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COSE DELL’ALTRO MONDO a cura di Francesca Lancini
ma arrivano fino a 100 dollari per gli individui e a 10mila dollari per le organizzazioni. Per “propaganda” si intende “incitamento, opinioni positive e commenti
che promuovono ai minori relazioni sessuali e famigliari non tradizionali”.
È bandita “ogni informazione che possa causare danno alla salute o allo svi-
Pietroburgo, seconda città russa e culla di
cultura, parlare di omosessualità può costare caro. Il parlamento locale ha approvato una legge che vieta la “propaganda
gay”, scatenando l’indignazione dei difensori dei diritti umani in patria e all’estero. Le multe previste per chi viola la nor-
INCANTATORI IN CRISI Tempi duri per
gli incantatori di serpenti in India.
Per continuare a praticare questo lavoro informale, dovranno munirsi di microchip da inserire sotto la pelle del proprio
rettile come targa di appartenenza.
La legge indiana per la protezione degli animali selvatici vuole così impedirne
la vendita o il contrabbando, come quello che rifornisce il redditizio mercato della medicina tradizionale cinese. Secondo
un’indagine della Federazione di incantatori di serpenti del 2007, in India ci sono circa 800mila “professionisti senza licenza”, che possono essere condannati
fino a sette anni di carcere. È evidente che
questa legge sulla biodiversità non viene
applicata con rigore. Pali Nath, 52 anni, è
Getty Images / Barcroft Media / N. Halle’n
Incantatore
di serpenti.
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uno dei pochi che ha deciso di mettersi in
regola, facendo applicare il microchip (costo 20 dollari) a tutti e sette i suoi serpenti. «Sono sicuro che gli altri sono gelosi»,
afferma seduto in un quartiere degradato a mezz’ora da Delhi. «Alcuni sono senza lavoro, mentre io faccio soldi». Ma non
così tanti. I gusti degli indiani sono cambiati da quando è esplosa la classe media. I bambini, che un tempo restavano a
bocca aperta seguendo i movimenti del
serpente a tempo di musica, ora gettano
a malapena uno sguardo. Preferiscono rimanere concentrati sugli schermi dei loro Gameboy. «Stiamo perdendo la nostra
cultura», commenta Nath sconsolato.
Media, animalisti e governo si oppongono alla pratica di tenere rinchiusi i serpenti in un cesto piccolissimo: «Ma se li
trattiamo come figli!», insiste l’incantatore. «Dormono con me e mangiano meglio
di me». Sono ormai pochi coloro che chiamano gli incantatori negli spettacoli di
matrimoni, compleanni e feste scolastiche. Forse il cobra, considerato un attributo del dio Shiva, non è più così venerato. «La gente istruita – continua Nath –
sta perdendo la fede nei nostri 320 milioni di dei, ma gli dei e i serpenti sono sempre insieme. Stiamo prendendo la strada
sbagliata. Ho sentito che il 2012 sarà l’ultimo anno della civiltà». Questione di
punti di vista.
luppo morale e spirituale dei minorenni,
compreso il fatto di condurli a sviluppare
la percezione deviata che i rapporti di
matrimonio tradizionali e quelli non tradizionali devono essere considerati allo
stesso modo dalla società”. Pare che
questo provvedimento sia stato voluto
dal partito di Putin Russia Unita e che ad
esso si sia opposto, all’interno del parlamento di San Pietroburgo, solo il partito
liberale Yabloko. Qualche mese prima, infatti, Dmitri Kozak, candidato regionale
di Russia Unita, aveva ipotizzato una proposta di legge federale per vietare “la
propaganda dell’omosessualità e della
pedofilia”. Si preannunciano tempi bui
nell’ex capitale degli zar: in base a questa
legge si potranno colpire i club a tema per
adolescenti e chiunque tratti argomenti
legati all’omosessualità sui social network. Gli attivisti mettono in guardia dai
rischi, sottolineando che queste misure
violano la legge russa e internazionale. La
vita degli adolescenti gay diventerà un inferno e per loro sarà ancor più difficile
uscire allo scoperto per vivere serenamente la propria identità.
«Questa strada porta dritto verso la discriminazione e la legittimazione della
violenza», dichiarano i portavoce dell’organizzazione russa Coming Out. Intanto
norme di questo tipo sono state confermate anche in altre due regioni. Sembrava essere passato molto tempo dall’epoca sovietica, quando a partire da Stalin
l’omosessualità fu ritenuta illegale, ma
non ci sono stati cambiamenti radicali.
Nonostante dal 1993 essere gay non sia
più reato, le discriminazioni sono continuate in tutta la Russia con il beneplacito della Chiesa ortodossa e dell’élite conservatrice. Quasi nessun personaggio
pubblico, finora, si è dichiarato apertamente omosessuale.
east . rivista europea di geopolitica
RAZZISMO ALLA CANTONESE Una
locusta gigante sorvola la skyline di Hong
Kong terrorizzando i suoi cittadini. Non è
un nuovo film di fantascienza, ma l’immagine pubblicitaria che un gruppo di hongkonghesi ha pagato affinché uscisse sul
popolare quotidiano locale Apple Daily.
