Modulo Accoglienza - Cooperativa Gasparina di Sopra

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Modulo Accoglienza - Cooperativa Gasparina di Sopra
Cooperativa Sociale
GASPARINA di SOPRA
F
Programma terapeutico generale dei
Moduli ACCOGLIENZA
Comunità Terapeutico-Riabilitativa
Tel. 0363 / 90.12.74 Fax. 0363 / 91.10.49
C.P. 57, via Balilla - 24058 Romano di Lombardia (BG)
INDICE
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PREMESSA
3
1.
3
MODULO ACCOGLIENZA
2 OBIETTIVI PRIMARI
3
3 TIPOLOGIA DI UTENZA
4
4 MODALITÀ DI ACCESSO
4
2.2 Organizzazione funzionale
5
5 FUNZIONAMENTO
6
6 GLI OPERATORI NEL MODULO ACCOGLIENZA
6
L’Educatore al C.P.A.
6
7
PRESTAZIONI E SERVIZI OFFERTI
8
REGOLAMENTO INTERNO PER GLI OSPITI
10
9
ATTIVITÀ EDUCATIVE
10
10 CORREDO PER L’INGRESSO
9
12
Premessa
La Cooperativa Gasparina gestisce tre U.O. accreditate.
1. Comunità Maschile Gasparina (24 posti accreditati di cui)
a. Accoglienza (8 posti);
b. Comunità Classica (16 posti)
2. Comunità Maschile di Reinserimento (24 posti accreditati di cui);
a.
Accoglienza (6 posti);
b.
Comunità Classica (18 posti)
3. Comunità Femminile “Casa Aurora” (21 posti accreditati di cui)
a. Accoglienza (6 posti);
b. Comunità Classica (15 posti)
1. Modulo Accoglienza
La Cooperativa ha realizzato, di concerto con il Ser.T. di Martinengo, un progetto di
Accoglienza denominato «Centro di Pronta Accoglienza». Tale progetto è stato pensato e attuato
nel 1997.
Il Centro di Pronta Accoglienza consente di sospendere l’esercizio di un ruolo e di una
identità, di ripensare la propria condizione e progettarne una più adeguata e soddisfacente sia sul
piano personale che su quello sociale. In tal senso la Pronta Accoglienza diviene “parte” di un
programma terapeutico più complesso che ha cioè un “prima” e soprattutto un “dopo”. Diventa
quindi di fondamentale importanza ed indispensabile la collaborazione e l’integrazione con il Ser.D.
referente dell’ospite soprattutto in questa fase del programma.
2 Obiettivi primari
Diagnosi e rilevamento dei bisogni degli ospiti dell’Accoglienza: tale lavoro viene portato
avanti in sinergia con gli operatori del Ser.D. di appartenenza, che effettuano colloqui periodici di
verifica, oltre a fornire una diagnosi di ingresso.
L’équipe della struttura, composta dal responsabile terapeutico del progetto, dagli psicologi
di riferimento degli ospiti e dagli educatori, procede all’osservazione clinica e comportamentale
degli ospiti, attraverso la verifica comportamentale, i colloqui individuali (di sostegno e/o
motivazionali) e l’osservazione della quotidianità. e se necessario l’applicazione di una batteria di
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tests.
Questa fase consente di individuare le soluzioni terapeutiche più idonee alle esigenze
dell’ospite.
3 Tipologia di utenza
Il progetto finalizzato all’accoglienza di un massimo di 20 utenti – distribuiti sulle tre U.O.),
è rivolto al sostegno di soggetti dipendenti maschi (per un totale di 14 posti) e femmine (per un
totale di 6 posti).
Tutti gli ospiti sono inviati dal Ser.D., che sostiene il pagamento della retta, definisce il
trattamento farmacologico (se necessario: terapia metadonica a scalare, terapia di sostegno alla
disintossicazione fisica ecc.ecc.) e formula un’ipotesi di intervento terapeutico
Gli ospiti permangono nella struttura per un periodo definito con il Ser.D. , durante il quale
sono seguiti dall’équipe e dagli operatori dei Ser.D. di provenienza.
Alla fine del periodo di osservazione si potrà procedere, in stretto accordo con il Ser.D. :
• All’attuazione del progetto di comunità residenziale nella stessa struttura;
• All’inserimento in altra struttura comunitaria;
• All’attuazione di un programma terapeutico presso il Ser.D.;
• All’eventuale dimissione.
