La Piccola Osteria del Gusto La fiamma della sua
Transcript
La Piccola Osteria del Gusto La fiamma della sua
La fiamma della sua carne Quella mattina lei si svegliò per prima, scivolò silenziosa via dal letto, dove lui rimase a dormire profondamente. Una doccia, pensò, che sarebbe la cosa migliore da fare per risvegliarsi completamente dal torpore della notte. La prima acqua le causò un brivido, era gelata, poi man mano che si scaldava le provocava una sensazione di rilassamento. Si passò le mani sul viso, sul collo, con la delcatezza che solo una donna ha con il proprio corpo, si accarezzò il seno, lo massaggiò. Per qualche istante chiuse gli occhi, desiderò che le mani che la stavano toccando fossero di qualcun’altro,non le sue. Le fece scivolare lungo l’addome, sul ventre liscio, si accarezzò. Si morse le labbra soffocando un gemito quando le dita accarezzarono il fulcro del suo sesso... Zolcardi pasta sfoglia cardi gorgonzola uovo un limone burro cipolla alloro sale pepe La mia professione è la carne. Con ciò dico le gambe, le cosce, le ginocchia, i talloni, tutte le parti dei corpi dico, e anche la carne dico… Quando la luce della luna tocca il mio corpo, la professione d’amore della carne diviene la mia necessità. Non posso dirle di no. È questione di vita o di morte. E quando amo un corpo lo divoro, pezzo per pezzo: con le dita faccio scorre il suo sangue lungo le mie braccia, lo faccio a pezzi, lo mastico, con i miei denti lo macino, attraverso la mia gola lo faccio passare per godere anche dentro, nelle mie trippe, le sue deliziose viscere… Conservo le pelli per ricordare come erano gli occhi che un giorno adorai e venerai, gli occhi, paio di lune splendenti in ogni corpo, illuminazione naturale della scura altera carne. Russa cavolini cavolini di Brxuelles topinambur carote lattuga code di scampo tuorli limone alloro olio di arachide senape olio extravergine sale Aveva voglia di fare l’amore con il suo uomo, e lo voleva subito. Uscì dalla doccia, si asciugò rapidamente; mentre uscì dal bagno si vide riflessa nello specchio in corridoio, con i capelli bagnati pettinati all’indietro, con il seno sodo ed i capezzoli sfrontatamente turgidi ed eretti, si sentì aggressiva come una pantera e si incamminò sinuosa verso la camera da letto. Si soffermò sulla porta, osservò per un attimo il corpo del suo uomo nella penombra del mattino, una lama di luce filtrava dalla tapparella semichiusa, come un coltello fendeva la sua pelle resa scura dall’ombra. Correva sul petto, scendeva lungo l’addome fino al pube. Si sedette al suo fianco, in silenzio… Inizio ad accarezzargli il petto che si muoveva ritmicamente sotto le sue mani. Poi più in basso… Risotto con sedano Carnaroli gambi di sedano burro gherigli di noce scalogni carota foglie di sedano vino bianco secco formaggio lodigiano sale Adesso era li, inerme tra le sue mani. Inerme, ma vivo… il suo tocco lo aveva risvegliato, come un’essere dotato di vita propria aveva iniziato a prendere forma e turgore. Lo impugnò, lo fece scorrere tra le sue mani, lo vedeva ingrandirsi sempre di più. Come una bambina con la sua bambola preferità ci giocò, fece scorrere le dita lungo il dorso, accarezzò delicatamente Si umettò un dito, lo passò delicatamente come per curare una ferita… Poi si chinò su di lui… e lo baciò delicatamente… con la punta della lingua lo accarezzò, poi posò le labbra bagnate sulla punta… . Non esistevano incertezze per lei… Carasau di un cuore Sardo brodo vegetale polpa di zucca fesa di tacchino scamorza vino bianco cipolla salsiccia pane carasau latte olio extravergine di oliva sale Quanti corpi ho mangiato? Ne ho divorato più di cento? Non ho mai voluto contarli... Ogni volta che la luna apre il suo occhio nel buio del cielo, vedo la lucentezza negli occhi pari di un corpo che mi occorre, che desidero, che amo… Se nei suoi occhi risplende la fiamma della sua carne, devo spezzare… Li confondo con parole dolci me li porto a letto e lì alla luce della luna che riempie la mia stanza, i corpi che amo li divoro, come ho già spiegato. Sono la donna-lupa, non ho figli, non do niente a nessuno, non cucino, non spazzo, non spolvero, non accudisco, non cucio, non metto via, non faccio ordine,. non do conforto; appago i miei propri desideri, perché sono una buona e nessuno ha paura di me. E’ vero che tutti vogliono avvicinarsi? Tutti vengono da me quando mi guardano o li guardo: sono affascinati dall’idea della propria morte. Ravioli cuore di mais baccalà ammollato polpa di sedano rapa farina 00 farina di mais pancetta arrotolata atte burro olio extravergine di oliva sale pepe in grani Lui si accurse subito di quello che stava succedendo, ma rimase immobile, rapito dall’estasi del piacere… Era il “dolce risveglio”. Così avevano chiamato il modo con cui il primo dei due che si sarebbe svegliato, avrebbe richiamato l’altro dall’abbraccio di Morfeo... Quella mattina era toccato a lui.... Lei si accorse di essere riuscita a svegliare il suo uomo perché sentì il suo pene indurirsi nella sua bocca, ma non si fermò, continuò a succhiarlo, ad accarezzarne il glade con la lingua, a baciarlo. Ad un tratto sentì la calda mano di lui sul collo, la sentì scivolare lungo la schiena, sentì le dita scorrere tra le natiche ad accarezzare leggere un meraviglioso sorriso gli disse:”ben svegliato...” Vitello alla senape reale di vitello cavolo cappuccio radicchio trevisano mela cipolla senape prezzemolo vino bianco secco olio extravergine di oliva sale pepe Gattonando si avvicinò a lui, si abbassò sul su viso, lo sfiorò con il naso come per rubarne un profumo… poi lo baciò, con passione, quella passione gridata in silenzio… la passione degli sguardi… lei voleva fare l’amore subito. Sempre a gattoni si spostò sul letto… si girò mostrando il tondo perfetto del suo sedere abbronzato… se fosse stata una gatta lo avrebbe attirato a se muovendo la coda… le bastò ancheggiare un po, divaricando le gambe quel poco da mostrare il suo sesso bagnato e gonfio di desiderio… lui si avvicinò come un gatto maschio che aveva recepito il messaggio. Fuoco di Faraona cosce di faraona prugne secche zenzero fresco salsa di soia olio extravergine di oliva sale pepe Non c’è innocenza sui monti, nei cieli, nelle valli,. Il sole indica la fame di carne morta. Lupa come me è la terra lupa costante, sempre affamata, il cui appetito non è determinato dalla luna: Io sono appena una domestica lupa urbana; abituata a guidarmi con la luce artificiale, ho bisogno della luna col suo occhio aperto. La terra ne ha bisogno. La terra è padrona della sua lupa verità.