Ciao a tutti, siamo i bambini delle quinte della Due
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Ciao a tutti, siamo i bambini delle quinte della Due
Redazione Via Raffaello Sanzio n°17 c/o Scuola Primaria Due Giugno Ciao a tutti, siamo i bambini delle quinte della Due Giugno; anche quest’anno le nostre classi sono state scelte per raccogliere le esperienze e i lavori più belli realizzati nella nostra scuola e raccontarli sul giornalino; noi poi ci siamo divertiti ad arricchirlo con tanti giochi di enigmistica e barzellette. Speriamo tanto che vi possa piacere! P: S: Ci siamo accorti , alla fine , che i momenti belli e significativi vissuti a scuola sono talmente tanti che per raccontarli ci vorrebbe un libro… ci dispiace quindi se qualcuno non troverà documentata tra queste pagine la propria esperienza… siamo sicuri che comunque rimarrà nella propria memoria... Nella scuola 2 Giugno un’associazione di mamme si impegna ad aiutarci a creare, con semplici materiali, magnifici lavoretti. Per ogni festa ci fanno costruire oggetti diversi e spesso ci accompagnano nelle uscite e in gita! Ci aiutano a costruire e a preparare l’occorrente per le scenografie degli spettacoli e quando abbiamo bisogno di loro, ci sono sempre!!! Quest’anno ci hanno anche portato a visitare mulini e forni della provincia, per farci capire come si fa il pane … ed hanno organizzato la presenza di alcune ragazze più grandi, che ci hanno affiancato nell’aula di informatica durante il lavoro del giornalino. Per questo vogliamo ringraziarle tanto!!!! IL CAVALIERE ROMUALDO E IL GIGANTE DRAGONTE Molto tempo fa, in un regno lontano, un re di nome Giuliano I di Borbone chiamò al suo cospetto il cavaliere Romualdo. Giuliano I di Borbone scelse quel cavaliere perché era il più valoroso tra i cavalieri del suo enorme regno. Il re affidò a Romualdo il compito di recuperare un tesoro che un mostruoso gigante, di nome Dragonte, gli aveva rubato e nascosto in un bosco incantato. Come premio, il re gli promise un prezioso diamante. Il cavaliere Romualdo decise di tentare l’impresa. Per sicurezza e per essere più informato sul gigante e il suo bosco, decise di chiedere consigli a mago Merlino, amico di re Giuliano I di Borbone. Mago Merlino gli consegnò un sacchetto contenente tre diverse tipologie di semi, che lo avrebbero aiutato in caso di difficoltà. Gli diede le istruzioni per usarli e gli disse anche in quale posizione era situato il bosco. Il cavaliere partì e ben presto vi arrivò. Si inoltrò nel bosco e dopo una mezz’oretta era già di fronte alla casa del gigante. Stava per cercare il tesoro, quando dal bosco sbucò Dragonte sotto forma di drago sputafuoco! Il cavaliere per difendersi lanciò qualche seme verde e … magia! I semi germogliarono e fecero crescere una fitta barriera spinosa di piante, imbattibile. Però il drago, sputando fuoco riuscì a bruciare la barriera spinosa. Allora il cavaliere lanciò dei semi rossi che, immediatamente, germogliarono: crebbero degli alberi che crearono una barriera di fuoco. Tuttavia, il drago sputafuoco riuscì a spegnerla trasformandosi in un drago sputa acqua! Allora il cavaliere lanciò dei semi rosso-verdi che fecero crescere tanti alberi che avevano due braccia: un braccio era infuocato, mentre l’altro era dotato di un pugno d’acciaio. Tutti questi alberi magici colpirono la testa del drago che si disintegrò. Il cavaliere poté finalmente recuperare il tesoro e riportarlo a re Giuliano I di Borbone. Il re, come promesso, gli regalò il prezioso diamante che il cavaliere Romualdo conserva ancora oggi. CLASSE 3^A LAVORIAMO SULLE FAVOLE, CLASSE 3° TRE AMICI Un cervo, una tartaruga e un uccello erano amici. Una notte il cervo rimase impigliato in una rete; chiamò in aiuto la tartaruga che cominciò a rosicchiare la rete. All’ alba il cacciatore che aveva teso la rete si alzò e si diresse verso il bosco. La tartaruga non aveva ancora finito il suo lavoro e l’ uccello, per distrarre il cacciatore, cominciò a volargli sopra la testa, fingendo di essere ferito. Il cacciatore perse tempo a inseguirlo. Intanto la tartaruga liberò il cervo. Preso dalla rabbia, il cacciatore afferrò il suo arco e mirò all’ uccello. Mentre stava per tirare, la tartaruga gli morse un piede. Il cacciatore mandò un urlo, sbagliò il tiro e l’uccello volò via. Egli afferrò la tartaruga e la gettò nel suo tostapane. Allora il cervo gli si avvicinò alle spalle silenziosamente, sollevò con le corna il tostapane e se lo portò via, fuggendo nel bosco, dove lo aspettava l’uccello. Questo si gettò sul tostapane, a colpi di becco lo strappò e liberò la tartaruga. CLASSE 3^ C Perché i cammelli hanno le gobbe? Tanto tempo fa i cammelli avevano una schiena diritta come quella di un ghepardo ed erano gialli come un pulcino. Avevano un carattere docile e tutti gli altri animali li trattavano come servi, li obbligavano a fare moltissimi lavori. I cammelli eseguivano tutti gli ordini perché speravano di guadagnarsi la loro amicizia. Le zebre si facevano pulire la loro pelle e quella dei loro piccoli, le tartarughe gli facevano portare le loro provviste nelle tane e i poveri cammelli si caricavano sulla schiena pesi enormi. Tutto questo continuò per un mese, per due mesi, per un anno, per due anni, per tantissimi anni. Non si rendevano conto della loro stanchezza. Un giorno un cammello alzò finalmente la testa, vide un compagno con due gobbe sulla schiena e si mise a ridere, ma poi si rese conto che le aveva anche lui. Tutti i cammelli avevano due gobbe. Gli altri animali scapparono per non prendersi nessuna colpa e i cammelli rimasero soli. Da allora i cammelli non fanno più i servi di nessuno, ma hanno sempre due gobbe sulla schiena. Perché i leoni hanno la criniera? Tanto tempo fa i leoni non avevano la criniera. Erano lo stesso carnivori e avevano un gran fisico. Un giorno si alzò un vento fortissimo, arrivò un temporale che durò quasi sette settimane poi il tempo migliorò, ma i leoni non potevano uscire a cacciare perché le loro tane erano circondate dai rami caduti durante quella tempesta terribile. Spinti dalla fame un gruppo di leoni decise di spingere via i rami. La prima volta non ci riuscirono, provarono la seconda volta e non ci riuscirono, provarono la terza volta con coraggio, speranza e forza e riuscirono ad allontanare i rami. I leoni uscirono fuori dalle tane, ma il vento ricominciò a soffiare così forte che il corto pelo che si trovava sulla testa dei leoni si allungò tantissimo per difendere gli occhi dalla polvere. In breve tempo il pelo diventò una criniera. E così ancora oggi i discendenti di quella famiglia hanno la criniera. Un tempo le rane avevano la pelliccia... Tanto tempo fa le rane avevano la pelliccia lunga, di un colore marrone come la corteccia degli alberi. Un bel giorno si mise a nevicare tanto tanto e le rane si guardarono con orrore la loro bella pelliccia che iniziava a perdere peli. Tanto si guardarono spaventate, tanto più sentivano prurito e continuavano a grattarsi la pelliccia che continuava a perdere peli. Un giorno finalmente non si grattarono più, ma si accorsero con orrore che la loro bella pelliccia marrone non c'era più, ed erano ricoperte da una pelle verde e viscida. Da allora tutte le rane non hanno la pelliccia, ma la pelle verde a macchie marroni. Perché gli elefanti hanno la proboscide lunga? In un tempo molto lontano gli elefanti avevano la proboscide corta come la loro coda. Un giorno un piccolo elefante chiese a sua madre cosa mangiava il coccodrillo, ma la madre non gli rispose, lo chiese allo zio, ma anche lui non gli rispose, lo chiese al nonno, che gli disse: ”Perché non vai allo stagno?”