Dobbiaco a San Candido attraverso la Costa

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Dobbiaco a San Candido attraverso la Costa
Da Dobbiaco a San Candido attraverso la Costa Nosellare
Autunno
Punto di partenza: Centro di Dobbiaco; parcheggio dietro il cimitero – mt. 1215, ca. 1 km di distanza dall`ostello.
Dislivello: 300 mt.
Quota massima raggiunta: maso Micheler – mt. 1517
Lunghezza dell`itinerario: 5,5 km ca.
Tempo puro d`impiego: 2 ½ ore ca.
Durata complessiva dell`escursione: 4 ore ca.
Difficoltà: impresa facile
Segnavia del percorso: fino al maso Micheler n° 1A
fino al ristorante “Schopfen” senza numero e senza segnaletica
dal ristorante “Schopfen” fino a San Candido n° 26
Cartografia: Tabacco 1:25.000 – foglio 010
Rifugi/Infrastrutture d `appoggio: Ristorante “Schopfen” mt.1333
Presenza d`acqua: ai masi della Costa Nosellare
Itinerario in breve: Dobbiaco – n° 1A – maso “Steiner” – maso “Hanser” (mt.1446) – maso “Micheler” – maso
“Stolzer” – ristorante “Schopfen” – castello (Klammschlössl) – San Candido
PERIODO
VESTIARIO CONSIGLIATO
Scarponi con suola ben
marcata, sono vietate
assolutamente le scarpe
da ginnastica,
abbigliamento adatto alle
condizioni e alla stagione
in corso.
Primavera
INFORMAZIONI SUL PERCORSO, SUI TEMPI SUI DISLIVELLI
Nelle pagine seguenti troverete ulteriori informazioni sul percorso, sul paesaggio e sulla storia del luogo
Schede Descrizione Uscite Ed Escursioni
Sea Ipc. Dobbiaco Alta Pusteria - Area Pedagogica Dipartimento Istruzione e Formazione
Descrizione dettagliata dell’itinerario
Salita: dal parcheggio dietro il cimitero si segue per mt. 200 ca. la strada verso Valle San Silvestro, poi si gira a
destra (cartello indicitaivo n° 1A) seguendo la strada per la Costa Nosellare per ca. mt. 300; lì (altro cartello n° 1A)
si imbocca la stradina a sinistra che porta alle ultime case del paese, poi diventa sentiero, attraversa un prato e
porta alla strada asfaltata, la quale viene attraversata. Dopo poca salita il sentiero (sempre n° 1A ) si unisce di
nuovo con la strada asfaltata, la quale viene seguita fin dopo il tornante. Ora si devia a destra (cartello n° 1A) e si
segue il sentiero attraverso il prato raggiungendo prima il maso “Steiner”, poi i masi “Gruim”, “Hanser” e
“Hacker”. Lì si segue la stradina d`accesso al maso verso sinistra raggiungendo di nuovo la strada che percorre la
Costa Noesellare, la si segue per pochi metri, poi si prende di nuovo il sentiero a destra (cartello n°1A) e si arriva
per l`ultima volta alla strada della Costa Nosellare.
Attenzione: ora non si segue più il n° 1A ma si prosegue sulla strada asfaltata fino al prossimo tornante; lì si Figura 1: Vista dalla Costa Nosselare verso
imbocca la stradina d`accesso al maso “Micheler” che si trova su un piccolo altipiano e che già da lontano è ben Dobbiaco Nuova
visibili. Si passa sotto il maso (ora senza numero e senza segnaletica ) si attraversa un prato - ca. mt. 300 (propietà privata, bisogna chiedere il permesso di passaggio) e si raggiunge una stradina forestale all`inizio del bosco.
