Relazione Laboratorio didattico “Fumetto”

Transcript

Relazione Laboratorio didattico “Fumetto”
Relazione
Argomento: fumetto
Qual è l'attività: la classe 2I ha svolto un lavoro di gruppo in laboratorio. Ogni
gruppo doveva inventare una storia e scriverla sotto forma di fumetto. La
classe era in 4/5 gruppi.
Chi la propone: la professoressa di lettere, Stefania Chiara .
A chi è rivolta: agli alunni di seconda media
Quando si svolge: durante le ore di laboratorio di sabato
Per quanto tempo: per circa due mesi
Dove: a scuola ,nel laboratorio di informatica
Scopo: far lavorare i ragazzi in gruppo e far imparare loro la struttura di un
fumetto
Parti positive:la classe è riuscita a lavorare bene in gruppo perchè andavano
tutti d'accordo e perchè ognuno riuscì ad esprimere le proprie idee.
Parti negative: alcuni gruppi hanno avuto problemi con il computer in
laboratorio, e quindi hanno dovuto rifare tutto il lavoro che era quasi concluso.
Commento personale: questo tipo di progetto ha reso più unita la 2I ed è
stata un'esperienza molto divertente, soprattutto in gruppi che hanno
realizzato un fumetto comico.
Laboratorio didattico “Fumetto”
Premessa
La classe 2I della scuola media di Ghedi ha svolto un progetto didattico sul
fumetto, nell'anno scolastico 2013/2014. Il lavoro è stato eseguito per circa
due mesi: i ragazzi sono andati in laboratorio di informatica più o meno tutti i
sabati. Dopo un certo periodo,ogni gruppo si è incontrato fuori dalla scuola
per finire il lavoro iniziato. L'idea del fumetto è stata della professoressa di
lettere, Stefania Chiara, con lo scopo di far lavorare i ragazzi in gruppo e far
capire loro la struttura di un fumetto.
Esposizione dei risultati
L'attività era divisa in due fasi:
-nella prima fase i gruppi sono stati in classe a scrivere un racconto di genere
libero, inventato da loro. Questa fase è durata per un paio di lezioni. Sono
stati elaborati testi di differente genere: horror, di fantascienza, comicofantasy.
-nella seconda fase la classe si è recata in laboratorio di informatica e sul
computer, con l'aiuto di un sito che si chiama “Tondoo”, ha creato un fumetto.
Innanzi tutto il racconto è stato suddiviso in sequenze e ad ogni componente
di ciascun gruppo, ne è stata assegnata una.
Tondoo è un sito per ragazzi in cui prima si scelgono il numero di vignette da
inserire nella pagina, poi si scelgono il luogo e i personaggi proposti; se i
personaggi non sono adatti al fumetto da realizzare,li si possono creare.
Infine si scelgono le nuvolette e si inseriscono le battute.
Per scrivere il fumetto quasi tutti i gruppi hanno impiegato un mesetto.
Analisi dei risultati
Dal punto di vista di tutta la classe, quasi tutti gli elementi sono positivi perché
andavano d'accordo e cercavano di condividere le stesse idee. Però, in un
gruppo ci sono stati disaccordi sul progetto e sono stati presentati due lavori
anziché uno. La professoressa Chiara, nonostante questo, è stata fiera dei
lavori e del loro modo di lavorare in gruppo.
La classe è stata felice di svolgere questo progetto perché è stata una
attività nuova per loro e in questo lavoro non dovevano seguire le indicazioni
dell'insegnante, ma decidere da soli cosa fare e il genere di racconto da
scrivere.
Conclusioni
In conclusione, il laboratorio del fumetto è stata un'attività bella e piacevole.
Oltre a rafforzare il lavoro di gruppo, questo progetto ha aiutato i ragazzi a
stare insieme e collaborare con tutti i membri. Il fumetto è stata un'attività
artistica perché ogni gruppo aveva la possibilità di scegliere l'ambiente ed i
personaggi da inserirvi.
Alessandro, Parminder, Mirihen
La nostra prima esperienza al laboratorio di scienze
Premessa
Il giorno 10 Settembre 2012, dalle 12:00 alle 13:00 noi, la classe 1I, ci siamo
recati nel laboratorio di scienze con il professore Sandro Fogliani. Qui, con
l’aiuto di Virgilio, il responsabile del laboratorio, abbiamo svolto numerosi
esperimenti di fisica e di chimica, per conoscere l’ambiente e verificare la
validità di alcune leggi.
Esposizione dei risultati
Il primo di questi esperimenti riguardava la forza di gravità: abbiamo preso un
bullone di ferro e un piccolo quadrato di carta, li abbiamo lasciati cadere e ci
siamo accorti che il bullone di ferro arrivava a terra prima del pezzetto di carta,
il quale, incontrando la resistenza dell’aria, barcollava, e per questo la
velocità, con cui cadeva, si era ridotta notevolmente. Così abbiamo riprodotto
l’esperimento all’interno di un tubo di vetro, dal quale abbiamo
precedentemente aspirato tutta l’aria che conteneva. In queste condizioni, il
piccolo quadrato di carta non veniva rallentato dall’aria e atterrava insieme al
bullone. L’esperimento successivo combinava la scienza all’illusionismo.
