APT Piano di Prevenzione della Corruzione triennale
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APT Piano di Prevenzione della Corruzione triennale
PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2017-2019 PREMESSA Il presente documento costituisce il Piano di prevenzione della corruzione adottato dall’Azienda Provinciale Trasporti SpA, in attuazione della L. 06/11/2012 n. 190 (di seguito L. 190/2012), avente ad oggetto “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione”. Il D.Lgs. 25/05/2016 n. 97 definisce chiaramente i soggetti tenuti all’adozione di misure di prevenzione della corruzione e prevede che alle società in controllo pubblico si applichi la medesima disciplina sulla trasparenza prevista per le pubbliche amministrazioni, con riguardo sia all’organizzazione sia all’attività svolta, in quanto compatibile. Il D.Lgs. 97/2016 ha fornito ulteriori indicazioni sul contenuto del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione. In particolare, il Piano deve prevedere necessariamente gli obiettivi strategici per il contrasto alla corruzione fissati dall’Organo di indirizzo. Il Consiglio di Amministrazione di APT, nella seduta del 16.01.2017, ha indicato i seguenti obiettivi strategici: - mantenimento di un’elevata attenzione dell’ambito della trasparenza; - ulteriori controlli per le diverse fasi delle procedure di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda quel materiale di consumo acquisito in assenza di procedure concorsuali, dati gli importi singolarmente non rilevanti. APT SpA attua e sviluppa un sistema di prevenzione e monitoraggio dei comportamenti e degli illeciti fondato sull’adozione del Modello Organizzativo e del Codice Etico ex D.Lgs. 231/2001, integrato ai sensi della L. 190/2012, così come previsto dal proprio Piano di prevenzione della corruzione 2016 – 2018. Il Piano Nazionale Anticorruzione sancisce che, per la parte relativa alla prevenzione della corruzione, “al fine di dare attuazione alle norme contenute nella L. 190/2012 gli enti pubblici economici e gli enti di diritto privato in controllo pubblico, di livello nazionale o regionale/locale, sono tenuti ad introdurre e ad implementare adeguate misure organizzative e gestionali. Per evitare inutili ridondanze, qualora questi enti adottino già modelli di organizzazione e gestione del rischio sulla base del D.Lgs. 231/2001 nella propria azione di prevenzione della corruzione, possono fare perno su di essi, ma estendendone l’ambito di applicazione non solo ai reati contro la Pubblica Amministrazione previsti dal D.Lgs. 231/2001, ma anche a tutti quelli considerati dalla L. 190/2012, dal lato attivo e passivo, anche in relazione al tipo di attività svolta dall’ente (società strumentali/società di interesse generale). Tali parti dei Modelli di Organizzazione e Gestione, integrate ai sensi della L. 190/2012 e denominati Piani di Prevenzione della Corruzione, devono essere trasmessi alle amministrazioni pubbliche vigilanti ed essere pubblicati sul sito.” IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il Responsabile della prevenzione della corruzione, nominato dal Consiglio di Amministrazione in data 31.10.2014, è l’Ing. Vincenzo Milanese, Presidente dell’Organismo di Vigilanza. Il Responsabile della Trasparenza in APT è l’Ing. Roberto Bassanese, Direttore della società. Il soggetto responsabile dell’inserimento e dell’aggiornamento annuale degli elementi identificativi della Stazione Appaltante (RASA) è, per APT, l’Ing. Giulio Salateo. In ottemperanza all’art. 41 del D.Lgs. 97/2016 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato che, a far data dal 01.02.2017, il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza di APT sia l’Ing. Roberto Bassanese. Compiti inerenti l’esercizio della funzione di Responsabile della Prevenzione della Corruzione sono: - elaborare la proposta di Piano Triennale per la prevenzione della corruzione – e/o delle variazioni necessarie al Piano precedente – entro il 31 gennaio di ogni anno, da adottarsi con deliberazione del Consiglio di Amministrazione. Il Piano viene trasmesso alla Provincia di Gorizia e viene pubblicato sul sito istituzionale; - individuare e definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti al rischio corruzione; - verificare l’efficace attuazione del Piano e la sua idoneità, nonché proporre la modifica dello stesso quando siano accertate violazioni delle prescrizioni, ovvero quando intervengano mutamenti nell’organizzazione o nell’attività della società; - verificare, d’intesa con i Responsabili di funzione, ove se ne ravvisi la necessità, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio di corruzione; la rotazione non si applica per le figure infungibili; - individuare il personale da inserire nei programmi di formazione sui temi dell’etica e della