. Il piccolo elefante partì, arrivò allo stagno e vide il serpente di pietra. L’elefantino si voltò dall’altra parte, vide il coccodrillo e gli chiese cosa mangiava. - Vieni vicino che te lo dico nell’ orecchio – disse il coccodrillo. L’elefantino si avvicinò, il coccodrillo lo prese per la proboscide e tirò così forte che quasi sembrava che stesse sudando. Il serpente di pietra prese per la coda l’ elefantino per aiutarlo. Il coccodrillo si arrese e andò via. L’ elefantino aveva la proboscide lunga, ma era contento di aver salva la vita, ringraziò il serpente di pietra e se ne tornò a casa. Da quel giorno tutti gli elefanti hanno per naso una lunga proboscide. VIAGGIO SPAZIO-TEMPORALE PASSATO Nel 1013, cioè nel passato, sul pianeta Terra, tutto era tranquillo, ma sul pianeta Plutone scoppiò una bomba che uccise tutti gli abitanti. Un pezzo della bomba partì e cadde sulla Terra. Gli astrologi non lo avevano visto arrivare perché era molto lontano e non si poteva vedere neanche con un telescopio potentissimo. Uno scienziato di nome Kostadin aveva finito di costruire la sua macchina del tempo, ma il pezzo della bomba la distrusse, lui invece si salvò. Dopo un po’ il professore riuscì a costruire un’ altra macchina del tempo e partì per il 5013. PRESENTE Nel 2013, uno scienziato di nome Filippo dice al suo collaboratore: “Franco, mi passi il motore a scatti?” Franco gli chiede: “A che cosa ti serve?” “A mettere a posto il motore!” E Franco: “Ok!”. Poi si sente un rumore: “Broarp!” e dopo un attimo, silenzio di tomba. I due scienziati escono dal laboratorio ma non trovano niente. Filippo torna nel laboratorio e poco dopo urla: “Franco! Si sono incastrati gli occhiali nella macchina del tempo!” Franco corre dentro dicendo: “Ti aiuto io!” e una volta tolti gli occhiali, la macchina del tempo inizia a funzionare!!! Escono di nuovo fuori e vedono arrivare una ragazza piena di rime che dice: “Ragazzi il momento è arrivato, è ora di lasciare il passato!!!.” E così i due amici si ritrovano in un altro tempo… FUTURO… Anno 5013, pianeta Terra, area numero 145, ore 22, 19 minuti e 1 secondo. Il professor Franco e il professor Filippo si ritrovano nel terribile futuro: gli umani sono schiavizzati dai coleotteri. “Ma è assurdo!” urla Filippo. “ Oh no, ci hanno visto!” dice Franco e iniziano a scappare. Si nascondono dietro ai cespugli, ma il re li avvista. Scappano e incontrano il leggendario scienziato Kostadin. “Aiutooooooo!!” urlano insieme gli scienziati. Corrono verso la macchina del tempo, che però trovano distrutta dai coleotteri. Riescono in fretta a costruirne un’ altra, inseriscono l’ anno 2013 e partono. Senza volere però inseriscono la modalità specchio e si ritrovano in un presente dove tutto è al contrario… del futuro! PRESENTE ALTERNATIVO -D-dove siamo ??? – chiede impaurito Kostadin -Guardate! –Urla Filippo -Una scuola! -Ed è uguale alla nostra – aggiunge Franco. -Ehi, quella chi è? – domanda Kostadin, poi si avvicina alla scuola e sente– Ok, alunni-coleotteri, siete pronti per la verifica?-. Tutti gli studenti urlano – Siiiiiii!!!! -. Alla fine della verifica tutti gli studenti escono da scuola felici, mentre i tre scienziati sono nascosti dietro un cespuglio. Esce anche la maestra, vede i tre e si avvicina per capire cosa stanno facendo. Filippo, pensando che la maestra fosse un coleottero, spaventato punta il raggio ultra sonico tascabile davanti a lei e le dice – Ferma o sparo!!- ma lei grida – Non sparare, sono dalla vostra parte!- . Filippo si tranquillizza e Franco le chiede – Come ti chiami? - -Alessia - risponde la maestra. Franco, Filippo e Kostadin sistemano la macchina del tempo e, quando vedono che nei dintorni non ci sono dei coleotteri, insieme con Alessia, salgono sulla macchina del tempo, impostano l’anno 2013 e quando tornarono nel vero 2013 possono finalmente vivere felici. DINOLANDIA:I GIOCATTOLI PERDUTI Mi chiamo Michele e voglio raccontarvi la mia avventura. Un giorno partii dalla Terra per fare delle ricerche su un misterioso pianeta, sconosciuto dalla maggior parte degli scienziati. Quando atterrai, subito notai che c’erano dinosauri di peluches viventi. All’ inizio mi facevano paura ma appena dopo mi offrirono il panettone con l’uvetta e feci amicizia. Grazie ad un traduttore che avevo in tasca, capii la loro storia: erano stati scartati dai loro proprietari bambini e poco dopo era arrivato il boss Robo-dino, che aveva messo il peluches in schiavitù e a lavorare. Il loro lavoro consisteva nel piantare semi di cotone . Alla sera, quando finirono la loro giornata di lavoro, vennero a trovarmi sull’astronave. Mi chiesero aiuto e così decidemmo di metterci tutti contro il boss. Quindi scoppiò la guerra. Dopo tre giorni di stanchezza e sudore, finalmente riuscimmo a sconfiggere il boss e i suoi scagnozzi. Ma lui non accettò la sconfitta e volle la rivincita. Dopo cinque giorni di guerra sconfiggemmo il boss per sempre. Con tutti gli ingranaggi rimasti nel suo corpo, potemmo costruire altri dino-robot bravi. Portai tutti i giocattoli sulla terra e passando dai camini li lasciai a tutti i bambini del mondo. FINE!!! Questo è il disegno dei buoni vs cattivi 1° CAPITOLO “UNA STRANA OFFICINA” James era un undicenne che viveva nel deserto, in una città come tante altre, che era stata costruita 100 anni prima. Un giorno, mentre James ritornava da scuola, passando davanti ad un'officina gigantesca, ormai abbandonata, ebbe l'idea di entrare a curiosare un po'. Siccome non aveva genitori e viveva con suo fratello Ciccio, non aveva regole e nessuno a casa che lo aspettasse; così entrò e vide 7 macchine, ognuna di un colore diverso; dopo poco con stupore si accorse che la portiera di una macchina si stava muovendo e sentì una voce che lo chiamava: -James, vieni....- Il ragazzo, incuriosito, si avvicinò a quella macchina, era di color verde acqua; all’improvviso la portiera si aprì completamente e la macchina si trasformò in un CICCIO uccello gigante lungo almeno 10 m. Dopo, anche le altre 6 macchine JAMES si trasformarono e cominciarono a inseguirlo; allora James si mise a correre, ma dopo un po’ si trovò di fronte ad un muro, solo allora, girandosi, si rese conto di come fossero le macchine e che l’uccello era almeno 10 volte più alto delle altre macchine. A quel punto le macchine gli cominciarono a parlare. 