4 Modalità di accesso
L’accesso al servizio avviene secondo le modalità stabilite dall’Azienda che li acquista. Nel caso
del modulo di accoglienza vi è l’ “Accesso diretto del cittadino con problemi di
tossicodipendenza”* previo colloqui preliminari se la richiesta non è motivata come altamente
urgente.
In genere vengono effettuati dai due ai quattro colloqui, a seconda della situazione;
l’obiettivo fondamentale è quello di valutare i bisogni e le motivazioni dell’aspirante ospite ad
intraprendere un percorso di recupero.
In alcune situazioni è quasi impossibile effettuare colloqui di primo ascolto, come nel caso di
persone che accedono alla struttura in misura alternativa alla detenzione, provenienti direttamente
dal carcere o per presone che si trovano in situazioni altamente a rischio.
L’ingresso nella struttura viene solitamente preceduto da una serie di colloqui con gli
operatori del Centro di Ascolto. Scopo di tali colloqui è quello di conoscere la persona sotto i suoi
diversi aspetti e porre le basi per la costruzione di un rapporto di fiducia necessario per generare la
motivazione alla ridefinizione del proprio progetto di vita.
Durante i colloqui viene compilata la scheda conoscitiva e l’aspirante ospite viene informato
in merito alle regole vigenti nella struttura, all’organizzazione, agli obiettivi generali ed agli
strumenti utilizzati dalla Comunità.
Nel caso si debba procedere ad un ingresso in condizioni di emergenza, richiesto dal
Servizio Pubblico per le Tossicodipendenze, gli operatori sociali del centro svolgeranno i compiti
suddetti ad inserimento avvenuto.
In qualsiasi caso l’ospite dovrà firmare una dichiarazione prestampata che conferma la sua
volontà ad entrare in programma terapeutico e di essere stato informato sugli obiettivi, metodi,
strumenti e regole utilizzati.
Le dimissioni dal programma vengono concordate tra il Ser.D. di appartenenza e l’équipe
del centro. In caso di abbandono spontaneo l’ospite è tenuto a contattare il proprio Ser.D. e a
motivare per iscritto, su apposito modulo, tale decisione.
Gli strumenti
a) Colloquio conoscitivo: i colloqui mirano ad approfondire la conoscenza del soggetto e a definire
e/o ridefinire la richiesta di aiuto. Nel corso dei colloqui vengono date le prime prescrizioni
comportamentali che riguardano il rispetto del proprio corpo. Il paziente è inoltre invitato a
telefonare nell’intervallo tra un colloquio e l’altro;.
b) Colloquio valutativo-diagnostico,
c) Incontro di presentazione della struttura, degli operatori e del programma generale;
d) Documentazione: scheda conoscitiva con raccolta anamnestica psicosociale.
e) Somministrazione questionario ASI;
f) Definizione e condivisione di un progetto individuale della durata di 3 mesi
2.2 Organizzazione funzionale
• Responsabile del servizio;
• n.1 Psicologa;
• n.1 Educatore;
•
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Gli operatori si incontrano con le équipe di competenza per la presentazione dei pazienti
quando se ne presenta la necessità.
* DGR del 7 aprile 2003, n 12621
5 Funzionamento
I moduli di ACCOGLIENZA fanno parte di una Unità di Offerta che comprende anche la Comunità
terapeutica.. La Comunità Terapeutica è aperta 24 ore su 24.
L’intervento all’interno del Modulo , per il progetto “Accoglienza” ha come finalità il
soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze degli utenti. Le modalità di intervento sono stabilite,
per ogni persona, nel progetto individuale di accoglienza concordato con il Ser.D. di appartenenza;
il monitoraggio dell’intervento è effettuato sempre in collaborazione con il Ser.D.
Il Modulo è regolato dalle comuni norme di civile convivenza. E’ vietato l’utilizzo di alcool
e di qualsiasi tipo di sostanze stupefacenti. I farmaci e/o gli psicofarmaci sono somministrati solo se
previsti nel progetto individualizzato di inserimento concordato con il Ser.D.
L’utente assume l’impegno, a seconda delle proprie possibilità, di collaborare alle attività
dell’U.O. (cucina, pulizie, attività lavorative, momenti di discussione, momenti ricreativi, ecc.).
6 Gli operatori nel Modulo Accoglienza
Gli Operatori espletano tutte le loro attività a contatto con l’utenza. Tutte le attività e tutte le
mansioni svolte dagli Operatori sono realizzate con la partecipazione ed il coinvolgimento attivo
degli Utenti, coerentemente con lo stile di accoglienza e condivisione propri della cooperazione
sociale ed in accordo con il programma terapeutico individuato per ogni persona.
