La Prevenzione delle Droghe Carla Buonaiuto

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La Prevenzione delle Droghe Carla Buonaiuto
La prevenzione delle droghe
Intervento di
Prof.ssa Carla Bonaiuto
L’adolescenza inizia con l’ingresso alla scuola media
inferiore e in questo periodo avvengono cambiamenti
psicofisici e nelle relazioni con la famiglia, con gli amici
e con l’ ambiente circostante.
E’ questo un momento di “crisi” e secondo l’etimologia
greca tale periodo comporta scelte, cambiamenti ed
evoluzioni e talvolta anche rotture con i familiari e
l’ambiente scolastico. Anche le modalità comunicative si
trasformano, ne è un esempio questo scambio verbale:
”Com’è andata oggi a scuola?”(tentativo/desiderio di
allacciare un dialogo).
“ Solito!”(risposta laconica con la quale si fa intendere
che non si vuole continuare a parlare).
Tali cambiamenti, di per sé complessi, sono notevolmente
influenzati dall’ambiente culturale, economico e sociale di
appartenenza e spesso i genitori non sanno come
affrontarli, sono disorientati e mantengono la rotta
educativa navigando a vista. Lo sviluppo dell’adolescente
non è quasi mai lineare, presenta discontinuità varie che
possono produrre un disagio.
Il rapporto con gli amici è molto importante perché
facilita il distacco dalla famiglia e, il gruppo dei pari,
funge da ”laboratorio sociale” nel quale il ragazzo
afferma la sua identità e mette alla prova le sue
capacità: la famiglia e gli amici sono due realtà che
devono coesistere ed equilibrarsi
Numerosi studi hanno evidenziato che il gruppo degli
amici ha un’influenza maggiore là dove è carente o
conflittuale la relazione con i genitori.
Nella vita di relazione l’adolescente può entrare in
contatto con sostanze di diverso tipo e il loro uso non
può essere ipotizzato solo in base alla frequentazione
della discoteca o all’appartenenza a certi gruppi sociali.
E’ necessario pensare quale significato ha un
determinato consumo: ad esempio l’uso dell’alcol e
degli spinelli può eliminare le inibizioni, facilitare la
conoscenza di nuovi amici, ottenere il riconoscimento
da parte del gruppo, distinguersi, sfidare i compagni.
I teenagers usano le droghe per molte ragioni,inclusa la
curiosità, perché conferisce loro un senso di benessere,
riduce lo stress, li fa sentire grandi o, più
semplicemente, integrati nel gruppo di appartenenza.
E’difficile sapere quali adolescenti dopo aver provato la
droga non continueranno a farne uso e quali
svilupperanno problematiche serie.
Sfortunatamente gli adolescenti spesso non sono
consapevoli del legame tra le loro azioni di oggi e le
conseguenze future.
I ragazzi hanno anche una tendenza a sentirsi
indistruttibili e immuni dai problemi che interessano gli
altri.
Assumere tabacco in giovane età,aumenta il rischio di
passare prima o poi all’uso di altre droghe. Alcuni
adolescenti, dopo aver provato, smetteranno o
continueranno a farne un uso occasionale, senza
problemi significativi.
Altri svilupperanno una dipendenza, utilizzando droghe
sempre più pericolose e causando danni significativi a
se stessi e forse anche ad altri, potenzialmente inclini.
La combinazione tra curiosità adolescenziale,
comportamenti a rischio e pressione sociale, rende
molto difficile per l’adolescente dire “no”.
Gli adolescenti più a rischio di incorrere in seri problemi
derivanti da uso di alcool e droga, sono quelli che
hanno una storia familiare di abuso di sostanze, quelli
che soffrono di depressione, con bassa autostima,che
non si sentono a proprio agio o che sono sbandati.
Gli adolescenti abusano di una varietà di droghe, legali
ed illegali. Quelle disponibili legalmente includono
alcool, prescrizioni mediche, inalanti,
(colle,aerosol e solventi) e medicinali da banco per la
tosse, per il raffreddore, sonniferi e dimagranti.