2° CAPITOLO “LE PRIME CONOSCENZE” -Caro James, noi siamo creature strane, alieni, veniamo dal pianeta NOME: Amico Mechania, con lo scopo di distruggere il mondo, ma abbiamo scoCOGNOME: Ciccio Pesa 65Kg, è alto 1,73m.é sempre perto che per muoverci al di fuori di questa officina dobbiamo essefelice sulla maglietta ha uno smile. re guidati e tu puoi farlo-. Quindi la creatura che aveva parlato si SCOPO: Vuole fare divertire tutto il trasformò di nuovo in auto e James ci salì. L’auto quindi gli ordinò: – mondo. Adesso distruggiamo, forza!- -No, aspetta, dovrei vendervi, - disse COMPORTAMENTO: é sempre allegro, non smette mai di parlare James - così potrete attaccare da vari punti della città; prima però vi di amicizia devo confondere con auto diverse! Quindi le prese e le modificò: QUANDO SI ARRABBIA: Tira fuori le l’auto della luce, la Lumos, diventò una Mercedes Benz, quella della pistole e ammazza tutti i cattivi. terra, la Terrus diventò una Audi q7, quella dell' Erbus diventò una Toyota, la Fuocus diventò una Golf, la Scurus divento una Panda, la Aquos una Bmw x6 e la Levietanas diventò una Ferrari: erano pronte! 3° CAPITOLO “AUTO NUOVE” PAPÀ SINDACO In città erano apparsi dei nuovi cartelloni che pubblicizzavano delle NOME: Luca COGNOME: Brandelli nuove auto ad esemplare unico, vendute dal sindaco a soli ASPETTO FISICO: è alto e ha i capelli marroni, ha i baffi come quelli dei gatti, 20.000.000.000 di € . Tutta la città si riunì in piazza per vedere la ha un occhio marrone e uno nero vendita delle favolose automobili. Ma una macchina non fu venduta, PESO:80Kg stava per finire la vendita, quando un ragazzo di 16 anni, di nome ALTEZZA:1,80m GUADAGNO:1000000000 di euro, la Ciccio Amico, corse dal sindaco con i soldi, ma lui si rifiutò di vendersua famiglia è ricca, tranne sua madre gli la macchina perché la voleva lui: se non l’avesse portata a casa, COMPORTAMENTO: è molto severo, sua MAMMA e suo PAPA’ l’avrebbero ammazzato; alla fine però ma è sempre felice cedette, perché aveva bisogno di soldi e gli vendette la macchina. 4° CAPITOLO “NUOVI ROBOT” Poliziotto Quando tutte le auto furono vendute, partirono e poterono cominciare a distruggere tutte le città in cui arrivavano… fighetto Amico Ciccio, quando si accorse del potere infernale che possedeva l’auto che aveva comprato, si arrabbiò molto e… Viene dallo spazio e si chiama Lax. È un extraterrestre piccolo e verde, con gli occhi grandi e neri, ha sei braccia e i piedi lunghi. Lax ha un compagno di viaggio :”dragone “che ha 3 teste e sputa il fuoco, è amato da tutti perché è buono con i suoi amici. Arrivano sulla terra al settimo giorno di scuola e atterrano nel giardino della” due giugno” vedono dalla finestra dei bambini che scrivono e decidono di entrare dalla mensa, spaventano le cuoche che scappano. Lax e dragone mangiano tutta la pizza e la focaccia, ma le bidelle sentono un forte rumore, scendono in cucina e picchiano un cucchiaio sulle teste del dragone e di Lax. Loro si arrabbiano tantissimo e rompono tutti i piatti. Lax dice: “Vieni, dragone, andiamo via da questo pianeta, prima che ci sgridino di nuovo”. In un battibaleno salgono sull’ astronave, ma si accorgono che non hanno più la loro benzina e Lax fa una magia: “ Gelatina magica, compari nel serbatoio!!!” Così possono partire e tornare al loro pianeta che si chiama Notturno. DENNIS E LA SPARIZIONE DELLA REGINA Dennis era un drago pieno di colori: verde, rosso, viola e azzurro; era lungo meno di 10 cm ma le sue ali erano molto lunghe. Un mago gli apparve all’ improvviso davanti a casa, Dennis abitava in una pozzanghera di fango, il mago gli fece un test d’intelligenza e dopo gli disse: ”La tua intelligenza è superiore alla media del 20%.” Dennis parlava solo e soltanto con un pupazzo di nome Zubilo, la voce di Dennis era molto stridula. Un giorno gli venne consegnata una lettera che gli spiegava che la regina di un regno lontano era in pericolo e con la lettera gli venne consegnata una mappa per trovare la regina. Prima di partire si vestì con il suo vestito preferito, intagliato in una corteccia (era l’unico vestito che aveva), poi fece scorte di cibo, lui mangiava solo: insetti, piante varie, nuvole (le prendeva quando volava) e la corteccia dell’albero. Dopo essere partito, lo seguì anche il suo amico immaginario che Dennis chiamò Riccardomino, era una specie di stella poco splendente, che quando si arrabbiava diventava sempre meno luminosa. Dennis si era dimenticato del suo potere magico che teneva nel cassetto, era una polvere di fata che gli avevano regalato per il suo compleanno; quando se ne accorse però era già lontano km e km e quindi sarebbe stato inutile ritornare indietro. Più tardi arrivarono alla prima delle 3 tappe ( per ogni tappa c’ era una prova da superare) la prova di quella tappa consisteva nell’attraversare il cielo in cerca di una nuvola rossa, la richiesta era stata fatta da un troll. Dennis con le sue lunghe ali iniziò a volare in cerca della nuvola, la trovò dopo mezza giornata, la portò al troll e il troll li fece passare per il suo ponte, che li portò in un posto pieno di fiamme. Dennis vide la mappa che gli indicava la seconda tappa: era a pochi metri da loro. Arrivati alla seconda tappa, c’era una prova di memoria, Dennis doveva ricordare la sequenza di colori che gli mostrava il troll. Dennis ci mise pochissimo tempo a indovinare e il troll li fece passare per il suo ponte; dopo il ponte c’era un paesaggio mozzafiato, natura e modernità stavano bene insieme, come il dolce e il salato. Riccardomino in quel posto si illuminò tantissimo, fino a diventare una stella nel cielo, infatti, quando arrivarono, era notte e Riccardomino lo salutò dal cielo. Arrivati dal terzo e ultimo troll, la prova fu di trovare una stella a loro amica nel cielo, prenderla e fargliela vedere. Dennis pensò a lungo poi si ricordò che Riccardomino era diventato una stella, il suo migliore amico stella, Dennis lo prese e lo portò al troll, che gli disse: “Sì, sì, questa stella è veramente Dolcelandia Alle elementari eravamo andati in gita al museo della tecnologia e noi (Francesco B., Sara e Anita) ci eravamo persi. Dopo aver camminato per ore, non avevamo notato un cartello con su scritto: “VIETATO SALIRE”, così, per riposare, eravamo saliti su una macchina del tempo. Ad un tratto mentre discutevamo entrammo in un tunnel, che ci portò su un pianeta chiamato Dolcelandia. Scendemmo dalla macchina e ci trovammo in un mondo di dolci: c’erano alberi di cioccolato e fiumi di latte, il cielo era di gelato al puffo, con le nuvole di zucchero filato e l’erba era di liquirizia e le case di pan di spagna. Mentre ammiravamo il paesaggio, uno omino di zenzero andò da Anita e la rapì. Allora decidemmo di girare tutti i 7 mondi di Dolcelandia. Dopo giorni e giorni, trovammo una torre di torrone, dove Anita stava per svenire dal disgusto. Corremmo