Redigono i verbali di équipe
Le professionalità operanti all’interno del Servizio sono:
-
Educatore Professionale;
-
Psicologo;
-
Psicoterapeuta.
L’Educatore al C.P.A.
Gli educatori professionali si occupano dell’accoglienza, creando un clima rassicurante e
familiare, intervenendo sia sui singoli ospiti, che sul gruppo. Vivono inoltre la quotidianità a stretto
contatto con gli ospiti.
L'obiettivo è di porre le condizioni affinché il periodo di permanenza nel progetto venga
utilizzato, dall’ospite, per riflettere su un possibile cambiamento del proprio progetto di vita. I dubbi
e le ansie dell’ospite devono trovare la possibilità di essere discusse in un luogo che offra anche un
contenimento affettivo. Il clima di contenimento dovrebbe col tempo consolidarsi creando
condizioni favorevoli ad un investimento di fiducia, fattore primario per costruire una prospettiva di
cambiamento. Gli educatori si occupano di attuare un’osservazione finalizzata alla rilevazione degli
specifici comportamenti degli ospiti, in modo da personalizzare gli obiettivi ed il progetto; ciò
renderà possibile l’integrazione della valutazione diagnostica iniziale con le rilevazioni quotidiane
date dalla condivisione e dall’osservazione partecipata.
Gli strumenti a disposizione dell’educatore sono:
I colloqui preliminari:
In un clima tendente all’accettazione e all’empatia, il primo contatto con il paziente è
orientato alla conoscenza della sua esperienza tossicomanica, della storia persona le, nonché della
motivazione ad uscire dalla tossicodipendenza. Tutto ciò ha lo scopo di assicurare sostegno
psicologico nel contesto di un «contratto terapeutico» da definire.
Vengono e compilate schede anamnestiche (raccolta di dati sul soggetto e sulla sua storia),
al fine di comprenderne problemi e risorse e per verificare le caratteristiche della richiesta di aiuto
espressa.
In questa fase il soggetto deve interagire anche con il Ser.T.di competenza, per una verifica
parallela, e per l’elaborazione integrata di un progetto. Sulla base delle valutazioni effettuate si
decide l'inserimento del soggetto in comunità, o l'invio ad altri servizi.
Durante questo breve periodo (10/30 giorni) si tenta di stabilire una intesa di collaborazione
con i familiari, volta a sostenere adeguatamente il richiedente durante questo delicato momento.
-
i colloqui di sostegno, di approfondimento e motivazionali:
I colloqui che si effettuano nel corso della permanenza presso la struttura, finalizzati a far
chiarezza sulle scelte riguardanti il futuro, cercando di individuare le reali possibilità della persona.
In questa fase, in cui il soggetto è chiamato a fermarsi e a decidere del proprio progetto di vita
futuro, un ruolo privilegiato e significativo viene ricoperto dall’aspetto affettivo, utile a instaurare
uno stato di serenità nell’ospite: tale condizione può infondere maggiore sicurezza, aiutando la
nascita della motivazione ad intraprendere delle scelte impegnative, nei momenti di crisi tutto ciò
può inoltre aiutare il contenimento delle stesse.
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A seconda delle esigenze della persona il colloquio assume forme diverse: può divenire
strumento di confronto, di riflessione sul significato delle regole o semplicemente uno spazio nel
quale la persona può esprimere tensioni e ansie.
Lo spazio educativo per eccellenza è la vita quotidiana: nel Modulo Accoglienza.
quest’ultima, nonostante i limiti che pone, ha un ruolo prioritario ed è la più importante fonte di
informazioni rispetto alle motivazioni al cambiamento dell’ospite, alle sue caratteristiche, al
percorso già fatto e a quello da intraprendere.
-
Altri spazi educativi: la multidimensionalità del lavoro educativo
La relazione educativa è fatta anche da altri spazi non prettamente educativi, come
l’amministrazione della struttura, il controllo delle terapie farmacologiche prescritte agli ospiti e da
tutte le altre questioni economiche e legali che li riguardano.
L’educatore deve seguire tutti questi aspetti che rientrano nella funzione di cura della persona,
che è un altro dei servizi importanti forniti dal P.A.