Discesa: si segue la forestale in discesa senza badare a diverse deviazioni laterali raggiungendo in poco tempo il maso “Stolzer”; di lì avanti sulla stradina asfaltata
fino al prossimo bivio, ora si segue la strada larga verso destra (sempre in discesa) che porta la ristorante “Schopfen” ed al maso “Anderter”. Si gira in angolo
stretto a sinistra (cartello n° 26 San Candido), si passa sotto il ristorante e si scende su stradina asfaltata – molto ripida – arrivando al “Castello di San Candido”
(Klammschlössl). Lì si gira a sinistra in angolo retto attraversando il ruscello (cartello: San Candido) e dopo aver superato un prato su sentiero stretto si raggiunge
il paese di San Candido.
Ritorno: in treno o in autobus
a piedi: a) sulla ciclabile accanto alla ferrovia
b) sul sentiero n° 28 A passando alla sorgente della Drava
ca. km 5 – 1 ora e mezza di cammino
Periodo migliore per l´escursione:
Primavera (aprile – maggio ), quando sono in fiore i prati e la natura si risveglia.
Autunno (settembre – ottobre) per osservare la natura che si prepara al riposo.
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Figura 2: Maso “Micheler” – M. Serla, Sasso del
Signore, C. dei Colli Alti
Vegetazione: in primavera una varietà vasta di fiori di prato e di bosco, presenti principalmente ancora su pendii
ripidi non concimati. –
Alberi ed arbusti: abete rosso, larice, pino silvestre (raro), frassino, nocciolo, cinepro, sambuco nero, sambuco
montano, sorbo degli uccellatori, crespino, mirtillo rosso, mirtillo nero, ciliegia di volpe, rosa canina, prugnolo,
biancospino –
Animali selvatici: capriolo, cervo, lepre, volpe, martora, scoiattolo, riccio, talpa, toporagno, ghiro, topo, tasso,
ermellino, poiana, aquila reale, astore, gheppo, gufo, corvo imperiale, cornacchia, gazza, ghiandaia, merlo, codirosso,
pettirosso, rondine, tordo, cinciallegra, fringuello –
Punto panoramico – maso “Micheler”:
Val Pusteria con Dobbiaco Nuova e Valle di Landro – San Candido e Valle di Sesto
Monti da Est ad Ovest: Baranci (mt. 2966), Cima Ganda (mt. 2692), Cima Nove (mt. 2581), Croda Bagnata (mt. 2248) ,
M. Cristallo (mt. 3221), Picco di Vallandro (mt. 2839), Monte Serla (mt. 2378), Sasso del Signore (mt. 2447), Cima dei
Colli Alti (mt. 2542)
Punto panoramico – ristorante “Schopfen”:
Val Pusteria con San Candido e vista verso il confine – Valle di Sesto
Monti da Est ad Ovest: M. Elmo (mt. 2434), Col Quaterna (mt. 2503), Cima Tre Scarperi (mt. 3145), Cima di Sesto (mt. 2773) gruppo dei Baranci (Cima centrale,
Cima est, Cima ovest, Cima Ganda, Cima Nove), Picco di Vallandro (mt. 2839), M. Serla
Paesaggio:
L´escursione si svolge prevalentemente su terreno coltivato passando accanto a diversi masi di montagna – su richiesta forse potrà essere anche possibile visitare
qualche casa, stalla o fienile (ev. maso “Micheler” di Strobl Alois tel. 0474/972318).
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Cenni storici sul cosidetto “Maso chiuso”:
Per i singoli masi era stabilita una certa rentabilità, in modo che una famiglia poteva vivere abbastanza bene anche dopo aver versato i contributi obligatori. Cosi
già nel 1404 venne proibito la separazione del maso o di parti del maso per evitare la diminuizione delle raccolte e l`emigrazione dei contadini, chiamati
“Bauleute”. All`inizio del secolo XVI vennero messe in vigore le seguenti prescrizioni:
 Un maso poteva essere diviso soltanto, se ogni parte rendeva tanto quanto era necessario per la sopravvivenza di ogni nucleo famigliare.
 Il podere agricolo dopo la morte del proprietario passò automaticamente a uno dei suoi figli.
 In principio l`eredità spettava al più giovane; ma con una disposizione del 1787 venne stabilito il più anziano come erede succesivo; in caso di liti la
decisione venne presa mediante la sorte.