nel castello e Francesco decise di mangiarselo. Intanto che Francesco mangiava, io andai a salvare Anita. Mentre io la salvavo il guardiano si svegliò e rinchiuse anche me. Allora Francesco andò sul monte Caramello ed estrasse la spada leggendaria di zucchero filato. Entrò nel castello e sconfisse il guardiano, salvandoci. Poi risalimmo sulla macchina del tempo ma, a metà strada, si ruppe mentre eravamo nell’ era dei dinosauri. Così salimmo su uno Pterodattilo che ci portò a Roma sani e salvi. vostra amica, perciò potete passare sul mio ponte. Dennis pensò che nel suo viaggio non aveva incontrato grandi difficoltà e che il suo potere non era stato necessario. Attraversato il ponte arrivarono al castello in cui era rinchiusa la regina. La regina era prigioniera in una gabbia di ghiaccio, che Dennis squagliò con il fuoco; colui che l’aveva rapita era il capo dei troll, aveva sempre odiato la regina. Dennis lo sconfisse con le ali, perché sbatté le ali tanto ma tanto forte che creò un tornado che trasportò il capo dei troll in un altro regno incantato. La regina ringraziò Dennis donandogli il potere e gli disse: ”Ti ho restituito il tuo potere, ora non dovrai usare la polvere fatata.” Dennis era tanto contento e ritornò a casa sua sapendo che aver salvato la regina era stata la cosa più eroica che avesse mai fatto. La nascita La nascita, lo spettacolo più bello della natura La nascita, lo spettacolo meraviglioso per una madre La nascita, la scena più emozionante per un padre La nascita, un respiro di una nuova vita La nascita, una nuova creatura da ospitare sul pianeta. La famiglia La famiglia, né comprata né venduta La famiglia, fonte di felicità e di speranza La famiglia, sempre pronta a tirarti su e a darti fiducia La famiglia, sempre pronta ad aiutarti La famiglia, un tesoro che hai da quando sei nato La famiglia, la cosa più bella che ci sia. PICCOLE COSE Da una goccia d’acqua si può formare un fiume. Con una scintilla si può accendere un fuoco. Da una cellula si può formare un embrione. Da un seme può crescere una pianta. Con un sorriso si può cancellare la tristezza. Con un abbraccio si può formare un’amicizia. Se coltiviamo cose piccole, con pazienza, possono diventare grandi. LA FELICITA’ La felicità, è la cosa più bella al mondo La felicità, è un sentimento profondo La felicità, è un momento di allegria La felicità, guai a chi me la porta via La felicità, è con gli amici stare GIOIA Togliti la maschera e mostra veramente chi sei. Se la vita è felicità, non rovinarla, donala a chi per lui non lo è, perché se per te è gioia per un altro può essere dolore. La tua gioia è un frutto della vita, coglila e assaporala. IL MARE A scuola la maestra chiede: ”Chi mi sa descrivere il mare?”, ed un bambino grida subito:”Io,io!”, e allora comincia: “Ogni giorno il mare telefona al sole con il cellulare, vicino c’è la spiaggia, che racconta le storie, si sa lei è saggia, poi ci sono i gabbiani che si sentono i sovrani, gli ombrelloni che si vantano perché hanno tanti milioni, il salvagente, che usa la mente, ma una cosa un po’strana c’è: una conchiglia, che balla la quadriglia, e poi… …ah si, come posso dimenticarli!, i bambini! Che quando nuotano sembrano pesciolini.” “Ma questa descrizione è un po’ curiosa”, nota subito la maestra “Si, lo so, ma a modo suo, ognun vede ogni cosa!” GLI ALPINI OSPITATI NELLA NOSTRA SCUOLA…. … mentre ci salutano suonando allegramente dal cortile…. ….. e in classe con gli alunni di 3^A ! Laboratorio di fumetto classe 5°B Noi alunni della classe V B abbiamo partecipato al laboratorio “ IL FUMETTO “, tenuto dall’ illustratore piacentino Fabrizio Quartieri, in collaborazione con la biblioteca G. Anguissola di Piacenza. Il laboratorio si è svolto in tre incontri. Nel primo “L’ Artista del Disegno” Fabrizio ci ha spiegato, in una lezione teorica molto interessante, i concetti chiave del fumetto: i balloons, le didascalie, i suoni onomatopeici e le espressioni del viso. In particolare ci ha svelato le sei regole per realizzare un fumetto: Inventare una storia; Trovare i momenti principali; Dividere in vignette; Disegnare a matita leggera; Ripassare con il pennarello; Colorare. Alla fine dell’ incontro Fabrizio ci ha dato il compito di inventare una storia che poi avremmo rappresentato sotto forma di fumetto. Visto che quest’ anno in classe stiamo leggendo “Le avventure di Pinocchio” di C. Collodi e ne stiamo analizzando i capitoli; abbiamo deciso di raccontare i capitoli V e VI del libro, dove Pinocchio si caccia nei guai a causa della propria fame. Dopo aver riassunto e diviso in nove sequenze i due capitoli, nel secondo incontro ci siamo dedicati alla loro illustrazione. Divisi in gruppi di due o tre bambini abbiamo così realizzato con grande entusiasmo dieci cartelloni diversi l’uno dall’altro Nel terzo incontro ci siamo infine dedicati alla loro coloritura con i pastelli. I nostri elaborati saranno esposti presso la biblioteca G. Anguissola nel mese di Maggio. Il laboratorio è stato impegnativo un po’ per la collaborazione tra noi compagni e un po’ per la difficoltà nel rappresentare in modo uguale i diversi personaggi nelle varie vignette; ma divertente perché grazie ai consigli di Fabrizio abbiamo imparato l’arte del fumetto. A noi bambini della V B questa esperienza è piaciuta molto quindi consigliamo a tutti coloro che leggono questo articolo di chiamare Fabrizio Quartieri e partecipare al laboratorio. BUON DIVERTIMENTO A TUTTI! IL GENIO DEI FUMETTI Fabrizio Quartieri scrive storie e disegna immagini da 23 anni, per questo si definisce “illustratore”. Ha dovuto imparare tutto da solo, perché la scuola che voleva fare, il Liceo Artistico, non esisteva ancora, quindi ha deciso di frequentare l’Agraria e intanto faceva un corso serale a Milano sul fumetto umoristico. Dopo aver finito le scuole superiori, ha frequentato la Facoltà di Giurisprudenza. Abbiamo intervistato Fabrizio che ci ha spiegato meglio in cosa consiste il suo lavoro. Ecco l’intervista: Ti ha insegnato qualcuno a disegnare o hai imparato da solo? Ho imparato da solo copiando i disegni degli altri. Da piccolo cosa volevi fare? (ride) Il pilota di Formula 1. Sei il primo della tua famiglia a fare questo lavoro? Sì. Qual è il tuo personaggio dei fumetti preferito? Paperinik. Ti sei mai immedesimato in un personaggio dei fumetti? Sì, nell'aiutante di Paperinik. Quando è stato pubblicato il tuo primo fumetto? A 12 anni, insieme ad un amico ho inventato una storia su Paperino, poi abbiamo fatto le fotocopie e le abbiamo vendute a scuola. Con il ricavato ho comprato gli album ed i colori per disegnare. Ti diverti ad insegnare ai bambini? Moltissimo, perché i bambini hanno molta fantasia. Quale tecniche usi per insegnare ai bambini a disegnare? La tecnica migliore è quella di scomporre le figure che si vogliono disegnare per poi riprodurle un pezzo alla volta. Cosa consigli a chi vorrebbe fare il tuo mestiere? Consiglio di allenarsi molto e di