-
Altri strumenti: staff ed équipe
All’apertura del servizio era presente un solo educatore per turno. La necessità di permettere agli
educatori di conoscersi fra di loro ha portato ad aumentare in tempi brevi il numero degli educatori
presenti in struttura con consistenti fasce di orarie di compresenza. E’ stata quindi creata l’équipe,
che permette agli educatori di avere spazi di confronto, di dialogo e di progettazione, e di svolgere
un efficace lavoro di squadra.
In essa vengono decisi obiettivi e strategie d’intervento educativo, in collaborazione con i Ser.D.
invianti; si elaborano progetti individualizzati dei quali si segue poi lo sviluppo e l’evoluzione;
l’équipe ha poi la funzione di supporto e sostegno nell’analisi della relazione educativa tra ospiti ed
operatori.
Altri strumenti a disposizione dell’educatore sono gli incontri di verifica che si tengono con gli
psicologi e i medici dei Ser.D.. Durante questi momenti l’educatore riferisce le sue osservazioni
sull’ospite in questione ed insieme al Responsabile ed agli operatori del servizio pubblico ipotizza
una possibile risposta alla sua situazione di disagio.
Il servizio svolto al P.A. è da ritenersi molto importante, ed è stato di notevole propulsione
anche per la “vecchia” Comunità, in quanto la presa in carico di varie tipologie di utenza, non
obbligatoriamente inseribili in percorsi comunitari, ha offerto l’occasione di ampliare la cultura
dell’intervento di aiuto. Il P.A. è visto come “Terra di mezzo”, il cui obiettivo è tenere all’interno
della rete dei servizi il maggior numero di persone. E’ inoltre una struttura tesa al rinforzo della
motivazione al cambiamento, per alcuni ospiti, in prospettiva del percorso comunitario attuato nella
Comunità adiacente.
7 Prestazioni e servizi offerti
-
Accoglienza dell’ospite per un periodo concordato con il Ser.D. finalizzato all’acquisizione di
una capacità sufficiente a condurre un cammino di conoscenza e consapevolezza di Sé e di
orientamento ad una libera scelta, finalizzato alla definizione di un eventuale progetto
terapeutico da concordarsi con l’équipe del progetto e con il Ser.D. di competenza.
-
Ospitalità per coloro che, impossibilitati ad inserimenti immediati in strutture già individuate
dal Ser.D. di competenza, richiedano momentaneo supporto comunitario.
-
Pronta accoglienza (inserimento entro le 24 ore dalla domanda di aiuto), richiesta
espressamente dal Ser.D. di competenza, per coloro che si trovano in condizioni di gravissimo
disagio.
-
Offerta di un pacchetto di servizi (vitto, alloggio, contenimento, supporto affettivo…) orientato
prevalentemente all’accudimento della persona ed alla soddisfazione dei bisogni primari.
-
Assistenza Psico-socio-sanitaria per tutto il periodo della residenzialità, in concerto con il
Ser.D. del territorio (Romano-Martinengo):
Ø Accompagnamento alla Somministrazione della terapia metadonica a scalare su espressa
richiesta del Ser.D. di competenza;
Ø Sostegno e somministrazione di terapie di disintossicazione su espressa richiesta del Ser.D.
di appartenenza;
Ø Terapia psicologica di sostegno concordata con il Ser.D. di appartenenza.
Ø Servizio di psicodiagnosi, se richiesto dal Ser.D. di appartenenza.
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8 Regolamento interno per gli ospiti
La giornata è scandita da ritmi, orari e compiti che ogni ospite e operatore è tenuto ad assolvere a
seconda delle sue capacità, possibilità e funzioni;
Le regole sono semplici regole di convivenza civile dettate dal buon senso e nel rispetto della legge.
Ad ogni ospite è richiesto di partecipare in maniera attiva e propositiva alla vita comunitaria.