 L`ammontare della liquidazione per gli altri eredi venne stabilita da i vicini, non poteva communque superare un certo importo, doveva essere garantita
la sopravvivenza della nuova famiglia.
Nei secoli XVII e XVIII a causa dell`impoverimento progressivo della popolazione in molti casi avenne la divisione e la frammentazione di parechie “masi chiusi”.
Con la disposizione della imperatrice Maria Theresia (“Theresianisches Patent”) dell`anno 1770 venne posto un freno alla divisione dei poderi agricoli. Una novità
rivoluzionaria consisteva nell`introduzione del catastro Theresiano (Theresianisches Kataster) che poi serviva per la registrazione di tutte le proprietà, ogni
podere sotto un singolo numero. Nel 1900 una nuova legge riguardante il maso chiuso dispose che le entrate dovevano essere tali da consentire una vita
adeguata per minimo cinque persone. Questa “legge per i masi Tirolesi” (Tiroler Höfegesetz) venne abolita nel 1929 sotto il fascismo.
La nuova legge sul maso chiuso nella provincia di Bolzano è in vigore dal 28 / 11 / 2001. (Landesgesetz vom 28. November 2001, Nr. 17). Secondo un conteggio
dell`anno 2000 nella nostra zona si trovano 25.000 imprese agricole di cui 12.500 sono registrati come “masi chiusi.
“Erbhof” (podere ereditario):
Con una legge provinciale del 1982 (Landesgesetz vom 26. März 1982, Nr.10) venne riconosciuto il cosidetto “Erbhof” (podere ereditario) che per la famiglia
contadina praticamente non è altro che un` onorificenza. Per poter aspirare a questo titolo il maso deve essere da minimo 200 anni in possesso della stessa
famiglia senza interruzione.
Maso “Gallo Rosso” (Roter Hahn):
Vendita di prodotti propri fatti in casa e possibilità di offrire “villeggiatura sul maso” con affitto camere; attualmente nella provincia 1.450 masi propongono
questo modo di trascorrere le vacanze.
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Chiesa parrocchiale di Dobbiaco
Prima chiesa parrocchiale verosimilmente già nella prima metà del 900 in
stile romanico, costruita dai frati benedettini del convento di San Candido.
1326: inaugurazione di una nuova chiesa romanica.
1496: chiesa e campanile distrutti da un incendio.
Verso il 1500: nuova chiesa in stile gotico che viene disfatta nel 1766.
Chiesa odierna:
Costruita tra il 1764 ed il 1774 in stile barocco molto bello ed elegante.
Costruttori: prima fase: Rudolf Schraffl (1713 – 1768) di Dobbiaco che morì
durante i lavori.
seconda fase: Thomas Mayr di Tristach (Lienz) che finì i lavori.
Inaugurazione: nel 1782 dal vescovo principe Josef Graf von Spaur.
La chiesa è dedicata a San Giovanni Battista.
Interno
Affreschi del 1769 di Franz Anton Zeiller (1716 – 1794) di Reutte (Tirolo),
uno dei pitori più notidell`epoca.
Apside: (sopra l`altare principale): divinità circondata da angeli – occhio di
dio con angeli.
Cupola del coro: il sacerdote Zaccharia nel tempio.
Arcadia: San Giovanni, bambino, con agnello, nascita di San Giovanni, Santa
Maria, Gesù e San Giovanni.
Navata: 1. San Giovanni Battista davanti ad Erode
2. San Giovanni, predica nel deserto
3. Salome con la testa del Santo (San Giovanni venne decapitato).
Stuccatori: Franz e Andreas Singer di Innsbruck (1769).
Indoratore: Johann Riedler.
Scultore: Johann Perger (1729 – 1774) – che creò gli ornamenti, i
rilievi e gli angeli del tabernacoloi, l`angelo col “Ecce Agnus Dei”
e le sculture agli altari laterali. – Lo scultore morì nel 1774 (tifo?)
senza poter terminare i suoi lavori.