copiare i disegni degli altri finché non vengono uguali (copiare non vuol dire “non sapere”: è così che si impara), poi con la fantasia crearne dei nuovi. Le cose più importanti sono comunque dedicare molto tempo al disegno e non perdere la fantasia. Cos'è per te l'arte? Per me l'arte è saper gestire il proprio tempo. Ti piace lavorare con la nostra classe? Tantissimo, perché ascoltate i miei consigli, ma ora AL LAVORO! A febbraio noi alunni della 5^B abbiamo realizzato delle maschere in classe con l’aiuto delle maestre. Abbiamo effettuato delle ricerche a casa su ogni maschera con il computer, le abbiamo stampate e le abbiamo portate a scuola. Ci siamo divisi in gruppi da quattro o cinque compagni e la maestra ci ha assegnato due maschere per gruppo. Ognuno di noi ha evidenziato nel testo le informazioni più importanti creando così una descrizione di ogni maschera. Abbiamo chiamato la maestra Giusy (adesso in pensione) per farci aiutare a ritagliare e ad attaccare i pezzi di stoffa. Abbiamo disegnato le maschere su grandi cartelloni: in parte le abbiamo colorate con i pennarelli e in parte le abbiamo riempite con la stoffa. successivamente abbiamo scritto le informazioni necessarie per descriverle, trovate al computer; abbiamo anche scritto il nome del personaggio di Carnevale. Infine abbiamo appeso i lavori fuori dalla classe. È tradizione, nella nostra scuola, che ogni anno i bambini di quinta accolgano quelli di prima e li accompagnino tutto l’anno in qualità di tutor... ACCOGLIENZA AI BAMBINI DI PRIMA È un’esperienza bella per entrambi: ecco il racconto di un’alunna scritto il secondo giorno di scuola. Ieri è stata una giornata speciale per noi bambini di quinta! Abbiamo accolto i bambini di prima e per tutto l’ anno saremo i loro tutor. Già la sera prima ero molto agitata e pensavo: “Quel bambino sarà simpatico, piangerà?”, però poi mi sono messa a dormire. La mattina dopo, finalmente, era arrivato il gran giorno! Io ero emozionatissima per questo fatto. Arrivata a scuola sono andata in classe per preparare gli ultimi regali e dopo un po’ siamo andati giù in palestra insieme alle altre classi di quinta. Trascorsa mezz’ ora la cerimonia è incominciata: io ero agitatissima! Quando hanno detto: “Marta accoglie Noemi” io mi sono alzata, ho preso per mano Noemi, le ho dato la scatola con dentro il regalino e l’ ho portata vicino a me. Lei era spaventata e mi ha stretto la mano forte forte (se la devo dire tutta mi ha fatto un po’ male). Quando siamo andati nella sua aula a colorare il trenino, lei doveva disegnarsi nel finestrino e mi ha chiesto se lo facevo io e mi ha detto tutte le sue caratteristiche: “Sono bassa, magra, ho i capelli lunghi, castani, gli occhi marroni e la carnagione olivastra”. Dopo la cerimonia siamo andati a giocare in giardino, all’ inizio Noemi era un po’ timida ma, alla fine, si è messa a parlare ed ho scoperto che è molto simpatica! Abbiamo giocato al lupo mangia frutta e tanto altro. Dopo un’ ora siamo ritornate nella sua aula a colorare i trenini: uno di verde e uno del colore che voleva. A metà del secondo trenino dovevamo andare, prima ha messo il broncio e quando le ho detto che ci saremmo riviste anche il giorno dopo, lei mi ha dato un bacio e io ho ricambiato con un altro bacio. Sono contenta di essere la sua tutor. Questa è stata proprio una giornata speciale! Alunna 5^B SIAMO UN GRUPPO DI RAGAZZE DELLA 5^B E, DOPO ALCUNI MESI DI SCUOLA, ABBIAMO VOLUTO INTERVISTARE I BAMBINI DI PRIMA PER CAPIRE MEGLIO COME STESSE ANDANDO IL LORO PRIMO ANNO Vi piace la scuola? Tutti: “Sì!” Vi state divertendo? Tutti : “Sì!” Vi sono simpatiche le maestre? Tutti : “Sì!” Vi hanno accolto bene? Tutti: “Sì!” Leyla :”Mi è piaciuto molto quando eravamo giù in palestra.” Lara: “Mi è piaciuto quando abbiamo colorato i trenini”. Vi piacerebbe fare il giornalino? Tutti : “Sì!” Qual è la vostra materia preferita? Motoria:19; Inglese:16; Matematica:17; Italiano:6 Andate d’accordo fra di voi? Tutti: “Sì!” Fate spesso i lavori di gruppo? Tutti: “Non spesso” Sono divertenti i lavori che vi fanno fare? Tutti : “Sì!” Quando andate in mensa, mangiate tutto quello che vi servono? E qual è il vostro cibo preferito? “Sì, ci piace mangiare: la pizza, le lasagne, le frittate, le carote, i pisarei e fasò , gli spinaci, l’insalata, la pasta al pesto, la focaccia e la carne. Cosa volete fare da grandi? Nestor , Edoardo, Valentino e Leila: i pittori Ylenia e Alice: le cuoche Victoria : la pediatra Lara, Sophia e Marta: le veterinarie Alem, Alexander e Amin: il poliziotto Yasmine : la maestra Beisa: la stilista Federico : il meccanico Noemi : la ballerina Mattia : paleontologo Avete degli animali domestici? Nestor : cane e tartaruga Lara : gatto Alem : gatto Yasmine : tartaruga Qual è il vostro animale preferito? Nestor : giaguaro Ylenia e Ivan: coniglio Alice: tartaruga Victoria, Alexander e Leila: cane Lara: delfino Alem: dinosauro Yasmine, Noemi e Marta: gatto Sophia: pinguino Beisa: delfino Edoardo: leone Valentino: pesce Federico: tigre Amin e Mattia: squalo 16 14 12 IA 10 IB 8 IC 6 Ecco i risultati di un sondaggio svolto nelle classi prime e seconde da alcuni alunni della 5^A ed elaborati con il programma Excel II A 4 II B 2 II C 0 leggere e scrivere lavorare con numeri Rivolta d’Adda, 11 Ottobre 2012 Caro diario, ti vorrei raccontare che oggi io e i miei compagni di classe siamo andati al parco della Preistoria. Abbiamo camminato molto, però ho visto tanti dinosauri. Il dinosauro che mi è piaciuto di più è il triceratopo perché è molto bello. I dinosauri che abbiamo visto sono ricostruzioni in materiale resistente alle intemperie. Dopo aver raggiunto le varie tappe sul percorso dei dinosauri ci siamo fermati in un’area giochi per consumare il pranzo al sacco. Dopo aver pranzato e giocato abbiamo fatto due giri sul trenino, è stato molto bello!! Oh, dimenticavo di dirti che abbiamo percorso anche un labirinto, è stato divertentissimo! Caro amico, ora ti devo salutare perché sono arrivata a Piacenza. Ci rivediamo per la prossima avventura. Un’inviata della III A DAL PRESENTE AL PASSATO: UN VIAGGIO CON GLI ANTICHI EGIZI Intervista di tre ragazze della 5^B agli alunni di 4^A -Dove siete andati? Siamo andati a visitare il Museo Egizio di Torino. -Il viaggio è durato molto? E' stato un po' lungo perché c'era molto traffico, soprattutto in città. -Quando ci siete andati? Il 25 Ottobre 2012. - Quante classi hanno partecipato? Solo noi della 4^A. -Perché ci siete andati? Perché stavamo studiando gli egizi e volevamo saperne di più su questa civiltà dell‘ antichità. -Cosa avete imparato? Abbiamo imparato in che cosa consisteva la mummificazione e ancora più interessante in cosa credevano gli antichi Egizi, cioè la loro religione. -Vi siete divertiti? Ci siamo divertiti molto, perché abbiamo imparato a riconoscere i geroglifici e abbiamo fatto un laboratorio in cui abbiamo disegnato su stele. Invece il viaggio è stato un po’ noioso, ma allo stesso tempo divertente, perché al ritorno abbiamo cantato e ascoltato la musica. Venerdì 22 marzo 2013, i ragazzi di 5A e della 1A della Due Giugno si sono incontrati davanti alla scuola alle h. 8:00, per partire alla scoperta ...dei pesci! “Dopo il lungo viaggio di 2 ore in pullman”, dichiarano i ragazzi “abbiamo subito fatto la merenda in compagnia … dei piccioni”. L’entrata ha emozionato molto i ragazzi, “Finalmente! Erano sei mesi che stavamo programmando questa gita !!