Regole specifiche:
•
E’ proibito introdurre e fare uso di qualsiasi tipo di sostanza psicotropa e di alcolici pena
l’allontanamento dalla struttura concordato con il Ser.T.;
• All’ingresso in Comunità il denaro e/o oggetti preziosi in possesso vengono custoditi in
cassaforte. Tali beni verranno consegnati al più presto possibile ai familiari o, in casi estremi,
riconsegnati al momento delle dimissioni dalla struttura, alla proprietaria;
• E’ vietata qualsiasi tipo di violenza fisica, verbale e/o psicologica, che può determinare
l’interruzione del programma concordata con il Ser.T. ;
• Nessuna delle ospiti può uscire dalla struttura se non accompagnata o autorizzata dalle
educatrici;
• L’uso del telefono è concordato con le educatrici;
• Le visite, la corrispondenza a parenti e/o conoscenti viene concordata con le educatrici;
• E’ obbligatorio sottoporsi ai prelievi delle urine per la ricerca dei metaboliti degli oppiacei, in
qualsiasi momento, se richiesto dalle educatrici;
• Nella Comunità non sono permessi rapporti sessuali di qualsiasi genere;
•
L’uso degli apparecchi audio e televisivi è concordata con le educatrici;
•
Si esige la massima igiene personale e dell’ambiente da parte di tutti;
• Nel Comunità, per chi fuma, verranno consegnate 12 sigarette (Pall Mall) al giorno. Nel caso
avanzassero sigarette ogni ospite è tenuto a consegnarle alle educatrici prima di coricarsi. E’
proibito scommettere, scambiare, prestare e accumulare sigarette;
Per quanto rigua rda norme specifiche riguardanti le varie Unità di Offerta si rimanda alle
relative procedure.
9 Attività educative
-
Incontro del mattino: incontro di gruppo durante il quale ogni ospite esamina velocemente la
propria situazione fisico-emotiva e si determinano i compiti da svolgere nella giornata;
-
Colloqui con gli educatori (1- 2 colloqui settimanali): al fine di consentire una valutazione
comportamentale dell’ospite, motivarlo al cambiamento, risignificare il quotidiano,
responsabilizzare l’ospite rispetto ai compiti assunti.
-
Colloqui con lo psicologo (un colloquio settimanale): volto sia al sostegno che alla valutazione
psicodiagnostica.
-
Gruppo organizzativo (settimanale): finalizzato a strutturare e organizzare le attività della
settimana stimolando la propositività e la partecipazione del gruppo degli ospiti.
-
Gruppo terapeutico (settimanale): condotto da un educatore finalizzato alla condivisione di
difficoltà quotidiane e a creare un senso di appartenenza che può favorire la motivazione al
cambiamento. Tutto ciò operando in un clima di accoglienza senza alcuna forma di giudizio.
-
Attività lavorativa nei settori (cucina, lavanderia, dispensa, manutenzione, tempo libero,
pulizie, laboratori): finalizzata all’acquisizione della capacità di organizzare il tempo a
disposizione in maniera strutturata e costruttiva.
-
Attività sportiva: è ha disposizione degli ospiti una palestra di pesistica e un campo da calcetto
e pallavolo per le attività ludico-sportive, finalizzate al ripristino di un rapporto più sano con il
proprio corpo.
-
Attività ludico-ricreativa: sono tese all’occupazione del tempo libero attraverso giochi di
società o di gruppo (carte, risiko, monopoli, puzzle, calcio-balilla, ping-pong, cineforum
ecc.ecc.), utilizzo della biblioteca dei Centri .
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10 Corredo per l’ingresso
A)
DOCUMENTI:
1) Tessera Sanitaria;
2) Tessera Vaccinazione (richiamo antitetanica);
3) Tessera Codice Fiscale;
4) Carta d’Identità;
5) Certificato di Residenza;
6) Stato di Famiglia;
B) INDUMENTI:
NB: TUTTO IL VESTIARIO DEVE ESSERE CONTRASSEGNATO DA UN NUMERO O SIGLA CHE
VERRANNO RESI NOTI PRIMA DEL TUO INGRESSO IN COMUNITA’.
C) BORSA NECESSAIRE:
1) Porta saponette
2) taglia unghie
3) Pettine o spazzola
D) MATERIALE PER L’IGIENE PERSONALE DA PORTARE ALL’INGRESSO E
SUCCESSIVAMENTE OGNI due mesi ALL’INCONTRO COL DIRETTORE
(ogni primo sabato del mese a Romano di L. , Oratorio dei Cappuccini , alle ore 14.30)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Spazzolino da denti con custodia
Dentifricio
Dopobarba
Schiuma da barba
Rasoi usa e getta (tipo BIC)
Saponetta o Docciaschiuma
Schampo
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
1
2
1
1
15
1
1
E) PER I FUMATORI: 2 stecche di sigarette al mese marca Pall Mall
F) 100 Euro (per spese personali estremamente necessarie e non previste, non a carico della
cooperativa)
Romano di L. , 16 febbraio 2006
Il Direttore Generale
____________________________
(E.P. Natale Basile)