuale più elevata di
tentativi (46%) si registra nel Regno Unito.
In media, 7 tentativi su 10 falliscono in meno di 2 mesi. La maggior parte dei fumatori indica lo stress come causa della
ricaduta (33%). Gli intervistati più giovani sono più facilmente tentati da amici o colleghi fumatori (34%).
Meno di 2 fumatori su 10 hanno chiesto aiuto a professionisti l'ultima volta che hanno tentato di smettere di fumare (nel
Regno Unito la percentuale è però del 41%). Circa un terzo degli europei dichiara di aver fatto ricorso a prodotti farmaceutici e
altri trattamenti in occasione dell'ultimo tentativo di smettere di fumare.
Informazioni generali
Secondo le stime, il consumo di tabacco uccide 650000 persone l’anno nell’Ue, mentre altre 80000 sono uccise dal fumo
passivo.
Il 31 gennaio 2007 la Commissione europea ha adottato un Libro verde dal titolo "Verso un'Europa senza fumo: opzioni per
un'iniziativa dell´Ue" al fine di avviare un'ampia consultazione pubblica sul modo migliore per promuovere ambienti senza
fumo nell’Unione europea.
Le parti interessate sono invitate a trasmettere le loro osservazioni sul Libro verde entro il 1° giugno 2007. Prima di valutare
quali altri passi intraprendere, la Commissione analizzerà le risposte ed elaborerà una relazione sui principali risultati della
consultazione.
La Commissione sta inoltre elaborando una relazione sull’attuazione della raccomandazione 2003/54/CE del Consiglio sulla
prevenzione del fumo e su iniziative per rafforzare la lotta contro il tabagismo, che conterrà un’analisi delle politiche e delle
normative nazionali antifumo.
22 maggio 2007