“ continuano sollevati. All‘ingresso i ragazzi, divisi in due gruppi, hanno incontrato le guide che li hanno accompagnati lungo tutto il percorso. Prima hanno visto dei pesci abbastanza ”rocciosi”, in compagnia di alcune anguille e murene, poi hanno osservato dei mammiferi un po’ grassi: i lamantini che, nonostante il loro peso, nuotavano velocissimi, fermandosi di tanto in tanto per non perdersi una merenda a base di insalata . Subito dopo è seguita una visita agli squali di tutti i tipi .Poi, finalmente, i DELFINI ! ...quelli che tutti aspettavano, così si sono sbizzarriti con foto e video. Anche le stelle marine sono state bellissime, per non parlare dei pinguini, un’altra tra le grandi attrazioni! Infine hanno concluso il giro con la visita alle vasche aperte dei lamantini e delle foche. Hanno quindi approfittato di uno sconto di 5 Euro per comprare un simpatico souvenir da portare a casa e, dopo il pranzo al sacco e quattro salti sulle giostre, sono tornati a scuola, un po’ stanchi, ma sicuramente felici e soddisfatti!! ECCO ALCUNE CLASSI CHE HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO: 4^A, 5^C, 3^C, 2^B e 2^C. Anche quest’anno è stato un successo il grande spettacolo musicale messo in scena al Salone degli Scenografi, il 29 maggio 2013, da quattro classi della nostra scuola: 4^A, 4^B, 5^A e 5^C. Spettacolo dedicato principalmente a Verdi, nel bicentenario della sua nascita, ma anche ad altri due famosi compositori : Rossini e Donizetti e riuscito, grazie alla capacità del Maestro Casati di far apprezzare la musica lirica anche ai bambini, scegliendo brani coinvolgenti, famosi e cercando di contestualizzarli in modo simpatico e divertente, grazie anche alla presenza di veri cantanti lirici e di un virtuoso violinista, grazie alla disponibilità delle mamme “ Api Laboriose”, che hanno aiutato nella preparazione dei costumi e della scenografia, e della mamma coreografa, che ha ideato e curato i balletti, grazie alla dedizione delle maestre e soprattutto grazie ai bambini che alla fine riescono sempre a stupirci e a premiare tutte le nostre fatiche, “animando” la scena con il loro entusiasmo e la loro vitalità. La Scuola Due giugno, tra le scuole primarie, è la vincitrice del 1° premio del concorso Ecco le classi 4^A, 5^C, 2^A e 2^B, che hanno partecipato e vinto, aderendo al Progetto di Educazione alla Campagna Amica, promosso dalla COLDIRETTI! Degli alunni sono andati in gita ed essendosi divertiti hanno deciso di raccontarci il loro pomeriggio. UN’USCITA AVVENTUROSA La classe III A è andata a Palazzo Farnese e ha svolto delle attività riguardanti gli uomini primitivi. Piacenza, 19 Febbraio 2013 Oggi siamo andati a Palazzo Farnese. Siamo partiti appena abbiamo finito di mangiare: abbiamo percorso un breve tratto di strada per raggiungere la fermata dell’autobus numero 17. Dopo una lunga attesa l’autobus è arrivato e noi ci siamo saliti con entusiasmo. Una volta giunti a destinazione, cioè Palazzo Farnese, ci ha accolto un’archeologa di nome Maria, che ci ha accompagnato in una stanza dove ci ha fatto vedere una specie di documentario sull’“homo sapiens”. In seguito, la signora Maria ci ha invitato ad disegnare con gli strumenti che utilizzava l’ “homo sapiens”. A ciascun bambino ha dato una conchiglia contenente delle polveri ottenute da prodotti naturali. Poi, abbiamo disegnato degli animali su una pietra bagnata, servendoci di un bastoncino per prendere le polveri colorate. Io ho provato a disegnare un rinoceronte aiutandomi anche con le dita. Alla fine, Maria, ci ha fatto un’ultima sorpresa: ha scelto un bambino della nostra classe di nome Santi, e lo ha trasformato, attraverso una foto, in un uomo primitivo. Infine, dopo aver ringraziato e salutato Maria, siamo saliti sull’autobus numero 16 che ci ha riportato a scuola, da dove, poi, siamo ritornati a casa. Classe III A La visita a Palazzo Farnese Il giorno 7 marzo noi ragazzi di quinta A, insieme con le mamme accompagnatrici e le maestre, ci siamo recati a Palazzo Farnese per vedere vari tipi di oggetti usati dagli antichi Romani. Una volta arrivati, la guida ci ha accolti e ci ha mostrato diversi reperti, in particolare vasi, ciotole, in cui probabilmente mangiavano, e lucerne. Dopo ci ha accompagnati al piano superiore, dove dovevamo fare il laboratorio “UNA LUCE DELL’ALTRO MONDO”. All’inizio ci hanno fatti sedere intorno a quattro tavoli e ci hanno mostrato vari tipi di lucerne con raffigurate persone, animali e gladiatori che combattevano. Finalmente poi abbiamo iniziato il nostro laboratorio: ci hanno consegnato due stampini e un pezzetto d’argilla e noi bambini, dopo avere inserito l’argilla nello stampino, abbiamo premuto con forza in modo che si attaccasse, poi abbiamo aperto lo stampino e la nostra lucerna era realizzata; l’abbiamo decorata con cura, la maestra Paola le ha ritirate e le ha poste in un grande scatolone per portarle a scuola con noi. È stata davvero una bella esperienza. USCITA DIDATTICA DEL 31 MAGGIO 2013 DELLA CLASSE 5^A L’ USCITA ALL’AGRARIA Mercoledì 3 Ottobre, noi alunni della 3A, ci siamo recati all’ Istituto agroalimentare “Raineri-Marcora” per partecipare all’iniziativa “Assaporando si impara “. L’ Istituto Agroalimentare si trova appena fuori dalla città; è una scuola superiore dove gli allievi imparano a cucinare. È immerso nel verde, nelle sue aule vi sono dei laboratori, nello spazio adiacente alla scuola si trovano: l’ orto, i frutteti con i filari e le stalle per gli animali. Appena arrivati ci hanno accolto due studenti, Nicole e Matteo, e ci hanno accompagnati nel laboratorio della scuola allestito per l'esperienza "Chi ha rubato la marmellata?". Lo spazio era grande, molto ordinato, ricco di alambicchi, ampolle, provette, bilance e anche un microscopio. La professoressa Marta ci ha spiegato come fare la marmellata e ci ha presentato l'ingrediente principale: la mela cotogna, un frutto poco gradevole, ma molto ricco di vitamine e molto profumato. Questo frutto dal sapore antico, viene coltivato dagli studenti della scuola perché è un frutto molto raro e rischia dì scomparire. Dopo aver raccolto le mele nel frutteto della scuola, le abbiamo riposte in un cesto e riportate nel laboratorio per farne della marmellata. Occorre infatti mettere in un tegame le mele cotogne, un chilo di zucchero, il succo di un limone e la vanillina per dare un sapore gradevole al composto. Il tutto va lasciato bollire per circa un' ora , dopodiché si schiaccia nel