legalità; - vigilare sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi (art. 1 L. 190/2012 e art. 15 D.Lgs. 39/2013); - elaborare la relazione annuale sull’attività svolta ed assicurarne la pubblicazione; - elaborare proposte di azioni correttive per l’eliminazione delle criticità emerse nel monitoraggio dei processi aziendali, con riferimento alle attività individuate dal presente Piano quali a più alto rischio di corruzione. La Legge n. 190/2012 prevede che in caso di commissione, all’interno di APT SpA, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, il Responsabile per la prevenzione della corruzione risponde ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 165/2001, nonché sul piano disciplinare, oltre che per il danno erariale ed all’immagine della società, salvo che provi tutte le seguenti circostanze: - di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano della prevenzione della corruzione; - di aver verificato, in accordo con i Responsabili di funzione aziendale, la rotazione degli incarichi degli uffici esposti al rischio corruzione; - di aver individuato il personale da formare sui temi dell’etica e della legalità; - di aver vigilato sul funzionamento e sull’osservanza del Piano. La sanzione disciplinare a carico del Responsabile della prevenzione della corruzione non può essere inferiore alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di un mese ad un massimo di sei mesi. In caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano, il Responsabile della prevenzione della corruzione risponde ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 165/2001 nonchè, per omesso controllo, sul piano disciplinare. Il D.Lgs. n. 97/2016 prevede l’esclusione dall’imputazione di responsabilità del RPCT, qualora questo possa provare di aver comunicato agli uffici le misure da adottare e le relative modalità e di avere vigilato sull’osservanza del Piano. Le norme sanzionatorie appaiono direttamente applicabili per le Amministrazioni Pubbliche; per APT dovranno essere applicate coordinandole con il Modello di Organizzazione aziendale. CODICE ETICO E SISTEMA SANZIONATORIO Parte integrante e fondamentale del Modello Organizzativo è il Codice Etico che orienta, con previsioni di indirizzo e regole di principio, il comportamento dei dipendenti, dirigenti e collaboratori della Società. Tali regole sono poi sviluppate e declinate nell’ambito delle procedure previste dalle varie parti speciali. I contenuti del Codice Etico prevedono indicazioni che risultano fondamentali per la prevenzione dei fenomeni corruttivi. La violazione o l’inosservanza delle disposizioni contenute nel Codice Etico e nel Piano per la prevenzione della corruzione vengono perseguite secondo il sistema sanzionatorio coordinato con le previsioni normative peculiari del settore Autoferrotranvieri (All. A R.D. 148/1931). REFERENTI DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE Il legislatore ha inteso concentrare in un unico soggetto, il Responsabile della prevenzione della corruzione, le iniziative e le responsabilità del sistema di prevenzione della corruzione, tuttavia questo intento deve confrontarsi con l’oggettiva complessità organizzativa nella quale si trova ad operare. A tale riguardo, il Dipartimento della Funzione Pubblica con la circolare n. 1 del 2013 ha riconosciuto al Responsabile la facoltà di individuare dei Referenti che collaborino all’assolvimento degli obblighi imposti dalla legge e declinati nel Piano di prevenzione della corruzione. I Referenti sono soggetti proattivi che devono fungere da punti di riferimento per l’attuazione ed il monitoraggio delle attività anticorruzione. Uno degli impegni primari loro assegnati consiste nell’assolvimento dei compiti di comunicazione/informazione al Responsabile della prevenzione della corruzione, sia ai fini dell’aggiornamento del Piano sia della tempestiva segnalazione in merito a rischi incombenti. Sono previsti obblighi di informazione nei confronti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione da parte dei Responsabili degli uffici; tutto il personale è invitato a dare allo stesso la necessaria collaborazione. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione si avvale del supporto della Segreteria Tecnica. La realtà organizzativa di APT rende indispensabile individuare dei referenti del RTPC, che si ritiene opportuno identificare nei seguenti soggetti: - Direttore di Esercizio/Vicario del Direttore di Esercizio; - Capi area. