saluto ai poeti crepuscolari oxilia - IIS Severi

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saluto ai poeti crepuscolari oxilia - IIS Severi
NINO OXILIA da Gli orti
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Il saluto ai poeti crepuscolari
■ Metro: versi liberi
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1. Corazzini: dei principali esponenti del
Crepuscolarismo, morto di tisi nel 1907 a soli ventun anni.
2. tumulo: tomba, sepolcro (a, come).
Nino Oxilia
Ma voi non vedeste la vampa
sul mondo, né potrete
la vita futura cantare.
Cadeste sul limitare
del Tempo; moriste di sete
lasciando alla stampa
un breve sorriso di morte:
la vostra sorte
fu quella dell’onda che sciacqua
lieve lieve sulla sabbia,
non quella dell’ondata che si squassa
sugli scogli con impeti di rabbia;
foste la nuvola che passa;
il vostro nome fu scritto sull’acqua...
E tu cantavi la provincia,
le tragedie dei burattini,
il suono dell’Avemaria;
cantavi le domeniche
piene di sole e di malinconia
e aspettavi di morire,
Sergio Corazzini1!
Io sognavo di cantare
la corsa in un mondo
più vasto; in un ciel più profondo,
dentro a un più profondo mare
la corsa vertiginosa:
volgevo la testa e senza posa
vedevo i tuoi burattini
ballare, gestire, manine, piedini,
al ritmo del tuo cuore stanco...
Poi sei morto. Ed io ti canto,
sepolto tra le rose
del camposanto,
poeta delle piccole cose,
mentre rulla il tamburo...
Domani le piccole cose
saranno per sempre sepolte
e la provincia domenicale
non avrà che il tuo tumulo2 a guanciale.
Le molte
provincie diverranno un regno senza
gli inutili tuoi re di cartapesta
con la corona in testa...
Tutto il mondo sarà
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3. Gozzano: l’aggiunta di Gustavo corrisponde al «nome con cui il poeta firmò i suoi
primi componimenti: un nome che ormai pare dunque allontanarlo anche maggiormente
nel tempo» (Sanguineti).
4. volano: «è un gioco simile al tennis, solo
che alla palla di gomma si sostituiva una mezza palla di sughero, con una corona di penne
conficcate nella faccia piana» (Guglielminetti). Cfr. L’amica di nonna Speranza di Gozzano, v. 74: «Carlotta! Scendete in giardino: andate a giocare al volano!».
5. i daggherotipi: «dagherrotipi si dissero
le prime fotografie dal nome del fisico francese S. M. Daguerre, che inventò il processo
per fissare le immagini formate nella camera
oscura» (Guglielminetti).
6. diligenze ... crinolina: cfr. La signorina
Felicita, vv. 425 e 428.
7. salvatacchi: superfici di metallo o di
gomma da applicare sulla parte inferiore dei
tacchi, per proteggerli dal logoramento. Allude al movimento frenetico della gente che
cammina in città, facendo quasi risuonare il
ticchettio dei passi sul marciapiede lucente.
8. il milleottocentosessanta: ricorda
un’espressione gozzaniana, ancora nell’Amica di nonna Speranza, al v. 14: «rinasco, rinasco del mille ottocento cinquanta!».
9. gavotta: musica dal ritmo moderato, derivata da una danza francese.
10. Grimm: il libro dei fratelli Grimm, celebri autori di fiabe (1812-1822), un genere
molto caro a Gozzano e da lui stesso praticato.
11. chez Maxim: famoso locale parigino.
12. Sandro: l’amico Sandro Camasio, con
cui Oxilia aveva scritto Addio giovinezza!
13. Valentino: parco torinese, sulla riva del
Po.
14. cake-walk: un ballo americano.
Nino Oxilia
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repubblica di scienza,
terra di libertà
dove l’ingegno governa,
e la conquista moderna
e le invenzioni
faran più svelti roteare i mondi
tra le costellazioni;
trascineranno gli uomini
con gesti isterici
e volti cadaverici
sotto le lampade...
E tu cantavi il passato, Guido Gustavo Gozzano3!
Il gioco del volano4 cantavi e il divano tarlato;
cantavi soave, in sordina, i daggherotipi5, le essenze
di rosa, le diligenze; cantavi la crinolina6...
Io sognavo di cantare il presente
vertiginoso, le macchine
rotanti, i salvatacchi7,
il marciapiede lucente;
volgevo la testa e udivo
il milleottocentosessanta8
suonare la gavotta9 sul pianoforte a coda
con l’aria di chi goda se qualche corda è rotta...
Avrei dato tutto Grimm10,
il tuo Grimm falso e tarlato,
per un tango chez Maxim11...
Poi sei morto. Ed io ti canto,
poeta del passato,
mentre rulla il tamburo...
Morto è il Passato, poeta!
... Domani passeran fischiando i treni
per le ville languidette
del tuo sogno vestito d’ombra e niente:
morto è il Passato e con le baionette
stiamo uccidendo il Presente
per mettere in trono il Futuro...
... Ma tu, Sandro12, tu
non cantavi che l’amore
e non usavi rime; amore, amore
che dà baci e figli...