Virgilio ha preso quattro bicchieri di plastica e ne ha riempito uno con
dell’acqua. Poi ha trasferito l’acqua da un bicchiere all’altro e, alla fine, ci ha
chiesto in quale di questi vi fosse la sostanza. Dopo aver risposto, il
responsabile del laboratorio ha rovesciato tutti i bicchieri e noi, con stupore, ci
siamo resi conto che l’acqua era sparita. Virgilio ci ha spiegato che il fondo
dei bicchieri era stato ricoperto da una sostanza che, entrando in contatto con
il liquido, lo faceva espandere e, spingendo contro le pareti del bicchiere,
faceva attrito. Quando abbiamo capovolto il piccolo recipiente di plastica,
l’acqua vi è rimasta attaccata.
Analisi dei risultati
L’esperienza al laboratorio è stata molto istruttiva e interessante: ci ha
mostrato in modo pratico e veloce le leggi della fisica e della chimica. Inoltre
Virgilio ha reso l’attività meno pesante, facendoci anche divertire con diversi
esperimenti che combinavano la scienza all’illusionismo. È stato però
inadeguato il comportamento di alcuni nostri compagni, poco attenti alle
spiegazioni, interessati per lo più al gioco. Un nostro collega, infatti, si è
divertito a nascondere le chiavi del laboratorio nel cappuccio della felpa di un
altro compagno, a sua insaputa. A causa di questo episodio il professore
Fogliani ha deciso di non portarci più in laboratorio di scienze, per evitare che
un simile scherzo si potesse ripetere.
Conclusioni
L’attività al laboratorio ci è piaciuta molto. È un modo alternativo per
insegnare ai ragazzi i principi della scienza, e fare appassionare a questa
materia anche chi non è portato per la fisica e per la chimica.
Riccardo, Nadir, Giuseppe
Gita a Bergamo
Il giorno 11 Aprile 2014, le classi 2 I e 2 A, della scuola media di “Caduti di
piazza Loggia” di Ghedi, sono andate a Bergamo per visitare la parte
medievale della città e capire com'era strutturata una roccaforte. La gita è
durata una giornata, partendo dal piazzale della scuola alle 7.45 e ritornando
alle 18.30.
L'attività è stata proposta dai professori delle rispettive classi per favorire la
socializzazione e condividere insieme un'esperienza culturale.
Gli accompagnatori della 2 I erano: la professoressa Chiara, la professoressa
Cutuli e la professoressa Iachello; invece per la 2 A erano: il professore
Scapellato e la professoressa Nannipieri.
Quando le classi sono arrivate a Bergamo Bassa, il pullman le ha lasciate
davanti alla funicolare. L'arrivo nella città di Bergamo Alta è stato rallentato
dalla mancanza di biglietti, dato che i distributori automatici non funzionavano
e nel bar vicino erano esauriti. Quindi la professoressa Chiara si è recata
presso la sede dell'ATM per ritirare il numero necessario dei biglietti.
Le classi hanno aspettato circa mezzoretta prima che la professoressa
portasse i biglietti. Al suo arrivo, acquisiti i biglietti, i ragazzi sono potuti salire
sulla funicolare per arrivare nella parte alta.
Preso posto, si sono goduti la vista spettacolare della città dall'alto.
Una volta scesi, le classi assieme ai professori, si sono fermati ad osservare
la struttura della città: le case erano alte e strette, le strade piccole e
tortuose...
In seguito si sono recati nella piazza del centro storico, dove hanno potuto
osservare i monumenti storici.
Dopo qualche minuto le classi si sono avviate verso le chiese, passando
sotto un portico, sotto il quale era inciso un calendario che indicava i mesi e i
punti cardinali.
Difronte si trovavano una chiesa, una cappella e un battistero.
Come prima cosa sono entrati nella chiesa, la quale era stata realizzata
seguendo lo stile barocco; a sinistra della chiesa si trovava la cappella la
quale era di stile rinascimentale; a destra della chiesa si trovava il battistero, il
quale essendo recintato non ha permesso la visita.
Poi le esse si sono dirette verso la stazione del pulmino che portava al
castello di San Virgilio. Aspettando il pullman, le classi si sono fermate a
pranzare sulle panchine.
Arrivato il pulmino le classi sono state portate al castello sopra una collinetta.
Scesi dal pullman hanno camminato lungo una stradina che arrivava
all'entrata. Non essendoci una buona illuminazione i ragazzi hanno fatto
attenzione a salire le scale per arrivare in cima.
Si sono fermati a giocare e a godersi la vista spettacolare.
Sempre con attenzione, usciti dal castello, hanno preso una funicolare che li
ha riportati nella città alta dove hanno potuto mangiare il gelato e comprare
dei souvenir. Subito dopo si sono avviati verso la città bassa dove
aspettavano il pulmino.
Dopo un'oretta sono potuti ritornare a Ghedi.
Osservazioni
In generale la gita è andata bene, le classi si sono divertite e la gita è stata un
successo tranne per alcuni imprevisti, come la mancanza dei biglietti e la
visita non permessa al battistero.
Il lato negativo della gita è stato il fatto che mancavano tre ragazzi della 2 I :
Due non sono potuti venire perché avrebbero potuto compromettere la gita,
tranne uno che era malato.
Il lato positivo, invece, sono stati i complimenti dei professori che hanno fatto
ai ragazzi per essersi comportati con discrezione e senza dare problemi.
Conclusioni
In conclusione, la gita è stata un'esperienza positiva. Oltre ad avvicinare i
ragazzi a nuove esperienza , ha dato anche possibilità alle classi di divertirsi
e visitare nuove città e conoscerne i monumenti.
Oltre a questo ha permesso ai ragazzi di fare un'esperienza diversa da quella
solita in classe, la quale oltre che ad ampliare le conoscenze degli alunni ha
rinforzato il loro legame di gruppo.
Simona, Giulia, Rigers