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA’ A MAGGIOR RISCHIO DI CORRUZIONE Le attività a maggior rischio di corruzione sono individuate dando prioritaria rilevanza alle ipotesi previste dal comma 16 dell’art. 1 della L. 190/2012 ed in particolare le seguenti: - affidamento lavori, servizi e forniture, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di cui al D.Lgs. 50/2016 e s.m.i.; - conferimento di incarichi; - concessione di sponsorizzazioni per finalità culturali, sportive, sociali e del tempo libero; - concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera. Viste le considerazioni già riepilogate in premessa, relativamente alla possibilità di avvalersi di quanto già presente nel Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 (integrandolo ove necessario rispetto alla normativa anticorruzione), l’Azienda ha ritenuto valido il prospetto di valutazione dei livelli di rischio di cui a pagina 19 del citato Modello (richiamato negli allegati al presente Piano), nonché le disposizioni già riportate nelle Parti Speciali “Reati contro la Pubblica Amministrazione” e “Reati societari” e nelle correlate Schede di attività. E’ stato comunque ritenuto opportuno richiamare in questo Piano gli allegati regolamenti in merito agli approvvigionamenti, alla selezione del personale, al conferimento di incarichi ed alla concessione di sponsorizzazioni, in quanto attività particolarmente “sensibili” ed individuate come tali anche dal Piano Nazionale Anticorruzione. CONFLITTO DI INTERESSI L’art. 1 c.41 della L. 190/2012 ha introdotto l’art. 6 bis nella L. 241/1990, rubricato “Conflitto di interessi”, ai sensi del quale “Il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitti di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale.” Tutti i dipendenti devono astenersi dal partecipare all’adozione di decisioni o dallo svolgere attività inerenti le proprie mansioni, qualora vi sia una situazione di conflitto di interessi, anche potenziale, con interessi propri, del coniuge o di conviventi, di parenti ed affini entro il secondo grado, oppure di persone con le quali abbiano rapporti di frequentazione abituale, di soggetti od organizzazioni di cui siano tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui siano amministratori o gerenti o dirigenti. La situazione di conflitto di interesse deve essere comunicata al proprio Responsabile di funzione, il quale deve valutare la situazione sottoposta alla sua attenzione e deve rispondere per iscritto al dipendente medesimo, sollevandolo dall’incarico oppure motivando espressamente le ragioni che consentono ugualmente l’espletamento dell’attività da parte di quel dipendente. Qualora il conflitto riguardi il Direttore di Esercizio o un Responsabile di funzione, le iniziative da assumere saranno valutate dal Responsabile della prevenzione della corruzione o dal Presidente del Consiglio di Amministrazione. Mediante Ordine di Servizio verrà data adeguata conoscenza a tutto il personale dell’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse e delle conseguenze scaturenti dalla violazione di tale obbligo. Tale obbligo di astensione sarà altresì oggetto delle iniziative formative contemplate nel Piano. OSSERVANZA DELLE NORME IN MATERIA DI INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione ha verificato l’adempimento da parte della Presidente – Amministratore Delegato e del Direttore di quanto previsto dall’art. 20 del D.Lgs. 39/2013. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione ha inoltre provveduto a verificare, in base agli atti conosciuti e conoscibili, la correttezza delle dichiarazioni previste dal suddetto Decreto. La verifica effettuata viene considerata adeguata. TRASPARENZA La trasparenza, come strutturata nella L. 190/2012, rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per una migliore efficienza dell’azione amministrativa. La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni e si realizza attraverso la pubblicazione, in formato aperto, di atti, dati ed informazioni sui siti web. Il D.Lgs. 33/2013, di attuazione della delega contenuta nella L. 190/2012, novellato dal D.Lgs. n. 97/2016, attua il riordino della disciplina in tema di pubblicità e trasparenza come disposto dalla medesima legge; il citato decreto legislativo, da un lato, rappresenta un’opera di “codificazione” degli obblighi di pubblicazione che gravano sulle pubbliche amministrazioni e, dall’altro, individua una serie di misure volte a dare a questi obblighi una sicura effettività. Tra le principali innovazioni di cui al D.Lgs. 33/2013 si cita l’obbligo di un’apposita sezione del sito web, denominata “Società trasparente”, e si individuano le informazioni e i dati che devono essere pubblicati. Le informazioni da pubblicare sono trasmesse dai Capi ufficio alla Responsabile delle Relazioni Pubbliche, che provvede alla pubblicazione sul sito web di APT nella sezione “Società trasparente.” Il Piano Nazionale Anticorruzione 2016 (Delibera ANAC n. 831 del 3 agosto 2016) prevede che l’individuazione delle modalità di attuazione della trasparenza non sia oggetto di un separato atto, ma sia parte integrante del PTPC come “apposita