Falegnami: Georg Paur e Franz Schraffl, il figlio del costruttore, il quale creò
anche l`altare principale (gli altari sono di legno).
Altare principale: costruttzione in legno di Franz Schraffl
Palio: di F. A. Zeiller, raffigurazione del battesimo di Gesù nel fiume
Giordano.
Tabernacolo: Johann Perger
Sculture: a sinistra Davide e Zaccharia; a destra Elisabetta ed Abramo (stile
calssicistico, ca. 1800).
Altari laterali:
Davanti a sinistra: San Giovanni / Nepomuk di F.A. Zeiller – sculture: San
Cassiano e San Nicolò.
Davanti a destra: Santa Croce di F.A. Zeiller – sculture: Santa Maria e San
Giovanni Evangelista.
Dietro a sinistra: Immaculata – sculture: San G ioachino e Santa Anna.
Dietro a destra: nozze di Santa Caterina – sculture: San Giacomo e San
Giuseppe.
Campanile: costruito dal 1801 –
1804; alto mt. 76
Lapide: per Kaspar Herbst
(tesoriere e capitano
dell`imperatore
Massimiliano I) e sua
moglie Elena, duchessa
Frangipane.
Figura 3: San Candido e M. Elmo
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Cronologia
 ca. 800 a. C.: primo insediamento da parte di popoli illirici (periodo
di Hallstatt)
 ca. 400 a. C.: sopragiungono i celti; cultura di Letène
 Nel. 200 a. C.: la zona di Dobbiaco fa parte del regno di Noricum.
 Anno 15 a. C.: la zona passa al regno Romano; stazioni militari:
Litamum, Sebatum.
 ca. 400 d. C. in poi: migrazione dei popoli; guerre tra popoli slavi e
insediatori bavaresi – nel 612 d. C. vittoria definitiva da parte dei
bavaresi.
 Anno 769: fondazione del convento dei benedettini a San Candido
da parte del arciduca Tassilo III. – Al convento viene assegnato la
zona tra l`odierno Monguelfo ed Abfaltersbach nel Tirolo dell` est –
insediamento bavarese ed evangelizzazione dei pagani.
 Anno: 783: tutta la regione dell`Alta Pusteria passa in possesso di
Freising.
 Anno: 1271: la Val Pusteria viene assegnata alla contea di Gorizia
(Görz); confine a Rio Pusteria.
 Anno 1363: la contea del Tirolo passa all`Austria (= regno
asburghese)
 Anno 1500: muore l`ultimo conte di Gorizia (Leonardo) e la Val
Pusteria passa all`Austria.
 Anno 1511: l`imperatore Massimiliano I a Dobbiaco.
 Anno 1612: Dobbiaco in fiamme; 21 case distrutte dal rovo.
 Anno 1733: altro grande incendio; 16 case distrutte.
 Anno 1719: alluvione; il Rio S. Silvestro invade tutto il paese,
muoiono 16 persone.
 Anno 1848: rivoluzione; masi e terreni passano ai contadini.
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Anno 1871: costruzzione della ferrovia (Südbahn).
Anno 1882: altro alluvione; 22 case distrutte, alte 34 infangate.
Anno 1815, 23 maggio: dichiarazione di guerra da parte italiana all
`Austria, in seguito bombardamento della stazione ferroviaria di
Dobbiaco; distrutte case e Hotel a Dobbiaco Nuova, colpita anche la
chiesa parrocchiale.
03/11/1918: fine della Grande Guerra – 10/11/1918: truppe italiane
a Dobbiaco.
10/09/1919: trattatao di pace di St. Germain (F)
10/10/1920: Provincia di Bolzano (Alto Adige) con Dobbiaco
definitvamente all `Italia.
Dal 1922 – al 1944: regime fascista.
Anno 1946: accordo tra Gruber e Degasperi; autonomia per la
Regione Trentino-Alto Adige.
Anno 1972: nuovo patto di autonomia (“Paket”) in vigore.
Figura 4: Maso “Anderter” con
costruzzione in legno (“Harpfe”)
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