Scarica l`allegato - Policlinico Gemelli

Transcript

Scarica l`allegato - Policlinico Gemelli
Comunicato stampa
Quelli che sudano troppo, una malattia misconosciuta e che
crea disagio, ma curabile con “bisturi-laser” o “graffette”
È l’iperidrosi, raramente diagnosticata, dà seri problemi sociali. Ma si può dire
“stop al sudore” con un piccolo intervento chirurgico che silenzi il nervo che dà il
comando di sudare
Roma, 30 ottobre 2012 – Palmi madidi di sudore che ci si vergogna a porgere, camicia già
con evidenti e imbarazzanti aloni di primo mattino quando sei appena giunto in ufficio: è
l’imbarazzante problema di quelli che sudano troppo e che, spesso, sono vittime di una
malattia misconosciuta e quindi non curata. Si chiama iperidrosi, ovvero sudare troppo,
un disturbo che può davvero complicare l’esistenza, rendendo difficile una normale vita di
relazione, in tutti i campi, dal lavoro, alla famiglia, alle amicizie.
Ma le cure ci sono, spiega Pierluigi Granone, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di
Chirurgia toracica del Policlinico universitario A. Gemelli di Roma: la chirurgia, unico
trattamento definitivo contro questa malattia, ha fatto passi da gigante e al Gemelli è in
uso una tecnica modificata in cui il nervo simpatico (quello che manda il comando
“sudore”) non viene tagliato, ma compresso con l’utilizzo di clip in titanio, specie di
graffette che bloccano il messaggio nervoso che induce il sudore. Come spiegato in un
articolo appena pubblicato dal professor Granone sull’European Association for CardioThoracic Surgery, la tecnica di compressione con le clip sembra di gran lunga la più
vantaggiosa e con meno effetti collaterali tra quelle oggi disponibili.
L’iperidrosi riguarda circa l'1% della popolazione; è causata dall’eccessiva attività del sistema
nervoso simpatico con conseguente sudorazione sovrabbondante rispetto a quanto necessario
per mantenere una temperatura corporea costante. L’iperidrosi si distingue in idiopatica o
secondaria, quest’ultima cioè è una conseguenza di altre malattie quali l’obesità. L’iperidrosi
idiopatica o essenziale è frequentemente localizzata in alcune parti del corpo: mani, piedi,
ascelle. Il disturbo si manifesta già nell'infanzia o nell'adolescenza e si protrae per tutta la vita. I
soggetti colpiti spesso vengono definiti emotivi, ma in realtà è proprio la sudorazione eccessiva
che genera in loro imbarazzo e ansia. I disturbi che ne conseguono sono di due tipi: alterazioni
dell’equilibrio cutaneo e grave disagio sociale. “Per di più - sottolinea il professor Granone -,
pochi pazienti sanno di essere affetti da questa patologia e frequentemente i familiari tendono a
sminuire il problema, non ritenendolo neanche necessario di trattamento”.
Le cure però non mancano se il paziente riceve una diagnosi corretta: gli antitraspiranti
costituiscono la terapia di prima scelta. Quando non funzionano si può tentare la ionoforesi,
tecnica basata su una piccola corrente indolore. Ma si tratta di una terapia costosa che per avere
un effetto prolungato deve essere ripetuta anche più volte alla settimana. C’è poi la possibilità di
usare la tossina botulinica, nota perché usata anche in medicina estetica come antirughe. La
tossina inibisce il sistema nervoso a livello delle ghiandole e quindi blocca il sudore. L'effetto
perdura per circa 5-8 mesi, ma anche questa terapia è costosa e non definitiva.
“La chirurgia – sottolinea Granone - rappresenta l’unico trattamento definitivo”. Il principio è
l'interruzione definitiva dei nervi e nodi nervosi (gangli) che trasmettono i segnali alle ghiandole
Ufficio stampa – 00168 Roma Largo Francesco Vito, 1 – telefono +39 06 30154442-4295 e-mail [email protected]
sudoripare. La si può eseguire in due modi: la simpatectomia classica nella quale il nervo e/o i
gangli vengono divisi con l'elettrobisturi o il laser, e la neurocompressione ("clamping"), in cui la
capacità del nervo di trasmettere segnali viene bloccata da una o più graffette ("clip") di titanio.
Quest'ultima tecnica (denominata simpaticofrassi), pur essendo leggermente più complessa, ha il
vantaggio della reversibilità nelle prime settimane postoperatorie in caso il paziente manifesti
degli effetti collaterali (elevata sudorazione compensatoria nella parte inferiore del corpo). “Nella
nostra unità abbiamo operato con questa tecnica ‘modificata’ 40 pazienti negli ultimi due anni –
riferisce il professore -. L’intervento chirurgico si esegue in anestesia generale e il paziente viene
dimesso generalmente il giorno seguente. I risultati sono sovrapponibili a quelli che si ottengono
con la procedura classica e il numero di pazienti sta progressivamente aumentando”.
“Nelle forme gravi di iperidrosi palmare o facciale, resistenti a qualsiasi trattamento nonchirurgico, la chirurgia del sistema neurovegetativo simpatico si è imposta come alternativa
terapeutica di grande efficacia per disturbi spesso molto invalidanti – conclude il chirurgo del
Gemelli -. Si tratta di interventi di invasività minima. La tecnica endoscopica è molto sicura e
porta alla cura definitiva del disturbo in quasi il 100% dei pazienti trattati, lasciando soltanto una
piccolissima cicatrice sotto l'ascella”.
Ufficio stampa Roma - [email protected]
Tel. 06 30154442 – 06 30154295 – Fax 06 3055032