Le più comuni droghe illegali utilizzate sono: la
marijuana (erba), stimolanti (cocaina, crack e
amfetamina), Lsd, Pcp (c.d. polvere d’angelo), oppiacei,
eroina e pasticche (ecstasy).
L’utilizzo di droghe illegali sta aumentando,
specialmente tra gli adolescenti più giovani.
L’età media del primo utilizzo di marijuana è 14 anni, e
l’utilizzo di alcool può iniziare prima dei 12 anni. L’uso di
marijuana e alcool nelle scuole medie superiori è
diventato comune.
L’uso di droga è associato ad una varietà di
conseguenze negative, incluso il rischio crescente di un
successivo aumento dell’utilizzo di droghe pesanti, il
fallimento scolastico, atteggiamenti negativi che
possono portare i teenagers ad un aumentato rischio di
incendenti, a violenza, sesso non pianificato e non
sicuro e persino al suicidio.
I genitori possono aiutare attraverso un’educazione
preventiva riguardo alle droghe, utilizzando una
comunicazione aperta, fornendo modelli
positivi e identificando precocemente la comparsa dei
problemi che si stanno sviluppando.
Alcuni segnali di allarme per l’uso di droga:
Segnali fisici
fatica, ripetuti disturbi di salute;
occhi rossi e lucidi;
tosse duratura
Segnali emozionali
cambi di personalità;
improvvisi sbalzi di umore;
irritabilità;
comportamenti irresponsabili;
bassa autostima, scarso giudizio;
depressione;
una generale perdita di interessi;
Scuola
diminuzione dell’interesse;
atteggiamenti negativi;
diminuzione dei voti;
molte assenze;
svogliatezza e problemi disciplinari;
La scuola deve, pertanto, fare prevenzione,ovvero
fornire ai giovani strumenti per affrontare la complessità
della vita. E’ importante lavorare sulle loro abilità
cognitive, emotive e relazionali, affinchè essi
acquisiscano competenze utili a favorire lo sviluppo di
elementi protettivi rispetto ai rischi derivanti dall’utilizzo
o meno, di droghe ed altro.
Le manifestazioni di disagio tra le giovani generazioni
sono sempre più frequenti e diversificate. I
comportamenti antisociali “classici” come l’abitudine al
fumo, l’uso di droghe leggere e l’assunzione di alcolici,
sono oggigiorno più complessi, perché accompagnati
da una forte dose di aggressività nell’affrontare le
situazioni di vita quotidiana sia a scuola sia in famiglia.
Chi si occupa di individuare le motivazioni sottese a
questi dati, pensa che ai ragazzi e agli adolescenti
d’oggi manchi sempre più un momento di dialogo
autentico, soprattutto nell’ambito familiare, dove a volte
non si cercano occasioni di ascolto reciproco tra genitori
e figli; questi ultimi non esprimono quindi domande,
perplessità o difficoltà relazionali che possono poi
sfociare in condotte antisociali, spesso assunte senza la
consapevolezza della loro gravità e dei rischi che
possono arrecare anche in termini di salute.
Come prevenire queste conseguenze?
Emergono le seguenti indicazioni:
La scuola può compensare gli scarsi momenti di dialogo
familiare, creando un contesto protetto per ascoltare le
richieste dei più piccoli e per trasmettere loro
informazioni corrette su temi rilevanti, correlati alle
forme di dipendenza, quali fumo, alcol e droga.
Realizzare interventi di prevenzione primaria interattivi,
che coinvolgano gli allievi in modo attivo, anche
attraverso momenti di gioco e di discussione.
Promuovere lo sviluppo di competenze sociali (le life
skill) che rafforzino la volontà e la capacità dei
destinatari, di sperimentare e consolidare
comportamenti protettivi, per non adottare stili di vita
dannosi per la propria salute.
Analizzare l’adozione di comportamenti a rischio da
parte dei giovani, ascoltando le potenziali motivazioni
dei loro stessi coetanei.
Per concludere:
fare prevenzione significa oggi fornire alle nuove
generazioni strumenti e opportunità che li aiutino ad
affrontare la complessità del vivere.
Grazie per l’attenzione