sezione”. Dalla home page del sito istituzionale (www.aptgorizia.it), cliccando alla voce Azienda – Società trasparente, l’utente potrà visualizzare i seguenti contenuti: Disposizioni generali, in cui sono riportate le norme relative alla disciplina giuridica dei rapporti collettivi di lavoro ed il trattamento giuridico ed economico del personale (R.D. 148/1931) ed il Codice Etico di APT; Organizzazione, in cui sono riportati gli organi di indirizzo politico – amministrativo ai vertici, curriculum vitae, compenso, dichiarazione relativa ai diritti reali, copia dell’ultima dichiarazione dei redditi; le stesse informazioni sono riportate per il personale con qualifica dirigenziale; le dichiarazioni di insussistenza di cause di inconferibilità ed incompatibilità art. 20 D.Lgs. n. 39/2013; le dichiarazioni di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 33/2013 (comma 1 punti : “a) l'atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo; b) il curriculum; c) i compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici; d) i dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti; e) gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l'indicazione dei compensi spettanti; f) le dichiarazioni di cui all'articolo 2, della legge 5 luglio 1982, n. 441, nonche' le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell'organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 7)”; Consulenti e collaboratori, in cui è riportato l’elenco dei consulenti e collaboratori, l’incarico assegnato ed il compenso, il curriculum e le modalità di scelta; Personale, in cui è riportato l’organigramma aziendale con il dettaglio delle funzioni; Bandi di concorso, è possibile accedere alla pagina “Bandi di concorso” dove sono riportate le informazioni relative ai concorsi pubblici ed alle selezioni pubbliche per l’assunzione di personale; Enti controllati; Bandi di gara e contratti, dove è riportato l’archivio dei bandi di gara e contratti; sono inoltre reperibili i bandi ed i dati delle gare in corso; Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici, in cui è riportato il Regolamento per la concessione di contributi; nella pagina “Altri contenuti” è riportata l’indicazione delle sovvenzioni, dei contributi e delle sponsorizzazioni concesse; Bilanci, in cui sono riportati integralmente gli ultimi Bilanci di Esercizio; nelle relazioni sulla gestione sono indicate le informazioni sul personale, compresi i dati sui tassi di assenza; sono inoltre riportati i bilanci socio – ambientali di APT; Beni immobili e gestione patrimoniale, in cui è riportato il patrimonio immobiliare con i dati identificativi ed i contratti di locazione per le strutture in affitto; Servizi erogati, in chi è riportata la Carta dei Servizi con gli standard di qualità; Accesso agli atti; Altri contenuti – corruzione, in cui sono riportate le nomine del Responsabile della prevenzione della corruzione e del Responsabile della trasparenza, il Piano della prevenzione della corruzione e la Relazione annuale del RPC, l’individuazione delle sovvenzioni, dei contributi e delle sponsorizzazioni concesse; Adempimenti Legge 190/2012, dove sono indicate tutte le informazioni concernenti i CIG acquisiti da APT relativi a lavori, servizi e forniture, suddivisi nei vari periodi. MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO DEL PIANO Il monitoraggio sull’attuazione delle azioni indicate nel presente Piano avviene, con cadenza annuale, con le modalità di seguito indicate: - entro il 15 novembre di ogni anno i Responsabili di funzione informano il Responsabile per la prevenzione della corruzione sullo stato di attuazione delle azioni di rispettiva competenza; - entro il 15 dicembre di ogni anno il Responsabile per la prevenzione della corruzione redige una relazione di rendiconto sullo stato di attuazione e sull’efficacia delle misure indicate nel Piano. La relazione, redatta in conformità alle disposizioni dettate dal Piano Nazionale Anticorruzione, è trasmessa all’organo di indirizzo politico ed è pubblicata sul sito internet aziendale. Il monitoraggio può avvenire anche in corso d’anno, in relazione ad eventuali circostanze sopravvenute ritenute rilevanti dal Responsabile per la prevenzione della corruzione. L’aggiornamento del presente Piano avviene con cadenza annuale ed ha oggetto i contenuti di seguito indicati: - individuazione dei processi a rischio; - individuazione, per ciascun processo, dei possibili rischi; - individuazione, per ciascun processo, delle azioni di prevenzione; - ogni altro contenuto individuato dal Responsabile della Prevenzione della corruzione. L’aggiornamento può avvenire anche in corso d’anno, qualora reso necessario da eventuali adeguamenti a disposizioni normative, dalla riorganizzazione di processi o funzioni o da altre circostanze ritenute rilevanti