Oh! quel profumo di tigli
laggiù
nei viali del Valentino13!
Oh! i baci nella nebbia del mattino,
gustosi come frutta! Oh! i baci presi
e dati e trascinati per i colli
torinesi!
Ricordo le sere, le folli
chimere, le angosce divine,
i circoli delle sartine
il cake-walk14...
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Oh! giovanile certezza
di gloria! O del futuro
smanioso brivido santo!
Ma sei morto. Ed io ti canto,
poeta della giovinezza,
mentre rulla il tamburo...
Domani le piccole cose
dormiranno sepolte fra le rose,
domani il passato
sarà dimenticato,
ma l’amore, l’amore
rifiorirà nel cuore
dopo
tanto odio senza scopo,
riaprendo a fior d’acqua l’occhio puro...
Fiamme scoppiettanti, laceranti
incendiano il vecchio mondo,
poeti crepuscolari!
Sull’orlo dell’abisso senza fondo
ove caddero ad uno ad uno infranti
i vecchi altari,
m’accomiato da voi! Rulla il tamburo.
N. Oxilia, Poesie, a cura di R. Tessari, Guida, Napoli 1973
ANALISI DEL TESTO
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Dal Crepuscolarismo
alla modernità
Il distacco dai compagni
di un tempo
Una concezione diversa
della poesia
La metafora dell’acqua
Il rapporto con il presente
Nino Oxilia
Vicino alle tematiche crepuscolari, ed esponente all’inizio di una visione nostalgica e sentimentale della realtà, Oxilia doveva prenderne ben presto le distanze, avvertendo l’esaurirsi di questa forma di poesia di fronte alle mutate esigenze dei tempi. Attratto dalla dimensione moderna e
cittadina dell’esistenza (ci sono, nei suoi versi, frequenti reminiscenze baudelairiane), il poeta si
era accostato alle suggestioni del mito della macchina, risentendo – pur senza accettarne l’estremismo programmatico – della lezione dei futuristi. La guerra, secondo una diffusa convinzione,
sembrava in grado di trasformare radicalmente la realtà, realizzando i bisogni di rinnovamento.
Sono questi i presupposti del Saluto di Oxilia, che, «composto alla vigilia del conflitto, in lucida
consapevolezza», si rivela «di notevole interesse storico» (Sanguineti). L’avversativa con cui si apre
il componimento, unita ai destinatari del messaggio («voi», a indicare i crepuscolari), sottolinea le
ragioni di un totale distacco fra il poeta e i suoi compagni di un tempo, la cui voce, flebile e sommessa, si è spenta per sempre. L’immagine della loro poesia, labile e fluttuante, è stata cancellata («il vostro nome fu scritto sull’acqua...»); la nuova poesia, guardando in faccia «la vampa / sul
mondo» (definizione metaforica della guerra), potrà «la vita futura cantare», interpretando le attese dei nuovi tempi (mentre i crepuscolari sono caduti «sul limitare / del Tempo»). Oxilia insiste
sulla metafora dell’acqua, per sottolineare una diversità profonda e non più componibile: «la vostra sorte / fu quella dell’onda che sciacqua / lieve lieve sulla sabbia, / non quella dell’ondata che
si squassa / sugli scogli con impeti di rabbia» (vv. 8-12). L’opposizione (ribadita anche dal «non»
dei vv. 1 e 11) ha il suo banco di prova nel rapporto con il presente: statico e rivolto all’indietro
nel caso dei crepuscolari; dinamico e aperto, proiettato in avanti per Oxilia, che, nei versi successivi, coglie acutamente le differenze di temi, di toni e di atmosfere relative alle opposte idee
di poesia.
L’antitesi si personalizza nel rapporto che il poeta stabilisce con le due più significative per© Pearson Italia
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Il rapporto con Corazzini
e Gozzano
Un bilancio critico
del Crepuscolarismo
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sonalità del Crepuscolarismo, Corazzini e Gozzano (meno significativo, in un discorso generale,
il confronto con Sandro Camasio). Il rovesciamento è reso più netto e incisivo dai parallelismi
di una costruzione simmetrica: «E tu cantavi la provincia» (v. 15) opposto a «Io sognavo di cantare la corsa in un mondo / più vasto» (vv. 22-24); «E tu cantavi il passato, Guido Gustavo Gozzano!» (v. 56) opposto a «Io sognavo di cantare il presente / vertiginoso, le macchine rotanti...».
Il rovesciamento delle coordinate spazio-temporali non ha solo un significato polemico e programmatico, volto a definire le intenzioni e lo spirito della nuova poesia; esso fornisce anche un
notevole bilancio critico del Crepuscolarismo, individuando i principali motivi poetici di un repertorio un po’ artefatto e irrigidito («il tuo Grimm falso e tarlato», ad esempio, a proposito di
Gozzano), malinconicamente fuori del tempo (il «passato») e delle più vive correnti della storia
(la «provincia»).
PROPOSTA DI LAVORO
Catalogare i temi che Oxilia attribuisce ai poeti crepuscolari citati e quelli che, in contrapposizione, afferma di trattare.
Nino Oxilia
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