east41_COSE_DELL`ALTRO_MONDO
Transcript
east41_COSE_DELL`ALTRO_MONDO
rubrica COSE DELL’ALTRO MONDO a cura di Francesca Lancini ma arrivano fino a 100 dollari per gli individui e a 10mila dollari per le organizzazioni. Per “propaganda” si intende “incitamento, opinioni positive e commenti che promuovono ai minori relazioni sessuali e famigliari non tradizionali”. È bandita “ogni informazione che possa causare danno alla salute o allo svi- Pietroburgo, seconda città russa e culla di cultura, parlare di omosessualità può costare caro. Il parlamento locale ha approvato una legge che vieta la “propaganda gay”, scatenando l’indignazione dei difensori dei diritti umani in patria e all’estero. Le multe previste per chi viola la nor- INCANTATORI IN CRISI Tempi duri per gli incantatori di serpenti in India. Per continuare a praticare questo lavoro informale, dovranno munirsi di microchip da inserire sotto la pelle del proprio rettile come targa di appartenenza. La legge indiana per la protezione degli animali selvatici vuole così impedirne la vendita o il contrabbando, come quello che rifornisce il redditizio mercato della medicina tradizionale cinese. Secondo un’indagine della Federazione di incantatori di serpenti del 2007, in India ci sono circa 800mila “professionisti senza licenza”, che possono essere condannati fino a sette anni di carcere. È evidente che questa legge sulla biodiversità non viene applicata con rigore. Pali Nath, 52 anni, è Getty Images / Barcroft Media / N. Halle’n Incantatore di serpenti. 36 uno dei pochi che ha deciso di mettersi in regola, facendo applicare il microchip (costo 20 dollari) a tutti e sette i suoi serpenti. «Sono sicuro che gli altri sono gelosi», afferma seduto in un quartiere degradato a mezz’ora da Delhi. «Alcuni sono senza lavoro, mentre io faccio soldi». Ma non così tanti. I gusti degli indiani sono cambiati da quando è esplosa la classe media. I bambini, che un tempo restavano a bocca aperta seguendo i movimenti del serpente a tempo di musica, ora gettano a malapena uno sguardo. Preferiscono rimanere concentrati sugli schermi dei loro Gameboy. «Stiamo perdendo la nostra cultura», commenta Nath sconsolato. Media, animalisti e governo si oppongono alla pratica di tenere rinchiusi i serpenti in un cesto piccolissimo: «Ma se li trattiamo come figli!», insiste l’incantatore. «Dormono con me e mangiano meglio di me». Sono ormai pochi coloro che chiamano gli incantatori negli spettacoli di matrimoni, compleanni e feste scolastiche. Forse il cobra, considerato un attributo del dio Shiva, non è più così venerato. «La gente istruita – continua Nath – sta perdendo la fede nei nostri 320 milioni di dei, ma gli dei e i serpenti sono sempre insieme. Stiamo prendendo la strada sbagliata. Ho sentito che il 2012 sarà l’ultimo anno della civiltà». Questione di punti di vista. luppo morale e spirituale dei minorenni, compreso il fatto di condurli a sviluppare la percezione deviata che i rapporti di matrimonio tradizionali e quelli non tradizionali devono essere considerati allo stesso modo dalla società”. Pare che questo provvedimento sia stato voluto dal partito di Putin Russia Unita e che ad esso si sia opposto, all’interno del parlamento di San Pietroburgo, solo il partito liberale Yabloko. Qualche mese prima, infatti, Dmitri Kozak, candidato regionale di Russia Unita, aveva ipotizzato una proposta di legge federale per vietare “la propaganda dell’omosessualità e della pedofilia”. Si preannunciano tempi bui nell’ex capitale degli zar: in base a questa legge si potranno colpire i club a tema per adolescenti e chiunque tratti argomenti legati all’omosessualità sui social network. Gli attivisti mettono in guardia dai rischi, sottolineando che queste misure violano la legge russa e internazionale. La vita degli adolescenti gay diventerà un inferno e per loro sarà ancor più difficile uscire allo scoperto per vivere serenamente la propria identità. «Questa strada porta dritto verso la discriminazione e la legittimazione della violenza», dichiarano i portavoce dell’organizzazione russa Coming Out. Intanto norme di questo tipo sono state confermate anche in altre due regioni. Sembrava essere passato molto tempo dall’epoca sovietica, quando a partire da Stalin l’omosessualità fu ritenuta illegale, ma non ci sono stati cambiamenti radicali. Nonostante dal 1993 essere gay non sia più reato, le discriminazioni sono continuate in tutta la Russia con il beneplacito della Chiesa ortodossa e dell’élite conservatrice. Quasi