dal Responsabile per la prevenzione della corruzione. In termini di aggiornamento del Piano per il Triennio 2017 – 2019 si evidenzia: - Analisi del contesto: Le dinamiche socio – territoriali nell’area di attività di APT non evidenziano criticità significative relativamente alla corruzione; questo non significa che l’Azienda possa abbassare il livello di attenzione, ma prendere atto che esiste tuttora un livello di controllo sociale significativo e favorevole (verificabile anche nei contenuti livelli di evasione del pagamento del biglietto). L’analisi è supportata dai dati contenuti nelle relazioni periodiche sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica, e da quanto espresso dal Presidente dell’ANAC durante la sua visita nelle Regione Friuli Venezia Giulia il 26.11.2015. Relativamente al contesto interno si prende atto che non esistono casi giudiziari o altri episodi di corruzione o cattiva gestione accaduti in passato in APT. Non risultano inoltre ricorsi amministrativi in tema di affidamento di contratti pubblici e neanche emergono reclami dalle indagini di customer satisfaction (l’Azienda è certificata in Qualità, Ambiente, Sicurezza), che consentono di indirizzare l’attenzione su fenomeni di cattiva gestione. - Mappatura dei processi – Valutazione del rischio: Il Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 adottato da APT effettua una adeguata analisi dei processi organizzativi e di valutazione del rischio. - Trattamento del rischio: All’interno del Modello Organizzativo vengono individuate le misure di prevenzione della corruzione sulla base delle priorità emerse in sede di valutazione degli eventi rischiosi, indicando una corretta pianificazione della stessa. - Area di rischio contratti – Corruzione in danno della società: I rischi relativi alla corruzione nella gestione dei contratti ed il loro trattamento sono analizzati nel Modello Organizzativo, con particolare attenzione alla corruzione in favore ed in danno della società. ROTAZIONE Nel corso dell’anno 2016 è cambiato l’Amministratore Delegato ed è stato nominato un nuovo Direttore, è stata quindi attuata un’importante rotazione. Tenendo conto di questo e anche in ragione delle ridotte dimensioni e del numero limitato di personale amministrativo operante al suo interno, APT ritiene che una ulteriore rotazione del personale causerebbe inefficienza. Ritiene di avvalersi della misura alternativa della distinzione delle competenze, attribuendo a soggetti diversi il compito di a) svolgere istruttorie, accertamenti e fare proposta; b) adottare le decisioni; c) attuare le decisioni prese; d) effettuare le verifiche. WHISTLEBLOWING La L. 190/2012 ha introdotto l’art. 54 bis nel D.Lgs. 165/2001, prevedendo la tutela del dipendente che segnala violazioni o irregolarità commesse in danno dell’Amministrazione di appartenenza. L’ANAC, con Determinazione n. 6/2015, ha ritenuto che, in mancanza di una specifica previsione normativa relativa alla tutela dei dipendenti che segnalano condotte illecite negli Enti di diritto privato in controllo pubblico, le Amministrazioni controllanti e vigilanti promuovano, da parte dei suddetti Enti, l’adozione di misure di tutela analoghe a quelle previste nelle Linee Guida adottate in materia da ANAC. Il predetto orientamento è stato confermato con determinazione n. 8/2015 in ordine alla tutela del dipendente che segnala illeciti nelle società. APT ritiene opportuno, nel corso del 2017, intervenire per armonizzare il sistema attualmente previsto per la gestione delle segnalazioni da parte dei dipendenti con quanto indicato da ANAC. APT assicura fin d’ora la riservatezza dell’identità di chi si espone in prima persona fin dalla ricezione della segnalazione ed in ogni fase successiva. Naturalmente la garanzia di riservatezza presuppone che il segnalante renda nota la propria identità. APT accorda la protezione da ritorsioni del segnalante che denuncia “in buona fede”. Non sono meritevoli di tutela le segnalazioni fondate su meri sospetti o voci o che integrano una ipotesi di reato di calunnia o diffamazione. Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 30/01/2017 Documenti allegati al presente Piano: - Analisi dei rischi; - Codice Etico (pagg. 6-15 Modello Organizzativo); - Sistema sanzionatorio ex D.Lgs. 231/2001 (pagg. 23-26 Modello Organizzativo); - Piano annuale della formazione ex L. 190/2012; - Regolamento Interno Approvvigionamenti (dd. 05/12/2016); - Criteri e modalità per il conferimento di incarichi in APT SpA (dd. 25/02/2009); - Criteri e modalità per il reclutamento del personale in APT SpA (dd. 23/11/2015); - Regolamento per la concessione di sponsorizzazioni a sostegno di associazioni e sodalizi aventi finalità culturali, sportive, sociali e del tempo libero da parte dell’Azienda Provinciale Trasporti SpA. (dd. 20.01.2015).