passaverdure, si ripone nei vasetti di vetro e questi si fanno di nuovo bollire per circa un' ora e un quarto capovolti in un pentolone di acqua bollente. Poi abbiamo fatto merenda assaggiando la marmellata dì mele cotogne e di albicocca. Terminato questo laboratorio ci siamo spostati all'esterno dell'edificio, vicino alle stalle, per partecipare al laboratorio "Le mani in pasta". Alcuni studenti della scuola ci hanno messo il grembiulino e la cuffia , ci hanno dato la farina e l'acqua e così abbiamo cominciato ad impastare. All'inizio l'impasto era molliccio, appiccicoso, ma a furia di impastarlo si è compattato e abbiamo così potuto modellarlo. Dopo averlo modellato lo abbiamo riposto in una vaschetta trasparente insieme alle farfalline che abbiamo preparato con un impasto già pronto. Terminato il lavoro abbiamo mangiato "i pisarei e fasö" con sugo e formaggio. Il laboratorio che ci è piaciuto di più è stato quello delle "Mani in pasta", perché abbiamo fatto tutto da soli. Al termine dei laboratori siamo andati a vedere le mucche e i piccioni, abbiamo salutato e ringraziato i nostri "accompagnatori" e siamo saliti sull'autobus per il ritorno. L'esperienza che abbiamo fatto ci è piaciuta molto perché: abbiamo sperimentato in prima persona come si fa la marmellata e la pasta; perché abbiamo visto diversi animali tra cui le mucche, le lepri, i piccioni e le api e perché abbiamo visto diversi attrezzi agricoli. E' stata proprio una bella esperienza, perché abbiamo imparato divertendoci. Lettera al sindaco Piacenza, 17 dicembre 2012 Caro Sindaco, siamo molto contenti che sia proprio lei ad inaugurare il nostro giardino. Aspettavamo questo momento con fiducia e soddisfazione. Diciamo il “nostro” giardino perché lo abbiamo visto nascere, crescere, trasformarsi da campo abbandonato e “sporco “ in uno spazio verde tutto per noi. Lo scorso anno abbiamo seguito questo progetto comunale in tutte le sue fasi: dai movimenti delle ruspe (che ci hanno incuriosito) fino alla realizzazione del progetto. Sappiamo che lo useremo insieme ad altri cittadini, ma non vediamo l’ora di avere una sosta giocosa dove poterci incontrare anche usciti da scuola. Il parcheggio poi era proprio necessario per permettere ai genitori e agli altri cittadini di parcheggiare in modo più responsabile senza inquinare davanti alla scuola. Questo parcheggio e questo giardino ci fanno sentire bambini più fortunati e per questo la ringraziamo a nome di tutti: alunni, insegnanti, genitori della ”scuola infanzia e primaria Due Giugno”. Da bravi cittadini sappiamo che avremo anche la responsabilità di mantenerlo bello e pulito! A proposito… saranno messi i bidoni dove buttare i nostri rifiuti vero?! La salutiamo con un grande grazie e le auguriamo buon Natale e …felice anno nuovo! Le classi terze SCRIVERE UNA CRONACA . . . 3^B La cronaca è un testo che informa i lettori circa un fatto avvenuto o un’esperienza diretta. Per essere completa, la cronaca deve rispondere a 5 domande: CHI? QUANDO? DOVE? COME? PERCHÉ? Lunedì mattina , non della classe 3°B , siamo andati al panificio di Bersano vicino a Cortemaggiore per conoscere come avviene la lavorazione del pane e provare a fare il pane. Siamo partiti dalla scuola alle 8.50 con un piccolo pullman giallo e siamo arrivati a destinazione verso le 9.30 . Siamo stati e accompagnati dalle maestre Marcella e Angela e da mamma Sonia dell’associazione ”Api laboriose” . Ringraziamo i fornai Alberto , Stefano e Gioele che, vestiti di bianco, ci aspettavano davanti al forno e che ci hanno fatto diventare per un giorno dei “piccoli fornai”. Che titolo diamo ? “Un’ esperienza in panificio” L’angolo della poesia Il pane S’ io facessi il fornaio Vorrei cuocere un pane Così grande da sfamare Tutta , tutta la gente Che non ha da mangiare. Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole Un pane così, verrebbero a mangiarlo dall’ India e dal Chilì i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame!... Il più bel giorno di tutta la storia. ACROSTICI Pensiero Amare Nel panE Pace Amare Nel panE (Gianni Rodari) ALTRE CLASSI HANNO POTUTO VIVERE UN’ESPERIENZA IN VARI PANIFICI, GRAZIE ALL’ASSOCIAZIONE DELLE MAMME “API LABORIOSE”… ECCO ALCUNE FOTO……. IL TESTO INFORMATIVO O ARGOMENTATIVO 3^B Il testo informativo o argomentativo serve ad informare il lettore su un argomento specifico. IL PANE Le origini La pasta per il pane è una di quelle ricette senza tempo che affonda la sua origine nella notte dei tempi. La preparazione di questo impasto ha origine nella preistoria, quando l’uomo si rese conto che poteva ottenere un impasto lavorabile, mescolando la polvere delle ghiande schiacciate con l’acqua. Quando l’uomo imparò a cuocere questo impasto su pietre roventi, si accorse che il cibo era più gustoso e realizzò così il primo pane, che di fatto assomigliava più a una focaccia. Col passare del tempo, gli uomini scoprirono i CEREALI (frumento, orzo, avena, ferro…) che avevano un sapore migliore e così abbandonarono l’uso della farina di ghiande per passare alla farina di cereali. LA PRPARAZIONE DEL PANE Ingredienti farina Lievito sale Acqua Lavorazione: 1) E’ necessario lavorare a lungo l’impasto. Nel laboratorio si usa una macchina dotata di due braccia meccaniche : l’impastatrice L’ impasto può essere fatto anche a mano. 2) Bisogna dare forma al pane : MODELLARE Nel laboratorio si modella sia a mano (pagnotta) ma anche con l’uso di macchine modellatrici (crocetta, ciabatta) Si possono realizzare tante forme di pane. TRECCIA PAGNOTTA CROCETTA ROSETTA 3) Occorre lasciare lievitare l’impasto per molte ore. Nel laboratorio , per velocizzare il tempo , si usa la cabina di lievitazione : una specie di armadio con una temperatura costante. In casa invece l’impasto viene fatto lievitare prima di modellarlo e si tiene in un contenitore coperto con un canovaccio o una copertina e per molte ore. Durante la lievitazione l’impasto aumenta notevolmente la dimensione (volume). 