nessun personaggio pubblico, finora, si è dichiarato apertamente omosessuale. east . rivista europea di geopolitica RAZZISMO ALLA CANTONESE Una locusta gigante sorvola la skyline di Hong Kong terrorizzando i suoi cittadini. Non è un nuovo film di fantascienza, ma l’immagine pubblicitaria che un gruppo di hongkonghesi ha pagato affinché uscisse sul popolare quotidiano locale Apple Daily. L’insidioso insetto rappresenta i cugini cinesi del Continente, che ogni anno arrivano in massa nell’ex colonia britannica. A quindici anni dal ritorno di Hong Kong alla Cina, si registrano ostilità sempre più preoccupanti. Le due comunità condividono lingua scritta e cultura, ma si differenziano per dialetto parlato (mandarino in Cina e cantonese a Hong Kong), sistema politico, standard economici e stili di vita. A Hong Kong lo scorso anno sono arrivati dalle altre regioni cinesi 28 milioni di turisti, un numero che supera di quattro volte la popolazione della metropoli. Una delle ragioni che attira questo flusso è lo shopping di lusso a prezzi tax free. Secondo l’antropologo Gordon Mathews, dell’università cinese di Hong Kong, ciò produce invidia fra i residenti: «Trent’anni fa quelli del Continente erano considerati dei bifolchi. Adesso, invece, ne arrivano di ricchissimi e pronti a investire». Ma l’idea del cinese “rude”, seppur più benestante, è dura a morire. Lo scorso gennaio è stato fatto girare su internet un video in cui una ragazza cinese mangiava noodle in metropolitana, cosa proibita nella penisola. L’opinione che i cinesi non badino a igiene e regole altrui si è diffusa a macchia d’olio. Un altro motivo di attrito è costituito dal “turismo delle nascite”. Negli ultimi dieci anni il numero di madri che è andato a partorire a Hong Kong è cresciuto notevolmente. Nel 2010 la metà dei bambini nati qui era di coppie emigrate per il tempo numero 41 . aprile 2012 Bloomberg via Getty Images / J. Favre MULTE RUSSE CONTRO I GAY A San Fila di cinesi continentali di fronte allo store di Louis Vuitton.. del parto. Questi neonati acquisiscono il diritto di vivere e lavorare in città, oltre a un passaporto che permette loro di viaggiare più facilmente all’estero. Molti locali si oppongono, propagandando l’idea che questo fenomeno metta a dura prova il sistema sanitario cittadino e a rischio la vita delle madri residenti. Nessuno, però, si preoccupa di spiegare che il tasso di fertilità di Hong Kong è uno dei più bassi al mondo (0,94 figli per donna) e che l’immigrazione dalla Repubblica Popolare contribuisce alla costante crescita della popolazione. LA LINGUA DEL FUTURO Inglese o mandarino: che lingua parleranno le future generazioni in un mondo sempre più globalizzato? L’inglese ha dominato le comunicazioni dell’ultimo secolo, ma ora è sfidato dall’influenza crescente del mandarino, la lingua ufficiale cinese. Non è detto, però, che quest’ultimo si affermerà facilmente, perché nel suo stesso “cortile”, il Sudest asiatico, si registrano delle resistenze. Dalla città di Johor Bahru, estremo Sud della Malesia, ogni giorno 15mila bambini partono per andare a studiare l’inglese nella vicina Singapore. I loro genitori ritengono che da grandi avranno più opportunità di la- voro, soprattutto nel settore dell’information technology. Circa tre quarti della popolazione di Singapore è di origine cinese, ma l’inglese rimane una delle lingue nazionali ed è ampiamente diffuso. Secondo molti, ciò avrebbe aiutato la città Stato a guadagnarsi il titolo di luogo dove è più facile fare affari. Qualcosa, tuttavia, sta cambiando. Negli ultimi anni sono stati promossi corsi di mandarino nelle scuole economiche. La Cina sta diventando il più importante partner commerciale per i Paesi asiatici. Un imprenditore multimediale afferma che il cinese prevarrà sull’inglese, quando la maggior parte degli scambi commerciali saranno eseguiti col renminbi anziché con il dollaro. Manoy Vohra, direttore per l’Asia dell’Economist Intelligence Unit, è meno drastico: «Persino le aziende in Cina, che preferiscono operare in cinese, stanno cercando manager che parlino sia mandarino che inglese, avendo l’intenzione di espandersi all’estero». Il bilinguismo potrebbe trionfare in Asia. Ma in Vietnam, che la Cina ha tentato di invadere per duemila anni, non ne vogliono proprio sapere di imparare il mandarino. Meglio l’inglese, la lingua di un nemico sconfitto. E poi Ho Chi Minh era stato chiaro: «Bisogna distinguere gli imperialisti americani che bombardano il Vietnam dal popolo americano». 37