L’insidioso insetto rappresenta i cugini cinesi del Continente, che ogni anno arrivano in massa nell’ex colonia britannica.
A quindici anni dal ritorno di Hong
Kong alla Cina, si registrano ostilità sempre più preoccupanti. Le due comunità
condividono lingua scritta e cultura, ma
si differenziano per dialetto parlato
(mandarino in Cina e cantonese a Hong
Kong), sistema politico, standard economici e stili di vita. A Hong Kong lo scorso
anno sono arrivati dalle altre regioni cinesi 28 milioni di turisti, un numero che supera di quattro volte la popolazione della metropoli. Una delle ragioni che attira
questo flusso è lo shopping di lusso a
prezzi tax free.
Secondo l’antropologo Gordon Mathews, dell’università cinese di Hong
Kong, ciò produce invidia fra i residenti:
«Trent’anni fa quelli del Continente erano considerati dei bifolchi. Adesso, invece, ne arrivano di ricchissimi e pronti a investire». Ma l’idea del cinese “rude”, seppur più benestante, è dura a morire.
Lo scorso gennaio è stato fatto girare
su internet un video in cui una ragazza cinese mangiava noodle in metropolitana,
cosa proibita nella penisola. L’opinione
che i cinesi non badino a igiene e regole
altrui si è diffusa a macchia d’olio. Un altro motivo di attrito è costituito dal “turismo delle nascite”. Negli ultimi dieci anni il numero di madri che è andato a partorire a Hong Kong è cresciuto notevolmente. Nel 2010 la metà dei bambini nati qui era di coppie emigrate per il tempo
numero 41 . aprile 2012
Bloomberg via Getty Images / J. Favre
MULTE RUSSE CONTRO I GAY A San
Fila di cinesi continentali di fronte
allo store di Louis Vuitton..
del parto. Questi neonati acquisiscono il
diritto di vivere e lavorare in città, oltre a
un passaporto che permette loro di viaggiare più facilmente all’estero. Molti locali si oppongono, propagandando l’idea
che questo fenomeno metta a dura prova il sistema sanitario cittadino e a rischio
la vita delle madri residenti. Nessuno, però, si preoccupa di spiegare che il tasso
di fertilità di Hong Kong è uno dei più
bassi al mondo (0,94 figli per donna) e
che l’immigrazione dalla Repubblica Popolare contribuisce alla costante crescita della popolazione.
LA LINGUA DEL FUTURO Inglese o
mandarino: che lingua parleranno le future generazioni in un mondo sempre più
globalizzato? L’inglese ha dominato le
comunicazioni dell’ultimo secolo, ma ora
è sfidato dall’influenza crescente del
mandarino, la lingua ufficiale cinese.
Non è detto, però, che quest’ultimo si
affermerà facilmente, perché nel suo
stesso “cortile”, il Sudest asiatico, si registrano delle resistenze. Dalla città di
Johor Bahru, estremo Sud della Malesia,
ogni giorno 15mila bambini partono per
andare a studiare l’inglese nella vicina
Singapore. I loro genitori ritengono che
da grandi avranno più opportunità di la-
voro, soprattutto nel settore dell’information technology. Circa tre quarti della popolazione di Singapore è di origine
cinese, ma l’inglese rimane una delle lingue nazionali ed è ampiamente diffuso.
Secondo molti, ciò avrebbe aiutato la città Stato a guadagnarsi il titolo di luogo
dove è più facile fare affari. Qualcosa, tuttavia, sta cambiando. Negli ultimi anni
sono stati promossi corsi di mandarino
nelle scuole economiche. La Cina sta diventando il più importante partner commerciale per i Paesi asiatici. Un imprenditore multimediale afferma che il cinese
prevarrà sull’inglese, quando la maggior
parte degli scambi commerciali saranno
eseguiti col renminbi anziché con il dollaro. Manoy Vohra, direttore per l’Asia
dell’Economist Intelligence Unit, è meno drastico: «Persino le aziende in Cina,
che preferiscono operare in cinese, stanno cercando manager che parlino sia
mandarino che inglese, avendo l’intenzione di espandersi all’estero». Il bilinguismo potrebbe trionfare in Asia. Ma in
Vietnam, che la Cina ha tentato di invadere per duemila anni, non ne vogliono proprio sapere di imparare il mandarino. Meglio l’inglese, la lingua di un nemico sconfitto. E poi Ho Chi Minh era stato chiaro:
«Bisogna distinguere gli imperialisti
americani che bombardano il Vietnam
dal popolo americano».
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