4) Infine si inforna il pane : LA COTTURA Prima di infornare è necessario portare il forno a raggiungere la temperatura di 200°. Quando il pane assume un bel colore dorato è cotto e deve essere sfornato per essere mangiato. Fumetto scritto a più mani dagli alunni della classe 5^C Momenti della vita di Giuseppe Verdi Successi e insuccessi del celebre compositore Dopo il successo dell’ opera di Verdi dell’anno prima, “Oberto conte di San Bonifacio”, l’impresario del teatro della Scala di Milano, Bartolomeo Merelli, offre al compositore un contratto. Verdi accetta. In settembre L’opera viene si dimostra rappresentata un vero la prima insuccesso e dell’opera buffa Verdi è “Un giorno di molto regno” . abbattuto… Merelli consola Verdi e gli dà fiducia L’ impresario dà a Verdi un’ altra opportunità Verdi si mette al lavoro e compone. Qualche giorno prima dello spettacolo a casa di Verdi…. Verdi si reca a Piacenza da Giovanni Zaffignani, direttore della prima calzoleria, per farsi fare un paio di scarpe su misura Finalmente arriva la sera della prima teatrale. Sotto la spinta risorgimentale lo struggente coro del Nabucco, cantato dagli Ebrei prigionieri a Babilonia, diventa il simbolo dell’amore per la patria. E così i patrioti scrivevano sui muri Viva Verdi per scrivere Viva Vittorio Emanuele Re d’ Italia. Ecco il famoso compositore Verdi che si gode l’apice del successo! Cancella con la matita le parole elencate. Le lettere rimaste formeranno una frase famosa. E C A R B O I D R A T I S M C R A Z O T O N E D A U Q C A N A R T I S S G E O A N A R E A T B L U N A D E L O S B O N I N O A F N I L A C A O I F I G E N N C R O T R E N B P A E R M E O D R I A R I A E O S T E I G I O V E A C N G A S C O N L N E N I M A T I V E N E R E A O F O T O S I N T E S I P A PAROLE: luce - anidride carbonica- arcobaleni –atmosfera vegetale-fotosintesi-azoto-pancreas-digestione-energia-soleacido-dolce-aria-Venere-lingua-Giove-carbone. .Un amico a Pierino: 5^A -La mia sorellina di due anni cammina già da tre mesi!-Chissà come sarà lontana, ora! .Pierino va a scuola piangendo. -Perché piangi?-gli dice la maestra. -Piango perché questa mattina mio padre ha chiamato oca mia madre, e mia madre ha chiamato somaro mio padre.-E che cosa centri tu in questa faccenda?-Centro si, perché se mio padre è un somaro e mia madre un'oca, io, che animale sono?- .Papà, sai firmare ad occhi chiusi?-Certo Pierino, perché?-Chiudi gli occhi e firma la pagella .All'esame. -Sai farmi un esempio di mammifero che non ha denti?-Sì, signor maestro.-Quale?-Mia nonna!AH! AH!! AAH!!! CROSSWORDS CRAZY RHYMES One, two, three you can’t see me Four, five, six I go to visit the Sphinx Seven, eight, nine…. I always drink wine…. Eight, nine , ten my name is Ben! WORDSEARCH Sometimes Monday Sunny Quiz show Horror film Hotel England Often Fireworks Cape town Documentary S J X K F A B F W P U N K O F T E N R U Z C S M R Q M O N D A Y S O D X O P X E R S Z B C G O E W R S G T M W P H T C K E Z V T J I O T F A U M R W U Y K A M Y P G M L It’s yellow and small; it’s got black stripes; it can fly. What is it? It’s round, it’s black and white and it can run very fast; it’s got no legs and no feet. What is it? I D N A L G N E I H E I F I L N D L T H S L N F S P M O H O A R U M T R E L F J W L S C N O A O K V E N N I O F N C R R G H P T S Y R M Y X Y R I M F T O X T J F W B O Q U I Z S H O W E R T H It’s round; it’s got one long hand and one short hand; it can count… What is it? It’s very cold; it’s delicious; it’s every colour. What is it? CRUCIVERBA GEOGRAFICO 1-Il fiume più lungo d’ Italia; 8- È attraversato dal fiume Arno; 2-La regione più piccola d’ Italia; 9- È un’ isola a statuto speciale; 3-Un insieme di isole; 10- È la capitale d’ Italia; 4-Il capoluogo dell’ Emilia-Romagna; 11- È famosa per i suoi fiori; 5-Il numero delle regioni italiane; 12- Si producono i jeans; 6-É lo stato dove vive il Papa; 13- È il lago più grande d’ Italia; 7-Ha come capoluogo Venezia; 14-Nel suo mare si sono ritrovati i Bronzi di Riace; 15-Anticamente era una colonia (città) greca 11 14 12 3 13 9 8 7 6 5 10 1 1)Po; 2)Valle d’Aosta; 3)Arcipelago; 4)Bologna; 5)Venti ; 6)Vaticano; 7) 2 4 15 Guess: bee, ball, clock, ice-cream Tv programmes: 1 cartoons, 2 sport, 3quiz show, 4 documentary, 5 adventures film Solutions Cruciverba geografico: 1)Po 2)Valle d’Aosta 3)Arcipelago 4)Bologna; 5)Venti 6)Vaticano 7)Veneto 8)Firenze 9) Sardegna 10)Roma 11)Liguria 12)Marche 13)Garda 14)Calabria 15)Messina UN ANNO CON LE MAMME DELL’ ASSOCIAZIONE L’anno scolastico 2012-2013 che ci stiamo lasciando alle spalle è stato particolarmente ricco di iniziative e di lavoro per l’Associazione delle Api Laboriose. Sul fronte dei lavori con gli alunni, le volontarie dell’associazione(al momento siamo tutte mamme ma non c’è nessuna preclusione e nel caso che anche qualche papà o nonno voglia aggiungersi e dare una mano verrebbe accolto a braccia aperte) hanno gestito due laboratori sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria: nella prima parte dell’anno era finalizzato alla realizzazione di un oggetto a tema natalizio che è stato donato a tutte le famiglie come augurio, nella seconda un oggetto in vendita nei mercatini di fine anno con un contributo anche minimo e libero. Sono state inoltre affiancate le maestre nelle uscite didattiche in accompagnamento agli alunni e in alcune attività artistiche, come nel caso del progetto della costruzione del plastico della città ideale che ha coinvolto tutte le seconde classi e la preparazione della recita di fine anno ideata e diretta dal Maestro Casati. Sul fronte della raccolta fondi le volontarie dell’Associazione hanno preparato durante tutto l’anno oggetti realizzati perlopiù riciclando i materiali più vari reinventati secondo il loro estro e creatività che sono andati in vendita ,sempre a offerta liberà ,nei mercatini organizzati durante la giornata del volontariato organizzata dallo SVEP, in concomitanza con le udienze e durante l’Adunata Nazionale degli Alpini. E’ stata inoltre organizzata la classica lotteria di Pasqua e, a fine maggio, si è tenuto uno spettacolo al teatro President il cui ricavato è andato in parti uguali alle Api Laboriose e all’Associazione Autonoma Diabetici Piacentini. Grazie ai fondi raccolti, che-ricordiamo- le Api Laboriose cercano di raccogliere per supportare le attività della scuola Due Giugno, quest’anno abbiamo donato: un computer, che va ad arricchire la dotazione dell’aula informatica, un televisore, in particolare per la scuola materna, tutte le uscite legate al progetto di visita ai panificatori (forni e mulini) e la copertura delle spese legate a questo giornalino. Tramite questi fondi si acquistano anche tutti i materiali indispensabili per portare avanti le attività e i laboratori. Le volontarie delle Api Laboriose colgono l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito nei modi più svariati, come la donazione di materiali o le offerte in denaro, con l’obiettivo comune a tutti di essere attivamente a fianco della scuola e di tutti coloro che in essa operano, in particolare dei bambini. Le mamme dell’Associazione Api Laboriose Due bambini di quinta, inviati speciali alla scuola materna… Piccoli artisti all’ opera …documentano il laboratorio con le mamme delle api- Una mattina siamo andati alla scuola materna per vedere all’ opera i bambini più piccoli, mentre si divertivano a creare graziosi piattini con le mamme dell’ associazione “Api Laboriose”. Una mamma ci ha spiegato come andava svolto il lavoro. Serviva: un piatto in ceramica, pennarelli indelebili, stencil, spugnetta e colori a tempera. Per prima cosa si doveva prendere il piatto e appoggiarvici lo stencil. Poi con il pennarello indelebile andava ricalcato il disegno. Per colorare lo sfondo si usava la spugnetta inzuppata di tempera e alla fine andava scritto il nome. Abbiamo visto che anche alla materna i bambini lavorano con tanto impegno come i grandi. 5a